Sport - unisg.it · Master in Cibo e salute, so o la dire-zione scientifica e dida ica di Andrea...

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Sport e alimenta- zione Si fa tanto parlare dell’importanza dell’alimentazione nella vita dello spor- tivo, e spesso si considerano solo gli aspei streamente nutrizionali e me- dici di questo soggeo, mentre più ra- ramente i concei di gusto e di prodoi di qualità vengono analizzati. Fortunatamente la sensibilità sta mu- tando e ce lo testimonia Simone Moro, alpinista e aviatore, uno degli sportivi italiani più noti a livello internazionale. Bergamasco, classe 1967, Moro è l’u- nico alpinista della storia ad avere raggiunto tre cime di 8000 metri in completa stagione invernale: il Shisha Pangma (8027 m), il Makalu (8463 m) e il Gasherbrum II (8035 m). Inoltre è sa- lito sulla vea di see dei quaordici 8000 metri ed è arrivato quaro volte in cima all’Everest. Pilota di elicoero Interventi raccolti da Alessandra Abbona e Flavio Coffano L’atleta e il nutrizionista a confronto Simone Moro, alpinista, e Andrea Pezzana, medico, convergono sulla relazione profonda tra cibo e salute slow 110

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Sporte alimenta-zione

Si fa tanto parlare dell’importanza dell’alimentazione nella vita dello spor-tivo, e spesso si considerano solo gli aspe�i stre�amente nutrizionali e me-dici di questo sogge�o, mentre più ra-ramente i conce�i di gusto e di prodo�i di qualità vengono analizzati.Fortunatamente la sensibilità sta mu-tando e ce lo testimonia Simone Moro, alpinista e aviatore, uno degli sportivi italiani più noti a livello internazionale.Bergamasco, classe 1967, Moro è l’u-nico alpinista della storia ad avere raggiunto tre cime di 8000 metri in completa stagione invernale: il Shisha Pangma (8027 m), il Makalu (8463 m) e il Gasherbrum II (8035 m). Inoltre è sa-lito sulla ve�a di se�e dei qua�ordici 8000 metri ed è arrivato qua�ro volte in cima all’Everest. Pilota di elico�ero

specializzato nel soccorso in Himala-ya, ha ricevuto il “Pierre de Coubertin Fair Play Trophy” dall’Unesco, il “David A. Sowles Award” dall’allora segretario dell’Onu Kofi Annan e la Medaglia d’o-ro al valor civile dal presidente della Repubblica per le sue imprese di salva-taggio estremo in Nepal. Lo abbiamo incontrato per parlare di nutrizione e a�ività sportiva.

→ Si può mantenere il piacere del gusto e della sensorialità anche in condizio-ni di performance estreme o si deve perlopiù rinunciare in funzione della sola fornitura di calorie e nutrienti in quantità adeguata?Assolutamente no, togliere il gusto al cibo che mangiamo ogni giorno crea stress e infelicità, e un atleta stressato non è performante. I cibi semplici han-no sapori eccezionali (pensate a una buona minestra di farro, per esempio) e danno tu�e le calorie e i nutrimenti necessari in condizioni estreme. Mi sto preparando per una nuova spedizione invernale in Himalaya e la carne che porterò con me a 8000 metri sarà quel-la del mio macellaio di fiducia… assieme a un po’ di polenta di farina macinata a pietra ovviamente!

→ A proposito del tema degli energy drink e degli integratori, la cui scelta sul mercato è enorme: si può ancora pensare a integrazioni più “naturali” a partire da materie prime di qualità?Certo che sì, tant’è che molti brand fa-

mosi, sopra�u�o in America, hanno ini-ziato a creare integratori e barre�e bio e organic. Quindi è assolutamente una strada percorribile, anzi, auspicabile.

→ L’a�ività fisica intensa perme�e il mantenimento di elevate performan-ce, ma so�opone anche il nostro corpo a stress importanti per le cellule e gli organi. Può aiutare una scelta anti-ageing con alimenti adeguati? Quali consigli ci puoi fornire?La miglior dieta anti-ageing consiste nell’avere uno stile di vita sano che comprenda sì un’alimentazione ade-guata, ma anche tanto sport. Il nostro corpo è come una caldaia, brucia tu�o quello che ci bu�iamo dentro, ma per fare questo dobbiamo muoverci. Non sono gli integratori o le diete a mante-nerci in forma, siamo noi che dobbia-mo cambiare marcia, rivoluzionare il nostro stile di vita; gli integratori, come dice la parola stessa, integrano il nostro profilo alimentare. Per concludere: ho 50 anni e mi ritengo in forma, ma non solo per quello che mangio, anche per-ché in qualità d’atleta questa ma�ina ho fa�o 3000 metri di dislivello. Fa eco alle dichiarazioni di Moro An-drea Pezzana, medico nutrizionista e docente Unisg.«Dalle parole di Simone Moro abbia-mo un’ulteriore conferma di come la qualità nutrizionale sia un fa�ore che va ben oltre il solo calcolo calorico o dei singoli nutrienti – spiega il docen-

