[SPECIALI-3 - 1] AGL/SPECIALI2/PAGINE 14/03/13 · e in inverno mi sento così giù e demotivato da...

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di Brunella Gasperini Un giorno c’è il sole, comincia a far caldo, si sta bene e si tocca con mano la primavera. O meglio, si crede che sia così, perché poi il giorno dopo o due giorni dopo torna il freddo e servono di nuovo sciarpa e guanti. E poi, altro risve- glio, ed ecco pioggia e umidità. In- fine, ancora sole e tu magari hai il cappotto. È il tempo pazzerello che nel mese di marzo dà il meglio (o il peggio) di sé. Nel giro di po- che ore, siamo spesso in balia di un susseguirsi stravagante di eventi, temperature al di sotto o al di sopra delle medie, aria calda inaspettata, nubifragi, grandine, masse d’aria gelide, neve. E l’instabilità, scomoda per questioni pratiche, lo è soprattut- to per la salute. Prima di tutto per- ché siamo esposti maggiormente ai malanni più comuni come mal di gola, raffreddore, tosse e dolori articolari. Inoltre il nostro organi- smo rimane influenzato e diso- rientato da certi squilibri atmosfe- rici. Non è raro “andare con il tem- po”, stare male o “rannuvolarsi” emotivamente proprio quando il tempo è grigio. In effetti la scienza ci dice che temporali, venti e cal- do hanno il potere di sconvolgerci dal punto di vista psicofisico. «Quando c’è una variazione graduale o repentina di uno o più fattori metereologici (temperatu- ra, umidità, vento, pressione, pre- cipitazioni e temporali) possono manifestarsi una serie di reazioni o sintomi nell’organismo chiama- ti meteoropatie», spiegano il dot- tor Vincenzo Condemi, responsa- bile del laboratorio di Biometeo- rologia e bioclimatologia medica e il professor Umberto Solimene, presidente del Centro di ricerche in bioclimatologia medica, medi- cina termale, complementare e scienze del benessere dell’Univer- sità di Milano. «Si tratta – dicono in questa intervista a due voci – di una sindrome generale di adatta- mento dove i fattori meteorologi- ci agiscono come fattori di stress, soprattutto in soggetti predispo- sti». Quindi alcuni soffrono più di altri del “mal di tempo”... «Certo. Esistono i meteorolabi- li. In genere bambini, adolescenti, anziani, donne, i soggetti portato- ri di specifiche patologie croni- co-degenerative, i farmaco-dipen- denti, le persone sottoposte a stress intenso e tutti quei soggetti definiti neurola- bili». Come reagisce il cor- po ai cambiamenti biz- zarri del tempo? Sono quelli improvvisi i più dannosi? «Non è detto. Spesso è la persistenza dell’even- to a determinare il danno. Co- munque, la probabile causa dell’attuale riscaldamento terre- stre sono i gas-serra e l’uso inten- sivo del territorio anche se, è bene ricordarlo, le ricerche di climato- logia storica indicano che in pas- sato ci sono stati grandi muta- menti. Non risponde al vero soste- nere che il clima oggi è pazzo, mentre un tempo era normale. Anzi, sono state riscontrate situa- zioni climatiche peggiori». Esistono eventi più destabiliz- zanti per l’organismo? «Sì, le prolungate onde di calo- re, di cui si è avuta vasta eco nel 2003». Nei paesi dove il clima è più stabile si soffre lo stesso di mete- oropatia? «Sì, anche se in ma- niera minore. E sono meno influenzate le me- teoropatie primarie ri- spetto alle secondarie, quelle relative al riacu- tizzarsi o aggravarsi di malattie croniche come le affezioni artroreuma- tiche, nevrosi». Quali i sintomi classici di una meteoropatia? «Tantissimi i disturbi riferiti. Che dipendono dal soggetto ma anche dalle specifiche situazioni meteorologiche». Vuol dire che esiste una corri- spondenza tra tipo di disturbo ed evento? Che possiamo sentir- ci più irritabili in vista di un tem- porale invece che soffrire di dolo- ri muscolari quando arrivano le nuvole? «Sì, le diverse condizioni posso- no influenzare di più una patolo- gia rispetto a un’altra. L’afa, per esempio, è correlabile a disturbi cardiaci e cardiocircolatori, mal di testa, insonnia. La pressione in rapido calo può portare a disturbi circolatori, riacutizzazione di do- lori artro-reumatici, cefa- lee, ipertensione. I tem- porali provocano spesso mal di testa, crisi asmati- che, sensazione di affan- no, anche con piccoli sforzi, palpitazioni, extra- sistolia. Venti freddi e umidi possono essere re- sponsabili di disturbi car- diaci, mal di testa, ansia e inson- nia. La sovraesposizione solare è spesso associabile a infiammazio- ne agli occhi, mal di testa, disturbi dell’umore, difficoltà di memoria. Ciascun vento inoltre ha caratteri- stiche proprie. Perfino il tempo bello stabile può causare disagi come le allergie da pollini specie nel periodo primaverile». Quante persone soffrono di questa patologia? «Non esistono dati ufficiali. Stu- di preliminari condotti dal nostro Centro di ricerche in bioclimato- logia medica parlano di una cifra tra il 20 e il 30 per cento di italia- ni». Che si può fare per fronteggia- re le “crisi atmosferiche”? «Non è semplice rispondere. I rimedi specifici si trova- no soprattutto nelle me- dicine non convenzio- nali, come l’agopuntu- ra, in particolare per i dolori caratterizzati dal riacutizzarsi di malattie croniche. Va senz’altro consigliata una costan- te attività fisica. Del re- sto la medicina tradizionale non si occupa molto del problema: le cure che utilizza sono soprattutto sintomatiche, cercano di cancella- re i sintomi attraverso blandi seda- tivi e analgesici». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Vincenzo Condemi Umberto Solimene Freddo,caldo,fresco Seilclimafalebizze... Non solo raffreddori e mal di gola, l’alternarsi di bello e brutto tempo tipico di questo periodo può giocare anche altri brutti scherzi: due esperti ci spiegano come difenderci S ì, certo: la lunga traversata nel “deserto” invernale talvolta può far scatenare entusiasmi eccessivi al cospetto del primo sole che scalda un po’. Ed è quasi naturale tirar fuori dagli armadi il vestiario estivo e riporre in anticipo quei cappotti che raccontano di giornate tristi a combattere con l’inverno. Così c’è chi esagera e si trova a passeggiare con una polo a maniche corte accanto a chi porta ancora un giaccone pesante. La foto qui accanto è ovviamente un’estremizzazione di quelle che si possono scattare realmente in giornate come quelle appena descritte: ma è pur vero che non è facile regolarsi ed è altrettanto complicato schivare quei malanni di stagione che sono quasi una tassa da pagare a un meteo tipicamente ondivago. E non ci sono solo raffreddori e mal di gola ad aspettarci al varco. Non tutti abbiamo la stessa sensibilità al tempo che cambia, è ovvio: ci sono gli allergici che sono alle prese con il loro peggiore periodo dell’anno (ne parliamo a pagina 3) ma non solo. Anche inconsapevolmente potremmo essere alle prese con quelle che si chiamano meteoropatie: si va dai mal di testa legati ai temporali, dai cali di pressione dovuti all’innalzamento della temperatura fino a disturbi cardiaci legati a venti freddi e umidi. Nel servizio qui accanto due esperti ci spiegano tutto e ci danno anche qualche consiglio per uscirne al meglio. Le “mezze stagioni” che nei detti popolari non esistono più ci sono e come se ci sono. E possono tradirci sul più bello. Il suggerimento? Entusiasmi contenuti al momento di aprire l’armadio: il peggio è quasi alle spalle, ancora un po’ di pazienza... (s.t.) @s__tamburini ©RIPRODUZIONE RISERVATA IL PUNTO Mai entusiasmarsi al primo sole che ci scalda un po’ IL TEST Quanto sei meteoropatico? Rispondi alle domande e scoprirai il tuo rapporto col clima A PAGINA 6 L’APPROFONDIMENTO Tempi duri per gli allergici Gli sbalzi di temperatura diventano un vero spauracchio A PAGINA 3 LA STORIA Le mezze stagioni? Vi dico che... Il cantante Roy Paci: «Io amo il caldo e il buon cibo, il resto...» A PAGINA 5 LO SAPEVATE CHE... Ansia, tanti soffrono in silenzio Gli italiani tendono a sminuire quasi tutti i sintomi A PAGINA 6 GIOVEDÌ 14 MARZO 2013 a cura di STEFANO TAMBURINI

