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STATI DIARROICI DIETA e CONSIGLI Per diarrea si intende l’emissione di feci eccessivamente frequenti e liquide ed è un disturbo che viene generalmente classificato in ragione della sua frequenza. Cosicché in base a questa si parla di: diarrea acuta: durata inferiore a 2 settimane; diarrea persistente: durata superiore a 2 settimane; diarrea cronica: durata tra le 3-6 settimane. Basandosi invece sul meccanismo che causa il disturbo si può distinguere fra: diarrea motoria, provocata da un’alterazione della motilità e della velocità del transito intestinale, che riducono la digestione e l’assorbimento di acqua e altre sostanze nutritive; diarrea osmotica, che si manifesta in presenza di malassorbimento, intolleranze alimentari o in seguito all’assunzione di sostanze non assorbibili che, al contrario, richiamano acqua, come lassativi osmotici (es. sali di magnesio) o alimenti dietetici; diarrea secretoria o infiammatoria, causata da eccessivo rilascio di acqua ed elettroliti a livello intestinale da ricondurre generalmente a infezioni (gastroenterite) o intossicazioni con cibi contaminati; diarrea da alterato assorbimento, correlata a un diminuito riassorbimento degli elettroliti oppure a una diminuzione della superficie di assorbimento a livello dei villi e della mucosa intestinale in presenza di malattie infiammatorie intestinali, celiachia, diverticolite, leaky gut (interspaziatura aumentata tra gli enterociti con conseguente passaggio di macronutrienti al posto di micronutrienti), ecc. Esiste inoltre la cosiddetta diarrea cronica paradossa: è causata dalla presenza di un fecaloma, una massa compatta di feci disidratate che di norma porta a stitichezza o stipsi , ma che in questi casi comporta il passaggio di materiale fecale liquido attorno all’occlusione.

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STATI DIARROICI

DIETA e CONSIGLI

Per diarrea si intende l’emissione di feci eccessivamente frequenti e liquide ed è un disturbo che viene generalmente classificato in ragione della sua frequenza. Cosicché in base a questa si parla di:

• diarrea acuta: durata inferiore a 2 settimane;• diarrea persistente: durata superiore a 2 settimane;• diarrea cronica: durata tra le 3-6 settimane.

Basandosi invece sul meccanismo che causa il disturbo si può distinguere fra:

• diarrea motoria, provocata da un’alterazione della motilità e della velocità del transito intestinale, che riducono la digestione e l’assorbimento di acqua e altre sostanze nutritive;

• diarrea osmotica, che si manifesta in presenza di malassorbimento, intolleranze alimentari o in seguito all’assunzione di sostanze non assorbibili che, al contrario, richiamano acqua, come lassativi osmotici (es. sali di magnesio) o alimenti dietetici;

• diarrea secretoria o infiammatoria, causata da eccessivo rilascio di acqua ed elettroliti a livello intestinale da ricondurre generalmente a infezioni (gastroenterite) o intossicazioni con cibi contaminati;

• diarrea da alterato assorbimento, correlata a un diminuito riassorbimento degli elettroliti oppure a una diminuzione della superficie di assorbimento a livello dei villi e della mucosa intestinale in presenza di malattie infiammatorie intestinali, celiachia, diverticolite, leaky gut (interspaziatura aumentata tra gli enterociti con conseguente passaggio di macronutrienti al posto di micronutrienti), ecc.

Esiste inoltre la cosiddetta diarrea cronica paradossa: è causata dalla presenza di un fecaloma, una massa compatta di feci disidratate che di norma porta a stitichezza o stipsi, ma che in questi casi comporta il passaggio di materiale fecale liquido attorno all’occlusione.

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Molteplici le cause della diarrea

È bene sapere che, in nessuna delle sue forme (acuta, persistente o cronica) la diarrea può essere considerata una vera e propria malattia, bensì un sintomo di altre patologie o disturbi, per lo più gastrointestinali. Pertanto, per annullare questo fastidioso disturbo, è necessario ricercare le cause scatenanti e curare queste ultime.

