Spunti di riflessione dai relatori: Tassani Thomas L'ABUSO...

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1 Spunti di riflessione dai relatori: Tassani Thomas L'ABUSO DEL DIRITTO IN MATERIA TRIBUTARIA (Atti del Seminario di Studio Formanote "L'attività negoziale dello straniero comunitario: casi e materiali". Verona, 26 settembre 2009) in Studi e Materiali, 2011, fasc. 1 pag. 157 - 162 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Il principio del divieto di abuso del diritto come principio comunitario e costituzionale. - 2. La ripartizione dell'onere della prova relativamente all'abuso. - 3. L'applicazione del principio del divieto di abuso del diritto. - 4. Conclusioni. Scognamiglio Carlo L'ABUSO DEL DIRITTO in I Contratti, 2012, fasc. 1 pag. 5 - 14 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: La ricognizione dello stato della materia. La focalizzazione delle questioni più importanti. Abuso del diritto, ragionevolezza del rimedio e giudizio di gravità dell'inadempimento. Abuso del diritto e requisiti di forma del contratto. Abuso del diritto ed abuso di dipendenza economica. I profili problematici. Abuso del diritto e razionalità del mercato. L'abuso del diritto da parte del destinatario della protezione nei rapporti asimmetrici. Conclusioni. Mastroiacovo Valeria L'ECONOMICITÀ DELLE VALIDE RAGIONI (NOTE MINIME A MARGINE DELLA RECENTE EVOLUZIONE DEL PRINCIPIO DELL'ABUSO DEL DIRITTO) (Atti del Convegno di studi "Per un ordinamento tributario non confiscatorio e non rinunciatario. Alla ricerca di criteri costituzionali di giustizia tributaria. Giornata di studi in onore di Gaspare Falsitta", Padova, 19 febbraio 2009) in Rivista di diritto tributario, 2010, fasc. 4 pag. 449 - 472 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Premessa. - 2. I limiti di una clausola generale antielusiva nell'attuale sistema costituzionale. - 3. Le valide ragioni economiche. - 3.1. ... e le possibili ragioni di una rinuncia. - 3.2. Il caso della rinuncia all'eredità. - 4. Conclusioni. Pischetola Adriano LA CONSULENZA FISCALE DA PARTE DEL NOTAIO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RISCHIO DI "RIQUALIFICAZIONE NEGOZIALE" (Relazione al convegno "Qualificazione e collegamento dei contratti: profili civilistici e regimi impositivi in materia di imposte indirette", Napoli, 4 maggio 2012) in Notariato, 2012, fasc. 4 pag. 453 - 461 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Di fronte al rischio che, in applicazione della cd. "funzione antielusiva" presuntivamente ascritta all'art. 20 del Testo Unico dell'Imposta di Registro (TUR) approvato con D.P.R. n. 131/86, si possa pervenire da parte dell'Amministrazione Finanziaria ad una "riqualificazione" del negozio posto in essere dalle parti (così come alla negazione di un rapporto di "derivazione necessaria" funzionale all'applicazione, ex art. 21 del TUR, di un'unica imposta in presenza di disposizioni plurime), assume particolare rilievo la funzione del Notaio nell'espletamento dell'attività di consulenza fiscale. Il presente contributo si prefigge lo scopo di verificare i principi che regolano tale attività (oltre che i limiti entro i quali essa possa ritenersi lecita e plausibile) e le modalità attraverso le quali detta attività possa, se non elidere, almeno mitigare il rischio stesso. [Abstract tratto dalla rivista] Sommario: 1. Una premessa e qualche interrogativo. - 2. I principi che regolano la consulenza fiscale da parte del Notaio. - 3. A confine tra "programmazione" ed "elusione" d'imposta. - 4. Un tentativo di risposta e gli accorgimenti redazionali. - 5. Conclusioni.

