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Azienda Ospedaliera San Gerardo - Corso ECM28 maggio 2005
SovraccaricoBiomeccanicodella Colonna
SovraccaricoBiomeccanicodella Colonna
Dr. Giovanni De Vito – Ft. Viviana GessagaUnità Operativa di Medicina Occupazionale ed Ambientale
Oggi e’ la causa più frequente di patologia in medicina del lavoro
Oggi e’ la causa più frequente di patologia in medicina del lavoro
• Aspetti epidemiologici• Cenni di anatomia e di fisiopatologia
funzionale • Elementi di biomeccanica• Normativa• Patogenesi e caratteristiche dei
“disturbi della colonna”• Valutazione del rischio• Diagnosi e Riabilitazione
• Aspetti epidemiologici• Cenni di anatomia e di fisiopatologia
funzionale • Elementi di biomeccanica• Normativa• Patogenesi e caratteristiche dei
“disturbi della colonna”• Valutazione del rischio• Diagnosi e Riabilitazione
INDICE
Il D.Lgs. 626/94 ha introdotto il
limite di peso massimo sollevabile manualmente dai lavoratori
30 Kg per gli uomini adulti20 Kg per le donne adulte
Rischio di esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Rischio di esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Movimentazione manuale di pazienti
il paziente e’ un carico :indivisibile (non possiamo ridurlo) instabile (puo’ cambiare il baricentro in ogni
momento)
per movimentare, secondo la legge, un paziente e’ necessario:
l’uso di ausilii (sollevatore) oppure
essere in piu’ operatori (>= 2) e/oppure
scaricare il peso (punti di appoggio)
Rischio di esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Rischio di esposizione a movimentazione manuale dei carichi
Puericultura Produzione caramelle
Lavorazione pietra Produzione parmigiano Produz. lavandini Edilizia
Aerei “Narrow body” - Postura nella stiva
I TRE RISCHI PROFESSIONALI PIU’ PREOCCUPANTI (NIOSH):
MALATTIE RESPIRATORIE PROFESSIONALI
MALATTIE MUSCOLO -SCHELETRICHE
TUMORI PROFESSIONALI
Il mal di schiena si descrive con quattro 70%
1 70% della flessione lombare e’ tra L5 e S1
2 70% della popolazione ha mal di schiena almeno una volta nella vita
3 70% del mal di schiena si classifica come lombalgia comune
4 piu’ del 70% delle lombalgie recidiva
SINTESI DEL PROBLEMASINTESI DEL PROBLEMA
EpidemiologiaEpidemiologiaSovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Incidenza nell’arco della vita e prevalenza puntuale della lombalgia comune nella popolazione generale
(15 studi effettuati tra il 1969 e il 1993)
PREVALENZA PUNTUALE 12-35%INCIDENZA 50-70%
N.B. : N.B. : 36.000 SOGGETTI (M+F)da The epidemiology of spinal disorders, Andersson, 1997
70%n.1
Disturbi alla colonna nella popolazione maschile non esposta (Occhipinti 1993)
Disturbi alla colonna nella popolazione maschile non esposta (Occhipinti 1993)
10%
20%
30%
40%
PREV
ALE
NZA
15-25 26-35 36-45 46-55ANNI D’ETA’
CERVICALE
DORSALE
LOMBOSACRALE
n. 1411
Disturbi alla colonna nella popolazione femminile non esposta (Occhipinti 1993)
Disturbi alla colonna nella popolazione femminile non esposta (Occhipinti 1993)
10%
20%
30%
40%
PREV
ALE
NZA
15-25 26-35 36-45 46-55ANNI D’ETA’
CERVICALE
DORSALE
LOMBOSACRALE
n. 495
Num. Lavoro Sollevam. Posture Posture VibrazioniStudi Pesante e Movim. Statiche Incongrue a tutto ilAccet- te con Forza corpotati
NIOSH ‘97Revisione bibliografica stringente per iDisordini Muscolo-scheletrici della Colonna
NIOSH ‘97Revisione bibliografica stringente per iDisordini Muscolo-scheletrici della Colonna
>40ColonnaLombare
Evidenza scientifica massimaEvidenza scientifica presente Evidenza scientifica dubbia
0
5
10
15
20
25
30
InfermieriInd.PesanteBancariAgricoltoriGuid.AutobusInd.LeggeraUff.PostalePoliziaTotale
Il low back pain in diverse professioniPrevalenze standardizzate per età (Magora)
CASI TOTALI100%
CASI TOTALI100%
ESORDIO ACUTO59%
ESORDIO SUBDOLO 41%
SUL LAVORO44%
ALTRO 8%
MOVIMENTAZIONE PAZIENTI 36%
FUORI LAVORO 15%
FUORI LAVORO 15%
CARATTERISTICHE DI COMPARSA DELLE LOMBALGIE NEGLI INFERMIERI (DA STUBBS).
Movimentazione Manuale del Paziente e Qualità dell’Assistenza
1020304050
016-19 20-29 30-39 40-49 >50 < 1 1-2 3-10 >10
anni d’età anzianità lavorativa
1020304050
0d.cervicali d.dorsali d.lombari
Età,anzianità lav. e prevalenza dei disturbi alla colonnain 267 infermiere(Dehlin)
Movimentazione Manuale del Paziente e Qualità dell’Assistenza
Insorgenza del primo episodio di lombalgia acutain relazione all’anzianità lavorativa (prevalenza dei disturbi 40% su 1168 intervistati)
anni 0
2
4
6
8
10
12
14
16
pre-ass 0-4 5-9 >10
Epidemiologiaed
economia sanitaria
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna Costigestione degli indennizzi e della erogazione delle terapie
STATI UNITI e RESTO DELL’UROPAunico ente che eroga le prestazioni sanitarie e gli
indennizzi per le problematiche lavorativa
ITALIASNN eroga le terapieINAIL gli indennizzi per le problematiche lavorative
Costigestione degli indennizzi e della erogazione delle terapie
STATI UNITI e RESTO DELL’UROPAunico ente che eroga le prestazioni sanitarie e gli
indennizzi per le problematiche lavorativa
ITALIASNN eroga le terapieINAIL gli indennizzi per le problematiche lavorative
Dati epidemiologici
STATI UNITIRECENTI DATI EPIDEMIOLOGICI (Praemer 1992, Taylor 1994,
Hart 1995, Andersson 1997) DIMOSTRANO CHE LA LOMBALGIA:è la principale causa di limitazione lavorativa in persone
con età < 45 anni e gli indennizzi per patologie professionali della colonna assorbono il 33% dei costi totali. I settori produttivi spendono annualmente per trattamenti e compensi assicurativi il corrispondente di 20.000 miliardi di lire italiane.
è la 1a ragione per richiesta di visita medica (14% delle prime visite riguardano il mal di schiena)
è la 5a causa di ricovero ospedaliero
STATI UNITIRECENTI DATI EPIDEMIOLOGICI (Praemer 1992, Taylor 1994,
Hart 1995, Andersson 1997) DIMOSTRANO CHE LA LOMBALGIA:è la principale causa di limitazione lavorativa in persone
con età < 45 anni e gli indennizzi per patologie professionali della colonna assorbono il 33% dei costi totali. I settori produttivi spendono annualmente per trattamenti e compensi assicurativi il corrispondente di 20.000 miliardi di lire italiane.
è la 1a ragione per richiesta di visita medica (14% delle prime visite riguardano il mal di schiena)
è la 5a causa di ricovero ospedaliero
Dati epidemiologiciGRAN BRETAGNA
tra il 1993 e il 1994, 81 milioni di giornate lavorative sono state perse a causa del mal di schiena (LBP) con 32,6 giorni di malattia ogni 100 lavoratori
nello stesso periodo, 7 milioni di visite per LBP : di queste, in 33.000 casi sono stati evidenziati problemi alla schiena legati alla attività lavorativa
tra il 1988 e il 1989, il LBP è stata la maggior causa di malattia, responsabile del 12,5% delle assenze da lavoro
Dati epidemiologici
ITALIA
SECONDO I DATI ISTAT SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE, LE SINDROMI ARTROSICHE, IN PARTICOLARE DELLA COLONNA LOMBO-SACRALE, SONO LE AFFEZIONI CRONICHE DI GRAN LUNGA PIÙ DIFFUSE
ITALIA
SECONDO I DATI ISTAT SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE, LE SINDROMI ARTROSICHE, IN PARTICOLARE DELLA COLONNA LOMBO-SACRALE, SONO LE AFFEZIONI CRONICHE DI GRAN LUNGA PIÙ DIFFUSE
Dati epidemiologici
ITALIA Richiesta di riconoscimento di malattie
professionali dal 1994 al 1997 (dati INAIL)
77% ipoacusie contratte in lavorazioni non tabellate17% malattie da posture incongrue e microtraumi ripetuti4% affezioni dell’apparato respiratorio e della cute su base allergica dovute a sostanze non tabellate
Tipologia delle malattie professionali NON tabellate
Malattie professionali da sovraccarico biomeccanicodenunciate, pervenute e accolte dalla sede centrale
dell’INAIL dal 1996 al 1999
873729
1272
2000
139 245 317
700
10 45 137350
0
500
1000
1500
2000
2500
1996 1997 1998 1999*
casi denunciati casi pervenuti casi accolti * dato stimato
Denuncia di malattia professionale
Malattie professionali da sovraccarico biomeccanico pervenute alla sede centrale
dell’INAIL distinte per patologie dal 1/1/99 al 20/5/99
115
63
33 38
0
20
40
60
80
100
120
S.T.C. Tendinopatie Epicond. Epitr. Artrosi Ernie d.
