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ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA speciale informarSì

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ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA

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3 –INFORMARSÌ

Di questi tempi non si fa che parlare di stili di vita alternativi, molto spesso green o naturali. Più o meno veri e più o meno sostenibili. Interessante è risalire all’origine dell’utilizzo di questo termine. Per farlo  è necessario ritornare indietro, ai primi del Novecento, quando il medico austriaco Alfred Adler, fondatore della Scuola di Psicologia Individuale, ne diede questa definizione: “Ogni individuo ha il pro-prio stile di vita con cui abita il mondo e lo interpreta con originalità”. In seguito è stato più facile e frequente collegare questo concetto al comportamento individuale nei confronti non solo di interessi e opinioni personali, ma anche di consumi e scelte d’acquisto. Lo stile di vita è qualcosa che cambia da persona a persona, seguendo le mode e le correnti, mettendo ognuno in stretta relazione con tutti quelli che hanno adottato un “modus vivendi” analogo, se non speculare, in-dipendentemente dal posto in cui vive e dalle persone che frequenta. Così è più facile identificarsi in un gruppo, in una comunità, associa-zione, club o categoria; a volte anche solo per essere accettati dagli altri o per distinguersi per originalità o conformismo delle abitudini quotidiane. Le motivazioni possono essere le più variegate, apparen-temente superficiali, soprattutto nel momento iniziale. Ma poi scatta qualcosa che, soprattutto quando porta con sé significati più profon-di come la difesa della terra, dell’uomo e dell’ambiente, appassiona e coinvolge in tutti gli aspetti della vita quotidiana.In questo Speciale Alimentazione e Stili di vita, monografia del bimestrale InformarSì, abbiamo voluto raccontare e  presentare atteggiamenti e scelte legate in particolar modo all’alimentazione, rivolgendoci a tutte le persone attente alla propria salute, ma anche alla ricerca di un equilibrio tra il sé e la natura.Abbiamo scelto di inserire i disegni di due bravi illustratori, Serena Federici e Riccardo Mastini, che hanno dato valore e colore alle paro-le di medici, cuochi e altri professionisti del settore.  Convinti che lo stile possa cambiare nel tempo e possa trasformarsi con noi, adeguandosi a quello che siamo e a quello che diventeremo, abbiamo la speranza che questa monografia presenti una carrellata di consigli e ricette da prendere non tanto come modello, ma come stimolo, utile a individuare la chiave giusta per raggiungere il nostro personale benessere, in armonia con la realtà e con l’ambiente che ci circonda. Buona lettura a tutti.  

Giò Gaetaresponsabile progetto informarsì

VIVERE CON STILE

UN VIAGGIO NEL TEMPO 4Come si è evoluta l’alimentazione dell’uomo

RAPPORTO PSICHE ALIMENTAZIONE 7

IL CIBO 10Fenomeno Culturale e soCiale in Continua evoluzione

GUSTO, SALUTE E RISPARMIO 13

CUCINIAMO CON PAPÀ 16Padre e Figlia ai Fornelli

ARMONIA IN TAVOLA 19

DIETA E ALIMENTAZIONE 22in base e Cosa sCegliamo?

TROPPO MAGRA O TROPPO GRASSA 25il disagio emotivo nel raPPorto Con il Cibo

CUCINA VELOCE E PRATICA 28

RICETTE DAL MEDITERRANEO 31

CIBO VERO 36storie di Passione Per la terra

ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA

speciale informarSì

Editore: EcorNaturaSì Spa, via De Besi, 20/c (Vr) tel. 045.8918611, www.naturasi.it, [email protected]

Direttore responsabile: Luigi Speri.

Restyling: CB’a Brand Vision and Design Solutions

Redazione e realizzazione grafica: EcoComunicazione.it progetti di comunicazione ecologica.

Stampato su carta ecologica 100% riciclata da: MediaPrint (Vr)

Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575.

Si ringraziano Serena Federici e Riccardo Mastini per le illustrazioni.

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4 –INFORMARSÌ

Nutrirsi è un bisogno fondamentale dell’uomo che, secolo dopo secolo, ha cambiato le modalità per soddisfarlo, così come ha mutato i propri gusti in relazione alla disponibilità di cibo e allo stile di vita. Analizzare come si è evoluta l’alimentazione umana nel corso dei secoli significa osservare l’evoluzione della società, perché il modo di mangiare influenza inevitabilmente l’atteggiamento sociale: fare un viaggio nell’alimentazione dei predecessori permette, quindi, di conoscere anche le loro abitudini. E consente di scoprire come la terra abbia da sempre offerto all’uomo la possibilità di sfamarsi, ben prima dell’avvento dei supermercati...

Uomini primitiviSe potessimo disporre di una macchina del tempo e arrivassimo all’epoca degli uomini primitivi, scopriremmo che, malgrado la loro fama di esperti cacciatori, vivevano soprattutto di raccolta: bacche, tuberi e frutta selvatica erano, infatti, alla base della loro alimentazione. La caccia si è affermata con la scoperta del fuoco che, oltre ad aver dato agli uomini la possibilità di difendersi dagli animali, di scaldarsi e rischiarare la notte, ha offerto l’opportunità di cuocere i cibi.

Egizi e BabilonesiLa tappa successiva potrebbe essere tra gli Egizi: credevano che la vita continuasse

UN VIAGGIO NEL TEMPO

dopo la morte e che, per questo, il defunto avesse bisogno del cibo e delle bevande che mangiava e beveva in vita. I loro corredi funerari comprendevano, quindi, non solo beni personali, ma anche cibi e bevande, attraverso cui gli esperti hanno potuto comprenderne le abitudini alimentari. Fondamentale era il pane, fatto con farina di frumento e di orzo, il cereale alla base della loro alimentazione, usato anche per produrre una bevanda simile alla birra. Quasi tutti avevano a disposizione un piccolo orto; la carne bovina e ovina era appannaggio quasi esclusivo dei ricchi, mentre i suini non venivano allevati per il consumo umano. Più o meno nello stesso periodo, ma in Mesopotamia, scopriamo che i Babilonesi bollivano ogni pietanza per poi condirla con olio di sesamo o di oliva; per dolcificare, invece, usavano il miele. Anch’essi bevevano una specie di birra, ottenuta però con il succo dei datteri.

Antica Grecia, Fenici ed EtruschiUna sosta nell’Antica Grecia ci fa scoprire che l’alimento base era il pane, di cui esistevano moltissime varietà. La carne era considerata un cibo di lusso e compariva solo sulle tavole dei ricchi; il pesce, invece, era consumato soprattutto dal popolo. Anche tra i Fenici il consumo di carne e pesce differenziava le classi sociali.

di Silvia Valentini

COME SI È EVOLUTA L’ALIMENTAZIONE DELL’UOMO

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proteico alla carne, ma privo di grassi saturi e colesterolo.

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sui nostri scaffali

5 –INFORMARSÌ

Coltivavano legumi, come lenticchie, fave e ceci, e cereali come orzo e farro, con la cui farina preparavano zuppe, focacce e pane. Fondamentale era anche il consumo di verdure, crude e cotte. È interessante sapere che anche i Fenici condivano con olio di sesamo o d’oliva e dolcificavano con il miele. Alimento base della dieta degli Etruschi erano invece le focacce di cereali, che accompagnavano legumi, ortaggi e salse, mentre la carne veniva consumata durante le feste religiose.

RomaniDue sono le soste, con differenze alimentari significative, tra i Romani. In origine, l’alimento di base era la puls, una specie di polenta di farro e grano, cotta in acqua salata. Consumavano poca carne: gli animali venivano allevati soprattutto per la produzione casearia e per la fornitura della lana (nel caso di ovini) o come forza-lavoro, nel caso di bovini. Nel II secolo, invece, l’alimentazione diventa più ricca, grazie anche all’incontro con civiltà diverse: i Greci, per esempio, introdussero in ambiente romano le molte varietà di pane preparate nella loro terra. I pasti erano già tre al giorno: colazione, pranzo e cena. Quest’ultima, per i romani ricchi, poteva durare fino a tarda notte, con un accompagnamento di danza, musica e

teatro. La gente comune, invece, mangiava in maniera frugale, per strada e senza orari prestabiliti.

Medioevo Attraversando i cosiddetti secoli bui del Medioevo, scopriamo che si consumavano soprattutto prodotti provenienti dagli orti e dai campi. Poiché gli animali costituivano l’unico aiuto per il lavoro agricolo, la carne era poco diffusa tra la gente comune. Al contrario, i ricchi mangiavano meno verdure e più carne, frutto della caccia, una delle loro attività preferite. Distinzioni di ceto sociale anche per quanto riguarda il pane: quello dei ricchi era bianco e di frumento, quello dei poveri, nero con tanta avena e crusca.

Dal Cinquecento all’OttocentoPer giungere a una vera e propria arte culinaria, dobbiamo attraversare Cinquecento e Seicento. La scoperta di nuove terre porta in Europa nuovi ingredienti come le patate, il pomodoro e il mais, che diventerà un alimento base per i contadini, che con esso prepareranno la polenta. L’arte culinaria si evolve ulteriormente nel corso del Settecento, così come cambiano anche le abitudini alimentari: il pranzo diventa un’occasione per riunirsi. A Parigi nasce il primo “ristorante” che prende il suo nome da un brodo molto denso, continua

HOLLELatte di proseguimento 2 bio

Il latte di proseguimento 2 di Holle con-tiene il 99% di componenti da agricoltura biologica, come il latte Demeter, prove-niente da mucche allevate con la massima attenzione al loro benessere. È formulato per rispondere adeguatamente al crescen-te fabbisogno di sostanze nutritive del bebè. È senza zucchero aggiunto e senza glutine. Questo latte può essere sommini-strato dopo il 6° mese.

HOLLEPappa di mais e tapioca

Questa pappa, da utilizzare durante lo svezzamento, è di facile preparazione e non richiede bollitura. La pappa può essere preparata con i latti di proseguimento di Holle. I cereali integrali sono senza zucchero aggiunto, perfetti per i bambini. Ingredienti: mais** 74%, riso integrale** 17%, tapioca* 9%, vitamina B1.

* da agricoltura biologica. ** da agricoltura biodinamica.

BIOBIMBOBioBimbo e BioJunior

Dall’esperienza maturata con i prodotti de La Città del Sole, nascono oggi le linee Bio-Bimbo e BioJunior, una gamma completa di alimenti bio per l’infanzia. Latti in pol-vere, creme di cereali e biscotti da biberon compongono la linea BioBimbo, dedicata ai bambini da 0 a 3 anni; cereali per la colazione e biscotti al cacao e alla vaniglia sono i prodotti BioJunior, per bambini e ragazzi dai tre anni in poi.

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6 –INFORMARSÌ

il “restaurant”, servito nei locali parigini. Si mangiano soprattutto verdure, cereali e prodotti derivati, mentre la carne rimane appannaggio dei ricchi. Ed eccoci nell’Ottocento, il secolo delle grandi scoperte scientifiche, durante il quale il pranzo come momento di condivisione si diffonde in tutte le classi sociali.

Dal Novecento ai giorni nostriAnche nel corso del Novecento assistiamo a mutamenti radicali: il nostro modo di mangiare è infatti molto diverso rispetto a quello dei nostri nonni o genitori. Per la prima metà del secolo, l’Italia era un paese prevalentemente agricolo e piuttosto povero: la maggior parte della popolazione non poteva nutrirsi in maniera adeguata. Cucinare era compito della donna che, con i pochi ingredienti disponibili, doveva inventarsi pietanze per sfamare famiglie

spesso numerose. I giorni di festa offrivano il pretesto per riunirsi e consumare pasti più abbondanti. Nel dopoguerra cambiano molte cose, soprattutto il ruolo della donna, che inizia a lavorare e passa più tempo fuori casa. Aumenta la disponibilità di ingredienti, ma diminuisce il tempo dedicato alla preparazione dei cibi. Si sviluppa quindi la tendenza ad acquistare cibi già pronti, da riscaldare prima del consumo. Ciò comporta un allontanamento dalla terra, da sempre fonte primaria di nutrimento per l’uomo. Ai giorni nostri, però, si sta registrando un’inversione di tendenza: si sta riscoprendo infatti il piacere di fare le cose in casa, complici la crisi economica, ma anche la volontà di mangiare meglio e di dedicare più tempo alla cucina, per prendersi cura di sé e degli altri.

PIRAMIDE DELLA DIETA MEDITERRANEA MODERNA (popolazione adulta 18-65 anni).La nuova piramide alimentare per la dieta mediterranea moderna è stata elaborata da scienziati del Mediterraneo ed esponenti di istituzioni internazionali. Nel novembre del 2010 è stata inserita nella lista UNESCO riconoscendola come patrimonio immateriale dell’Umanità. www.unesco.it

2 porzioni DOLCI2 porzioni CARNE

1 porzione SALUMISETTIMANALE

GIORNALMENTE

OGNI PASTO PRINCIPALE

1/2 porzioni POLLAME2 porzioni PESCE,

CROSTACEI, MOLLUSCHI

1/2 porzioni FRUTTA A GUSCIO, SEMI, OLIVE

1/2 porzioni LATTE e DERIVATI (preferibilmente

a ridotto contenuto di grasso)

1/3 porzioni FRUTTA 2 porzioni VERDURA

attività fisica convivialità stagionalità prodotti locali

variare colori

bere ACQUA

2/4 porzioni UOVA2 porzioni LEGUMI

ERBE, SPEZIE, AGLIO, CIPOLLE (per ridurre il sale aggiunto)

3/4 porzioni OLIO D’OLIVA

1/2 porzioni PANE, PASTA, RISO, COUS COUS e altri CEREALI preferibilmente integrali

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sui nostri scaffali

7 –INFORMARSÌ

Gli anglosassoni dicono di noi: “Gli altri mangiano per vivere, gli italiani vivono per mangiare”. Quali stimoli ascoltiamo nella scelta dei nostri alimenti?

RAPPORTOPSICHE ALIMENTAZIONE

di Ivano Ferri* continua

DOLCI DELLE VENEZIEBiscotti Ninì

La linea di biscotti bio Dolci delle Venezie si arricchisce con un biscotto della tradizione: Ninì. Semplice e leggero, è adatto per una colazione sana e per cominciare la gior-nata con la giusta energia. Può diventare anche una base alternativa per la prepara-zione di dolci e dessert, come il classico tiramisù o il salame di cioccolato.

CUOR DI MIELEMiele di acacia squeeze

Il miele di acacia Cuor di Miele è raccolto nelle zone più vocate d’Italia dagli api-coltori di Conapi. È naturalmente liquido e il suo sapore delicato lo rende partico-larmente gradito anche ai più piccoli. La pratica confezione aiuta i bambini, che vogliono prepararsi da soli colazione e me-renda, a non sporcarsi. Uno “squeeze” sul pane integrale diventa un gustoso break anche per mamma e papà.

PROBIOSMerendine senza glutine“Rice&Rice” da agricoltura biologica

La linea Rice&Rice propone tante diverse merendine senza glutine. Prodotte con farina di riso italiano, vantano in etichetta il marchio con la spiga barrata rilasciato dall’Associazione Italiana Celiachia. È possibile scegliere fra tortine, plum-cake, crostatine e biscotti farciti, per una colazio-ne o uno snack sani e gustosi.

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sui nostri scaffali

8 –INFORMARSÌ

Contesto socio-ambientaleCultura, geografia e ambiente, substrato sociale e familiare sono solo alcuni dei fattori che influenzano cosa e come mangiamo. Basti pensare ai sapori che la mamma ci propone dal momento dello svezzamento, intorno ai sei mesi, sapori che, crescendo, divengono parte di noi, perché legati a un ambiente amorevole, che dona sicurezza, certezze, rifugio e appartenenza a un gruppo sociale.La cultura alimentare ci viene trasmessa, oltre che dai familiari, da medici, mass-media ed educatori di nutrizione. Importanti sono anche le necessità che lo stile di vita ci impone per seguire i ritmi massacranti del mondo moderno. Questi son aspetti già profondamente esplorati e a noi tutti, ahimè, abbastanza familiari.

Disturbi alimentariTristemente noti sono i disturbi alimentari anoressico-bulimici, che qui tralascio, poiché legati a stati psicologici disarmonici profondi. Ma quanto è frequente, invece, la tendenza a mangiare, o a volte anche ingurgitare, cibi in mancanza di appetito solo per sedare irrequietezza, ansia, carenze anche affettive o semplice tristezza? Un aspetto, invece, solo recentemente evidenziato dalla scienza è quello del ruolo della flora batterica intestinale nel condizionare i nostri gusti, le esigenze alimentari e i rapporti tra psiche e cibo.

