Stampa 20150219
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LA STAMPALA STAMPAQUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
GIOVED 19 FEBBRAIO 2015 ANNO 149 N. 49 1,50 IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
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Uneuropeista elettopresidentegreco
GliUsaadAtene: intesaogravi conseguenzeOggi lapropostaallUeLaBce insiste con la linea duraSegnali incoraggianti da Berlino
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Alessandro MondoAPAGINA15
CENSIMENTO FAI
NelmonasterodiMonterossolaGrandeBellezza
Renato RizzoAPAGINA25
IL VOLO E SANREMO
Lepolemichecihannotoltolafelicit
Luca DondoniAPAGINA31
Un ergastolano si suicida in prigione e sulla pagina Face-book di un sindacato di polizia penitenziaria compaionocommenti di tenebra: unrumenodimeno, mi chiedoco-saaspettinoglialtriaseguirne lesempio.Stupore, scanda-lo, indignazione.E il solitocarico insopportabiledi ipocrisia.Comesemolti secondininonavesseromai formulatoquestipensieri anche prima che la tecnologia permettesse loro difarli conoscere a tutti. Come se, oltre a pensarli, non li aves-sero gi espressi fin troppe volte in pestaggi e torture. Ma,soprattutto, comese si trattassedi qualchemalapiantacre-sciuta inungiardinodi rose anzichdellovvia conseguenzadi un sistema in cui carcerieri e carcerati condividono lestesse brutture e combattono lennesimaguerra tra poveri.La galera in Italia non un centro di recupero, ma una
soffitta orrenda dove stipare rifiuti umani che almenome-t della popolazione vorrebbe vedere sparire per sempre,non fosse altro perch teme che qualche garbuglio legaleriesca a rimetterli in libertmolto primadelmeritato e deldovuto. Le statistiche urlano che il carcere riesce a cam-biare soltanto chi lavora, possibilmente in un luogo sano.Eppure nella pratica comune i condannati vivono da pa-rassiti e la pena viene espiata in ambienti fetidi e brutali,tranneper chi abbastanza ricco emafiosodapotersi per-mettere un trattamento privilegiato. Rendere civili le car-ceri e dare un senso alla galera non porta voti, quindi considerato uno spreco. La politica ci risparmi almeno lasua indignazione per la beceraggine di certi immondi car-cerieri. lei ad averli disegnati cos.
LagabbiaBuongiornoMASSIMOGRAMELLINI
PER LAGRECIAUN PROGRAMMA
DI CRESCITAFRANCOBRUNI
La trattativa fra Grecia eUe sta forse per entrarein una fase meno peri-
colosa e pi costruttiva. Fino-ra si litigato, spesso inmodoscorretto da entrambe le par-ti, su aspetti che hanno valen-ze simboliche e politiche mache non colgono lessenziale.La capacit di Atene di ono-rare il proprio debito dipendeda quanto la sua economiapotr e sapr crescere.Serve un programma che
metta in grado il Paese, in uncerto numero di anni, di co-struirsi una base produttivae una competitivit credibiliper i suoi finanziatori. Tuttigli sforzi di concertazionecon lUe vanno diretti a dise-gnare quel programma e lestrategie per sostenerlo e dif-fonderne la consapevolezza elaccettazione anche fra i cit-tadini greci.Ci vogliono i dettagli, ma
partendo da analisi di fondo:quali sono le potenzialit sucui la Grecia pu puntare persviluppare produzioni chepossono darle un posto equi-librato nelleconomia euro-pea emondiale? Quali sono leriforme necessarie per valo-rizzare quelle potenzialit?Che tempi occorrono per re-alizzare le riforme in modopoliticamente sopportabile eche assistenza finanziaria ri-chiedono?
CONTINUAAPAGINA21
Pressing globale sulla Gre-cia, che oggi far la sua propo-sta per disinnescare il rischiobancarotta. Ad intervenire so-no anche gli Stati Uniti, conuna telefonata del segretario diStato al Tesoro al suo omologoad Atene. Chiaro il messaggio:se non si trovasse laccordo, perla Grecia sarebbero immedia-te le difficolt. Grecia che ieriha eletto il nuovo capo delloStato, leuropeistaProkopisPa-vlopoulos. Intanto, la Bce man-tiene la linea dura, ma da Berli-no arrivano segnali concilianti.
Mastrobuoni e ZatterinALLEPAGINE6E7
Renzi: Fca,un rilanciosorprendenteSvelate al premierle nuoveAlfa eMaseratiTorino una citt vivacee capacedi innovare
Maurizio TropeanoAPAGINA16
ECONOMIA
Poletti: bastacontrattia progettoLannunciodelministroPer le assunzionia termine resteril tettodei 36mesi
Roberto GiovanniniAPAGINA17
LAVORO
LONU: PERORANESSUN INTERVENTO. PRESSINGDIGENTILONI: FARE INFRETTA
ANSA
I pick up dellIsis a Ovest della citt di Sirte Grignetti, Rampino, Simoni, Sorgi e Stabile DA PAG. 2 A PAG. 5
LItalia: s aunruologuidaper stabilizzare laLibia
LamozioneproPalestinaUn caso nel PdIl riconoscimentolegato ai negoziatidivide il partitoe fa slittare il voto
Lombardo, Paci e SchianchiAPAGINA8
DIPLOMAZIA
Fra120e150milioni
Mondadorivuole i libridella RcsC loffertaMondadori ha inviato aRcs una manifestazione diinteresse non vincolanteper lacquisizione di Rcs Li-bri. La casa editrice control-lata dalla Fininvest di SilvioBerlusconi sarebbe dispo-sta a sborsare fra 120 e 150milioni per una societ chenel 2013 era valutata, a bi-lancio, centottanta milionidi euro.
SpiniALLEPAGINE22E23
Mario Baudino APAGINA22
La concorrenzaSarebbe una cosa abnorme
Mirella SerriALLEPAGINE22E23
Leditore inAmericaGiusto, lunione fa la forza
Albasalutail signorMicheleEraunodinoiNICCOL ZANCANINVIATO AD ALBA
I FUNERALI
Questo non il funeraledelluomo pi riccodItalia. il funerale di
Michele. Che il giorno diOgnissanti, entrando nelDuomoda un ingresso latera-le per non farsi riconoscere, stato accolto da un applauso.Perch tutti noi volevamodir-gli che conoscevamo le suesofferenze. E lui si era com-mosso.Michele. SoloMiche-le. Anche adesso. Con tuttaAlba raccolta, pigiata stretta,davanti al sagrato. Con cin-que nipoti in piedi, le faccepallide, nel primo banco.
CONTINUAALLEPAGINE10E11
Ungroviglio di bande armatedove impossibile trovare alleati
Serve unintesa tra i laici di Tobruke gli islamisti moderati di Tripoli
Giuseppe BotteroALLEPAGINE10E11
LiradiFuksassulgrattacieloOperastravolta
LARCHISTAR A TORINO
DICHIFIDARSINELLABIRINTO
ROBERTO TOSCANOA PAGINA 5
DOMENICOQUIRICOA PAGINA 4
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2 .Primo Piano .LA STAMPAGIOVED 19 FEBBRAIO 2015
A48 ore dal quarto anni-versario della rivoluzio-ne del 17 febbraio lame-
moria della lotta contro Ghed-dafi lunico legame residuotra lemille fazioni in cui frattala Libia e soprattutto tra le duepi irriducibilmente nemiche,quella schierata con Tripoli e iFratelli Musulmani e laltra fa-vorevole al governo in esilio aTobruk. Nessuna nostalgiaper il Colonnello dicono daBengasi, Tripoli, Sabratha, i ra-gazzi che per primi, valorosi, lomisero in discussione. Anchesullallora azione della Nato ilgiudizio positivo e concorde.Il resto guerra civile.
Egitto, chance estremaLa soluzione militare il maleminore, qui in Cirenaica i raidegiziani sono applauditi perchda un lato i negoziati voluti dal-lOnu languonoedallaltroun in-tervento occidentale stile Siriasarebbe impopolare nota Mu-daz Gedalla, 30 anni, architettodi Bengasi e rivoluzionario dellaprimaora.Ammette la contrad-dizione di stare con quel presi-dente Sisi che incarcera i ragaz-zi di Tahrir, ma la Libia muore:II generale Haftar, aiutato dalCairo, lunica chance. Dopo la-voreremo alla democrazia, dob-biamo farlo perch temiamo difinire sotto un altro regime. Sevolete aiutarci mandate armi alnostro esercito per combattereDaesh, sepoi servisseroraiddu-ri allorameglio aguidaaraba.
Bengasi,motoredella spalla-ta allex dittatore, sanguina.Mohammed el Dawwam, 30anni, fotografo, ha lavorato allatv al Hurra fin quando alla finedel 2014 ha chiuso: Ci mancatutto, elettricit, pane, la benzi-nariapparsaneidistributori4giorni fa. Nonostante ci nes-sun rimpianto, con Gheddafinon cera neppure la speranza.Adesso viva lEgitto, domani sivedr, lunicaverapauracheho
nuncia la controrivoluzione:Daesh esiste, pericoloso, maqualcuno sta usando il terrori-smo per tirarsi dietro Europa eUsa. Ilmassacrodei coptidapar-te di Daesh ilmiglior regalo perSisi. LOccidente ci ha salvatocon i raid del 2011 ma oggi deveappoggiare il dialogo, lOnu deveosservare e lasciar negoziare noilibici. Poi voteremo: se vinciamonoi bene, senn saremo lopposi-zione, la democrazia soprattut-to perdere le elezioni. Lostilitai raid in realt presente anchein molti non affini ai Fratelli Mu-sulmani.Hend, unadelle voci piseguite suTwitter, ha salutato la-pidaria il D-day egiziano: La Li-bia va damale amoltomale, noncredevo potesse peggiorare.
Allarme ai confini SudNon dimenticate il Sud della
4anni
Trascorsidalla rivolu-zione del 17
febbraioche nel 2011
portalla cacciata
e alluccisionedel raiss
MuhammarGheddafi
PropagandaAlcuni pick up
dellIsissfilano
a Nawfaliyah,cittadina
libicaa ovest
di Sirte doveda giorni
sono in corsoviolenti
combattimenti
lavvento dei Fratelli Musulma-ni. Anche la 27enne Ayat Mnei-na, anima del Libyan Youth Mo-vement, approva col naso turatolazione del Cairo: Al tempo deiraidNatoeravamofelicimapoi ciavete abbandonato, tutti sapeva-no che la Libia stava degeneran-do, da 3 anni chiediamo aiuto,consigli politici, la nostra societcivile stata assassinata giornodopo giorno. Ora tardi per i ne-goziati che tra laltro Tripoli nonaiuta. Lintervento del Cairo erainevitabile. lideale? No, i mieiamici vanno in galera in Egitto.Ma la scelta traDaesh eSisi.
La speranza del dialogoA Tripoli e nella parte Ovest delPaese lumore altro. Moham-med Abdul Malek, senior deiFratelli Musulmani rivendica lamemoria del 17 febbraio ma de-
Lattacco di terra in Libia giarrivato. Un blitz nella tana dellupo dellIsis, a Derna, capoluo-go in terra libica del califfato.Condotto ieri allalba dalle forzespeciali egiziane, la task force999, ununit speciale per ope-razioni allestero. Un raid per-fetto, secondo fonti del Cairo:condotto da 30 militari, con155 miliziani dello Stato islami-co uccisi, altri 55 catturati, nes-sun soldato egiziano ferito.
Dopoduegiorni di bombarda-menti dal cielo il generale AbdelFattah Al Sisi, presidente del-lEgitto, ha voluto dare unaltradimostrazione di forza, in pro-fonditnel territorio libico, a400chilometri dal confine. Vicino al-la frontiera, lo stesso Al Sisi havisitato la base dellaeronauticadi Habata e ribadito che usertutti gli strumenti per impedire
che venga compromessa la si-curezza nazionale.
