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Sped. abb. postale - Pubblicità inferiore al 40% - Registrazione del Tribunale di Bologna n. 6558 dell’11.4.96 N.6 - Anno XVI - NOVEMBRE-DICEMBRE 2011 FILIALE DI RASTIGNANO Via A. Costa, 106 A/H - Tel. 051.6540973 - Fax 051.6264241 A distanza di qualche mese dal nostro quindicesimo anno di età, di cui già avevamo fatto un articolo nel numero 2 anno 2010 de L’Idea, sì è tenuto un pranzo per l’anniversario del nostro giornale. Alla presenza dei redattori, de- gli sponsor e dei cittadini, il presidente dell’associazione proprietaria del gior- nale Umberto Mazzanti ha dato lettura di alcuni numeri rappresentativi della nostra attività sul territorio: 93 uscite, 6 volte l’anno tutti gli anni; 1.860 pagine pubblicate, oltre ai 2 libri dati alle stam- pe; 6.000 articoli; 280.000 euro incassa- ti dagli sponsor e spesi per produrre il giornale. Oltre 400 sponsor si sono alter- nati sulle nostre pagine. Oltre 700 lettere sono giunte alla redazione ed in alcuni numeri hanno occupato anche 3 o 4 pa- gine, segno di un’evidente affezione del- la cittadinanza al periodico. Vorremmo ringraziare tutti i lettori e le persone che ci sono state vicine in questo percorso. Stefano Galli [email protected] II nuovo Piano Strutturale Comunale recentemente ap- provato, è ora pienamente in vigore. Nei prossimi 10-15 anni è previsto che il numero massimo di alloggi costruibi- li nel Comune sia pari a 1.560. Nel dettaglio: circa 630 allog- gi saranno ricavati in aree già insediate, nel territorio già urbanizzato, nel territorio ru- rale e da Piani particolareg- giati residui del vecchio PRG attuabili fin da subito senza necessità di nuove opere di urbanizzazione; circa 930 alloggi saranno di nuova co- un buon Natale e felice anno nuovo La Redazione augura a tutti i lettori... Foto di Sara Colombazzi - La festa è finita e i più affiatati posano per una foto. LA FESTA DEL NOSTRO GIORNALE segue a pag. 4 IL NUOVO PIANO STRUTTURALE COMUNALE ALL’INSEGNA DELLA CONTINUITÀ Non si arresta il consumo di suolo di Marco Pizziolo [email protected]

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Sped. abb. postale - Pubblicità inferiore al 40% - Registrazione del Tribunale di Bologna n. 6558 dell’11.4.96 N.6 - Anno XVI - NOVEMBRE-DICEMBRE 2011

FILIALE DI RASTIGNANOVia A. Costa, 106 A/H - Tel. 051.6540973 - Fax 051.6264241

A distanza di qualche mese dal nostro quindicesimo anno di età, di cui già avevamo fatto un articolo nel numero 2 anno 2010 de L’Idea, sì è tenuto un pranzo per l’anniversario del nostro giornale. Alla presenza dei redattori, de-gli sponsor e dei cittadini, il presidente dell’associazione proprietaria del gior-nale Umberto Mazzanti ha dato lettura di alcuni numeri rappresentativi della nostra attività sul territorio: 93 uscite, 6 volte l’anno tutti gli anni; 1.860 pagine pubblicate, oltre ai 2 libri dati alle stam-pe; 6.000 articoli; 280.000 euro incassa-ti dagli sponsor e spesi per produrre il giornale. Oltre 400 sponsor si sono alter-nati sulle nostre pagine. Oltre 700 lettere sono giunte alla redazione ed in alcuni numeri hanno occupato anche 3 o 4 pa-gine, segno di un’evidente affezione del-la cittadinanza al periodico. Vorremmo ringraziare tutti i lettori e le persone che ci sono state vicine in questo percorso.

Stefano [email protected]

II nuovo Piano Strutturale Comunale recentemente ap-provato, è ora pienamente in vigore. Nei prossimi 10-15 anni è previsto che il numero massimo di alloggi costruibi-li nel Comune sia pari a 1.560. Nel dettaglio: circa 630 allog-gi saranno ricavati in aree già

insediate, nel territorio già urbanizzato, nel territorio ru-rale e da Piani particolareg-giati residui del vecchio PRG attuabili fin da subito senza necessità di nuove opere di urbanizzazione; circa 930 alloggi saranno di nuova co-

un buon Natale efelice anno nuovo

La Redazione auguraa tutti i lettori...

Foto di Sara Colombazzi - La festa è finita e i più affiatati posano per una foto.

LA FESTA DEL NOSTRO GIORNALE

segue a pag. 4

IL NUOVO PIANO STRUTTURALECOMUNALE

ALL’INSEGNA DELLA CONTINUITÀNon si arresta il consumo di suolo

di Marco [email protected]

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“lettere” 2 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011

dei volumi. Il prezzo al pubbli-co è di 15 euro+s.p. per ciascun volume.

Federico Marangoni

UN APPELLO PER LA PITTURA

Amo la pittura ed il disegno, desidero insegnare a tutti que-sta meravigliosa arte. Mi pote-te chiamare per organizzare un corso ai numeri 051.77.40.09 op-pure 328.78.28.547.

Giovanni Spiezio

LE MOTO SULLA FUTA

Ormai svanito l’effetto deter-rente dei posti di controllo or-ganizzati nei week end estivi, complice un settembre ecce-zionalmente caldo, è ripreso il moto strazio sulla SS 65 della Futa. Orde di scalmanati in tuta, hanno ripreso a farla da padroni sulla strada. E come al solito, velocità elevate, rumori assor-danti, generati da scarichi spes-so fuorilegge, targhe orizzontali anti velox, ecc. Evidentemente le pur pesanti sanzioni previste, non sono sufficienti a dissua-derli. Bisognerebbe sequestrare i mezzi.

Vittorio Monti

I CASSONETTI DEI RIFIUTI

Transitando lungo le strade del Comune di Pianoro ho notato che i cassonetti dei rifiuti sono spesso circondati da sacchi get-tati a terra, anche aperti e ma-leodoranti, ed anche da oggetti ingombranti di ogni tipo. L’im-magine che si viene a creare è quella di piccole discariche a cielo aperto. Ogni commento mi pare superfluo.

Vittorio Monti

LA NUOVA PUBBLICAZIONE DI FEDERICO MARANGONI

Si tratta dei primi due volumi di una collana che crescerà nel tempo e che sarà interamente dedicata all’abbigliamento ed all’armamento dei secoli dal XIII al XVI, pensata in primis per i ri-evocatori storici, ma anche per gli appassionati di storia del costume. I due volumi pubbli-cati, in particolare, sono dedicati all’abbigliamento maschile del ‘200 e del ‘400. Lo scopo delle pubblicazioni, e della collana in generale, è quello di analizzare nel dettaglio la vastissima icono-grafia attualmente disponibile e di organizzarla sistematicamen-te in agili volumi di consultazio-ne con un apparato iconografico di più di 100 immagini a colori che presentano una descrizione di tutte le parti dell’abbiglia-mento e dell’armamento dei periodi trattati. Per informazio-ni potete rivolgersi al numero 329.40.43.987 o all’indirizzo mail HYPERLINK “mailto:[email protected][email protected] o visitare sito web: www.qdiri-evocazione.altervista.org nella sezione “Volumi pubblicati” c’è anche la possibilità di vedere una anteprima di alcune pagine

RISPONDE L’ASSESSORE COMPETENTE

In merito al problema dei rifiuti purtroppo stiamo costatando un in-cremento del tasso di inciviltà che, io penso, è anche collegabile ma non certo giustificabile, al forte disagio sociale che questa crisi sta determi-nando, anche a Pianoro. Lo penso perché i segnali sono trasversali e non solo in questo specifico settore ma lo registriamo anche su altri comportamenti. Tornando però al problema, stiamo cercando di sop-perire a questa situazione, ma i ta-gli che abbiamo subito dal Governo non ci aiutano certo e quindi non sempre riusciamo a fare il possibi-le con il poco personale e le risorse che abbiamo a disposizione. A pri-mavera vorremo provare comun-que ad inserire alcune novità che vanno dal regime sanzionatorio, ad una campagna di controllo mirata utilizzando le GEV con cui siamo convenzionati e l’ampliamento de-gli orari di apertura della Stazione Ecologica. Nel frattempo chiediamo a tutti i cittadini di collaborare a denunciare e segnalare l’abbandono di rifiuti sul territorio, ma soprat-tutto anche chi compie questa azio-ne incivile. Ricordo con l’occasione che il Comune di Pianoro offre un servizio gratuito di ritiro degli in-gombranti a domicilio e quindi non c’ è nessun alibi ne giustificazione per un comportamento come quello evidenziato.

Marco Sassatelli

I BAMBINI E I CANI NEI PARCHI PUBBLICI

Vorrei commentare la lettera di Giovanni Addorisio: I cani nei parchi pubblici. Di certo il si-gnor Addorisio non si meravi-glierà di trovare nelle aree giochi di quei bambini che non ricono-scono una cacca di cane, una si-ringa, un vetro, una bottiglia di birra, cicche di sigaretta ed altro ancora. Quando le persone im-pareranno che i cani non sono

un pericolo per i bambini, non portano malattie e normalmente non aggrediscono? Un pericolo per i bambini sono gli umani maleducati o violenti; sono gli umani che possono trasmettere malattie e che se lo decidono fanno veramente del male ai bambini. Le persone quando sono maleducate lo sono con o senza cane. Non raramente mi è capitato di vedere bambini ma-leducati che buttano per terra di tutto, che tirano sassi contro lampioni ed i giochi senza che nessun genitore, spesso molto distratti, si prenda il disturbo di insegnare loro il rispetto per le cose altrui. Mi chiedo perché non tirino sassi in casa loro mi-rando i loro lampadari ed i loro armadi? Ma forse lo fanno! Sin-ceramente spero che il sindaco si dedichi a problematiche ben di-verse che un cane nell’area gio-chi dei bambini. Per concludere: adoro i bambini ed i cani e ve-derli insieme è una meraviglia!

