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Speciale Catechesi 1 COLLEGAMENTO PASTORALE Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DCB Vicenza Vicenza, 10 dicembre 2009 – Anno XLI n. 23 SOMMARIO p. 2 ESERCIZI SPIRITUALI PER CATECHISTI/E E ANIMATORI DEI CAP – 19-21 FEBRAIO 2010 p. 3 CARI CATECHISTI… p. 5 CATECHISTA SEMPRE! In ricordo di Nando Baldisserotto p. 6 RIFLESSIONE BIBLICHE p. 8 SPIRITUALITA’ p. 10 STRUMENTARIO 1 PER PREADOLESCENTI p. 12 STRUMENTARIO 2 PER RAGAZZI DELLE ELEMENTARI p. 14 BIBLIOTECA DEL CATECHISTA p. 15 IL VANGELO NELLE CASE (Utile strumento per i CAP) p. 16 LETTERA AI CERCATORI DI DIO p. 18 L’ITINERARIO CRISMALE NEL VICENTINO p. 19 INCONTRO FORMATIVO PER ANIMATORI DEI CAP, DEI GRUPPI BIBLICI… p. 20 NEWS Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani Autorizzazione trib. di Vicenza n.237 del 12/03/1969 – Senza pubblicità – Direttore respons. Gianfranco Cavallon – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it

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Speciale Catechesi 1

COLLEGAMENTO

PASTORALE

Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DCB Vicenza Vicenza, 10 dicembre 2009 – Anno XLI n. 23

SOMMARIO p. 2 ESERCIZI SPIRITUALI PER CATECHISTI/E E

ANIMATORI DEI CAP – 19-21 FEBRAIO 2010 p. 3 CARI CATECHISTI…

p. 5 CATECHISTA SEMPRE! In ricordo di Nando Baldisserotto

p. 6 RIFLESSIONE BIBLICHE

p. 8 SPIRITUALITA’

p. 10 STRUMENTARIO 1 PER PREADOLESCENTI

p. 12 STRUMENTARIO 2 PER RAGAZZI DELLE ELEMENTARI

p. 14 BIBLIOTECA DEL CATECHISTA

p. 15 IL VANGELO NELLE CASE (Utile strumento per i CAP)

p. 16 LETTERA AI CERCATORI DI DIO

p. 18 L’ITINERARIO CRISMALE NEL VICENTINO

p. 19 INCONTRO FORMATIVO PER ANIMATORI DEI CAP, DEI GRUPPI BIBLICI…

p. 20 NEWS

Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani –Autorizzazione trib. di Vicenza n.237 del 12/03/1969 – Senza pubblicità – Direttore respons. Gianfranco Cavallon – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it

Speciale Catechesi 2

Esercizi spirituali per catechisti/e e animatori Centri di Ascolto della Parola di Dio

L’Ufficio Diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi

in collaborazione con con l’Opera Diocesana Esercizi Spirituali Villa S.Carlo

organizza un

Wend kend di ESERCIZI SPIRITUALI

Presso Villa S. Carlo di Costabissara

da venerdì 19 febbraio 2010 (ore 18.30)

a domenica 21 febbraio 2010 (pranzo compreso)

il corso sarà guidato da Don Gianluigi Pigato

docente di Teologia Spirituale

presso il Seminario Vescovile di Vicenza

Il tema conduttore delle riflessioni sarà:

GESU’ EDUCATORE E FORMATORE IN LUCA

Alla scuola di Gesù per divenire discepoli evangelici

Iscrizioni e indicazioni organizzative

Le iscrizioni si ricevono presso Villa S. Carlo, chiamando il 0444/971031. Anche quest’anno, essendosi costituito in diocesi un gruppo di formazione per animatori di Centri d’ascolto della Parola di Dio, l’invito viene esteso a quanti tra questi animatori desiderano partecipare. I posti disponibili sono circa 70. All’atto dell’iscrizione andrà precisato se si desidera una camera singola o si accetta eventualmente anche una doppia, per favorire così una maggiore partecipazione. Il termine ultimo, per permettere all’Ufficio Catechistico di preparare il materiale occorrente e alla Casa di organizzare l’accoglienza, è lunedì 15 febbraio 2010. Un consiglio: chi si iscrive partecipi all’intero corso. “Regalarsi ” un fine settimana non è semplice, in particolare per chi ha famiglia, ma è anche vero che questa esperienza acquista significatività se vissuta nella sua interezza. Il “mini-percorso” previsto risulterebbe poco utile se vissuto frammentariamente. Partecipare a questo tipo di ritiro quaresimale non è semplicemente andare ad ascoltare una relazione, quanto piuttosto creare uno spazio privilegiato nel corso dell’anno, per fermarsi un pò, meditare, stare con il Signore in un clima di silenzio e ascolto orante. Ognuno poi faccia come può e come il Signore suggerisce, nella libertà dei figli di Dio.

Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi Curia Vescovile di Vicenza – Piazza Duomo, 2

Tel .0444/226571 – telefax 0444/226555 – e-mail: [email protected]

Speciale Catechesi 3

Cari catechisti … di d. Antonio B.

IL CATECHISTA, COMPAGNO NEL CAMMINO DI FEDE (1)

Dopo quelle di discepolo del Signore, testimone del Vangelo, costruttore di comunione, la quarta nota qualificante l’essere e il servizio del catechista oggi è: un compagno nel cammino di fede, un compagno di strada, un accompagnatore. Scorrendo la Bibbia scopriamo almeno due pagine che descrivono e dipingono questa funzione di chi annuncia il Vangelo, tanto apprezzata nel contesto socio-culturale odierno e dai ragazzi che seguono gli itinerari di iniziazione alla vita cristiana.

Il primo brano è uno tra i più noti del N.T.: il racconto lucano dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35). E’ un passo pasquale. Due discepoli, un po’ delusi e tristi, lasciano Gerusalemme, strada facendo parlano, discutono su quanto era successo in città… e “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro” (Lc 24,15). Quel Pellegrino misterioso li ascolta, coglie le loro amarezze per la morte del Maestro, poi prende la parola e li aiuta – facendo riferimento alle Scritture – a capire, soprattutto riscalda il loro cuore e dà loro speranza. Giunti al villaggio si ferma per la cena - perché invitato alla loro tavola - e allo spezzare del pane si fa riconoscere: è il Signore, Gesù crocifisso è risorto! Cristo risorto – da buon catechista – si affianca ai suoi (i suoi ragazzi!) lungo il cammino, ascolta i problemi e le domande, interroga, interpreta e rincuora, suscita e alimenta la fede e celebra il rito, il sacramento.

Il secondo testo è tolto dal libro degli Atti degli Apostoli: l’incontro del diacono Filippo con un funzionario Etiope (At 8,26-40). Filippo, mandato dall’”angelo del Signore” (At 8,26) – e ogni catechista è un mandato! – si fa trovare sulla strada verso Gaza, incontra il funzionario etiope della regina Candace che leggeva un passo di Isaia, ma non comprendeva e inizia un dialogo. Quell’amministratore etiope invita a salire sul suo carro Filippo, il quale si mette a “sedere accanto a lui” (At 8,31). Ascolta le sue domande, gli spiega il testo sacro, gli parla di Gesù e giunti ad un corso d’acqua lo battezza.

