Speranza si insedia domani - · PDF filePrimo piano | IL RISCHIO SISMICO | di SAVERIO PUCCIO...

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6 Domenica 27 novembre 2011 Speranza si insedia domani Il neocommissario per l’emergenza rifiuti avrà un mandato pieno fino al 31 dicembre Ambiente e territorio Passaggio di consegne con Melandri Nel 2012 sarà lui il “liquidatore” Primo piano | IL RISCHIO SISMICO | di SAVERIO PUCCIO CATANZARO - Domani Graziano Melandri, com- missario dimissionario al- l'emergenza rifiuti, cederà la guida dell'Ufficio a Vin- cenzo Maria Speranza. Sarà, con molta probabilità, l'ulti- mo passaggio di consegne dopo quattordici anni di av- vicendamenti su una poltro- na risultata particolarmen- te scomoda, con continue in- chieste giudiziarie che han- no interessato la depurazio- ne prima e i rifiuti poi. Sarà l'ex questore di Reggio Cala- bria a condurre l'ultimo me- se e mezzo di commissaria- mento della Calabria, prima della fase di passaggio delle consegne che inizierà con il nuovo anno senza i poteri in deroga propri di questo uffi- cio. Finisce un'epoca, dun- que, che ha vi- sto la Calabria accompagnata nelle sue gran- di emergenze con risultati non certo posi- tivi, dal mo- mento che sia la depurazione, tornata alla ge- stione ordina- ria da due anni, che i rifiuti, di- mostrano di non avere otte- nuto alcun mi- glioramento si- gnificativo. Lunedì, dunque, Speran- za prenderà in mano le redi- ni di un'emergenza mai ri- solta. Con la Calabria che continua a non avere disca- riche a sufficienza, e le po- che esistenti sono quasi sa- ture o realizzate in zone che pagano ogni ondata di mal- tempo, senza impianti tec- nologici, con il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro in alto mare e, cosa ancora più grave in ter- mini di prospettive, intere province che non hanno nemmeno il minimo di auto- nomia, come accade a Vibo Valentia e in gran parte del Cosentino. Su questi temi dovrà confrontarsi l'ex capo della Polizia di Bari, ultima Questura guidata prima del pensionamento. Nella con- sapevolezza che la gran par- te delle scelte, ormai, do- vranno essere fatte dalla po- litica regionale che, con il nuovo anno, riprenderà pie- ni poteri sul settore. Il decreto di nomina di Speranza, catanese di origi- ne, è fermo sulla scrivania del presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, e la firma dovrebbe arrivare entro la mattinata di lunedì. Un atto dato per scontato, al punto che è già stato orga- nizzato il passaggio di con- segne. A dimostrazione che non si intende perdere altro tempo, dopo che le inchieste giudiziarie degli ultimi tem- pi, soprattutto rispetto alla discarica di Alli di Catanza- ro, hanno di fatto stroncato ogni attività, andando a col- pire i vertici dell'Ufficio emergenziale. Il decreto di nomina dell'ex questore avrà scadenza al 31 dicem- bre, quindi, sarà necessario un nuovo provvedimento di proroga dell'emergenza, so- lo a carattere ordinario, e una nuova nomina di Spe- ranza che sarà il “liquidato- re” dell'Ufficio. L'agenda di Speranza è già fitta, dal mo- mento che la prossima setti- mana bisognerà affrontare prima di tutto il problema di Alli, con il Comune di Catan- zaro che pressa per la gestio- ne diretta, sulla quale resta- no problemi burocratici che potrebbero essere superati proprio con i poteri in dero- ga del commissario. Ed an- cora, interventi di messa in sicurezza servono a Samba- tello e a Pianopoli, con que- st'ultima discarica che è pri- vata ma per la quale è stato già autorizzato l'amplia- mento. In entrambi i casi si tratta di inter- venire per ten- tare di limitare i danni che si- stematica- mente crea il maltempo. Per Casignana, di- scarica comu- nale finita sot- to sequestro e che ha deter- minato arresti eccellenti, il commissario ha avuto l'inca- rico di prose- guire con la ge- stione da parte dei giudici che indagano sul- l'inquinamen- to ambientale creato con la fuoriuscita di percolato; per questo è stato già nominato un dirigente dell'Ufficio emergenziale che sta curan- do gli aspetti di sicurezza e di funzionamento, scongiu- rando una nuova chiusura. Discorso a parte merita La- mezia Terme, che ha contri- buito ad evitare il dramma spazzatura per le strade do- po la chiusura di Alli grazie all’utilizzo dell’impianto di selezione. Situazione più tranquilla a Crotone, Rossa- no e Cassano, così come per l'impianto di trattamento di Gioia Tauro, che al momen- to non destano allarme. A Vincenzo Speranza il compi- to di unire i tasselli di un puzzle che da quatttordici anni nessuno riesce a rico- struire. La discarica di Alli di Catanzaro che, se riaperta, potrebbe scongiurare ulteriori emergenze per l’area del capoluogo calabrese Gabrielli: «Buona sperimentazione» Simulato un terremoto di magnitudo 6.9 in Calabria: «Partecipazione vera» Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli CATANZARO – Un terremoto di magnitudo 6.9 colpisce la Calabria, con epicentro nella fascia centrale della regione. È lo scenario dipinto dall’esercitazione promossa dal Di- partimento della Protezione civile che ha voluto così saggiare la quali- tà della risposta delle strutture sul territorio e la capacità di organizza- zione. In varie località calabresi so- no state realizzate simulazioni di in- terventi di soccorso, allestimento di campi e primo intervento, mentre nella sede della Protezione civile re- gionale, a Germaneto di Catanzaro, è stata allestita la sala operativa cen- tralizzata in collegamento con Co- mitato operativo nazionale a Roma e con i Centri operativi comunali e misti e i Centri di coordinamento soccorso allestiti nelle Prefetture. Ad assistere alla simulazione an- che il capo del dipartimento, Franco Gabrielli, accompagnato dal sotto- segretario alla presidenza della Re- gione con delega alla Protezione ci- vile, Franco Torchia. «Ho notato - ha detto Gabrielli - una partecipazione sentita, di chi è seriamente coinvol- to non in una rappresentazione fol- cloristica ma nella verifica dei mec- canismi e delle procedure che in una situazione di crisi o sono sperimen- tate oppure è solo il presupposto del caos. Ho apprezzato la qualità delle comunicazioni. Abbiamo speri- mentato i nuovi kit satellitari, visto che in questi frangenti, a ridosso di un evento sismico di magnitudo 6.9, è ipotizzabile che i sistemi di co- municazione tradizionali possano essere pregiudicati. I kit ci consen- tono di essere in contatto con il Co- mitato operativo a Roma e quindi con tutto ciò che attiene alla gestio- ne dell’arrivo dei soccorsi da altre regioni. Domani (oggi, ndr) faremo un approfondito debriefing con molta crudezza e altrettanta serietà perchè queste esercitazioni non de- vono servire a dire quanto siamo bravi, ma devono sottolineare so- prattutto le cose che non sono anda- te e che dovranno essere oggetto di ulteriore approfondimento». «Un’altra questione che ci inte- ressa moltissimo - ha concluso Ga- brielli - è che alla fine dell’anno vor- remmo arrivare con un documento di pianificazione nazionale. Al di là di quello che è lo sforzo che stanno compiendo la Regione Calabria e la Protezione civile calabrese, a noi in- teressa inserire quest’ultima nell’ambito del sistema nazionale». CATANZARO – «La grande fragilità e l’estrema vulnerabilità del territorio calabrese si manifesta in maniera drammatica ogni qualvolta si verifica nella nostra regione un evento atmo- sferico straordinario. È tempo, prima che accadano nuovi lutti e disgrazie, che si attivi una politica seria e concre- ta di tutela del suolo e di salvaguardia della pubblica incolumità». È quanto scrive il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione in una lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, oltre che ad alcuni ministri ed al responsabile nazionale della Protezione civile. «La Regione Calabria, con una deli- bera di Giunta del 1999 avente ad og- getto “Organizzazione del servizio di sorveglianza idraulica” - scrive Guc- cione - ha avviato, con contratto di la- voro interinale, il servizio di controllo dei corsi d’acqua della regione. Nel di- cembre del 2010 l’Afor ha avviato in servizio circa 300 lavoratori su scala regionale con le qualifiche di ufficiale idraulico, sorvegliante idraulico e ad- detto ai centri di digitalizzazione. In tutte le regioni il servizio di sorve- glianza idraulica è garantito 24 ore su 24, ma in Calabria questo non accade. Si preferisce spendere circa 5 milioni di euro l’anno per pagare gli stipendi dei sorveglianti idraulici impegnati solo tre giorni a settimana e assunti con contratto di lavoro di diritto priva- to anzichè trasformare questo rappor- to in contratto di diritto pubblico, con copertura per l’intera settimana lavo- rativa. Può capitare, quindi che in caso di danni provocati dal maltempo il per- sonale addetto alla vigilanza idraulica non possa essere utilizzato perchè in quel giorno non è in servizio». Guccio- ne ha denunciato questo stato di disa- gio insieme ad altri tre consiglieri re- gionali, Ferdinando Aiello, Bruno Censore e Antonino De Gaetano. MESSINA – I vigili del fuoco hanno individuato e recuperato il corpo dell’ultimo disperso nel nubifragio che ha colpito, nei giorni scorsi, Sa- ponara in provincia di Messina. Il corpo individuato dai vigili del fuo- co nella frazione di Scarcelli è quel- lo di Luigi Valla, operaio e sindaca- lista della “Duferdofin”, 55 anni, travolto dal fango assieme al figlio Giuseppe, 28 anni e al picolo Luca Vinci, 10 anni. Intanto, Aneglino Alfano ha espresso in una nota «solidarietà a tutte le regioni colpite da alluvio- ni» negli ultimi giorni. «Non ci so- no cittadini di serie A e di serie B», ha sottolineato il segretario del Pdl, «gli interventi devono essere razionalizzati e distribuiti con equilibrio per tutto il territorio, dal nord, al centro e al sud». «Oltre alla piena solidarietà e al dolore, in par- ticolare, per le famiglie colpite da lutti gravissimi, occorre potenzia- re un percorso di prevenzione di li- vello, ridiscutendo un modello di sviluppo che deve partire dalla pro- tezione del territorio fino ad arriva- re all’individuazione di possibili soluzioni del dissesto idrogeologi- co che interessa circa il 70 per cen- to dei comuni italiani, diventando così una vera emergenza naziona- le», ha spiegato Alfano. «Ci sono beni che non sono a di- sposizione delle generazioni. Ciò che è accaduto a Genova, in Sicilia e in Calabria, ci dice che l’uomo deve porre un limite alla propria azione, che non ha il diritto di distruggere il territorio». Così si è espresso, in- vece, il presidente della Camera Gianfranco Fini, durante il suo in- tervento ad un convegno sul volon- tariato. Vincenzo Speranza Fitta agenda di impegni per uscire dalla crisi Guccione scrive ai presidenti Napolitano e Monti «Sorveglianza idraulica a metà» Saponara, recuperato il terzo corpo Fini: «L’uomo deve porsi dei limiti» E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

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6Domenica 27 novembre 2011

Speranza si insedia domaniIl neocommissario per l’emergenza rifiuti avrà un mandato pieno fino al 31 dicembre

Ambiente e territorioPassaggio di consegne con MelandriNel 2012 sarà lui il “liquidator e”

Primo piano

| IL RISCHIO SISMICO |

di SAVERIO PUCCIO

CATANZARO - DomaniGraziano Melandri, com-missario dimissionario al-l'emergenza rifiuti, cederàla guida dell'Ufficio a Vin-cenzo Maria Speranza. Sarà,con molta probabilità, l'ulti-mo passaggio di consegnedopo quattordici anni di av-vicendamenti su una poltro-na risultata particolarmen-te scomoda, con continue in-chieste giudiziarie che han-no interessato la depurazio-ne prima e i rifiuti poi. Saràl'ex questore di Reggio Cala-bria a condurre l'ultimo me-se e mezzo di commissaria-mento della Calabria, primadella fase di passaggio delleconsegne cheinizierà con ilnuovo annosenza i poteri inderoga propridi questo uffi-cio. Finisceun'epoca, dun-que, che ha vi-sto la Calabriaaccompagnatanelle sue gran-di emergenzecon risultatinon certo posi-tivi, dal mo-mento che sia ladepurazione,tornata alla ge-stione ordina-ria da due anni,che i rifiuti, di-mostrano dinon avere otte-nuto alcun mi-glioramento si-gnificativo.

Lunedì, dunque, Speran-za prenderà in mano le redi-ni di un'emergenza mai ri-solta. Con la Calabria checontinua a non avere disca-riche a sufficienza, e le po-che esistenti sono quasi sa-ture o realizzate in zone chepagano ogni ondata di mal-tempo, senza impianti tec-nologici, con il raddoppiodel termovalorizzatore diGioia Tauro in alto mare e,cosa ancora più grave in ter-mini di prospettive, intereprovince che non hannonemmeno il minimo di auto-nomia, come accade a ViboValentia e in gran parte delCosentino. Su questi temidovràconfrontarsi l'excapodella Polizia di Bari, ultimaQuesturaguidata primadelpensionamento. Nella con-sapevolezza che lagran par-te delle scelte, ormai, do-vranno essere fatte dalla po-litica regionale che, con ilnuovoanno, riprenderàpie-ni poteri sul settore.

Il decreto di nomina diSperanza, catanese di origi-ne, è fermo sulla scrivaniadel presidente del Consigliodei Ministri, Mario Monti, ela firma dovrebbe arrivareentro la mattinatadi lunedì.Un atto dato per scontato, alpunto che è già stato orga-nizzato il passaggio di con-segne. A dimostrazione chenon si intende perdere altrotempo, dopo che le inchiestegiudiziarie degli ultimi tem-pi, soprattutto rispetto alladiscarica di Alli di Catanza-ro, hanno di fatto stroncatoogni attività, andando a col-pire i vertici dell'Ufficioemergenziale. Il decreto dinomina dell'ex questoreavrà scadenza al 31 dicem-bre, quindi, sarà necessarioun nuovo provvedimento diproroga dell'emergenza, so-

lo a carattere ordinario, euna nuova nomina di Spe-ranza che sarà il “liquidato -re” dell'Ufficio. L'agenda diSperanza è già fitta, dal mo-mento che la prossima setti-mana bisognerà affrontareprima di tutto il problema diAlli, con il Comune di Catan-zaro che pressa per la gestio-ne diretta, sulla quale resta-no problemi burocratici chepotrebbero essere superatiproprio con i poteri in dero-ga del commissario. Ed an-cora, interventi di messa insicurezza servono a Samba-tello e a Pianopoli, con que-st'ultima discarica che è pri-vata ma per la quale è statogià autorizzato l'amplia-mento. In entrambi i casi si

tratta di inter-venire per ten-tare di limitarei danni che si-stematica -mente crea ilmaltempo. PerCasignana, di-scarica comu-nale finita sot-to sequestro eche ha deter-minato arrestieccellenti, ilcommissarioha avuto l'inca-rico di prose-guire con la ge-stione da partedei giudici cheindagano sul-l'inquinamen -to ambientalecreato con lafuoriuscita dipercolato; per

questo è stato già nominatoun dirigente dell'Ufficioemergenziale che sta curan-do gli aspetti di sicurezza edi funzionamento, scongiu-rando una nuova chiusura.Discorso a parte merita La-mezia Terme, che ha contri-buito ad evitare il drammaspazzatura per le strade do-po la chiusura di Alli grazieall’utilizzo dell’impianto diselezione. Situazione piùtranquilla a Crotone, Rossa-no e Cassano, così come perl'impianto di trattamento diGioia Tauro, che al momen-to non destano allarme. AVincenzo Speranza il compi-to di unire i tasselli di unpuzzle che da quatttordicianni nessuno riesce a rico-struire.

La discarica di Alli di Catanzaro che, se riaperta, potrebbe scongiurare ulteriori emergenze per l’area del capoluogo calabrese

Gabrielli: «Buona sperimentazione»Simulato un terremoto di magnitudo 6.9 in Calabria: «Partecipazione vera»

Il capodella

Protezionecivile

FrancoGabrielli

CATANZARO – Un terremoto dimagnitudo 6.9colpisce laCalabria,con epicentro nella fascia centraledella regione. È lo scenario dipintodall’esercitazione promossa dal Di-partimento della Protezione civilechehavoluto cosìsaggiarelaquali-

tà della risposta delle strutture sulterritorioe lacapacità diorganizza-zione. In varie località calabresi so-no state realizzate simulazioni di in-terventi di soccorso, allestimento dicampi e primo intervento, mentrenellasededella Protezionecivilere-gionale,a GermanetodiCatanzaro,è stata allestita la sala operativa cen-tralizzata in collegamento con Co-mitato operativo nazionale a Romae con i Centri operativi comunali emisti e i Centri di coordinamentosoccorso allestiti nelle Prefetture.

Ad assistere alla simulazione an-che il capo del dipartimento, FrancoGabrielli, accompagnato dal sotto-segretario alla presidenza della Re-gione con delega alla Protezione ci-vile, Franco Torchia. «Ho notato - hadetto Gabrielli -una partecipazionesentita, di chi è seriamente coinvol-to non in una rappresentazione fol-cloristica ma nella verifica dei mec-canismi e delle procedure che in unasituazionedi crisio sonosperimen-tate oppure è solo il presupposto delcaos. Ho apprezzato la qualità dellecomunicazioni. Abbiamo speri-

mentato i nuovi kit satellitari, vistoche in questi frangenti,a ridosso diun evento sismico di magnitudo6.9, è ipotizzabile chei sistemidi co-municazione tradizionali possanoessere pregiudicati. I kit ci consen-tono di essere in contatto con il Co-mitato operativo a Roma e quindicon tutto ciò che attiene alla gestio-ne dell’arrivo dei soccorsi da altreregioni. Domani(oggi, ndr)faremoun approfondito debriefing conmolta crudezza e altrettanta serietàperchè queste esercitazioni nonde-vono servire a dire quanto siamobravi, ma devono sottolineare so-prattutto lecose chenon sonoanda-te e che dovranno essere oggetto diulteriore approfondimento».

«Un’altra questione che ci inte-ressa moltissimo - ha concluso Ga-brielli - è che alla fine dell’anno vor-remmo arrivare con un documentodi pianificazione nazionale. Al di làdi quello che è lo sforzo che stannocompiendo la Regione Calabria e laProtezione civile calabrese,a noi in-teressa inserire quest’ultimanell’ambito del sistema nazionale».

CATANZARO –«La grande fragilità el’estrema vulnerabilità del territoriocalabrese si manifesta in manieradrammatica ogni qualvolta si verificanella nostra regione un evento atmo-sferico straordinario. È tempo, primache accadano nuovi lutti e disgrazie,chesiattiviuna politicaseriaeconcre-ta di tutela del suolo e di salvaguardiadella pubblica incolumità». È quantoscrive il consigliere regionale del PdCarlo Guccione in una lettera apertainviata al Presidente della Repubblicae alPresidente delConsiglio, oltre chead alcuni ministri ed al responsabilenazionale della Protezione civile.

«La Regione Calabria, con una deli-bera di Giunta del 1999 avente ad og-getto “Organizzazione del servizio disorveglianza idraulica” - scrive Guc-cione - ha avviato, con contratto di la-voro interinale, il servizio di controllodei corsid’acqua della regione.Nel di-cembre del 2010 l’Afor ha avviato in

servizio circa 300 lavoratori su scalaregionale con le qualifiche di ufficialeidraulico, sorvegliante idraulico e ad-detto ai centri di digitalizzazione. Intutte le regioni il servizio di sorve-glianzaidraulicaè garantito24oresu24, ma in Calabria questo non accade.Si preferisce spendere circa 5 milionidi euro l’anno per pagare gli stipendidei sorveglianti idraulici impegnatisolo tre giorni a settimana e assunticoncontrattodi lavorodidirittopriva-to anzichè trasformare questo rappor-to in contratto di diritto pubblico, concopertura per l’intera settimana lavo-rativa. Può capitare, quindi che in casodi danni provocati dal maltempo il per-sonale addettoalla vigilanzaidraulicanon possa essere utilizzato perchè inquel giornonon èin servizio».Guccio-ne ha denunciato questo stato di disa-gio insieme ad altri tre consiglieri re-gionali, Ferdinando Aiello, BrunoCensore e Antonino De Gaetano.

MESSINA –I vigili del fuoco hannoindividuato e recuperato il corpodell’ultimo disperso nel nubifragioche ha colpito, nei giorni scorsi, Sa-ponara in provincia di Messina. Ilcorpo individuato dai vigili del fuo-co nella frazione di Scarcelli è quel-lo di Luigi Valla, operaio e sindaca-lista della “Duferdofin”, 55 anni,travolto dal fango assieme al figlioGiuseppe, 28 anni e al picolo LucaVinci, 10 anni.

Intanto, Aneglino Alfano haespresso in una nota «solidarietà atutte le regioni colpite da alluvio-ni» negli ultimi giorni. «Non ci so-no cittadini di serie A e di serie B»,ha sottolineato il segretario delPdl, «gli interventi devono essererazionalizzati e distribuiti conequilibrio per tutto il territorio, dalnord, al centro e al sud». «Oltre allapiena solidarietà e al dolore, in par-

ticolare, per le famiglie colpite dalutti gravissimi, occorre potenzia-re un percorso di prevenzione di li-vello, ridiscutendo un modello disviluppo che deve partire dalla pro-tezione del territorio fino ad arriva-re all’individuazione di possibilisoluzioni del dissesto idrogeologi-co che interessa circa il 70 per cen-to dei comuni italiani, diventandocosì una vera emergenza naziona-le», ha spiegato Alfano.

«Ci sono beni che non sono a di-sposizione delle generazioni. Ciòche è accaduto a Genova, in Sicilia ein Calabria, ci dice che l’uomo deveporre un limite alla propria azione,che non ha il diritto di distruggereil territorio». Così si è espresso, in-vece, il presidente della CameraGianfranco Fini, durante il suo in-tervento ad un convegno sul volon-tariato.

Vincenzo Speranza

Fitta agenda

di impegni

per uscire dalla crisi

Guccione scrive ai presidenti Napolitano e Monti

«Sorveglianza idraulica a metà»Saponara, recuperato il terzo corpoFini: «L’uomo deve porsi dei limiti»

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12 Domenica 27 novembre 2011

Calabria 24 ore

Ad Agrigento

Carabinier ecalabr eseindagato

per rapina

AGRIGENTO – La procu-ra della Repubblica diAgrigento ha notificatol’avviso di conclusionedelle indagini a tre perso-ne, tra cui un carabinie-re. Tutti sono accusati ditentata rapina aggravatain concorso. Il militare èun 35enne di Catanzaro,fino a qualche mese fa inservizio alla stazionedell’Arma di Palma diMontechiaro, e di due pal-mesi di 26 e 35 anni. Il ca-rabiniere in seguito allavicenda è stato sospesodal servizio. Secondoquanto accertato dai ca-rabinieri della Compa-gnia di Canicattì, il mili-tare in compagnia deidue palmesi il 9 maggioscorso si sarebbe recatoad Aragona tentando diintrodursi nella casa diun uomo morto da tempo,incerca diarmie altri og-getti personali. L’inchie -sta è coordinata dal sosti-tuto procuratore MatteoDelpini. Un furto che sa-rebbe andato male perchèvedendosi scoperti, unodei tre avrebbe afferratouno dei fucili ad aria com-presa trovati nella casadel defunto ed avrebbeesploso un colpo all’indi -rizzo di un romeno chestava per dare l’allarme.A conclusione delle inda-gini portate avanti dai ca-rabinieri di Canicattì orala Procura avrebbe chiu-so il cerchio notificandoai tre l’avviso della con-clusione delle indagini.

Da sinistra: Carmelo Giuseppe Soriano, Giuseppe Soriano e Leone Soriano al momento dell’arresto

Rimangono in carcere gli esponenti del sodalizio che fa capo alla famiglia di Filandari, nel Vibonese

Soriano, il caso a CatanzaroQuasi tutti gli indagati dell’operazione Ragno non rispondono al gip

di GIANLUCA PRESTIA

VIBO VALENTIA - Quasitutti gli ottodestinatari delfermo di indiziatodi delittoa firmadel sostitutoprocu-ratore della Dda di Cataza-ro non hanno risposto alledomande dei gip che hannocondotto gli interrogatori,alcuni dei quali avvenutiper rogatoria in quanto giàdetenuti in diversi istituti.

Fermi che sono stati, co-munque convalidati pertutti gli esponenti del soda-lizio guidato dalla famigliaSoriano, di Pizzinni di Fi-landari accusati, a vario ti-tolo, di associazione di tipomafioso, estorsione, dan-neggiamento, minaccia,incendio, detenzione e por-to abusivo di armi e diesplosivi. Il tutto commes-so con l’aggravante dellemodalità mafiose.