Anche Tripoli fa i raidTempi e logistica del blitz tendo-no a confermare che forze spe-ciali egiziane sono gi nella zonadi Tobruk, dove ha sede il gover-no amico di Abdullah al Thani eoperano le forze militari e para-militari dellaltro amico, il gene-rale Khalifa Haftar. Ma i toniprudenti di Al Sisi hanno antici-pato il mutare del vento allOnu,dove lipotesi di unvia liberaaunintervento massiccio di forze in-ternazionali in Libia semprepi lontano. Crescono invecequelle di unmodello Iraq-Siriaper contrastare lIsis senza im-pegnare stivali sul terreno.Quindi forze locali appoggiatedal cielo dai caccia della coalizio-ne, come i curdi a Kobane. Unprimoesempioeraarrivatomar-ted a Sirte, altra roccaforte del-
GIORDANO STABILE
ANSA
NessunanostalgiaperGheddafiMa lOccidentecihaabbandonati
Lagiornatainpillole
Algeri: Al Sisigetta benzinasul fuocoCon linter-vento controlIsis in Libia,lEgitto hagettatobenzinasul fuoco. Lohadichiarato ilportavocedelministerodegliEsteri algerino,confermandoche lAlgeriacontinua aopporsi allop-zionemilitare
Lavoratoriegiziani in fugada SirteDopo lucci-sionedi 21cristiani copti esu richiestadelCairo, i lavorato-ri emigrati egi-ziani stannolasciandoSirteingrannume-roper tornarein Egittopermotivi di sicu-rezza
Blitzdi terradellEgittoaDernaLOnu:peroranessuninterventoI commandosdelle forze speciali uccidono 155miliziani nella roccafortedellIsisItalia prontaadassumereun ruologuida. Il governodiTobruk: via lembargosulle armi
Lasoluzionemilitare ilmaleminore,qui inCirenaica i raidegizianisonoapplauditiMudaz GedallaArchitetto di Bengasi
Daeshesiste,maqualcunostausandoil terrorismoper tirarsidietroEuropaeUsa
Mohammed MalekEsponente dei FratelliMusulmani
lIsis. Le milizie islamico-mode-rate di Misurata hanno investitoimilizianidopoche i raidegizianili avevanomartellati. I jihadisti sisono arroccati nel centro citt.
ASirte,nel 2011, era finita lav-ventura di Gheddafi, ucciso dairivoluzionari appoggiati dallaNato. I loro eredi si sono spartitiil bottino e continuanoa combat-tere, anche se ieri linviato Onuper la Libia Bernardino Leon haparlato di accordo possibile epresto fra le fazioni. Ma il go-verno islamico moderato di Tri-poli, guidato dal premier Omaral Hasi, dopo aver condannatocome terroristici i raid egizia-ni, ha fatto alzare in volo i suoivecchiMig-23ecolpito laeropor-todiZintan, aOvestdella capita-le, dadove lemilizie berbere alle-ate di Tobruk lanciano attacchi.
Le ipotesi di bozzaUngrovigliodi alleanzeecontro-
alleanze che oltre a favorire lIsisrendono impossibile un chiaroschieramento di forze. Non cun fronte definito, come fra i pe-shmerga curdi e lIsis in Iraq. Equesto complica la partita diplo-matica allOnu.
IlConsigliodiSicurezzariuni-to su richiesta di Francia edEgitto, ha discusso nella nottelipotesi di unoperazione di pe-ace enforcing. LItalia, con ilsuo ambasciatore SebastianoCardi ha ribadito la sua determi-nazioneacontribuire alla stabi-lizzazione libica e ad assume-re un ruolo di primo piano nellacornice delliniziativa Onu. Ierianche Il Cairo ha rinunciato al-lintervento con truppe stranie-re e, assieme al governo libico diTobruk, ha chiesto allOnu di re-vocare lembargosulla venditadiarmi, per rafforzare la lotta al-lIsis. Il pantano libico cominciaa far paura a tutti.
FRANCESCA PACI
Libia, qui, dai confini aperti conCiad e Niger passano estremi-sti, armi, trafficanti raccontada Sabratha lo studente Ah-med. Luniversit funziona, mamale: La sicurezza inesisten-te, bande di criminali locali im-perversano, poco tempo fa han-no sequestrato 10 giorni unbambino chiedendo un riscattodi 2 milioni. Il pane manca an-che 3 giorni, lelettricit va e vie-ne. Non rimpiango Gheddaficontro cui scesi in piazza tra iprimi,ma obiettivamente oggi peggio. Ci vorr tempo, forse 5anni. Lintervento dellEgittomiha scioccato, per quanto odi gliestremisti non la cosa giusta,bisogna agire sui confini meri-dionali, dove ci sono almeno trecampi di addestramento diestremisti che poi colpiscono aEst e Ovest del Paese.
Lo stanco dibattito allaCamera sulla Libia,dopo le comunicazio-
ni del ministro degli EsteriPaolo Gentiloni, ha chiuso,per il momento, i tre giornicomplicati dellemergenzaLibia. Il governo si affida al-le decisioni dellOnu e dopoaver messo in sicurezza, ri-portandoli in patria, lamaggior parte dei conna-zionali che vive sullaltrasponda del Mediterraneo,prende atto che una solu-zione del problema non aportata di mano. Dopo cheGentiloni aveva confermatopiena fiducia nel lavoro del-lincaricato delle NazioniUnite Leon, il ministro dellaDifesa Pinotti ha ripropo-sto il nome di Prodi comepossibile mediatore tra lediverse fazioni in lotta sulterritorio libico, anche inforza del prestigio di cui go-de presso Russia e Cina.Maal momento si tratta solo diunipotesi.La giornata che doveva
segnare il ritorno delle op-posizioni al normale con-fronto ha visto in realt unapartecipazione molto bassaal dibattito, sia alla Camera,doveGentiloni ha parlato al-le 8 emezza delmattino, oraantelucana per le abitudinidei parlamentari, sia al Se-nato, dove per la primavoltaha ripreso la parola in quali-t di senatore lex-presiden-te della Repubblica Napoli-tano, per puntualizzare, adispetto di ricostruzioni ap-prossimative degli ultimigiorni, che nel 2011 ladesio-ne italiana alla missione in-ternazionale contro Ghed-dafi fu decisa con unampiamaggioranza parlamentaree che anche oggi lItalia sitrova in una posizionemoltoesposta nello scenario dellacrisi e non potr sottrarsialle proprie responsabilit.La contrariet pi forte
a uneventuale ritornomili-tare in Libia stata espres-sa dai grillini, seguiti a ruo-ta da Sel. Lega e Forza Ita-lia si sono concentrate suirischi di unondata migra-toria incontrollabile inconseguenza dellaggra-varsi della crisi.Lo scenario internazio-
nale, tra Libia e Grecia, rap-presenta una nuova e pe-sante incognita sul cammi-no del governo, maRenzi in-tanto incassa il rientro delleopposizioni nelle aule parla-mentari e la fine dellAventi-no annunciato pochi giornifa. Al momento, questo lunico risultato concretodel dibattito di ieri.
RispuntailnomediProdicomepossibile
mediatore
TaccuinoMARCELLO
SORGI
Vocidalla
Libia9
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LA STAMPA
GIOVED 19 FEBBRAIO 2015 .Primo Piano .3
LIBIANELCAOS
Jena
Suicidi
I messaggi degli agentidi custodia dimostrano
la loro profondasensibilit
per il sovraffollamentodelle carceri.
PressingdiGentiloni: Agire in frettaIlministrodegliEsterisostieneglisforzidelleNazioniUnite: Soluzionepolitica,per il tempononinfinito
Dopo la drammatizzazione, larazionalizzazione. Ieri sonostati il ministro della DifesaRoberta Pinotti e il sottose-gretario di Palazzo Chigi condelega allintelligence MarcoMinniti a rilevare - finalmente- che il Califfato in Libia si infiltrato, ma certo non ha inpossesso il Paese, come pote-va sembrare per effetto otticoconseguente alla strategiamediatica dellIsis e dati i tonidi dibattito in Italia.
La retromarciaE coerentemente con la li-
nea di prudenza marcata ilgiorno prima dal premierMatteo Renzi, il ministrodegli Esteri Paolo Gentiloniche il 13 febbraio aveva di-chiarato lItalia pronta acombattere in Libia, preci-sando poi contro il terrori-smo, ieri in Parlamento hachiamato alla soluzione po-litica. Anche se certo i tem-pi non sono infiniti, la via anzitutto quella della diplo-mazia, e lItalia vuole fare lasua parte appellandosi allacomunit e alla legittimitinternazionale. Ma, dicepolemico Gentiloni attacca-to dal Califfato per quella
sua dichiarazione del 13,nessuna crociata.
Lasse con gli Stati UnitiLa sera prima, aveva avuto uncolloquio con lomologo ame-ricano John Kerry, e poi laFarnesina aveva diramato uncomunicato congiunto dini-ziativa francese nel quale Ita-lia, Germania, Spagna, RegnoUnito e Usa in sostanza con-fermano il sostegno allinvia-to Onu Bernardino Leon chesta tentando una difficile me-diazione tra Tripoli e Tobruk,precondizione di ogni possibi-le peace-enforcing, e sul cuioperato erano stati fatti cir-
colare dubbi proprio dallIta-lia. Sia Gentiloni con Kerryche Mattarella al telefono conObama hanno rinsaldato lacomune volont di sciogliereil rebus libico: si sa che gliStati Uniti si attendono moltodallItalia, lunico Paese adavere efficienti antenne suquel territorio.
Aula deserta alla Cameraper lintervento di Gentiloni,e dibattito che ha rivelatoquale baraonda politica po-trebbe verificarsi se poi dav-vero si dovesse varare unamissione in Libia, ma rile-vante poi in Senato il primointervento demiciclo del
presidente emerito GiorgioNapolitano. Che ha richia-mato lItalia ai suoi doveri,davanti ai quali non possia-mo evadere, n scappare.Non possiamo tirarci indie-tro come non ci tirammoindietro nel 2011.
Lintervento del 2011Lintervento con Nato e Onuallepoca fu giusto e fu vota-ta una mozione parlamenta-re con amplissimo consen-so. I berlusconiani da giorniripetono invece che Berlu-sconi fu costretto dallallo-ra capo dello Stato ad aderi-re allintervento.
ANTONELLA RAMPINOROMA
NessunacrociataLunicasoluzionepolitica,ma il temponon infinito
Paolo GentiloniMinistro degli Esteri
La Libia ai libici, questa la strategia italiana.Nel senso che in quel
martoriato Paese ci sono fintroppe milizie armate per nonpensare a come cooptarle eutilizzarle sul terreno contro itagliagole dell'Isis. La partitalibica solo agli inizi. Ma gliocchi dellintelligence, dei mi-litari, dei diplomatici, e pi ingenerale dellEsecutivo, sonotutti puntati su quanto acca-de in queste ore a Sirte. Inquella cittadina, che diede inatali a Gheddafi, e che sem-brava essere il nuovo avam-posto dellIsis, da qualchegiorno si combatte. Sar cru-ciale capire chi prevale.
Lo scontro fratricida. Daun lato i miliziani in tuta nerache sono arrivati dalla lororoccaforte di Derna. Dallal-
tro, i miliziani inviati in tuttafretta da Misurata. Sono isla-mici anche questi, collegati alsedicente governo di Tripoli, eneanche tanto moderati, manon hanno alcuna voglia di con-dividere lo spazio e il poterecon lIsis. Ecco dunque perchRoberta Pinotti, il ministro del-la Difesa, pu sostenere: Non realistico prevedere in Libiauna missione di peace enfor-cing, ma piuttosto una missio-ne di tipo peace keeping. Op-pure di supporto e addestra-mento, come quello che stiamogi facendo in Iraq.
Isis sulla difensivaPer meglio dire, quello che stia-mo facendo in Kurdistan. ap-punto il modello curdo che ab-biamo in testa: contro lIsis noipossiamo metterci armi e ad-destramento, altri ci mettanogli uomini. Una volta poi che siastato riconquistato il territorio,pu anche subentrare una mis-sione di stabilizzazione. Manon prima. possibile? Gli ana-listi italiani pensano di s. Fino-ra gli affiliati libici al Califfatosono poca cosa. E sono sulla di-fensiva dacch su Derna hanno
cominciato a picchiare duroanche gli egiziani. E quellipossono dare legnate vere,spiega una fonte bene informa-ta. Commenta non a caso Mar-co Minniti, sottosegretario ad-detto ai servizi segreti: LIsisha fatto unabilissima operazio-ne di posizionamento politicofacendo credere che controllala Libia. Non bastano tuttaviatre comunicati a dimostrarlo.
Questo lo scenario libico, al-lora, per come lo vedono a Ro-ma. Le fazioni - nel senso diclan, cabile, milizie, partiti,gruppi armati - devono trovareuna composizione sotto legidadellOnu, e nel frattempo devo-no regolare i conti con lIsis. quanto intende dire anche il di-rettore dei nostri servizi segre-ti, lambasciatore GiampieroMassolo, che ieri ha parlato aimicrofoni del Giornale RadioRai: Il negoziato il metodo daseguire in Libia. Certo, bisognamettere intorno a un tavolo chiha influenza sui fatti sul terre-no e la guida di questo negozia-to deve essere molto forte.
