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stagione TPE 18.19 D I R E Z I O N E V A L T E R M A L O S T I

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s t a g i o n e T P E 1 8 . 1 9

D I R E Z I O N E V A L T E R M A L O S T I

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con il sostegno di partner

Te a t r o d i R i l e v a n t e I n t e r e s s e C u l t u r a l e

consiglio d’amministrazione

Maddalena Bumma (Presidente) Carlo Pession, Giancarlo Quagliotti, Franco Trivero

collegio dei revisori dei conti

Luca Piovano (Presidente) Massimo Ceraolo, Manuela Mulassano

direttore Valter Malosti

responsabile organizzativo e amministrativo Fabio Rizzio

in collaborazione con

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“Da anni parlo di teatro popolare e di ricerca. Ma bisogna intendersi.

Teatro popolare significa elevare e non abbassare la forza e l’emozione

poetica. Popolare è il Teatro greco. Popolari sono Shakespeare e

Mozart. Il pubblico deve ritrovarvi la bellezza, averne nostalgia quando

ne esce, e così rivendicarla nella vita, nella società...”

Leo de Berardinis, Per un teatro nazionale di ricerca, in “Culture Teatrali”, n. 1, autunno 1999, pp. 149-155.

Il nuovo progetto della Fondazione TPE, tenendo lo sguardo

rivolto alla scena nazionale e internazionale (abbiamo già da

quest’anno creato una fitta rete di coproduzioni), ha come

indirizzo un percorso artistico (e una politica culturale) che

proponga a Torino, e al pubblico del teatro in particolare, un

nuovo polo del contemporaneo, legato all’innovazione e alla

ricchezza delle pluralità delle espressioni artistiche, in un processo

che faccia dialogare tradizione e ricerca.

TPE, col suo magnifico Teatro Astra, oltre ad essere un luogo

riconosciuto per la produzione, la ricerca e il teatro popolare

d’arte, deve diventare anche un “luogo” del quartiere, agorà,

spazio aperto a tutte le persone, casa; sviluppando e cercando

il rapporto, la cooperazione e la progettazione con il territorio,

diventando punto di riferimento, luogo di dibattito e riflessione,

intrecciando proficue, e non solo formali, collaborazioni con

le istituzioni e le realtà culturali operanti su tutto il territorio

metropolitano.

Posso essere considerato per mia formazione e poetica capace di

far dialogare tradizione (che io intendo come piena appropriazione

delle proprie radici espressive) e ricerca; e vorrei pormi per le

persone che verranno a incontrarmi a teatro, artisti e spettatori,

come un buon mediatore tra questi due mondi, offrendo un

programma che permetta a tutti di apprezzare la “ricchezza delle

diversità”, abbattendo gli ormai inutili steccati formali.

Mi appresto a svolgere questo mio incarico di direttore con un

profondo spirito di servizio nei confronti della città, cui vorrei

lasciare in eredità, al termine del mio mandato, un luogo vivo e

pulsante, che parli “al presente”.

Valter Malosti

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“Versailles, 17/02/2020 Regole del Re anarchico sul teatro:

IL RE ANARCHICO E I FUORILEGGE DI VERSAILLESda Molière a George Best – IV stagione completa

LUCIA VASINI / TIEFFE TEATRO MILANO

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PAOLO ROSSI

1) È proibito raccontare in qualsiasi forma una storia se non la si è vissuta più o meno direttamente2) È doveroso per il commediante essere anche improvvisatore3) Il testo è la corda sospesa nel nulla, ma lui ama il vuoto e non cerca l’equilibrio ma l’inciampo.4) Vada come vada, per il teatrante la vita è stare sul palco, tutto il resto è solo una replica della stessa noiosa comicitàP.S. Ci sarebbero altre 44 regole, ma in questo foglietto non ci stavano...” (da un pensiero di Paolo Rossi)

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FOCUS@MATS EKI 40 anni di danza di Pompea SantoroANTEPRIMA PALCOSCENICO DANZA

POMPEA SANTORO

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tt Nel 1978 Pompea Santoro lascia Torino per entrare a far

parte del Cullberg Ballet di Stoccolma diretto dal 1980 da Mats Ek. Rimane fedele al coreografo per 25 anni prima come danzatrice e poi come assistente. La Santoro  in questa serata farà rivivere, attraverso i suoi ballerini, i ruoli nati dalla mente geniale di Ek che ha interpretato durante la carriera.

Sabato 13 ottobre MASTERCLASS con POMPEA SANTOROh 15-18 Lavanderia a Vapore - costo 25 euroin collaborazione con Piemonte dal Vivo

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tCLAUDIOSTELLATO

Quattro metri cubi di legna, quattro persone, e quattroasce.Quattro stupefacenti boscaioli che in scena tracciano un percorso artistico unico lavorando sulle nozioni di scomparsa e apparizione, superando le frontiere tra corpo umano e materia naturale, rivelando le possibilitàdi una coreografia del contorsionismo nutrita dalla pratica delle discipline circensi. Di volta in volta e contemporaneamente acrobati, ballerini, performer, attori, maghi, artisti figurativi, scenografi, i soggetti in scena superano le frontiere del genere nel tentativo organico e sensuale di mescolare l’arte del corpo in movimento ai materiali naturali.

LA COSASPETTACOLO INSERITO NELLA RASSEGNA BRUXELLES EN PISTE NELL’AMBITO DI FOCUS CIRCUS,

PROMOSSA DA LES HALLES DE SCHAERBEEK E DA PIEMONTE DAL VIVO

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PRODUZIONE TPE‘68

produzione

TPEAVEVO UN BEL PALLONE ROSSOANGELA DEMATTÈ / ANDREA CASTELLI / FRANCESCA PORRINI / LUGANOINSCENA / CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO / TPE TESTO VINCITORE DEL PREMIO RICCIONE 2009 E DEL PREMIO GOLDEN GRAAL 2010

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tt Ho scritto Avevo un bel pallone rosso qualche anno

fa, quando incontrai la storia di Margherita Cagol, una ragazza cattolica nata in una città di montagna e diventata, in pochi anni, la leader delle Brigate Rosse, organizzazione clandestina degli Anni di Piombo. Scelsi di raccontare la sua storia attraverso il rapporto con suo padre. O meglio: fu la voglia di raccontare il rapporto tra una figlia e un padre che trovò il modo di incarnarsi in questa storia. Dunque questo spettacolo parla innanzitutto di questo: di un padre e di una figlia che si amano. Angela Demattè

