Speciale Cesena serie A

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www.qsonline.it Lunedì - 31 maggio 2010 Cesena Formula Uno AutoscontroRed Bull EHamiltonringrazia LaFerrariarranca Scintilleinpista,nefalespeseVettel DoppiettaMcLaren. Massa7˚, Alonso8˚ GALLI E TURRINI · ALL’INTERNO Ciclismo Bassoconquista ilGirod’Italia: vittoriasuldoping Il trionfo arriva dopo una squalifica di due anni Sulpodiocon i figli:«Presto arriverà il terzo» COSTA · ALL’INTERNO La maglia rosa Ivan Basso (Ap) Lewis Hamilton (LaPresse)

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Inserto speciale de il Resto del Carlino, edizione di Cesena, dedicato alla promozione in serie A del Cesena. 30 maggio 2010

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www.qsonline.it

Lunedì - 31 maggio 2010 Cesena

Formula Uno

Autoscontro Red BullE Hamilton ringraziaLa Ferrari arrancaScintille in pista, ne fa le spese VettelDoppietta McLaren. Massa 7 ,̊ Alonso 8˚

GALLI E TURRINI· ALL’INTERNO

Ciclismo

Basso conquistail Giro d’Italia:vittoria sul dopingIl trionfo arriva dopo una squalifica di due anniSul podio con i figli: «Presto arriverà il terzo»

COSTA· ALL’INTERNOLa maglia rosa Ivan Basso (Ap) Lewis Hamilton (LaPresse)

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••• 2 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

CESENAPiacenza 0

Cesena 1

PIACENZA (4-3-3): Puggioni (15’ stBianchi); Avogadri, Rincon (43’ pt Io-rio), Tonucci (10’ st Capogrosso), Bi-ni; Sambugaro, Amodio, Greco;Guerra, Cani, Guzman. A disp. Par-fait, Piccolo, Foti, Simon. All. Ficca-denti.CESENA (4-3-1-2): Antonioli; Cecca-relli, Volta, Piangerelli, Lauro; Sega-relli, Parolo (35’ st Djuric), Giacche-rini; Colucci; Malonga (13’ st Sche-lotto), Do Prado (46’ pt G. Greco). Adisp. Tardioli, Biasi, Franceschini,Bucchi. All. Bisoli.Arbitro: Banti di Livorno.Reti: 2’ st Parolo.Note: spettatori 6.000 circa. Ammo-niti: Lauro (C), Guerra (P). Angoli:0-10. Recuperi: pt 3’, st 3’.

dall’inviato Luca Serafini· Piacenza

DISPIACE solo per San Giovan-ni: ora non è più il solo patrono diCesena. A braccetto con lui c’èSant’Antonio di Padova con tan-to di benedizione popolare del ti-fo bianconero. Ed è stato sancito

al volo in tribuna dove diversisupporter romagnoli hanno mo-strato l’effigie del santo, confer-mandogli tutta la propria devozio-ne e gratitudine. Per la secondavolta consecutiva il Padova si è in-fatti rivelato alleato prezioso e de-cisivo nel catapultare la Romagnabianonera nella gloria. Lo scorsoanno i veneti, sempre all’ultimagiornata, bloccarono la Pro Patriae per il clan di Bisoli fu serie B,Ora si sono superati, magia vera.Battendo il Brescia hanno infattipermesso al Cesena di riabbraccia-re la serie A dopo 19 anni e addi-rittura dopo 8342 giorni da quan-do ‘Maciste’ Bolchi (8 luglio1987) aveva portato i bianconeri

nella massima serie l’ultima vol-ta. Ieri l’apoteosi è scattata alle17.01: ben sei minuti dopo il ter-mine del match del ‘Garilli’. Infat-ti a Padova si è continuato a gioca-re un pugno di minuti in più, maè sembrato uan vita. E per oltre se-imila tifosi romagnoli si è chiusoil cerchio di una stagione strari-pante, con la freccia innestata e re-lativo sorpasso sulle rondinelleproprio sul filo di lana. Sia chiaro,il supporto del Padova è stato de-terminante (i bianconeri infatti se-guivano il Brescia a un punto) mail Cesena è stato bravo e lesto nelliberarsi di un Piacenza (già sal-vo) che ha giocato senza furorema con diligenza. La paura ha

bloccato gli ospiti per tutto il pri-mo tempo, anche se dopo appenadue minuti dalla curva biancone-ra è arrivato un urlo, meglio un

boato: veneti in vantaggio, Bre-scia in angoscia, Cesena in quelmomento. Ma c’era ancora una vi-ta. Così nella prima frazione il4-3-1-2 (diventato in corsa un4-2-3-1 per tornare poi alla versio-

ne originale) di Bisoli non riusci-va a sfondare marcato dalla tensio-ne. Questo Cesena comunque èda sempre abituato a metterci an-che tanto del suo: di forza, di rab-bia, di tenacia pure quando è du-ra. Così centoventi secondi dopol’alba della ripresa, eccola stampa-ta e incorniciata una pagina già dastoria del club bianconero. Il mal-destro difensore di casa (2’ st.)Avogadri scarabocchia un disim-pegno difensivo di capoccia, lapalla è al limite dell’area e MarcoParolo al volo trova la ‘botta’ sec-ca. Puggioni resta sorpreso, la sfe-ra s’infila tra le sue gambe entran-do nella leggenda.

DA QUEL MOMENTO il Cesenaha avuto capacità e lucidità di pen-sare sia al campo che alle notizieche tambureggiavano da Padova.Così i ragazzi di Bisoli, semprepiù in odore di ‘santità calcistica’,hanno sciolto il muscolo coman-dando l’avversario e facendolobarcollare con un paio di blitzsciuponi di Greco e Giaccherini.Sì, a match concluso, l’attesa incampo è stata snervante, da visipallidi. Il timore di una beffa cla-morosa aleggiava su tutti quandodal Veneto ha ‘galoppato’ la noti-zia che restavano ancora sei-setteminuti da giocare causa degliidranti irriverenti (match sospesoper un po’). Poi un esplosivo urlo

Tra cabale e preghiereTifosi allo stadio con l’immaginedi Sant’Antonio: come un anno fa,arriva da Padova l’aiuto decisivo

Un’attesa lunga 97 minutiDi Nardo segna subitoal Brescia, ma la certezzaarriva solo dopo il recupero

DOPPIO SALTOIN DUE STAGIONI

DOPO 19 ANNILA ROMAGNA

TORNA IN PARADISO

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LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 3 •••

MAI IL CESENA era saltatodalla terza serie a quellapiù importante in due solestagioni e mai come questavolta l’imprimaturbianconero è stato tantonetto e limpido. Enell’abbraccio, condito dauna fontana di lacrime, difine gara tra il presidenteIgor Campedelli e suofratello Nicola c’è la facciapulita e genuina di ungruppo sbarazzino che hasorpreso chiunque, anchese stesso. Una squadra dicemento armato, che hasconvolto due campionati.La scorsa stagione inPrima Divisione non era lapiù forte ma lo è diventata.Quest’anno invece,spendendo in estate150mila euro, la società,l’allenatore e AntonioRecchi (il ds salutato asettembre a mercatoconcluso) hanno costruitoun team che ha meritatoquello che ha ottenuto. IlCesena è stato sempre inzona play off: difesad’acciaio, tanti carneadidiventati protagonisti nelnome di una collettivitàtotale, umile ed esplosiva.Con una virtù innata efondamentale: quella disapersi rialzare con scattofelino ogni volta che ècaduto. Muscolo ementalità non hanno maivacillato in una Romagnabianconera che poi hacollezionato cinquesuccessi di fila nelle ultimegiornate. Sei punti sottrattial Lecce capolista,altrettanti al Brescia che laA credeva di averla incassaforte.

NEGLI ULTIMI vent’anni aCesena mai un allenatoreha inciso in modo cosìnetto sulla squadra comeBisoli. E se ora dovessedecidere di salutare peraltre mete (adesso un po’in imbarazzo lo è) sarebbeuna grave perdita mal’uomo e il professionistaandranno rispettati per lascelta. Del resto anche gliartefici delle tre precedentipromozioni in A (Radice,Bagnoli e Bolchi) per varimotivi decisero di noncontinuare in Romagna. Enel giorno del tripudiotanto affetto va anche alpresidente onorarioEdmeo Lugaresi, 82 anni.Alla vigilia aveva detto:«Cesena fammi scoppiareil cuore dalla felicità. Ioprego per l’impresa». Nonvogliamo passare perblasfemi, ma si vede che lesue orazioni godonoancora di un certo credito.

AUn gruppod’acciaiofino alla fine

di gioia tenuto in gola 19 anni.E il Garilli si è confermato stadio‘galantuomo’ e portafortuna: dueanni fa qui ha conquistato la mas-

sima serie il Livorno, dodici mesifa il Bari, ora un Cesena che hameritato tutto e di più. Minato daquesta avversa cabala il Brescianon poteva avere scampo. Forsenon lo sapeva, ora lo sa benissi-

mo. Bisoli ha dovuto cambiare an-che il programnma di giornata (enon ne vedeva l’ora...), aveva infat-ti già predisposto un allenamento(nel dopo gara) per avvicinarsi aiplay off. Intanto una generazionedi tifosi bianconeri potrà vederequella serie A che ha sempre senti-to solo raccontare da babbi e non-ni. Ma soprattutto la società avrà‘plasma’ fresco per 22 milioni dieuro e potrà curare bene l’anemiadelle proprie casse. In cambio ditutto questo Sant’Antonio da Pa-dova è diventato il copatrono diCesena. San Giovanni ha già datoil proprio assenso: per amore del-la città.

ORE 15,07 Padova-Brescia 1-03’ primo tempo Di NardoClassifica Lecce 75, Cesena 72, Brescia 72Con questi risultati, Cesena promosso direttamente

ORE 15,50 Padova-Brescia 2-046’ primo tempo CuffaClassifica Lecce 75, Cesena 72, Brescia 72

ORE 16,11 Piacenza-Cesena 0-12’ secondo tempo ParoloClassifica Lecce 75, Cesena 74, Brescia 72

ORE16,41Padova-Brescia2-131’ secondo tempo rigore di CaraccioloClassifica Lecce 75, Cesena 74, Brescia 72Lecce e Cesena promosse in serie A

30 MAGGIO 2010: E’ STORIAUna promozione vissuta minuto per minuto

MEMORABILEMarco Paroloha appena segnatoil gol al Piacenzache dà la certezzadella serie Aal Cesena,grazieal contemporaneosuccesso del Padovaai danni del BresciaI compagnicircondanoil centrocampistabianconero:il suo nomeresterà scrittonella storiadella societàper sempre(Ravaglia)

Il commentodi LUCA SERAFINI

L’impresa vale una fortunaIl salto nella massima serieporterà 22 milioni di euronelle casse della società

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••• 4 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

Giaccherini tritatutto, Parolo è nella storiaLe pagelle della partita Volta guida con disinvoltura una difesa serena come sempre. Colucci assicura quantità e qualità

Daniele Zandoli· Piacenza

STAVOLTA il ‘Condottiero’ e lasua banda l’hanno combinata dav-vero grossa, di quelle che resteran-no per sempre scritte nella picco-la, grande storia del Cesena.Pierpaolo Bisoli da Porretta indue anni, in assoluto i più felicidella storia recente della societàbianconera, ha portato il Cesenadall’inferno della terza serie allaserie A. Un’impresa che ha del mi-racoloso e che deve essere accredi-tata a lui e ai suoi metodi. A voltespartani, ma vincenti. PierpaoloBisoli ha vinto contro tutti e con-tro tutto. Ha anche delle chiare ca-pacità predittive, segno inequivo-cabile di una conoscenza del cal-cio rara. Aveva detto che il Pado-va non avrebbe perso col Bresciae ‘ad abbundantiam’ c’è scappataanche la vittoria. Quanta fatica,però. Anche l’impianto d’irriga-zione dello stadio dell’Euganeo cisi è messo di mezzo per allungarela nervosissima attesa dei 6000bianconeri al ‘Garilli’.