Anche Filippo - da saggio catechista – si accosta, ascolta e interpreta, annuncia e suscita la fede in Gesù, celebra un rito, il battesimo.

In questi passi biblici neotestamentari emerge lo stile e il metodo dell’evangelizzatore, di chi fa catechesi. Lo stile è di farsi vicino, di sedersi accanto, di camminare insieme lungo la strada. Il metodo si articola in alcuni passaggi: ascoltare le domande, le richieste, i bisogni; trovare luce e risposta nella Scrittura; celebrare il rito per cambiare la vita.

Termino questa prima parte sul catechista, compagno nel cammino di fede, con qualche interrogativo, che vi consegno per proseguire personalmente o in gruppo la riflessione e il confronto sereno.

- Come si caratterizzano il mio/nostro stile e il metodo di fare catechesi? - Sappiamo accostarci, metterci accanto e camminare con i ragazzi dell’iniziazione cristiana affidati

alle nostre cure? - Ci mettiamo in ascolto dei nostri ragazzi, come? Che tipo di ascolto è? - Cosa significa essere compagno di strada nell’itinerario di fede? - Quali altri aspetti suggeriscono questi due brani per il ministero catechistico?

Don Antonio Bollin

Direttore

Vicenza, 30 novembre 2009 Festa dell’Apostolo S.Andrea

Speciale Catechesi 4

“Il Verbo si è fatto carne…

e noi abbiamo visto la sua gloria…” (Gv 1,14)

Come afferma S. Leone Magno, il Natale è la festa della manifestazione del Figlio di Dio, l’unione delle due nature nell’unica persona del Verbo. La Chiesa confessa la propria fede nel mistero dell’Incarnazione del Verbo e lo contempla nella lode e nell’azione di grazie. Il Padre ci renda “capaci” di contemplare la gloria del Verbo nel volto di ogni ragazzo accolto a catechismo, di ogni fratello, specie in quello povero, esule e solo che il Bambino di Betlem pone sui nostri passi, perché diventino “cammino” che conduce a Lui. E’ questo l’augurio affettuoso e fraterno che – unito ai Collaboratori dell’Ufficio Igino, sr. Idelma, M. Chiara, la Presidenza… Paola – porgo a ciascuna/o di Voi e alle vostre famiglie.

Buon Natale e sereno 2010 Don Antonio Bollin

APPUNTAMENTI PROMOSSI DALL’UFFICIO IRC

INCONTRO CON IL RABBINO L’Ufficio diocesano per l’IRC organizza per giovedì 14 gennaio 2010, dalle ore 15.30 alle ore 17.30, presso il Coro delle Monache – Chiesa di Araceli Vecchia in Vicenza, il consueto incontro di studio sull’ebraismo. Il tema scelto per quest’anno è “L’ospitalità nella Bibbia secondo la tradizione ebraica” e sarà trattato dal Rabbino di Padova, dott. A. Locci. L’incontro è rivolto al mondo della scuola, in particolare agli Insegnanti di religione cattolica e a quanti sono interessati al tema. Per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere alla Segreteria dell’Ufficio (tf. 0444/540235 – fax 0444/540235 – e-mail: [email protected]). INCONTRO SULL’ISLAM Anche quest’anno l’Ufficio diocesano per l’IRC promuove un incontro di aggiornamento sull’Islam. Esso si terrà il 12 febbraio 2010, dalle ore 15.30 alle ore 18.00, presso il Coro delle Monache – Chiesa di Araceli Vecchia in Vicenza. Il tema, che sarà svolto dall’Imam Mustafa Toumi e da don Giuliano Zatti, è il seguente: L’ospitalità di coloro che per fede ed etnia sono diversi nel Corano (e nella Sunna) e nella Bibbia (e nella Tradizione cristiana)”. I destinatari dell’appuntamento restano principalmente gli Insegnanti di religione cattolica e a quanti sono interessati al tema. Per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere alla Segreteria dell’Ufficio (tf. 0444/540235 – fax 0444/540235 – e-mail: [email protected]

In copertina: Graduale, Natività, XIV secolo, Biblioteca Capitolare – Museo diocesano di Vicenza – Centro Documentazione e Catalogo

Speciale Catechesi 5

Catechista sempre!

IN RICORDO DI NANDO BALDISSEROTTO

Il 28 settembre è morto Nando Baldisserotto della parrocchia di S. Pietro in città, nato a Chiampo il 6 maggio 1918. E’ stato per tanti anni un appassionato catechista. Dal Convegno catechistico di Schio di metà anni ’80 si era messo sulla giacca una spilla – a forma di cerchietto – con la scritta: Catechista sempre! Ringraziamo il Signore per il suo servizio e lo affidiamo a Lui. Ai familiari, specialmente alla moglie Giovanna, presentiamo le nostre partecipazioni al dolore. Pubblichiamo la parte centrale dell’Omelia – in occasione delle esequie – tenuta dal figlio don Paolo. “… In un libro ho trovato una cartolina che mi aveva spedito nel 1985. C’era scritto: “Se la fede è anche un rischio allora ci vogliono sentieri nuovi. Se Dio è sempre inedito allora ci vuole una mentalità nuova”. Frase oracolare, enigmatica come sempre. E’ una delle sue espressioni sintetiche, schematiche dentro cui cercava di condensare la sua esperienza di ricercatore e sperimentatore. Le percezione di Dio come novità continua, la via di fede come sentiero nuovo da percorrere. Ricerca e sperimentazione sono sempre stati la cifra della sua storia. Infatti la sua vita si può dividere in due periodi: i primi 40 anni da tecnico e di fede nel progresso tecnico, quindi di lavoro; gli altri 40 da studioso e di fiducia nella Parola di Dio. Fu questa come una seconda svolta, una conversione. Fin da giovane aveva cercato un padre spirituale, un prete. Anche da sposato amava confrontarsi con una guida spirituale per capire la volontà di Dio. Sempre attento ai segni dei tempi, frequentò il movimento “Mondo migliore” del Gesuita P. Lombardi. E quando era già maturo, vicino alla pensione e i figli ormai grandi incontrò il Movimento dei focolari, al quale si legò profondamente senza però perdere la sua personalità originale. Si iscrisse con Giovanna ai corsi di teologia per laici e si innamorò della Sacra Scrittura. la spiritualità dell’unità, tipica di Chiara Lubich, gli dischiuse tesori di Sapienza che lui coglieva a piene mani. Frequentò il Seminario di Vicenza per 30 anni, una cosa piuttosto strana, perché interpretò gli studi di teologia e filosofia come formazione permanente. Contemporaneamente, su invito di Giovanna, divenne con lei catechista delle elementari e degli adulti, perché sentiva la necessità di comunicare quello che riceveva, quello che contemplava, quello che capiva con la sua anima. Trovava il gusto di spiegare la parola di Dio nei vari gruppi di ascolto che animava in più parrocchie. Gli piaceva il metodo del dialogo: domande e risposte, non lezioni cattedratiche. Capiva in profondità il pensiero filosofico e gli autori così da poter assistere a dibattiti elevati senza perdere il filo del discorso. Leggeva molti libri, ma lentamente ed elaborando personalmente quello che meditava. Così accostò anche le altre religioni (Buddismo, Confucianesimo, Induismo e Islam) e frequentò per 3 anni i corsi di teologia ecumenica a Venezia (San Francesco della Vigna). Un umanista cristiano a tutto campo, un curioso del sapere, un critico puntiglioso. Dei primi 40 anni, però, gli rimase il pallino dell’economia. Quella fu il suo chiodo fisso. Anche nel Movimento dei focolari divenne un sostenitore entusiasta e concreto dell’Economia di comunione, vedeva in essa la realizzazione di quella umanità nuova che aveva sognato da giovane nella DC quando sosteneva il “salario familiare”, mai diventato legge. Di tutta questa Sapienza ci ha lasciato due sintesi portentose: una è “La croce gloriosa”, l’altra il volontariato in carcere. La croce gloriosa è la sua summa teologica catechistica. Infatti non scrisse mai una tesi, ma ideò un’icona. Ci vorrebbe troppo tempo per spiegarla, anche se sarebbe interessante. Preferisco parlare dell’altra sintesi vitale, maturata durante l’anno santo del 2000. Nando si era chiesto come vivere l’anno santo, quale impegno concreto di conversione prendere. E ripassando le opere di misericordia spirituali e materiali (dar da mangiare agli affamati… vestire i nudi… consigliare i dubbiosi…. ecc.) si accorse che una non l’aveva vissuta: visitare i carcerati. “Ero in carcere e sei venuto a trovarmi”. Le altre opere erano già presenti alla sua vita, ma questa era nuova, mai praticata prima: un sentiero sconosciuto. Come sempre, all’inizio una intuizione che poi diventava in lui un imperativo, un dovere perseguito con costanza fino alla testardaggine. Ma era frutto di una maturità spirituale: scegliere come amici chi per la giustizia ha sbagliato, scegliere l’umanità debole, ferita, che sconta la pena è scegliere il crocifisso della società. Non fu solo un creatore esteta, ma un uomo di relazioni umane. Con quella umanità del carcere (reclusi, guardie, volontari) si confrontò, dialogò e sperimentò la sapienza della Parola, la tenerezza di Dio. E questo fino a 90 anni.