Governo di salvezzaQuando e se le cabile si mette-
Armieaddestramentomilitarecomecon i curdi in Iraq
Roma intendeunire le diverse fazioni contro gli islamistiMissionedi stabilizzazione solo dopoaver ripreso il territorio
ranno daccordo, allora si po-trebbe finalmente immaginarein Libia un governo di salvezzanazionale. A questo proposito,per, occorre che BernardinoLeon si riveli un diplomatico al-laltezza della sfida. Uno potevaessere Romano Prodi, invocatonellagosto scorso da diverserealt libiche, governative e tri-bali, come possibile mediatorein due lettere distinte indiriz-zate a Renzi. Con quale esito fi-nora non si era saputo. Il Pro-fessore, stuzzicato da un accen-no malizioso del Corriere del-la Sera, ieri ha fatto tracimarela sua delusione: Mai ricevutoalcun accenno alla Libia n dalpresidente del Consiglio dei mi-nistri, Matteo Renzi, n da nes-suno dei suoi collaboratori.
400milizie
Le formazio-ni anarchi-che attive
in Libiasecondolultima
stimadegli analisti
15Paesi
Al Consigliodi sicurezza
dellOnusiedono
15 membri(Usa, Cina,
Russia, Fran-cia e GranBretagna
hanno dirittodi veto)
Soldati di Tripoli in marcia durante una parata militare
FRANCESCO GRIGNETTIROMA
Retroscena
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4 .PrimoPiano .LA STAMPAGIOVED 19 FEBBRAIO 2015
DOSSIER/Diplomaziaeminacceterro
ristiche
Unacrisilunga4anni
La rivoluzionedel 2011 Il 17 febbra-io linsurrezionedi Bengasi se-gna linizio dellaguerra civile cheporta allabbat-timentodiMuammarGheddafi, conlaiutodei raidNato. Il colon-nello ucciso il20ottobre
Lavittoriadegli islamici Il 7 lugliodel 2012, nelleprimeelezionilibere, vincono igruppi legati aiFratelliMusul-mani. Lemiliziecontrollanoper le citt e aBengasi dilagaAlQaeda, cheuccide lamba-sciatoreUsa.
La lottaper il petrolioNel lugliodel 2013 comin-cia il bloccodeiterminal petroli-feri, comeaRasLanuf. Lemiliziedella Cirenaica siribellanoalpremierAliZaidan epreten-dono federali-smoe royalties
Lanuovaguerra civile Il 25giugno2014 le nuoveelezioni vedonola sconfitta deiFratellimusul-mani.Ma lemilizie diMisu-rata attaccanoTripoli, costrin-gono il premierAbdullah alThani a fuggire aTobruk, e rein-stallano il vec-chioparlamen-to: guerra
DuegoverniecentoLa comunit internazionale discute su come stabilizzare il Paese.MaATripoligovernanogli islamicimoderati, inCirenaica i gruppi laici
TRIPOLI
Ghadamish
SirteSidra
Zintan
BenJawad
Nofilia
Al QaryahHun
GhatAl Qatrun
Ubari
Tmassah
Misurata
Sebha
bbbbbbbbbbbbbbbbb
LIBIA
ITALIA
NNNNNINNINIIIIIININNNINNININIININININIINNININIININIIINIIIIIIIIIIINIIIIINIINNIGGGGGGGGGGGEGEGEGEGEGEGEGGEGEGEGEGEGEGEGEGEGEGGEGGEGEGEGEGEGEGEGGGGGEGEGEEGGGGEGGGGEEEGEGGGGEEGEGEGGGEEGEGGGGGGGEGGGEGGGGGGGGGGGEEEEGGGGEGGEEGGEEGGGGGGGEGGGGGGEG RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
TTUTUTUUTUTUTTUUTTT NINNNINININNNNNNININIINISSSISISIIISIISIISIIISISSIIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ALALALALLGEGEGEEERIRIRIRIAAAAAAAA
Mar Mediterraneo
Le forzein campo
Molti artisti delle sigle, acrobati dellipotesie virtuosi con i testi, i comunicati e gli in-dizi sono al lavoro: lOccidente cerca di-
speratamente qualcuno da promuovere ad allea-to per togliersi di torno, almeno in Libia, quei pre-ponderanti avversari che sono gli zeloti dellapo-calisse califfale. Vogliamo un libico affidabile checome gli eroi di Carlyle, concili in s i carattericontradditori di ognuno. Necessit e aspirazionefrettolosa che sembra fatta apposta per entrarenella penombra di nuove tragedie.A questi semplificatori e perci semplicisti,
per srotolare il filo di Arianna nel labirinto libicopotrebbe essere utile, come io ho fatto, il duro pel-legrinaggio sulla strada litoranea che conducedalconfine tunisino aTripoli. A distanza di pochi chi-lometri luno dallaltro si incontrano continui,successivi posti di blocco: sbarramenti di terra odi rottami, pick up con cannone o mitragliera si-stemati a losanga, giovanotti dallaspetto di anno-iati maneggiatori di bombe e kalashnikov. Identi-che le approssimative uniformi, identiche le armi,assenti bandiere, labari o gagliardetti identifica-tivi. Lamico libico che mi accompagnava avevaassorbito, come tutti i libici in questi quattro annidi democrazia, una sofisticata tecnica di deci-frazione: questi sono della banda di Misurata,questi sono di Fajr Libya, questi sono ancor piradicali, al Qaeda, questi sono dellesercito di To-bruk Cos per chilometri, da batticuore a batti-cuore. Ecco: questa che si srotola la Libia, visi-vamente. Decine, centinaia di bande armate checontrollano parti pi o meno grandi di territorio.Quali i buoni, i cattivi, i cattivissimi? I rapporti traloro non si muovono su scelte limpidamente ideo-logiche o, come pretendiamo noi in Europa, sullabase della distinzione, in termini dualisti ottocen-teschi, di islamisti e laici: ricerca, ingenua, dellaversione bonaria e domenicale dellislam. Si az-zannano tra loro, la maggior parte, come canisenza padrone, sulla base dellinteresse: il con-trollo di una citt, di un punto di transito che ren-de, di un frammento del boccone petrolifero, diuna antipatia tribale. Gli islamisti sono cresciutiin questo caos, lo hanno alimentato per imporre,poi, il loro ordine semplificatore.Tutto ambiguo: per esempio il gruppo diMi-
surata, che controllaTripoli e la governa. Li han-no buccinati come eroi soprattutto dopo la ripre-sa di Sirte. Bello ma falso. Perch hanno perso leultime elezioni, ma hanno rifiutato di lasciare ilpotere costringendo il Parlamento eletto, quellos radicalmente anti islamico, a emigrare, per so-pravvivere, nelle cirenaiche lontananze di To-bruk. Un principio di legittimit che si coloriscedi tirannide.Hannometodicamente saccheggiatola capitale, dai frigoriferi ai dossier della vecchiapolizia di Gheddafi. E soprattutto hanno, fino aieri, combattuto fianco a fianco con le formazionipi indemoniate del jihad. Strane simmetrie peril possibile controtipo del califfato. Formati allepredicazioni dei Fratelli musulmani non sembra-no proprio trinceristi di una nuova Libia emenda-ta dal torbidume islamista.
Terreno fertileper la jihad
UnlabirintodibandearmateImpossibile fidarsi
Laminacciadel reclutatoreDaquiassaltoallEuropaInundocumentodipropaganda linvitoai jihadisti stranieriVenitee fatedellaLibia lapiattaformaperportare il caos
Lo Stato islamico vuole usarela Libia come piattaforma perlanciare attacchi contro gliStati meridionali dellEuropa ecolpire le rotte marittime nelMediterraneo. quanto conte-nuto in un documento scrittoda un reclutatore libico del-lIsis, individuato dagli analisti
in Abu Arhim al-Libim. Il testosintitola Libia: lingressostrategico per lo Stato islami-co e risale nella sua versionein arabo al 23 gennaio. Inter-cettato dal think tank anti-ter-rorismo britannico Quilliam.
Gli attacchiAccanto a una mappa con lerotte dei barconi di disperati
verso Malta, Lampedusa, la Si-cilia e Cipro, Al Libim spiegache limmigrazione illegale daqueste coste (quelle libiche) almassimo storico. Secondomolti di questi migranti, facilepassare attraverso i checkpoint marittimi (i terminal e icentri di accoglienza sulle costeitaliane e maltesi) e arrivarenelle citt. Dalla fotografia
ALBERTO SIMONI
DOMENICOQUIRICO
GovernodiTripoli (OperazioneAlba)
Origine un cartello islamico
moderato che nel luglio 2014 hacacciato il governo di Abdullahal Thani. Riconosce il vecchioParlamento, il Congresso na-zionale libico (eletto nel 2012),e il premier Omar al Hasi. Hacome referenti politici FratelliMusulmani, Turchia, Qatar.
Zona geograficaControlla quasi tutta la
Libia occidentale (Tripolitania)e ha come roccaforteMisurata.
ComposizioneIl nucleo pi robusto sono
le milizie di Misurata, decisivenellabbattimento di Gheddafi.
Forza militareDispone di 30-40 mila
uomini, centinaia di vecchitank, e una decina di caccia-bombardieri Mig-23 e Su-24.
Stato Islamico (Isis)
OrigineAlcune delle milizie islamiste
emerse nella rivolta contro Gheddafi, egruppi salafiti provenienti daMaghrebe Penisola arabica, hanno giuratofedelt al califfo Abu Bakr al Baghdadie sono passate con lo Stato islamico
Zona geograficaLemilizie si sono proclamate
autorit politiche dei wilayat (provin-ce) di Tripoli e Bengasi ma di fattocontrollano solo la citt di Derna,
parti di Bengasi e la zona di Sirte.
ComposizioneParti della Shura islamica di
Bengasi e di Derna, ribelli islamisti diSirte, combattenti libici di ritorno daSiria e Iraq, volontari maghrebini.
Forza militareStime incerte, da 1000 a 6000
miliziani, ma lIsis attira uomini daaltri gruppi islamisti. Hanno pick-upconmitragliatrici, razzi anti-tank.
BerberidelleBrigatediZintan
OrigineLe trib berberehanno dato laspallata decisivaa Gheddafi nel-lagosto 2001 e daallora sono auto-nome, appoggia-te dallAlgeria.
GeografiaControlla lafascia di territo-rio montagnosaal confine con laTunisia.
ComposizioneLa forza di auto-difesa di Zintan composta daquattro brigate,la pi importante quella diQaaqaa.
Forza militareSulla carta20mila uomini,reali forse lamet. Hannoalcuni vecchitank, artiglieria,lanciarazzimultipli.
ACURADIGiordanoStabile
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LA STAMPA
GIOVED 19 FEBBRAIO 2015 .PrimoPiano .5
LIBIANELCAOS
milizieperunoStato fallitosul terreno da quattro anni si confrontano bande criminali, formazioni jihadiste e filoccidentaliappoggiatidaFranciaedEgitto.possibile inunasituazionecos frastagliatatrovare leaderaffidabili?
- LA STAMPA
Al Kufrah
Derna
Tobruk
Tazirbu
Bengasi
Ajdabiya
BERBERI DI ZINTAN
GOVERNO DI TOBRUK
TRIBU TOUBOUE TUAREG
GOVERNO DI TRIPOLIISLAMICO MODERATO
ISLAMISTI ISIS
AL QAEDA
Ras Lanuf
Baida
INFILTRAZIONIDELLISIS
EEGEGGEGGEGEGEGGEGGEGGEGEEEEGEEEEEEEE ITITITTTITTTTTITTTTTTTTTTTITTTTTTOTOTOTOTOTOTOTTTOTTOTTTOOTTOOOTOTTT
Pozzidi petrolio Raffinerie
dellesistente, a come utilizzarequesto canale il passo breve:Se questa strada fosse sfrutta-ta in maniera strategica, sareb-be possibile creare un caos intutta lEuropa meridionale. Esarebbe persino possibile pro-vocare la chiusura delle linee dinavigazione colpendo navi e pe-troliere dei crociati.