«SOLO a venti minuti dalla fineho concesso ai miei di sapere co-me stessero le cose». Poi snocciolai record: «Mai successo che il Ce-sena conquistasse due promozio-ni consecutive, dalla serie C alla A— comincia il ‘Condottiero’ — , èil Cesena che ha fatto più punti incadetteria, 74. Ha subito il minornumero di gol (29, un record asso-luto). Record anche di vittorie incampionato, ben 20. Questo grup-po ha dato tutto. Pensate che ieriera pronto a fare l’allenamento,defatigante per chi aveva giocatoe normale per gli altri in prepara-zione dei playoff se non fossimoriusciti a centrare la promozione.Lo ringrazierò per sempre».Poi abbassa per un attimo la scor-za del ‘macho’ e confessa: «Era datanto che non piangevo. Mi sono

lasciato andare con mia moglie econ Treossi. A proposito del qua-le spero che si sia ripreso perchéha avuto un malessere per cui èstato necessario un paio di pasti-glie».

IN CONFERENZA è un fiume inpiena, l’adrenalina gli arrossa il vi-so, è cosciente di essere sulla boc-ca di tutti a livello nazionale.Qualcuno osa sussurrare se gli ri-sulta che i giocatori del Cagliarihanno chiamato Cellino chieden-do di non assumerlo. Capisce loscherzo, ma non tentenna. «Puòessere vero, so che sono un tipo pe-dante, non sono mai contento, vo-glio sempre il massimo da me edagli altri. Quando non ci riescomi arrabbio. Per questo dedico lapromozione alla mia famiglia.Quando perdo, in casa non si de-ve fiatare. Così come quando de-vo guardare le partite degli avver-sari. Ma la dedico anche a tutti itifosi, alla società, ai giocatori e an-che a voi giornalisti per come ci

siamo sopportati in questi due an-ni».Nel podio delle massime soddisfa-zioni della sua vita dove mettereb-be questa promozione? «La mettodopo la nascita dei miei figli, assie-me alla conquista della semifinalein Coppa Uefa col Cagliari». Unpiccolo spicchio anche per chiede-re della partita. Innanzitutto DoPrado come sta? «Purtroppo è do-vuto uscire, era in lacrime, l’horincuorato. Conoscendolo bene,per uscire deve avere sentito ungran dolore, sarebbe stato in cam-po anche con le stampelle. Pensoche abbia avuto un problema alla

IN TRIONFO Pierpaolo Bisoli esulta per la promozione: «Alcuni dei miei ragazzi non si rendono contodi cosa hanno combinato: all’inizio sono stati sottovalutati, ma è tutta gente che meritava la A» (Ravaglia)

Antonioli ng Inoperoso.Ceccarelli 7 E’ contratto inizialmente, pe-rò sgomita come un matto e ci dà da serieA.Volta 7 Spazza via sempre con la concentra-zione incorporata. E’ super fino alla fine.Piangerelli 6.5 Dà equilibrio e testa a unadifesa tranquilla.Lauro 7 E’ tosto, di sostanza, si scontracon un cartellino giallo e va in squalifica.

Segarelli 6.5 Gli sfuggono un po’ di pallema ne recupera tante altre, anzi di più.Parolo 7.5 Subito un po’ impreciso, ma hala pressione altissima per la buona volontàe segna al volo una rete immensa (2’st.). Ilsuo facciotto è già nella storia.Djuric ngGiaccherini 7.5 Svaria a destra e a sinistra,porta avanti palloni a tonnellate, dà a Gre-co una palla d’oro (11’st.) trasformata peròin zucca. Lui stesso spreca poi un’opportu-

nità da uomo grande (27’). Ma è un tritatut-to che massacra i biancorossi.Colucci 7 Prova a dare ritmo ma non è sem-plice, si fa trovare spesso anche nelle diffi-coltà. Carismatico e presente.Malonga 6 Si muove largo, fatica nelle ac-celerazioni: dà tanto sudore e fatica.Schelotto ngDo Prado 6.5 Agisce da punta vera, Rin-con gli tarpa spesso i guizzi, il fuorigiocopure però è l’unico che ci prova nel primo

tempo. Un pestone lo spedisce in inferme-ria.Greco 6 Gli resta nel piede un gol che pare-va già scritto: a porta vuota (11’ st.) riescenella prodezza di trasformare in ferro l’oroche gli aveva donato Giaccherini: incredi-bilmente mette fuori. Condisce però con sa-le e pepe un’occasionissima (27’ st.) per ilvolante Giaccherini che la spedisce alle orti-che.

Luca Serafini

BISOLIL’allenatore:

Presente da record«E’ il Cesena che ha fattopiù punti in serie B:abbiamo dato tutto»

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LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 5 •••

C’È TANTO di PierpaoloBisoli in questapromozione del Cesena.Un uomo di carattere cheha preso le redini dellasquadra del presidenteCampedelli in Lega Pro ein due soli anni l’hatrascinata, è proprio ilcaso di dirlo, in serie A.Quella A che allo stadioManuzzi manca da 19lunghi anni.Bene. Complimenti aBisoli, doverosi per comeha saputo districarsi inqueste lunghe edestenuanti 42 partite diserie B, riuscendo semprea tenere alta laconcentrazione dei suoiragazzi. Complimenti fattianche col cuore per laschiettezza con cuil’allenatore si è sempremostrato in pubblico, allastampa e ai tifosi.La stessa schiettezza concui ha affrontato le vociprovenienti dallaSardegna che la danno,per il prossimocampionato, seduto sullapanchina del Cagliari.

SI È MESSO a lavorare sulcampo ancora di più finoa dimostrare con i fattiche la sua professionalitàva ben oltre qualsiasidiceria di mercato, chenel nostro calcio, si sa,sono all’ordine del giorno.Tagliato il traguardo,adesso bisogna costruireil futuro, perché questaseria A non duri lo spaziodi una chimera.Sarebbe bello vedereancora seduto sullapanchina del CesenaPierpaolo Bisoli, quandoin Romagna calerannocon simpatia e sorpresasquadroni come l’Inter, laJuve e il Milan. Sarebbebello pensare che un altromiracolo si possacompiere dopo questebellissime promozioni.Ci faccia sognare.Ma resti sereno e facciatranquillamente le suescelte. Se il richiamo dellaSardegna e del Cagliarifosse uno di quelli a cuinon si può dire di no e lasua strada si dovessedividere da quella delCesena, non si preoccupi:anche in questo caso ungrazie enorme e di cuore,grande come la serie Ache ci ha regalato.E in bocca al lupo.

Ora il futuro,un bivio chenon fa paura

IN CAMPOPierpaolo Bisoli salutai tifosi bianconeri dopoil match contro ilPiacenza: vittoria eSerie A per il Cesena.L’allenatore: «Era datanto che nonpiangevo. Non misono trattenutodavanti a mia moglie».Aggiunge: «Comepromesso, adesso mitocca andare inbicicletta fino aBellaria, ma quandosono là la butto viaquella bici e me netorno in macchina»(Alive)

caviglia, spero non sia niente digrave perchè merita un grande fu-turo». I suoi ragazzi l’hanno porta-ta in trionfo. «Sabato ho parlatodi eroi, oggi devo parlare di supe-reroi. Questo gruppo di ragazziha dato tutto, alcuni non si rendo-no ancora conto di cosa hannocombinato. All’inizio sono statisottovalutati, leggevo a inizio cam-pionato certi giornali di livello na-zionale che mettevano il Cesenanon a fine classifica, ma addirittu-ra dopo la safety car. Invece se saitirare fuori da loro ciò che hannodentro è tutta gente che meritavala serie A a prescindere da questa

promozione. Gli devo tanto». Sache qui danno tutti Ficcadenti, at-tuale allenatore del Piacenza, pros-simo al Cesena? Lei cosa decide?

«Per oggi voglio godermi questomomento, per il resto ancora nonlo so. Se do retta al cuore sto quitutta la vita. All’inizio ero erronea-mente passato da presuntuoso. So-

no solo ambizioso , non mi accon-tento mai. A volte ho bisticciatocon la società, coi giornalisti, coigiocatori ma non ho mai offesonessuno. Ripeto, fosse per il miocuore resterei a Cesena a vita per-ché qui sto bene, io e la mia fami-glia. Confesso che in questo mo-mento non ho deciso nulla, neiprossimi giorni ci metteremo a se-dere con la società e vedremo. Viconfesso che una settimana fa po-tevo firmare per un’altra societàche non vi dirò mai (probabileche si riferisse al Chievo, ndr).Nei prossimi giorni deciderò as-sieme alla società che ha tutto il

diritto di sapere per cominciare apianificare il futuro».

ANCHE quest’anno come da suaprevisione il Padova ha regalatola promozione al Cesena. «Avevodetto che il Padova non avrebbeperso con il Brescia, a questo pun-to faccio un tifo accanito per il Pa-dova nei play out perché davverogli dobbiamo tanto». Al fiorettonon si sfugge e non lo vuole nean-che fare. «Mi tocca andare in bici-cletta fino a Bellaria, ma quandosono là la butto via quella bici eme ne torno in macchina».

È L’ORA GIUSTAPierpaolo Bisoli

guarda l’orologio, daPadova non arriva

mai la notizia che lagara è terminata e il

Brescia ha perso.Poi alle 17.01 la‘spia’ in Veneto,

Davor Jozic,comunica che la

serie A è tornataa Cesena (Ravaglia)

IN LACRIME«Gruppo di supereroi»

Serie A da disegnare«Fosse per il cuore restereiqui a vita. Non ho deciso nulla,lo farò insieme con la società»

Il commentodi FRANCO CANIATO

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••• 6 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

dall’inviato Stefano Biondi· Piacenza

ALLE CINQUE della sera il mondobianconero si è fermato. I cuorihanno smesso di battere, le golehanno smesso di urlare, le mani diapplaudire, le bandiere di sventola-re. Strega Impalata. Una specie disortilegio: settemila addormentatinel bosco della serie B. Campedel-li, Bisoli e i giocatori erano a cen-trocampo: i cavalieri avevano ap-pena fatto l’impresa, e che razzad’impresa, due promozioni in unanno, Lecce e Brescia battute perdue volte, in casa e a domicilio e ilPiacenza, come da copione, era ap-pena crollato senza rompersi nep-pure un’unghia. Ma ancora non ba-stava. Questione di idranti. Quelliche bagnano il campo di Padovaerano scattati all’improvviso, men-tre il Brescia tentava la rimonta.Sette minuti di stop, sette minutidi ritardo rispetto a Piacenza. Unattimo una vita, come quel film diLelouche. Che paura, ragazzi. Equanta dietrologia: non sarà che ilPadova ne approfitta per capire se

vittoria o sconfitta pari son, tantofinisce comunque diritto aiplayout? Non sarà che in quei set-te minuti il Brescia ne fa due, vin-ce la partita e la festa scivola dallaRomagna alla Val Trompia.Vedi ’sto calcio come ci ha ridotti:tutti sospettosi, tutti dietrologi,tutti sicuri che qualunque cosa, an-che quella più incredibile, dentro

uno stadio possa diventare norma.Alle cinque e sette minuti finisceanche a Padova. Sono spenti gliidranti, è spento il Brescia che vaal playoff per il terzo anni di fila eil sangue bianconero riprende ascorrere nelle vene. Evviva la Ro-magna, evviva il Sangiovese: puòscattare il Gp della Curva. Una vo-lata di tutti i giocatori fra le brac-cia dei settemila che cantavano«Romagna Mia» e «Bologna stia-mo arrivando». E che pregavano:

resta con noi, Pierpaolo Bisolinho,l’uomo della doppietta che se nevuole andare a Cagliari. Che andràa Cagliari. Hai visto che il porto-ghese Josè non ha inventato nien-te: se hai fatto il massimo, regolanumero, dattela a gambe. Perchéd’ora in avanti puoi solo peggiora-re. Questo è il «mestiere»: i profes-sionisti non lo mescolano mai coni sentimenti, così Mourinho va aMadrid e Bisolone va da Cellino.

