SPECT MIOCARDICA DI PERFUSIONE: INDICAZIONI CLINICHE
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SPECT MIOCARDICA DI PERFUSIONE:
INDICAZIONI CLINICHE
Dott.ssa Costanza Grasso e Dott. Davide Castagno
Scuola di Specializzazione in Cardiologia Università di TorinoAzienda Sanitaria Ospedaliera S.Giovanni Battista Torino
Applicazioni cliniche
CAD
Scompenso cardiaco
Klocke et al. JACC 2003
CAD
• Diagnosi (acuta, cronica)• Stratificazione del rischio• Valutazione dell’efficacia della rivascolarizzazione• Valutazione della terapia• Rischio preoperatorio in chirurgia non cardiaca
Accuratezza diagnostica• Sensibilità 87%, specificità 73% per test da sforzo;
Sensibilità 89%, specificità 75% per test farmacologico
• Gold standard: CAD angiograficamente significativa
• Specificità: (referral bias); normalcy rate: 91%;
• L’acquisizione con gating riduce i FP da artefatti di attenuazione e porta l’accuratezza dx a > 90%;
• Test con dobutamina: sensibilità 80-90%; specificità 65-90%; pz con controindicazioni
Klocke et al. JACC 2003Marcassa et al. Eur Heart J 2008Loong, Heart 2004
Diagnosi di CAD
PER QUALI PAZIENTI?
• Probabilità di CAD pre test INTERMEDIA (25-75%)
• La probabilità di CAD pre test può essere stimata in base a età, sesso, presenza di Fdr coronarico e di sintomi associati
Probabilità di CAD pre test
Probabilità pre test CAD: i sintomi
• Dolore toracico: dato clinico più importante e più predittivo;
• L’ischemia miocardica è la più importante causa di dolore toracico ed è nella maggior parte dei casi dovuta a CAD ostruttiva
• Classificazione del dolore toracico
• Angina tipica rende la probabilità pre test così elevata che i risultati di un test diagnostico non cambiano la probabilità in modo sostanziale
Probabilità pre test CAD: i sintomi
Diagnosi di CAD cronica
• PRIMO TEST:1. scarsa capacità di esercizio; 2. donne (ESC; ACC: donne diabetiche o con scarsa capacità
di esercizio) PES molti FP.3. ECG non interpretabile (BBSin, ritmo da PM, LVH con o
senza sottoslivellamento ST, digossina, sottoslivellamento ST a riposo > 1mm)
• SECONDO TEST: 1. PES dubbia2. PES con risultato inatteso (pz con bassa probabilità di CAD
e PES anomala o con alta probabilità di CAD e PES normale)
3. Score di Duke intermedio (mortalità di 1.25% annuo)
• QUALE PROTOCOLLO?
Lo stress fisico è da preferirsi (risposta clinica, emodinamica, ECG)
• ALGORITMO PROPOSTO:
1. Bassa-media probabilità CAD pre test -> PES: se neg -> /; se probabilità medio alta -> SPECT
2. Non capacità di ex, donna o ECG non interpretabile -> SPECT
3. Alta probabilità -> SPECT per la stratificazione del rischio (inutile per la diagnosi)
Stratificazione del rischio in CAD nota
Identificazione dei pazienti a rischio per specifici
eventi avversi (morte cardiaca, IMA, progressione di
CAD), in CAD sospetta o nota
Fattori prognostici: estensione miocardio infartuato e del miocardio a rischio, severità dell’ ischemia:
• Difetto di dimensioni > 20% del ventricolo sin; • Difetti multipli (> distretto coronarico)• Mal. trivasale, > captazione polmonare, FE <40%
Beller et al. Circulation 2000
Stratificazione del rischio
• Un risultato normale è correlato a rischio di eventi < 1% anno, VPN >99%.
