Thomas Abeli

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Possibili inerbimenti in vigna

nell’Oltrepò Pavese

Relatore Dott. Thomas Abeli

Dip. Scienze della Terra e dell’Ambiente Università di Pavia

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Possibili inerbimenti in vigna nell’Oltrepò Pavese

SOMMARIO

- Inerbimento come pratica colturale

- Inerbimento e qualità delle uve

- Inerbimento e meccanizzazione in vigna

- L’inerbimento come elemento paesaggistico

- Nuove possibilità di sperimentazioni

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Inerbimento come pratica colturale

Negli anni ’80 il si è sviluppata una maggiore sensibilità verso una migliore

qualità dei prodotti agricoli, tra cui le uve ed i vini

Da quel momento maggiori sforzi nella ricerca agronomica per trovare tecniche

che migliorassero produttività e qualità in modo ecocompatibile

L’inerbimento è stata una rivoluzione nella gestione del vigneto ed ha permesso

di risolvere molti problemi, legati alle caratteristiche fisiche e chimiche del

terreno, alla gestione delle malattie fungine e alla lotta ai parassiti

Ha iniziato a svolgere un ruolo importante nella preservazione del paesaggio e

valorizzazione del territorio

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Inerbimento come pratica colturale

L’inerbimento è una pratica agronomica, ecologico-economica che agisce sugli

aspetti fisici chimici e biologici e sulla interazione terreno–pianta

Non vuol dire lasciar crescere l’erba nel vigneto, ma seminare attivamente delle

essenze selezionate

Nel primo caso rischio di invasione di esotiche, nel secondo caso controllo delle

specie

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Inerbimento come pratica colturale

Relativamente alle caratteristiche fisiche del terreno l’inerbimento favorisce la

stabilità dei terreni ed evita il compattamento dovuto all’utilizzo di mezzi

meccanici

La cotica erbosa protegge il terreno

e riduce lo scorrimento superficiale

compensando le perdite di acqua

dovute all’evapotraspirazione

dell’erba stessa

In definitiva:

terreno più stabile e maggiore

disponibilità di acqua negli strati

profondi

Cavallo et al., 2010

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Inerbimento come pratica colturale

Relativamente alle caratteristiche chimiche del terreno l’inerbimento comporta

un maggiore apporto della S.O. nel suolo, ma anche di altri nutrienti

La cotica erbosa riduce la

lisciviazione dei nitrati

evitando l’inquinamento

delle falde

In definitiva:

terreno più ricco e minore impatto

ambientale

Spring, 1991

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Inerbimento come pratica colturale

Relativamente alle gestione delle fitopatie l’inerbimento riduce i danni causati

da botrite e oidio e migliorando lo stato nutrizionale della pianta previene la

clorosi ferrica

In definitiva:

Viti e uve più sane

Materazzi et al., 2000

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Inerbimento come pratica colturale

Relativamente alla gestione dei parassiti l’inerbimento, attraverso la

ricostituzione delle dinamiche ecosistemiche favorisce la presenza dei predatori

dei parassiti

Il caso emblematico della Flavescenza dorata

Il vettore del fitoplasma Scaphoideus titanus vive SOLO sulla vite, mentre i

suoi nemici naturali (es. imenotteri) necessitano di un ecosistema

completo

In definitiva:

Riduzione degli attacchi di parassiti

e maggiore facilità di gestione degli

stessi

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Inerbimento come pratica colturale

Pregi: • controllo “ecologico” delle infestanti; • riduzione dell’erosione nei terreni collinari, miglioramento dell’infiltrazione dell’acqua; • miglioramento della struttura del terreno; • aumento della capacità portante del terreno; • mancata formazione della suola di lavorazione; • aumento della sostanza organica; • aumento della porosità; • controllo del dilavamento dell’azoto; • ottimizzazione della vigoria e miglioramento qualitativo della produzione; • miglioramento della nutrizione minerale; • riequilibrio biologico del terreno a monocultura viticola; • azione positiva verso alcune patologie (botrite, disseccamento del rachide, clorosi) e verso alcuni fenomeni di stress (freddo, asfissia radicale).

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Inerbimento come pratica colturale

Difetti: • temporanea competizione nutritiva; • competizione idrica; • rischio di gelate primaverili con erba alta; • problemi di allelopatia tra vite e alcune infestanti; • possibile azione favorevole verso alcuni parassiti.