Il nuovo fronteEppure al di l della minacciaagli Stati crociati del Sud Eu-ropa che possono essere rag-giunti facilmente a bordo dibarche rudimentali, il docu-mento somiglia pi a un testo dipropaganda per attirare com-battenti in Libia di cui i soste-nitori dellIsis non hanno com-preso o sottostimato il signifi-cato strategico come nuovaprovincia del Califfato. Insom-ma, scrive al-Libim, la Libiapotrebbe essere la chiave per ladifesa dellIsis contro la coali-zione dei Crociati. A ingolosirei miliziani dello Stato islamicosono i depositi di armi lasciatida Gheddafi, disarcionato nel2011. Proprio quei kalashnikovfiniti dalla Libia in Mali hannoaiutato gli jihadisti a conquista-re due terzi di quel territorio inpoco tempo. Il riferimento al
conflitto in Mali dellautunno2012 e inverno 2013.
Jihadisti uniteviConcentrare in Libia la batta-glia contro i crociati ha loscopo di togliere pressione daSiria e Iraq. Tuttavia non cmolto tempo per trasformare laLibia in un paradiso per lajihad. La comunit internazio-nale, commenta il direttore diQuilliam, CharlieWinter, dopoil video delluccisione dei 21 egi-ziani copti, ha spostato i riflet-tori du Tripoli, Sirte, Derna eTobruk. Cosa prevista il 23gennaio dallo stesso Al Libim.Questa situazione di piattafor-ma privilegiata della jihad nondurer per sempre, gli jihadistidevono venire in Libia il pipresto possibile prima chelinazione consenta ai crociatidi prevalere.
La mappaIn una delleimmagini deldocumentodiffuso ierisi vedonole rottedei barconidi clandestinisecondo Isis
Si discusso molto delle difficolt di un eventualeintervento militare in Libia, di cui sarebbero inogni casodadefinireaspetti quali possibili quadri
multilaterali e base di legittimit internazionale. Negliultimi giorni sembrato tuttavia che certi entusiasmiprematuramente manifestati nei confronti dellipotesidi un intervento militare si siano raffreddati, e si con-corda ora nellaffermare che la via diplomatica rimanequella dapreferire. Fra i problemi che rendonodifficileimmaginare un intervento militare vi quello di deci-dere quali forze lintervento militare esterno sarebbechiamato ad appoggiare e quali a battere. Non possia-mo certo nasconderci dietro la foglia di fico di unim-parzialit che o unimpossibilit o unamenzogna, co-me fu quella dellintervento umanitario del 2011, checonsistette in realt in undeterminante appoggiomili-tare alla ribellione armata controGheddafi.
Ebbene,questoproblemaesisteanchese invecedel-lopzione militare dovessimo focalizzarci sulla via di-plomatica. Anche in questo caso si dovr decidere chisono quelle forze che potrebbero, con il nostro appog-gio, ricostruire (o forse sarebbe pi corretto dire: co-struire) uno Stato libico in grado di garantire la sicu-rezza dei propri cittadini e nello stesso tempo scongiu-rare leminacce alla nostra, dal terrorismo alla parten-za incontrollata dimigranti dalle coste libiche.
Il problemacheoggi inLibianonci troviamodi fron-teaunoStatoeaunanti-Stato,maaunapluralitdicon-tendenti armati, a una guerra civile frammentata e diffi-cilmente leggibile, tanto pi che alla dimensione islami-smo/anti-islamismo si aggiungono quella regionale equella tribale. A Tobruk esiste il governo di Abdullah al-Thani(opiuttostodelGeneraleHaftar), inteoria interna-zionalmentericonosciuto,macheinrealtha,sottoilpro-filo politico-militare, solo il deciso appoggio dellEgitto -un Egitto che, fra laltro, ha individuato nelle varie dira-mazioni nazionali dei Fratelli Musulmani - piuttosto chedei jihadistidellIsis - ilnemicoprincipale.Lunicasoluzio-ne politica credibile sarebbe quella di un compromessofraTobrukeTripoli, ciotra inazionalistinon islamistidiTobrukegli islamistimoderatidiTripoli -unintesacapa-ce di isolare e quindi sconfiggere le forze jihadiste. Il pro-blema consiste nel fatto che impossibile ragionare intermini di rapporti di forze tra le fazioni libiche senza in-trodurre lelementodegli appoggi esterni, senza i quali levariemilizie sarebberogida temposenzaarmie fondi.
Perdefinire laLibiadiogginonbasta lapurevidentedimensione di una violenta anarchia. Bisogna aggiun-gere la guerra per procura fra Egitto da una parte,cheappoggia ilgovernodiTobruk,ormaiconazionimi-litaridiretteepalesi, eTurchiaeQatardallaltra,questiultimi in sostegno di quella parte dellislamismo arma-to che fa riferimento (anche se non senza ambiguit e zone grigie) allideologia dei FratelliMusulmani.
In un certo senso, lauspicata via diplomatica nonesistepiallo statopuro, comealternativanettaaquel-la militare, ma dovrebbe ormai essere concepita in re-lazione a un intervento militare ancora strisciante madel tutto reale e difficilmente reversibile. Anche in Li-bia, come inUcraina, diplomazia e azionemilitare ten-dono a essere sempremeno separabili. Chi negozia de-ve saper tener conto della realt sul terreno,ma ancheviceversa, dato che chi combatte non pu ignorare ilcontesto politico-diplomatico.
MancaunoStato
Conchiparlare?Pure ladiplomaziahalearmispuntateROBERTO TOSCANO
AnsaralSharia (AlQaeda)
OrigineElementi che facevanoriferimento
adAlQaedasi sonocoagulati attornoallaBrigatadeimartiri del 17 febbraio,milizia rivoluzionaria islamista, anti-Ghed-dafi.Nel luglio 2012AnsaralShariahadifattopresoBengasi e l11 settembre2012haucciso lambasciatoreUsaChrisStevens.
Zona geograficaFra il 2012 e il 2014 controllava
Bengasi e operava in gran parte dellacosta fra Derna e Adjabiya. Loffensiva
del generale Haftar e del governo diTobruk lhanno ridotta ad alcuni quar-tieri di Bengasi e citt minori.
ComposizioneMilizie della Shura islamica di
Bengasi, volontari della Penisola arabi-ca. Alcuni gruppi sono passati conlIsis.
Forza militareHa circa 10mila uomini, pick-up
conmitragliatrici, alcuni tank e blindati.
GovernodiTobruk (OperazioneDignit)
OrigineIl governo di Abdullah al Thani,
scaturito dal parlamento eletto nelgiugno 2014, stato cacciato da Tri-poli e si rifugiato a Tobruk. Fa riferi-mento allEgitto e combatte sia gliislamisti che i Fratelli musulmani,molto influenti sul governo di Tripolie nemicissimi del nuovo uomo fortedel Cairo, il generale Al Sisi.
Zona geograficaControlla gran parte dellEst
(Cirenaica) e cerca di espandersiverso il Golfo di Sirte.
ComposizioneReparti dellesercito regolare,
uomini dellex generale Khalifa Haf-tar (ex golpista con Gheddafi, poipassato con lOccidente.
Forza militareDispone di 20-30mila uomini,
tank, cannoni e blindati. Ha lappog-gio aereo degli F-16 e Mirage egiziani.
ToubouTuaregealtrigruppi
OrigineLe trib nomadidel deserto sisono schieratequasi tutte con-tro Gheddafi esono diventateautonome.
GeografiaI Toubou sononel Sud, i Tuaregnel deserto alconfine con Ni-ger e Algeria.
ComposizioneIl nucleo armatodei Toubou fariferimento alFronte Toubouper la salvezzadella Libia, fon-dato nel 2007.
Forza militareIl Fronte Toubouper la salvezzadella Libia hauna forza stimatain alcune migliaiadi uomini, armileggere, pick-uparmati.
6milioni
Gli abitantidella LibiaOltre l80%
della popolazionerisiede nelle citt
sulla costamediterranea
Il 20% vivenella capitale Tripoli,
che conta circaunmilionedi persone
600mila
Gli immigratiche vivono in Libia
e che oracercano
di fuggiredalla minacciadegli islamisti
dellIsisLamaggior
parte degli stranieriarriva dal vicino
Egitto
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6 .Primo Piano .LA STAMPAGIOVED 19 FEBBRAIO 2015
Imercatieuropeivedonolintesa
attesa oggi, con un giorno diritardo, la proposta di Alex Tsi-pras per disinnescare il rischiobancarotta e svincolarsi daquello che ritiene essere il gio-go dellausterit europea. Ilpremier greco pensa aunestensionedelle linee di cre-dito negoziate con Ue e Fmi,ma invoca pure larchiviazionedel programma di aiuti e dellecondizionalit per risanamentoe riforme. La risposta, dellaCommissione come della can-celliera Merkel, che gli obbli-ghi finanziari vanno rispettati.A ogni effetto pare un no. Pe-r i negoziati sono in corso, sicerca (e si vuole) una mediazio-ne che, nonostante i toni, si con-sidera non impossibile. A pattodi trovare le parole giuste.
La mossa degli UsaIl pressing globale. Si sonomossi anche gli americani, inte-ressanti al destino dei soldi pre-stati dal Fmi di cui sono i primiazionisti, come dalla stabilitgenerale dei mercati e dei part-ner europei con cui voglionocontinuare a fare buoni affari. Ilsegretario di stato al Tesoro,Jack Lew, ha telefonato allomo-logoYanisVaroufakis per avver-tirlo delle immediate difficol-t che la Grecia potrebbe tro-varsi adaffrontarequalora nonci fosse un accordo e non chie-desse la collaborazione di Ue eFmi. Messaggio chiaro: E iltempo dei fatti, lincertezza nonfa bene allEuropa. Vero, hatwittato il greco: Un avverti-mento a entrambe le parti.
Come ci si arriva? Il vicepre-sidente della Commissione, Val-dis Dombrovskis, ha ribadito
che non possono esserci prestitisenza il rispetto delle condizionicontenute nel programma disalvataggio, quello che ha fattocomplessivamente confluire240miliardi nei forzieri diAteneche, senn, sarebbe fallita. LEu-rogruppo, ha ricordato, ha co-municato alla Grecia che si deveestendere il programma con lesue condizionalit. Solo dopo,ha precisato, ci potr essere laflessibilit per discuterle.
I paletti di BruxellesIl primo paletto dellEuropa
MARCO ZATTERINCORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Grecia,compromessopivicinoUsaincampo:BastaincertezzeOggi lapropostadiTsiprasper evitare labancarotta. LaBorsa credeallaccordoLultimoduello sui termini del documento. Ipotesi soluzioneponte finoallestate
AP
ILSALVATAGGIODIATENE
Ancora una volta toc-cato alla Bce mante-nere il punto. Secondo
fonti autorevoli, al termine diuna riunione non facile, i ven-ticinque banchieri centralihanno deciso un aumentominimo dei fondi di emergen-za Ela di appena 3,3 miliardi:le banche greche avranno adisposizione, dunque 68,3miliardi. Saranno appenasufficienti, dopo lemorragiadi fondi delle settimane scor-se, a non farle collassare,mentre Atene tenta di con-cludere il negoziato con ipartner europei ed interna-zionali. Ma non certo laboccata dossigeno che siaspettava il governo Tsipras,che sta spingendo anche suuno sblocco dei rifinanzia-menti con bond governativi,congelati dallultima riunio-ne dei direttorio. Ad Atenerestano pochi giorni per con-cludere un accordo con ipartner internazionali.
Oltretutto, secondo quan-to riportato dal quotidianoconservatore Frankfurter
Allgemeine Zeitung, qualchebanchiere centrale starebbecominciando a parlare aperta-mente di Grexit, di uno scena-rio di uscita dalleuro, per Ate-ne. Abbiamo limpressioneche la Grecia stia cercando
lincidente per usciremausan-do un capro espiatorio hadetto al quotidiano un gover-natore, a microfoni spenti.