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Spunti di riflessione dai relatori: Tassani Thomas L'ABUSO DEL DIRITTO IN MATERIA TRIBUTARIA (Atti del Seminario di Studio Formanote "L'attività negoziale dello straniero comunitario: casi e materiali". Verona, 26 settembre 2009) in Studi e Materiali, 2011, fasc. 1 pag. 157 - 162 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Il principio del divieto di abuso del diritto come principio comunitario e costituzionale. - 2. La ripartizione dell'onere della prova relativamente all'abuso. - 3. L'applicazione del principio del divieto di abuso del diritto. - 4. Conclusioni. Scognamiglio Carlo L'ABUSO DEL DIRITTO in I Contratti, 2012, fasc. 1 pag. 5 - 14 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: La ricognizione dello stato della materia. La focalizzazione delle questioni più importanti. Abuso del diritto, ragionevolezza del rimedio e giudizio di gravità dell'inadempimento. Abuso del diritto e requisiti di forma del contratto. Abuso del diritto ed abuso di dipendenza economica. I profili problematici. Abuso del diritto e razionalità del mercato. L'abuso del diritto da parte del destinatario della protezione nei rapporti asimmetrici. Conclusioni. Mastroiacovo Valeria L'ECONOMICITÀ DELLE VALIDE RAGIONI (NOTE MINIME A MARGINE DELLA RECENTE EVOLUZIONE DEL PRINCIPIO DELL'ABUSO DEL DIRITTO) (Atti del Convegno di studi "Per un ordinamento tributario non confiscatorio e non rinunciatario. Alla ricerca di criteri costituzionali di giustizia tributaria. Giornata di studi in onore di Gaspare Falsitta", Padova, 19 febbraio 2009) in Rivista di diritto tributario, 2010, fasc. 4 pag. 449 - 472 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Premessa. - 2. I limiti di una clausola generale antielusiva nell'attuale sistema costituzionale. - 3. Le valide ragioni economiche. - 3.1. ... e le possibili ragioni di una rinuncia. - 3.2. Il caso della rinuncia all'eredità. - 4. Conclusioni. Pischetola Adriano LA CONSULENZA FISCALE DA PARTE DEL NOTAIO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RISCHIO DI "RIQUALIFICAZIONE NEGOZIALE" (Relazione al convegno "Qualificazione e collegamento dei contratti: profili civilistici e regimi impositivi in materia di imposte indirette", Napoli, 4 maggio 2012) in Notariato, 2012, fasc. 4 pag. 453 - 461 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Di fronte al rischio che, in applicazione della cd. "funzione antielusiva" presuntivamente ascritta all'art. 20 del Testo Unico dell'Imposta di Registro (TUR) approvato con D.P.R. n. 131/86, si possa pervenire da parte dell'Amministrazione Finanziaria ad una "riqualificazione" del negozio posto in essere dalle parti (così come alla negazione di un rapporto di "derivazione necessaria" funzionale all'applicazione, ex art. 21 del TUR, di un'unica imposta in presenza di disposizioni plurime), assume particolare rilievo la funzione del Notaio nell'espletamento dell'attività di consulenza fiscale. Il presente contributo si prefigge lo scopo di verificare i principi che regolano tale attività (oltre che i limiti entro i quali essa possa ritenersi lecita e plausibile) e le modalità attraverso le quali detta attività possa, se non elidere, almeno mitigare il rischio stesso. [Abstract tratto dalla rivista] Sommario: 1. Una premessa e qualche interrogativo. - 2. I principi che regolano la consulenza fiscale da parte del Notaio. - 3. A confine tra "programmazione" ed "elusione" d'imposta. - 4. Un tentativo di risposta e gli accorgimenti redazionali. - 5. Conclusioni.

