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Sostenere l’individualità nei bambini e nelle bambine nel loro percorso di identità Piacenza, 24 Maggio 2014 A cura delle Educatrici e del Coordinatore Peagogico del Centro Infanzia Marco Polo

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Sostenere l’individualità nei bambini e nelle bambine nel loro percorso di identità

Piacenza, 24 Maggio 2014

A cura delle Educatrici e del Coordinatore Peagogico del Centro Infanzia Marco Polo

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idea e motivazioni progettuali desunte dall’agire quotidiano

CI SIAMO RICONOSCIUTE NEI VALORI DEL METODO PIKLER E L’ABBIAMO CONFRONTATO CON IL METODO INACQUA

..............si tratta di individuare la relazione tra lo sviluppo psicologico del bambino e la sua costante attività di movimento considerata una risorsa preziosa di apprendimento. Questo tipo di approccio metodologico contribuisce alla conquista dell'autonomia e alla definizione dell'identità

La specificità sta nella combinazione dell’attività tradizionale proposta all’interno del nido con l’attività specifica realizzata in acqua. L’ambiente acquatico si rivela una miniera di stimoli e di percezioni, consente ai neonati ed ai bambini di muoversi liberamente senza subire le limitazioni imposte dalla gravità e permette di acquisire nuovi schemi motori per una crescita equilibrata attraverso la conquista delle autonomie, in una dimensione di forte empatia relazionale.

METODO PIKLER METODO INACQUA

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I focus progettuali

Abbiamo voluto verificare le attuali “buone prassi” individuando dei focus da osservare:accoglienza, congedo, cambio, sonno, frammenti dell’attività, ponendo l’accento sulla relazione adulto – bambino/a

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I descrittori: cosa vorremmo poter osservare

I descrittori selezionati dalle Linee Guida Regionali sono in riferimento prevalentemente alla dimensione: “organizzazione del contesto

educativo”, privilegiando la sottodimensione delle “relazioni”

I toni di voce degli adulti sono di norma bassi e calmiDurante la giornata gli adulti interagiscono con i bambini in modo gentile e affettuosoSi presta attenzione alla cura dell’aspetto dei bambiniSi controlla la situazione con attenzioneI momenti di conflitto tra bambini sono gestiti con tranquillità e curando le esigenze dei singoliE interazioni tra gli operatori sono positive e creano un’atmosfera di caloreL’educatore è attento al comportamento del singolo bambino e adatta il suo stile di interazione all’interno del servizioVengono privilegiati momenti di piccolo gruppo anche auto-organizzatiL’educatore promuove e sostiene le relazioni sociali positive tra bambiniIn diversi momenti l’adulto coglie, rispecchia e rilancia al gruppo gli spunti e le idee dei singoli bambiniIn riferimento alle diverse attività, l’educatore in modo ragionato per sostenere i processi di apprendimento dei bambiniLe proposte educative hanno un carattere continuo e regolareSono presenti una pluralità di proposte educative riferibili alle diverse aree di sviluppo del bambinoSono previste periodicamente momenti con le famiglie dedicati all’ascolto, allo scambio e al confronto sulle tematiche educative

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Osservazioni

Alcune considerazioni che abbiamo accolto come gruppo di lavoro sul tema delle osservazioni

1) L’osservazione è un comportamento specifico di attenzione

2) E’ uno sguardo mirato

3) Mette a fuoco ciò che l’osservatore ritiene più significativo in relazione ai suoi interessi

4) Si osserva per controllare comportamenti che si verificano in situazioni quotidiane

5) La fase di registrazione osservativa è funzionale alla produzione di un giudizio condiviso che si

realizza sulla base di un impianto di descrittori condivisi

6) Il giudizio si formula su una pluralità di osservazioni, ciò che conta è che siano supportate da

fonti e riferite ai descrittori

7) Il tempo delle osservazioni è definito dal gruppo sulla base di una compatibilità organizzativa;

ma è necessario che sia un tempo definito e ragionato

8) L’obiettivo dell’osservazione non è convergere ma far emergere le aree nelle quali sussiste poca

condivisione perché rappresentano preziosi luoghi di evoluzione e innovazione

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Tipologia di osservazione

OSSERVAZIONE DIRETTA

OSSERVAZIONE INDIRETTA O DIARISTICA

OSSERVAZIONE CON AUDIOVISIVI

Da parte di una laureanda dell’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza