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diBrunellaGasperini

Un giorno c’è il sole, cominciaa far caldo, si sta bene e si toccacon mano la primavera. O meglio,si crede che sia così, perché poi ilgiorno dopo o due giorni dopotorna il freddo e servono di nuovosciarpa e guanti. E poi, altro risve-glio, ed ecco pioggia e umidità. In-fine, ancora sole e tu magari hai ilcappotto. È il tempo pazzerellochenel mese di marzo dà il meglio(o il peggio) di sé. Nel giro di po-che ore, siamo spesso in balia diun susseguirsi stravagante dieventi, temperature aldi sotto o aldi sopra delle medie, aria caldainaspettata, nubifragi, grandine,masse d’aria gelide, neve.

E l’instabilità, scomoda perquestioni pratiche, lo è soprattut-to per la salute. Prima di tutto per-ché siamo esposti maggiormenteai malanni più comuni come maldi gola, raffreddore, tosse e doloriarticolari. Inoltre il nostro organi-smo rimane influenzato e diso-rientato da certi squilibri atmosfe-rici. Non è raro “andare con il tem-po”, stare male o “rannuvolarsi”emotivamente proprio quando iltempo è grigio. In effetti lascienzaci dice che temporali, venti e cal-dohanno il potere di sconvolgercidalpunto di vista psicofisico.

«Quando c’è una variazionegraduale o repentina di uno o piùfattori metereologici (temperatu-ra, umidità, vento, pressione, pre-cipitazioni e temporali) possonomanifestarsi una serie di reazionio sintomi nell’organismo chiama-ti meteoropatie», spiegano il dot-tor Vincenzo Condemi, responsa-bile del laboratorio di Biometeo-rologia e bioclimatologia medicae il professor Umberto Solimene,presidente del Centro di ricerchein bioclimatologia medica, medi-cina termale, complementare escienze del benessere dell’Univer-sità di Milano. «Si tratta – dicono

in questa intervista a due voci – diuna sindrome generale di adatta-mento dove i fattori meteorologi-ci agiscono come fattori di stress,soprattutto in soggetti predispo-sti».

Quindi alcuni soffrono più dialtri del “mal di tempo”...

«Certo. Esistono i meteorolabi-li. Ingenere bambini, adolescenti,anziani, donne, i soggetti portato-ri di specifiche patologie croni-co-degenerative, i farmaco-dipen-denti, le persone sottoposte astress intenso e tutti queisoggetti definiti neurola-bili».

Come reagisce il cor-po ai cambiamenti biz-zarri del tempo? Sonoquelli improvvisi i piùdannosi?

«Nonè detto. Spesso èla persistenza dell’even-to a determinare il danno. Co-munque, la probabile causadell’attuale riscaldamento terre-stre sono i gas-serra e l’uso inten-sivo del territorioanche se, è benericordarlo, le ricerche di climato-logia storica indicano che in pas-

sato ci sono stati grandi muta-menti. Non risponde al vero soste-nere che il clima oggi è pazzo,mentre un tempo era normale.Anzi, sono state riscontrate situa-zioniclimatiche peggiori».

Esistono eventi più destabiliz-zanti per l’organismo?

«Sì, le prolungate onde di calo-re, di cui si è avuta vasta eco nel2003».

Nei paesi dove il clima è piùstabile si soffre lo stesso di mete-oropatia?

«Sì, anche se in ma-niera minore. E sonomeno influenzate le me-teoropatie primarie ri-spetto alle secondarie,quelle relative al riacu-tizzarsi o aggravarsi dimalattie croniche comele affezioni artroreuma-tiche, nevrosi».

Quali i sintomi classici di unameteoropatia?

«Tantissimi i disturbi riferiti.Che dipendono dal soggetto maanche dalle specifiche situazionimeteorologiche».

Vuol dire che esiste una corri-

spondenza tra tipo di disturboed evento? Che possiamo sentir-ci più irritabili in vista di un tem-porale invece che soffrire di dolo-ri muscolari quando arrivano lenuvole?

«Sì, le diverse condizioni posso-no influenzare di più una patolo-gia rispetto a un’altra. L’afa, peresempio, è correlabile a disturbicardiaci e cardiocircolatori, maldi testa, insonnia. La pressione inrapido calo può portare a disturbicircolatori, riacutizzazione di do-lori artro-reumatici, cefa-lee, ipertensione. I tem-porali provocano spessomal di testa, crisi asmati-che, sensazione di affan-no, anche con piccolisforzi, palpitazioni, extra-sistolia. Venti freddi eumidi possono essere re-sponsabili di disturbi car-diaci, mal di testa, ansia e inson-nia. La sovraesposizione solare èspesso associabile a infiammazio-ne agli occhi, mal di testa, disturbidell’umore, difficoltà di memoria.Ciascun vento inoltre ha caratteri-stiche proprie. Perfino il tempo

bello stabile può causare disagicome le allergie da pollini specienelperiodo primaverile».

Quante persone soffrono diquesta patologia?

«Non esistono dati ufficiali. Stu-di preliminari condotti dal nostroCentro di ricerche in bioclimato-logia medica parlano di una cifratra il 20 e il 30 per cento di italia-ni».

Che si può fare per fronteggia-re le “crisi atmosferiche”?

