STILE ITALIANO -...

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EDIZIONE ITALIANA - MAGGIO 2018 Frange ispirazione Jazz Age TREND ARTE Chantal Joffe Raqib Shaw Amy Sherald STILE ITALIANO A CASA DI FRANCO MARIA RICCI, ELOGIO DELLA BELLEZZA TRA SCULTURE E LIBRI ANTICHI LUXURY GUIDE

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EDIZIONE ITALIANA - MAGGIO 2018

Frangeispirazione Jazz Age

TREND

ARTEChantal JoffeRaqib Shaw

Amy Sherald

STILE ITALIANOA CASA DI FRANCO MARIA RICCI, ELOGIO DELLA

BELLEZZA TRA SCULTURE E LIBRI ANTICHI

LUXURY GUIDE

in portogallo, la forza dei contrasti: opere di giocosa spregiudicatezza irrompono

in una dimensione fluidamente vintage

di ian pHillips - foto stepHan Julliard - testo cristiana ceci

L’arte deLL’ironia

il living, accarezzato da sfumature rilassanti,

esibisce due sofà di milo Baughman in lana

bouclé Bisson Bruneel e una poltrona di carl

gustav Hiort af ornäs; tavolo in marmo, di

paul mccobb; a destra,madia di artur miranda

e Jacques Bec. sulla parete frontale, Untitled,

tela di aaron Young.

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a sinistra, scultura a muro di arman e tappeto fedora design; sopra, Jacques Bec sulla poltrona capricorn, di vladimir Kagan, e, in piedi, artur miranda; qui sotto, tigre imbalsamata da un'asta e consolle pipe show, di Hervé van der straeten.

nell'ingresso, mobile di pietro chiesa risalente

agli anni cinquanta, con lampada scultorea

in acciaio patinato, di angelo Brotto, e vaso

serie Puppy, fi rmato Jeff Koons; lo sgabello

è di atelier oï, per la nota collezione objets

nomades, griff ata louis vuitton. tela a muro,

Untitled, di callum innes.

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Qui, tavolo creato su misura da artur miranda e Jacques Bec, con vaso di angelo mangiarotti; sedie di gustav siegel; chandelier design andré arbus per veronese; nella foto al centro, scultura serie Bonbons, di laurence Jenkell; a destra, sedute di mark Brazier-Jones; testa in gesso di andré arbus.

rivendicazione della massima libertà espressiva. «Ci piace par-lare di lessico personale e non di stile, perché ci vantiamo ap-punto di non averne uno in particolare. Non censuriamo nulla – tranne i fiori finti! – e amiamo combinare suggestioni dispara-te, dall'antico Egitto ai Sixties, fino agli Ottanta e alla contem-poraneità. Il fil rouge? La bellezza e la qualità degli oggetti».

Così, per delineare uno spazio adatto ad accogliere un simi-le eclettismo, Artur e Jacques si sono concentrati inizialmente sulla ristrutturazione dell'edificio, sviluppato su un solo livello. Hanno ampliato porte e finestre e ridotto il numero delle came-re da sei a due, donando maggiore ariosità agli ambienti. Hanno trasformato i garage in living e creato un portico ispirato all'ae-roporto di Palm Springs: nuova "casa" per le automobili d'antan (Jaguar XJS Cabriolet e Rolls-Royce). L'esterno è stato affida-to al paesaggista Brian Skillman, che ha aggiunto un laghetto con le carpe. Infine, gli inarrestabili designer si sono dedicati

all'arredamento, accostando a preziosi mobili vintage alcuni loro pezzi sartoriali (il tavolo da pranzo, per esempio), divani di Milo Baughman e dell'iconico ebanista Georges Jacob, se-die di Gustav Siegel – considerato precursore del Bauhaus – e della modernista italobrasiliana Lina Bo Bardi. Tutto concor-re a formare una partitura dal ritmo seducente, sottolineato da una punteggiatura di marmi, chandelier in cristallo e lampade di Gaetano Sciolari, tessuti animalier e soffici tappeti.

La palette dominante, caramello e cognac, fa da sfondo a una scanzonata collezione di artwork. Maxicaramelle rosso fuoco e severe teste in gesso di stampo classico/postmoder-mo, un Puppy di Jeff Koons e una foto di Cindy Sherman, ti-gri "guardiane" imbalsamate e Bart Simpson su una parete del dehors: scultura prodotta in cento esemplari durante il lancio del film sulla yellow family. In una ricerca che al pregio intrin-seco delle opere aggiunge il valore inestimabile dell'ironia. ●

igliaia di quadrifogli sul prato. Ovvero, un inequivocabile segno di buon auspi-cio per Jacques Bec e Artur Miranda, nel giorno in cui è scattato il colpo di ful-mine per questa villa, oggi adorata resi-denza privata. Siamo a Porto, città por-toghese dove la coppia – af� atatissima

professionalmente e nella vita – ha approntato anche il quar-tiere generale e lo showroom del loro brand: Oitoemponto (let-teralmente "otto in punto", «il nostro numero fortunato», con-fidano), studio di architettura e interior decoration che vanta progetti importanti in patria e a livello internazionale, tra di-more londinesi e gli store di Berluti a New York. L'ultima sfi-da riguarda la riqualificazione dello storico Monumental Pala-ce Hotel, sempre a Porto, che riaprirà alla fine del 2018, dopo il restyling. Gli alberghi di classe sono del resto un'autentica

passione di entrambi, tanto che la loro boutique a Lisbona è all'interno del Ritz, «meraviglioso luogo in cui amiamo soggior-nare quando ci rechiamo nella capitale, preferendo quell'atmo-sfera di riservata opulenza a un anonimo pied-à-terre».

L'abitazione gode di una posizione privilegiata, appartata e a pochi passi dal mare, vicinissima agli uf� ci. «È un piacere rin-casare per pranzo ogni giorno, concedendosi un po' di relax a bordo piscina», confessa Artur. Lui è nato qui e sente un profon-do legame con la Terra d'origine, mentre Jacques è un parigino doc. Insieme riassumono un ventaglio di esperienze e qualità: il primo ha lavorato nel campo della moda trascorrendo sette anni in Svezia, l'altro vanta una formazione alla scuola d'arte france-se Penninghen. Nell'originale estetica del duo convergono un mediterraneo gusto del colore (non privo di eccessi) e un più misurato french touch, certa mondanità fashion e la luce inten-sa dall'oceano bilanciata da metropolitani coni d'ombra, in una

M

poltrona e divano stile luigi Xvi, entrambi del leggendario ebanistafrancese georges Jacob, attualizzati dal velluto in seta Holland & sherry; in primo piano, tavolini in acciaio, di michel Boyer; sul fondo, side table rotondo dal Belgio con lampada di gaetano sciolari e acrilico su tela, di Jason Barnes.

sopra, sedie e divani outdoor francesi degli anni Quaranta; a parete, una limited edition di Bart Simpson; qui sotto, rolls-royce del 1971 e biciclette di Hermès; a sinistra, scultura Sophie, di Xavier veilhan e foto Untitled, di cindy sherman.