Stasera Francesca Da Rimini

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Stasera Francesca da Rimini PERSONAGGI: Signora Inglese Salvatore Vittorio Don Gennaro Don Anselmo MATERIALE: L’azione inizia col sipario calato. Si sente suonare una sinfonia, da dentro le scene un gran chiasso di voci confuse, rumore di robe caduta. Si sente un colpo di pistola e la musica cessa di suonare. Grida di panico. Voci: (da dietro le quinte) Assassino, birbante… portatelo alla questura. Inglese: (seduto tra il pubblico) Eh! Là, si può sapere chi è successo? Mi pari di stare in mezzo a strada. (Seguita il chiasso dalle scene, poi esce Salvatore fuori il sipario) Salvatore: Rispettabilissimo pubblico, per una disgrazia imprevista o prevista e non immaginata, la tragedia: Francesca da Rimini non potrà avere luogo. Quindi quei signori che sono rimasti scontenti sono pregati di andarsene; se mai volete essere restituito il denaro, resta a vostra facoltà di potervi mettere l’anima in pace, poiché quelli del botteghino se ne sono scappati. Inglese: Non è possibile. Io sono venuta per vedere e per sentire Francesca. Salvatore: Ma io nun ve pozzo fa sentì manco a Giovanna! Inglese: E chi è questa Giovanna? Salvatore: È ‘a sora ‘e Francesca! Inglese: Va bene. Vediamo Giovanna.

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Stasera Francesca da Rimini

Stasera Francesca da Rimini

PERSONAGGI:

Signora Inglese

Salvatore

Vittorio

Don Gennaro

Don AnselmoMATERIALE:

Lazione inizia col sipario calato. Si sente suonare una sinfonia, da dentro le scene un gran chiasso di voci confuse, rumore di robe caduta. Si sente un colpo di pistola e la musica cessa di suonare. Grida di panico.Voci:(da dietro le quinte) Assassino, birbante portatelo alla questura.

Inglese:(seduto tra il pubblico) Eh! L, si pu sapere chi successo? Mi pari di stare in mezzo a strada.

(Seguita il chiasso dalle scene, poi esce Salvatore fuori il sipario)

Salvatore:Rispettabilissimo pubblico, per una disgrazia imprevista o prevista e non immaginata, la tragedia: Francesca da Rimini non potr avere luogo. Quindi quei signori che sono rimasti scontenti sono pregati di andarsene; se mai volete essere restituito il denaro, resta a vostra facolt di potervi mettere lanima in pace, poich quelli del botteghino se ne sono scappati.

Inglese:Non possibile. Io sono venuta per vedere e per sentire Francesca.

Salvatore:Ma io nun ve pozzo fa sent manco a Giovanna!

Inglese:E chi questa Giovanna?

Salvatore: a sora e Francesca!

Inglese:Va bene. Vediamo Giovanna.

Salvatore:Sign. A questione ca manco Giovanna ce st.

Inglese:Ma si pu sapere qual la ragione?

Salvatore:Non si pu sapere.

Inglese:No, no. Io voglio sapere chi successo!

Voce:(da dietro le quinte) Nata vota m. Nata vota chi successo? Ma che se ne fotte a signora e chi sta ncoppa o cesso!

Inglese:Allora date una ragione a me e a tutto questo pubblico.

Salvatore:E va bene. Stasera si doveva rappresentare, come tutti ben sapete, la tragedia: Francesca da Rimini. Ma successa una disgrazia. Nei camerini qui dietro si erano appartati la prima attrice e il primo attore. Praticamente facevano ammore. Allimprovviso venuto o marito da prima attrice e li ha trovati insieme. successo il finimondo. Ha cacciato a pistola e lha sparato.

Inglese:Al primo attore?

Salvatore:No, alla prima attrice.

Inglese:E allora come vogliamo fare. Io sono venuta da Londra per vedere Francesca. Io voglio sentire Francesca.

(La discussine va avanti per qualche minuto, fino a quando)

Salvatore:E va bene, volete vedere Francesca?

Inglese:Yes!

Salvatore:Yes? E allora dateci un paio dore di tempo e noi ve la facciamo.

Inglese:Ok!

Salvatore:Per vi voglio avvertire che qua se ne sono andati tutti. Siamo rimasti io, Don Gennaro, Don Anselmo e Vittorio o Vittoria, come lo volete chiamare voi. Camma fa: ci arrangiamo. Ci vediamo tra poco.