L’influenza della flora battericaSiamo convinti di scegliere il cibo

ascoltando tutto ciò che elencavo prima e le nostre esigenze nutrizionali; la realtà, laddove la flora batterica sia alterata, è che ascoltiamo messaggi biochimici che possono partire anche dai microbi patogeni. Normalmente ogni tratto dell’intestino è abitato da specifici batteri, ciascun ceppo dei quali svolge uno specifico compito: ogni ceppo è responsabile dell’assorbimento di sostanze nutritive. Sono proprio i batteri che aiutano le cellule del nostro intestino ad assorbire ciò che ci serve per vivere e a creare difese immunitarie.Un significativo esempio di disequilibrio della flora batterica intestinale è rappresentato dalla sindrome del colon irritabile. Dolore di pancia, gonfiore e tutta una serie di altri effetti collaterali affliggono un’elevata percentuale della popolazione. Chi ne soffre sa che si può scatenare quella “voglia” serale di “qualcosa di buono”, per cui ci si alza dal divano e si va a rovistare nel frigo o nella biscottiera. In quei momenti è possibile “estorcere un regno” per un pezzo di cioccolato allo sfortunato affamato, che una volta ingoiato il boccone si acquieta. Quel boccone seda l’ansia, quell’ansia che a volte può derivare da una situazione stressante, ma che si può associare anche a una disbiosi intestinale, cioè una flora batterica non equilibrata con una possibile carenza di serotonina. La condizione di gonfiore e fermentazione nella pancia causa la produzione di alcool, che a sua volta aggredisce il fegato e può provocare una steatosi epatica.

POLENTA CON VERZA E TALEGGIO IngredIentI (per 4 persone)Polenta morbida, 700 g foglie di verza lavate e ben scolate, 150 g taleggio a dadini.

Tagliate la verza a metà e poi a striscioline. Cuocetela in acqua bollente salata per 3-4 minuti. Scolatela e raffreddatela sotto l’acqua corrente. Strizzatela e tritatela grossolanamente.Unite la verza e il taleggio alla polenta appena fatta. Mescolate bene e servite. A piacere una macinata di pepe nero.

Questa è una ricetta molto versatile. Al posto della verza si può anche preparare:

POLENTA CON SPINACIIngredIentI (per 4 persone)1,5 kg spinaci cotti, scolati e tritati grossolanamente. Al posto del taleggio usate 100 g di mascarpone. Aromatizzate la polenta con una grattata di noce moscata.

POLENTA CON PORRIIngredIentI (per 4 persone)4 porri tagliati a rondelle e cotti in acqua bollente salata per 2-3 minuti, scolati e strizzati.

ALMACABIOAngora & Cashmere

La nuova formula certificata Bio CEQ ABCert è stata studiata per fornire una maggiore morbidezza e sofficità ai vostri capi di lana, angora e cashmere. Una mag-giore concentrazione del prodotto permet-te fino a 22 lavaggi con 1 litro. Il sistema igienizzante è a base di acido lattico e an-tibatterici bioassimilabili. Tutti i tensioattivi e i solventi, di derivazione esclusivamente vegetale, sono facilmente, rapidamente e completamente biodegradabili.

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Helan, per una dolce detersione quoti-diana della cute, ha formulato il sapone liquido. Molto leggero e delicato, arricchito di miele, emolliente e ricco di zuccheri, propolis, purificante e riequilibrante, e for-mulato con detergenti di origine vegetale, senza conservanti e coloranti, senza SLS e SLES, sviluppa una leggerissima schiuma morbida e cremosa rispettando il delicato equilibrio fisiologico delle pelli più sensibili.

BJOBJCrema e latte detergente viso Linea Teen

Dall’esperienza di Bjobj arriva la linea Teen, appositamente studiata per le pelli più giovani. La crema viso aiuta a ripri-stinare il naturale equilibrio della pelle, contrastandone le impurità, e può diven-tare anche un’ottima base per il trucco. Il latte detergente, delicato e formulato con sostanze di origine naturale, aiuta a eliminare il make-up, preparando la pelle ad assorbire la crema viso.

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9 –INFORMARSÌ

È il caso classico del paziente, che pur non bevendo alcolici, ha ugualmente il fegato “grasso”. Ecco che l’alimentazione può ricollegarsi allo stato emotivo della persona e portare anche a diagnosi solo parzialmente corrette. Quante ansie derivano da una pancia “ammalata” e vengono invece curate con altri farmaci?

Intolleranze alimentariAltro aspetto molto rilevante, nell’alterato rapporto tra psiche e cibo, è quello delle intolleranze alimentari. Sotto questa dicitura oggi si nasconde e si riunisce di tutto. Volendo semplificare le cose, si può dire che ci sono cibi che ci donano energia e ci fanno bene, altri che, invece, ci causano problemi e sintomi, dai più vaghi ai più gravi, facendoci perdere forza. Dove risiede il problema? Il nostro cervello ci dovrebbe dire quali cibi ci fanno male! Invece ce li rende attraenti e noi ci intossichiamo sempre più. Si tratta di quei cibi che mangiamo quasi o tutti i giorni e che alla parola dieta scatenano il panico facendo affermare: “Dottore mi tolga tutto, ma non il mio caffè” (o la pasta, il pane, i dolci, lo zucchero). Si tratta di generiche forme di dipendenza psichica e biochimica da cibi che ogni giorno ci causano sintomi per cui ci sottoponiamo a ripetuti esami per sentirci dare il solito verdetto dal dottore: “Le sue analisi son perfette, lei è solo stressato/a”!Insomma i batteri sembra che possano condizionare i nostri gusti, il nostro stato d’animo e, in parte, anche le nostre emozioni!

E allora cosa fare e come farlo? Chiedetevi se il vostro modo di alimentarvi è sano, per prima cosa.Le regole le conoscete: w L’alimentazione mediterranea è più che

valida, ma non vuol dire pizza, formaggi e maiale tutti i giorni!w Mangiate cibi coltivati in modo biologico.w Mangiate preferibilmente i cibi della

vostra zona e di stagione, poiché la natura ci fornisce di ciò che ci serve in ogni momento dell’anno.w Evitate di stimolare in modo eccessivo il

sistema immunitario con cibi che il vostro intestino non conosce bene. Ricordiamoci che ci son volute migliaia di anni per abituare il sistema immunitario della pancia ai cibi con cui nutrirci, e a non reagire con allergie e intolleranze a ciò che mangiamo.

Buon Appetito.

*Ivano FerriMedico chirurgo, specialista in oncologia, omeopata e omotossicologo, formato in EAV e omeomesoterapia. Docente AIOT in omeopatia e omotossicologia, Docente CEL “Center for Evolutionary Learning” e membro del “CEL Research Board”, docente e ricercatore associazione Sahaja Yoga Roma. Professore presso la scuola di counseling Università La Sapienza di Roma, svolge attività medica libero professionale integrata, avvalendosi della medicina classica e complementare a Ferrara, Bologna, Torino, Pescara, Roma.

Al posto del taleggio usate 150 g di gorgonzola.

POLENTA CON CAROTEIngredIentI (per 4 persone)500 g carote a rondelle cotte al vapore o bollite. Scolate e ripassate in padella con 15 g di burro e condite alla fine con 1 cucchiaio di parmigiano. Al posto del taleggio usate 150 g provolone.

Se poi avanza della polenta, una volta fredda tagliatela a tocchetti. Fateli saltare in olio extravergine di oliva per alcuni minuti e conditeli a piacere con sugo di pomodoro.

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10 –INFORMARSÌ

Diceva nel 1825 nella sua “Fisiologia del gusto” il politico e gastronomo francese, Anthelme Brillat-Savarin: “La gastronomia ci sostiene dalla culla alla tomba, aumenta le delizie dell’amore e la confidenza dell’amicizia, disarma l’odio, agevola gli affari e ci offre, nel breve corso della vita, la sola gioia che, non essendo seguita da stanchezza, ci riposa da tutte le altre”. Da quella lontana dichiarazione non si può dire che le cose siano cambiate, anzi. Nel tempo in cui vige la connessione a tutto ciò che ci circonda, proprio il cibo rappresenta un elemento che unisce, permette gli scambi e facilita le relazioni, facendosi sempre più vessillo di piacere di una diffusa socialità ed espressione di identità e di stile di vita.Furono i Greci i primi a ritenere che il momento del pasto fosse occasione di nutrimento non solo del corpo, ma anche dello spirito; indimenticabili rimangono i sontuosi banchetti degli antichi Romani benestanti che, nel corso di lauti e interminabili pranzi, concentravano affari, divertimenti e importanti decisioni politiche. L’abitudine non si perse nemmeno nel Medioevo, almeno per chi se lo poteva permettere, e rifiorì nel Rinascimento, durante il quale si cominciò a coltivare il gusto per la presentazione dei piatti. Ma per venire a tempi più recenti e restando in Italia,

Il cibo riveste da sempre una posizione di primo piano nella storia dell’uomo assumendo forme e significati che, epoca dopo epoca, ne vanno trasformando peso e funzione senza mai privarlo, tuttavia, del suo ruolo di collante sociale e di motore capace di muovere persone, idee e business.

IL CIBO:FENOMENO CULTURALE E SOCIALE IN CONTINUA EVOLUZIONE

è a partire dagli anni ’90 che, con il mutare decisivo degli stili di vita, si affermano sempre più gli spuntini e i fuori pasto. Raramente si torna a casa per la pausa di metà giornata, così si fa sempre più assidua la frequentazione di bar, fast food o mense. Si diffonde l’abitudine di cenare direttamente fuori casa, diventa la norma festeggiare al ristorante eventi personali o familiari e il banchetto al ristorante prende il posto dei grandi pranzi con molte portate che fino a qualche anno prima venivano preparati in casa. La conseguenza è che aumentano le occasioni di incontro e l’ora del pasto assume sempre più la fisionomia di un pretesto per discutere di lavoro, conoscere persone nuove o ritrovare chi è difficile frequentare in altri momenti della giornata.

Pasto, momento di condivisioneTrovarsi a tavola, così come al bar o a un buffet con altri commensali, significa condividere un momento della propria vita, scambiarsi emozioni e comunicare sentimenti, chiacchierare piacevolmente. Pranzo e cena, lo spuntino di metà mattina o l’aperitivo prima del rientro serale a casa rappresentano, così, importanti occasioni per socializzare, per conoscersi meglio, per creare un legame, una parentesi di arricchimento e di condivisione.

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11 –INFORMARSÌ

Al giorno d’oggi si può dire che di sicuro non mancano le occasioni per coniugare la compagnia con un piacevole spuntino, soprattutto per noi italiani che, non contenti delle abitudini nostrane che ci portano spesso di fronte a tavole imbandite, abbiamo adottato ben volentieri anche quelle provenienti da oltreconfine. Ecco, allora, che entrano con decisione nelle nostre abitudini i brunch, mentre i semplici aperitivi assurgono all’onore di happy hour, vere e proprie “ore felici”, portandoci di fronte ad un colorato cocktail e a una distesa di vassoi da cui occhieggiano stuzzichini invitanti e gustose prelibatezze. Questo accade in città, ma pure in provincia, dove anche i più sonnolenti locali dei piccoli centri ormai si sono organizzati trasformandosi in veri crocevia di incontro in svariati momenti della giornata. E se vi trovate fuori portata dai più rinomati punti di incontro? Niente paura. Un po’ di sana organizzazione, un pizzico di fantasia e qualche informazione recuperata qua e là e il gioco è fatto. Non resta che aprire le porte di casa e tutti possono riproporre tra le mura domestiche brunch, buffet e happy hour che possono godere di una pennellata di personale originalità. Menù a tema, un’impostazione bio o veg ai manicaretti che accompagnano bibite e cocktail realizzati

sul momento e i locali impomatati di città vi faranno un baffo.

Il brunch apre le porte di casaIl termine brunch, ormai entrato nel linguaggio comune e diffuso in un numero sempre crescente di locali italiani, nasce dalla contrazione delle due parole inglesi breakfast (prima colazione) e lunch (colazione, pranzo) e ha il merito di comprendere, in un pasto unico, la prima e la seconda colazione con un tono meno formale. Solitamente si consuma la domenica, tra le 10 e le 12 del mattino, quando si indugia più a lungo tra le coperte e non si ha voglia di attendere l’ora del pranzo per mettere qualcosa sotto i denti. Veloce e variegato nell’offerta, si propone come un’occasione per trovarsi di fronte a piatti veloci da preparare e da consumare, magari anche in piedi, stile buffet, tra una chiacchiera e una risata. A seconda del carattere delle portate, il brunch cambia facilmente carattere e diventa, così, classico, regionale, autunnale, detossicante, etnico. Possibilmente sempre bio.

Pratico e divertenteSarebbe bello poterlo organizzare in uno spazio aperto, giardino o terrazzo, ma anche all’interno va bene. È necessario continua

FORNO DI CAMPAGNACrostini di farro e crostini di grano Kamut®

Nella lavorazione di questi prodotti viene utilizzato un “lievito madre di pasta acida” ottenuto dalla propria farina. Si proce-de con degli impasti aggiungendo via via i vari ingredienti, ottenendo così un impasto omogeneo che, dopo una pausa, viene suddiviso in pezzi, con la formatu-ra in filoni, la lievitazione, la cottura, il raffreddamento, il taglio, la biscottatura, un secondo raffreddamento e, infine, il confezionamento.

L’ANTICA CUCINASfogliatine di farro bianco senza lievito aggiunto

Queste sfogliatine sono indicate per ac-compagnare i pasti o come snack leggero; il loro gusto delicato le rende perfette per esaltare il gusto di formaggi o salumi vari. Perfette non solo per tutti i golosi di prelibatezze naturali, ma anche per chi desidera evitare il consumo di lieviti (non aggiunti alla ricetta).

LANGALLETTA D’ALBAGallette Re Vittorio

Dal forte legame con la terra, nel 2008 sono nati la Cooperativa Valle Scienza e il progetto Langalletta d’Alba, con l’intento di produrre gallette di cereali soffiati di qualità partendo da cereali di varietà tradi-zionali, trasformandoli a chicco intero. Valle Scienza coltiva gli antichi mais piemontesi, uno tra tutti il mais ottofile, conosciuto anche con il nome di Mais del Re.

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poter disporre di un tavolo o un piano d’appoggio per i vari piatti, messi bene in vista, da offrire agli ospiti, e di uno o più tavoli o tavolini ai quali potersi sedere per consumare il pasto. Non possono mancare le bevande calde come tè o caffè. Mettete in tavola un termos con del caffè appena fatto e un secondo, con dell’acqua bollente, insieme a bustine di tè, un bricco di latte e del limone tagliato a fettine. Offrite anche una brocca di spremuta di arancia o succo di frutta. È importante prevedere almeno due bicchieri per ciascuno, in vetro o in materiale biodegradabile e compostabile. Il cibo deve essere vario, così da soddisfare tutti, compresi i vegetariani e chi è perennemente a dieta. Meglio preparare piccoli assaggi dalla disposizione curata e con gradevoli decorazioni. I piatti devono essere un mix di dolce e salato. In una bella ciotola ponete muesli o cereali con accanto yogurt, biscotti, pane affettato, burro spalmabile, miele e marmellata o una torta semplice. Per un tocco anglosassone, potete servire uova con bacon e salsicce, magari di tofu e seitan. Vanno bene anche focaccine o pizzette, toast, formaggi, salumi o uova e una torta salata. Potete servire delle belle insalate di sola verdura o miste, così come insalate di riso o pasta. Non deve mai mancare l’acqua, sia nella versione naturale che frizzante, accanto ai vini rossi e ai bianchi, fermi o mossi. Sul tavolo disponete piatti, posate, tazze, bicchieri e tovaglioli in modo che i vostri ospiti possano servirsi da soli.

Sarà divertente sia prepararlo che goderlo insieme agli amici.

Quando l’happy hour diventa “di casa”L’aperitivo serale, da usanza milanese per gente cool, è diventato un’abitudine sempre più diffusa che coniuga un nuovo modo di stare insieme senza fare tardi con l’occasione di mangiare senza spendere troppo. E, se non si bissa con la cena, non fa neanche troppo male alla linea. L’aperitivo insomma, può rendere una serata – o un pomeriggio – davvero piacevole. Ecco perché può essere un’idea organizzarlo in casa.