Denuncia di malattia professionale INAIL 2000Malattie professionali da sovraccarico biomeccanico accolte nel 2000
incidenza per patologie
distribuzione per regioni
Epidemiologiaspecificainfermieri
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna Stobbe (J.Saf.Res. 1988)Studio Biomeccanico
aumentando la velocità degli attidi movimentazione manuale dei pazienti
Studi biomeccanici
aumenta la pressione intra-addominaleaumentano le forze di compressione tangenziali sul disco
NIOSH (NIOSH 1990)Revisione Bibliografica 90 studi (1967-1987)
negli infermieriil rischio aumenta all’aumentare della frequenza degli attidi movimentazione manuale dei pazienti
Studi epidemiologici Studi epidemiologici
Stubbs (Ergonomics 1983)4 ospedali britanniciPopolazione: 3916 infermiere - Rispondenza 76%DisturbiDati annuali Lombalgie acute per MMPPrevalenza 43.1% Prevalenza 15.9%
Incidenza annuale 7.7%Prevalenza per distretto: Lombare 54.7% altri distretti 24.2%
Stima delle assenze in G.B.40.000 patologici / 430.000 infermieri764.000 gg.lavorativi persi in un anno
AnatomiaSovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Caratteristiche funzionali della ColonnaCaratteristiche funzionali della Colonna
Struttura a “S italica” = Elasticità + Rigidità
Resistenza alle Sollecitazioni MeccanicheColonna Rettilinea = 1Colonna a “S italica” = 10
AMPIO movimento della colonna in toto=
somma dei MODESTI movimenti tra 2 vertebre
patologia di una giunzione=
modesto impedimento (eccetto L5-S1 e L4-L5)
Teoria dell’Evoluzione (Darwin)Teoria dell’Evoluzione (Darwin)
Primate Ominide Homo- Homo--erectus -sedens
Orientamento delle faccette
articolari nel rachide
dorso-lombare
Orientamento delle faccette
articolari nel rachide
dorso-lombare
L5
L1D12
D1
Rotazione +Flex Lat +
Flex/Esten -
Rotazione +Flex Lat +
Flex/Esten -
Rotazione -Flex Lat -
Flex/Esten +
Rotazione -Flex Lat -
Flex/Esten +
Legamento Longitudinale
Posteriore
Legamento Longitudinale
Posteriore
L5
L1
D12
Meno sviluppato nel tratto lombare
permette maggiore flessione
Corpo Vertebrale
Disco
Forame
Faccettearticolari
Porzione anteriore di sostegno
Porzione posteriore di guida
ARTICOLAZIONI VERTEBRALI
Legamenti
Meccanismo idraulico del disco
Compressionefuoriuscita liquidi
Decompressioneingresso liquidi
Kg
Unita’ disco-vertebrale
Vertebra Midollo vertebrale
Disco
Radicinervose 20-25%
60-75%
Percentuale delladinamica flesso-estensoria
L4
L3
L2
L5
SACRO
Prevalenza dell’ernia-discale
Massima
Minima~ 10%
70%n.2
L2
L3
L5 L4
S1 S1
L4 L5
L3
L2
S2-3
S2
L2
L5
Mappa delladistribuzioneSensitivadelle efferenzespinaliall’artoinferiore
Anteriore Posteriore
BiomeccanicaSovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Studi di laboratorio di modelli biomeccaniciStudi di laboratorio di modelli biomeccanici
Leva Favorevole
Leva di 1° gradoLeva di 1° grado
Kg
Leva Sfavorevole
Fulcro
Kg
Unità’ funzionaledisco-vertebrale
MuscolaturaVertebrale
20Kg
Leva di 1° gradoLeva di 1° grado
Potenza Fulcro Resistenza
5 cm 50 cm
ELITE - sistema computerizzato per l’analisi del movimentoMetodo di rilevazione ad infrarossi
Studi di laboratorio di modelli biomeccaniciStudi di laboratorio di modelli biomeccanici
ELITE - sistema computerizzato per l’analisi del movimento - Metodo di rilevazione ad infrarossi
Studi di laboratorio di modelli biomeccaniciStudi di laboratorio di modelli biomeccanici Studi di laboratorio di modelli biomeccaniciStudi di laboratorio di modelli biomeccanici
Possibilita’ di calcolo del carico nel punto specifico
Analisi del movimentoRipresa con videocamera
Stick diagrams (25 al secondo) di un gesto di sollevamento di un peso di 18 Kg: asse di ripresa a 135° rispetto al piano sagittale - scomposizione del gesto in tra fasi (A) sollevamento, (B) trasferimento, (C) posizionamento
Studi di laboratorio di modelli biomeccanici
Studi di laboratorio di modelli biomeccanici Studi di laboratorio di
modelli biomeccaniciStudi di laboratorio di modelli biomeccanici
Analisi di un gesto di sollevamento di un peso di 18 Kg:andamento in funzione del tempo, dei carichi sul disco L3-L4 rispettivamente considerando (PL3D) e trascurando (PL3S) le componenti di accelerazione e di inerzia
Analisi di un gesto di sollevamento di un peso di 18 Kg in funzione del tempo, dei carichi sul disco L3-L4 - trascurando le componenti di accelerazione ed inerzia
Massimo 1300 Kg
Media 270 Kg
Minimo 100 Kg
Massimo 1300 Kg
Media 270 Kg
Minimo 100 Kg
carichi sul disco L3-L4
Misurazione direttadella
pressione discale
Misurazione direttadella
pressione discale
L5
L1D12
D1 Pressione nel disco L4/L5Movimentazione Manuale di carichiPressione nel disco L4/L5Movimentazione Manuale di carichi
Sensore L4/L5
Pressione nel disco L4/L5 – Postura SedutaPressione nel disco L4/L5 – Postura Seduta Pressione nel disco L4/L5Notte
Pressione nel disco L4/L5Notte
Pressione nel disco L4/L5Posture e movimentazione carichiPressione nel disco L4/L5Posture e movimentazione carichi
20Kg
20Kg
20Kg
050
100
150
200
250
300
350
400
450
500
Wilke (Spine 1999)Nachemson (Spine 1981)
Nor
mal
ized
tost
andi
ng in
%
Mov.Manuale Carichi = Nachemson 10 Kg – Wilke 20 Kg
400
300
200
100 50
1 2 3 4 5 6 7 8
50 75100
150180
150
380
30
Carico sul disco vertebrale nelle diverse posture
Kg
45° 20°
Kg 10
Limiti di sollevamento e carico sul discoapplicando l’equazione NIOSH
23 Kg
350 Kg
30 Kg
Sollevamento di un peso di 30 Kg da terraa schiena flessa e carico sul disco
600-700 Kg
Valori medi ed ambito di variazione delle forze di compressione chedeterminano fratture nelle unità funzionali lombari, per classe d’età
Età (anni)
Forze di compressione che determinano fratturenell’unità disco-vertebrale a livello L5/S1 (Kg)
(Evans 1959, Sonoda 1962)
< 40 40-50 50-60 > 60
200
400
600
800
1000
0
Limite NIOSH Lifting Equation (81-93)
Incidenza di lombalgia e forze di compressione sui dischi lombari
5
10
15
20
0Inci
denz
a di
Lom
balg
ia
(per
200
.000
ore
/uom
o)
0-250 250-450 450-650 650+ Kgforze di compressione sui dischi lombari L5-S1
Patogenesi delle patologie della colonna lombo-sacrale
Carichi eccessivi
Microfratture cartilagini limitanti vertebrali
Alterazione nutrizione disco intervertebrale
Processo degenerativo
Movimentazione Paziente di 80 KgNon collaborante Carico su L3/L4 (Frigo medl lav 1999)
Spostamento verso il cuscino: presa di coscia e sottoascellare 3985 N (~390 Kg)Uso di traversa 3467 N (~340 Kg)
Trasferimento letto carrozzina in 2 fasi 4100 N (~400 Kg)Con presa crociata 3540 N (~350 Kg)
Sollevamento di pz da terra 2 operatori 4145 N (~400 Kg)
Manovre con utilizzo di sollevatori 991-1644 N (~90-160 Kg)
Prendere al volo un paziente di 80 Kg mentre cade
Carico sul disco lombare supera i 13000 N (~1300 Kg)
il carico e’ rischioso se supera 3400 N (~340 Kg)
Andresen et al. J Biomech Eng. 2005 Feb;127(1):108-13
Fissità posturale
Vecchio posto
Nuovo posto
Numerocambi/ora
50
Numero dei cambiamenti posturali per ora osservati nei soggetti al vecchio e nuovo posto di lavoro TEMPO MEDIO DI PERMANENZA IN 4 DIVERSE TEMPO MEDIO DI PERMANENZA IN 4 DIVERSE
POSIZIONI E RELATIVO CARICO LOMBARE (LPOSIZIONI E RELATIVO CARICO LOMBARE (L33) IN ) IN UN POSTO DI LAVORO TRADIZIONALE E DOTATO UN POSTO DI LAVORO TRADIZIONALE E DOTATO
DI VDTDI VDTSCHIENA FLESSASCHIENA FLESSA PAUSAPAUSACIFOSICIFOSICON SCHIENALECON SCHIENALE SCHIENA DIRITTASCHIENA DIRITTA
60 kg60 kg
100 kg100 kg
140 kg140 kg
60 kg60 kg
Cinematica nei pazienti con “mal di schiena”Cinematica nei pazienti con “mal di schiena”
Analisi dei carichi sul disco (analisi del movimento ed elettromiografia)
• I soggetti con “mal di schiena”, rispetto agli asintomatici che eseguono glistessi compiti di movimentazione manuale di carichi, hanno un caricospinale più elevato e un’alterazione della cinematica
• Nei soggetti con “mal di schiena” l’alterazione della cinematica e’ correlataal livello di aumento del carico spinale.