Speciale Catechesi 6

Riflessioni bibliche di D. Viadarin

In attesa con Maria… Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà tutto questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Nel nostro cammino verso il Natale, siamo condotti dalla liturgia a confrontarci continuamente con la figura di Maria, la Madre di Gesù. Significativo appare il brano dell’annunciazione che Lc ci propone all’interno del suo Vangelo: come poco prima con Zaccaria, vi è attestata la presenza dell’angelo; viene annunciata la promessa di un figlio; si sottolinea l’importanza per il popolo d’Israele di questo bimbo; si constata una situazione di sterilità - voluta – ovvero la verginità. Tuttavia l’evangelista evidenzia anche la novità di quanto si sta compiendo rispetto all’evento precedente: siamo in una casa, non più nel Tempio di Gerusalemme; non siamo più in Giudea, regione centrale da un punto di vista religioso, bensì nella Galilea, terra di confine; l’angelo si rivolge ad una giovane vergine, non ad una coppia di anziani. Importante è pure la precisazione temporale: siamo “al sesto mese” (= 6), ovvero un tempo segnato ancora dall’attesa, non completo (= 7; sullo sfondo ci sono i sei giorni della Creazione di Gen 1). Inoltre il brano «inizia con l’angelo mandato (apostolo)

e termina con l’angelo che parte. L’angelo è la presenza di Dio nella sua parola annunciata. La nostra fede nella sua parola accoglie lui stesso e ci unisce a lui: è il Natale di Dio sulla terra e dell’uomo nei cieli. La Parola si fa carne in noi, senza lasciarci più e l’angelo può andare ad annunciarla ad altri, fino a quando il mistero compiutosi in Maria sarà compiuto tra tutti gli uomini» (Silvano Fausti).

Dal brano dell’annunciazione possiamo ricavare almeno tre aspetti che caratterizzano la femminilità di Maria:

1. MARIA, DONNA DELL’ATTESA Attendere: ovvero sperimentare il gusto di vivere. Hanno detto addirittura che la santità di una persona si misura dallo spessore delle sue attese. Forse è vero. Se è così, bisogna concludere che Maria è la più santa delle creature proprio perché la sua vita è cadenzata dai ritmi gaudiosi di chi aspetta qualcuno. Era promessa sposa a Giuseppe, in attesa di realizzare il suo progetto d’amore. L’attesa dei nove mesi. L’attesa del giorno, l’unico che lei avrebbe voluto di volta in volta rimandare, in cui suo figlio sarebbe uscito di casa senza far più ritorno. L’attesa infine dell’ora, dell’ultimo respiro del suo unigenito. L’attesa del terzo giorno, vissuta in veglia solitaria, davanti alla roccia del sepolcro. Attendere: infinito del verbo amare. Anzi, nel vocabolario di Maria, amare all’infinito.

2. MARIA, DONNA CORAGGIOSA

L’angelo saluta Maria con un invito: “Gioisci… Non temere”. Anche lei ha avuto a che fare con la paura. Paura di non essere capita. Paura di non farcela. Paura per i dubbi di Giuseppe. Paura per quel figlio che portava inaspettatamente in grembo. Paura di rimanere sola. Donna della paura, ma non della rassegnazione, perché non si è mai lasciata cadere le braccia nel segno del cedimento.

Speciale Catechesi 7

Una volta sola di è arresa, quando ha pronunciato il suo sì a Dio e si è consegnata prigioniera del suo Signore. Da allora ha reagito con coraggio alle diverse difficoltà che ha incontrato: dal disagio della stalla alla fuga in Egitto; dai sacrifici di una vita grama nei trent’anni di silenzio a Nazareth alle strette al cuore che le procuravano certe notizie che circolavano sul conto di suo figlio al momento del Calvario, quando si piantò sotto la croce. Affrontando la prova più difficile, quella del Silenzio di Dio.

3. MARIA, DONNA DELL’OBBEDIENZA Obbedire deriva dal latino ob-audire, cioè ascoltare stando di fronte. Pertanto, chi obbedisce non annulla la sua libertà ma la esalta e mette in moto i meccanismi più profondi dell’ascolto e del dialogo. L’obbedienza presuppone uno che parla e uno

che risponda; uno che faccia la proposta con rispetto, l’altro che vi aderisca con amore. Si può obbedire solo in piedi. In ginocchio si soggiace, non si obbedisce. Si soccombe, non si ama. Ci si rassegna, non si collabora. Chi obbedisce non smette di volere, ma si identifica a tal punto con la persona a cui vuol bene che fa combaciare, con la sua, la propria volontà. Maria si è abbandonata a Dio liberamente ed è entrata in maniera responsabile e attiva nella storia della salvezza. Maria ci indica la strada dell’Amore; se conduce alle soglie di una greppia, non temiamo: depositato tra la paglia vi è il Pane del Cielo, che chiede solo di essere spezzato, condiviso, mangiato. In altre parole, chiede di poter entrare nella nostra vita e rinnovarla. Per sempre.

O Gesù, che ti sei fatto Bambino

per venire a cercare e chiamare per nome ciascuno di noi,

Tu che vieni ogni giorno e che vieni a noi in questa notte, donaci di aprirti il nostro cuore.

