Sono Chiesa anch'io

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Martedì 19 novembre 2013 www.ilquotidianoweb.it 49 CULTURA Idee&Società Un omaggio a Gerardo Marotta Una serie di iniziative della Regione nei licei classici Claudio Ubaldo Cortoni, monaco bibliotecario del monastero di Camaldoli in Toscana autore del libro “Sono Chiesa anch’io. Il ruolo dei laici e il rinnovamento” Un libro del monaco camaldolese Ubaldo Cortoni La Chiesa e l’invenzione del laicato di ANTONIO CAVALLARO IL 21 novembre del 1964 il Concilio Vaticano II promulgava la costitu- zione dogmatica “Lumen Gen- tium”, forse il più importante (in- sieme alla “Sacrosantum Conci- lium”) tra i documenti prodotti dall’assise conciliare. All’interno del documento per la prima volta veniva esplicitato chiaramente il ruolo dei laici all’interno della vita del Popolo di Dio: non più cristiani “minori” rispetto ai chierici ma ugualmente chiamati, ognuno nella propria condizione, a coope- rare per la costruzione del Regno di Dio. “Non c'è quindi che un popolo di Dio scelto da lui: « un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo » (Ef 4,5); comune è la dignità dei membri per la loro rigenerazione in Cristo, comune la grazia di ado- zione filiale, comune la vocazione alla perfezione; non c'è che una so- la salvezza, una sola speranza e una carità senza divisioni. Nessu- na ineguaglian- za quindi in Cri- sto e nella Chie- sa” (LG 32). Parole che ap- paiono quasi ri- voluzionarie do- po secoli di sepa- razione durante i quali persino la santità era stata interpretata co- me esclusivo ap- pannaggio di chierici e religio- si. Eppure “l’in- venzione” dei lai- ci come elemento separato dalla Chiesa, subordi- nato ai chierici non è connatura- to, come si crede banalmente alla Chiesa stessa ma è piuttosto tardi- va, essendo stata introdotto solo in epoca altome- dioevale. A rac- contare “l’inven- zione” dei laici co- me “genus” a se stante e, soprat- tutto, una storia della Chiesa affascinante e ai più sconosciuta è Ubaldo Cortoni, gio- vane monaco bibliotecario dello storico monastero di Camaldoli in Toscana, in un libro breve ma den- so appena lanciato da Rubbettino in libreria e intitolato “Sono Chiesa anch’io. Il ruolo dei laici e il rinno- vamento”. Il titolo del libro non può non ri- chiamare alla mente dei lettori il movimento internazionale, nato in Austria nel 1996 e oggi diffuso in tutto il mondo con il nome “Noi sia- mo Chiesa”. Gli obiettivi che il mo- vimento (la cui esistenza è stata più o meno ignorata dai media italiani e da buona parte della gerarchia cattolica) si è posto sono diversi. In particolar modo sono stati propo- sti ai vertici della Chiesa sei punti di riforma che, secondo il movi- mento, seguono la linea tracciata dal Concilio: dialogo e pluralismo nella Chiesa, ruolo della donna, eu- caristia comunitaria ed ammissio- ne ad essa dei divorziati risposati, celibato facoltativo del clero, riam- missione dei preti sposati al servi- zio della comunità, superamento delle discriminazioni verso gli omosessuali, libertà di coscienza per quanto riguarda la regolazio- ne delle nascite, impegno per la pa- ce, la giustizia e la salvaguardia del creato. Come si può ben vedere, salvo al- cuni principi etici di interesse uni- versale (come l’impegno per la pa- ce) gli altri punti vanno a centrare alcuni dei problemi fondamentali che riguardano proprio il rappor- to dei laici con la Gerarchia e il loro ruolo all’interno della Chiesa. Proprio su questo tema, il libro di dom Cortoni si rivela sorprenden- te. Nella Chiesa degli anni tumul- tuosi che precedettero e accompa- gnarono la riforma di Gregorio VII si assiste a una presa di coscienza molto netta da parte dei laici che tentarono non solo di rivendicare la loro partecipazione diretta alla vita della Chiesa mediante l’inse- gnamento e la predicazione del Vangelo ma anche un ritorno alla povertà della Chiesa delle origini e alla vita delle prime comunità cri- stiane. In questi anni si assiste a fe- nomeni di grande interesse come quello di un grup- po di donne di Metz che predica- vano in lingua volgare e ascolta- vano le confessio- ni dei fratelli e del- le sorelle, assol- vendole dai pecca- ti. O il movimento dei Fratelli del Li- bero Spirito all’in- terno del quale la donna svolgeva i medesimi uffici degli uomini e che metteva in dubbio il ruolo e la natura del ministero isti- tuito. Lo stesso fran- cescanesimo è per molti versi ascri- vibile a questo grande movimen- to di riforma dal basso della Chie- sa. Ricordiamo a tal riguardo come Francesco d’Assi- si abbia rifiutato l’Ordinazione Sa- cerdotale e come fosse sua consue- tudine pregare in volgare e tradur- re nella stessa lingua per i suoi fra- ti il Salterio e i passi più significa- tivi della Bibbia. La risposta della Chiesa gerar- chica a questi movimenti fu tutta- via delle più dure ed ebbe il volto fe- roce dell’inquisizione e della re- pressione. Gli stessi fraticelli d’As- sisi furono più volte sospettati di eresia e la fraternità continuò in quegli anni a muoversi al margine di quella che era l’ortodossia uffi- ciale. Da quel momento la storia è nota. Quella dei laici finì per essere sem- pre più una presenza marginale e la loro partecipazione alla vita del- la Chiesa fu intesa sempre più in modo passivo. Le celebrazioni ve- devano i laici come meri spettatori: la messa si “ascoltava” (anche se spesso non si capiva) e non vi era al- tro spazio per la spiritualità dei lai- ci che quello di una pietà popolare, spesso condannata dalle gerarchie come distorta e paganeggiante. Il Concilio pose le basi per ricuci- re uno strappo che i secoli avevano irrimediabilmente allargato e che oggi, la crisi del cattolicesimo in Europa, con i seminari vuoti e le co- munità sempre meno giovani, ren- de sempre più difficile da sanare. Un racconto breve ma denso appena lanciato da Rubbettino La copertina CATANZARO - La Regione Calabria celebra il Pre- sidente dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici Gerardo Marotta con una serie di iniziative nei li- cei classici. «Ci è sembrato doveroso evidenziare l’importanza della cultura espressa da un grande intellettuale del Sud, che ha posto la filosofia al centro del dibattito culturale e civile in tutta l’Eu- ropa» ha detto l’Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che ha ricordato come questa ini- ziativa si collochi nell’ambito delle strategie poli- tiche della Regione, sia per quanto riguarda il mi- glioramento della qualità dell’istruzione e sia nel lavoro di recupero storico e dell’identità, incentra- to nel rapporto con Napoli, l’antica capitale del Re- gno del Sud. Sono tre gli appuntamenti previsti che si svol- geranno nei licei classici di Reggio Calabria, Co- senza e Catanzaro dal 19 al 21 novembre 2013. Nell’occasione verrà proiettato nelle scuole il film su Gerardo Marotta dal titolo “La seconda natura” del regista Marcello Sannino, che parteciperà alle iniziative. A rendere omaggio al grande intellet- tuale napoletano nei vari appuntamenti sarà l’as- sessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri. E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.

