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Sono davvero felice di iniziare questo viaggio con l'intelligenza emotivainsieme a te.

Parlare e raccontare di emozioni per me è sempre un piacere, soprattuttoperchè mi rendo conto dell'importanza fondamentale che hanno sul

benessere e sulla crescita personale di ognuno di noi.

Lavoro con l'intelligenza emotiva dal 2011 e tuttora è una continua scopertadelle molteplici possibilità che una buona consapevolezza emotiva può darci

per il nostro equilibrio.

Le emozioni trovano tutte posto nella nostra vita. Spesso si fa un errore enorme e le si suddivide in buone o cattive, quasi come

se non ci fossero sfumature ma soltanto il bianco o il nero.Le emozioni sono tutte utili, nessuna esclusa.

Pensaci un attimo, possono ad esempio avere l'effetto di chiarirci le idee, farciprendere le decisioni giuste in base ai nostri bisogni, aumentare la nostra

consapevolezza. Se non sapute gestire possono portarci a stati di forte stress, conflitti non

risolti e situazioni che generano una forte sofferenza.

In questo mini-corso io proverò proprio a raccontarti in maniera molto pratical'importanza dell'utilizzo dell'intelligenza emotiva.

Personalmente amo la praticità e il fare sporcandosi le mani. Trovi sette piccoli step, passi che puoi compiere per prendere maggiore

consapevolezza del tuo emotivo, sia per la tua vita privata che professionale. Ti spiego perchè le emozioni sono importanti, ti parlerò di "pilota

automatico", di accoglienza e di bisogni. Prova a non giudicarti e datti la possibilità di sperimentare.

Inizia a pensare che rapporto hai tu con il tuo mondo emotivo, come le vedi,che ruolo hanno nella tua vita.

Prenditi un bellissimo quaderno per svolgere le attività praticheEntra in una cartoleria (io adoro quel profumo di carta e pastelli) e fattiguidare dall'istinto. Penne o matite o quello che preferisci e via; inizia a

coltivare il tuo mondo emotivo.

Buonissimo viaggio

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Step Uno

Le emozioni fanno parte della nostra vita. Spesso si prova a lasciarle fuoridalla porta, a far finta di non sentirle, ma loro sono inesorabili e “sgomitando”

cercano di farsi spazio. Spesso si fa un errore enorme e le si suddivide in buone o cattive, quasi come

se non ci fossero sfumature ma soltanto il bianco o il nero.Le emozioni sono tutte utili, nessuna esclusa.

Inizia a pensare che rapporto hai tu con il tuo mondo emotivo, come le vedi,che ruolo hanno nella tua vita?

Prenditi il tuo quaderno e preparati per la prima attività!

Quando si parla di emozioni spesso il primo problema è riuscire adidentificarle. Si vivono stati d'animo, si sentono dei bisogni che sfuggono al

controllo e ad una prima identificazione. Il nostro vocabolario fin dall'infanzia è sempre stato piuttosto scarno; viviamoin un contesto sociale e culturale che blinda le emozioni identificandole come

debolezze e non come un nostro arricchimento.

Oggi voglio proprio partire dall'ABC e voglio farti un elenco di termini cheesprimono le emozioni per nutrire il tuovocabolario emotivo.

Il vocabolario emotivo

Per quanto riguarda l'ambito della felicità possiamo inserire: affascinata,allegra, appassionata, contenta, divertita, di buon umore, esaltata, entusiasta,

euforica, fiduciosa, gioiosa, gratificata, meravigliata, radiosa, raggiante,rilassata,serena, soddisfatta, vivace, vitale.

Per quanto riguarda l'ambito della rabbia possiamo inserire: adirata,arrabbiata, contrariata, esasperata, frustrata, furibonda, furiosa, indispettita,

innervosita, irritata, nervosa, scontenta.

Per quanto riguarda l'ambito della tristezza possiamo inserire: abbattuta,afflitta, amareggiata, avvilita, cupa, desolata, disillusa, disincantata, infelice,

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malinconica, preoccupata, rattristata, sconsolata, scossa, straziata, tormentata.

Per quanto riguarda la paura invece possiamo inserire: agitata, allarmata,angosciata, destabilizzata, disorientata, impaurita, inorridita, insicura,

intimidito, intimorita, spaesata, timorosa.

Perchè ti ho fatto questo elenco?Ho voluto farti esplorare varie possibilità con cui puoi codificare un'emozione.

Iniziamo proprio, prima di tutto a dare loro un nome.

