Sottoculture anni ‘70 - UniTE · Colori Etiopia: verde, rosso, oro. Simbolo e orgoglio di...

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1 Sottoculture anni ‘70 Fino alla fine degli anni ’60: hippies inglesi e skinheads Con trasformazione estetica e ideologica degli indoccidentali (da rudeboys a rasta): tematiche religiose e razziali più accentuate: Mito Africa libera. Culto biblico. Dottrina della sofferenza. Uso religioso della marijuana. Musica reggae. Capelli rasta. Contro mondo moderno anti-individualista (Babylon). Colori Etiopia: verde, rosso, oro. Simbolo e orgoglio di ribellione. Lingua diversa Chiusura dei neri ai bianchi, definiti Babilonia e ‘pazzi calvi’ 1972: scontro a Liverpool tra skinheads e giamaicani Da un lato si sviluppa musica disco-pop, dall’altro il glam rock Sottoculture anni ‘70 GLAM (1969-73) Da glamour Linea sottoculturale solo bianca Contrapposizione alla linea politica e ideologica della controcultura anni ’60 (delusione da suoi ideali) e alla musica di sua derivazione (rock progressivo) Stile musicale deriva da rock and roll anni 50 più influenze musica decadente urbana (Velvet Underground, Iggy Pop) No interesse per lotte di classe o per valori oppositivi di culture giovanili Irriverenza e ironia Evasione in passato fantastico o futuro fantascientifico

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Sottoculture anni ‘70

Fino alla fine degli anni ’60: hippies inglesi e skinheadsCon trasformazione estetica e ideologica degli indoccidentali (da rudeboys a rasta ): tematiche religiose e razziali piùaccentuate:

Mito Africa libera. Culto biblico. Dottrina della sofferenza. Uso religioso della marijuana. Musica reggae. Capelli rasta. Contro mondo moderno anti-individualista (Babylon). Colori Etiopia: verde, rosso, oro. Simbolo e orgoglio di ribellione. Lingua diversa

Chiusura dei neri ai bianchi, definiti Babilonia e ‘pazzi calvi’1972: scontro a Liverpool tra skinheads e giamaicaniDa un lato si sviluppa musica disco-pop, dall’altro il glam rock

Sottoculture anni ‘70

GLAM (1969-73)

Da glamourLinea sottoculturale solo biancaContrapposizione alla linea politica e ideologica della controcultura anni ’60 (delusione da suoi ideali) e alla musica di sua derivazione (rock progressivo)

Stile musicale deriva da rock and roll anni 50 più influenze musica decadente urbana (Velvet Underground, Iggy Pop)

No interesse per lotte di classe o per valori oppositivi di culture giovaniliIrriverenza e ironiaEvasione in passato fantastico o futuro fantascientifico

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Sottoculture anni ‘70

Enfasi su carattere non autentico della cultura e dell’arte: artificio

finzionerappresentazione spettacolare del divismo neocapitalista della rockstartravestimento, camaleontismo, trasformismo, maschere (Lou Reed 1972, Transformer)

Realtà dislocata in dimensione fittizia : vita come palcoscenico . Riferimento culturale è Oscar Wilde (autore teatrale, dandy omosessuale, trasgressivo)Gioco dell’identità : intercambiabilità, metamorfismo, fluidità, creazione di personaggi

Sottoculture anni ‘70

Ambiguità sessuale in momento di riarmo morale (Thatcherismo): gender bending vs. machismo, identitàmaschile nazionale imperialeOstentazione, stile eccessivo (camp, kitsch) e ambiguo: tute attillate e metallizzate, capelli colorati, zatteroni, trucco pesante Bowie è leader indiscusso: crea una serie di personaggi, tra cui l’alieno Ziggy Stardust, il duca bianco ecc. enorme popolarità ed emulazione: i sosia di BowieAltri rappresentanti: Marc Bolan, Roxy Music, Suzi Quatro, Gary Glitter, i Queen…A metà anni ’70 due filoni:

Epigoni del glitterArtisti più esoterici, distanza da vita quotidiana e dal reale e tra artista e pubblico. Di qui, si sviluppa il punk

