Speciale S. Efisio, 28/04/2012

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NOVANTA ANNI DI BACI IN MOSTRA Il Bacio Perugina compie 90 anni e la Nestlé celebra con una mostra. Fino a sabato 19 maggio, infatti, il Bacio Pe- rugina sarà protagonista nella Mostra d’Arte Contemporanea nell’ambito del programma ‘Six Ways to Sunday’, pro- mosso da Peep-Hole Milano, organizzazione no-profit dedicata all’arte contemporanea, in via Panfilo Castaldi. CAGLIARI • SABATO 28 APRILE 2012 • WWW.M ETRO NEWS.IT Il Primo maggio il corteo La processione dura tre giorni Domani la Vestizione di Sant’Efisio Ancora tempo per andare in Fiera L’attesa del Santo L’arrivo di Sant’Efisio, il secondo giorno di festa, nella piccola chiesa di Nora, una frazione di Pula

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NOVANTA ANNI DI BACI IN MOSTRAIl Bacio Perugina compie 90 anni e la Nestlé celebra con una mostra. Fino a sabato 19 maggio, infatti, il Bacio Pe-rugina sarà protagonista nella Mostra d’Arte Contemporanea nell’ambito del programma ‘Six Ways to Sunday’, pro-mosso da Peep-Hole Milano, organizzazione no-profit dedicata all’arte contemporanea, in via Panfilo Castaldi.

CAGLIARI • SABATO 28 APRILE 2012 • WWW.M ETRONEWS.IT

Il Primo maggio il corteoLa processionedura tre giorni

Domani la Vestizionedi Sant’Efisio

Ancora tempo per andare

in Fiera

L’attesa del Santo

L’arrivo di Sant’Efisio,

il secondo giorno di festa,

nella piccola chiesa di Nora,

una frazione di Pula

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Sabato 28 aprile 2012

anche per il loro accom-pagnatore, nelle diversefasce di prezzo”.

Altra importante novitàè stata la prevendita dei bi-glietti dedicata ai tour ope-rator, alle agenzie di viag-gio e alle strutture ricetti-ve in città a un prezzoscontato del 15 per centoperché possano inserirlinei loro pacchetti di viag-gio e di offerte di soggior-no. Un modo, questo, perportare vigore all’econo-mia locale.

Sant’Efisio infatti, oltre aessere un momento digrande devozione popola-re, è un’ottima occasioneper il turismo e per glioperatori commerciali. E lafesta si allungherà ben ol-tre il Primo maggio: “Cistiamo impegnando per-ché il 4 maggio, il giornodel suggestivo rientro not-turno, insieme al 5 e 6,giornate di MonumentiAperti, diventino un altroimportante fattore attrat-tivo della città”.

METRO

LA CRISI ECONOMICA BUSSApure alle porte dei santi. La356ª edizione della festa diSant’Efisio che ogni anno,il primo maggio, porta aCagliari migliaia di perso-

ne da tutta l’isola (e nonsolo) sarà nel segno del-l’austerity. Niente tribuneper le autorità, niente rin-freschi, cinghia tirata perallestimenti e promozione:lo ha deciso il sindaco delcapoluogo sardo, MassimoZedda. “Basta orpelli – hadichiarato – sarà una festaall’insegna della tradizione.Con le altre autorità ren-

deremo omaggio al Santoin piedi di fronte all’in-gresso del Municipio. Vo-gliamo restituire il palazzoCivico al Santo e alla vistadei cittadini”. Restano, in-

vece, invariate le altre tri-bune fronte palazzo co-munale, in via Roma latopiazza Matteotti, quelledavanti al palazzo Viva-net, quelle di piazza Mat-teotti fronte Stazione FS equelle in Piazza del Car-mine.

Il risparmio si annunciaconsistente: il budget pre-visto non andrà oltre i 400

La crisi alle porte del SantoIl sindaco Zedda: “Tradizione e autorità”

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suale straordinaria sul Lar-go Carlo”. Il Comune haanche accolto e recepito leindicazioni della Consultadelle Associazioni dei Di-sabili e della CommissionePolitiche Sociali: le perso-ne con disabilità motoriepotranno “seguire la sfila-ta dei gruppi e la proces-sione del Santo dal puntodel percorso che preferi-scono, senza una tribunaloro dedicata: gli interessati

potranno acquistare ilbiglietto, valido

ti novità, tese a renderefruibile al meglio l’evento.La tribuna – una strutturaa basso impatto sulla via-bilità e sui parcheggi –sarà posizionata nello spa-zio tra via Roma e la piaz-za Matteotti, offrendo, as-

sicura l’assessore alturismo Barbara Ar-

giolas, “una vi-

mila euro, con un taglio di300 mila rispetto alla scor-sa edizione e del 50% ri-spetto al 2006. I posti a se-dere passano da 7.000 a3.600. Ma non per questola festa in onore del Santoguerriero lascerà a desi-derare. Come dire, le ri-strettezze economicheaguzzano l’ingegno.Quest’anno infatti sonopreviste importan-

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e, a destra, il Municipio

CULTURA E TRADIZIONE CON IL PATROCINIO UNESCO La sagra ha ottenuto il patrocinio dell’Unesco per il quinto anno consecutivo, a testimonianza che Sant’Efisio siconferma ancora una volta un evento che, come pochi, costituisce un momento di tutela e di promozione delpatrimonio etnografico e culturale popolare.

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4 L’ORO DI EFISIOAlcuni ex-voto sono pezzi di grande valore come il Pendantif, medaglione d’oro donato dalla regina Maria Tere-sa d’Austria nel 1814. Poi la Spada, la Palma del martirio e l’Aureola, in oro e pietre preziose, realizzata nel1956. Infine il Medagliere.

Quest’anno si è anchetentato di attirare il mag-gior numero di turisti, spes-so tagliati fuori dall’im-possibilità di procurarsiper tempo un biglietto per

assistere al corteo del San-to. Così l’Assessore al Turi-smo ha avuto un’idea, quel-la di mettere in prevenditai biglietti attraverso le strut-ture ricettive della città e

della provincia. Prenotandouna stanza o un’agrituri-smo è stato possibile assi-curarsi anche un posto inprima fila per assistere allaprocessione. METRO

QUEST’ANNO CI SONO vo-lute la forza della devo-zione e tanta ispirazioneper mettere insieme ideeche impedissero tagli ra-dicali alla Festa di San-t’Efisio di Cagliari.