Il nostro bagaglio emotivo viene tenuto "a distanza", quando invece unnumero sempre più alto di ricerche ci confermano dell'importanza della

consapevolezza emotiva in ogni ambito della nostra vita.

A proposito, se non lo conosci ti consiglio di leggere qualcosa di Daniel Goleman sull'intelligenza emotiva, io l'ho trovato, e lo trovo sempre

illuminante.

Osserva con attenzione questi termini, leggili pure a voce alta; ne hai trovatoforse qualcuno che ti ha colpito maggiormente, oppure qualcuno che non

senti proprio?

Hai voglia di esplorarlo? Mettilo nero su bianco nel quaderno, con affianco lesensazioni provate.

Ti va di compiere questo piccolo esperimento?

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Step Due

Le emozioni non sono un blocco unico, ma sono connesse a sensazioni, impulsi,pensieri.

Può capitare che non sapendo ascoltare i tuoi stati d'animo interiori questedimensioni possano apparirti un po' confuse.

È importante riuscire ad osservare senza giudicare, i nostri stati d'animo alloscopo di distinguerne le diverse sfaccettature.

Facciamo una prova?

Prova ad osservare un tuo stato d'animo senza giudicare, soltanto per coglieretutte le sfaccettature.

Pensa ad un'emozione che hai provato di recente.Dalle un nome. Fatto?

Ora pensa alla situazione in cui hai provato quell'emozione: chesensazioni hai percepito (anche le sensazioni fisiche vanno benissimo)

Hai pensato a qualcosa di particolare (ti faceva piacere oppure eraimbarazzante)

Questa emozione ha generato un impulso a fare qualcosa? Si è trasformata in un comportamento?

Queste domande, in apparenza molto semplici servono per leggere trale righe dei tuoi comportamenti.

Puoi utilizzarle ogni qualvolta hai bisogno di vederci chiaro e per nonfarti travolgere da quel groviglio di stati d'animo che possono generarti

sofferenza senza nemmeno capire per che cosa.È un modo intimo e personale che puoi usare sempre per osservare ed

ascoltare il tuo mondo interiore.

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Step Tre

Chi dice che le emozioni non si vedono e non si sentono? Le emozioni fin dalla comparsa dell'umo e della donna sulla terra sono servite

come sistema di allarme e di difesa molto efficace. Di fronte ad un attacco o alla semplice percezione di un pericolo i nostri e le

nostre antenate reagivano con l'attacco, la fuga o la ritirata. Queste tre risposte sono ancora presenti nel nostro modo di comportarci di

fronte alle emozioni. Evitare, fuggire o combattere le emozioni però, contribuisce al nostro

malessere nel lungo periodo. Questi meccanismi hanno come effeto tra l'altrodi impedirci di imparare dalle nostre emozioni.

Accogliere le proprie emozioni è uno dei modi per prendere coscienza deinostri automatismi e per creare spazi di libertà nelle nostre vite.

La prossima volta che si presenta un'emozione o sensazione spiacevole,prendi coscienza dell'impulso automatico di evitarla, poi prenditi il tempo di

osservarla, riconoscerla e percepirla.

In questo step voglio farti fare una cosa mooolto pratica proprio per“sfruttare” questo meccanismo di riconoscimento emotivo.

Ripensa ad una delle tue ultime emozioni provate.

Ci sei?

Largo alla fantasia e completa queste voci:Se la tua emozione avesse una forma sarebbe...Se la tua emozione fosse un animale sarebbe...Se la tua emozione fosse un colore sarebbe...

Se la tua emozione fosse un personaggio dei film sarebbe...Usa tutta la tua creatività e il tuo spirito di libertà!

Questa attività può servirti per portare l'emozione ad un piano “pratico”meno confinato nei nostri pensieri ma decisamente più concreto.

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Step Quattro

Solitamente le emozioni spiacevoli (paura, rabbia, tristezza) sono vissutecome negative.

Ora, è piuttosto evidente che il risultato delle emozioni mal gestite possaavere dei bruttissimi effetti sia nei propri confronti e sia verso le altre persone.

Le emozioni in sè, come ti dicevo prima, possono essere considerate tutteutili, anzi direi proprio fondamentali.

Le emozioni ci collegano direttamente ai nostri bisogni e sono degli eccellentiindicatori di ciò che conta per noi.

Quando pensiamo che i nostri bisogni siano soddisfatti, o che stiano peresserlo, proviamo delle emozioni piacevoli.