Cosa fareInnanzitutto ci vuole una lista degli invitati, il cui numero varia dallo spazio a disposizione, e un eventuale tema: autunnale, vegetariano, in rosso ecc. Quindi va predisposta una lista delle bevande e dei cibi da comprare, senza dimenticare di prevedere almeno un cocktail analcolico. Segue la pianificazione del menù con un piatto forte da preparare con anticipo – una pasta al forno, delle crepes – e tanti stuzzichini. Nella zona aperitivo va sistemato un tavolo pieno di stuzzichini. Ottimo sarebbe poterlo servire in un luogo dove gli ospiti possano stare comodi, come una stanza con divani o cuscini in terra, uno spazio ampio dove muoversi e una musica gradevole e poco invasiva. Compilation lounge, jazz, fusion, colonne sonore e pezzi easy listening andranno benissimo.

MUFFIN AI POMODORI SECCHIIn vista del fine settimana vi è venuta voglia di invitare qualcuno a casa per un simpatico brunch e siete alla ricerca di un’idea semplice e originale? Ecco dei muffin dal sapore stuzzicante che possono fare al caso vostro. Si tratta di una ricetta vegetariana che soddisferà tutti: grandi, piccini e anche eventuali ospiti che non gradiscono la carne. I muffin sono semplici e veloci da preparare e quelli salati si dimostrano ancora più golosi di quelli dolci.

IngredIentI (per 6 persone)180 g farina, 1/2 bustina lievito di birra biologico, 3 uova medie, 10 cl latte intero, 10 cl olio extravergine di oliva, 100 g di formaggio grattugiato a vostra scelta, sale e pepe, 80 g di pomodori secchi, 1 cucchiaio d’origano.Lavorate separatamente gli ingredienti secchi

e quelli liquidi: quindi in una ciotola sbattete le uova con l’olio e il latte e in un’altra lavorate la farina, il sale, il pepe e il formaggio.Unite le due miscele e lavorate insieme in modo da ottenere un composto omogeneo. Unite i pomodori secchi tritati, aggiungete un cucchiaio di origano e riempite gli stampini rivestiti di carta da forno, con l’impasto per 3/4. Infornate a 180 gradi per circa 20 minuti.

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Carni e salumi biologici certificati

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GUSTOSALUTE E RISPARMIOPiccoli trucchi per realizzare una cucina appetitosa ed economica usando semplicemente il buon senso e ricorrendo a originali tecniche di cottura. di Marzia Sandri

continua

LA BERGERIEBudino al cioccolato

Squisito e omogeneo, confezionato in va-setti ecologici da 125 g e senza aggiunta di aromi, questo dessert golosissimo è pro-dotto nello stabilimento della Canourgue, dedicato esclusivamente alla trasforma-zione del latte delle pecore della pregiata razza Lacaune, allevate sugli altopiani della Lozère circostanti lo stabilimento. La Bergerie è un marchio Triballat, azienda che si impegna da sempre a rispettare le regole della natura.

I TESORI DELLA TERRAToma Piemontese Bio Dop

Da oltre 20 anni cerchiamo di ottenere i prodotti migliori dal nostro latte biologico. Dopo lo yogurt, arriva la Toma piemon-tese, formaggio tipico, che ha meritato il marchio europeo di protezione DOP.L’artigianalità della lavorazione a lat-te crudo e la cura dei singoli passaggi permettono di ottenere un formaggio con occhiatura piccola e diffusa, dal gusto dolce e piacevolmente profumato.

SOJADEDessert di soia alla prugna 400 g

Sojade alla prugna è un dessert vegetale cremosissimo e delicato, che appaga il palato con il gusto autentico della prugna senza quella percezione “troppo dolce” tipica di alcune ricette con questo frutto.Alle prugne la tradizione attribuisce proprietà depurative, toniche, energetiche e un’azione che aiuta l’organismo a man-tenersi sano e vitale.

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Preparare un pranzo in economia non significa affatto portare in tavola piatti poco nutrienti e insapori. Basta ricordare che proprio dalla cucina popolare, per antonomasia semplice e genuina, ci sono state tramandate le pietanze più gustose e apprezzate, oggi riproposte da fior di cuochi. Realizzare ricette appetitose con ingredienti semplici, e cucinate con un occhio al risparmio, è alla portata di tutti. Bastano un po’ di fantasia e creatività e qualche dritta un po’ furba.Per prima cosa, vanno evitati quanto più possibile gli scarti. Non sempre, infatti, nell’acquisto di un alimento si tiene conto della percentuale di materia prima che finisce tra i rifiuti.Vediamo insieme qualche semplice suggerimento per cucinare bene senza spendere troppo.

Piano d’azioneRisparmiare mangiando sano e senza sprechi diventa più facile se si definisce un piano d’azione. Può volerci una mezz’ora o più, ma predisponendo anticipatamente il menù della settimana, leggendo libri di ricette o cercando su internet idee per un pasto sano ed economico, si possono ottenere grandi risultati. Innanzitutto va controllato ciò che c’è già in dispensa, quindi va fatta la lista degli ingredienti mancanti. Altro consiglio: mangiare prima di fare la spesa può aiutare a non lasciarsi prendere dalla golosità caricando il carrello con inutili extra.

Abitudini alimentariAltra strategia è rivedere le proprie abitudini alimentari che, spesso, oltre a essere dispendiose, possono rivelarsi anche non del tutto sane. Introdurre un menù vegetariano per più giorni la settimana, per esempio, può dimostrarsi un’idea vincente, non solo a beneficio del portafogli, ma anche della salute generale. Invece di consumare quotidianamente carne o pesce si può ricorrere a legumi, latticini e uova, che soddisfano adeguatamente il fabbisogno proteico, magari utilizzandoli come base per piatti presi dalle cucine povere regionali quali frittate, sformati,

paste condite con sughi di verdure, polenta, zuppe di legumi o risotti. Ottimi i piatti unici, nutrienti e capaci di saziare in fretta. La scelta tra le minestre è vasta: zuppa di verdure, con o senza riso e pasta, minestra in brodo, zuppa di legumi o cereali, con aggiunta di formaggio grattugiato e crostini. Si può giocare con le erbe aromatiche e le spezie, fresche o essiccate, per insaporire qualunque piatto, anche quelli meno appetitosi, e conferir loro un tocco di gusto in più. Un altro consiglio, soprattutto se si hanno bambini, è quello di cucinare in casa biscotti e torte, così da evitare le meno salutari, e spesso più costose, versioni industriali. Preparare dolcetti, cracker e semplici torte, infatti, è piuttosto semplice, e lo stesso vale per una bella pizza. Sempre in casa si può preparare la frutta e la verdura, evitando quelle preconfezionate, già tagliate e pulite; così come si possono realizzare ottime bevande, come tè o bibite, semplicemente mescolando acqua con succhi di frutta, sciroppi o tè e tisane. Ci vuole qualche minuto in più, ma il risparmio è notevole. Non gettare nullaPer tornare agli avanzi, anziché lasciare che il cibo invecchi nel frigo, si può riutilizzarlo come ingrediente base di altri piatti. Con il resto di un arrosto si possono fare dei sandwich, arricchire un’insalata o farne un polpettone, magari aggiungendo verdure avanzate o patate lesse e un uovo. Quando, poi, i prodotti sono nel pieno della stagione, è l’ora di preparare le conserve. Salse di pomodoro, confetture e marmellate, frutta sciroppata, verdure ed erbe

ALCUNI FRUGALI CONSIGLI ALIMENTARIwComprate verdure e frutta di stagione.wTenete sempre in vista una lista della

spesa in continuo aggiornamento.wRuotate gli alimenti nel vostro frigo/

credenza per non farli scadere ed evitare gli sprechi.

wMisurate le porzioni per ridurre gli avanzi.

wScoprite come usare ciò che resta di un pasto.

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TORTA DI PERE AL CARAMELLOGolosa e velocissima!

IngredIentI (per 6 persone)Per la base: 1 tazza noci; 1 tazza uvetta.Per la farcitura: 5 pere; 4 cucchiai agave; 4 cucchiai succo di limone; cannella e spezie per dolci; 1 tazza uvetta.Per il caramello: 4 cucchiai crema di mandorla; 2 cucchiai sciroppo di agave; 2 cucchiai olio extravergine d’oliva; acqua q.b.

Pelare e affettare le pere in fette di mezzo centimetro e condirle con 1 tazza di uvetta, agave, limone e spezie. Asciugare in forno a 100

gradi per 20 minuti e, nel frattempo, preparare la base frullando uvetta e noci. Formare la base in una tortiera e lasciar rassodare in freezer per circa 10 minuti.Frullare gli ingredienti del caramello. Disporre le pere speziate sulla base e versarvi il caramello uniformemente.

aromatiche renderanno l’inverno più allegro e gustoso. E soprattutto più economico.

Cucinare a consumo ridottoMa anche facendo attenzione al modo in cui si cucina, si può ottenere un significativo risparmio. Se si usa il gas, per esempio, per ridurre i tempi ed evitare un inutile dispendio di metano e di emissioni di CO2 è bene tener presenti tre regole: ricorrere quando possibile alle pentole a pressione, coprire sempre con il coperchio e ricordarsi di gettare il sale nell’acqua solo dopo che questa ha cominciato a bollire. Negli ultimi tempi si sono moltiplicati i mezzi che portano le pietanze a cottura evitando eccessivi consumi energetici, alcuni piuttosto fuori dal comune, ma non per questo meno efficaci. Uno di questi prevede l’uso di una parabolica realizzata in metallo che permette, concentrando i raggi del sole e facendoli riflettere su una superficie di alluminio, di convertire l’energia in calore. La pentola, di colore nero per renderla più assorbente, viene appoggiata su un supporto su cui confluiscono i fasci luminosi, il calore si ripartisce e il cibo in essa contenuto si cuoce in un tempo piuttosto ridotto. In questo modo è possibile scaldare una caffettiera per 6 persone in 10 minuti, 5 chili di patate al forno in una sola ora o dei biscotti in 45 minuti. E in modo del tutto ecologico. Molto utilizzata un tempo, e oggi tornata in auge per le sue qualità, è la pietra ollare, materia di base di pentole, piastre e teglie

ecologiche. Caratteristiche principali sono la capacità di distribuire il calore uniformemente (e mantenerlo a lungo anche se allontanata dal fuoco) e di raggiungere alte temperature con poca energia. Inoltre, è antiaderente e mantiene intatto l’aroma del cibo. È ottima per la cottura a fiamma moderata di brasati, stracotti, polenta e sughi e, come piastra, per carni, pesce o verdure.

Più gusto con la lavastoviglieUn sistema innovativo e originale, ma efficace, anche nell’ottica del risparmio, è la cottura con la lavastoviglie. La proposta prevede di sfruttare il calore che si sprigiona dall’elettrodomestico in fase di lavaggio. È sufficiente riporre i cibi in vasetti di vetro ben sigillati o in sacchetti per il sottovuoto e inserirli in mezzo ai piatti da lavare. Il calore prodotto, infatti, consente una vera e propria cottura a vapore. In questo modo, oltre a cucinare riducendo i consumi di acqua e di energia, si cuoce a bassa temperatura nello stesso modo usato da chef professionisti con complicati macchinari mantenendo le proprietà nutrizionali degli alimenti, un maggior gusto, una migliore resa degli ingredienti e piatti più delicati. Provare per credere!

Su questo argomento è stato pubblicato anche un libro: “Cucinare in lavastoviglie - Gusto, sostenibilità e risparmio con un metodo rivoluzionario” di Lisa Casali.

OLEIFICIO GABROOlio extravergine di oliva

Da oltre un secolo Gabro produce olio extravergine di oliva ed è tra i primi frantoi in Italia ad aver ottenuto la certificazione biologica. Gabro controlla l’intero processo produttivo: dagli uliveti, che circondano il centro aziendale, al frantoio dove le olive vengono lavorate entro 24 ore dalla raccol-ta, fino ad arrivare all’imbottigliamento, completamente automatizzato.

REDOROOlio extravergine di oliva dal carattere ecosostenibile

La Redoro, azienda che dal 1895 coltiva olivi e produce olio, ha raggiunto dei tra-guardi di ecosostenibilità che la rendono leader nel proprio settore: installazione di pannelli fotovoltaici utili al funzionamento di tutto il processo produttivo, utilizzo del nocciolo delle olive come unico combusti-bile e recupero dell’acqua di vegetazione derivata dalla spremitura delle olive come concime naturale negli oliveti.

GAUTSCHIMaionese di riso

Gautschi è un’azienda svizzera fondata nel 1974 nel cantone di Berna. Da sempre produce maionesi e salse senza additivi chimici di sintesi e da diversi anni una linea biologica. Della vasta gamma segnaliamo la maionese di riso (tubetto da 170 g), al 100% vegetale e dal basso contenuto di grassi saturi, senza uova, soia, lattosio e frumento. Altro punto di forza è la senape (tubetto da 200 g), delicata e saporita, con ricetta ispirata a quella tradizionale di Digione: accompagna in modo perfetto il bollito misto, i würstel, le uova.

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Un papà che si trova a dover provvedere all’alimentazione sua e dei propri figli, per la preparazione di una “sorpresa” per mamma, per un breve periodo di vacanza o per un periodo più lungo, è spesso in difficoltà. Non è certo il caso di chi scrive, che della cucina e della creatività nella stessa ha fatto più di un hobby, ma una vera passione che condivide con la figlia, tanto da averne fatto un blog (www.manineinpasta.com).Ma molti padri non si sentono all’altezza e si perdono quindi una delle esperienze sensoriali più complete e divertenti che si possano fare con i propri figli.

Che ci sia o meno questa passione per i fornelli, se si riesce a condire le pietanze non solo con olio e sale, ma anche con amore e sorrisi, il momento della preparazione del pasto può diventare un bel momento di gioco e condivisione con i bambini. Per stare bene insieme serve solo la voglia di mettere le mani e le “manine” in pasta, con poche regole per grandi e piccini.Una domanda che nasce spontanea è: quando si può incominciare? Beh i bambini iniziano a manipolare tutto prestissimo, dieci mesi/un anno. Toccare i vari ingredienti per loro è un’esperienza

CUCINIAMO CON PAPÀPADRE E FIGLIA AI FORNELLINon per tutti i papà instaurare un rapporto con i figli è cosa semplice; né è scontato che siano dotati di competenza culinaria. A volte, però, cucinare è necessario e la cucina può, così, diventare un ottimo terreno di incontro tra grandi e piccoli. Un po’ di coraggio, un pizzico di inventiva e una spolverata di infantile incoscienza: ecco gli ingredienti necessari per creare insieme ai nostri figli un menù tutto amore e fantasia.

di Stefano Maestri

GNOCCHETTI DI RICOTTA (Tanta ricotta!)

glI IngredIentI (per 8/10 persone):700 g ricotta, 210 g farina (più una manciata per la spianatoia), 35 g parmigiano grattugiato, 4 g sale (1/2 cucchiaino da caffè), 1 tuorlo d’uovo.

Si impastano insieme tutti gli ingredienti (noi con la planetaria con il gancio piatto, ma anche a mano va benissimo).A questo punto si porta la “palla” di

impasto che si è formata sul piano di lavoro leggermente infarinato e, prendendone un pezzetto alla volta, si formano dei “biscioni” (come li chiama la mia piccola) da cui poi si tagliano gli gnocchetti. Come tutti gli gnocchi sono cotti quando vengono a galla (1 minuto). Sono delicati, leggeri (200 calorie per 100 g!), ma molto buoni, si sciolgono in bocca grazie alla tanta ricotta e poca farina. Si sposano bene con tanti tipi di sugo, dal pomodoro ai quattro formaggi, passando pure per un ragù di pesce... ma sono buoni anche solo con burro e parmigiano. Si possono congelare.

L’ANTICA CUCINAAzimette di Kamut®

Azimette significa pane azzimo. Si tratta di un alimento puro di tradizione millenaria, che prevede come ingredienti semplice-mente farina e acqua. È ideale con salumi, frittate e verdure e può essere anche un ottimo dolce spalmato con crema di cioccolato. Indicato a chi desidera conte-nere l’assunzione di sodio e grassi. Non contiene lievito.

L’ANTICA CUCINAPizza Margherita di farro bianco senza lievito aggiunto 270 g

Una rivisitazione della pizza margherita classica, completamente senza lieviti ag-giunti, gustosa ma leggera. Scelta impor-tante nella produzione di questo prodotto è l’utilizzo del formaggio di capra.Questa reinterpretazione della pizza mar-gherita è perfetta anche per chi non desi-dera consumare derivati del latte vaccino! Con olio extravergine di oliva.

ECORPane bauletto al farro

Tutto il gusto e le proprietà di un cerea-le antico come il farro, in un prodotto pratico e versatile che si rivela spesso un utile alleato da tenere a portata di mano in dispensa. Il pane bauletto ecor può essere impiegato come sostituto del pane quando finiamo quello fresco, ma si rivela altrettanto utile per preparare degli sfiziosi stuzzichini o un ottimo toast.