L’assessore al TurismoBarbara Argiolas ha dovu-to far quadrare le difficiltàdi bilancio con le esigenzedella 356ª edizione della Fe-sta che ripercorre le tappedel Martirio del Santo.

Ecco dunque i cambia-menti che l’assessore Ar-giolas rivendica con orgo-glio perché “saranno moltoinferiori i problemi legati allaviabilità e ai parcheggi neigiorni precedenti e immedia-tamente successivi alla Festa.Senza le tribune, inoltre, risul-teranno avvantaggiate anche leattività commerciali in unagiornata in cui diverse miglia-ia di persone arrivano in città.”

Come ha già spiegato il-sindaco, è stata allestitauna tribuna tra via Roma epiazza Matteotti. Una strut-tura concepita per avere unbasso basso impatto sulla

viabilità e sui posteggi. Sempre in merito alle tri-

bune quest’anno non sonostati montati palchi che fa-cevano da cornice al per-corso della processione:da quelli a Largo Carlo Fe-lice a quelli nel Corso Vit-torio Emanuele, in via Gof-fredo Mameli, in via An-gioy e in via Crispi.

L’assessore Argiolas sot-tolinea che non c’è “nes-suna tribuna lungo la viaRoma lato palazzo Bacaredda,

anche per lasciare libera la vi-suale del Palazzo. Le autoritàrenderanno omaggio al Santoin piedi di fronte all’ingressodel Municipio. Vogliamo resti-tuire il palazzo Civico al San-to e alla vista dei cittadini. Unmodo per valorizzare ancheagli occhi dei turisti la bellez-za monumentale dell’edificio.”

Il Municipio sarà protagonistaArgiolas: “Niente tribune per le autorità”

L’assessore al Turismo di Cagliari Barbara Argiolas

e un momento della festa di Sant’Efisio

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Sabato 28 aprile 2012

EX VOTO PER LA SCAMPATA EPIDEMIA DI PESTELa chiesa consacrata al Santo nel 1102, che sorge nella spiaggia presso le rovine di Nora, è costruita in stile roma-nico e presenta 3 navate. Nel 1656 fu restaurata grazie alla donazione di Alfonso Gualbus Marchese di Palmas,come ex voto per essere sfuggito all’epidemia di peste.

della morte. Ancora oggi ifesteggiamenti si ripetonocon la stessa passione reli-giosa e, come 355 anni fa,i preparativi e l’organizza-zione dei riti dedicati alSanto sono a cura esclusi-va dell’Arciconfraternitadel Gonfalone.

METRO

È DA PIÙ DI 300 ANNI cheogni 1° di maggio, la popo-lazione sarda accompagnail suo martire, Sant’Efisioin processione. A seguitodella pestilenza del 1656 laricorrenza dell’anniversa-rio della sua morte, giàoggetto di devozione,acquisì la solennità che tut-t’oggi la caratterizza.

I festeggiamenti in ono-re di Sant’Efisio si svilup-pano, infatti, nel rinnova-to fervore che investì la vitareligiosa di Cagliari e del-l’intera isola durante il

Una devozione lunga 355 anniIl Primo maggio il trionfo del Martire

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Domani la VestizioneIl programma dei riti religiosi si apre il 29 aprile con la Ve-stizione del simulacro del Santo; il 30 nella chiesa di Sant’Efisiosi tengono messe solenni e l’intronizzazione del simulacro delSanto nel cocchio. Il Primo maggio, alle ore 11 si tiene la mes-sa dell’Alter Nos e alle 12 ha inizio la processione. Il corteo èsfarzoso. Composto da 3.500 persone in costume e provenienti

dal Campidano, dalla Gal-lura, dall’Ogliastra, dalSulcis, dal Logudoro edalla Barbagia e accom-pagnati da oltre 200 per-sone a cavallo suddivisenei tre gruppi principalidei Campidanesi, dei Mi-liziani e della Guardiania,oltre la scorta d’onoredei Mazzieri comunali,dell’Alter Nos, del Clero,della Rappresentanza del-l’Esercito e dei Carabi-nieri in alta uniforme,anch’essi a cavallo.

METRO

sa più antica. In unadelle cappelle è con-servata la statua delSanto che vieneportata in proces-

sione fino a Nora,luogo del marti-

rio, dove sor-ge una

chiesa - sul-la spiaggia

presso le rovi-ne della città -restaurata nel1656 graziealla donazio-ne di AlfonsoGualbus,Marchese diPalmas.

Secondola tradizio-ne la criptasotto lachiesa di

Stampace è illuogo dove ilmartire venne

incarcerato etorturato

prima

1600. A questo periodorisale un proliferaredi Confraternite lai-che che si dedicava-no a iniziative carita-tevoli.In que-st’ambi-to si inse-risce il cultodel Santomartire Efisioda partedell’Arcicon-fraternita delGonfalone,oggi Confra-ternita di San-t’Efisio, cheaveva la suasede nellachiesa di San-t’Efisio, nel rionedi Stampace Alta.La chiesa fucostruita nel1780, ma sullostesso luogodove giàesiste-va lachie-L’interno della chiesa

di Sant’Efisio a Cagliari

Un momento della processione

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Sabato 28 aprile 2012

9QUELLA VOLTA CHE SI SLITTÒ AL PRIMO GIUGNOIl 1º maggio del 1794 il Santo non partì a causa della rivolta scoppiata a Cagliari nei giorni precedenti a seguito deldiffuso malcontento. L’Amministrazione comunale decise allora di celebrare la festa per quell’anno, il 1º giugno,quando erano cessati i disordini.

ternita procede alla vesti-zione del simulacro a fineaprile, momento che scan-disce l’inizio dei festeggia-menti. Il 30 aprile vienecompletata la vestizionecon l’aggiunta di oro e gio-ielli donati dai fedeli comeex-voto. Il presidente del-l’Arciconfraternita e ilsacrista Maggiore depon-gono, infine, la statua delSanto sul cocchio.