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Corasaniti Giuseppe CONTRASTO ALL'ELUSIONE E ALL'ABUSO DEL DIRITTO NELL'ORDINAMENTO TRIBUTARIO in Obbligazioni e Contratti, 2012, fasc. 5 pag. 325 - 335 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Introduzione. 2. Il contrasto all'elusione nella legislazione e nella giurisprudenza italiana. 3. L'abuso del diritto come clausola antielusiva generale nell'elaborazione giurisprudenziale. 4. L'(in)applicabilità delle sanzioni amministrative in caso di elusione fiscale ed abuso del diritto. 5. La rilevanza penale dell'elusione fiscale e l'irrilevanza penale dell'abuso del diritto nell'orientamento giurisprudenziale. Bibiliografia essenziale sul principio dell’abuso del diritto: Vacca Ivan ABUSO DEL DIRITTO ED ELUSIONE FISCALE (Relazione al Convegno "Elusione tributaria: l'abuso del diritto tra norma comunitaria e norma interna", Roma, 10 luglio 2008) in Rivista di diritto tributario, 2008, fasc. 12 pag. 1069 - 1088 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Il testo prende le mosse dal malessere ormai evidente nel nostro ordinamento fiscale, poco affidabile e poco stabile, che potrebbe compromettere in futuro un'efficace competizione internazionale e anche l'attrattiva per gli investitori esteri, per presentare nella sua gravità la questione dell'abuso del diritto, ossia del contrasto all'elusione. Richiamata la nozione di "elusione", l'A. approfondisce alcuni aspetti che ritiene rilevanti, soffermandosi, in particolare, sui seguenti punti specifici: il modus operandi dell'Amministrazione finanziaria nell'esplicazione della sua attività di accertamento; le scelte legislative che sono state compiute in materia tributaria; la vicinanza tra le posizioni della dottrina e della giurisprudenza, che accentrano il fenomeno elusivo sull'assenza di valide ragioni economiche a supporto dell'operazione o delle operazioni poste in essere dai contribuenti; la posizione, sostenuta anche dall'A., di chi intravede l'elusione o l'abuso del diritto in quegli atti ed operazioni che pur rispettando formalmente i canoni della fattispecie legale e tributaria realizzano effetti impositivi contrari alla loro ratio o finalità e per questo risultano non conformi alla corretta attuazione del principio di capacità contributiva. Basilavecchia Massimo L'AUTONOMIA CONTRATTUALE RECUPERA SULL'ABUSO DEL DIRITTO (Nota a CGUE sez III 22 dicembre 2010 (causa C-103/09); CGUE sez. III 22 dicembre 2010 (causa C-227/09); Cass. sez. tribut. 21 gennaio 2011, n. 1372) in GT - Rivista di giurisprudenza tributaria, 2011, fasc. 4 pag. 287 - 290 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Il 2010 si chiude, e il 2011 si apre, con la pubblicazione di tre sentenze che autorizzano un dibattito più pacato sull'abuso del diritto. L'autorevolezza degli organi giudicanti (la Corte di Giustizia per le sentenze di fine anno, la Corte di Cassazione per la sentenza di gennaio 2011), gli stessi ai quali si deve, dal biennio 2005/2006, la trasposizione fiscale del concetto di abuso del diritto e la sua valorizzazione come arma diffusa di reazione ai comportamenti forieri di risparmi fiscali indebiti, impone l'interrogativo se sia o meno iniziata un'operazione di ridefinizione degli ambiti dell'abuso e una più incisiva demarcazione dei suoi limiti. [Abstract tratto dalla rivista] Sommario: 1. Premessa. - 2. Un metodo comune. - 3. Svolta positiva. - 4. Mercato, concorrenza e abuso del diritto fiscale. Marcheselli Alberto LA CASSAZIONE LIMITA LA NOZIONE DI ELUSIONE ALL'AGGIRAMENTO DELLO SCOPO DELLA LEGGE (Nota a Cass. sez. tribut. 22 settembre 2010, n. 20030) in Corriere tributario, 2010, fasc. 41 pag. 3372 - 3376 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