I magistratihanno, conte-stualmenteemesso un’ordi -nanza di custo-dia cautelare incarcere per set-te indagati:Leone Soriano,45 anni, Carme-lo Giuseppe Soriano, 20 an-ni, Giuseppe Soriano, 20anni, Antonio Carà, 18 an-ni, Graziella D’Ambrosio,41 anni, Graziella Silipi-gni, 40 anni; Gaetano So-riano, 47 anni. Per Carme-lo Soriano il gip del tribu-nale di Vibo Valentia, Cri-stina De Luca, ha disposto

la traduzione, su richiestadel suo legale, l’avvocatoFrancesco Stilo, presso uncentro terapeutico.

Dopo di che, si è dichiara-to incompetente inviando

tutti gli atti almagistrato di-strettuale. Car-melo e le duedonne hanno ri-sposto alle do-mande affer-mando la loroestraneità ai fat-ti contestati,

mentre gli altri si sono av-valsi della facoltà di non ri-spondere.

Per quanto concerneFrancesco Parrotta, 28 an-ni, e Fabio Buttafuoco, 22anni, attualmente irreperi-bili, sempre il gip vibonesenon ha convalidato il prov-vedimento di fermo. Gli in-

terrogatori delle personecoinvolte nell’inchiestacondotta dai carabinieri diVibo e coordinata dalla Ddadel capoluogo di regione sisono svolti alla presenzadei rispettivi avvocati:Francesco Sabatino, Fran-cesco Muzzopappa, Salva-tore Staiano, FrancescoGambardella, FrancescoStilo, Giuseppe Bagnato.

A capo dell’associazionesedeva, per come evidenziail pm Boninsegna, LeoneSoriano, soggetto che «piùvolte si è personalmenteesposto rivendicando lapropria qualità, minac-ciando personalmente e,quindi, assumendosi la pa-ternità dei reati commessidal gruppo, evidentementesu suo mandato».

Inoltre, la sua posizioneera già stata prospettata

dai collaboratori di giusti-zia le cui dichiarazioni era-no state anche corroboratedalle sentenze pregresse eche lo hanno riguardato di-rettamente, con condanneper fatti estorsi-vi aggravati dalmetodo mafiosoe per droga.

Il magistratoinquirente evi-denzia inoltre,che «oltrea com-mettere diretta-mente, in quali-tà di mandante, numerosireati fine qui esaminati, So-riano si è posto esplicita-mente come referente delgruppo Soriano, sia inquanto come tale significa-tivamente riconosciutodalla popolazione, sia inquanto come tale egli stes-so si è posto, chiamando al

proprio cospetto gli inte-ressati, per chiedere contodi quanto gli stessi avesse-ro compiuto».

Numerosi reati fine se-gnalano, scrive ancora Bo-

ninsegna, l'in-serimento or-ganico nelgruppo Sorianodi Carmelo Giu-seppe, figlio diGaetano, e Giu-seppe, figlio deldeceduto Ro-berto ed eviden-

zianocome idue «siponga-no come soggetti giovani eorientati pericolosamenteall'ascesa nella carrieracriminale, mediante gestadirettamente compiute,con ostentazione del pro-prio ruolo e della propriaappartenenza malavito-sa».

Catanzaro. Nell’ambito dell’inchiesta sulla nomina del primario ai Riuniti di Reggio

Neurochirurgia, Sarra e Cipri dal pmIl sottosegretario regionale e il medico sono accusati di minacce e danneggiamento

Donnino Cozza

L’attentato all’altezza di Cirò: rincasava dalla filiale della Bcc di Crucoli quando un’auto l’ha affiancato

Sparano al direttore di banca mentre guida: illeso

Carmelo andrà

in un centro

terapeutico

L’ascesa

dei rampolli

della famigliaIl cappello di un carabiniere

di STEFANIA PAPALEO

CATANZARO - Si sono difesi stre-nuamente davanti al magistratoche li accusa di minacce e danneg-giamento. Il politico Alberto Sarrae il primario mancato Saverio Ciprinon hanno esitato a parlare e rac-contare la loro verità al sostitutoprocuratore, Gerardo Dominijan-ni, titolare del fascicolo che ruotaintorno alla nomina di primariodel reparto di Neurochirurgia diReggio Calabria. Rispondendo al-le domande del magistrato, che liha interrogati alla presenza dei ri-spettivi difensori di fiducia, l'ex as-sessore regionale nella giunta dicentrodestra guidata da GiuseppeChiaravalloti e oggi sottosegreta-rio alla presidenza della RegioneCalabria, Alberto Sarra, e il dottoreSaverio Cipri, hanno contestatoper ore l'impianto accusatorio, cheha travolto anche lo stesso ex pre-sidente, Chiaravalloti, e gli ex as-sessori Saverio Zavettieri e Gian-

franco Luzzo, per avere que-sti ultimi, secondo il magi-strato, minacciato l'ex diret-tore generale dell'Asp “Bian -chi Melacrinò” di Reggio Ca-labria, Renato Carullo, che sieraopposto allanomina diCi-pri attraverso la sospensionedi un concorso poi vinto da unaltro medico, il dottore Giu-seppe Toscano, di revocarglil'incarico. Così come avvennecon delibera della giunta re-gionale n. 140 del 16 febbraio2005, poi sospesa dal Tar diReggio Calabria.

Tentata concussione, nellospecifico, l'ipotesi di reatodalla quale i tre esponenti po-litici saranno chiamati a di-fendersi nella prossima settima-na, così come hanno già fatto Sarrae Cipri, rispetto alle presunte mi-nacce rivolte nel febbraio del 2005sempre a Carullo, per essersi que-st'ultimo, nel lontano 2004, rifiu-tato di proclamare Cipri vincitore

del concorso per primario di Neu-rochirurgia ai Riuniti. Uno “sgar -ro” che i due non avrebbero affattomandato giù, tanto da armarsinottetempo per squarciare i pneu-matici della Nissan Micra e dellaFord Ka di proprietà della figlia e

della moglie dell'allora dg.Di più. Lo stesso Sarra,

sempre in concorso con Cipri,nel successivo mese di mag-gio del 2005, con “azioni ese-cutive del medesimo disegnocriminoso e per motivi abiet-ti” avrebbe addirittura posi-zionato, nei pressi delle dueauto, una tanica contenentedel liquido infiammabile.

Fin qui, dunque, la rico-struzione accusatoria messasu dal sostituto procuratore,Gerardo Dominijanni, e con-tro la quale Chiaravalloti,Luzzo e Zavettieri sarannochiamati a difendersi a parti-re da domani. E solo alla lucedell'esito degli interrogatori

il magistrato potrà finalmentemettere la parola fine a quella vec-chia storia reggina, con una ri-chiesta di rinvio a giudizio o di ar-chiviazione qualora la tesi degli in-dagati dovesse prevalere su quelladella presunta vittima.

Gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

di PATRIZIA SICILIANI

CIRO’ MARINA - Un commandomafioso, sfrecciando a bordo diun’auto scura, nel pomeriggio, hasparato due colpi di pistola all’indi -rizzo del direttoredi banca, Donni-no Cozza, che stava percorrendo lastrada statale 106 per fare ritornonella cittadina, dove risiede.

Il noto professionista è vivo permiracolo: i proiettili, esplosi dauna pistola di grosso calibro ad al-tezza d’uomo, hanno infranto il ve-

tro lato guida della Fiat Panda,condotta da lui, che viaggiava dasolo. D’altronde, quel tragitto lo faquasi tutti i giorni, lasciandosi allespalle lasede della filiale diCrucoliTorretta della “Banca del Crotone-se Credito Cooperativo”, in cuiesercita la funzione di direttore.Donnino Cozza aveva percorso 4-5km della statale 106 e si era immes-so sul rettilineo antistante la loca-litàVolvito, nel territorio comuna-le di Cirò Marina, quando il “boli -de” di colore scuro ha affiancato la

Fiat Panda, prestatagli da un fami-liare.

Improvvisamente, dall’internodell’auto, qualcuno, di sicuro unmalvivente, ha esploso i due colpid’arma da fuoco, mandando infrantumi il vetro dietro il quales’intravedeva nitidamente la sago-ma del direttore Cozza, sorpresodalla rapidità dell’azione.

Il bancario, scopertosi “preda”diuna spietata caccia all’uomo, è riu-scito a raggiungere, non sa neppu-re lui come, la stazione dei carabi-

nieri di Cirò Marina per denuncia-re l’accaduto.

Ieri, alla relativa domanda, ha ri-sposto: «Io non ho nessun tipo disospetto, non credo di avere maifatto nulla che possa avere scate-nato una bestialità di questo gene-re».

Il bancario, originario di Um-briatico, cirotano d’adozione, con-duce una vita molto ritirata, divi-dendosi fra casa e lavoro. La spara-toria da far west gliel’ha sconvol-ta.

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Domenica 27 novembre 2011 13

L’I N I Z I AT I VA

Una fiaccolata a Lamezia

per ricordare Adelina BrunoLAMEZIA TERME – Adelina Bruno, la giovane di 27anni uccisa dal fidanzato, Daniele Gatto, il 30 otto-bre scorso a Lamezia Terme, è stata ricordata ierisera con una fiaccolata organizzata dai suoi familiarie da un gruppo di amici. All’iniziativa hanno parteci-pato il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, e la de-putata Ida d’Ippolito.

La fiaccolata è stata preceduta da una messa ce-lebrata da don Peppino Mazzotta nella chiesa diSan Teodoro, a Nicastro, la frazione di Lamezia dicui sono originari i genitori della ragazza. Mazzotta,nell’omelia, ha fatto riferimento, in particolare, allamadre di Adelina paragonandola alla Madonna e mettendo in parallelo il loro dolore per la mor-te di un figlio. «In realtà –ha detto il sacerdote, rivolto ai genitori della ragazza –non avete persola vostra bellissima figlia Adele, che ora è ancora più presente nei vostri pensieri e, come i San-ti, prega per voi, ma anche per tutti noi».

In testa alla fiaccolata, alla quale hanno partecipato alcune centinaia di persone, si distin-gueva un gruppo di bambini di Lamezia Terme che innalzavano alcuni striscioni. Su uno eratracciata la frase «In attesa della giustizia divina, attendiamo quella terrena». Su un altro c'erala foto della ragazza con la frase «Adelina sei sempre nei nostri cuori, non ti dimentichere-mo».

Il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini

LE DECISIONI DELLA CORTE

Su 119 alla sbarra solo 5 gli assoltiIn 96 hanno origini calabresi

Due terzi di loro sono del Reggino

I difensori degli imputati incalzano Rosa Ferraro

Difende la sua testimonianzanonostante un malore in aula

Nella sentenza di Milano i numeri dello strapotere delle cosche calabresi nel capoluogo lombardo

Il potere “Infinito” delle ’ndrineGià partito il nuovo filone d’inchiesta dopo le perquisizioni all’ospedale San Paolo

di VIVIANA MINASI

PALMI - Parla, parla ancora Rosa Ferraro,tenta di chiarire alcuni lati d'ombra della suadeposizione di venerdì, intere parti contesta-te nel controesame dalle difese che non tran-sigono e pretendono estrema precisione dalladonna. La collaboratrice di giustizia, cuginaacquisita di Salvatore Pesce, capo clan pre-sunto dell'omonima cosca di Rosarno, apparestanca e sofferente, tanto che il suo controesame viene interrotto immediatamente pervia di un malore. Riprende dopo quasi due oree le difese, la incalzano, senza tregua. I legalidegli imputati iniziano le loro contestazioni.Imprecise, poco credibili le parole della donna

quando descrive gli episodiclou ai quali la Ferraro haassistito durante la sua per-manenza in casa di Salvato-re Pesce, fanno intendere ilegali. Come fa la donna a co-noscere i particolari dellarapina alla gioielleria Ge-lanzè, se, stando al suo rac-conto, all'epoca dei fatti nonviveva più in casa dei Pesce?È vero che ha proposto a Sal-vatore Pesce di mettere in at-

to una truffa per riuscire a vedere il figlio incarcere?

La donna cerca, come può, di difendersi,provando, nel suo italiano incerto, a spiegarsimeglio. Del resto, lo ha detto pure lei, ha solola terza elementare. Stenta a comprendere ledomande dei legali, più e più volte la presiden-te di Corte Concettina Epifanio prova a spie-gargliele inmaniera più semplice. E lei, RosaFerraro, debole perché malata ma con moltaforza e coraggio, non tace ma parla, parla e di-ce meglio ciò che già aveva detto. «So tutto del-la rapina perché quella sera mi trovavo in ca-sa di Salvatore Pesce per chiedergli di darmidei soldi ed ho sentito e visto tutto». Non ri-

sponde invece, all'accusa di voler mettere suuna truffa con il cugino Salvatore Pesce, perentrare in maniera illecita in carcere per in-contrare il figlio.

Dice poi di essersi ricordata all'improvviso iparticolari dell'episodio in cui due giovanidall'accento napoletano si avvicinano a lei perstrada minacciandola. La minaccia proveni-va da Salvatore Pesce e da Giuseppe Ferraro.Risponde poi alle domande del legale Santam-brogio che le chiede lumi sul tentato rapimen-to di Ilaria Latorre, ex moglie di Francesco Pe-sce, e ricostruisce le fasi salienti della sua col-laborazione con la Guardia di Finanza diGioia Tauro. A turno, insomma, ha risposto,seppur con difficoltà, alle domande incalzan-ti dei legali. Il prossimo 9 dicembre sarà la vol-ta diMarco Ferraro, fratello diRosa, chiama-to a testimoniare in aula bunker, a Palmi dovesi sta svolgendo uno dei processi di primogrado tra i più importanti degli ultimi anni.

Il tribunale di Palmi, sede del processo

I legali

insistono

sulla rapina

in gioielleria

Calabria24 ore

Ascone Rocco Rosarno Rc 13 07 1953 10Barbaro Francesco Locri Rc 11 01 1989 assBarranca Armando Caulonia Rc 18 07 1961 8Barranca Cosimo Paulonia Rc 18 08 1956 14Basile Maurizio Casabona Kr 18 06 1963 4,2Benevento Antonio Cirò M. Kr 13 04 1974 4Bertuccia Francesco Careri Rc 14 05 1949 6Brancatisano Pietro Bruzzano Z. Rc 04 08 1961 6Cammareri Annunziato Oppido M. Rc 03 05 1958 8Cammareri Domenico Oppido M. Rc 11 05 1967 8,8Cammareri Rocco Oppido M. Rc 19 09 1960 8Cammareri Vincenzo Oppido M. Rc 22 05 1944 12Castagnella Giovanni S. Giorgio M. Rc 07 10 1978 8Catanzariti Pasquale Locri Rc 02 12 1980 4,2Chiarella Leonardo Vibo V. Vv 09 11 1933 10Cicchello Pietro Vibo V. 27 10 1982 4Coluccio Rocco Marina di G.J. 27 09 1953 6Commisso Domenico S. Grotteria 19 02 1965 6Como Edmondo n. in Albania Rc 11 02 1975 4,2Crivelli Ilario Caulonia 19 10 1948 6Criniti Caterina Catanzaro 09 07 1983 2,8Cristallo Francesco Mileto 01 06 1969 8Cristallo Rocco Mileto 11 09 1961 10Croci Massimiliano Carate Brianza Mi 07 10 1971 2,8Cua Rieri Locri 19 03 1978 6Daniele Giuseppe Giussano Mi 29 11 1974 10De Castro Emanuele Palermo 27 07 1968 ndpDe Marco Salvatore Rosarno 19 04 1964 decDi Noto Salvatore Palermo 15 04 1956 8Di Noto Simone Carate Brianza Mi 04 03 1979 8Diaco Pietro Milano 05 11 1984 3,4Fallara Agostino Melito PS 07 08 1980 assFerraro Salvatore Melito PS 26 08 1976 6Fillippelli Nicodemo Cirò M. 04 07 1971 10Focà Salvatore Locri 23 10 1971 4Formica Claudio Mileto 13 07 1964 3,4Foti Bartolo Melito PS 21 10 1973 8Fuda Cosimo Siderno 26 09 1976 4Fuda Pasquale Locri 23 02 1981 4Furci Giuseppe Fiumara 05 02 1955 6Fusca Cono Rocco Cessaniti 14 05 1967 4Gagliuso Luigi Giorgio Grotteria 18 06 1948 4Gamardella Rocco A Pizzo 31 01 1954 6Genovese Leandro Reggio C 10 09 1973 assGentile Fiore Isola C.R. 30 09 1973 8Introini Alfredo Milano 23 07 1964 1Ioculano Francesco Oppido M. 02 01 1949 7Ioculano Vincenzo Oppido M. 04 06 1941 4Iuliano Francesco Cernusco 23 01 1972 4,8La Face Rinaldo Isola C.R. 06 09 1963 assLamarmore Antonino Montebello J. 06 01 1957 12Lauro Domenico Grotteria 14 10 1965 8Lauro Vincenzo Grotteria 06 08 1963 4Lentini Domenico Oppido M. 13 05 1965 4Lucà Nicola Marina G J 03 04 1955 12Magnoli Cosimo R Grotteria 17 06 1954 10Maiolo Antonio Cernusco 17 02 1986 4,8Maiolo Cosimo Caulonia 02 06 1964 12Maiolo Salvatore Cernusco 21 01 1983 10Malgeri Roberto Locri 02 09 1966 6

Mancuso Luigi Cirò M. 02 01 1977 ndpMandalari Nunziato Guardavalle 12 10 1956 8Mandalari Vincenzo Guardavalle 18 07 1960 14Manna Domenico Desio 18 09 1969 6Manno Manuel Melzo 27 03 1990 4Manno Alessandro Caulonia 24 05 1964 16Mazzà Domenico Siderno 12 01 1982 8Medici Giuseppe A S. Agata del B 02 02 1958 7Migale Antonio A. S. Costanino C Vv 06 09 1946 7Minasi Saverio Oppido M. 10 09 1941 9,2Minniti Nicola Melito PS 07 01 1974 6,8Molluso Salvatore Oppido M. 30 01 1942 4Moscato Annunziato Melito PS 14 08 1942 11Muià Francesco Rosarno 05 12 1955 8Nocera Pasquale Palizzi 02 02 1961 6,8Oliverio Antonio Pedace 22 09 1954 assOppedisano Michele Rosarno 07 01 1969 7,4Panetta Giuseppe Grotteria 16 01 1958 4Paolillo Salvatore Gravina Ba 21 12 1954 1Pelaggi Vincenzo D Locri 30 12 1972 4Penetta Pietro F Grotteria 28 10 1953 12Petrocca Aurelio Isola C.R. 09 08 1964 9,2Piscionieri Giuseppe Locri 28 04 1975 12Portaro Marcello Siderno 20 12 1976 11Rechichi Salvatore Oppido M. 01 08 1955 4Riillo Francesco Crotone 22 02 1988 6,8Rispoli Vincenzo Cirò Marina 15 12 1972 ndpRomano Vincenzo Taranto23 02 1970 7Russo Pasquale Oppido M. 24 07 1948 4Salvatore Giuseppe Siderno 27 04 1968 11Sanfilippo Stefano Gela 03 12 1945 12Sannino Sergio Montesarchio Bn 24 08 1962 6Sarcina Pasquale Milano 15 04 1954 10Scriva Biagio Rosarno 31 03 1952 7Sestito Sergio Palermiti Cz 22 02 1969 4Sgrò Eduardo Melito PS 18 07 1974 6,8Sgrò Giuseppe Melito PS 23 06 1978 8Silvagna Cristian Bollate 01 07 1972 8Spinelli Antonio Milano 16 05 1972 9,2Squillacioti Agazio Guardavalle 16 02 1960 5Squillacioti Antonio Catanzaro 03 01 1982 3Stagno Antonio Giussano 18 08 1968 12Stagno Gianluca Giussano 03 06 1973 4,9Strangio Salvatore Natile di Careri 05 12 1954 12Tagliavia Giuffrido Grotteria 25 05 1967 6Tarantino Luigi Cariati 28 12 1981 8Tedesco Raffaele Catanzaro 16 06 1980 7Trimboli Domenico Platì 02 05 1970 5,4Trimboli Pasquale Locri 16 09 1985 5Valdes Giovanni Palermo 03 05 1969 1,4Varca Francesco Cariati 30 10 1985 9,2Varca Luigi Crotone 07 11 1984 9,4Varca Pasquale Isola CR 11 12 1963 15Vona Luigi Roccabernarda Cz 10 05 1953 10Zappalà Giovanni Reggio Cal 16 05 1971 4Zappia Pasquale Platì 13 09 1939 12Zinghini Saverio Oppido M. 25 03 1938 6Zoiti Felice Oppido M. 22 02 1958 6Zoiti Felice Oppido M. 22 02 1958 6

di GIOVANNI VERDUCI

SIDERNO - Cinquanta pagineperfare lastoriadella lottaallacriminalità organizzata inLombardia. Tanto è servito algiudice milanese Roberto Ar-naldi per sancire, “in nome delpopolo italiano”, la presenzadella 'ndrangheta sotto le gu-glie del Duomo di Milano. I bosssono stati smascherati e con-dannati in primo grado a penevariabili fra i sedicie i due annidi reclusione, ma la sfida allamafia nonè finita. Anzi i magi-strati della Procura milanese,in queste ore, stanno rilancian-do la loro azione ancora unavolta con perquisizioni e seque-stri. La sentenza letta all’inter -no dell’aula bunker di Milano,fra urla e svenimenti, è stato unmomentostoricoe offre lacon-ferma delle infiltrazioni mafio-se che, da decenni, stanno am-morbando l’economia del nordricco e produttivo.

Solo cinque le assoluzioni,tre i non luoghi a procedere eun imputato deceduto. Sono inumeri a dare il senso dell'im-portanza della sentenza “Infi -nito”.

Su 119 posizioni giudicatedal tribunale di Milano, ben 96sono quelle riconducibili a sog-getti di origine calabrese.Scandagliando, poi, l’apparte -nenza territoriale delle perso-ne arrestate e finite a processoviene fuori che 66 sono gli im-putati provenienti dalla pro-vincia di Reggio Calabria; 8 daquella di Vibo Valentia; 8 da Ca-tanzaro; 11 da Crotone e 3 daCosenza.Ancora unavolta,an-che lontano mille chilometridallo Stretto, viene evidenziatolo strapotere mafioso della‘ndrangheta reggina.

«La sentenza di Milano è laprima conferma giudiziariasull'esattezza della ricostru-zione dell'operazione Crimi-

ne».E' stato questo il commen-to del procuratore di ReggioCalabria, GiuseppePignatone.«Infinito - ha detto ancora Pi-gnatone - è il frammento, laparte milanese dell'inchiesta,ma è sostanzialmente un'unicaoperazione divisa in una seriedi processi quindi la confermadella ricostruzione che le Ddadi Milano e Reggio Calabriahanno fatto sull'assetto attualedella 'ndrangheta, sulla suaunitarietà e sulla caratteristi-ca verticistica».

Da Milano a Reggio Cala-bria, infatti, la 'ndrangheta èuna cosa sola. Nessuno puòpensare di mettersi in proprio,di sfuggire ai controlli del pa-drini calabresi. Chi ci prova vie-ne punito nel sangue.

La criminalità organizzatanon si ferma davanti a nulla,per il business si scende a patticon il diavolo. Ma nemmeno laProcura antimafia di Milanosegna il passo. Ilda Boccassini

ed i suoi colleghi, infatti, stan-no andando avanti nelle inda-gini.

Il canale aperto con l’opera -zione “Infinito” è troppo pre-zioso per farlo atrofizzare im-provvisamente. Poche ore do-po la lettura della sentenza diprimo grado, infatti, i pubbliciministeri della Direzione di-strettuale antimafia lombardohanno disposto una serie diperquisizioni presso alcuni lo-cali dell'ospedale San Paolo diMilano. I controlli, secondoquello che si è potuto apprende-re, sarebberostati dispostinel-l'ambito di un'inchiesta in cuisi ipotizza il reato di associazio-ne a delinquere per presunteinfiltrazioni della 'ndranghetatra le corsie del nosocomio edavrebberoportato al sequestrodi un voluminoso carteggioche, adesso, è al vaglio degli in-vestigatori e dei magistrati mi-lanesi. Una nuova tranchedell’inchiesta “Infinito”.

