Sopra alcuni prcblemi di equilibrio elastico
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SOPRA ALGUNI PROBLEMI DI EflUILIBRIO ELASTICfl.
Nora del Dolt. L U C I A N O O R L A N D O .
Dati, sulla superficie di un corpo elastico, i valori degli spostamenti dei vavi punti, oppuve le tensioni cui questi vari punti della superficie sono soggetti, oppuve, in modo misto, alcune componenti di spostamento e altre di tensione, noi po- tvemo dire d' aver risoluto i pcoblemi dell" equilibvio elastico velativi a questi casi, quando ci sia riuscita la determinazione dello spostamento elastico in ogni punto del covpo.
Ma, anche se limitiamo il nostro studio ai corpi isotvopi, e introduciamo, come suol farsi, la vantaggiosa ipotesi che le forze di massa agenti sui vari punti siano nulle (ed ~ noto che si pub sempre a cib riduvsi), tuttavia i nostri problemi dipenderanno dall' integcazione delle tre equazioni indefinite
dO (~, -4- fz) ~ + / z a ' u = O
dO 5~ (l) (~§ v=o
00 ( x § ~ §
dove si pone
0u ,)v 0w
e le u, v, w denotano le componenti di spostamento lungo tre direzioni ortogonali x, y, z, mentce ehe ;~ e /z denotano le due eostanti statiche inecenti a[ eocpo isotropo in esame. Que- st' integrazione 6 uno dei pcoblemi pifi diflicili della fisiea ma-
tematica. Nel presente lavoro noi vogliamo separave nettamente, li-
mitandoci a corpi isotr'opi limitati da facce plane t), i casi, nei
1) Non 6 flillicUe the ques~a condiziono possa dimostrarsi superflua. - - L. O.
Serle W. Vol. VII. 11
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162 L. ORLANI)O
quali in supel'ficie siano dati, i)el' ogni punto, gii Sl)ostamenii o siano date le tensioni, da quelli, nei quail pet ~ ogni punto della superficie siano date
1 .o le componen. t i tan ,genz~a~ dl sposta~nento e quet la
nor~nale d i t ens ione ,
2. 0 le co~nponent i t a n g e n z i a I i "di t ens ione e queUa no~ "-
m a l e d i sTgostamento ;
most~'ando che questi due ultimi casi possono, a diffel'enza in genes'ale dagli alt,'i, ridm'si immediatamente all' integi 'azione delia 5 ", cio6 ai p,'oblemi di Di~%hlet. E cosi pottY, di,-si che questi casi sono pitt semplici degli altl'i.
Supponiamo note, per ogni punto della supeL.ficie, le com- ponenti tangenziali di spostamento e la componente nomnale di tensione.
Se ~ a una delle facce del solido, sat'anno conosciute, lung~) te dh.ezioni di due assi ol'togonali .~; e y, tr'acciati sop~'a ~, le componenti u, v di spostamento, pel' ogni i)unto di ~; e sa~'~ anche conosciuta, per ogni punto di ~, la componente di ten- sione N secendo una direzione z, nomnale a qve r so l ' in teHm del solido Se ora b w la componente di spostamento secondo z, abbiamo che, sopra r vale, come in ogni altco punto, l' e- quazione
N - - - - X
Ow L'unica incognita in quest 'equazione 6 0 z ' ed ha un coeffi-
ciente, che, per le note l'elazioni
3 ~ + ~ > o , ~ > o ,
0w diverso da ze,'o. Ricavando dunque (5~- , e aggiungendone il
valoz'e alla quantit~ nora
0u 0v
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SOPRA ALCUNI PROBI,EM1 Dr EQUILIBRIO ELASTICO 163
avremo, per ogui punto di ~, il valore della dilatazione cu- bica 0 della particella che intornia questo punto, date dalla formula
1 { (Du + dv '~ 0--A.4.2/, - - N + 2 / a
Ma questa dilatazione cubica b invariante, comunque sia orientata la t e rna dei t re assi ortogonali x, y, z ; dunque, se ripetiamo per i punti di un' altca faccia lo stesso ragionamento, ricavecemo, per" ognuno di questi punti, il valore della stessa funzione 0, sebbene vi si pecvenga con una terna d'assi di- versi dai precedenti .