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Nella sentenza n. 20030 del 2010 la Suprema Corte affronta le problematiche connesse alla nozione di abuso del diritto: la pronuncia tocca in modo molto interessante gli aspetti relativi ai limiti sostanziali della nozione di elusione ed ai limiti procedimentali del contrasto alla elusione, arrivando a conclusioni che paiono preludere ad aggiustamenti significativi della materia. [Abstract tratto dalla rivista] Sommario: La controversia. La contestazione dell'Agenzia delle entrate. Le questioni aperte in materia di elusione tributaria. L'elusione non coincide con il risparmio fiscale non altrimenti giustificato. Le conseguenze paradossali di una impostazione errata. La nozione di elusione: la Corte aggiusta il tiro. L'elusione e le garanzie procedimentali. Falsitta Gaspare SPUNTI CRITICI E RICOSTRUTTIVI SULL'ERRATA COMMISTIONE DI SIMULAZIONE ED ELUSIONE NELL'ONNIVORO CONTENITORE DETTO "ABUSO DEL DIRITTO" (Nota a Cass. sez. tribut. 16 febbraio 2010, n. 3571; Cass. sez. tribut. 26 febbraio 2010, n. 4737; Cass. sez. tribut. 30 novembre 2009, n. 25127 - Relazione al convegno "Fiscalità d'impresa o impresa fiscalizzata?", Ravenna, 16 aprile 2010) in Rivista di diritto tributario, 2010, fasc. 6 pag. 349 - 380 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Il problema. 2. Simulazione e dissimulazione, le due facce del far apparire come vero il falso. Le tre forme che la simulazione assume in diritto civile relativamente ai contratti e ai negozi unilaterali. 3. La moltitudine di "forme" che la simulazione può assumere in diritto tributario e la sua maggiore estensione rispetto all'omologo istituto di diritto civile: alcune esemplificazioni. 4. La simulazione "mista", simultaneamente soggettiva e oggettiva. I "casi" Maradona e De Napoli, il secondo dei quali è esaminato dalla sentenza Cass. n. 4737/2010. Estraneità del fenomeno all'area dell'abuso del diritto tributario, che, nel contesto motivatorio della sentenza, è evocato inutilmente e costituisce un obiter dictum. 5. Simulazione, nell'Ici, al fine di fare apparire pertinenza di opificio industriale, un'area fabbricabile. Un ulteriore caso di abuso del diritto invocato inutilmente e costituente obiter dictum. 6. Singolarità del caso, esaminato nella sentenza Cass. n. 3571/2010 di cessione (simulata) di azienda e dissimulata (cioè effettiva) di marchio. 7. I pandemici casi di simulazione realizzati in Italia con i contratti di dividendi washing e di dividend stripping: si analizza l'oggetto dell'accordo simulatorio e si individua la sottostante realtà giuridica dissimulata. Irrituale e inutile spendita dell'abuso del diritto in sostituzione di rationes decidendi fondate sulla simulazione. 8. L'uso del diritto comparato come strumento idoneo a promuovere o rafforzare percorsi ricostruttivi delle norme ed istituti di diritto interno. 9. La perfetta autonomia di regolamento tributario della simulazione, elusione ed illiceità, nell'ordinamento tedesco. 10. La perfetta autonomia di regolamento tributario della simulazione, elusione ed invalidità degli atti giuridici nella spagnola "Ley General Tributaria". 11. L'erroneo incasellamento e inquadramento, sulle orme della errata impostazione francese, come abuso del diritto, dei distinti istituti della simulazione e dell'elusione nella giurisprudenza della Corte di giustizia. Rapido richiamo, a prova della fondatezza dell'assunto, delle sentenze Halifax e Cadbury Schweppes. 13. Brevi cenni sinottici del differente trattamento assegnato dal tributario italiano a simulazione, ad elusione e agli atti affetti da illiceità. 