La mattina del primomaggio “Su Carradori”, lapersona che è preposta allaguida dei buoi che traine-ranno il cocchio, addobbagli animali con fiori e cam-panelli. Così il Terzo Guar-diano a cavallo, accompa-gnato dalla “Guardianìa”,si reca al Palazzo Civicodove lo aspetta l’Alter Nos,ovvero il rappresentantedel sindaco della città.Insieme si recano alla chie-sa di Sant’Efisio dove vie-ne celebrata la messa del-l’Alter Nos. METRO

Vigila l’ArciconfraternitaTutto comincia con la Messa dell’Alter Nos

Rassegna al Teatro liricoMolteplici sono le iniziative nei quattro giorni di festa, ma-nifestazioni dove l’aspetto religioso si intreccia con le tradi-zioni popolari: al Teatro lirico di Cagliari si svolge una rasse-gna musicale, nelle suggestive chiese del centro storico ven-gono proposte musiche d’epoca.

E poi, ancora, la consueta rassegna folcloristica di canti eballi sardi, cui partecipano i gruppi più rappresentativi dell’Isolae, per finire, la sera del 4 maggio, lo spettacolo sulla scalinatadel Municipio. METROUna delle traccas

che precedono il Santo

Il “ballu tundo”, tradizionale danzain cerchio di uno dei gruppi folk

IN TESTA AL CORTEO ci sonole traccas, carri trainati dabuoi addobbati a festa.Seguono i carri del circon-dario, cavalieri, gruppi fol-cloristi in costu-me, pellegrini,devoti e curiosi.

Si presentano così le stradedi Cagliari il Primo maggioper rendere omaggio aSant’Efisio. Una giornatadi fervore religioso e nonsolo. Si tratta anche di unasuggestiva festa rappre-sentativa dell’identità sar-da. Dall’1 al 4 maggio il

simulacro del San-to marti-re è al

centro di un grande even-to religioso dal caratterepopolare. Il Santo parte dal-la chiesetta intitolata al suonome a Cagliari, nel quar-tiere storico di Stampace, ecompie una processionesino al luogo del suo mar-tirio, a Nora.

La custodia, la tradizio-ne e l’organizzazione dei

riti dedicati al San-to è di esclusiva

competenza del-l’Arciconfraternita

del Gonfalone i cuimembri partecipano

alla processione in abitopenitenziale. L’Arciconfra-

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11DAL 1999 SU CONTU DE SANT’EFIS AL MUNICIPIOLa sera stessa del 4 maggio, quando il cocchio del Santo rientra nella chiesa di Stampace, sulle gradinate delMunicipio di Cagliari si svolgerà lo spettacolo “Su contu de Sant’Efis” messo in scena, fin dal 1999, dalla compa-gnia di Gianluca Medas.

lebra la messa. Al tramon-to la processione giungenella Cappella della villad’Orri dove viene officiata

la benedizione eucaristi-ca. È ormai notte quando ilcocchio arriva a Sarroch:qui, nella chiesa di Santa

Vittoria viene celebratauna messa solenne. Il gior-no seguente, 2 maggio, ilcorteo religioso arriva pri-ma a Villa San Pietro e poia Pula. A Pula, sul pontechiamato “Su Rondò” l’Al-ter Nos affida la sindacodella città il compito diproseguire i festeggia-menti.

Davanti alla chiesetta diSan Raimondo il Santo vie-ne preso in consegna dal-l’Arciconfraternita e scor-tato fino a Nora (localitàche dista una trentina dichilometri da Cagliari),dove arriva la sera del 2maggio. La giornata del 3maggio è scandita da mes-se e funzioni religiose. Neltardo pomeriggio lungo illitorale ha luogo la pro-cessione: il Santo lascia ilcocchio e viene trasporta-to in spalla lungo i luoghidel suo martirio. Il 4 mag-gio il simulacro rientra aCagliari. METRO

L’APICE DELLA FESTA di San-t’Efisio da Cagliari è rap-presentato dalla proces-sione del Primo maggioche porta in corteo il si-mulacro del Santo. Laprocessione parte da via-le Fra Ignazio. Il TerzoGuardiano, in prima fila,

porta il Gonfalone del-l’Arciconfraternita. A se-

guire procede l’AlterNos, rappresen-

tante del sinda-co di Cagliari.

Il cocchiocon il simu-lacro è an-nunciato

dal suo-no del-le lau-n e d -d a s ,anti-c h istru-

mentia fiato.

Ai latidue con-frate l l i ,quando il

corteo si ferma aprono leporte del cocchio per con-sentire ai fedeli di deposi-tare fiori, offerte ed exvoto.

Il corteo sfila lungo 14strade di Cagliari fino alPorto Canale, sulla lagunadi Santa Gilla, dove la pro-cessione viene salutata dal-le sirene delle navi attrac-cate in porto. Da qui iniziail vero pellegrinaggio cheseguirà la statua del Santofino a Nora.

La prima tappa è il vil-laggio marino di Giorgi-no, dove il simulacro delsanto è accompagnato daipescatori. Il corteo fa sostanella chiesetta della fami-glia Ballero, dove vengonorimossi i gioielli e sostituitii vestiti del simulacro conaltri più semplici. La statuaprosegue quindi il suo viag-gio su un altro carro, det-to “cocchio di campagna”per dirigersi fino a Mad-dalena Spiaggia. Da qui laprocessione si muove perla terza tappa: la localitàdetta “Su Loi”, dove si ce-

Tre giorni di processioneRipercorse tutte le tappe del martirio

I cavalieri Milizianiche precedono il Santo

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12 1943: SI SFILA NONOSTANTE LA GUERRANeppure la guerra fermò la processione nel 1943. E il Santo fu fatto sfilare in mezzo alle macerie della cittàdi Cagliari distrutta dai bombardamenti alleati di due mesi prima. A portare la statua in processione fu uncamioncino del latte con pochi devoti al seguito.