Al contrario quando abbiamo l'impressione che i nostri bisogni sianoinappagati, percepiamo delle emozioni sgradevoli.

Perdere il contatto con tali emozioni equivale ad ignorare le informazioni cheesse veicolano.

E tu, ascolti i tuoi bisogni? Quand'è l'ultima volta che ti sei chiesta di cosa avessi bisogno, per sentirti

appagata? Quand'è l'ultima volta che hai messo in campo le tue risorse per riuscire a

sentirti soddisfatta?

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Step Cinque

Eccolo qua, l'infingardo pilota automatico.

Ora ti dico qualcosa su di lui!Nella nostra vita quotidiana usiamo regolarmente questa funzione, ed è

utilissima per la nostra sopravvivenza.Innanzitutto si ha il vantaggio della velocità di esecuzione e poi ci permette di

compiere diverse azioni anche complesse nello stesso tempo.

Fin qui tutto bene, ma non possiamo trascurare che ci siano degli svantagginotevoli.

Pensa tutte le volte in cui sei automaticamente incline a provare emozioni,esprimere giudizi o manifestare comportamenti nocivi per te e per le altre

persone.

Ti faccio un esempio: pensa a quella volta in cui hai fallito in un determinatocompito; da quel momento in più sarai maggiormente incline a "darti

addosso", ad esprimere dei giudizi negativi su di te, includendo molti ambitidella tua vita. Non importa ciò che di bello hai fatto, il tutto sarà "oscurato" da

questo meccanismo.

Si può disinnescare l'automatismo emotivo?

Ebbene si, si può provare riconnettendoci maggiormente con il nostropresente, evitando giudizi o critiche troppe aspre.

No, non è facile sicuramente, ma per nulla impossibile.

Ti chiedo una cosa:

Prova ad indicare le ultime tre esperienze in cui hai usato il pilota automatico,prendi il quaderno e scrivile lì, fai soltanto questo: ricordati nessun giudizio.

Possono essere utili anche esperienze molto semplici (come di quando mangimentre giochi col cellulare tralasciando completamente l'esperienza che stai

vivendo).

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Iniziare ad individuarle è un piccolo passo per riuscire a mettere un freno alpilota automatico, il nostro sguardo e la nostra consapevolezza sono

fondamentali.

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Step Sei

Hai scritto tre episodi in cui l'infingardo pilota automatico ti ha messo sottoscacco?

È stato facile o difficile riuscire ad individuare questa ingombrante presenza?

Riuscire in questa distinzione capisco benissimo non è affatto semplice, peròè decisamente importante capire quando e come agiamo in maniera

automatica, perchè altrimenti rischiamo di farci fagocitare dal "fare" a tutti icosti perdendo di vista il nostro presente, il famoso momento "qui ed ora".

Il "qui ed ora" è importante perchè mette l'attenzione su quello che cisuccede nel presente senza farci trascinare dalle ansie di quello che è stato o

dalle paure di quello che sarà.

Non esiste una formula magica per ricondurci al presente, è sicuramenteimportante il nostro impegno nel connetterci nel momento in cui stiamo

vivendo anche solo con un bel respiro(quanto ci porta al presente osservare ilnostro respirare?).

Ok, riprendi in mano le esperienze che hai scritto.

Ora prendi delle penne colorate e cerchia di un colore che preferisci quelleper cui il meccanismo automatico è stato utile e di un altro colore quelle per

cui il meccanismo si è rivelato dannoso o inopportuno.

In questo modo cerchi puoi capire quali sono proprio le strategie che metti inatto e puoi iniziare a capire cosa non va, e cosa è possibile modificare.

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Step Sette

L'ultimo step in realtà è più una conclusione di questo mini viaggio, speroaffascinante, tra le emozioni.

Come avrai potuto notare è un argomento molto vasto e costantemente increscita.

Io spero innanzitutto di averti fatto venire la curiosità di saperne di più e poispero di aver dato un po' di luce ad un argomento bistrattato.

Le indicazioni che hai trovato qui non hanno la presunzione di volerticambaire la vita e non sono consigli di automiglioramento;

sono possibilità di sperimentare, esplorando il cambiamento. Trovo che siano dei modi possibili e praticabili per immaginare che cosa può

funzionare meglio per te, uscire dalla tua comfort zone, cambiare, masoprattutto rendersi conto che cambiare è possibile.

Grazie per avermi letto fin qua!

Ti aspetto nel lab di Cambio Prospettiva.

Roberta

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