Sperimentare_7_67

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RTVISTA MENSILEDI TECNICA ELETTRONICA E FOTOGRAFICA DI ELETTROTECNICA CHIMICA E ALTRESCIENZE APPLÍCATE

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tecnical diy

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  • RTVISTA MENSILE DI TECNICA ELETTRONICA E FOTOGRAFICA DI ELETTROTECNICA CHIMICA E ALTRE SCIENZE APPLCATE

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    j,,-

    I

  • SPERITAENTANERivista mensile di tecnica eleilroncae fotografca, di elettrotecnica, chimicaed alre scienze applicate.Editore J.C.E.Direttore responsabile:ANTONIO MARIZZOTIConsulente e realizzalore:GIANNI BRAZIOLIDirezione, Redazione, Pubblicit:Viale Matteotti, - Cinisello Balsariro . MilanoTel. 92.89.39Amministrazione:Via V. Mont i , 15

    mentare$0illflRt0

    $perlAlorizzazione alla pubblicazionerTr ibunale di Mi lanonumero 392- del 4 novembre 196Stampa: S.Ti,E.M: - San Donao MilaneseConcessionario esclusivoper la diffusione in ltalia e all'Estero:SODfP - Via Zurefii, 25 - Telefono 6g.84.25lSpedizione in abbonamenio postale gruppo lllPrezzo della rvisfa L. 250Numero arretrato L. 500Abbonamento annuo L. 2.500per l'Estero L. 3.500I versamenti vanno indirizzati a:Editore: J.C.E.Via V. Monli, 15 - Milanomediante emissione di assegno circolare,carolina vaglia o utilizzandoif c/c postafe numero 3f56420.Per i cambi d'indirizzo,allegare alla comunicazione l'iniportodi L. 200, anche in francobolli,e indicare insieme al nuovoanche l veccho indirizzo.

    @ fuai I diritti di rlproduzione o traduzioncdegli articoli pubblicati sono riservati.

    Questo mese par l iamo di .

    Lo sparamiss i l i

    La lampada magica

    Sulle onde corte un solot ransis tor

    3 t 8

    324

    326

    330

    335

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    345

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    354

    358t

    Jerk ampl i f icatore Hl-F l

    Ricevi tore supereterodina

    Notizie dal mondo .

    Primo approccio con i circuitiin tegrat i

    Nozioni di tur ismo naut ico .

    Un generatore di tremolo tuttonuovo

    2 t r a n s i s t o r i : i 0 W

  • questo mese parliamo di...Ben sei d i vo i , amic i le t tor i , mi hanno scr i t to d i recente per chiedermi se

    sia possibile oltenere uno schenia atto a costrure un >da usare per < convincere > gJi inquil ini del piano di sopra o di soto a mante_nere un l ive l lp p i g iusto ed < urbano > durante le loro te leradioaudiz ion .Ebbene, se fosse possibile mettere in opera qualcosa di siite, confesso chesarei i l pr imo a serv i rmene. Ho dei co inqui l in i che ev identemente ignorandoulp iano ( r icordate? >...) mandano a. voce spiegata i loro diffusori, tanto ch" p", lupur"i l programma che c ' a l la radio, o sui l 'ar t ro canale rv , io non-devo far a l t roche ascol tare: non ho a lcuna necessi t d i accendere o commutare arcunch.

    Meno male che vivo in uno stabire abiato da disfinti e compassati pro-fessionisti che la mattina se ne vanno in ufficio con le lorl berline ..ri" "l 'abii ino ben stirato: chiss, magari aftermano coi colleghi di odiare chi alzala voce o chi fa stridere le gambe del tavolo.s, lg confesso! Eh, quane volte ho pensato

  • -?-##

    lo , Sd ' i nn

    tyqp aar:

    .-(

    quesfo particolarecongegno sar certogradito a chi siinteressa di missili ffrazz,i as$icura infattiun funzionamento esente dafalse partenze e mancateaccensioni, oltre ad esserestudiato per ottenere unaparticolare sicurezza circaI'lncolumlt dell'operatore.

    $#rs$$,,r j s= r= . r , : r l r , r x

    ^{-r/r - . i . *

    318 SPEBIMENTARE . N. 7 . 1967

  • pararnissil i ' : congegnoesco serniprofessionale

    Una del le maggior i cause d ' in for lu-nio che minacciano i razzomodell isti, la . Chiun-que abbia mai lanciato un razzo, benconosce l 'orgasmo che prende tutla lasquadra al momenlo del r:occhi sbarrati si spostano rimicamen-te dall 'ugello del razzo al dito del-l 'operatore che sta per premere i l fa-t id ico pulsanfe: d i qua, d i l , d i qua. . .pare che gli astanti osservino unapartifa d ping-pong!

    Finalmente i l d i to s i abbassa e ge-neralmente i l razzo saetta nel cielo.Ma. . . quando non par te? l l d i to f rene-t icamente preme i l 'pu lsante una, due,tre volte, poi si controlla l 'attacco ver-so i l f i lo che nel l 'erba g iunge f ino a lrazzo lontano. Qualcuno, a questopuno, azzarda sempre: > di contato n resistenzespurie da falso contato.

    3) l l cavo che porla al termine i lpulsanfe di sparo, pu essere lungoanche varie decine di metri, dao chein esso non passa la correne che ac-cende la resisenza, ma solo la l imita-issima inensi di polarizzazione delsemiconduttore.

    Lo schema del circuito d'accensioneappare nella fig. l; noteremo che visono due b locchi pr inc ipal i : la scato la e Ia scafola unite fra lorod a l c a v e t o c B > .

    La scalola conliene la pila, i lTyristor - SCR - s l ' i6fspluttore Sl.Nell 'uso, sar posta accanlo al missile,e sar unita alla resislenza d'innescodal coro caveto che misureraI-1,5 metr i . F ig. 2.

    La scao la < B > sar d is tante dal la e dal razzo quel tanto che lenorme d prudenza suggeriscono, ov-vero veni metri come minimo, o pi.F ig. 3.

    l l funzionamento del c i rcu i to i lseguente: azionando l ' interruttore( Sl > la corrente del la p i la < B >scorre araverso Ia resisfenza e giun-ge all 'anodo ed al catodo del Tyristor.Essendo ( Pl > apero fnora non ac-cade nul la , dato che (SCR> non inne-scato, e fra anodo e caodo scorresolo una intensi < inversa > di qual-che centinaio di microampre, del tut-o insuffciente per scaldare la resi-stenza.

    Se per lloperatore (recatosi a no-evole disnza) preme < Pl >, allorail < GATE > del Tyristor sar collegatoal positivo della pila attraverso i l ca-veto e la Rl: non appena si verif icaquesta condizione, la resistenza inter-na di crolla e i l semiconduf-ore si compora come un inerrullorechiuso. Accadendo ci la corrente del-la pila atraversa per inero la resi-stenza posta nell 'ugello del missile, ela resistenza

  • r - t tIII+

    A

    l l l l+--eB 12V

    RESISTENZA D'INNESCO

    CAVETTO'4"1-1,5 metri

    JACK .- - - - J

    CAVETO"8"20 - 30 metri

    SCATOLA'B'

    r l: r =

    FIG. ' I

    I pezzetti della resislenza vengonoespuls i a l l 'a t lo del la f ammata in iz ia le,ed i l circuito eleltronico resla inerteed aperto.

    Vediamo ora i l montaggio.La scalola < A > deve essere grande

    a suffcienza per poter conlenere lrepile quadrate da 4,5 V, che servonoper l ' innesco, ed i l Tyristor.

    razionale usare un conteniforemetall ico pesante per proteggere i l se-micondulore, abbaslanza cosfoso, daevenluali esplosioni. Su uno dei latidella scatola si f issera un iack che ser-vir ad accogliere lo spinoo prove-nienfe dal cavetto nonch l ' inter-ru tore Sl . Durante i l cablaggio del leparti si deve far bene attenzione a non

    320

    sbaglare i contatti del Tyrislor; i l checomunque diffci le, perch la vite difissaggio del pezzo rappresenta il ter-mnale del catodo ed i l pi lungo deidue contatti superiori l 'anodo: owioche il erzo elettrodo, il < Gate > collegato all 'altro conatto superiore,quello pi corto. Si veda comunque loschema pratico. Un po' d'attenzioneanche a l la polar i t del le p i le , comun-QUe: sarebbe seccante scassare i l Ty-ristor a causa di un banale errore!

    Ne l l ' a l t r a de l l oschema, sono contenuli due soli pez-zi: i l pulsante e la resistenza < R >.Nel prototipo, i l contenitore unsemplice schermo da valvola che risul-la comodo da impugnare: i l pulsante

    infi lato nel foro presente alla sommitdel cil indretto.

    l l cavo che unisce le due unitpu essere i l comune 2 x 0,35 da im-pianli elettrici o anche pi sotti le: i l suodiametro minimo dipende solo dal fat-tore < resistenza meccanica > dato chel' intensit che deve circolare nel f i lo cos bassa che anche un < capil la-re > potrebbe sopportarla e la even-tuale resistenza spuria introdotta daun fi lo molto sotti le ha poca impor-anza.

    Per i l collaudo del congegno, colle-ghe remo una l ampad ina da 2Y - l apotenza non importante: i l Tyristorpu reggere anche un:' corrente di5 A - al termine del cavetto < A >

    SPERIMENTARE - N. 7 . 1967

  • PER SPARARE

    SCATOLA "BZ

    CAVETTO /'BA

    ove, durante l 'uso, va collegata laresistenza d'innesco.

    Se uto funziona bene, premendo( Pl > la lampadina si deve accenderedi scatto: noterete per con suporeche anche lasciando liberoli l pulsantela lampadina resta accesa: questo sra-no fenomeno dipende dalia basilarecarateristica del Tyristor di rimanereinnescato fno a che non s'i4terrompela ensione d'alimenazione.

    Per spegnere la lti'mpadina si user( s l > .Se invece la lampadina resta spenta

    premendo i l pu lsante, contro l la e S :non lo avrete lasciafo aperlo? A,mmet-tendo che S sia chiuso, controllate i liack; pu darsi che faccia contatto ca-tivo: nel caso sostituitelo con uho mi-gliore perch queste inesattezze difunzionamento sono inammissibil i , da-lo lo scopo del nosro apparecchio.

    Se < Sl > chiuso, se i l iack fa unottinio conao eppure la iampadinaresta ostinatarnente spena, premendou Pl r, siete sfortunati; vi capitatoun Tyristor che ha un ( gate > duret-to... meno sensibile del normale. perotenere i l funzionameno desiderato,riducete a 27Q, e se necessario a22OQ i l va lore del la Rl . La descr i -

    F I G . 3

    s1sicuro)

    321SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

  • CAVETTO'4,,COPERTURA DISICUREZZA

    PER "S1,,

    In alto ed in basso si vcde come andrpreparato l'innesco da introdurre nel-I'ugello del missile a contatto con ilpropelfente. La quantt della polvere riaggirer sui due grammi, e le spireavranno un diametro sui due millimetri.

    TERMINALI OELLA SPTRALINA

    qu i sa rebbeper v' ancora una nota im-

    nte da fare.

    il montaggio sul campodel complesso. La sequenza

    llazione raccomandata la se-

    l) Con lo spinotto proveniente dalcavo ( B r non innestato nel iack, con-trollate che SI sia aperlo, quind col-legate la resistenza del missile al ter-mine del cavetto < A >r

    2) Innestale ora i l iack e conrol-la te che i l pu lsante s ia ben l ibero emagari non inceppato.

    3) Conlrollato i l pulsante, azionate< Sl > e porlatevi a distanza sroto-lando il cavoi allenzione per: a que-so puno basta premere > peraccendere i l propellente.