Donatella Ragazzi

I 10 CONSIGLI PER INQUINARE MENO, QUANDO?

Ho letto con la dovuta attenzio-ne le dieci norme di buon com-portamento civico elencate da Daniela Mignogna nell’ultimo numero de L’Idea. Interessanti, non c’è che dire. Però qualche appunto lo devo fare. Il primo riguarda il consiglio dell’ab-bandono totale della “carta” in favore della tecnologia (leggi computer) alla quale affida-re certe forme d’informazione quale poterebbe essere l’elenco telefonico. Questo sarebbe un modo soddisfacente d’agire se tutti avessero l’uso del com-puter. Cosa che non è. In ogni caso, anche se utilizzassimo tut-ti quanti il mezzo tecnologico, io non sarei così drastica nell’e-liminazione dell’uso cartaceo. Esso rappresenta secoli di storia e appartiene al nostro DNA. A parte questa considerazione, ve n’è un’altra, più importante, che fa apparire i consigli in questio-ne abbastanza illusori. Come dice Crozza in una sua esilaran-te imitazione, c’è lo “spirito”, ma non il “quando”. Dubito che, nel caos nel quale ci trovia-mo attualmente, sia nell’ambito politico che sociale, si possa, al-meno per il momento e presumo per molto, avere come priorità questo genere di attenzioni. Se, peraltro, la signora Mignogna ha solo inteso elargire una le-

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>> EDITOREL’IDEA - Associazione per la promozionedella cultura e dell’informazione a Pianoro.

>> DIREZIONEDirettore responsabile:Gianluigi PaganiDirettore editoriale:Marco MalpensiGarante dei lettori:Umberto MazzantiCapo redattore: Stefano Galli

>> REDAZIONEMassimo Antinucci, Roberto Bacci, FiorellaBigondi, Paolo Brighenti, Andrea Canu,Mariangela Cofone, Romano Colombazzi, Sara Colombazzi, Umberto Fusini, Maura Le-oni, Michele Marra, Claudia Mazzanti, Carola

Pandolfo Marchegiani, PiergiovanniPierantozzi, Marco Pizziolo, Marta Rocca,Giorgio Rocchi, Sergio Savigni, MirkoSita, Gianna Solmi, Sebastiano Bernardi.

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>> FONDATORI DEL GIORNALEFiorella Bigondi, Paolo Brighenti, CelsoCalesini,Tonino Commissari, GiancarloFabbri, Enrico Giusti, Roberto Lippi, MarcoMalpensi, Umberto Mazzanti, AlessandroRusso, Silvano Scandellari.

>> L’IDEA SU INTERNETwww.ideapianoro.orgwww.comunepartecipato.it

Chi desidera pubblicare lettere, foto,articoli, può rivolgersi al capo redattore

Stefano Galli Tel. [email protected]

L’Idea è reperibile gratuitamente pressotutte le edicole del Comune di Pianoro.

Tiratura 8.300 copie

n.6 anno XVI

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n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 3 L’IDEA

zione di buon comportamento a qualche persona sprovveduta ed ai gestori della cosa pubblica, magari essi stessi sprovveduti, le riconosciamo a tutto tondo la buona volontà.

Luigia Bimbi

GIUSEPPE SARAGAT

Bravi Marco Malpensi ed il concittadino Roberto Baldi. Il maestro Manzi diceva “non è mai troppo tardi”. Interven-go interessata sul tema perché, come ex-consigliere comunale a Pianoro, legislature 1999/2009, presentai ben due ordini del giorno con la richiesta specifica di intitolare a Giuseppe Saragat a Pianoro “qualcosa” che ne ri-cordasse il nome e l’opera. Ciò premesso vorrei pubblicamen-te dare un contributo al tema e lanciare un sasso nello stagno in quanto, essendo nata nell’epo-ca della costituente, ho vissuto la politica in ambito famiglia-re, dove fin da bambina le idee contrapposte erano pane quoti-diano. Crescendo elaborai delle scelte politiche personali che mi spinsero nel 1964 verso le giova-nili socialdemocratiche. La figu-ra di Saragat ed il suo percorso politico mi avevano colpito e in-teressato. Lì ebbi anche la fortu-na di conoscere mio marito, che aveva parenti fondatori a Bolo-gna dello PSLI (poi PSDI). Dopo la riunificazione PSI/PSDI e poi quasi immediata scissione (la storia si ripete sempre e queste non opportune ripetizioni sono pane quotidiano anche oggi) ri-masi nel PSI di Nenni restando, con quell’idea, anche a sostegno di Bettino Craxi, fino allo sfiori-re di “quel” garofano. Ho volu-to fare questa breve premessa personale perché convengo con quanto asserito da Malpensi che “ai mediocri dia fastidio chi ha capito prima degli altri” ed

è vero anche che il personaggio non sia abbastanza riconosciuto e ricordato.

Odetta Montoncello

“Fintanto che noi vivremo nes-suno di noi tre vorrà trascinare il proprio paese in azioni ag-gressive; però tra dieci anni po-trebbe accadere che non ci sarà più nessuno di noi; sorgerà una generazione che non conosce gli orrori della guerra,abbiamo pertanto il dovere di costruire un ordine capace di garantire la pace almeno per cinquant’anni, sforzarci di creare un’atmosfera che favorisca l’unità, tenere a questo riguardo un fronte com-patto”. Queste sono le parole pronunciate da Stalin in un in-contro con il premier inglese e il presidente degli Stati Uniti d’A-merica. Queste parole colpisco-no maggiormente se le si mette a confronto con tante frasi molto bellicose pronunciate da respon-sabili politici occidentali,oltre con le tante guerre guidata dall’occidente a cui oggi assistia-mo. Si può certamente dedicare una strada a Giuseppe Saragat, come proposto dal direttore de l’Idea Malpensi, poiché Saragat ha svolto un ruolo sia nella Li-berazione del nostro paese, sia nella redazione successiva del-la Costituzione Repubblicana. Inoltre ha occupato importanti cariche pubbliche fino ad arri-vare a quella di Ministro degli Esteri e di Presidente della Re-pubblica.

Sezione di PianoroIrma Bandiera

Partito dei Comunisti ItalianiFederazione della Sinistra

DIARIO DI VIAGGI E DERIVEIl nuovo racconto di Bartolomeo Bellanova

Il racconto è pubblicato come e-book, il testo pdf è acquistabile e

stampabile dal link:w w w. m a g a z z i n o 5 1 . c o m /index.php/scheda_ebook/l i b r o / 7 6 7 8 4 3 / d i a r i o _ d i _viaggi_e_derive al prezzo di 5 euro. Questo esperimento è mo-tivato da tante ragioni, prima fra tutte, la speranza che il prezzo praticamente uguale a quello di Big Mac Menu possa consentire a tanti di masticare lentamen-te qualche riflessione, qualche pensiero condiviso, qualche dis-senso e digerire comunque qual-che dubbio. E’ stata anche una scelta ecologica, di risparmio di carta, di elettricità, benzina ecc... per produzione e trasporto. Nell’imminenza delle festività natalizie, vorrei rendervi parte-cipi, attraverso questo mio invi-to, di un piccolo gesto solidale verso gli ultimi degli ultimi: 0,50 € per ogni copia scaricata dalla rete e 1,50 € per ogni copia cartacea prenotata direttamente al sottoscritto alla mail [email protected], che potrà essere consegnata all’indirizzo indicato nella prenotazione, ver-ranno devoluti all’associazione di Bologna Nyymba-Ali, della quale ho conosciuto alcuni vo-lontari. Mi ha subito colpito il progetto, nato nel 2006 e portato avanti personalmente da Mario Pinotti e da altri suoi colleghi ad Iringa in Tanzania per acquista-re ed aprire una casa-famiglia a favore di bambine e ragazze con handicap fisico. A questo obiettivo se ne sono aggiunti altri nel tempo: l’importante era iniziare, far accendere la scintilla della solidarietà e dell’impegno in prima persona, silenzioso e concreto. Per ogni ulteriore in-formazione: www.nyumba-ali.org/salvataggio/chisiamo/chi_siamo.htm

Bartolomeo Bellanova

UN PRANZO BEN RIUSCITO IN RICORDO DI DON GIORGIO

Non è del pranzo che voglio parlare, peraltro curato, buono e ricco, ma dell’atmosfera calda ed affettuosa che ha lungamen-te accompagnato il saluto a don Giorgio “curato” di San Barto-lomeo che alla verde età di 87 anni lascia la sua parrocchia. Per chi non c’era col sorriso ripenso alle due lunghe tavolate a Pian di Macina, vicino al pozzo del sindaco Nannetti, che facevano ala alla tavola dei vip a cui sede-vano don Giorgio, don Orfero, il sindaco Gabriele Minghetti e l’assessore Marcello Lelli: non male ricordando altri tempi con Peppone e don Camillo! Io sono una figlia adottiva per scelta perché appartengo ad altra par-rocchia ed ho sentito e condiviso l’affetto sincero per questo par-roco che, senza distinzione ed accogliente nei confronti delle nostre umane fragilità, è stato presente per tanti anni nella co-munità. Ora che è il momento che si possa fare qualcosa anche noi per lui, c’è chi si è fatto avan-ti con generosità e prontezza e credo che la gente di Pianoro lo abbia apprezzato, perché è proprio in questo momento che prima di ogni cosa dobbiamo chiederci che cosa possiamo fare per gli altri liberi dai pregiudizi e forti delle nostre convinzioni. Lo spirito che anima ogni buon progetto produce frutti duraturi ed alimenta una armoniosa con-vivenza: possiamo dire che que-sto è il messaggio di Don Gior-gio e quello che lui ha trasmesso con la sua testimonianza. Grazie a lui e a tutti coloro che gli han-no fatto festa.