Tra le principali e più ricorrenti cause, abbiamo:• infezioni batteriche, da virus o parassiti (salmonella, stafilococco, escherichia, ecc.);• stress, stanchezza eccessiva, irritabilità;• disfunzione motoria intestinale (sindrome del colon irritabile);• infiammazione intestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn);• farmaci (antibiotici, FANS, lassativi, antiacidi) o integratori (magnesio);• cibi contaminati;• intolleranze alimentari (per esempio intolleranza al lattosio) o allergie;• malassorbimento intestinale;• influenza intestinale (non correlabile alla nota influenza ma ad infezione imputabile a batteri quali:

rotavirus, norovirus, adenovirus, altro);• cause endocrine (ipertiroidismo, diabete);• disturbi al fegato.

Tra i tipi di diarrea provocati da infezioni batteriche troviamo la cosiddetta “diarrea del viaggiatore”, ovvero un’enterite che può colpire adulti e bambini che si recano generalmente in Paesi del Sud-est asiatico, Africa o America centrale caratterizzati da scarse norme igieniche e temperature elevate. Nella maggior parte dei casi il batterio responsabile è Escherichia coli, comunemente presente nell’ambiente e nel nostro microbioma (che rappresenta le specie batteriche - non il numero definito invece MICROBIOTA - che popolano il nostro intestino), meno frequenti invece sono le infezioni da Salmonella, Stafilocchi o Campylobacter. Mentre la diarrea da Escherichia coli è di norma di lieve entità, quella da Campylobacter ad es. rappresenta una forma più grave. A questi si possono aggiungere virus (rotavirus in particolare) o parassiti. E’ quindi chiaro che ognuna di tali forme necessiterà di una terapia appropriata e per così dire specifica, senza l’adozione della quale ogni altro provvedimento sarebbe destinato a fallire. Per questa ragione non è facile delineare un trattamento dietetico univoco, anche se vanno comunque tenuti presenti quei comuni denominatori che possono rivelarsi utili in ogni caso, qualunque sia l’origine dello stato diarroico. Da notare comunque che la classificazione del tipo di diarrea, in base alla durata del disturbo, è molto variegata ed indicata con diversi aggettivi.Dopo un breve periodo di incubazione, i primi sintomi da diarrea sono:

• dolore addominale• crampi• febbre • vomito • nausea • defecazioni frequenti, caratterizzate eventualmente da muco, pus, o sangue.

Qui sotto è visibile lo stato delle feci in funzione del loro transito intestinale, del loro aspetto e di alcune caratteristiche tipiche. L’aspetto delle feci è ben rappresentato con la nota Scala o Carta di Bristol evidenziato nelle due figure successive.

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Altre caratteristiche di immediato riscontro sono indicate da queste altre figure:

ALCUNE PRECISAZIONI

Essendo irritanti per l’intestino vanno tuttavia evitate o sicuramente contenute:• bevande alcoliche, a loro volta disidratanti;• bevande contenenti caffeina (caffè, tea eccessivamente carico, bibite a base di cola), succhi di

frutta o liquidi ricchi di fruttosio o sorbitolo;• bevande gassate.

Ulteriore accorgimento: bere frequentemente e a piccoli sorsi. Un bicchierone d’acqua assunto tutto d’un fiato finisce con il dilatare le pareti dell’intestino, il quale reagisce espellendo ciò che non riesce ad assorbire. Al contrario, piccole quantità di liquidi, anche se frequenti, lasciano il tempo di assorbirle alla mucosa intestinale.Infine, dopo l’episodio diarroico si può facilmente andare incontro a una carenza di sali minerali. Per ovviare a questo problema si possono assumere integratori multivitaminici e multiminerali.

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Alimenti da portare in tavola Per fortuna i cibi che si possono mangiare senza particolari problemi sono molti, tanto da permettere una dieta anche varia e gustosa.