    4) Disteso tutto i l cavo, e raggiun-a la distanza massima siete pronti peril lancio: premete i l pulsante... fuoco!

    SPERIMENTARE - N. 7 . 1967

    FtG. 4/b

    322

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    PER CONTANTI' PocHl E SuBlTo' vENDtAMo sTocK Dl APPARECCHI lN PERFETTE coNDIZloNl: APPRoFITTATEI - ATTENZToNE: scRtvETE tL voslRo NoME lNSTAMPATELLO!

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  • Vi spieghiamo un truccoche lascer ( di sasso ' ivostri amici: una comunelampada che in mano vo-stra s'accender... senzaalcun collegamento con larete-luce!

    mugLcuIo )?(SlC!) e certo operare delle veloci con-nessioni sotto gli occhi del pubbliconon cosa facile.

    l l trucco, c'. effettivamente: ma diverso da quello che sarebbe pi ov-v io immaginare. . . come,sempre!

    Noi lo abbiamo scoperto ed ora loinsegneremo a voi: potreJe cos fareun figurone alla prossima festiccioladei voslri amici o divertirvi a sbalordi"re visitatori e pareni.

    La lampadina magica che si accendeda sola... in effetti solo un involucroche contiene un'altra lampadina pipiccola con la relativa pila: vediamo

    le figure e sar facile capire come lasi possa preparare.

    Occorre innanzitutto una lampadada 40-50 W. col vetro smerigliaro, pos-sibilmene bruciata. l l lavoro di ira-sformazione inizier col rompere i lfondello dello zoccolo sbriciolando ilcatrame isolante che lrattiene i l con-ta t t o cen t ra le . F lG . 1 .

    Ci fato, si pu lavorare all ' internocon uno scalpellno, e ogliere la co-lonnetla cenirale che sorregge il f i la--merlto sfilando i pezzi dal di sottocome mostra la f9. 2. Attenzione per

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    LA LAMPADA O'O 'Oee

    La < lampada magica > spesso ri-corre nello spettacolo di taluni i l lusio-nisti e prestigiatori: essi vi mosfranoun normale bulbo da 125 V, vi spie-gano che senza alcun fi lo, col soloausil io della loro < forza magnetica >lo faranno accendere... e, sorpresa del-le sorprese, in mano loro la lampadasi accende per davvero senza alcunaconnessione apparente!

    Assistendo a questo spettacolo, voiforse avrete pensato che vi sia un fi losottile-sottile, nascosto, che magariscende dalla manica del prestigiatore:ma anche i maghi temono la scossa,

    324

  • UISOLANTE

    F I G . 3

    a non rov inare i l bu lgo, durante quesfaoperazione.

    Una vol ta che la lampadina s ia vuo-ata, si pu preparare a parte l ' impian-to. . . d ' i l luminazione, che s i vede nel -la figura 3. I capi del-l ' impianto sono i l f i lo che provienedall 'esterno dello zoccolo della piccolalampada ed i l nega ivo del la p i la . Ese-gui to i l lavoro, s i in f i ler nel bulbovuoto l ' impianfino e con dello succoposto nello zoccolo lo si fermer cen-trato: in modo cio, che la piccola larn.pada rimanga nel centro del bulbosmer ig l ia to: f ig . 4.

    Ora si mascherer i l fondello come

    FIG. 5

    S P E R I M E N T A R E - N . 7 -

    RLA 1,5V A

    si vede, nelin modo che

    are di f igura 5normale.

    e col mignolo, senza parere, si spinge-r i l f i lo che proviene dal la lampadina,in modo che vada a toccare i l conlattocentra le.

    Se saprete agire con un minimod' is t r ion ismo

  • piccolo, simpatico

    Parlando di , dir che sein mare ci si pu comodamente an-dare sul transatlantico, non dettoche su di una barchetia l 'affondamen-to sia certo... lo provano i navigatorisolitari che riescono ad attraversaregli oceani su dei gusci di noce. Que-sa bislacca introduzione vuol signi-ficare che anche se le onde corte siascohano in genere con un ricevitoreprofessionale, nulla toglie che conun (> si possano ugual-mente captare molte slazioni interes-santi, in specie se la benesposta... cio la relativa antenna.Dalo che sfiamo < affogando > neigiochi di parole, ora smeter di con-cionare, sproloquiare: e passer su-b i to a l la descr iz ione del mio. . . < bar-chino > da core.

    tO SCHEMA

    Si ratfa di un ricevitore del t ipoColpitts che a me ha dao molte sod-

    326

    disfazioni, e che anche i tecnici di hanno riconosciutoefficiente dato che mi sono permessodi portarglielo in redazione per sen-lire i l loro parere crit ico. l l r icevi-tore impiega un solo transisfor 2N708 ex baselta di calcolatore, ef unziona in cuffia. Dafo per chel'uscita a trasformaore per ridurreil rumore della superreazione, a chinon piace l 'uso della cuffia, ma piacel'apparecchio, si conf i l r imedio sem-pl ic iss imo di co l legare a l l 'usc i a qual -siasi amplif icatore a transistor pre-montalo - per esempio i vari G.B.C.2/160; 2/162; Z/164; Z/174 (tg. q -ed ascoltare in altoparlanfe a tuto vo-lume, vicini di casa permettendo. l l r i-cevitore uti l izzabile sull ' intera gam-ma OC, dato che il circuilo non cri-t ico ed .i l transislore pu lavoraref ino a. . . 400 MHz: a lmeno, s lando a isuoi dafi caratteristici.

    Dalo per che la bobina d i s infonia unica, non si pu prevedere allro

    che la captazione di una banda di cir,-ca l0 MHz: nel mio caso, l 'apparec-chio s intonizzabi le ra 7 e l8 MHz;per coprire una maggiore estensionesi potrebbe aumeniare la capacit delvar iabi le - vedere: MODIFICHE CON-SIGLIATE - ma poi riuscirebbe dif-f ic i le la s intonia senza l ' impiego d iun secondo variabile in funzione di.< bandspread >.

    Tornando al circuito, i l funziona-mento sempl ic iss imo. l l segnale en-l ra dal l 'anenna sul la < L l >: da que-sa g iunge a 12, poi a l lransistor che funzionaiore e superreazione.bene il funzionamento delsente i l potenziometro R2la la corrente di base e quif icaz ione. l l segnale

    freddo per la radiofrequenza, poi in-viato al lrasformatore d'uscia >attraverso JAt, C4 e C5 che servonoa f i l rar lo da segnal i spur i e reat t iv i .

    SPEBIMENTARE - N. 7 -.967

  • il lettore Carlo Bonomi che ha progettato e costruito questo apparec-chietto ha portato in redazione il prototipo per farcelo ascoltare: dob-biamo dire che usando una buona antenna, effettivamente il sernplicericevitore funziona pi che bene.

    fiprogetto

    000 :I JAF t0.0r,H

    I TI I2200pF C5

    (=

    nSOpr

    - r n +

    oooo9O

    C1 3l30pF

    T R I2 N708 T

    Ie

    ffi

    I a

    ililil

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    r-I

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    Rl 47Kf.

    TIc7 i i

    27pF ti" tt"*l csnJsoyr

    fJ'z zsoxo

    4GL_13

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    @

    SPEBIMENTARE - N. 7 - 1967 ?27

  • It MONTAGGIO

    Come s i vede dal la foto del t i to lo,io come supporto ho usato un angolaredi ferro che sostiene la solita plasticaforata. Sul davanti ho fissato Cl e l ' in-terruttore. l l potenziometro, che non cisava (l 'angolare era gi fato, l 'ho ri-cavato dal la demol iz ione d i un vec-chio >) l 'ho monato alla me-glio sul perforalo con la manopolain alto. Anche cos i controll i sonocomodi . La bobina accanto a l var ia-bile figg. 2-3, cosicch i collegamentif ra i due sono cor t iss imi . Anche quel l id i re* i da L2-Cl a l t ransis tor r isu l tanoassai brevi, dato che il 2N708 . monta-to proprio (< sopra > ai due pezzi. Leal t re ionnessioni non mer i tano ap-punt i . Nel le fotograf ie s i vede la p i la< svolazzante >r l 'ho spostala per ren-dere pi chiara la ripresa (fig. 3) i l suoposto normale nell 'angolo che r-sa fra la sonrmit della bobina ed i lpolenziometro, cosicch il tutto uncompat o assieme. La p i la , normal-mente . tenula.a posto da due e la-s l ic i legat i sopra a l la p last ica forata,passando at t raverso i fore l l in i . Ul t i -

    F IG . 2

    ma noa: altenzione; i l collettore del2N7OB col legato a l l ' involucro ester-no e quindi possono accadere deicorocircuiti.

    il. cottAuDo

    Questo ricevitore se non ha unabuona antenna f unziona male. Peresempio collegando il nofo ( pezzel-to di f i lo >> ad una boccola d'entratae portando l 'altra a massa, state purcer t i che non sent i refe nul la d i in te-ressante.

    Se invece disponete di una anfen-na esterna a d ipolo, o in quar to d 'on-da o quel la che s ia, a l lora ot erreter isuhal i buoni . forse i l caso d i d i re,che pr ima d i acc ingers i a l montaggiodell 'apparecchio, meglio provvede-re a l l 'antenna!

    Personalmenle io adopero l 'appa-recchio con una anfenna lunga venlimetri (quindi disaccordata) che ho le-so, iso lando g l i est remi , f ra un a lberoche del imi ta i l marc iapiede d i casamia e la f inestra del la camera overiposo. Questo fi lo mi consente l 'ascol-fo d i d iec ine d s az ioni : anche t roppe,dato che spesso s i accaval lano.

    SPERIMENTARE . N. 7 - 967

    F I G . 3

    a:::':,:n{:i1,'1: , .

    l ''r:l1t::'. . t

    328

  • cffisls MtlALtm

    rALL'USCtfA AUOIO

    I o'i,l'"'"noo'l

    FIG. 4

    Comunque, i l lettore, dopo averinsa l la o una antenna del genere puoprovare i l r icev i lore. Consig l io d i ruo-are LENTISSIMAMENTE i l var iabi le(anzi megl io usare una demol t ip l i -ca) perch solto ogni f ischieto, fru-sc io, brus io, c ' un segnale che s i puascol tare aggiustando R2 f ino ad ot -enere Ia massima sensib i l i t , che ingenere sfortunatamente coincide an-che col massimo rumore d i fondo. . .ma, che c i vogl iamo fare? euestogenere d i r icev i or i cos l

    MODIFICHE CONSIGTIATEPrima: Come ho appena detfo

    consig l iab i le appl icare una p iccola de-mol t ip l ica a l var iabi le : se avee unamano estremamente ferma, da oro-logiaio, ne polete per fare a meno.

    Seconda: Se volete estendere lag6mma r icevib i le polete usare unavar iabi le da l0OpF come Cl , ponen-do ad esso in para l le lo un compensa-to r i no ad a lbe ro da lO pF . l l p r imoserv i r per i grossi spostament i su l lagamma, i l secondo per s inonizzarei s e g n a l i .

    Terza: Se il r iceviore non reagiscebene (i l soffo della superreazione

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

    tende a spegnersi in cerli punti) col-legate un piccolo condensatore (CZ)ceramico fra Cl-L2-C2 e l'emettiforedel TRl . l l va lore va t rovato per ten-at iv i (d ipende dal cablaggio che ave-te real izzao, con p i o meno capaci parassi te) ma 27 pF g i un buonpunlo di parenza.

    Quarta: Al posto del 2N208 si pos-sono usare i seguenti transistor coniden r i c i r i su l ra t i : 2N709 , 2N l7 l l , BF'I84, BF 185, BFY44, BFY7O, BSY38,BSY39; a lcuni d i quest i model l i s ilrovano spesso sulle basette surplusOl ivef t i .