14. Conclusioni scettiche (nichiliste) sulla autonomia dogmatica e sulla rilevanza giuridico-pratica dell'onnivoro e invasivo istituto chiamato "abuso del diritto". Fransoni Guglielmo ABUSO DI DIRITTO, ELUSIONE E SIMULAZIONE: RAPPORTI E DISTINZIONI (Nota a Cass. sez. tribut. 12 novembre 2010, n. 22994) in Corriere tributario, 2011, fasc. 1 pag. 13 - 19 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) La sentenza n. 22994 del 2010 della Corte di Cassazione affronta il tema del rapporto tra abuso del diritto ed elusione con alcuni spunti meritevoli di approfondimento. Essa tuttavia non appare condivisibile là dove afferma l'equivalenza tra operazioni fittizie ed elusive in quanto tale equiparazione è il risultato di un impiego indiscriminato del generale principio giurisprudenziale di divieto di abuso. [Abstract tratto dalla rivista]

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Sommario: Concorrenza tra elusione e abuso del diritto. Principio di specialità. Elusione e simulazione. Considerazioni conclusive. Della Valle Eugenio L'ELUSIONE NELLA CIRCOLAZIONE INDIRETTA DEL COMPLESSO AZIENDALE in Rassegna tributaria, 2009, fasc. 2 pag. 375 - 389 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Premessa. 2. Scissione e cessione delle partecipazioni di controllo della società contenitore: la pretesa elusività ai fini dell'imposizione sul reddito. La posizione del Comitato e dell'Agenzia delle Entrate. 3. Critica. 4. Conferimento e cessione delle partecipazioni rivenienti dal conferimento: la pretesa elusività ai fini delle imposte di registro ed ipo-catastali. 5. Critica. 6. Conclusioni. Mauro Beghin EVOLUZIONE E STATO DELLA GIURISPRUDENZA TRIBUTARIA: DALLA NULLITA’ NEGOZIALE ALL’ABUSO DEL DIRITTO NEL SISTEMA IMPOSITIVO NAZIONALE, A CURA DI G. MAISTO, Elusione ed abuso del diritto tributario, Milano, 2009, pag.23 ss. Zizzo Giuseppe FORMA E SOSTANZA NELLA DISAPPLICAZIONE DELLE NORME ANTIELUSIVE in Rassegna tributaria, 2011, fasc. 3 pag. 649 - 661 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. Il caso. 2. La fusione tra società appartenenti al medesimo consolidato e il riporto delle perdite maturate in costanza di regime. 3. Il riporto delle eccedenze di interessi passivi indeducibili maturate in costanza di consolidato. 4. La fusione di società appartenenti al medesimo consolidato e il riporto delle eccedenze di interessi passivi maturate in costanza di regime. 5. Conclusioni. La Rosa Salvatore ELUSIONE E ANTIELUSIONE FISCALE NEL SISTEMA DELLE FONTI DEL DIRITTO in Rivista di diritto tributario, 2010, fasc. 7-8 pag. 785 - 803 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Nel presente contributo l'A., dopo aver preso le mosse dalla tradizionale identificazione dell'"elusione fiscale" nei comportamenti che si collocano in una posizione intermedia tra il lecito e l'illecito, si sofferma su alcuni approcci teorico-sistematici della materia, ed in particolare su quello, a suo avviso preferibile, che correla l'elusione fiscale alle caratteristiche proprie delle moderne discipline tributarie. In questa ottica, sostiene l'A., l'elusione fiscale costituisce, prima e più che un'anomalia comportamentale dei contribuenti, un naturale corollario di quella che in realtà è una fisiologica patologia delle discipline tributarie, e della loro evoluzione. Tale visione dinamica del fenomeno consente, tra l'altro, di evidenziare le strette interconnessioni che legano l'elusione all'antielusione fiscale. L'A. procede poi analizzando i profili propriamente disciplinari della problematica in questione, delineando lo stato dell'arte complessivo della materia, nei suoi principali referenti normativi e giurisprudenziali, e soffermandosi su un triplice ordine di questioni attinenti la necessità di stabilire quale sia il "tipo" di