DEI SETTANT’ANNI di storia delCesena, questo è uno dei più belli,ma in fondo ricalca gli altri trionfi.Bagnoli vinse in serie B e se ne an-dò subito. Bolchi idem. Era l’87,l’anno dell’ultima promozione inserie A. E’ curiosa questa storia:tre dei quattro allenatori che han-no vinto il campionato cadetto aCesena iniziano con la lettera B:Bagnoli, Bolchi e adesso Bisoli. Faeccezione solo Radice, ma sonopassati quasi quarant’anni. E’ unattimo, in questo mondo, diventa-re superstiziosi: adesso, per la se-rie A, parlano (anche) di Arrigonie di Atzori.Ma Bisolinho, accidenti, ha lascia-

PREZIOSO Giuseppe Colucci contrastato da Filippo Sambugaro delPiacenza. Il centrocampista è stato fondamentale nel rush finale (LaPresse)

Capolavoro CesenaCoesione, efficienza, umiltà:la squadra ha sempre mostratoil suo volto migliore

LA LIBERAZIONEIl Garilli come il BernabeuLa Romagna in trionfocentra la sua Champions

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LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 7 •••

NON PUÒ esserci dibattitosulla secessione: laRomagna sta con l’Emiliae viceversa. Insieme, comesempre, possonofesteggiare un dato quasieccezionale: contano tresquadre in serie A. Non èuna novità, in assoluto: nel2003-04 toccò a Bologna,Modena e Parma e diecianni prima c’erano Parma,Modena e Reggiana.Questa volta le tre reginesono Bologna, Cesena eParma, ma potrebbe nonfinire qui. Ai playoff c’èanche il Sassuolo: sevincesse, il trisdiventerebbe un poker.Memorabile. Ma anche serimanessero quelle tre,andrebbe benone:servirebbe un’alleanza«politica» per andare inFederazione e in Lega eappoggiare con decisionequesto bel dato sul tavolodi chi a questa regione nonha mai dato tanto peso etanta attenzione. In questaItalia che pencola urtasbalza e prende pocovento, fa sensazionel’Emilia Romagna aivertici del calcionazionale. Di soldi ce nesono pochini qui comealtrove, di questi tempi.Però, se in tre sonoarrivate al traguardoremando controcorrente, èil segno che a livelloorganizzativo e a livelloprofessionale le cose quifunzionano meglio chealtrove.

IL CONFRONTO non eraaffatto facile da reggere.Con la laboriosa e riccaLombardia, con ilproduttivo Nordest, con ilrilanciato Piemonte. Lanostra regione è in testaalla classifica. Unaspeciale classifica cheindica la capacità di tenerela barra diritta mentre ilpaese ammaina labandiera dell’ottimismo aoltranza. Non è granché:lo scudetto e laChampions non sifermeranno né in Emiliané in Romagna. Ma non èneppure poco scoprire cheil calcio di casa nostra sastabilire un primato.Servirà, nel suo piccolo, afar entrare un po’ di soldi,a scuotere qualche animascettica, a muoverel’economia. Magari anchea far nascere il «voglino»di qualche facoltosoimprenditore deciso acoltivare quello che dibuono cresce sulla nostraterra.

Il primatodel calciodi casa nostra

GIOIA IMMENSAI giocatori del Cesenafesteggiano laconquista della serieA. Tutte le emozionisi liberano dopo i settelunghi minuti d’attesadel risultato definitivodella partita fra ilPadova e il Brescia.Così tutti i bianconerisono finiti sotto lacurva che intonava‘Romagna mia’ e‘Bologna stiamoarrivando’.Dai tifosi è anchegiunto l’immancabileappello all’allenatoreBisoli, artefice deltrionfo. «Resta connoi», supplicano tutti.Ma lui ormai paredestinatoal Cagliari(Ravaglia)

to il segno. Due stagioni, due ber-sagli centrati. E di bello c’è che ilsecondo non glielo aveva chiestonessuno. Chi lo avesse fatto avreb-be rischiato di essere internato.C’erano pochi quattrini e la ricettapoteva essere una sola: miscelia-mo vecchi affezionati alla maglia egiovani di belle speranze, spendia-mo poco e speriamo in bene. Mafra i vecchi è arrivato Antonioli,fra i giovani si è fatto largo Volta ela difesa ha fatto il record del mon-do: 29 gol subiti in 38 partite, robada Inter, roba comunque moltospeciale. Francesco Antonioli,menzione d’onore: 40 anni, una se-rie di parate, rigori compresi, cheal Cesena hanno fruttato almeno

dieci punti. Un solo errore conl’Empoli, che poteva costare caro.Sarebbe stata un’ingiustizia, se aquesto campione fosse rimasto sulgozzo proprio quel gol: per fortu-na gli dei del pallone hanno aggiu-

stato tutto.Il Garilli non è il Bernabeu, ma ciassomiglia se a riempirlo sono lasperanza, la gioia e la passione. IlCesena ha vissuto il suo trionfo, ha

potuto mostrare a tutti il suo capo-lavoro di coesione, di efficenza, diumiltà e di bravura: per tutta la sta-gione ha mostrato il suo volto mi-gliore, isolandosi anche da una si-tuazione societaria che qualchepreoccupazione l’ha creata e cosìfacendo ha trascinato al suo segui-to un pubblico da Champions piùche da serie A.

NON ESISTONO fortuna e sfortu-na, non esiste il destino favorevolené quello cinico e baro: esiste unasquadra che ha fatto meglio dellealtre. La promozione del Cesenavale l’esodo, il boato e le lacrime,perché nasce inaspettata e crescenutrendosi di tenacia e di una dato

evidente: non c’è giocatore che ab-bia reso meno di quanto ci si potes-se immaginare. Hanno fatto tuttiqualcosa in più del loro meglio, Bi-soli per primo, Parolo (gol da trepunti contro il Piacenza) per ulti-

mo. Come nella miglior tradizionedel Cesena: se i tecnici e i giocato-ri sono bravi, li mette sempre nellecondizioni migliori per dimostrar-lo.

· Cesena

SONO PASSATI 19 anni da quella‘buia’ primavera in cui il Cesenaperse la serie A e non la vide più.Tanti, se si pensa che delle prece-denti 18 stagioni, dal 1973 appun-to al ’91, ben dieci le aveva vissutenella massima serie. Un miracolosportivo di provincia, che torna aripetersi. Dunque, anche nel cal-cio di oggi, quello dei paperoni, ilCesena si ritroverà a banchettareal tavolo dei grandi. Uno splendi-do, straordinario regalo arrivatoproprio nell’anno del settantesi-mo compleanno della società, fon-data dal conte Alberto Rognoniassieme a un manipolo di fidatiamici, quando i rumori della Se-conda Guerra Mondiale eranotambureggianti. poi, archiviati itragici eventi bellici, il Cesena as-saggiò subito la B nell’ambito del-la riorganizzazione dei campiona-ti, ma la perse subito alla fine del1946-47 e vi tornò soltanto nel1968-’69. Era il trampolino per leimprese future, in cabina di regiaDino Manuzzi.

IL PROSSIMO sarà l’undicesimocampionato in serie A dei bianco-neri. Nella massima divisione visalirono per la prima volta al ter-mine del torneo 1972-’73, guidatida Gigi Radice. Furono quattrostagioni di fila, la prima con il ser-gente di ferro Eugenio Bersellinialla guida. L’apice nel 1975-76quando il Cesena, arrivando sestocon Pippo Marchioro in panchi-

na (e battendo pure la Juventus2-1), si qualificò per la Coppa Ue-fa. L’anno dopo ne uscirà subito,sconfitto dal Magdeburgo, e poi fi-nirà ultimo in campionato, manel frattempo un’altra pagina distoria era stata scritta.

SERVIRANNO quattro anni in Bprima del ritorno in A: il tripudioè nella stagione 1980-’81, il primodopo lo scandalo del toto-nero,

tanto che in quel torneo i bianco-neri di Romagna si ritrovaronosquadre del calibro di Milan (allafine primo) e Lazio, ma anche al-tre nobili decadute quali Genoa eSampdoria, tutte guarda caso fini-te nei primi cinque posti. Un’im-presa firmata in società da EdmeoLugaresi, al debutto da presiden-te, e alla guida della squadra daOsvaldo Bagnoli.

UN SOGNO, il ritorno nell’olim-po: durerà stavolta solo per dueannate, la prima iniziata da GbFabbri e terminata dal ‘mago’ dicasa Lucchi, con una salvezza su-data, arpionata in rimonta, e la se-conda invece finita senza miraco-li con un Bruno Bolchi timonieresfortunato. ‘Maciste’ si rifarà: sa-rà lui infatti a riportare quattro an-ni dopo il Cesena in A e la regoladel 4 si ripeterà: altrettanti cam-pionati, con salvezze tutte strappa-te coi denti prima del crollo nel1990-91, l’anno dell’esonero diLippi. Da allora tanta B, ma an-che tanta C, dove i bianconeripiombano tre volte. Ma ora sem-brano passati anni luce.

Settant’anni di vita sempre di corsaLa storia L’apice col sesto posto che valse l’Uefa, impresa firmata da Pippo Marchioro

IL CONTE Alberto Rognoni,fondatore del Cesena (Sirotti)

La leggenda della lettera BSulla scia di Bagnoli e Bolchi:il cognome che inizia per Bporta bene nel torneo cadetto

il commentodi STEFANO BIONDI

Bisoli segue MourinhoI professionisti non mescolanoil ‘mestiere’ con i sentimentie dopo la vittoria se ne vanno

Grande tradizioneUn decennio nella massima seriein tre fasi, l’ultima voltacon tanto di esonero di Lippi

Page 8: Speciale Cesena serie A

••• 8 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

Nicola Marcatelli· Piacenza

«IGOR!». Il piccolo Luca Campe-delli, 2 anni e una bellissima ma-glia del Cesena addosso, in cimaalla tribuna chiama il papà che starisalendo le scale dopo aver festeg-giato in campo e aver abbracciatomezzo stadio. «E andiamo!», gli ri-sponde, commosso e frastornato,il papà presidente. Sembra unquadretto di famiglia. C’è il fratel-lo Nicola che, avvolto in una ban-diera bianconera, lo prende dauna parte: «Hey bomber», si rivol-ge al fratello. Lo abbraccia e loporta verso la tribuna laterale.Loro due soli, si guardano in fac-cia due secondi, poi esplodono inun urlo liberatorio e in un abbrac-cio letteralmente fraterno. Pochiistanti dopo in sala stampa, il nu-mero uno bianconero svela:

«MI HA DETTO: ti ricordi quan-do tutto iniziò? Quando il Cesenaperse a Rimini nel 2007 e la setti-mana dopo comprasti il Cese-na?». Il volo è cominciato da lì,verso il basso. Perché arrivò subi-to la retrocessione in C1. Poi il Ce-sena è decollato verso la B e ieri èatterrato in Paradiso: «Nessunoaveva mai fatto due promozionidi fila nella nostra storia — affer-ma compiaciuto —: noi ci siamoriusciti subito. A inizio stagionesapevamo di avere una squadraforte, passavano le domeniche evedevamo che nessun avversarioci metteva sotto. Abbiamo inizia-to a crederci, giocando anche piùoffensivi in trasferta. Che impre-sa: queste sono le cose che posso-no succedere in Romagna».Un pensiero al Padova, l’alleato fe-

dele del Cavalluccio per il secon-do campionato consecutivo: «Liringrazio perché hanno giocatoonorando il campionato comehanno fatto tutte le squadre che cihanno affrontato. Già un anno faci diedero una mano, fermando ilPro Patria, peccato non siano inA con noi il prossimo anno».

IL CONTO economico del Caval-luccio avrà grande beneficio daquesta promozione: «L’anno scor-so abbiamo chiuso con 4.5 milio-ni di euro di perdita, in A avremoun attivo importante, anche se icosti aumenteranno. Noi abbia-mo sempre pagato nei termini ecerti discorsi di queste settimanesulla nostra solidità economica

provengono da gente poco seria».Era stato il patron del CagliariMassimo Cellino a dichiarare chela trasferta di Lecce era stata paga-ta da Bisoli: «Cosa dico a Cellino?Che ci vediamo per Cesena-Ca-gliari, nel prossimo campionato,in A».Arriva la domanda proprio sul fu-turo di Pierpaolo Bisoli, deus exmachina di questo doppio miraco-lo. «Andrà a Cagliari?», gli doman-

dano. La risposta lascia intendereche non ci sono certezze, anzi l’ad-dio viene annoverato tra le possi-bilità concrete: «Il mister è stato 7anni in rossoblù da giocatore e ca-pitano; sette anni non si dimenti-cano. Ma credo che non dimenti-cherà neanche i due anni qua».Si fa il nome di Massimo Ficca-denti, l’allenatore proprio del Pia-cenza, come eventuale sostituto:«Non lo so, non ho nessun nomein testa. Posso solo dire che è unbravissimo tecnico».

