Sperimentazione di modelli di perequazione urbanistica in piccoli centri urbani: l'uso del GIS per...
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Sistemi Informativi Territoriali per la redazione dei Regolamenti Urbanistici
comunali in Basilicata
Piergiuseppe Pontrandolfi, Antonello [email protected], [email protected]
Sesta Conferenza Nazionale Informatica e Pianificazione Urbana e Territoriale
INPUT 2010Università degli Studi della Basilicata, Viale dell’Ateneo 10
Potenza, 13 – 15 Settembre
REGIONE BASILICATA
Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 23
Tutela, Governo ed Uso del Territorio
Innovazioni:• Previsione di diversi strumenti di piano a livello comunale
(PSC, RU, PO)• Procedure di approvazione degli strumenti urbanistici• Modalità di concertazione tra i soggetti istituzionali
interessati• Partecipazione dei cittadini e dei soggetti privati
interessati dalle scelte di pianificazione• Predisposizione dei Sistemi Informativi Territoriali art.
41 ("riferimento conoscitivo fondamentale nella definizione degli strumenti di pianificazione Territoriale e Urbanistica e di programmazione economico-territoriale (…)”
1. Scarso utilizzo dei SIT. L'utilizzo dei sistemi informativi geografici nella pianificazione comunale non è ancora molto diffuso e si limita, nella maggior parte dei casi, alla sola rappresentazione grafica degli atti della pianificazione
1. Diffuse incertezze negli amministratori, nei tecnici comunali e nei professionisti incaricati circa i contenuti e le modalità di redazione di strumenti fortemente innovativi rispetto ai contenuti dei piani urbanistici tradizionali ed alle tradizionali pratiche di governo del territorio;
RischiRischi
I nuovi strumenti previsti dalla LR 23/99, nella forma ma soprattutto nei contenuti, non si discosteranno di molto da quelli oggi vigenti
EffettiEffetti
scarsa efficacia ed efficienza nelle modalità di governo del territorio.
OpportunitàOpportunità
Sistemi Informativi Territoriali strumenti essenziali ai fini
della predisposizione degli strumenti urbanistici, per la
costruzione del quadro della conoscenza ma anche quale
elemento indispensabile per le valutazioni finalizzate alla
definizione della scelte e della conseguente disciplina
urbanistica
il lavoro presentato illustrerà due recenti esperienze di
sperimentazione operativa aventi ad oggetto la redazione
dei Regolamenti Urbanistici Comunali secondo i principi
e gli obiettivi della legge regionale 23/99 .
Comune di Forenza Comune di Picerno
Nel caso di Forenza i dati organizzati nel SIT predisposto per il RU sono stati organizzati anche per favorire, in prospettiva, una possibile integrazione tra la banca dati del patrimonio edilizio e le banche dati comunali esistenti relative ai dati anagrafici ed ai dati ICI e Tarsu.
La costruzione del quadro conoscitivo ha portato la redazione di carte tematiche e di
sintesi ed alla interpretazione e valutazione dello stato di fatto del territorio e delle
tendenze evolutive dei fenomeni e delle situazioni osservate.
Tematiche implementate nel SIT Tematiche implementate nel SIT
Temi del quadro conoscitivo
Tematismi Livelli informativi
Cartografia raster Ortofoto, Catastale Base cartografica
Cartografia vettoriale 1.000, 5.000 Limiti amministrativi Limiti amministrativi
Idrografia Corsi d'acqua naturali e artificiali
Altimetria Clivometria
Curve di livello, modello digitale del terreno
Vincoli territoriali
Vincolo idrogeologico, aree boscate, usi civici, rispetto fiumi, areali di rischio del PAI, altre aree vincolate
Uso del suolo Naturalità
Uso de suolo (Corine)
Sistema insediativo Sezioni censuarie, centri abitati, insediamenti agricoli extraurbani
Sistema relazionale Viabilità generale, reti ed impianti tecnologici
Territorio comunale
Strumentazione urbanistica vigente
PRG
Abitato storico Patrimonio edilizio, particelle catastali, isolati, piano di recupero, beni storico-culturali
Ambito urbano e periurbano
Centro abitato
Zone urbanistiche, struttura insediativa, uso del suolo, indici urbanistici, sistema relazionale e reti tecnologiche, PRG, piani attuativi, piano insediamenti produttivi
Nei casi presentati verrà illustrato come la progettazione,
l’implementazione e l'utilizzo dei SIT nella predisposizione dei RU
possa favorire una migliore gestione del complesso quadro
conoscitivo che è necessario predisporre ed una migliore attività di
valutazione e definizione delle scelte progettuali
Temi di interesse nella predisposizione del RUTemi di interesse nella predisposizione del RU
la definizione di una adeguata
disciplina per il recupero
del patrimonio edilizio
storico
l’applicazione di modelli di perequazione
urbanistica per la definizione ed attuazione degli
eventuali interventi di nuovo impianto nella
programmazione dello sviluppo dei sistemi
insediativi
Il RU del Comune di ForenzaIl RU del Comune di Forenza
Analisi e procedure per la definizione della disciplina per il Analisi e procedure per la definizione della disciplina per il
recupero degli insediamenti storicirecupero degli insediamenti storici
L’abitato di Forenza presenta un centro storico di particolare valore e pregio
architettonico, in cui sono scarsamente presenti interventi che ne abbiano potuto
alterare le caratteristiche originarie.