Noi vogliamo consegnarti la nostra vita, il racconto della nostra storia personale, perché Tu lo illumini, perché Tu ci scopra

il senso ultimo di ogni sofferenza, dolore, pianto, oscurità.

Fa' che la luce della tua notte

illumini e riscaldi i nostri cuori, donaci di contemplarti con Maria e Giuseppe,

dona pace alle nostre case, alle nostre famiglie, alla nostra società!

Fa' che essa ti accolga e gioisca di Te e del Tuo amore

(Cardinal Carlo M. Martini)

UON

ATALE

Vi annuncio una grande gioia… oggi è nato il Salvatore

AUGURISSIMI DA TUTTI GLI AMICI DELLA REDAZIONE!!!

Speciale Catechesi 8

Spiritualità a cura d i A. Ambrosi 1a parte

Le figure che vengono presentate verranno divise sempre in due parti; la prima approfondisce la biografia, la seconda l’aspetto della spiritualità.

San Gaetano da Thiene: un esempio di vita donata a Dio e al prossimo. Gaetano da Thiene, nacque a Vicenza dalla Nobile Famiglia dei Thiene nel 1480. Era ultimo dei tre figli del conte Gasparo Thiene, militare morto nel 1492, e della contessa Maria da Porto, terziaria domenicana: gli venne imposto il nome di uno zio appena scomparso, un canonico docente di diritto all'Università di Padova, che era nato a Gaeta.

Nel 1504, a soli 24 anni, prese la laurea a Padova in utroque iure (diritto civile e canonico); si dedicò allo Stato Ecclesiastico, senza però farsi Ordinare Sacerdote, perché non si sentiva degno di una tale dignità. Fondò al contempo nella Tenuta di Famiglia, a Rampazzo,una Chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, che è ancora oggi la Parrocchia del Luogo.

Venne chiamato a Roma come segretario particolare di papa Giulio II nel 1506 e gli venne anche conferito il titolo di Protonotario Apostolico, funzionario, cioè, della Curia Romana con la funzione di rogare gli atti più importanti.

Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 30 settembre del 1516, a 36 anni, ma celebrerà la sua prima messa solo il 6 gennaio del 1517, festa dell'Epifania, nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma.

In una Lettera scritta a Suor Laura Mignani, suora agostiniana di Brescia, a cui era legato da filiale devozione, Gaetano confidò che durante la Celebrazione della Messa, gli apparve la Madonna, che gli depose tra le braccia il Bambino Gesù; motivo per cui è raffigurato nell'arte e nelle Immagini devozionali con Gesù Bambino tra le braccia.

Siamo nel periodo dello splendore Rinascimentale, che vede concentrati a Roma grandi Artisti, intenti a realizzare quanto di più bello l'arte era in grado di offrire, e che ancora oggi il Vaticano e Roma offrono all'ammirazione del mondo; nel contempo però la vita morale della Curia Papale, del Popolo e del Clero, a Roma come altrove, non brilla certo per Santità di Costumi. Gaetano, però, non si lasciò abbagliare dallo splendore della Corte Pontificia, né si scoraggiò per la miseria morale che vedeva ed era solito al riguardo ripetere: "Roma un tempo Santa, ora è una Babilonia".

Invece di fuggire e ritirarsi in un Eremo, da uomo intelligente e concreto, passò all'azione riformatrice, cominciando da se stesso, incoraggiato da Suor Laura Mignani che godeva di fama di Santità.

Lasciò, sotto Papa Leone X, la Corte Pontificia, maturando, specie nell'Oratorio del Divino Amore, l'esperienza congiunta di preghiera e di servizio ai Poveri e agli Esclusi

Iniziò a prestare servizio presso l'ospedale di San Giacomo degli Incurabili e si iscrisse alla Compagnia dell'Oratorio del Divino Amore, un'associazione di laici e sacerdoti nata dal movimento spirituale e caritativo diffuso agli inizi del '500. Associazione che si riprometteva di riformare la Chiesa partendo dalla base, il tutto alternato con il lavoro in Curia.

Speciale Catechesi 9

Tra il 1520 e il '23 fu a Venezia, dove fondò l'Ospedale degli Incurabili alla Giudecca. Tornato a Roma, ottenne da papa Clemente VII il permesso di fondare, insieme al vescovo di Chieti, Gian Pietro Carafa, il futuro papa Paolo IV, a Bonifacio Colli e Paolo Consiglieri, un ordine di Chierici Regolari, detti poi Teatini, dal nome latino di Chieti, con lo scopo primario di restaurare nel clero la regola primitiva di vita apostolica. La regola era leggere e rileggere il Vangelo per acquisirne lo stile di vita. Gli statuti di tale ordine vennero, poi, approvati da papa Clemente VII il 14 settembre 1524.

Vi si leggeva che i suoi Chierici non dovevano possedere niente e non potevano neanche chiedere l'elemosina, dovevano accontentarsi di ciò che i fedeli spontaneamente offrivano e di quanto la Provvidenza manda ai suoi figli secondo le Parole di Gesù: "Cercate Prima il Regno di Dio e la Sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta"

Per diffondere il suo ordine iniziò a viaggiare, andò a Venezia e poi a Roma. Nel 1527 ci fu il feroce 'Sacco di Roma' da parte dei mercenari Lanzichenecchi: Papa Clemente VII della Famiglia Fiorentina de' Medici, fu costretto a rifugiarsi a Castel Sant'Angelo, difeso dal Corpo delle Guardie Svizzere, che subì pesanti perdite negli scontri.

Anche Gaetano, come tanti altri religiosi, fu perseguitato dai Lanzichenecchi e imprigionato nella Torre dell'Orologio in Vaticano. Riuscito a liberarsi si rifugiò a Venezia con i Compagni dell'Istituzione. Rimase nel Veneto fino al 1531, fondando nuove Case e assistendo e consolidando tutte le Case del Nuovo Ordine con le Annesse Opere Assistenziali.

Accolse l'invito del Celebre Tipografo Veneziano Paganino Paganini di istruire i Padri Teatini nella nuova e rivoluzionaria arte della Stampa Tipografica, inventata nel 1438 dal tedesco Giovanni Gutenberg.

Nel 1533 per volere del Papa Clemente VII, si trasferì insieme al suo collaboratore, il

Beato Giovanni Marinoni, nel Vicereame di Napoli, stabilendosi prima all'Ospedale degli Incurabili, fondato in quel tempo dalla Nobile Spagnola Maria Lorenza Longo, insieme ad un Convento di Suore di Clausura, dette 'le Trentatrè', istituzioni ancora oggi felicemente funzionanti; e poi nella Basilica di San Paolo Maggiore, posta nel cuore del Centro Storico di Napoli, nella Città Greco-Romana.

Avviò ospizi per anziani, potenziò l'Ospedale degli Incurabili, fondò i Monti di Pietà, da cui nel 1539 sorse il Banco di Napoli, il più Grande Istituto Bancario del Mezzogiorno; suscitò nel popolo la frequenza assidua dei Sacramenti, stette vicino alla gente durante le carestie e le ricorrenti epidemie, come il colera, che flagellarono la città partenopea in quel periodo, peraltro agitata da sanguinosi tumulti. Il Popolo Napoletano non ha mai dimenticato questo vicentino di Thiene, venuto a donarsi a loro fino a morire per lo sfinimento e gli strapazzi, in un’assistenza senza risparmio e continua. E a quanti gli facevano notare che i Napoletani non potevano essere così generosi negli aiuti, come i ricchi Veneziani, rispondeva: "E sia, ma il Dio di Venezia è anche il Dio di Napoli". Provato nel fisico da una vita spesa per gli altri, Don Gaetano si spense il 7 agosto, di domenica, e fu sepolto nella Basilica di San Paolo Maggiore.