«Non è semplice rispondere. Irimedi specifici si trova-no soprattutto nelle me-dicine non convenzio-nali, come l’agopuntu-ra, in particolare per idolori caratterizzati dalriacutizzarsi di malattiecroniche. Va senz’altroconsigliata una costan-te attività fisica. Del re-

sto la medicina tradizionale nonsi occupa molto del problema: lecure che utilizza sono soprattuttosintomatiche, cercano di cancella-re i sintomi attraverso blandi seda-tivie analgesici».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

VincenzoCondemi

UmbertoSolimene

Freddo,caldo,frescoSeilclimafalebizze...

Nonsoloraffreddori

emaldigola, l’alternarsi

dibelloebruttotempo

tipicodiquestoperiodo

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cispieganocomedifenderciSì, certo: la lungatraversata nel “deserto”invernale talvolta può far

scatenare entusiasmi eccessivial cospetto del primo sole chescalda un po’. Ed è quasinaturale tirar fuori dagli armadiil vestiario estivo e riporre inanticipo quei cappotti cheraccontano di giornate tristi acombattere con l’inverno. Cosìc’è chi esagera e si trova apasseggiare con una polo amaniche corte accanto a chiporta ancora un giacconepesante. La foto qui accanto èovviamente un’estremizzazionedi quelle che si possono scattarerealmente in giornate comequelle appena descritte: ma èpur vero che non è facileregolarsi ed è altrettantocomplicato schivare queimalanni di stagione che sonoquasi una tassa da pagare a unmeteo tipicamente ondivago. Enon ci sono solo raffreddori emal di gola ad aspettarci alvarco. Non tutti abbiamo lastessa sensibilità al tempo checambia, è ovvio: ci sono gliallergici che sono alle prese conil loro peggiore periododell’anno (ne parliamo a pagina3) ma non solo. Ancheinconsapevolmente potremmoessere alle prese con quelle chesi chiamano meteoropatie: si vadai mal di testa legati aitemporali, dai cali di pressionedovuti all’innalzamento dellatemperatura fino a disturbicardiaci legati a venti freddi eumidi. Nel servizio qui accantodue esperti ci spiegano tutto e cidanno anche qualche consiglioper uscirne al meglio. Le “mezzestagioni” che nei detti popolarinon esistono più ci sono e comese ci sono. E possono tradirci sulpiù bello. Il suggerimento?Entusiasmi contenuti almomento di aprire l’armadio: ilpeggio è quasi alle spalle, ancoraun po’ di pazienza... (s.t.)

@s__tamburini©RIPRODUZIONE RISERVATA

ILPUNTO

Mai entusiasmarsialprimosolecheci scalda un po’

ILTEST

Quantosei meteoropatico?

Rispondi alle domande e scopriraiil tuo rapporto col clima A PAGINA 6

L’APPROFONDIMENTO

Tempi duripergli allergici

Gli sbalzi di temperatura diventanoun vero spauracchio A PAGINA 3

LASTORIA

Lemezze stagioni? Vidicoche...

Il cantante Roy Paci: «Io amo il caldoe il buon cibo, il resto...» A PAGINA 5

LOSAPEVATECHE...

Ansia, tanti soffrono insilenzio

Gli italiani tendono a sminuirequasi tutti i sintomi A PAGINA 6

GIOVEDÌ14MARZO2013 acura diSTEFANO TAMBURINI

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14MARZO2013 BENESSERE&SALUTE02 ILTEST

LA METEREOPATIA CHE C’È IN TEa cura della psicologa

Brunella Gasperini(www.brunellagasperini.it)

SOMMA DOMANDE 2+6+9+12+15+18 PIÙ DI 7

TENDENZA METEOROPATIE STAGIONALI

SOMMA DOMANDE 1+4+7+10+13+16 PIÙ DI 7

TENDENZA METEOROPATIA PRIMARIA Colpisce chi normalmente sta bene ma soffre di alcuni disturbi quando si verificano cambiamenti climatici speciese intensi o improvvisi (sbalzi di temperatura, umidità e pressione). È una condizione di vulnerabilità in soggettipredisposti ed emotivi che hanno difficoltà a rispondere alle variazioni climatiche. I malesseri accusati dipendono unicamente dai bruschi cambiamenti del tempo e sonosoprattutto stanchezza, ansia, talvolta insonnia. Nessun disturbo fisico vero e proprio anche se questa ipersensibilitàpuò nel tempo accentuarsi ed esporre a disturbi più seri.

SOMMA DOMANDE 3+5+8+11+14+17 PIÙ DI 7

TENDENZA METEOROPATIA SECONDARIAIn alcuni soggetti i cambiamenti climatici peggiorano disturbi già esistenti e malattie croniche. Così si spiegano i cosiddetti malesseri da cambio di stagione per l’incapacità del sistema di termoregolazione di resistere alle forti variazioni delle condizioni ambientali. Si manifesta con disturbi che possono essere acuti, che ritornano alpassaggio di perturbazioni atmosferiche e riguardano vari organi o apparati: malattie cardiache, polmonari, gastrite,dolori articolari, emicrania. In media i sintomi durano dai tre ai dieci giorni.

Ma quanto ti fa soffrire il cattivo tempo?

15. Particolarmente in autunno e in inverno mi sento così giù e demotivato da complicarmi la vita. ❏

6. In inverno mi assalgono di frequente momenti di tristezza, anche immotivata apparentemente. ❏

17. Non è che sto male quando è brutto tempo, è che il brutto tempo appesantisce i miei malesseri. ❏

7. Quando smette di piovere e il cielo torna limpido se ne vanno anche i malesseri. ❏

18. Le giornate nuvolose e piovose tipiche delle stagioni fredde mi rendono irrequieto. ❏

14. Se i miei sintomi arrivano con il cambiare della situazione atmosferica in genere durano più giorni (da tre a otto). ❏

8. Il maltempo sembra tirarmi fuori tutti i miei problemi (asma, dolori reumatici, allergie, mal di testa, coliti). ❏

9. Soffro molto il cambio di stagione. ❏

5. Con l’arrivo della primavera mi affiorano un po’ di problemi (gastrite, mal di stomaco). ❏

10. Il temporale mi rende elettrico e il vento mi fa venire mal di testa, sono sensibile ai cambiamenti del tempo. ❏

11. Il freddo e l’umidità mi acutizzano disturbi di cui tendenzialmente soffro. ❏

16. Quando c’è maltempo mi sento stanco, apatico e anche depresso, non riesco a essere efficiente come sempre. ❏

4. Ho notato che alcuni malesseri mi compaiono un giorno o due prima che arrivi la perturbazione atmosferica. ❏

3. Al cambiare del tempo mi si riacutizzano velocemente i soliti acciacchi. ❏

2. Durante le stagioni fredde sono meno efficiente, mi sento meno dinamico. ❏

1. Quando il tempo cambia mi assalgono improvvisi mal di testa ma anche depressione, stanchezza o ansia. ❏

13. Mi sento nervoso, non dormo, in generale sono indisposto. ❏

12. Per me l’autunno significa soprattutto debolezza, sonnolenza, umore nero, depressione. ❏

Esprimi il tuo accordo ad ogni affermazione con 0 (poco), 1 (così e così) e 2 (molto). Al termine somma i totali di 3 gruppi di domande così come indicato nei pro�li.