CARMELOR I F I C I

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VOGLIAMO TUTTO!DAVIDE SACCO E AGATA TOMŠIČ / TPE POLO DEL ‘900 / SANTARCANGELO DEI TEATRI

EROS ANTEROS PRODUZIONE TPE

‘68

“L’immaginazione al potere!”, “Non è che un inizio!”, “La bellezza è per strada!”, “Diamo l’assalto al cielo!”, “Prendete i vostri desideri per realtà!”. Questi sono solo alcuni degli slogan che hanno invaso le strade delle città studentesche nel Sessantotto. Un fenomeno che in diversi paesi e con modalità differenti ha provocato la rivoluzione dei costumi e dei linguaggi che ci ha portati al postmoderno, e che viene da ErosAntEros ripercorso all’interno di un flusso di testo interpretato da una sola figura in scena. È una giovane attivista in abiti contemporanei che si trova nella situazione paradossale di voler trasmettere lo slancio e la dimensione collettiva delle lotte in completa solitudine, utilizzando il linguaggio di ieri come se fosse quello di oggi, contrappuntata da un montaggio video in cui le immagini d’archivio si mescolano a quelle di cronaca odierne ricreando inaspettate analogie.

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TERRORFERDINAND VON SCHIRACH / ANTONELLA ATTILI /PIETRO FAIELLA / PAOLO MUSIO / PARADISE IS HERE-ITINERANT ARTS CENTER / FOG TRIENNALE MILANO PERFOMING ARTS / FONDAZIONE TEATRO METASTASIO DI PRATO / TEATRO STABILE DEL VENETO / TPE

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PRODUZIONE TPE

K A M I MANNS

Un aereo di linea con a bordo 164 persone viene dirottato e punta su un stadio dove si sta svolgendo una partita di calcio. Il maggiore Koch deve scegliere cosa fare: meglio abbattere l’aereo, sacrificando i passeggeri, o rischiare la vita dei 70.000 tifosi? Decide di distruggere l’aereo. Per questo viene processato ed è travolto da una serie di accuse. Nello spettacolo della regista Kami Manns è il pubblico a dover decidere della sorte del maggiore, costituendosi come giuria di un processo che mette in luce la vulnerabilità delle nostre democrazie e della condizione umana.

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TALKING HEADS IIMiss Fozzard si rimette in piedi / Notti nei giardini di Spagna

ALAN BENNET / VALTER MALOSTI / GUP ALCARO / PROGETTO GOLDSTEIN / PIERFRANCESCO PISANI /TEATRO DI DIONISO

MICHELACESCON

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v Michela Cescon dà voce e corpo a due irresistibili, caustici pezzi teatrali di Alan Bennett chef anno parte della serie TALKING HEADS II, per la prima volta rappresentati in Italia. Protagoniste della serie di queste piccole commedie nere sono spesso donne ad una svolta, in quel momento della vita in cui l’esistenza apparentemente anonima si squarcia, e rivela, con dissacrante ironia, un’altra vita possibile, fuori dall’ombra. Miss Fozzard si rimette in piedi è l’esilarante avventura nelle terre sconosciute del sesso non ordinario dove tutto ruota intorno ai piedi della signorina Fozzard.Notti nei giardini di Spagna è un testo denso, umanissimo. La protagonista si trova a conoscere la persona più importante di tutta la sua vita in una circostanza tragica. Da questo incontro nascerà un’amicizia al femminile. Delicata e intensa.

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CREPESRADU POPESCU / TPE / FABULAMUNDI

N I N OD’INTRONA

Presentato in collaborazione con il progetto Fabulamundi, questo testo presenta la vita di un tassista di 65 anni che racconta la sua vita al pubblico mentre cucina crepes che alla fine condividerà con loro. Nel frattempo, attende che qualcuno bussi alla sua porta, non sa quando – qualcuno misteriosamente minaccioso. Nello slalom tra le informazioni sui veleni con cui veniamo nutriti come cavie, sentiamo la presenza di un’acuta solitudine. Il nostro anziano (perché sembra invecchiato davanti ai nostri occhi, per le paure che tira fuori dal post-it giallastro) confessa che ha appena ucciso il suo ragazzo lanciandolo dal loro edificio di dodici piani, per salvarlo dalla sua vita infelice! La confessione arriva al culmine quando è pronto a servire al pubblico le sue deliziose crepes. È realtà o l’ennesima finzione del Nostro?

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PRODUZIONE TPEfuori abbonamento

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MOLIÈRE / IL MISANTROPO(ovvero Il nevrotico in amore)

FABRIZIO SINISI / BRUNO DE FRANCESCHI / ALESSIO MARIA ROMANO / TPE / TEATRO CARCANO CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA / LUGANOINSCENA

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PRODUZIONE TPE

VALTER MALOSTI

Valter Malosti, dopo il grande successo della sua rilettura de La scuola delle mogli, torna ad affrontare Molière, e lo fa proponendo al pubblico un Misantropo del tutto inedito e diverso, che introietta anche la farsa che gli faceva da pendant. L’Alceste di Malosti prende in sé anche lo Sganarello del Medico per forza, il primo testo assorbe anche il secondo, facendo del Misantropo una commedia grottesca e paradossale. Alla luce dell’equilibrio fra tradizione e sperimentazione che da sempre fa parte della sua specifica cifra artistica, circondato da un cast di attori giovanissimi, a voler evidenziare il distacco e la solitudine del protagonista chiamato a ri-attraversare, come in un’allucinata proiezione di sé, questi due momenti. Insieme al giovane drammaturgo Fabrizio Sinisi, Malosti immagina quindi uno spettacolo in cui Il Misantropo assuma in sé lo spirito deliberatamente rivoltoso delle sue farse. Uno spettacolo, dunque, che tenta di contenere – all’interno del suo capolavoro – le due anime di Molière.

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LA MALATTIA TRA PARENTESIProviamo a raccontarvi la vera storia della liberazione dei matti

ERICA ROSSI / TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

PEPPE DELL’ACQUAMASSIMO CIRRI

È il 16 novembre 1961, mattino. Un medico di 38 anni entra nel manicomio di Gorizia. Ci sono viali alberati, muri, cortili vuoti e reparti chiusi. Si chiama Franco Basaglia, il medico, viene dalla Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell’Università di Padova ed è finito in quel manicomio ai confini del mondo per caso. Muore il direttore di Gorizia in un incidente d’auto. E l’università non perde l’occasione per liberarsi di quello scomodo assistente che ha letto troppi libri di filosofia. Franco Basaglia, dopo anni

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di università, vede per la prima volta un manicomio quando arriva a Gorizia. E, ancora prima di vedere,sente. Sente un odore di morte, di sala settoria. Un odore che ha già sentito a vent’anni, in carcere. C’è stato sei mesi per antifascismo e ora l’odore è lo stesso: odore di merda.Peppe Dell’Acqua – psichiatra e scrittore, è stato per anni direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, e prima, dal 1971, ha lavorato con Franco Basaglia all’Ospedale Psichiatrico di Trieste, dove ha partecipato al cambiamento e alla chiusura del manicomio e ha condiviso l’esperienza di quel laboratorio.