Laura Podestà

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“lettere”

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4 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 “attualità”struzione in ambiti di nuovo insediamento (il cosiddetto territorio urbanizzabile) o di riqualificazione urbana, at-tuabili dopo l’approvazione del POC (Piano operativo Comunale) e necessiteranno di nuova urbanizzazione. Confrontando le possibilità edificatorie tra Pianoro ed i Comuni limitrofi dotati di PSC, governati da ammini-strazioni sia di centrodestra che di centrosinistra, si può affermare che sono tutti ab-bastanza simili, in linea con uno sviluppo che il PSC de-finisce “sostenibile” rispetto alle infrastrutture ed ai servi-zi esistenti, ma in continuità con un consumo di territorio “bipartisan” che non accenna ad arrestarsi nemmeno di fronte alla crisi immobiliare più forte degli ultimi venti anni. Nel dettaglio i nuovi al-loggi previsti nei vari Comu-ni: Pianoro 1.560, Loiano 560, Monzuno 890, San Lazzaro 2.500, Sasso Marconi 1.000, Ozzano 1.800. E’ importante evidenziare che il PSC non as-segna diritti edificatori: il Consiglio Co-munale in fase di futura approvazione dei POC, di durata quinquennale, potrà decidere di mettere in concorrenza tra loro le aree edificabili preferendo l’at-tuazione di un’area rispetto ad un’altra sulla base di contropartite da parte dei privati più o meno vantaggiose per la collettività in termini di infrastrutture, di attrezzature o di concorso economico per la realizzazione di dotazioni pub-bliche, o scegliere di applicare indici di edificabilità più bassi rispetto al massi-mo consentito dal PSC. Ipotizzando che si concedano solo 450 alloggi, quindi la metà del massimo possibile, il risultato, tradotto nella tradizionale tipologia di

palazzine a 4 piani e 16 appartamenti che va per la maggiore a Pianoro, sarà di avere comunque l’equivalente di due nuove palazzine a Pianoro Vecchia in zona bassa di via Belvedere, 3 o 4 nuove a Rastignano in zona ex Romaco, e ben 24 a Pianoro Nuova su 5 zone urbaniz-zabili in Gualando Fontana, Gualando laghetto pesca, via della Collina, via Riosto e dietro al consorzio agrario. Per alcune delle nuove zone è chiaro l’in-tento dell’amministrazione di risolvere alcuni problemi: primi fra tutti la man-canza di spazi pubblici a Rastignano in zona scuola elementare che verrà risolta concedendo di edificare in parte sulla

zona del Gualando in cambio di spazio ricavato dalla area ex Romaco. Nella stessa zona Gualando saranno previsti altri alloggi in cambio della strada di collegamento tra via Fantini e via Campostrino ed altri spazi pubblici. Per altre zone non si capisce l’utilità pubblica di consentire nuove edificazioni. Il PSC non spie-ga quale sia la logica che ha portato a rendere urbanizza-bili le pendici di via Riosto, via della Collina e via Doni-ni, la zona sopra la stazione o l’inizio di via Belvedere, tutte aree acclivi e paesaggistica-mente impattanti. Dal lato degli insediamenti artigianali e commerciali il Piano risente ormai della mancanza di spa-zi liberi in destra Savena e, forse complice la congiuntura economica che vede le nuove zone artigianali non così am-bite come in passato, prevede come intervento principale

l’espansione di attività già insediate sul territorio su cinque ettari nell’unica grande area pianeggiante rimasta libera tra Pianoro Vecchia e Rastignano, in so-stituzione del campo base TAV della Bo-aria. Viene mantenuto (buona notizia) il vincolo di non espansione in sinistra Savena. L’unico intervento in questo ambito sarà la ristrutturazione dell’a-rea dello Junior, che potrà prevedere un consistente spazio commerciale di dimensioni medio grande. Nei prossimi numeri verranno approfondite le novità frazione per frazione con le mappe delle zone del PSC.

segue da pag.1 (articolo di Marco Pizziolo)

In grigio le cinque nuove aree urbanizzabili di Pianoro Nuova

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Casa di riposo - Centro diurno Via Sabbioni, 51 - Loiano (Bo) - Tel. 051 654 45 60

n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 5 L’IDEA “attualità”La parola, magica formula dell’e-spressione umana, dalla prima fan-ciullesca sillaba del neonato all’ul-tima parola del morente. E’ grazie alla parola, prima, istintuale, spon-tanea, che si sono salvati patrimoni di cultura che altrimenti sarebbero andati irrimediabilmente persi ed è grazie all’opera di volontari che ne hanno colto l’essenza, che possiamo ora apprezzare ‘spaccati’ di vita ap-penninica, tramandati dagli avi che con la scrittura nulla avevano nulla a che vedere, se non qualche sacer-dote, qualche medico o farmacista o altri personaggi di rilievo nella vita dei paesi. E’ così che possiamo ora udire ciò che costituiva la vita dei nostri nonni, il patrimonio di vissuto che essi hanno sempre esternato nelle loro ’ninnananne’, canti, proverbi e ballate nonché favole, zirudelle e fi-lastrocche. Non è stato semplice, per chi lo ha fatto, rintracciare di borga-ta in borgata, di casa in casa, gli an-

ziani, a volte reticenti, meravigliosi maestri di versi, rime, melodie, ma è grazie ad essi e chi ha dedicato loro gran parte del proprio tempo libero, che i nostri eredi potranno capire ed apprezzare ciò che è stato il passato, dalle testimonianze preziose ed in maniera diretta, spontanea. E’ stato un paziente lavoro di archivio che grazie alle moderne tecnologie web ha raggiunto il “massimo del massi-mo”. L’uomo, il suo ingegno, la sua volontà di preservare e la tecnica che lo ha affiancato. E’ così che è nato il sito di Luca Franceschelli www.ap-penninoweb.com, un sito che ha rice-vuto riconoscimenti per la sua serietà e la perizia sugli argomenti trattati. La storia si può raccontare in mille modi; ci sono i grandi eroi ed i piccoli uomini oscuri, non meno valorosi, ci sono i maestosi castelli e le antiche, minuscole capanne di pietra, i cele-bri poemi classici e le semplici storie di tutti i giorni, i fatti quotidiani, gli

aneddoti, tramandatesi di generazio-ne in generazione. E’ così che l’Ap-pennino ha trasmesso i suoi motti, i modi di dire ed i proverbi, piccoli spaccati di vita e briciole di saggezza. Detti allegri, ridanciani, ironici op-pure seri, pensosi o metaforici, frutto comunque di sapienze ed esperienze secolari, tanti, per molti argomenti. Piccoli patrimoni giunti fino a noi attraverso la trasmissione orale. Fino alla fine dell’ottocento nel nostro Ap-pennino si parlava solo il dialetto e la grandissima maggioranza delle per-sone non sapeva scrivere. E’ proprio attraverso queste parole, autentiche perle della comunicazione, che è più facile e più gradevole, ricostruire la storia dell’uomo montanaro e del suo mondo. Luca Franceschelli ha ottenuto tutto ciò ed è grazie al suo sito che la montagna ha ricevuto il proprio tributo di amore e di gloria.

Veronica Balboni

UN SITO INTERNET PER IL NOSTRO APPENNINO

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Come sempre Pianoro ha risposto in modo positivo alla richiesta di un aiuto ad una bambina di tre anni, af-fetta da un retinoblastoma agli occhi. E’ con orgoglio che i promotori dell’i-niziativa “Un sorriso per Nina” pos-sono oggi ringraziare tutti coloro che hanno dimostrato solidarietà a questa famiglia locale. Solidarietà è una pa-rola che racchiude in sé un insieme vastissimo di valori, di sentimenti, ma soprattutto di impegni concreti. Essere solidali significa operare per produrre cambiamenti, attraverso il coinvolgimento, la relazione e l’azio-ne di tanti. Essere solidali, significa anche condividere con l’altro il dolo-re, la fatica e la difficoltà, cercando di trovare strumenti per dare risposte, senza paternalismo né semplice assi-stenzialismo. Solidarietà non è carità o compassione, ma è un legame che unisce più individui, in una concor-

danza di idee, di aspira-zioni, di volontà, di par-tecipazione alle difficoltà delle sventure altrui, di prese di posizione in favore di qualcuno o qualcosa. E Pianoro ha un grande cuo-re solidale! Il nostro impegno, come promotori dell’iniziativa, è stato pos-sibile grazie alla disponibiltà di tanti di voi. Rendiamo pubblico quanto è stato raccolto e consegnato alla fami-

glia di Nina con tanti, tantissimi au-guri per un futuro migliore e sereno.

Romano [email protected]

6 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011“attualità”UN SORRISO PER NINALa solidarietà si è fatta in quattro a Pianoro

14-09-2011 - Mercatino presso Centro Enrico Giusti €. 3 2 5 , 0 0 17-09-2011 - Mercatino presso Villa Giulia €. 5 5 0 , 0 0 18-09-2011 - Mercatino presso Villa Giulia €. 2 6 0 , 0 0 21-09-2011 - Mercatino presso Centro Enrico Giusti €. 2 3 8 , 0 0 23-09-2011 - Cena presso Centro Enrico Giusti €. 1 .050,00 23-09-2011 - Lotteria alla Cena Centro Enrico Giusti €. 3 8 0 , 0 0 - Donazioni di privati cittadini €. 8 0 5 , 0 0 - Donazione Emil Banca Pianoro €. 3 0 0 , 0 0 Totale Raccolto €. 3.908,00