AL FUTURO ci si penserà da do-mani, nel dopo partita Campedel-li ha voglia solo di festeggiare escaricare la tensione. Lui, il presi-dente giovane e rampante è pron-to per l’ingresso nel grande cal-cio: «L’anno prossimo non sarò ilpresidente più giovane della A —dice fingendo di provare un gran-de dispiacere — : Andrea Agnellie Tommaso Ghirardi hanno me-no anni di me. Che ci devo fare,salendo di categoria finisco per in-vecchiare anch’io». Passa MarcoParolo, il match winner: «Presiden-te, l’anno prossimo puntiamo mi-nimo alla Champions», scherza ilcentrocampista.

IL TELEFONO presidenziale suo-na inarrestabile: «Voglio solo fe-steggiare — sorride beato Igor —e spegnere questo aggeggio; dedi-co tutto questo alla mia famiglia ealla squadra. Come tutte le cosebelle e brutte quando accadononon ci credi: mi serve una settima-na per metabolizzare che il Cese-na è in serie A». Perché il volobianconero continua. In paradi-so. E a ben guardare, questo volonon finirà mai.

CAMPEDELLI«Un’impresa arrivare in ParadisoOra il volo bianconero non si ferma più»

ESULTANZADA NUMERO UNO

A destra e sotto,il presidente del Cesena

Igor Campedelliche ha traghettato

i bianconeri dalla C1alla serie A in tre anni:

«A inizio stagionesapevamo di avere unasquadra forte, poi man

mano che vincevamoabbiamo cominciato

a crederci. Queste sonole cose che possono

succedere in Romagna»(Ravaglia)

Passato e presente«Nessuno qui aveva fattodue promozioni di seguitoNoi ci siamo riusciti subito»

Il domani«Per il dopo Bisoli si pensaa Ficcadenti? Ora non hoalcun nome in testa»

Page 9: Speciale Cesena serie A

LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 9 •••

A SAN PIETROBURGO,poco meno di un anno fa, micapitò di essere avvicinato daun giovanotto russo cheparlava un buon italiano.Era uno studente inarchitettura e vendevaacquarelli per raggranellarequalche soldino con cuimantenersi agli studi. Ad uncerto punto, inevitabilmente,mi chiese da dove venivo.Provai a buttar là Romagna elo vidi scuotere il capo. Alloracitai Bologna e poi Rimini,convinto che di offrire dueeccellenti riferimentigeografici. Macché. AzzardaiCesena e come d’incanto gliocchi del mio interlocutore siilluminarono. «Cesena?Weiss Schwarz Brigaden!»esultò. Era un tifoso delloZenit San Pietroburgo, lasquadra allenata oggi daSpalletti, e la sapeva anchepiù lunga di me sulle Wsb1981, lo storico club dellatifoseria bianconera. Forseniente più del calcio, mi trovaia riflettere, ha determinatoquel fenomeno che chiamiamoglobalizzazione.Fuor di dubbio che Cesenadebba un bel po’ della suanotorietà al calcio, tant’è chenon è infrequente imbattersi inchi scambia la sigla CE comeidentificativo di Cesenapiuttosto che di Caserta, giustoper capire cos’è che vieneprima in mente. Ma lasensazione è che Cesena alCesena debba molto di più.Perché qui siamo di fronte alfatto straordinario di unasquadra che ha letteralmentegalvanizzato una città e i suoicittadini, dandole una sorta diconsapevolezza del “nolimits”. Che insomma,sgobbando duro e con qualchesforzo di inventiva, anchepartendo da un paesone chepassava per contadino, sipoteva spaccare il mondo.A farci caso, la prima storicapromozione in Serie A —campionato 1972-’73, i tempidi Gigi Radice e di DinoManuzzi — ha agito suCesena come una scarica diadrenalina. E su quella sciala loro Serie A se la sono viavia conquistata un certoFrancesco Amadori(trasformando un pollaio inun gruppo leader in Europanella produzione di carnibianche), un certo NerioAlessandri (che partendo daun marchingegno costruito ingarage oggi è l’assolutonumero uno per gli attrezzi dapalestra) e i tre fratelliTrevisani (che diun’aziendina di palificazionihanno fatto il colossomondiale dell’ingegneria delsottosuolo).

Una scaricache galvanizzatutta la città

‘UBRIACO’DI FELICITÀA sinistra e sottoLuca Mancini,vicepresidente edirettore generale deibianconeri, festeggiala promozioneal Garilli.Commercialista, excalciatore dellegiovanili bianconere(giocava insieme al‘Condor’ Agostini), èstato coinvoltoda Campedelli insocietà da un anno emezzo. Da tre mesi haassunto un ruolo piùoperativo e di rilievo(Ravaglia)

Il commentodi UGO RAVAIOLI

Claudio Castellucci· Piacenza

LA GIORNATA era iniziata come l’annoscorso per il direttore generale del Cese-na Calcio Luca Mancini. Anche a Vero-na per l’ultima partita di Lega Pro, co-me ieri a Piacenza, il cesenate Mancinisi è presentato in campo, ma stavoltanon è andato fino sotto la curva della ti-foseria bianconera ad incitare e festeg-

giare prima dell’incontro. L’istinto, for-se, l’ha trattenuto, consapevole che lapromozione nella massima serie non di-pendeva solo dalla vittoria allo stadio‘Garilli’: era necesserio lo stop del Bre-scia sul campo di Padova.«In questa occasione — chiarisce il dgMancini — mi sono frenato. Stavo an-dando verso la curva dei nostri tifosicon una bandiera in mano, ma poi ci horipensato: sono una persona che seguesempre il proprio istinto. E’ stata unasoddisfazione enorme, indimenticabi-le, gioiosa e meritata da tutti noi: squa-dra, allenatore, società e anche i tifosibianconeri». A chi dedica questa pro-mozione? «Al primo posto la mia fami-glia, poi agli amici e alla città. E’ un suc-cesso di ognuno di noi. Una bellissimasoddisfazione vedere tutta questa genteemozionata e coinvolta in una promo-zione nella serie A che a Cesena manca-va da ben ventitrè anni».

SERIE A meritata dalla squadra bianco-nera: una stagione condotta alla gran-de, con un rush finale vincente come leforti formazioni sanno fare.

«Nessuno può dire nulla sul nostrosplendido campionato: meritato. Dicodi più: con la vittoria conquistata a Pia-cenza, ne abbiamo realizzate cinqueconsecutive e abbiamo dimostrato di es-sere una squadra forte, compatta e con-vinta di potercela fare con le proprie for-ze. Inoltre — continua Mancini — ab-biamo chiuso a 74 punti secondi in clas-sifica, ottenendo la promozione direttasenza dover passare dai playoff. Siamoarrivati solamente ad un punto dal Lec-ce, che fra l’altro abbiamo battuto duevolte come contro il Brescia, che lotta-va come noi per la massima serie. La fe-licità è davvero tanta anche perché sia-mo riusciti nell’impresa di fare il dop-pio salto: dalla Lega Pro alla serie A,una cosa mai successa nella storia diquesta società».

ORA appena conclusi i festeggiamentici sono già alcuni aspetti da considera-re, in primis, la questione di mister Bi-soli. «Bisoli? Come abbiamo sempredetto parleremo con il mister a breve, lanostra intenzione è confermarlo manon dipende solo dalla società: per pro-seguire il matrimonio dobbiamo essere

d’accordo entrambi, abbiamo tutti edue un’ottima opportunità».Il ruolo del dg Mancini cambierà? «No,rimane lo stesso, io e il presidente abbia-mo formato una coppia affiatata, ognu-no con le sue competenze e i risultati cidanno ragione. Ora abbiamo la societàin serie A: dobbiamo essere oculati enon farci prendere la mano. Non siamospaventati anzi, siamo onorati di guida-re questa macchina nella massima se-rie».

Questione mister«La società vuole confermarlo,ma affinché il matrimonio continuidobbiamo essere tutti d’accordo»

Coppia affiatata«I risultati hanno dato ragionea me e al presidente: in serie Adovremo solo essere più oculati»

MANCINI«Un rush finale da vincentiChe gioia il doppio salto»

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Nicola Marcatelli· Piacenza

BENVENUTI in paradiso. Anzi,bentornati. Ma come lo dici ‘ben-tornato’ a quelli come Marco Paro-lo ed Emanuele Giaccherini chehanno appena 25 anni e nel lonta-no 1991 ne avevano appena 6? «E’semplicemente fantastico», dico-no all’unisono.Il magico Cesena è tornato in serieA. Felicità sfrenata, con tante gra-zie a tutti i partecipanti e soprattut-to a chi ha messo la firma nellagiornata che passerà alla storia.Proprio lui, Parolo, che al Garilliha segnato l’1-0: «E ho pure ri-

schiato di farmi rimproverare dalmister per quel tiro — dice l’ex Ve-rona —. Nell’intervallo mi ha det-to: ‘Tu calci sempre da fuori e nonprendi mai la porta’. Però in quel

frangente non ho resistito ed è an-data come doveva». L’esultanza èstato un concentrato di emozioniche è quasi indescrivibile: «Vole-vo fare tre giri di campo, non ricor-

do più nulla. Solo che ho abbrac-ciato forte Volta: in ritiro ieri cieravamo detti che uno dei noi dueavrebbe segnato». E vai col quintosigillo stagionale, qua la manoMarco, altro emblema di una fanta-stica avventura.

E MENO MALE che i gol li hannofatti i ragazzi biancorossi che gio-cavano all’Euganeo: «Il Padova èdiventato la mia seconda squadra.Tiferò per sempre per i veneti. For-za Padova!», grida. Il resto sonoemozioni difficili da esprimere:«Sono la persona più felice dellaterra: segnare il gol promozione èstato un onore. E’ stata un’annatastrepitosa, non ho parole. Questa

ESPLODE LA

NELLA STORIA L’esultanza di Parolo dopo la rete (Ravaglia)

La felicità di Parolo:Il segreto «Per quel tiro ho rischiato di farmi rimproverare

Emozione«Volevo fare tre giri di campo,so solo che ho abbracciato VoltaE’ stata un’annata strepitosa»

Page 11: Speciale Cesena serie A

LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 11 •••

FESTA BIANCONERA

promozione era un sogno nel cas-setto e non smetterò più di goder-melo».L’apoteosi 23 anni dopo. Quantotempo è passato. Emanuele Giac-cherini, una delle tante rivelazionidella stagione, ancora non ci credeche presto sfiderà il suo idolo Die-go Milito: «Sono interista — spie-ga il folletto di Talla —, è vero. Sepenso che nel prossimo campiona-to giocherò a San Siro mi vengonoi brividi. Ma essere tifoso dell’In-ter non potrà mai darmi quelloche mi ha regalato stavolta il Cese-na». Oggi è festa grande, ma nondimentica i periodi bui. Ce ne so-no stati tanti nella sua carriera e ri-vela: «Dopo la brutta stagione a

Bellaria avevo quasi pensato dismettere. Vedevo che tutti i mieisacrifici non erano ripagati, e poiil Cesena non mi voleva, ero sem-pre costretto a cercarmi una squa-

dra dove andare in prestito. Poi pe-rò è arrivata la svolta, devo diregrazie a mister Bisoli: mi ha datotutto». La gioia di ieri è arrivata do-po due ore di sofferenza: «Sapeva-

mo del Padova in vantaggio grazieal boato dei nostri tifosi, poi dallapanchina ci informavano. Un cli-ma proprio strano, ma in campodovevamo pensare alla nostra par-tita e a vincerla».E adesso si va nel Paese delle Mera-viglie: «E’ una soddisfazione irri-petibile, mi vengono i brividi apensare che la gente di Cesena siricorderà sempre di noi e di questagiornata. Non mi rendo ancoraconto di quello che abbiamo fat-to». Invece è davvero ora di render-sene conto. Anche per quelli come“Giack” che durante l’ultima serieA erano appena nati è giunta l’oradi diventare grandi. Scusa Serie B,eravamo solo di passaggio.