Questo gruppo di meteoropatie è legato all’alterazione dei ritmi biologici mensili e stagionali connessi al clima.Vi rientrano patologie anche importanti ad andamento stagionale come il disturbo affettivo stagionale. Si tratta di una forma di depressione che si scatena in relazione alla diminuzione della luce solare in autunno e migliora con laprimavera. Colpisce maggiormente soggetti predisposti alla depressione e necessita di una valutazione clinica nei casi incui diventi interferente con lo svolgersi della vita abituale.

Gli studi dimostrano che il clima influisce sul nostro sistema neuro-im-muno-endocrino in diversi modi. An-che se le meteoropatie vengono spesso considerate finte malattie, in realtà si tratta di malesseri ben documentati che influiscono dal punto di vista fisi-

co e psichico. Le cause vanno ricercate nel clima irregolare, l’aumento dell’in-quinamento e il rimanere molte ore in ambienti chiusi, riscaldati e illuminati artificialmente. Non a caso i rimedi na-turali prevedono lo stare il più possibile all’aria aperta e praticare attività fisica.

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Glisbalziditemperaturaspauracchiodegliallergici

diLudovicoFraia

Che siano tornate le mezzestagioni? È proprio nella mezzastagione che ci porta dall’inver-no alla primavera, del resto –che il luogo comune dice nonesista neanche più, ma non è co-sì – che si scatena una tempestachimica di una potenza che solola Natura può creare: la fiorituradellepiante con la comparsa deiprimi micidiali pollini. Questatempesta, insieme con l’impre-vedibilità delle temperature edel tempo, provoca alcuni deglistrani malanni del periodo: si sache le allergie colpiscono in tuttii periodi dell’anno ma che tra in-verno e primavera si mescolanocon quella che, rozzamente, sipotrebbe definire l’imprevedibi-litàmeteorologica.UnperiodocomplicatoA chi non è capitato di uscir dicasa una bella mattina di (ap-parente) primavera e di trovar-si nel primo pomeriggio sottoun’acquazzone per tornare, in-fine, a casa in un’umidità gela-ta degna di un inverno decem-brino? Una tipica giornata dimezza stagione, perché se fos-se pieno inverno o piena pri-mavera sarebbe, ovviamente,un’intera stagione e non ci sa-rebbe niente da dire.

Allergie e sbalzi di tempera-tura anomale non dannoscampo: starnuti per l’80 percento degli italiani e poi goc-ciolamento nasale (58 per cen-to), lacrimazione (55 per cen-to) prurito nasale e oculare (ri-spettivamente nel 54 per cen-to dei casi), congestione nasa-le e occhi lucidi (48 e 42 percento) e talvolta anche tosse(38 per cento). Figuriamocipoi se a queste già sostanziosestatistiche si aggiungono gliimprevisti di stagione, come ilpassaggio da un ambiente sur-riscaldato a uno gelato (o vice-versa) , uno spiffero in auto o,peggio ancora, prendere ilfreddo in moto vestiti troppoleggeri rispetto al necessario.Occhioall’influenzaO magari beccarsi una bella in-fluenza di quelle classiche pro-prio mentre si sta per pensare:«Per fortuna quest’invernol’ho scampata!».

In Italia, più del 15% dellapopolazione è colpita da aller-gia e si stima che nell’ultimodecennio la popolazione aller-gica abbia subito un incremen-

to massivo passando dal 5 percento al 20 in alcuni territori,quasi un italiano per famiglia.«Si parla di allergia – dichiara ilprofessor Lorenzo Pignataro,direttore della unità operativacomplessa di Otorinolaringo-iatria della Fondazione IrccsCa’ Granda Policlinico Milano– quando si verifica una rispo-sta anomala dell’organismo alcontatto con sostanze estra-nee, i cosiddetti allergeni, nor-malmente innocue».

«Nel pieno dell’allergia èfondamentale bloccare l’attac-co allergico – continua il pro-fessor Pignataro – a tale scopoè utile ricorrere a terapie sinto-matiche in grado di ridurre larisposta infiammatoria e quin-

di i fastidiosi sintomi».Il legamefreddo-allergieI rapporti tra le malattie legateal freddo e le allergie sono mol-ti e complessi. Accade peresempio – come spiegano i vi-rologi – che gli allergeni porti-no a un’esacerbazione delle se-crezioni creando un terreno fa-vorevole all’impianto di virusrisvegliati dal freddo e non divere e proprie influenze. Tal-volta medici anche molto pre-parati ed esperti non riesconoa distinguere gli effetti dell’in-fluenza da quelli delle allergie.

E il bello che non è soltantoquestione di freddo ma anchedi caldo eccessivo o di sbalzi ditemperatura. Gli sbalzi di tem-peratura tra la notte e il giorno,

anche durante estati che siprolungano fino a ottobre contemperature elevate, sono mi-cidiali per gli allergici.Il “flagello”deipolliniChe dire poi dell’allergia al pol-line da cipresso, sempre piùdiffusa negli ultimi anni nelnostro Paese? Provoca con-giuntiviti abbinate a raffreddo-re: Ebbene, il paradosso è che,talvolta, ci si possa prenderequella che sembra una vera in-

fluenza – e magari non lo è –non per il freddo ma perchéun forte aumento delle tempe-rature ha scatenato il polline.

Che fare? Prima di tutto evi-tare di esporsi il più possibileagli sbalzi di temperatura, peresempio evitare di uscire vesti-to leggero dall’ufficio surriscal-dato per uscire in strada conun clima invernale. Poi, spe-cialmente per quanto riguardagli allergici, è sempre bene te-nere a mente alcuni semplicima preziosi consigli pratici:durante le giornate secche eventose è più alta la concentra-zione di pollini e quindi è me-glio rimanere in casa a leggereun buon libro invece che tra-scorrere tempo all’aperto.

Sempre meglio, nel periododi pollinazione, chiudere le fi-nestre e utilizzare, quandopossibile, l’aria condizionata.Durante la stagione di fioritu-ra è consigliato fare la doccia elavare i capelli quotidianamen-te perché i granuli pollinicispesso rimangono intrappola-ti tra i capelli e la notte posso-no depositarsi sul cuscino, ve-nendo così inalati. Inoltre mol-to utile per liberare e deconge-stionare il naso, è il lavaggiocon soluzioni saline.Dopoil temporaleèpeggioLa pioggia pulisce l’aria, ma èmeglio evitare di uscire subitodopo un temporale: l’acquarompe i granuli pollinici inframmenti più piccoli che rag-giungono le vie aeree e in mag-giore profondità.

