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Cicerone 374 AUTORE La cornice del sogno: Scipione Emiliano incontra Masinissa Scipione Emiliano racconta come, appena giunto in Africa nel 149 a.C. per partecipare alla terza guerra punica, si sia incontrato con il re di Numidia Masinissa. Nel corso di una cena of- ferta in onore del generale romano, il re rievoca la figura del grande Scipione Africano. Durante la notte, questo compare in sogno all’Emiliano. Il contenuto dei primi due paragrafi costituisce la cornice narrativa che conferisce verosi- miglianza storica al racconto e, nello stesso tempo, consente di introdurre l’espediente del so- gno, che è poi il contenitore delle rivelazioni dell’Africano al nipote. Ma essi fungono anche da collegamento con il dialogo in corso nel De re publica: Scipione, infatti, racconta il sogno per chiarire quali siano i premi oltremondani riservati ai benemeriti della patria come Scipione Nasica, l’uccisore di Tiberio Gracco, al quale non era stata dedicata nemmeno una statua per aver liberato la patria da un tiranno. I numerosi partecipanti al dialogo, essendo tutti legati a Scipione da amicizia o condivisione di idee politiche, dovevano ben conoscere gli avvenimenti di vent’anni prima, al tempo della ter- za guerra punica, ma il richiamo ut scitis all’inizio del paragrafo 1 sembra quasi volerne solle- citare l’attenzione in un momento cruciale. E così, sicuro del suo uditorio, ambientata la situa- zione nell’Africa remota, Scipione può dare inizio al suo racconto, che oscilla tra il riscontro storico e la fuga nel paranormale. Somnium Scipionis 1, 1-2 (De re publica VI 9-10) LATINO / ITALIANO (9) Cum in Africam venissem M’. Manilio consuli ad quartam legionem tribu- nus, ut scitis, militum, nihil mihi fuit potius quam ut Masinissam convenirem, regem familiae nostrae iustis de causis amicissimum. Ad quem ut veni, com- plexus me senex conlacrimavit aliquantoque post suspexit ad caelum, et: “Grates” inquit “tibi ago, summe Sol, vobisque, reliqui caelites, quod, ante quam ex hac vita migro, conspicio in meo regno et his tectis P. Cornelium 1, 1 1, 1 (9). Cum... venis- sem: la dipendente con cui ha inizio il periodo, in- trodotta dal cum narrati- vo, fornisce l’informazione essenziale all’inquadra- mento del racconto. A parlare è Scipione Emilia- no (185-129 a.C.), che nel 149 a.C., all’inizio della terza guerra punica, si era recato in Africa, come era allora chiamato il territo- rio di Cartagine. - M’. Manilio consuli: dativo di relazione di uso tecnico nel linguaggio militare per indicare il diretto superio- re. - tribunus... militum: i tribuni militari, sei per legione, erano alle dipen- denze del console, coman- dante in capo dell’eserci- to, e si avvicendavano nel comando ogni due mesi. Dal punto di vista sintatti- co, tribunus è predicativo del soggetto sottinteso. - potius quam ut: la com- parativa introdotta da po- tius, comparativo neutro da potis,-e, «potente», quindi «preferibile», «più degno», è costruita con quam ut per rendere il valore volitivo dell’espres- sione. - Masinissam: per le informazioni sul perso- naggio storico di Masinis- sa vd. Storia Costume Società, p. 379. - iustis de causis: l’ablativo di causa costruito con de ap- partiene all’uso arcaico: si ritrova nel paragrafo se- guente nel sintagma fes- sus de via e permane nel- l’uso comune in locuzioni formate con causa, come qua de causa, gravi de causa ecc. Come i nume- rosi arcaismi presenti nel Somnium, esso può allu- dere alle consuetudini lin- guistiche dell’epoca in cui è ambientato il dialogo, cioè del II secolo a.C. - amicissimum: l’aggettivo acquista forte rilievo gra- zie alla figura di iperbato che lo stacca dal termine regem, cui grammatical- mente si riferisce come attributo, e lo pone a chiu- sura del periodo. - Ad quem: nesso relativo da rendere con il pronome personale, quindi «da lui», nella città di Cirta, capita- le della Numidia. - ut ve- ni: subordinata temporale retta da ut: esprime coin- cidenza di tempo con la reggente. - complexus: participio perfetto da complector; indica ante- riorità puramente logica rispetto al verbo reggente conlacrimavit e pertanto può essere tradotto con il gerundio semplice «ab- bracciandomi». - senex: oltre all’indicazione ana- grafica in riferimento al novantenne Masinissa, il termine contiene una cer- ta carica affettiva. - “Grates”: forma di accu- sativo plurale equivalente a gratias e conservato so- lo in formule stereotipe perlopiù di uso sacrale o poetico. -cael˘ıtes: parola enniana usata da Cicerone anche in un passo poetico (fr. 34, 2 Traglia): indica la Luna e le stelle, conside- rate divinità nei culti orientali e, tra l’altro, og- getto di venerazione pres- so le popolazioni della Libia che si vantavano di- scendenti dai Persiani. Sia grates sia caelites sono termini arcaici, propri del- la lingua poetica e, legati dall’uguaglianza delle silla- be finali (omeoteleuto), imprimono un tono di so- lennità alle parole di Ma- sinissa, plasticamente pre- sentato nell’atteggiamento di levare gli occhi al cielo. - ante quam... migro: la temporale costruita con l’indicativo indica che Masinissa avverte con cer- tezza la prossimità della morte (morì infatti poco dopo, in quello stesso 149), ma la sua lucida con- sapevolezza è confortata dall’idea che il morire equivalga a una migrazio- ne in altri luoghi: in que- sto senso l’espressione ex hac vita migro, più che una semplice perifrasi eu- femistica, appare un’anti- cipazione del concetto platonico di sopravvivenza dell’anima che è proprio del Somnium e che verrà compiutamente svolto nel paragrafo 7. - tectis: il