• E’ stato sviluppato un modello statistico che descrive l’87% della variabilitàdella compressione, 61% nelle forze di scivolamento A/P, e 65% laterali.
• I soggetti con più elevata alterazione della cinematica hanno i più altilivelli di coattivazione dei muscoli antagonisti, riducendo la mobilità del tronco ed aumentando il carico spinale
• Sulla base dell’alterazione della cinematica e del tipo di movimentazione di carichi, è stato sviluppato un metodo per predire l’aumento del caricospinale nei soggetti sintomatici, rispetto agli asintomatici, mentreeffettuano movimentazione manuale di carichi
Marras - Spine 2005
Movimentazione Pazienti
Durante la Movimentazione Manuale di Pazientisi ottengono valori di forza di compressione
superiori a 350 Kg
la formazione alla corretta movimentazione dei pz.e’ fondamentale e deve essere
insegnata ed imparata nel miglior modo possibile
Movimentazione Pazienti
tuttaviala corretta movimentazione manuale porta soltantoad un decremento delle forze di compressione del
10-20%
non sufficiente a ridurre il rischio di danno alla colonna
la soluzione e’ l’ausiliazioneassociata alla mobilizzazione precoce
LegislazioneSovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
soggettiinteressati
Massimo peso ammesso Riferimentolegislativo
• Donne adulte kg 20 L 635/34
• Fanciulli < 15 anni• Adolescenti
< 18 anni
kg 10 (maschi)kg 5 (femmine)kg 20 (maschi)kg 15 (femmine
L 977/67
• Donne ingestazione efino a 7 mesidopo il parto
esclusione da attività ditrasporto e sollevamentodi pesi (a prescindere da
qualsiasi valore massimo)
L 1204/71
• Donne adulte• Uomini adulti
kg 20kg 30
D.Lgs. 626/94 eCircolare 73/97
La Legislazione vigente
Valutazione presso le sedi INAIL dei casi di Malattie del rachide da sovraccarico biomeccanico
Movimentazione manuale dei carichi (M.M.C.)L’analisi dei casi di patologie della colonna vertebrale denunciati all’INAIL permette di confermare che le più comuni
attività lavorative da considerarsi a rischio, quando svolte in maniera esclusiva o prevalente, sono le seguenti:· lavori di facchinaggio (porti, aeroporti, traslochi, spedizione merci ecc.) · lavori di magazzinaggio (supermercati ecc.)· lavoro del personale ausiliario e infermieristico in reparti nosocomiali e altre strutture ove è richiesta movimentazione assistita dei pazienti.· lavoro del manovale edile, quando la movimentazione manuale dei carichi costituisce l’attività prevalente.
VALUTAZIONE ESPOSIZIONE
• NIOSH , “Revised NIOSH equation for the design and evaluation of manual lifting tasks – 1993”, per l’analisi delle attività che comportano sollevamento di carichi
• Snook e Ciriello, “Liberty Mutual tables for Lifting, Carrying, Pushing and Pulling”, per le attività in cui sia richiesta azioni di traino e spinta.
Circolare INAIL n. 81 del 27 dicembre 2000 sovracc.biomeccanico
Circolare INAIL n. 25 del 15 aprile 2004 sovracc.biomeccanico colonna
IR ³ 3Eccessivo
IR ³ 5Elevato1,25 = IR < 3Medio-alto
1,5 = IR < 5Lieve-medio0,75 = IR < 1,25Minimo
0 = IR < 1.5Assente/trascurabileIR < 0,75Accettabile
IRClasse di rischioIRClasse di rischio
METODO MAPOMETODI NIOSH E SNOOK & CIRIELLO
Valutazione presso le sedi INAIL dei casi di Malattie del rachide da sovraccarico biomeccanico
Movimentazione manuale dei carichi (M.M.C.)“Il distretto della colonna vertebrale maggiormente interessato dal sovraccarico biomeccanico di origine lavorativa è il
tratto lombare e le relative cerniere, dorso-lombare e lombo-sacrale; il meccanismo patogenetico (c.d. a pompa) comporta una primitiva alterazione trofica del disco intervertebrale attraverso fenomeni di disidratazione del nucleo polposo e perdita di elasticità con fissurazioni dell’anulus fibrosus; segue la protrusione e poi l’ernia del disco intervertebrale con eventuali quadri clinici connessi alla compressione radicolare. L’alterazione del disco può comportare inoltre l’instaurarsi di un processo artrosico osteofitico per il concentrarsi delle sollecitazioni pressorie sui bordi delle limitanti dei corpi vertebrali. Sono pertanto da ritenere correlati al rischio di sollecitazioni biomeccaniche lavorative i quadri con primitivo impegno da compressione dell’apparato intervertebrale (ernie discali e protrusioni discali), associati o meno a spondilodiscoartrosi del tratto lombare” .
Acquisire: Documento di valutazione del rischio, schede tecniche e manuali d’uso degli automezzi e macchine semoventi,
questionari compilati dal datore di lavoro .· le visite mediche preventiva e periodiche
· le cartelle cliniche di eventuali ricoveri· i referti di visite specialistiche· gli accertamenti strumentali, in particolare gli esami radiografici in possesso dell’assicurato.Questionario per le malattie da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore
Protocollo diagnostico per il rachidevisita specialistica ortopedica e, se necessaria, quella neurologica, esami: RMN, EMG-ENG arti inferiori, Radiografia del rachide in toto, sotto carico, preferibilmente su unico
radiogramma.In presenza di patologie congenite e/o acquisite dovrà essere eseguito anche l’esame radiografico del tratto vertebrale
interessato
Circolare INAIL n. 81 del 27 dicembre 2000 sovracc.biomeccanico
Circolare INAIL n. 25 del 15 aprile 2004 sovracc.biomeccanico colonna
Il riconoscimento delle MALATTIE MUSCOLO-SCHELETRICHE
come malattia professionale in italia
MALATTIE PROFESSIONALI
TABELLATE
(con obblighi assicurativi)
MALATTIE PROFESSIONALI NON
TABELLATE (ad es. malattie muscolo
scheletriche, allergie, ecc...)
(non riconosciute da enti assicurativi)
Onere della prova a carico del lavoratore
Malattie professionali tabellate e NON tabellate
Tabella Mal.Profes.delD.P.R.1124/65D.Lgs.38/2000
Possono essere causate, almeno parzialmente da avverse condizioni lavorative.Possono essere aggravate o accelerate dall’esposizione lavorativa.Possono diminuire la capacita’ lavorativa.Sono da considerarsi fattori di rischio, per queste patologie, caratteristiche individuali e fattori socioculturali.