antielusione che può dirsi recepito nell'art. 37 bis d.P.R. n. 600/173 (che contiene una clausola generale antielusiva), la latitudine della sfera di operatività dell'antielusione e, infine, le diffuse resistenze ad ammettere che possa essere disapplicato quel che risulta da disposizioni espresse, per fare spazio a soluzioni desunte da norme espresse e superiori principi giuridici. Contrino Angelo IL DIVIETO DI ABUSO DEL DIRITTO FISCALE: PROFILI EVOLUTIVI, (ASSERITI) FONDAMENTALI GIURIDICI E CONNOTATI STRUTTURALI (Relazione svolta al convegno "Elusione fiscale e divieto di abuso del diritto: un "nuovo" strumento di contrasto senza limiti?", Reggio Emilia, 8 maggio 2009) in Diritto e pratica tributaria, 2009, fasc. 3 pag. 463 - 491 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

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Nella prima parte dell'articolo, dopo aver argomentato in merito alla equivalenza tra le nozioni di elusione fiscale e abuso del diritto, e aver ricostruito le origini e l'evoluzione di questo nuovo principio di matrice giurisprudenziale, s'illustrano le ragioni per cui l'art. 53 Cost. non è idoneo a costituire fondamento giuridico di un principio generale antiabuso non scritto, in considerazione anche del ruolo, non obliterabile per via interpretativa, che è attribuito nel sistema all'art. 23 Cost; e si denunciano, in stretta correlazione, gli effetti che la soluzione criticata produce in termini di violazione dei principi, anch'essi costituzionalmente garantiti, di certezza del diritto, affidamento e diritto di difesa. Nella seconda parte si ricostruiscono i connotati strutturali della nozione di abuso del diritto forgiata dalle sezioni unite, e chiarita dalla successiva giurisprudenza di legittimità, evidenziando, innanzitutto, la sua omogeneità con la nozione di matrice comunitaria ma anche con il concetto di elusione contenuto nell'art. 37 bis, e i susseguenti potenziali benefici ai fini interpretativi; in secondo luogo, la fissazione, in modo netto e inequivocabile, della distinzione tra lecito risparmio d'imposta, non censurabile, ed elusione fiscale o abuso del diritto, contestabile; in terzo luogo, un'articolazione dell'onere della prova che impone, dapprima, all'ufficio la motivazione e dimostrazione del presunto abuso, mediante il riferimento ad altra condotta comparabile sotto il profilo economico - giuridico; e, dopo (e solo dopo), al contribuente l'allegazione delle ragioni extrafiscali in grado di sostenere e giustificare la condotta posta in essere, le quali devono essere predominanti e assorbenti rispetto alle ragioni tributarie, e si configurano alla stregua di un'esimente, una scriminante idonea a legittimare l'operazione astrattamente censurabile. Da ultimo, si accenna al delicato problema della sanzionabilità sul piano amministrativo delle condotte in violazione del divieto di abuso, escludendola essenzialmente per motivi riconducibili ai principi generali del diritto punitivo ma evidenziando anche come la prima giurisprudenza nota abbia battuto la strada delle «obiettive condizioni di incertezza» per raggiungere il risultato della non punibilità della condotta specifica. [Abstract tratto dalla rivista] Sommario: 1. Dall'elusione all'abuso del diritto fiscale: due nozioni simmetriche, ancorché formalmente diverse, che definiscono lo stesso disvalore. 2. Le origini del divieto di abuso: dall'iniziale mutuazione dalla giurisprudenza comunitaria, con asserito fondamento nel diritto comunitario, al successivo aggiustamento per gradi, con approdo a un'autonoma definizione ancorata alla Costituzione. 