Naturalmente se si soffre diallergia ed è tempo di influen-za è bene tenersi sotto control-lo. E, perché no?, ricorrere aqualche applicazione (ma qua-lificata) da smartphone, vistoche esistono e funzionano.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Complesseleinterazionitrafreddoepollinie leconseguenzespessosonoimprevisteEccoalcunisuggerimenti

Lapioggiaspessoallevia

idisagipulendol’aria

maevitatediuscire

subitodopountemporale:

ipollinisonopiùefficaci

Predire l’evoluzionedelle malattie eindividuarlesfruttando la tecnologiainformaticaseguendo ilcomportamento e leinterazionidi moltimilioni di individui. Sitrattadiuna nuova scienza (per la precisionesichiamascienza socialecomputazionale)chenon appartieneal futuro ma alpresente echecominciaad avereapplicazioni concreteancheoggicome distinguereun’influenza,peresempio, da un’allergia.Unesempio?Esiste già un’applicazionepersmartphonechepermettedi monitorare inmodopiùefficientee continuo il propagarsidiun epidemiadi influenza. L’applicazionesichiamaInfluweb e permettedi seguirel’evoluzionee le caratteristichedell’influenza inun certo momento emette adisposizionedelle autorità sanitariedatiaggiornatiper reagire inmaniera opportuna.Influwebè stata realizzatadal ramo italianodella rete di sorveglianzaeuropeaInfluenzanetcoordinato dalla Fondazione Isi(Institute forscientific interchange) di Torino.Eccocome funziona l’applicazione: l’app siscaricagratuitamentee ogni aderentesegnala leproprie condizionidi saluterispondendoa unadomanda suisintomi,dovunquee in qualsiasimomento.

LENUOVEOPPORTUNITÀ

Chesintomisonoquesti?Ve lodice lo smartphone

L’80%è alle prese con gli starnuti

Al 58%gocciola il naso

Al 55%lacrimano gli occhi

Il 54%ha il prurito nasale

Il 52%ha il prurito oculare

Il 48%ha congestione nasale e occhi lucidi

Il 38%ha tosse persistente

Il 15/20%sono allergici

GLI ITALIANI DURANTE LA “MEZZA STAGIONE”

IMALANNIDIPRIMAVERA

BENESSERE&SALUTE 14MARZO2013 03ILTEMADELMESE

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TISANAAL TARASCOECURCUMA

INGREDIENTI

Tarassaco (erba): 30

grammi; curcuma

(rizoma):20 grammi;

cumino (frutti): 10

grammi;

cardomariano (semi):

20grammi;

menta (foglie): 20

grammi.

PREPARAZIONE

Mettereuncucchiaio

rasoda minestradi

miscelaerboristica in

200millilitri d’acqua

circa. Lasciare in

infusioneperqualche

minuto, fino al

raffreddamento.

Consumare la tisana

depurativaal

tarassacoe curcuma

unpaiodi volteal

giorno.

Undoppioantipastoeunsecondoabasedipesce,legumieverdure

ILSECONDOPIATTO

Filettodi spigolaconcrema di asparagi

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA445,79 19,71 gr. 97,55 mg. 7,93 gr.

di GIGLIOLA BRAGA*

Un menù veramente medi-terraneo che sposa i prodotti delmare con le erbe aromatiche ca-ratteristiche del nostro Paese e leverdure tipiche del territorioche, frullate o a pezzi, apportanodelle fibre preziose.

Tra queste c’è l’inulina, una fi-bra solubile presente, per esem-pio, nel porro e negli asparagichenon viene digerita dal nostroorganismo ma costituisce unprezioso nutrimento per alcunibatteri benefici della flora intesti-nale che partecipano a una seriedi importanti funzioni per l’effi-cienza del sistema immunitario,per i livelli del colesterolo e deitrigliceridi, per la pressione san-guigna e altro ancora.

L’associazione dei delicati fa-gioli del Purgatorio con le maz-zancolle e gli altri pesci consentedi complementare adeguata-mente le proteine vegetali quipresenti con quelle animali, a fa-vore della completa disponibili-tà biologica delle prime e quindidel valore nutrizionale del pasto.Al contrario della spigola, che èun pesce magro, il tonno contie-ne più grassi, ma di un tipo im-portantissimo per la salute: i pre-ziosiomega-3.

*autrice di “L’alimentazionegiustaper mio figlio”

(Sperling&Kupfer,2011)

IL COMMENTO DELLANUTRIZIONISTA

Saporimediterraneialla ribalta

14MARZO2013 BENESSERE&SALUTE04 LERICETTE

● INGREDIENTIPERUNAPERSONA

■ 120grammidimazzancollesgusciate■ 2grammidi timo■ 2grammidi

erbearomatiche fresche■ 150grammidi fagiolidelPurgatoriocotti■ 20

grammidiolioextraverginedioliva■ 200grammidipomodoro■ Salee

pepequantobasta

L’ANTIPASTO

Mazzancollesgusciatecon fagioli del Purgatorio

Frullare i fagioli per ottenere una crema mediamentedensae regolare di sale. Bollentare un pomodoro perpochi secondi in acqua, ghiacciare ed eliminare lapelleportandola verso l’alto; scavarlo e riempirlo conuna dadolata di pomodoro e fagioli conditi con olio esale.Rosolare le mazzancolle, salarle e peparle, distribuirela crema di fagioli sul piatto, porre al centro ilpomodoro farcito, contornarlo di gamberi, decorarecon un rametto di timo e olio alle erbe.

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA397 22,48 gr. 210 mg 12,73 gr.

● INGREDIENTIPERUNAPERSONA

■ 120grammidi filettodi tonno■ 2grammidi timo■ 2grammidi erbe

aromatiche fresche■ 300grammidi finocchicubettati■ 25grammidi

porro■ 15grammidi olioextraverginedioliva■ 20di spicchidi arancio

■ Saleepepequantobasta

ILSECONDOANTIPASTO

Tonnorosolatocon finocchie arance

Lavare e affettare il porro, appassirlo con partedell’olio; aggiungere la metà dei finocchi e cuocerecon brodo vegetale per ottenere una crema. Frullare iltutto e regolare di sale.Rosolare leggermente il tonno con il rametto di timo.Distribuire il passato di finocchi in un piatto fondo,alcentro mettere i finocchi crudi e il tonno affettato.Infine decorare con gli spicchi di arance, un rametto ditimo e olio mescolato alle erbe tritate.

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA373 25,74 gr. 84 mg. 8 gr.