CavalieriAprono la sfilata in onoredi Sant’Efisio i Cavalieridel Campidano, nei co-stumi del paese di pro-venienza spesso in com-pagnia delle loro donne,finemente vestite e or-nate con numerosi gioielli.I cavalli sono addobbatiper la festa, con coccardee rosette e le code arric-ciate e ornate di fiori. Un

mix incredibilmente riuscito di colori, antiche tra-dizioni e devozione profonda. Dopo i Cavalieri delCampidano, i Miliziani a cavallo che in passatoscortavano la processione per difenderla dagli at-tacchi dei banditi. METRO

Gruppi dall’IsolaSono circa seimila le persone che sfilano in co-stume; sono i gruppi folk che rappresentano varicomuni della Sardegna e partecipano alla pro-cessione con i propri costumi tipici, recitando e

cantando i “goccius”, preghiere della tradizione religiosa isolana. Il termine “goccius” (o le sue varianti: gòzos, còggius) deri-va dal catalano “goigs” e dal castigliano “gosos”, i quali a loro volta debbono la propria origine al latino gaudium, “gioia. I “go-cius”, testi tramandati oralmente o in forma scritta, si devono ai parroci sardi, hanno come tema portante la vita dei santi odella Madonna e sono per lo più costituiti da quartine o sestine in metro ottonario. Dal punto di vista musicale l’esecuzionedei “gocius” presenta una struttura melodica piuttosto ricorrente. Si tratta di un profilo molto semplice, perlopiù sillabico, cheviene riproposto con varianti più o meno significative a ogni strofa. Anche se le modalità di esecuzione sono diversificate a se-conda dell’area geografica METRO

Traccas tirate da buoiLe prime a sfilare durantela festa di Sant’Efisio sonole traccas. Si tratta di carrida lavoro, trainati da buoi,che vengono addobbati inoccasione delle celebra-zioni popolari. Alla pro-cessione ne partecipanopiù di trenta, provenientidal circondario di Cagliari,che trasportano anche frut-ta e cibi locali. La parola“tracca” è di etimologiaincerta. Probabilmente de-riva dalla parola araba“tabaqa” diffusasi in Italia

dalla Sicilia, ma non si esclude un’origine latina dal connu-bio del termine “trabum” con “baracca” che divennero “tra-bacca” e infine “tracca”. Le traccas erano l’unico mezzo di lo-comozione che i sardi avevano anticamente. La tracca è for-mata da un carro in legno, che ricalca quello utilizzato dagliantichi romani. Al carro vengono attaccati i buoi per le cor-na, sempre rispettando una tradizione millenaria. Ogni trac-ca viene addobbata in maniera diversa e nell’addobbarla vie-ne posta una gran cura. Basti pensare che per l’allestimentodi una tracca è necessario l’impegno di dieci persone.

METRO

Cavalieri, gruppi folk e le caratteristiche trac-cas: sono alcuni dei protagonisti della processionecagliaritana del Primo maggio, un evento spet-tacolare unico al mondo.

I buoi bardati per tirare le traccas. Donne in costume tradizionale e uno dei cavallidella sfilata di Sant’Efisio

Il folklore in corteoSpettacolo unico al mondo

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14 GRATIS ALLA FIERA SE NON È FESTIVOL’ingresso alla Fiera Internazionale della Sardegna è completamente gratuito nei giorni feriali. Nei giorni festi-vi resta invece valida l’emissione dei biglietti d’ingresso. Così hanno stabilito la Camera di Commercio e l’En-te Fiera Internazionale della Sardegna.

appellò al Santo affinchéproteggesse la città dallapeste: Cagliari si impegna-va con un voto a tributare

ogni anno una solenne pro-cessione al Santo. A mag-gio del 1657 ci fu la primasolenne processione, conil simulacro del Santo por-tato nella chiesetta di Nora,luogo del suo martirio,seguito dalle autorità e dairappresentanti dei paesiliberati dalla peste.

Nel 1793 un altro inter-vento miracoloso di San-t’Efisio protesse Cagliari ei suoi cittadini. Tra il 17 eil 18 febbraio l’ammiragliofrancese Laurent Truguet,al comando della sua flot-ta, pose sotto assedioCagliari e si preparava albombardamento della cit-tà quando i cagliaritaniinvocarono Sant’Efisio: aquesto punto tra le truppeda sbarco scoppiò un’in-surrezione e le miliziepopolari, condotte da Giro-lamo Pitzolo, respinsero ifrancesi. Da allora al Santoguerriero di Elia fu attri-buito anche il titolo di“Comandate supremo deicombattenti”.

METRO

EFISIO NACQUE nell’AsiaMinore, ad Elia, intorno al250 d.c., destinato dallamadre Alessandra a dive-nire soldato dell’impera-tore Diocleziano il qualegli affidò il comando di par-te del suo esercito con ilcompito di perseguitare icristiani. Giunto in Italia,mentre era in marcia ver-so Napoli (o Brindisi), unbagliore improvviso lo col-pì, facendolo cadere dalcavallo e una voce dal cie-lo si rivolse a lui, chieden-do quale fosse la sua mis-sione. Mentre rispondevauna croce splendenteapparve nel cielo e siimpresse nel palmo dellamano di Efisio che da quelgiorno dedicò la sua vita adiffondere il Vangelo e adifendere i cristiani dallecontinue persecuzioni. Acausa della sua fede Efisiofu arrestato per ordine del-l’Imperatore, condotto aNora e lì giustiziato il 15gennaio del 303 d.c. (secon-do alcuni l’anno è il 286d.c.).

Sant’Efisio, patrono del-l’Arcidiocesi e compatronodi Cagliari, è venerato, congrandiose celebrazioni chesi svolgono nel mese dimaggio in molte zone del-la Sardegna, soprattuttonella parte sud-occidenta-le, ma a Cagliari la devo-

zione nei confronti del San-to è tale da aver superato,nel cuore e nel culto dellapopolazione, San Saturno,primo patrono di Cagliari.

Le celebrazioni in onoredi Efisio risalgono al 1652,anno in cui, l’11 luglio, laMunicipalità di Cagliari si

Efisio martire protocristianoDeportato in Sardegna, la protegge ancora

Un’immagine della processione del 1° maggio1943, con la città devastatadai bombardamenti e, in alto,un momento della sfilata.

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19TUTTE LE MERAVIGLIE DEL MEDIO CAMPIDANOPresenza importante tra gli espositori è quella della Provincia del Medio Campidano con una serie di proposteche vanno dall’ambito culturale alla gastronomia, passando per l’artigianato di qualità e la riscoperta di antichimestieri.

Oltre e accanto alla con-suete categorie c’è tuttauna serie di nuove propo-ste commerciali: si va daiprodotti per l’agricolturaalle macchine utensili, eno-logiche, olearie e casearie;dalla bioedilizia all’abbi-gliamento, dalla promo-zione turistica alla nauti-ca, dall’elettronica agli arti-coli sportivi e per campeg-giatori.

Ovviamente i settori piùgettonati dai turisti sonoquelli che riguardano: arre-damento, antiquariato sar-do (e non solo) e oreficeria,l’oggettistica e l’enoga-stronomia.