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Edith Piaf portava in sé questa scintilla, questa meravigliosa fiamma inesauribile e dolorosa. Vogliamo ricordarla con semplicità e nitidezza. Non vogliamo imitarne le movenze o copiarne l’esteriorità. Tentiamo invece di avvicinarci alla sua anima, di raggiungere il centro del suo petto per evocare per un istante, con attenzione e rispetto, il suo incredibile talento. Oggi più che mai, in questi anni vuoti di impulsi e necessità, abbiamo bisogno del suo calore, della sua luce, della potenza della sua voce e del battito del suo piccolo cuore che ancora oggi, anche se non è più, batte instancabile. E quel suo piccolo cuore non si fermerà mai.

Daniele Salvo

EDITH PIAFL’usignolo non canta più

MARTINO DUANE / DANIELE SALVO / BIS TREMILA SRL

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MELANIA GIGLIO

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TUTTA CASA, LETTO E CHIESADARIO FO / FRANCA RAME / SANDRO MABELLINI /TPE / INFINITO SRL

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Tutta casa, letto e chiesa (1977), è il primo testo scritto a quattro mani dal premio nobel Dario Fo e dalla sua compagna di vita e di teatro Franca Rame. È una commedia satirica e grottesca sulla condizione delle donne, che l’attrice portò in tournée in Italia e in Europa tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta. Sono gli anni dei grandi movimenti femministi, a cui l’attrice aderì e di cui fu punto di riferimento.Si ride, e molto, ma tra le pieghe del comico e del grottesco, nella tramatura del testo fatto da un’ironia sapiente c’è uno slancio alla riflessione, all’impegno sociale, alla richiesta di una risposta ai tanti perché lasciati senza risposte. Il tutto, visto con gli occhi delle donne che non hanno perso la capacità di ridere guardandosi allo specchio.

VALENTINALODOVINI

PRODUZIONE TPE

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CUORE DI CANEGuarda come nevica - episodio uno -

BULGAKOV / QZERTY / VINCENT LONGUEMARE /TPE / COMPAGNIA LICIA LANERA

L I C I ALANERA

Cuore di Cane è un’immersione alienante nell’identità, una sorta di fiaba che vede protagonista un cane a cui vengono impiantati, da un surreale professor Filipp Filippovic, ipofisi e testicoli di un uomo prematuramente morto, una vera nullità rispetto all’animale. Mentre l’uomo-cane vive rocambolesche avventure da prospettive meticce e ibride, Filipp Filippovic si scontra con la violenza e la drammaticità di esser diventato vittima dei propri esperimenti, come un “ricercatore, che invece di seguire una via parallela e conforme alla natura, forza la questione e solleva il velo…”. Cuore di Cane è il primo episodio della trilogia Guarda come nevica, che include tre testi e tre spettacoli sulla neve, tre autori russi e tre generi letterari.

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Uno spettacolo per navigare non solo attraverso i differenti stili del flamenco, ma anche attraverso le onde di diverse danze spagnole che, arricchite dalle singole correnti marittime culturali, hanno dato vita a un’arte condivisa: il sentimento di popoli che con le loro danze, i loro canti e le loro musiche esprimono e proteggono le loro radici. Tutto ciò unito e trasmesso dalla visione contemporanea del direttore artístico Josè Huertas, discepolo del grande Antonio Gades, insieme agli altri coreografi che firmano la serata. La Mar de Flamenco si pone come obiettivo l’approfondimento delle radici dell’arte coreografico spagnolo, facendo risaltare una linea teatrale tanto estetica quanto scenica, danzata con la freschezza e lo spirito di una compagnia innovatrice.

Domenica 13 gennaio - SENTIR EL FLAMENCOFesta FLAMENCA per tutti coloro che vorranno mettersi in gioco imparando i passi del flamenco.

13 gennaio h 16-18 - MASTERCLASS con JOSÉ HUERTAS in collaborazione con ARTE Y FLAMENCOcosto 20 euro

LA MAR DE FLAMENCOPalcoscenico Danza

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BALLET FLAMENCOJ O S É H U E R TA S

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PRODUZIONE TPE

produzione

TPEUNA GIORNATA QUALUNQUE DEL DANZATORE GREGORIO SAMSAFRANZ KAFKA / MIRTO BALIANI / CHIARA LAGANI / ROBERTO CREA / MICHELE DI STEFANO / NORDISK TEATERLABORATORIUM / TPE / GITIESSE ARTISTI RIUNITI

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En Lo spettacolo nasce da un cantiere teatrale aperto,

nel quale numerosi artisti sono intervenuti su materiali performativi proposti loro da Lorenzo Gleijeses. Nel confronto con Eugenio Barba, la matrice originaria ha incontrato l’opera di Franz Kafka, deflagrando in molteplici piani di lettura.È la vicenda di un danzatore, omonimo del protagonista de La Metamorfosi di Kafka. Lo scopriamo prigioniero della continua ripetizione dei propri “materiali performativi” in vista di un imminente debutto. Ma il suo perfezionismo lo catapulta in un limbo in cui si erodono i confini tra reale e immaginario, lavoro e spazio intimo, tra teatro e vita quotidiana, mondo esterno e inner space.

LorenzoGleijeses

JuliaVarley

EUGENIOB A R B A

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IL MAESTRO E MARGHERITAPalcoscenico Danza

BULGAKOV / EMANUELE CONTE / TEATRO DELLA TOSSE / BALLETTO CIVILE

Conte/Lucenti portano in scena una versione de Il Maestro e Margherita che mantiene lo stesso strabiliante dinamismo delle pagine scritte arricchendo la scena e il testo di dettagli realisti, comici e stravaganti. Ancora una volta il risultato finale è una produzione di respiro europeo, con 12 artisti impegnati sul palco anche contemporaneamente che recitano, danzano, suonano e cantano dal vivo oltre a un reparto tecnico formato da altrettanti professionisti impegnati a trasformare palcoscenico e sala del teatro e amalgamare tra loro linguaggi artistici e creativi così diversi tra loro.