    Quinta: La tensione del la p i la puvariare fra 4,5 e 9 V senza apprez-zabi l i cambiament i nei r isu l tat i .

    Sesta: Quando non s i usa una an-fenna a d ipolo la boccola d i ingresso> va collegata all 'emettitore delT R I ,

    +-----lr-- _+- ____! _1_. tsd_auE

    \ '

    *;z-9*

    329

  • f f i f f iw%%#

    Se non avete ancora un buon am-plif icatore per i l vostro salotto, consi-derate questo: eroga 5 W di potenza,ha una banda passante d i l kHz, unadistors ione minore del 2% al la massi -ma potenza e minore dello 0,5% a250 mW di uscita. Inolre ha l 'entrataa impedenza a l ta, quindi pu esserediretlamente collegato al pick-up piezoeletfrico o ceramico che forse posse-defe: infine, ha un efficentissimo con-f ro l lo d i tono, con la d iv is ione degl iacuti e dei bassi. L'alimenfazione del-l 'amplif icalore dalla rete: infatti i lcomplesso assorbe da 800 mA a l,2A;i l che sconsig l ia a pr ior i l ' impiego d ipile a secco.

    330

    WMqus$to amplificatore stato studiato per ilsalotto dello sperintslttators: un conplessoche da risultati mrti e brillanti

    %%

    lil I ll I A ['l P Ll t I [ frT0 H t || I.[IIn tulto sono impiegai quallro soli

    f ransis tor i : un numero l imi tato per lapotenza che si ricava all 'uscifa.

    Questo dato un indubbio meriodel progresso: un tempo, quando daogni e lemento s i r icavava un guada-gno di potenza modesto, ne sarebberooccorsi i l doppio, per olenere Ia me-desima potenza! l l nostro amplif icato-re usa nel pr imo stadio un t ransis lorePlanare VHF del t ipo 2N708, scel to perdue ragioni : la pr ima che s i t rat adi un model lo a l S i l ic io poco inf luen-zabi le dal la lemperatura e quindi p isabile, la seconda che le capacitinerne del transistore sono ridote enon inf lu iscono sul responso agl i acu i .

    Dao che il complesso prevede laconnessione diretta del pick-up ad altaimpedenza, i l 2N708 lavora a col le t -ore comune, e la sua resistenza dipolar izzazione - essendo in para l le-lo a l l ' ingresso - per non inf lu i re nel -l ' impedenza stata scela di un valoreassai e levato. Tale valore stato cal -colato in modo da por tare i l t ransi 's tore in un regime di parametr i favo-revol i per un lavoro l ineare su segnal id i ampiezza l imi tata. I parametr i so-no comunque aggiustat i in modo cheanche nei segnal i t ransis tor i ampi nonsi r i lev i a lcuna d is tors ione. L 'usc i tade l 2N708 su l l ' eme t t i t o re , i n pa ra l -le lo a l potenziometro R2, contro l lo d ivo lume . l l cu rso re d i ques t ' u l t imo a t -

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

  • traverso C2, trasferisce i l segnale alsecondo stadio, equipaggiato con unAC126, ot t imo t ransis tor che of f re unguadagno p i che buono con un mo-desto f rusc io ed una e levata l inear i t .

    l l conl ro l lo d i tono inser i to sul -l 'emelliore dell 'ACl26, e funziona co-me ora d i remo. Consider iamo oer unmomento R8 come se fosse una resi-s lenza f issa ed ignor iamo C5 ed Rl l .

    Avremo cos un condensatore di fu-ga da sol i 47.OOO pF (C) in para l le loalla resisenza di emettiore. In questecondiz ion (eguivalent i a l cursore delpolenziometro R8 posto a massa edRl I corlocircuiaio) avremo una noe-vole esal az ione degl i acuf i , po ichquesi riusciranno ad araversare C,e non verranno sooposi ad alcunaconroreazione. Per contro. i suoni bas-si verranno notevolmene aenui per-ch con le loro frequenze di poche de-c ine d i Hertz inconl reranno una e leva-a realtanza nel condensatore C, equindi dovranno a l t raversare Ia res i -

    slenza per loro di shunt risul-tando for temente compressi dal la . r i -sultante controreazione.

    Vediamo ora l ' intero assieme forma-to da C5, R8, C, Rl l .

    Dall 'esame precedenfe risulta chia-ro che volendo d iminui re anche g l iacuti, suffciente elevare i l valoredi R l l ; vo lendo invece aumentare ibassi si pu porlare verso l 'emelti loredel l 'ACl2 i l cursore d i R8.

    ln sosanza, con R I a l min imo va-lore e con il cursore di R8 dal latoopposto a l la massa s i ha la massimaesal taz ione s ia degl i acut i che dei bas-s i . Con Rl I a mel corsa e cos R8,si ha la posizione in cuibassi ed acut i sono egualmene ampl i -f icati; infine con Rl l utto inseritoed il cursore di R8 < uto a massa >si ha la massima al enuazione s ia deibassi , s ia degl i acut i .

    l l segnale ampl i f icato da TR2 ecorreo secondo le preferenze dai

    controlli di lono, direttamente por-tato al ferzo sadio dell 'amplif icatore:la resisenza R , infatti, funge adun tempo da carico per TR2 e da pola-rizzazione per i l TR3. Quest'ult imo la-vora a collettore comune, per poferpiloare [o stadio finale con una adaf-ta impedenza (modesta) d'ingresso.Come TR3 sfato scelto i l robustoACl28, che per essere un t ransis tor d ipolenza d un insolito guadagno. lnquesto stadio la dissipazione di circa150 mW, quindi non necessar io mu-nire i l transisor di un'aleta di raffred-damento.

    Nel f ina le abbiamo usato un ASZI,perch f ra i suoi

  • ln prinro piano si nota la striscia isolata cheporta lulfi i componenli dell'amplilcalore, adeccezione del TR4 di Zl e Tl oltre ai conlrolli.Subito dietro: chassis amplificatore che normal'menle conliene la slriscia vista.

    332 SPERIMENTARE - N. 7 . 1967

  • ;#***!j

    1:

    l l trasformatora montato all'in?erno dello chassis l, e visibile sulla destra, quello d'alimentazione. L'impedenza sovrstante .la Zl.

    l 'amplif icafore infatti prelevaa sul-l 'emettiore del ransistor. Per non farpassare la corrente di riposo atraversola bobina mobi le del l 'a l topar lante, ev i -ando i var i fenomeni nega iv i che i lfatfo comporerebbe, l 'accoppiamenoagl i a l topar lanf i real izzato medianteun condensatore dalla noevole capaci-t - C9 - che con i suoi 2000 p,F as-sicura un buon rasferimenlo dei se-gnal i , anche d i quel l i p i bassi , non-ch un buon rasferimeno di potenza,che non s i avrebbe con qualche valorepi modesto, in particolare duranle isegnal i t ransi tor i a f ronte r ip ida ches'incontrano spesso nelle incisioni iazz,

    Per finire con l 'esame dello schemanoteremo che l 'alimentafore di l ineatradizionale: i l trasformatore ha un

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

    pr imar io con cambio d i tensione uni -versale ed 'un secondar io da I2 V ca-pace di erogare I A.

    l l ponte di diodi DSI-DS2-DS3-DS4,reftif ica la tensione disponibile che poi f ihrata da C8, Z1 , C7.

    Per C7 e C8 noi abbiamo ndicalo i lva lore d i 1000 g,F ma appare p i ut i leadattare quello di 2000 o 2500 p,F;i condensafori di capaqit superioresono cero un po' pi cosfosi, ma ilf i l traggio con 2500}.2500 pr,F risultadecisamenle mig l iore e vale la penadi spendere qualche cent inaio d i l i rein pi per avere la certezza di esclu-dere i l ronzio.

    Per min imizzare la comoonene a l -ternata nel la tensione che a l imenfa lo

    stadio del TR'l ed anche per disaccop-piare i due pr imi s ladi , dopo C7 sonopresent i a l re due cel lu le d i f l t ro espianameno cosiuite da R7-C4 edR3-C3.

    Visfo cos lo schema, passiamo oraalla realizzazione. Sotto questo pro-fi lo, da considerare anzituo i l fattoche l ' ingresso dell 'amplifcatore adalta impedenza, e che il medesimo alimentato a ree-luce: come moli san-no , i c i r cu i l i che l avo rano su impe-denza elevaa sono... buoni capiatoridi disturbi: pertano sar necessarioschermare i l reparo alimentatore.

    Vediamo ora a l t r i par ico lar i degnid i nota. TRl , TR2 e TR3 con g l i s tadi re-lativi sono montati su di una strisciaporta-capicorda isolata, che accosaa

    333

  • *'4ro

    SCHEMA PRATICO

    al pannel lo anter iore del complesso inmodo da poer manlenere corte le con-nessioni f ra i l c i rcu i o ed i contro l l i R2,R 8 , R t l .

    TR4. invece fissafo su un radia-fore alettao - G.B.C. G/167-18 -che a sua vol fa montalo sul p ianaledel lo chassis .

    Effettuando le connessioni dello sa-dio del TRI, occorre un cerlo per mantener le quano p i cor-e sia possibile, e per non creare dellecapaci parassi far ie . Chi non s i senlein grado di procedere in modo auo-nomo, veda lo schema pralico: troverun buon esempio d i real izzazione.

    Gl i a l t r i s tadi sono assai meno cr i -f ici, e basteranno le solite precauzionire lat ive a i rec iproc i iso lamen i del lepar i , a l le polar i ed a i erminal i (chenon devono essere mai scambiali oerdisattenzione) per ottenere un lavorosano ed effciente. Per montare TR4sul radiaore, si deve fare uso di unaIasl r ina d i mica iso lante e del le var ieminuerie previste (passanti, paglieteecc.). Un Kit idoneo compleo, ven.duto dal la G.B.C. col numero d i ca.talogo G/169-1, per i l modico prczzodi L. 80.

    Raccomandiamo di far bene a l ten-z ione col legando TR4 al reso del c i r -

    cu i to, cos come i l tu t to a l l 'a l imenta-lore, racchiuso nel lo chassis . Riguardoquesl'ul imo, non possiamo non ricor-dare a chi legge che una invers ione d ipolar i t nel le connessioni pu pro-durre, anzi produce immancabi lmentel ' immedia la d is ruz ione d i lu t i e quat-tro i ransistor.

    Non v ' a l ro da d i re; una vol talano la messa a punto non esisle: seil letore impiegher le parti che ab-biamo descr i t to , esc ludendo error i d imontaggio, I 'ampl i f catore funzionerd'acchito e bene, come voi stessiavrete modo d i constatare.

    334 SPEBIMENTARE . N. 7 - 967

  • n[[t0nl0[ilT0nl$ |jPln [Tln 0[ t]t I |jl( 505

    rI l circuito eletrico e la disposizionemeccanica dei componenti in questoapparecchio sono sate studiae appo-sitamene in modo da garantire con-lemporaneamene due risuhati: l mon-taggio meccanico ed i l cablaggio sonoassai semplici da effefuare, alla porta-ta di qualsiasi studenie o amatore; lecarateristiche tecniche ottenute risul-tano buone s ia per quano r iguarda lasensbil i t e la selettivit dei circuitiAF, s ia per la qual i t d i r iproduzionedell 'amplif icalore BF incorporao.

    Per otenere i f ini sopraddeti que-;to radioricevitore usa un autotrasfor-matore di alimentazione al f ine di sem-plif icare al massimo le operazioni dimontaggio. Di conseguenza quando ilradioriceviore collegao alla reteper le operazioni di collaudo e ara-fura, il suo telaio sofio tensione.