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n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 7 L’IDEA

avevo mai camminato per il solo gusto di farlo, così, senza meta. Sotto all’insegna dei carabinieri, quelli di fianco all’USL, risi e sputai in aria, ma non riuscii a beccare la scritta luminosa. Mi facevano schifo, e odiavo anche tutte le persone che se la dor-mivano nelle case. Io ero nella merda e loro no. Non vagabondavo sempre per Piano-ro, il più delle volte me ne stavo nascosto da qualche parte a farmi il trip da solo, di solito al parco Cavaioni. La scimmia però non tardò ad arrivare. La scimmia è quan-do sei in astinenza e uccideresti anche tua madre per avere una dose. Arriva dopo un mese che ti buchi. Tu credi di potere smet-tere quando vuoi, ma in realtà non vuoi smettere. E anche tutte quelle cagate di co-munità di recupero non servono a niente. Gli altri ti ricordano la roba, è quella che in realtà desideri, non vuoi parlare, vuoi la roba e basta. Quindi i casi sono due, o ti disintossichi come fanno tutti, ricascan-doci perennemente perché tanto “questo è l’ultimo buco e poi smetto” ed alla fine muori con la siringa che ti penzola dal braccio, oppure fai come me, ti chiudi in un appartamento e lì lasci che l’inferno dell’astinenza ti bruci, finché la roba non te la sei tolta dalla testa. Perché è da lì che se ne deve andare, non dal corpo. Inuti-le che ti dica di stare alla larga da quella roba e di non ridurti come mi sono ridotto io in passato, a chiunque potrebbe capi-tare. Le persone non si vogliono poi così tanto bene, è normale se molti si drogano. Per questo che ti dicevo che le ragazze, la scuola e i genitori erano solo una scusa: in realtà soffrivo perché sentivo che il mon-do era freddo. Guarda, non ne vale mica la pena di bucarsi. Al massimo beviti un bicchierino e vai a culo, come si suol dire. Altri consigli non te li so proprio dare. >>

A cura di Sebastiano [email protected]

<< Ecco, come dire, quello che credevo mi facesse soffrire era in realtà una scusa. Alle scuole medie di via Gramsci mi ero inna-morato di una che mi ha illuso e non mi ha più considerato. E questo è uno. Poi ave-vo i genitori in casa che litigavano dalla mattina alla sera, fino a che, finite le me-die, non si sono separati. Secondo: io sono uno che non è mai andato bene a scuola. Neanche quando mi impegnavo, non so perché. Studiavo, ma poi, quando ero lì sul foglio, non mi ricordavo più nulla. E giù di insufficienze. Allora ho preso a sbevaz-zare. Quando ho iniziato a bere non stu-diavo più a Pianoro, ero a Bologna. Ma mi piaceva prendermi delle casse pesanti con i miei amici al bar. Ai miei amici il tipo del bar non gli dava da bere perché si vedeva lontano un chilometro che avevano sedici anni, mentre io ne dimostravo venticinque. Allora dicevo convinto: “Dammi un coca rum!”, e lui me la serviva. Dopo due metri di cicchetti, i miei amici mi prendevano su di peso e mi trascinavano fuori dal locale, mi mettevano la testa sul prato e sbocca-vo anche l’anima. Questi furono i pretesti per entrare nell’inferno, o almeno, crede-vo fossero quelli: ragazze, scuola e geni-tori. I soliti problemi che hanno tutti, no? Ad un certo punto non avevo più voglia di vomitare di continuo. Mi bruciava l’e-sofago e puzzavo. Allora presi a fumare, ma non mi appagava. Sai che le canne ti rincoglioniscono senza farti sentire bene? Be’, almeno con me funzionava così. An-davamo solitamente alle Bocche dei Leoni a fumare, quando c’era freddo però, che la gente non c’era. Era bello fumare sedu-ti in cerchio, ci volevamo molto bene. Poi un giorno conobbi un tipo. Una mia ami-ca mi aveva detto che era immischiato in strani giri, lo volli conoscere proprio per questo. Era uno spacciatore. Era come se avessi sentito l’odore della droga addos-

so a quell’uomo senza neanche sapere chi fosse. Fatto sta che vendeva di tutto. Ero tentato dall’eroina, che mi avevano det-to ti annullava i problemi nella testa, ma avevo paura. Così sperimentai prima LSD. Chiesi alla mia amica di farmi compagnia perché volevo qualcuno di lucido al mio fianco. Avrei potuto entrare in un bad-trip, cioè un “brutto viaggio”, vedendo alieni o robe così, quindi avevo bisogno che qual-cuno mi tenesse fermo in caso avessi dato di matto. Andammo al fiume vicino a Pian di Macina. Buttai giù LSD e aspettai. Non successe nulla, ma dopo due ore mi prese male. Vedevo il volto della mia amica de-formato, e il fiume sembrava metallo fuso dal quale uscivano mani di donna. Volevo buttarmi in acqua, ma ero allo stesso tem-po terrorizzato. L’uso dell’LSD si concluse abbastanza in fretta. Come al solito volevo evitare le cose brutte, cioè gli effetti nega-tivi delle robe che ingoiavo e fu un attimo arrivare all’eroina. Ma anche di quella avevo paura. Avevo paura di tutto: della droga tagliata male e della droga stessa, dell’astinenza, delle persone che ormai lo sapevano che ero un drogato. Non sapevo più come dire a mia madre che le volevo bene e che avevo bisogno di lei. Il primo buco me lo feci nel cesso pubblico della stazione dei treni di Pianoro. Avevo dician-nove anni. Mi ero portato tutto l’occorren-te: siringa, laccio emostatico, cucchiaino e accendino per scaldare la roba. La storia del succo di limone che purifica la roba ta-gliata male lasciala perdere, è una stronza-ta. Mi feci, e colò del sangue. Non avendo i fazzoletti scappai via veloce, temendo che qualcuno si accorgesse di quello che avevo fatto. Mi sentivo colpevole ma allo stesso tempo felice, perché l’eroina iniziava a fare effetto. Era notte fonda, saranno state le due o le tre. Vagabondai per tutta Piano-ro cercando di evitare via Nazionale. Non

“attualità”IL BARATRO DELLA DROGAMonologo di un ragazzo ex-tossicodipendente residente a Pianoro, tratto da un’intervista e rimodellato in base ad esigenze narrative.

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Alla presenza di una nutrita folla il 24 settembre presso la Mediateca di via Caselle a San Lazzaro è stato inau-gurato il MIP, la Modateca intestata ad Igor Pallante. La Mediateca è uno spazio che unisce biblioteca, aree informatiche do-tate di computer con accesso internet, sala cinematografica per proiezioni di film su varie tematiche ed ora include anche il MIP Modateca Igor Pallante. Per Modateca si intende uno spazio dove chiunque si interessi di moda per studio, lavoro o passione, possa visio-nare testi, siti e materiale vario. Omar Pallante, fratello di Igor, da sempre nel mondo della moda, mi spiega che, pur essendo un settore dove si spostano notevoli capitali, sia per gli addetti ai lavori che per studenti reperire mate-riale tecnico di qualunque tipo risulta veramente difficile ed oneroso. Così per onorare la memoria di Igor, scomparso prematuramente all’età di 43 anni il 22 luglio 2009, la famiglia Pallante e la Arte Vetrina Project srl in collaborazio-ne con l’assessorato alla Qualità Socio-

Culturale del Comune di San Lazzaro ha inaugurato questo spazio con dona-zioni di volumi e materiale vario crean-do un sito innovativo a livello Italiano. L’iniziativa “Adotta un Libro” in accor-do con la libreria Irnerio di via Irnerio 27 a Bologna permetterà a chiunque di donare un libro preso da una precisa li-sta. Ma chi era Igor Pallante? Nel 1986 Igor fonda la piccola azienda di moda Arte Vetrina Project che poi condurrà assieme al fratello Omar ed alla sorella Lara. Pian piano l’azienda cresce fino a toccare gli apici della moda italia-na e mondiale annoverando fra i più prestigiosi clienti Calvin Klein, Aïsh-ti Group, Gruppo La Perla, Lambor-ghini, Gruppo Coin, Gruppo Palmers, Tiziana Fausti Boutique, Gruppo Miro-glio, Max € Co, Ferrari, Ducati e WP la-vori in corso. Una decina di anni fa ini-

ziarono a gestire l’immagine del Gruppo Aïshti, fashion-leader Mediorientale, che portarono le loro attività fra Bologna, Milano, Dubai ed il Libano. Venuto ad abitare a Pianoro da ormai 20 anni è diventato socio della sede locale della Lipu ed ha fre-quentato assiduamente le escursioni del sabato mesco-landosi con la sua simpatia alla “banda Fusini”. Persona curiosa, attenta ai particola-ri, amante della vita, della buona tavola, della natura,

profondamente coinvolto dalla vita stessa viveva i sentimenti in modo esponenziale. <<Era facile parlare con lui>> ricorda Omar <<per lui era così semplice incontrare persone nuove. Vo-leva conoscerle e conoscere le loro vite. Era sempre al centro di ciò che stava ac-cadendo. Aveva un tocco magico. Il suo contributo al mondo della moda e della creatività mancherà a tutti noi>>. Con-cludo dicendo che Igor non solo era un grande amico che ricordo nelle nostre passeggiate o mentre modellavamo creta chiacchierando ai bordi del fiu-me o durante malinconiche telefonate, ma era anche un personaggio straordi-nario, complesso e forse troppo com-plicato, ma vivo, estremamente vivo in questo diffuso piattume che ci circonda.

Stefano [email protected]

LA MODATECA DI SAN LAZZARO DEDICATA AD UN PIANORESE

8 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011“attualità”

Igor Pallante

Il logo della mediateca

Cel. 339 673 72 72www.paginegialle.it

Dr. Di Pietro Giancarlomedico chirurgo

esperto in Omotossicologia

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la valle del Savena e dello Zena in 3 planimetrie (Nord, Centro, Sud) che riportano i siti dove si trovavano i Castelli. Tutti i ca-stelli che sono stati individuati trovano riscontro in documenti

d’epoca, 4. Castelli che hanno perso le caratteristiche difensi-ve, ma mantengono i resti delle strutture, 5. Castelli riconosci-bili solo da resti archeologici, 6. Castelli esistenti. Ho suddiviso

n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 9 L’IDEA “attualità”“FRA PASSATO EPASSATO PROSSIMO”

(19°brano)