La Piazza antistante la Basilica di San Paolo Maggiore a lui intitolata, è la stessa Basilica che da secoli è sede dell'Ordine, e che è ormai da tutti chiamata di San Gaetano. Il suo corpo, insieme a quello del Beato Marinoni, del Beato Paolo Burali e altri Venerabili Teatini, è deposto nella Cripta Monumentale, che ha un accesso diretto sulla Piazza, ed è meta di continua devozione del popolo. Nella Piazza, come in altre zone di Napoli, vi è una grande statua che lo raffigura e da secoli il Santo è stato nominato compatrono di Napoli. Il suo è uno dei nomi più usati dato ai figli dei napoletani e di tutta la provincia. Venne Beatificato il 23 novembre 1624, da Papa Urbano VIII e Canonizzato il 12 Aprile 1671 da Papa Clemente X.

Speciale Catechesi 10

Strumentario 1 (per preadolescenti) di Meneghetti C. A mo’ d’introduzione: Cercare di cogliere l’interesse e l’attenzione dei ragazzi è una della priorità (almeno ritengo così) nella catechesi odierna. Talvolta dobbiamo cercare di essere un po’ registi, altre volte sceneggiatori, altre volte costumisti, altre ancora doppiatori: il nostro compito cioè è di appassionarli e quando avviene ciò, ecco che la strada non resta a senso unico (noi davanti e loro dietro), ma diventa un grande incrocio dove confluiscono idee, proposte, prospettive, confronti e magari anche positive paure, dubbi e “semafori rossi”! Don Bosco riguardo i ragazzi ricorda:

- amare ciò che loro amano; - condividere la loro vita quotidiana: il gioco, lo studio... - farsi amare: senza la stima non c’è autorevolezza, ma solo autoritarismo.

Mescoliamo questi tre punti anche nella fase di “ideazione” delle varie attività aggiungendo la giusta dose di semplicità (semplificare gli argomenti e tenere conto delle caratteristiche dei ragazzi), fantasia e praticità (riportiamo esempi dal quotidiano e lasciamo di volta in volta un impegno da realizzare durante la settimana), “versiamo il contenuto su di un foglio e inforniamo nella stampante”!

UN FILM PER IMPARARE…

E’ stato uno dei film di maggiore successo degli ultimi anni: Le cronache di Narnia (il leone, la strega, l’armadio)! Anche il libro è altrettanto entusiasmante e riesce a “rapire e cullare” il lettore che immerso tra boschi, personaggi, castelli e “incontri” si sente co-protagonista attivo del romanzo. Perché non provare la lettura di qualche pagina accompagnata dalla visione del film? Il libro di C.S. Lewis porta numerosi spunti biblici da cui attingere per creare e dar vita all’attività. A questo riguardo propongo un interessante libro:

- Cristin Ditchfield, Una guida per la famiglia alle Cronache di Narnia, Alfa & Omega, Caltanissetta, 2005

Contiene una ricca serie di schede di lavoro sui vari capitoli del libro messi in parallelo con la Bibbia. Si può lasciare una scheda con le indicazioni del film e del libro ai ragazzi e un questionario con alcune domande per iniziare a “scavare” più in profondità gli argomenti da trattare:

Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l'armadio

Titolo originale: The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe Nazione: U.S.A., Nuova Zelanda Anno: 2005 Genere: Avventura, Fantastico Durata: 125' Regia: Andrew Adamson Sito ufficiale: www.narnia.com Sito italiano: www.lecronachedinarnia.it Cast: Georgie Henley, William Moseley, Skandar Keynes, James McAvoy, Anna Popplewell, Tilda

Swinton, Judy McIntosh Produzione: Walt Disney Pictures, Walden Media, Lamp Post Productions Ltd. Distribuzione: Buena Vista Data di uscita: 21 Dicembre 2005 (cinema)

Speciale Catechesi 11

Trama: Inghilterra, II guerra mondiale. I quattro fratelli Pevensie: Lucy, Edmund, Susan e Peter, entrano per caso nel mondo di Narnia, passando attraverso un armadio magico mentre stanno giocando a nascondino nella casa in campagna di un anziano professore. A Narnia i bambini scoprono una terra affascinante e pacifica, abitata da animali parlanti, nani, fauni, centauri e giganti, tuttavia, questo mondo fatato è minacciato dall'eterno inverno scatenato dalla malvagia Strega Bianca Jadis. Guidati dal nobile e mistico leone Aslan, i bambini riusciranno a sconfiggere la Strega Bianca, impegnandosi in una spettacolare battaglia che libererà per sempre Narnia dal gelido incantesimo di Jadis. Libro: C.S. Lewis, Le Cronache di Narnia, Mondadori, 2005 Domande esempio per riflettere Nell’armadio, Lucy è attirata dalla luce del lampione. Nelle Scritture chi è la luce? (Giovanni 8, 12) Il potere della strega si va disgregando. Il nano esclama: “Questa è opera di Aslan”. La Bibbia insegna che “qualcuno” è venuto nel nostro mondo per distruggere le opere del male. Chi è? (1 Giovanni 3,8) La figura del Leone Aslan secondo te chi rappresenta? Il soffio del Leone Aslan ridona la vita. Cosa ti ricorda nella Bibbia questo? Le carte bibliche Altra attività per conoscere meglio l’Antico e il Nuovo Testamento può essere svolta con le carte bibliche. Esistono in commercio carte già pronte oppure basta andare in internet sul sito: http://www.ebibleteacher.com/children/cards_free.htm (la pagina web è in inglese ma i nomi sulle carte sono facilmente intuibili) salvare in pdf le varie card e stamparle. Ogni carta riporta l’indicazione del passo biblico a cui fare riferimento (vedere esempio 1). Si possono distribuire ai ragazzi (magari selezionandole a seconda dell’argomento) e cercare poi nella Bibbia le citazioni. Da qui risultano possibili vari collegamenti, compito dell’educatore riuscire ad amalgamare per bene i vari ingredienti per rendere il piatto: ricco, gustoso ed ogni volta diverso!

(esempio 1)

Speciale Catechesi 12

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Strumentario 2 (per ragazzi elem.) di M.C. Guidolin

Con questo numero vi proponiamo delle schede catechistico-vocazionali sul tema delle Beatitudini elaborate lo scorso anno per l’Ufficio Nazionale Vocazioni. Di seguito trovate le istruzioni per l’uso e le prime tre schede introduttive al tema generale. Di volta in volta pubblicheremo una diversa Beatitudine con le relative attività.