    Per l ' incolumit dello sperimentao-re necessario in questa fase lavoraresu di un tavolo isolaro ponendo sottoi p iedi un ampio p iano d i legno nonumido o altro adeguato materiale iso-lanfe, anche se si portano scarpe consuole d i gomma.

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    IL CIRCUITO ETETTRICO

    Lo schema del circuito elettrico rappresentato in figura 5, ad essa cir i fer iamo.

    Lo stadio di ingresso del radiori-cevitore superelerodina costituito daun eptodo - BE - funzionante daoscil latore (griglia l) e miscelatore (9ri-g l ia 7) . l l gruppo AF col legato a questegriglie consente, mediante commuta-zi^rie delle bobine, l ' impiego del ra-dioricevitore su due gamme: OM dal 9 O a 5 8 0 m e O C d a 2 4 a 7 5 m .

    Sul la p lacca (p iedino 5) del la BE presente i l segnale MF a 467 kHz cheperviene, tramite un trasformatore ac-cordato, al secondo sadio del radio.riceviore, costituito da un pentodo apendenza variabile - BA - chefunge da amplifcaore MF e da stadoCAV per i l controllo automatico del vo-lume. Dalla placca del secondo sadio,lramife un secondo frasformafore ac-cordao, si perviene alla valvola -AT - (diodo-lriodo), che funzonada diodo rivelatore del segnale BF eCAV. e con la sezione triodica viene

    impiegata come preamplif icatrice BF.

    Questo stado BF accoppiato tra-mie una rete RC (2O0 kO, 47OA pfl, alpentodo finale BF - 35QL - afto api lotare l 'a ltoparlante magnetodinami-co fino ad una potenza d circa 2 Windistorti.

    L'alimentatore costiuito da un au-torasformatore di rete, da un diodoraddrizzafore ad una semionda -35X4 - e dalla cellula fihro a , rap-presentala dal condensaore elettroli- ico doppio da 40 * 40 g,F e dal resi-slore da 1,5 kO.

    Volendo usare i l radioricevilore co-me semplice amplif icatore fonografco,basta collegare i l cavo schermato delpick-up del giradischi all 'apposita pre-sa fbno che perviene al pofenziometrologarilmico .regolatore di volume P(500 kO) e guind a l la preampl f cat r i -ce BF AT (griglia l).

    IMPORTANTE: poich il radioricevi-fore fa uso di un autorasformaore direte, i l suo telaio sotto iensione, quin-di dovendo lavorare su di esso o nella

    7tr@:

    33s

  • BA ANTENNA V IABILE

    : : l

    a t

    INTERRUTTOREE Y O L U M E

    L A M P A D ADELLA SCALA

    Fig. - Disposiz ione meccanica dei component i su l fe la i^

    necessr t d i co l legarv i un g i radischi indispensabi le prendere precauzioniadeguate come indicato nel la premes-sa. Af f nch anche i l g i radischi non re-sti sotto tensione, si raccomanda diinterporre lra i l cavo del pick-up e lapresa fono,2 condensaor i da 5.000 pF1.000 V prova, uno per condut tore(calza schermante e condutore centra-le del segnale) .

    La presa fono pu essere uf i l izzataanche come presa per un registratoremagnet ico, sa lvo restando le modal i tdi collegamento come precedentemen-te indicalo.

    MONTAGGIO MECCANICO

    l l te la io forn i to completameneforato e premontato con alcuni compo-nent i essenzia l i , qual i g l i zoccol i de l levalvole, i l cambia ensione, i l commu-latore di gamma e la presa fono. Losperimenlatore deve provvedere al

    336

    montaggio del le due medie f requen-;, dei t rasformaor i d i a l imentazionee d i usc i a, del condensatore var iabi ledi s intonia e del gruppo AF, nonchdel pannel lo con la scala d i s intoniacon la puleggia e la funicel la per l ' in-d ice. La f igura I mostra i l te la io contutte le parti meccaniche gi monfae.

    Conviene in iz iare i l montaggio daidue t rasformator i d 'a l imentazione e d iuscita come il lustrato nella fotografiadel montaggio. A questo proposito siconsiglia di interporre sotto i l paccodei lamier in i uno spessore cos i lu i fo daun car oncino presspan onde r idurre lev ibraz ioni . In f i lare poi le l inguef te deirasformatori nelle apposite fessuredel te la io e r ip iegar le so to i l e la iomedesimo usando una p inza, in modoche i due t rasformator i r isu l t ino r ig i -damente fissati.

    Montare quindi i potenziometro delvolume ed il condensatore elettrolit icodoppio (4O + 40 prF) dell 'al imenalore,i l gruppo AF, i l condensafore var iabi le

    e le due medie f requenze.

    Si rammenta che g l i schermi d i a l lu-min io del le medie f requenze sono for-n i t i d i appbsi te l inguet te per i l f issag-gio, l ingue te che vanno inf i la te negl iin tagl i su l te la io, e quindi p iegale con-t ro esso. Si monta poi i l condensatorevar iabi le 'e i l gruppo AF r icordandosid i sa ldare a massa i l f i lo d i r i lorno del -le bobine e dei compensator i su l l 'ap-posi ia pagl ie t ta i l lust rata nel lo schemadi cablaggio, su l gruppo AF.

    ll telaio ora pronto per l 'operazio'ne d i cablaggio dei var i c i rcu i t i e com-ponenli; a questo scopo oPPortunor i f e r i r s i cos tan temen te a l l a f i gu ra 4 .

    Si consrg l ia d i in iz iare le operazionid i sa lda tu ra co l l egando dapp r ima l ' au -ot rasformatore d i a l imentazione a lcambio tensione ed a l l ' in terrut tore po-sto sul poienziometro del volume, se-guendo i l codice dei co lor i ch iara-mente indicato nel lo schema di ca-b laggio.

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

  • Ci fatto, si consiglia di sistemareutte le accensioni delle valvole, cioi f lament i , e i l c i rcu i o a l imenfatoreanodico; occorre ricordare che le val-v6ls - 35X4 - e - 35QL - sonoalimenfate in serie partendo da unapresa a 70 V, mentre le rimanenti so-no in para l le lo e l 'a l imentazione a,3 V.

    Con queste prime operazioni gipossib i le un precol laudo parz ia le per-ch, dopo aver controllao l 'esattezzadi iu t te le saldature f in qui esegui teed avere sistemato i l cambio tensionesul la iensione nominale d i rete pos-sibile verif icare se si accendono tutlele valvole infi late nei risoettivi zoccolie se l 'alimentafore anodico forniscefensione.

    ATTENZIONE: il telaio sorfo ren-sione. Si rammenta anche che il con-densatore eletf roli ico di f i l tro da40 + 40 plF rimane carico anche dopoavere d is inser i to la spina d i a l imenla-zione del radioricevitore dalla rete, ciperch esso non ha modo di scaricarsia massa attraverso i circuifi anodici del-le valvole non ancora monlati.

    Prima di riprendere la fase di mon-faggio scaricare percio a massa il con-densatore elettrolit ico di f i l tro dell 'al i-mentatore atraverso una resistenza diqualche cen inaio d i ohm.

    Successivamente si passa al montag-gio dell 'amplifcaore BF (valvole ATe 35QL), seguendo lo schema eletricoe di cablaggio, facendo atenzione areal izzare col legament i cor t i e salda-ture effcienti e ben fatte.

    Terminao i l cablaggio del l 'ampl i f i -catore BF, accendendo il radioricevi-fore e ruotando il poenziometro di vo-lume per i l massimo d 'usc i ta, s i dovrascol tare in a l topar lante un leggero

    ronzio che divenla pi forte se si in-roduce un cacciavite isolato nella pre-sa fono.

    Assicurat is i cos del buon funziona-meno del l 'ampl i f icatore BF s i passaal cablaggio del lo s tadio MF (BA) eoscil latore-miscelafore (BE) secondole is ruz ioni degl i schemi e let t r ic i e d icablaggio, facendo atenzione in par-ticolare all 'esato collegamento delledue medie frequenze, e delle bobine ecompensaori del gruppo AF.

    Terminato cos in modo completo i lcablaggio del radioricevitore, e verif i-cato lo, pr ima del le operazioni d i a l l i -neamento e laratura si consiglia di ve-rifcare le tensioni anodiche delle val-vole come da tabel la .

    Quesle fensionr possono essere mi-surate con un tester ad elevata resi-stenza interna (20.000 O/V).

    Prima dell 'operazione di laralura, asaldaure u l imate, montare la funi -cel la e l ' ind ice del la scala d i s intoniacome indicato in f g . 2.

    TARATURA

    Prima di iniziare la taraura accer-ars i che l ' ind ice d i s inonia, quandoi l condensatore var iabi le completa-mente chiuso, c io a l massimo del lasua capacit, si rovi in corrispondenzadel riferimento 580 m OM. A questopuno s i possono in iz iare le operazionid i a l l ineameno a taratura: sono neces-sar i un osci l la tore modulato e un e-ster misuratore di uscita da collegarsiin para l le lo a l la bobina mobi le del l 'a l -toparlante.

    Predisposo i l tester (o meglio unosci l lografo) , su VCA l0 V fondo scalao ahra por tata p i sensib i le , co l legareil generaiore modulato accordato su

    ffi@ F: l l 'b|J

    Fig. 2 - Montaggio della funicella per la trasmissione del movi_mento a l condensatore var iabi le ed a l l ' ind icatore d i s intonia.

    Fig. 3 - Per questo impego specifico ilperno del polenziomelro deve avere lun.ghezza di 28 mm,, perci se il pezzo for.nito ha lunghezza diversa occorre fa,gliarlo, In questo cso bene fssare inmorsa la paile verso il corpo del polen-ziomelro in modo da evilare la trasmis-sione di dannose vibrazioni durante l'ooe.razione di laglio,

    Tensioni sui piedini

    Valvole

    35Q16

    6AT

    BA

    6BE

    t 2 3 4 I

    t20

    !6 -

    t20

    r30

    t60

    r20

    120

    0

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967 337

  • LE6EN DA I1@l

    ITIT|TITTTTTN

    R"?gYrffitP777772r7r#,NSSSSSSSIrrrrrrrrN

    iancoce/es(en e rob l ug i a l l ofna r ronev e r d e

    338

    Fig. 4 - Schema di cablaggio.

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

  • Dal termina/e dcl l 'seffored e l v a r i a b i l e

    Da I termi na I e de I 2.seflored e l v a r a b l c

    SPERIMENTABE - N. 7 - 1967 339

  • ouc)c)ro

    Eo

  • 467 kHz a l l 'antenna del radior icevi o-re, i l condensatore d i s intonia deve es-sere tutlo aperto, e ruofare quindi conun cacciav i te con lama non metal l ica inucle i del le due medie f requenze f noad ot tenere i l massimo segnale d iusc i ta (con potenziomelro a l massimovolume). Con questa sempl ice opera-z ione s i a l l inea l 'ampl i f icatore MF co-st i tu i io dal la valvola BA e re lat iv i rasformator i accordat i .

    Quesfo a l l ineamenlo pu essere fat -to anche ad orecchio. anzich serv i rs idel tester misuratore d i usc i ta, ma pro-babi lmente r isu l ter meno esal to.

    Occo r re o ra a l l i nea re i c i r cu i t i de lgruppo AF (sradio d 'antenna e stadioosci l la fore) , facenf i capo a l la valvolaBE osci l la t r ice-miscela r ice. Per farec i, ch iudere completamene i l conden-satore var iabi le e accordare l 'osc i l la-tore modulato su 520 kHz. Ruotare oralentamente, con apposito cacciaviteper tara lura a lama non mefal l ica, i lnucleo del la bobina osci l la t r ice OM edel c i rcu i to AF OM oer i l r iass imo se-gnale d i usc i ta. Ci fat to, apr i re com-plefamente i l condensatore var iabi le eripetere l 'operazione di taratura conosci l la tore modulato accordato su l00kHz e ruotare questa vol ta solamentei l compensatore d i regolaz ione OMper i l massimo segnale d i usc i ta. Ver i -f icare nuovamente ed eventualmeneritoccare l 'accordo fato in precedenzaal l 'es remo infer iore del la gamma OM.

    l l medesimo discorso vale per la ta-ratura del la gamma OC ove i punt id i taratura saranno ora a 4 e 12,5 MNzr ispet t ivamente per i punt i 75 e 24 m.