Caratteristiche delle patologie lavoro correlate (OMS 1985)Caratteristiche delle patologie lavoro correlate (OMS 1985)
Inquadramento legislativo
L’ONERE DI PROVA per le malattie non tabellateè a carico del lavoratore
l’INAIL non può sostituirsi al lavoratore nella ricerca dei dati sul rischio né nell’accertamento dell’insorgenza della malattia, ma può tuttavia dare la propria collaborazione
Il lavoratore deve fornire la prova degli elementi di fatto del rapporto causale (prova storica), senza che sia coinvolta necessariamente anche la valutazione dell’esistenza del rapporto causale (valutazione medico-legale) che resta di competenza dell’istituto
L’ONERE DI PROVA per le malattie tabellateè a carico dell’INAIL
Inquadramento legislativo
ONERE DI PROVAIl lavoratore deve:
dimostrare l’esposizione al rischio (riferimento alla mansione svolta, condizione, durata e intensità della esposizione, etc.)dimostrare l’esistenza della malattia (documentazione sanitaria)attestare la presunta origine professionale della malattia (1°certificato medico)
Una volta che l’onere di prova sia stato soddisfatto, l’INAIL deve espletare le medesime pratiche di malattia non tabellata alla stregua di quelle tabellate e cioè:verifica ed integrazione degli elementi di prova del rischiosvolgimento degli accertamenti medico-legali, che sono a carico dell’istituto
NORMATIVA
Legislazioni precedenti al D.L.626/94 non hanno mai preso in considerazione direttamente il problema del rischio da movimentazione manuale del paziente
Titolo V Mov.Manuale dei Carichi
art.47 campo di applicazione art.48 obblighi del datore di lavoroart.49 formazione-informazioneall.VI elementi di riferimento per la
valutazione dell’entità del rischio
Movimentazione Manuale
SollevareTirare
Portare
Sostenere
Spingere
Deporre
Spostare
Trasportare
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
MOVIMENTAZIONEMANUALE
DEI CARICHI
SFORZO
PERICOLO
FATICA
RISCHIO
Art. 3: Misure generali di tutela - Comma 1Le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori sono:l) controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici
Art. 4: Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto - Comma 1Il datore di lavoro ....deve valutare...i rischi per la sicurezza e la salute....ivi compresi quelli riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari
(D. Lgs. 626/94 e 626 bis)Art. 16: Contenuti della sorveglianza sanitaria
1. La sorveglianza sanitaria è effettuata nei casi previsti dalla normativa vigente.
2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è effettuata dal medico competente e comprende:a) accertamenti preventivi......ai fini della valutazione della loro idoneità alla mansione specifica;b) accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.
3. Gli accertamenti di cui al comma 2 comprendono esami clinici e biologici ed indagini diagnostiche mirati al rischio, ritenuti necessari dal medico competente.
(D. Lgs. 626/94 e 626 bis)
Valutazionedel Rischio
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna FATTORI AMBIENTALI e SCELTE ORGANIZZATIVE rilevanti nella valutazione del rischio
Fattori Ambientali• spazi (m2/paziente, corridoi, accessi, sale degenza, servizi)• arredi (numero e tipo di letti) • barriere architettoniche• ausili
Scelte Organizzative• numero lavoratori addetti alla movimentazione• orari• tipologia del paziente (autosufficienti, non-autosufficienti)• indice di occupazione• movimentazioni e tira/spingi (tipo e frequenza)
Movimentazione Manuale del Paziente ed Assistenza
REPARTI A MAGGIOR RISCHIO
GERIATRIA
LUNGODEGENZARIABILITATIVA
PRONTO SOCCORSO
RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
CHIRURGIA D’URGENZAE GENERALE
ORTOPEDIA
PRINCIPALI OPERAZIONI A RISCHIO NELL’ASSISTENZA A PAZIENTI POCO O NON COLLABORANTI
TRASFERIRE IL PAZIENTE DAL LETTO ALLA SEDIA A ROTELLE E VICEVERSA.
TRASFERIRE IL PAZIENTE DAL LETTO ALLA LETTIGA E VICEVERSA.
SISTEMARE IL PAZIENTE SULLA SEDIA A ROTELLE.
RUOTARE IL PAZIENTE NEL LETTO.
SOLLEVARE IL PAZIENTE NEL LETTO .
ASSISTERE IL PAZIENTE NELLE FUNZIONI FISIOLOGICHE
Movimentazione Manuale del Paziente ed Assistenza
Valutazionedel RISCHIO
CompitoLavorativo
Caratteristichedel Paziente
Ambiente di Lavoro
FattoriIndividuali
Movimentazione Manuale del Paziente ed Assistenza
CompitoLavorativo
ostacoliall’abbattimento
del rischio
• numero di addetti• orari e turni• tipo e frequenza
delle movimentazioni
• carenze di organico• scelte organizzative
Movimentazione Manuale del Paziente e Qualità dell’Assistenza
Caratteristichedel Paziente
• Grado di collaborazione• Caratter.antropometriche
• Caratteristiche del pz.non modificabili
Movimentazione Manuale del Paziente e Qualità dell’Assistenza
ostacoliall’abbattimento
del rischio
Ambiente di Lavoro
ostacoliall’abbattimento
del rischio
• spazi• arredi• barriere architettoniche• ausili
• standard architettonici e tecnici obsoleti
• dimensione degli arredi inadeguate
• spazi insufficienti per gli ausili
• costi ingenti
Movimentazione Manuale del Paziente e Qualità dell’Assistenza
FattoriIndividuali
ostacoliall’abbattimento
del rischio
• prevalenza di personale femminile
• scarso grado di formazione specifica
• sorveglianza sanitariaspesso non attivata
• Caratter.antropometriche • Condizioni psico-fisiche• Grado di formazione specifica
Movimentazione Manuale del Paziente e Qualità dell’Assistenza
STRATEGIE PREVENTIVETENUTO CONTO CHE LA MOVIMENTAZIONE MANUALE NON E’ DEL TUTTO ELIMINABILE
• ORGANIZZAZIONE DELLE PRESENZE DI PERSONALE
• SPECIFICA PROGETTAZIONE DI SPAZI ED AUSILI
• FORMAZIONE E TRAINING DEL PERSONALE
• SORVEGLIANZA SANITARIA ED ORIENTAMENTO
DEL PERSONALE
• PROMOZIONE DEL MASSIMO GRADO DI AUTONOMIA
DEI PAZIENTI
Movimentazione Manuale del Paziente ed Assistenza
Il metodoNIOSH
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
PESO LIMITE RACCOMANDATOPESO LIMITE RACCOMANDATO
Valore del carico, in un determinato compito, che quasi tutti i lavoratori sani possono movimentare per periodi prolungati ( fino a 8 ore ) senza un incremento del rischio di lombalgia lavoro-correlatae’ un ANALOGO DEL TLV
SOVRACCARICO BIOMECCANICO
femminemaschi
Pesi massimi “indicativi” (kg) sollevabili in funzione dell’altezza da terra e della distanza dal corpo per soggetti sani
AREA NON RACCOMANDATA
10 5
20 10
25 15
20 10
10 5
8 4
16 8
20 12
16 8
8 4
NIOSH 1993 - Modello per il calcolo del Peso Raccomandato
Kg 30 - UomoKg 20 - Donna
Peso Massimo raccomandato in condizioni ottimali di sollevamento
FattoreAltezza
Altezza da terra delle mani all’inizio del sollevamento
FattoreDislocazione
Distanza verticale del peso tra inizio e fine del sollevamento
FattoreOrizzontale
Distanza massima del peso dal corpo durante il sollevamento
FattoreFrequenza
Frequenza del sollevamento in atti al minuto(=0 se >12 volte/minuto)
FattoreAsimmetria
Dislocazione angolare del peso rispetto al pianosagittale del soggetto
FattorePresa
Giudizio sulla presa del carico
X
X
X
X
X
X
PESO LIMITE RACCOMANDATO=
NIOSH 30 Kg si possono movimentaresoltanto se si verificano leseguenti condizioni
NIOSH 30 Kg si possono movimentaresoltanto se si verificano leseguenti condizioni
Altezza delle mani da terra: 75 cmDistanza verticale: 25 cmDistanza dal corpo: 25 cmDislocazione angolare: 0°Tipo di presa: BuonaFrequenza: un atto ogni 5 minutiDurata: <= 1 ora
NIOSH - Esempio 1 - posto non ergonomicoNIOSH - Esempio 1 - posto non ergonomicoE T À M A S C H I FE M M IN E
