Spreci - CSV Teramo · 2017-02-06 · sta diminuendo. I dati più attendibili sul piano...

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Ogni anno buttiamo cibo per 12,6 miliardi, tutti i rimedi Già sei famiglie su dieci hanno ridotto lo sperpero di prodotti alimentari. Ma servono "premi" ai cittadini virtuosi e occorre diminuire il volume di rifiuti. Ci sono poi associazioni che recuperano i prodotti e li portano ai bisognosi Ogni anno buttiamo dbo per 12,6 miliardi IL CASO La nuova parola d'ordine e raccolta in uno slogan: più prevenzione, meno rifiuti. Lo spreco alimentare in Italia resta un grande scandalo, anche morale («È come rubare il cibo ai poveri» ha detto Papa Francesco), ma per combatterlo davvero non bastano più le denunce, diventate perfino autoreferenziali, ma servono nuove iniziative, molto concrete. In tre direzioni. In primo luogo, bisogna riconoscere che lo spreco di cibo, specie nelle case, sta diminuendo. I dati più attendibili sul piano scientifico, messi in fila dal Politecnico di Milano, in occasione della giornata, ieri, contro lo spreco alimentare, parlano di un valore annuale pari a 12,6 miliardi di euro, dei quali più della metà riguardano consumi e stili di vita domestici. Dalla spesa eccessiva che finisce Il Messaggero (ITA) - it Print Tipo media: Quotidiano Nazionale Tiratura: 263.738 Publication date: 06.02.2017 Diffusione: Pagina: 1, 19 Spread: 131.677 Readership: 1.205.000 Il Messaggero (ITA) - it Tipo media: Publication date: Pagina: Sprechi alimentari anno buttiamo cibo 12,6miliardi, rimedi Quotidiano Nazionale 06.02.2017 1, 19 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: Print 263.738 131.677 1.205.000 famiglie su dieci hanno ridotto lo sperpero di prodotti alimentari. Ma servono \premi\ ai cittadini virtuosi diminuire il volume di rifiuti. Ci sono poi associazioni che recuperano i prodotti e li portano ai bisognosi Spreci Otmi anno bu nuova parola d'ordine è rac- in uno slogan: piLi preven- meno rifiuti. Lo spreco alimentare in Italia resta un grande scandalo, anche mora- come rubare il cibo ai po- detto Papa Francesco), ma combatterlo dawero non basta- denunce, diventate perfino autoreferenziali, ma servono nuove molto concrete. In tre di- primo luogo, bisogna ricono- lo spreco di cibo, specie sta diminuendo. I dati più sul piano scientifico, mes- ttiamo r 12,6miliardi si in fila dal Politecnico di Milano, in occasione della giornata, ieri, contro lo spreco alimentare, parlano cli un valore annuale pari a 12,6 miliardi di euro, dei quali più della metà riguar- dano consumi e stili di vita domesti- ci. Dalla spesa eccessiva che finisce nell'immondizia agli avanzi nel fri- gorifero che non riusciamo a riutiliz- zare e infiliamo nel secchio della spazzatura. Nell'ordine, secondo l'Osservatorio Waste Watcher, si tratta di frutta, insalata, verdura e pane. Ma anche carne, formaggi e sa- lumi. ILSONDAGGIO Allo stesso tempo la Coldiretti, attra- verso un sondaggio capillare in tutto il Paese, ci informa che già sei fami- glie su dieci, nell'ultimo anno, han- no ridotto gli sprechi alimentari, an- che per effetto della Grande Crisi che sta modificando in modo radica- le i nostri stili di vita. Il passo succes- sivo, per moltiplicare il taglio degli sprechi alimentari, riguarda la dimi- nuzione dei rifiuti. Meno imballag- gi, meno contenitori, meno carte (pensate in quanti fogli e buste viene incartato un etto di mortadella). Sol- tanto a Roma, per fare un esempio, si producono 689 chilogrammi di ri- fiuti all'anno pro -capite, quasi due Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 1, 19 SUPERFICIE : 66 % PERIODICITÀ : Quotidiano DIFFUSIONE : (400000) AUTORE : Antonio Galdo 6 febbraio 2017 - N°36

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Page 1: Spreci - CSV Teramo · 2017-02-06 · sta diminuendo. I dati più attendibili sul piano scientifico, messi in fila dal Politecnico di Milano, in occasione della giornata, ieri, contro