● INGREDIENTIPERUNAPERSONA

■ 140grammidi filettodispigola■ 35grammidipancarré■ 5gr.dierbearomati-

che fresche■ 100gr.di asparagi■ 20gr.di porro■ 150ml.diolioextraverginedi

oliva■ 20gr.digamberi sgusciati■ 110gr.dipomodoro ■ 15gr.dibroccoli

■ 15gr.dicavolfiori■ 15gr.dicarote■ 10gr.di taccole ■ 60gr.disedanorapa

Frullare il pancarrè con le erbe.Lavare e affettare ilporro, appassire con parte dell’olio, aggiungere gliasparagi cubettati, cuocere con aggiunta di brodovegetale. Frullare e regolare di sale.Sbollentare le verdure, condire con olio e sale, servirecalde in pomodoro privo di semi e pelle. Cuocerelentamente la fetta di sedano rapa su griglia.Salare e panare il filetto di spigola, cuocere per dieciminuti circa a 180˚C.Servirecon la coda di gambero rosolata.

acuradiSalvatoreQuarto,excecutivechefdiFonteverdeTuscanResort&SpaSanCascianodeiBagni (Siena)

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ROY PACI » CANTANTE, TROMBETTISTA E COMPOSITORECANTANTE, TROMBETTISTA E COMPOSITORE

Le mezze

stagioni?

IO AMO IL CALDOE IL BUON CIBORoy Paci

e la sua trombadurante un concertoa Corleone, in Sicilia

RoyPaci, cantante, trombettista, compositore,enogastrofonico. Nato adAugusta (Siracusa)nel1969,hacominciato asuonare ilpianoforte dapiccolissimoed èapprodatoalla tromba all’etàdi10anni.Haal suo attivo lapartecipazione in piùdi 400dischicome musicista, arrangiatoreeproduttore.Nel tempoèstatocoinvolto in moltiprogettimusicali, editoriali ecinematografici.

Messodaparte momentaneamente il mainprojectcon cuiè stato impegnato negliultimianni–RoyPaci & Aretuska –ha ridato vitaaCorLeone,conpiù spazio alla sua animapiù sperimentaleeinnovativa.È statoospite fissodel programma“Markette”diPiero Chiambretti eha curatopertreedizioni la sigla di “Zelig”, affidata ai tresingoli“Viva la vida”nel 2005, “Toda joia toda beleza”nel2007e“Defendemos la alegrìa” nel2008.

LASCHEDA

Popolare il suo tormentone“Toda joia toda beleza”

diSaraFicocelli

Marzo, la primavera èalle porte. E mentre l’Ita-lia freme tra l’elezione delpapa e la formazione delnuovo governo, gli italianisi arrovellano intorno a unproblema vecchissimo: co-me mi vesto peruscire? Perchéè vero, le mezze stagioni nonesistono più, ma marzo è oggetti-vamente, da sempre, un mese im-prevedibile. Un po’ come il prota-gonista dell’intervista di questomese, il cantautore, trombettistae produttore discografico italianoRoy Paci, “pazzo” come tutti gliartisti geniali e come loro, natu-ralmente, instancabile.

«Sta per partire il tour con Cor-Leone– racconta Roy Paci – il miodevastante progetto di jazzcoreper palati discretamente ruvidi.Nel frattempo nel Salento, nei no-stri Posada Negro Studios, ho daseguire due progetti in veste diproduttore artistico», racconta.«Considerando il fatto che la miacarriera non trova respiro e“paci”, la mia vita personale ricor-da molto i fiori appassiti della va-nitas nella pittura olandese. Co-munque sono molto soddisfatto:sto vivendo da più di vent’annigrazie alla mia grande passione ea tutti i sacrifici che ho fatto neltempo».Io, il gastropaticoPiù che metereopatico, Paci sidefinisce “gastropatico”, uno in-somma capace di diventare pa-recchio irascibile se il cibo chegli si palesa davanti è della cate-goria “junkfood”. «Marzo è ilmese delle prime carote dolcis-sime – spiega – delle frittatinecon asparagi, della purea di fa-ve, delle rape da far sposare alleorecchiette: come si può rinun-ciare a questo cibo sano, genui-no e giusto? Slow Food docet!».

Ioe ilclimaIn venti anni di carriera, comun-que, il clima impazzito qualcheproblemino al musicista sicilia-no lo ha creato. E qualcuno, percompensazione, glielo ha purerisolto. «Ricordo che a causa di

un vento fortissimo – racconta –fu impossibile andare a suonarea Shanghai per la consecutivascoperchiatura delle struttureche ospitavano il mio concerto.Lì avevo dato un appuntamentoa una ragazza cinese. Non mi ha

più perdonato. La salvezza inve-ce è stata quella volta che lasciaiun paese centroafricano duegiorni prima che scoppiasseuna tremenda guerra civile».EnergiamediterraneaUna cosa è certa: nativo di Au-

gusta (Siracusa), Paci porta nelsangue tutta l’energia e la caricamediterranea della sua terra, lesue tradizioni, il suo calore. Eovviamente, come tutti i roman-tici cresciuti in riva al mare, pre-ferisce le temperature calde aquelle rigide. «Beh, non sonofreddoloso ma diciamo che nonsono proprio un tipo da monta-gna! Sono stato forgiato allependici dell’Etna e quindi amovivere nei paesi caldi. Mi da mol-to fastidio il freddo perché fac-cio anche fatica a riscaldare ilbocchino della mia Sofia (la miatromba)», racconta divertito.

Forse è anche per questo chesale sempre sui palcoscenici ditutto il mondo con una camiciaa maniche corte. «Non riesco apensarmi in maniera diversa. Ecosì mi becco pure le mazzate:come questo inverno, che mi ha

lasciato un bel ricordo indelebi-le: quindici giorni con un’asmabronchiale simile al bubolare diun gufo».

Da anni impegnatissimo nelsociale a fianco di organizzazio-ni come Amnesty international,Emergency ed Amref (a oggi so-no stati costruiti ben quattropozzi in Africa grazie anche alsuo supporto) nel 2013 Paci spe-ra di offrire, ancora una volta,quanta più solidarietà e appog-gio alle persone che ne hannobisogno: «Un artigiano comeme ha bisogno di tenere ben sal-da la visione della realtà che locirconda come nutrimentodell’anima e della creazione mu-sicale: a maggior ragione adessoche c’è veramente tanto biso-gno d’umanità. Basso profilo, al-tissime prestazioni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

BENESSERE&SALUTE 13MARZO2013 05LASTORIA

‘‘ILFREDDONO

Noi romanticicresciuti inrivaalmarepreferiamoletemperaturemenorigide

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diFedericoSanjust

Molta inquietudine, males-seri fisici e psicologici sottovalu-tati, poche persone che vannoin cerca di un aiuto efficace. Co-sì sono gli italiani secondo unarecente ricerca sul disagio psi-chico, condotta dalla società Si-nopia in collaborazione con ildipartimento di Psicologia dina-mica e clinica dell’Università Sa-pienzadi Roma.