> 1 8 a n n i 3 0 2 0C osta n te d i p eso(K g ) 1 5 - 1 8 a n n i 2 0 1 5 30 C P
×A LT E Z ZA D A TE R R A D E L L E M A N IA L L’IN IZ IO D E L S O L L E V A M E N T O
A ltezz a (cm ) 0 2 5 5 0 7 5 1 0 0 1 2 5 1 5 0 > 1 7 5F a ttor e 0 ,7 8 0 ,8 5 0 ,9 3 1 ,0 0 0 ,9 3 0 ,8 5 0 ,7 8 0 ,0 0 0 .7 8 A
×D ISL O C A ZIO N E V E R T IC A L E D E L PE SO
FR A IN IZIO E F IN E D E L S O L L E V A M E N T OD isloc a z ion e (c m ) 2 5 3 0 4 0 5 0 7 0 1 0 0 1 7 0 > 1 7 5
F a ttor e 1 ,0 0 0 ,9 7 0 ,9 3 0 ,9 1 0 ,8 8 0 ,8 7 0 ,8 6 0 ,0 0 0 .8 7 B
×D IST A N Z A O R IZ ZO N T A LE T R A LE M A N I E IL PU N T O
D I M E Z ZO D E LL E C A V IG LIE – D IST A N Z A D E L P E S O D A L C O R P O(d istan za m assim a rag g iun ta dur an te il solleva m en to)
D ista n z a (c m ) 2 5 3 0 4 0 5 0 5 5 6 0 > 6 3F a ttor e 1 ,0 0 0 ,8 3 0 ,6 3 0 ,5 0 0 ,4 5 0 ,4 2 0 ,0 0 0 .4 2 C
×A N G O LO D I A SIM M E T R IA D E L P E S O (in grad i)
D isloc a z ion e a n g ola r e 0 º 4 5 º 6 0 º 9 0 º 1 2 0 º 1 3 5 º > 1 3 5 ºF a ttor e 1 ,0 0 0 ,8 8 0 ,8 1 0 ,7 1 0 ,6 2 0 ,5 7 0 ,0 0 0 .7 1 D
×G IU D IZIO S U LL A PR E SA D E L C A R IC O
G iud izio bu on o D iscreto sc a r soEF a ttor e 1 ,0 0 0 ,9 5 0 ,9 0 0 ,9 0 E
×F R E Q U E N ZA D E I G E S T I (n º att i a l m in u to)
IN R E LA ZIO N E A L LA D U R A T AF re q ue nz a 0 ,2 0 1 4 6 9 1 2 > 1 5
C on tin u o < 1 or a 1 ,0 0 0 ,9 4 0 ,8 4 0 ,7 5 0 ,5 2 0 ,3 7 0 ,0 0C on tin u o d a 1 a 2 ore 0 ,9 5 0 ,8 8 0 ,7 2 0 ,5 0 0 ,3 0 0 ,2 1 0 ,0 0 0 ,4 5F
C on tin u o d a 2 a 8 ore 0 ,8 5 0 ,7 5 0 ,4 5 0 ,2 7 0 ,1 5 0 ,0 0 0 ,0 0
F
×
1 0 P e so e ffe ttiva m e ntesolle va to
Pe so lim iter a cc om anda to 2 .4 5 K g
P esosolle va to 4 .08P e so lim ite
r a ccom a n da to
= IN D IC E D I R IS C H IO
NIOSH EsempioNIOSH Esempio
NIOSH - Esempio 2 - posto riprogettatoNIOSH - Esempio 2 - posto riprogettatoETÀ MASCHI FEMMINE
> 18 anni 30 20Costante di peso(Kg) 15 - 18 anni 20 15 30 CP
×ALTEZZA DA TERRA DELLE MANIALL’INIZIO DEL SOLLEVAMENTO
Altezza (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175Fattore 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00 1.00 A
×DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO
FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTODislocazione (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175
Fattore 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00 1.00 B
×DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO
DI MEZZO DELLE CAVIGLIE – DISTANZA DEL PESO DAL CORPO(distanza massima raggiunta durante il sollevamento)
Distanza (cm) 25 30 40 50 55 60 >63Fattore 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00 1.00 C
×ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (in gradi)
Dislocazione angolare 0º 45º 60º 90º 120º 135º >135ºFattore 1,00 0,88 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00 0.88 D
×GIUDIZIO SULLA PRESA DEL CARICO
Giudizio buono Discreto scarsoE
Fattore 1,00 0,95 0,90 0,90 E
×FREQUENZA DEI GESTI (nº atti al minuto)
IN RELAZIONE ALLA DURATAFrequenza 0,20 1 4 6 9 12 >15
Continuo < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00Continuo da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,50 0,30 0,21 0,00 0,45F
Continuo da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00
F
×
10 Peso effettivamentesollevato
Peso limiteraccomandato 10.7 Kg
Pesosollevato
0.93Peso limiteraccomandato
= INDICE DI RISCHIO
NIOSH EsempioNIOSH Esempio
Condizioni per l’inapplicabilita’ del NIOSH• > 30 Kg, >175 cm H, <0 cm H, > 63 cm dal corpo• Sollevare/abbassare con una mano • Sollevare/abbassare per piu’ di 8 ore • Sollevare/abbassare da seduti o inginocchiati• Sollevare/abbassare in spazi ristretti• Sollevare/abbassare oggetti instabili• Sollevare/abbassare mentre si trasporta, spinge o traina• Sollevare/abbassare con carrelli • Sollevare/abbassare ad alta velocita’ (piu’ veloce di 76
cm/secondo)• Sollevare/abbassare su fondi scivolosi (< 0.4 coefficiente
di frizione tra la suola ed il pavimento)• Sollevare/abbassare in ambienti microclimatici
sfavorevoli (es: temperatura diversa da 19-26 gradi C; umidita’ relativa diversa da 35-50%.
applicabilita’ del NIOSH per MMpazientiPer le ragioni viste precedentemente
il NIOSH non puo’ essere utilizzato per la valutazione della movimentazione manuale di Pz.
Sono stati proposti dei metodi di valutazione basati su:
-numero di pazienti non autosufficienti/turno-tipologia di spazi ed arredi-grado di formazione degli operatoried ovviamente-modalita’ di movimentazione
Il metodo italiano si chiama MAPO
Traino e spintaSovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Strumento per la misurazione delle forze di Tiro e Spinta
Acquisitoree
Convertitore Analogico/
Digitale
Cella di Carico
Trazione e spinta medie - Carello Sanificazione - pieno caricospinta - corridoio di circa 100 metri - un operatore
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
0 50 100 150 200
secondi
Kg
Media F.TRAZIONE Media F.SPINTALimite F.INIZIALE Limite F.INIZIALE 80%Limite F.MANTENIMENTO Limite F.MANTENIMENTO 80%
100%
80%
100% 80%
Trazione e spinta medie Carrello Sanificazione - carico ridottospinta - corridoio di circa 100 metri - un operatore
0
2
4
6
8
10
12
14
16
0 20 40 60 80 100 120
secondi
Kg
Media F.TRAZIONE. Media F.SPINTA.Limiti F.INIZIALE Limiti F.MANTENIMENTOLimiti F.INIZIALE 80% Limiti F.MANTENIMENTO 80%
100%
80%
100%80%
Forza espressa in Kg che deve essere applicata per i movimentare i lettiTipo di letto
A quattro ruotedirezionali
B due ruote direzionali alla pediera e 2 fisse alla testiera
C quattro ruote fisse
D senza ruote
Valori Riferimento
Senza pazientespinta mantenim.iniziale
4 2
5 2
14 6
11 8
16 6
Con paziente 75 Kgspinta mantenim.iniziale
8 5
12 8
20 13
20 10
16 6
Regole generali per la
movimentazione manuale di carichi
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Minimizzare il caricoMinimizzare le distanzeMassimizzare i tempi
Minimizzare il caricoMinimizzare le distanzeMassimizzare i tempi
EDUCAZIONE SANITARIA: PRINCIPI GENERALIEDUCAZIONE SANITARIA: PRINCIPI GENERALI
In linea generalecambiare il compito da:
SOLLEVAMENTO ABBASSAMENTOTRASPORTOAZIONI DI TRAINO E SPINTA
DECALOGO PER UNA MOVIMENTAZIONE CORRETTADECALOGO PER UNA MOVIMENTAZIONE CORRETTA
1. Mantieni quanto più possibile posizioni simmetriche
2. Usa contemporaneamente le due mani3. Tieni il carico quanto più vicino possibile al corpo4. Effettua il movimento regolarmente e senza scatti
o movimenti bruschi5. Evita le torsioni del tronco, ruotando l’intero corpo6. Evita le inclinazioni laterali del tronco effettuando
un passo lateralmente
DECALOGO PER UNA MOVIMENTAZIONE CORRETTADECALOGO PER UNA MOVIMENTAZIONE CORRETTA
7. Nel sollevare carichi da terra riduci la flessione del tronco flettendo anche le ginocchia
8. Colloca gli oggetti più pesanti nella zona compresa tra l’altezza delle spalle (cm 140) e quella delle nocche a braccia rilasciate lungo il corpo (cm 70)
9. Usa uno sgabello o una scaletta se devi porre un oggetto al di sopra dell’altezza del capo evitando così di inarcare troppo la schiena
10. Chiedi la collaborazione di un collega se il carico da movimentare è pesante o troppo ingombrante
Lombalgiacomune
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Il mal di schiena è stato definito come un notissimo malanno, a volte effimero,
talvolta ribelle, che ha afflitto ed affligge l’umanità con una costanza più unica che rara nel lungo corso dei secoli.
