Spritz beton ad alta tecnologia - Euromacchine Commerciale · Aprile 2009 124 quarry & construction...

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APRILE 2009 quarry & construction 122 A cquistare o noleggiare? A questa annosa domanda, ricorrente nel mondo delle costruzioni, Euromac- chine risponde con certezza: noleggiare. E non a caso, visto che si tratta di una Spritz beton ad alta tecnologia BRUNELLA CONFORTINI CEMENTO & CALCESTRUZZO Macchine per il pompaggio del calcestruzzo, per perforazioni e elettroventilazione in galleria, ma soprattutto macchine per spritz beton a secco e a umido: questo è il target di Euromacchine, società mantovana di primaria importanza nel segmento del noleggio di attrezzature da cantiere. Franco Crescini, uno dei due soci dell’azienda, deli- nea per noi le coordinate principali dell’attività e ci accompagna per cantieri a toccare concretamente i benefici dello spritz secco Franco Crescini, uno dei due soci di Euromacchine delle principali società del nostro paese per il noleggio di attrezzature per grandi opere infrastrutturali, ma anche per pic- coli lavori di nicchia. In una bella giornata di primavera ci siamo recati a Goito (MN), nella sede della società, per incontrare Franco Crescini, proprietario di Euromac- chine insieme a Daniele Varesco, e farci descrivere da lui caratteristiche e obiet- tivi della società. Con noi anche Roberto Cauzzi, Capofficina, che ci ha illustrato le varie fasi operative del suo lavoro.

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Acquistare o noleggiare? A questa annosa domanda, ricorrente nel mondo delle costruzioni, Euromac-

chine risponde con certezza: noleggiare. E non a caso, visto che si tratta di una

Spritz beton ad alta tecnologia Brunella Confortini

cemento & calcestruzzo

Macchine per il pompaggio del calcestruzzo, per

perforazioni e elettroventilazione in

galleria, ma soprattutto macchine per spritz beton a secco e a umido: questo è il

target di Euromacchine, società mantovana di

primaria importanza nel segmento del noleggio di attrezzature da cantiere.Franco Crescini, uno dei

due soci dell’azienda, deli-nea per noi le coordinate principali dell’attività e ci

accompagna per cantieri a toccare concretamente i benefici dello spritz secco

Franco Crescini, uno dei due soci di Euromacchine

delle principali società del nostro paese per il noleggio di attrezzature per grandi opere infrastrutturali, ma anche per pic-coli lavori di nicchia. In una bella giornata di primavera ci siamo recati a Goito (MN), nella sede della società, per incontrare Franco Crescini, proprietario di Euromac-chine insieme a Daniele Varesco, e farci descrivere da lui caratteristiche e obiet-tivi della società. Con noi anche Roberto Cauzzi, Capofficina, che ci ha illustrato le varie fasi operative del suo lavoro.

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a secco necessita di una posa manuale e dunque di un operatore in grado di ese-guirlo. La nostra idea è stata quella di automatizzare que-sto procedimento, tramite

piccoli bracci e piccole attrezzature mi-niaturizzate che abbiamo fatto fare allo scopo da un’azienda molto grande di Bre-scia che esegue carpenterie e che svi-luppa materialmente i nostri progetti. Oltre allo spritz beton, ci vengono richie-ste molto anche pompe per il calcestruzzo di tutti i tipi: stazionarie, cingolate, carrel-late diesel, carrellate elettriche. Forniamo macchine un po’ particolari che acqui-stiamo da costruttori di fiducia e che poi provvediamo a modificare per renderle adatte a ogni tipo di cantiere. Perciò si ri-volgono a noi tutte quelle imprese che hanno cantieri problematici: pompaggi in alta montagna o in posti in cui le normali betoniere e pompe di calcestruzzo non arrivano o non riescono ad operare. La nostra prassi di lavoro prevede invariabil-mente la sostituzione di bracci standard con bracci fatti da noi: sono utensili mo-

ricambi e che si rivolgono a noi, cono-scendo la nostra disponibilità. Sono or-goglioso di dire che abbiamo il 99,9% dei ricambi per lo spritzbeton: è stato un grande sacrificio a livello economico, per-ché abbiamo dovuto investire molto, ma in due anni lo abbiamo poten-zializzato al massimo, non con la quantità, ma con l’assorti-mento. Altro aspetto che mi sembra significativo: il 60% dei ricambi per lo spritzbeton viene prodotto internamente. A livello di personale in Euro-macchine siamo in 14, inclusi me e il mio socio Daniele Va-resco. I nostri operatori sono specializzati su un segmento preciso, ma al tempo stesso dispongono di una preparazione complessiva che ga-rantisce loro di poter gestire tutti gli even-tuali problemi delle macchine.