Adelina Bruno, uccisa il 30 ottobre

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Domenica 27 novembre 2011

40

di VIVIANA MINASI

PALMI - È ancora lei, RosaFerraro, la protagonistadell'ultima udienza in tra-sfertadel processo“All Insi-de”. La collaboratrice di giu-stizia, cugina di Angela Fer-raro, moglie del presuntocapo clan Salvatore Pesce,con le sue deposizione starafforzando l'impianto ac-cusatorio che la Dda di Reg-gio Calabria muove controla potente famiglia di Rosar-no, che ha subito un durocolpo a seguito dell'impo-nente operazione interfor-ze.

Nel giorno del controesa-me, le precariecondizioni disalute della collaboratriceRosa Ferraro, hanno rallen-tato l'udienza, interrottaper parecchie ore un attimodopo l'apertura. Si riprendeche è quasi mezzogiorno.

Inizia il controesame del-la testimone citata dai pmAlessandra Cerreti e GiuliaPantano, ed èsubito unalte-rarsi degli equilibri, già fle-bili vista la caratura delle di-chiarazioni della donna, cheinchioderebbero, se vere,gran parte degli imputatidel processo.

Le difese fanno leva sulletitubanze della donna, che,colpa forse di un italianostentato di chi ha «solo laterza elementare», è sem-brata a tratti poco credibile,soprattutto nel riferire alcu-ne date, salienti per le difese,poco significative per l'ac-cusa. In particolare, i contisembrano non tornarequando riferisce della rapi-na in gioielleria, avvenutaquando lei già era ritornataa vivere con i genitori. Ladonna descrive l'episodiocome se lo avesse vissuto inprima persona, eppure, no-ta l'avvocato Santambrogio,la donna non viveva più incasa di Salvatore per cui sa-rebbe quasi impossibile chelei conosca nei dettagli i pas-

Un blitz dei carabinieri nei nascondigli del clan Pesce

Riflettori puntati sull’area tra Melicuccà e Palmi destinata a una discarica di servizio

Il sito “La Zingara” nel mirino di IdvCogliandro sollecita il commissario prefettizio: «Sarebbe uno scempio ambientale»PALMI - Oggi puntati nuovamente sucontrada La Zingara, quartiere di Me-licuccà finito sotto i riflettori per esse-re il sito nel quale è in costruzione unadiscarica di servizio, che, oltre a rice-vere critiche da parte dei cittadini deiComuni limitrofi, è stata indicata co-me possibile fonte di inquinamentoper la falda acquifera da cui sgorgal'acqua che serve i Comuni di Palmi,Seminara e Melicuccà, che si trova apochi metri da lì.

Ne hanno parlato insieme il com-missario prefettizio di Palmi, Anto-nia Bellomo, e Carmine Cogliandro,exconsigliere comunaleepresidentedel circolo Idv di Palmi, nel corso di un

colloquio avvenuto a Palazzo San Ni-cola nei giorni scorsi.

Da sempre attenta allo stato di salu-te dell'ambiente, Italia dei Valori daqualche tempo sta monitorando inCalabriasitistrategici chehannofor-te impatto ambientale, tra cui l'ince-neritore di Gioia Tauro e quello di lo-calità La Zingara di Melicuccà.

«La discarica di servizio sta per es-sere attivata vicino ad una falda ac-quifera che fornisce il prezioso liqui-doall'acquedottoVINA che,asuavol-ta, dà acqua a Palmi, Melicuccà e Se-minara - ha spiegato Carmine Co-gliandro - Uno scempio ambientalesta per essere realizzato in un'area do-

ve, anche a seguito di un dossier di Le-gambiente Aspromonte, che denun-cia che il sito prescelto per la discaricarisulta inidoneo per una serie di validimotivi, e risulta in contrasto con lanormativa dall'Unione Europea».

Un problema serio quindiper la sa-lute dei cittadini, del quale IDV si è giàinteressata e, tra l'altro, ha anchecoinvolto Sergio Piffari, componentedella commissione Ambiente dellaCamera, che avrà un colloquio con ladottoressa Antonia Bellomo per veri-ficare come intervenire e come risol-vere questo delicato problema che ri-schia di creare, se gestito male, gravidanni alla salute dei cittadini.

Intanto Cogliandro si è impegnatoa relazionare minuziosamente sul-l'argomento al componente dellacommissione Ambiente. Dal cantosuo, il commissario Bellomo che si ègià interessata del problema della di-scarica, ha dichiarato che la qualitàdell'acqua proveniente da Melicuccà èottima, che la stessa viene monitoratacon costante cadenza eche, per quan-to riguarda laprogettazione e costru-zione della discarica, è in attesa delprogetto che deve esserle inviato dalsindaco di Melicuccà. La discussionesi è poi spostata sull'ospedale dellaPiana e su altri importanti temi.

vi. mi.

L’ex consigliere prende le distanze dall’era Gaudio

La ricetta di Aldo Trimboliper il rilancio di Palmi

di VIVIANA MINASI

PALMI - Mancano ancora più dicinque mesi alle elezioni per ilrinnovo del consiglio comunalea Palmi, dopo l'abbandono anti-cipato cui è stato costretto Gau-dio, ma l'aria che sirespira è già moltosimile a quella dellecampagne elettora-li. Abbiamo incon-trato Aldo Trimbo-li, ex consigliere dimaggioranza pri-ma e di opposizionein un secondo mo-mento, con cui ab-biamo parlato delfuturo per Palmi edella sua assoluta necessità ditrovare il bandolo della matas-sa.

Dottor Trimboli, della suaesperienza con Gaudio ha piùvolte parlato, e conosciamotutti il suo pensiero. Ribadiscequanto fino ad oggi ha afferma-to?

«Sì, ribadisco e sottoscrivo. Eanzi aggiungo di augurarmiche non ci sia di peggio, che il suo

fallimento possa essere ricon-dotto esclusivamente alla sferaamministrativa. Se avesse falli-to anche sotto il profilo della le-galità allora potrei dire davverodi essere stato come un pescefuor d'acqua all'interno della

sua squadra».Palmi sembra

essere divenutauna realtà diffici-le, complessa. Co-sa, secondo lei,manca a questacittà?

«Palmi ha molto,forse tutto. Non habisogno diopere fa-raoniche ma devepotenziare quanto

di buono già ha. E mi riferisco al-la piccola industria, al commer-cio al turismo. Forse la pecca del-l'amministrazione precedente èstata questa: ha guardato ingrande, all'Ospedale, al Psc, sen-za soffermarsi sullecose più pic-cole. Un Ospedale, da solo, non facrescere una città. Un Psc, senzapopolazione attiva, non cambiaun paese».

Qual è secondo lei l'esempio

di politica più giustaper la città di Palmi?

«Di sicuro non il vec-chiomodo di farepoli-tica, quella dei procla-mi, quella contro cuimi sono scagliato inquesti anni.È sbaglia-to il modo concui si af-frontano i problemi,servono menti giova-ni anagraficamente epoliticamente, chesappiano guardare al-le problematichedellanostra realtà con oc-chio attento e critico».

Da qualche tempo lei è re-sponsabile di “Spazio Libero”,un'iniziativa politico-cultura-le che sta avendo un gran se-guito. Come si prepara SpazioLibero alle elezioni?

«La prima cosa che dico è chenoi siamo sì lontani dai classicipartiti politici,ma nonescludia-mo alleanze con quanti, da de-stra a sinistra, vogliono contri-buire alla rinascita di Palmi, sen-za interessi personali. Stiamo la-vorando a questo. Affermo peròcon certezza che tra i nostri allea-

ti non ci sarà Gaudio, tantomenopersonaggi della “casta”».

Se Aldo Trimboli fosse sin-daco di Palmi, in cosa non do-vrebbe sbagliare?

«Intanto dovrà creare unasquadra coesa, competente escegliere persone di cui si fida.Poi dovrà saperascoltare la gen-te, le sue problematiche, senzachiudersi nel palazzo. Dovrà sa-per comunicare anche con lastampaeporsi comeunpadredifamiglia neiconfronti diPalmi edei palmesi, lavorando con spiri-to di sacrificio».

Nel processo “All Inside” il controesame della testimone di giustizia tra malori, conferme e titubanze

Rosa Ferraro rilancia le accuse«Quella sera da Salvatore Pesce parlavano della rapina e vedevo i gioielli rubati»

Mercoledì conferenza stampa

“La Primavera gioiese”raccontata in un librodall’ex sindaco AlessioAnteprima della Cgil

di NICOLA ORSO

GIOIA TAURO - In attesa della presentazio-ne del libro “La primavera gioiese”, scrittodall'ex sindaco della città, Aldo Alessio, cheavrà luogosabato 3 dicembre, alleore 16.30,a PalazzoBaldari, laCgil comprensorialehaorganizzato per mercoledì, presso la sede delsindacato, un incontro con l'autore.

LaCgil haritenutoutile promuovereque-st'anteprima «per imparare dalla storia - eperaffermare, oggi, la legalità in ognunodinoi».

Durante la conferenzastampa, convocatadal segretario generale, Antonino Calogero,e daClaudia Carlino, i cronisti avranno l'op-portunità di rivolgersi direttamente all'au-tore del volume,per fare la sintesidi un arcodi tempo nel quale Gioia Tauro visse una verae propria “rivoluzione politico-culturale”.

Tutto questo, come dicevamo, aspettandol'evento pubblico programmato per sabatoprossimo,circostanzache vedrà lerelazionidell'avvocato Pino Macino, di GraziellaGiunta,già vicesindaco,edel sociologoRoc-co Sciarrone, i quali hanno curato la prefa-zione dell'opera, mentre Aldo Alessio trarràle conclusioni di un appuntamento a cui èstatachiamataanche l'exassessoreGabriel-la Ruggiero, che si occuperà di introdurre emoderare l'incontro, patrocinato dal Comu-ne di Gioia Tauro.

Aldo Trimboli

Alla guida

di “Spazio Libero”

punta a un ruolo

da protagonista

PianaUfficio di Corrispondenza: Piazzetta 21 Marzo, 9 - 89024 Polistena Tel/Fax 0966.935320 E-mail: [email protected]

saggi della rapina, così co-me il bottino portato a casa.

«So tutto perché quella se-ra sono stata da SalvatorePesce a ritirare dei soldi, eproprio mentre ero lì loroparlavano della rapina, e fa-cevano vedere i gioielli ru-bati», chiarisce Rosa Ferra-ro.

E ancora, sempre San-tambrogio rileva incon-gruenze nella descrizioneche la Ferraro fa delle notti"brave" di Francesco Pesce,costretto a chiedere al padredi riportarlo a casa perché,imbottito di stupefacenti,non riusciva a far ritorno acasa. «Se Salvatore Pesceaveva l'obbligo della dimore,come faceva a lasciare dinotte l'abitazione per anda-re a prendere il figlio perstrada?», chiede il difenso-re.

«Salvatore chiamava gliamici del figlio e chiedeva di

andare ad aiutarlo perchénon riusciva a far rientro acasa - racconta la donna - Poiperò, a volte succedeva cheevadeva gli obblighi, e anda-va lui a prenderlo». E anco-ra, controversa seconde ledifese la vicenda delle mi-nacce che «i na-poletani»avrebbero rivol-to alla Ferraro:ci sarebbe in-congruenza trale dichiarazionirese dalla don-na nel corso del-l'interrogato -rio del 17 ottobre scorso, equelle rese venerdì nel corsodell'udienza a Milano.

Nel primo caso la Ferraroriferisce che «probabilmen-te i napoletani sono statimandati da Salvatore Pescee da mussuni (Giuseppe Fer-raro)», mentre nel corso del-l'udienza la donna lo affer-

ma con assoluta certezza.Una dimenticanza, secondaPm e teste. Deposizione la-cunosa secondo le difese. Aseguire, hanno proseguitoil contro esame gli avvocatiGiunta, Veneto, Parisi, Mo-naco e Riolo, nell'interesse

ciascuno deipropri assisti-ti. Colpo di sce-na quando, sulfinire dell'u-dienza, l'avvo-cato GerardinaRiolo nominala Ferraro suatestimone e

procede con l'esame, circo-stanza questa che ha infasti-dito la Presidente di CorteConcettina Epifanio. L'u-dienza è stata aggiornata al9 dicembre prossimo, dovenell'aula bunker del Tribu-nale di Palmi, sarà chiamatoa testimoniare Marco Ferra-ro, fratello di Rosa.

L’esame in aula

del fratello fissato

per il 9 dicembre

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Domenica 27 novembre 2011 41

OGGI A LAUREANA DI BORRELLO

Oggi a Taurianova il Csi presenta il progetto “EduPianaSport 2012”

Sport per la vita e la legalitàAccolto l’appello di don Ciotti: l’Oratorio Cup si farà a Rizziconi

Nel circolo didattico a Polistena

Scolari a lezionedi sicurezza

di PIERO CATALANO

TAURIANOVA - Dopo ilsuccesso dello scorso anno,con oltre 700 atleti e qua-ranta società sportive par-tecipanti, il progetto spor-tivo “EduPianaSport2012”promosso dal Centrosportivo italiano della pro-vincia di Reggio Calabriariparte con tantissime no-vità.

La vita legata allo sport èil fulcro centrale dell'attivi-tà dell'Ente di promozione,riconosciuto dalla Cei e dalConi , che fa della legalità lapropria missione.

Dopo l'appello di don Lui-gi Ciotti, durante la visitadella Nazionale di calcio aRizziconi sul terreno confi-scato alla ndrangheta, ilCentro Sportivo Italiano hadeciso di fare la propriaparte, coniugando la lega-lità e il rispetto della perso-na con l'attività sportiva elo sport. Infatti, il Campio-nato polisportivo “OratorioCup 2012”, coinvolgerà an-che la struttura di calcio a 5di Rizziconi.

Nei giorni scorsi, il Comi-tato Provinciale Csi, hainoltrato richiesta ufficialeal Commissario straordi-nario che regge il Comunedi Rizziconi Fabrizio Gallo,manifestando la propria di-sponibilità ad animare lastrutturadicalcio a5, inse-rendola all'interno del pro-getto sportivo che prevedemeeting polisportivi tra gli

POLISTENA - Oltre quat-tro mila scuole in tutta Ita-lia hanno celebrato nel cor-so della settimana la “IXgiornata nazionale della si-curezza nelle scuole”, traqueste anche il circolo di-dattico di Polistena, direttodal professore FrancescoNasso.

L'importante appunta-mento annuale che ha ilcompito di promuovere lacultura della sicurezza at-traverso prove di evacua-zione, eventi e momenti didiscussione, ha coinvoltotutti i plessi scolastici dellacittà e ha visto la partecipa-zione di 972 alunni tra lascuola dell'Infanzia e quel-la Primaria.

L'iniziativa, che rientranell'ambito della campa-gna di sensibilizzazione"Impararesicuri", promos-sa da “Cittadinanzattiva”in collaborazione con il Di-partimento della Protezio-ne Civile, si propone di edu-care a una gestione consa-pevole dei rischi del pro-prio territorio, con partico-lare riferimento al rischiosismico.

A fare paura in questi ca-si - secondo un indagine ef-fettuata tra gli alunni daparte dei responsabili di“Cittadinanzaattiva” - è so-prattutto il possibile crollodella casa, indicato come ilpericolo più frequente incaso di scossa sismica dal57% degli studenti dellescuole superiori, dal 46%

di quelli delle elementari eaddirittura dal 64% dei ge-nitori. La disinformazionesul proprio territorio è si-curamente l'elementoprincipale che è emersodall'indagine. Non si cono-sce infatti la classificazio-ne sismica del proprio co-mune, né il piano di emer-genza e le relative aree di at-tesa, non si sa chi è il sog-getto responsabile a gesti-re l'emergenza nella pro-pria città.

«Chiediamo a tutti i Co-muni - ha sottolineato infi-ne “Cittadinanzaattiva - didotarsi dei piani comunalie di diffonderne la cono-scenza presso la popolazio-ne locale a partire dallescuole».

p.cat.

Gli europarlamentari della Commissione per l’Ambiente e l’energia durante la visita nella “Fattoria della Piana” a Candidoni

Escursioni ambientali per i “Tuareg Team off Road”

I volontari del Csi che hanno partecipato alla maratona antimafia

CANDIDONI - Una delega-zione di parlamentari euro-pei, tutti componenti dellaDelegazione della Commis-sione europea per l'Am-biente e l'Energia, ha fattovisita alla Cooperativa Fat-toria della Piana di Candi-doni. A guidare la delega-zione vi era l'Europarla-mentare calabrese MarioPirillo.

Ad accogliere la Commis-sione al suo arrivo in azien-da, oltre all'Amministrato-re Delegato Carmelo Basilee i Soci Giuseppe e AntonioGiuffrè, vi erano tanti espo-nenti delmondo dell'impre-se, delle Cooperative, delleorganizzazioni ambientali-ste, della politicae, natural-mente il Sindaco di Candi-doni Marcello Aruta. All'in-contro era presente anche ilpresidente dei Legambien-te calabrese, Nuccio Barillà,che ha evidenziato «il fortelegame che unisce Fattoriedella Piana e l'associazione.Tale legame è stato ulterior-mente rafforzatocon l'asse-gnazione, a Fattoria dellaPiana, del premio “ Innova -zione amica dell'ambiente”,un premio che Legambien-te ha istituito, assieme aConfindustria, per premia-re le aziende ecologicamen-te virtuose.

«La possibilità di trasfor-mare i rifiuti in risorsa - haaggiunto Barillà -, dimo-stra come questa nostra ter-ra, che sta sempre di più af-fogando nei rifiuti possa,attraverso l'innovazionetecnologica, sperare anco-ra in un futuro più sosteni-bile. E Fattoria della Piana,attraverso l'abbandono del-l'utilizzo di fonti fossili, dàun grandissimo contributo

in tal senso. Spero che moltealtre aziende calabresi, enon solo, vorranno intra-prendere questa strada».

Barillà ha concluso evi-denziando altri due aspettipeculiari che contraddi-stinguono Fattoria dellaPiana: «il primo è la legali-tà. Lavoratori regolarmen-

te registrati, rispetto con-trattuale, e tantissimi lavo-ratori immigrati da ogniparte del mondo, lavoranoinsieme nel rispetto delleproprie culture. Il secondoaspetto, è quello pedagogi-co. Con l'attività di FattoriaDidattica svolta attraversole visite guidate delle scola-

resche all'azienda, insegnaa questi ragazzi che solo at-traverso il rispetto e la sal-vaguardia dell'ambiente,sarà possibile un futuro mi-gliore».

Lo stesso Nuccio Barillàha lanciato un appello agliEuroparlamentari membridella Commissione: «Aiuta-

teci a stroncare i circuiti chegenerano la Cattiva Ener-gia».

L'europarlamentare Ma-rio Pirillo, rivolgendosi aicolleghi della CommissioneEuropeaha evidenziatoche«in questi pochi giorni tra-scorsi in Calabria hannoavuto mododi vedere i tanti

aspetti negativi della ge-stione ambientalista e deirifiuti, oggi finalmentepossiamotoccare conmanoun aspetto altamente positi-vo di tale gestione attraver-so la visita alla CooperativaFattoria della Piana». Subi-to dopo è iniziata la visitaguidata all'azienda, pas-sando dalla centrale agroe-nergetica, alla visita allestalle con le nuovissime co-perture in fotovoltaico, allevasche di fitodepurazionedelle acque reflue e al casei-ficio dove sono state illu-strate le varie fasi dei pro-cessi produttivi. A conclu-sione della visita la delega-zione e stata ospite dellaMasseria della Piana, lastruttura agroturistica po-sta all'interno dell'azienda,dove hanno potuto degu-stare, oltre alle specialità ti-piche calabresi, i prodotticaseari prodotti dall'azien-da.

fra.pap.

LAUREANA DI BORRELLO - Il Club“Tuareg Team off Road” di Polistenaha organizzato anche quest'anno ilraduno “Off Road” giunto alla terzaedizione.

La manifestazione che si svolgerà apartire da questa mattina e si pro-trarrà per quasi tutta la giornata do-menicale, metterà in risalto le capaci-tà degli equipaggi che dovranno af-frontare non pochi ostacoli naturali

sparsi lungo il selettivo percorso. Ilraduno è previsto a Laureana di Bor-rello alle ore 8,30 e fino alle ore 9,30 sisvolgeranno le iscrizioni, subito do-po è prevista la partenza da Viale Re-gina Margherita, il “cammino” siconcluderà nel comune di Galatro, inpiazza Maria Santissima della Mon-tagna.

Alla partenza a tutti i partecipantiverrà offerta la colazionee consegna-

to il road book, molto utile per seguireil percorso dettagliatamente. All'oradi pranzo tutti i partecipanti si ritro-veranno presso l'agriturismo “LaTorre” dove verrà offerto un pastocaldo. Concluso il raduno, previstointorno alle ore 18,30, verranno ef-fettuate le premiazioni e per tutti gliequipaggi sarà offerta una degusta-zione dei prodotti tipici locali.

p.cat.

A Candidoni la visita della delegazione della Commissione europea per l’Ambiente e l’E n e rg i a

Fattoria, vetrina internazionaleNuccio Barillà: «Attraverso l’innovazione tecnologica un futuro più sostenibile»

ReggioPiana

Oratori e le parrocchie del-la Diocesi di Oppido - Pal-mi.

La convention “UnoSport per la Vitae per la Le-galità” si terrà oggi pome-riggio alle ore 18.00 pressol'ex salone Municipale diTaurianova. In quest'occa-sione il Comitato Csi illu-strerà le attività sportive eformative che saranno pro-mosse da dicembre a mag-gio 2012 sul territorio dellaPiana. Nel corso della ma-nifestazione saranno pre-miate le parrocchie parteci-panti all'edizione 2011 delcampionato per ragazzi de-nominato “Oratorio Cup”.

«Da sempre il CSI vivecon coerenza la sua voca-zione educativa - scrive ilCsi in una nota stampa - Da

semprenon ci interessapo-lemizzare ma costruire ecollaborare per risolvere iproblemi a tutto il mondodello sport gridiamo: “ab -biate coscienza di essere indifficoltà nel trasmettere ivalori fondamentali dellosport e della vita nelle vo-stre società sportive e tra ivostri atleti. Noi, CentroSportivo Italiano, ci siamo,siamo pronti a collaborareper aiutare le Istituzioni, laChiesa e il mondo dell'asso-ciazionismo. Non bisognafare l'errore di non cambia-re nulla e andare avanti co-me prima - conclude la nota- È un copione già vistotroppe volte in questi anninella nostra Calabria».

Oggi pomeriggio saran-no inoltre presentate le

squadre partecipanti alcampionato nazionale“Open 15” del girone tau-rianovese “Wolf Sporting”e le due squadre femminili“Wolf Sporting” di Tauria-nova e “Edil Ferr” Cittano -va.

Al convegno partecipe-ranno i rappresentanti del-le squadre del campionatomaschile, formate da tanteassociazioni presenti sulterritorio: Marco Nania(Avis Taurianova), France-sco Scarcella (P.G. Frassa-ti), Emanuela D'Eugenio(Parallelo 38) e Gaetano Ge-race (Arci Cittanova).

Sarà presente anche ilsindaco di Taurianova Do-menico Romeo, da sempreattento al mondo giovanilee sportivo.

Giornata della sicurezza

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Domenica 27 novembre 2011 41

Cirò Marina. Colpi d’arma da fuoco hanno mandato in frantumi i finestrini della sua auto

«Sono vivo per miracolo»Il direttore della filiale di Crucoli della Bcc racconta l’agguato che gli è stato teso

di PATRIZIA SICILIANI

CIRÒ MARINA- Sfrecciandoa bordo di un’auto scura, ilcommando “mafioso” ha spa-rato due colpi di pistola, ve-nerdì pomeriggio,all’indiriz -zo deldirettore dibanca, Don-nino Cozza, che, inopinata-mente, si èritrovato ad esserela preda diuna spietata cacciaall’uomo.

Il professionista è vivo permiracolo: i due proiettili,esplosi da unapistola di gros-so calibro, hanno infranto ilvetro lato guida della FiatPanda nera, condotta da lui,che viaggiava da solo e chestava ritornando nella citta-dina. Si era lasciato alle spallela sede della filiale di CrucoliTorrettadella “Banca del Cro-tonese Credito Cooperativo”ed aveva percorso all’incirca4-5 chilometri della stradastatale 106, quando il “bolide”dei malviventi ha affiancatol’utilitaria, prestatagli da unfamiliare.

In un arco di tempo compre-sofraleore 17,20ele17,30,lastrada statale 106 è divenutala scena irrealedi un crimine,per fortuna non di una trage-dia irreparabile.

Ieripomeriggio, alla relati-va domanda, il direttore Coz-za harisposto: “Ionon hones-

sun tipo di sospetto, non rie-sco a trovareun elemento uti-le alle indagini, non credo diavere mai fatto nulla che pos-sa avere scatenatouna bestia-lità di questo genere”.

Quasi parlando a se stesso,ha aggiunto: “Faccio il mio la-voro”. L’affermazione potreb-be avvalorare l’ipotesi di unagguato collegato alla sua at-tività bancaria.