Elisabetta Zandoli· Piacenza

ERA SQUALIFICATO, ma c’è sem-pre stato. Nel ritiro di Piacenza,dove è rimasto con la squadra dalsabato, e sugli spalti, dove virtual-mente al fianco dei suoi compagniha sofferto come un matto. Benve-nuto in serie A, capitan De Feu-dis, chi l’avrebbe mai detto 7 annifa in quella partenza del ritiro diAcquapartita col Cesena in C1 eCastori in panchina? «Ho soffertodavvero tantissimo — racconta ilcentrocampista —, che dispiacerenon potere dare fisicamente unamano alla mia squadra. Però mihanno regalato una gioia grandissi-ma, una soddisfazione indimenti-cabile e al tempo stesso un momen-to bellissimo perché abbiamo otte-nuto un doppio salto: dalla LegaPro alla serie A». L’emozione locoinvolge anche davanti ai giorna-listi, mentre all’esterno i clacsondelle auto dei tifosi suonano giàimpazziti: «Sono un giocatore di

serie A, non ci credo ancora, davve-ro un grande miracolo. All’inizionessuno ci credeva ma noi erava-mo consapevoli della nostra forzae ce la siamo meritati perché, co-munque, in ogni partita ce la sia-mo giocata: siamo stati davverograndi». Riavvolge un attimo ilfilm del campionato, quanta stra-

da hanno fatto lui e i ragazzi bian-coneri: «Tutte le partite ci hannoimpegnati. Sicuramente prima lavittoria di Brescia nel ritorno e poiquella a Lecce ci hanno dato laspinta decisiva verso il traguradodella promozione diretta».Dominique Malonga, l’arma inpiù di questo finale di campiona-to, è fuori dallo stadio Garilli cheparla con un amico: «Il Piacenzaha lottato — spiega —, non è stato

facile per noi stavolta. Ma ce la sia-mo meritata questa promozione.Ora il mio obiettivo è giocare ilprossimo anno in serie A. La squa-dra però non dipende da me», di-ce, alludendo al fatto di essere inprestito dal Torino.

MASSIMO Ficcadenti, sino a ieriallenatore del Piacenza, non ha vo-luto sbilanciarsi più di tanto in me-rito al suo destino futuro. Fonti lo-cali l’accostano in maniera decisaal Cesena nel caso del probabile ad-dio di Bisoli. Lui glissa, ma nonnega: «Nei primi giorni della setti-mana — afferma il mister degliemiliani — parlo con la società equindi non posso fare progetti fin-ché non avviene questo colloquio.Ho un ottimo rapporto col presi-dente del Piacenza, ma non esclu-so altre offerte». I cronisti lo inter-rogano: cosa pensa di questa pro-mozione del Cesena? Si lascia an-dare a un largo sorriso, più chiarodi una dichiarazione: «Parlo solodella partita, non fatemi dire al-tro».

La panchinaFiccadenti al posto di Bisoli?«Prima di fare progettidevo parlare con la mia società»

IN DELIRIOAl centro, la corsa deigiocatori sotto la curvadello stadio Garillidi Piacenza dopo ilfinale di Padova che haconsegnato al Cesenala Serie A. Oltre seimilatifosi hanno seguitola squadra in trasfertaper questoappuntamento storico.A fianco Volta, rimastoletteralmentein mutande (Ravaglia)

BRINDISI Dopo il trionfale giro di campo, i festeggiamenti sonoproseguiti nello spogliatoio tra spumante e foto-ricordo (Ravaglia)

«Questo è un sogno»dal mister, ma non ho resistito. Poi non ricordo nulla»

RivelazioneGiaccherini: «Sono interistae il pensiero di sfidare Militoa San Siro mi mette i brividi»

De Feudis: «Che sofferenza in tribuna»Il capitano Squalificato ma accanto ai compagni: «Mi hanno regalato una gioia indimenticabile»

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••• 12 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

Claudio Castellucci· Piacenza

ESODO da serie A. La città senti-va nella pelle questa promozio-ne e ha partecipato in massa allatrasferta a Piacenza: oltre seimi-la romagnoli presenti sugli spal-ti dello stadio ‘Garilli’. Invasio-ne bianconera iniziata moltopresto: le prime auto di tifosi sisono messe in moto verso le ottoe trenta.Davanti al Manuzzi il ritrovodei tifosi della curva Mare per lapartenza con i pullman: totalediciotto torpedoni pieni di sup-porter bianconeri. Tutti quantiavevano acquistato il cappellinodi paglia con la scritta ‘curva ma-re’, scenografia ideata per que-sto evento. Conteporanememen-te si è svolto l’assalto da parte ditanti tifosi bianconeri alle edico-le della città e delle zone limitro-fe per comprare il Carlino che re-galava la maglietta «Forza Cese-nA» a sostegno dell’impresa in-trapresa dal Cesena per chiude-

re questa stagione alla grandissi-ma.

IL TRAGITTO verso Piacenza èstato davvero uno spettacolo,una marea bianconera. In auto-strada pullman, minivan, autobardate con i colori sociali, sciar-pe, bandiere, magliette, di tuttoe di più. Le soste agli autogrillsono state l’occasione per fare co-

ri, darsi dei ‘cinque’ e, soprattut-to, un modo per caricarsi ancormeglio, in vista di questo sognochiamato serie A.L’arrivo a Piacenza è avvenutomolto prima dell’inizio della pa-rita. Alle tredici dentro al ‘Garil-li’ c’erano già oltre duemila tifo-si e presto la curva cesenate si èriempita: soprattutto di entusia-smo e incitamento senza freni.

ALL’INGRESSO in campo deigiocatori per il riscaldamento ec-co un vero boato, con tanti coriper tutti. E il solito immarcesci-bile motivetto di fondo: «Erava-mo qui, con il Cesena in C, orasiamo qua per portare in A, tut-ta la città». A inizio gara esplodesubito l’urlo bianconero al pri-mo gol del Padova contro il Bre-scia. La curva è in estasi: bandie-re al vento e sventolio di sciarpebianconere in serie. Verso la fi-ne del primo tempo, il secondotripudio: il raddoppio dei vene-ti manda tutti quanti in delirio.Nonostante il punteggio a Pia-cenza non si sblocchi, è pur sem-pre un bel passo avanti verso lameta. Si va all’intervallo, occa-sione per ritrovare le energiecon una sosta al bar, ma che siesauriscono immediatamente,complice il gol di Marco Paroloal 3’ della ripresa. La sofferenzasi protrae perché il Brescia ha ac-corciato le distanze, ma è ormaitardi. E’ l’apoteosi bianconeraha la forza di 19 anni di oblio.

Nicola Marcatelli· Piacenza

TUTTI in piedi, con le mani da-vanti agli occhi, con lo sguardoperso nel vuoto. Come un anno fasi aspetta, perché a Padova la par-tita del Brescia ha 7 minuti di re-cupero per un idrante che si acce-so all’improvviso. In curva scen-de il silenzio. In tribuna Hen-ning, il tifoso tedesco, abbraccia ilsuo pupazzo portafortuna. Mariet-to Ragazzini, l’irriducibile tifoso,maledice un telecronista che asuo dire sta portando rogna e poiaizza la folla all’eterno grido dibattaglia: ‘Cesena!’. La gentebianconera non ce la fa più, i sei-mila tifosi sono stremati. Anchestavolta bisogna soffrire finoall’ultimo? «Perché dobbiamo sta-re male per una squadra di cal-cio?», dice esausto un uomo sullacinquantina con la sciarpa bianco-nera. Poi il grido «A Padova è fini-

ta!» e un’attesa lunga 19 anni,quando internet non esisteva edEzequiel Schelotto aveva appena2 anni, si chiude alle 17.01. Incampo i giocatori, che aspettava-no riuniti il responso via radio,iniziano la corsa più pazza delmondo verso la curva in delirio.

Ci sono tutti, pure capitan DeFeudis (squalificato) raggiunge icompagni: lanciano le maglie e ipantaloncini ai tifosi, Bisoli è por-tato in trionfo, sotto la curva e lospicchio di gradinata bianconera.Arriva Igor Campedelli col figlio,i cancelli restano aperti e 50 tifosibianconeri, impazziti come scheg-ge, si riversano in campo grazie

Malati d’amoreGli spettatori bianconeriindossavano cappellinicon la scritta ‘curva mare’

In seimila e scatenatiAllo stadio ‘Garilli’ Invasione romagnola sugli spalti, cominciatacon un serpentone in autostrada. I boati ai due gol del Padova

UN SUCCESSOLA MAGLIA

DEL CARLINOSono andate a ruba le

maglie «ForzaCesenA» che il nostro

giornale ha regalatoai lettori di Cesena e

Forlì. In tantila indossavano comesi vede a sinistra. Al

centro il sindacodi Cesena, Paolo

Lucchi in campo. Adestra un tifoso in

bilico, ma per la A sifa questo e altro

(Ravaglia)

AMORESENZA FINE

Eccolo il popolobianconero che urla inuna domenica storica.I supporter bianconeriieri erano oltre 6.000.

A Verona lo scorsoanno furono 4.000 nel

salto dalla PrimaDivisione alla B.

Nella promozionein A del 1987 a San

Benedettodel Tronto furono

oltre 7.000 ifedelissimi bianconeri

«E ORAIl sindaco

Ancona 2

Mantova 2

ANCONA (4-4-2): Da Costa; Milani,Thackray, Cristante, Zavagno; Sur-raco, Catinali, De Falco, Schiattarel-la (47’ st Mustacchio); Colacone (27’st Gerardi), Mastronunzio. A disp.Schena, Camillucci, Gerbo, Piccoli,Mirchev. All. Di Stefano.MANTOVA (4-3-1-2): Bellodi; Lanzo-ni (16’ st Nassi), Notari, Gervasoni,Lambrughi; Tarana, Spinale, Grau-so; Carrus; Pellicori (30’ st Malate-sta), Abate (4’ st Locatelli). A disp. Ia-cobucci, Fissore, Rizzi, Salviato. All.Serena.Arbitro: Bergonzi di Genova.Reti: 8’ pt Bellodi (aut.), 30’ pt e 20’st Pellicori, 24’ st Mastronunzio.Note: spettatori 7.040, paganti2.197 per un incasso di 11.370 euro,abbonati 4.520 per un incasso di17.607 euro. Calci d’angolo 8-6. Re-cupero: pt 1’, st 6’.

Crotone 1

Ascoli 2

CROTONE (4-3-3): Farelli; Zito, Le-gati, Viviani, Grillo (35’ st Mercurio);Beati, Galardo, Perpetuini (14’ st Cu-tolo); Degano, Mendicino, Russotto(28’ st Gabionetta). A disp. Castelli,De Martino, Petrilli, Bonvissuto. All.Lerda.ASCOLI (4-4-2): Frezzolini; Ciofani(30’ st Silvestri), Portin, Micolucci,Giallombardo; Sommese, Ilari, Ha-ble, Pesce; Bernacci (30’ st Luppoli)Antenucci (40’ st Margarita). A disp:Lenzi, Marino, Mattila, Tiboni. All.:Pillon.Arbitro: Nasca di Bari.Reti: 26’ pt Russotto, 29’ pt Bernac-ci, 21’ st Ilari.Note: spettatori circa 4.000, 3.086abbonati per una quota partita di22.436 euro. Ammoniti: Giallombar-do, Russotto. Angoli: 4-3 per il Cro-tone. Recupero: pt 2’, st 3’.

Empoli 2

Grosseto 2

EMPOLI (4-3-1-2): Pelagotti, Vinci,Angella, Stovini, Tosto (15’ st Mori);Marianini (27’ st Mancosu), Musac-ci, D’Amic; Vannucchi (40’ st Cupi),Eder, Coralli. A disposizione: Bassi,Valdifiori, De Giorgio, Cesaretti. Alle-natore: Campilongo.GROSSETO (4-3-3): Acerbis; Fauta-rio, Federici (14’st Maraucci), Con-teh (1’ st Crescenzi), Turat; Yaw, Ca-robbio, Job; Joelson, Alfageme (21’st D’Alessandro), Esposito. A dispo-sizione: Aldegani, Vitiello, Pichl-mann, Vitofrancesco. Allenatore:Sarri.Arbitro: Giancola di Vasto.Reti: 16’ Tosto, 30’ Esposito, 32’ Ca-robbio, 20’ st Eder.Note: spettatori paganti 602, 2.238abbonati, incasso 13.604 euro. Am-moniti: Musacci, Conteh. Angoli: 7 a4 per il Grosseto. Recupero 0’ + 0’.