Passeggiando tra glistand i visitatori e i turistiattesi a centinai per San-t’Efisio possono assaggia-re formaggi e vini di qua-lità, dolci e paste fresche.Insomma ce n’è per tutti ipalati e per tutti i gustiall’interno di una manife-stazione gestita sapiente-mente dalla Camera diCommercio del capoluogosardo. METRO

tero spazio del quartierefieristico, sia le aree coper-te (all’interno dei padi-glioni) di 46.000 metri qua-dri, che quelle all’aperto di36.000 metri quadri, conoltre 400.000 visitatori e1000 espositori.

Insomma, un palcoimportante per dare visi-bilità a tutti i settori del-l’economia sarda e agliespositori nazionali e inter-nazionali presenti.

Ma la Fiera CampionariaInternazionale, che si svol-ge a due passi dall’incan-tevole scenario del Golfodegli Angeli, è soprattuttouna grandissima festa,capace di coinvolgere unterzo della popolazione del-l’isola, un momento in cuila tradizione e la moderni-tà si incontrano e fannonascere nuove idee, nuoveproposte commerciali etanti momenti di svago edivertimento.

La manifestazione que-st’anno porta a Cagliari unventaglio vastissimo di set-tori merceologici.

In città resta aperta la FieraGiorni di grandi appuntamenti

Gianni Biggio,presidente

dell’Ente Fierae momentisignificativi

della rassegnadi Cagliari

LA SCORSA EDIZIONE DELLAFiera Internazionale dellaSardegna si era conclusacon un bilancio più chepositivo e, soprattutto nel-le ultime due giornate, unafflusso record di visitato-ri. Il volume d’affari regi-strato aveva superato gliundici milioni di euro. E,anche la 64ª edizione (laprima si è tenuta nel 1949),che è cominciata il 21 apri-le e durerà fino al 2 mag-gio, nonostante la crisi cheinveste i mercati, restacomunque un appunta-mento importante.

Per il presidente del-l’Ente Fiera, Gianni Biggio,l’appuntamento “ha con-solidato la sua immaginedi vetrina importante perl’economia isolana, comenaturale punto di incontrotra le differenti offerte euna domanda sempre piùattenta alla qualità ed allaprofessionalità delle azien-de”. Bastano alcuni nume-ri per dare l’idea dell’im-portanza dell’evento: lamanifestazione occupa l’in-

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Sabato 28 aprile 2012

20 OSPITATE IN FIERA LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Il CSV Sardegna Solidale, centro di servizio per il volontariato, anche quest’anno, come nelle edizioni pas-sate, è presente alla Fiera con un proprio spazio (nel Padiglione A, stand n. 31-32-33, al primo Piano) doveospita tutte le associazioni interessate a esporre i propri materiali.

Artigianato della tradizioneOggetti preziosi per non dimenticare

Pattada, Arburesa o Guspinese il piacere di un coltello sardo

Per secoli è stato il più fedele servitore del pastore. Par-liamo del coltello sardo, cui è dedicato per-

fino un Museo, ad Arbus, in cui,tra l’altro, sono espo-

sti alcuni coltellidel XVI secolo. Registratonel Guinness dei Primati del 1986,è possibile ammirare nel museo il coltello più gran-de del mondo, del peso di 80 kg e lungo 3,35 metri. I primi cenni storici relativi ai coltelli sardi risalgono al 238 a.C., quandoi Romani si impadronirono dell’Isola, attratti dalle sue miniere. La ricchezza di me-talli permise così alle popolazioni locali di diventare in breve tempo molto esperte nelletecniche della metallurgia. Il connubio tra il coltello e l’attività pastorale fu immediato: c’è chisostiene che il coltello altro non sia che il prolungamento della mano del pastore. Ci sono svariati tipi di coltello, raffinati (e taglienti) pezzi di artigianato, frutto di una tradizionemillenaria. Tra i coltelli sardi, il più famoso e la pattada che prende il nome dal paese di ori-gine, Pattada appunto, centro del nord della Sardegna. Altro coltello rinomato è Arburesa cheprende nome dalla città di Arbus. In questa rapida carrellata non poteva mancare la Guspinese,coltello tipico del sud-ovest sardo. METRO

I gioiellidelle fateMolto apprezzata, è la gioielleriasarda. Il significato più segretodei gioielli sardi, prendas, risale alleorigini del mito che racconta di fateche nelle loro Domus de Janas,case incantante, tessevano filid’oro e d’argento che diventavanostoffe ricamate con pietre prezio-se. Pietre che nell’antichità avevano la funzione di talismani e medium tra l’uomo e gli dei,per invocarne la grazia o per esorcizzare le forze del male.I centri di lavorazione tradizionalmente più importanti sono Cagliari, Iglesias e Sassari. I ma-

nufatti tipici della produzione orafa artigianale e tradizionale sono molteplici: bot-toni, gemelli, collane e pendenti, catene, gancere, spille, anelli, orecchi-

ni, amuleti e oggetti sacri si ritrovano tutti nei costumi tradizionalifolcloristici che si possono ammirare ogni anno nell’ambito

della sagra popolare di Sant’Efisio.Molto usate sono anche le spille. Ve ne sono di due

tipi: una viene fissata sul capo per fermare loscialle o il velo; l’altra serve alla perfetta

chiusura della camicia sul petto. Nel co-stume dei paesi del circondario di Ca-gliari, i gioielli sono sempre più nu-

merosi e più grandi rispetto alle altrezone della Sardegna. METRO

Una classica Pattada e sopra la filigrana dei gioielli tradizionali

Difficile immaginare di lasciare Cagliari senza portarsi dietro un po’ diSardegna. Gli stand della Fiera e la suggestione del folklore che circon-da Sant’Efisio sono l’occasione per scoprire il grande artigianato dell’Isola.

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22 LE PORTE DEL MARE DI PULA INSIEME CON LIGURIA, TOSCANA E CORSICAPula, con le sue torri del Coltellazzo, di San Macario e di Cala d’Ostia, è parte del progetto europeo FOR AC-CESS, le Porte del mare. Il progetto lega insieme quattro regioni costiere, Toscana, Liguria, Sardegna e Corsi-ca, e mira a valorizzare i resti storici legati alla difesa della terraferma: torri costiere, rocche, fortezze, castelli.