    Terminato l 'a l l ineamento, i l radior i -cevi lore pronto per l ' impiego. Saran-no su#cienti oochi metri di f i lo condut-tore inser i to nel la presa d i antennaoer ricevere con fore volume e buonar iproduzione le s taz ioni local i in ondemedie.

    La ricezone in onde corte in gene-re p i d i f f co l tosa e d is turbata per nu-merose cause indipeden i dal radior i -cevi tore (d is turb i atmosfer ic i , d is tanzadel le emi t en i ecc.) .

    l l r icev i tore pronlo per essere col -locato nel mobi le .

    F issare def n i t ivamente i nucle i deic i rcu i i accordat i del gruppo AF e del lemedie f requenze con una goccia d i

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

    CAMTTERISTICHE TECNICHE

    Gamme d 'onda' OM da 190 a 580 mOC da 24 a75 m

    Poienza d 'usc i ta: 1,8 W indis tor t i

    Alimentazione: 125-160-220V; 50 Hz

    D imens ion i : 4 7 5 x 1 8 0 x 2 2 0

    Valvole usate: 35X4 raddrizzatrice35QL f ina le BFAT r ive lat r ice

    p rea mp l i f .AB amp l i f . MFBE osc i l l a t r i ce

    miscelat r ice

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    Descrizione

    lelaio prmonlalo n6ccanicamenleMedie frequenzeGruppo bobine d'antenna p.emonlateCondensalore variabiletunicella con molla di tensione e indicalore

    Puleggia per variabilePolenziomelro Gon interruttoreCordone di alimentazioneTrasformalore di alimenlazioneTrasformalore di uscitaA l topar lan le e l t in ico 4O 3 WCondensatore 2 .200 pF/150 v tCondensalore 22.0Oo pF/l50 VtCondensalori 4.700 pF/400 vLCondensatore t0.(X}0 pFla@ VtCondensatore 22 pF ceramicoCondensalore 47 pF poliestereCondensafore 390 pF micaCondensatore 40 + 40 LLF/2oo vL elettrolit ico

    R e s i s t e n z a l 5 0 O I WResistenza ,5 kO I WResistenza 470 kOResistenza 220 kOResislenza 4,7 MA

    Resistenra 2,2 llResislenza 22 k{lValvola 35X4Valvola 35QtValvola ATValvola 84Valvola BEPagliette di massaRanelle a denti sovrapposli

    Dadi 3MAVhi 3MAxviri 4MARanelle inlerno 4,2Lampada per scalaMobileSca laSch iena leManopole

    Kir complero UK-505 - 5M/230O - Prezzo di Listino t. 17.800

    341

  • NUOVI GRUPPI DI REGOTAZIONE DEI.,I'AII'VIENAZIONE PER IIAPIANTI EISI-TRONICI

    Una nuova ser ie d i gruppi d i regolazio-ne del l 'a l imentazione, che assicurano unaccurafo conro l lo del la tensione di usci .ta, esenie da fluttuazioni per transistori alvar iare del l 'a l imentazione, o per repent inevar iazioni d i car ico, ora ot tenib i le dal laCoulanf Eleclronics lrd,, Reading, Inghil-lerra. I gruppi , nol i come ser ie u C ' ,sono part icolarmenie studia i per l ' impie-go nei paesi che usano il sistema metricodecimale. La protezione del gruppo di a l i -

    mentazione e delle apparecchiature ester-ne che ne dipendono asscurata da c i r -cui t i automal ic i l imi tator i d i correne, Taleprotezione contro il sovraccarico in cor-renfe, conlinua, incorporaa in futi i grup-pi, ne consente la connessione a carichieletrici di qualsiasi ipo, sia resistivo chereativo, linear o non. La regolazione siot t iene medianie un t ransistor in ser ie sulcircuito di uscita, che comprende un am-plificatore a circuiti stampati ad alto gua-dagno; in uta la costruzione si impie-gano componenli semiconduttori al silicio,

    La resistenza in uscita inferiore a 5mi l l iohm, mentre l ' impedenza a IOO kHz inferiore a 0,1 ohm; a 50O kHz infe-riore a 0,25 ohm: L'ondulazione e il ru-more di fondo sono lenute a meno di 500microvolt, la picco a picco, e la risposla ailransistor, per il rilorno entro i l0 milli-volt dalla tensione di siato permanente, di circa 10 microsecondi, La protezione disovraccarco farata per funzionare fra ill15 e i l I40% del la corrente massima difarga. La gamma del le tensioni d i a l imen-tazione da 20O a 25O V, con frequenze da50 a 400 Hz, mentre modelli per alimen-fazone a l0O e a .|25 V sono ottenibilisu ordinazione. I gruppi disponibili for-niscono in uscifa fensioni da I a 7,5 V;da 9,5 a 12,5 V; da 17,5 a 24,5 V, con cor-renf in uscita da 0,5 a 2 A.

    Da Agenzia SIMA.

    342 SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

    lloTIZlE DAt M0]tD0 ll0TlzlE ltAt M0r{00 lt0TtztE DAL M0il00MACCHINA DI PR,ESSOFUSIONEPER tA CINA

    La Peco Machinery Ltd., che fa paredella GKN Equipment Ltd., ha recente-mente concluso un accordo per fornireuna pressa di iniezione per pressofu-s ioni t ipo 40DC5 al la Cina, La macchinasar costru i la negl i s tabi l iment i del laBayliss. Jones & Bayliss Ltd. di Wolver-

    f -ii'.i.1

    NUOVO GRUPPO IAOIOPOMPACOMANDAO DA iAOTORE DIESETRAFFREDDATO AD ARIA

    Una nuova pompa con bocche da 2"(50,8 mm), lipo T,2" per operazioni dipompaggio in oenere, compreso i r r igazio-ne, svuolamenio sentine, canfieri di co-struzione, stata svi luppata dal la H. J.Godwln Limiled, Quenington, Gloucesfer-shire, La pompa, che cosituisce la pirecente aggiunta al la ser ie . T ' del laGodwin, d; pompe autoadescanli. di-rettamente accoppiata al molore Diesel,raffreddato ad aria, tipo LPl, della Lister.

    hamplon ed in grado di produrre pezzipressofusi del peso fino a 2,27 kg in al-lumin io e f ino a ,8 kg in o t fone. Hauna po tenza d i b loccagg io de l la ma l r i ced i 30O tonne l la te ed mun i la d i un re -cen l i ss imo imp ian to d i con t ro l lo che con-sene la produzione di pezzi pressofusd i p rec is ione.

    Da Mechanical Engineering News Service.

    ir;#-l

    ll molore sviluppa 3,5 HP a 30O giria l minuto.

    Una delle caratteristiche principali del-la pompa la piastra di consumo ricam-biabile, che impedisce il .logoro del cor-po della pompa ed assicura un'elevataeffciedza volumetrica. Vi anche unaenuta meccanica con sede in maerialeceramico; la ceramica stata scelta perIa sua resistenza all'abrasione. La giranledella pompa del tipo semi-aperlor stu-diato per consentire il passaggio di solidiin sospensione fino al 25 %; sono inoltrepreviste delle palette di pompaggio versol'esterno per equilibrare la spinta assiale eper impedire l'ingresso di prodotti solidinella camera della tenuta,

    Si.lratta d una pompa per forti portate,fino a 32,750 litri all'ora, con prevalenzemanometriche fino a 2 meri.

    Pu funzionare con aspirazione fino a7,6O metri; non occorre valvola di fondo.La pompa T.2" disponible come grupposlazionario oppure, come moslra l'i l lu-sfrazion, montaia su carrello a due ruote(peso iolale appena 72,5 kg), completacon portamanchette, o 6nch montaa subase a slitta.

    Da Mechanical Engineering News Servce.

    rsl

    IIITIZIE DAL MflI{DfI II|TIZIE DAt MI]IDfI IIITIZIE DAL MIIIDI

  • TRASPOR.TO VERTICA1E DI IiABALLAGGI,SACCH|, ECC., AllA V:LOClr Dt FtNoA 20 PEZZT Ar MTNUO

    ll trasporiatore sollevaore verticale. Vertiflo , per il maneggio continuo dipezzi, alla velocit di fno a 20 al minuto,v iene al iualmente fabbr icato nel RegnoUnilo e messo in vendita in ulo il mon-do (ecceto gli Stati Uniti) dalla GeorgeOon, Sons & Spooner [td., 44, Victo-ra rescenl, Burton upon Trent, Sfafts.Gl i impiant negl i Stal i Uni t i , dove laKornylak Corporalion di Hamilton, Ohio, la sola produtrice, comprendono l cari-co del le navi , le appl icazioni ne magazzi-ni e nel[e linee di produzione degli sa-bi l ment i .

    Dato che le slruture portanti' (platti)si meitono da sole in posizione vertcalequando non sono cariche, si otfiene unnolevole rsparmio d spazio; lo spazioin pianta occupafo dal trasporltore risul- appena maggiore del la d imensione inas-sima del carico sollevato. Vengono pro-dotli cinque tipi normali di dimensionivar iab' l i da 38x33 tm a 127 x 104 cm. eper porare var iabi l i da 22,7 a l8 l5 Kg.

    Da Engineering lndustries News Seruice.

    tloTlzlE DAL M0il00 lf0TlzfE DAL M0il00 ltoTtzlE DAt M0t{00POMPE PER TE INDUSIRIE DEtlA BIRRA,DEI PRODOI AlIi/IENIART,DEI PRODOTI CHIMICI ED AFFINI

    Pompe parlicolarmenle studiate per ilconvogliamenio di prodotti chimici, d di-sr i l la t i legger i e d i a l t r i l iquid i nel le in-dustnie della birra, dei prodoti alimen-tari ed affni, sono sfate inrodoe dallaThe Albany Engineering Co. Lfd., lidney,Gloucestershire, Tali pompe sono gpecial-mente raccomandale per il travaso di ca-r ichi l iquid i entro a del le autociserne e,per lale applicazione, possono essere co-mandae direamente dalla presa di for-za del la scaola del cambio.

    Le pompe, nole come tipo { B,!. ', so,no disponib l i con bocche di t re d imen-sioni (2th", " e 4") e le parti in contattocon il liquido sono fabbricate, secondol'impiego richiesto, nei seguenti mafe-r ia l i : ghisa ed accia io per g l i mpieghigenerali; bronzo ad ala resistenza ebronzo fosforoso per resstere alla corro-s ione normale; accia io inossidabi le oer laresis lenza al la corrosione e per evi tare lacontaminazione dei prodotti; allumnioquando siano impornt tanlo la resisien-za alla corrosione che la leggerezza,

    Sono munite di cuscineti a sfere oro-tetti e montati a distanza per impedirela contaminazione dei prodotti da partedei lubrificanli, menlre per impedire lefughe dei liquidi vi sono quattro fenuiemeccaniche. Vi sono degl i ingranaggi s in-cronizzalori per impedire che gl ingra-naggi di pompaggio possano interferirefra di loro.

    Per quanlo siano leggere, relativamen-te, tali pompe consenlono di ottenere del-le portate elevafe. ll modello da 3" (76,2mm), ad esempio. che pesa 0 kg, ha unaporaa di 522 ltri al minuro, di 82 lirria

    ,|000 giri al minuto, e di 1023 lir,,i al50O giri al minuto.