Interventi raccoltida Alessandra Abbona e Flavio Coffano

L’atleta e il nutrizionistaa confronto —Simone Moro, alpinista,e Andrea Pezzana,medico, convergonosulla relazione profondatra cibo e salute

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Sporte alimenta-zione

Si fa tanto parlare dell’importanza dell’alimentazione nella vita dello spor-tivo, e spesso si considerano solo gli aspe�i stre�amente nutrizionali e me-dici di questo sogge�o, mentre più ra-ramente i conce�i di gusto e di prodo�i di qualità vengono analizzati.Fortunatamente la sensibilità sta mu-tando e ce lo testimonia Simone Moro, alpinista e aviatore, uno degli sportivi italiani più noti a livello internazionale.Bergamasco, classe 1967, Moro è l’u-nico alpinista della storia ad avere raggiunto tre cime di 8000 metri in completa stagione invernale: il Shisha Pangma (8027 m), il Makalu (8463 m) e il Gasherbrum II (8035 m). Inoltre è sa-lito sulla ve�a di se�e dei qua�ordici 8000 metri ed è arrivato qua�ro volte in cima all’Everest. Pilota di elico�ero

specializzato nel soccorso in Himala-ya, ha ricevuto il “Pierre de Coubertin Fair Play Trophy” dall’Unesco, il “David A. Sowles Award” dall’allora segretario dell’Onu Kofi Annan e la Medaglia d’o-ro al valor civile dal presidente della Repubblica per le sue imprese di salva-taggio estremo in Nepal. Lo abbiamo incontrato per parlare di nutrizione e a�ività sportiva.

→ Si può mantenere il piacere del gusto e della sensorialità anche in condizio-ni di performance estreme o si deve perlopiù rinunciare in funzione della sola fornitura di calorie e nutrienti in quantità adeguata?Assolutamente no, togliere il gusto al cibo che mangiamo ogni giorno crea stress e infelicità, e un atleta stressato non è performante. I cibi semplici han-no sapori eccezionali (pensate a una buona minestra di farro, per esempio) e danno tu�e le calorie e i nutrimenti necessari in condizioni estreme. Mi sto preparando per una nuova spedizione invernale in Himalaya e la carne che porterò con me a 8000 metri sarà quel-la del mio macellaio di fiducia… assieme a un po’ di polenta di farina macinata a pietra ovviamente!

→ A proposito del tema degli energy drink e degli integratori, la cui scelta sul mercato è enorme: si può ancora pensare a integrazioni più “naturali” a partire da materie prime di qualità?Certo che sì, tant’è che molti brand fa-

mosi, sopra�u�o in America, hanno ini-ziato a creare integratori e barre�e bio e organic. Quindi è assolutamente una strada percorribile, anzi, auspicabile.

→ L’a�ività fisica intensa perme�e il mantenimento di elevate performan-ce, ma so�opone anche il nostro corpo a stress importanti per le cellule e gli organi. Può aiutare una scelta anti-ageing con alimenti adeguati? Quali consigli ci puoi fornire?La miglior dieta anti-ageing consiste nell’avere uno stile di vita sano che comprenda sì un’alimentazione ade-guata, ma anche tanto sport. Il nostro corpo è come una caldaia, brucia tu�o quello che ci bu�iamo dentro, ma per fare questo dobbiamo muoverci. Non sono gli integratori o le diete a mante-nerci in forma, siamo noi che dobbia-mo cambiare marcia, rivoluzionare il nostro stile di vita; gli integratori, come dice la parola stessa, integrano il nostro profilo alimentare. Per concludere: ho 50 anni e mi ritengo in forma, ma non solo per quello che mangio, anche per-ché in qualità d’atleta questa ma�ina ho fa�o 3000 metri di dislivello. Fa eco alle dichiarazioni di Moro An-drea Pezzana, medico nutrizionista e docente Unisg.«Dalle parole di Simone Moro abbia-mo un’ulteriore conferma di come la qualità nutrizionale sia un fa�ore che va ben oltre il solo calcolo calorico o dei singoli nutrienti – spiega il docen-

Interventi raccoltida Alessandra Abbona e Flavio Coffano

L’atleta e il nutrizionistaa confronto —Simone Moro, alpinista,e Andrea Pezzana,medico, convergonosulla relazione profondatra cibo e salute

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te –. Slow Food e l’Università di Scienze Gastronomiche hanno recentemente avviato nuovi confronti e ricerche sui temi della relazione tra cibo e per-formance fisica. A partire dal Salone del Gusto 2014 Slow Food è diventato partner di Torino Capitale Europea dello Sport 2015 e proprio nell’edizione 2014 del Salone, in collaborazione con l’Istituto di Medicina dello Sport e il corso di laurea in Dietistica, i visitatori (sportivi e non) hanno potuto ricevere informazioni e valutazioni personaliz-zate sui temi dell’efficienza fisica e del-la relazione tra a�ività motoria e stili alimentari adeguati».Continua Pezzana: «A Pollenzo nei mesi scorsi, in un incontro con docenti e studenti dell’Università, Davide Cas-sani, commissario tecnico della Nazio-nale italiana di ciclismo, assieme ad al-cuni atleti e a personale sanitario della Nazionale, ha raccontato le più recenti indicazioni in tema di alimentazione e sport, apprezzando le potenzialità di alcuni prodo�i dei Presìdi Slow Food, interessanti per le specifiche cara�e-ristiche nutrizionali funzionali al mi-glioramento delle performance fisiche. Anche il recente Congresso nazionale di medicina dello sport tenutosi a To-rino a fine se�embre ha ospitato una relazione per dimostrare i vantaggi di un’alimentazione sana e di qualità per lo sportivo».«La relazione profonda tra cibo e salu-te – conclude Pezzana –, che ispira da oltre 20 anni Slow Food e da più di 10