• Un risultato anomalo aumenta di 7 volte il tasso di eventi anno, con un aumento proporzionale alla severità del difetto di perfusione ( 3% IMA / morte con difetti lievi-moderati; 7% difetti severi)
• In pazienti con numerosi fdr il basso tasso di eventi si estende per 2 aa: ripetere ogni 2 aa
• I dati funzionali ottenuti con il gating sono indicatori prognostici addizionali (FE <45%, VTD >70 mL indicano un outcome peggiore anche in presenza di lievi quote di ischemia inducibile
• I markers di disfunzione ventricolare (FE, estensione della zona infartuata, dilatazione transitoria del VSin, aumentata captazione polmonare) correlano con la mortalità
• I markers di ischemia inducibile (sintomi e alterazioni ECG da sforzo, estensione di difetti reversibili, dissinergia indotta da stress) correlano con ricorrenza di angina/IMA non fatale
Sabharval et al. Heart 2003 Marcassa et al. European Heart J 2008
Dopo rivascolarizzazione
• Stratificazione del rischio:
ASINTOMATICI: routinaria (6-12 mesi) ???;
Soprattutto in pz con diabete, CAD multivasale, malattia DA prox., FE ridotta, rivascolarizzazione incompleta, anche se asintomatici (25% dei pz asintomatici ha ischemia silente)
• SINTOMI: In caso di ricorrenza di dolore (classe I)
• Valutazione terapia medica: la SPECT documenta una riduzione dell’ ischemia con la terapia; Stress fisico o farmacologico
• Rischio perioperatorio in chirurgia non cardiaca
È determinato dalla capacità funzionale del pz, dalla pres di sintomi e dal tipo di chirurgia: rischio intermedio in chirurgia a rischio intermedio o elevato
Sindromi coronariche acute
• Valutazione del dolore toracico in PS per pz con SCA sospetta;
• Diagnosi di IMA (se altre misure non diagnostiche)
• Diagnosi e valutazione di rischio, terapia, prognosi in UA, NSTEMI.
• Valutazione di rischio, terapia e prognosi in STEMI
Klocke et al. JACC 2003
Dolore toracico in DEA• Pz con SCA possibile (dolore sospetto, ECG e markers
negativi fino a 12 h); anamnesi negativa per pregresso IMA, non onde Q all’ECG;
• Traccianti tecneziati (no redistribuzione); iniezione in DEA, durante dolore; successiva acquisizione delle immagini nel laboratorio di medicina nucleare
• Correlazione imaging/outcome: alto valore predittivo
negativo (99%) nell’escludere IMA in tutte le serie pubblicate -> dimissione;
• Confronto con enzimi: MPI diventa positiva: immediatamente; in tutti i casi di ischemia (solo 30% dei paz con UA ha markers +); valore incrementale nella stratificazione del rischio
Udelson, Heart 2004; 90 (Suppl V)
Valutazione dei pz con UA/NSTEMI
• Stratificazione del rischio in pazienti con angina instabile trattati con terapia medica
• La presenza e l’estensione di ischemia inducibile dopo la stabilizzazione medica dei sintomi, insieme alla FE -peraltro solitamente non alterata in questi pz- sono altamente predittive di eventi futuri e consentono di orientarsi verso una strategia conservativa piuttosto che invasiva (classe I)
• Comorbidità che aumenta il rischio della coronarografia
Valutazione dei pazienti con STEMI
• Maggiori determinanti prognostici post IMA: FE residua, estensione del miocardio a rischio, suscettibilità alle aritmie.
• Il primo studio a dimostrare la relazione MPI/outcome in pz stabili post STEMI confrontava la relazione tra eventi a 3 aa e risultato a basso rischio di MPI (6%), coronarografia (22%) e PES (25%): Gibson 1983
• Stratificazione rischio molto precoce (2-5 gg) con dipiridamolo
• Trombolisi/PTCA primaria o rescue: ruoli diversi della MPI
Valutazione dei pazienti con STEMI
Valutazione del rischio nello STEMI
• Basso rischio: singolo difetto, fisso.
• Fattori prognostici negativi: numero ed estensione di difetti di captazione, transitoria dilatazione Ven sin da stress, aumentata captazione polmonare
• Valutazione innervazione simpatica con MIBG: il territorio con anomala captazione di MIBG (denervato), di estensione maggiore della sede finale di infarto, corrisponde al miocardio a rischio: maggiore suscettibilità aritmica.
In conclusione…
• “clinically effective”: elevato valore diagnostico e prognostico in CAD, basso rischio di complicanze, ottima accuratezza dx (indipendentemente da sesso ed
età dei pz, tipo di stress e tracciante usati) e prognostica (MPI normale predice una buona prognosi anche in pz con altri indicatori negativi di prognosi alla PES o alla CORONAROGRAFIA.
• “cost effective”: END; EMPIRE (retrospettivi); Dimezza il numero di coronarografie; riduce di 1/5 le
rivascolarizzazioni inutili.
Hoilund-Carlsen et al, Eur Heart J 2006; 27
IMAGING NON INVASIVO IN CAD
• L’imaging cardiaco non invasivo è divenuto centrale nella diagnosi e nella stratificazione prognostica dei pazienti con CAD nota o sospetta
• Comprende l’ecocardiografia da stress, le metodiche di cardiologia nucleare, la TC e la RMN.
Berman et al., The Journal of nuclear medicine 47, 7; 2006
SELEZIONARE IL TEST GIUSTO