3. Osservazioni critiche sul presunto radicamento costituzionale del divieto antiabuso, sul ruolo della giurisprudenza di legittimazione nell'enucleazione e affermazione dello stesso e sugli effetti al cospetto dei principi di affidamento, certezza del diritto e difesa del contribuente. 4. I connotati strutturali: la raggiunta omogeneità tra le nozioni di abuso del diritto fiscale di matrice interna e comunitaria, e la coincidenza, pur nella diversità terminologica, con il concetto di elusione tratteggiato dall'art. 37-bis. 5. La "contrarietà" del risparmio fiscale all'obiettivo delle norme tributarie quale elemento costitutivo della definizione di abuso che fissa la distinzione (spesso ignorata dalla prassi) tra lecito risparmio d'imposta, non censurabile, ed elusione fiscale o abuso del diritto, contestabile. 6. Sull'onere della prova (l'ufficio deve specificamente motivare in punto di abuso del diritto e solo dopo il contribuente è chiamato ad allegare ragioni extrafiscali di reale ed elevato spessore), sul "peso" delle ragioni economiche rispetto a quelle fiscali e sul loro ruolo nella struttura del divieto. 7. Cenni sul problema dell'irrogabilità delle sanzioni amministrative, per l'illecito di infedele dichiarazione, in caso di contestazione e applicazione del divieto di abuso del diritto fiscale. 8. Conclusioni. Prospettiva comparata: Liprino Vincenzo L'ABUSO DI DIRITTO IN MATERIA FISCALE NELL'ESPERIENZA FRANCESE in Rassegna tributaria, 2009, fasc. 2 pag. 445 - 473 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: 1. La fiscalità moderna e il problema dell'elusione. 2. Le caratteristiche dell'abuso di diritto in Francia. - La duplicità dei requisiti di una condotta abusiva: l'esclusività delle ragioni fiscali e l'aggiramento della norma tributaria. 3. Il divieto di frode alla legge come principio generale anti-elusione. 4. I confini dell'abuso di diritto in Francia. - L'impossibilità di censurare sul piano fiscale operazioni disapprovate da altri settori dell'ordinamento. 5. I confini della procedura anti-abuso: la riqualificazione e l'errore palese. 6. I confini dell'abuso di diritto in Francia. - Atti e fatti giuridici. 7. L'abuso di diritto e le sanzioni amministrative.

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8. La procedura di abuso, il comitato consultivo e l'interpello. 9. Spunti di riflessione circa la situazione italiana. Martinengo Stefania L'ABUSO DEL DIRITTO IN GERMANIA E IL § 42 DELL'ABGABENORDNUNG in Rassegna tributaria, 2010, fasc. 3 pag. 659 - 681 (Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo) Sommario: Sommario: 1. Profili introduttivi. - 2. La riforma della Steueranderungsgesetz 2001: concorrenza tra norme speciali antielusive e il § 42 AO. - 3. Lo scopo della riforma della Jahressteuergesetz 2008 e gli elementi di "novità" del § 42 AO. - 4. Il percorso evolutivo del § 42 AO: le origini. - 4.1. Il percorso evolutivo del § 42 AO: la norma del 1977.- 4.2. Le influenze delle previgenti § 5 RAO e § 42 AO del 1977 sull'attuale § 42 AO. - 5. Il rapporto tra la giurisprudenza comunitaria in tema di abuso e la definizione del § 42 AO. - 6. Il dibattito dottrinale sulla necessarietà di una clausola generale antielusiva, il contrasto tra Aubentheorie e Innentheorie e i suoi riflessi sulla giurisprudenza del Bundesfinanzhof. - 7. Considerazioni conclusive. Materiali segnalati:

- Circolare Assonime n.5/2009 - Circolare Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili n.13/IR 6 febbraio

2010

Altri articoli reperibili per esteso in internet: - Pino G., L’abuso del diritto tra teoria e dogmatica (precauzioni per l’uso), in Eguaglianza,

ragionevolezza e logica giuridica, a cura di G. Maniaci, Giuffrè, Milano, 2006, pp. 115-175 - Manzitti A., L’abuso del diritto va sottratto all’equivoco, in Ilsole24ore, 14 aprile 2012, n.103