I CASTELLI DELLA VALLE DEL SAVENA E DELLO ZENACome si dice: da cosa nasce cosa. La ricerca dell’esistenza di un castello a Pianoro è stata fruttuosa ed ho ritrovato tante notizie relative ad altri castel-li che sono stati costruiti e poi distrutti nella valle del Savena e dello Zena. La parola castello nell’antichità ha un significato assai vasto. Come scrive Artu-ro Palmieri nella “La montagna bolognese del medioevo” nel capitolo Castelli, “nel linguag-gio comune il vocabolo castello sta ad indicare tanto l’edificio destinato alla residenza e di-fesa del feudatario, quanto un gruppo di abitazioni civili sul dorso di un monte, alla riva di un fiume, nel mezzo di una campagna, ci siano o non ci si-ano recinti merlati, torri, fossati od altra opera di fortificazione”. L’uso di chiamare castello un agglomerato qualunque di case deriva dal fatto che attorno alla costruzione militare di origine romana (castrum), si raccoglie-vano di solito le abitazioni civili. Come hanno scritto altri storici, non dobbiamo immaginarci un Medievo denso di possenti ca-stelli dalle mura spropositate e merli ed ogni sorta di traboc-chetti ed artefizi guerreschi. Molte volte l’apparato difensivo era costituito da barriere natu-rali, quali palizzate e fitte siepi, fossi di guardia, torri, mura, casseri ecc. A dire il vero per la valle del Savena esiste una netta distinzione. Infatti esistono an-cora i toponimi come Torre di Montelungo, Torre di Sant’An-na oppure Palazzo degli Arienti o Palazzo di Riosto e di Monte-calvo. Quindi i castelli che ven-gono citati nei vari documenti della nostra storia sono veri e propri castelli. Studi ancora più recenti hanno classificato i no-stri castelli in: 1. Castelli scom-parsi nel corso del Medioevo, 2. Castelli scomparsi in età moder-na ma con resti visibili nel sette-ottocento, 3. Castelli scomparsi o modificati di recente ma anco-ra recuperabili in foto o disegni

che ne attestano l’esistenza ed oggi risultano ubicati nei vari Comuni che costituiscono la valle del Savena. Comune di Bologna: castello di Jola. Comu-ne di San Lazzaro: castello di Croara, Miserazzano, Pizzocal-vo. Comune di Pianoro: Rasti-gnano, Sesto. Occorre precisare che alcuni storici hanno ripor-tato l’esistenza di un castello a Montecalvo ma gli studi più recenti escludono la sua esisten-za. E’ appurato invece che la fa-miglia dei Montecalvi, che ebbe un ruolo importante nella storia di Bologna tra i secoli XV e XVI, possedeva un palazzo situato non lontano dalla chiesa, posto sulla cima del colle detto monte Calvo. La costruzione, ancora visibile ai giorni nostri, è cono-sciuta col nome di Palazzone e la costruzione risale al tardo 1500; è in stile bolognese, ha un aspetto tra il fortilizio ed il pa-lazzo, con ampie sale e sottera-nei ad arco acuto. A Rastignano, in corrispondenza del cosidetto ponte delle oche esiste ancora la via Castel Arienti. Anche in questo caso non si hanno noti-zie storiche di un castello ma di un palazzo di campagna della famiglia degli Arienti. Notizie sul Castello di Jola risalgono al 1100; da molti rogiti conservati nell’archivio dei reverendi ca-nonici lateranensi di San Gio-vanni in Monte e dei padri di San Francesco di Bologna, come ad esempio il rogito intitolato Brardo del 24 settembre 1131, si rileva che a Jola o Jula esisteva un castello, la cui distruzione pare accaduta nel secolo XIV. A detto castello apparteneva la chiusa del molino del Savena, oggi del Paleotto, la qual chiusa essendo in legno, nel 1124 fu ri-costruita in mattoni cotti, come da licenza del legato pontificio del 27 marzo 1124. Al castello apparteneva la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo che fu parrocchia sino dal 1275.

(Prosegue nel prossimo numero)

Palazzo di Montecalvo

La valle del Savena

di Romano [email protected]

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10 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011“attualità”LA PASSEGGIATA DI CARTERIA DI SESTOsi sono rotti, i volontari li han-no tolti e cementato il tutto creando una striscia grigia che ben si armonizza con i sassi e, soprattutto, garantendo alla struttura un futuro. Altra ope-ra notevole è il pozzo, costato 12 milioni delle vecchie lire, costruito sempre dai volon-tari e pagato interamente da-gli assegnatari degli orti e di alcuni box per cani sorti nel-le vicinanze. Il gesto risulta maggiormente apprezzabile se si pensa che orti e box non sono privati ma comunali per

cui queste persone hanno fatto un bel gesto per il bene del paese. Il pozzo garantisce acqua agli orti ed ai box tramite un impianto idraulico con un rubinetto per ogni utenza, senza gravare sulla bolletta del Comune. Il pozzo è un vero e proprio capolavo-ro in muratura contornato da lastre con opere d’arte di Sandro Zazzaro-ni. La cosa che più mi ha stupito di tutto questo è respirare un’aria diver-sa, dove il cittadino non si lamenta in continuazione come tutti noi fac-ciamo, ma gestisce la zona pubblica attorno a casa come se fosse una sua zona privata. Quel senso civico che l’italiano aveva e che ha perso, quel senso civico che faceva pulire il tom-bino davanti a casa alla persona che abitava li, senza che questa pensasse che è compito di altri. <<Il tombino è di tutti, quindi anche mio>>: così ragionavano i nostri vecchi, mentre ora è passato il messaggio che il tom-bino è di tutti, quindi che si intasi e chi se ne frega. Questa passeggiata che è diventata un piccolo paradi-so o una piccola via Indipendenza, come la chiamano i volontari Auser, dovrebbe essere presa ad esempio per invertire una tendenza, per rico-minciare ad amare la nostra terra, il nostro Comune, la nostra Nazione. Il gruppo Auser ci tiene a ringrazia-re Sandro Zazzaroni per tutto quello che ha fatto per la frazione e lo ricor-da con simpatia ora che si è trasferi-to e non vive più a Carteria di Sesto.

Stefano [email protected]

Da dietro il ponte vicino alla chiesa di Rastignano parte un percorso pedonale che costeggia il Savena ed arriva fino al parco di Carteria di Se-sto. Questa zona fino ad una ventina d’anni fa era un in-trigo di rovi e rappresentava quella caratteristica terra di nessuno propria del retro di tante, forse troppe situazioni italiane, in questo caso delle abitazioni che sono nate sulla Nazionale. Il Comune di Pia-noro ha deciso di farne una passeggiata e pista ciclabile. Negli anni sono sorti orti comunali e giochi per bambini. Morale della fa-vola, il retro di cui parlavamo prima si è trasformato in un fiore all’occhiel-lo per il nostro paese tanto che nume-rosissime persone la frequentano per correre, andare in bici, passeggiare, fermarsi a prendere il sole, a fare due chiacchiere o a fare ginnastica vicino alle panchine. Ma chi sono gli artefici di questo piccolo miracolo? In parte i dipendenti comunali tengono pu-lita la parte vicino a Rastignano, ma i volontari Auser di Carteria fanno tutto il resto. <<Si tratta di sfalciare l’erba, raccogliere le foglie e gestire i piccoli problemi di manutenzione quotidiana che spesso capitano. Il tutto su un percorso di circa 900 metri di lunghezza per una media di 60 di larghezza>>: mi spiega un volontario Auser <<il lavoro è notevole, siamo in 4 ad occuparci del parco e, tanto per dire, quest’anno abbiamo taglia-to l’erba 9 volte per un paio di giorni

di lavoro per ogni sfalcio>>. Mi vie-ne spiegato che la raccolta delle feci dei cani è un’altra operazione da ri-petere spesso. È molto bello vedere gli animali assieme all’uomo, sarebbe ancora più bello se alcuni uomini ma-leducati cambiassero il loro compor-tamento. Spesso per il malcostume di pochi si innescano quei famosi luoghi comuni che non fanno bene a nessu-no. I volontari si occupano della zona da una ventina d’anni. In questo pe-riodo di tempo hanno piantato alberi, aiutato gli operai del Comune nella messa a dimora dei giochi per bam-bini e delle panchine, ristrutturato l’arena originariamente fatta in sassi di fiume e foratoni. I mattoni forati ri-empiendosi d’acqua si sono gonfiati e

L’arena

Il pozzo con le incisioni di Sandro Zazzaroni

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n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 11 L’IDEA

la mia scopa di saggina, un abito lun-go e nero, un cappottone caldo ed il cappello a punta. Accanto a me, sopra ad un tappeto di foglie secche e colo-rate, un tavolo ed una pentola piena di pozioni magiche. Non mi aspettavo certo di vedere così tanti bambini ai quali far fare un giro sulla mia specia-le scopa, o leggere favole di fantasmi e streghe, ma la vera magia è stata dare a ciascuno di loro sul dorso di una

mano, una sola goc-cia di una delle quat-tro fiale di filtri ma-gici in mio possesso, in qualità di strega: sangue di vampira, ali di pipistrello, oc-chi di rospo e coda di lucertola. La voce passava di bimbo in bimbo e tutti e tanti arrivavano eccitati e curiosi per ricevere questa goccia magica che li avrebbe portati in volo, in sogno, la sera di halloween nel cielo di Pianoro, ma non prima di aver cenato, lavato bene i denti, indossato il pi-giamino caldo, infila-

ti sotto le coperte ed aver chiuso dolce-mente gli occhi cercando di ricordare i visi dei bimbi che avevano intorno per poter volare insieme! È stato fan-tastico ritrovarci in volo in sogno, tutti insieme, grazie alle goccine magiche della strega birichina, ma soprattutto grazie ai bambini per questa gran-de emozione che mi avete regalato!