Ansia, depressione, mal di te-sta, insonnia, colite interessanopiù del 60 per cento degli italia-ni, come anche le difficoltà di vi-ta inerenti salute, lavoro e rela-zioni familiari. Due tipi di disa-gio, quello fisico e psicologico,coincidono nell’83 per centodei casi. Nonostante una cosìampia diffusione di malessere,si scopre una forte resistenza de-gli italiani a prendersene cura.Chiede aiuto infatti solo il 41 percento di chi ne ha realmente bi-sogno. Difficoltà a esporsi, pau-ra di stigma sociale, incapacitàdi trovare l’aiuto necessario, in-consapevolezza della relazionetra eventi di vita e malattia sonotra i motivi principali.

Inoltre la tendenza è interpre-tare il disagio prettamente in

termini fisici, ignorando quelliemotivi. Oggi buona parte delmalessere psichico si riversa ne-gli ambulatori di medicina gene-rale ed è sostanzialmente il me-dicodi base che se ne occupa.

D’altra parte i servizi pubblicidi assistenza psicologica risulta-no insufficienti e solo il 36 percento degli italiani che li ha fre-quentati se ne dichiara soddi-sfatto. Psicologi e psicoterapeu-ti sono consultati appena nel 19per cento dei casi. È poi preoc-cupante l’atteggiamento rispet-to al disagio dei giovanissimi(18-24 anni). Questa fascia dietà, delicata e critica dal puntodi vista evolutivo, durante la

quale più frequentemente simanifestano i primi disturbi esarebbe più utile intervenire, ri-sulta totalmente incapace diesprimere le proprie difficoltà edi chiedere sostegno.

Comunque gli italiani per il90% sono favorevoli alla presen-za di uno “psicologo di base” ne-gli studi medici: così molti pre-concetti e paure scompaiono.Tra l’altro, come alcuni esperi-menti confermano, la doppiapresenza medico-psicologonon solo si rivela più efficace a li-vello terapeutico ma fa anche ri-sparmiare sulla spesa farmaceu-ticae diagnostica.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Infanziapiù cortaeadolescenza più lunga: perle ragazze di oggi la pubertà femminile iniziacinque anniprima rispetto a100 anni fa. Ilcalcoloèstatoeffettuato da unostudiodellaCopenhagenuniversityhospital (Danimarca)

condottoda AndersJuul,secondocui tra lecausecisarebbe l’aumentodell’obesitàgiovanile, lascarsaattività fisica ealcunesostanzechimichepiù in usorispettoal secolo scorso,comeil bisfenolo A,contenuto

inalcuni tipidi materie plastiche. In pratica sièpassatidai 15anni del19esimosecolo ai 10annicircadi questo periodo.Dunque lebambinesi devono confrontareprematuramentecon problemiadolescenziali.

Lameditazione riduce l’impattoemozionaledeldolore perchépermetteal cervellodi“prevedere” l’arrivodella sensazione equindidi affrontarla in modopiùpreparato.Loafferma una ricerca dell’Universitàdi

Manchester (Regno Unito),chehareclutato personecondiversianni di esperienzadiquestepratichemonitorandone l’attivitàcerebrale.Secondo lo studio,pubblicatodalla rivistaPain,lacorteccia prefrontale e

altreparti delcervello dei soggetti chepraticano la meditazione è ingradodianticipare l’arrivo deldolore provocatoda unlaser,e l’effettosi è rivelatomaggiore incolorochemeditavano da più tempo.

Secondouno studiodell’institute ofPsychiatrydel King’s collegedi Londraesisteun legame tra insonnia e paranoia.Maè l’insonnia a causare laparanoia, oviceversa?Unarelazione circolare sembra

laspiegazione piùplausibile,secondol’ideatoredellostudio,DanielFreeman, autore dellibro“Paranoia: The 21stCentury Fear”. Ilricercatore,dopo avercostretto8500volontari alla

privazionedelsonno per35 ore, li hasottopostiad alcuni testpsicologici,riscontrando in quasi tuttiun aumentoesponenzialedi paure ingiustificate emaniedi persecuzione.

Unmito potrebbe esseresfatato: non è dettochesmetteredi fumare possafar crescere lostress.La notizia arriva dauno studio inglesecondottodai ricercatori dellaBartsand TheLondonschool of medicineanddentistry,

guidatoda PeterHajek epubblicatosulla rivistaAddiction. Laricerca è statacondottasu 469 fumatoriconproblemicardiaci,diventatiforzatamente ex-fumatoripermotividi salute. Inmedia,Hajeke colleghi hanno

rilevatouna riduzionedel 20percento deilivellidi stress inchi avevasmesso daalmenounanno, indipendentementeda fattoriqualil’età, il livellodi istruzione o la quantitàdisigarette fumate primadi smettere.

AnsiaedepressioneGliitalianitendonoasminuireisintomi

I numerI del dIsagIo

60% la percentuale della popolazione che denuncia problemi di salute, lavoro e relazioni familiari.67% la quota che esprime sintomi fisici e psicologici (mal di testa, colite, ansia e depressione).64% delle persone che provano disagio psicologico sono consapevoli che questo incide sulla qualità di vita.41% la quota dei casi in cui si chiede aiuto per superare il disagio psicologico.57% della popolazione si rivolge al

medico di base o medici specialisti.Lo psicologo è consultato nel 19% dei

casi e lo psichiatra nel 17%.10% la percentuale che chiede aiuto ad altre figure (farmacisti, counselor, sacerdoti).20% la quota dei giovani tra i 18 e i 24 anni che dichiara di avere difficoltà di vita.

80% la percentuale dei giovani tra i 25 e i 34 anni che avverte problemi esistenziali.

DA15A10ANNI

Bambine: pubertà anticipata

SIARRIVAPREPARATI

Meditandoc’è meno dolore

STUDIOINGLESE

L’insonniagenera paranoia

FINOAL20PERCENTO

Senza fumocala lo stress

14MARZO2013 BENESSERE&SALUTE06 LOSAPEVATECHE...

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Ho voglia di rimettermi in forma, facen-do sport ma ho subìto un intervento diasportazione del menisco recentemen-te.Quale sport è consigliabile?

GIUSEPPE, 34 ANNI, PRATO

La meniscectomia è un interventoche consente il ritorno a qualsiasi at-tività sportiva. Consiglierei comun-que, per le sue esigenze, un’attivitàaerobica senza sovraccarico funzio-nale del ginocchio, come ad esempioil nuoto o la bicicletta.

*ORTOPEDICOTRAUMATILOGICO

DELL’OSPEDALE SANT’ANDREADI ROMA

Soffro di mal di schiena, e ho sempreavuto la passione per l’equitazione. Oraperò i dolori stanno aumentando: possocontinuaread andare a cavallo?

FRANCO,45 ANNI, MODENA

Se dopo accertamenti clinici e stru-mentali non si evidenziano patologieimportanti come un’ernia del disco,spesso l’equitazione (grazie al rinfor-zo muscolare degli stabilizzatori delrachide e degli addominali) attenua idolori.