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Martedì 19 novembre 2013w w w. i l q u o t i d i a n o w e b . i t 49

CULTURA

Idee&Società

Un omaggio a Gerardo MarottaUna serie di iniziative della Regione nei licei classici

Claudio UbaldoCortoni, monacobibliotecariodel monasterodi Camaldoliin Toscanaautore del libro“Sono Chiesaanch’io. Il ruolodei laici e ilrinnovamento”

Un libro del monaco camaldolese Ubaldo Cortoni

La Chiesae l’invenzione del laicato

di ANTONIO CAVALLARO

IL 21 novembre del 1964 il ConcilioVaticano II promulgava la costitu-zione dogmatica “Lumen Gen-tium”, forse il più importante (in-sieme alla “Sacrosantum Conci-lium”) tra i documenti prodottidall’assise conciliare. All’internodel documento per la prima voltaveniva esplicitato chiaramente ilruolo dei laici all’interno della vitadel Popolo di Dio: non più cristiani“minori” rispetto ai chierici maugualmente chiamati, ognunonella propria condizione, a coope-rare per la costruzione del Regnodi Dio.

“Non c'è quindi che un popolo diDioscelto da lui: «un soloSignore,una sola fede, un solo battesimo »(Ef 4,5); comune è la dignità deimembri per la loro rigenerazionein Cristo, comune la grazia di ado-zione filiale, comune la vocazionealla perfezione; non c'è che una so-la salvezza, una sola speranza euna carità senza divisioni. Nessu-na ineguaglian-za quindi in Cri-sto e nella Chie-sa” (LG 32).

Parole che ap-paiono quasi ri-voluzionarie do-po secoli di sepa-razione durante iquali persino lasantità era statainterpretata co-me esclusivo ap-pannaggio dichierici e religio-si.

Eppure “l’in -venzione” dei lai-ci come elementoseparato dallaChiesa, subordi-nato ai chiericinon è connatura-to, come si credebanalmente allaChiesa stessa maè piuttosto tardi-va, essendo stataintrodotto solo inepoca altome-dioevale. A rac-contare “l’inven -zione”dei laici co-me “genus” a sestante e, soprat-tutto, una storiadella Chiesa affascinante e ai piùsconosciuta è Ubaldo Cortoni, gio-vane monaco bibliotecario dellostorico monastero di Camaldoli inToscana, in un libro breve ma den-so appena lanciato da Rubbettinoin libreria e intitolato “Sono Chiesaanch’io. Il ruolo dei laici e il rinno-vamento”.