definire una disciplina di piano per favorire la conservazione e la
valorizzazione dei caratteri architettonici che rendono questo centro storico
tra i più interessanti dell’intera regione.
Obiettivo del RUObiettivo del RU
Vedute dell’abitato storico di
FORENZA
indagine analitica sulla base di una
scheda di rilievo attraverso la quale
sono stati acquisiti elementi di
conoscenza dei caratteri principali degli
edifici e delle modalità d’uso degli
stessi. Le tipologie degli elementi
costruttivi rilevate sono state catalogate
e restituite in abachi degli elementi
costruttivi e degli elementi di pregio e
di interesse architettonico e storico -
ambientale
RisultatoRisultato
Analisi e indagini svolteAnalisi e indagini svolte
1.patrimonio edilizio esistente
2.sistema delle attrezzature
pubbliche e degli spazi di uso
pubblico
3.sistema delle reti tecnologiche e
delle reti viarie.
Gli abachi, che comprendono sia gli
elementi di valore storico e pregio
architettonico sia quelli di minor
valore e di più recente realizzazione,
hanno consentito la comprensione
e valutazione della qualità
complessiva e del funzionamento
degli organismi edilizi e la lettura
critica delle modifiche e delle
trasformazioni avvenute nel tempo.
Abaco delle murature riferito a tre tipologie costruttive
I dati acquisiti attraverso la schedatura/rilievo effettuata per ogni
unità edilizia sono stati imputati in un Sistema Informativo che oltre
a consentire la catalogazione sistematica delle informazioni e dei
dati raccolti, ha consentito di sviluppare il processo di valutazione
finalizzato alla definizione delle categorie di intervento (generali
e di dettaglio) previste per ciascuna unità edilizia di progetto
compresa nella zona storica.
Il processo di valutazione ha consentito, sulla base di criteri preventivamente
esplicitati e condivisi con la Amministrazione Comunale ed i cittadini, di
identificare e valutare, per ciascun organismo edilizio, la permanenza di elementi
costruttivi originari e/o della tradizione costruttiva locale da conservare e valorizzare
o, al contrario, la presenza di alterazioni che hanno trasformato i caratteri costruttivi
degli organismi edilizi generando, nell'edificio e nel contesto, un impatto negativo.
riconoscimento dei caratteri che contraddistinguono e identificano l'immagine riconoscimento dei caratteri che contraddistinguono e identificano l'immagine
e l'identità costruttiva locale e le situazioni in cui tali caratteri permangono e l'identità costruttiva locale e le situazioni in cui tali caratteri permangono
ancoraancora
ObiettivoObiettivo
Le procedure per le elaborazioni effettuate, utilizzando le
informazioni rilevate, sono riportate di seguito:
•rilievo del patrimonio edilizio del tessuto storico per
l’individuazione degli elementi architettonici e delle tipologie
edilizie presenti oltre che dello stato manutentivo e delle
condizioni di uso;
•inputazione delle informazioni raccolte, per ogni unità
immobiliare, nel database;
•associazione delle informazioni alfanumeriche rilevate allo
shape di tipo puntuale unità immobiliari;
•associazione delle informazioni contenute nello shape unità
immobiliari (puntuale) allo shape di tipo poligonale edificato.