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MICHELALUCENTI

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MAGNIFICATMARIA ROSA PANTÈ / PAOLO PIZZIMENTI / CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO / TPE

PRODUZIONE TPELUCILLAGIAGNONI

“Laudato sii mi signore per sora nostra matre Terra”: canta San Francesco. Terra è Humus, da cui la parola Homo, e non invece Donna che viene da Domina, Signora, quasi a compensare con un titolo ciò che non è. O non è ancora. Come non è che Homo, Humus, conosca e pratichi l’Humilitas, l’umiltà, cioè l’essere in armonia con la Terra. E così, dopo l’invito alla lode, al rendere grazie e alla cura, è proprio l’umiltà ciò a cui ci chiama il Cantico delle creature: “Laudate e benedicete mi signore e rengraziate e serviateli cum grande Humilitate”.Ma l’umiltà, insieme alla lode, al ringraziamento, al servizio è tra le prime parole di una preghiera / poesia ancora più antica: il Magnificat. “L’anima mia magnifica il signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Proprio perché Serva è Signora e Regina. Vergine, Madre.

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UN QUADERNO PER L’INVERNOARMANDO PIROZZI / ALBERTO ASTORRI / LUCA ZACCHINI / TEATRO METASTASIO DI PRATOPREMIO UBU 2017 MIGLIOR REGIA

PREMIO UBU 2017 MIGLIOR NUOVO TESTO ITALIANO O SCRITTURA DRAMMATURGICA

MASSIMILIANOC I V I C A

Nel Teatro all’Antica Italiana, di uno spettacolo che era stato un successo si diceva che aveva “incontrato” il pubblico. La parola “incontro” stava dunque per “successo”. È stato un incontro, è stato un bell’incontro: è tutto quello che si può e si deve pretendere dal Teatro. Con Un quaderno per l’inverno non vogliamo dire qualcosa agli spettatori, ma condividere qualcosa con loro. Qualcosa che sentiamo che ci riguarda, come persone ed esseri umani. Alla fine delle repliche saremo sereni se, in piena onestà, potremo dire: è stato un incontro.

Massimiliano Civica

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FRAME si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper. Ogni sua opera è stata trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole. Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa. Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni. Opere straordinarie compiute attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale. Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. Alessandro Serra

FRAMECANTIERI TEATRALI KOREJA / COMPAGNIA TEATROPERSONA

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ALESSANDROS E R R APREMIO UBU 2017 MIGLIOR SPETTACOLO DELL’ANNO

“MACBETTU”

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MADE4YOU 2019 Palcoscenico Danza

EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT BARBARA GATTO / FRANCESCA FRASSINELLI

F A B I O LIBERTI

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Eb Giunto alla sua quarta edizione, Made4you si conferma

come una iniziativa vincente. Ogni anno Pompea Santoro e Paolo Mohovich individuano un coreografo italiano o europeo emergente, ma già riconosciuto nel campo della danza contemporanea formalista, dando a lui la possibilità di creare con i bravi danzatori dell’Eko Dance Project e ricevere un aiuto economico alla produzione.Negli anni scorsi nomi come Pedro Lozano Gomez e Diego Tortelli si sono rivelati scelte felici alla luce della brillante carriera che a poco tempo di distanza stanno percorrendo. Quest’anno nell’ottica di un’edizione di Palcoscenico Danza attenta alla creatività femminile saranno presenti le coreografe Barbara Gatto e Francesca Frassinelli, oltre a Fabio Liberti, coreografo e danzatore piemontese attivo da anni in Danimarca.

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VIAGGIO NELLA DANZA Giselle, Bella Addormentata, Lago dei cigni

POMPEA SANTORO / EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT

Palcoscenico Danza

MATSEK

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Eb Ekodance presenta uno spettacolo dedicato ai ragazzi in

cui verrà proposto un viaggio attraverso i più conosciuti balletti del repertorio classico dell’800 e come siano stati rivisitati 100 anni dopo in chiave contemporanea dal coreografo svedese Mats Ek. Alcuni estratti sono stati scelti ad hoc in modo da poter mostrare come una favola si possa trasformare in un racconto dei nostri giorni. In scena la rielaborazione contemporanea di Mats Ek di Giselle, la Bella Addormentata, e la versione contemporanea del celeberrimo Lago dei Cigni.

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LE BARUFFE CHIOZZOTTEGOLDONI / TEATRO STABILE DEL VENETO

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Eb Un affresco di grande leggerezza e irresistibile

divertimento, in cui si intravede il colore della malinconia, la sensazione del tempo irresistibile che fugge. Le donne delle Baruffe sono in attesa, hanno una decisa urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza essersi maritate. Poi gli uomini ripartiranno per mare, e torneranno, forse, presto o tardi a Chioggia. E per raggiungere questo scopo, l’anello e il matrimonio, le regole di Chioggia vanno rispettate, e le differenze di censo tra pescatori sono semplici ma chiare. Il mondo femminile, fatto di famiglie e relazioni, di lavoro al merletto e di sogni d’amore, di attesa e di vitalità, è il luogo della strada. Accanto, il canale, il mondo degli uomini del mare che tornano per ripartire. Paolo Valerio

P A O L O VALERIO

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28F

Eb

IL CORPO SUSSURRANDOCon Diviso, Concept #1, Chamelon

+ INTERPLAY LINK 2019 DANIELE SALVITTO / FEDERICA FRANCESE

Palcoscenico Danza

Il corpo è protagonista di una serata che propone alcune delle più interessanti produzioni del BTT, pensate dai molti coreografi che ne hanno recentemente ridefinito il profilo e la linea coreografica. I suoi sei danzatori stabili, di formazione eclettica, danzano con disinvoltura creazioni firmate da coreografi di fama internazionale come Itzik Galili, o lavori di talentuosi emergenti come la newyorkese Yin Yue. Così accade con il trittico Il corpo sussurrando, il cui titolo evocativo descrive senza equivoci l’intento e il mood della serata: far incontrare poetiche differenti nel corpo.

In apertura di serata una coreografia di Daniele Salvitto selezionata dal Festival Interplay.