Ora le (1), e le condizioni cui sono s o g g e t t e z e g, mo- strano subito the 0 dev' essere una funzione armonica. Dopo rib b facile vedere come basti risolveee il problema di Divi- chief per venire a cape di tutta la questione. Non insistendo su questo punto, troppo semplice, passiamo all' altro case.
Supponiamo note, per" ogni punto della superficie, le com- pouenti tangenziali di tensione e la componente normale di spostamento.
Se L e d M denotano le componenti della tensione (agente in un punto generico delia solita faecia ~) secondo le dire- zioni degli assi x e y, valgono sopra a, come ill ogni al tro
punto le equazioni
(3) L ~-~---/z 4- , dv O~)
M = - - ~ ~ + ~ .
Si ha per la formula
c)L bM + O~ -_ 5 ~ + ~ ~ o,
ON la quale fascia espr imere il valore incognito d i ~ . mediante i
OL OM valori, noti sopra o, di ~ e di 0-y" Questa formula ~ abba-
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164 L. ORLANDO
stanza nota, ed b, pecalteo, facile a ricaval'si dalle quando si tenga pPesente la terza delle (1).
Poi si vicava dalla (2)
ON O0 O~w dz --- ;~ 0-~ - - 2~ Oz ~ .
Aggiungendo a sinistra e a destra il t e rmine noto
(~) e (s),
si o t t iene
- - 2,a \ O x ~ .4.. d y e ] ,
- - \ o ~ ~-/- \ o x ~ oy-/-=-- ~ 5~
Ova, per la tevza delle (1), la quantit'~
equivale all ' a l t ra
00 ~(~ + ~ ) ~ ,
O0 dunque possiamo r icavare (~ e ot teniamo
\ox' ,)uV)
Cib pub ripetecsi pe~' le altee facce, e, se n denota, in geneve, la direzione novmale ~,erso l' interno (dunque per a la direzione n coincide colla direzione z), noi abbiamo cosi un modo per de terminate , in ogni punto della superficie, il va-
dO loce d id-~. Anche qui si procede con integeazioni della A~,
analoghe a quelle dell' altvo problema, e si g iunge alle for- mule risolutive.
in coeso di s tampa su[ Giovnale di matemat iche di Bat- taglini un mio primo accenuo a queste idee che qui ho svolto.
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SOPRA ALCUNI PROBLEM7 DI EQUILIBRIO ELASTICO 165
Ivi si pavia soltaulo di un parallelepipedo ret tangolo e di una
lastra indefinita, ma [ ' a n d a m e n t o di quella nota ~ diverso, perchb vi si studiano speciahnente alcune proprietA relat ive
alia forma par t icolare di quest ' ult imo corpo.
SOPRA L'ESP~RIENZA DEL NEUgSCHWIqNDER.
Osse~'vaaioni ed espe~'ienze del P~'of. C E S A R E F O R N A R I .
1~ noto che i[ Neugschwender l), avendo diviso, mediante una fenditura delia larghezza di 1is (li ram., un sottil velo di a rgento a~ttaccato sopra una lastra di veteo, e messo le due pat t i in circuito con un ga lvanomet ro ed una pila, scopri che, alitando sulla fessdra, il wtpore di che si r icopre 5 bastevole
ad apr i re il pass() alla corcente eletteica. Ma non appena la lastra venga lbrita dalle onde elet t r iche, la resistenza si ac- cresce, si ehe vedesi l' ago r i to rnarsene verso lo zero. Pe r assicurarmi e pigl iare esperienza di questo singolare fenomeno, ho incollato con gomma arabica, sopra una lastrina piana da microscopio (fig. l ) d u e striscioline di foglia di stagno, la-
Fig. 1.
seiando t rasversa lmente nel mezzo t r a 1' uua e l ' a l t ra una fl- nestr ina libera, della larghezza di c irca ~/~ mm. Avendo di-
sposte le due foglioline in eireuito con un sensibile ga lvano- metro aperiodieo del sistema Deprez-d 'Arsonval , e con una
pila telegrafiea italiana, della f. e. m. non superiore ad l/~
Volta; ho ineomineiato ad al i tare sullo spazietto nudo: ma da lmima, non ostante i ' a eeumula rv i s i del vapore, nessuno o pieeolissimo indizio mi ebbi del passaggio della eorrente . Non- dimeno cmlt inuando ad ali tare di t rat to in tratto, si ehe il s~)lco si mantenesse sempre umido, in poco spazio vidi I' ago
1) Wied. Ann~ t. 67~ 1899.