Il sistema informativo del patrimonio edilizio
La schedatura delle unità edilizie è avvenuta riportando un giudizio di valore positivo o negativo a seconda che si tratti di un elemento di valore o meno per la caratterizzazione del patrimonio edilizio del centro storico. E' stata definita, inoltre, la tipologia edilizia ed il grado di alterazione rispetto alla situazione originaria. In base a questi due parametri si è stabilita la tipologia di intervento ammessa. Valutando le condizioni al contorno si è stabilita la eventuale ammissibilità di interventi che prevedono limitati adeguamenti volumetrici igienico-funzionali
Dalla combinazione delle differenti valutazioni
operate si è proceduto alla definizione delle differenti
categorie di intervento generali e di dettaglio
Per l’edilizia di base con piccole alterazione dei
caratteri originari è stato prevista la “manutenzione
straordinaria parzialmente conservativa” (MS1);
•Per l’edilizia di base con alterazioni importanti dei
caratteri originari è stata prevista la “manutenzione
straordinaria con riqualificazione tipologica e formale”
(MS2);
•Per l’edilizia di importanza storico-monumentale e
storico-ambientale è stato previsto l’intervento di restauro
(R) o di risanamento conservativo (RC)
Dalle indagini effettuate e dalla restituzione ed elaborazione dei dati
ed informazioni acquisite nel SIT, emergono interessanti elementi di
valutazione sia rispetto alla qualità ed alle caratteristiche del
patrimonio edilizio che rispetto allo stato di utilizzo ed alla più
generale condizione di adeguatezza dello stesso.
Il Ru del Comune di PicernoIl Ru del Comune di Picerno
Applicazione della perequazione urbanistica nelle aree di Applicazione della perequazione urbanistica nelle aree di
trasformazione e di nuovo impiantotrasformazione e di nuovo impianto
Un principio di particolare rilevanza posto alla base della legge 23/99 è quello di
perseguire una maggiore equità nei piani urbanistici nel ripartire benefici ed oneri
della trasformazione del territorio.
Perequazione urbanisticaPerequazione urbanistica
Criticità nell’applicazione Criticità nell’applicazione operativa di modelli operativa di modelli perequativiperequativi
La legge ed il regolamento di attuazione non presentano però i necessari elementi La legge ed il regolamento di attuazione non presentano però i necessari elementi di chiarezza per una corretta e diffusa applicazione dei principi della perequazione di chiarezza per una corretta e diffusa applicazione dei principi della perequazione
individuare e perimetrare i differenti tipi di tessuti urbanistico-
edilizi esistenti, intendendo con tale definizione una organizzazione
territoriale urbanistico-edilizia che presenta caratteri di omogeneità
da un punto di vista della trasformazione storica, del rapporto formale
e dimensionale tra spazi pubblici e spazi privati, del rapporto tra tipo
edilizio e lotto edificabile ed infine la prevalenza di una o più funzioni
urbanistiche significative
Obiettivo Obiettivo
La metodologia proposta prende le mosse dalla
Classificazione dei suoli relativa allo stato di fatto e di
diritto in un ambito territoriale che comprende il centro
abitato (in base al perimetro delle previsioni del
previgente PRG) ed un ambito significativo all’intorno.
Temi di interesse e di analisi Temi di interesse e di analisi
1.evoluzione urbanistica dell’abitato
2.analisi tipo-morfologiche
3.qualità architettonica dell’edificato esistente
4.analisi degli elementi funzionali costituenti la struttura
dell’insediamento
Le analisi operate, restituite nel SIT costruito per il RU, hanno consentito la
definizione di un dettagliato quadro conoscitivo della situazione di fatto.
Si riportano ad esempio le elaborazioni relative allo stato di attuazione dello
strumento urbanistico vigente.
……………………..sono state perimetrate le aree asservite agli edifici esistenti ed è stato calcolato l'indice fondiario medio per ciascuna zona
La valutazione dello stato di attuazione dello strumento urbanistico vigente e del grado di sfruttamento edilizio dei suoli compresi in Ambito Urbano hanno rappresentato elementi tra i più importanti per la classificazione dei Suoli Urbanizzati
Classificazione dei suoli ai sensi della L.R. 23/1999Classificazione dei suoli ai sensi della L.R. 23/1999
Perimetrazione dell’Ambito Urbano di progettoPerimetrazione dell’Ambito Urbano di progetto
Operata la classificazione dei suoli si è proceduto, sulla base della
valutazione delle domande da soddisfare nel piano e agli obiettivi
quali-quantitativi e prestazionali da perseguire con il nuovo
strumento urbanistico, alla perimetrazione
dell’Ambito Urbano
a cui riferire la disciplina urbanistica per la parte esistente e per
quella di nuovo impianto.