Mamentre si avvicina la da-ta dellEurogruppo che do-vrebbe trovare la quadra sulla
LaBce insiste sulla lineaduraMadaBerlinoprimi segnali concilianti
Merkel: Saremosolidali solo con chi attuer le riformepartita pi sofferta, arrivanoalcuni segnali importanti del-la volont dei tedeschi di chiu-dere la vicenda greca in ma-niera non traumatica. Ieri ilquotidiano pi letto, Bild - alquale Angela Merkel prestaunenorme attenzione - ha de-dicato un insolito, appassiona-to editoriale alla Grecia. Seperdiamo te, non se ne vannoin fumo solo i nostrimiliardi dieuro, anche il nostro cuore sene va in fumo, ha scritto unafirma illustre, Franz JosefWa-gner. Ricordando quattro mil-lenni di cultura greca, e cioche cerano Omero, Ippocra-te quando il resto dellEuropagirava con le pelli addosso, iltabloid conclude che dobbia-mo salvare la Grecia, se sal-viamo la Grecia salviamo noistessi. Un cambiamentodumore notevole, rispettoagli anni scorsi, quando sullestesse colonne apparivanospesso articoli al fulmicotonecontro Atene. Per Wagner, in-somma, il denaro niente,conta il pensiero: la Grecia va-le pi di tutti i miliardi.
In piazzaUnmuralecontrolausteritnelle stradedi Atene
68,3miliardi
I fondi Bceper le banche
greche
TONIA MASTROBUONIINVIATA A BERLINO
RetroscenaIeri anche Angela Merkel
intervenuta in un convegno aporte chiuse sulla Grecia: Sealcuni Paesi sono in difficolt,allora daremo loro la nostrasolidariet. Ma la solidarietnon una strada a senso unico,piuttosto, con gli sforzi dei Pa-esi, una faccia della stessamedaglia e sar sempre cos.
La cancelliera, riportanofonti autorevoli, ha una posi-zione meno dura del suo mini-stro delle Finanze, WolfgangSchaeuble, sulla Grecia. Ilproblema, per lei, tenere abada una fetta del suo partito,ormai insofferente verso Ate-ne. E alcuni big della Cdunon hanno nascosto in questigiorni la loro irritazione perun atteggiamento che defini-scono arrogante, da partedel governo Tsipras.
Merkel dovr fare approva-re leventuale nuovo pacchet-to di aiuti e di riforme concor-date con la Grecia dal Bunde-stag. Nelle scorse ore il vice-cancelliere Gabriel ha mo-strato segni di apertura versola Grecia, parlando a nomedei socialdemocratici. Ma perla cancelliera importantemantenere insieme, intanto, icristianodemocratici. In ognicaso, schierando gi nei mesiscorsi alcuni mediatori comeJoerg Asmussen, il governotedesco ha dimostrato la vo-lont di voler chiudere la par-tita positivamente.
dunque che il senso del pro-gramma esistente non va tradi-to. Il presidente della Commis-sione, Jean-Claude Juncker, halavorato con quello dellEuro-gruppo, Jeroen Dijsselbloem,su una soluzione ponte sinoallestate, nel rispetto della cor-nice. In questi mesi si potrebbenegoziare un nuovo patto, ilcontratto a lungo termine au-spicato dal ribelle Varoufakis.Servirebbeuna chiave semanti-ca che ammorbidisse i proclamidi Atene, dove si che lattualeprogramma non pu in alcun
modo continuare e domani so-no attese misure che rivedonolimpegni presi per avere i soldidel salvataggio.
Vallo a dire a Wolfgang Scha-euble, per il quale non sar ac-cettata unestensione senza lat-tuazione delle riforme decise.Analogamente, la cancellieraMerkel invita a perseverare sul-la strada degli interventi strut-turali, perch chi in difficoltpu contare su una solidarie-t che non una strada a sen-so unico. il senso dellavvici-namento possibile. Non badate
alle definizioni quanto al loro si-gnificato, avverte una fonteUe.Tsipras non vuole parole comememorandum e program-ma, tuttavia potrebbe accetta-re la medesima pietanza in unaltro piatto. I tecnici dicono che,senza intesa, Atene dovr intac-care le riserve gi in febbraio invista delle scadenze sovrane dimarzo. Un motivo per andareavanti. Come? Se il testo arrivaoggi edbuonopotrebbeesserciun Eurogruppo domani. Maga-ri in teleconferenza, dice unafonte. Sarebbe un buon segno.
Inegoziati con lUesonoarrivatiaunpuntocrucialeAdessosperiamodi superare lostacolo
Alexis TsiprasPremierdellaGrecia
ilmomentodi trovareunsentierocostruttivo inaccordoconFmieministrieuropeidelle finanze
Jack LewMinistrodel TesoroUsa
Chipossiede ildebitogreco
AFP
Paesi area euro60%
FMI10%
BCE6%
Settoreprivato19%
1%1%
3%
Banchegreche
Banchestraniere
Bancacentralegreca
+1,85%Piazza AffariGli operatori
puntano su unaccordo per
lestensione delprestito alla
Grecia e i listinichiudono sui
massimi. Milano la migliore
+0,6%Francoforte
Il Dax avanza dipoco pi di
mezzo puntopercentuale etocca il recordstorico. Parigi
di un soffio sottoi massimi dagiugno 2008
+1,06%Atene
La Borsa ellenicasale spinta daibancari: Attica
(+7,69%), Natio-nal Bank of
Greece (+6,78%)ed Eurobank
(+6,12%). Sprintdei petroliferi
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LA STAMPA
GIOVED 19 FEBBRAIO 2015 .Primo Piano .7
Alexis TsiprasNon mai stata
unmisterola linea filorussa
del governorosso-nero gui-dato da Tsiprasche non ha na-
scostole offerte russeper uscire dallacrisi economica
Angela MerkelLa cancellieratedesca fa la
parte del media-tore. stata lei aguidare i nego-ziati che hanno
portato allaccor-do di Minsk. Ha
parlato con Putine tenuto a badalira americana
Viktor OrbanPiena sintoniacon il premierdi Budapest
La visita di mar-ted di Putin
stata suggella-ta con la firma
di accordicommerciali
Ewa KopaczIl premier polac-co guida il frontedegli oppositori
a Putin. ConVarsavia ci sono i
Paesi Baltici,soprattutto la
Lituania: non cifidiamo di Putin
David CameronDove finita
Londra? La parti-ta ucraina, se nelamentava ancheil conservatoreThe Times, havisto sparire il
governo Came-ron. Londra perla linea dura, maormai la voce del
premier non sisente pi
LASTRATEGIADELLARUSSIA
DaAteneaBudapest, la retediPutinDopo leoffertedi aiutoallaGrecia, lintesae lapienasintonia con lunghereseOrbanIl capodelCremlino trovaspondenellaUeemette indifficolt i fautori delle sanzioni
AP
Hanno usato persino lo stessotermine, spararsi sui piedi,per commentare la decisione diimporre sanzioni alla Russia.Alexis Tsipras, che guida da finegennaio la strana maggioran-za rosso-nera che governa laGrecia, e Viktor Orban, laspi-rante autocrate ungherese chedicedi ispirarsi alla democraziailliberale russa, sono laprima li-nea di un fronte che VladimirPutin vorrebbe allargare per ot-tenere la spaccatura in Europacuiaspiradatempo.E iduePaesipotrebbero diventare il ventremolledi unEuropache stata si-noramiracolosamente unita nel-le decisioni che riguardavano, adesempio, le sanzioni contro Mo-sca. Se la situazione in Ucrainadovesseprecipitaredinuovo, po-trebbero essere lavanguardia diuna resistenza crescente alla li-nea dura contro lorso russo.
Il palcoscenicoNonacaso,martedOrbanhaof-ferto a Putin il palcoscenico peruna prima, clamorosa rentrenella vecchia Europa da quan-do la Russia stata cacciata dalG8 e la Ue ha imposto il giro divite pi severo sulle sanzioni. Elagiornata,per ilpremiermagia-ro, stata fruttuosa, dal punto divista economico. Ma secondo larivista Foreign Affairs, la sin-tonia con Mosca si coglie anchenel tentativodiOrbandi destabi-lizzare i Paesi vicini sobillando leminoranze magiare. Dal 2012 haconcesso loro il passaporto e ildiritto di voto. E un anno fa, haavvertito lUcraina che gli un-gheresi dei Carpazi orientalime-ritano la doppia cittadinanza, di-ritti e autonomia. Un Putin insalsa europea.
La Grecia strizza locchioIn Grecia, la situazione picomplessa: sintreccia con il dif-ficile negoziato sugli aiuti euro-pei e la troika. I partiti al gover-no, la sinistra estrema di Syrizae la destra di Anel, hanno en-trambi una posizione filorussa.E il governo non ha mai nasco-sto le offerte di aiuti provenien-ti da Mosca, per ostentareunalternativa, al tavolo con ipartner europei. Un gioco cheprovoca unenorme irritazionesoprattutto a Berlino, ma ched conto di un rapporto privile-giato con Putin cui i greci diffi-cilmente vogliono rinunciare, inquesto momento.
Europei in ordine sparsoMa se questi sono casi estremi,
altri Paesi europei hanno sem-pre avuto una posizione dialo-gante, conMosca, anzitutto perinteressi economici e, in parti-colare, energetici. La Germaniae lItalia, in primo luogo. Con ilnostro Paese piuttosto defilatonella partita ucraina. E, sia det-to per inciso, per la prima voltain una vicenda cos importanteper il futuro dellEuropa, lo anche la Gran Bretagna, dasempre pi muscolare sui dos-sier internazionali.Angela Merkel, al contrario,
ha avuto un ruolo di primissimopiano. Berlino intervenuta dal
primo momento delle protestedi Maidan, allo scoppiare dellarivolta ucraina, con la Franciae, inizialmente la Polonia, perrisolvere la crisi. Poi ha semprecercato dimantenere aperto undialogo con Putin e respingerele istanze pi aggressive dei Pa-esi baltici e degli Stati Uniti.La svolta, per la cancelliera,
arrivataa lugliodellannoscorso,con il crollo dellaereo malese,abbattuto dai missili dei separa-tisti russi mentre sorvolavalUcraina. Un incidente che haindurito notevolmente la sua po-sizione e ha portato allinaspri-
mento delle sanzioni europee.Tuttavia, anche il tentativo diiniziomesedi sventareunaguer-ra precipitandosi a Mosca conFranois Hollande per parlaredirettamente con Putin, cercan-do di tenere a bada limpazienzadegli americani che vorrebberomandare aiuti militari a Kiev, lattestazione del tentativo pe-renne dimantenere un filo di co-municazioneconPutin.Nesca-turitouncessate il fuocoadirpo-co fragile.Ma comedisseMerkelalla Conferenza di Monaco, pernoi ne valsa comunque la pe-na. Quando si dice il dialogo.
TONIA MASTROBUONIINVIATA A BERLINO
Manifestanti pro-Putin sfilano a Budapest. Marted il premier ungherese Orban ha definito spararsi sui piedi le sanzioni Ue aMosca
Il piatto forte nelmen delle relazionifra Budapest e Mosca stato la proroga delcontratto attuale perla fornitura di gas dal-la Russia per lUnghe-ria. In questo modolapprovvigionamen-to del gas naturale inUngheria sar assicu-ratoper alcuni anni adunprezzoragionevo-le, ha detto soddi-sfatto Orban (foto so-pra con Putin). Quindii due leader non han-nopoiescluso laconti-nuazione, con qual-che modifica, del pro-getto del gasdottoSouth Stream.
BusinessepoliticaConMoscaintesasulprezzodelgas
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8 .Primo Piano .LA STAMPAGIOVED 19 FEBBRAIO 2015
PosizioniinEuropa
Fumata nera per la mozione delPartito Democratico sullo Sta-to di Palestina. Ieri, al terminedi una giornata segnata da unacceso dibattito interno tra lafazione favorevole al riconosci-mento diretto sullesempio del-la Francia (Sel e la sinistraPd) equella pi sensibile alle ragionidIsraele decisa invece a dire sma solo dopo le Nazioni Unite esolo in un quadro negoziale, iltesto unico del Pd che avrebbedovuto essere presentato sta-mattina non era stato neppurescritto. Di fatto oggi, in virt delvoto sul decreto legge Millepro-roghe, non ci sar alcun pro-nunciamento sul tema che hagi lacerato la politica di moltipaesi europei. Tutto postpostodunque o, per usare le paroledel capogruppo Roberto Spe-ranza, ogni grattacapo a suotempo: Se votiamo domanipresentiamo il testo domani, sevotiamo dopodomani presen-tiamo il testo dopodomani....