Sennonché, il bancario ètuttora troppo incredulo performulare una qualsivogliaipotesi. Incontra enormi diffi-coltà, persino, a ricostruirel’accaduto nei minimi detta-gli,perché nonse l’aspettava.

Quella sparatoria “da Far We-st”non è degna di un paese ci-vile.

A malapena, sforzandosi, siè ricordato che l’auto dei mal-viventi ha effettuato il sorpas-so “sul rettilineo antistanteVolvito”, località ricadentenel territorio “marinoto”.

Detto questo, Donnino Coz-za ha chiarito: “Non ho rico-nosciuto l’automobile né ilconducente né tantomeno iltiratore, ho appreso dai Cara-binieri che idue proiettili, chehanno infranto il vetro latoguida, sono di una pistola diun grosso calibro”.

Poi, egli ha opposto un si-lenzio, carico di preoccupa-zione, al rilievo che, in prati-ca, uno dei banditi gli ha spa-rato contro, forse per uccider-lo.

Se la conversazione è finitaqui, a destare un grande allar-me sociale sono le modalitàdell’agguato, che rimandanoad una spedizione di stampomafioso. Raccolte la denunciae le dichiarazioni del banca-rio, il capitano dei Carabinie-ri, Paolo Nichilo, ha avviatosubito le indagini per fare lu-ce sull’inquietante vicenda,che ha turbato la cittadina.Qui, risiede Donnino Cozza,originario di Umbriatico e ci-rotano d’adozione.

Cirò Marina. Assegnato il riconoscimento per la professionalità

Rotary, premio a LibrandiCIRÒ MARINA- La sala consiliare traboc-cava di cittadini, in prevalenza “vignaioli”,venerdì sera, quando il presidente del Rota-ry club “Terra degli Enotri”, NicodemoMingrone, ha consegnato il “Premio allaProfessionalità”all’Azienda vitivinicola Li-brandi, rappresentata in primis dai fratelli-imprenditori, Tonino e Nicodemo Libran-di. In realtà, i Librandi hanno in-tesocondividere ilprestigiosori-conoscimento con tutti i soggettiche compongono la loro filiera vi-tivinicola, “un gruppo che ci haconsentito di raggiungere que-sto e gli altri traguardi”. Lo haevidenziato il professore Nicode-mo, apparso commosso perché“il premio ci viene conferito a CiròMarina”. Lui e suo fratello Toni-no sono partiti dai 5,35 ettari disuperficie vitata, ereditatidal pa-dre, per toccare l’odierna quota“369” ettari, grazie alle lorostraordinarie capacità imprenditoriali.Dietroi successididuegrandi uominiciso-no due grandi donne, l’indimenticabileConcetta Sicilia e la signora Enza Alessio.La figura della prima è stata evocata dal ro-tariano Totò Amoruso. Anche la nuova ge-nerazione, da Paolo a Teresa Librandi, èall’altezza dei genitori e dei tempi.

Se, come hanno ricordato i due protago-nisti della vertiginosa ascesa, l’azienda Li-brandi ha attinto ai contributi regionali, es-sa hainvestito codestifondi, rispettandonela destinazione. In effetti, i Librandi acqui-stano le uve del comprensorio cirotano,commercializzano i propri vini nel mondo,danno occupazione, operano rispettando

l’ambiente e promuovendo il terri-torio. La loro è un’impresa etica.

La vicenda umana e professio-nale dei premiati è stata esaltatadal vicesindaco, Nando Amoruso,e ripercorsa dal presidente delclub, Nicodemo Mingrone, cheha, poi, osservato: “Proprio permantenere un contatto diretto eautentico con la loro terra e i lorovini, i fratelli Librandi continua-no ad optare per una gestione fa-miliare dell’azienda, senza perquesto rinunciare a ciò che le tec-nologie più avanzate e i sistemi or-

ganizzativi più moderni possono offrire”.Ha parlato di etica professionale il past-

governor, Francesco Socievole, il quale hadetto che “l’azienda Librandi ha saputo co-niugare la tradizione con l’innovazione,avendo come obiettivo la ricerca della quali-tà”.

p. s.

La consegna

Cirò M. L’opera è di una giovane pittrice

La vignetta di Amorusoscelta dai dipendenti

Rai per la loro protestaCIRÒ MARINA- Una vignetta disegnata dalla giovanepittrice cirotana, Sara Amoruso, è stata scelta dai dipen-dentidella Raiquale simbolodella loroprotesta controivertici aziendali e contro l’ “onnipotente” Giuliano Fer-rara. Dunque, la creativa Sara ha rappresentato un as-salto almitico cavallo dellaRai, portato daldirettore ge-nerale,Lorenza Lei,GiulianoFerrara,Mauro Masi,Au-gusto Minzolini. Lei ha “visto”i tre uomini armati di col-tellacci, laLai di un’enorme siringa,s’immagina conte-nente un veleno letale, e il cavallo agonizzante. I dipen-denti della Rai hanno ritenuto che in quest’immagine,efficacissima, fossero riassunti i motivi della loro prote-sta, ovvero innanzitutto la cancellazione dal palinsestodi programmi di successo, quali “Annozero”di MicheleSantoro, “Parla con me” di Serena Dandini, “Vienivia -

conme”, ideato daFabio Fazio e dal-lo scrittore Ro-berto Saviano. Imanifestantihanno evidenzia-to che i program-mi cancellati fa-cevano registra-re ascolti-recorde perciò portava-no nelle casseaziendali i soldidella pubblicità,mentre, semprealoro dire, “il Tg1di Minzolini nonfa ascolti ed è fa-ziosoe la dgLeisiè aumentata lostipendio”. Perconverso, il nuo-vo piano indu-striale della Raiprevede dei tagliai danni dei di-

pendenti, anziché agli sprechi. Insomma, la vignettadiSara “racconta”ilmalcontento, cheserpeggia neicorri-doi di viale Mazzini. C’è di più: è passata tra le mani di tan-ti personaggi televisivi, incontrando, per esempio, l’altogradimento di Milena Gabanelli e Corrado Augias.

Ma chi è Sara Amoruso? Per quei pochi che non lo san-no, Sara è figlia d’arte, i suoi genitori sono lo scrittore,CataldoAmoruso, e la pittrice,Berenice Russo.Eviden-temente, la ragazza, l’ultimogenita di casa “Amoruso”,ha ereditato lo straordinario talento pittorico della ma-dre, da sempre molto impegnata anche nel sociale, e laverve satirica del padre, romanziere, musicista, storico.Nei suoi quadri “classici”, Saraprediligecomesoggettogli angeli. Ella ha esposto, per la prima volta, le sue opereall’interno della pagoda, ubicata nell’area portuale. At-tualmente, invece, è aRoma, dove risiede abitualmente,per mettere a frutto la sua innata passione per l’arte inun ambiente che le è congeniale.

p. s.

Cirò

Demokraticie Udc

chiedonoun Consiglio

di GIUSEPPE DE FINE

CIRÒ- Una richiesta di convo-cazione urgente del consiglioè stata avanzata dall’Udc e iDemokratici con i loro rispet-tivi capigruppo Paletta e Lom-bardo primi firmatari «perdi-scutere ed analizzare alcunegravi questioni come il disse-sto idrogeologico e la cancel-lazione dell’Ufficio del Giudi-ce di Pace». I capigruppo «con-sapevoli che la situazione poli-tica a Cirò non sta vivendo unodei suoi momenti più aulicicon scontri che denotano piùattacchi personali che sostan-za nel fare le cose che servo-no». Per Paletta e Lombardo è«importante occuparsi primache della futura campagnaelettorale,con iniziativesteri-li, ragionare sull’attualità conuna discussione attenta e se-ria, prima che, su alcune que-stioni come il dissesto idro-geologico e la cancellazionedell’Ufficio del Giudice di Pa-ce, si arrivi all’irreparabile.Troviamo d’altra parte al-quanto strano - continuano -che il gruppo consiliare del Pdanch’esso all’opposizione inconsiglio sollecitato più voltedal 10 novembre a sottoscrive-re la richiesta di consiglio nonsi sia pronunciato e prendatempo: ormai il tempo sta perscadere e se non ci sarà unaprotesta forte, magari raffor-zata da una delibera consilia-re, ognuno se ne assumerà leresponsabilità politiche». Idue capigruppo,sottolineanocome il«maltempo staeviden-ziando ancora una volta la fra-gilità del territorio con situa-zioni difficili come il bastionecannone (con i lavori fermi daun anno), la zona S. Elia, ViaDe Gasperi e l’Arenacchio».Sullaquestione Giudicedipa-ce, «crediamo che una realtàstoriche come quella di Cirò,non possa venire ulterior-mente mortificata con l’elimi -nazione di tale ufficio». Infine,chiedono la discussione sulnuovo Psa e sui suoi ritardi.

La vignetta prescelta

CrotoneProvincia

Donnino Cozza

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DOMENICA 27 novembre 2011 PAGINA 5

Come un’ombra di cui non riesce a di-sfarsene - l’inchiesta sui voti chiesti aiclan della ndrangheta, “Recupero”, è so-lo dello scorso dicembre - la Procura di-strettuale antimafia di Reggio Calabriaafferra di nuovo il primo cittadino di Ca-signana, Pietro Crinò. E deposita un’inda-gine, “Black garden” (giardino nero), do-cumentata da filmati e intercettazioni, in-cardinata nell’accusa al politico, già pre-sidente dell’associazione dei sindaci del-

la Locride, di disastroambientale, con al centrola discarica di Casignana,oggi sequestrata e luogoin cui questa storia ha ini-zio. Tutto comincia a puz-zare un giorno di metàautunno di tre anni fa. E’il 30 ottobre. Un comita-

to di cittadini dà libero sfogo a una pro-testa. Il vallone Rambotta è una fogna cheintossica la salute pubblica. Nelle giorna-te di pioggia, le vasche di monnezza spur-gano cascate di percolato che avvelenanoraccolto, acque e bestiame. Ne dà conto larelazione di un esperto, commissionatadalle amministrazioni comunali di Bian-

co e Caraffa del Bianco. E’ un fatto, diceil gip, che alla discarica i lavori eranomonchi, che il sindaco di Casignana (con-trollore) è stato per lungo tempo compli-ce del fratello, indiscusso manager dellaZetaemme (controllato).

l’ispezione dell’arpacalL’eco della protesta, nell’autunno di tre

anni fa, aggancia i carabinieri del Noe. Dauno studio approfondito viene fuori chel’immondezzaio di Casignana, a dire diun esperto dell’Arpacal, opera completa eportata a termine con i crismi dovuti nonè. Scrive, nel novembre 2008, l’uomo del-l’Arpacal: «L’area non è recintata, sonoassenti il sistema di lavaggio delle ruotedegli automezzi in uscita dalla discarica ela copertura dei rifiuti abbancati non èstata eseguita». Raccontano le carte del-l’inchiesta che, per quel che se ne sa, quel-li dell’Arpacal non si sono mai persi d’ani-mo, che tra il 2008 e il 2009 hanno piùvolte bussato al Comune e alla Zetaemmeper invitarli a completare i lavori, che, neltempo, ad una relazione ne hanno fattoseguire un’altra. Non ultima quella data-ta 2 febbraio 2009. «Non ci sono inter-venti in corso - documenta un tecnico altermine di un sopralluogo - non sono sta-

ti eseguiti neanche quelli utili a fermare lafuoriuscita di percolato».

«ho scritto un imbroglio»Il responsabile della Zetaemme, l’inge-

gnere Antonio Crinò, ne è al corrente,dunque. Perché le pareti delle vasche dimonnezza siano impermeabili, per far sìche acque e terreni nonvengano intossicati dalpercolato, servono teli digeomembrana. Ma gli«interventi» hanno uncosto. Nel settembre2010, quando scrive al-l’Arpacal, l’ingegnere del-la Zetaemme mente sa-pendo di mentire. Dice al suo interlocu-tore, l’intercettato architetto La Fronte:«L’Arpacal sa che che l’impermeabilizza-zione è stata fatta… ma è un imbroglio».

la leoniaA stare a quel che documenta il giudi-

ce per le indagini preliminari, AntoninoLaganà, la discarica di Casignana era unporto di mare in cui tutti scaricavano ton-nellate di monnezza. La Leonia, per dir-ne una, si fa viva a fine estate. E’ il 4 set-tembre 2010. La ditta ha un carico di ri-fiuti di cui deve liberarsene. Provengonoda Reggio Calabria. Unoperaio, Cosimo Simo-netta, riesce ad aggancia-re il sindaco Pietro Crinò.«Buonasera sindaco, so-no Simonetta». «Buona-sera Simonetta». «Abbia-mo - spiega l’operaio -una situazione di emer-genza». Il sindaco gongola: «Fatemi chia-mare da Scopelliti oppure dall’assessorePugliano, sennò a Casignana non vienenessuno», dice. Forse, il primo cittadino,vuole negoziare contatti e favori, forse no.Il fatto è che quel giorno sbotta. «Sonofiniti i tempi, sono durati dieci anni, ioche servo tutta la provincia e non solo…che uno dei due signori mi chiami, glielodica ufficialmente. Io non faccio più nul-la per loro, se prima non parlano con me.Essere buoni non ne vale la pena». Il mo-nologo continua: «Si fanno vivi sempre

prima delle elezioni, poi non chiamanopiù. A Scopelliti sono andato incontro piùvolte.. vi ricordate il periodo delle elezio-ni, quindici giorni prima, che tutta Reg-gio Calabria...». Per il gip, quanto docu-menta l’intercettazione è difficile da con-futare. Scrive: «In primo luogo il sindaconon avrebbe dovuto pronunciarsi perché

non legittimato ad auto-rizzare il conferimento,che spetta semmai alCommissario per l’emer-genza ambientale». Dipiù: «L’altro aspetto dasottolineare - annota an-cora il giudice per le inda-gini preliminari - è che il

primo cittadino, lungi dal motivare il pro-prio rifiuto per ragioni di legittimità, mo-tiva il tutto rinfacciando una mancata at-tenzione politica dei vertici del governoregionale. Qui si profila l’interesse stru-mentale del sindaco a mantenere in vitagestioni inefficienti della discarica. che,per la sua funzione nevralgica, rappre-senta un forte strumento di pressione».

il percolatoRacconta l’inchiesta che in inverno,

quando imperversavano i temporali,quelle tonnellate di spazzatura nelle va-

sche della discarica di Ca-signana diventavano lacoperta di percolato cheintossicava acque e rac-colto. Racconta che il sin-daco e suo fratello, il re-sponsabile della Zetaem-me, non c’hanno maimesso una toppa. E che il

ciclo di smaltimento, negli anni, ha co-nosciuto un solo salvagente: il bestiameche azzannava monnezza. «Tuttavia, perrisparmiare sui costi necessari per losmaltimento del percolato - annota il gip- Antonio Crinò ha continuato a versareun’ingente quantità nel canalone sotto-stante». Il 28 gennaio 2011, tanto per ci-tare una data. Un filmato in mano agli in-quirenti lo immortala mentre scarica nelvallone Rambotta.

«Discarica strumentodi pressione politica»Le conclusioni del gip Laganà sull’utilizzo “distorto”

che Pietro Crinò faceva dell’impianto di Casignana

LOCRI (RC)

ILARIO FILIPPONE

[email protected]

“black garden”

Gli avvocaticalabresi

sono semprepiù “poveri”

COSENZA I redditi degli avvocati sono incalo per il terzo anno consecutivo: nel 2010sono scesi del 2%. È quanto denuncia Alber-to Bagnoli, presidente della Cassa Forense,che ha reso noto i dati nel corso della VII con-ferenza nazionale dell’avvocatura in corso aRoma. Secondo Cassa Forense nel 2010 ilreddito medio annuo degli avvocati iscritti aCassa (riferito alle dichiarazioni pervenute al31/10/2011) si è attestato sui 47.822 euro, un

-2% rispetto all’importo del 2009, pari a48.805. «Era dal 1991 che il reddito mediodegli avvocati non scendeva sotto la soglia dei50mila euro - ha sottolineato Alberto Bagno-li - è come se gli avvocati avessero perso ven-t’anni di lavoro». Dal 2007 al 2010 il redditomedio annuo dei professionisti è sceso di qua-si il 7%, passando da 51.314 a 47.882 euro.Altro dato allarmante per Cassa Forense èrappresentato dal fatto che il 50% degli avvo-

cati guadagna meno di 16mila euro all'anno.Giovani e donne sono le categorie più pena-lizzate dalla crisi. Il reddito medio dichiaratodagli avvocati iscritti a Cassa nel 2010 è di59.863 euro al nord (62.349 euro nel 2009, -4%), 51.609 euro al centro (53.752 nel 2009,-4%) e 31.901 euro al sud (33.226 nel 2009, -4%). La regione che incassa di più è l’Alto Adi-ge con 78.808 euro, quella di meno la Cala-bria con 24.237 euro.

cassa forense/l’indagine

Poi si fa avantila Leonia

E il sindaco: «Sifanno vivi soloalle elezioni...»

L’Arpacal avevarelazionato inmodo dettagliatoevidenziando leirregolarità

Il responsabiledella Zetaemmesapeva che levasche non eranoimpermeabili

NEI GUAI

Il sindacoPietro Cri-

nò, postoagli arrestidomiciliari

Sotto ladiscarica

di Casignana

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CATANZARO «Capitano, statearrestando un innocente». Leone So-riano, presunto capo dell’omonimoclan di Filandari, continua a ripeterloanche quando i carabinieri lo portanovia. Via, in carcere, dopo aver notifica-to - a lui e ad altri nove componentidella sua «famiglia» - il fermo d’indi-ziato di delitto firmato dal pm Giam-paolo Boninsegna altermine dell’opera-zione “Ragno”.

Leone, fa intendereanche al capitano Ste-fano Di Paolo che l’hafatto buttar giù dalletto all’alba, l’etichet-ta di «mafioso» nonla vuole. Più volte, d’altronde, la «ma-fiosità» gli è stata contestata, nel pas-sato e nel presente, ma il presuntogruppo criminale che avrebbe tenutosotto scacco tutto il territorio osserva-to dal feudo della frazione Pizzinninon è mai stato riconosciuto giudizia-riamente come associazione ’ndran-ghetista.

La Procura antimafia di Catanzaroora punta a questo, ottimizzando i ri-sultati della paziente attività investi-gativa prodotta dal luogotenente Naz-zareno Lopreiato, dagli uomini dellasua stazione e da quelli che gli ha mes-so a disposizione la Compagnia d’ap-partenenza. Un’indagine che ricostrui-sce lo stillicidio di attentati, intimida-zioni ed episodi criminosi che hannoreso la piccola Filandari come uno deicentri a più alta pervasività delinquen-ziale della Calabria e non solo.

Il presunto boss continua a difen-dersi ma davanti al gip di Vibo Valen-tia Cristina De Luca - che pur non con-validando il fermo ieri ha emesso lamisura cautelare - as-sistito dagli avvocatiFrancesco Gambar-della e Salvatore Sta-iano, sceglie di avva-lersi della facoltà dinon rispondere. Gliatti verranno tra-smessi al competentegip distrettuale che si pronuncerà do-po il verdetto dei gip territoriali chehanno in prima battuta riconosciuto lafondatezza dei profili cautelari.

Ieri, per l’interrogatorio di garanzia,sono comparsi tutti gli arrestati. DaAntonio Carà, ritenuto il picciotto delclan, che assistito dagli avvocati Fran-cesco Sabatino e Giuseppe Bagnato hascelto il silenzio, fino alle due donne

che completano una struttura familia-re che incuteva «terrore». Perché, di-ceva una delle vittime, intercettata daicarabinieri, certe cose non accadevano«neanche quando c’erano le Brigaterosse».

Paura e senso impotenza era ciò cheil presunto clan, coi suoi attentati chenon avrebbero risparmiato neppure i

cimiteri e le cappelledi famiglia delle vitti-me, trasmetteva alterritorio soggiogatoal suo dominio. Esa-sperazione, dispera-zione, rassegnazione,frutto, tra le altre co-se, di ben cinquanta

incendi e oltre cento intimidazioniconsumate attraverso l’uso di armi oesplosivi.

E se le armi non si potevano utiliz-zare bastava la parola: telefonate e, so-prattutto, lettere. Emblematica quellache proprio Leone Soriano spedì dalcarcere ad un uomo che ebbe l’ardiredi denunciare i soprusi subiti: «Ma seio un giorno avrò la fortuna di uscirevi farò passare a tutti le pene dell’infer-no. Sarà l’ultima cosa che farò dellamia vita, in galera ci torno dopo aver-vi mangiato il cuore con le mie mani».

Questo come altri scritti che i cara-binieri del capitano Di Paolo e del luo-gotenente Lopreiato hanno messo adisposizione del pm Giampaolo Bo-ninsegna ricostruendo ben quarantot-to ipotesi di reato, quelle contestatenel fermo d’indiziato di delitto cheadesso attende il pronunciamento delgip. Delle vittime più che denunce imilitari dell’Arma hanno raccolto glisfoghi attraverso le intercettazioni te-lefoniche e ambientali. A completare il

quadro le rivelazionidei collaboratori digiustizia. Da AngelinoServello, ex faccendie-re del clan Fiaré di SanGregorio d’Ippona, aBruno Fuduli, l’ex in-filtrato della storicamaxioperazione “De-

collo”, fino a Michele Iannello, forse ilpiù importante tra i pentiti storici del-la ’ndrangheta vibonese. Ma ce n’è an-che un altro, fin qui sconosciuto allecronache, Eugenio William Polito. Unpentito nuovo che sul conto del clanSoriano, si apprende dal fermo firma-to dal pm Boninsegna, ha iniziato aparlare sin dal 4 gennaio 2011.

p. com.

9D A L P O L L I N O A L L O S T R E T T O

DOMENICA 27 novembre 2011 calabria

ora

Una prova dura; un viaggioa ritroso nel tempo dentro ledinamiche criminali di una fa-miglia, i Pesce, che hanno resola vita della testimone di giu-stizia Rosa Ferraro - almenonegli ultimi sei anni - un vero eproprio inferno. Nell’aula bun-ker di San Donato milanese è ilturno degli avvocati difensoridei 63 imputati del procedi-mento “All Inside” per questaterza, e ultima, giornata in tra-sferta del maxi processo allacosca egemone a Rosarno. Ecosì, dopo il serrato interroga-torio fornito al sostituto procu-ratore della distrettuale reggi-na, Alessandra Cerreti, la cugi-na acquisita di Salvatore Pesceripercorre per l’ennesima voltale angherie subite dai suoi in-gombranti parenti.

Il lavoro come badante al-l’anziana zia vittima di un at-tacco ischemico, i racconti del-le rapine ai danni di una gioiel-leria rosarnese, i carichi di dro-ga preparati e smerciati nel ga-rage sotto casa, le violenze, learmi, le perquisizioni e, soprat-tutto, le numerose minacce dimorte subite.

Un interrogatorio lungo e fa-ticoso, sotto le domande pres-santi degli avvocati difensoridegli imputati che in più diun’occasione hanno messo indiscussione l’attendibilità stes-sa della teste; un sottile macontinuo stillicidio che ha por-tato il presidente del collegiogiudicante Concettina Epifa-nio, a interrompere un legale,chiarendo il fatto che la teste,seppur semi analfabeta, erachiaramente in grado di com-prendere le domande che le ve-nivano rivolte e, soprattutto, lagravità delle accuse che la stes-sa teste ha fornito durante que-sta lunga e insolita trasfertameneghina.

«La signora Ferraro - ha det-to in chiusura di udienza il pre-sidente Epifanio - ha reso unatestimonianza chiara e si è di-mostrata molto più forte di al-tri testi, che al momento di sa-lire sul banco dei testimoni sisono fatti vincere dalla pauraper le possibili reazioni che latestimonianza avrebbe potutocausare. Sull’attendibilità del-la teste vedremo in seguito, macerto possiamo dire che la si-gnora Ferraro è in grado di ren-

dersi conto delle cose che ci haraccontato».

Archiviata quindi la deposi-zione della testimone di giusti-zia, il processo tornerà adessonella sua sede naturale di Pal-mi riprendendo il dibattimen-to il prossimo nove di dicem-bre: in quella data verrannoascoltati gli uomini del com-missariato di Gioia Tauro chehanno effettuato le verifiche al-

le dichiarazioni che la teste ave-va fornito già nel 2006 - e chele costarono l’allontanamentoda Rosarno, a causa delle mi-nacce di morte subite - e il fra-tello un po’ ritardato della stes-sa Ferraro che, in occasionedella riunione in cui si decisedella morte della testimone, sichiamò fuori raccontando tut-to alla vittima designata.