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Inerbimento e qualità delle uve

L’inerbimento comporta una competizione tra vite ed essenze erbacee per

acqua ed elementi nutritivi che riduce lo sviluppo vegetativo della vite e migliora

quindi la qualità dei grappoli

Aumenta il contenuto in antociani e

zuccheri

Di conseguenza i vini risultano avere

caratteristiche olfattive ed

organolettiche più complesse

Bovio et al. 2000

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Inerbimento e meccanizzazione in vigna

In generale l’inerbimento è vantaggioso per tutte le operazioni meccanizzate

che si eseguono in vigna (es. trattamenti fitosanitari, vendemmia meccanizzata)

Ma anche per facilitare le operazioni manuali (es. potatura, sfogliatura,

vendemmia), soprattutto in condizioni di maltempo o di suoli molo bagnati

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Inerbimento e meccanizzazione in vigna

La meccanizzazione della vendemmia è sempre più diffusa in Oltrepò

Le vendemmiatrici sia trainate che semoventi hanno un notevole peso e sono

agevolate dagli inerbimenti, che rendono il suolo più compatto, soprattutto in condizioni di maltempo

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L’Oltrepò pavese ha una forte vocazione turistica anche se poco sfruttata. Trae

vantaggio dalla vicinanza a Milano, da numerosi prodotti tipici e dalla presenza di numerose strutture ricettive (soprattutto agriturismi).

L’inerbimento come elemento paesaggistico

In un luogo che vive di

produzioni agroalimentari e di

natura il paesaggio è un elemento fondamentale

I vigneti occupano 14.000 Ha e

sono quindi il principale

elemento del paesaggio della fascia collinare

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L’inerbimento come elemento paesaggistico

I vigneti inerbiti migliorano la percezione del paesaggio e rendono più

apprezzabile il territorio. Ciò costituisce la premessa per una maggiore affluenza di visitatori.

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L’inerbimento come elemento paesaggistico

L’inerbimento di una superficie consistente di vigneti comporta un aumento della biodiversità, in linea con la sensibilizzazione verso l’eco-compatibilità.

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L’inerbimento come elemento paesaggistico

Come inerbire i vigneti dell’Oltrepò?

La scelta delle specie è importante. Devono avere queste caratteristiche:

- Essenze locali

- Di bassa taglia

- Autoriseminanti

- Non irrigue

Si utilizzano soprattutto graminacee perenni (Festuca, Lolium, Poa) o

leguminose annuali (Trifolium, Medicago)

A queste si possono aggiungere miscugli di sementi di piante da fiore

spontanee che arricchiscono la biodiversità e abbelliscono il vigneto

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Nuove sperimentazioni

Il sovescio

Sempre più praticato permette di arricchire in sostanza organica e azoto il

terreno mediante l’interramento della cotica erbosa.

Si effettua in estate per ridurre la competizione con la vite, mentre in inverno il

terreno inerbito previene l’erosione

Può sostituire la concimazione

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Nuove sperimentazioni

La bioremediation

L’applicazione di composti di rame in viticoltura ha permesso l’accumulo di

rame nel suolo con conseguente inquinamento di suolo e acque.

La bioremediation consiste nella sottrazione del rame dal suolo mediante

specie vegetali in grado di accumularlo al loro interno (metallofite) o attraverso

batteri

Ad esempio alcuni ceppi batterici in grado si accumulare rame si trovano nella

rizosfera di Plantago e Avena

Ulteriori ricerche sono necessarie per definire quali essenze locali possono

essere usate nella bioremediation dei vigneti

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Approfondimenti

Bovio et al. 1991 – Tillage, permanent grass cover, chemical weed control in a

sloping vineyard. III Sympoaium International sur la colture de la vigne

(Montpellier).

Materazzi et al. 2000 – Inerbimento del vigneto e muffa grigia: osservazioni su

sangiovese nel Chianti classico. Progetto di ricerca e sperimentazione, vol.4

Valenti et al. 2012 – Gestione del suolo nel vigneto verso la sostenibilità.

Informatore Agrario 26/2012

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Possibili inerbimenti in vigna

nell’Oltrepò Pavese

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Dip. Scienze della Terra e dell’Ambiente Università di Pavia