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Glam

David Bowie, Iggy Pop, Lou Reed

Glam

Marc Bolan e David Bowie

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Glam

David Bowie

Glam

ICONA DEL GLAM

1973: rappresentazione teatrale londinese1975: film diretto da JimSharman. Musiche e testi di Richard O’Brien

contiene tutti gli aspetti della scena glam: fantascienza, cabaret, travestimento, ambiguità sessuale, eccentricità della rockstar

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Sottoculture anni ‘70

PUNK (1976 - fine anni ’70, inizio anni ’80)

La cultura più ‘spettacolare’ in assoluto, linguaggio segnico molto articolatoCome il glam, avversa pretese artistiche e di autenticità di cultura hippie e rock progressivoRecupera affinità con cultura rasta / reggae (ex. i Clash, che mostrano anche impegno politico – Rock against racism vs. il National Front, e mescolanza musicale con reggae): stessa alienazione : corpo estraneo che minaccia la cultura inglese dall’interno . Traduzione bianca della etnicità nera (1977 lotte contro i nuovi Teddy Boys ogni sabato a King’s Road) Iconoclastica : atti di tradimento simbolico (God Save the Queen), contro I simboli di britannicitàAnarchia , caos, nichilismo, antiestetismo, antitutto: dissacrazione totale

Sottoculture anni ‘70

Recupera essenza della classe operaia più bassa attraverso esibizione esteriore di sporcizia, rozzezza, modo ‘sporco’ e rude di parlare, uso di catene, aspetto emaciato, cadaverico, strappi, fori (stile metaforico)Figurazione della crisi, della disoccupazione, depressione, alienazione senza speranza dal mondo economico (“no future”)Generazione vuota (blank generation), classificata zero dalla società e legata al suo ruolo infimo (catene,cinghie, camicie di forza, pose rigide: bondage): aspetto paralizzato

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Sottoculture anni ‘70Gruppo simbolo: Sex Pistols : Album Never Mind the Bollocks. Hit God Save the Queen - famosa la traversata del Tamigi in occasione del Giubileo della Regina - e Anarchy in the UK)nascono a contatto con Malcom McLaren (loro manager) e Vivienne Westwood (negozio di King’s Road “Let it Rock”, poi SEX). McLaren porta a Londra novità americane underground : Ramones, NY Dolls, Patti Smith…il gruppo si struttura intorno a Johnny Rotten , ma è importante l’arrivo di Sid Vicious (inventa il pogo; muore a 21 anni per overdose - mito del “Live fast, die young”)immagine articolata attraverso vari mezzi e segni : dopo la maglietta "anarchy" (con un ritratto di Marx), la famosa maglietta "destroy", che mette insieme l'anticristo e una grossa svastica. Caos di simboli , ambiguità politica: suscita simpatie e avversioni sia da estrema destra che da estrema sinistra 1976: invitati al popolare programma televisivo Today, insultano conduttore e pubblico. Scalpore sui giornali (“The Filth and the Fury”).

Punk

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Punk

Punk

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Punk

Studi sottoculturaliPer riassumere, gli studi sottoculturali studiano le

SOTTOCULTURE del dopoguerra:

(più visibili in Gran Bretagna che altrove: teddy boy, skinhead, punk, dreadlock…)prevalgono dagli anni ’60 agli anni ’80Intese come:

movimenti di resistenza e opposizione culturale

“[Le sottoculture] conquistano spazio per i giovani: spazio culturale nel vicinato e nelle istituzioni... sulle strade o negli angoli di strada. Servono a marcare il territorio e ad appropriarsene […] si focalizzano sui rituali sociali che consolidano la loro identità collettiva come gruppo invece che come mera unione di individui” (S. Hall et alii, Resistance through rituals, 1976)

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Studi sottoculturali

rifiuto dello status quo socialerottura delle norme: rumore, interferenzasfida all’egemonia attraverso stile spettacolare(oggetti, abiti, aspetto, modi di vita diventano mappe di significato sovversivo: “guerrilla semiotica”) costruzione identitaria attraverso il bricolage (collage originale di cose e stili disparati della cultura dominante): cut’n’mix per raggiungere una certa autonomia identitaria all’interno della società(Dick Hebdige, Subculture: The Meaning of Style, 1979)

Studi post-sottoculturali

DALLA FINE DEGLI ANNI ’80:

Teoria post-sottoculturale : denuncia 2 supposizioni infondate della teoria sotto-culturale o comunque non più sostenibili con nuovo scenario socio-economico:

1. Che le sottoculture siano solo proletarie2. Che il consumo di merci sia praticato solo come

strategia di resistenza piuttosto che essere uno stile di vita , una scelta radicata nel gusto e nel piacere o in altre sensibilità culturali

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Studi post-sottoculturali

Con la GLOBALIZZAZIONE , passaggio dafordismo a post-fordismo:

da produzione a consumomondo non più governato dai prodotti, ma dai simboli e dalle immagini che associamo ad essi grazie a processo di brandizzazione del mercato

BRAND : “uno stile di vita, un modo di pensare, una gamma di valori, un look, un’idea” (Naomi Klein, No Logo, 2001, p. 44) il cui potere di penetrazione nella cultura, in particolare quella giovanile, è pari a quella di un virus.

Studi post-sottoculturali

“All’inizio degli anni Novanta quando si èmanifestata la smania di alimentare la cultura giovanile, molti giovani si sono visti come le vittime di una sleale macchina del marketing, che aveva cooptato le loro identità, gli stili e le idee, trasformandole in cibo di marca. Nulla ne era immune: né il punk, né l’hip-hop, né il fetish, néla techno – e neppure il femminismo universitario o il multiculturalismo”

(Naomi Klein, p. 112)

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Studi post-sottoculturali

Avvento del consumo degli ‘stili di vita’ proposti dalle marche: fine delle sottoculture giovanili tradizionalmente intese. Contribuisce informazione capillare di Mtv : “un dispensario di immagini firmate”, “un sistema per comunicare direttamente con un’intera generazione” che ha prodotto una “tribùglobale di nomadi adolescenti aperti allo scambio culturale” (Ivi, 160).

Studi post-sottoculturali

Non esiste più una sotto-cultura omogenea perché non esiste più una cultura dominante omogenea, o forse non esiste più una cultura dominante – si è frammentata “into a pluralityof life-style sensibilities” (Chaney 2004, 47)

Si propone "scenario multiplo delle culture sterminate. O meglio eXterminate: condizioni giovanili e produzioni cultural-comunicative non sono terminabili" (Canevacci 1999, 11)

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Studi post-sottoculturali

Ricerca empirica etnografica suggerisce:modo nuovo di intendere lo stile : uso creativo della moda e dei media piuttosto che gesto consapevole di resistenza.

di sostituire termine stile con stile di vita e quello di sottocultura con (neo)-tribù o scena per descrivere affiliazioni e identitàculturali giovanili più fluide , effimere e cosmopolite.

Studi post-sottoculturali

“[…] the thoroughly mediated aspects of today’s youth culture […] able to provide youth the world over with instant access to a wide diversity of cultural styles and artifacts, has led recent theorists to question the applicability of the concept of “subculture” in a global context. Proposing “Post-subcultural Studies” that emphasize the complexity, multiplicity, diversity, and syncretistic aspects of youth cultures , as they localizeglobal media influences and globalize local lifestyles , postmodern cultural theories are attempting to account for the ways in which global youth negotiate individualism amidst market-based tribalism and strive for political agency within a world of media spectacles .”(Kahn and Kellner, “Global Youth Culture”, 2003)

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Studi post-sottoculturali

Globale e locale , influenze omogeneizzanti e diversificanti si fondono negli stili di vita, nelle performance e nelle pratiche quotidiane della gioventùcontemporanea, promuovendo proliferazione di voci, forme culturali e stili dal marcato carattere ibrido e cosmopolita (glocalizzazione – R. Robertson 1994)

Processo di contaminazione e di cosiddetta ri-territorializzazione (o ri-locazione ) di merci e risorse culturali di provenienza altra, globale: vengono, con operazione di bricolage , “rilavorate” in tal modo che i loro significati diventano inestricabili dal settingquotidiano ‘locale’ in cui sono esperite: “appropriazione”

Studi post-sottoculturali

Ex: successo commerciale e mondializzazione dell’HIP HOP CULTURE, già di per sé frutto di contaminazioni diasporiche

da ghetti neri, ‘appropriazione’ da parte di giovani bianchi della classe media e di ri-lavorazione da parte di altre sottoculture in contesti non americani:

celebrazione e imitazione della blackness (cool) modo per articolare questioni di discriminazione da parte di minoranze etniche modo per esprimere altri tipi di insoddisfazione nel rapporto con le culture locali