Da parte delle Educatrici della Sezione coinvolta

Da parte di una laureanda dell’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza

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Punti di forzacondivisione dei percorsi, consapevolezza dei processi (ci siamo accorti di cose che non sapevamo)

Approfondimento delle tematiche e dei pensieri dei singoli educatori

Cooperazione tra le educatrici e ricerca di soluzioni condivise

Punti di debolezza

Non abitudine all’osservazione

Difficoltà organizzative per attivare le osservazioni

Adesione ad una cultura progettuale nuova

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Le riflessioni progettuali: alcuni punti di convergenza sul metodo

IL METODO INACQUA CONTEMPLA MOLTI ASPETTI DELL’APPROCCIO PSICOMOTORIO TRADIZIONALE E RELAZIONALE, GLI AUTORI DI RIFERIMENTOJ. Leboulch, M.Odent, Aucouturier, Braibanti, Fornari

Il significato dello sviluppo motorio autonomo e relativi esercizi

Stadi di sviluppo del bambino

Significato e funzione del gioco libero e indisturbato

L’importanza del movimento nello sviluppo della personalità

I gesti delle cure: le mani, le parole dell’adulto, i ritmi

Il ruolo dell’adulto

LE AFFINITÀ DELLA PROPOSTA DEL METODO PIKLER E DEL METODO INACQUA ED I RELATIVI PUNTI DI CONVERGENZA

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Le riflessioni emerse

Quali sono gli aspetti da tenere in considerzione nella progettazione tra l’IO e il NOI

ABBIAMO PROVATO A DARE UNA RISPOSTA INSIEME…

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Rapporto di relazione circolare

Si deve tenere in considerazione il rapporto di RELAZIONE CIRCOLARE,

che coinvolge il bambino con il bambino, il bambino con l’adulto e

l’adulto con l’adulto

La scuola deve tenere in considerazione i saperi della vita

Si deve tenere in considerazione la comunità sociale in cui è inserito il servizio

PENSIERO DEL GRUPPO DI LAVORO (dissociato)

LA PROFESSIONALITA’ E LA COMPETENZA DEGLI EDUCATORI E’ QUALCOSA CHE

ALIMENTA IL NOI…POSITIVO

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Approccio metodologico al progetto

La RICERCA – AZIONE è il punto di incontro ideale tra TEORIA e PRASSI, capace di produrre conoscenze, ma al tempo stesso, attraverso l’azione, di indurre contestualmente dei cambiamenti, coniugando l’organizzazione del sapere con l’efficacia dell’intervento

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La rielaborazione

OPERATIVITA’

OSSERVAZIONE

VALUTAZIONE

MODIFICAZIONI

MET

OD

O

Bambini Genitori Educatori Assistenti Coordinatore Pedagogico Sostegno alla genitorialità Figure di supporto Sanitario Coordinatore Idrochinesiologico

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Il supporto della pedagogia al gruppo di lavoro e le ipotesi di nuove competenzeAbbiamo rifocalizzato i capisaldi del progetto in ed abbiamo ragionato sulle nostre competenze

Che cos’è il Progetto Pedagogico:

Che cos’è il Progetto Educativo:

Progettare significa:

Esplicita l’intenzionalità educativa congiungendola in modo organico e coerente gli aspetti metodologici ed organizzativi (Gariboldi)

Tradizionalmente il progetto si origina in riferimento ad un problema da risolvere, che nasce da un bisogno e si sviluppa ed articola come un processo di ricerca (Gariboldi)

•Correlazione ai valori generali del servizio•Centratura sui bisogni evolutivi dei bambini di sezione•Continuità e connessione di tutta l’esperienza di vita dei bambini al nido, delle routines, dell’accoglienza, alle specifiche attività svolte nel corso dell’anno (V. Tanzi)

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La documentazione prodotta

Scheda Gred

Le osservazioni

Il Feed-back delle famiglie

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Grazie dell’attenzione

Le Educatrici e il Coordinatore Peagogico del Centro Infanzia Marco Polo