    Da Mechanical Engfineering lrlews Servke.

    NUOVO VRRICEITO PORATII.EUn nuovo verricello portatile, a coman-

    do meccanico, monlaio su rimorchio, ilmodel lo 21, che ha una capaci d i sol le-vamento con s icurezza di 2,5 ionnel late.ed azionato da un motore Diesel a due

    ]IITIZIE DAL MtIIIDfl ]IfITIZIE DAL MfIIIDfl ]IfITIZIE DAt Mfl]IDflSPERIMENTARE - N. 7 . 196? 343

    cilindri della polenza di 8,5 Hp, starosviluppao dalla Thompson Brot. (Engi-neers) Lrd., Archery Road, London S.E.9,

    I carichi vengono sollevati ed abbassatisempre soto il comando del motore eduna scaola di cambio del tipo autocrroper servizio pesane, con re marcie avan-t e una indiero, consente all,operaiorela scel ta d i una veloci t del la fune adat-ta al tipo di carico. Tali velocit varianoda 6 a 20,4 meri al minuto per il solle-varhenlo, menlre per l'abbassamento vi una velocit massima di I4.5 meri alminute. Con tale possibilit di regolazio.ne dei carichi come slrut?ure in acciaiopossono essere calali in posizione esalfae i fori di imbullonamento possono essereaccurafamen cenirati. ll verricello si gi dmosrato utile nella coslruzione deipiloni per le linee di rasmissione dell,in-dustria della distribuzione dell,eneroaelettrica,

    Da Engineering Indudries News Service.

    NUOVO CARREII,O RIBAITABIIEPER CARICHI FINO A t225 Ks

    Un "dumper" a qualtro ruote. carrelloribaltabile tipo Roughrider 30, coman.dato da motore Diesl da l0 o da 12HP, e capace di porare carichi fno a1225 Kg, stao di recente sviluppalodalla he liner Concrete Machinery Co,Itd. Park Road, Gaeshead B, per serviziopesanle in grandi canieri di coslruzione.

    La macchina una versione pi grande epi potenle dei "dumper" da 770 e daI l55 Kg costru i t i dal la Compagnia, r lan-tiene la coslruzione con lrasmissione tulain linea (n cinghie n catene) e le ca-ralleristiche di facle maneggio dei mo-delli minori, La cassa pu essere ribaltatamanualmenle o con comando idraul ico; inahernativa pu essere fornifa una cassasollevabile mediante gru.Da Engineerng Induslries News Service.

  • ALTI BASSI

    bilanciamento musicaleTutt i gl i ampli f icatori - o quasi tutt i - hanno reqolatori deibassi e degl i alt i . Tutt i i regolatori dei bassi e-degli alt i ,non innaturalmente, aumentano e.diminuiscono i l l ive-l lo deibassi e degl i alt i , ma la simil i tu'dine f inisce oui!l l regolatore dei bassi sul QUAD varia sia I pendenza srala frequenza d'attacco mediante quattro circui[i discrimina-tori di eguale impedenza. I canali ono sincronizzati in moooda el iminare sfasamenti cosicch garanti ta la buona r i-produzione stereo in tutte le condizioni.ll regolatore degli alti funziona in modo intermedio tra unarsposta. a pendenza variabile e a gradino variabile in mododa regolare la bri l lanza musicale pur mantenendo un naturalebi lanciamento armonico.ll comando di livollo pu essere regolato entro 0,s dB da 20a 20.000'Hz mentre la bont d.elle ltre regolazioni garan-t i ta entro 1,5 dB r ispetto al le caratterist iche nomin;l i dil ist ino.Naturalmente, quando si {ispone. di sorgenti audio d'alta qua.l i t,.1a presenza dei regolatori di tono diviene superf lua, manel trattempo, rispettato il blanciamento musiiale nei vo-stro ampli f icatore?

    Per la.pi i t fedele r iproduzione del suono originale. Ecco i l no-stro slogan da l5 anni a questa patte che pure l'obiettivodelle nostre realizzazioni da almeno il doppio. Informatevipresso il vo-stro. rivenditore sulla Iinea di diparecchi OUADper I 'Alta Fedelt, oppure scrivete a Ref. 'H.F. AcousticalManufacturing Co. Ltd., Huntingdon. Huntingdon 361.

    IETHE ACOUSTICAT MANUFACTURING CO., LTD.

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  • SPERIMENTARE - N. 7 - 1967 345

  • c', ed sincera: non vedo invececome possa sussisere se derivata dapenne d i pavone appl icate sul corpoda corbaccio bugiardo! Bene, ora chemol t i d icono che i c i rcu i t i in tegra-ti sono prodoti prettamente indu-st r ia l i , senza a lcuna possib i le appl i -cazione >, si ripete las i tuazione d i quando i t ransis tor eranoai pr imordi : e perch a l lora, i so l i t i g l i sper imena lor i anle l i -terarn non pongono mano a l la b i ro enon c i d icono dei loro esper iment i?Modest ia? Eh s . . . cer e facce d i acc ia ioa l Vanad io . . .

    Aftendono, essi, e verranno poi fuo-ri col loro bel componimeno fra -magar i - ss i mesi , documenandosinel fratempo su queste nole, e di-cendot . . Quando anni fa sper imenta-vo con i pr imi c i rcu i l i in iegra i . . . > .

    Ecco fatlo; dalo a Cesare ci che di Cesare, nonch del la banda Bas-sotti. dar al letlore ci che dellettore, ovvero un articolo su di unareale novi t per i l campo degl i sper i -

    F I G . ]

    mentatori.La maferia, essendo nuova per qua-

    si lut i, mi cosfringer ad una traa-z ione p i completa del so l i to : vorre ipresenlarvi subilo subio alcuni inters-santi apparecchielt i che usano i circuitiin tegrat i , ma sarebbe d i f f ic i le a chi ignora cosa sano g l i

  • / ' -

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    F I G . 3la flgura simbolizza il proce*o costrullivo di un tipico circuito integrato (Motorola).I componenti che costiluiscono il complesso eletlronico illuslralo sopra, yengono integrati sulla plastrina che si vede (molto ingrandita) sullasinislra. La piasfrina, a sua volta, poi fissata in un contenilore da tranrislor, munito per di dieci rerminali (al cenfro). A destra, inflne, si vedela fotograffa del conlenilore aperto, che reca al centro la piaslrina; l'immagine ingrandita quatho volte, escendo il cicuito integrato largoappena nove millimetri.

    bil i. Oggi per v' una ecnica nuovache consente, in fato di miniaturizza-zione, un progresso tanto sensibile,che si pu ben dire che la riduzioned'ingombro, rispetto agli apparecchiransistorizzati su circuito sfampao,s ia par i a quel la consegui ta da que-si ult imi nei confronti dei complessie valvole col cablaggio a f i l i e ca-veti.

    Questa nuova ecnica viene detta < dei

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

    circuiti integraii > ed ha due ineditipunti di forza: essa virlualmente abo.lisce i collegamenti fra le parti (colle-gamenti intesi come conduttori chepartono da un terminale e g iungonoad un altro di un'altra parte) ed aboli-sce la distanza fra i componenti stessiche sono ricavai da un solo materiale,e separai unicamenfe da un isolane di quel tanto che basta edel lo spessore d i qualche mi l ionesimo

    di mi l l imetro.

    La nuova tecnica permee di con-cenrare in una p ias r ina lunga f remi l l imetr i ; larga due, a l ta 0,35 mi l l i -metri, un circuito amplif icaore com-prendente l2 transstor, I diodi, 9resislenze. Scherzo? No, nien'affatto:io scherzo sempre volentieri, ancheroppo: ma mai quando parlo di cosetecnche. Qualcuno dir che non possibile ci che vado affermando poi-

    347

  • Emett i toreBaseCol let tore

    FIG. 4

    cne sr lratta di misure inferiori a quel-le di un solo diodo. vero, ma avetemai provato ad osservare tale pezzoda vicino? ll < vero > diodo unamicroecopica piastrina di semicondut-tore che quasi non si vede: tutto i lresto involucro, connessioni, chiusu-ra ermetica, eventuale raffreddatore.Pensate quindi come sia facile cosi-fu i re un d iodo mig l ia ia d i vo l te p ipiccolo del normale modello: bastaprendere una microscopia qualsiasi ba-se d i semicondut tore e deporreper via chimica o elettrolit ica su di essaun semicondutlore ed... i l gioco falto: con , una giunzione P-N nonabbiamo forse i l nostro bravo diodo?Owiamente in casa non potremo maicompiere con successo quesfe ope-razioni: le compiono invece e con( molo > successo i costrultori di cir-cuifi ntegrati.

    S, perch l'lCS (ovvero: INTEGRA-

    348

    TED CIRCUITS) nella forma pi usatanull 'altro che un assieme di strati con-duttori, isolati e di semicondufiore Ped N, drogai in vario modo: s daformare dei transistor, diodi, resisten-ze ed inlerconnessioni necessarie!

    Compiuta l 'operazione, si ha unmicro-monolito: un apparecchio com-plelo che per funzionare necessita so-lo di una sorgente di segnali, di uncarico e di un alimentatore!

    Esistono, vero, alcuni componentiche < danno fastidio > ai costruttori dicircuiti integrati: essi sono i conden-satori di noevole capacit e le impe-denze parimenti ( grosse >i ma nonpotendo < inegrare > queste parti (co-s come d'altronde i rasformatori) iprogettisti dei microscopici apparaihanno elaborato una particolare che dice: se non puoi integrarlo,integra ,. qualcosa > che funzioni nel-

    SPERIMENTARE - N. 7 . 1967

  • l ' dentica maniera. Per esempio, oc-correndo un trasformatore d'accoppia-mento con ingresso ad alta impedenzaed uscia bassa, i l progeista ottiene i lmedesimo scopo con un lransistor < inpi > collegato a colletore comune;occorrendo un condensatore di disac-coppiamenlo i l progetlisla usa uno sull 'emettitore: occorrendoun circuito a tre transistori accoppiatoa trasformaori per avere un tal gua-dagno, i l progetista usa un circuitoa nove t ransis topi che d i l guadagnomedesimo senza accoppiamenti indut-t iv i . . . e cos v ia. 'Quals ias i e lementoteravalente pu essere reso pi omeno conduttore, isolanle, o semicon-duttore con un < drogaggio > oppor-tuno d i a l r i e lement i a f f in i , e lanuova lecnica permette di creare le pi o meno condutrici chesi desiderano con un aumento di spe-sa quasi nul lo : va le a d i re, che a lcostrutore dei circuiti integrati, l ' in-serz ione d i un l ransis tor e qualchediodo in p i o in meno, in un mono-lito, viene a costare un'inezia: e cipermette soluzioni invero particolari,nei confronti della necessit del cir-cuifo.

    Per una migliore comprensione, ve-diamo come sia un l i-pico esempio di circuito a transistor:esso appare nella figura 4: si trata diun complesso formato da uno stadioamplif icalore dall 'aspetto assai... ca-

    nonico. Le d idascal ie re lat ive i l lust ra-no < I 'arcano >: ovvero la formaluraeletrochimica di un diodo ed un tran-sistor secondo il processo planare pervia elelt rochimica. Ci che forsepi meravig l ioso, in quest i u l t rami-niaturizzati complessi, che le sono (prese singolarmene) ad altaqua l i t : i t r ans i s o r i u t t i a l S i l i c i o etuti .Planari, dotati di una elevafa fre-quenza d i tagl io e d i un ot t imo gua-dagno: le resislenze ad aha stabil ite basso rumore... i diodi ad alto affi-dameno e doati di un rapporto diresistenza avanti-indietro assai supe-riore a guello possedulo dai modell iconvenzionali che noi usiamo tuti ig iorn i .