B A L L E T T OTEATRO DI TORINO

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Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dove l’ho perduta la mia persona? Nessuno mi riconosce. Non so più chi sono! Questi i tormenti dei protagonisti dell’Anfitrione e di molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto e la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in forma di tragicommedia.Da quel momento nelle rappresentazioni teatrali il comico e il tremendo avrebbero convissuto e avrebbero specchiato le nostre vite mortali e imperfette. Dopo Plauto tanti hanno scritto l’Anfitrione e ciascuno cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del proprio tempo. Ho provato a farlo anch’io.Teresa Ludovico

ANFITRIONEPLAUTO / MICHELE SCHIANO DI COLA / MICHELE CIPRIANI / ALESSANDRO LUSSIANA / TEATRI DI BARI

1-2m

AR

T E R E SALUDOVICO

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GERSHWIN SUITE / SCHUBERT FRAMESMICHELE MEROLA / ENRICO MORELLI

Palcoscenico Danza

3mA

R La colonna sonora di Gershwin Suite, antologizza le più accattivanti pagine dell’autore, come, tra le altre, Summertime, che sigla lo spettacolo e ricorre in più momenti e in diverse versioni, e Rhapsody in blue. Ma non sono solo le musiche lussureggianti e vivaci ad attrarre il coreografo: Merola sceglie la musica di Gershwin nelle sue varie sfaccettature, non solo quindi i brani più euforici e brillanti, ma anche quelli più romantici e intimi, sensuali e seducenti. In Schubert Frames i celeberrimi brani di Schubert fanno da colonna sonora a questo lavoro dedicato alle molte anime dell’uomo contemporaneo, dove l’amore lascia il posto al disinganno, il distacco alla condivisione, la passione al timore, e viceversa, in un andare e venire fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e legami segreti.

MM CONTEMPORARYDANCE COMPANY

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A FURY TALEANNA WEHSARG / ANNA FINGERHURT IL FUNARO - PISTOIA

Palcoscenico Danza

CRISTIANAMORGANTI

8m

AR In A Fury Tale Cristiana Morganti non danza e si riserva,

nel ruolo di coreografa e regista, la possibilità di una maggiore distanza critica affidando ai corpi e alle personalità di due donne, alte, pallide, dai capelli rossi, uguali ma diverse, il compito di restituire la sua riflessione sensibile, ironica e in parte autobiografica sul femminile nelle sue molte, possibili declinazioni: competizione/amiciz ia , ister ismo/dolcezza, imprevedibi l i tà/quotidianità, aggressività/tenerezza. Lo spettacolo, animato da queste potenti alternanze, rivela a momenti un universo onirico e misterioso, in bilico tra fiaba e realtà: a tratti ci troviamo di fronte a due creature fatate, selvatiche e furbesche, poi, senza preavviso, siamo testimoni di scorci di vita reale delle due danzatrici.

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VA PENSIERO

EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE / TEATRO DELLE ALBE - RAVENNA TEATRO

14-1

7mA

R

M A R C OMARTINELLI

ERMANNAMONTANARI

Una creazione corale, ideata e diretta da Martinelli e Montanari, che racconta il “pantano” delI’Italia di oggi in relazione alla “speranza” risorgimentale inscritta nella musica di Giuseppe Verdi. Il testo si ispira ad un fatto di cronaca: il vigile urbano di una piccola città dell’Emilia Romagna si fa licenziare pur di mantenere la propria integrità di fronte agli intrecci di mafia, politica e imprenditoria collusa capaci di avvelenare il tessuto sociale della regione che ha visto nascere il socialismo e le cooperative. Un nuovo affondo drammaturgico di Martinelli sulla patria amata, perché si ritrovi il senso di parole come “democrazia” e “giustizia”. Lo spettacolo vede in scena l’ensemble del Teatro delle Albe insieme ad altri attori “ospiti” e un coro popolare che eseguirà alcuni brani dalle opere verdiane.

ERESIA DELLA FELICITÀ - dall’ 11 al 17 marzo 2019 presso il Sermig - Arsenale della Pace, un plotone di adolescenti imbraccerà i versi crepitanti del poeta russo Vladimir Majakovskij sotto l’insegna della non-scuola del Teatro delle Albe, dopo tanti esiti, in Italia e nel mondo, che hanno portato a Marco Martinelli il Premio Speciale Ubu 2012 per la pedagogia.

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FESTA DI FAMIGLIAPIRANDELLO / MITIPRETESE / FABIO COCIFOGLIA / MANUELA MANDRACCHIA / LILIANA MASSARI / ALVIA REALE / DIEGO RIBON / SANDRA TOFFOLATTI / TEATRO VASCELLO / CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

ANDREACAMILLERI

21-2

4m

AR

Festa di famiglia  è una riflessione sulle dinamiche violente all’interno del nucleo familiare. Il tema è drammatico e la storia che raccontiamo lascia pochi spiragli alla speranza; la sfida che ci proponiamo è quella di riuscire a raccontarne anche il lato tragicomico, di riuscire a vedere ciò che di grottesco e ridicolo si cela dietro le umane miserie. Siamo partiti da Pirandello, un autore che conosce a fondo la nostra realtà. Abbiamo isolato le scene che ci sembravano centrate sul nostro tema, abbiamo scambiato le battute tra i personaggi, abbiamo cambiato genere ai personaggi, abbiamo creato un nuovo personaggio da due, tre altri personaggi già esistenti. Abbiamo pensato che Camilleri, grande conoscitore di Pirandello e maestro di ironia, potesse essere la persona più adatta per consigliarci in questo lavoro e invece ne è nato un vero e proprio sodalizio, un vero e proprio progetto comune. Mitipretese

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L’anima di tante donne, lunari, misteriose, romantiche, arcaiche ma anche attualissime nelle loro sfide e sogni. La raccontano versi, coreografie, una poetessa e una danzatrice in scena senza musica né scenografie o altri media, ma solo la forza della Parola e la suggestione della Danza. Per la prima volta in Italia e Europa un magico e particolarissimo connubio. L’idea inedita di contaminare i due linguaggi in una formula così nuda e coinvolgente, come il titolo dello spettacolo che nasce da una poesia della poetessa regista Laura Fusco, che firma il progetto e del fortunato incontro con la danzatrice e coreografa Cristiana Casadio. La poesia diventa spettacolo.