anni le a�ività dell’Università di Scienze Gastronomiche, costituisce un ambito di ricerca privilegiato, da approfondire in maniera multiprofessionale, condivi-dendo le competenze di medici, dietisti, gastronomi, cuochi, contadini e alleva-tori assieme agli esperti di sostenibilità e a ogni altra professionalità coinvolta nella filiera alimentare, dalla produzio-ne al consumo».

Fondando le basi su queste convinzio-ni, prende il via all’Università di Pol-lenzo a inizio 2016 il primo Executive Master in Cibo e salute, so�o la dire-zione scientifica e dida�ica di Andrea Pezzana. Come vi abbiamo raccontato in maniera approfondita nello scorso numero, si tra�a di un corso che co-niuga la visione olistica delle scienze gastronomiche con la nutrizione, in-dirizzato ai professionisti del se�ore medico-sanitario e pensato proprio per archiviare il vecchio modello che consi-dera solo le questioni numeriche delle calorie, e imparare ad assegnare valore al cibo nella sua complessità.

Il Master che partirànel 2016 a Pollenzoconiuga la visioneolistica delle scienzegastronomichecon la nutrizione bicchiere

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13,5% vol.LOTTO 03.2009

Nell’affascinante e suggestivo complesso neogotico diPollenzo, alla porta delle Langhe, ha sede la Banca delVino che, nata per raccogliere la memoria storica deimigliori vini d’Italia, è oggi una struttura viva efunzionante. Un museo dal grande fascinodove è possibile percorrere e conosceretutta l’Italia del vino. Le cantine che ospitano lecirca 100.000 bottiglie stoccate sono le stesse volute daCarlo Alberto (re di casa Savoia) nella prima metà del1800, qui avrete la possibilità di assaggiare i migliori vinidella produzione nazionale all’interno di una strutturache ha conservato intatto il fascino di due secoli fa.Venite a visitare la Banca del Vino e immergetevinell’incanto delle nostre cantine, bicchiere allamano , percorrendo idealmente tutta l’Italia efermandovi, regione per regione, ad assaggiare i vini cherappresentano la storia e il territorio da cui provengono.

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Nell’affascinante e suggestivo complesso neogotico diPollenzo, alla porta delle Langhe, ha sede la Banca delVino che, nata per raccogliere la memoria storica deimigliori vini d’Italia, è oggi una struttura viva efunzionante. Un museo dal grande fascinodove è possibile percorrere e conosceretutta l’Italia del vino. Le cantine che ospitano lecirca 100.000 bottiglie stoccate sono le stesse volute daCarlo Alberto (re di casa Savoia) nella prima metà del1800, qui avrete la possibilità di assaggiare i migliori vinidella produzione nazionale all’interno di una strutturache ha conservato intatto il fascino di due secoli fa.Venite a visitare la Banca del Vino e immergetevinell’incanto delle nostre cantine, bicchiere allamano , percorrendo idealmente tutta l’Italia efermandovi, regione per regione, ad assaggiare i vini cherappresentano la storia e il territorio da cui provengono.

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BANCA pubb 220x287 def 28-01-2010 17:40 Pagina 1

bicchieretutta l’Italia

al la mano

laBancadelVinopiazza Vittorio Emanuele 13, 12042 Pollenzo di Bra (Cn) tel. 0172 458418, [email protected]

www.ban

cadelvino.it

SCRI

BAST

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OLFIT

I-CON

TAINS

SULP

HITES

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EPR

ODOT

TOIN

ITALIA

13,5% vol.LOTTO 03.2009

Nell’affascinante e suggestivo complesso neogotico diPollenzo, alla porta delle Langhe, ha sede la Banca delVino che, nata per raccogliere la memoria storica deimigliori vini d’Italia, è oggi una struttura viva efunzionante. Un museo dal grande fascinodove è possibile percorrere e conosceretutta l’Italia del vino. Le cantine che ospitano lecirca 100.000 bottiglie stoccate sono le stesse volute daCarlo Alberto (re di casa Savoia) nella prima metà del1800, qui avrete la possibilità di assaggiare i migliori vinidella produzione nazionale all’interno di una strutturache ha conservato intatto il fascino di due secoli fa.Venite a visitare la Banca del Vino e immergetevinell’incanto delle nostre cantine, bicchiere allamano , percorrendo idealmente tutta l’Italia efermandovi, regione per regione, ad assaggiare i vini cherappresentano la storia e il territorio da cui provengono.

PROD

OTTO

EIM

BOTT

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