    Ma... dir i l lettore, se per caso iofaccio un solo transisclr, nelcrcuito integrato, cosa succede? De-vo getare via tutfo? Beh, ecco, quicasca un po' l 'asinello... o se non cascaproprio, almeno incampa: effettiva-

    F I G .

    eSPERIMENTARE - N. 7 - 1967 349

  • Rtt

    01

    Dz

    0

    FIG. 7

    350 SPERIMENTARE - N. 7 , . 1967

  • Imente danneggiando una sola partedel circuito spesso l ' lCS non pi uti-l izzabile. Puntualizziamo, per: non pi uti l izzabil i, forse, per gli usi origi-nariamente previsti, poich ogni circui-to integrato non ha un solo ingresso eduna sola uscita, ma lanle possibil i tdi iniettare un segnale e tanti reoforiove lo si pu ricavare amplif icato; i lletore si potr rendere conto di ciosservando i circuiti t ipici che riportoindicativamente. Quindi, nel funesto senon impossibile caso che un impiegoimprudene faccia saltare una partedella piastrina, v' senz'altro un'altra a l g iornoin quel progredito paese ,ed ovvio,nel Surplus s rversano decine di mi-gliaia di pezzi malriusciti, che hannoqualche imperfezione di < natura

    Questi ( ICS di seconda scelta >hanno generalmente una funzionecompromessa ma sono venduti a cifreirrisorie, sulle due-trecento l ire alpezzo; gli sperimentatori, malgradosappiano che il monolito non delutto efficienle, schema alla mano ela-borano applicazioni diverse rispettoall 'origine, ed i l mercato fiorentis.s imo!

    ll che confuta praticamenle l 'obie-z ione basi lare che qualcuno ha volutomuovere agli < integrati >: cio cheessi vincolano la l iberl di progetto.In effetti, ben pochi componenti opremontaggi elettronici lasciano tanospazio alla fantasia del progettista;l 'unica differenza reale, rispetto al< passato > che il ragionamento delprogetisa deve essere impostatc inmodo diverso; un empo si diceva:< mi serve la tale funzione, quale se-rie di pezzi la possono attuare? >.

    Oggi si pu dire: < Mi serve la talefunzione, ed i l circuito integrato Xla pu compiere, se io creo le condi-z ioni ind ispensabi l i . . . vediamo di s tu-d iar le >.

    Da molto tempo gli appassionatiaffermano che con l 'elettronica si pufare quals ias i cosa: g l i ( ICS , ren-dono pi pratica la verif ica della tesi,permettendo di... ( fare qualsiasi co-sa > pi facilmente.

    Sarebbe tempo, ora, di vedere comesi usano i microcircuiti, ma il lemarichiede uno sviluppo che ora'assorbi-rebbe iroppo spazio: quindi necessa-r io r imandar lo a i numer prossimi ,ove pof remo anche vedere alcuniesempi pratici d' impiego fra cui unsemplice ricevilore, un otofono, un am-plif icatore d'anenna, e altri interessan-t i tecnic i .

    CONTINUA NEI PROSSIMI NUMERI

    Un otofono realizzato dall'Autore mediante un circuilo inlegrato Siem&i, clre si vcde sul pannellino, a sinislra, Que3to apparec.chio, con molti altri, sar dscritto nei prossimi numeri, ove una seconda part concluder l'articolo qui iniziato.

    FIG. 8

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967 35r

  • ESPRESSIONI MARINARE

    Che la noslra epoca sia caratteriz-zata dal movimento turistico un as-sioma che non necessifa di dimostra-z ione. In ogni c i t t , in ogni paese perpiccolo che s ia, ch iunque, nel l imi tedel le propr ie possib i l i t f inanziar ie ,approfitfa ormai di qualsiasi periododi tempo libero per evadere dall 'am-biente in cui vive normalmente e spo-sfarsi verso le pi svariate localit.Numerosi sono poi g l i i ta l ian i del l 'en-tro terra che, sollecitai dalle mostrenaut iche, come ad esempio quel lainternazionale d i Genova, aspi rano a lpiccolo lurismo nautico considerandoche questa attivit oltre a procurareun del iz ioso svago s i d imostra par t i -co larmene salubre. L ' l ta l ia con i suoi9000 chi lometr i d i cos le peninsular ied insulari non rappresenta certamen-te un ostacolo a quesfo loro deside-rio.

    Purroppo dobbiamo constaare chepur essendo def in i t i g l i i ta l ian i unpopolo di navigatori, roppi di essiignorano quel min imo di nozioni chesarebbe indispensabile conoscere al-fne di afirontare la nuova avventurasenza correre l 'alea di brutte sorore-se o comunque per evifare delle pes-sime figure nei confronti di chi piesperto.

    Compto di questa breve rassegna,a l la quale cont iamo dedicare a lcunepuntae, di metere in grado i gio-vani , ed anche i non p i g iovani , ein particolare modo quell i che vivo-no nell 'entroterra, di addenlrarsi inun campo alquanlo ost ico nel quale,sia ben chiaro, le massime soddisfa-zioni si otterranno dopo aver acqui-sito una buona esperienza.

    In primo luogo prenderemo in esa-me alcune definizioni proprie del l in-guaggio nautico lenendo presenfeche, se si esclude chi viva a strettocontato con gli ambienti maritt imi,la maggior pare di coloro che conil mar hanno poca dimestichezzasono usi ornare le loro espressionicon frasi che hanno letto in romanzid i avventura, magar i dovut i a l la pen-na di ottimi scrittori ma generalmen-te poco ferrati in cose nautiche. Neiloro discorsi, ad esempio, ricorronofrequenlemente le due orribil i parole> e < babordo > che rego-larmente deslano ironici sorrisi ai ma-rinai delle nostre navi che le sentonoripetere con enfasi dai turisti nostra-

    352

    ni . S i t rat ta d i paro le der ivae dal lal ingua f rancese e che i l l inguaggiomar inaro i ta l iano r ipudia. sa a signifcare di una nave o p i sempl icemente < asinisira >, < fribordo > indica invece< il lato a dritta )> oppure .A questo proposito opportuno ri-cordare che il termine < a desra >>in mare non si usa ed sosituio dal-l 'espressione (a dritta>. Sfruttata neiromanzi televisivi per i giovani, enon solo in quesi la parola < ciur.ma >>. Si tratta di una antica parolache.era usata per definire i vogatoridelle galee, generalmente schiavi, eche adoperata attualmente assume-rebbe un caratere oftensivo; essa sost i tu i ta da e ta lvo l -ta da < genle > (esempio: gente dimare). Gli esordienti devono imoa-

    t = p a g l i u J o , l - b a n c h i , 3 : c c h i e n a b . s p a l t i c r a o t p e c c h b , 4 = p o r r c i l o , 5 = r c d l l i , : driro di poppa.

    NO7, I ONIDI TURISMO

    NAUTICOdi Piero Soati

    rare che a bordo non esistono cordema bens dei cavi, delle funi o deicanapi, che non si rema ma si voga,

    Un altro brutto francesismo laparola che deve esseresosfituita da imbarcazione (o barca avela, barcaccia, ecc.). Un cavo od unacatena non si t irano ma si >(quindi dire alare invece di irare).Per fissare un cavo non si dice le-gare ma .

    Tolda, un modo d i re ant iquatoche costituio da < copea > o . A questo proposilo buona nor-ma ricordare che quando un ogget-to cade dentro bordo non si devedire che caduo per terra ma bensche caduto in coperfa, sul ponfe osul.pagliouolo se si trata, in quest'ul-t imo caso, d i una imbarcazione.

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

  • IMBARCAZIONI E IOROPRINCIPATI CARATTERISTICHE

    Fra le pr incpal i imbarcazioni a re-mi si possono avere quelle in legnocon fasc iame cuci to qual i le lance, leio le, le baleniere e i bat e l l i : quel ledi t ipo la t ino, avent i i l fasc iame lon-g i tudinale inchiodato sul le ord inate(si chiamano ordinate le sezioni tra-sversali della barca). Atualmente co-me noto molti scafi sono costrui icon maerie plastiche.

    Le par t i pr inc ipal i d i una imbarca-zione sono: < la chiglia > che costi-u i ta dal l 'e lemento p i basso del labarca e che va, lungo la l inea media-na , da poppa a p rua co l l egando ' l eossature trasversali in modo da riu-n i re i l fasc iame dei due f ianchi del labarca; che i lpro lungamento del la chig l ia nel laparte anteriore; che serve a chiudere a poppa l 'ossa-tura del la barca ed a l quale inne-sato i l t imone. l l fasciame eslerno,coeituito dall ' insieme di tavole in le-gno, f issate alle ossafure e che serveda rivestimenlo. < [a frisata >, dettaanche rappresena l'orlosuperiore dell ' imbarcazione ed in es-sa trovano posto le , in-cavi su i qual i poggiano i remi , o g l i< scalmi >> cio dei pioli in legno aiqual i sono' in f i la t i i remi f rami te (anello formao con un pez-zo di cima).

    In una imbarcazione si trovano inol-tre le ordinale, delle quali abbiamoparlato pi sopra, < le serrelle > unaspecie di pagliuolo fisso, i l pagliuolo

    o i l pagliuolato, cio un tavolato ge-neralmente mobi le e sol levabi le , checopre i l fondo della barca, < i ban-chi > palchetti trasversali sui quali seg-gono i vogaori, < i sedili >> posti a-orno alla poppa, lo < schienate > .o< spall iera >, una avola collocata ver-ticalmene a poppa e che detta an-che < specchio di poppa >.

    Nel fondo nella barca, verso i l cen-ro, si trova un foro detto < leggio >o < all ievo >, i l cui scopo di farscolare l 'acqua quando la barca t i -rata in secco. l l turacciolo, general-mene di bronzo o di sughero, cheserve a turare i l leggio, detto o .

    La parle aneriore di una imbarca-z ione o d i una nave quals ias i s i d ice( prua > o < prora >>. Essa ha una for_ma di cuneo con superficie legger-mente convessa, alf ine di dividerecon facil i t l 'acqua ed ofirire la mini-ma resistenza al moto. La parte po-steriore di una nave detta invece< poppa >. Essa generalmente ha unaforma fondenggianfe in alo, menrein basso assume la forma di un cuneocon superfici leggermente concave al-lo scopo di consenlire all 'acqua di scor-rere pi facilmene lungo i f ianchi.La pare intermedia della nave, frala prua e la poppa, detta < partemaesfra >. Dividendo, idealmene, labarca con un piano trasversale-veri-ca le, nel punto d i massima larghezza,si ha che di-vide lo scafo in due parti e preci-samente < la parte prodiera >, detta e . l a(parfe poppiera> cio .

    La l inea per cui la superfcie oriz-zonta le determinata dal i ive l lo l iberodelle acque taglia la superficie ester-na dello scafo defa

  • t|ll

    Tut t i , o quasi , sanno cosa s ia ungeneratore d i t remolo: quel l 'osc i l -lalore che serve ai musicofl i per ren-dere. . . > ossia v ibrata, unaesecuzione romanica o iazz.

    In genere, codesti apparecchi con-stano di un oscil latore a frequezamol to bassa - a lcuni Hz a l secon-do - e di uno sladio separatore-am-pl i f catore che inser isce i l segnale f radue sadi del l 'ampl i f icatore per chi -arra servito, in modo da modularel'audio e

  • ffiw

    Semplicemente, noi abbiamo sviluppato un generatore di tremolo cos

  • Ed ecco la < trovata >t che rendediverso i l nostro progetto: alla Lp accoppiata una fotoresisenza FR I ,la cui resistenza intrinseca dipende,is tante per is tante, dal la luce del lalampadina. Essendo questa lampeg-giante anche i l va lore del la foores i -s fenza osci l la d i con inuo f ra un min i -mo ed un massimo.