Lucia Nascetti

Lunedì 31 ottobre in occasione della festa di halloween i com-mercianti del centro di Pianoro hanno or-ganizzato, con il pa-trocinio del Comu-ne, il “3° giro bimbo di halloween”. Tutti i bambini in ma-schera attraverso il paese a cercare le sorprese, come di-ceva il formidabile volantino arancione come le zucche, che illustrava in rima ed in modo molto sim-patico ed allegro, il tragitto da seguire per incontrare qual-cuno o qualcosa di curioso o gustoso presso i negozi. Io sono stata invitata a fare la strega in Corso Esperanto, per leggere qualche favolina ai bambini che sarebbero pas-sati di lì, ma non potevo immaginare la bellezza e l’allegria di quel pome-riggio che mi trovava all’inizio impac-ciata, di fronte a qualcosa che non ave-vo mai fatto, per poi trasformarmi in una strega provetta, perfetta per quei bellissimi bambini. Sono arrivata con

“attualità”

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SECONDO TERMINI DI LEGGE

LA FESTA DI HALLOWEEN DEI COMMERCIANTI DI PIANORO

La strega Lucia assieme ai bambini

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Sono passati quattro anni da quan-do il centro Enrico Giusti, voluto e realizzato dal sindaco Simonetta Sa-liera, ha incominciato a funzionare. Oggi è diventato un raro esempio di efficienza di un organismo pubblico. L’amministrazione comunale merita il nostro apprezzamento e quello dei cittadini per la sensibilità ed il co-raggio dimostrati nell’intraprendere la difficile iniziativa. Meritevole ci sembra anche la felice scelta dell’a-nimatrice. Andreina Cavazza ha mo-strato in questi anni una pregevole professionalità ed una forte persona-lità capace di trascinare i suoi ospi-to frequentatori del centro. Il nostro compiacimento va anche alla scelta dell’intitolazione della struttura; En-rico Giusti è stato uno dei fondatori de L’Idea e nostro amico carissimo. Ma veniamo alla nostra intervista.Chi sostiene le spese di gestione del centro?È il Comune che, proprietario dei lo-cali, ne sostiene le spese connesse (la manutenzione, il consumo di acqua, gas, energia elettrica); e paga il mio stipendio alla “società Dolce Coope-

rativa” di cui sono socia ed è ancora il Comune che ci mette a disposizione due persone per le pulizie e la sorve-glianza dei locali retribuite con borse di lavoro. E le spese per lo svolgimento dei vo-stri progetti?Per queste spese siamo autosuffi-cienti. I progetti, concordati con gli assessorati competenti, li realizziamo sempre senza costi per il Comune che pure è sempre attento e disponibile.E dove trovate i denari?Ci autofinanziamo con le piccole of-ferte dei frequentatori e, soprattutto, lavorando, secondo le nostre capaci-tà, a preparare cene alle quali invitia-mo i cittadini.Ci sono formalità che regolano la frequentazione del centro?No. Anziani e giovani, uomini e don-ne, italiani e stranieri, possono entra-re a cercare nuove amicizie o anche solo a curiosare. Noi accogliamo tutti con piacere.Quali sono le tue esperienze prece-denti l’assunzione del tuo incarico attuale?Ho studiato per ottenere il diploma

di “maestro d’arte”; poi il diploma di infermiera generica; poi ho seguito il corso di operatrice socio sanitaria; infine ho ottenuto l’attestato di ani-matrice sociale. Ho lavorato per i ser-vizi sociali dei Comuni di Loiano e di Pianoro.Quanti sono generalmente i vostri ospiti?Variano intorno ai 35 ogni giorno.Quali sono le vostre attività più ri-correnti?Il gioco delle carte, il ballo, la tom-bola, il canto. Infine i corsi; recente-mente abbiamo tenuto il corso per la memoria; quello di ginnastica tai-chi; quello di ginnastica pelvica. Ricor-diamo infine le feste per integrare gli stranieri e la nostra partecipazione attiva alle feste di Pianoro.Come è nato il vostro Coro?Per caso in un pomeriggio piovoso mi sono messa a cantare “Scende la pioggia …” e gran parte delle signore presenti mi hanno seguito. La cosa è piaciuta ed ora il coro si esibisce an-che fuori Pianoro invitato spesso dal-le case di riposo.

Marco [email protected]

IL CENTRO SOCIO-RICREATIVO-CULTURALE ENRICO GIUSTIUna struttura che fa onore a Pianoro;

ne parliamo con Andreina Cavazza che ne è l’animatrice

12 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011“attualità”

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27 Novembre 1960 – Domeni-ca: ”Siamo all’insediamento del nuovo consiglio comunale; l’ora della convocazione è fissata per le 9,00 e alle 9,20 sono presenti tutti i consiglieri di maggioran-za e due consiglieri di minoran-za. Vi sono segni di impazienza per la mancata puntualità di due consiglieri di minoranza. Arriva-no i consiglieri di minoranza. Si inizia l’insediamento e un con-sigliere di minoranza si dichiara dimissionario mentre il secondo dichiara di non sapere leggere e scrivere. Vengono dichiarati decaduti il consigliere dimissio-nario e quello analfabeta e sosti-tuiti con altri due consiglieri di minoranza già presenti. Si passa alla votazione per l’elezione del Sindaco che viene eletto all’una-nimità nella persona del sotto-scritto. Si votano i nomi degli as-sessori: Sacchetti Battista (PCI), Franzoni Adolfo (PCI), Lipparini Aurelio (PCI), Rossetti Alberto (PCI), Montanari Dott. Guido (Indipendente), Bolognini Mario (PSI). La minoranza si astiene votando scheda bianca per gli as-sessori effettivi e vota all’unani-mità per gli assessori supplenti. La seduta viene sciolta alle ore 10,30 e segue un piccolo rinfre-sco offerto dal sottoscritto. Tutto sembra sistemato nel migliore dei modi; le posizioni politiche concordate sembrano accettate e, speriamo bene!”

(continua)

de e infondate lanciate dal segre-tario comunale del PCI.23 Novembre 1960 – Merco-ledì: “Sono a Pianoro e svolgo normalmente il mio lavoro senza tenere conto delle dicerie e chiac-chiere. Fra la popolazione vi sono ancora dubbi ed incertezze sul sindaco. La propaganda è stata troppo massiccia per dileguarsi in fretta. Anche in altri Comuni ci sono difficoltà per la formazione delle giunte; da parte dei comuni-sti vi sono dure campagne contro i Sindaci uscenti e ciò non giova a calmare le turbolenze politiche. Oggi alle 16,30 ci sarà la convo-cazione del gruppo dei consiglie-ri di maggioranza compresi gli indipendenti. Noi socialisti non abbiamo cambiato idea, saranno i comunisti a dovere esprimere quello che vogliono. Questa sera riunione di partito per stilare un nostro documento.

PIANORO RACCONTA (36°)

dai diari del sindaco Silvio Mucinia cura di Romano Colombazzi

[email protected]

16 Novembre 1960 – Mercole-dì: “Questa sera c’è la riunione tra socialisti e comunisti; la di-scussione si presenta piuttosto difficoltosa. Noi socialisti siamo preparati e decisi; se sarà allonta-nato il Sindaco, non assumeremo nessuna responsabilità in giunta, voteremo per l’eventuale Sindaco comunista all’insediamento, ma manterremo la nostra libertà d’a-zione. La minoranza uscita dalle elezioni spera di ottenere una clamorosa rottura fra socialisti e comunisti e tenta ogni carta per fare accettare ai socialisti i suoi voti. Con i voti della minoranza, dei socialisti e degli indipenden-ti si avrebbe il “quorum” suffi-ciente per eleggere un Sindaco socialista, in pratica, come ci hanno fatto capire, salverebbero il sottoscritto, attuale Sindaco. Naturalmente io ringrazierei la minoranza della fiducia che mi dimostrano, ma se ciò accadesse, il Sindaco si dimetterebbe.17 Novembre 1960 – Giovedì: “Ieri sera ha avuto luogo l’in-contro con i comunisti ed ho as-sistito al penoso comportamento dei comunisti. Il loro segretario ha avanzato la richiesta (direi più pretesa) di avere il Sindaco cercando di demolire davanti ai presenti il prestigio e l’autorità del sottoscritto nonché l’immagi-ne del PSI. Mi hanno accusato di subdola propoganda per le prefe-renze ottenute e di frenare lo svi-luppo del paese. I rappresentanti della Federazione Provinciale Co-munista, presenti alla riunione, hanno ammonito i propri compa-gni a desistere dall’idea di avere un Sindaco comunista a Piano-ro. La discussione è quindi stata spostata sulla composizione della giunta e sul numero degli asses-sori e non si è definito nulla. La riunione è stata rinviata a data da destinarsi. I socialisti presenti non hanno preso la parola se non per controbattere le accuse assur-

n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 13 L’IDEA “cultura”

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Una riuscita iniziativa nata a Pianoro

Recentemente è sorto a Pianoro un Comitato a difesa dei disabili e delle loro famiglie; il portavoce è Daniela Mignogna nella sua veste di rappre-sentante di ORSA (Organizzazione Sindrome di Angelman Emilia-Ro-magna). Il Comitato ha organizzato e realizzato il 29 ottobre ultimo scorso a Bologna in piazza Nettuno una mani-festazione pacifica e breve che ha rac-colto oltre 200 persone fra disabili e famigliari e coinvolto un gran numero di passanti che si sono fermati. Erano presenti anche educatori professiona-li, insegnanti di sostegno e rappresen-tanti di associazioni di tutela della di-sabilità venuti da molte località della nostra regione. La manifestazione è stata inscenata con lo sdraiarsi a ter-ra; il gesto rappresenta un simbolico “olocausto” dei disabili i quali, priva-ti della dignità e della possibilità di vivere una vita normale ed assistita, non possono fare altro che “morire” lasciandosi cadere a terra; coloro che erano su sedia a rotelle si sono ap-poggiati su un lato. Quello che più ha colpito è stata la disponibilità dei genitori anziani presenti che hanno

accettato di stendersi anche loro a ter-ra sotto gli occhi dei passanti. Il tutto si è concluso con un applauso che ha avuto un senso liberatorio e di soddi-sfazione. Scopo della manifestazione

era quello di protestare e sollecitare l’attenzione dei cittadini sui problemi che devono quotidianamente affron-tare le famiglie al cui interno ci sono persone con disabilità. Lo scopo è sta-to raggiunto al di sopra delle aspet-tative; le fotografie dell’avvenimen-to sono state pubblicate sui giornali quotidiani e sui telegiornali (Il Resto del Carlino, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Informazione, Rai3, Rete7).