Ogni anno buttiamo cibo per 12,6 miliardi, tutti i rimedi Già sei famiglie su dieci hanno ridotto lo sperpero di prodotti alimentari. Ma servono "premi" ai cittadini virtuosi e occorre diminuire il volume di rifiuti. Ci sono poi associazioni che recuperano i prodotti e li portano ai bisognosi Ogni anno buttiamo dbo per 12,6 miliardi IL CASO La nuova parola d'ordine e raccolta in uno slogan: più prevenzione, meno rifiuti. Lo spreco alimentare in Italia resta un grande scandalo, anche morale («È come rubare il cibo ai poveri» ha detto Papa Francesco), ma per combatterlo davvero non bastano più le denunce, diventate perfino autoreferenziali, ma servono nuove iniziative, molto concrete. In tre direzioni. In primo luogo, bisogna riconoscere che lo spreco di cibo, specie nelle case, sta diminuendo. I dati più attendibili sul piano scientifico, messi in fila dal Politecnico di Milano, in occasione della giornata, ieri, contro lo spreco alimentare, parlano di un valore annuale pari a 12,6 miliardi di euro, dei quali più della metà riguardano consumi e stili di vita domestici. Dalla spesa eccessiva che finisce nell'immondizia agli avanzi nel frigorifero che non riusciamo a riutilizzare e infiliamo nel secchio della spazzatura. Nell'ordine, secondo fOsservatorio Waste Watcher, si tratta di frutta, insalata, verdura e pane. Ma anche carne, formaggi e salumi. IL SONDAGGIO Allo stesso tempo la Coldiretti, attraverso un sondaggio capillare in tutto il Paese, ci informa che già sei famiglie su dieci, nell'ultimo anno, hanno ridotto gli sprechi alimentari, anche per effetto della Grande Crisi che sta modificando in modo radicale i nostri stili di vita. Il passo successivo, per moltiplicare il taglio degli sprechi alimentari, riguarda la diminuzione dei rifiuti. Meno imballaggi, meno contenitori, meno carte (pensate in quanti fogli e buste viene incartato un etto di mortadella). Soltanto a Roma, per fare un esempio, si producono 689 chilogrammi di rifiuti all'anno pro-capite, quasi due chili al giorno. A Berlino, per restare al club delle capitali europee, sono 442, a Madrid 377, e tornando in Italia, senza confrontare l'immondizia dei romani con quella dei virtuosi altoatesini, già a Bari la spazzatura pro-capite non supera i 584 chili all'anno. Differenze così marcate aiutano a capire quanti margini ci sono per ridurre i rifiuti, a partire da quelli di provenienza alimentare, e quindi lo spreco. Con il doppio effetto positivo sia sull'economia in generale sia sulla catena dello smaltimento che, proprio a Roma, fa acqua da tutte le parti. Il secondo ambito di interventi, collegato al primo, riguarda la possibilità di premiare i cittadini, non chiamiamoli virtuosi ma semplice- mente forniti di un buon senso civico. Una campagna all'insegna del titolo Basta rifiuti e sprechi, che dovrebbe partire nelle scuole per poi allargarsi nei quartieri, non può non prevedere un principio di buona amministrazione: chi sporca meno, paga meno. Sul sito Non sprecare.it stiamo raccogliendo l'elenco dei comuni dove già esistono riduzioni di imposte sui rifiuti, bonus per la spesa e per la benzina, e perfino sconti sulle bollette energetiche, per le famiglie che producono meno immondizia e la smaltiscono correttamente. Purtroppo, sono delibere di amministrazioni concentrate nelle regioni del Nord, dall'Alto Adige al Veneto, e del Centro, dall'Emilia alla Toscana. Questa, invece, deve diventare una prassi nazionale che trasformerebbe la lotta allo spreco anche in un'opportunità di risparmi. LA RETE Infine, e siamo al terzo tassello, va ampliata e sostenuta, dal basso, la rete del volontariato, anche questa già solida, che lavora per recuperare il cibo altrimenti sprecato e donarlo alle associazioni caritatevoli. Per dare un'idea delle potenzialità di questa rete, citiamo il caso dell'associazione più efficace e più attiva nel settore, il Banco Alimentare che coinvolge, nel recupero e poi nella donazione del cibo, quasi mille aziende, 820 punti vendita e 366 mense (208 scolastiche). In Italia ci sono diverse realtà più piccole, ma altrettanto utili, rispetto al Banco Alimentare: si tratta, anche qui, di moltiplicarle, partendo dal territorio e dai singoli quartieri. Tra l'altro, ci siamo anche dotati, finalmente, di una legge che favorisce le donazioni come deterrente allo spreco alimentare, anche se non abbiamo avuto il coraggio di fare come in Francia. Qui, ricordiamolo, i punti vendita della grande distribuzione, con superfici superiori ai 400 metri quadrati, hanno l'obbligo, non la facoltà, di non sprecare i prodotti invenduti e di metterli a disposizione della rete delle associazioni. Se non lo fanno, rischiano multe salatissime. Anche in Danimarca, il paese europeo che ha ottenuto i migliori risultati nella lotta allo spreco alimentare grazie alla campagna capillare Stop Wasting Food, il recupero del cibo parte dall'educazione nelle scuole, passa per i punti vendita della grande distribuzione, e sbarca nelle case dei cittadini. Dove vanno di moda le ricette dei grandi chef danesi che, a differenza di quelli italiani abilissimi a truccarsi da guru e filosofi televisivi del nulla, hanno firmato, con senso pratico e con un briciolo di salutare responsabilità, le loro ricette d'autore, ispirate alla cucina degli avanzi. Antonio Caldo A ROMA SI PRODUCONO 689 KG DI SPAZZATURA PRO CAPITE, A MADRID LA METÀ. IN DANIMARCA IL RISPARMIO SI INSEGNA IN CLASSE LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA L'OBBLIGO DI METTERE A DISPOSIZIONE GLI ARTICOLI RIMASTI INVENDUTI I più gettati Frutta ? Gli errori che facciamo possono essere tre: un acquisto eccessivo, lo scarto per un solo segno di eccessiva maturazione, la cattiva conservazione (bisogna evitare le zone calde). Insalata ?Qualche macchia in più? Le foglie appassite? Un colore che in alcune parti tende al giallo? E allora, zac, l'insalata finisce nel secchio dell'immondizia. Anche se la data di scadenza non è passata. Magari è ancora ottima da mangiare. Verdure ?Non esiste cibo più adatto, in generale, per la cucina degli avanzi. Ovvero per riutilizzarlo. Le verdure avanzate, infatti, possono diventare tanti piatti, dal brodo vegetale agli sformati. A cominciare dalla stessa acqua di cottura. Pane ?Anche il pane raffermo è un ingrediente ideale per fare torte, pangrattato e crostini. Tutto tranne che trasformarlo in spazzatura.