    Se s i cq l lega FRI in para l le lo a l con-f ro l lo d i vo lume di un quals ias i ampl i -f icatore, la resistenza < vibrer > con- inuamenie in accordo con g l i impuls ierogat i dal TRl : quindi anche i l suonoamplif icao in proporzine,come se qualcuno ruotasse velocissi-mamente avant i e ind iet ro i l contro l lo

    d i vo lume, poniamo, c inque o sei vo l -e al secondo.

    da notare che Lp ed FRI possonoessere poste lontano dal complessoformato da TRI e TR2: quindi la con-nessione dei lerminal i de l la FRI a lpotenziometro dell 'amplifcatore servi-to pu essere diretta, eviando ognicausa di ronzio, innesco, perdita di se-gna le .

    La fotoresistenza sar scelta in baseall 'amplif icatore, e pi propriamenteal valore del suo potenziometro divolume. Se si trata di un complessoa valvole, i l potenziometro potr ave-re un valore di 500 kf), oppure di MO: nel caso, un effetto di vibratopi che buono si oftiene da un ele-

    mento che f ra la i l luminazione com,plefa ed i l buio assoluto presenti deivalor i compresi f ra . l00 kO ed.a lcuniMOr ad esempio la fotoresisenzaTPM/r - G.B.C. D/118-12.

    Volendo modulare un complesso t ran-s is tor izzao, che impieghi un conro l lodi volume da 5 o l0 kO, ovvio chela TPM/I non pu essere usata: ser-vir invece una foloresisenza che pas-s i da poche cen inaia d i f , ) a l la luce,a qualche mig l ia io o d iec ina d i mi-g l ia ia a l buoio. In ef fet i i i l va loremassimo non importante: quel loMINIMO che interessa.

    Una fotoresisenza del genere laG.B.C. D/118-7, che var ia da 20 kOa 200 O: proprio ci che a noi occorre.

    ConrHerato lo scerso numcro di parli checompongono l'appamcclrio, c la por:ibili.l d'u:are dci componcnti dal minimo in.gonrb'ro, non inopfortuna una rcalir-zazione minlafurirzala.Tale appunto quclla del prototipo chesi vede in celcc. Come contenhore usatosn vscchio schelmt per media frequenzalll cavo chc rorgp, dellr sornnr dclloschenno, quello chc pcta la tonsionalla lempadinr, fisgata direttamcnte sullochassls dell'arplifirelore servho, con taf otoresbtenza relaliva.

    SPERIMENTABE . N . 7 - 1967

  • II. MONTAGGIO

    ll fato che il generatore di remolosia del tu t o indipendente dal l 'appa-recchio servifo e che fra i due nonsiano necessarie connessioni di sorta,percorse da segnali audio deboli, assai producente ai fni di evitareeventuali diffcolt di cablaggio. San-do le cose come sono, non vt pauradi captare a lcun ronzio e d i in iet tar lonell 'amplif icatore, n si averte la ne-cessita d usare cavetti schermati, par-ticolari accorgimenti coslruttivi o spe-ciali disposizioni dei pezzi.

    La fotoresisienza, come abbiamcdeto, non far parte del generatore,ma sar montata in un tubeo erme-icamene chiuso ove rover postoanche Lpl. Tale tubelto sar posto ac-cano al controllo di volume dell 'am-plifcatore ed i terminali della FRI sa-ranno direltdmente saldati alle l in-guete del potenziometro. Un caveltobipolare comune, non schermato, col-legher poi Lpl al complesso formaoda TRI e TR2 che pu essere costruiosu p las l ica forata ed a l loggia lo in unascato l ina quals ias i in funzione d i con-tenitore che possa accogliere anche lap i l a < B > .

    I collegamenfi del generatore nonsono affallo critici. Sar suffciente nonfare errori nell ' individuare le connes-sioni del trasformalore ,e dei transi-stor, rispetare le polarit, ed i l tutofurtzioner subito e bene.

    Per l 'uso, vi sono due diversi con-t ro l l i : Rl ed R3.

    ll primo regola la frequenza d'inne-sco dei lo s tadio del TR, quindi deter-mina la del vibrato, e divolta in volta sar ruotao di quel tan-to che d i l migliore effeto nell 'ese-cuzione musicale. L'altro regola l 'am-plif icazione del TR2, quindi anche laminma e la massima accensione del lalampadina: sar da regolare per laprofondit voluta. Se posto al mas-s imo, Lpl baluginera appena appenae la var iaz ione d i res is tenza del laFRI r i su l t e r qu ind i m in ima : i l chedeterminer un effetto di vibrato ap-pena ud ib i l e .

    Se invece R3 sar regolato per unvalore in fer iore, la Lpl emaner degl sgrazz di luce assai pi fori, e diconseguenza anche l 'effeto di vibraorisulter molto pi-evidene.

    SPERIMENTARE - N. 7 - 1967

    Gli appareccbi B & O incontra.no un silccessldi aendita in tati i paesi per le loro qualit tecnicbe

    e il d,isegnl di aaanguardia cbe li d,istingue,

    Possedere un prodotto di qual i t e avere nel la propra casa dei ma-gnif ic i apparecchi, come. ad esempio, un registratore o un complessostereo B & O, una ambizone di tut t i . A questo piacere si aggiunge lasicurezza che i prodotti B & O sono venduti unicamente da organizza-zioni al tamentg qual i f icate nel la vendita di prodott i radio.Nel mereato mndiale dei fabbricanti d'elettronica, la marca B & O ga-ran t isce prodot t i d i p r ima qua l i t , e i c l ien t i p i es igent i , per iqua l iil prezzo non . la sola condizione, preferiscono questi apparecchi carat-terizzati da una tecnica d'avanguardia e da un disegno elegante esobrio, secondo le mig ior i t radizioni danesi.Per.ch quindi dovreste accontentarVi del meno, potendo il pi?

    BEGISTRATORE STEREOFONICO SEMIPROFESSIONALE TBANSISTORIZZATOBEOCORD 2OOO DE LUXE K

    _'@_ffiREGISTRATOFE STEBEOFONICO SEMIPROFESSIONALE TRANSISTORIZZATOBEOCORD 2OOO DE LUXE T POFTATILE

    357

  • tnarsislO rvatt!

    Ecco un complesso ideale per cantieri, propagandisti e comizianti, allenatorisportivi, e per altre persone che devono parlare ed all,aperto: sifratta di un amplificatore da l0 w costruibile con DUE soli transistori epoche altre parti.

    L' introouzione sul nostro mercatodei transisori di fore potenza ADZ11,ADZ12, ADY26, ha concesso ai ra-dioamatori ed agli sperimentatori lapossibil i t di intraprendere interessan-i sudi nel campo delle otlenue dai semiconduftori.Oggi chiunque pu provare invertitorid i 100 e p i W o ampl i f icator i audiodi pari potenza.

    In questo articolo non vogliamo pe-r suggerirvi una realizzaione cos er d i f f ic i le , amic i le t or i , maun progelto che, seppur dotato di in-feriore potenza, bri l la per la sua sem-plicit. Potrebbe parere folle, l ' ideadi sugger i re ad un pr inc ip iante i lmontaggio d i un ampl i f icaore ransi -storizzato da l0 W, eppure con l ' im-piego dei l ransis tor i ADZl l , la rea-lzzazione pu risultare tanlo sempli-ce da essere alla portafa di tufi i .Nel la f igura l , i l lus r iamo lo schemadel complesso; contiamo le parli usa-te: sono appena 13! Come vedete lanosfra affermazione relaliva alla sem-pl ic i senza meno ver i t iera.

    L'amplif icatore in sosfanza costi.lu i lo da un solo sadio, serv i to da un

    358

    push -pu l l d i ADZ l . l l push -pu l l d i -rettamene pilotafo dal microfono, cheessendo del t ipo a carbone, induce sulprimario del trasformatore Tl suffcien-i

  • F :

    TRlADZ't1

    M KCARBONE

    RI3300w

    T2

    ilT1

    I transistor di potenza sono montati sulfondo dell'amplificatore, come si scorgeda questa lgura,

    SPEBIMENTARE - N. 7 - {967 359

  • ffiv/rl-],lry

    omobil istico possono fornire senzacadue d i tensione r ip ide e f ransi tor ie .

    Per f in i re l 'esame del lo schema, no-feremo per ult imo il cir 'cuito formaoda C3-C4 ed Sl -S2: quando i l doppiointerruttore chiuso l 'amplif icaorediventa un. . . mul iv ibratore, e dal l 'a l -toparlane scaturisce un forle ruggitoche pu servire per richiamare l 'atten-z ione degl i ascol tator i pr ima d i d i f -fondere un messaggio.

    Inut i le d i re che normalmente Sl -S2devono essere aperti, quindi i l doppionterrultore pu essere del genere conritorno a molla... cero per che di f f ic i le d iment icar lo inser i to dafo. lospaventoso rumore irradiao dall 'alto-par lane quando TRI e TR2 osci l lano.

    MONTAGGIO

    Per i due ransisori necessariofare uso di un radialore, poichessi dissipano una pofenza maggioredi quella che possono irradiare inaria senza dissipatori. Tale radiatorepu essere i l model lo G.B.C. G/167-18che gi forato di fabbrica per tran-sistori con involucro ( TO-3 > comeque l l o deg l i ADZ l l .

    Praticamente la disposizione delleparti pu seguire lo schema elettricoe TRI-R2 possono essere montati fraTl e T2 usando come supporo gene-ra le uno chassis metal l ico.

    Le altre parfi - resisfenze, conden-56t9pi - possono essere sistemae subasete poracapicorda isolate.

    Col legando Cl e C2 necessar iofar at tenzione a l la loro polar i t . Nonsi pu dire che una messa a puntosia stretfamente necessaria, per a se-conda del la marca e del t ipo del la cap-sula microfonica usata i l va lore del laRl pu essere pi o meno esatfo. Noiabbiamo usao una Siemens e lefoni -ca acquistata in un magazzino d i r i -cambi per r iparator i - insfa l la tor i d i im-pianli inferfonici, o con la nostra cap-sula i l va lore d i 330 O s i d imostraesatto: usando una capsula Face, o Pe-rego, o Ericsson o altra pu esserenecessario ritoccare Rl in pi o inmeno.

    Duranfe le prove, necessario ap-p l icare un car ico a l l 'ampl i f icatore:se non avete sotlomano un altoparlan-fe o una l romba da 10-12 W, nonazionate l ' in lerrut tore. . . ( per cur ios i - >: potresfe mandare fuori uso T2,oppure i transistori !

    SPERIMENTARE . N. 7 - 1967360

  • STABILIZ ENSIONEPER AP LEVISIVIl l nuovissimo stabilizzatore diuna lunga vita al vostro televigarantisce un'alimentazione di

    tutto rivoluzionarie assicura

    frequenti della tensione, checon frontale in plastica di

    . La sua accurata costruzionedel televisore contro gli sbalzisul suono. ll mobile bicolorer il quale non necessario

    nasconderlo o mimetizzarlo. tori dal mobile evitandone ilsurriscaldamento. Lo stabil statico, ad alto rendimento.magneticamente schermato, si I nostro stabilizzatore inoltreprotetto nel riguardo di mente sotto tensionetArt. 2.2.02 delle norme CEI), a presa di entrata.

    ESSO TUTTI I PUNTI'ORGANIZZAZIONE

    G.B.C. IN ITALIA

    DATI TEGNIGI:Potenza: 200 e 250VA.Tensione di entrata: 125 -Tensione di uscita:' 220 V.Regolazione: automatica -tensione di entrata fino a

    2o/e per variazioni def la

    361SPERIMENTARE - N. 7 - 967