I cibi che si possono assumere, di cui vedremo in seguito alcune precisazioni, sono:

• pane bianco tostato, pane bianco senza mollica, fette biscottate• pasta da farina bianca 00, riso, semolino• carne magra (manzo, pollame, vitello)• pesce lesso o ai ferri• formaggi freschi, non fermentati (crescenza, mozzarella, robiola) a meno di intolleranze

personali• uova in camicia o sode• bresaola, prosciutto sgrassato (cotto o crudo)• carote, lattuga, patate, spinaci (meglio verdure cotte)• albicocche, ananas, banane non eccessivamente mature, limone, mele crude, pesche,

pompelmo (in pratica tutto ciò che è astringente)

Per quanto riguarda i condimenti, è meglio utilizzare olio di oliva extravergine aggiunto a crudo e con moderazione.

Sono, invece, sconsigliati, in generale, tutti gli alimenti ricchi di fibre vegetali grezze e di scorie, in quanto accelerano il transito e lo svuotamento intestinale.

Alimenti da evitare• pane integrale, mollica di pane bianco• alimenti a base di farine integrali• cibi a base di salse piccanti, mostarda, senape, spezie, ecc.• alcuni ortaggi e verdure cotti e crudi: broccoli, carciofi, cavoli, ceci, cime di rapa,

cipolla, fagioli, fave, lenticchie, piselli, ravanelli, sedano• dolciumi freschi o secchi troppo elaborati a base di creme e cioccolato• frutta: avocado, cachi, cocco, datteri, fragole, fichi, frutta secca, lamponi, mandorle,

more, nocciole, noci, pinoli, pere, prugne, ribes, uva• formaggi fermentati• salumi piccanti e insaccati ma anche lardo, pancetta, strutto • uova fritte e fritture in genere

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Faccio presente che la mela, frutto molto utilizzato, quando è assunta cruda porta a stitichezza, cotta ha proprietà lassative.

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Mangiare “in bianco”Se per dieta in bianco s’intende: brodo di pollo, pasta al burro, e magari un bel bicchiere di latte, non si può certo pensare di migliorare la diarrea.Se, invece, si mangiano: riso bollito molto cotto (e non troppo scolato) da cui si sprigiona l’amido che ha funzioni astringenti, carni bianche (vitello, pollo o tacchino) cotte al vapore, carote lesse e si condisce il tutto con poco olio a crudo, un pizzico di sale e abbondante succo di limone, la dieta sarà un sicuro aiuto contro la diarrea.

Tea al limoneDa assumersi a temperatura corporea, ma se molto leggero, con aggiunta di limone in quantità gradevole al palato.

I probioticiUn’altra questione controversa, riguarda alcuni derivati del latte a base di probiotici, quindi contenenti batteri e fermenti lattici benefici per le funzioni intestinali ovvero gli yogurt freschi contenenti batteri vivi.C’è chi sostiene siano un toccasana e chi, invece, dice il contrario. Per non sbagliare, almeno nelle fasi acute della diarrea, latte, latticini freschi, compresi gli yogurt, sarebbero da evitare. Si potranno assumere di nuovo dopo che l’irritazione intestinale è stata risolta. Utili invece i probiotici in capsula o bustina avendo l’avvertenza di scegliere le categorie di batteri più idonee (Lattobacilli, Bifidobatteri, Saccaromiceti, Mix) secondo le indicazioni reperibili in Probiotici 3 di queste PILLOLE.