Quella della mozione sulloStato di Palestina una storiache va avanti da quando il presi-dente palestinese Abu Mazen,stretto tra loltranzismo delladestra israeliana e quello deisuoi capitanati da Hamas, hadeciso lintifada diplomaticachiedendo il riconoscimentoentro i confini del 67 tanto al-lOnu (dove lAnp presente dal1974ma solo comeosservatore
permanente) quanto ai parla-menti del vecchio continente.Da almeno ventanni per lEuro-pa lunica soluzione al conflittodei conflitti quella dei duepopoli, due stati. Liniziativa diAbu Mazen stata una fuga inavanti denunciata come unila-terale da Israele ma che il 17 di-cembre scorso ha prodotto unarisoluzione bipartisan del Par-lamento Ue (498 s, 88 no, 111astenuti) in cui seppure in mo-do simbolico (lUe non d la pa-tente di Stati) si riconosce inlinea di principio lo Stato di
FRANCESCA PACI
ROMA
RiconosciamolaPalestinaIlPdciprova,sidivideerinviaLideaoriginaria eradi legare lamozioneai negoziati, considerando le ragioni di IsraelePoi laminoranzadi sinistrahachiestouna lineapidura.OraSperanzaprende tempo
BandiereUnmilitantesventola due
bandieredella Palesti-na: anche in
Italia si apre ildibattito sul
riconoscimen-to politico
dellautoritnazionale
LITALIAEILMEDIOORIENTE
Regno UnitoS del Parlamento
alla Palestina,premier prudente
IrlandaAnche Dublinoha riconosciuto
la Palestina
SpagnaS del Parlamentoallo Stato palesti-nese in novembre
FranciaVotato il ricono-scimento della
Palestina
UeDa ventanni,la soluzione
due Stati
LussemburgoUn altro
s allo Statopalestinese
PortogalloS bipartisanvotato il 12dicembre
SveziaOltre al Parla-
mento, s anchedel governo
Palestina entro i confini del 67.In modo analogo si sono poiespresse la Camera dei Comunibritannica, la Francia, la Spa-gna, la Svezia (la Germania haevitato il tema sensibile).
SullItalia le speranze pale-stinesi erano particolarmentevive in virt della sempre citataamicizia tra i due popoli. In re-alt il fronte politico da sem-pre tuttaltro che omogeneo(anche nel Pd). La Lega con-traria in assenza di accordi bi-laterali con Israele e ipotizza-va una mozione contro ogni
tentativo unilaterale dellAnp diottenere riconoscimenti ideolo-gici. Sel e il Psi sostengono inmodo separato il riconoscimen-to affinch ripartano i negoziatiper arrivare alla soluzione duepopoli, due Stati e citano il pa-rere positivo di 100 intellettualiisraeliani (fra cui Yehoshua, Oz,Grossman). Favorevoli sono an-che i 5Stelle, un blocco a cuilambasciata israeliana ha re-plicato anche ieri che qualsiasiriconoscimento prematuro nonfarebbe che incoraggiare i pale-stinesi a non ritornare ai nego-
ziati con Israele e allontanereb-be ulteriormente le possibilitdi una pace.
Ma soprattutto nel Pd chegli umori divergono al punto daaver incaricato Enzo Amendoladi preparare un testo che ridu-cesse le distanze e andasse ver-so lok allo Stato di Palestinamaallinterno di un processo dimutuo riconoscimento dei dueStati (qualcuno ha obiettato an-che lopportunit di votare a unmese dalle elezioni israeliane).Lo slittamento fa tirare a tuttiun sospiro di sollievo.
I due fronti democratici
KhalidChaouki
TogliamoalibiagliestremistiNoncostilitaTelAviv
Riconoscere la Palestina si-gnifica non lasciare alibi aigruppi estremisti che vedononella negazione di quel dirittola scusa per poter attaccareIsraele e lOccidente. Il depu-tato del Pd Khalid Chaouki,unico parlamentare italiano
musulmano, risponde al tele-fono dalla Casa Bianca, dovepartecipa a un convegno sullalotta allIsis, presente anche ilpresidente Obama.Quindi lei pronto a votare lamozione...
Credo sia giunta lora ancheper lItalia di pronunciarsi afavore di uno stato che aspet-ta da troppo tempo. E questonon significa essere ostili aIsraele, ma anzi lavorare perdargli uninterlocuzione le-
gittimata, isolando quelle fa-zioni palestinesi che finorahanno negato ogni possibiledialogo.Per secondo lambasciataisraeliana un riconoscimentoprematuroallontana lapace
Prima di partire ho incontra-to il viceambasciatore israe-liano, cos come lambasciatri-ce palestinese: io credo chedobbiamo ascoltare le preoc-cupazioni di tutti, ma dobbia-mo mantenere una nostra li-nea autonoma.Non sarebbemeglio arrivare alriconoscimento attraverso ilprocessonegoziale?
Il nostro compito in Parla-mento non condurre i nego-ziati ma esprimere una posi-zione politica, che stimola cosi negoziati. Il riconoscimentodella Palestina non mai statoun tab e non vedo perchdebba diventarlo. Credo anzisia doveroso votarlo, e non ca-pisco chi ancora titubante.Anche nel Pd qualcuno titu-bante,no?
Ci sono sensibilit diverse,c chi si sente pi filopalesti-nese e chi pi filoisraeliano. Iopenso, e lo dico anche da ara-bo musulmano, che dobbiamolasciare tutti da parte le no-stre magliette e volere solo unMedio Oriente pacificato.
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
KhalidChaouki
Esponentedel Pd e
unico parla-mentareitaliano
musulmano
WalterVerini
Ebreinelmirinodei terroristiquindi ilmomentosbagliato
Il momento e il contesto, spiegaWalter Verini, Pd, consigliava-no lopportunit di un rinviodella mozione.Perch?
Perch tra attentati nelle Si-nagoghe, bandiere di Israelebruciate, e blitz nei luoghi di
culto dellebraismo, non certa-mente il momento migliore.Perch aspettare? LItalia ri-mastaunodeipochigrandiPae-si europei assieme alla Germa-nia a non aver riconosciuto laPalestina.
Chiariamoci: lobiettivo giu-sto, ma penso abbia ragione ilministro Paolo Gentiloni quan-do sostiene che non si pu sot-tovalutare il peso di un voto diquesto tipo nellimminenza del-le elezioni in Israele. evidente
che la destra israeliana lo utiliz-zer a suo favore.Aldi ldellopportunit sui tem-pi, nel Pdci sonoduediversepo-sizioni. Perch lei non favore-voleaunriconoscimentodirettoetoutcourtcomealtri suoicolle-ghidipartito?
Stiamo cercando un equili-brio. Come ho sostenuto, il rico-noscimento va siglato nel qua-dro di un negoziato tra palesti-nesi e israeliani, nella classicaversione due popoli, due Stati.Il che significa che non pu pre-scindere dal contestuale rico-noscimento dellesistenza diIsraele. Com noto, per, unadelle componenti pi importan-ti della Palestina, Hamas, nonsolo non riconosce Israele, maafferma la negazione dellOlo-causto e si pone lobiettivo delladistruzione degli ebrei.Ma riconoscere la Palestina nonpotrebbe servire anche a inde-bolire gli estremisti che soffianosul fuocodel conflitto?
Unamozione poco pi che unatto di indirizzo, non impegna ilgoverno. Per s, potrebbe aiu-tare il processo di pace: sia iso-lando Hamas, sia spingendoIsraele a cambiare politica e anon ripetere gli errori del pas-sato. Ma come ho detto devepartire da un riconoscimentoreciproco.
ILARIO LOMBARDO
ROMA
WalterVerini
Esponentedel Pd, tra ipi stretti
collaborato-ri di Walter
Veltroni
Sarebbe un se-gnale importante perriaprire il processo dipace con il prossimogoverno israeliano efavorire la soluzione adue Stati. Lo dice Ne-mer Hammad, consi-gliere politico di AbuMazen, intervenendosulla mozione per laPalestina come Stato.Hammad ha aggiuntoche la decisione ris-pecchierebbe il ruolostoricodellItalia.
DaRamallahSegnodipace
AFP
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LA STAMPA
GIOVED 19 FEBBRAIO 2015 .Primo Piano .9
Variazione sulla gior-nata tipo di MatteoSalvini. Non solo una
felpa, non solo un nuovohashtag o unpaio salotti in tv.Ieri il segretario federale del-la Lega ha sfoderato ancheun nuovo candidato: Il mi-gliore, Edoardo Rixi sar ilcandidato della Lega in Ligu-ria. Lo abbiamogi presenta-to, il 7 marzo torno a Genovae lanciamo la campagna elet-torale. Basta.Basta nel senso che in Liguriala Lega correr da sola, senzaForza Italia?
Abbiamo gi aspettatotroppo, tra tremesi si vota. Enoi vogliamo battere la Paita,che altro non che la prose-cuzione di 10 anni di potere epolitica gestita da ClaudioBurlando e dal suo Pd.Cos,spaccati,nonfavorite in-vece lavittoriadelPd?
LegaIl leader
della LegaMatteoSalvinilancia
la sua sfidaa Renzi
Il martellamento di GianniLetta, che domenica pareabbia chiamato Arcore non
meno di dieci volte, produce iprimi effetti: Berlusconi si sa-rebbe convinto a passare sopraloffesa di Renzi, il quale ave-va scelto linquilino del Collesenza concordarlo. O meglio, alCavaliere laffronto brucia an-cora, ma un po Mediaset chefreme, e soprattutto linchiestasui denari alle Olgettine che lomette a rischio di una pesantecondanna, lavrebbero indotto acercare qualche forma di con-tatto col premier finalizzata ariprendere il dialogo. Un ripen-samento, insomma. I primi am-basciatori che si sono fattiavanti nella giornata dimartedsono stati respinti con perdite.Con loro il premier nemmenoha voluto colloquiare, mostran-dosi a sua volta sdegnoso neiconfronti di Berlusconi. Perchi al corrente degli sviluppiscommette che Silvio non puarrendersi e dunque torner al-la carica col premier, a costo dirichiamare dal suo orticelloVerdini, che il cerchiomagicoaveva tentato di emarginare.
Da un Matteo allaltro
Anche con Salvini in atto unatrattativa complessa. In appa-renza lo scontro totale, conForza Italia e Carroccio prontia sfidarsi nelle Regionali. In pa-lio c la Campania, unico luogodove Berlusconi potrebbe vin-cere, ma gli occorre laiuto diAlfano e Casini. Per questo mo-tivo ieri laltro Toti ha negoziatolintesa con Area Popolare.Sennonch Salvini pone laut-aut: Berlusconi scelga se stare
con noi o conAlfano. Piuttostola Lega correr da sola in Vene-to, nella convinzione di poterce-la fare ugualmente a conferma-re Zaia. Il 28 febbraio Salvinipunta sul botto mediatico dellasua manifestazione a Roma, inattesa di farne unaltra con Ma-rine Le Pen. Toti, consigliereberlusconiano, alza le spalle: al-la kermesse romana della Leganoi non andremo. La scelta fatta, linterlocutore di ForzaItalia sar Alfano. Sempre, sicapisce, che Renzi non obblighiAngelino a sganciarsi dal Cava-liere: circostanza possibile, anziper certi aspetti logica e proba-bile... Ed qui che possonospuntare grandi sorprese. Per-ch Berlusconi risulta infatua-to, politicamente, di Salvini. Loconsidera bravo e vincente, alpunto da accarezzare lidea difarci in prospettiva un partitoinsieme, qualora laltra opera-zione non vada in porto. Si rac-
Ci presentiamo per vincere eci rivolgiamo a tutti queglielettori che sono stanchi didieci anni di governo consocia-tivo della sinistra.Lo ha spiegato:ma perch noncercare un candidato con ForzaItalia?
Perch adesso basta, perchtra tremesi si vota in Liguria eForza Italia non ha ancorascelto che candidato presenta-re. E poi perch Silvio Berlu-sconi lo ha sempre detto: devo-no andare avanti i migliori. E ilmigliore lo abbiamo noi, sichiama Edoardo Rixi.Disposto a perdere in Liguriaper ribadire che lei il leaderdelladestradopoBerlusconi?