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17 –INFORMARSÌ

divertente e formativa, fin da allora. Le prime vere ricette sono ovviamente gli impasti, specialmente quelli molli, come quello del pane. Da quando aveva circa un anno mia figlia ha fatto le sue prime esperienze in cucina con ingredienti e impasti, stando ancora seduta sul seggiolone. Le ricette dall’inizio alla fine, in piedi sullo sgabello, sono arrivate più avanti, a 2 anni e mezzo circa. E le famose regole? Eccole qua, sia per i piccoli chef che per gli adulti.

Regole per i piccoli:w Lontano dai coltelli! Quando si guarda un

adulto fare qualcosa con i coltelli, manine ben lontane dal piano di lavoro.w Lontano dai fornelli! Manine lontane

sempre, anche quando si guarda un adulto che cuoce.w Quasi un 2bis: non toccare i manici delle

pentole, anche a fuoco spento o lontano dal fuoco. Le pentole hanno il brutto vizio di rovesciarsi…w Lavarsi le mani prima di cominciare.w Via le dita dal naso!w Chiedere sempre il permesso di assaggiare.w Si aiuta anche a riordinare.w Ci si lava bene le mani anche dopo,

specialmente se si sono toccati ingredienti crudi (carne, pesce ecc.).

Regole per i grandi:w Stare sereni, siamo qua per divertirci.w Tenere i bambini lontani dai coltelli.w Posizionare pentole e tegami in modo

che non venga la tentazione ai bambini di afferrare i manici.w Cercare di coinvolgere il bambino

raccontando in modo giocoso tutto quello che si sta facendo. continua

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18 –INFORMARSÌ

w Rispondere a tutti i “perché?” con pazienza.w Il bambino deve poter fare qualcosa in

ogni ricetta. Se la ricetta rende proprio impossibile la sua partecipazione evitate di coinvolgerlo. Guardare e basta non è così interessante...w Fate assaggiare tutto quello che è

commestibile se ve lo chiede, e se non ve lo chiede, esortatelo, fa parte dell’esperienza.w Se il bambino vuole aiutarvi a staccare il

composto dal frullatore e/o aggiungere ingredienti ecc. staccate la spina mentre lui ci infila le manine. Le attrezzature non professionali, per quanto sofisticate e costose, in genere non hanno dispositivi di sicurezza...

w Ingredienti sani e di stagione. Piatti leggeri ed equilibrati. Da papà dobbiamo pensare anche a far mangiare bene i nostri pargoli, non solo a farli giocare.

Bene, detto questo, troverete nei box, tre semplici ricette, che possano essere cucinati insieme ai piccoli e che siano anche molto sfiziose per i loro gusti. Possono anche comporre un menu per invitare a casa amici, nonni o mamma, e far sentire loro che buon sapore hanno le cose che il piccolo chef ha aiutato a cucinare... il che renderà il novello Marchesi estremamente orgoglioso e felice di se stesso e del tempo passato con il suo papà!

NATURASÌSucco di mela

Tutta la qualità della frutta messa sotto ve-tro per darvi un succo ottimo a colazione, per la merenda dei bambini e per tutta la giornata, per dissetarvi in modo semplice e naturale. Viene prodotto usando solo mele italiane, senza l’aggiunta di zuccheri oltre a quelli naturalmente presenti nella frutta. Particolarmente limpido, può essere bevuto così com’è o diluito in acqua.

BAULE VOLANTEFrutta Spalmabile Bacche di Goji

Le bacche di goji sono i frutti di una pianta coltivata in Tibet, Cina e Mongolia, ai quali la tradizione locale attribuisce innumerevo-li poteri benefici, tanto da essere cono-sciuti come “Frutto della longevità”. Baule Volante propone questa nuova Frutta Spalmabile, dolcificata come tutti i 16 gusti della linea, con sciroppo d’agave e purea di mele.

LA GALVANINABio cranberry e melagrana

Il mirtillo rosso, nativo del Nord America e già apprezzato dagli Indiani, è un frutto ricco di vitamina C che, abbinato alle eccezionali qualità del succo di melagra-na, entrambi provenienti da coltivazioni biologiche, unite alle proprietà benefiche dell’acqua minerale Galvanina, dà vita a un’eccellente bevanda.

TORTA MORBIDA AL CIOCCOLATO E NOCCIOLE

glI IngredIentI:200 g cioccolato fondente, 100 g burro,200 g zucchero a velo, 4 uova (albumi e tuorli separati), 1 cucchiaio farina, nocciole a piacere

(una quarantina nel nostro caso).

Si sbattono i tuorli con lo zucchero a velo e si aggiunge un cucchiaio di farina setacciata. Si scioglie il cioccolato insieme al burro a bagnomaria e lo si aggiunge al composto uova/zucchero.Si montano gli albumi a neve ferma e si aggiungono (mescolando dal basso verso l’alto) al composto. Si versa nella tortiera ben imburrata ed infarinata.

papà, e le noccIole?Adesso… ecco prendile e lanciale (letteralmente) nella torta, in modo che affondino un po’… divertente eh?Si inforna a 180 gradi per 25/30 minuti. Deve gonfiare in cottura e poi sgonfiarsi quando la estraete dal forno, restando morbida dentro.

SEMBRANO COTOLETTE (ma non sono fritte!)

glI IngredIentI:Petto di pollo a filetti, uova, pangrattato, un pochino di parmigiano grattugiato, olio.

Innanzitutto mia figlia apre le uova in un largo piatto fondo e le sbatte un pochino con la

forchetta… facendo anche un discreto disastro tutto attorno, ma pazienza. Versa in un largo piatto piano del pangrattato e un pugnetto di parmigiano grattugiato e mescola bene insieme (si possono aggiungere erbe aromatiche). Prende una larga teglia da forno e la unge leggermente (proprio solo qualche goccia di olio stesa poi con la manina). Impana le fettine di petto di pollo, passandole prima nel pangrattato, poi nell’uovo e quindi di nuovo nel pangrattato, le adagia con delicatezza nella teglia, leggermente distanziate tra loro, aggiunge qualche altra goccia di olio sopra e me li passa per infornare a 180/200 gradi per 20 minuti circa (meglio girarle dopo 12 minuti).Il risultato è davvero ottimo e leggero. Ed è effettivamente una ricetta che i bambini possono fare in completa autonomia, con loro grande, grandissima soddisfazione.

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di Silvia Valentini

ARMONIAIN TAVOLA Quando dobbiamo apparecchiare la tavola, per ricevere al meglio i nostri ospiti, cerchiamo di attenerci alle regole del galateo. Qualcuno potrà pensare: minuzie, guardiamo la sostanza, non l’ap-parenza! Ma non va dimenticato che il modo in cui viene apparecchiata la tavola influenza il nostro approccio al cibo.

continua

LEILAMix di farine per pane, pizze e dolci senza glutine

I mix di farine sono le novità che Armida propone al consumatore attento a un’a-limentazione sana e gustosa; elaborati per ottenere dolci, pane e pizza in grado di soddisfare pienamente il gourmet più esigente. Sono biologici, senza glutine, privi di ingredienti allergizzanti e coniuga-no le esigenze di benessere e di gusto del consumatore moderno.

PROMETEO®

Le Farrette: tagliatelle di farro

Dalla “Linea integrale” Prometeo®, le tagliatelle 100% farro. Prodotte esclu-sivamente con le nostre varietà di farro dicocco (Triticum dicoccum) macinato a pietra naturale, lavorate a sfoglia ed essiccate a bassa temperatura, le Farrette conservano inalterati il sapore, la qualità e le caratteristiche del cereale. Trovi tante ricette, curiosità e consigli utili sul farro sul nostro blog www.ricettefarro.it.

BIOVITACouscous di Mais&Riso

Ottenuto da una miscela di farine bio-logiche accuratamente selezionate e a basso contenuto di grassi, il couscous di Mais&Riso a marchio Biovita è un prodotto di qualità, adatto a chi cerca una soluzione per la preparazione di un pasto veloce sen-za rinunciare a un’alimentazione equilibra-ta. Con verdure di stagione, carne o pesce si può trasformare in un pasto completo.

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20 –INFORMARSÌ

BARBABIETOLE ALLA FRANCESELe barbabietole alla francese si cucinano pelando le barbabietole lessate, tagliandole a fette e mettendole sul piatto di portata. A queste vanno aggiunti aceto, olio, senape messi in un pentolino, stemperati insieme e versati sulla barbabietola.

IngredIentI (per 4 persone)Barbabietole 600 g, aceto 1 cucchiaio e mezzo, olio 30 g, senape 1 cucchiaio, sale, pepe

Pelare le barbabietole già lessate, tagliaterle a fettine più sottili possibili e sistematerle su di un piatto di portata. In un pentolino versare l’aceto, l’olio, del sale e poco pepe e stemperare il cucchiaio di senape. Porlo sul fuoco e portare

Dove metto il tovagliolo? Lo inserisco nel bicchiere? Oppure gli do la forma di un fiore e lo metto al centro del piatto? O sta meglio al suo fianco, morbidamente adagiato sulla tovaglia? Sarà più elegante una tavola tutta bianca, tutta colorata o magari con qualche raffinato accostamento di tinte? Si potrebbe pensare che non conta come si apparecchia la tavola, ma come e cosa si mangia. È senz’altro vero: fondamentale resta quello che mangiamo, la quantità e la qualità del cibo che compriamo e prepariamo e che ci aiuta a mantenerci in buona salute e a preservare la nostra forma fisica. Ma sembra che a seconda di come viene apparecchiata la tavola cambi il nostro modo di mangiare.

Dimensione dei piattiMangiare in piatti grandi porta, per esempio, a esagerare la quantità di cibo: le piccole porzioni consigliate per un’alimentazione equilibrata sembrano perdersi in mastodontici piatti dalle forme insolite. E quindi, via, aggiungiamo, finché la porzione diventa esagerata, senza che ce ne rendiamo conto. L’importante è che quel piatto così grande ci sembri meno vuoto!

Colore dei piattiLe dimensioni del piatto non sono l’unico fattore che incide sulla quantità di cibo che ingeriamo: da uno studio effettuato da un team di ricercatori della Cornell University di New York pare, infatti, che anche il contrasto tra il colore del piatto e quello della pietanza influenzi i nostri comportamenti alimentari. Non si tratterebbe solo di un cavillo estetico: variando il colore del contenitore e quello del suo contenuto si riuscirebbe, infatti, a tenere maggiormente sotto controllo la quantità, evitando porzioni smisurate. Al contrario, se il colore del piatto e quello del cibo coincidono, si tenderà a servirsi di più, perché diventerà più difficile rendersi conto di aver esagerato. I ricercatori hanno sottoposto a un test diversi gruppi di volontari: posti davanti a un buffet di pasta alla panna e pasta al sugo di pomodoro, avevano a disposizione piatti bianchi e piatti rossi e dovevano servirsi da soli. Dall’analisi del loro comportamento è emerso che quando il colore del cibo

coincideva con quello del piatto le porzioni crescevano a dismisura, mentre tendevano a essere più sobrie quando piatto e pietanza avevano colori diversi. Secondo lo studio, il segreto starebbe proprio nel contrasto cromatico che è in grado di condizionare la percezione psicologica del cibo, inducendo a mangiare addirittura fino al 20% in meno. Va da sé che questo stratagemma, da solo, non basta a condurci verso un’alimentazione equilibrata, che deve partire dalla nostra volontà. Si tratta tutt’al più di un “trucchetto”, la cui applicazione può rivelarsi utile per tutte le mamme che sudano sette camicie per far mangiare ai loro figli microscopiche porzioni di verdure: facendo coincidere il colore della verdura con quello del piatto, forse riusciranno a far mangiare qualche spinacio o qualche foglia di lattuga in più. Un piccolo trucco a fin di bene!

Mangiare consapevolmenteColori a parte, è sicuramente vero che mangiare in maniera consapevole aiuta a tenere sotto controllo la quantità (oltre alla qualità) del cibo con cui ci nutriamo. Tale consapevolezza passa anche attraverso una maggiore attenzione per l’atto del mangiare, troppo spesso trascurato: presi da molte occupazioni e sottoposti a mille stimoli diversi, sempre più di rado dedichiamo al nutrimento il giusto tempo, finendo col mangiare di fretta, facendo altre cose, senza nemmeno guardare ciò che abbiamo nel piatto.

ANTICO PODERE BERNARDIYogurt: avena-noci e prugna-crusca

La gamma di yogurt Antico podere Ber-nardi si amplia con due nuovi gusti, yogurt avena-noci 2 x 125 g e yogurt prugna-crusca 2 x 125 g. Sono stati creati con un gusto unico, sono arricchiti con il fermento probiotico bifidobacterium e dolcificati esclusivamente con succo d’uva concen-trato.

NATURA NUOVAYo Frutta

Yo Frutta è uno snack 100% frutta frullata: conserva inalterati i valori nutritivi, l’ener-gia, la freschezza e il sapore della frutta appena raccolta. Una merenda priva di zuccheri aggiunti, ottenuta dalla lavorazio-ne di frutta selezionata, coltivata in base ai principi dell’agricoltura biologica. Disponibi-le in comode vaschette, Yo Frutta contiene soltanto la polpa della frutta.

BERCHTESGADENER LANDBio-Yogurt degli gnomi lampone e vaniglia

Il Bio-Yogurt degli gnomi di Berchtesgade-ner Land è uno yogurt cremoso prodotto da latte di mucca delle Alpi con la frutta in purea e non a pezzettoni, in modo da ottenere una consistenza compatta e omogenea, ideale per i bambini. Anche la quantità (100 g per vasetto) è stata pen-sata come ideale porzione per la merenda dei piccoli.

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21 –INFORMARSÌ

Soffermarsi sull’atto del mangiare, invece, aiuta a recuperare il rispetto per gli alimenti che, talvolta, rischiamo di perdere, ritrovando così il significato del pasto come momento di condivisione e modo per prendersi cura di sé e degli altri. Soprattutto quando si mangia da soli si tende a svilire questo momento fondamentale. Perché dovrei preparare una bella tavola se non ho ospiti? E allora si finisce col mangiare senza nemmeno apparecchiare la tavola, direttamente dalla pentola o dal cartone della pizza, magari davanti al televisore o al computer. Eppure, basterebbe seguire qualche semplice regola per recuperare il piacere di un cibo cucinato con amore e passione e assaporato con partecipazione emotiva e con la consapevolezza del pasto come momento di rispetto verso se stessi e verso il cibo. Quindi, dedichiamo a pranzi e cene il giusto

tempo: anche se lo stile di vita odierno ci ha abituati a ritmi frenetici, mangiare richiede un momento riservato non solo alla preparazione, ma anche al consumo dei cibi. Se abbiamo a disposizione poco tempo durante la settimana, non significa che dobbiamo mangiare in fretta e male. Fondamentale è l’organizzazione: possiamo, per esempio, preparare le pietanze nel weekend, così da doverle solo scaldare prima dei pasti. Possiamo usare il tempo che resta per preparare una bella tavola: non si tratta solo di gratificazione estetica, ma sarà un pretesto per mangiare con più piacere. Quindi, largo a un bel centrotavola, a una bella tovaglia, a piatti e bicchieri accuratamente disposti. Fondamentale è prestare attenzione anche al modo di mangiare. Non abbuffiamoci: anche se siamo affamati, è bene accostarsi al cibo con calma. Potrebbe essere utile contare fino a trenta prima di servirsi, un tempo utile per prendere consapevolezza del cibo che stiamo per consumare.

Prendersi cura di séUna buona disposizione del piatto migliora l’umore: chi ha detto che i piatti salutari sono tristi? Frutta e verdura offrono la possibilità di creare piacevoli accostamenti di colore, ma ci possiamo anche sbizzarrire con le forme: da una carota, da un ravanello o da un cetriolo possono nascere splendide forme, basta solo usare un po’ di immaginazione ed esercitare la propria manualità. Per limitare il senso di fame, ed evitare così di mangiare oltre le effettive necessità del nostro organismo, iniziamo il pasto con un’insalata mista: contiene poche calorie ed è molto saziante. Ogni pietanza deve essere mangiata con calma, masticando lentamente: in questo modo possiamo gustare appieno i sapori dei cibi e migliorare la digestione. Il cibo è il modo migliore per prendersi cura di noi e delle persone che ci sono care. Questa cura passa attraverso la scelta accurata degli ingredienti, la passione usata per la loro elaborazione e l’amore messo nella preparazione di una tavola che parla del rispetto verso il cibo di chi l’ha apparecchiata.

il tutto ad ebollizione senza mai smettere di mescolare. Versare la salsina sopra le barba-bietole, lasciare insaporire il tutto per qualche minuto e servire.