Il titolo del libro non può non ri-chiamare alla mente dei lettori ilmovimento internazionale, nato inAustria nel 1996 e oggi diffuso intutto il mondo con il nome “Noi sia-mo Chiesa”. Gli obiettivi che il mo-vimento (la cui esistenza è stata piùo meno ignorata dai media italianie da buona parte della gerarchiacattolica) si è posto sonodiversi. Inparticolar modo sono stati propo-sti ai vertici della Chiesa sei puntidi riforma che, secondo il movi-mento, seguono la linea tracciatadal Concilio: dialogo e pluralismonella Chiesa, ruolo della donna, eu-caristia comunitaria ed ammissio-ne ad essa dei divorziati risposati,celibato facoltativo del clero, riam-missione dei preti sposati al servi-zio della comunità, superamentodelle discriminazioni verso gliomosessuali, libertà di coscienzaper quanto riguarda la regolazio-

ne delle nascite, impegno per la pa-ce, la giustizia e la salvaguardia delcreato.

Come si può ben vedere, salvo al-cuni principi etici di interesse uni-versale (come l’impegno per la pa-ce) gli altri punti vanno a centrarealcuni dei problemi fondamentaliche riguardano proprio il rappor-to dei laici con la Gerarchiae il lororuolo all’interno della Chiesa.

Proprio su questo tema, il libro didom Cortoni si rivela sorprenden-te.

Nella Chiesa degli anni tumul-tuosi che precedettero e accompa-gnarono la riforma di Gregorio VIIsi assiste a una presa di coscienzamolto netta da parte dei laici chetentarono non solo di rivendicarela loro partecipazione diretta allavita della Chiesa mediante l’inse -gnamento e la predicazione delVangelo ma anche un ritorno allapovertà della Chiesa delle origini ealla vita delle prime comunità cri-stiane. In questi anni si assiste a fe-nomeni di grande interesse come

quello di un grup-po di donne diMetz che predica-vano in linguavolgare e ascolta-vano le confessio-ni dei fratelli e del-le sorelle, assol-vendole dai pecca-ti. O il movimentodei Fratelli del Li-bero Spirito all’in -terno del quale ladonna svolgeva imedesimi ufficidegli uomini e chemetteva in dubbioil ruolo e la naturadel ministero isti-tuito.

Lo stesso fran-cescanesimo è permolti versi ascri-vibile a questogrande movimen-to di riforma dalbasso della Chie-sa. Ricordiamo atal riguardo comeFrancesco d’Assi -si abbia rifiutatol’Ordinazione Sa-cerdotale e comefosse sua consue-tudine pregare involgare e tradur-

re nella stessa lingua per i suoi fra-ti il Salterio e i passi più significa-tivi della Bibbia.

La risposta della Chiesa gerar-chica a questi movimenti fu tutta-viadelle piùdure edebbe il volto fe-roce dell’inquisizione e della re-pressione. Gli stessi fraticellid’As -sisi furono più volte sospettati dieresia e la fraternità continuò inquegli anni a muoversi al marginedi quella che era l’ortodossia uffi-ciale.

Da quel momento la storia è nota.Quella dei laici finì per essere sem-pre più una presenza marginale ela loro partecipazione alla vita del-la Chiesa fu intesa sempre più inmodo passivo. Le celebrazioni ve-devano i laici come meri spettatori:la messa si “ascoltava” (anche sespesso non si capiva) e non vi era al-tro spazio per la spiritualità dei lai-ci che quello di una pietà popolare,spesso condannata dalle gerarchiecome distorta e paganeggiante.

IlConciliopose lebasiperricuci-re unostrappo che i secoli avevanoirrimediabilmente allargato e cheoggi, la crisi del cattolicesimo inEuropa, con i seminari vuoti e le co-munità sempre meno giovani, ren-de sempre più difficile da sanare.

Un racconto brevema densoappena lanciatoda Rubbettino

La copertina

CATANZARO - La Regione Calabria celebra il Pre-sidente dell’Istituto Italiano degli Studi FilosoficiGerardo Marotta con una serie di iniziative nei li-cei classici. «Ci è sembrato doveroso evidenziarel’importanza della cultura espressada un grandeintellettuale del Sud, che ha posto la filosofia alcentro del dibattito culturale e civile in tutta l’Eu -ropa» ha detto l’Assessore Regionale alla CulturaMario Caligiuri, che ha ricordato come questa ini-ziativa si collochi nell’ambito delle strategie poli-tiche della Regione, sia per quanto riguarda il mi-glioramento della qualità dell’istruzione e sia nel

lavoro di recupero storico e dell’identità, incentra-to nel rapporto con Napoli, l’antica capitale del Re-gno del Sud.

Sono tre gli appuntamenti previsti che si svol-geranno nei licei classici di Reggio Calabria, Co-senza e Catanzaro dal 19 al 21 novembre 2013.Nell’occasione verràproiettato nelle scuole il filmsu Gerardo Marotta dal titolo “La seconda natura”del regista Marcello Sannino, che parteciperà alleiniziative. A rendere omaggio al grande intellet-tuale napoletano nei vari appuntamenti sarà l’as -sessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri.

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