Frosinone 2

Triestina 2

FROSINONE (4-4-2): Sicignano; Gui-di, Maietta, Scarlato, Bocchetti;Troianiello, Bolzoni, Basha (29’ ptCaremi), Cariello (27’ st Del Prete);Mazzeo, Stellone. A disp.: Frattali,Ascoli, Giubilato, Basso, Calil. All.:Carboni.TRIESTINA (4-4-1-1): Calderoni;Nef (27’ st Pasquato), Scurto, Cotta-fava, Sabato (15’ st Godeas); Colom-bo, Gorgone, D’Aversa, Testini; Vol-pe (15’ st Siligardi); Della Rocca. Adisp.: Dei, Tabbiani,Gissi, Princival-li. All.: Arrigoni.Arbitro: Damato di Barletta.Reti: 11’pt Troianiello, 19’ pt Testini,11’ st Stellone, 45’ st Siligardi.Note: spettatori 7.000 circa. Ammo-niti: Stellone, Bolzoni e Nef. Angoli4-3 per la Triestina. Recupero: pt 2’;st 5’.

Lecce 0

Sassuolo 0

LECCE (4-3-2-1): Rosati; Angelo, Fa-biano, Ferrario, Mazzotta; Munari,Vives (33’ st Schiavi), Giacomazzi;Defendi (16’ st Bertolacci), Di Miche-le; Marilungo (20’ st Bergougnoux).A disp.: Petrachi, Belleri, Baclet,Terranova. All. De Canio.SASSUOLO (4-3-3): Pomini; Rea,Piccioni, Minelli, Bianco; Riccio,Schiavini (26’ st Jirasek), Gorzegno;Titone, Zampagna (35’ st Martinet-ti), Quadrini (1’ st Noselli). A disp.:Gallinetta, Martinetti, Polenghi, Fu-sani, Rossini. All. Pioli.Arbitro: Rocchi di Firenze.Note: spettatori paganti 21.952 con15 tifosi ospiti, abbonati 2503, perun incasso di 245.110,39 euro. Ango-li: 8-1 per il Lecce. Recupero: pt 0’,st 2’.

L’urlo liberatorioI supporter bianconeri a frottesi sono riversati in campo,con loro il consigliere Vernocchi

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LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 13 •••

UN’ONDA bianconera,travolgente, inarrestabile.Chi poteva dirlo, due annifa, quando la squadrascivolava mestamente inPrima Divisione, che daquel tonfo la mareabianconera si sarebbesubito rialzata alta,altissima? Eppure Cesenaproprio questo ha diunico, nel panoramacalcistico romagnolo: lacittà palpita per la suasquadra, se ne parlasempre e in ogni dove.Così anche in quei giorniin cui la cenere parevaseppellire la brace, inrealtà il fuoco non si è maispento. Non c’è bisognodi scomodare le cifre, diparlare di un numero diabbonati che faimpallidire anche realtàdi serie A, di ricordareancora una volta quellacurva da brividi e così via.

TUTTA questa attenzione,tutto questo amore sonobenzina per chi devereggere i timoni dellasocietà e per chi devescendere in campo. ACesena quindi si puòmettere il turbo e questo èsuccesso.E poi questa squadra, al dilà delle inevitabili rivalità,sa farsi amare anche al difuori dei confini cittadini,raccogliendo passione,simpatie, consensi.Ecco così che l’ondabianconera, inseguendoun sogno, è arrivatafragorosa, con l’impetostesso della squadra.Inarrestabili entrambe.

La passione,un’ondatravolgente

Il commentodi ETTORE MORINI

agli steward disattenti, malatid’amore per la maglia biancone-ra, con in testa il consigliere Mari-no Vernocchi che abbraccia tutti,Sergio Aletti che in testa ha il cap-pellino della curva e Luca Manci-ni che agita in mano una bandie-ra, mentre dalla curva risuonano icori più belli della storia del Cese-na.

SPETTACOLO commovente, ilCavalluccio e la sua gente felici inserie A. I rappresentanti delle isti-tuzioni si stropicciano gli occhi:«Mi ha appena chiamato il sinda-co di Padova — dice il sindaco Pa-olo Lucchi —: ‘Abbiamo giocatoper voi’, mi ha detto. La primapartita che vorrei giocare in A?Cesena-Juventus, e voglio vincer-la». Il presidente della Provinciadi Forlì-Cesena Massimo Bulbiha una borsa a tracolla con la scrit-ta ‘Made in Romagna’ e sfoggiauna maglietta personalizzata bian-conera: «Quella del Carlino mi

stava troppo stretta», scherza. Incampo la festa continua. Il teammanager Fiorenzo Treossi è accer-chiato dai giocatori che gli riserva-no un mega gavettone. Luca Cec-carelli ha tra le mani uno stendar-do con la scritta ‘A’ e la magliettaKdk, la linea da lui lanciata, che

anche Bisoli indossa in mezzo alcampo mentre Sky lo intervista.Piangono i tifosi, piange chi era aSan Benedetto e chi non c’era per-ché era appena nato o nemmenolo era. Le lacrime offuscano la vi-sta. Quando si asciugheranno ve-dranno De Feudis duellare conTotti, Lauro fermare Milito eGiaccherini fare gol a Buffon. Enon sarà più solo un sogno.

Modena 3

Gallipoli 2

MODENA (3-5-2): Narciso; Gozzi, Ri-ckler, Perna; Bianco (29’ ptGiampà), Colucci (27’ st Spezzani),Luisi, Pinardi, Tamburini (1’st Cor-tellini); Catellani, Bruno. A disposi-zione: Alfonso, Ricchi, Girardi, Napo-li. Allenatore: Apolloni.GALLIPOLI (4-3-3): Garavano, So-sa, Tagliani, Galeotti, Taurino; Leg-giero (15’ st Cota), Filkor, Viana; Del-la Penna, Artistico, Paez (19’ pt Sel-vaggio ). A disposizione: Koprivec,Apollonio, Musaldo, Depretis, Taran-tino. Allenatore: Rossi.Arbitro: De Marco di Chiavari.Reti: 9’ pt Della Penna, 3’ st Artisti-co, 4’ st Bruno, 37’ Giampà, 39’ stSpezzani .Note: spettatori 6.754 per un incas-so di 45.003 euro. Ammoniti: Perna,Rickler, Taurino, Colucci, Garavano,Giampà. Angoli 5-1 per il Modena,recuperi 3’ pt, 3’ st.

LA JUVENTUS»guida l’esultanza dei tifosi

Padova 2

Brescia 1

PADOVA (3-5-2): Agliardi; Cesar,Faìsca, Trevisan; Darmian, Bovo(30’ st Rabito), Italiano, Cuffa (26’ stMorosini), Renzetti; Soncin (19’ stBonaventura), Di Nardo. A disp. Ca-no, Gasparetto D.,Gasparetto M.,Vantaggiato. All. Sabatini.BRESCIA (4-4-2): Arcari; De Maio,Bega, Berardi, Zambelli (1’ st Rispo-li); Baiocco (1’ st Taddei), Budel, Sau-mel (25’ st Cordova), Dallamano;Possanzini, Caracciolo. A disp. Viot-ti, Martinez, Vass, Kozak. All. Iachi-ni.Arbitro: Tagliavento di Terni.Reti: 3’ pt Di Nardo, 46’ pt Cuffa, 30’st Caracciolo su rig.Note: spettatori paganti 9564, abbo-nati 4.169, per un incasso di 40.230euro. Ammoniti: Soncin, Trevisan,Faìsca, Baiocco, Berardi, Saumel.Angoli: 4-9. Recuperi: 2’ pt, 7’st..

Reggina 3

Albinoleffe 1

REGGINA (3-5-2): Marino (44’ st Ko-vacsik); Adejo, Valdez, Lanzaro; Vi-giani , Viola (37’ st Rizzo), Tedesco,Missiroli, Rizzato; Pagano, Bonazzo-li (1’ st Montiel). A disp.: Camilleri,Cascione, Cacia, Brienza. All. Bre-da.ALBINOLEFFE (3-5-2): Offredi, Ciuf-fi, Maino, Piccini; Foglio (34’ st Polo-ni), Hetemaj, Passoni, Geroni (38’ stBeduschi), Cristiano; Disabato (4’ stMorosini), Torri. A disp.: Layeni,Guarisa, Beduschi, Sala, Cellini. All.Mondonico.Arbitro: Giannoccaro di Lecce.Reti: 6’ pt Pagano, 23’ pt Missiroli,34’ pt Pagano, 43’ pt Torri.Note: spettatori 6.000 circa, per unincasso totale di 45.902 euro. 5.184.Ammoniti: Maino. Angoli 7-3 per laReggina. Recupero: pt 1’; st 3’.

Salernitana 0

Vicenza 1

SALERNITANA (4-3-2-1): Iuliano;Balestri (1 st Pastore), Peccarisi, Pe-pe E., Pippa; Galasso, Tricarico (21st Franco), Soligo; Merino, Pepe V.(8 st Siano); Dionisi. A disp. Rober-tiello, Cartone, Agresta, Cirillo. All.Cerone 4.VICENZA (4-4-2): Russo; Martinelli,Di Cesare, Giani, Brivio; Di Matteo(40 st Ferri), Rigoni (28 st Braiati),Botta, Gavazzi; Bjelanovic, Sgrigna(20 st Pavonessa). A disp. Fortin, Mi-nieri, Margiotta, Gatti. All. Maran.Arbitro: Brighi di Bari.Reti: 8’ pt Gavazzi.Note: spettatori 4.100 circa per unincasso di 42.114 euro. Espulso Dio-nisi al 13’ pt per proteste. Ammoni-ti: Botta, Di Cesare. Angoli 3-3. Recu-pero: pt 2’, st 4’.

Torino 1

Cittadella 0

TORINO (4-4-1-1): Morello; D’Aiel-lo, Zoboli, Benedetti (27’ st Garofa-lo), Rivalta; Statella, Coppola (27’Antonelli), Gorobsov, Scaglia; Belin-gheri; Salgado (7’ st Arma). A disp.:Gomis, Loria, Genevier, Comi. All.Colantuono.CITTADELLA (4-4-2): Pierobon; Pi-sani, Nocentini (4’ st Gorini), Manuc-ci, Marchesan (17’ Teoldi); Volpe,Dalla Bona, Magallanes, Oliveira;De Gasperi (27’ st Pettinari), Iunco.A disp.: Villanova, Battaglia, Vacca-ri, Ardemagni. All. Foscarini.Arbitro: Romeo di Verona.Reti: 18’ pt Belingheri.Note: spettatori paganti 3.539, abbo-nati 9.434, per un incasso di 136.775euro. Ammoniti: Coppola, Manucci,Nocentini, Marchesan, Zoboli. Ango-li 6-4 per il Torino. Recupero: pt 1’,st 9’.

Il primo cittadino Lucchi«Sogno di debuttare in Agiocando contro la SignoraMa sia chiaro, voglio vincere»