LE 10 REGOLE PER VOLERSI BENE A TAVOLA1. Non mangiare in piatti grandi.2. Variare il colore del contenitore da quello

del suo contenuto.3. Soffermarsi sull’atto del mangiare.4. Dedicare a pranzi e cene il giusto tempo.5. Preparare una bella tavola.6. Accostarsi al cibo con calma.7. Creare piacevoli accostamenti di colore.8. Iniziare il pasto con un’insalata mista.9. Masticare lentamente.10. Scegliere accuratamente gli ingredienti

del menù.

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22 –INFORMARSÌ

A plasmare le nostre convinzioni alimentari e persino nutrizionali sono le nostre rappresentazioni complessive del mondo. Dove, con il termine “nutrizione”, si intende “l’insieme dei processi fisiologici mediante i quali gli esseri viventi assumono dall’esterno gli alimenti e li trasformano, per poi utilizzarli nell’accrescimento del loro corpo e come fonte energetica nello svolgimento delle diverse attività funzionali”. Vediamo, allora, di riunire le variegate possibili rappresentazioni alimentari in due opposti settori che rispecchiano il dualismo ipotetico gnoseologico.

Il mondo è ciò che percepiamoSoffermarsi a riflettere su di esso non ha senso. Mangiamo perché è necessario, se potessimo, ne faremmo a meno. Per soddisfare questa rappresentazione del mondo la nostra società ha elaborato le grandi organizzazioni distributive, quelle dei pasti veloci, delle mense scolastiche e aziendali, dei cestini da viaggio o dei vassoi per treno e aereo, delle macchine nutrici, dei supermercati.

Per la grande distribuzione, il cibo in sé è insignificante, ciò che conta è soddisfare le necessità quantitative. Per saturare la percezione basterà un’etichetta molto colorata su contenitori di sostanze indefinibili, ma altrettanto colorate e aromatizzate. L’immagine assume una funzione fondamentale: un succoso grappolo di ciliegie o un dinamico pesce che guizza nel mare si impongono alla vista sull’involucro.

Il mondo è ideaLa percezione di esso è superflua: quindi mangiamo per soddisfare una simbologia ideale, per affermare la nostra idea del mondo. L’organizzazione sociale ne fa derivare la grande cucina internazionale: il cibo come segno di casta, ricchezza, prestigio, avventura nell’olimpo dei grandi. Ciò che conta è la ritualità d’avvicinamento al cibo, in sé superfluo, che lo nobilita e che lo rende adeguato a un “palato” che non può aver mai fame. L’industria, naturalmente, per un uso anche casalingo, ha elaborato una miriade

DIETA E ALIMENTAZIONE:IN BASE A COSA SCEGLIAMO?Quando mangiamo, difficilmente pensiamo di appagare qualcosa di diverso dalla fame. Almeno fino a quando, per un motivo qualsiasi, decidiamo di cambiare dieta. Porre maggiore attenzione a ciò che mettiamo in tavola, ci porta a scoprire che ci sono cibi facili e cibi difficili, e che il nostro istinto di sopravvivenza è, in realtà, connesso anche con altri valori: psicologici, sociali, morali. Il problema, allora, non è più cosa mangiare nell’ambito di una corretta alimentazione, ma qual è la nostra visione del mondo, la nostra cosiddetta realtà.

di Filippo Zaccariawww.labiolca.it

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sui nostri scaffali

23 –INFORMARSÌ

d’oggetti che rendono l’idea di prestigio, recuperati da culture etniche come: cuscussiere, padelle cinesi, interi servizi per la fondue valdostana, per il the, per il pesce e altro. Il tutto, ovviamente, indotto da mode che rendono questi oggetti alienati dalle culture originali e omologati per un consumo internazionale che ne giustifichi la produzione. Ognuno di noi combina in vario modo questa dualità estrema, motivando modelli di comportamento e, quindi, sistemi alimentari di vario genere. Facciamo alcuni esempi. Quando l’alimentazione non si rifà a modelli coscienti. ma aderisce all’espressione “mangio normale, come mangiano tutti” si tende a seguire le mode alimentari indotte dall’industria, dal prestigio delle classi emergenti, dalla credulità del “sentito dire”, dalla superstizione. Quando, invece, l’alimentazione è intesa come “dieta utile a uno scopo” viene finalizzata a un obiettivo. Ecco, quindi, la dieta per dimagrire, quella per guarire, quella per vivere a lungo, e così via. Vi è, poi, il caso in

cui l’alimentazione viene intesa “secondo modelli nutrizionali” o “rappresentazioni del corpo umano”: a una visione del corpo inteso come macchina, molto positivistica, corrisponderà, allora, un’alimentazione basata sul calcolo delle calorie, mentre a un modo di intendere il corpo come un involucro, un contenitore, una grande provetta sede di reazioni chimiche, corrisponderà un’alimentazione basata sulla varietà di sostanze da introdurre o togliere, o diluire. Se il corpo è inteso come animale, (l’animale selvatico non soffre di malattie) si opterà per un’alimentazione naturista, vegetariano crudista, più o meno attenta alla teoria termica, per aderire, invece a un tipo di alimentazione “mistica”, monastica, yogica, macrobiotica o vegetariana quando si veda il corpo come contenitore di anima e psiche. Alla base di una visione del corpo intesa come fisicità di un vivente, essere psichico e umano, si avrà un’alimentazione cosciente, attenta sì al mondo percepito, ma convinta che solo le rappresentazioni umane sono in grado di darne il giusto significato. continua

ANDECHSERLatte intero e magro di capra

L’ottimo latte intero e magro di capra di Andechser è disponibile anche nella versione parzialmente scremata, con solo l’1,5% di grassi. Un latte dal gusto delicato, proposto nel pratico brick in Tetra Pak con tappo richiudibile. Ora la linea di latti da un litro a lunga conservazione di Andechser è completa, con le 4 referenze: mucca/capra-intero/parzialmente scremato.

ECORFette biscottate di farro

Le fette biscottate di farro ecor sono pro-dotte secondo un’antica ricetta tedesca del 1800. Gli ingredienti semplici e la lavorazione più lenta rispetto all’abituale processo industriale permettono di otte-nere una fetta leggera, dorata e croccante. La variante al farro con olio extravergine di oliva ha un gusto unico, ideale per accompagnare la colazione o un’ottima merenda.

ECOR Latte “più a lungo”

Il latte “più a lungo” Ecor proviene dagli al-levamenti del Consorzio Natura e Alimenta di Osasco, in provincia di Torino. È un latte pastorizzato che viene sottoposto ad un trattamento termico leggermente più elevato di quello del latte fresco, garan-tendo così una durata per 11 giorni. Viene confezionato in pratiche bottiglie in pet riciclabile da un litro.

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24 –INFORMARSÌ

Il cibo vicino a noiSe la nostra alimentazione quotidiana si rifà, come sarebbe auspicabile, alla tradizione mediterranea, possiamo utilizzare il cibo che è prodotto vicino a noi, con qualche eccezione. I cereali sono da sempre la base alimentare dei popoli che hanno sviluppato le principali civiltà: miglio, riso, orzo, frumento, segale, avena, mais. Oggi li abbiamo tutti a disposizione contemporaneamente e possiamo utilizzarli, variandoli, per sfruttare le loro caratteristiche nutrizionali (dovrebbero coprire il 50% della dieta quotidiana). Le verdure (25%), sottoposte a una cottura rapida e non distruttiva, che riduca la fibra e l’acqua, ci permette di aggiungere i necessari micro nutrienti alla nostra dieta, migliorando e variando il sapore dei cereali: liliacee (cipolle, aglio, asparagi, porri, ecc.), asteracee (lattughe, cicorie, carciofi, radicchi, topinambur, ecc.), apiacee (prezzemolo, carote, sedano, finocchi, ecc), cucurbitacee (zucchini, cetrioli, zucche, meloni, angurie, ecc), brassicacee (cavolo navone, broccolo, fiore, cappuccio, verza, rucola, ravanello, rapa, senape, ecc.). Ovviamente non è possibile elencare tutti vegetali a disposizione, tutti ottimi a eccezione di una famiglia vegetale un tempo considerata per le sue proprietà medicinali, ma non alimentari, le solanaceae (patate, melanzane, pomodori, peperoni, tabacco, nux vomica, dulcamara, belladonna, ecc.) di cui andrebbe limitato l’uso.

Altra famiglia vegetale da limitare è quella delle chenopodiacee (spinaci, biete, barbabietole) perché potenzialmente troppo ricca di nitrati. Cibi di origine vegetale ad alto contenuto proteico (10%) sono le papillonacee (piselli, fagiolini, fave, ceci, lenticchie, fagioli, arachidi, ecc.), la frutta secca (mandorle, pinoli, noci, nocciole, ecc.), i semi oleosi (girasole, sesamo, ecc.) e la soia (il fagiolo di soia gialla contiene una percentuale enorme di proteine (40%) e grassi (18%), per cui dev’essere lavorato e sgrassato). Le proteine di origine animale, invece, si trovano in abbondanza nei latticini (lo yogurt e la ricotta, i più sobri). Un uso moderato e non quotidiano, a causa dell’elevato contenuto di grassi, andrebbe fatto delle numerose varietà di formaggi, che vanno dalla caciotta al grana escludendo quelli non biologici, in quanto accumulano con facilità gli inquinanti. Tra i cibi da consumare crudi (10%) troviamo diverse varietà di verdure (foglie verdi: lattuga, radicchi, cicoria, rucola, valerianella, cappuccio, ecc) e la frutta, meglio se locale e di stagione, (mele, ciliegie, ribes, mirtilli, fragole, ecc.). Da usare con parsimonia i condimenti (5%), anche se ne va riconosciuta l’importanza per esaltare i sapori e aumentare, se necessario, le difese dell’organismo (sale marino integrale, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, origano, curcuma, salsa di soia, sesamo salato, etc.).

UN CIBO PER OGNI STAGIONE DELLA VITANon dobbiamo mai dimenticare che la componente ponderale principale del nostro cibo sono i fluidi in esso contenuti o aggiunti. Un bambino allo svezzamento assumerà, ad esempio, almeno un litro di latte o acqua, oltre alla componente solida. Sulla base di questo criterio, possiamo modificare le percentuali di cibo adeguandolo alle necessità delle diverse stagioni della vita.

SVEZZAMENTO: ACQUA (90%)

ADULTO ATTIVO: ACQUA (70%)

ADULTO SEDENTARIO: ACQUA (80%)

ANZIANO ATTIVO: ACQUA (90%)

60% cerealItostatI,

macInatI, e cottI

50% cerealI 35%

cerealI 35% cerealI

20% zuppe

25% zuppe

25% verdure

cotte

20% verdure

cotte

15% verdure

cotte

30% legumI

lessatI, tostatI,

macInatI e cottI

10% fruttafresca

10% proteIcI

10% proteIcI

10% proteIcI

10% ortofrutta

10%ortofrutta

10%ortofrutta

5% 5% 5%condImentI condImentI condImentI

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sui nostri scaffali

25 –INFORMARSÌ

TROPPO MAGRA O TROPPO GRASSAIL DISAGIO EMOTIVO NEL RAPPORTO CON IL CIBOEccessiva magrezza e obesità rappresentano due opposte situazioni sul piano fisico, manifestazione di un disagio più profondo. Scoprirne le cause non è sempre semplice e richiede un’indagine accurata delle dinamiche intime della persona. Di base vi è un alterato rapporto con il cibo e con il suo corretto utilizzo. Sul tema abbiamo intervistato Roberto Innocenzi nutrizionista, naturopata e conduttore di classi di bioenergetica. di Marzia Sandri

continua

LA MANDORLEBevanda di mandorle solubile

La Mandorle propone la classica bevanda di mandorle. Si prepara solo con acqua e si consuma fredda o calda, a piacere. Senza latte vaccino, un’alternativa istanta-nea ricca di mandorle e fonte di nutrimenti indispensabili: proteine, calcio, magnesio e ferro. Naturalmente priva di lattosio, glutine e colesterolo.

BIONOVAKefir e Yogurt

I fermenti BioNova sono colture in polvere di fermenti lattici selezionati, che permet-tono di produrre buonissimo yogurt e kefir a casa, in modo semplice e sicuro. Con ogni pratica bustina potrete produrre un litro di ottimi prodotti! È possibile ripetere l’operazione più volte, ottenendo così tanti litri da ogni bustina!

LA FINESTRA SUL CIELOGomasio alle alghe

La Finestra sul Cielo propone il Gomasio alle alghe (in Giappone gomasio significa sesamo con sale), un saporito condimento della tradizione orientale da usare diretta-mente sulle vivande, preparato con semi di sesamo leggermente tostati e macinati insieme al sale con l’aggiunta di alghe kombu e nori.

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sui nostri scaffali

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INSALATA DI MELE E FINOCCHI CON OLIO AL LIMONE Un’insalata aromatica e digestiva.

IngredIentI 1 finocchio affettato finemente, 1 mela verde a fettine sottili, 1 tazza di rucola, scorza di limo-ne grattugiata, 1 peperoncino rosso a pezzetti-ni, olio al limone (vedi ricetta), sale e pepe.

Per l’olio al limone: 1 tazza olio extravergi-ne d’oliva, 1 tazza succo di limone, 1 spicchio d’aglio diviso a metà, sale, scorza di limone grattugiata.

Mescolare con delicatezza gli ingredienti dell’insalata. Preparare l’olio al limone agitan-do con cura tutti gli ingredienti relativi, poi versare sull’insalata e condire.

Diana ha 23 anni e lunghi capelli biondi. È una bella ragazza, anche se, a fronte del suo metro e 70 di altezza, pesa solo 48 chili. Genitori e amici le dicono in continuazione che è troppo magra e che dovrebbe mangiare di più, ma il suo corpo non ne vuole sapere. Vanessa di anni ne ha 21 e un peso che le opprime il corpo e il cuore. È alta 160 cm e pesa 75 chili. Fin dall’adolescenza è in lotta con se stessa e con il cibo, che è a un tempo un magnete irresistibile e oggetto di un odio profondo. Diana e Vanessa sono gli emblemi di due situazioni opposte sul piano fisico, ma che, a un livello più profondo, presentano aspetti che le uniscono e che fanno dell’estrema magrezza e del peso eccessivo la manifestazione di un disagio comune.A indicarci le coordinate per comprendere ciò che le due ragazze vivono è Roberto Innocenzi, nutrizionista, naturopata e conduttore di classi di bioenergetica, che ci propone una visione olistica e non solo fisiologica del problema.

Su quale piano vanno ricercate le cause di queste due opposte condizioni?Non è facile stabilire a priori le cause che stanno alla base di queste manifestazioni: per comprendere cosa si cela sotto alla mera manifestazione fisica è necessario indagare più a fondo sulle dinamiche nell’intimo della persona. E non è impresa semplice, in quanto l’animo umano è estremamente complesso e il disagio che sta alla radice è del tutto soggettivo. Di base vi è un alterato rapporto con il cibo, un’inconsapevolezza di fondo sul suo corretto utilizzo e sul

riconoscimento del reale bisogno di mangiare.Spesso le persone che manifestano anomalie di peso non percepiscono la sensazione di fame a causa di incapacità nel distinguere tra bisogno di mangiare e bisogno di sedare. In altre parole, si mangia in preda a stati di ansia non ben identificati, scambiandoli per fame. Non a caso è nello stomaco e nell’intestino che si avverte la fame ed è negli stessi che avvertiamo le varie emozioni.

Che tipo di influenza esercitano le emozioni nel rapporto con il cibo?Il piano emozionale gioca un ruolo fondamentale. A questo livello si possono instaurare blocchi che incidono pesantemente sul buon funzionamento dei processi metabolici. Emozioni non pienamente accettate, così come la paura di essere se stessi e il non voler accogliere il proprio vissuto personale, alterano l’armonia dell’organismo e tutti i suoi processi, compresi quelli legati a una corretta assunzione degli alimenti. Spesso si usa il cibo per mascherare stati d’animo che andrebbero, invece, smascherati, riconoscendo e dando dignità all’emozione. In questo disagio emozionale si esprime una mancanza di armonia con il proprio vissuto non ancora ben elaborata e integrata. Spesso, per far fronte alle insicurezze che albergano nelle nostre profondità, ci rivestiamo di grasso o, viceversa, estendiamo alla dieta il nostro prepotente bisogno di controllo sui bisogni, con la conseguente impossibilità di un nutrimento adeguato.