Se e quando ricorrere ai farmaciUna convinzione da screditare è quella che sia bene bloccare al più presto la diarrea assumendo antidiarroici al primo sintomo e senza consigliarsi con il medico.Questi farmaci non intervengono sulle cause della diarrea, ma attenuano il sintomo. Tra l’altro, agiscono bloccando la motilità dell’intestino, ostacolando così anche l’eliminazione rapida di batteri e tossine.Infine, trattandosi spesso di un’infezione, molti pensano di risolvere il tutto in fretta con un antibiotico. Niente di più sbagliato. La diarrea spesso si instaura proprio per eliminare microrganismi patogeni che hanno colpito l'intestino.E per giunta, gli antibiotici, agendo contro i microrganismi in generale presenti nell’intestino, stravolgono l’equilibrio fisiologico del microambiente intestinale, aggravando la situazione.Questo non significa che gli antibiotici siano poco indicati: in caso d’infezioni gravi, in cui si è chiaramente identificato il batterio responsabile, il medico può senz’altro decidere di prescrivere il farmaco adatto.

Dieta per la diarrea: ulteriori e ripetute indicazioni di carattere generale per meglio metabolizzare i rimedi

Il primo intervento di tipo alimentare deve essere teso alla reintegrazione dei liquidi persi a causa delle scariche diarroiche, quindi acqua, eventualmente addizionata con un po’ di zucchero, bicarbonato e succo di limone oppure, come già anticipato, tea molto leggero o diluito.Le bevande non devono essere né troppo calde né troppo fredde; si evitino alcolici, superalcolici, cacao, caffè e tea forte.Per quanto riguarda il latte, indipendentemente dalla tolleranza individuale, si consiglia di evitarne l’apporto, soprattutto nella fase acuta del disturbo. Potrebbe essere comunque di utilità uno yogurt bianco innestato con Bifidobacterium animalis subs. lactis (BB-12) che è uno dei probiotici attualmente più conosciuti e studiati al mondo.

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Un menù tipo potrebbe essere questo:

RICAPITOLANDO

1) reintegrare i liquidi perduti consumando bevande per mantenere idratato l'organismo;2) evitare alimenti ricchi di scorie come certi tipi di frutta e verdura;3) evitare bibite ghiacciate, tea forte, alimenti ricchi di grassi e per questo difficili da digerire;4) limitare l'apporto di fruttosio e sorbitolo con la dieta (in particolare succhi di frutta);5) evitare alcool, caffè e sostanze che possono aggravare eventuali intolleranze (latticini, eccesso di glutine, soia)6) circa l'efficacia dei fermenti lattici o probiotici, rifarsi a quanto detto in precedenza7) usare con cautela Loperamide, che è un farmaco con spiccata attività antidiarroica, in particolar modo si tratta di un antipropulsivo e antiperistaltico. In Italia è disponibile con il nome commerciale di Imodium, Lopemid, Dissenten.

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La prima cosa da fare è scoprire comunque sempre la causa della diarrea

Gli approfondimenti laboratoristici più immediati e frequenti, oltre ovviamente quelli clinici, sono:

• Esame delle feci (esame colturale e ricerca parassiti): per escludere la presenza di infezione o infestazione localizzata;

• Analisi del sangue : per escludere malattie sistemiche o infiammatorie ecc.• Circa ad altri tipi di diagnostica (ecografia, colonscopia, ecc.) verranno praticate in caso di non

risoluzione o peggioramento del fenomeno diarroico

Procedere comunque con una Dieta di esclusione per escludere reazioni avverse agli alimenti (ad esempio al glutine, al lattosio, ecc).

In secondo luogo, e sempre per meglio focalizzare, è consigliabile adottare una serie di accorgimenti che si possono dimostrare anche dei veri e propri rimedi

• Interrompere l'uso di lassativi o degli enteroclismi.• Sospendere i farmaci non indispensabili e gli integratori pure non indispensabili.• Se la diarrea è acuta, sospendere come visto anche pre- e pro-biotici

(yogurt, kefir, latticello, tofu, tempeh, ecc.).• Nel dubbio, rimuovere i cibi che a personale giudizio “potrebbero aver scatenato la

diarrea”.• Evitare i cibi difficilmente digeribili (soprattutto in caso di alterazioni anatomiche e funzionali

dell'apparato digerente: colecistectomia, resezione di parti dell'intestino, ecc).• Se la diarrea è acuta, rispettare una dieta a basso residuo ovvero povera di fibre (in

particolare quelle non solubili). Sono concesse le fibre solubili che possono aumentare la consistenza fecale (vedere eventualmente capitolo delle PILLOLE di SCIENZA).