Marco [email protected]

n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 15 L’IDEA “attualità”UNA SINGOLARE MANIFESTAZIONE CONTRO I TAGLI AL SOSTEGNO DEI DISABILI DA PARTE DEL GOVERNO, DEL

COMUNE DI BOLOGNA E DI ALCUNI COMUNI DELLA PROVINCIA

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IL SENSO UNICO1 - Siamo all’ufficio postale, è un senso unico e due car-telli ben in evidenza lo dicono, ma chissà perché molti se ne “fregano” tanto dicono: <<È un’infrazione da poco>>. Vero però serve a “rubare” il posto a chi invece vuole com-piere il giusto tragitto. Insomma o si mette il divieto e lo si fa rispettare, oppure si tolgono e si va avanti alla carlona.

I VANDALI2 - Questa immagine è della stazione ferroviaria di Pian di Macina, allora vien da chiedersi, ma nel cervello di questi “ar-tisti” il numero dei neuroni è quello che si stima normalmente attorno ai 100 miliardi, oppure è il lavoro di un apparato su-per dotato o una manifestazione di un momento di grazia?

IL PALAZZACCIO4 - Questo è il giardinetto in località Palazzaccio a Rastignano dove una volta c’era un deposito di materiale edile ed in se-guito un’area abbandonata. Da qualche tempo, una persona di indole romantica l’ha fatta rinascere ed è un meraviglia quan-do ci si passa vicino ammirare i fiori e le piante che ricoprono tutto il pendio. Insomma encomio solenne alla mano “ignota”.

l’ululonedi Umberto Fusini

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L’AIRONE3 - Un po’ di poesia non guasta, l’airone cenerino che abitualmente staziona al laghetto del parco del Ginepreto, sembra un filosofo in riflessione. Però non ci si lasci ingannare, al momento diventa pre-datore vorace ed abilissimo. Oltre ai pesci, si pappa pure topi, rane ed anche bisce d’acqua. Insomma l’apparenza spesso inganna.

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n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 17 L’IDEA “attualità”

Tutti pronti per il Quizzettone invernale di Myrmica? È con grande piacere che Myrmica è lieta di invitarvi al suo primo evento invernale!Quest’anno, infatti, abbiamo deciso di interrompere il lungo e freddo inverno in attesa del prossimo Ri-Mescolone 2012, propo-nendovi una serata un po’ diversa dal solito.Il 20 gennaio 2012 nella Sala Arcipelago di Pianoro, dalle ore 20.00 vi aspettiamo numerosissimi per una cena di crescentine, affettati misti, dolci e bevande, musica, ballo, e le frazioni del ns Comune che divisi in squadre si sfideranno in un Quizzettone, dove vinceranno i più veloci nel rispondere e chi indovinerà più risposte corrette.La cena con inizio dalle ore 20.00 circa sarà accompagnata da musica di sottofondo, a seguire ci sarà un breve spettacolo della scuola “Battito D’Alia A” di Dalia De Angelis che ci allieterà con un balletto di danza classica dei suoi allievi. E a seguire divisi in varie squadre sul modello di quelle del Ri-mescolone avrà inizio il Quizzettone.Contattate i referenti di zona delle varie frazioni per acquistare le prevendite della serata, si consiglia di farlo in quanto i posti sono limitati!La serata così come l’abbiamo immaginata è adatta a tutte le età, sia che vogliate partecipare o meno al Quizzettone sarà comun-que un momento di incontro e di sano divertimento per grandi e piccini.

I nostri soliti contatti per domande o altro sono: “Myrmica Pianoro” su Facebook e alla pagina: www.myrmica.it

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Costo della serata 15 € comprende:- cena: crescentine, vari affettati misti, dolci, acqua e bevande analcoliche- quizzettone con premio a sorpresa per la squadra vincitrice

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Sono 13 le coppie che sono state festeggiate in occasione delle loro “nozze d’oro” nel-la sala convegni del museo Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”. Nelle parole del sindaco Gabriele Minghetti la riconoscenza dell’in-tera comunità per il traguardo di 50 anni di vita insieme. Un attestato ed una rosa sono state donate a Franco De Nardi e Luisa Lol-li, Giuseppe Mazzini e Maria Sammarchi, Romano Bonazzi e Mirella Mandrioli, Gio-vanni D’Amore e Germana Netti, Agostino Giovannini e Nerina Vandelli, Franco Bol-lini e Fosca Faggi, Eros Palestrina e Carla Tumiati, Pier Giorgio Tugnoli ed Ornella Vezzani, Gianfranco Calzolari ed Antoniet-ta Varini, Fernando Comastri ed Ada Anna Gatti, Alberto Bussoli e Luigia Ciano, Gian-franco Gualandi detto “Scheggia” e Laura Enrica Venturi, Lino Fiorini e Franca Fabbri.

Paolo [email protected]

LE NOZZE D’ORO AL MUSEOARTI E MESTIERI

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n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 19 L’IDEA

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“attualità”ALCUNE IMMAGINI DEI VOLONTARI ALLA TARTUFESTA 2011,

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Il banchetto Lipu, ArTe ed orto botanico Nova Arbora

Il banchetto di Avis La mostra di funghi dell’associazione I Funzaru

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20 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011“attualità”SVOLTA BIO PER LE MENSEdegli appalti verdi, che devono esse-re recepiti da Comuni, Province e Re-gioni, è una risposta a questa esigen-za con la qualità e la stagionalità dei prodotti offerti che entra nelle gare d’appalto degli Enti pubblici grazie all’introduzione di ‘’Criteri ambien-tali minimi per il servizio di ristora-zione collettiva e la fornitura di der-rate alimentari’’, previsti nell’ambito del Piano d’Azione per la sostenibi-lità ambientale dei consumi nel set-tore della Pubblica Amministrazio-ne (cosiddetta Public Procurement) pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.

Daniela Mignogna

Vi segnalo la notizia che rappresenta una svolta importante per l’alimenta-zione dei bimbi nelle scuole pubbli-che! Auspichiamo che anche il comu-ne di Pianoro sia al passo con questa importante svolta qualitativa per le scuole del nostro territorio e per la refezione dei nostri bambini. Per la prima volta in Italia arrivano gli appalti verdi per le mense di scuole gestite dalla pubblica amministrazio-ne che devono garantire solo frutta e verdura di stagione, almeno il 25% di prodotti a denominazione di origine (Igp e Dop), almeno il 15% di carne biologica mentre almeno il 20% del pesce deve provenire da acquacoltu-

ra bio. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di una vera rivoluzione nel piatto per gli studen-ti. Complessivamente si calcola che durante l’anno scolastico siano oltre 200 milioni i pasti biologici serviti soprattutto in nidi, scuole materne e primarie ma da un sondaggio con-dotto dal sito www.coldiretti.it emer-ge che la ristorazione scolastica non soddisfa tre italiani su quattro (77 per cento) perché si ritiene nel 64 per cen-to dei casi che debba essere miglio-rata con prodotti locali e biologici, mentre è troppo costosa per l’8 per cento ed offre un menù poco variato per il 5 per cento. La novità assoluta

ATTRAVERSAMENTO ROSPI

Parlare di fauna minore in Italia è sempre mol-to difficile, tutti dicono che vi sono problemi maggiori. In parte è vero, ma è anche vero che in molti stati europei è tenuta in grande con-siderazione per l’utilità in agricoltura e per la salute del territorio, oltre che per un senso civico che purtroppo noi dobbiamo ancora raggiungere. L’associazione pianorese A.R.Te che si occupa di anfibi e rettili è riuscita a sen-sibilizzare il Comune che ha posto un cartello in via di Casino. In questa strada l’attraver-samento di anfibi è notevole, soprattutto du-rante il periodo riproduttivo in primavera.

William Vivarelli

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Ricordo di quei cento metri che per molto tempo rimasero nella men-te dei giovanotti di allora. Un folto gruppo di paesani stavano confabu-lando per qualche gioco da fare nella giornata, ed arrivò anche mio padre, Sante Fabbri, che ne disse una delle sue. Avevano combinato la corsa dei cento metri. <<Va bene, bravi ragaz-zi>> disse Santino <<io però propor-rei una variante e metterò in palio un bel fiasco di marsala all’uovo>>. Allora era un premio di valore. <<Di cosa si tratta?>> chiesero gli amici, e papà: <<I curridur, arrivé a la Cà d’Sotta, premma ed turner indrì i’an da bater un pà contral mur dla stala

e pò via vers al traguerd, clé po qué in dov la amenza la salghé>>. <<Ben, sle tot lè, poch’importa>> disse Pun-drel <<avanti ragazù e chi arriva prem, un fiasch ed marsala all’ov ed galeina>>. In un batter d’occhio una dozzina di giovani e non più giova-ni, si misero a rastrello per la volata. Andricat Monti (ramazoch) si prese il capello in mano e fra un gran vociare diede il via. Fu uno scatto generale, quei corridori partirono come saette e arrivati alla stalla di Cà di Sotto, come d’accordo, tutti calciarono il muro della stalla e via, un’altra vo-lata verso l’arrivo. Vinse come giusto il più veloce, ma Santino col fiasco

in mano disse: <<Aspeta pur anch l’ultum! E po a scuren>>. Cazola che gli era vicino gli domandò: <<Tat vu magner la parola ades?>>. E mio pa-dre: <<Nò, nò, mo gnanc a direl>>. Quando anche l’ultimo concorren-te arrivò e gli furono attorno disse: <<Tot vuetar avi tucché la stala con la scherpa, ma brisa col pà, an’avì vent incion, al fiasch lé ancora al mi>>. <<Ah! Ah! Boia d’imbruion>> rispo-se quello che arrivò primo. Mio padre concluse: <<Gninte fat veira! I pat ien pat e al ciacar ien ciacar. Ma par cun-tinter tot ecco que al bichir, e on alla volta bvi a la salut ed Santino>>. E in men che non si dica, il fiasco si vuotò.