FIORI DI GARZA Palcoscenico Danza

LAURA FUSCO

CRISTIANA CASADIO

22-2

3m

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ORESTEAAGAMENNONE / SCHIAVI / CONVERSIO

ESCHILO / SIMONE DERAI / PATRIZIA VERCESI / CENTRALE FIES / TEATRO METASTASIO DI PRATO / TPE / TEATRO STABILE DEL VENETO

26-3

1mA

R

Il testo eschileo è inizialmente assunto nella sua integralità, ma condensandone ed espandendone i nuclei fondamentali con linguaggi e tecniche cari ad Anagoor (la visione, il canto, l’orazione), fino a tradirlo, affiancandolo o sostituendolo con un arcipelago intertestuale che complica l’orizzonte della meditazione sul male e sulla fragilità del bene, e sulla lingua che li descrive. Sullo sfondo il discorso ontologico che è l’impalcatura del pensiero di tutto l’Occidente, la sua intima contraddizione e la sua pericolosità; in primo piano la fiducia in una parola persuasiva capace di incanto, che dissolva come nebbia al sole, o domi dolcemente, il dolore che proviene dalla fede assoluta che l’essere finisca nel niente.

ANAGOOR

PRODUZIONE TPE

LEONE D’ARGENTO PER IL TEATRO 2018

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Scritto da Friel nel 2001, The Yalta Game è una rielaborazione del celebre racconto di Anton Cechov La signora col cagnolino. Fulcro della narrazione è la gabbia sociale in cui due personaggi – Dimitri e Anna – si trovano rinchiusi. Si incontrano in vacanza, si innamorano, si lasciano. All’interno di una trama ordinaria, Cechov inserisce un guizzo geniale. Il vero tema del racconto è il rapporto tra verità e finzione, tra la vita che i due personaggi vivono alla luce del sole e quella furtiva, illecita, sconosciuta. Il “gioco di Yalta” creato da Friel è proprio questo: inventare le vite degli altri. Lo spettacolo, spogliato delle apparenze più tradizionalmente cechoviane, va all’essenza del rapporto tra “verità” e “finzione” per i due personaggi e per i due attori che li interpretano. I piani si mescolano, intersecando linguaggio teatrale (la comunicazione del “qui e ora”) e cinematografico (la narrazione a posteriori, il “mélo”). A volte la verità si nasconde dove maggiore è la menzogna.

THE YALTA GAMEANTON CECHOV / BRIAN FRIEL / STEFANO MORETTI / GIULIA VALENTI / TPE

2-6

AP

R

PRODUZIONE TPESAVERIA PROJECT

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2-7A

PR

M A R C O LORENZI

Platonov, così in genere viene chiamato questo primo dramma di Cechov, è il fallimento dell’utopia del suo giovane autore che vuole raccontare la vita cogliendone a pieno i più profondi meccanismi. Questo suo sforzo s’infrange contro la vita stessa e l’impossibilità di coglierla nella sua interezza in un testo teatrale. Tale testo è generalmente considerato come “non rappresentabile”, o “impossibile da mettere in scena”…appunto, come la vita! Quello che resta è un gigantesco affresco composto da brandelli di scene, dialoghi, personaggi che cercano un senso a quello che senso non può avere. Che cercano una forma a quello che forma non può avere. Che cercano un fine per quello che fine non ha. Un grande e meraviglioso affresco incompiuto…a cominciare dal titolo!

PLATONOVUn modo come un altro per dire che la felicità è altrove

ANTON CECHOV / MICHELE SINISI / IL MULINO DI AMLETOTPE - FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI / ELSINOR CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE

PRODUZIONE TPE

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Lo spettacolo è un’autobiografia del pensiero dell’artista Jan Fabre, cui l’attore Lino Musella dà corpo e voce. Un flusso di riflessioni, pensieri sull’arte e sul teatro, sul senso della vita, sulla famiglia, sull’amore e sul sesso, dai vent’anni del giovane ambizioso, autoironico, sempre fortemente determinato Jan Fabre, sino alla maturità dell’artista noto oggi in tutto il mondo.Il testo comprende diverse pagine dei diari personali di Fabre, raccolti nei due volumi del Giornale Notturno, pubblicati in Italia da Cronopio; e  brani tratti da: La reincarnazione di Dio, L’Angelo della Morte, Io sono un errore, L’imperatore della perdita, Il Re del plagio, Corpo, servo delle mie brame, dimmi…, Io sono sangue, La storia delle lacrime, Drugs kept me alive.

THE NIGHT WRITERGiornale notturno

LINO MUSELLA / STEF KAMIL CARLENS / FRANCO PARIS / TROUBLEYN I JAN FABRE / ALDO GROMPONEFOG TRIENNALE MILANO PERFORMING ARTS /LUGANOINSCENA-LAC / FONDAZIONE TEATRO METASTASIO DI PRATO / MARCHE TEATRO / TEATRO STABILE DEL VENETO / TPE

11-1

4A

PR

J A NFABRE

PRODUZIONE TPE

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16A

PR

MASTERS OF DANCETable Verte, Who Cares?, Shibuya blues

Palcoscenico Danza

TULSABALLET

Per il ritorno in Europa, il Tulsa ballet, considerato tra le 10 migliori compagnie degli Stati Uniti, propone una serata in cui celebra il meglio della coreografia del passato e del presente, con un prezioso omaggio a Kurt Jooss e al suo capolavoro Table Verte, raramente rappresentato e nel repertorio di pochissime compagnie. Gli altri due lavori in cui si articola la serata sono Who Cares? di George Balanchine e Shibuya blues della pluripremiata coreografa colombiana Anabel Lopez Ochoa.

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Me, mi conoscete.

PRIMO LEVI A TEATRO

In occasione del centenario della nascita di Primo Levi un grande progetto teatrale a lui dedicato ideato da Valter Malosti in collaborazione con Domenico Scarpa e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi.

“Me, mi conoscete.” sono le parole, rivolte ai lettori, con cui comincia la prima versione (1959) del racconto Capaneo, che Levi riscrive negli anni settanta e che include in Lilìt (1981). Un’espressione tesa, insolita con quell’anacoluto, diretta all’orecchio del lettore, poco nota. Tutti credono di conoscere Levi ma ogni volta (e siamo sicuri lo sarà anche stavolta con questo ciclo di spettacoli) lo si scopre come se fosse una novità, come se fosse un primo incontro.