Il mal di schiena è stato definito come un notissimo malanno, a volte effimero,
talvolta ribelle, che ha afflitto ed affligge l’umanità con una costanza più unica che rara nel lungo corso dei secoli.
Storia naturale della lombalgia comune
La lombalgia comune è così definita per l’impossibilità di formulare una diagnosi correlabile alla sintomatologia dolorosaSinonimi frequentemente utilizzati: lombalgia non specifica, sindrome miofasciale e, con termine meno tradizionale, convenzionalmente nota come “mal di schiena”
La lombalgia comune è così definita per l’impossibilità di formulare una diagnosi correlabile alla sintomatologia dolorosaSinonimi frequentemente utilizzati: lombalgia non specifica, sindrome miofasciale e, con termine meno tradizionale, convenzionalmente nota come “mal di schiena”
Storia naturale della lombalgia comune
Rappresenta circa il’70% di tutti i casi di lombalgia in pazienti d’età compresa tra 20 e 55 anni
In piu’ del 70% dei casi la lombalgiarecidiva
Rappresenta circa il’70% di tutti i casi di lombalgia in pazienti d’età compresa tra 20 e 55 anni
In piu’ del 70% dei casi la lombalgiarecidiva
70% n.3
70% n.4
Storia naturale della lombalgia comune:principali caratteristiche
Insorgenza 20-55 anni
Distribuzione deldolore
regione lombosacrale con possibileirradiazione fino alla faccia posterioredelle cosce
Natura del dolore di tipo meccanico esacerbato daimovimenti
Condizioni paziente buone
Durata 90% dei casi di lombalgia regredisceentro 4 settimane ed il 96% regredisceentro 12 settimane
Insorgenza 20-55 anni
Distribuzione deldolore
regione lombosacrale con possibileirradiazione fino alla faccia posterioredelle cosce
Natura del dolore di tipo meccanico esacerbato daimovimenti
Condizioni paziente buone
Durata 90% dei casi di lombalgia regredisceentro 4 settimane ed il 96% regredisceentro 12 settimane
La lombalgia comunelombalgia comune, a seconda della sua durata, è così definita: LOMBALGIA
ACUTA durata fino a 7 giorni o meno
LOMBALGIASUBACUTA
durata da 1 a 4 settimane
LOMBALGIA A RISCHIO
durata da 4 a 12 settimane
LOMBALGIACRONICA
durata da 12 settimane a 6 mesi
SINDROMEDOLOROSACRONICA
durata superiore a 6 mesi
La LOMBALGIA RICORRENTE, caratterizzata da episodidolorosi ricorrenti, allo stato attuale, non ha ancoratrovato un consenso unanime sulla definizione
Lombalgia comune: prognosi
La prognosi della lombalgia acuta e subacuta è eccellenteLa forma cronica ha una prognosi peggiore: oltre i 6 mesi di durata del dolore,la probabilità di riprendere la normale attività è di circa il 50%; oltre i 2 anni , la probabilità è nulla
La prognosi della lombalgia acuta e subacuta è eccellenteLa forma cronica ha una prognosi peggiore: oltre i 6 mesi di durata del dolore,la probabilità di riprendere la normale attività è di circa il 50%; oltre i 2 anni , la probabilità è nulla
20
40
60
80
100
0mesi 5 10 15
0
%
1 2 3 4 6 7 8 9 11 12 13 14
Diagnosi differenziale del Dolore Lombare (Deyo NEJM 2000)
Dolore MeccanicoLombare od alla Gamba
(97%)
Lombalgia comune(70%)
NON E’ POSSIBILE PORREDIAGNOSI EZIOLOGICA
Processi Degenerativi del discoe delle faccette art. (10%)
Ernia discale (4%)Stenosi del canale spinale (3%)Fratture da osteoporosi (4%)Spondilolistesi (2%)Fratture traumatiche (<1%)Pat.congenite (<1%)
cifosi gravescoliosi gravevertebre di transizione
Spondilolisi
Neoplasie (0.7%)(mieloma,carcinoma meta-statico, linfoma e leuce-mia, tumori della cordaspinale-retroperitoneali-vertebrali primitivi)
Infezioni (0.01%)(osteomielite, discite sett.,acessi epidurali e para-spinosi, neuralgia erpetica)
Artriti infiammatorie (spessoassociata con HLA-B27) (0.3%) (spondilite anchilosan-
te, psoriasica, S.ReiterMal.Scheuermann
(osteocondrite)Mal.Paget
Dolore Non-MeccanicoLombare (1%)
Dolore Viscerale(2%)
Malattie organi pelvici prostatiteendometriosi
Malattie renalinefrolitiasipielonefriteascesso peri-renale
Aneurisma aorticoMalattie gastrointestinali
pancreatitecolecistiteulcera perforata
70% n.3
“Red flags” per possibili patologie spinali gravi
Insorgenza prima di 20 e dopo 55 anniAnamnesi positiva per evento traumatico importanteDolore di natura non meccanica, costante e progressivoPresenza contemporanea di dolore toracicoAnamnesi remota di neoplasieUso sistematico di steroidiTossicodipendenza, HIVCalo ponderale rapidoPersistente e grave diminuzione del grado di flessione lombare
Insorgenza prima di 20 e dopo 55 anniAnamnesi positiva per evento traumatico importanteDolore di natura non meccanica, costante e progressivoPresenza contemporanea di dolore toracicoAnamnesi remota di neoplasieUso sistematico di steroidiTossicodipendenza, HIVCalo ponderale rapidoPersistente e grave diminuzione del grado di flessione lombare
Fattori di rischio per la cronicizzazione della lombalgia comune
Anamnesi di pregressi episodi di lombalgiaManovra di sollevamento dell’arto esteso ridottaSegni di interessamento della radice nervosaComportamento sproporzionato nei confronti della gravità della malattiaSindromi ansiose e depressive
Anamnesi di pregressi episodi di lombalgiaManovra di sollevamento dell’arto esteso ridottaSegni di interessamento della radice nervosaComportamento sproporzionato nei confronti della gravità della malattiaSindromi ansiose e depressive
• Numero giorni di assenza dal lavoro• Dolore irradiato alla gamba• Forza muscolare del tronco ridotta• Forte fumatore• Scarsa soddisfazione del lavoro• Controversie medico-legali in atto• Problemi personali (finanziari, familiari, ecc.)
• Numero giorni di assenza dal lavoro• Dolore irradiato alla gamba• Forza muscolare del tronco ridotta• Forte fumatore• Scarsa soddisfazione del lavoro• Controversie medico-legali in atto• Problemi personali (finanziari, familiari, ecc.)
Forte evidenza scientifica per durata superiore alle 4 settimane
Età e sesso
Parametri antropometrici
Difetti strutturali
Caratteristiche psicosociali
Uguale prevalenza lombalgie nei due sessiPicco di frequenza tra 30-35 anni - più prolungato nella donnaRapporto 3:1 a favore dell’uomo per ernia discaleMaggiori disturbi nelle donne per attività di movimentazione manuale pesante
Non correlazione per altezza, costituzione corporeaProbabile correlazione per obesità nel 20% dei soggetti con indice di massa corporea più alto
Correlazione con spondilolistesiNon correlazione con schisi occulta, spondilosi e sacralizzazione dei processi trasversiAccelerazione della degenerazione del disco in attività fisica pesante
La scarsa soddisfazione per il proprio lavoro, il lavoro monotono e gli atteggiamenti depressivi ansiosi non sono correlati con le lombalgie acute ma con la forma cronica
Fattori di rischio individuali NON MODIFICABILI e lombalgia
• Grado di allenamento fisico
• Motilità lombare
• Forza muscolare
• Atteggiamenti posturali
• Abitudine al fumo
Alti gradi, protettivi nei confronti della lombalgia e sui tempi di recupero dopo episodio acuto
Non associazione della ridotta motilità lombareIn qualche studio associazione positiva con l’aumentata motilità
Non correlazione con ridotta forza muscolareCorrelazione con richiesta lavorativa eccedente le capacità del lavoratore
Non correlazione con lordosi lombare e cifosi dorsaleLa scoliosi correlata solo se > 80° o con vertice a livello lombare
Associazione positiva (alterazione meccanismi di nutrizione del disco?)