Quale tipologia di macchina vi viene maggiormente richiesta? La macchina che ci viene maggiormente richiesta è quella per lo spritzbeton, vale a dire quel tipo di calcestruzzo che, gra-zie alla miscelazione con aria e con un ac-celerante di presa liquido (un additivo che può essere alcalinico oppure a base di sodio/silicato di sodio) è ideale per rive-stire opere con sviluppo verticale. Noi forniamo macchine soprattutto per lo spritz robotizzato a umido, visto che in Italia lo spritz a secco, che si differenzia da quello a umido sostanzialmente per la mancanza dell’additivo liquido, è poco praticato. Il problema infatti è che lo spritz

Sig. Crescini, può delineare per i nostri lettori le coordinate di Euromacchine?Euromacchine è una società nata nel 2003, con l’obiettivo di occuparsi del no-leggio a freddo di attrezzature prevalen-temente per la realizzazione di opere in-frastrutturali: macchine per spritzbeton, pompaggio del calcestruzzo, perforazioni e elettroventilazione in galleria. In parti-colare siamo specializzati sullo spritzbe-ton, che siamo in grado di realizzare in tutte le sue tipologie, dal manuale al ro-botizzato, dal secco all’umido. Forniamo infatti le attrezzature e tutta la consulenza necessaria per poter lavorare al meglio in ogni cantiere: un supporto completo, a 360 gradi.In più, nel nostro parco macchine abbiamo anche attrezzature per tunnel di piccola sezione, per tunnel idrici o per miniere: consolidamento quindi non solo per grandi opere infrastrutturali, ma anche per esi-genze di nicchia. Ad ogni modo ci tengo a sottolineare che la nostra filosofia azien-dale è sempre stata, sin dall’inizio, quella di privilegiare la manutenzione e l’assi-stenza in cantiere, rispetto al numero dei mezzi presenti nel parco macchine, che comunque ammonta a circa 100 unità. Una scelta vincente che ci ha permesso di farci conoscere e apprezzare dagli utenti. La nostra sede si trova qui a Goito ed è costituita dagli uffici amministrativi, da un’officina per la manutenzione e da un’attrezzeria.A ciò si aggiunge un magazzino ricambi, a cui attingiamo sia noi internamente sia acquirenti esterni che hanno bisogno di

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dulari dello stesso peso e delle stesse dimensioni di quelli originali che in più, es-sendo fatti veramente ad hoc, funzionano sempre in maniera perfetta. Anche l’im-pianto elettrico viene generalmente rifatto per intero, dalla pulsantiera al quadro elet-trico. Otteniamo così una struttura sem-plice, gestibile e soprattutto accessibile, in qualsiasi circostanza per l’elettricista di cantiere.

Il rivestimento del letto del canale Biffis di Pastrengo (Verona) con lo spritzbeton è stato commissionato dall’Enel che utilizza questo corso d’acqua per la produzione di energia idroelet-trica. Ci accompagna sul cantiere uno dei due soci di Euro-macchine, Franco Crescini, che ci spiega modalità e obiettivi dell’opera. «Il lavoro consiste nell’impermeabilizzazione del letto del canale che deve essere completamente esente da microfessurazioni. Tra l’altro si tratta di una continuazione d’opera, di una sorta di seconda puntata, visto che lo scorso anno avevamo già eseguito lo stesso intervento su un primo tratto del corso d’acqua. Come nella precedente circostanza abbiamo optato per lo spritz a secco perché con quello a umi-do ci sarebbero state molte complicazioni, soprattutto a livello di logistica. Il segmento di canale da cementare si trova infatti

in un’area estremamente angusta, vicino a una strada molto

stretta e a una serie di caseggiati, tutti abitati. Produrre lo

spritz a umido in un impianto e poi portarlo qui avrebbe si-

gnificato lavorare con del materiale scadente, perché i tempi

si sarebbero dilatati. Invece con lo spritz a secco, che viene

pompato dall’apposita macchina della Clever qui in loco, non

solo questo problema non si è posto, ma si è anche riusciti

ad avere una produttività ottimale, utilizzando una linea di

tubazione in acciaio speciale di m. 500 e riducendo conside-

revolmente tempi e i costi. Tra l’altro, rispetto alla tabella di

marcia prevista, siamo in largo anticipo, visto che il lavoro

Il rivestimento del canale Biffis di Pastrengo (VR)

procede speditamente e

in più riusciamo a evitare

qualsiasi dispersione di

polvere e quindi a non creare disagi ai residenti della zona.