BAULE VOLANTEFette biscottate all’avena Linea benessere

Si arricchisce la Linea benessere Baule Volante: ecco le nuove fette biscottate all’avena prodotte con farina, fiocchi e crusca di avena, senza l’impiego di grassi o zuccheri. Come le fette biscottate multicereali, sono confezionate in astuccio di cartoncino certificato FSC, che contiene 6 comode mono-porzioni da 3 fette ciascuna.

BAULE VOLANTEAzzimo di Farro integrale Linea benessere

Sono sottili sfoglie, tonde e croccanti, pro-dotte esclusivamente con farina integrale di farro e acqua, così come propone la millena-ria tradizione del pane azzimo. L’azzimo di farro integrale Baule Volante si può gustare sia con pietanze dolci che salate, ed è ideale a tavola al posto del pane per chi desidera un prodotto senza lievito, povero in sodio e ad alto contenuto di fibre.

NATURASÌFette biscottate di frumento

Già il nome aiuta a capire come vengono prodotte le fette “biscottate”: vengono “cotte due volte”. L’impasto di farina, lievito, acqua e sale viene fatto lievitare e cotto in stampi rettangolari. Una volta cotti, i pani vengono tolti dagli stampi fatti riposare per 24 ore e tagliati in “fette”. Si passano poi le fette in un altro forno dove vengono bis-cottate, diventando fragranti e pronte per essere spalmate.

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Si può dire che le due problematiche sono solo apparentemente diverse, ma hanno una base comune?Se ci riferiamo alla componente psico-emozionale possiamo sempre rinvenire un disagio condiviso. Ci sono persone che si abbuffano perché non sanno sopportare la felicità, altre che ricorrono al cibo per non vivere la tristezza, altre, ancora, per evitare di esprimere la rabbia. Sul fronte opposto, si può arrivare a sopprimere la sensazione della fame perché si vive in uno stato di grande paura che si riesce a sedare solo con l’assenza di cibo o c’è un’estrema necessità di tener tutto sotto controllo, compresi i processi fisiologici. In genere, ci si rapporta con il cibo allo stesso modo con cui si affronta il resto della vita. Di fondo, in entrambe le situazioni, vi è una radicata incapacità di riconoscere ed esprimere correttamente le emozioni, che si riflette sull’incapacità di entrare in armonia con il cibo.

Alla base di questi squilibri ci sono anche insane abitudini e pregiudizi alimentari?Sul piano fisico possiamo individuare una diffusa ignoranza sulla complessità dei processi metabolici, dei loro effetti sul nostro organismo e su ciò che il cibo determina in noi. In genere, si ragiona esclusivamente in termini di calorie e si trascura di considerare la complessità della nutrizione così che si finisce con l’introdurre nella dieta cibi poveri delle necessarie sostanze o con l’eliminare del tutto alimenti necessari, perché ritenuti troppo carichi dal punto di vista calorico. Inoltre, vi è una diffusa incapacità di vedere il binomio cibo-individuo in senso olistico, il che porta a scelte sbagliate, che ci illudono di poter trascurare i grandi equilibri ormonali

del corpo che andrebbero, invece, rispettati. Questo può portare a blocchi nei processi fisiologici che inducono una sorta di deragliamento metabolico.

Come affrontare questa situazione?È necessario cominciare a vedere ciò di cui ci alimentiamo nell’ambito di un processo più ampio, che non implica solo l’attenzione alle calorie introdotte, ma anche a instaurare una sintonia con la nostra parte più profonda, il nostro sé e ciò che ci circonda – l’universo e la natura – per non perdere di vista il ciclo biologico cui apparteniamo. L’atto del nutrirsi va inserito in una visione più ampia. Ciò implica un ascolto maggiore del nostro corpo, evitando di delegare alla funzione meramente mentale le nostre scelte. Per aumentare la consapevolezza e la comprensione del proprio rapporto con il cibo va approfondito il rapporto con se stessi. Inoltre, va sviluppato il senso del gusto, mangiando e masticando lentamente, per ritrovare il piacere del cibo, quando manca, e per migliorare il segnale di sazietà quando si fatica a percepirlo. Soprattutto vanno evitati comportamenti che il corpo recepisce come violenti – abbuffate o digiuni forzati – per aderire a modelli esasperati e va ripristinato un corretto equilibrio tra l’energia che si introduce e quella che si disperde, armonizzando l’atto del nutrirsi con attività che ci portino a muoverci di più rimettendoci al contempo in contatto con la natura: attività fisica, passeggiate all’aria aperta, gite in bicicletta che diventino spazi di attenzione verso se stessi, per ricostruire un rapporto armonioso con l’universo e l’ambiente e rimettere la nostra parte più profonda in sintonia con il sistema cui apparteniamo.

w Considerare il cibo non solo in funzione della quantità calorica.

w Sentire di che cosa necessita il corpo, e non gola e testa. Se siamo sazi, non forzare.

w Optare per attività che facilitino la consa-pevolezza di sé: bioenergetica, meditazione, yoga, ipnosi, tai chi ecc.

w Masticare lentamente per assaporare il cibo e concedere al sistema ormonale la possi-

bilità di inviare correttamente il segnale di sazietà.

w Non aderire a modelli fisici esasperati, fonti di violenza per il corpo.

w Restituire all’universo quella quota di energia che non disperdiamo più con lavori fisicamente pesanti, praticando attività fisica regolare, aerobica.

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28 –INFORMARSÌ

Chi ha detto che per preparare un pasto in pochi minuti, tenendo d’occhio la salute, si deve rinunciare al gusto e a piatti saporiti e ricchi? In verità, basta solo un po’ di organizzazione, attingere all’esperienza di chi ne sa più di noi, tener presente qualche piccolo trucco e il gioco è fatto. Vediamo insieme come fare per predisporre al meglio l’ambiente di lavoro e realizzare alcune semplici, ma gustose ricette all’insegna della cucina naturale e del nostro benessere.

CUCINA VELOCE E PRATICA

di Sara Cargnello

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sui nostri scaffali

29 –INFORMARSÌ

Organizzarsi in cucinaPer lavorare al meglio in cucina e, quindi, per ottenere i migliori risultati, è importante saper organizzare l’ambiente e i passaggi di lavoro, oltre a curare altri aspetti solo apparentemente secondari che coinvolgono la stimolazione di tutti i nostri cinque sensi.Per lavorare con creatività dovremmo avere a disposizione un ambiente che appaghi la vista, attraverso una cura della pulizia e dell’ordine, ma anche grazie ai colori dei cibi che sceglieremo.Consigliamo di ordinare e pulire sempre la cucina prima di iniziare a lavorarci, perché un ambiente pulito e ordinato regala armonia e ispira la creatività.Aiuta certamente anche lo stimolo dell’olfatto, grazie ai profumi delle spezie e delle verdure, così come il nostro gusto, se stimolato nel modo giusto: consigliamo di non iniziare mai a preparare del cibo a stomaco vuoto, perché l’appetito acuisce i nostri sensi.Anche l’orecchio vuole la sua parte: la musica può diventare un ottimo strumento di creatività, se opportunamente scelta e abbinata al nostro umore culinario. Limitate le opzioni. Le ricette migliori sono quelle che non richiedono un uso esagerato di ingredienti. La semplicità è la chiave giusta. Siate organizzati: ogni cosa ha un luogo e un ordine e l’organizzazione aiuta a elaborare ricette con pochi ingredienti, ricavandone il massimo.

Per realizzare al meglio una ricettaLeggete sempre attentamente tutte le fasi della ricetta e verificate che non vi siano passaggi che richiedono preparazioni da fare anticipatamente, come la marinatura o la reidratazione di alcuni semi. Organizzate quindi per tempo questi step propedeutici alla realizzazione del piatto.Scrivete la lista della spesa, spuntando ciò che già avete in casa. Provvedete quindi ad acquistare gli ingredienti mancanti.Riordinate la cucina, lavando frutta e verdura prima di iniziare, e preparando tutti gli ingredienti sul tavolo.Tenete sempre a disposizione un panno umido e un bidone della spazzatura (o il secchio del compost) a lato del vostro tagliere. Cercate di mantenere sempre la cucina pulita e ordinata man mano che procedete con la ricetta: lavate subito gli utensili, o quantomeno abbiate cura di immergerli in acqua appena utilizzati per evitare che si incrostino, facilitando quindi il lavaggio successivo.Lavate subito il frullatore o la centrifuga, perché i residui di vegetali una volta essiccati macchiano indelebilmente gli utensili e diventano difficili da staccare.Abituatevi anche a pulire spesso il tavolo con un panno umido, e quando versate l’olio, date sempre una passata con un panno umido alla bottiglia, per evitare che si unga eccessivamente.

POLPETTE DI CECI E CANNELLINIUn secondo piatto veloce e leggero, a meno che non si voglia esagerare in golosità: in questo caso le polpettine potranno essere fritte in abbondante olio extravergine d’oliva.

realIzzazIone: 10 mInutI IngredIentI:1 vasetto ceci lessati, 1 vasetto fagioli cannellini lessati, 2 cucchiai lievito alimentare in scaglie, 1 mazzetto prezzemolo fresco, 1 spicchio d’aglio, pangrattato, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

Frullare i legumi ben scolati con il lievito, il prezzemolo, lo spicchio d’aglio, due cucchiai di pangrattato, sale e pepe.Preparare delle polpettine con l’impasto, ripas-

sarle nel pangrattato e farle dorare in padella con qualche cucchiaio di olio per la versione “light”, oppure friggerle in abbondante olio e poi farle asciugare qualche minuto su carta assorbente.

continua

BJOBJLinea Bimbo: shampoo

Il bagno shampoo della linea Bimbo bjobj ha una formula particolarmente delicata, lenitiva e addolcente, specifica per la pelle del neonato e del bambino, indicata per il bagnetto e per detergere i capelli. Contie-ne olio di riso, estratti di malva e altea, olio essenziale di lavanda, vitamine A ed E.Certificato Eco Bio Cosmesi e Stop ai test su animali, sottoposto a nickel Test e der-matologicamente testato. Flacone in pet riciclato con pratico dispenser dosatore.

LAVERAAnti imperfezioni 2in1 con menta e zinco

Per la pelle con impurità:1° step: contrasta le imperfezioni rapida-mente e in modo mirato, grazie alla sfera roll-on.2° step: il correttore maschera efficace-mente le impurità e le imperfezioni. Applicare sui punti interessati con l’aiuto dell’applicatore e picchiettare lievemente.

LAVERACrema rosa selvatica idratante 24h con rosa selvatica e noce di macadamia

Ideale per pelle secca, assicura profonda idratazione e offre un trattamento inten-sivo grazie agli estratti di rosa selvatica e olio di macadamia. Fluido vegetale da rosa selvatica bio: dona idratazione e favorisce la naturale rigenerazione cellulare. Olio di noce di macadamia bio: rende liscia la pelle ed ha un’azione emolliente.

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sui nostri scaffali

30 –INFORMARSÌ

Pianificare il lavoroDisponete tutte le spezie di fronte a voi e gli olii necessari dietro le spezie. Tenete il tagliere al centro del tavolo, un panno umido sotto il tagliere per mantenerlo fermo e preparate altri due panni umidi al vostro fianco. Non dimenticate una ciotola con acqua a portata di mano per immergervi forchette, coltelli e cucchiai dopo l’utilizzo. Fondamentalmente è bene tenere tutto in zona per facilitare il lavoro. Prima di iniziare a “montare” il piatto, preparate tutti i vegetali: lavateli, tagliateli e preparateli come indicato nella ricetta, metteteli in ciotole separate e a disposizione nella zona di lavoro. Se dovete preparare della frutta potete immergerla in acqua fredda o strofinarla una volta tagliata con succo di limone per evitarne l’ossidazione e l’annerimento.

Anche l’occhio vuole la sua parteGuarnite con arte ogni piatto perché noi mangiamo prima di tutto con gli occhi. Quando si pensa alle decorazioni in cucina, solitamente si immagina qualche ciuffo di prezzemolo, ma la decorazione è importante e dovrebbe essere commestibile come il resto del piatto.Provate a utilizzare per esempio della julienne di cipollotto, da rinvenire per qualche minuto in acqua ghiacciata per farlo arricciare; provate anche della julienne di carote o peperoni.Si possono usare anche strisce di alga nori, oppure erbe aromatiche come rosmarino, basilico, finocchio o timo.

Anche le salse sono ideali per guarnire: siate creativi nell’inventare le forme che più vi piacciono.

Mettiamoci al lavoroUn’ottima tecnica per avere una scorta di legumi e di cereali che velocizzeranno enormemente le preparazioni in cucina è la cottura angelica. È un sistema di cottura davvero semplice e pratico inventato da Renai Levì del centro macrobiotico Cuisine et Santè a Saint Gaudens.La cottura angelica è perfetta per i cereali come il riso integrale, il farro, il kamut®, l’orzo e anche per legumi come lenticchie o fagioli di ogni genere.

IngredIentI e materIalI

Per i cereali: cereali, sale integrale marino;Per i legumi: legumi, pezzetti di alga Kombu, vasetti di vetro con coperchio a chiusura ermetica, una pentola grande che possa contenere abbastanza vasetti, alcuni stracci per avvolgere i vasetti affinché durante la bollitura non cozzino tra loro, rompendosi, una pentola colma di acqua.

procedImento

Per abbreviare ulteriormente il lavoro, far bollire preventivamente almeno 3 litri di acqua. Nel frattempo, lavare con cura i vasetti e sterilizzarne i coperchi immergendoli nell’acqua bollente. Lavare i legumi e i cereali. Preparare i vasetti riempiendoli di una dose di semi e una di acqua. Se preparate dei cereali aggiungete un pizzico di sale. Se invece preparate dei legumi, aggiungete un pezzetto di alga kombu, ma non mettete sale che li indurirebbe. Riempire i barattoli ad un dito dal bordo e avvolgeterli con gli stracci, sistemandoli nella pentola in modo da non lasciare spazio tra l’uno e l’altro.Versare sopra i barattoli l’acqua bollente (quella dove avete anche sterilizzato i coperchi) e procedere con la cottura per tre ore. Durante le tre ore aggiungere acqua rigorosamente bollente per mantenere il livello.Passate le tre ore, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare i barattoli ancora immersi nell’acqua.Da questo momento in poi potrete aprire i barattoli e consumarne il contenuto.

GLI UTENSILI INDISPENSABILIw Un buon coltello da cucina, magari in

ceramica, per non ossidare e scurire i vegetali quando li tagliate.

w Tagliere, preferibilmente di legno.w Bottiglie di vetro per gli oli.w Ciotole in vetro di varie dimensioni.w Colino.w Pelapatate.w Grattugia.w Cucchiai di misurazione.w Tazze di misurazione.w Frusta.w Possibilmente un reggilibro, per

consultare al meglio il ricettario.

ECOR Shampoo aloe e pantenolo

Particolarmente indicato per lavaggi fre-quenti, lo shampoo aloe e pantenolo ecor fa parte della gamma Body Care, linea di prodotti per l’igiene della persona indicata per tutta la famiglia. Prodotto esclusi-vamente con sostanze lavanti di origine vegetale, deve la sua gradevole profuma-zione ai soli oli essenziali provenienti da agricoltura biologica. In confezione da 500 ml, ha un buon rapporto qualità prezzo.

BJOBJDoccia crema riso

Contiene un’alta percentuale di oli vegetali (circa il 30%) che, in sinergia con sostan-ze lavanti sempre vegetali, svolgono una naturale azione detergente delicata e contemporaneamente idratano e proteggo-no la pelle. Contiene estratto di riso e olio di girasole bio, olio di riso e gamma orizanolo. Certificato Eco Bio e Stop ai test su animali sottoposto a nickel test e dermatologica-mente testato. Flacone in pet riciclato.

ARGITALCrema fluida per il corpo

La linea baby Argital è specifica per gli arrossamenti da pannolino e si compone di: latte protettivo, polvere protettiva, crema protettiva, crema fluida per il corpo e sham-poo doccia vegetale, delicatissimo e adatto per tutta la famiglia. La crema per il corpo baby, con malva, violetta e gel di argilla ver-de, è l’ultima inserita nella linea, ideale per idratare, proteggere e rinfrescare la pelle del neonato. È fantastica come crema doposole e idratante anche per gli adulti.