Page 14: Speciale Cesena serie A

••• 14 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

Luca Serafini

Antonioli 9. A quarant’anni urla atutti che il mondo può essere deimatusa, ma quelli freschi e tuttosprint. E’ il testimonial autenticodel Gerovital: zero parole, una va-langa di fatti, due rigori parati nel-la stessa gara (a Mantova), una doteconsistente di punti è racchiusa neisuoi guanti. Un’unica distrazione,quella con l’Empoli. Ma ha volutodimostrare che anche lui è umano.Tardioli 6.5. E’ il vice vecchietto(38 anni) tra i pali, tiene calda lamaglia di Antonioli e alza la ban-diera di coloro che yuppie non losono più da un pezzo.Ceccarelli 7.5 Tor-na dopo uno di que-gli incidenti cheuna volta ti avreb-bero fatto passare alvolo da calciatore apensionato. Dopoun po’ di rodaggioritrova l’antico mor-

so, e pure il suo primo fondamenta-le gol in cadetteria: quello del paria Torino.Cusaro 6.5. L’oscar della sfortuna,fa crack per generosità a inizio cam-pionato contro il Cittadella. Cese-na aspetta con affetto un esempiodi tenacia come lui.Petras 7. In fretta adotta la menta-lità Cesena, una certa compattezzadi testa. Spostato da centrale a terzi-no firma una sostanziosa prima par-te del torneo, poi dopo un infortu-nio stenta.Volta 8,5 Un muro di cemento main… movimento. Imperioso, auto-ritario, in cielo non concede nean-che le briciole, in terra pure. L’uni-co difetto: non è del Cesena. E’pronto per grandi livelli, Parma eSampdoria lo hanno incomproprietà. Beate loro.Franceschini 6 Rinforzo di pri-mo inverno, va in fretta in infer-meria. Quando torna dà una ma-no di cuore, arrangiandosi.Biasi 7.5. Con autorità si integrae dà forma alla difesa di ferro del

campionato: a volte non riesce a to-gliersi di dosso certe superficialità,provoca qualche punizione dal li-mite di troppo.Lauro 8 Finalmente ha mandato acasa a quell’impostore di suo cugi-no che due anni fa (nell’anno dellaretrocessione) arrivò a Cesena e gio-cò (malissimo) al posto suo. Sor-

prendente, disinvolto, blindato incopertura, vigoroso nell’infilarsinella corsia giusta per terrorizzaregli altri. E’ un’icona del miracolobianconero.Do Prado 8 Squillante, creativo,delizioso: tutto fosforo ma anchevoglia di far parte di un gruppo do-ve è sempre stato in sintonia con latesta. E’ da massima serie in tutto eper tutto: soprattutto se la salutenon lo lascerà solo come nell’ulti-ma parte del torneo.De Feudis 8. Il Conte conta, tanto,tantissimo. Corre di più della palla,dà razionalità ed equilibrio. E’ unpunto di riferimento, un saggio inmovimento. Ora ha anche il fisi-co del ruolo per essere un ca-pitano da A.Matute 6 Inizia con for-za e rabbia, esulta con-tro la Salernitana, poil’infermeria lo fa prigio-niero per una mezza vi-ta. E quando torna è ar-rugginito.Parolo 8. Dà equilibrio,

praticità, intelligenza e alcuni golimportanti. Ha quantità e qualità,acuto negli inserimenti, dinamiconel far muovere gambe e cervello.Pedrelli 6. Un sinistro calibrato,scarsa attitudine a chiudere. Un in-fortunio poi lo immobilizza.Piangerelli 6.5 Risponde obbedi-sco agli ordini di scuderia, rimbal-za tra vari ruoli a centrocampo, co-me centrale difensivo ed esterno diretroguardia; anche in posizioniche non ha nel dna e si vede conqualche errore.Schelotto 8.5 A tratti devastante,imperioso, in progressione fa a fet-te le difese avversarie. Sa chiudere,

ripartire e segnare: l’impre-cisione è anche con lui

ma ci prova sempre. Eraconvinto di andare agennaio in A, non ciriesce e accusa il col-po. Con Bisoli c’è an-che un po’ di maretta.Se migliora certi atteg-giamenti ha le

potenzialità per diven-

VOTO

88,,55

GIACCHERINI E ILe pagelle della stagione: brilla

VOTO

88 VOTO

88,,55

L’esperienza e l’entusiasmoIl portiere a quarant’annifa da chioccia, Schelottoporta la sua freschezza

VOTO

8VOTO

8,5 VOTO

8,5

Page 15: Speciale Cesena serie A

LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 15 •••

tare un big e non solo da under 21.Prima parte esaltante, seconda piùcauta.Segarelli 6.5. Non sarà mai da pri-ma pagina ma fa quelle pagine indi-spensabili nel giornale del campio-nato con onestà e volontà.Colucci 7.5 Riesce a uscire dall’in-fermeria nel momento giusto e si ri-vela un rinforzo azzeccato. Ha tec-nica e testa: risolve fi-nalmente il problemadi battere le punizio-ni. Una pepita nelrush finale.Bucchi 6. Quan-

do c’è qualcosina fa, reti importan-ti, un paio di rigori procurati. Mapurtoppo milita soprattutto nellasquadra dell’infermeria.

Djuric 6.5. E’ il perno ideale del4-2-3-1 che tatticamente spa-droneggia nella prima partedel campionato. Poi si spacca,e via libera all’intervento chi-rurgico e al ritorno conferman-do che con la porta non ha pro-prio feeling. Se lo troverà sarà

una manna per lui e per ilCesena.

Giaccherini 9.5.Chiamatelo Giac-cherinho, colorate-lo di nero e diven-terà internazio-nale. Così mi-

gnon è un capolavoro del-la natura, di resistenza,velocità, continuità.Spesso non è solo dop-pio ma triplo.Greco 6. Catapulta-to nel mondo bian-conero a gennaio,parte bene con col-pi da gol di spesso-re. Poi si smarri-sce, stonando inun certo contestotattico.Malonga 8. Il ra-gazzone con Biso-li è cresciuto. Perlunghi tratti viag-gia a fari spenti, poili accende e abba-glia l’avversario fa-cendolo sbandare.Gli altri: Sinigaglia,Erba, Fonte, Petti,Bonura, Castiglia,Giunchi, Righini,Sinigaglia, Tattini,Espinal, Ferri.

SUOI FRATELLIl’eterno Antonioli

VOTO

99VOTO

99,,55

Conferme di lussoIn difesa Volta, Biasi e Ceccarellihanno dato sostanza e sicurezzaDo Prado tutto fosforo e umiltà

VOTO

9VOTO

9,5

Page 16: Speciale Cesena serie A

••• 16 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

Nicola Marcatelli· Cesena

UN CAMPIONATO, una corsa.Senza quasi mai fermarsi, magarirallentando a volte, ma senza per-dere mai di vista la meta. Il Cese-na ha corso per 42 giornate e conlui Ezequiel Matias Schelotto.Due stagioni in parallelo. Piccolipiccoli all’inizio, il Cesena edEzequiel. Grandi grandi alla fi-ne. Ecco come hanno accompa-gnato con le loro sgroppate, sullafascia e in classifica, i sogni di tut-ta la Romagna, dalla partenza a fa-ri spenti ad un arrivo incredibileper molti osservatori. Non per latruppa bianconera e per il suo ca-vallo di razza.

DUE ‘SIGNOR NESSUNO’ ai na-stri di partenza sono diventa-

ti nobili dell’alta classificastrada facendo, e pensa-

re che il debutto nellasocietà cadetta era

DI CORSAIl film di un anno

LE PERLE DISCHELOTTO

Ecco cinque delle sei retimesse a segno da

Ezequiel Schelottoin questo campionato:dall’alto, il gol segnato

al Frosinone, quello delvantaggio sull’Empoli,

il destro cheha completato il pokerai danni della Triestinae infine, nelle due fotoin basso, la doppietta

ai danni della Salernitana(Ravaglia)

Daniele Zandoli

QUELLA DEL CESENA è una ca-valcata memorabile, lunga settan-ta anni, con tre momenti indi-menticabili, le tre promozioni inserie A. La prima arrivò nella lon-tana stagione 1972/73 e fu GigiRadice a dare la sferzata impor-tante a un ambiente che sino adallora viveva senza particolari am-bizioni. Il lavoro dell’allenatorelombardo fu importante anche

per far crescere la mentalità di unintera piazza e non solo di unaformazione partita per centrareancora la salvezza. Invece la squa-dra, imperniata su una difesa gra-nitica (Mantovani, portiere sara-cinseca, subì solo 21 gol), sfornòun micidiale girone di andataconquistando 27 punti. Il ritornofu più dimesso (22 punti), il Ge-noa vinse il campionato, il Cese-na arrivò secondo e fu promosso.La seconda promozione al termi-ne della stagione 1980/81. Il nuo-

vo presidente Edmeo Lugaresi,nipote di Dino Manuzzi, al suoprimo anno centra subito la pro-mozione in A. Ancora secondoposto col Genoa in testa. Alla gui-da dei bianconeri un altro allena-tore emergente, Osvaldo Bagno-li, il mago della Bovisa. Diquell’anno resistono alcuni re-cord del Cesena in serie B: 14 vit-torie casalinghe, maggior nume-ro di spettatori in una singola ga-ra interna (oltre 28.000 in Cese-na-Milan, 0-0 del 17 maggio

QUARTA VOLTA IN A

Adesso Bisoliè nella storiadel Cavallucciocon Radice,Bagnoli e Bolchi

Page 17: Speciale Cesena serie A

LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 17 •••

stato negativo: ai commensalidel Manuzzi contro la Regginaerano piaciuti, ma erano stati boc-ciati negli ultimi minuti del galàdel debutto da un gol di Viola.Oggi si ricorda quel posticipo co-me un semplice incidente di per-corso, perché la settimana succes-siva è iniziata immediatamentela scalata alle posizioni miglioridell’alta società di serie B: a Lec-ce, contro il Gallipoli. ProprioSchelotto entrando a gara in cor-so ha dato la svolta, dando piùbrio coi suoi coast to coast lungola fascia.

E’ INIZIATA COSÌ la cavalcatabianconera e dell’italo argentino,con un 2-0 felice in una sera di fi-ne estate, e ben 14 risultati utiliconsecutivi. Il Cesena pratica-mente è stato lassù dall’inizio,stregando critica e avversari.Come Schelotto, che ha gonfiatola rete per la prima volta in B allaquinta giornata, nel 4-1 con la

Triestina. Un gol, un’emozioneper sempre, col dito al cielo indi-cando in tribuna i genitori e i fra-telli, i suoi primi tifosi. E’ solol’inizio: anche le grandi inizianoad accorgersi del Cesena e dell’ita-lo argentino. Per un soffio i bian-coneri non vincono ad Ascolinell’infrasettimanale e in casadel Sassuolo tengono testa ai col-laudati neroverdi.Poi tornano al Manuzzi e in quelperiodo quel prato è terra di Sche-lotto: la derelitta Salernitana crol-la 3-0, lui firma la prima doppiet-ta della carriera e prenota un po-

sto in Under 21.

IL CT CASIRAGHI il 24 ottobre sisiede in tribuna vip alla Fiorita:l’azzurro chiama, Schelotto ri-sponde, con un altro gol al Gros-seto. Impazza la Schelotto-ma-nia. Tra i tifosi. E sui giornali, do-ve fioccano i soprannomi: Antilo-pe, Cavallo, Levriero. Il Cesenaparla ancora di salvezza, ma èsempre nei primi posti della clas-sifica, ha battuto il blasonato Bre-scia e si accinge ad andare ad An-cona, scontro ad alta quota: incampo è battaglia, il gaucho co-glie una traversa, ma il Cavalluc-cio non passa. Conferma peròproprie alcune peculiarità: su tut-te la difesa, di ferro, con appena 6gol incassati nelle prime 14 parti-te.

NUMERI DA GRANDE, ancheperché in porta c’è un grandissi-mo: Francesco Antonioli, che aMantova compie due miracoli,parando due rigori e blindandoun 1-0 che lancia in orbita la suasquadra, in affanno quel giornoanche per l’assenza di Schelotto,che ha convinto Casiraghi dalquale è stato convocato. Intantoarriva il Torino in Romagna el’ex Malonga lo blocca sull’1-1. AEmpoli arriva il secondo flop del-la stagione, ma l’amarezza durapoco: col Frosinone in casa è dinuovo festa, grazie a Giaccherinie Schelotto. Prima di Natale c’èanche tempo per dare una lezio-ne alla capolista Lecce, ubriacataal Manuzzi dai colpi di Do Pradoe Giaccherini.

COMINCIA IL 2010 e il compitopiù tosto: confermarsi e provaread andare fino in fondo. Il Cese-na parte male a Modena ma si ri-prende battendo Piacenza e Reg-

gina, Schelotto c’è sempre, manon segna più, mentre impazza ilmercato. Inizia per lui la dietadel gol, non quella del Cavalluc-cio che continua la sua marciainarrestabile con tanto diimbattibilità esterna per tutto ilgirone di ritorno. Ci sono peròanche i momenti difficili, perchéarrivano 4 inattese batoste in ca-sa (Crotone, Sassuolo, Ancona eEmpoli). Ma da una neopromos-sa non ci si poteva aspettare cheandasse diversamente, che i pro-blemi non si presentassero mai.

Delicati sono i giorni che seguo-no il ko nei surreali 16’ col Sas-suolo (il match era stato sospesoper neve sullo 0-0) come quellidopo la sconfitta nell’anticipocon l’Empoli, nonostante nel se-condo tempo tutto sembrassemettersi nel verso giusto, ancheperché proprio Schelotto aveva ri-trovato il gol 4 mesi e mezzo do-po l’ultima rete.

MA COME è sempre successoquest’anno, dopo il ko la Bisoliband ha rialzato subito la cresta:dopo i neroverdi ha steso il Vi-cenza ed emozionato espugnan-do Brescia giocando da grande.Nelle settimane dopo l’Empolinon ha sbagliato più nulla, rovi-nando pure la festa promozioneal Lecce con una notte memora-bile in Salento. Il resto è storia diieri, col Cesena e la sua Antilopescatenata che hanno alzato lebraccia vittoriosi, come centome-tristi al traguardo, finalmente, do-po 19 anni, nel paese delle merA-viglie.