Mentre i sistemi tradizionali per lo spritz a secco immet-

tono acqua a bassa pressione, il nostro è ad altissima

pressione, vale a dire 150 bar: grazie a questa pressione,

gli appositi nebulizzatori inseriti sulla lancia della pompa,

permettono al materiale di uscire già perfettamente omo-

geneo, con un giusto quantitativo di acqua. Il fatto che l’ac-

qua sia immessa all’ultimo momento prima del getto, in

forma nebulizzata e non liquida, serve a garantire l’omoge-

neità del getto stesso e la sua aderenza alla superficie da

rivestire. Grazie a una tecnologia rotativa e non a camere, il

materiale esce dalla pompa a flusso continuo, senza subire

interruzioni e senza la formazione di grumoli. In tal modo

non si corre il rischio che si creino poi delle microfissura-

zioni che possono compromettere il buon esito del lavoro.

La prima parte dell’opera, che abbiamo eseguito più di un

anno fa e che è totalmente priva di infiltrazioni e fessure,

sta a testimoniare la bontà del procedimento».

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Questa procedura ci permette di disporre di macchine con caratteristiche e oppor-tunità di utilizzo estremamente ampie. Ab-biamo ad esempio una pompa carrellata e cingolata con braccio e con motorizza-zione sia elettrica che diesel: si può sce-gliere l’opzione migliore a seconda delle varie situazioni di cantiere. È unica nel suo genere e l’abbiamo ideata per quei lavori in discenderie di galleria in cui la pendenza è molto marcata e le pompe tradizionali sono in difficoltà. Infine vorrei menzionare che importiamo pompe per calcestruzzo dalla società finlandese Normet: per ora le destiniamo unicamente al mercato estero, dato che si tratta di un’attrez-zatura con caratteristiche e con un mo-dus operandi poco affini al mercato ita-liano. Non escludiamo però che in fu-turo possano trovare spazio anche nel nostro paese, visto che sono macchine davvero di ottima qualità.

E a livello di elettroventilazio-ne e di macchine da perfora-zione? Per quanto concerne l’elettroventilazione eseguiamo i calcoli per il giusto dimen-sionamento degli elettroventilatori in gal-leria, a norma di legge, e poi noleggiamo direttamente la macchina dimensionata con il quadro inverter e il sezionatore di linea. Trattiamo solo marchi di primaria importanza del settore, in quanto assicu-rano un livello qualitativo nettamente su-periore. L’elettroventilazione rappresenta comun-que un ambito operativo meno complesso

dello spritzbeton o del pompaggio di calcestruzzo: si tratta di un cal-colo matematico, in cui, se i dati di partenza sono giusti, non c’è alcuna pos-sibilità di errore. Infine noleggiamo jumbi perforatori manuali, per eseguire quei la-vori di nicchia in cui c’è bisogno di mac-chine speciali: abbiamo 2 jumbi tre brac-cia, 2 due braccia e 2 monobracci. Una flotta piccola, tra l’altro solo a marchio Atlas Copco per razionalizzare i ricambi e l’assistenza, che copre un’area di bat-tuta pari a 120 mq e che viene utilizzata in prevalenza per fare chiodature. Al mo-mento non pensiamo di incrementarla, anche perché ci manca personale spe-cializzato, in grado di ottimizzarla al me-glio. D’altra parte la perforazione non è il nostro core-business, bensì solo un ser-vizio che offriamo ai nostri clienti.

Cosa ci può dire del vostro servizio assistenza?Il nostro service è costituito da 4 furgoni attrezzati che realizzano un supporto operativo in giro per l’Italia, cercando di istruire gli operatori sull’uso delle attrez-zature, di illustrare la manutenzione ordi-naria e di fornire assistenza per gli even-tuali guasti o rotture elettriche. Ogni fur-gone è completamente autonomo, do-tato di cellulare e carta di credito azien-dale, oltre che ovviamente di tutti i pezzi di ricambio che possono essere neces-sari.