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    La cornice del sogno: Scipione Emiliano incontra Masinissa

    Scipione Emiliano racconta come, appena giunto in Africa nel 149 a.C. per partecipare allaterza guerra punica, si sia incontrato con il re di Numidia Masinissa. Nel corso di una cena of-ferta in onore del generale romano, il re rievoca la figura del grande Scipione Africano.Durante la notte, questo compare in sogno allEmiliano.

    Il contenuto dei primi due paragrafi costituisce la cornice narrativa che conferisce verosi-miglianza storica al racconto e, nello stesso tempo, consente di introdurre lespediente del so-gno, che poi il contenitore delle rivelazioni dellAfricano al nipote. Ma essi fungono anche dacollegamento con il dialogo in corso nel De re publica: Scipione, infatti, racconta il sogno perchiarire quali siano i premi oltremondani riservati ai benemeriti della patria come ScipioneNasica, luccisore di Tiberio Gracco, al quale non era stata dedicata nemmeno una statua peraver liberato la patria da un tiranno. I numerosi partecipanti al dialogo, essendo tutti legati a Scipione da amicizia o condivisione diidee politiche, dovevano ben conoscere gli avvenimenti di ventanni prima, al tempo della ter-za guerra punica, ma il richiamo ut scitis allinizio del paragrafo 1 sembra quasi volerne solle-citare lattenzione in un momento cruciale. E cos, sicuro del suo uditorio, ambientata la situa-zione nellAfrica remota, Scipione pu dare inizio al suo racconto, che oscilla tra il riscontrostorico e la fuga nel paranormale.

    Somnium Scipionis1, 1-2 (De re publicaVI 9-10)

    LAT INO / I T AL IANO

    (9) Cum in Africam venissem M. Manilio consuli ad quartam legionem tribu-nus, ut scitis, militum, nihil mihi fuit potius quam ut Masinissam convenirem,regem familiae nostrae iustis de causis amicissimum. Ad quem ut veni, com-plexus me senex conlacrimavit aliquantoque post suspexit ad caelum, et:Grates inquit tibi ago, summe Sol, vobisque, reliqui caelites, quod, antequam ex hac vita migro, conspicio in meo regno et his tectis P. Cornelium

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    1, 1 (9). Cum... venis-sem: la dipendente concui ha inizio il periodo, in-trodotta dal cum narrati-vo, fornisce linformazioneessenziale allinquadra-mento del racconto. Aparlare Scipione Emilia-no (185-129 a.C.), che nel149 a.C., allinizio dellaterza guerra punica, si erarecato in Africa, come eraallora chiamato il territo-rio di Cartagine. - M.Manilio consuli: dativodi relazione di uso tecniconel linguaggio militare perindicare il diretto superio-re. - tribunus... militum:i tribuni militari, sei perlegione, erano alle dipen-denze del console, coman-dante in capo delleserci-to, e si avvicendavano nelcomando ogni due mesi.Dal punto di vista sintatti-co, tribunus predicativo

    del soggetto sottinteso. -potius quam ut: la com-parativa introdotta da po-tius, comparativo neutroda potis, -e, potente,quindi preferibile, pidegno, costruita conquam ut per rendere ilvalore volitivo dellespres-sione. - Masinissam: perle informazioni sul perso-naggio storico di Masinis-sa vd. Storia CostumeSociet, p. 379. - iustisde causis: lablativo dicausa costruito con de ap-partiene alluso arcaico: siritrova nel paragrafo se-guente nel sintagma fes-sus de via e permane nel-luso comune in locuzioniformate con causa, comequa de causa, gravi decausa ecc. Come i nume-rosi arcaismi presenti nelSomnium, esso pu allu-dere alle consuetudini lin-