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• Escludere anche il glutine nel dubbio di celiachia.• Prediligere i cibi astringenti già elencati.• Prevenire, per quanto possibile, stati emotivi di ansia, paura e panico.

Da evitare sono:• Formaggi grassi (es. mascarpone, burrata, ecc.), latte e latticini con le modalità già elencate• Cibi lassativi perché ricchi di fibre o altre molecole lassative o prebiotiche. • Evitare:• Cereali integrali, legumi non decorticati, kiwi, tamarindo, cassia, birra, frutta disidratata,

fichi, liquirizia, semi oleosi, crusca.• Cibi molto grassi, troppo proteici o ricchi di tessuto connettivo: • Snack salati e dolci, dessert cremosi, tagli di carne grassa

(costine, pancetta), insaccati e salumi (salsicce, mortadella, ecc), molluschi, frattaglie in genere.• Condimenti eccessivi.• Grosse porzioni.• Metodi di cottura che rendono i cibi scarsamente digeribili quali:• Frittura.• Stufatura.• Cottura al sangue.• Brasatura.

Cure e Rimedi naturali

• Alcune erbe, da assumere anche sotto forma di integratori, vengono considerate dei rimedi naturali contro la diarrea. Le tisane contro la diarrea sfruttano principalmente le proprietà astringenti delle erbe ricche in tannini, e quelle gelificanti ed emollienti delle droghe ricche in pectina.

Allo stesso tempo assume rilevanza terapeutica anche il generoso contenuto idrico di queste preparazioni farmaceutiche, dato che la diarrea si accompagna tipicamente a disidratazione di entità variabile.Tra le droghe ricche in tannini astringenti ricordiamo l'acacia (corteccia), l'agrimonio (pianta), l'argentina (foglie), la cinquefoglie (rizomi), il mirtillo (frutti), la mora selvatica (foglie), la quercia (corteccia) e la tormentilla (rizoma). Sono da comprendere altresì:

• Acero.• Corbezzolo.• Sorbo.• Agrimonia.• Eufrasia.• Mallo di noce.• Anice.• Amamelide• Pimpinella.• Alchemilla.• Acerola.• Carrubo

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Nei preparati erboristici, come coadiuvanti all'azione degli astringenti, possono essere utilizzati anche gli adsorbenti, ovvero sostanze solide capaci di attrarre gas e fluidi sulla loro superficie molecolare. Tra questi il carbone attivo ne è il più classico esempio, insieme al chitosano.

Avere anche presente che:• Spasmolitici: non agiscono sull'infezione ma riducono la sintomatologia.• Carbone vegetale: assorbe i gas e in parte i liquidi in eccesso nell'intestino.• Ansiolitici: funzionano nei casi di diarrea psico-somatica.• La scelta dei farmaci e le raccomandazioni preventive dipendono dalla causa scatenante:

Per la diarrea infettiva o da infestazione è assolutamente necessario rispettare i criteri igienici generali e degli alimenti. Ciò è importante soprattutto all'estero, nei paesi dove il livello di sicurezza alimentare e dell'acqua pare compromesso. Qualcuno inizia l'integrazione di probiotici 15 giorni prima del soggiorno.Nella diarrea emotiva possono essere molto utili le tecniche di rilassamento profondo, il training mentale e l'uso preventivo di ansiolitici.In caso di diarrea causata da alimenti, farmaci e integratori non tollerati, è sufficiente escludere i prodotti responsabili.Per quel che riguarda la diarrea causata dalle malattie croniche intestinali, è necessario seguire le Linee guida alimentari, evitare gli alcolici e non fumare.Trattamenti medici:I trattamenti medici nella diarrea possono essere mirati alla cura delle patologie più gravi, spesso responsabili dell'intero quadro sintomatico.Alcuni esempi riguardano le malattie infiammatorie croniche intestinali, alcune forme tumorali, la diverticolite, ecc.