Il Messaggero (ITA) - it Print

Tipo media: Quotidiano Nazionale Tiratura: 263.738

Publication date: 06.02.2017 Diffusione:

Pagina: 1, 19 Spread: 131.677

Readership: 1.205.000

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Sprechi alimentarianno

buttiamo cibo12,6miliardi,

rimedi

Quotidiano Nazionale

06.02.2017

1, 19

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Readership:

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263.738

131.677

1.205.000

famiglie su dieci hanno ridotto lo sperpero di prodotti alimentari. Ma servono \premi\ ai cittadini virtuosidiminuire il volume di rifiuti. Ci sono poi associazioni che recuperano i prodotti e li portano ai bisognosi

SpreciOtmi anno bu

nuova parola d'ordine è rac-in uno slogan: piLi preven-

meno rifiuti. Lo sprecoalimentare in Italia resta ungrande scandalo, anche mora-

come rubare il cibo ai po-detto Papa Francesco), ma

combatterlo dawero non basta-denunce, diventate perfino

autoreferenziali, ma servono nuovemolto concrete. In tre di-

primo luogo, bisogna ricono-lo spreco di cibo, speciesta diminuendo. I dati piùsul piano scientifico, mes-

ttiamor 12,6miliardisi in fila dal Politecnico di Milano, inoccasione della giornata, ieri, controlo spreco alimentare, parlano cli unvalore annuale pari a12,6 miliardi dieuro, dei quali più della metà riguar-dano consumi e stili di vita domesti-ci. Dalla spesa eccessiva che finiscenell'immondizia agli avanzi nel fri-gorifero che non riusciamo a riutiliz-zare e infiliamo nel secchio dellaspazzatura. Nell'ordine, secondol'Osservatorio Waste Watcher, sitratta di frutta, insalata, verdura epane. Ma anche carne, formaggi e sa-lumi.

ILSONDAGGIO

Allo stesso tempo la Coldiretti, attra-verso un sondaggio capillare in tuttoil Paese, ci informa che già sei fami-glie su dieci, nell'ultimo anno, han-no ridotto gli sprechi alimentari, an-che per effetto della Grande Crisiche sta modificando in modo radica-le i nostri stili di vita. Il passo succes-sivo, per moltiplicare il taglio deglisprechi alimentari, riguarda la dimi-nuzione dei rifiuti. Meno imballag-gi, meno contenitori, meno carte(pensate in quanti fogli e buste vieneincartato un etto di mortadella). Sol-tanto a Roma, per fare un esempio,si producono 689 chilogrammi di ri-fiuti all'anno pro -capite, quasi due

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 1, 19SUPERFICIE : 66 %PERIODICITÀ : Quotidiano

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chili al giorno. A Berlino, per restareal club delle capitali europee, sono442, a Madrid 377, e tornando in Ita-lia, senza confrontare l'immondiziadei romani con quella dei virtuosi al-toatesini, già a Bari la spazzaturapro -capite non supera i 584 chiliall'anno. Differenze così marcateaiutano a capire quanti margini cisono per ridurre i rifiuti, a partire daquelli di provenienza alimentare, equindi lo spreco. Con il doppio effet-to positivo sia sull'economia in gene-rale sia sulla catena dello smalti-mento che, proprio a Roma, fa ac-qua da tutte le parti.