IN PARADISOindimenticabile

Il carattere del gruppoDopo le batoste contro Sassuoloed Empoli i bianconeritrovano la forza per rialzarsi

Sulle ali dell’entusiasmoFalsa partenza con la Reggina,poi i bianconeri infilanouna serie positiva inebriante

1981) e nell’insieme delle partiteinterne (media gara 12.639). Inol-tre l’allora Fiorita restò inviolataper l’intero campionato.

LA TERZA promozione è stata lapiù sofferta e combattuta, arrivòal termine di una prolungata esofferta serie di spareggi. Stagio-ne 1986/87, allenatore “Maciste”Bolchi. Si parte male, con tre pa-reggi e altrettante sconfitte e la ti-foseria che chiede la testa di Bol-chi. E’ ancora nella memoria la

scena di Cuttone e Cavasin che altermine di una partita corrono astaccare uno striscione espostoin gradinata “Bolchi vattene”.Con l’arrivo di Aselli e Bordin ac-quistati a ottobre e la crescita deigiovani Rossi, Rizzitelli e Cucchila squadra cambia volto. La scon-fitta di Bologna nella penultimadi campionato parve cancellareogni velleità di promozione mala vittoria sul Catania nella garadi chiusura permise al Cesena digiungere terzo alle spalle di Pe-

scara e Pisa (promosse) ex aequocon Cremonese e Lecce. Si andòagli spareggi. A Pescara Cesena-Lecce finì 0 a 0, a Modena il Cese-na battè la Cremonese per 1 a 0(Rizzitelli) ed eliminò i lombar-di. Restava la pratica Lecce. ASan Benedetto del Tronto l’8 lu-glio 1987, in uno stadio pavesatoin maggioranza di colori giallo-rossi, arbitro Casarin, il Cesenabattè il Lecce di Mazzone condue capolavori di Bordin e Cutto-ne. E fu la terza volta.

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••• 18 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

TRA LA A di Antonioli e la B di Bisoli è racchiusotutto l’alfabeto della promozione del Cesena. Unapromozione nata grazie ad un ambiente che hasaputo rispondere alle sollecitazioni di unallenatore che si merita un 10 per come ha saputogestire la stagione. Pierpaolo Bisoli è sicuramentetra i tecnici che hanno inciso di più sulla squadrabianconera negli ultimi trent’anni. Il gruppo èfiglio suo, ha la sua stessa faccia, il medesimocarattere mai domo, le identiche motivazioni. E’svelto durante la gara a cambiare moduli e azzeccaspesso la mossa giusta. La sua dote migliore è

quella di ottenere il massimo da ciascuno dei suoiragazzi. Sa utilizzare nel momento giusto anchequelli tenuti fino a quel momento un po’ indisparte. Ha grande credibilità nello spogliatoio,non ha nè figli nè figliastri per questo i giocatori loseguono ciecamente. Magari ha il difetto di andareun po’ fuori dalle righe in certe esternazioni,andando a volte anche contro l’evidenza. Ma un po’lo fa per fare da scudo al gruppo, un po’ lo è:sanguigno, direttissimo, focoso. Due promozioni indue anni e sempre lontano da qualsiasi pronostico.La Curva lo ha beatificato e lui si è commosso.

Page 19: Speciale Cesena serie A

LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 19 •••

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••• 20 CALCIO il Resto del Carlino LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010

Nicola Marcatelli· Cesena

PASSATA la notte di festeggia-menti, è già ora di pensare al do-mani. Perché per fare bella figurae quindi salvarsi in serie A occor-rerà allestire ovviamente unasquadra all’altezza della situazio-ne, senza lasciare possibilmente

nulla al caso. Igor Campedelli eLuca Mancini imposterannoquindi le linee generali del Cese-na che sarà.

DOPO UN’ANNATA così formida-bile la tentazione è forte: verreb-be voglia infatti di confermare inblocco il gruppo che ha regalatola A al Cavalluccio. Le dinamichedi mercato provocheranno peròinevitabilmente degli addii, comegià avvenne dopo la cavalcata diun anno fa, quando proprio ilbomber Simone Motta, decisivoper l’approdo in serie B, lasciò la

Romagna destinazione Novara.Anche stavolta fra l’altro c’è giàchi ha la valigia in mano: il difen-sore Massimo Volta, incomproprietà tra Sampdoria eParma, è richiesto dalla Fiorenti-na, squadra a cui arriverebbe tra-mite uno scambio di giocatori colParma: inoltre, se Bisoli finiràdavvero al Cagliari (in tal caso laprima alternativa è Ballardini),proprio i sardi lo vorrebbero pre-

notare; prima peròse la vedranno per

l’appunto Samp e Parmae non si esclude che i blucer-chiati, per l’esigenza di ave-

re una rosa ampia dopo la qualifi-

cazione in Champions League, de-cidano di portarlo a Bogliasco.

LA FIORENTINA invece segue an-che Ezequiel Schelotto, una dellerivelazioni dell’annata biancone-ra dopo lo spicchio di campiona-

to, pur decisivo, in Prima Divisio-ne: l’italo-argentino, a metà conl’Atalanta, è corteggiato anche daRoma, Genoa e Udinese. Per lui,che già era dato in partenza loscorso gennaio e poi rimase in Ro-magna solo per l’indisponibilitàdel club bergamasco a lasciarlo an-dare, non si esclude comunqueche il Cesena tenti ancheun’operazione per tratte-nerlo.

SONO DUNQUE il di-fensore e il cen-trocampista idue giocatoricon alte pro-babilità dip a r t i r e ,mentre glialtri principa-li protagonisti di questa magnifi-ca avventura dovrebbero restarenel Cesena che verrà: soprattuttoEmanuele Giaccherini e Guilher-me Do Prado. Entrambi sono le-gati al club bianconero da un con-tratto pluriennale, ma comunquehanno offerte: sul primo ci sonoChievo e Cagliari, il secondo pia-ce a Brescia e Livorno che già un

IL TOTO-PANCHINA

Se Bisoli parteper Cagliarile alternativeall’ex Laziosi chiamanoFiccadenti,Lerda o Calori

ANCHE IN A SARA’

LA VOLONTÀ bianconera, in particolare quella del vi-cepresidente e direttore generale Luca Mancini, èquella di convincere il tecnico Bisoli, anche sull’ondadell’emozione popolare e di una curva che lo invocain continuazione, a non migrare al Cagliari. Ma i mar-gini di manovra per il ribaltamento della situazionesono davvero minimi. L’allenatore, che in due solestagioni ha inserito la sesta marcia nel cammino bian-conero con la salita dalla Prima Divisione alla massi-ma serie, è infatti destinato all’isola dove il suo appro-do viene considerato scontato.E tutto per lui porta lì dove è stato molto apprezzatocome calciatore e dove è atteso da un contratto annua-le da 350mila euro e una cifra analoga come premio

salvezza. Insomma pure il mister di Porretta è quindidestinato a proseguire la ‘maledizione’ bianconeradell’abbandono da panchina subito dopo aver conqui-stato la A. E’ puntualmente accaduto nelle tre prece-denti promozioni. Radice infatti lasciò i bianconeriper la Fiorentina, Bagnoli al Verona (anche se i moti-vi furono di famiglia), Bolchi addirittura preferì resta-re in B ad Arezzo e venne esonerato pochi mesi dopo.Ora è ai saluti Bisoli ed è un peccato più grande diuna casa anche se ci può stare in una logica di carrie-ra.

LA SOCIETÀ BIANCONERA comunque ha già effet-tuato alcuni sondaggi, è vietato infatti farsi trovare im-preparati. Un nome quotato è quello del ravennate

Ballardini favorito per il dopo-Bisoli. Piacciono

Sul piede di partenzaSchelotto piace alla FiorentinaVolta diviso tra Parma e Samp:potrebbe fare la Champions

DavideBallardini

SalvatoreMastronunzio

Page 21: Speciale Cesena serie A

LUNEDÌ 31 MAGGIO 2010 il Resto del Carlino CALCIO 21 •••

GENTE DA CESENAanno fa lo cercarono, ma l’alloradiesse Antonio Recchi aveva fattogià firmare coi romagnoli il talen-tuoso brasiliano.

CI SONO POI due prestiti con di-ritto di riscatto, che il Cesena sa-rebbe pronto a esercitare: si trattadi Marco Parolo e Dominique

Malonga. Il riscatto del primoè fissato col Chievo a 300mila

euro, quello del secondo colTorino a 750mila. Proprioil francese avrebbe espres-so il desiderio di restarein Romagna, dove oltread essere esploso si tro-va alla grande e dove ave-

va scelto di rimanere anchedurante il mercato di gennaio,quando il Gallipoli gli offriva unamaglia da titolare e il Cesena no.E’ pur vero che sullesue piste si so-no messi alcuni club della sua ter-ra, la Francia, e il Cesena potreb-be anche riscattarlo per poi ceder-

lo proficuamente. Non fosse così,potrebbe essere uno dei punti fer-mi della squadra. Destinato poi alprogetto serie A anche il cesenateLuca Ceccarelli, così come MilanDjuric, pure lui tuttavia sempreappetito sul mercato.

TRA I GIOCATORI che rientreran-no dai prestiti c’è il portiere Nico-la Ravaglia, in questa stagione aViareggio in Prima Divisione: po-trebbe fare il dodicesimo, ma po-trebbe avere mercato in serie B.Intanto un altro portiere, il babyAlex Teodorani (classe ’91), è nelmirino dell’Inter e del Palermo.

IN ENTRATA gli scenari, che so-no quelli poi più appetitosi, si deli-neeranno nei prossimi giorni. Dicerto serviranno elementi di cate-goria in tutti i reparti. Intanto perquello offensivo piace GianvitoPlasmati, classe ’83, da due stagio-ni al Catania. Potrebbe anche es-serci un ritorno di fiamma su Sal-vatore Mastronunzio, il 31ennebomber dell’Ancona che lascerà idorici: già in passato il Cavalluc-cio l’aveva corteggiato e il giocato-re sembra assolutamente prontoper il massimo palcoscenico, do-

po una stagione a suon di gol inuna squadra tutt’altro che eccezio-nale.A centrocampo infine i biancone-ri puntano su un giovane argenti-no di origini russe e di belle spe-ranze, in forza al Torino: NicolasMartin Gorobsov, classe ’89. Sia-mo già nel Cesena del futuro.

il bomber Mastronunzio, Gorobsov e Plasmati

Davide Ballardini (46 anni: sarebbe però anche nellibro del Catania) che proprio nel settore giovanile ce-senate ha iniziato ad allenare. Quest’anno è stato eso-nerato dalla Lazio, è ancora contratualizzato con ilclub biancoceleste e percepisce un milione di euro an-nui. Cifra fuori orbita dal mondo bianconero ma chepotrebbe trovare invece un senso con una nutritacompartecipazione del club romano. Come alternati-ve spiccano Massimo Ficcadenti (43 anni, nella fotoPrisma) che ha preso in corsa il Piacenza e l’ha salva-to e Gianluca Atzori (39 anni: piace anche a Livornoe Reggina)) che ha fallito a Catania. Due nomi questimolto cari a Lorenzo Minotti, il ds bianconero dellapromozione in B, sempre molto vicino al presidenteIgor Campedelli. E non è detto che non possa tornare

in società anche lui insieme all’ex amministratore de-legato Luca Dalla Vedova. Un’ipotesi che non va sot-tovalutata.Altri due nomi papabili per sostituire Bisoli, e cheavrebbero le caratteristiche giuste per una piazza co-me Cesena, sono quelli di Alessandro Calori (44 anni)autore del capolavoro Portogruaro in serie B (è segui-to anche da Chievo e Reggina) e di Franco Lerda (43anni) che ha appena firmato uno splendido campiona-to a Crotone e a Cesena è già stato come giocatore. So-stituire Bisoli non sarà semplice: puntare su un tecni-co che abbia caratteristiche simili come la grande ca-pacità di guidare il gruppo e la forte personalità po-trebbe essere un buon inizio.

l. s.

Le nuove scommesseDa definire le comproprietàdi Parolo e Malonga, Teodoraninel mirino di Inter e Palermo

Nicolas MartinGorobsov

GianvitoPlasmati