Le gallerie della caserma dei Vigili del Fuoco di Bolzano Il secondo cantiere nel quale ci rechiamo per toccare con mano la tecnologia dello spritz a secco è quello della caserma dei Vigili del Fuoco di Bolzano. Questa volta siamo in compagnia di Roberto Cauzzi, Capofficina di Euromacchine che ci illustra personalmente le varie fasi dell’applicazione dello spritzbeton. «Il lavoro consiste nel rive-stimento con lo spritz di tre piccole gallerie, più o meno di 25 metri di lunghezza ciascu-na, necessarie per la mobilità dei vigili del fuoco all’interno della caserma. Con l’ausilio dell’aria compressa la mac-china, che come a Pastrengo è un modello della Clever, spinge dal tamburo inferiore il prodotto secco fino alla lancia di uscita che presenta delle forature particolari. In punta di lancia il composto si mescola con l’acqua che fa reagire la piccola percentuale di additivo presente e lo rende umido, facendolo legare alla centina

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di materiale, ma anche una fortissima riduzione delle sostanze inquinanti immesse nell’ambiente. Gli additivi che si usano nello spritz a umido non sono infatti l’ideale per l’ambiente visto che sono a base di sodio, di silicato di sodio o alcalinici. L’Alto Adige è una zona ad alta sen-sibilità ambientale e quindi si è prestata molta attenzione a questo aspetto».

Ciascuno di essi ha una dotazione stan-dard e in più un orientamento particolare, in quanto è prevalentemente indirizzato ad uno specifico tipo di guasto: abbiamo quindi il furgone elettrico, quello mecca-nico, quello oleodinamico... Allo stesso modo i nostri operatori hanno un ot-timo livello di preparazione generale, ma ognuno di essi è particolarmente specializzato in un determinato campo d’attività, in modo tale da poter essere complementari l’uno con l’altro.

Al momento della consegna delle mac-chine sono loro a istruire e formare il personale di cantiere, per illustrare le mo-dalità di utilizzo. L’assistenza è ovvia-mente molto impor-tante, perché chiude il ciclo del servizio che forniamo: garantiamo un tempo d’inter-

vento entro le 24 ore sul territorio nazio-nale, isole escluse. A volte è sufficiente anche l’assistenza telefonica, perché si tratta solo di chia-rire qualche aspetto di funzionamento.

Passiamo ora la pa-rola a Roberto Cauz-zi, il Capofficina di Euromacchine, per farci spiegare le va-rie fasi della sua at-tività e illustrare le caratteristiche del magazzino. .

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stilo una prima relazione in cui eviden-zio i lavori di manutenzione o anche di riparazione da svolgere.In seconda battuta sono però i tecnici che concretamente operano sulla mac-china a stabilire con più precisione quali sono esattamente le misure da prendere per farla rendere al meglio. Oltre a questo aspetto seguo anche l’as-sistenza in cantiere: inizialmente a livello telefonico, per vedere se c’è la possibi-lità di sbloccare la situazione anche a di-stanza. Se questa opportunità non c’è, in base a quanto mi viene riferito dagli operatori in cantiere cerco di individuare di quale tipo di problematica possa trat-tarsi e stabilisco quale dei nostri mecca-nici deve partire per recarsi sul posto e con quale dei nostri furgoni.

Cosa può dirci invece del magazzino ricambi?Nel magazzino c’è un sistema informa-tico automatizzato, che assicura la mas-sima praticità ed efficienza: i meccanici inseriscono nell’apposito computer che si trova all’ingresso del magazzino un co-dice, che è diverso per ciascuna com-messa di lavoro, e poi selezionano il pezzo di cui hanno bisogno. Immediatamente il sistema informatico fornisce l’indicazione sia della disponibilità sia della collocazione del pezzo. In questo modo si lavora con precisione e velocità e non è necessario un magazziniere. Anche quando ci chia-mano per l’assistenza in cantiere questo sistema informatico è comodissimo, per-ché permette di risalire in pochissimi istanti a tutti i pezzi che sono stati montati su una determinata macchina: c’è in pratica uno storico completo che è accessibile in qualsiasi momento. n

delle gallerie. In lancia c’è una maniglia con cui l’operatore regola il flusso e l’uscita dello spritz: la pressione in questo caso è a 100 bar e serve a far aderire lo spritz perfettamen-te anche alla volta della galleria. La scelta è caduta sullo spritz a secco e non su quello a umido perché, trattandosi di una galleria, questa opzione non solo comporta maggiore resistenza, qualità più elevata e uno spreco molto minore

Sig. Cauzzi, qual è il suo ruolo in Euro-macchine?Il mio ruolo è molto sfaccet-tato, dato che mi occupo di diverse attività. Innanzitutto quando finisce un noleggio e le macchine tornano in of-ficina, io le visiono accurata-mente e creo la commessa di lavoro. Senza smontarle,