Ilsecondo ambito di interventi,collegato al primo, riguarda la possi-bilità di premiare i cittadini, nonchiamiamoli virtuosi ma semplice-mente forniti di un buon senso civi-co. Una campagna all'insegna del ti-tolo Basta rifiuti e sprechi, che do-webbe partire nelle scuole per poiallargarsi nei quartieri, non può nonprevedere un principio di buona am-ministrazione: chi sporca meno, pa-ga meno. Sul sito Non sprecarc.itstiamo raccogliendo l'elenco dei co-muni dove già esistono riduzioni diimposte sui rifiuti, bonus per la spe-sa e per la benzina, e perfino scontisulle bollette energetiche, per le fa-miglie che producono meno immon-dizia e la smaltiscono correttamen-te. Purtroppo, sono delibere di am-ministrazioni concentrate nelle re-gioni del Nord, dall'Alto Adige al Ve-neto, e del Centro, dall'Emilia allaToscana. Questa, invece, deve diven-tare una prassi nazionale che tra-sformerebbe la lotta allo spreco an-che in un'opportunità di risparmi.

LARETEInfine, e siamo al terzo tassello, vaampliata e sostenuta, dal basso, larete del volontariato, anche questagià solida, che lavora per recuperareil cibo altrimenti sprecato e donarloalle associazioni caritatevoli. Per da-re un'idea delle potenzialità di que-sta rete, citiamo il caso dell'associa-zione più efficace e più attiva nel set-tore, il Banco Alimentare che coin-volge, nel recupero e poi nella dona-zione del cibo, quasi mille aziende,820 punti vendita e 366 mense (208scolastiche). In Italia ci sono diverserealtà più piccole, ma altrettanto uti-li, rispetto al Banco Alimentare: sitratta, anche qui, di moltiplicarle,

partendo dal territorio e dai singoliquartieri. Tra l'altro, ci siamo anchedotati, finalmente, di una legge chefavorisce le donazioni come deter-rente allo spreco alimentare, anchese non abbiamo avuto il coraggio difare come in Francia. Qui, ricordia-molo, i punti vendita della grande di-stribuzione, con superfici superioriai 400 metri quadrati, hanno l'obbli-go, non la facoltà, di non sprecare iprodotti invenduti e di metterli a di-sposizione della rete delle associa-zioni. Se non lo fanno, rischianomulte salatissime.

Anche in Danimarca, il paese eu-ropeo che ha ottenuto i migliori ri-sultati nella lotta allo spreco alimen-tare grazie alla campagna capillareStop Wasting Food, il recupero delcibo parte dall'educazione nellescuole, passa per i punti vendita del-la grande distribuzione, e sbarca nel-le case dei cittadini. Dove vanno dimoda le ricette dei grandi chefdane-si che, a differenza di quelli italianiabilissimi a truccarsi da guru e filo-sofi televisivi del nulla, hanno firma-to, con senso pratico e con un bricio-lo di salutare responsabilità, le lororicette d'autore, ispirate alla cucinadegli avanzi.Antonio Galdo

AROMASIPRODUCONO689KGDISPAllATURAPROCAITE,AMADRIDLAMETA.INDANIMARCAILRISPARMIOSIINSEGNAINCLASSELAGRANDEDISTRIBUZIONEHAL'OBBLIGODIMETTEREADISPOSIZIONEGLIARTICOLIRIMASTIINVENDUTII più gettatiFrutta

Gli errori che facciamopossono essere tre: unacquisto eccessivo, lo scartoper un solo segno dieccessiva maturazione, lacattiva conservazione(bisogna evitare le zonecalde).

InsalataQualche macchia in più? Le

foglie appassite? Un coloreche in alcune parti tende algiallo? E allora, zac,l'insalata finisce nel secchiodell'immondizia. Anche se ladatadi scadenzanonèpassata. Magari è ancoraottima da mangiare.

Verdure'Non esiste cibo più adatto,

in generale, per la cucinadegli avanzi. Ovvero perriutilizzarlo. Le verdureavanzate, infatti, possonodiventare tanti piatti, dalbrodo vegetale agli sformati.A cominciare dalla stessaacqua di cottura.

Pane'Anche il pane raffermo è

un ingrediente ideale perfare torte, pangrattato ecrostini. Tutto tranne chetrasformarlo in spazzatura.

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PAESE : Italia PAGINE : 1, 19SUPERFICIE : 66 %PERIODICITÀ : Quotidiano

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