(Si apre il sipario. Si cala unasta in segno di un sipario immaginario. Sulla scena un completo disordine: quinte rotte, scatole, ecc Entrano tutti i personaggi)

Salvatore:Guagli, questa una cosa seria. Noi dobbiamo fare per forza la tragedia Francesca da Rimini!

Don Gennaro: E chi questa Francesca?

Salvatore:Era una tipa che vissuta nel passato.

Vittorio:Era certamente comma mme!

Salvatore:Gu! Tu nun accumminci. E capito c chesta na cosa seria?

Don Anselmo:E che ha fatto questa Francesca?

Salvatore:M nun vo pozzo spieg perch o tiempo nun ce sta e o pubblico sta aspettando. Perci: vuttammo e mmane. Allora vediamo un poco: Don Ans voi fate Giangiotto, il fratello di Francesca; Don Genn, voi fate Francesca e

Vittorio:Gu! Cu mme cc, Francesca a fa isso?

Salvatore:! A fa isso! Tu fai o pate e Francesca. Hai capito: o pate e Francesca.

Vittorio:Va bene.

Salvatore:Perci cumpuortate bbuono. Me so spiegato?

Vittorio:Si, amore: ma era meglio si facevo Francesca.

Salvatore:Prima cosa, nun tallarg. Amore, nun amore. Vitt: e fa lommo! E capito o no? Forza accuminciammo.

(Escono Don Gennaro e Don Anselmo. Questultimo rientra subito con una corazza da guerriero)

Don Anselmo:Ecco qua, incominciamo la prima scena

Salvatore:Uh, on Ans, me parite na caffettiera!

Vittorio:(insorgendo a difesa) Gu, nun te pigli cunferenza cu o masto mio! Nun o date aurienza, on Ans, state accuss bello! Me parite Giulio Cesare.

Salvatore:Guagli, vaggio ritto: nun pazziammo ca chesta rrobba seria!

Don Anselmo:(a Vittorio) E tu nun tallarg! Io nun so stato mai o masto tuoi: e capito?

Vittorio:(mortificato) Pammore e Dio!

Don Anselmo:(a Salvatore) Iammo bello!

Salvatore:Vedermi dunque ella chiedeva.

Don Anselmo:Vedermi dunque ella chiedeva.

Salvatore:Ravenna tosti lasciai.

Don Anselmo:Ravenna tosti lasciai.

Salvatore:No, no, no!

Don Anselmo:Ravenna tuosto lasciai.

Salvatore:No, no, no!

Don Anselmo:Ravenna ntustatiello lasciai.

Salvatore:Nossignore!

Don Anselmo:Ravenna muscio lasciai.

Salvatore:Nossignore, a battuta a soia (di Vittorio)

Vittorio:(solenne) Ravenna tosti lasciai

Salvatore:(a Vittorio) Lassa st! (a Don Anselmo) Chesta gi lavite fatta vuie tantu bello, chisto a nguaia. (a Vittorio) Fa o finale, stritto stritto, lurdema parola: men la figlia.

Vittorio:Men la figlia.

Salvatore:Cara!

Vittorio:Cara!

Salvatore:Saglienno ncoppa o treno e va nterra.

Vittorio:Saglienno ncoppa o treno e va nterra.

Don Anselmo:E se rompe e ccosce!

Salvatore:Nossignore, se rompe e ccosce nun ce sta scritto.

Don Anselmo:(a Vittorio) Mhe a dicere chhe ditto!

Vittorio:Me lha suggerito lui!

Don Anselmo:E tu fai o pappavallo appriesso a isso? (va presso Salvatore per controllare la battuta) Men la figlia ma add a mena?

Salvatore:A coppo treno.

Don Anselmo:Ma statte zitto, chisto nu copione italiano, nun pazziate. Dunque Ravenna tosti lasciai, meno la figlia ah, ecco! Meno la figlia! Meno! Meno!

Salvatore:On Ans, commo ddicite o ddicite a mena semp!

Don Anselmo:(leggendo) Ma o bbu cap ch nu copione italiano?! A ccanno a parola ca tu sbagliave: il trono della terra e no o treno e va nterra!

Salvatore:E che v dicere sta battuta?