*ORTOPEDICOTRAUMATILOGICO

DELL’OSPEDALE SANT’ANDREADI ROMA

DUELETTERELEGATEALL’ATTIVITÀSPORTIVA RISPONDE IL PROFESSOR RICCARDO FOTI*

Quale rieducazionedopo l’interventoal meniscoe ilmaldi schienaa cavallo

Difficoltàaurinareepossibili rimedi

Hodifficoltà aurinare, alternata abrucioree a episodidi esigenza diurinaredurante la notte.Mi sonocapitati anche imbarazzanti casi didisfunzioneerettile. Hoprovato aberedi piùdurante il giorno, e misonomesso adieta, manonhafunzionato. Imiei disturbi sonocollegati?Comeposso curarmi?Mario,63anni,Livorno

➤ Risponde il professor FabrizioIacono, docente di urologiaall’università Federico II di Napoli.

Spesso iduesintomisono lega-ti:potrebbe trattarsidiuna iper-trofiaprostatica associataadisfunzioneerettile. Consigliodi fare alpiù presto una visitaspecialisticaper escluderedi-sturbigravialla prostata. Esi-stonopoi rimedinaturali comeiprodottichecontengonoSere-noaRepenso compostia basedi tradamixina. Incaso di inter-vento,non si preoccupi:con illaserdi ultima generazioneba-stano48ore di ricovero.

Lapsicoterapiaperibambini

Hounbambino di quattro anniche frequenta il secondo annodiscuolamaterna. Lanotteancoradormesolo nel lettone, ogni mattinasi disperae ci fa disperare poichénonvuoleandare ascuolama poiquando lo andiamo a riprenderepiangeperché nonvuole tornareacasa. Le insegnanti ci hannosegnalatoche è molto agitatoe hadifficoltàagiocare con i compagni.Ci stiamoche chiedendosenonsiatroppoprestoper una psicoterapiacomeci è statosuggerito.Sofia,35anni,Bologna

➤ Risponde la dottoressa AdeliaLucattini, medico, psichiatra epsicoanalista, Roma.

Lapsicoterapia e in particolareun’analisipuòessere iniziataancheprimadei due annidietà.Da quelloche scrive il suobambinohaun’indicazione perfareuna consultazione (tre in-contri) percercare di capire dachecosaderivinoquestidistur-bi.Dopo i tre incontri vi èun in-controchiamato in terminetec-nico“restituzione”, incui lospecialista indica l’orientamen-todiagnostico chenelbambi-noè sempre“di stato”, ovverodelmomento presenteessen-do il bambino incontinua cre-scitaed evoluzione; indica an-chesesia necessario un tratta-mentoe di che tipo. Laduratadei trattamenti non è standard:dipendedalla severità e gravitàdelquadro che il bambino pre-senta,dalla sua rispostaal trat-tamentoedaeventuali situazio-

nichesipossonocreare duran-te il trattamento.

Erniaaldiscoguarita,elapalestra?

Ho35 anni e lavorocomeimpiegata; unmese fa sono rimastabloccatacon la schiena e dopovariecure ho fatto una risonanzamagnetica,che ha messo in rilievounapiccola ernia deldisco; lospecialistami ha dettoche nondevoessereoperatae mi haconsigliatodi fare ginnastica.Ora ildoloreè quasi scomparso e horipreso il lavoro, maquando possoricominciaread andare inpalestra?Paola,35anni,Sassari

➤ Risponde il dottor Claudio Irace,neurochirurgo casa di cura Igea aMilano.

Lasua colonna lombarehari-spostoalle curee al riposo, sitratta ora di riprendere qualcheattivitàpiù impegnativa.Lecon-

sigliodi ricominciare la pale-stra (ovviamente, evitandosol-levamentopesi), conqualcheprecauzione:a) iniziare gra-dualmente,senza forzare;b)evitareesercizi prolungati inposizionesedutaancora perduesettimane; c) evitareco-munqueuna sessione inpale-strase inquel giornoè presen-teuna dolenzia lombare;d)usa-re il tapis-roulant; e) negli eser-cizi inpiedi mantenere le gam-beminimamente divaricate.

Interventoalnaso,sospendalapillola

Ho21 anni e assumo la pillolaanticoncezionaleYaz da tre annisenza interruzioni. In aprile dovreisottopormia un intervento dirinoplastica. Il mio chirurgononmihaposto domandesui farmaci cheassumomaho undubbio:dovreiinterrompere la pillolaprimadell’intervento?Ci sono rischi?Elisa,21anni,Pavia

➤ Risponde il dottor AlfredoBorriello, direttore dell’unitàoperativa di chirurgia plasticaall’ospedale Pellegrini di Napoli.

Consigliodi sospendere il far-macoanticoncezionale alme-notre settimaneprimadell’in-terventopoiché potrebbeau-mentare il sanguinamentodu-rante l’operazione. I farmacidinatura ormonalesono sconsi-gliati comunquenelle fasipre-operatorie.

Liposuzioneadacquacisonovantaggi?

Hosentito parlare di unaliposuzione incui il grasso è scioltodaun getto d’acquaveicolato dallecannule.Dicono siapiù delicata eefficace.È vero?Maria,37anni,Pavia

➤ Risponde il professor Mario Dini,specialista in chirurgia plastica aFirenze e Milano.

Negliultimianni sonostate svi-luppatealcune tecniche nuovepermigliorare i risultati esteticiediminuire gli esitipost-inter-vento.Fraqueste la liposuzio-necongettod’acqua, la lipo-la-sere la liposuzioneultrasoni-ca.La liposuzione congettod’acquaè interessante perché“rispetta” le cellule aspirate,chepoipossonoessere raccol-tee riutilizzateper un eventua-le“lipofilling” del corpo, degliarti,del senoo del viso.

Liposcultura,irischidelsecondointervento

Ho35 anni e tre anni fa mi sonoregalatauna liposcultura.Dicevanoche fossi la candidata idealee irisultati sonostati buoni ma sonorimasti cinqueprofondi avvallamentiche rovinano il risultato e nonme lasentodi tornare dallo stessochirurgocheha fatto l’interventoperché nonmi fido più.Giovanna,35anni,Pescara

➤ Risponde il professor PietroLorenzetti, specialista in Chirurgiaplastica, ricostruttiva ed estetica aRoma e Milano.

Purtroppoavvallamenti ede-pressionisono il segnodi uninterventomal eseguitoe lacorrezioneècomplessa.È mol-todifficile eliminare completa-mentequesti segnima è possi-bileminimizzarlo:usando parti-colaricannule,si scolla il tessu-toche haaderitoal sottocuteesi inietta unapiccola quantitàdigrasso prelevatada fianchi ecosce. Il grassoprelevato vie-nequindiusatocome riempiti-vo.Se le cellule adiposesonotrattateadeguatamente il rias-sorbimentoèminimoe il risulta-tomolto buono.

BENESSERE&SALUTE 14MARZO2013 07DOMANDE&RISPOSTE