Vincenzo Imperitura

Leone Sorianonega tutto

ai carabinierima tace alle

domande del gip

Pesce, la Ferraroconferma tuttonel controesame«La sua è una testimonianza chiara

e lei si è dimostrata più forte di tanti altri»

La testimone digiustizia ha

parlato di tutto:dai traffici di

droga alle rapine

filandari

Operazione RagnoConvalidati i fermi

CELERI

Nel giro di48 ore gliinquirentiarrestano iSoriano,convocanounacorposaconferenzastampa (Infoto) econvalidanoi dispositividi fermogiudiziario acarico ditutti gliarrestati

Intercettazionie dichiarazioni

dei collaboratoriinchiodano tutti

gli arrestati

GIOIA TAURO (RC)

Il blitz dei carabinieri

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24P I A N A

DOMENICA 27 novembre 2011 calabria

ora

GIOIA TAURO

A conclusione delle celebrazioni per il 150° anniversa-rio dell’Unità d’Italia, Gioia Tauro ha vissuto ieri pome-riggio un momento culturale importante. Palazzo Balda-ri ha ospitato il convegno “Riflessione storica sul Risor-gimento”, organizzato dall’Adic (Associazione donne in-segnanti calabresi), presieduta da Luigia Morgante, ca-ratterizzato dalla presenza dello storico calabrese LucioVillari, professore di Storia contemporanea all'Universi-tà di Roma Tre e autore di volumi e saggi. Ha moderatoed introdotto il direttore di Inquietonotizie.it Lucio Ro-dinò. I “Giovani virtuosi dell’Associazione Musica Insie-me”, diretti da Caterina Genovese, hanno intonato con iviolini l’Inno di Mameli e a prendere la parola è stata poila presidente dell’Adic Luigia Morgante, che ha salutatoe ringraziato i presenti, in modo particolare la maestraGenovese per il momento musicale. Di seguito è interve-nuto il sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore, ringra-ziando Villari per la presenza e l’Adic. È stata quindi lavolta di Villari che ha ricordato come la musica sia statoun elemento importante nella cultura e nella società del-l’Ottocento italiano, in quanto ha permesso di superarele difficoltà di comunicazione. Villari ha poi ricostruito gliavvenimenti storici del periodo risorgimentale, che sonostati solo un’occasione per sottolineare «il risorgere di unpopolo “deriso e calpesto”, come ci ricorda Mameli». Ma-meli, di soli vent’anni, come tutti i giovani che hannoavuto un ruolo essenziale nella lotta per l’Unità naziona-le, perché «non c’è società rinnovata se non ci sono gio-vani che prendono in mano la situazione». Identità na-zionale, libertà, unità: di tutto questo avevano ferma con-sapevolezza quei giovani. Villari ha sottolineato inoltrecome il Mezzogiorno, oppresso dal governo borbonico,si sia svegliato per primo per rincorrere l’Unità naziona-le. «L’esperienza risorgimentale deve tornare semprecon la sua vitalità storica, anche in un momento di crisicome adesso», ha ricordato Villari. A conclusione del-l’incontro, la presidente dell’Adic Morgante ha conse-gnato a Villari una targa con la raffigurazione dell’Italiatricolore.

I rapporti perversi tra la‘ndrangheta, la politica, l’uni-verso produttivo, e le donnecome possibile baluardo perarginare il fenomeno crimi-nale. Giuseppe Creazzo, pro-curatore della Repubblica diPalmi, ha articolato una lun-ga e completa riflessione sul-l’universo criminale e raccon-tato come la magistraturaopera affinché il potere vene-fico delle cosche non intossi-chi la società. Il contesto eraquello del “Premio Valarioti”,la penultima tappa di questakermesse organizzata dal-l’amministrazione comunalee dedicata al Peppino rosar-nese che è stato ammazzato31 anni fa dalla ‘ndranghetanel pieno della sua giovinez-za e del suo impeto legalita-rio. Dopo i saluti della padro-na d casa, il sindaco Elisabet-ta Tripodi e dell’assessoreMichele Brilli, il procuratoreha occupato la parte centraledel seminario, svolto nell’au-ditorium comunale rosarne-se, interloquendo con moltis-simi ragazzi della scuola me-dia, e superiori di Rosarno,Palmi e Gioia Tauro. Creazzosi è ben districato tra i quesi-ti posti dagli studenti, speciein materia di collaboratori digiustizia, sui quali ha detto,tranchant, che «la ‘ndran-gheta non è poi così diversadalle altre mafie, pertantoquesta nuova stagione deicollaborati di giustizia è do-vuta soprattutto ad un modonuovo di lavorare da partedella giustizia». Il magistratoha difeso l’attuale sistemagiudiziario, che sebbene siasoggetto ad errori «rappre-senta un modello di garanziae di efficienza della fase d’in-dagine e di dibattimento».

Gli applausi più fragorosi glisono stati tributati quandoha parlato delle donne, «conil loro contributo sarà più fa-

cile sconfiggere la mafia» edella politica, «essa deve es-sere al servizio delle causegiuste, scrivere le regole e, so-

prattutto, gli elettori dovreb-bero avere più cura del lorodiritto di voto e di scelta».Accanto al procuratore ancheil mondo della scuola, inter-venuto con i capi d’istitutoVincenzo Muratore – dellascuola media locale, e Maria-rosaria Russo, la quale hapreannunciato che il liceoscientifico rosarnese, che leidirige, sta portando avantiuna proposta di legge sull’in-troduzione del reato di apo-logia della mafia. Presenteanche Claudio La Camera,direttore del museo della‘ndrangheta con il qualel’amministrazione comunalesta lavorando attraverso unpercorso di novità e multi-medialità.

POLISTENA

Il prossimo film in cartellone, venerdì 9dicembre, è “Bloodline”, un horror del 2010diretto da Edo Tagliavini. Ha iniziato a sno-darsi la trama delle proiezioni targate “Di-stribuzione indipendente” e che in Calabriaha l’unico punto di diffusione nell’associa-zione culturale polistenese “La Bellona”, dicui è presidente Piero Cullari. Fino a giugno2012, in uscita contemporanea con le altresale del circuito nazionale, all’Itis di Poliste-na si potranno vedere film italiani d’autoree indipendenti – sia fiction sia documenta-ri – che beneficiano di una rete distributi-va non assoggettata al modus operandi deigrandi gruppi. “Distribuzione indipenden-te”, al cui vertice siede l’attore e produtto-re Giovanni Costantino, è un progetto so-stenuto fra gli altri dalla Federazione ita-liana dei circoli del cinema, membro della

quale è appunto “La Bellona”. Cullari, exassessore alla cultura di Polistena, rimarcala qualità e l’importanza della rassegna, cheper ogni film prevede pure una conversa-zione fra gli spettatori, cui dà il suo contri-buto lo sceneggiatore Gianluca Iovine. Ne-gli auspici di Cullari il cartellone d’autore ela collaborazione con la rete di Costantino,dovrebbero condurre la prossima estate aun premio del cinema indipendente da or-ganizzare a Polistena, con partecipanti datutto il mondo. Il rammarico però, confidal’ex assessore, «è la lontananza delle istitu-zioni a tutti i livelli. Speriamo ci diano ascol-to». Gratitudine è invece espressa a Fran-co Mileto, il dirigente dell’Itis che ha mes-so a disposizione aule e attrezzature per leproiezioni.

Angelo Siciliano

Mafalda, si pensa ai nuovi scavi Cinquefrondi, volge al termine la prima parte dei lavori nell’area archeologica

Si rischiarano le linee incontrada Mafalda a Cinque-frondi. Ha preso fisionomial’area residenziale della do-mus romana del II secolo,chiaro il perimetro, anchese a est è emersa una strut-tura muraria che fa ipotiz-zare un’ulteriore estensio-ne.

Sta per iniziare l’ultimafase degli scavi coordinatidall’archeologo FrancescoCuteri, tra pochi giorni ver-ranno in sopralluogo la so-printendente Bonomi e l’as-sessore provinciale Lam-berti.

C’è da lavorare ai proget-ti Por, spiega il consiglieredi Palazzo Foti, GiuseppeLongo. L’obiettivo è conse-

gnare un secondo tempoagli studi di queste settima-ne. Riguardo agli ambientidella villa finora portati insuperficie, Cuteri osservache l’area abitativa potreb-be essere stata usata in epo-ca più tarda per scopi pro-duttivi. «Abbiamo rinvenu-to un pavimento in coccio-pesto sotto il quale si è con-servato un mosaico. Segnoche il pavimento è stato ri-fatto per mutare destinazio-ne all’ambiente».

Quanto alla struttura cir-colare poco distante, checostituisce l’area termaledella domus, l’archeologosottolinea il ritrovamento,al centro della rotonda, deiresti della volta che la rico-priva. Anche per questo set-tore si ipotizza un successi-

vo riutilizzo, un “abbassa-mento” da luogo monu-mentale a spazio abitativo.Al confine con l’area circo-lare è stato infatti trovato

un “immondezzaio” del Vsecolo, traccia di un inse-diamento immemore dellasontuosità precedente.

Le ceramiche lì rinvenute

che spingono la datazioneall’epoca tardo romana,«vengono dal Maghreb»,precisa Cuteri. Parte dellasua squadra si è quindi spo-stata sui resti della chiesanormanna di San Demetrio.

GiuseppeHyeraci par-la, a riguar-do, di un la-scito fonda-mentale perricostruire lefrequenta-zioni stori-che nella zona fra Borrello eSan Giorgio.

San Demetrio potrebberivelare una struttura pree-sistente tardo romana, e in-dicazioni cospicue verran-no dalle sepolture che l’areacontiene.

Agli scavi collaborano vo-lontari di vari paesi, il grup-po archeologico Altano gui-dato da Salvatore Fida, unoperaio comunale e alcunidella comunità montana.

Venerdì mattina primavisita dellescuole, treclassi del“Rechichi”di Polistenacon le do-centi Ieranòe Giovinaz-zo. Quest’ul-

tima, che insegna culturadel territorio, ha confidatoai suoi alunni: «Qui ritro-viamo la nostra identità efacciamo un passo avanticontro la barbarie d’oggi».

ARCHEOLOGIA Due archeologi impegnati negli scavi

PREMIAZIONE Da sinistra Brilli, Creazzo e Tripodi

Adic, la lezione di Villari su Unità e RisorgimentoValarioti, premiato Creazzo

Il procuratore relaziona sui rapporti perversi tra mafia e politica

Cinema indipendente con la “Bellona”Prossimo film in cartellone è “Bloodline” horror di Tagliavini

ROSARNO

ROSARNO

GIOIA TAURO

GIOIA TAURO

DOMENICO MAMMOLA

[email protected]

ANGELO SICILIANO

[email protected]

Venerdì la primavisita dellescuole, tre classidel Rechichi di Polistena

RAFFAELLA CARUSO

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C’è un sospetto ben precisoper l’omicidio di GiuseppeRuffolo, cosentino di 33 anni,titolare di un’impresa di auto-trasporti,avvenuto il 22 set-tembre scorso in via degli Sta-di. La squadra mobile di Co-senza ha individuato una per-sona che potrebbe avere avu-to un movente per commet-terlo. Una persona che pochigiorni dopo il fattaccio avreb-be lasciato la città per un lun-go viaggio all’estero. Si trattadi una pista chela polizia ave-va cominciato a seguire giàpoche ore dopo il delitto mache finora non ha consentitodi raccogliere prove sufficien-ti per una incriminazione. Gliinvestigatori della mobile, pe-rò sono riusciti a raccoglierenumerosi indizi, che punta-no tutti nella stessa direzione:esiste un collegamento tra ildelitto di via degli Stadi e lasparatoria avvenuta in un pubdi Rende nell’autunno di cin-que anni fa. Quale sia questocollegamento gli inquirentinon sembrano intenzionati asvelarlo. Sull’inchiesta perl’omicidio di Ruffolo il sosti-tuto procuratore GiuseppeCozzolino ha alzato un murodi silenzio. Movente persona-le, dunque. Niente usura, dro-ga, o altre attività criminali sicelano dietroil delitto. Nel-l’ottobre del2006 un but-tafuori di unpub di Rendeviene grave-mente ferito

davanti al locale. Qualcuno glispara cinque colpi con una pi-stola calibro 7.65 per motivi

mai del tuttochiariti.

Il giovanebouncer so-pravvive al-l’agguato. Ilprocesso diprimo grado,

celebrato al tribunale di Co-senza per far luce su quellasparatoria, ha stabilito che apremere il grilletto è stato An-drea Molinari. Il giudice locondanna a 13 anni di reclu-sione per tentato omicidio.

L’imputato, però, ha sem-pre sostenuto la propria inno-cenza e, per tutta la durata diquel drammatico processo,

Giuseppe Ruffolo non avevamai smesso d i sostenerlo. Po-co prima della sparatoria nelpub Molinari era in compa-gnia della vittima dell’agguatodi via degli Stadi.

I due erano buoni amici. Edè qui che il mistero si infitti-sce. Perché non è chiaro qua-le sia il collegamento tra i duefatti individuato dagli inqui-

renti. Ma c’è dell’altro. Nel-l’estate del 2009, un parentestretto della persona sospet-tata di aver commesso il de-litto e Giuseppe Ruffoloavrebbero avuto una violentalite.

I due sarebbero addiritturavenuti alle mani. Intervenneanche la polizia. Un altro liti-gio pare fosse avvenuto qual-

che giorno prima della mortedi Ruffolo. Chi è allora cheodiava così tanto da arrivare auccidere? Perché? Sono inter-rogativi per i quali la squadramobile potrebbe avere già unarisposta. La sensazione è chel’indagine sia vicina alla svol-ta.Giuseppe Ruffolo era statoucciso a colpi di pistola in viadegli Stadi la sera del 22 set-tembre scorso mentre rinca-sava dal lavoro. Guidava neltraffico dell’ora di puntaquando qualcuno gli avevasparato cinque volte con unapistola calibro 7.65 attraversoil finestrino della sua Alfetta. Ilkiller, il volto coperto da uncasco da motociclista venivadalla parte opposta in sella auno scooterone e affiancatosialla vettura incolonnata neltraffico aveva fatto fuoco.

Ruffolo era riuscito a lascia-re l’auto in mezzo alla stradadavanti al tabacchino e nono-stante perdesse molto sanguea salire su un’altra vettura,gui-data da un operaio che si erafermato a comprare le sigaret-te, dal quale si fece accompa-gnare in ospedale. Morì pocodopo in pronto soccorso. Piùtardi in località Bosco di Rovi-to venne ritrovata una motoin fiamme: una Piaggio Bever-ly 500, che si ritiene sia la stes-sa usata per l’agguato. Inda-gando sulla storia di quellamoto si è scoperto che è stataoggetto di alcuni passaggi diproprietà, riconducibili aquattro persone.

Individuata una persona che avrebbe avuto un movente

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DOMENICA 27 novembre 2011 PAGINA 15

ScuolaLa protestadei genitori

> pagina 16

COSENZA

Danneggiatoil Castellodi Morano

> pagina 21

POLLINO

Anche il mattoneadessoè in crisi

> pagina 24

ROSSANO

Scopertaun’anticatomba

> pagina 30

TORTORA

AGGUATO

MORTALE

L’auto sulla qualeviaggiavaGiuseppe Ruffolo(sopra nelriquadro)

Niente usurao droga

Si tratterebbedi vicendepersonali

Delitto RuffoloC’è un sospettato

Ennesimo furto di gasolio alle Ferrovie dellaCalabria.

Ieri mattina i dipendenti del servizio sugomma nell’effettuare rifornimento alla

colonnina del carburante si sonoresi conto che mancava ilcombustibile e il lucchetto eranuovamente spezzato. Da uncontrollo effettuato l’ammancosarebbe questa volta di 230 litri digasolio. Solo due giorni prima i ladriavevano rubato circa 3,5 quintali di

miscela. Sul posto sono intervenuti gli agentidella squadra volante diretti dal vice questoreaggiunto Gerace e coordinati dall’ispettoresuperore Lupo. I furti negli ultimi tempi sonosempre più frequenti. I ladri dall’asportarebenzina dal serbatoio degli autobus sono passatidirettamente alla colonnina di rifornimento. Lapolizia ha acquisito le immagini delle telecameredi sorveglianza per risalire ai colpevoli.

deb. fur.

Rubati 230 litri di gasolioalle Ferrovie della Calabria

ALESSANDRO BOZZO

[email protected]

il furto/1

L’ex attaccante di Napoli, Genoa, Juventus eCosenza, Michele Padovano, ha telefonato alleader del movimento Diritti civili, FrancoCorbelli, dicendogli di essere sereno e di

attendere fiducioso la sentenza delprocesso che lo vede imputato perassociazione per delinquerefinalizzata al traffico internazionaledi stupefacenti. Lo ha reso noto lostesso Corbelli. Corbelli, nelle scorsesettimane, aveva definito«assolutamente ingiusta» la

richiesta di condanna a 24 anni di reclusioneavanzata dal pm di Torino. «Ho ribadito aMichele - ha sostenuto Corbelli in una nota -tutta la mia stima e amicizia e l’ho invitato aCosenza, al termine del processo, con la certezzache sarà riconosciuta la sua totale estraneità allegravi accuse che gli sono state mosse daimagistrati. Ho rispetto per l'operato dei pm e deigiudici ma considero la richiesta del pm dellaProcura spropositata».

Corbelli invita Padovano:«Sicuri della tua innocenza»

diritti civili

Un furto è stato scoperto intorno alle 21 divenerdì sera in una abitazione del settimopiano di via Panebianco dove i proprietarihanno trovato la casa a soqquadro e

l’ammanco di settecento euro edun orologio di valore.

Gli agenti della squadra volantediretti dal vicequestore aggiuntoGerace e coordinati dall’ispettoresuperiore Lupo, sono intervenutiper effettuare un sopralluogoverificando che sulla porta di

ingresso non erano presenti segni dieffrazione.

I proprietari hanno dichiarato di essereusciti nel pomeriggio.

Gli ignoti ladri hanno agito indisturbaticonsiderato il piano riuscendo ad aprirefacilmente il portoncino blindato.

All’interno dell’appartamento solo tantodisordine e la cassetta dei soldi vuota.

deb. fur.

Ladri in via PanebiancoSottratti in una casa 700 euro

il furto/2

Il furtoavvenutoa Vaglio Lise

MichelePadovano

La sededellaQuestura

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Gazzetta del Sud Domenica 27 Novembre 2011 9

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COSENZA Indagini della Dia sugli investimenti in terra bruzia della famiglia trapanese dopo il sequestro di appartamento e di un conto corrente

Gli “affari” calabresi dei Messina DenaroMafia e ‘ndrangheta legate da antichi rapporti. Il comparaggio di Riina e la storia di Navarra e Bontate

Arcangelo Badolati

COSENZA

Un’antica amicizia. Tra “compari”di mafia calabresi e siciliani. Co-minciata negli anni ‘50 quandoMichele Navarra, detto “U Patri-nostru”, medico condotto e capodella mafia corleonese, venne spe-dito al soggiorno obbligato aGioiosa Ionica. Dove fu accolto e“coccolato” da “don” Ciccio Ieri-nò. Un’amicizia cementata, neltempo, da un altro corleonese, To-tò Riina, che volle come compared’anello Mico Tripodo, boss diSambatello. Un rapporto intenso,quello tra mafiosi e ‘ndranghetisti,culminato nella gestione del con-trabbando delle sigarette negli an-ni ‘60, quando nella Locride go-vernata da Antonio Macrì, lavora-vano con le “bionde”, TommasoScaduto di Bagheria e Giuseppe DiCristina di Riesi. E non fu casualeche nell’area ionica del Reggino,ad Africo, volle consegnarsi nel1983 ai carabinieri, dopo un pe-riodo di latitanza, il padrino paler-mitano Antonino Salomone. Co-me non fu una casualità che gli uo-mini di Cosa Nostra e quelli della‘ndrangheta – come rivelarono incircostanze diverse Francesco DiCarlo, Tommaso Buscetta, Giaco-mo Lauro e persino Luciano Liggio– avessero deciso di prender parteal golpe ideato nel dicembre del1970 dal comandante Junio Vale-rio Borghese. E furono i “viddani”Totò Riina e Leoluca Bagarella –secondo una tesi rimasta priva diriscontri giudiziari – a mettere pa-ce tra le famiglie di Reggio Cala-bria durante la guerra scoppiata, ametà degli anni ‘80, in riva alloStretto. Una pace da cui sarebbepassato l’assassinio del giudiceAntonino Scopelliti. Un delitto“eccellente” preteso per lanciareun messaggio allo Stato prima chela Cassazione decidesse le sortidefinitive del maxiprocesso di Pa-lermo. Un delitto “eccellente” ri -spetto al quale, però, la cupola si-ciliana è stata ritenuta estraneacon sentenza passata in giudicato.E che dire, ancora, dell’amiciziache legava Paolo De Stefano al“principe di Villagrazia”, StefanoBontate, due boss che pensavanoin grande e ritenevano la masso-neria deviata uno strumento pergestire affari e potere. È ripercor-rendo questo solco storico-inve-stigativo che la magistratura staguardando con attenzione a un

appartamento acquistato in con-trada "Pasquali" di Mendicino(Cosenza). È composto da settevani ed i finanzieri l’hanno seque-strato, lo scorso inverno, insieme aun conto corrente bancario. En-trambi sono intestati a NicolòMessina Denaro, originario di Ca-stelvetrano, parente dell'impren-dibile "primula" trapanese MatteoMessina Denaro, inteso come "Usiccu". I sigilli giudiziari sull'im-mobile sono stati apposti per ordi-ne del Tribunale per le misure diprevenzione di Trapani che haesaminato le posizioni di numero-se persone ritenute collegate al su-perlatitante considerato, peral-tro, l'attuale capo assoluto di Cosanostra. Nicolò è figlio di MarioMessina Denaro, imprenditore ecugino dell'uomo più ricercato d'I-talia, finito nei guai negli anniscorsi per una estorsione. L'appar-tamento è finito nel mirino dellaGuardia di finanza perchè il titola-re non risulterebbe con un redditotale da poterne giustificare la pro-prietà. I successivi accertamentihanno dimostrato che l'intestata-rio del bene è stato iscritto all'uni-versità di Arcavacata nella facoltàdi Ingegneria. Non solo: secondoindiscrezioni, gl’investigatoriavrebbero accertato un tentativodi iscrizione ad una loggia masso-nica regolare. La domanda pre-sentata sarebbe stata però subitorespinta dalla obbedienza interes-sata. I Messina Denaro sono origi-nari di Castelvetrano, paese in cuifu ucciso Salvatore Giuliano e vi-vono da generazioni nel Trapane-se, zona della Sicilia dalla qualepartirono alla conquista criminaledell'America Joe Masseria, Salva-tore Maranzano e Joe Bonanno.La loro è una dinastia di "uominid'onore" fondata da Francesco, al-leato storico dei corleonesi, mortoin latitanza nel 1993. Il suo corpovenne fatto ritrovare a Trapanidentro una bara, pronto ad essereinumato. "Don Ciccio" era spiratoper infarto mentre se ne stava na-scosto insieme al figlio, Matteo,suo delfino e successore, per sfug-gire ai mandati d'arresto della ma-gistratura. Come e perchè i Messi-na Denaro siano arrivati fino aMendicino stanno adesso cercan-do di scoprirlo gl'investigatori del-la Dia. Agli uomini del prefetto Al-fonso D’Alfonso, il procuratore ag-giunto di Cosenza Domenico Airo-ma, ha affidato un’articolata dele-ga d’indagine.�

I superinvestigatori della Direzione investigativa antimafia sono sulle tracce del boss latitante di Cosa nostra Matteo Messina Denaro

COSENZA Ha raccontato d’essere amico con i terroristi di al Qaida e d’aver fatto arrestare camorristi

La storia di Alì, il detenuto venuto dal mistero

ANTIRACKETMaria Teresa Morano, architetto di Cittanova trapiantata a Lamezia, nuova presidente nazionale della Fai: Calabria in ritardo

«Ormai anche al Nord gli imprenditori ci chiedono aiuto»Vinicio Loenetti

LAMEZIA TERME

«Qui il problema non è la denun-cia, ma il post denuncia». MariaTeresa Morano parla alla luce delgiorno seduta su un lato del gran-de tavolo ottagonale dell’Ala,l’Associazione antiracket Lame-zia che cinque anni fa ha visto laluce anche grazie al suo suppor-to. 43 anni, sposata, architetto,Morano è davvero una professio-nista libera dal peso della ‘ndran-gheta. Figlia di un commerciantedi Cittanova che non ha ceduto alpizzo, s’è spostata per amore aLamezia dove ha messo su fami-glia. Dallo scorso giugno è lei aguidare la Fai, quella stessa fede-razione delle associazioni anti-racket creata da Tano Grasso, e dicui lo stesso imprenditore di Ca-po d’Orlando è ancora presiden-te onorario.