23 apr-12 mag Teatro CarignanoSE QUESTO È UN UOMOcon Paolo Pierobon produzione TPE / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale

25 apr-12 mag Teatro AstraIL SISTEMA PERIODICOLetture, spettacoli, incontri e approfondimenti

25 apr-5 magPIOMBO E MERCURIODue racconti minerali da Il sistema periodicoproduzione TPE

PIOMBO con Nino D’Introna

MERCURIO cast in via di definizione

7-12 magIL SISTEMA PERIODICOcon Luigi Lo Cascioproduzione TPE

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Se al Teatro Carignano di Torino, con protagonista Paolo Pierobon, la regia di Valter Malosti e il progetto sonoro di Gup Alcaro, avrà luogo una distillazione teatrale di Se questo è un uomo, per mezzo di una virtuosa e inedita collaborazione produttiva tra Teatro Piemonte Europa ed il Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale e la collaborazione di Giulio Einaudi editore, del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, di Domenico Scarpa; al Teatro Astra si appunterà l’attenzione sull’altra faccia dello scrittore-scienziato con un percorso di ricerca intorno a con un percorso di ricerca spettacolare intorno a Il sistema periodico, che culminerà nel reading/concerto di Luigi Lo Cascio. Il sistema periodico è, fra le opere di Levi, quella che a metà degli anni ’80 del novecento ha innescato la sua fortuna negli Stati Uniti, poi nel mondo anglofono, poi in tutti i Paesi del mondo. È l’opera che nel 2006 un’inchiesta promossa dal quotidiano inglese «The Guardian» ha proclamato «il miglior libro di scienza di tutti i tempi». Un posto particolare all’interno di questa avventura lo occuperà la messa in scena dei due “racconti minerali”, così li definisce l’autore, due storie fantastiche, Piombo e Mercurio, ambientate in tempi e paesi remoti, posti fisicamente al centro del volume de Il sistema periodico, due curiosi racconti-monologhi di finzione dentro quella sorta di autobiografia che questo libro rappresenta. Offrire per la prima volta al pubblico l’esecuzione scenica integrale di quest’opera è una novità assoluta che coinvolgerà il teatro, la letteratura, la scienza e la società civile: ed è appropriato che accada a Torino, la città dove Levi ha vissuto e dove la sua opera ha preso forma.

Sarà un progetto complesso e articolato, fatto di approfondimenti, incontri, ascolti, visioni e appuntamenti di spettacolo. I dettagli dell’iniziativa saranno oggetto di un’apposita comunicazione congiunta nella prima parte del 2019 con tutte le istituzioni e gli enti coinvolti.

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produzione

TPE

SE QUESTO È UN UOMOPRIMO LEVI / VALTER MALOSTI / GUP ALCARO / DOMENICO SCARPA / TPE / TEATRO STABILE DI TORINO /CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI PRIMO LEVI / GIULIO EINAUDI EDITORE

La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz: la voce che da oltre settant’anni, con Se questo è un uomo, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «Considerate che questo è stato». Oggi, nel centenario della nascita di Levi, la voce di Se questo è un uomo diviene una voce che parla in teatro. Questa irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo, è un’opera acustica. Con il suo orecchio acuito da un’attenzione assoluta, lo scrittore Primo Levi ci restituisce la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, i vocaboli gergali incomprensibili, i rari discorsi chiari e distinti – orchestrandola sulle lingue parlate in quel perimetro di filo spinato: i «barbarici latrati» dei tedeschi, lo yiddish degli ebrei orientali (lingua a Levi sconosciuta prima della deportazione), il polacco della regione di Auschwitz, e poi ancora l’ungherese, il greco, l’inglese dei militari prigionieri, l’italiano dei pochi connazionali in grado di non soccombere, il francese adottato come lingua franca…

P A O L OPIEROBON

23A

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PRODUZIONE TPEPRIMO LEVI

fuori abbonamentobiglietto speciale abbonati

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produzione

TPE

IL SISTEMA PERIODICO PRIMO LEVI / VALTER MALOSTI / GUP ALCARO / DOMENICO SCARPA / TPE / CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI PRIMO LEVI / GIULIO EINAUDI EDITORE

Il sistema periodico è un punto dove si concentra tutta l’opera di Primo Levi e tutta la sua biografia intellettuale. Le ventuno storie brevi che compongono il libro sono intitolate ciascuna a un elemento chimico, da Argon a Carbonio. È l’autobiografia di un chimico, o per meglio dire la storia di una passione e delle sue radici. Fin dagli anni dell’università, fin da prima di Auschwitz, Levi ebbe il desiderio di raccontare la storia di un atomo di carbonio. Ne parlava spesso ai suoi amici di allora, e anche nel Lager la immaginò più volte: «Al carbonio, elemento della vita, era rivolto il mio primo sogno letterario, insistentemente sognato in un’ora e in un luogo nei quali la mia vita non valeva molto». E Carbonio, con quella straordinaria invenzione conclusiva, dove l’atomo di cui si racconta la storia entra a far parte dei circuiti neurali dello stesso Levi, permettendogli d’imprimere sulla carta il punto con cui l’intero libro si chiude, diventerà il racconto finale de Il sistema periodico. Oggi, ascoltare uno dopo l’altro sulla scena quei ventuno racconti, ventuno giornate come in un decameron abbreviato, sarà una movimentata e sorprendente avventura.

L U I G I L OC A S C I O

7-12

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La personale interpretazione di Paolo Mohovich del capolavoro di Haendel in chiusura dell’edizione 2019 di Palcoscenico Danza. L’Oratorio di Haendel sui versetti biblici selezionati da Charles Jennens e incentrati sulla figura di Gesù Cristo è un esempio chiaro di come la ricerca della perfezione e del divino abbia influenzato lo spirito di molti artisti. La creazione artistica non era solo la commissione di un mecenate, ma la risposta a un assillo conoscitivo, a un’urgenza spirituale. Nell’approccio alla creazione di questa coreografia Paolo Mohovich ha pensato questo elemento di spiritualità come presenza imponente nella partitura barocca di Haendel. Non ci sono narrazioni, né tantomeno la descrizione di versetti biblici, ma solo continue allusioni simboliche, in un’atmosfera sospesa tra cielo e terra, tra sogno e realtà.

MESSIAHAENDELEKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT / ZEROGRAMMI

Palcoscenico Danza

17m

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P A O L O MOHOVICH

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OLTRE LA SCENA

Giovedì 27 settembre dalle h 18.30 - Teatro Astra

PRESENTAZIONE STAGIONE APERTA AL PUBBLICO con gli artisti e i protagonisti della Stagione!