I RACCONTI DI ANGIOLINOI CENTO METRI

a cura di Umberto [email protected]

LA PUBBLICA ASSISTENZA DI PIANORO HA FESTEGGIATO IL SUO

PRIMO QUARTO DI SECOLO DI ATTIVITÀ

<<Era l’inizio del 1986>> ricorda Fran-co Fini, attuale vice-presidente e figu-ra storica dei volontari <<quando un piccolo gruppo di pionieri si riunì per esaminare l’ipotesi di creare un servizio di assistenza molto sentito dalla popo-lazione>>. Tutto cominciò con un cen-tralino nel distretto socio-sanitario, un ponte radio, alcune divise ed un’ambu-lanza chiamata Bravo 32 ottenuta grazie all’immediato contributo dei pianoresi. Un cammino che vede l’attuale Pubbli-

ca offrire una serie di servizi: dall’assi-stenza 24 ore su 24 al “Punto Salute”, da “Progetto Chernobyl” al “Moto Pap”. Per l’occasione si è tenuta una cena al ristorante Cavallino Bianco dove sono stati invitati i rappresentanti del Lions Club Bologna Pianoro degli Ariosto, la Fondazione Carisbo, Marchesini Group, Edil Pianoro e Nannetti Casa che da sempre collaborano con la Pubblica. <<Con loro desidero ringraziare gli am-ministratori, le aziende locali e tutti i cit-

tadini che non fanno mai mancare il loro aiuto.>> conclude il presidente Raffaele Piazzi <<Tuttavia l’abbraccio più affet-tuoso va ai tanti volontari che in tutti questi anni, con abnegazione e profes-sionalità, sono stati i veri protagonisti di questa incredibile avventura>>. Ag-giungiamo il ringraziamento del gior-nale a tutti i volontari per questo servi-zio che tutela la salute di tutti i cittadini.

Paolo [email protected]

n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 21 L’IDEA “cultura”

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22 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011“attualità”

Pubblicato dal Gruppo di Studi Savena Setta Sambro, il volume raccoglie saggi di M. Aba-tantuono, F. Benni, S. Bertini, G. Dalle Donne, don G. Mezzini, I. Ravaglia, E. Zanoli e A. Si-moncini. Il nostro concittadino Adriano Simon-cini in particolare vi ha scritto 200 pagine sulla ‘quotidianità contadina di un borgo della valle del Savena’, nella fattispecie Trasasso, nella cui vicenda tuttavia possono riconoscersi i molti borghi della vallata e di gran parte della mon-tagna. Il volume, composto da 456 pagine, è ac-quistabile al prezzo di 20 euro presso le edicole del territorio e direttamente dal Gruppo di Stu-di con sconto per i soci. Per informazioni: tel. 051.77.77.18, e-mail: [email protected]

La KM AUTOTRASPORTI (socia Cosepuri) è lieta di annun-ciarvi che dal 1/04/2011 è iniziato il “PROGETTO ARCOBALE-NO” che consiste in un’uscita gratuita per ogni classe delle ele-mentari-medie-materne dei due istituti comprensivi pianoresi da effettuarsi con la stessa azienda. Verrà distribuito un buono ad ogni classe che dovrà essere consumato entro il 31/12/2011, (il progetto dura da gennaio a dicembre). Nato da un’idea della KM AUTOTRASPORTI, consiste nel mettere la pubblicità sugli scuolabus, chiedendo ad aziende e commercianti del nostro ter-ritorio di contribuire in questo modo a sovvenzionare le uscite didattiche che normalmente sarebbero a carico delle famiglie e dell’Amministrazione Comunale. Alcuni buoni verranno dati al Comune ed ai centri estivi patrocinati dal Comune. Si richiede quindi la massima collaborazione da parte di tutti nel far si che il progetto vada avanti. Resta a discrezione dei due istituti com-prensivi chiedere alle famiglie un contributo di 1-2 euro per l’u-scita ed utilizzare il ricavato per acquistare materiale didattico. Si richiede inoltre che ad ogni festa scolastica venga illustrato ciò che è stato fatto grazie al progetto in modo da ringraziare chi ha contribuito. Per maggiori chiarimenti e spiegazioni la KM AUTOTRASPORTI è disposta a partecipare alle feste scolasti-che. Se qualche altra azienda o attività commerciale fosse inte-ressata ci può contattare al numero 380 7340096 oppure all’in-dirizzo e-mail [email protected]. Grazie a tutti gli sponsor: Emilbanca- Marchesi Movimento Terra- Land Consulting- Mg2- Edil Pianoro- Sai Assicurazione Pianoro- Stanzani Tabac-chi- Officina K- Caffe’ Carducci- Tecno Vernici- Delta Gomme- Bar Posta Pepper- Morini Verde- Parrucchiera Immagine- Sara Ortofrutta- Obbiettivo Verde- Robbi Acconciature Maschili- Bar Dany- Rock Star- Bar Incontro- Itc Grafica- Savenottica- Nan-netti Casa- La Bologna Affari- Villa Giulia- Staff Grafica- Gui-dastri- Paolini Gianni- Manutencoperti- Mare Di Foto- Ten-tazioni- Cilenni Luccarini- Edil Mius- Dolce Salato- Romano E Rosanna- Knott- La Ghisia- Rv Venturoli- Circolo Arci Al Pozz- Bazaar Viaggi- Baldazzi Stil Art- Panetteria Sabbattini.

Katuscia Graziano

TRASASSOStoria tradizioni e ricordi

di una comunità dell’Appennino Bolognese

IL PROGETTO ARCOBALENO DEDICATO ALLE SCUOLE

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n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011 23 L’IDEA “attualità”

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Un ringraziamento ai componenti dell’opposizione per il loro lavoro.

L’AMIANTO NEL NOSTRO TERRITORIOIl territorio comunale di Pianoro e’ mol-to “ricco” di amianto nelle abitazioni ed in quasi la totalità degli edifici ad uso produttivo costruiti prima degli anni 90. Come hanno proceduto altri Comuni, abbiamo proposto al sindaco di emettere un’ordinanza per lo smaltimento dell’a-mianto. Il sindaco può predisporre le in-dicazioni da seguire e trascorsi 12 mesi dall’ordinanza il mancato smaltimento può portare alla sospensione di ogni au-torizzazione sugli edifici (alcuni Comuni hanno incluso anche la vendita) ad ecce-zione di specifica riqualificazione energe-tica. Da nostra esperienza questo costitu-isce l’unico strumento convincente. Nel contempo invitiamo i detentori di edifici

con amianto ed i cittadini che si trovano l’amianto dove vivono, come suggeri-sce Laura Sisti, di comunicarlo ad USL Settore Inquinamento Ambientale via del Seminario 1 - 40068 San Lazzaro di Savena, fax 051.622.43.38. Alle informa-zioni di Laura Sisti e Valerio Patelli, che ringraziamo, aggiungiamo che la polvere di amianto sottoforma di micro pagliuzze va ad aggiungersi alle polveri sottili PM 10,5,1 prodotte dagli edifici esistenti per il 42% dell’inquinamento globale, dai tra-sporti 25%, dall’industria 18% che danno origine all’emergenza “sforamenti” con-tenibili con la riqualificazione energeti-ca degli edifici esistenti e l’introduzione della mobilità a trazione elettrica. Il no-

stro Paese è in grave ritardo, sanzionato per la mancata esecuzione delle direttive Kyoto sull’ambiente, ultimo, assieme alla Grecia, fra i 27 Paesi membri della CEE e detentore del record nella val Padana dei territori fra i più inquinati d’Euro-pa. Tra le possibilità di rendere innocuo l’amianto, consigliamo la rimozione, so-luzione più incentivata e risolutiva. Gli incentivi riguardano lo smaltimento, la coibentazione, l’integrazione di solare fo-tovoltaico e sussistono in una riduzione fiscale del 55% nel costo dell’impianto ed in un contributo di 5 centesimi per ogni kwh prodotto per 20 anni per superfici maggiori di 2.000 metri quadri nel caso il tetto venga dato in comodato d’uso. L’usufruttuario provvede alla bonifica, installa l’impianto fotovoltaico che ce-derà in omaggio al ventesimo anno.

Celso CalesiniAssociazione Poliche Ambientali Applicate

ISO [email protected]

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24 L’IDEA n.6 anno XVI - novembre - dicembre 2011

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nel quartiere Namba, Osaka, Giappone)

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da di vernici degli Stati Uniti, terza al mondo, ed occupa oltre 30.000 perso-ne. La struttura pianorese occupa circa 300 dipendenti in gran parte locali con una fidelizzazione che vede diverse fa-miglie presenti con genitori e figli. Im-portante anche il rapporto con l’Istituto Aldini Valeriani e con l’università di Bologna che prevede l’organizzazione di stage riservati agli studenti che non raramente vengono successivamente assunti dall’azienda. E’ stato il direttore generale Alessandro Pirotta a ricevere autorità ed ospiti facendo conoscere gli impianti di produzione e quelli attivati per la sicurezza del personale e della popolazione locale. Da tutti apprezzate le performance musicali del coro Blues Skies e dell’Orchesta Instabile di Piano-ro – Henry Hooks che hanno rallegrato la riuscita manifestazione. Presenti alla manifestazione il sindaco Gabriele Min-ghetti, l’assessore alla Cultura Benedet-ta Rossi, il responsabile Area Sindacale e Previdenziale di Unindustria Bologna Emilio Pascale, il direttore di Avisa – Federchimica Matteo Aglio, Massimi-liano Lanzi e Luca Sardi dell’Università di Bologna, Marco Muzzi ed Enrico Fa-rina dell’Istituto Aldini Valeriani e l’in-segnante di chimica Sabrina Bottella.

Paolo [email protected]

Oltre 400 persone hanno visitato Sa-yerlack in occasione di Fabbriche Aperte evento organizzato nell’ambito dell’Anno internazionale della chimi-ca. Un intenso programma con visite guidate che hanno toccato i punti di maggior interesse dell’azienda è stato allestito per coloro che hanno risposto all’invito dell’azienda che dal 1954 ha

legato la sua storia con quella di Pia-noro da poco uscito dalle distruzioni della guerra. Nata da una felice intu-izione di Giancarlo Cocchi, l’azienda dal 2010 è di proprietà della multina-zionale americana Sherwin-Williams che l’ha acquistata da Arch Chemicals Inc. un altro colosso a “stelle e strisce”. Sherwing - Williams è la prima azien-

Un momento della manifestazioneDa sinistra Matteo Aglio, Gabriele Minghetti e Alessandro Pirotta

SAYERLACK APRE LO STABILIMENTO AL PUBBLICO