Istruzioni per l’uso

Le schede catechistico-vocazionali, di seguito riportate propongono degli spunti per far conoscere e comprendere ai ragazzi del secondo ciclo delle elementari (9-10 anni) il testo delle Beatitudini dell’evangelista Matteo. Il catechismo CEI “Venite con me”, nel 5° capitolo intitolato “Maestro che devo fare?”, alle pagine 76-77 , presenta le Beatitudini come via per amare Gesù e raggiungere la felicità. Nel percorso proposto sottolineeremo in particolare la dimensione della “ fiducia”: chi si fida e affida al Signore trova la vera “beatitudine”, cioè la gioia del cuore. L’itinerario prevede un’introduzione iniziale che parte dall’esperienza di vita quotidiana e mette in luce il tema della felicità. Seguono alcune attività per entrare dentro alla Parola e poterla successivamente approfondire. Ogni beatitudine segue questo schema: Circle time o “tempo del cerchio”: spunti per attivare la discussione nel gruppo Il messaggio: breve spiegazione del significato della Beatitudine Il testimone: racconti di vita di testimoni del passato e di oggi. Ci provo anch’io!: riflessione sulle possibilità, sia personali che di gruppo, di vivere concretamente il

messaggio evangelico. Rifornimenti per il catechista: commenti, spunti , idee, consigli bibliografici e di siti internet che permet-

tono al catechista di affrontare con più sicurezza le tante domande che i bambini pongono. Ricordiamoci a questo proposito che il catechista “non deve” necessariamente sapere tutto; se si sente imprepa-rato potrà rimandare alcune risposte all’incontro successivo per avere il tempo di documentarsi, ma potrà an-che far riconoscere ai bambini che esistono domande le quali non sempre hanno una risposta univoca. Importante: ogni scheda è predisposta per essere direttamente utilizzata durante l’incontro con i ragazzi. Ov-viamente andrà prima fotocopiata e ingrandita in formato A4.

Speciale Catechesi 13

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Speciale Catechesi 14

Biblioteca del catechista a cura di F. Cucchini

Danilo Verdicchia Marilena De Benedittis CON GESU’ giochi e segreti Sussidi ai catechismi CEI EDIZIONI VIVERE IN-Roma Con i tre sussidi “Con Gesù, giochi e segreti” Danilo Verdicchia e Marilena De Benedittis, vogliono affiancare i tre volumi del Catechismo dei fanciulli e dei ragazzi curati dalla CEI:”Io sono con voi”, “Venite con me”, “Sarete miei testimoni”, per far conoscere Gesù in modo gioioso. L’incontro con Gesù dà vita, gioia entusiasmo a tutti, piccoli e grandi. Benedetto XVI, in una sua omelia a Lourdes, nel 2008, sottolineava come la Vergine Maria fosse apparsa alla giovane Bernadette per farle conoscere “innanzitutto il suo sorriso, quasi fosse la porta di accesso più appropriata alla rivelazione del suo mistero”. Che il sorriso sia una “porta di accesso” non solo al mistero divino, ma in generale alla vita intelligente, lo constatiamo tutti i giorni anche noi con i nostri sorrisi e, più ancora, lo vediamo in quelli innocenti e aperti dei nostri bambini. Quando la gioia raggiunge il cuore gli occhi brillano, l’intelligenza palpita viva e affiora nel volto in tutta la sua purezza. Organizzare, quindi, l’incontro di catechismo in modo gioioso anche con l’utilizzo di giochi e quiz suggeriti dal fascicolo, non è un errore. Nelle pagine del volumetto sono inseriti i crucincastro, utili per verificare l’apprendimento del bambino. Altri giochi enigmistici approfondiscono e fanno riflettere riprendendo argomenti trattati nell’incontro catechistico. Alcune pagine introducono alla preghiera o all’impegno da svolgere nella settimana. Ogni nucleo tematico dei tre volumi del Catechismo dei fanciulli e dei ragazzi ha così le sue proposte di gioco. A completare il primo sussidio c’è il gioco centrale, una sorta di mappa del percorso compiuto durante l’anno catechistico, formata dalle tessere di un puzzle costruite ad ogni incontro. La frase sintetica che appare rappresenta l’obiettivo didattico dell’intero fascicolo.(pag. 42-43) Nel secondo ci sono alcune proposte di gioco come “I Nomi di Maria“(pag.19) dal risultato curioso: scoprire quante ore al giorno la Madre di Gesù ci pensa e ci vuole bene, “La grotta” (pag.23) e “L’esploratore” (pag.40-41). A completamento del fascicolo c’è poi “La ragnatela dell’amore”, il cui obiettivo è far scoprire che il gioco si costruisce con la solidarietà e l’impegno di tutti. All’interno del terzo fascicolo è riportata una cartina che indica i viaggi di San Paolo e la prima diffusione della fede cristiana. Nelle pagine centrali si trova una grande mappa che sintetizza il contenuto della fede cristiana (pag. 30-31).Dall’incrocio verticale ed orizzontale delle lettere, scaturiscono due termini in greco (fos) e (zoe) cioè Luce e Vita. “Questo anagramma esprime al massimo il mistero della Trinità, in cui tutti noi siamo immersi e ci invita a guardare con occhi di stupore alle meraviglie compiute dal Signore attraverso l’Incarnazione, la Passione e Morte, la Risurrezione del Figlio suo Gesù. Credere significa dunque essere dinamici, portatori di vita,immagine e volto di Gesù.” (pag.30). Danilo Verdicchia, Dottore in Filosofia e Scienze della Educazione della Formazione, si occupa dei processi educativi dell’infanzia e dell’adolescenza. Svolge la libera professione di tutor comportamentale per i disturbi dello sviluppo e collabora con l’Alma Mater studiorum di Bologna. E’ Fondatore e Presidente dell’Associazione di Volontariato e Beneficienza la Cordata dell’Amore ONLUS a favore di bambini ospedalizzati e in trattamento chemioterapico.

Speciale Catechesi 15

“IL VANGELO NELLE CASE” un utile strumento per i Centri d’Ascolto

“Il Vangelo nelle case” è un prezioso e agile volumetto curato dal Direttore dell’Ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi di Vicenza, mons. Antonio Bollin. Elegante nella veste tipografica, si apre con la presentazione di don Cesare Bissoli, coordinatore nazionale dell’Apostolato biblico. Il testo vuole far conoscere ai lettori la genesi, la finalità e il metodo da seguire nei Centri di Ascolto della Parola (CAP). Il titolo riprende una suggestiva espressione del Vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, che, celebrando l’inizio della Missione cittadina, auspicava la presenza della Bibbia in ogni casa, perché della Parola di Dio si nutra assiduamente ogni famiglia, cosicché il Vangelo possa diventare guida e luce per ogni persona. Articolato in otto capitoli, il testo è un valido strumento per dare stabilità alla struttura dei CAP; esso delinea con chiarezza l’identità e il ruolo dell’Animatore sostenuto sempre dal presbitero responsabile della parrocchia.

Presenta, inoltre, le caratteristiche della “casa ospitante”, suggerisce i tempi degli incontri e la loro durata. Il testo ripercorre a grandi linee la storia che l’ascolto della Parola di Dio ha compiuto nella Chiesa fin dalle sue origini: Luca, nel libro degli Atti, e Paolo, nella prima lettera ai Cristiani di Corinto, raccontano come i seguaci di Gesù si riunivano nelle case per l’ascolto della Parola e per spezzare il pane. Nel periodo post-Concilio Vaticano II la Chiesa che vive in Occidente ha imparato ad aprire la Bibbia per tornare a nutrirsi della Parola di Dio. All’inizio del terzo Millennio con la “Nuova Evangelizzazione”, tanto invocata da Giovanni Paolo II, l’ascolto della Parola si impone, afferma il curatore, come metodo privilegiato per la conoscenza del Signore Gesù. A Vicenza questa prassi è presente da secoli: ne dà testimonianza la scoperta di due “domus ecclesiae” datate in epoca pre-costantiniana, rinvenute una sotto la Cripta della Cattedrale, l’altra nelle adiacenze del Tempio di San Lorenzo. Se i voti dell’Ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi di Vicenza si realizzano, anche grazie a questo breve, ma prezioso lavoro, la Parola di Dio tornerà ad essere letta e meditata in ogni casa.