Assolutamente no, in Liguriavogliamo vincere, lavoriamo elavoreremo per battere la sini-stra e il suo apparato. Ripeto:ho parlato con Berlusconi, gliho proposto le nostre idee per
Intanto inLiguriaavantidasolinostro il candidatomigliore
LaltroMatteononarretra e si propone leader di tutto il centrodestra
Affarie legame
colpremier
Mediasetfreme, gli affarianche. Eprose-gue sullexCavaliere ilmartellamentodiGianni Letta,chedomenicapare abbiachiamatoArcorenonmenodidieci volte,producendo iprimi effetti
Il premiernemmenohavoluto collo-quiare,mo-strandosi a suavolta sdegnosonei confronti diBerlusconi. Perchi al correntedegli sviluppiscommette cheSilvio torneralla carica colpremier
Anche conSalvini in attouna trattativacomplessa. Inapparenza scon-tro totale, con Fie Carrocciopronti a sfidarsinelle Regionali.In palio c laCampania, doveserve lalleanzacolNcd
MaseRenziobbligasseAlfanoa sgan-ciarsi da Fi,Berlusconi haunpianoBnazio-nale: ha regi-stratoun simbo-lo eunnome:Lega lItalia,per lanciareSalvini candida-topremier
Berlusconi cercaRenzima il premiersi fanegare
Verdini pronto a tornare amediare. ESilviomedita di lanciareSalvini
FiIl leader
di Forza ItaliaSilvio Berlu-
sconi ancoraal centro dimoltissimetrattative,aziendali,
innanzitutto,e politiche
IPARTITIELEALLEANZE
conta che avrebbe addiritturagi prudentemente registratoun simbolo e un nome: LegalItalia. Matteo (non Renzi,Salvini) diventerebbe a quelpunto il candidato premier...
Azzerato lazzeratore
Con atto dimperio, Berlusconiha commissariato Forza Italiain Puglia, caposaldo dellex mi-nistro Fitto, mettendone a capoun ex deputato di nome Vitaliche non candider nessuno deiconsiglieri ribelli alle Regionali.Fitto protesta per la violenzadella decisione (Berlusconipurtroppo continua a sbagliarein una logica autodistruttiva)e garantisce: Andr avanti pidi prima, non ci spaventiamo.Anche lui terr una manifesta-zione a Roma, il 4marzo, e il de-putato ribelle Bianconi denun-cia su Facebook pressioni an-che notturne (da Arcore?) perfar fallire liniziativa.
UGO MAGRI
ROMA
Retroscena
MATTIA FELTRI
Forse siamo troppoapprensivi, la stiamo
facendo pi grossa di quelloche . Ieri, per esempio, ceraunintervista al comandantedelle guardie svizzere chesono prontissime, diceva, adifendere Francesco e ilVaticano anche dalle minaccedellIsis. Cera pure una fotodi una guardia svizzera, colsuo bel vestito a strisce e lesua bella alabarda: unautentico spauracchio. Senzacontare che dopo c il pugnodel Papa.
Il caso
AlColleGrilloedirettorioPolemicanelM5S
Una nota stampa? Io non hoautorizzato nessuna notastampa No, nemmeno Fabia-na Dadone, da qualche giornocapogruppo del M5S alla Ca-mera, ne sapeva nulla. E nep-pure agli uffici della comuni-cazione erano stati informatidella novit: la delegazioneche il 26 febbraio si presente-r al Quirinale per incontrareMattarella sar composta daBeppe Grillo, Gianroberto Ca-saleggio e Luigi Di Maio.La decisione arrivata da
Milano con la consueta moda-lit verticale, quella che sca-valca strutture e gerarchie,resa pubblica dal capo dellacomunicazione al Senato,Rocco Casalino. Poco importase il giorno prima la Dadone eil suo omologo al senato, An-drea Cioffi, erano certi di es-sere anche loro della partita egi rilasciavano interviste sul-largomento e si preparavanoqualche frase da portare alColle per un incontro del qua-le parlare ai nipoti.Il Quirinale ci ha dato di-
sponibilit per tre persone,spiegano dai vertici. A far sal-tare i conti stata la volont diCasaleggio di esserci. Con luie Grillo restava un posto solo.Naturale che andasse riserva-to a Luigi Di Maio, vicepresi-dente della camera e primusinter pares del direttorio,hanno ragionato a Milano.Nemmeno un pensiero per idue capigruppo.In serata ha provato a met-
terci una pezza Carlos Sibilia.La delegazione non defini-tiva - ha spiegato - e se sarpossibile andare in quattroallora Beppe e Gianrobertosaranno accompagnati daidue capigruppo. Una solu-zione che non ha tolto a tanti,tra deputati e comunicatori,la sensazione che per lenne-sima volta le decisioni checontano siano passate soprala loro testa.
@unodelosBuendia
FRANCESCO MAESANO
ROMA
la regione e il nostro candida-to. Non potevamo pi perderetempo, chi vuole ci segua: noiandiamo con Rixi.E perch Salvini non andatodaSergioMattarella, neopresi-dentedellaRepubblica?
Perch io non avevo nulla dadirgli. Vanno i capigruppodella Lega alla Camera e alSenato.E questa storia del parrucchie-re?
Ha un bel taglio, no? Era unabattuta, non un attacco a Mat-tarella.Anchesequandoerounragazzo sono entrato nella Le-ga per contrastare laDemocra-zia Cristiana dei De Mita, degliAndreotti e dei Forlani, i loroaccordi con il Psi diAmato.Nonmi piacciono i democristiani ri-generati come Mattarella. Sevorr andr dal capo dello Sta-to quando potr valutare i suoiprimi atti concreti come presi-dentedellaRepubblica. Intantoil giudizio sul suo passato per laLega chiarissimo.Salvini, strizza locchioagli elet-toripentastellati?
Semmai sono loro che con-vergono sulla Lega, come di-mostra il risultato delle ultimeregionali in Emilia Romagna:un terzo erano loro ex elettori
Il governohaposto la questionedifiducia sul decreto legge Milleproro-ghe. Lo ha annunciato alla Camera laministra delle Riforme,Maria Elena Bo-schi. Inizier staseraalle 19.15nellauladiMontecitorio la votazione sulla fidu-cia posta dal governo sul dlmilleproro-ghe: lo ha deciso la Conferenza dei ca-pigruppo di Montecitorio. Dopo la fi-ducia verranno esaminati gli ordini delgiorno (il termine per la presentazionescade alle 11 di stamattina, e se ne an-nuncia gi un copioso numero), e ci sa-ranno ledichiarazionidivotofinale.Perquesteulteriori fasi sonoprevistesedu-te anche per sabato e domenica. Tra lecose pi importanti inserite in corsa: laminiprorogadegli sfratti (4mesi)o lin-tervento suiminimi Iva ed il bloccodel-laumentodelle aliquote.
FiduciasulMilleproroghe
ANSA
GIAMPIERO TIMOSSI
Intervista
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10 .Primo Piano .LA STAMPAGIOVED 19 FEBBRAIO 2015
no affollato la camera arden-te. Adesso tocca a lui. il suomomento. Il microfono ampli-fica il rumore dei passi, men-tre si avvicina. Incomincia co-s: Cosa dire? Ci sono forseparole per esprimere lo smar-rimento, il dolore, il riserboche proviamo per la scompar-sa di Michele? No. Noi tutticrediamo che non ve ne siano
camicia bianca, un sorriso didolcezza. La chiesa ammutoli-sce, cos come ogni piazza gre-mita. Parla, parla....Sono stati giornimolto duri
per Giovanni Ferrero. Ha sor-retto la madre Maria Franca,anche fisicamente. Si alter-nato con la moglie Paola, nelringraziare una ad una tuttele diecimila persone che han-
to le dichiarazioni, come da in-segnamento del patriarca.Chiamarsi per nome. Lavora-re tanto. Parlare poco, megliose in piemontese. Tenere sal-de le proprie radici, guardan-do con coraggio al futuro. Lamessa quasi finita, quando ilfiglio di Michele Ferrero si al-za e va verso il microfono. emozionato. Ha gli occhiali, la
storico, i volontari aspettanogi dalle otto di mattina. Dan-no indicazioni. Fanno largo aMichele. Aspettano di capirecosa succeder. Giovanni fa-r un discorso?, si domanda-no bevendo caff caldo dai ter-mos. Parler lerede? il momento pi toccante
della giornata. La famigliaFerrero ha sempre centellina-
Con gli operai che loaspettanovestiti da lavo-ro, vicini ai chierichetti.
Lo portano in Duomo alle 11di mattina per lultima volta,dentro una bara ricoperta difiori bianchi. Sono venuti arendergli omaggio il premierMatteo Renzi, lamico Roma-no Prodi, tutte le pi alte cari-che istituzionali del Piemon-te. Eppure Michele. E il do-lore ci scuote e ci lacera, di-ce il vescovo Giacomo Lan-zetti. Senza alcuna finzioneretorica, oggi viene a manca-re un campione della nostraterra. Tutti siamo concordinel segnalare la grandezzanon solo imprenditoriale, mamorale e umana di Michele.Tutti ci sentiamo pi orfani epi poveri.Questo il funerale di Mi-
chele Ferrero, limprenditoreche ha inventato la Nutella,lEstath e gli ovetti Kinder,vendendoli in tutto ilmondo. Eforse, si sta celebrando anchela fine di unepoca, il non det-to della giornata, la paura cheriempie molti silenzi. I negozisono chiusi per lutto. Chi non per strada, affacciato ai bal-coni. Ogni cosa stata orga-nizzata con rigore, senza il mi-nimo sfarzo, come avrebbe vo-luto lui. Lungo le vie del centro
NICCOL ZANCANINVIATO AD ALBA
Il dolorediAlbaConMichelesenevail nostrocampione
Lintera citt stretta intornoalDuomoper il funeraleIl figlio: Ha reso possibile ci chequi era impensabile
Se aMosca dici Ferrero, ilprimo pensiero corre aiRaffaello. A Parigi, inve-
ce, vince la Nutella. Mentre aNewYork, da anni, il simbolo il Tic Tac. I marchi del grup-po, nati ad Alba, sono cresciu-ti con le loro gambe su stradediversissime.Sotto lombrello Ferrero
lazienda stata capace disviluppare brand indipen-denti, molto forti, spiega En-rico Pedretti, direttoremarketing di Manageritalia,osservatore attentissimo del-le dinamiche aziendali. Dina-miche che, nel corso degli an-ni, hanno portato il colossodei dolci ad adattarsi al me-glio ai Paesi in cui s affaccia-to. Dietro ognimarchio - spie-ga Pedretti - c una storia daraccontare. I prodotti, oggi,durano pochimesi e sparisco-no dagli scaffali. Quelli della
Ferrero no. Va cos quasi intutto il mondo.
Il risiko dei dolci
Il primo mercato per consumidellaNutella, infatti, diventatola Francia. Italia e Germania sigiocano il secondo gradino delpodio. Ma la crema, negli ultimianni, cresciuta molto negliStati Uniti, dove il gruppo ha ri-preso ad investire con decisio-ne. Per i Raffaello lo sboccoprincipale la Russia. La pros-sima sfida, invece, far decolla-re il cioccolato al latte in Cina,dove vanno fortissimo i Rocher,le praline pi diffuse al mondo,quelle che coprono il 9,5% delmercato globale del settore. Inazienda ci scherzano su: la filadi Rocher prodotti in sei giorni,hanno calcolato, lunga quantola Grande Muraglia. I Rocher
NutellaaParigi,TicTacaNewYorkEcco ilmappamondosecondoFerreroPaese che vai, preferenza che trovi: aMosca il pi gradito il Raffaello
GIUSEPPE BOTTERO
Lastoria
- LA STAMPA
Un gruppo internazionale
QUALE PRODOTTO PIACE DI PI IN OGNI PAESE?