Fattori di rischio individuali MODIFICABILI e lombalgia
Quebec Task ForceITER DIAGNOSTICO PER LEPATOLOGIE VERTEBRALI
Rx RxD TAC RMN Emg Lab Tpsi
1a Dolore Lombare senza Irradiazione <7gg
1sa 7gg-7w D D1sc 7w-3m C D D D R C1c >3m R C D D D R R2a Dolore Lombare con Irradiazione fino al <7gg
2sa Ginocchio, senza Segni Neurologici 7gg-7w D D2sc 7w-3m C D D D R C2c >3m R C D D D R R3a Dolore Lombare con Irradiazione al di <7gg
3sa sotto del Ginocchio, senza Segni 7gg-7w C D3sc Neurologici 7w-3m R D D D R C3c >3m R C D D D R R
Linee guida diagnostiche canadesi per la lombalgia
Quebec Task ForceITER DIAGNOSTICO PER LEPATOLOGIE VERTEBRALI
Rx RxD TAC RMN Emg Lab Tpsi
4a Dolore Lombare con Irradiazione agli <7gg C D D D4sa Arti Inferiori e con Segni Neurologici 7gg-7w C D D D C4sc 7w-3m R C C D R C4c >3m R R C C D R R5 Probabile Compressione Neurologica C C D D6 Compressione Neurologica Confermata D D7 Stenosi Vertebrale Confermata R R C D8 Esiti Intervento <6mesi C C C R R C9 Esiti Intervento >6mesi C R C R C R R
10 Sindrome da Dolore Cronico R11 Tutte le Lombalgia da Altra Diagnosi
Legenda: D = esame da eseguire a Discrezione se vi sono elementi clinici
che lo suggeriscono
C = esame Consigliato, la sua utilità è suggerita
dalla pratica clinica
R = esame Raccomondato, la sua utilità è suggerita da
studi clinici scientificamente validi
Per Tutti i Pazienti: Anamnesi, Red Flags, Yellow Flags,
Esame Obbiettivo
Esami di Laboratorio: Emocromo, VES, PCR, Elettroforesi, Glicemia
Creatininemia, Transaminasi, Fosf.Alcalina, Calcemia
Esame Completo Urine
Diagnostica per immagini
Rx colonna: i reperti non sono correlati con il dolore lombare
TAC: descrive bene le parti dureNMR: descrive bene le parti molli
e permette piani verticali
Risultati NMR in adulti asintomaticirilievi anatomici
disco protru- disco stenosi anulusPrevalenza% erniato sione degene- leso
discale rato
Boden-Volontari<60 anni 22 54 46 1 N.R.Boden-Volontari>60 anni 36 79 93 21 N.R.Jensen Volontarieta’ media 42 28 52 N.R. 7 14 Weishaupt Volon.eta’ media 35 40 24 72 N.R. 33Stadnikpatologie colloeta’ media 35 33 81 72 N.R. 56
Ernia discalee patologie
meno frequenti
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Ernia del DISCO
ErniadelDisco
Vertebra Midollo vertebrale
Disco
Radicinervose
Anulofibroso
Disco erniato
Nucleo polposo erniato
Radicedi L4
Radicedi L5
Protrusionedei dischi
VertebraL4
VertebraL5
Radicedi S1
Radicedi S2
Efferenzenervose
Sorveglianza Sanitaria ed
idoneita’ lavorativa
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Patologie lombo-sacrali di media gravitàe idoneità lavorativa
da lavori che comportano sollevamenti
di gravi superiori a
quelli indicati in figura, con frequenza di sollevamento
ridotta
SpondilolistesiSpondilolisiEmisacralizzazionecon pseudoarticolazioneStenosi del canale in assenza di segni neurologiciDiscopatialombare grave
•ESCLUDERE PERMANENTEMENTE
femminemaschi
AREE NON RACCOMANDATE
6 34 2
12 68 4
15 910 6
128
Pesi massimi (kg) sollevabili in funzione dell’altezza da terra e della distanza dal corpo
RACCOMANDATEAREE NON
Patologie lombo-sacrali gravi e idoneità lavorativa
da lavori che comportano sollevamenti
o spostamenti di carichi
superiori a quelli indicati nella figura.
I sollevamenti devono
essere solo occasionali
Ernia discale in atto con compromissione radicolareStenosi del canale con compromissione radicolareSpondilolistesi graveLesioni della struttura ossea e articolare di natura infiammatoria, distruttiva o neoformativa (spondilisianchilosante, osteoporosi grave, angioma vertebrale, ecc)
•ESCLUDERE PERMANENTEMENTE
AREE NON RACCOMANDATE
RACCOMANDATE
3,5 1,73 1,5
7 3,56 3
9 5,58 5
76
femminemaschiPesi massimi (kg) sollevabili in funzione dell’altezza da terra e della distanza dal corpo
AREE NON
Riposo a letto• Il riposo a letto per 2-7 giorni non è efficace e non è raccomandato come
terapia; se protratto può portare a debilitazione e rendere più difficoltosa la riabilitazione (***).
• Per qualche giorno (2-4 giorni) può essere inevitabile per pazienti con dolore molto intenso. In ogni caso non va considerato come una terapia, ma come una conseguenza indesiderata e potenzialmente dannosa della lombalgia (***)
(***) forte evidenza (**) evidenza(***) forte evidenza (**) evidenza
Terapia e Riabilitazione del Low Back Pain (LBP)
Evidenze della Letteratura
Terapia e Riabilitazione del Low Back Pain (LBP)
Evidenze della Letteratura
http://www.facoccmed.ac.uk/downloads/backpain.zip Carter JT, Birrell LN (Editors) 2000. Occupational health guidelinesfor the management of low back pain at work - principal recommendations. Faculty of Occupational Medicine of the RoyalCollege of Physicians. London 2000
http://www.rcgp.org.uk/rcgp/clinspec/guidelines/backpain/index.asp Clinical Guidelines for the management of Acute Low Back Pain - Royal College of General Practitioners - London December 2001
Terapia farmacologica• Gli analgesici sono equivalenti ai FANS nel controllo del dolore ***. Il paracetamolo è da
considerarsi il farmaco di prima scelta per i minimi effetti collaterali ***• I FANS, prescritti a intervalli regolari, riducono effettivamente il dolore nella lombalgia
semplice ***. Sono più efficaci del placebo nel controllare il dolore ***. Diversi tipi FANS confrontati fra loro risultano ugualmente efficaci ***.
• I miorilassanti sono efficaci nel ridurre il dolore nella lombalgia acuta ***
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Acuta
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Acuta
Terapia non farmacologica• Manipolazioni: nella lombalgia acuta senza segni radicolari sono di moderata efficacia a
breve termine le manipolazioni, per la risoluzione dell'episodio acuto ***. Esse possono costituire un’opzione terapeutica per il miglioramento della sintomatologia dolorosa del singolo episodio ***.
• TENS: non vi è evidenza di efficacia della TENS nella lombalgia acuta ***• Altri mezzi fisici: la terapia con mezzi fisici non ha alcun effetto sulla sintomatologia
dolorosa ***• Trazione: non vi sono dati conclusivi sulla efficacia della trazione a causa dello scarso
numero di studi e della loro bassa qualità metodologica ***
Terapia farmacologica
• FANS: hanno maggiore efficacia rispetto al paracetamolo *** Diversi tipi di FANS confrontati tra loro risultano ugualmente efficaci*** Possono avere gravi effetti collaterali specie se assunti a dorsi elevate e nelle persone anziane ***
• Miorilassanti: hanno seri effetti collaterali, compresa la sonnolenza e la dipendenza fisica anche dopo somministrazioni brevi **.
• Infiltrazioni articolari e periarticolari, dei punti trigger e tender point, dei legamenti e mesoterapia: non sono stati reperiti studi che ne valutano l'efficacia nella lombalgia cronica.
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Cronica
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Cronica
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Cronica
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Cronica
Terapie non farmacologica
• Manipolazioni: i dati della letteratura scientifica sono contrastanti relativamente all'efficacia del trattamento; pertanto non si possono trarre conclusioni definitive ***
• TENS: è efficace a breve termine sul dolore ***. Altri mezzi fisici (freddo, caldo, massoterapia, ultrasuoni, laser): non sono stati reperiti studi che valutino l'efficacia dei mezzi fisici nella lombalgia cronica.