tessuti urbanistico-edilizi tessuti urbanistico-edilizi esistenti e in corso di formazione esistenti e in corso di formazione Suoli Non Urbanizzati (ed alcuni Suoli Non Urbanizzati (ed alcuni
suoli non urbanizzabili) suoli non urbanizzabili)
Dimensionamento dell’offerta sia di nuove aree edificabili che di aree da destinare ad uso pubblico
La quantità di aree per la nuova edificazione è stata valutata in base alle scelte tipo-morfologiche operate nelle diverse situazioni in riferimento:
1.alle caratteristiche delle aree interessate
2.ai caratteri del contesto all’intorno
3.alle tipologie residenziali più richieste e coerenti con la tradizione locale.
con riferimento soprattutto alla definizione delle aree idonee per la nuova edificazione per usi residenziali ed alle aree di nuovo impianto per servizi ed alle infrastrutture viarie
definizione delle scelte progettuali del RU
regimi di intervento
regimi d'uso
regimi urbanistici
Regimi d'intervento, d'uso ed urbanistici in ambito urbano e periurbano Regimi d'intervento, d'uso ed urbanistici in ambito urbano e periurbano
Legenda
Ai fini della definizione del modello di perequazione
urbanistica da applicare si è proceduto alla definizione ed
individuazione di tutte le aree su cui applicare la perequazione,
con riferimento chiaramente a tutte le aree di nuovo impianto
previste ma anche ad alcuni suoli non urbanizzati compresi in
prossimità o ai margini dei tessuti edificati.
Le aree interessate dalla perequazione urbanistica sono state, come previsto dalla legge e dettagliato dal Regolamento di attuazione, aggregate in sette Distretti Perequativi di Nuovo Impianto (DUNI) secondo il criterio delle contiguità delle aree interessate dagli interventi pubblici o privati ed una preliminare valutazione di massima del volume risultante dagli indici convenzionali rispetto al carico urbanistico in termini di abitanti definito nella fase di primo dimensionamento del piano.
Sulle aree interessate dalla applicazione della perequazione
urbanistica si sono quindi definiti gli Indici convenzionali di
edificabilità di base spettante ai privati proprietari di aree comprese
nei distretti, calcolati con riferimento alla incidenza media del costo dei
suoli sul prezzo di vendita degli immobili.
1.le volumetrie spettanti a ciascun proprietario sono trasferite
nei lotti edificabili;
2.solo in un caso, che comprende aree da destinare a verde
pubblico attrezzato, i diritti edificatori spettanti saranno oggetti di
trasferimento in lotti edificabili compresi in atro Distretto
(trasferimento a distanza con il riconoscimento di un incremento
dell’indice convenzionale di base).
Per ogni Distretto nel RU è stata redatta una scheda specifica che
dettaglia le previsioni progettuali e le modalità di attuazione degli
interventi. In particolare, per ogni distretto, si è operata una ulteriore
valutazione di dettaglio degli indici convenzionali di edificabilità
spettanti ai privati sulla base delle effettive caratteristiche dei suoli.
Le indagini effettuate sono riferite ai seguenti
tematismi:
•areali di rischio del PAI
•areali di pericolosità del PAI
•PRG vigente
•acclività dei suoli
Tematismi per la valutazione dello stato di fatto e di diritto delle aree comprese nel DUNI6
In riferimento alla acclività dei suoli ed alla presenza di particolari limitazioni
alla edificabilità degli stessi sono state individuate tre classi di suoli per
l’attribuzione di coefficienti correttivi dell’indice convenzionale di edificabilità di
base: bassa, medio, alta.
Classi per la attribuzione del coefficiente correttivo dell'Indice Convenzionale di Edificabilità del DUNI6
Agli indici convenzionali di base, differenziati per le aree destinate a
NI già comprese nelle aree urbane di espansione del previgente PRG
e per le aree di NI definite precedentemente come zone agricole,
sono stati applicati coefficienti correttivi che hanno tenuto conto
della effettiva diversa qualità delle aree in riferimento a caratteristiche
intrinseche delle stesse (classi delle limitazioni alta, medio, bassa).