SUOR MARIA ZAFFONATO

RINNOVO ABBONAMENTI A SPECIALE CATECHESI

Si ricorda, per chi non l’avesse ancora fatto, di rinnovare l’abbonamento a Speciale Catechesi per l’anno 2009/2010, utilizzando un bollettino di CCP n. 14339360 intestato a: Diocesi di Vicenza – Ufficio Catechistico diocesano, indicandone la causale. Oppure può versare l’importo (rimasto invariato dall’anno scorso) direttamente presso l’Ufficio dioc. per l’Evangelizzazione e la Catechesi, P.zza Duomo, 2 – VICENZA.

Speciale Catechesi 16

“Lettera ai cercatori di Dio” a cura di sr. Maria Zaffonato

Il documento, redatto dalla Commissione CEI per la dottrina della fede, si rivolge, con sincera simpatia, mediante uno stile semplice e amichevole, a coloro che sono alla ricerca del senso ultimo dell’esistenza e che, talvolta in modo ancora inconscio, invocano quella speranza che solo l’incontro con il Signore risorto può donare. La “Lettera” può essere valorizzata come studio e riflessione personale, e anche come strumento per il primo annuncio della fede, input per un percorso che potrebbe far approdare chi lo percorre ad un orizzonte che permetta di intravedere una realtà meta empirica, trascendente: l’orizzonte dell’Infinito. Il sussidio, scrive il vescovo teologo Bruno Forte, presidente della Commissione per la dottrina della fede, vuole essere una “strada per incontrare Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente venuto fra noi, colui che sovverte i nostri schemi e le nostre attese, ma anche il solo che riteniamo possa darci l’acqua che disseta per la vita eterna”. Questo, in sintesi, è il fine che il sussidio si propone, invitando i credenti a porsi discretamente accanto al fratello e alla sorella in ricerca, come loro, perché ogni uomo è “viator”, in partenza ogni giorno verso mète di fede non ancora esplorate. La “Lettera” consta di tre parti, o meglio, di tre tappe nel percorso esistenziale della ricerca: “Le domande che ci uniscono”, “La speranza che è in noi” e “Come incontrare il Dio di Gesù Cristo”. Qui presenteremo, in una breve sintesi, soltanto la prima parte che costituisce un invito a riflettere sulle domande presenti nel cuore di ogni uomo e che, quindi, ci uniscono nella comune ricerca: esse riguardano il significato dell’umana esistenza, il senso del nostro agire e del reale che ci circonda. Si tratta di interrogativi che, se siamo sinceri, nessuno di noi può eludere, perché la sete di “felicità” è connaturata nell’essere umano, che s’imbatte continuamente, con il problema della “sofferenza”. Ricercatori instancabili della felicità, non raramente dobbiamo fare i conti con la nostra e l’altrui fragilità la quale, a nostre spese, ci insegna che “non siamo eterni”, che “non siamo onnipotenti”, che “i beni più importanti sono la vita e l’amore”. In noi insorge, allora, un altro interrogativo: se “la speranza ha a che fare con la gioia di vivere”, essa fa appello all’unità interiore di ogni uomo, premessa per l’unità di tutta la storia.

Felicità e sofferenza sono antinomie presenti nell’umana esistenza, impegnata sempre a combattere il dolore e a cercare appassionatamente l’”amore”. Creati per amore, tendiamo ad esso con tutte le nostre forze, perché esso è l’essenza della vita e la molla che ci spinge a guardare oltre la vita. Ma non raramente ci incontriamo con il contrario dell’amore: il “fallimento”. Noi tutti veniamo dall’amore, cerchiamo l’amore, viviamo di amore. E’ anche questa una verità da tutti condivisibile, pur se diversa può essere l’accezione di amore che gli uomini hanno e non per tutti uguali possono risultare i mezzi ritenuti validi per la sua conquista. Secondo il parere dei Vescovi l’amore è un cammino di liberazione, di maturazione, è una scuola in cui si apprende l’arte difficile e alta della gratuità, dell’esproprio per l’abilitazione a diventare dono. Per quanto concerne il “lavoro e la festa” la Lettera sottolinea che il lavoro è “un diritto e una responsabilità”. Nel lavoro impegniamo la maggior parte della nostra esistenza, per cui, “se perdiamo il senso del lavoro, perdiamo il senso stesso della nostra vita”. Il lavoro esprime dignità per il lavoratore solo se gli è garantito di “celebrare la festa” come espressione di libertà, di tempo vissuto in famiglia, di gioia per la contemplazione del creato e per, per il cristiano, di lode al Signore assieme ai fratelli nell’Eucaristia domenicale. Purtroppo il lavoro non è ancora un diritto per tutti: al contrario, talvolta, il lavoro occupa troppo tempo tanto da schiavizzare chi lo compie. Circa la domanda della “giustizia e della pace”, la “Lettera” dice che di fronte all’invadenza della “guerra”, presente purtroppo ancora in tante parti del pianeta, “una risposta

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all’urgenza della pace deve cominciare dalla vita, perché è nel feriale che si deve “dare nei gesti quotidiani un significato di pace e di fratellanza”. Oltre al rispetto per ogni persona e alla sua accoglienza, al di là di tutte le differenze, “una forma concreta di costruzione della pace è anche il rispetto del creato”. Urge, quindi, affermano i Vescovi, “ripensare il modello di sviluppo, personale e collettivo, ispirandolo a uno stile di vita sobrio e giusto, che ci consenta di governare la natura senza tiranneggiarla”.

La domanda su Dio viene posta, nel documento, come una “sfida”, poiché “alla radice di ogni esistenza” è presente “una domanda di senso e di speranza”, una speranza che affranchi l’uomo da tutte le fragilità e lo orienti verso il mistero. E’ proprio il mistero che offre al ricercatore la “possibilità della fede”, perché “credere è fidarsi di qualcuno, assentire alla chiamata dello straniero che invita, rimettere la propria vita nelle mani di un altro, perché sia lui l’unico, vero Signore”.

(Prima parte – continua)

POMERIGGIO FORMATIVO PER TUTTI/E I/LE CATECHISTI/E IL 31 GENNAIO 2010 A S. MARCO (VI)

Già a settembre, nell’incontro di inizio anno pastorale della Commissione degli incaricati vicariali per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi ci si è orientati a non continuare l’esperienza della due-giorni di giugno a Villa S.Carlo e di proporre ai catechisti di partecipare alla settimana biblica diocesana ai primi di luglio. Inoltre si è pensato di promuovere nel corso dell’anno due appuntamenti: uno formativo e un secondo di ascolto dei catechisti (un’attenzione che occorre “rispolverare” un po’ di più). Il momento di ascolto si terrà domenica pomeriggio 21 marzo 2010. Invece per un pomeriggio di formazione si è scelto di valorizzare un incontro già messo in cantiere dal settore adulti del nostro Ufficio, che verte sull’anno liturgico, itinerario permanente di fede del cristiano. (Un tema significativo da riscoprire a sostegno della nostra fede). Allora l’invito è esteso a tutti/e i/le catechisti/e per domenica 31 gennaio 2010 (previa comunicazione della propria presenza alla Segreteria dell’Ufficio entro il 28 gennaio per motivi organizzativi). In altra parte dello Speciale è riportato il programma dell’incontro.