• Trazione: vi è evidenza di non efficacia ***• Corsetti: vi è moderata evidenza di non efficacia **• Agopuntura: i dati della letteratura scientifica sono contrastanti relativamente
all'efficacia del trattamento ***• Esercizio: vi è forte evidenza della superiorità dell'esercizio rispetto ad altri trattamenti
(terapia fisica, riposo, assistenza tradizionale, nessun trattamento)***
Riabilitazione e ritorno al lavoro
• L’evidenza che programmi di riabilitazione basati sull’esercizio fisico riducono lo sviluppo di lombalgia e le conseguenti assenze da lavoro è contraddittoria *.
• Vi è una evidenza preliminare che programmi di intervento che agiscono sulle abitudini e sulle capacità del singolo possano ridurre le assenze ***.
• Vi è forte evidenza che l'esecuzione di specifici esercizi per la schiena, compreso il metodo McKenzie, non è più efficace di altri trattamenti ***.
• L'esecuzione di esercizi specifici per la schiena non è raccomandata nella fase acuta ***. Superato il dolore più forte che a volta impone una riduzione (che deve essere il più breve possibile) dell'attività , è raccomandata la pratica di un'attività motoria a basso impatto (nuoto, cammino) **.
• I programmi di riabilitazione attiva sono più efficaci se eseguiti sul posto di lavoro **.• L’applicazione di corretti standard terapeutici e riabilitativi è più efficace se associata a
programmi di intervento ed assistenza del lavoratore sul luogo di lavoro **.• Back School: E' efficace nella lombalgia cronica se realizzata in specifici ambienti di lavoro
*** L'efficacia di Back School realizzate nell'ambito delle strutture sanitarie non è ancora stata dimostrata con studi ben condotti.
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Cronica
Terapia e Riabilitazione - Evidenze della LetteraturaLombalgia Cronica
APPROCCI TERAPEUTICI
• Farmacologico(FANS, Corticosteroidi, Mesoterapia…)
• Terapie Fisiche (TENS-Ultrasuoni-Radar…)
• Passivo - Terapia Manuale • Attivo – Fisiokinesiterapia
(correzione delle disfunzioni del movimento)
Figure professionaliOrtopedici, Neurochirurghi, Fisiatri, Osteopati, Chiroprati, Posturologi, Fisioterapisti
APPROCCI TERAPEUTICI
• Farmacologico(FANS, Corticosteroidi, Mesoterapia…)
• Terapie Fisiche (TENS-Ultrasuoni-Radar…)
• Passivo - Terapia Manuale • Attivo – Fisiokinesiterapia
(correzione delle disfunzioni del movimento)
Figure professionaliOrtopedici, Neurochirurghi, Fisiatri, Osteopati, Chiroprati, Posturologi, Fisioterapisti
APPROCCI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI“ LE SINDROMI DA DISFUNZIONE DEL MOVIMENTO
APPROCCI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI“ LE SINDROMI DA DISFUNZIONE DEL MOVIMENTO
durante le attività giornaliere, il lavoro, il tempo libero o assunte nel sonno
Premessa
È molto probabile che il dolore muscolo-scheletrico sia dovuto a
mancanza di precisione dei movimenti reciproci delle articolazioni
quindi ad un controllo scorretto di queste articolazioni da parte di muscoli.
APPROCCI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI“ LE SINDROMI DA DISFUNZIONE DEL MOVIMENTO
APPROCCI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI“ LE SINDROMI DA DISFUNZIONE DEL MOVIMENTO
In sostanza “è ciò che facciamo quotidianamente che ci distrugge”!
Che cosa valuta l’esame?• allineamento dei segmenti rispetto all’ideale• schemi di movimento rispetto all’ideale• posizioni e movimenti che riproducono i sintomi del
paziente
Scopo della valutazione- Identificare le direzioni/sollecitazioni che abitualmente
scatenano i sintomi del paziente. - Identificare le disfunzioni e i fattori contribuenti
Un allineamento o uno schema di movimento scorretti possono essere conseguenza di condizioni:
• strutturali (es.scoliosi, antiversione del collo femorale, dismetria reale degli arti inferiori)
• acquisite a causa di disfunzioni del sistema muscolare che è responsabile del controllo di postura e movimento Vanno ricercate perché successivamente l’intervento riabilitativo si applica a questo livello.
Le disfunzioni muscolari comprendono:– deficit di forza– difetti di lunghezza– alterazioni dei normali schemi sinergici e
dominanza di alcuni gruppi muscolari su altri
ESAME DEL QUADRANTE INFERIOREESAME DEL QUADRANTE INFERIORE
Durante l’esecuzione dei test è fondamentale osservare i seguenti fattori per determinare la categoria di disfunzione appropriata:
l’intensità dei sintomi quando il movimento avviene in una particolare direzione;
la loro diminuzione quando il movimento viene corretto (test di conferma);
l’esistenza di una direzione di movimento che aumenta o diminuisce i sintomi.
SINDROMI DA DISFUNZIONE DEL SINDROMI DA DISFUNZIONE DEL MOVIMENTO DELLA COLONNA LOMBAREMOVIMENTO DELLA COLONNA LOMBARE
1. Sindrome da estensione-rotazione
2. Sindrome da estensione
3. Sindrome da rotazione
4. Sindrome da flessione-rotazione
5. Sindrome da flessione
Back SchoolBack School
La Back-School rappresenta uno degli approcci più globali e diffusi al LBP in quanto fornisce sia elementi terapeutici che di
igiene comportamentale e di ergonomia.
La Back-School rappresenta uno degli approcci più globali e diffusi al LBP in quanto fornisce sia elementi terapeutici che di
igiene comportamentale e di ergonomia.
Gli opuscoli informativi distribuiti nei luoghi di lavoro propongono essenzialmente indicazioni ed attività derivanti dalla Back-School.
Gli esercizi proposti hanno come obbiettivi: • il rilassamento della muscolatura contratta; • il rinforzo dei muscoli deputati al controllo del rachide e della pelvi
(addominali, dorsali, glutei,… ); • l’allungamento di muscoli eventualmente accorciati (ischio-crurali,
dorsali, pettorali,…).
ESEMPI DI ESERCIZIESEMPI DI ESERCIZI
RILASSAMENTO MUSCOLATURA LOMBARE:RILASSAMENTO MUSCOLATURA LOMBARE:
appiattimento del tratto lombare contro il piano d’appoggio (in posizione supina ed eretta)
Gambe divaricate
Rilassamento muscolatura lombareRilassamento muscolatura lombareMOBILIZZAZIONE DEL RACHIDE TORACICO-LOMBAREMOBILIZZAZIONE DEL RACHIDE TORACICO-LOMBARE
Considerazionifinali
Sovraccarico Biomeccanico della ColonnaSovraccarico Biomeccanico della Colonna
Movimentazione Pazienti
Durante la Movimentazione Manuale di Pazientisi ottengono valori di forza di compressione
superiori a 350 Kg
la formazione alla corretta movimentazione dei pz.e’ fondamentale e deve essere
insegnata ed imparata nel miglior modo possibile
Movimentazione Pazienti
tuttaviala corretta movimentazione manuale porta soltantoad un decremento delle forze di compressione del
10-20%
non sufficiente a ridurre il rischio di danno alla colonna
la soluzione e’ l’ausiliazioneassociata alla mobilizzazione precoce
MOVIMENTAZIONE PAZIENTI MANUALE E AUSILIATA
MOVIMENTAZIONE PAZIENTI MANUALE E AUSILIATA
PREFERENZE SOGGETTIVE Manuale%
Con Ausilii%
Indifferente%
Per semplicità di esecuzione 17,4 60,9 4,3
Per velocità di esecuzione 59,1 18,2 4,5
Per minore sforzo fisico 81,8 4,5
PREFERENZE SOGGETTIVE Manuale%
Con Ausilii%
Indifferente%
Per semplicità di esecuzione 17,4 60,9 4,3
Per velocità di esecuzione 59,1 18,2 4,5
Per minore sforzo fisico 81,8 4,5
Gli ausilii evitano un sovraccarico meccanico alla colonna vertebrale e sono, per gli infermieri, la modalità preferitadi trasferimento di pazientiL’utilizzo degli ausili richiede un tempo 3 volte superiorerispetto al trasferimento manualeSi rendono necessari interventi sull’organizzazione del lavoro
Il mal di schiena si descrive con quattro 70%
1 70% della flessione lombare e’ tra L5 e S1
2 70% della popolazione ha mal di schiena almeno una volta nella vita
3 70% del mal di schiena si classifica come lombalgia comune
4 piu’ del 70% delle lombalgie recidiva
SINTESI DEL PROBLEMASINTESI DEL PROBLEMA