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31 –INFORMARSÌ

RICETTE DAL MEDITERRANEOCon il coinvolgimento di noti chef e un’appassionata quale Marisa Laurito, esploriamo alcuni piatti, realizzati a partire da ingredienti provenienti da ogni parte del Mediterraneo, che possiamo portare in tavola per uno stile alimentare alternativo.

continua

FORNITOREUFFICIALE

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sui nostri scaffali

32 –INFORMARSÌ

nIcola mIchIelettoCuoco diplomato e tecnico di ristorazione, Michieletto dal 1988 opera nel campo della ristorazione salutista. Dopo ottimi risultati e lusinghieri riconoscimenti, lo chef ha ritenuto doveroso diffondere il suo patrimonio conoscitivo in qualità di docente in scuole, istituti ed enti. Collabora come consulente con diverse realtà del ramo biologico e biodinamico. Per EcorNaturaSì è responsabile della ristorazione, della progettazione e start up di locali di ristorazione commerciale, collettiva e alberghiera. Ha un’attività pubblicistica e collabora anche con industrie di produzione

e di distribuzione per la ricerca e lo sviluppo di attrezzature da ristorazione (www.michielettochef.it).

I consigli dello chefAmo cucinare con ingredienti e prodotti provenienti da varie parti del mondo, sono incuriosito e stimolato da preparazioni sempre nuove e gustose. Proprio questo è il tema  affrontato nel libro  “La cucina dei colori” edito da Tecniche Nuove, dove si racconta dei tantissimi ingredienti e prodotti coltivati biologicamente in ogni parte della Terra, suddividendoli per colore.

FOCACCIA POMODORINI E OLIVE NERE

La pizza è il nostro piatto più famoso in tutto il mondo; qui la propongo con l’aggiunta di carbone vegetale nell’impasto. Lo consiglio non solo per l’alternativa estetica alla “pizza bianca”, ma soprattutto per l’alto contenuto di  sali minerali che il carbone possiede.

IngredIentI

500 g farina bianca di kamut®, 15 g sale marino integrale fino, 25 g malto di orzo, 25 g lievito di birra biologico, 40 ml olio extravergine di oliva, 350 ml acqua per lievito, 7 ml carbone vegetale liquido, 500 g pomodori ciliegini, 200 g olive denocciolate, 50 g valerianella.

In una ciotola stemperare il lievito di birra con l’acqua tiepida e il carbone vegetale. In un recipiente impastare farina, sale, malto di orzo, olio e la soluzione di acqua e lievito. Lasciar riposare l’impasto coperto con un telo di cotone per un minimo di 2 ore a temperatura ambiente, rompendo di tanto in tanto la lievitazione. Fare delle pagnottine e lasciarle lievitare per un’altra ora. Accendere il forno. Tirare le pagnottine con il mattarello a uno spessore di 1 cm e disporle su una teglia da forno oliata. Distribuire i pomodorini e le olive. Infornare a 220° C per 15 minuti circa. Decorare con foglioline di valerianella.

MUFFIN CON GELSI

Un semplice dessert per conquistare tutti,  grandi e piccini. Ingredienti di primissima scelta come lo zucchero ayurvedico: un dolcificante regale che viene prodotto con metodo e attenzione scrupolosa; possiede inoltre un pH pressoché neutro.

IngredIentI

200 ml olio extravergine di oliva, 5 uova intere, 340 g zucchero a velo, 440 g farina bianca di kamut®, 100 g fecola di patate, 20 g cremor tartaro, 270 g yogurt intero, 70 ml acqua, 70 g zenzero fresco grattugiato, 200 g uva passa ammollata strizzata, 200 g vaniglia in polvere, 80 g limoni tagliati a fettine, 80 g gelsi neri.

In una ciotola montare le uova con l’olio e lo zucchero a velo. In un recipiente setacciare la farina, la fecola e il lievito e unirle al composto. Aggiungere lo yogurt intero, l’acqua, l’uva passa, lo zenzero e la vaniglia e amalgamare delicatamente. Preriscaldare il forno. Foderare una tortiera. Alla base disporre le fettine di limone spolverate da entrambi i lati con lo zucchero a velo e farvi colare sopra l’impasto. Infornare a 180° C per 15 minuti circa. Lasciar raffreddare e disporre al centro i gelsi neri.

IL NUTRIMENTOSugo al basilico

Il Nutrimento propone sublimi ricette dall’antica tradizione della cucina italiana. Scopri tutto il gusto e il profumo delle verdure fresche sapientemente lavorate per creare tante stuzzicanti tentazioni. Il Nutrimento lavora artigianalmente materie prime italiane per dare vita a sughi per pasta, verdure sott’olio, condimenti per bruschette, olive e tante altre specialità. Il Nutrimento è distribuito da Probios.

BIOAPPETÌTofu al naturale

Definito spesso “formaggio di soia” il tofu è un alimento al 100% vegetale derivato dalla cagliatura di quello che impropria-mente si definisce “latte” estratto da questo prezioso legume. BioAppetì utilizza esclusivamente soia bio-logica (quindi non Ogm) coltivata in Emilia Romagna e Veneto. Fonte di proteine vegetali, grazie al suo gusto neutro il Tofu al naturale si presta a raffinate ricette sia salate che dolci.

ECORArrivano in tavola “I subito pronti” biologici

Da oggi sono sufficienti 15 minuti per gu-stare il meglio di legumi e cereali biologici, anche integrali. Ecor propone quattro alter-native precotte: grano duro integrale, orzo, farro integrale e soia. Utili alle mamme che lavorano, perfetti per i single impegnati, insostituibili per una cena con un ospite improvviso. Preziosi alleati per chi non ha molto tempo in cucina ma non vuole rinun-ciare a preparare pietanze gustose.

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antonIo scaccIo Dalla natura e dal paesaggio di Monreale, suo luogo natale, Antonio Scaccio ha assorbito i colori, i profumi, i sapori e gli aromi che hanno poi arricchito la sua cucina. Chef da anni, Antonio si addentra nell’esplorazione dei principi alimentari orientali fin da prima degli anni ’90. Inizia ad approfondire percorsi alimentari di macrobiotica, ayurveda e rivisita la cucina vegetariana. Oltre che collaborare con case editrici, propone la sua cucina di ricerca e alta qualità, attraverso la diffusione del suo marchio Affetti&Sapori (www.affettiesapori.it).

I consigli dello chefLa cura che pongo nella preparazione delle mie pietanze punta a rispettare sia l’aspetto salutistico che il piacere del gusto, con tutte le attenzioni creative che ruotano intorno a un mondo di ingredienti capaci di soddisfare i mille desideri di ciascuno. Gli ingredienti che ho utilizzato provengono da ogni parte del mondo come la quinoa, cereale andino naturalmente privo di glutine, ricco di energia, ma nello stesso tempo digeribile e versatile per la sua semplice preparazione, o come il seitan, derivato dal glutine, grazie al quale si può preparare una miriade di pietanze sostitutive della carne.

TARTARA DI SEITAN ALLA SICILIANA

IngredIentI per 4 persone

400 g seitan pronto al naturale, 4-5 foglie basilico, prezzemolo, 1 cucchiaio capperi di Pantelleria, 3 olive Nocellara del Belice, 1 cipolla rossa, 20 pomodorini di Pachino, 1 cucchiaino zenzero in polvere, 1 limone (il succo), 4 cucchiai olio “evo”, 10 mandorle tostate, 1 cucchiaio aceto di mele, 2 pizzichi pepe verde, 1 arancia (il succo), 4 cucchiai shoyu.

Per guarnire: 2 mazzetti rucola, 4 dischetti cecina croccante (crêpe di farina di ceci), 1 costa sedano bianco.

Cuocere il seitan con un goccio di olio per almeno 15 minuti. Trasferirlo su un tagliere e tagliarlo al coltello finemente. Unirlo a un battuto di prezzemolo, basilico, capperi e olive. Mescolare in una ciotola il composto, condirlo con lo zenzero in polvere, due cucchiai di shoyu e due di olio, un cucchiaio di aceto di mele, un pizzico di pepe e far riposare per qualche minuto. Nel frattempo tagliare a spicchietti i pomodorini, affettare finemente la cipolla, condirli con il restante shoyu, olio, mandorle a scaglie, succo di arancia e succo di limone. Guarnizioni: sistemare nel piatto prima la base di pomodorini e cipolla, adagiarvi sopra una porzione di tartara aiutandosi con uno stampo. Disporre le foglie di rucola sopra la tartara, adagiare qualche bastoncino di sedano sopra e il dischetto croccante infilzato a lato della tartara.

QUINOA IN FANTASIA MEDITERRANEA

IngredIentI per 4 persone

350 g quinoa, 20 g pinoli, 20 g mandorle mondate, 50 g capperi sotto sale, 50 g polpa olive verdi siciliane, 1 cucchiaio prezzemolo tritato, 1 piccola cipolla di Tropea, 1 limone, 1 cucchiaio basilico tritato, 5 cucchiai olio

extravergine di oliva, 2 pomodori da insalata, 1 pizzico peperoncino macinato, 1 pizzico zenzero, 1 pizzico cumino macinato, 1 pizzico cannella, sale alle erbe.

Cuocere la quinoa e sgranarla con un cucchiaio; aggiungere un paio di cucchiai di olio e sale alle erbe e fare raffreddare. In una ciotola capiente mettere i pinoli, le mandorle, i capperi, la polpa delle olive, il prezzemolo tritato, la cipolla affettata finemente e sciacquata in acqua fredda e poi strizzata, il limone sbucciato e tagliato a pezzetti, il basilico, il rimanente olio, i pomodori privati dei semi e tagliati a piccoli cubetti e le spezie. Condire con il sale. Adagiare sui piatti degli stampi circolari, versare dentro una parte di quinoa e una parte di condimento, un’altra parte di quinoa e, per finire, una di condimento, guarnendo la superficie con erbe aromatiche.

LE PIUMETTEPlumcake di Kamut®

È una merendina soffice e gustosa. La ricetta prevede l’impiego esclusivo di olio di girasole, uova fresche e yogurt prodotto giornalmente. Il colore ambrato e dorato è merito della farina di grano Kamut® Khorasan, che con-ferisce inoltre una delicata nota di vaniglia e burro.

GILDO RACHELLIBio free from: i mini gelati

La linea Gildo Rachelli BIO FREE FROM pre-senta: il mini gelato al cioccolato ricoperto con cioccolato finissimo al latte e filetti di mandorle e il mini gelato al lampone con un cuore squisito ricoperto di cioccolato fondente. Gli ingredienti sono biologici, il latte è fresco, italiano e pastorizzato. Senza glutine, certificati AIC, sono confe-zionati in un pratico pack da 6 mini gelati. www.rachelli.it

GILDO RACHELLIBio free from: i mini sorbetti

I mini sorbetti della linea Gildo Rachelli BIO FREE FROM sono preparati con ingre-dienti biologici e sono certificati AIC come privi di glutine. Dissetanti e naturalmente dolci, sono disponibili nei gusti amarena, limone e albicocca e sono confezionati in un pratico pack da 6 mini sorbetti. Realiz-zati con frutta freschissima all’insegna del benessere bio. www.rachelli.it

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marIsa laurItoProtagonista in teatro, televisione e cinema, la spumeggiante attrice, cantante e showgirl napoletana, sostenuta da una profonda passione per i piaceri della tavola, con il tempo è diventata un punto di riferimento nell’arte di stare ai fornelli. Un amore, il suo, che si esprime soprattutto nei confronti della cucina mediterranea, tanto da dedicarle il libro “Le ricette del grande Sud”, che accompagna il lettore lungo le coste del Mediterraneo alla scoperta dei piatti della tradizione meridionale del nostro Paese. Lungo una scia di aromi e di spezie, frutto degli scambi tre le diverse civiltà che confluirono nei secoli nel Mare Nostrum, Marisa rivisita con amore e fantasia una cucina famosa in tutto il mondo per la

ricchezza e la varietà dei suoi ingredienti semplici e genuini e per le sue doti salutari.(www. marisalaurito.com)

I consigli dello chefAmo la cucina vera, sana, ma ricca di gusto. Adoro avere gente intorno, incontrare gli amici, stare in compagnia: un modo per realizzare tutto questo è cucinare, per dare allegria e gioia ai miei commensali. Il cibo è anche un veicolo di emozioni, grazie al quale si trasmettono i sentimenti in modo diretto, senza bisogno di usare tante parole. Ciò che conta è la qualità degli ingredienti, che devono essere genuini per farsi base ideale di piatti preparati secondo la tradizione e realizzati con tocco moderno, ma non eccessivamente elaborato, come vorrebbero certe correnti culinarie.

ZUPPETTA DI ZUCCA E GAMBERI

IngredIentI per 4 persone

400 g zucca, uno spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, 1 pezzetto radice di zenzero, 8 gamberi medi.

In un filo d’olio mettere uno spicchio d’aglio e farlo imbiondire, toglierlo e nella pentola versare la zucca lavata e tagliata a pezzetti. Far cuocere con un po’ di sale, un bicchiere d’acqua, un ciuffo di prezzemolo e 5-6 fettine di radice di zenzero. Dopo mezz’ora eliminare il prezzemolo e frullare la zucca, poi rimetterla nella pentola. Se è troppo densa aggiungere un po’ d’acqua. Mettere i gamberi sgusciati a cuocere nella zuppa a fuoco vivace per 5 minuti. Servire calda in coppette piccole.

TORTA SALATA DI RICOTTA IngredIentI per 4 persone

1 panetto pasta frolla, 300 g ricotta, 3 uova, sale e pepe, scorza grattata di mezzo arancio, 100 g parmigiano, a piacere 70 g salame, 100 g groviera.

In una terrina battere le uova con il sale, il pepe ed il parmigiano grattugiato, aggiungere la ricotta e stemperarla.Dopo averla mischiata bene aggiungere il salame e il groviera a pezzettini, mischiarla di nuovo, e foderare la teglia con la pasta frolla, riempirla con il composto di ricotta e ricoprirla con la pasta frolla chiudendo i bordi. Mettere in forno caldo per 40/50 minuti circa e servirla tiepida.

BIOAPPETÌVellutate take away

Vellutate BioAppetì, l’innovazione del take away per due ricette della tradizione: lenticchie e zucca, cavolfiore e fagiolini, perfette per scaldare il rigido inverno e coccolarsi anche durante una veloce pausa pranzo. Grazie alla pratica posata inclu-sa nella confezione da 300 g, basta un minuto per regalarsi sempre e ovunque il piacere di un buon piatto fumante, garan-tito biologico e 100% vegetale.

BIOVIDABioWürstel

Cura maniacale della produzione, svolta sotto il diretto controllo della famiglia proprietaria, tesa a ottenere solo pro-dotti di qualità. È questa la caratteristica principale dell’azienda, nata nel 1966, fra le colline di Cividale del Friuli, in una zona paesaggistica ancora intatta. Il BioWürstel è prodotto solo con carni biologiche scelte, senza aggiunta di derivati del latte e di ingredienti contenenti glutine. Adatto a tutti, da gustare cotto alla griglia o in ac-qua bollente, per riassaporare il vero gusto del würstel artigianale.

LE BIODELIZIEMortadella e Finocchiona da 80 g Linea Rotolini

Due nuovi prodotti della gamma Biodelizie: la Mortadella e la Finocchiona, salame del-la tradizione toscana. Anche la confezione si rinnova in un pack “salva ambiente” che utilizza il 60% di plastica in meno rispetto alla tradizionale vaschetta. Finocchiona e Mortadella sono senza nitriti aggiunti, senza lattosio, senza glutine e certificato AIC con il marchio Spiga Barrata.

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marco BIanchIFin da bambino è cresciuto tra microscopi e fornelli coltivando parallelamente la passione per la cucina e la chimica. Si è diplomato come Tecnico in Ricerca Biochimica e ha studiato Monitoraggio delle trasformazioni alimentari. Lavora presso IFOM, un importante istituto di Oncologia Molecolare di Milano e collabora con affermate realtà come AIRC, Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia) e Fondazione Umberto Veronesi.

POLPETTINE CROCCANTI DI QUINOA CON SALSINA DI RUCOLA, BASILICO E PINOLI

La quinoa come altri cereali non raffinati (integrali) contiene buone dosi di magnesio, minerale che partecipa alla trasformazione degli zuccheri, dei grassi e del colesterolo in energia. Il germe di grano contenuto nella polpettina di quinoa è ricco di triptofano e lisina che agiscono come ‘spazzini’ del sangue, favorendo così disintossicazione e depurazione. Contiene inoltre inositolo

(vitamina B7) e colina che aiutano a “bruciare” il grasso e combattono fatica e nervosismo. 

IngredIentI:250 g quinoa (anche precotta), 1 ciuffo prezzemolo, 1 cipolla, olio extravergine di oliva, pane grattugiato integrale, sale, pepe, 50 g rucola, 50 g basilico, 50 g pinoli, 40 ml olio di girasole spremuto a freddo.