1 3
2
Nutella
Francia
Italia
Germania
1
2
3
Raffaello
Russia4
4
Rocher
Cina5
Estath
Italia2
Tic Tac
Stati Uniti6
56
le diverse nazionalitdei dipendenti Ferrero
100
le aziende agricole9
gli stabilimenti operantinell'ambito delleImprese Sociali in Africa e Asia
3
gli stabilimentiproduttivi nel mondo
20
i Paesi in cui presente Ferrero
53
I brandFerrero ha sapu-
to costruirebrand (marchi)
molto fortie indipendenti:
ognunorappresentaun desiderio
e unatmosferaprecisi
Il Rocherin Cina
In Cina vannofortissimo
i Ferrero Rocher,le praline che da
sole copronoil 9,5% circadel mercato
mondialedel settore
RenziIeri ad Alba arrivato
ancheil premierMatteoRenzi:Sonovenuto
per onorareun grandeitaliano
ProdiAnche
RomanoProdi ieri eraad Alba per il
funeraledi Michele
Ferrero
Lomaggioin centro
Una vetrinadipinta
per darelultimoaddio
aMicheleFerrero
Lefrasi
statoungrandeimprenditore:hasaputoconiugarevicinanzaal territorioesviluppoglobale
Sergio Chiamparinopresidentedella Regione Piemonte
IlgiornodiOgnissantientrato inDuomodaunaporta lateralelagenteapplaudivalui si commosso
Giacomo Lanzettivescovodi Alba
Danoidelocalizzareecassa integrazionesono inconcepibiliLaspettosocialevienesempreprima
Giovanni Ferreroceodella Ferrero
Questo il Paeseincui tuttopossibileAncheunpasticcierediAlbachefondaunamultinazionale
Matteo Renzipresidentedel Consiglio
MURATORE
ANSA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
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LA STAMPA
GIOVED 19 FEBBRAIO 2015 .PrimoPiano .11
MICHELEFERRERO1925-2015
moci per averlo perso, ralle-griamoci per averlo avuto.Era quasi luna. scoppiatoun lunghissimo applauso chenon voleva finire. Non statolultimo della giornata.
difficile raccontare quelloche successo dopo. Le auto-rit sono uscite da una portalaterale. Il premier Renzi hadichiarato: Sono venuto adAlba per onorare un grandeitaliano, una storia incredibiledi talento, territorio e valoriumani. Il vescovo ha dettonel microfono: Per favore,aspettate che esca la famigliadi Michele. Tutto il paese haaspettato in silenzio, ancoraqualcheminuto. Poi si messoin fila lungo le strade, forman-do una lunghissima catenaumana. Corso Coppino, piazzaSavona, corso Europa, viaOgnissanti. La carreggiataera vuota, i marciapiedi pienidi persone: inmezzo passava ilcarro funebre fra gli applausi.E dietro il feretro, cera la fa-miglia di Michele. A piedi, len-tamente, tenendosi stretti,verso il cimitero, ancora rin-graziando e sorridendo. Perlultima volta, alla fine, sonopassati davanti alla fabbrica.E l davvero, il padroneMiche-le, lerede Giovanni, gli operaidella Ferrero, la citt di Alba equesto pezzo di Piemonte an-tico e orgoglioso, sembravanotutti parte della stessa storia.Dello stesso destino.
mini per noi inconcepibili.Persino lui. Non lo chiama
mai suo padre. Non qui, da-vanti a tutti. Michele hasempre saputo guardareavanti. Ha sempre pensatoche la fabbrica fosse per luo-mo e non luomo per la fabbri-ca. Undici minuti di discor-so, concluso citando San-tAgostino: Non rattristia-
Giovanni Ferrero ha ribadi-to con orgoglio una visione delmondo. Per mio padrelaspetto sociale sempre ve-nuto prima del profitto. Delo-calizzare, razionalizzare,cassa integrazione non sonomai state pronunciate, nonper strategia nella contrappo-sizione sindacale: il patto trale due forze ha reso quei ter-
lopi da contadini poveri.Certo, da allora la citt si ar-ricchita. Ma non questo ilsuo primo lascito, un lascitomateriale. Con la sua chiaro-veggenza, con la sua visione atendere, Michele ha spinto unpoco pi in l le frontiere delpossibile. Di come si possa e sidebba reinventare il futuroanche qui in provincia.
di appropriate. Per questaterra, lui ha reso pensabilelimpensabile. Ha dimostratoche la storia di successo diunazienda potesse affondarele sue radici proprio qui, in untessuto sociale della Malorafenogliana, che partiva dalgradino pi basso della scaladel benessere. Quello di untessuto sociale composto per-
vannocos forte che il gruppohadovuto battagliare contro gliimitatori in tribunale, vincendola causa nel 2008. Se Estath ,e resta, un prodotto tutto italia-no, cos come i forni Kinder, perle tavolette la casa naturale lEuropa, il continente in cui laquota dellazienda supera il 18%.I Tic Tac volano negli Usa: dalfilm Juno al Dr. House, lecaramelle sono pi di un culto.
La doppia strategiaDifficile, per, che abbianosfruttato solo la leva del ma-de in Italy: sulla confezione delmarchio Ferrero non c trac-cia.Naturale, si tratta di unodeiprodotti pi distanti dal corebusiness. Quella di Alba unaarchitettura particolarmentecomplessa, spiega uno studiosul brand management del Di-partimento di Comunicazione eRicerca Sociale dellUniversitSapienza. Lazienda adotta unadoppia strategia: brand forte-mente legati al core businesse alla storia del gruppo, da Ro-cher a Garden passando perPocket Coffee, e altri sostan-zialmente indipendenti. Le pa-role dordine, da sempre, sonodiversificare, cambiare rotta.Anche nella pubblicit. Come
coniugare, senn, il bambino diKinder e il maggiordomo Am-brogio che offre una pralina allasignora in tailleur giallo? La co-municazione ha tante faccequante ne hanno i protagonistidi quasi cinquantanni di spot.
Allinizio degli Anni Novan-ta, dietro i video, cera quasisempre Andrea De Micheli, og-gi ad del gruppo di comunica-zione Casta Diva. Aveva ven-tanni. Affidarmeli fu una scel-ta coraggiosa, in cui vedo un se-gno dellinnovazione che hasempre caratterizzato la ditta,racconta. De Micheli si arram-picava fino a Pino Torinese, leriunioni duravano dieci ore.Latmosfera paternalistica - ri-corda - cozzava violentementecon le innovazioni di prodotto edi marketing. In collina, dice,si decidevano strategie inno-vative, ad esempio di produrrespot che non sarebbero mai an-dati in onda, solo per esserepronti al lancio di nuovi prodot-ti, che magari non si sarebberomai lanciati, o a reagire a even-tuali mosse aggressive dellaconcorrenza, che si sarebberocos potute contrastare in tem-po reale. Perch Ferrero era edoveva mantenersi un passoavanti.
La follaPiazza
del Duomo,ad Alba,
ieri mattinadurante
le esequiedi Michele
Ferrero
La famigliaGiovanni Ferrero con
lamadreMariaFranca. A destra lamoglie Paola e la
cognata Luisa
Il salutodella citt
Luscitadella baradopo la
celebrazionein Duomo
Michele Ferrero stato uno degli ultimi grandi ca-pitani dindustria e ci lascia una lezione fondamentale:quelladi aver saputo fare industria inmodooriginale. il ricordo di Licia Mattioli, presidente dellUnione Indu-striale di Torino. Ha investito - spiega - sulle tecnologieproduttive pi avanzate, mantenendo per laziendaben radicatanelle terredi Langa, sianegli ingredientideisuoi prodotti pi famosi sia nellenergia e nella qualitdei suoi collaboratori.
LiciaMattioliLangheetecnologia,uncapitanovero
ANSA
LAPRESSE
LAPRESSE
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12 .Estero .LA STAMPAGIOVED 19 FEBBRAIO 2015
Perdere sempre brutto, manon bisogna fissarsi sulla scon-fitta, la vita va avanti. Vladi-mir Putin commenta sarcasti-co la dbcle dellesercitoucraino a Debaltsevo, consi-gliando ai militari di Kiev di ar-rendersi, e lo fa con accanto unleader europeo, il premier un-gherese Viktor Orban. la se-conda vittoria russa in 24 ore:prima la rottura dellisolamen-to diplomatico del Cremlinocon una visita in un PaeseUe, epoi il trionfo militare dei sepa-ratisti. Consacrato ieri con labandiera della Novorossiachesventolavasopra lacittse-midistrutta dai combattimenti,e linsediamento di un nuovosindaco nominato dal leaderdella Repubblica popolare diDonetsk Alexandr Zakhar-chenko. Ai filo-russi sono ba-stati tre giorni per trasformarein realt la loro rivendicazionedello strategico snodo ferrovia-rio e stradale ucraino cometerritorio interno dei ribelli,esente dalla tregua di Minsk invigore da domenica.
Senzamunizioni e ordiniQuantimilitari ucraini restanoancora nellaccerchiamentonon chiaro, ma i separatistiparlano di centinaia di prigio-nieri ai quali il comandantemi-litare di Donetsk Eduard Ba-surin garantisce vita e rispet-to, mentre altri esponenti deiguerriglieriminaccianodi libe-rare solo i soldati che hannoposato le armi volontariamen-
te. Nella sacca cerano circa 5mila uomini, decine dei quali orasi possono vedere trascinarsisulla strada verso Artiomovsk,raccontando di giorni infernali,di fame, freddo, bombe, paurama soprattutto caos. Nonostan-te il presidente ucraino PetroPoroshenko si sia vantato di unaritirata pianificata e organizza-ta, i suoi soldati raccontanounadisfatta e una fuga, dopo essererimasti senzarifornimenti e sen-za ordini del comando. Lo Statomaggiore di Kiev ammette 22caduti, ma diverse fonti parlanodi decine di corpi allobitorio diArtiomovsk. La missione dellaOsce non riesce a visitare la cit-t, nonostante lappello di Fede-rica Mogherini ai guerriglieri di
22morti
I caduti del-lesercito
ucraino negliultimi scontria Debaltsevo,secondo Kiev
In realt,secondo fontiospedaliere,sarebbero
diverse decine
PUTIN IRONIZZA: BRUTTOPERDERE.MAPOROSHENKOPARLADI RITIRATASTRATEGICA.WASHINGTON:MOSCAVIOLAGLI ACCORDI
I filorussi conquistano lenclavecontesaLesercitodiKiev lascia la cittdiDebaltsevo. I ribelli issano labandieradellaNovorossia
AFP
Via di fugaSoldati ucraini
lasciano ilcentro di De-
baltsevo nodostrategico nella
provinciadi Donetsk
dopo un lungoassedio
Dentro la citterano asserra-
gliati cinquemi-la soldati
di Kiev
interrompere le ostilit e garan-tire laccesso illimitato agli os-servatori europei.
Schiaffo alla diplomaziaPoroshenko ieri sera volato adArtiomovsk, a stringere le manidei feriti e premiare con la stelladi Eroe ucraino il comandantedella 128sima brigata alpina cheha difeso Debaltsevo. Ai soldatihadettoche laRussiasi coper-ta di vergogna. Ma questa con-statazione, insiemealla solidarie-tdiWashington (chehapureac-cusato i russi di violare gli accor-di) e Bruxelles, che ieri hannosenza mezzi termini accusato iseparatisti e laRussiadinonaverrispettato la treguadiMinsk,nonriesceanascondereche lesercitoucraino stato di nuovo fatto apezzi, e che gi dopo laccordo di paceKievhapersounaltropezzodi territorio. I separatisti, secon-do il segretariogeneraledellaNa-to Jens Stoltenberg, hanno usatoa Debaltsevo le pi moderne ar-mi russe. E nei video dei guerri-glieri ieri apparso un uomocheassomiglia troppoalgeneraleAlexandr Lenzov, vicecoman-dante delle truppe terrestri del-lesercito russo. Che lo schiaffoagli ucraini non sia stato dato so-lo da ex minatori e trattoristi,come ironizzaPutinalimentandoilmito sovietico delDonbass pro-letario, non ormai un segretoper nessuno. Le apparenze pernon sembrano pi preoccuparenemmeno il presidente russo,che ieri hadimenticato il suo ruo-lo di garante della pace pergioire delle sconfitte che il nemi-co deve imparare amandare gi.
Il vicepresidente Usa stato colto dalle telecamerementre sussurra qualcosa al-lorecchio della moglie delneo segretario alla Difesa,Ashton Carter. E il Web im-pazzito: cosa le avr detto?Ritrae Biden mentre si china,molto vicino e con fare confi-denziale, verso StephanieCarter, durante la cerimoniadinsediamento del marito acapodel Pentagono.
LACURIOSITDELWEB
Bidentroppovicinoallamogliedel capodelPentagono
5000militari
Gli uominidellesercito
di Kiev intrap-polati nellasacca di De-
baltsevoAlcune centi-
naia sonostate fatteprigioniere
dalle forze deiseparatisti
filorussi
ANNAZAFESOVA
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede.
(Paolo, 2 lettera a Timoteo)
E tornato alla Casa del Padre
Dante NotaristefanoAvvocato
Presidente dellAssociazioneItaliana Vittime del Terrorismo
Lo annunciano con profonda tristez-za la moglie Maria Morando, la figlia Marina con Augusto Fierro, la sorella Olga, la nipote Laura Gravina con la figlia Francesca De Santis. Un sentito ringraziamento al dott. Dede Cuni per la sua professionalit ed amicizia ed alla cara Pina Pisani per il suo affetto ed il prezioso aiuto. Camera Ardente nello Studio di via Crimea n. 6 dalle ore 11 di oggi alle ore 18,30 di doma-ni. S. Rosario venerd 20 alle ore 19,15 nella Chiesa di San Francesco