C’è differenza tra Calabria eSicilia sul fronte antiracket?

«L’approccio culturale degliimprenditori è sicuramente di-verso. In Sicilia la lotta contro leestorsioni è molto più avanti.Grazie alla geniale intuizione dei

ragazzi di “Addio pizzo” è natal’associazione “Libero futuro”che con Confindustria ha attivatodiverse collaborazioni. Decine diadesioni di imprenditori sono ar-rivate da Palermo. Ma anche inaltre parti della Sicilia».

Dove?«A Gela le denunce sono arri-

vate a 130. Si stanno muovendobene anche i soci di Catania. Cisono alti e bassi, determinati an-che dalla situazione politica, dal-la fiducia verso i governanti chespinge a denunciare. Poi c’è lapresenza di Tano Grasso che è unriferimento certo. Ci sono ancheiniziative importanti sul consu-mo critico, come a Napoli».

La Campania risponde?«A Napoli ci sono oltre 400 ne-

gozi “pizzo free”. Ed in alcune zo-ne cruciali della città ci sono an-che delle piazzette derackettiz-zate. La parola suona male, ma sitratta di nuclei liberi in quartierimolto sensibili, ad alto tasso ca-morristico».

Cosa frena gli imprenditoricalabresi?

«Il bisogno di sicurezza. Masoprattutto in provincia di Reg-

Maria Teresa Morano

I precedenti

Gli uomini più vicini a Totò"u curtu" e Binnu "u trattu-ri" – al secolo Totò Riina eBernardo Provenzano – fu-rono più volte in passatoospiti di riguardo di espo-nenti della 'ndrangheta co-sentina. I corleonesi aveva-no infatti stabilito intensirapporti con i fratelli Darioe Nicola Notargiacomo eStefano e Giuseppe Barto-lomeo. L'amicizia era natanel supercarcere di Trani,dove i quattro killer cosen-tini erano finiti dopo averassassinato, nel marzo del1985, il direttore del peni-tenziario di Cosenza, Ser-gio Cosmai. I Notargiaco-mo avevano cominciato atrafficare armi e droga ap-poggiandosi a Pino e Anto-nio Marchese, cognati diLeoluca Bagarella, ed aGiovanni Drago, il killerche il 23 novembre del1989 uccise a Bagheria lamadre, la zia e la sorelladel pentito Francesco Ma-rino Mannoia. Il successivoarresto dei Notargiacomo ela morte dei germani Bar-tolomeo interruppe tutta-via l'alleanza

Calabria

Giovanni Pastore

COSENZA

La storia di Alì è tutta un gar-buglio. Tanti misteri a comin-ciare da quelle sue incerte ori-gini. A volte racconta d’esserenato a Washington, altre di es-sere giunto in Italia dalla Co-sta d’Avorio. Parla perfetta-mente l’italiano pur se sporca-to da un accento francese. So-stiene di conoscere bene trelingue e d’aver rovinato decinedi camorristi finiti in prigionegrazie alle sue dichiarazionirese all’autorità giudiziaria.Tra le sue frequentazioni ci sa-

rebbero anche “fratelli” di alQaida. Amicizie “pesanti” sus-surrate agli agenti della poli-zia penitenziaria che un me-setto fa sono stati costretti arinchiudere Alì in isolamento.È successo che, dopo aver riat-taccato la cornetta a conclu-sione di una comunicazione,questo singolare detenuto dicolore ha sfasciato la postazio-ne telefonica all’interno dellacasa circondariale di Cosenzadov’era già rinchiuso da unpezzo per una ricettazione.

E a un mese dalla follia hachiesto un colloquio con il pmAntonio Tridico, titolare del

fascicolo. Il magistrato s’è re-cato in carcere e alla presenzadel legale di Alì, l’avvocatoAmalia Falcone, s’è tenutal’audizione. Il detenuto haconfessato il suo disagio tra lemura del penitenziario, rite-nendosi una sorta di persegui-tato dagli altri reclusi. «Cel’hanno con me perchè ho fat-to arrestare i camorristi. Vole-vano che tenessi la bocca chiu-sa. Ma io parlo...». Parla tanto,ma non abbastanza. Del segre-to svelato agli agenti nessunaccenno. E così, la storia diquel legame fraterno conmembri influenti di uno dei

gruppi della jihad islamica èrimasta confinata nei rapportidi servizio dei poliziotti. Nes-sun riscontro e, forse, il so-spetto che Alì si sia inventatobuona parte di quelle storieper darsi arie, sentirsi impor-tante avendo addosso il mar-chio di amico dei terroristi. Opiù semplicemente per frantu-mare il muro della solitudinedell’uomo prigioniero in terrastraniera.

Almeno così crede il pm Tri-dico che non sembra voler da-re grande peso ai racconti diAlì, il detenuto di colore venu-to dal mistero.�Il pm Antonio Tridico

gio ormai gli imprenditori nonhanno più alibi: la Direzione an-timafia ogni giorno mette dentrodecine di persone, smantellagrossi clan, e non manca la dimo-strazione di efficienza della ma-gistratura. Manca invece l’inizia-tiva sociale. Pensano: tanto è co-sì, e sempre andrà così; la ‘ndran-gheta è potente e invulnerabile,E poi c’è un altro grande proble-ma…».

Quale?«Per molti diventa più conve-

niente trovare un escamotage. Avolte si paga il pizzo, anche attra-verso l’acquisto di forniture o ilservizio di guardiania, altre voltesi fanno affari con le cosche. Que-sta la drammatica realtà».

L’intreccio si può spezzare?«Bisogna fare arrivare un mes-

saggio positivo, ma non si riesce.Anzi, l’esperienza di chi ha de-nunciato passa in negativo: lascorta, i cambiamenti di vita. In-vece denunciare significa libe-rarsi. C’è una comoda disinfor-mazione».

Cosa l’ha spinta a denuncia-re?

«Avevo 23 anni, figlia di un im-

prenditore di Cittanova finito nelmirino dei Facchineri, che hannoinvestito il loro denaro sporco inUmbria, isola felice, comprandopossedimenti e imprese. Pur con-tinuando a vivere come zingari aCittanova. Dovevano acquistare

un bar centrale a Città di Castelloe sono venuti a chiedere i soldi amio padre e ad altri undici suoicolleghi. Li portarono in un postoisolato e gli chiesero 40 o 50 mi-lioni di lire, a seconda della gran-dezza delle loro aziende. Ma era-

no tutti amici, e costituirono unfronte. Girolamo Morano, miopadre, li denunciò e testimoniòcontro di loro in tribunale. Laprocura di Palmi con AgostinoCordova lo sostenne, e funzionò.Adesso però sarebbe diverso».

In che senso?«Non chiedono più quelle ci-

fre, tendono a insinuarsi nelle at-tività economiche di ognuno».

Poi è arrivata a Lamezia Ter-me.

«Nel 2004 parlare qui di anti-racket era anomalo. Non cono-scevo bene ancora la realtà loca-le, ma ricordo che tutti avevanodifficoltà a chiamare le cose colloro nome. Anche qui le richiestedei clan erano diverse: favori nel-le forniture, regali...».

Da dove ha cominciato?«Il nostro lavoro è diverso da

quello dei poliziotti, non partia-mo dopo che scoppiano le bom-be. E’ un’opera culturale. Dicia-mo agli operatori economici cheun’alternativa è possibile. C’è inballo la libertà. La città in questianni ha fatto notevoli passi avan-ti. Anche se c’è ancora la situazio-ne descritta dal procuratore Sal-

vatore Vitello: le indagini vannoavanti senza la collaborazionedegli imprenditori».

Al Nord la musica cambia?«Mica tanto. Abbiamo avuto

incontri in diverse città del Nord.Da una parte c’è l’inchiesta “Infi-nito” condotta dalle procure an-timafia di Reggio Calabria e Mi-lano, dall’altra il prefetto milane-se secondo cui la mafia in Lom-bardia non esiste. Per la Cameradi commercio di Reggio Emiliainvece è arrivato il momento diintervenire. La ‘ndrangheta è di-ventata insopportabile anche lì.Sa cosa ci hanno detto a Imola?».

Cosa?«Ci hanno chiesto: aiutateci,

noi siamo inesperti. Stessa ri-chiesta da Veneto e Liguria».

L’ultimo atto è la sua nomi-na a presidente nazionale.

«Il mio predecessore è statoPippo Scandurra di Patti, dovel’antiracket è un movimento con-solidato. Questa mia nomina è daleggere come un nuovo investi-mento che va fatto in Calabria. Inquesta regione continuiamo adessere l’ultima ruota del car-ro».�

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Gazzetta del Sud Domenica 27 Novembre 2011 39

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Decisione dell’Assise d’appello di Messina su istanza degli avvocati Managò e Putortì

C’era un giudicato, tolti i sigillial patrimonio di Vincenzo FicaraNo alla confisca con applicazione del principio del “ne bis in idem”

Paolo Toscano

Dissequestrato il patrimonio diVincenzo Ficara, 42 anni, at-tualmente detenuto nel carce-re di Novara dove sta scontan-do la condanna all’ergastolo, edei suoi familiari. Il provvedi-mento è stato emesso dallaCorte d’assise d’appello diMessina stabilendo che il prin-cipio del “ne bis idem” deve es-sere applicato anche in tema dicontestazione del reato di inte-stazione fittizia di beni conte-stato ai sensi dell’art. 12 se-xsies.

Con la decisione dei giudicipeloritani, Vincenzo Ficara e isuoi familiari sono ritornati inpossesso dei beni di cui la Pro-cura generale di Reggio primae la Procura generale di Messi-na (gli atti erano stati trasmes-si per competenza in quantol’ultima sentenza di condannaemessa nei confronti di Ficaraera stata emessa dalla Corted’assise d’appello di Messina)dopo avevano chiesto la confi-sca.

La richiesta di acquisire de-finitivamente al patrimoniodello stato numerosi beni ap-partenenti per lo più ai familia-ri, era stata avanzata dopo lacondanna definitiva di Vincen-zo Ficara per associazione perdelinquere di stampo mafioso.L’iniziativa della magistraturaera stata basata sul presuppo-sto che i beni già oggetto di se-questro fossero da considerareprovento di attività illecita.

I difensori della famiglia Fi-cara, gli avvocati Antonio Ma-nagò e Giuseppe Putortì, ave-vano sin dall’inizio provato acontrastare la richiesta di con-fisca sia in punto di fatto, sia in

punto di diritto. I due penalistireggini hanno documentatocome la confisca chiesta dallaProcura generale riguardavagli stessi beni che erano statigià oggetto di sequestro e, suc-cessivamente, di dissequestronell’ambito della procedura at-tivata dalla sezione misure diprevenzione del Tribunale reg-gino.

Gli avvocati Managò e Pu-tortì avevano concluso che an-che in materia di 12 sexsies do-veva essere applicato il princi-

pio del giudicato, così come af-fermato in tempi recentissimidalla Corte di Cassazione.

E a tal proposito l’avvocatoPutortì ha prodotto una sen-tenza della Corte supremaemessa in un procedimentoche riguardava Giuseppe Cari-di. Con quella decisione erastato riconosciuto il principiodel “ne bis in idem” e, in sededi rinvio, la Corte d’assise d’ap-pello aveva restituito tutti i be-ni all’interessato.

L’avvocato Antonio Mana-

gò, dal canto suo, aveva pro-dotto in precedenza un’altrasentenza della Cassazione, inun procedimento che riguar-dava Santo Araniti, che dispo-neva il dissequestro di tutti ibeni.

Nel caso di Vincenzo Ficararesiduavano alcuni beni chenon erano stati oggetto di va-lutazione da parte della sezio-ne misure di prevenzione delTribunale. I due penalisti reg-gini, attraverso l’esibizione dicopiosa documentazione, sonoriusciti a dimostrare la lecitaprovenienza dei beni in que-stione.

La Corte d’assise d’appellodi Messina, recependo tutte leargomentazioni difensive, hadisposto la restituzione a Vin-cenzo Ficara e ai suoi familiaridei beni oggetto di sequestro,compresi quelli per i quali nonpersisteva alcun precedentegiudicato non ritenendoli, co-me evidenziato, di illecita pro-venienza.

Con il provvedimento emes-so di giudici peloritano si chiu-de la storia giudiziaria di “Va-lanidi”, nato uno dei primi ma-xi processi celebrati nel di-stretto reggino, nato dall’ope-razione condotta nel 1995 dal-la Direzione distrettuale anti-mafia reggina. Alle indaginiavevano fornito un contributodecisivo, con le loro prime di-chiarazioni, i collaboratori digiustizia Giovanni Riggio, Fi-lippo Barreca e Giacomo Ubal-do Lauro.

Subito dopo l’operazione“Valanidi” era scattata la pri-ma fase di “Olimpia”, la piùgrossa operazione mai regi-strata nel distretto giudiziarioreggino.�

La vicenda giudiziaria è stata definita su rinvio della Cassazione

Iniziativa di “Quello che non ho”

Un diario antimafia

fatto dagli studenti

per gli studentiFitto il calendario dei laboratoriper la legalità e i diritti organiz-zati da “Quello che non ho”, pro-getto che nasce dal partenariatotra Anpi, associazione “Ad per-sonam”, associazione “daSud”,Ente Scuola Edile per la Forma-zione e la Sicurezza, Fondazio-ne Di Vittorio, Ufficio ScolasticoProvinciale, in collaborazionecon Magistratura Democratica,per la realizzazione di un diarioscolastico rivolto agli studentidelle scuole medie e superiorireggine.

I laboratori sono iniziati al Li-ceo scientifico Leonardo da Vin-ci, il loro viaggio farà tappa neiprossimi mesi fino a febbraio, al“Righi”, alla “Vittorino da Fel-tre” e alla “Diego Vitrioli”.

Dopo la presentazione delprogetto agli studenti al LiceoScientifico Vinci, realizzata conle testimonianze dei magistratiGherardo Colombo, GiuseppeLombardo e Ottavio Sferlazza eil laboratorio dimostrativo alla“Vittorino da Feltre”, che hannoprodotto grande entusiasmo epartecipazione degli studentiall’iniziativa, “Quello che nonho” si cimenterà, dunque, con ilaboratori creativi in cui i giova-ni esprimeranno le proprie sen-

sazioni, idee ed emozioni tra-sformandole in arte, fumetti, di-segni. Un percorso di partecipa-zione, creatività, comunicazio-ne e confronto reciproco.

Giustizia, diritti, lavoro eistruzione. Si muoveranno lun-go queste direttrici i 17 laborato-ri e i 5 seminari per la realizza-zione del diario scolastico per lalegalità e diritti che si realizzeràdentro le scuole della città Me-tropolitana dello Stretto. Undiario-agenda dei diritti, pensa-to e realizzato dagli studenti pergli studenti. È questa la sfida di“Quello che non ho”. È questol'obiettivo del progetto che por-terà alla nascita di un diario con idisegni di artisti e fumettisti af-fermati che si alterneranno aopere pensate e sceneggiate da-gli studenti. Il diario evidenzieràle date importanti, quelle da nondimenticare, che sono ricordi disconfitte, ma anche di vittorie. Eservirà a ricordare gli uominiche hanno combattuto la mafia acosto della propria vita.

Il diario sarà disponibile perl’anno scolastico 2012-2013 esarà distribuito gratuitamente atutti gli allievi delle scuole me-die inferiori e del biennio dellescuole superiori.�

Francesco Alì e Sandro Vitale, tra gli ispiratori del diario

“BELLISARIO”

’Ndrangheta,convegnocon Maronie Nitto Palma

Si terrà martedì 29 prossi-mo, all’auditorium “NicolaCalipari” del Consiglio re-gionale, il convegno pro-mosso dalla FondazioneBellisario dal tema “L’altrametà della ’ndrangheta: ledonne, le cosche, il potere”.

I lavori inizieranno alle9.30 con la proiezione delvideo “Marisa Bellisario:icona di modernità”, segui-ranno i saluti del presidentedella Regione, GiuseppeScopelliti, l’intervento delpresidente della Fondazio-ne Bellisario, Lella Golfo, ela presentazione della ricer-ca “L’altra metà della’ndrangheta” a cura di Ales-sandra Ghisleri di Ad Euro-media Research.

L’inizio della tavola ro-tonda è previsto alle 11. Mo-derati dai giornalisti France-sco Guidara e Safiria Lecce-se, interverranno l’avvocatopenalista Paola Balducci, ilprofessore di diritto ammi-nistrativo, Francesco Man-ganaro, il vice capo diparti-mento dell’Amministrazio-ne penitenziaria, SimonettaMatone, il direttore centraleper la vigilanza bancaria efinanziaria della Bancad’Italia, Stefano Mieli, ilpresidente di “Promuovi Ita-lia”, Maria Concetta Patti, ilprocuratore Giuseppe Pi-gnatone, il dirigente scola-stico Giusi Princi e il sindacodi Rosarno, Elisabetta Tri-podi.

I lavori si concluderannoalle 12.30 con gli interventidegli ex ministri RobertoMaroni e Francesco NittoPalma. Alle 13, infine, sa-ranno premiati gli studentidelle scuole coinvolte dalprogetto.�

Cronaca di Reggio

Avv. Antonio Managò Avv. Giuseppe Putortì

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Gazzetta del Sud Domenica 27 Novembre 2011 41

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LA TERZA VERSIONE La bozza è stata rivista e dovrebbe essere varata dall’Asp

Sanità, la nuova mappa nella Pianaaccolte alcune proposte dei sindaciSi rafforza Polistena, le novità a Gioia, Palmi, Taurianova e Oppido

Alfonso NasoPIANA

Non c’è due senza tre. E la terzaversione dell’atto aziendaledell’Asp di Reggio Calabria è ser-vita. Il direttore Rosanna Squil-lacioti comunica la nuova bozzache dovrebbe essere la definitivae che è stata adottata nella gior-nata di giovedì scorso.

Da settembre ad ottobre e in-fine a novembre tre versioni conaltrettanti cambi. Nella Piana diGioia Tauro ecco la nuova geo-grafia, in attesa del nuovo decre-to del commissario Scopelliti sulriordino della rete ospedalieradopo che il precedente (il nume-ro 106) è stato sospeso, così si èpronunciato a Gioia Tauro il pre-sidente della Commissione sani-tà in Consiglio regionale Nazza-reno Salermo.

Intanto fioccano le novità,con alcune conferme e sorprese.L’ospedale di Gioia avrà 4 strut-ture complesse (così come previ-sto nella prima versione dell’at-to): chirurgia, Sar con iperbaricaa Palmi, Nefrologia (strutturaquesta allocata a Gioia in attesadegli adeguamenti strutturalidel nosocomio di Polistena).

Ci sarà la cardiologia che saràstruttura semplice dipartimen-tale, e semplici saranno anche ilpronto soccorso, il laboratorioanalisi, la medicina, l’ortopediae la farmacia. L’urologia, quindi,abbandona definitivamenteGioia e il laboratorio di analisidiventa dipendente da Poliste-na. Molte delle discrepanze del-la seconda versione sono statesanate, la cardiologia resiste aitagli ma ne esce ridimensionataa struttura dipartimentale. Nes-sun ridimensionamento, invece,per Polistena. Strutture com-

plesse per Medicina, cardiologiacon l’Utic e l’emodinamica, neu-rologia, psichiatria, pronto soc-corso, terapia intensiva, pedia-tria, ginecologia, ortopedia, chi-rurgia, radiologia, centro trasfu-sionale e il laboratorio di analisi.

A queste divisioni, presentinella seconda versione dell’attoaziendale vanno aggiunte duenovità positive; saranno inseritealtre due strutture complesse:urologia e Otorinolaringoiatriache nel decreto di riordino degliospedali non figurava più conposti letto. A queste vanno ag-giunte la strutture semplici di-partimentali di gastroenterolo-gia, l’anatomia patologica, il dayhospital multidisciplinare. In-somma un ospedale completocon degenze e servizi accessori.La struttura ospedaliera, però,ha bisogno di interventi riam-modernamento strutturale perpoter ospitare tutti i reparti e lagrossa mole di posti letto asse-gnati (somme stanziate con unarecente ordinanza).

Palmi mantiene l’unica strut-tura complessa del centro salutementale che accorperebbe lestrutture semplici di Taurianovae Cinquefrondi, struttura sem-plice in regime di lungo degenzaper la dialisi, così come Tauria-nova, mentre Oppido strutturasemplice di lungo degenza conannessa la radiologia dipenden-te da Polistena.

Questo il quadro che ne esce:riferimento territoriale è l’ospe-dale di Polistena, il nosocomio diGioia utilizzato per la gestionedelle urgenze/emergenze.L’azienda sanitaria ha previstoanche la presenza di una struttu-ra semplice per la prevenzione ela sicurezza negli ambiti di lavo-ro in ambito portuale.�

L’ospedale di Polistena baricentro della sanità nella Piana

GIOIA TAURO In contrasto con il partito e con la Regione

No all’ospedale unico a Palmiil gruppo Pdl si autosospendeConsiglio comunale compatto. Iniziativa di protesta

ROSARNO Ieri si è concluso il controesame della pentita Ferraro. Si riprende il 9 dicembre

In aula il fratello che doveva uccidere RosaPREMIO VALARIOTI Apprezzato intervento del dott. Creazzo

Da Rosarno proposta di legge:

il reato di “apologia della mafia”

GIOIA TAURO Un chiaro avvertimento

Munizioni e benzinadavanti a una macelleria

Il pm Alessandra Cerreti

PALMI. La collaboratrice di giu-stizia, Rosa Ferraro, si è sottopo-sta anche ieri alla raffica di do-mande dei difensori (Giunta,Santambrogio, Veneto, Monacoe Riolo) degli imputati nell’am-bito del processo “All Inside”.Nel corso del controesame - cheper motivi di sicurezza si è svoltonell’aula bunker di Milano - lapentita ha confermato ciò cheaveva rivelato nei primi duegiorni di deposizione risponden-do al pm. partendo da una pre-messa: «A Rosarno non si muoveuna foglia se i Pesce non voglio-no. La gente è terrorizzata». Ro-sa Ferraro ha ripercorso i filonidella sua memoria e risponden-do ad una domanda del pm,Alessandra Cerreti, che le hachiesto se a Rosarno ci sono solo

i Pesce, ha puntualizzato: «Inpaese si dice che ci sono anche iBellocco, ma di loro non so nul-la. So quello che fanno i Pesceperchè ci ho vissuto in mezzo».

La rappresentante della pub-blica accusa, infine, le ha chiestoquali problemi ha Marco, suofratello, che secondo quanto haraccontato la collaboratrice duegiorni fa, era stato incaricatodalla sua famiglia di ucciderla.

Al riguardo la collaboratriceha riferito che il fratello è statoinvestito da un’auto quando erapiccolo, perdendo l’udito e que-sto gli ha creato problemi di ap-prendimento, ma ha anche ag-giunto che è in grado di testimo-niare purchè gli vengano formu-late domande con parole sem-plici.

Marco Ferraro, che vive con ilpadre a Rosarno, sarà chiamatoa testimoniare nel corso dellaprossima udienza, fissata per il 9dicembre a Palmi. In quella oc-casione dovrà confermare il con-tenuto della sua denuncia pre-sentata alla guardia di finanza il2 giugno del 2006 in cui raccon-tò della riunione di famiglia edell’incarico che gli era stato af-fidato di uccidere la sorella per-chè, a giudizio dei suoi familiari,non avrebbe corso rischi essen-do disabile.

Il presidente del Tribunale diPalmi, al termine della deposi-zione di Rosa Ferraro, ha soste-nuto che la teste si assume la re-sponsabilità di ciò che ha detto,ma va comunque ringraziata peril coraggio.�

ROSARNO La polemica dopo le dimissioni che chiamano in causa l’assessore Bonelli

I trenta giovani della Consulta: «Ipocrisie e falsità»ROSARNO.Non si placa la polemi-ca venutasi a creare tra l’assesso -re alle politiche giovanili, France-sco Bonelli, ed i 30 giovani dellaConsulta giovanile, che hannorassegnato le dimissioni dall’or -ganismo comunale, in segno disolidarietà nei confronti del pre-sidente Pasquale Papaianni, an-ch’egli dimissionario.

In un comunicato i 30 giovani,nel confermare le proprie dimis-sioni dalla Consulta, espressionedelle agenzie educative e dell’as -sociazionismo cittadino, precisa-no che esse scaturiscono esclusi-vamente dall’atteggiamento chel’assessore alle Politiche Giovani-

li ha manifestato nei loro con-fronti «e non per gli insinuati mo-tivi addotti». Affermano, inoltre,di avere più volte esternato le loroperplessità e inquietudini a giu-sta ragione e di non avere ascolta-to nessuna campana, «in quantola campana siamo noi e il Presi-dente del Consiglio Pasquale Pa-paianni era solo il portavoce».