A. Bollin

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DIOCESI DI VICENZA UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI

L’ITINERARIO CRISMALE NEL VICENTINO UN PRIMO BILANCIO INTRODUZIONE Gli Orientamenti pastorali per entrare nel terzo millennio della nostra Diocesi “Cristiani si diventa” (2001) prevedevano la proposta dell’itinerario crismale, predisposto e lanciato nell’autunno del 2007. A due anni di distanza è necessario fare insieme un primo bilancio su come è stato accolto e applicato (1), sugli adattamenti realizzati (2),

sugli aspetti positivi e problematici riscontrati (3) per eventuali aggiustamenti della proposta e per un maggior inserimento nell’impegno comune della nostra Chiesa. Questo è l’obiettivo fondamentale dell’incontro aperto a quanti operano con i preadolescenti e hanno tentato di seguire l’itinerario crismale diocesano o desiderano conoscerlo e avviarne l’applicazione nella propria comunità.

ORGANIZZAZIONE/ORARIO

DATA: Venerdì 22 gennaio 2010 ore 20.15-22.30 SEDE: Opere parrocchiali di Laghetto in Vicenza RELATORI E MODERATRICE

Prof. Igino Battistella, Suor Idelma Vescovi, Prof.ssa Francesca Cucchini (moderatrice) PROGRAMMA

Preghiera introduttiva e saluto di Don Antonio Bollin Raccolta e scambio di esperienze, di adattamenti, di indicazioni positive e problemi aperti

(lavoro a gruppi 45 minuti) Per un primo bilancio dell’itinerario crismale diocesano- intervento di I. Battistella (15’) L’itinerario crismale e Cresimandinsieme – intervento di Suor Idelma Vescovi (10’) Orientamenti conclusivi e prospettive per il futuro (15’)

INVITATI/ DESTINATARI

Le catechiste/i e gli animatori dei preadolescenti

Quanti seguono o intendono applicare l’itinerario crismale diocesano

Almeno un rappresentante per parrocchia o zona pastorale, anche dell’ACR e/o della pastorale dei ragazzi

Sacerdoti e religiosi impegnati/e con i ragazzi della cresima

Genitori e operatori pastorali interessati al tema

MATERIALE DA PORTARE Il testo dell’itinerario e il sussidio pastorale per gli animatori Eventuali note con adattamenti e proposte migliorative

PER PARTECIPARE Si consiglia vivamente - per motivi organizzativi - di segnalare la propria partecipazione telefonando (0444/226571) o inviando una e-mail ([email protected]) alla Segreteria dell’Ufficio entro il 15 gennaio 2010.

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DIOCESI DI VICENZA - UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI L’ANNO LITURGICO: ITINERARIO PERMANENTE DI FEDE PER IL CRISTIANO

INCONTRO FORMATIVO PER ANIMATORI DEI CENTRI DI ASCOLTO, DEI GRUPPI BIBLICI

E PER QUANTI OPERANO NELLA PASTORALE DATA: Domenica 31 Gennaio 2010

ORARIO: ore 15,00-18,00

SEDE: Chiesa Parrocchiale di San Marco – Vicenza

PROGRAMMA DELL’ INCONTRO ore 15,00 –15,15 Accoglienza, saluto iniziale di don Bollin e preghiera iniziale ore 15,15-16,30 L’Anno Liturgico: itinerario permanente di fede per il cristiano

(prof. Bonaccorso dom Giorgio - Liturgista) ore 16,30-17,00 Pausa ore 17,00-18,00 Lectio… in musica: preghiera attorno alla parola accompagnata da alcuni brani

musicali

DESTINATARI: quanti animano i Centri di Ascolto della Parola di Dio (CAP) in parrocchia o i gruppi biblici coordinatore/i dei CAP in Parrocchia quanti seguono la catechesi dei Giovani/Adulti responsabili e membri dei gruppi liturgici giovani e adulti interessati a pregare con la Parola di Dio i/le catechiste/i dei ragazzi dell’iniziazione cristiana

COORDINATORI DELL’INIZIATIVA: Davide Viadarin; Annalinda Zigiotto, Suor Maria Zaffonato

PER PARTECIPARE: Si invita, per questioni organizzative, a segnalare la propria presenza alla Segreteria dell’Ufficio entro Mercoledì 27 Gennaio 2010, telefonando (0444/226571) o inviando una e-mail ([email protected]). NOTE TECNICHE: Per il parcheggio, è possibile usufruire di quello interno al Cinema Parrocchiale San Marco oppure degli appositi spazi che costeggiano le mura di Parco Querini o Contrà della Misericordia. PRESENTAZIONE E SENSO DELLA PROPOSTA Viene illustrato il senso dell’Anno liturgico quale tempo e spazio in cui tutti i cristiani sono

chiamati ad alimentare e rafforzare, attorno alla duplice mensa del Pane e della Parola (cfr. Lc 24, 13-35), la propria sequela a Cristo.

Nell’occasione verrà messo a disposizione il secondo fascicolo per i CAP di catechesi biblica sulla Prima lettera di Paolo ai Corinzi.

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E’ a disposizione presso l’Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi (VI - P.zza Duomo, 2) il DVD sul tema “L’EUCARISTIA, SACRAMENTO DI COMUNIONE. CONVERSAZIONI CATECHISTICHE DEL

VESCOVO MONS. CESARE NOSIGLIA”, si articola in tre parti: cos’è, cosa produce, cosa domanda l’Eucaristia? E’ destinato ai genitori che abitualmente si ritrovano insieme nelle nostre parrocchie per accompagnare i figli nel cammino verso la Prima Eucaristia, ma si può valorizzare anche per i gruppi di adulti, per i/le catechisti/e e per quanti desiderano nutrire la loro fede.

DEDICATO AI RAGAZZI, MA NON SOLO Scritto per ragazzi, ma interessante anche per i catechisti e gli insegnanti che vogliono sensibilizzare alla mondialità, IL PONTE D'ORO è promosso da Missio-Pontificie Opere Missionarie, l'organismo della Chiesa cattolica che sostiene l'animazione e la formazione missionaria di ragazzi, giovani, adulti, famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose. L'educazione alla mondialità viene presentata in chiave missionaria come strumento per far maturare attenzione all'accoglienza, desiderio di conoscere le popolazioni lontane (ma sempre più presenti nei nostri ambienti quotidiani), gioia di sentirsi parte viva di una famiglia grande come il mondo, creato da Dio, Padre di tutti. Per abbonarsi o chiedere qualche copia in omaggio i recapiti sono questi:

IL PONTE D'ORO Missio Pontificie Opere Missionarie Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Tel 06/66502624-678; fax 06/66410314; e-mail: [email protected]

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