Indice Convenzionale Corretto
incrementato a titolo di compensazione, nel caso di previsione di aree da cedere destinate ad edilizia sociale o di una quantità di aree da cedere al Comune da parte dei privati eccedente un valore medio predefinito
Si è in tal modo pervenuti alla definizione, per ogni classe di suoli compresa nel distretto, all’ indice
convenzionale di edificabilità effettivo.
Indici Convenzionali di Edificabilità e volumetrie spettanti ai privati proprietari di terreni compresi nel DUNI6
Calcolato l'Indice Convenzionale di Edificabilità per tutti gli ambiti di
trasformazione è stata definita la disciplina normativa di dettaglio del
Distretto con la definizione degli specifici Regimi Urbanistici.
Indicazioni di dettaglio delle trasformazioni urbanistiche previste per il DUNI6
Superfici delle aree con differenti destinazioni d'uso comprese nel DUNI6
Distretto Urbano di
Nuovo Impianto di riferimento
Codice di identificazione
lotto di progetto
Superficie dei lotti
destinati alla nuova
edificazione
Volumetria teorica di progetto
Indice di edificabilità fondiaria di
progetto
Superficie coperta di progetto
Rapporto di copertura
di progetto DUNI6 Lpr22 1.114,2 1.521 1,37 169 0,15 DUNI6 Lpr23 1.479,6 3.042 2,06 338 0,23 DUNI6 Lpr24 1.572,0 3.042 1,94 338 0,22 DUNI6 Lpr25 1.419,5 3.042 2,14 338 0,24 DUNI6 Lpr26 1.614,3 3.042 1,88 338 0,21 DUNI6 Lpr27 1.966,3 4.563 2,32 507 0,26
edilizia privata 9.165,9 18.252,0 1,99 2.028,0 0,22 DUNI6 Lpu4 1.556,9 3.042 1,95 338 0,22 DUNI6 Lpu5 1.420,8 3.042 2,14 338 0,24 DUNI6 Lpu6 1.840,9 4.563 2,48 507 0,28
edilizia pubblica 4.818,7 10.647,0 2,21 1.183,0 0,25 TOTALE DUNI 6 13.984,6 28.899,0 2,1 3.211,0 0,23
Indici urbanistici spettanti ai privati proprietari di terreni compresi nel DUNI6
• riconoscimento di un diritto edificatorio a tutte
le aree comprese nel Distretto ed a qualunque uso
destinate dal piano;
• i beneficiari interessati devono cedere le aree di
proprietà gratuitamente al Comune se le stesse
sono destinate dal piano alla viabilità o ad aree di
uso pubblico, in alternativa all’esproprio;
• i proprietari di aree destinate dal piano a lotti
edificabili mantengono la proprietà dell’area ed i
diritti di godimento della stessa ma sulla stessa
potranno realizzare solo la cubatura
convenzionale loro spettante in base alla
applicazione degli indici convenzionali attribuiti;
La meccanica del modello perequativo adottato
• la volumetria convenzionale eccedente dovrà essere dagli
stessi soggetti attuatori degli interventi o direttamente acquistata
da altri proprietari compresi nel Distretto o pagata al Comune
(titolare di diritti volumetrici per aree eventualmente
espropriate);
• gli interventi nelle aree destinate ad interventi di nuovo impianto
nell’ambito del Distretto Perequativo sono subordinati alla
approvazione obbligatoria di Piani Operativi.
ed ancora………
Il RU, strumento finalizzato alla disciplina degli insediamenti esistenti, si connota ancora in molti casi come un piano di tipo tradizionale con la previsione spesso di interventi di ulteriore sviluppo degli abitati ed una scarsa attenzione alla definizione di una adeguata disciplina per il recupero ed il miglior utilizzo del patrimonio edilizio esistente ed in particolare di quello presente nelle zone storiche degli abitati.
Conclusioni
nuovi approcci metodologici nella costruzione dello strumento urbanistico
La progettazione ed implementazione di Sistemi Informativi Territoriali per
la redazione e gestione dei piani può favorire e supportare il complesso
procedimento di analisi e valutazioni necessario. Le esperienze riportate
nel contributo rivestono in tal senso un interesse più generale sia per le
modalità di costruzione delle scelte di piano che soprattutto per la
formulazione di approcci e metodi applicabili anche in altri contesti.