Riguardo le presunte dimissio-ni presentate da alcuni membri,dal segretario e dal vicepresiden-te, come affermato dall’assessoreBonelli, perché in contrasto conla politica gestionale della Con-sulta operata dal Presidente Pa-paianni, i 30 giovani ribadiscono

che non vigeva nessuna lotta in-terna e che le dimissioni di alcunimembri del Consiglio non si sonomai verificate, mentre, al contra-rio, il numero delle adesioni è au-mentato considerevolmente.

«Il segretario Francesco Co-mandè – sottolinea la nota – si èdimesso per motivi e impegni dinatura squisitamente personale,che gli impedivano di adempiereal suo incarico, ma rimanendomembro rappresentativo nelConsiglio della Consulta. Riguar-do il vicepresidente, Gianluca Sa-pio, «non ha mai rassegnato leproprie dimissioni ufficialmente,ma le comunicava soltanto ver-

balmente nella riunione del 28ottobre 2011».

I giovani, nel dirsi «rammari-cati che l’assessore provi invanoad arrampicarsi sugli specchi e agettare fango sull’operato dellaConsulta», dichiarano, infine,che «questo è l’ultimo nostro in-tervento per mezzo stampa, poi-ché sono state dette troppe falsitàe ipocrisie e non vogliamo ancorafar parte di questi giochi mediati-ci che non appartengono alla no-stra sobrietà personale e che han-no portato la nostra protesta suun piano totalmente differente ri-spetto alle nostre intenzio-ni».�(g.l)

Reggio Tirrenica

Giuseppe LacquanitiROSARNO

Si è rivelato di notevole spessorepedagogico l’incontro del Pro-curatore di Palmi, dott. Giusep-pe Creazzo, con i giovani stu-denti che hanno affollato l’audi-torium di Via Umberto, a con-clusione della seconda sessionedel Premio Valarioti, organizza-to dall’Amministrazione comu-nale.

Davanti ad una affollata pla-tea di giovani studenti del liceoscientifico “Piria” e delle scuolemedie “Scopelliti-Green”, non-ché di delegazioni degli Istituti“Severi” di Gioia Tauro, “Einau-di” e “Guerrisi” di Palmi, il Pro-curatore Creazzo, chiamato atrattare il tema della “demitiz-zazione della mafia”, ha invitatotutti gli appartenenti alla societàcivile a guardare in faccia la veri-tà e rendersi conto della pervasi-vità del fenomeno mafioso, checostituisce un grande fattore difreno per la crescita economica esociale delle nostre comunità.

«La ’ndrangheta – ha dettoCreazzo – vive su un fondamen-to di false verità, da cui trae ilconsenso. Bisogna innanzituttodemitizzare la falsa credenzadei mafiosi capaci di accumula-re e amministrare grandi ric-chezze, che sono invece mono-polio di pochi, mentre i singoliaderenti, i cosiddetti picciotti,sono dei morti di fame, che vivo-no nella miseria e nell’ango-scia».

Anche i valori dell’onore, tan-to conclamati dagli ’ndrangheti-sti, per il dott. Creazzo sono daconsiderare fasulli, specie se si

valuta nelle famiglie mafiose ilruolo della donna, «poco più diun oggetto da sottomettere intutti i modi».

Va infine abbattuto il mitodell’invincibilità, come ne dàprova l’azione sinergica delleforze dell’ordine e della magi-stratura, che colpisce cosche perlungo tempo ritenute intoccabi-li.

Richiamando l’insegnamen-to di Falcone, Creazzo ha dettochiaramente che la ’ndranghetapotrà avere una fine soltanto sela società, nelle sue diverse arti-colazioni, deciderà di liberarse-ne con un’azione corale, di cui lafamiglia, la scuola e la chiesa do-vranno essere i punti di riferi-mento più qualificanti.

La preside del Liceo “Piria”,Mariarosaria Russo, ha annun-ciato l’iniziativa congiunta delsuo Istituto, del Ministerodell’Istruzione, della Cameradei Deputati e del Senato, per lapresentazione di una propostadi legge, che, fatta salva la liber-tà di pensiero e di opinione san-cita dalla Costituzione, conside-

ri reato “l’apologia della mafia”,messa in atto attraverso canzo-ni, filmati, riti, spazi sul web,ecc. Una proposta, questa chesarà sottoscritta anche da giova-ni liceali che pur appartenendoa famiglie mafiose ne hannopreso le distanze.

A tratteggiare, con accenticommossi, la figura di GiuseppeValarioti - presenti le sorelle Te-resa ed Angela - è stato il presideVincenzo Muratore, suo amico;mentre a sottolineare la partico-lare valenza che il Premio assu-me nel percorso formativo deigiovani sono stati il sindaco Eli-sabetta Tripodi e l’assessore allaP.I., Michele Brilli.

Al dibattito hanno offerto unlodevole contributo, con do-mande di pregnante attualità, acui il dott. Creazzo ha fornitoesaustive e chiare risposte, glistudenti Ivan Sossi, CristinaCondurso, M. Concetta Trunfio,Aurora Tavernese, Irene Pileggi,Sara Helmacni, Chiara Tramon-ti, Pietro Grossi, Ofelia Natale,Antonio Condoluci, AntonioMercuri e Michele Ditto.�

In prima fila Angela e Teresa, sorelle di Giuseppe Valarioti

Gioacchino SaccàGIOIA TAURO

Il problema dell’ubicazione delnuovo ospedale unico della Pia-na e quello legato all’esigenzache il “Giovanni XXIII” di GioiaTauro debba essere messo nellecondizioni di funzionare al me-glio sono stati due argomenti pa-ralleli del quale si è discusso alungo, ieri, in una seduta straor-dinaria del Consiglio comunaledi Gioia Tauro.

Venti presenti su ventuno,all’appello mancava soltantoCarmelo Riotto, i lavori sono an-dati avanti per circa tre ore e laseduta è valsa, fatto sicuramentesignificativo, a dare una chiaraconferma che i vari gruppi, ovve-ro soprattutto maggioranza edopposizione, sono veramente efermamente decisi ad operare inunità di intenti col massimo im-pegno per la soluzione dei pro-blemi della città. È toccato ad An-na Maria Stanganelli aprire la se-rie degli interventi e parlandodell’esigenza di «ridisegnare lasanità nella Piana» ha spiegatocon dovizia di particolari i motiviper i quali tempo addietro hachiesto al Sindaco Bellofiore, cheha subito recepito la portata del-la proposta, una seduta straordi-naria per dibattere i vari proble-mi, con particolare riferimentoalla decisa ubicazione del nuovoospedale in territorio di Palmi eal depotenziamento dell’ospeda -le di Gioia Tauro. L'assessore Sal-vatore Nardi, subito dopo, ha ri-fatto la storia lunga della vicen-da, ricordando il segnale dallaCorte dei Conti che su detta scel-ta fa delle pesanti considerazio-ni. «Non possiamo non afferma-re – ha sottolineato Nardi – chestorture forzature e bugie “cuci -nate” nelle segreterie politiche

da personaggi non al serviziodelle esigenze dei cittadini sianoall’origine di decisioni e scelteche vanno corrette e modifica-te».

Dopo Nardi si sono succedutial microfono Eusapia Ritrovato(Pri), che ha dato lettura di unlungo documento, quindi Vin-cenzo Gioffrè (Udc), l’assessoreMonica della Vedova, AngeloGuerrisi, consigliere di Sud e vi-cepresidente dell’assemblea,l’avv. Giovanni Laurendi (ListaBellofiore), Nicola Zagarella(rappresentante di Città Vivibi-le) i quali - con motivazioni di-verse - hanno offerto la chiave dilettura del no all’ospedale in unsito diverso da quello indicatoall’epoca da 22 Sindaci della Pia-na che avevano segnalato il terri-torio di Cannavà di Rizziconi eper il quale, invece, si riproponeadesso un secondo sito indicatonei diciassette ettari di proprietàdella Regione Calabria posti traGioia e Rizziconi. Lunghissimol’intervento successivo dell’exeuroparlamentare Umberto Pi-rilli, capogruppo del Pdl, che

proprio per prendere le distanzeda quanti a Gioia Tauro hannoavuto tanto (in termini di voti...),ha annunciato che il gruppo con-siliare del Pdl (lo stesso Pirilli,Anna Maria Stanganelli, RoccoBenedetto e Giulio Ranieri) hadeciso di autosospendersi dalpartito: «Una iniziativa soffertama necessaria per richiamare al-le proprie responsabilità chi hapotere decisionale nella vicendadell’ospedale unico e dei progettidi disarmo di quello di Gioia Tau-ro. È stata poi la volta del vicesin-daco architetto Jacopo Rizzo, se-guito dai consiglieri Patrizia Co-fone e Cristina Tarantino (Citta-dinanza Democratica).

Quindi le conclusioni sonostate tratte dal sindaco RenatoBellofiore: «Continuiamo a di-fendere il nostro ospedale – hadetto – non per campanilismoma perchè con la salute dellagente non si può giocare o scher-zare», confermando ufficial-mente che per denunziare pub-blicamente i grossi problemi ri-guardanti la sanità della Piana èstata fissata per il prossimo sedicidicembre una pubblica manife-stazione, per la quale ci si atten-de grande partecipazione, desti-nata soprattutto a ribadire l’esi -genza che il nuovo ospedale sor-ga nel centro della Piana e quindiveramente a servizio del territo-rio. Il Consiglio ha approvatoall’unanimità un lungo docu-mento.

I lavori sono andati poi avantiin seduta aperta che ha fatto regi-strare tra gli altri interventi signi-ficativi del consigliere provincia-le del Pri Rocco Sciarrone, deldott. Vincenzo Frangella, consu-lente per i problemi della sanitàdella Giunta Bellofiore, del diri-gente del Pd Beniamino Laga-nà.�

Umberto Pirilli

GIOIA TAURO. Non c’è pace incittà, gli appelli cadono nelvuoto e la pressione del rac-ket aumenta, diventa semprepiù incalzante.

Nella mattinata di ieri i po-liziotti sono intervenuti in viaSarino Pugliese dove alcunipassanti avevano segnalatoal 113 la presenza di un pac-co sospetto sistemato a ridos-so della porta di ingresso diuna macelleria della quale ètitolare R.A., 35 anni. Sul po-

sto sono intervenute alcunevolanti con gli specialisti del-la Scientifica che hanno po-tuto constatare che all’i n t e r-no di un contenitore di carto-ne si trovavano delle muni-zioni per arma a canna cortae una bottiglia di plasticacontenente liquido infiam-mabile.

Un chiaro messaggio di na-tura intimidatoria che non la-scia spazi a interpretazio-ni.� (g.s)

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Domenica 27 Novembre 2011 Gazzetta del Sud42

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COSOLETO Condannato a 8 anni per associazione e spaccio

Processo Rete, Rechichi ai domiciliariREGGIO .La Corte d’appello acco-gliendo l’istanza degli avvocatiAntonio Managò e Antonio Atti-nà, ha concesso gli arresti domi-ciliari a Vincenzo Rechichi, 30anni di Cosoleto. Rechichi nelfebbraio scorso era stato condan-nato dal gup a 8 anni per associa-zione finalizzata allo spaccio. Lostesso, arrestato nell’ambitodell’operazione “Rete”, avrebbepiazzato la droga a Messina, do-ve dimorava per ragioni di stu-dio. Il Tdl aveva confermato lamisura cautelare. Gli avvocati

Managò e Attinà hanno propostoricorso per Cassazione che, con-dividendo la tesi difensiva, haannullato l’ordinanza e trasmes-so gli atti al Tdl per nuovo esame.Nel frattempo, la Corte Costitu-zionale dichiarava illegittimol’art. 275 comma 3 bis del codicedi procedura penale nella partein cui impone la misura più rigo-rosa per il traffico di stupefacen-ti. Managò e Attinà a quel puntoproponevano istanza di arrestidomiciliari che veniva accoltadalla Corte d’appello.� (p.t.)

TAURIANOVA

Iniziativadel Csi,sport al fiancodella legalità

Enzo Zito

TAURIANOVA

Avrà luogo domani sera laconvention promossa dal Csidi Reggio Calabria per presen-tare il progetto sportivo-edu-cativo “EduPianaSport 2012”dal titolo “Uno sport per la vitae per la legalità”. Dopo il gra-dimento dello scorso anno,con oltre 700 atleti e quarantasocietà sportive partecipanti,il progetto sportivo ripartecon tantissime novità.

In una nota stampa del Csiviene rilevato che «dopo l’ap-pello di Don Ciotti, durante lavisita della Nazionale di calciosul terreno confiscato allandrangheta di Rizziconi, ilCentro Sportivo Italiano hadeciso di fare la propria parte,coniugando la legalità e il ri-spetto della persona con l’atti-vità sportiva e lo sport».

Al riguardo si precisa che «ilcampionato polisportivo“Oratorio Cup 2012”, coinvol-gerà anche la struttura di cal-cio a 5 sita in località Rizzico-ni». All’incontro che si terrà al-le 18 di oggi nell’ex palazzomunicipale di Radicena, il Co-mitato Csi illustrerà le attivitàche saranno promosse da di-cembre 2011 a maggio 2012sul territorio della Piana. Sa-ranno premiate le parrocchiepartecipanti all’edizione 2011del campionato per ragazziOratorio Cup. Nella circostan-za verrà ribadito l’impegno acollaborare con le Istituzioni ela Chiesa. Saranno anche pre-sentate le squadre partecipan-ti al campionato nazionaleopen 15 del girone tauriano-vese “Wolf Sporting” e le duesquadre femminile Wolf spor-ting (Taurianova) e Edil ferrCittanova (Cittanova).�

RIZZICONI Il 5 dicembre un’articolata cerimonia commemorativa

Il ricordo di Francesco Maria Inzitari

torna a rivivere grazie alla FondazioneRIZZICONI. La Fondazione “Fran -cesco Maria Inzitari Onlus”, in oc-casione del secondo anniversariodella tragica scomparsa del giova-ne Francesco Maria Inzitari, haorganizzato per la giornata di lu-nedì cinque dicembre, una ceri-monia commemorativa il cui pro-gramma è articolato nel modo se-guente: alle ore 16,30 presso “Ca -sa famiglia di Nazareth” di con-trada Badìa, sarà celebrata la San-ta Messa; quindi alle ore 17,30 se-guirà la tavola rotonda durante laquale sarà trattato il tema: “In ri-cordo di Francesco” per poi conti-nuare con la consegna delle borsedi studio, istituite dalla stessaFondazione, agli alunni delleclassi quinte Scuola elementare

di Rizziconi, classi terze ScuolaMedia “G. Casella” di Rizziconi eclassi quinte del Liceo Scientifico“M. Guerrisi” di Cittanova.

La cerimonia commemorativaculminerà con una fiaccolata chepartirà dalla “Casa Famiglia Na-zareth”pe poi concludersi in Piaz-za Marconi (ex piazza Munici-pio).

La Fondazione è nata per ono-rare e mantenere vivo il ricordo diFrancesco Maria Inzitari che co-me si ricorderà, venne ucciso dal-la mafia, all’età di diciotto anniappena compiuti (13 ottobre2009 ), alle ore 22, 00 circa di sa-bato cinque dicembre 2009 a Tau-rianova, dove si era recato perpartecipare ad una festa di com-

pleanno. Gli scopi che si prefiggela fondazione sono nobili. Essa,infatti, tende a rappresentare «lostrumento con il quale contrasta-re la devianza della sub-culturadelinquenziale e promuovere abeneficio della collettività l’edu -cazione e la cultura della legalità;per dare, testimonianza del'intel-ligenza riflessiva e fortementemorale che ha distinto i pochi an-ni vissuti da Francesco, indicandoil percorso ideale, di forte impe-gno intellettuale e sociale, cheegli avrebbe voluto seguire nellesua vita». In particolare la fonda-zione si prefigge di contrastare la«devianza della sub-cultura de-linquenziale e delle altre forme diillegalità» e il rischio di emargina-zione sociale, realizzando anchela «scuola della legalità» con ini-ziative, pubblicazioni, percorsididattici rivolti a servizi sociali e astudenti, porgendo inoltre pienosostegno «agli istituti che si occu-pano al recupero dei giova-ni».�(red. rc)Una fiaccolata per ricordare “Ciccio”

ASSEMBLEASportello per i diritti del malato

“Cittadinanzattiva”

mette radici

anche a PolistenaAttilio Sergio

POLISTENA

È stato il vice segretario nazio-nale Antonio Gaudioso a tene-re a battesimo la nascita in cit-tà di “Cittadinanzattiva” chepermetterà al Tribunale per idiritti del malato di aprire unproprio sportello informativoall’interno dell’ospedale “San-ta Maria degli Ungheresi”. Inuna sala consiliare gremita, siè svolta l’assemblea territoria-le costituente di Cittadinan-zattiva che mette radici a Po-listena grazie all’impegno e al-la dedizione di GiuseppeD’Angeli, il quale ha chiamatoa raccolta operatori sanitari,pensionati della pubblica am-ministrazione, dipendenti co-munali, equipe psicopedago-giche, avvocati, rappresentan-ti del sindacato, dell’associa-zionismo, del volontariatocattolico, dei partiti politici edella società civile.

I lavori dell’assemblea co-stituente sono stati aperti pro-prio da Giuseppe D’Angeli cheha ricordato come Cittadinan-zattiva nell’ultimo trentenniosi sia spesa in modo incisivo atutela dei diritti dei cittadini,augurandosi di riuscire a dareun contributo propositivo edimportante per il migliora-mento della comunità locale.Il sindaco Michele Tripodi haaffermato che oggi, in una fa-se così difficile per i cittadini, èimportante che ci siano asso-ciazioni con cui discutere e

dialogare sui problemi dellasocietà, aggiungendo chel’Amministrazione comunaleè disponibile ad ogni tipo diconfronto e collaborazione.

Il dott. Franco Nasso, pri-mario di medicina pressol’ospedale di Polistena, ha da-to la massima disponibilità daparte della direzione sanitariadel presidio ospedaliero, di-sposta ad ospitare uno sportel-lo del Tribunale per i diritti delmalato, per creare sinergie fo-riere di buoni esiti. LudovicoCriserà, segretario regionaledi Cittadinanzattiva, ha sotto-lineato che l’obiettivo fonda-mentale è quello di fare avan-zare i diritti dei cittadini, at-traverso un’organizzazionestrutturata in rete che si occu-pi dell’educazione civica, dellasicurezza nelle scuole, delladifesa dei consumatori, dei di-ritti del malato. Cittadinan-zattiva chiede ai cittadini diimpegnarsi sul territorio, col-laborando con le altre realtàlocali, raccogliendo segnala-zioni e denunce, portandoavanti idee e proposte. Il vicesegretario nazionale AntonioGaudioso, concludendo l’as-semblea costituente, ha postoal centro i diritti dei cittadiniche devono contare sempre enon solo nel periodo elettora-le, auspicando che Cittadinan-zattiva possa essere «svegliacivica nei confronti delle isti-tuzioni», in prima fila per ilcambiamento ed il rinnova-mento.�

L’INVESTIMENTO Le strategie delineate dall’Authority di Gioia

Finanziamentie progetti approvatilo scalo di Palmipuò decollareSnodo regionale con servizi moderni riservatisoprattutto alla pesca e alla nautica da diporto

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

L’allargamento della giurisdizio-ne dell’Autorità portuale di GioiaTauro al porto di Taureana di Pal-mi ha aperto importanti scenari dicrescita per lo scalo palmese gra-zie al suo programmato e definiti-vo completamento.

L’obiettivo - come viene riferi-to in un comunicato stampadell’Autority gioiese - è quello didotare il porto turistico di tutte lecondizioni infrastrutturali, previ-ste all’interno del Piano regolato-re portuale, al fine di garantire lasua completa funzionalità e sicu-rezza. Si tratta di una scelta stra-tegica adottata per permettere al-lo scalo turistico di avere gli stru-menti necessari per rispondere alsuo principale ruolo: essere unporto cruciale nell’ambito dellaportualità regionale.

Del resto, lo scalo è stato con-cepito, progettato e costruito peroffrire servizi di elevata qualitàalla nautica da diporto e della pe-sca, che vadano dall’assistenza al-la piccola cantieristica, al riforni-mento e alla ristorazione.

Dopo mezzo secolo di abban-dono, l’infrastruttura ha oggi lapossibilità di essere ultimata. Po-trà essere pienamente funzionan-te sfruttando a pieno le proprie

potenzialità, grazie all’attenzio -ne ed all’impegno, sia sul pianotecnico che economico, dell’Au -torità Portuale.

Nella programmazione an-nuale, l’Autorità portuale, guida-ta dall’ing. Giovanni Grimaldi, hadestinato importanti finanzia-menti che ammontano a 2 milionie 860 mila euro. Finanzieranno 2interventi programmati per lamessa in atto di opere di comple-tamento, ritenute necessarieall’ottimale funzionamento delloscalo. Per rendere più vivibile e si-curo lo scalo, si parte con i lavoridi completamento delle strutturedi servizio. Il progetto prevede ilperfezionamento dei depositi diattrezzi da pesca e la sistemazio-ne delle banchine, la recinzione,l’adeguamento dell’impiantoidrico e fognario e la realizzazio-ne delle isole ecologiche. I lavori,del valore di circa 500 mila euro,sono stati appaltati e sarannooperativi a partire dalla prossimastagione estiva. Il pacchetto pre-vede, altresì, il completamento diun edificio, su progetto del comu-ne di Palmi, sito all’internodell’area portuale, destinato allapesca. Allo stato è composto soloda box, dati in concessione ai pe-scatori. Con questo intervento sa-rà realizzato il piano superioreper creare tre ambienti: uno al

servizio dell’Autorità portuale,un altro alla Capitaneria di Portoe l’ultimo per i servizi generali.

Il progetto (esecutivo e con co-pertura finanziaria) prevede, al-tresì, l’avvio dei lavori di straordi-naria manutenzione per il rifiori-mento e il consolidamento dellascogliera della diga foranea (pro-gettata dal Genio civile opere ma-rittime di Reggio Calabria).L’obiettivo è quello di eliminare latracimazione delle onde per assi-curare una piena sicurezza all’in -tera area portuale. Gli elaboratitecnici, al momento, sono stati in-viati al Dipartimento PoliticheAmbientali della Regione Cala-bria, per la verifica di assoggetta-bilità alla Valutazione di impattoambientale.

L’intera programmazione mi-ra ad adeguare, altresì, la struttu-ra portuale alle norme di sicurez-za, attraverso la recinzione e il si-stema di video sorveglianza degliaccessi e dell’area portuale.

Dal canto suo, la commissariaprefettizia Antonia Bellomo haringraziato l’Autorità portuale «Sipuò, coi fatti, constatare quantosia stato importante decidere difar parte della circoscrizione diGioia Tauro. Grazie a questa scel-ta, infatti, lo scalo di Palmi potràbeneficiare di importanti finan-ziamenti e investimenti».�

Il porto di Palmi al centro di un progetto di rilancio programmato dall’Autorità portuale di Gioia Tauro

Reggio Tirrenica

CINQUEFRONDI Sentenza del tribunale di Palmi dà ragione alla Comunità montana

Comuni e Regione devono pagare i debitiCINQUEFRONDI. Visto che la Co-munità Montana versante tirreni-co settentrionale aveva richiestol’esercizio del potere sostitutivodella Regione Calabria nei con-fronti di una serie di Comuni dellaPiana, per il recupero di sommedovute all’ente montano a titolodi quote associative e per le pre-stazioni fornite dal Suap (Spor-tello unico attività produttive), lagiunta regionale ha proceduto al-la nomina di un Commissario adacta, nella persona di Aldo Gallo,per il recupero di quanto dovutoalla Comunità Montana dai Co-muni di Galatro (14 mila euro),San Giorgio Morgeto (14 mila eu-

ro), Feroleto della Chiesa (7 milaeuro), Melicuccà (4 mila euro),Molochio (13 mila euro), Tauria-nova (58 mila euro).

Intanto, mentre si fa semprepiù drammatica la situazione delpersonale dipendente che atten-de da ormai ben nove mesi di ve-dersi pagare lo stipendio, senzaavere certezze per il proprio futu-ro e per quello delle proprie fami-glie, il tribunale di Palmi, sezionedistaccata di Cinquefrondi, consentenza n°411/2011 depositatail 15 novembre scorso, ha con-dannato la Regione Calabria alpagamento alla Comunità Mon-tana (difesa dall’avv. Giovanni

Seminara) della somma di622.596 euro più interessi. Sonosomme anticipate dall’ente mon-tano per pagare dal 2004 al 2006il personale assunto con la leggeex 285/77.