Secolari delizie del palatoTecniche e ingredienti rubati agli invasori

Bianchi o rossi sono grandi viniMolti sono i vini pregiati che vengono prodotti in Sardegna, riconosciuti a livello nazionale einternazionale. Il Cannonau di Sardegna Doc è il vino rosso di maggior prestigio della regio-ne, che si accompagna tradizionalmente con i piatti di carne. Il vitigno viene coltivato prin-cipalmente in Ogliastra, nelle Baronie, nel Nuorese e nella Ro-mangia. L’invecchiamento obbligato-rio minimo del Cannonau è di unanno in botti di rovere o castagno. Unvitigno rosso, introdotto probabil-mente in Sardegna dai fenici e coltivatonella zona del Sulcis e nell’isola di San-t’Antioco è il Carignano, dal saporeasciutto e rosso rubino.Tra i vitigni bianchi più famosi c’è il Nu-ragus di Cagliari Doc. Va servito fred-dissimo, può essere usato anche comeaperitivo. Altro bianco che non si puòdimenticare è il Vermentino: viene accompagnato con gli an-tipasti di mare, pesce e crostacei, carni bianche e formaggi nonstagionati. È il più famoso bianco della Sardegna, coltivato prin-cipalmente in Gallura. Infine, il pregiatissimo Semidano: dalcolore giallo paglierino. METRO

Sebadas famose nel mondoNati all’interno della tradizione pastorale i dolci sardi sono oggi di uso comune in tutta l’iso-la. Alcuni sono comuni a tutta la regione, altri, invece, sono tipici di un’area geografica, mareperibili anche nelle altre zone dell’isola. Tutti in mostra alla Fiera di Cagliari.Conosciutissime anche fuori dalla Sardegna sono le sebadas: si tratta di un impasto di formacircolare, a base di farina, strutto e sale, che viene riempito con formaggio fresco inacidito efuso alla fiamma, semola e una scorza di limone grattugiata. Successivamente fritte in abbondante

olio d’oliva, le sebàdas vanno servite calde e dolcifica-te con miele di corbezzolo oppure con zucchero.Ma questa prelibatezza è solo una delle tan-te che riserva questa splendida regione. Tipico della provincia di Cagliari è il pirichit-tus, di forma circolare, ricorda una palla dineve. Gli ingredienti per la preparazione

sono lo zucchero, il limone e l’arancia. La pa-sta è fatta con le uova, l’olio d’oliva e la fa-rina. In Gallura troviamo i tiliccas, una sfo-glia di farina dai bordi rialzati e ripiena di

miele, mandorle, noci e sapa. Diffusi in tut-ta la Sardegna i bianchini, o i bianchittos: si

preparano con bianchi d’uovo sbattuti a neve,zucchero, mandorle tostate a pezzi e scorze di limo-ne. Dolcissimi e friabili si accompagnano a vini da des-

sert. Pezzo forte di Tonara, nel nuorese, è il torrone, pre-parato col miele, noci o mandorle, bianchi d’uovo. METRO

Sebadas e pirichittus innaffiati dai migliori viniprodotti un po’ dovunque nell’Isola

È antichissima la tradizione culinaria della Sardegna. La vinificazioneviene fatta risalire ai fenici, mentre per i dolci ancora si usano gli ingre-dienti base della cucina imperiale romana: olio, miele e farina.

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25ERBE OFFICINALI TIPICHE NEL GIARDINO BOTANICONel piazzale antistante la Direzione della Fiera Internazionale della Sardegna, l’Associazione Florovivaisti ha al-lestito un pregevole giardino botanico dove i visitatori possono ammirare e “annusare” le essenze officinali ti-piche della splendida Isola.

Come cambia l’agropastoraleDalla terra molta ricchezza della Sardegna

Pecorino, Fiore e Casu MarzuPer far conoscere le loro produzioni, i pastori di Nuragus, in provincia di Ca-gliari, poche settimane fa hanno aperto un sito internet. Tantissimi sono i for-maggi prodotti nell’isola. Il re indiscusso è il pecorino, di cui esistono numerosevarianti, due fondamentali: quello fresco, più dolce, e quello stagionato, piùintenso e piccante. Fa la differenza la durata della stagionatura, cheva dai 3 ai 6 mesi. Il pecorino sardo ha ricevuto prestigiosiriconoscimenti e, dal 1996, ha ottenuto il marchio Dop. Il Fiore Sardo era il formaggio dei pastori dell’isola sinoa quando l’industrializzazione non fece prevalere ilpecorino. Il nome “fiore” pare derivi dall’utilizzodel cardo come caglio. Altre testimonianze rac-contano che per il “fiore” si usassero stampi dilegno sul cui fondo era inciso un asfodelo. Vengono prodotti anche caprini di elevata qua-lità. Diffusi anche i formaggi derivanti dal lattevaccino: uno tra i più noti è la peretta. Gioiellodell’isola è il Casu Marzu: confezionato princi-palmente nel nuorese, si ottiene da pecorini la-sciati macerare, che, per l’azione delle larve del for-maggio, si trasformano in creme piccanti e dal gu-sto intenso. METRO

L’Isola investe nel biologicoIl biologico, grazie alle misure di sostegno agroambientale, ha registrato un notevole svi-

luppo in Sardegna fino al 2001. La crescita ha interessato sia il numero di azien-de coinvolte sia le superfici interessate. Poi, dal 2004 al 2010 vi è stato

un rallentamento. Soltanto negli ultimi annisono state messe in campo politiche (e fondi)per il rilancio del biologico. Secondo i dati del 2008 le aziende biologichesono 1.525, con una superficie di circa 59.930ettari ripartiti fra le otto province, in prevalen-za nel nuorese, sassarese e Campidano di Ca-gliari. Il comparto che pesa di più è, ovviamen-

te, quello della pastorizia e della produzione diformaggi e pecorini: 400 mila ovini bio e 14 mila

bovini: questi i numeri di un settore produttivo che,per volume di fatturato, viene subito dopo l’ortofrutta.