Lessate la quinoa in acqua salata dopo averla risciacquata sotto l’acqua corrente per 5 minuti. Una volta scolata, fatela raffreddare a temperatura ambiente. Tritate il prezzemolo, la cipolla e uniteli alla quinoa. Passate al minipimer la quinoa così da renderla più “manipolabile” e appiccicosa. Lavorate con le mani e formate delle polpette da passare poi nel pane grattugiato. Se necessario, aggiungere un paio di cucchiai di acqua tiepida. Nebulizzate le polpettine e cuocete in forno a 220 °C fino a doratura riponendole sulla teglia rivestita con carta oleata. Ci vorranno circa 20 minuti. Nel frattempo frullate insieme basilico, pinoli e ovviamente la rucola e l’olio di girasole. Ecco la cremina verde con cui condirete le polpettine croccanti di quinoa!

FAGIOLATA SPEZIATA

IngredIentI:300 g pisellini, 300 g fave, 500 g fagiolini, 2 cipolle, 3 o 4 spicchi di aglio, 10 foglie salvia, 1 cucchiaino di paprika dolce, 1/2 cucchiaino curcuma, 1 peperoncino, 1/2 cucchiaino pepe nero, 3 pizzichi di sale, olio extravergine di oliva.

Preparate una grossa casseruola con dell’acqua bollente e leggermente salata. Versate i pisellini e le fave in una ciotola. Quando l’acqua bolle buttatevi dentro sia le fave che i pisellini e fagiolini. Io non faccio mai trascorrere più di 8 minuti, per lasciare tutto molto croccante e decisamente più ricco dal punto di vista nutrizionale. A parte in una padella antiaderente fate stufare un paio di cipolle tritate e 3 spicchi di aglio schiacciati, un cucchiaino di paprika dolce, mezzo cucchiaino di curcuma, il pepe nero, la salvia e il peperoncino tritato. Appena stufata la cipolla, aggiungete 5 cucchiai di olio e quindi le 3 verdure lessate. Fate cuocere a fuoco molto vivace per circa quindici minuti fino alla totale evaporazione dell’acqua. Servite tiepido e, se piace, con qualche goccia di aceto balsamico.

Ha pubblicato il libro “I Magnifici 20. I buoni alimenti che si prendono cura di noi” e “Le Ricette dei Magnifici 20”. All’attività scientifica affianca quella didattica, di formazione e informazione presso scuole ed enti privati e pubblici. Dal 2011 conduce la trasmissione “Tesoro salviamo i ragazzi!” e da giugno 2012 “In linea con Marco Bianchi”, entrambi in onda su FoxLife. Attualmente, partecipa al programma di Cristina Parodi, trasmesso su La7, con il suo “Manuale di sopravvivenza”.

GOLFERALe Biodelizie Bresì Deliziadi Manzo

Bresì è prodotto con carni scelte di manzo italiano biologico, dal gusto piacevole e profumato e si caratterizza per l’aroma tipico di bresaola. In virtù dell’equilibrato profilo nutrizionale, che unisce un elevato apporto proteico a un modesto contenuto di grassi, Bresì è ideale per un pasto sano e completo, adatto per l’alimentazione degli adoloscenti. Bresì non contiene lattosio ed è certificata AIC con il marchio Spiga Barrata.

BIOALLEVAProsciutto cotto

Senza lattosio, glutine e polifosfati aggiun-ti, ha il sapore intenso e la genuinità di una volta, perché proveniente da animali alle-vati secondo le rigorose normative previste per l’agricoltura biologica e nutriti con ingredienti vegetali di qualità, ovviamente privi di Ogm. La lavorazione è rigorosa-mente secondo la tradizione.

BIOALLEVABastoncini di tacchino panati

Preparazione gastronomica con carne di tacchino da allevamento biologico. Adatti per una cottura semplice e veloce, ideali per un piatto nutriente ed equilibrato, ma allo stesso momento gustoso e sfizioso. Prodotto disponibile in vassoi da 270 g confezionati in atmosfera protettiva. Si possono preparare fritti o al forno.

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CIBO VERO STORIE DI PASSIONE PER LA TERRA“Cibo Vero”, un libro di Lucio Cavazzoni, apicoltore e presidente di Alce Nero & Mielizia. “Ventisei storie di persone vere che raccontano un modello agricolo diverso e fattibile, un modo nuovo di intendere l’economia”. L’opera rappresenta il fondamento della filosofia dell’azienda “Alce Nero”: frutta, ortaggi, cereali, miele, olio, pasta, marmellate, formaggi diventano la testimonianza, con i loro sapori autentici, di un rapporto profondo con una terra rispettata e amica.

di Greta Giaretta

ECORPane Bauletto al grano duro

Solo ingredienti biologici per questo pro-dotto delizioso, che racchiude in sè tutto il sapore del grano duro. Buonissimo come pane da tavola, oppure accompagnato a marmellate, cioccolato, verdure, formaggi e quanto la fantasia ti suggerisce. Un prodotto di qualità, dal buon sapore medi-terraneo della semola, dedicato a chi pre-dilige un’alimentazione sana e naturale.

SCHNITZERMuffin al cioccolato fondente senza glutine

Un nuova proposta da Schnitzer, azienda leader in Europa nei prodotti senza glutine contraddistinti dal marchio con la spiga barrata: i muffin al cioccolato fondente, soffici e golosi, sono la merenda ideale per chi desidera un dolce morbido e leggero, ottimo per tutti, non solo per chi deve evitare il glutine. Affiancano i muffin ai mirtilli e alla vaniglia, e le numerose altre proposte Schnitzer: pani, biscotti, torte, birra, pasta, tutti rigorosamente “gluten frei”.

DOLCI DELLE VENEZIEBiscotti Decò al farro e riso

Il frollino Decò al farro e riso, si conferma uno dei prodotti più apprezzati della linea di biscotti bio Dolci delle Venezie; frutto di una ricetta che unisce gusto e materie prime scelte, è sempre gradito in ogni oc-casione della giornata, ma resta imbattibi-le per la colazione e la merenda.

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Ridare alla terra e al cibo il significato profondo, in termini d’identità, di storia, di capacità di parlare di uomini e territori. È questa, da sempre, l’intenzione di Lucio Cavazzoni, apicoltore e presidente di Alce Nero & Mielizia. Lucio ha voluto racchiuderla anche nel titolo di questo libro, di cui è autore insieme a un gruppo di agricoltori e allevatori legati ad Alce Nero (AA.VV., Ed. Giunti, euro 12,00).Vi si racconta un viaggio nell’Italia agricola, dalla Sicilia alle Dolomiti, attraverso le esperienze dirette di chi produce “nutrimento”, in sinergia con gli altri protagonisti della Natura: la terra, gli animali e il paesaggio che li circonda. Ventisei storie di “persone vere”, donne e uomini, giovani e meno giovani, che raccontano un modello agricolo diverso e fattibile, un nuovo modo di intendere l’economia: non industriale, non di sfruttamento, ma rispettoso dei ritmi della natura. Per produrre senza forzature.Il cibo ha in sé secoli di storia e di vita. Nel corso del tempo, in Italia più ancora che in altri Paesi, il legame tra uomo, ambiente e agricoltura ha creato prodotti fatti non solo di calorie e nutrimento, ma anche di cultura, nata dal connubio tra natura e saggezza popolare. Quante volte accade che un pasto si trasformi in una vera e propria esperienza sensoriale, un breve, ma intenso viaggio a ritroso nel tempo, provando sentimenti ed emozioni legate alla propria storia personale…Marcel Proust ne ha fatto una ragione di vita nel suo intramontabile “Alla ricerca del tempo perduto”.Mangiando è possibile rievocare un vissuto lontano, ricordare persone che preparando con amore il nostro piatto preferito hanno influenzato per sempre i nostri gusti. I bambini scoprono il mondo assaggiandone ogni parte: dal latte materno al sasso del fiume, dal fiore del prato alla prima mela sbucciata. Nell’adulto la consistenza di un alimento, la delicatezza o la forza di un sapore non finiscono mai di stupire e di incuriosire, riuscendo a esprimere sensazioni nuove e nel contempo già vissute. Scrive Lucio Cavazzoni: “La parola cibo continua a essere poco familiare in agricoltura. Chi lavora nel campo sente di produrre patate e cavoli, grano e olive; chi invece si approvvigiona degli stessi alimenti

nel negozio o nel supermercato la chiama “spesa”, o il “mangiare”. Perché la parola cibo rimanda ad un insieme di concetti, a una complessità che parla del mondo”. Tre volte al giorno, per circa 365 giorni all’anno ci nutriamo, ingeriamo alimenti buoni o meno, di qualità o no, freschi o riscaldati: a casa, in mensa o in qualche locale, a volte seduti, a volte in piedi; condividendo con altri quel momento, da soli davanti a computer o televisore o di corsa mentre passiamo da un impegno all’altro.La relazione, allora, tra il cibo e la sua provenienza si allontana; addirittura non sempre sappiamo che cosa stiamo mangiando, chi l’ha preparato e con quali ingredienti; da chi e dove sono state coltivate le materie prime che lo compongono. Eppure non si fa altro che parlare di cucina, di ricette, di gourmet; sono disponibili decine di riviste dedicate esclusivamente alla cucina, trasmissioni televisive, concorsi culinari su canali a pagamento e persino sit-com e pellicole con protagonisti cuochi antagonisti o coppie impossibili ai fornelli di ristoranti nostrani. Improvvisamente, ecco un turbine di aspiranti cuochi, gourmet di eccellenza, intenditori di specialità di nicchia, assaggiatori coraggiosi di originali abbinamenti, abbondantemente innaffiati da vini scelti da cultori appassionati. In questi casi non si bada al prezzo, ai costi di trasporto, al tipo di produzione e alla biologicità delle coltivazioni. Per acquistare l’ingrediente più raro e originale, siamo disposti a ordinare all’altro capo del mondo, magari lo stesso prodotto venduto nel negozio sottocasa a metà prezzo e della medesima qualità, ma con storie diverse. Poi, terminata l’euforia del momento di piacere, durante il resto della settimana, ritorniamo a ingurgitare quello che capita, cercando spesso il prezzo stracciato, il panino in vendita a meno di 1 euro con carne e tanto altro, ben sapendo che quello che stiamo mangiando non può costare così poco. Purtroppo cucina e ingredienti di qualità non sempre percorrono la stessa strada. Sono i momenti in cui il cibo sembra utilizzato solo per riempire un vuoto, sia fisico che psicologico. Quindi le qualità che deve avere sono essenzialmente: grande quantità, prezzo basso, velocità di continua

Rispetta l’ambiente, consumaconsapevolmente: scegliprodotti da pesca sostenibile.

Industrie Alimentari S.p.A. - Morbegno (SO)tel. 0342.604411 - www.coamspa.it

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sui nostri scaffali

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preparazione e gusto forte e deciso, dolce o salato che sia. È proprio in mezzo a questa schizofrenia di scelte alimentari che i racconti presenti nel libro “Cibo vero” vanno a insinuarsi come un cuneo, offrendo uno spiraglio, un margine di cambiamento. Il lavoro che da sempre Lucio ha sviluppato attraverso il marchio Alce Nero è stato quello di portare, a quelli che chiama “fruitori” di prodotti bio, conoscenze ed esperienze diverse, apparentemente lontane dalla nostra quotidianità, ma vicine nel nostro essere uomini su questa terra, in questo ambiente, nella costante ricerca di equilibrio tra sviluppo economico e rispetto della natura. Il cibo unisce, fa parlare e comunicare; fa pensare, ricordare, approfondire e mette in contatto con il proprio io più profondo.Il libro “Cibo Vero” rappresenta il fondamento della filosofia dell’azienda “Alce Nero”: frutta, ortaggi, cereali, miele, olio, pasta, marmellate, formaggi diventano la testimonianza, con i loro sapori autentici, di un rapporto profondo con una terra rispettata e amica. Ma sono anche l’espressione più alta di una visione e di una missione chiare, lungimiranti, senza compromessi. Perché solo da un rapporto profondo con

la terra può nascere un cibo che dia senso e soddisfazione a chi lo produce e a chi ne fruisce. Racconta Carlo Petrini, fondatore del movimento culturale Slow Food, a cui è stata affidata la postfazione del libro: “Il cibo vero non serve solo a chi lo mangia, ma alla Terra e a tutto ciò che vive con essa. Quella Terra che è il sistema complesso per eccellenza, composto da interconnessioni che nemmeno la scienza è riuscita a spiegare completamente. Relazioni nascoste, insondabili, che solo una continua ricerca dell’equilibrio, la consapevolezza dei propri limiti e dei limiti dell’ambiente in cui si vive consentono di intuire, gestire o quanto meno di non stravolgere. Così sono i protagonisti di Cibo vero: persone vere che popolano le nostre campagne, la Terra”. È davvero giunto il tempo in cui il prodotto agricolo e la sua trasformazione in “cibo” siano protagonisti all’interno della filiera dell’alimentazione, premiando chi fa e trasforma materie prime sane, nel rispetto di chi le utilizza, della terra e dell’ambiente tutto. Quindi chi fa il biologico. È tempo di conoscere chi produce, chi trasforma il dono della terra, dandogli nome e cognome, magari un volto e una storia. Per distinguere, far conoscere, raccontare e aggiungere valore.Intanto cominciamo dal libro Cibo Vero…

CIBO VERO storie di passione per la terraDa Alce Nero e Giunti Editore con postfazione di Carlo Petrini.

Il libro raccoglie, con testo ed intensi scatti foto-grafici, ventisei storie di “persone vere”. Come i ragazzi che in Sicilia lavorano secondo i principi dell’agricoltura biologica, e non senza rischi, le terre confiscate alla mafia: “Questo lavoro ci rende orgogliosi perché stiamo dando una mano al territorio offrendo lavoro pulito” spiega Stefano Palmieri responsabile della loro cantina “Centopassi” gestita dalla Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra. O come Serena Alunni, apicoltrice a Isola del Piano (Pesaro Urbino), che ammette: “Con le api ho un rapporto stretto: sono un tutt’uno con loro”. Lorenzo Calia invece fa il mugnaio ad Altamura (Bari): “Quando vedo il grano macinato, vedo la farina, penso: quanto sono belli! E mi sento orgoglioso”. Giovanni Sabatelli, che a Montalbano di Fasano (Brin-disi) produce olio da ulivi millenari, ammette: “La terra per me è tutto, è la via”. Salendo a nord, ecco l’esperienza di Marisa Montebugnoli della Lo puoi trovare anche nei negozi NaturaSì.

società agricola Farneto Cà del Vento, a Mon-terenzio, sulle colline di Bologna: “La terra, per quello che mi hanno trasmesso prima i nonni e poi i genitori, è madre terra perché ci dà da mangiare”.

LA FINESTRA SUL CIELOBuongiornobio® Zooparty biscotti riso+

La Finestra sul Cielo propone i biscotti Zoo-Party riso+, della linea Buongiornobio®, con solo farina di farro e di riso, senza zucchero (saccarosio) aggiunto e con la sua bevan-da di riso con calcio vegetale. La colazione con ZooParty è ancora più ricca e simpa-tica: divertenti e golosi biscotti a forma di animaletti per stuzzicare l’appetito di tutta la famiglia.

LA FINESTRA SUL CIELOSweet nut® bix Biscotto di farro ricoperto con cioccolato

Una deliziosa e sfiziosa merenda tutta da gustare... un croccante biscotto di farro ricoperto da un gustoso strato di ciocco-lata Sweet Nut®. Dolcificato con malto e senza latte aggiunto. In una confezione ci sono quattro gustose merende, da 28 g ciascuna.

VIVANICioccolato fondente con mirtilli rossi

Una tradizione che parte dal 1895 e che specializzandosi nella produzione di ciocco-lato di qualità, senza utilizzo di lecitina di soia, ha trovato il successo meritato. Il pre-giato cioccolato fondente con mirtilli rossi contiene il 70% di cacao. Una raffinata e sottile barretta che delicatamente esalta ancora di più il gusto del cacao.

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40 –INFORMARSÌwww.alcenero.it

C'È UN PO' DI ALCE NERO IN OGNUNO DI NOI. NOI CHE RISPETTIAMO I RITMI DELLA NATURA, LE STORIE E LE MANI CHE LA LAVORANO. NOI CHE CREDIAMO NELLA TERRA E CHE PREFERIAMO PROTEGGERLA PER MANTENERLA FORTE E RICCA PER IL DOMANI. NOI CHE SCEGLIAMO DI MANGIARE SANO PERCHÈ VOLERCI BENE CI FA STARE BENE.

NOI SIAMO ALCE NERO, IL BIOLOGICO DA OLTRE 30 ANNI.