Consiglio generale

Ogni patologia o disturbo di minore importanza (e la diarrea in molti casi fa parte di questa categoria) possono essere decisamente meglio gestiti se il soggetto ha un buon stile di vita. L’alimentazione quindi è un’arma in più che è tanto più potente quanto più si vive meglio.Per esempio, è decisamente inutile preoccuparsi di mangiare bene se poi si fuma, si ha una vita totalmente sedentaria, ci si concede troppo spesso agli abusi alimentari scriteriati.

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UTILE ED APPROFONDITO ORIENTAMENTO DIETETICO NEL CASO DI STATO DIARROICO

- Il criterio-base di partenza è quello, anzitutto, di mettere a riposo l’apparato digerente con paziente allettato o in poltrona, in ambiente moderatamente caldo, assumendo per uno o due giorni, nelle forme acute, acqua corretta con succo di agrumi , tea leggero, acqua di cottura di riso, e aggiungendo alle bevande una modica quantità di zucchero o meglio di miele, utile il miele anche per i bambini, per le sue azioni antinfettive e sedative in senso antiflogistico. Nelle forme acute ottimo anche il latte di mandorle, diluito in acqua non fredda, come in uso in talune regioni italiane (Sicilia) sotto la denominazione di orzata.

- Col miglioramento del paziente, l’alimentazione potrà essere gradatamente modificata. In alcuni casi può dimostrarsi utile una dieta “secca”, vale a dire poverissima di liquidi e basata sulla somministrazione di fette di pane raffermo (gallette o crackers, grissini o fette biscottate).

- Superata la fase acuta, si può cominciare col somministrare crema di riso o semolino, cotti in acqua o brodo leggero, con modica quantità di grassi (olio d’oliva). No latte mentre è tollerato il vino secco rosso (no spumanti) e le acque minerali non gassate. In seguito impiegare farinacei (soprattutto riso), tuorlo d’uovo sodo, gelatine di carne, mentre zucchero, latte e latticini (panna, burro, formaggi freschi) potranno essere somministrati soltanto dopo avere saggiato la tolleranza individuale. Ciò vale anche per la carne, il prosciutto crudo, il pesce e le patate da somministrare per lo più in purea.

- Infine quando il miglioramento è evidente, si possono aggiungere vegetali cotti (verdure e frutta) ma sempre frullati o ben sminuzzati. Un ottimo rimedio è il ricorrere alla dieta di mele ovvero il somministrare per 2 o 3 giorni consecutivi 200-300 grammi, per cinque volte, di mele crude grattugiate. Occorre comunque avere attenzione di evitare una rialimentazione normale troppo rapida, pena la minaccia di ricadute. I pasti dovranno essere consumati a orari regolari, bevendo non eccessivamente e masticando bene.

- Diverso discorso, invece, meritano le forme di diarrea cronica, specialmente legate a quella particolare definita “colite” ed oggi meglio definita con il termine di “colon irritabile”. In questo caso, una volta escluse le cause di diarrea di natura organica, il principio direttivo della terapia dietetica è di eliminare dall’alimentazione i movimenti peristaltici dell’intestino; abolire perciò tutte le insalate, i cetrioli, i cavoli, le rape, le barbabietole, le carote, le cipolle, i ravanelli, e la frutta, specialmente cruda. Andranno abolite anche le bevande gassate (acque minerali addizionate di acido carbonico, la birra, i vini spumanti), i cibi troppo grassi e conditi. Le spezie, le conserve, gli insaccati, i formaggi piccanti. Saranno indicati invece il tea leggero, il vino rosso secco, il cacao, il riso, la tapioca, le paste alimentari, le uova cotte in acqua (sode, in camicia o alla coque), la frutta cotta e le verdure frullate o ben sminuzzate. Lo yogurt, in genere, è ben tollerato in modiche quantità e così pure sono tollerati bene carne e pesce magri (arrosti, ai ferri o lessati). I grassi, specie se cotti, sono invece mal tollerati.