La sentenza ribadisce che ilpersonale ex 285/77 è stato as-sunto dalla Regione Calabria aisensi proprio della ex legge285/77 per poi scaricarlo nelleComunità montane e nei Comunicalabresi in numero superiore al-le necessità dell’organico previstoper gli enti stessi, provvedendoper i primi anni a rimborsare i co-sti reali per il pagamento dei lorostipendi. A partite dal 1995, con la

legge n° 138, lo Stato ha congela-to i trasferimenti per detto perso-nale che da quella data è diventa-to “Fondo consolidato”, scarican-do sugli enti i costi dei maggiorioneri per il personale ex 285/77.La Comunità montana, rivolgen-dosi al giudice per ottenere il rim-borso da parte della Regione dellesomme anticipate negli anni, haottenuto, con quest’ultima sen-tenza e per la quinta volta conse-cutiva, quanto richiesto.

Ora, ci si augura, che la Regio-ne proceda a liquidare alla Comu-nità montana quanto riconosciu-to dal giudice Ruscio del Tribuna-le di Palmi.�(a.se)

Avv. Antonio Attinà

In breve

TAU R I A N OVA

L’Udc ribadiscela fiducia a RomeoIntervento dei vertici pro-vinciali Udc in alcune po-lemiche interne alle forzepolitiche taurianovesi delcosiddetto “Terzo Polo”.. Ilvice commissario provincia-le Udc, Francesco Candia,così si è espresso: «Confer-miamo il sostegno e la par-tecipazione del nostro par-tito nelle amministrazioni dicui siamo protagonisti. Amaggior ragione confidiamonei migliori risultati ammi-nistrativi di quelle direttenostre espressioni, come ilsindaco di Taurianova, Do-menico Romeo, cui haespresso grande fiducial’elettorato». (d.z)

GIOIA TAURO

Bruciata l’autodi una insegnanteUNA PEUGEOT 307 è rimastadistrutta a causa di un in-cendio di matrice dolosa pro-vocato da ignoti che hannofatto uso di liquido infiam-mabile cosparso in abbon-danza sul tetto e sul cofano.Le vettura, di proprietà diuna insegnante, I.B.,51 anni,che dirige una scuola profes-sionale privata in un centrointerno della Piana, era par-cheggiata sulla una stradache corre parallelamente allastatale 111 nella periferia estdel centro abitato. L'allarmeè stato dato intorno alle ven-tiquattro e sul posto si sonoportate alcune volanti del lo-cale Commissariato di Poliziache hanno chiesto l’interven -to dei vigili del fuoco del di-stacamento di Palmi. (g.s)

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Domenica 27 Novembre 2011 Gazzetta del Sud38

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CHIARAVALLEManifestazione davanti a Palazzo Staglianò dei rappresentanti provinciali del partito

Oggi la marcia dei vertici del PdObiettivo primario una ripresa forte di presenza e di iniziativa politica

Vincenzo Iozzo

CHIARAVALLE CENTRALE

Manifestazione questa mattinaa Palazzo Staglianò dei verticiprovinciali del Partito demo-cratico sul tema: “Adesso rico-struiamo l’Italia. Ripartire dalSud e dai giovani”.

I lavori prevedono l’inter-vento del segretario di circolodel Pd, Gregorio Corrado.

A Palazzo Staglianò arrive-ranno i consiglieri regionaliPietro Amato, Bruno Censore,Enzo Ciconte, Carlo Guccione eTonino Scalzo. Poi il consiglie-re di amministrazione della“Svimez” ed ex sottosegretarioai trasporti Pino Soriero, il vi-cepresidente del consiglio pro-vinciale di Catanzaro GiuseppeMaida, che nella sede munici-pale di via Castello ricopre alcarica di capogruppo di mino-ranza del gruppo “Unione de-mocratica”, i consiglieri pro-vinciali Enzo Bruno, CosimoFemia, Leo Pisano e RiccardoBruno, infine il capogruppo delPd al Comune di CatanzaroSalvatore Scalzo.

Per il popolo dei Democrati-ci l’appuntamento di oggi hacome obiettivo una ripresa for-te di presenza e di iniziativapolitica del partito a tutti i li-velli.

«La grave situazione econo-mica e finanziaria del Paese edel Mezzogiorno, le macerie la-sciate dal governo Berlusco-ni-Tremonti, l’inefficienza diuna giunta regionale parolaia einconcludente, impongonol’assunzione di un’iniziativa vi-gorosa, finalizzata a mettere incampo un vasto arco di forzecapaci di fronteggiare questomomento difficile e di ridare fi-ducia ai cittadini». A sostenerloil presidente della Provincia diCosenza, Mario Oliverio.

Come detto anche in altreoccasioni non si tratta, quindi,di organizzare prove di forza,“esercizi muscolari” o conte in-terne, ma è necessario cheognuno dia un forte e sostan-ziale contributo alla costruzio-ne di una fase di dialogo e diconfronto tra le varie compo-nenti che operano nella societàcalabrese per dare vita ad unpartito capace di proporsi co-me punto di riferimento in que-sto difficile momento della vitaeconomica e sociale della no-stra regione, fortemente segna-ta da una crisi drammatica che

investe vasti settori della no-stra società e per mettere incampo un progetto positivo,credibile e forte intorno al qua-le mobilitare un vasto schiera-mento.

Sui temi dell’incontro politi-co ha parlato pure GiuseppeMaida, vicepresidente dell’as-semblea di Palazzo di Vetro diCatanzaro . «L’adesione cre-scente in queste ore di tanti sin-daci, amministratori locali,rappresentanti del mondo sin-dacale, culturale e del volonta-riato alla manifestazione di do-menica prossima - ha esordito

Maida - rappresenta certamen-te un salto di qualità importan-te rispetto al passato recente eremoto. C’è, si avverte a pelle,tra quanti sono impegnati di-rettamente e quanti non lo so-no, e ancor più tra i giovani,un’esigenza diffusa di impegnoe responsabilità rispetto al gra-ve momento di crisi economicae finanziaria che vive il Paese.Di fronte allo sfascio totale acui il vecchio Governo ha por-tato il Paese abbandonando laCalabria ed il Mezzogiorno, difronte ad una Giunta regionaleche non ha realizzato nulla di

quanto ha promesso ai calabre-si in campagna elettorale, c’èbisogno di un sussulto di digni-tà e di responsabilità. Il Partitodemocratico, che è il primopartito nazionale - ha sempresostenuto Giuseppe Maida -può e deve mostrare al Paese ealla Calabria che, prima di ognicosa, anche prima degli inte-ressi dello stesso partito, c’è ilfuturo dell’Italia. In questo sen-so dobbiamo mettere definiti-vamente da parte divisioni epolemiche per costruire unprogetto credibile, capace dimobilitare energie larghe».�

Una foto aerea dell’abitato di Chiaravalle dove, stamattina, davanti a Palazzo Staglianò, partirà la manifestazione organizzata dal Pd

Da Davoli e Caraffa le soddisfazioni per la sua elezione a segretario provinciale

Le sezioni locali dell’Udc lodano MazzottaA DAVOLI e Caraffa c’è soddisfa-zione per l’elezione del segretarioprovinciale dell’ “Unione di cen-tro”, Salvatore Mazzotta, avve-nuta nei giorni scorsi a Catanzaronella “Sala delle Culture”.

Sulla vicenda, per primo, in-terviene Baldassarre Arena, giàconsigliere del Comune di Davoli,eletto all’interno della fase con-gressuale membro del comitatoprovinciale.

«Dopo un lungo periodo dicommissariamento finalmente -afferma Arena - si è arrivati allanomina del segretario provincia-le, uomo di grande talento politi-co quale Salvatore Mazzotta, per-sona che stimo personalmenteper la sua intelligenza e lungimi-ranza».

Arena non tralascia di ringra-ziare il congresso per la fiducia

che gli si è voluta accordare all’in -terno del partito ed anche il neosegretario, che ha tenuto - cosi co-me dichiara lo stesso alla “Gaz -zetta del Sud” -, alla sua elezionenel comitato provinciale.

Ma quale sarà il contributo diArena all’interno del partito? «Inquesta fase - afferma - spero edauspico che il mio contributo pos-sa essere fattivo all’interno diquesto comitato, specie nel mo-mento di profonda evoluzione acarattere nazionale che stiamo vi-vendo».

Arena è dunque convintodell’evoluzione che il partito po-trà avere e avrà nelle periferie e,soprattutto, a Davoli. Ricordiamoche il gruppo “Udc” è presenteall’interno del consiglio comuna-le davolese con ben quattro consi-glieri, eletti nelle fila della mag-

gioranza, attualmente in una fasedi dissidenza. Arena auspica cheil buon senso e il raziocinio da am-bo le parti possa dar vita ad unafase nuova per il bene del paese.

Anche a Caraffa la sezioneUdc, guidata da Luigi Barbieri, haaccolto con compiacimento la re-cente elezione di Mazzotta a nuo-vo segretario provinciale del par-tito di Casini. La locale sezionedell’Udc nell’augurare buon lavo-ro al neo segretario, oltre che atutti i componenti del nuovo co-mitato provinciale (di cui Barbie-ri, al pari di Adorata Conte, è statochiamato a far parte ndc), ai dele-gati regionali e nazionali, lo esor-ta «a non trascurare le tante risor-se operanti in periferia e, quindi,ad una maggiore presenza nelletante sezioni provincia-li».�(m.a.) (l.g.c.)Baldassarre Arena

CARDINALE

L’Adslè in tiltma nessuno... ci crede

Bruno Cirillo

CARDINALE

Alice? Nel paese delle meravi-glie. Potrebbe riassumersi cosìla vicenda che da più giorni stariguardando tutti gli utenti Te-lecom che, a Torre di Ruggieroe Cardinale, usufruisconodell’adsl “Alice”.

Utenti privati ma, soprattut-to, attività commerciali, studitecnici, liberi professionisti, uf-fici pubblici e finanche farma-cie sono senza il servizio dallamattina del 23 novembre scor-so. Da quel momento, numero-se segnalazioni al 187 che, nonhanno prodotto alcun risulta-to. Il collegamento veloce, con-tinua a non esserci. Ma c’è dipiù! La risposta degli operatoriTelecom è più o meno la se-guente: «Per noi la sua lineanon ha alcun problema vistoche lei risulta essere allineato econnesso». Già, in effetti non èun problema di connessionema, un problema di aperturadelle pagine internet che, sem-plicemente... non si aprono.

Qualche altro operatorepoi, ha addirittura affermatoche il problema potrebbe esse-re dovuto, a virus nei compu-ter. Più che un virus, una vera epropria epidemia, consideratoche i computer interessati alproblema, sono decine. Insom-ma diversi giorni di disservizio,per un guasto che, per certi ver-si appare misterioso, visto chetutti risultano... “allineati econnessi”.�

BORGIA Si è concluso il corso di formazione sui disturbi specifici di apprendimento

Docenti dietro i banchi per aiutare chi ha bisognoLetizia Varano

BORGIA

Si è concluso il corso di forma-zione e aggiornamento di pri-mo livello rivolto a tutto il per-sonale docente del comprensi-vo “Pitaro” di Borgia avente co-me oggetto “Conoscere e af-frontare i disturbi specifici diapprendimento”.

A tenere il corso, che ha su-scitato un notevole interessenegli insegnanti del “Pitaro”,gli operatori della sezione di Vi-bo Valentia dell’ “AssociazioneItaliana Dislessia” (A.i.d.), pre-sieduta da Maria Pia Scafuro.

Il corso si è articolato inquattro giorni, per una duratacomplessiva di dodici ore, alloscopo di far conoscere le carat-teristiche e l’evoluzione dei di-sturbi specifici di apprendi-mento, di fornire informazionisui modelli neuropsicologicidella lettura, della scrittura edel calcolo per intervenire inmaniera appropriata con stra-tegie efficaci, di dotare gli inse-gnanti delle conoscenze per at-tuare in classe una didatticaadeguata agli alunni dislessiciper il raggiungimento del suc-cesso formativo e, infine, di for-nire conoscenze sulle misure

compensative e dispensative esulla loro applicabilità.

Relatrici del corso di forma-zione Concetta Masi, formatri-ce “A.i.d.”, e Maria Enrica Bian-chi, psicologa e psicoterapeutache hanno affrontato i temi re-lativi alla normativa del percor-so didattico personalizzato,con riferimento alla figura dimediatori didattici diversificatinella didattica quotidiana, ana-lizzando altresì le caratteristi-che e l’evoluzione dei disturbispecifici di apprendimentoquali la dislessia, la disgrafia, ladisortografia e la discalculiaper imparare a riconoscere gli

indicatori di rischio.Il successo riscosso dal cor-

so, oltre che alla qualità dellerelazioni e all’innovatività deicontenuti proposti, è da attri-buire alla metodologia con cuiè stato attuato. Gli insegnanticoinvolti non si sono infatti li-mitati ad una partecipazionepassiva, ma sono stati chiamatiad offrire la loro esperienza di-retta presentando casi specifici,condividendo riflessioni sulledifficoltà concrete che incon-trano nell’affrontare casi con-creti di disturbo dell’apprendi-mento, unendo la pratica allateoria.�

PALERMITI

PianostrutturaleFino al 30le proposte

Salvatore Taverniti

SQUILLACE

C’è ancora tempo fino al 30novembre per presentare pro-poste collaborative all’ufficiotecnico comunale di Palermitiin vista della formazione del“Piano strutturale comunale”(Psc).

L’amministrazione comu-nale, guidata dal sindaco Enri-co Comi, di concerto con l’uffi-cio tecnico retto dal geometraUbaldo Valentino, infatti, hapresentato il bando di interes-si diffusi, invitando tutti queicittadini che attraverso pro-poste collaborative potrannoessere utili alla formazionedello strumento urbanistico.Il bando è rivolto, in particola-re, ai soggetti portatori di inte-ressi diffusi, associazioni, cit-tadini, famiglie, piccoli pro-prietari fondiari e immobilia-ri, piccoli e medi operatorieconomici in campo agricolo,artigianale, commerciale, in-dustriale e terziario operantinel territorio comunale. L’am-ministrazione sollecita propo-ste aperte e preliminari rivoltealla partecipazione della re-dazione del “Psc” al fine delladefinizione delle cosiddettepratiche urbanistiche di carat-tere perequativo, in relazioneanche all’edilizia sociale, alverde pubblico e dei servizi,alle opere di urbanizzazionein una logica di cooperazionetra sistema pubblico e privato.L’ufficio tecnico comunale èdisponibile a chiarimenti e de-lucidazioni in merito al bandoche costituisce una forma dipartecipazione importantedella comunità rispetto aduno strumento fondamentalecome il “Piano strutturale co-munale”.�

CROPANI Iniziativa della Pro Loco

Incontro su criminalità

e devianza giovanile

nella realtà quotidianaCROPANI. Sarà un confrontocertamente aperto e una ri-flessione concreta quella chesi terrà domani, lunedì 28novembre, alle 10,30,nell’auditorium della “Bancadi Credito cooperativo Cen-tro Calabria”, a Cropani, sultema “Devianza e criminalitàgiovanile”.

Appuntamento che si svol-gerà su iniziativa della ProLoco di Cropani.

«La criminalità giovanile -evidenzia una nota diffusadagli stessi organizzatoridell’evento - è un problemaserio e frequente.

Sia la scuola che le orga-nizzazioni, quindi, devonoaffrontare il problema in ma-niera attiva, risolverlo o, co-munque, affrontarlo subitosenza perdere in nessun mo-do tempo.».

Dopo i saluti del presiden-te della Pro loco, Angelo Gra-no, del primo cittadino Bru-no Colosimo, e del dirigentedell’Istituto comprensivo An-tonio Mazza, l’apertura deilavori è stata affidata al pre-sidente della Provincia Wan-da Ferro, e al prefetto Anto-nio Reppucci, con i lavori chesaranno moderati dal gior-nalista Luigi Stanizzi.

Sei le relazioni in pro-gramma: Pietro Funaro (pre-sidente del Lions club) inter-verrà su “Disorientamento edisagio come fonte di aggres-sività e violenza”, quindi ilsostituto procuratore della

Repubblica Carlo Villanitratterà il tema “Persuasioni“criminali e volontà manipo-late”.

Subito dopo interverrà ilpresidente della “F e d e r a z i o-ne italiana gioco calcio-Leganazionale dilettanti Cala-bria”, Saverio Mirarchi, sultema “Giovani: sport, violen-za e vandalismo” e, a segui-re, il“ vicequestore RobertoCoppola, con la relazione su“Cyber bullismo”.

Il tema delle “R a p p r e s e n-tazioni sociali devianti” saràinvece affrontato, così comeda programma, da EmilioVerrengia, vicepresidentedel Consiglio provinciale, e ilavori saranno conclusi dallarelazione di Baldo Esposito,presidente della “F o n d a z i o-ne Tommaso Campanella”,sul tema “Giovani e nuovedipendenze”.�(r.s.)

Il vicequestore Roberto Coppola

Catanzaro - Provincia

SOVERATO

’NdranghetaUn libroper scuoterele coscienze

Cesare Barone

SOVERATO

«Educare le coscienze dell’uo-mo». Un concetto, questo, ap-profondito nel corso dellaconferenza stampa che si èsvolta nell’auditorium del li-ceo scientifico “Guarasci” de-dicata alla presentazione dellibro “’Ndrangheta made inGermany” di Orfeo Notarisfe-fano.

Il momento, organizzatodall’Osservatorio “Falcone –Borsellino – Scopelliti”, ha vi-sto tra i partecipanti il profes-sore Antonio Nisticò, il gior-nalista Notaristefano, Salva-tore Tuccio (vicepresidedell’istituto), don RobertoCorapi (padre spiritualedell’Osservatorio) e CarloMellea.

I lavori sono cominciaticon la proiezione di alcune sli-de raffiguranti tutti i mortiammazzati dalla ‘Ndranghetae dalla mafia. Dopo i saluti delvicepreside è toccato a donRoberto parlare con i ragazzidelle quarte e quinte classi,sui risvolti religiosi offerti dallibro di Notaristefano.

«Oggi - afferma don Rober-to - manca l’educazione dellecoscienze dell’uomo. La‘Ndrangheta non ha coscien-za perché sa bene che il male èorribile agli occhi di Dio e que-ste azioni vengono condan-nate nel fuoco della Genna.San Paolo diceva ai romaniche dobbiamo essere figli del-la luce, non delle tenebre».

Interessante, il contributoofferto da Carlo Mellea, im-prontato sul fatto che i giova-ni non devono cercare guada-gni facili e che l’unica armaper conquistare la società è lascuola.�

Page 16: Speranza si insedia domani - · PDF filePrimo piano | IL RISCHIO SISMICO | di SAVERIO PUCCIO CATANZARO - Domani Graziano Melandri, com missario dimissionario al l'emergenza rifiuti,

Gazzetta del Sud Domenica 27 Novembre 2011 51

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OPERAZIONE GHOST La procura distrettuale antimafia chiede il rinvio a giudizio di 45 persone. L’udienza fissata per il 9 dicembre

Controllavano il “mercato” della cocainaL’accusa: associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti

Il capannone di località Felicello nelle zone interne di Gerocarne dove veniva stoccata la cocaina

Richiesta di rinvio a giudizio perle 45 persone coinvolte nell’ope-razione denominata Ghost. Neiloro confronti l’accusa di asso-ciazione per delinquere finaliz-zata alla detenzione e allo spac-cio di sostanze stupefacenti.L’udienza è stata fissata davantial gup di Catanzaro per il prossi-mo 9 dicembre. Il pm della di-strettuale antimafia ha chiesto ilrinvio a giudizio per Piero Saba-tino di Gerocarne, difeso dagliavvocati Luigi Gullo e NicolaCantafora; Antonino Zupo diGerocarne (avv. Vincenzo Ga-leota e Cantafora); Menno Nico-demo Adorisio di Cirò Marina(avv. Mario Bombardiere); Giu-seppe Bertucci di Soriano (avv.Cantafora e Domenico Ioppolo);Vincenzo Brogna di Vibo Valen-tia (avv. Francesco Muzzopap-pa); Nazzareno Caglioti di So-riano (avv. Galeota); Anna Ma-ria Cannatelli di Gerocarne (avv.Muzzopappa); Giuseppe Capo-molla di Soriano (avv. Galeota);Maria Giovanna Capomolla diGerocarne (avv. Gullo); Vincen-zo Capomolla di Gerocarne(avv. Ioppolo e avv. GiuseppeOrecchio); Gabriele Carnovaleresidente a Firenze (avv. AlbaPanetta); Luca Francesco Caru-so di Lamezia Terme (avv. As-sunta Anna Rosso); GianfrancoCeravolo di Soriano (avv. Ber-nardo Ceravolo e avv. MicheleGullo); Bruno Chiera di Soriano(avv. Muzzopappa); FrancescoCiancio di Dinami (avv. DanielaRotella); Bruno Ciconte di So-riano (avv. Galeota); Giosuè diDasà; Cesare Costa di Nicotera(avv. Aurelio Rossitto); Giusep-pe De Masi di Sorianello (avv.Galeota e Ciconte); Danilo Do-nato di Vibo Marina (avv. Muz-zopappa e Francesco Stilo); Gio-vanni Emmanuele di Soriano(avv. Gullo); Luigi Giampà di La-mezia Terme (avv. Giuseppe

Spinelli); Caterina Granato diPizzo (avv. Diego Brancia); Do-menico Grillo di Pizzo (avv. Iop-polo e avv. Giovanni Vecchio);Francesco Idà di Gerocarne; Ro-saria Iennarella di Sorianello(avv. Brancia); Rosaria La Man-na di Soriano (avv. Muzzopap-pa); Vincenzo La Manna di So-riano (avv. Galeota e avv. Salva-tore Pisani); Giuseppe Lapietradi Pizzo (avv. Francesco Rombo-là); Antonino Macrì di Gerocar-ne (avv. Muzzopappa); Girola-mo Macrì di Soriano (avv. Can-tafora e avv. Muzzopappa); Fi-lippo Mazzotta di Soriano (avv.Cantafora e avv. Ciconte).

Insieme al loro il pm ha chie-sto il rinvio a giudizio di FilippoMazzotta di Soriano (avv. Ga-leota e avv. Muzzopappa); Giu-seppe Mazzotta di Gerocarne(avv. Cantafora e avv. Ciconte);Salvatore Francesco Mazzotta diPizzo (avv. Cantafora e avv. Iop-polo); Domenico Monardo diGerocarne (avv. Brancia); Vin-cenzo Morano di Sorianello(avv. Assunta Anna Rosso); Al-fonso Namia di Pizzo (avv. Bran-cia); Pietro Nardo; Daniele Puli-tano di Pizzo (avv. Vecchio e avv.Vincenzo Trungadi); FrancescoRomano di San Leo di Briatico(avv. Giuseppe Bagnato); BrunoSabatino di Gerocarne (avv.Gullo e avv. Galeota); VincenzoSabatino di Soriano (avv. Gul-lo); Francesco Sciarrone di Pizzo(avv. Anna Di Santo) e StefanoSerravite di Soriano (avv. Salva-tore Staiano e avv. Galeota).

L’inchiesta portata avanti dal-la squadra Mobile ha permessodi scoprire una vera e propriacentrale di taglio e smistamentodella droga realizzata nellemontagne dell’entroterra: Gero-carne. Il giorno in cui scattò ilblitz 39 delle 45 persone coin-volte, finirono in carce-re.�(n.l.) Immagini all’interno della “centrale” della droga Poliziotti sul luogo del rinvenimento del capannone dove si tagliava la droga

COLPO IERI SERA

Il market“FratelliNusdeo”nel mirinodei rapinatori

Rapina al market Crai deiFratelli Nusdeo. Il “colpo” èstato portato a termine ierisera, intorno alle 19, da duegiovani con il viso travisatogiunti davanti all’eserciziocommerciale in sella a unmoto.

Una volta arrivati sul po-sto sono entrati all’internodel negozio ancora pieno diclienti. Pistola in pugno si so-no diretti verso la cassa. Unavolta davanti alla cassiera,con voce ferma e sotto la mi-naccia della pistola l’hannocostretta a consegnare l’in-casso della giornata che si ag-girava a parecchie migliaia dieuro. Intascato il malloppohanno voltato le spalle etranquillamente si sono di-retti verso l’uscita. Una voltafuori dal supermercato sonosaliti in moto dileguandosiverso via “Luigi Razza”.

Scattato l’allarme sul po-sto sono prontamente inter-venuti i carabinieri del co-mando provinciale i quali do-po aver ascoltato uno deiproprietari e alcuni clientihanno avviato le indagini peracciuffare i due rapinato-ri.�(l.f.)

Indagini dei carabinieri

Cronaca di Vibo