Mentre il nord è specializzato negli allevamenti e nel-la produzione di carne e formaggi, nel sud prevale l’or-

tofrutticolo. Ed è proprio nella zona di Cagliari che la coltivazione di fruttae verdura ha una lunga tradizione. Causa anche la crisi economica, in tutta Italia sista sempre più diffondendo la vendita diretta in azienda. Acquistare dall’allevato-re o dal contadino consente infatti risparmi che si aggirano intorno al 30 per cen-to. Per chi non ha il tempo di recarsi direttamente sul luogo di produzione c’è l’or-mai collaudatissimo sistema dei Gas, gruppi di acquisto di solidale. Ne stanno na-

scendo parecchi: portano nelle città in cui sono presenti gruppi di associati, verdu-ra e frutta locali e di stagione, vino, olio e confetture, con un risparmio considerevo-

le rispetto ai canali tradizionali di vendita. METRO

La tradizione agropastorale si sposa con le più avanzate tecniche di alle-vamento e coltura biologiche. Attorno all’agroalimentare gira moltodell’economia dell’Isola ma solo di recente il settore è stato valorizzato.

Una forma di Casu Marzu e verdure biologiche prodotte nell’area del Campidano

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26 ANCHE LE FORZE ARMATE SI PROMUOVONOIl padiglione D dello spazio espositivo è dedicato alle Forze Armate che possono così promuovere la loro im-magine e il reclutamento con due postazioni: una dedicata alle informazioni e una all’esposizione di mezzied equipaggiamenti usati nelle missioni.

materiali rari e preziosi,oltre alle esposizioni dimobili e complementid’antiquariato.

In contemporanea sisvolge DOMU NOA, Mostramercato delle soluzioni abi-tative, nuove tecnologieper l’edilizia, domotica erisparmio energetico -energie alternative, servi-zi per la casa.

14 - 23 DICEMBRE: Fiera di Natale

Appuntamento con lefeste, la mostra mercatodell’Articolo da regalo diArtigianato e del prodottoalimentare e vinicolo ègiunta alla sua 30° edizio-ne. La manifestazione èdivenuta irrinunciabile pergli amanti degli acquistinatalizi. Il meglio delle

eccellenze artigianali“made in Sardinia” e non,completa l’esposizione conoggetti rigorosamente rea-lizzati a mano, secondo letecniche della tradizione.

METRO

5 - 7 OTTOBRE: Turisport

Salone dell’auto, moto, fuo-ristrada, nautica, campeggio,Hi-fi, Car, Ciclo, Motociclo.Articoli ed Impiantistica spor-tiva. Week end di spettacoli egare motoristiche.

Questa è la 33° edizionedi Turisport. Durante legiornate della rassegna, unricco cartellone di appun-tamenti accoglierà il visi-tatore: spettacoli, incontri,tornei, dimostrazioni, sfi-late, gare, esibizioni, degu-stazioni e quanto di megliol’intero settore può offrirenell’ambito della promo-zione di attività sportiva ericreativa.

Contemporaneamente a

Appuntamenti per tutto l’annoRicco più di sempre il calendario

3 – 11 NOVEMBRE: Salone Arredamento e Antiquariato

Mostra Mercato del Mobile,del Tessuto, dei Complementid’Arredamento. Mostra Mer-cato dell’Antiquariato e delRestauro

Il Salone Arredamento eAntiquariato è una rasse-gna specializzata che sipropone di favorire la com-mercializzazione del mobi-le e dei complementi d’ar-redamento, gli oggettid’antiquariato e la cono-scenza delle antiche tecni-che di lavorazione. Lamostra è arricchita di alcu-ne iniziative collaterali vol-te alla divulgazione delletecniche del restauro do

Turisport si svolgerà l’ini-ziativa ITINERARI SARDE-GNA, rassegna di promo-zione turistica della Sar-degna

18 - 20 OTTOBRE: Girotondo in Sardegna

Fiera del Turismo scolasticoin Sardegna

“Girotondo in Sardegna”è la prima manifestazionein Sardegna che mette aconfronto la domanda el’offerta del mondo turi-stico scolastico e rappre-senta inoltre un’opportu-nità di incontro per diret-tori didattici, presidi, con-sorzi turistici, comuni, pro-vince, operatori del settoree vettori.

La Fiera internazionale della Sardegna da qui alla fine dell’anno atti-rerà a Cagliari migliaia di visitatori. Il calendario è ricco, vario e siconclude con la grande fiera di Natale quando le aziende possonomettere in mostra le migliori proposte per le feste e il pubblico puòandare a caccia di regali assolutamente originali e di qualità. An-ccora una volta sarà il grande artigianato a fare la differenza contutte le altre Fiere del periodo natalizio.

Una dimostrazione di attivitaludico sportiva

durante l’ultima edizione di Turisport

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29ANNULLO DA COLLEZIONE DA POSTE PER LA FIERAFino a mercoledì 2 maggio nel quartiere fieristico sarà operativo un ufficio postale mobile dove sarà anche dispo-nibile l’annullo filatelico, con datario mobile, dedicato alla 64° edizione della Fiera Internazionale della Sarde-gna. Con lo speciale timbro sarà bollata tutta la corrispondenza in partenza.

un buco di pochi centime-tri. Alle diverse discese deicavalieri si intervallano leesibizioni delle migliori“Parillas” della Sardegna,dove abili fantini dannovita a degli esercizi e figu-re acrobatiche mozzafiatoin sella a splendidi cavalli.

CAVALCATA SARDAMAGGIO, SASSARI.

La Cavalcata Sarda hauna tradizionale secolare.Si tenne per la prima voltanel 1899 in onore dei rea-li in visita nella città.

Ora costituisce uno deglieventi della primavera inSardegna, e una dellepoche occasioni in cui èpossibile ammirare insie-me tutti i costumi tradi-zionali sardi. Da tutti i pae-si della Sardegna partonoalla volta di Sassari centi-naia di cavalieri e amazzo-ni, partecipanti alla corsa algaloppo del “Palio città diSassari”, e oltre 3000 per-sone vestite con l’abito tra-dizionale che animerannouna delle più ricche sfila-

te dell’Isola. La festa si svol-ge quest’anno il 20 mag-gio. Ad accompagnare laprocessione, come da tra-dizione, ci sono i cavallifinemente bardati che por-tano le coppie in costume.

FESTA DELLA TOSATURAMAGGIO, BARUMINIA maggio, a Barumini,comune del Medio Campi-dano, si tiene la festa dellatosatura. La sagra, che sisvolge dal 1982, si effettuanei locali della fiera comu-nale, dove gli allevatoriportano il proprio greggeper la tosatura. Is tundito-ris (i tosatori) armati di is

ferrus po tundi (particola-ri forbici) danno dimostra-zione della loro abilità, nelliberare gli animali dallalana. Durante la sagra cherinnova un antico ritualeagro-pastorale, si tengonodiverse manifestazioni fol-kloristiche, e viene offertoa tutti i presenti Su murzu(piccola colazione) tipicadei pastori: un pezzo dipane, uno spicchio di for-maggio, olive e, ovvia-mente, del buon vino.