Torinodanza festival 2018 ospite al Teatro Astra

5-6 ottobre 2018 h 20.45 / 7 ottobre 2018 h 15.30 e 20.45

LA VRILLE DU CHAT Back Pocket FUORI ABBONAMENTO

SPETTACOLO INSERITO NEL PROGETTO BRUXELLES EN PISTE

LE VOCI DELLA SCENA Incontri all’Astracafé (sabato h 18)

13 ottobre PAOLO ROSSI / 24 novembre MICHELA CESCON1 dicembre VALTER MALOSTI / 2 febbraio LUCILLA GIAGNONI16 marzo MARCO MARTINELLI / 11 maggio LUIGI LO CASCIO

CARMELO BENE & EDOARDO FADINI

16 dicembre h 21 - Teatro Astra Proiezione del MANFRED di Carmelo Bene - a cura di Rino Maenza

MADRE PER SCELTA Letture sceniche a cura di SeNonOraQuando

10 marzo h 17 - Teatro Astra

REPLICHE SCOLASTICHE

AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO 25 ottobre

VOGLIAMO TUTTO! 8 novembre

MOLIÈRE/IL MISANTROPO 15 novembre e 5 dicembre

MAGNIFICAT 31 gennaio / FESTA DI FAMIGLIA 22 marzo

PLATONOV 4 aprile / PIOMBO 30 aprile

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO E ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI

Tirocini, approfondimenti, incursioni in palcoscenico a cura di registi, attori, scenografi costumisti per “raccontare” i complessi meccanismi della macchina teatrale, con particolare attenzione alle figure professionali coinvolte.

OLTRE LA SCENA

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BIGLIETTI E ABBONAMENTI

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BABYSITTING LAB

Un’occasione per i genitori di assistere agli spettacoli mentre i bambini (6-12 anni) partecipano ai laboratori creativi condotti da educatori e artisti

Abbonamento valido per i seguenti 4 spettacoli del sabato sera h 21:

24 novembre: TALKING HEADS II + laboratorio di MAGIA

8 dicembre: MOLIÈRE / IL MISANTROPO + laboratorio di CANTO

12 gennaio: LA MAR DE FLAMENCO + laboratorio di MUSICA

23 marzo: FESTA DI FAMIGLIA + laboratorio di TEATRO

FORMULE DI ABBONAMENTO (4 spettacoli + 4 laboratori)

60 euro 80 euro 100 euro

120 euro

BIGLIETTI In vendita dal 25 settembre 2018

INTERO 22 euro

RIDOTTO 15 euro *

UNDER 26 10 euro

- CREPES posto unico 5 euro (fuori abbonamento)

- SE QUESTO È UN UOMO info e biglietteria teatrostabiletorino.it

* ridotto di legge, over 60, insegnanti, residenti Circoscrizioni 3 e 4; Abbonamento Musei Torino Piemonte, Torino+Piemonte Card, Alliance Francaise di Torino, Card Goethe, Carta Plus e Carta Smart – il Circolo dei lettori, associazioni e Cral convenzionati, pubblico Teatro Stabile Torino - Festival della Colline Torinesi - Fondazione Piemonte dal Vivo – Casa del Teatro, disabili

L’elenco completo degli enti convenzionati è disponibile sul sito fondazionetpe.it

I laboratori creativi si terranno presso l’EUT Eco

Museo Urbano di Torino, via Giacomo Medici 28

(a due passi dall’Astra)

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Simone Fugazzottonasce nel 1983 a Milano, dove vive e lavora.

Nella pittura di Simone Fugazzotto il mondo animale diviene il pretesto per raccontare l’universo umano. La scimmia è il suo marchio di fabbrica, archetipo della nostra era. Dopo il liceo artistico a Milano e un breve periodo all’Accademia di Brera, Fugazzotto si trasferisce a New York dove soggiorna per cinque anni venendo a contatto con uno scenario molto stimolante per la sua formazione. Approfondisce la pittura, sperimenta la scultura e l’animazione e frequenta il mondo della Street Art. Predilige la pittura su tela ma esplora anche diversi materiali - juta grezza, legno, plexiglass e lastre di cemento montate su tela – che considera parti fondamentali dell’opera in quanto complementari al gesto pittorico e determinanti ai fini di una riflessione sull’uomo contemporaneo perso in se stesso, tra passioni e vizi.

CURIOSITY IS MY ONLY VANITY 150 x 100 cm olio su tela - 2017 / YESTERDAY ENDED LAST NIGHT

Potere e vanità, l’uomo e la donna raccontati attraverso i loro tratti piú caratteristici, una raffigurazione satirica del genere umano, una caricatura sintetica e raffinata che con ironia graffiante intreccia il passato e il presente nella figura iconica della scimmia. Situazioni visionarie e sofisticate, permeate d’ironia leggera sottesa di malinconia.L’operazione artistica di Fugazzotto è un avvertimento e un invito a riflettere su cosa significhi essere uomini, sui privilegi, i valori, le responsabilità e le conseguenze che questo comporta.

ORARIO SPETTACOLImartedì, giovedì, venerdì, sabato h 21 / mercoledì h 19 / domenica h 17

BIGLIETTERIA

TEATRO ASTRA Via Rosolino Pilo 6, Torinodal martedì al sabato h 16-19 / tel. 011 5634352(chiusura estiva dal 22 luglio all’11 settembre)

INFOPIEMONTE Piazza Castello 165, Torino / tutti giorni h 10-18 /

Apertura biglietteria un’ora prima dell’inizio degli spettacoli

info e biglietteria www.fondazionetpe.it

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CURIOS ITY IS MY ONLY VANITY

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PAOLO ROSSI / POMPEA SAN-TORO / CLAUDIO STELLATO /

CARMELO R IF IC I / EROANTEROS / KAMI MANNS / M ICHELA CE-

SCON / N INO D ’ INTRONA / PEPPE DELL’ACQUA / MASS IMO C IRR I / VALTER MALOSTI / MELANIA G I -

GL IO / DANIELE SALVO / VALEN-T INA LODOVIN I / L IC IA LANERA /

BALLET FLAMENCO JOSÉ HUER-TAS / EUGENIO BARBA / LOREN-

ZO GLE IJESES / JUL IA VARLEY / M ICHELA LUCENTI / EMANUE-LE CONTE / LUCILLA G IAGNONI

/ MASS IMIL IANO C IV ICA / AR-MANDO P IROZZI / ALESSANDRO

SERRA / FABIO L IBERTI / PAOLO VALERIO / BTT / TERESA LUDOVI -CO / MM CONTEMPORARY DANCE

COMPANY / CRISTIANA MORGANTI / MARCO MARTINELL I / ERMANNA MONTANARI / M IT IPRETESE / CR I -

ST IANA CASADIO / ANAGOOR / MARCO LORENZI / M ICHELE S IN I -

S I / SAVERIA PROJECT / JAN FABRE / L INO MUSELLA /

TULSA BALLET / PAOLO P IEROBON / LU IG I LO CASCIO /

GUP ALCARO / PAOLO MOHOVICH