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- Nelle forme più tenaci valutare anche la reazione delle feci.

Se predomina la reazione acida è giustificato il tentativo di una dieta ricca di proteine, con una certa limitazione di amidi, zuccheri ed anche grassi. La dieta consigliata consisterà allora in latte scremato, brodi, gelatine, pesce, carne tenera, formaggi magri e freschi, creme, gelati, pane tostato, biscotti. Nelle forme, invece, a reazione nettamente alcalina è giustificato un tentativo di alimentazione prevalentemente a base di cereali, pane, pasta, dolciumi semplici e casalinghi, poveri di grassi, con riduzione delle proteine in genere. Il connettivo crudo, qualunque sia il tipo di reazione delle feci, non viene infatti digerito e perciò le carni affumicate o crude, come pure il pesce affumicato o crudo, vanno proibiti. Fra i liquidi, tuttavia, sono consentiti i brodi di carne, per la loro azione stimolante le secrezioni gastriche e pancreatiche. Le verdure sono da preferire sotto forma di purea, dopo averne asportato le parti di cellulosa, emicellulosa e lignina. Sono raccomandabili in modo particolare le fave ed i piselli, poiché contengono notevoli quantità di proteine ben utilizzabili. Meno indicati sono gli altri legumi come fagioli, ceci e lenticchie. Le patate devono essere consumate soltanto se ben cotte e possibilmente in purea o, comunque, bollite, mai fritte. Liberamente sono consentiti riso in brodo, pastina in brodo e pane raffermo o tostato. Le carni è meglio che siano tritate o molto tenere (preferire pollo, tacchino, coniglio). I pasti devono essere somministrati in piccole quantità ed a frequenti intervalli. La valutazione di eventuali intolleranze alimentari può guidare nel programmare la dieta più adatta all’individuo affetto da colite. Da non dimenticare, tuttavia che l’apparato digerente ed il colon, in particolare, è molto spesso bersaglio di tensioni emotive; pertanto una valutazione dello stato emotivo si deve sempre accompagnare alla diagnosi di “colon irritabile”.

Fondamentale comunque è la reidratazione e la giusta terapia farmacologica, scelta in base al fattore eziologico, oltre all’uso eventuale di antidiarroici e antispastici.Le forme più comuni sono in genere di breve durata, e una dieta adeguata aiuta sicuramente a risolvere questo fastidioso sintomo.

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Per finire

Prevenire gli attacchi di diarrea in alcuni casi è possibile mettendo in atto delle semplici buone abitudini che scongiurano la proliferazione di virus e batteri. Tra queste:- Lavarsi sempre le mani prima di mangiare o cucinare- Pulire bene frutta e verdura (soprattutto quando si consumano crude) o cuocere correttamente alimenti come pesce e carne. - Molto importante anche conservare nel modo migliore i differenti alimenti all’interno di frigo, freezer o in dispensa. - Se siete in viaggio in paesi esotici ricordate di bere solo acqua imbottigliata (attenzione anche al ghiaccio) e scegliete bene i posti in cui mangiare. Anche i denti andrebbero lavati non con acqua di rubinetto ma sempre e solo con quella in bottiglia o bollita. - In alcuni casi la diarrea è provocata dall’utilizzo di cibi o bevande a cui si è intolleranti. Il caso più frequente è quello che riguarda latte e latticini. Se si sa di essere sensibili al lattosio, evitate cibi che lo contengono in modo che non compaiano gli sgraditi sintomi di questa problematica che solitamente, oltre alla diarrea, comprendono flatulenza, dolori addominali e gonfiore.