METRO

profondamente sentiti dal-la popolazione di Olbia. Ilgiorno in cui si ricorda lamorte del santo è il 15 mag-gio. La preparazione allafesta comincia già dal 6maggio, con l’inizio dellenovene. Il 15 è il giorno piùimportante, con la messasolenne e la processione inonore del Santo accompa-gnate dalle voci dei cori tra-dizionali. Protagonista del-la festa è la Basilica di SanSimplicio, il più impor-tante e antico monumentoreligioso della Gallura.

“Cursa a su coccoi” Agosto, San Vito. Nell’ulti-ma decade di agosto si svol-ge a San Vito la “Cursa a suCoccoi”. Si tratta di un’esi-bizione equestre, ma ancheuna gara in cui i cavalieridevono percorrere la pistain velocità e infilzare conuna spada di legno “su Coc-coi”, un pane tipico del Sar-rabus, assomigliante aduna corona con al centro

FESTA DI SAN SIMPLICIOMAGGIO, OLBIA.

I festeggiamenti inonore di San SimplicioMartire sono uno deimomento religiosi più

Costumi tradizionali per la festa di San Simplicio

Un momento della Cavalcata Sarda,

festa laica di Sassari

Santi e feste laicheCavalli sempre protagonisti

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ne si svolge la fiaccolata. Ilsimulacro dell’Assunta (raf-figurata mentre in piediascende al cielo, contra-riamente alla raffigurazio-ne “Dormiente”), adorna-to dagli ex voto e dalla coro-na, viene issato su un car-ro trainato da buoi e por-tata in processione per levie del paese.

Caratteristica di questaprocessione è la parteci-pazione dei trattori addob-

bati con le strade profu-mate di erbe aromatiche epetali di fiori.

A partecipare vi sonoinoltre i gruppi folk, la Ban-da Musicale e i suonatoridi launeddas. Al ritornonella piazza la Vergine contre inchini saluta e bene-dice i fedeli che l’hannoaccompagnata lungo il pel-legrinaggio.

Durante i festeggiamen-ti della festa patronale di

Santa Maria Assunta che siprotraggono per circa 15giorni, si svolge la partico-lare usanza de “Su carru’esa Linna”. L’origine di que-sta usanza è legata a deivoti che i “Bagadius” (gliscapoli) facevano in onoredella Madonna. METRO

FESTA DEL REDENTOREAGOSTO, NUORO.

La Festa del Redentore,importante momento reli-gioso per la città di Nuoro,è ricca di appuntamenti einiziative. L’evento iniziasabato 18 agosto con lamaestosa sfilata dellemaschere tradizionali del-l’antico carnevale, prove-nienti da tutta la Sardegna,mentre domenica 26 ago-sto è la volta della sfilatadei cavalieri in costume tra-dizionale. Oltre alla solen-ne fiaccolata del 28 agosto,la manifestazione offreeventi collaterali comespettacoli, mostre, rasse-gne poetiche con degusta-zioni di vino ed escursioniguidate presso il MonteOrtobene, dove è situata lastatua del Redentore, postaa protezione della città edella Sardegna. I festeg-

giamenti si chiudono mer-coledì 29 agosto con il pel-legrinaggio religioso dallaCattedrale di Santa Mariadella Neve al Monte Orto-bene, accompagnati daicori nuoresi.

DISCESA DEI CANDELIERIAGOSTO, SASSARI

L’antica festa della Disce-sa dei Candelieri a Sassariè una processione danzan-te di grandi ceri di legnoportati a spalla dai Gremi(le antiche corporazioni diArti e Mestieri che si costi-tuirono a Sassari nel corsodel Medioevo) per rinno-vare il voto fatto allaMadonna Assunta che sal-vò la città dalla peste.

I festeggiamenti inizia-no sabato 11 agosto con latradizionale vestizione deiceri e la loro Discesa, ilmartedì 14 agosto, dalla

Piazza Castello, dove anti-camente sorgeva il castel-lo aragonese, lungo le viedel centro storico fino allaChiesa di Santa Maria,accompagnati dal ritmoincalzante dei tamburi. Ilrito termina con lo scio-glimento del voto all’in-terno della chiesa, dove iGremi fanno girare per trevolte ogni Candeliere inonore della Madonna diFerragosto.

SANTA MARIA ASSUNTAAGOSTO, DOMUSNOVASNei primi giorni di agosto,Domusnovas, famosaanche per le Grotte di SanGiovanni, si prepara per lafesta di Santa Maria Assun-ta. Il giorno più intenso è il15 agosto, quando dallamattina si susseguono nel-la parrocchia le Messe, e lasera dopo la Messa solen-

Discesa dei Candelieri durante le celebrazioni

di Sassari ad agosto

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31NOVE WEEK END DI MONUMENTI APERTIPrenderà il via nel weekend del 5 e 6 maggio, in concomitanza con i festeggiamenti per Sant’Efisio, la sedicesimaedizione di ‘Monumenti Aperti’ che si protrarrà per 9 fine settimana, sino al 28 ottobre. La manifestazione è lacondivisione della conoscenza del patrimonio sardo di cultura, di memoria e di storia.

Metro Speciale S.Efisio è uno speciale di Metro, quotidiano indipendente del mattino pubblicato dal lunedì al venerdì e distribuito gratuitamente da N.M.E.New Media Enterprise Srl Registrazione n.788 del Tribunale di Milano del 15 dicembre 2006. Direttore responsabile: Giampaolo Roidi Realizzazione AXIAeditrice società cooperativa, Viale Giulio Cesare 51 00192 Roma - tel 06 50697894 e-mail: [email protected] Pubblicità Visibilia Srl, via Senato 8 MilanoConcesionaria clienti locali di Cagliari e Sardegna: AB Advertising, via Lanusei, 29 - Cagliari - Tel. Tel 070. 657969 - 070 666686 Stampa, Grafiche Ghianisrl - S.S. 131 km. 17, 450 Zona Monastir (CA) Amministratore unico Mario Farina Sede legale N.M.E. via Carlo Pesenti, 130 00156 - Roma

Feste di agostoDevozione mariana

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