    guistiche dellepoca in cui ambientato il dialogo,cio del II secolo a.C. -amicissimum: laggettivoacquista forte rilievo gra-zie alla figura di iperbatoche lo stacca dal termineregem, cui grammatical-mente si riferisce comeattributo, e lo pone a chiu-sura del periodo. - Adquem: nesso relativo darendere con il pronomepersonale, quindi da lui,nella citt di Cirta, capita-le della Numidia. - ut ve-ni: subordinata temporaleretta da ut: esprime coin-cidenza di tempo con lareggente. - complexus:participio perfetto dacomplector; indica ante-riorit puramente logicarispetto al verbo reggenteconlacrimavit e pertantopu essere tradotto con ilgerundio semplice ab-

    bracciandomi. - senex:oltre allindicazione ana-grafica in riferimento alnovantenne Masinissa, iltermine contiene una cer-ta carica affettiva. -Grates: forma di accu-sativo plurale equivalentea gratias e conservato so-lo in formule stereotipeperlopi di uso sacrale opoetico. - caeltes: parolaenniana usata da Ciceroneanche in un passo poetico(fr. 34, 2 Traglia): indica laLuna e le stelle, conside-rate divinit nei cultiorientali e, tra laltro, og-getto di venerazione pres-so le popolazioni dellaLibia che si vantavano di-scendenti dai Persiani. Siagrates sia caelites sonotermini arcaici, propri del-la lingua poetica e, legatidalluguaglianza delle silla-be finali (omeoteleuto),

    imprimono un tono di so-lennit alle parole di Ma-sinissa, plasticamente pre-sentato nellatteggiamentodi levare gli occhi al cielo.- ante quam... migro: latemporale costruita conlindicativo indica cheMasinissa avverte con cer-tezza la prossimit dellamorte (mor infatti pocodopo, in quello stesso149), ma la sua lucida con-sapevolezza confortatadallidea che il morireequivalga a una migrazio-ne in altri luoghi: in que-sto senso lespressione exhac vita migro, pi cheuna semplice perifrasi eu-femistica, appare unanti-cipazione del concettoplatonico di sopravvivenzadellanima che propriodel Somnium e che verrcompiutamente svolto nelparagrafo 7. - tectis: il

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    Scipionem, cuius ego nomine recreor ipso: ita numquam ex animo meo di-scedit illius optumi atque invictissimi viri memoria. Deinde ego illum de suoregno, ille me de nostra re publica percontatus est, multisque verbis ultro ci-troque habitis ille nobis est consumptus dies.(10) Post autem apparatu regio accepti, sermonem in multam produximusnoctem, cum senex nihil nisi de Africano loqueretur, omniaque eius non fac-ta solum, sed etiam dicta meminisset. Deinde, ut cubitum discessimus, me etde via fessum, et qui ad multam noctem vigilassem, artior quam solebat som-nus complexus est. Hic mihi (credo equidem ex hoc quod eramus locuti; fitenim fere ut cogitationes sermonesque nostri pariant aliquid in somno tale,quale de Homero scribit Ennius, de quo videlicet saepissime vigilans solebatcogitare et loqui) Africanus se ostendit ea forma, quae mihi ex imagine eiusquam ex ipso erat notior; quem ubi agnovi, equidem cohorrui, sed ille:Ades inquit animo et omitte timorem, Scipio, et, quae dicam, memoriaetrade.

    plurale di uso poetico, edesigna per sineddoche(la parte per il tutto) lareggia di Masinissa aCirta. - nomine... ipso:liperbato imprime forterilievo allaggettivo, comea dire che Masinissa solo asentire il nome di Scipioneavverte dentro di s un ri-fluire di forze vitali indot-to dai ricordi del passato:lo Scipione a cui Masinissaallude, come egli stessopreciser, lAfricanoMaggiore di cui lEmiliano,nipote adottivo, riproponeinsieme con il nome la fi-gura di grande condottie-ro. - optumi atque invic-tissimi viri: i due super-lativi si riferiscono rispet-tivamente alle qualit mo-rali e guerriere dellAfri-cano, in una successionenon casuale nella quale ilpunto di vista soggettivodi Masinissa, che avevagoduto della benevolenzadellamico, viene a coinci-dere con quello di Ci-cerone, che nel Somniumintende affermare il pri-mato della humanitas edella forza morale. Lag-gettivo optumi formaarcaica per optimi. - egoillum... percontatusest: il periodo impiegaununica voce verbale ac-cordata in III persona conil soggetto ille del secon-do segmento, ma da essa

    si evince facilmente la for-ma di I persona perconta-tus sum che, sottintesa,funge da predicato dellaprima frase. Il parallelismodei due membri del perio-do impreziosito dalla di-sposizione chiastica deipronomi di I e III persona,ego illum... ille me, cherendono lidea del succe-dersi incrociato delle do-mande. - de nostra republica: della nostra re-pubblica e non del no-stro stato perch il ter-mine res publica appareimpiegato in contrapposi-zione a regnum e, del re-sto, tale accezione fre-quente nello stesso De republica (ad es. I 43 respublica... populi res est,ma anche I 39, III 43 ecc).Lantitesi tra i due concet-ti ribadita nettamentedai due possessivi suo/no-stra e giustifica limpiegodi suus nel valore non ri-flessivo di suo proprioin luogo di eius che qui cisi aspetterebbe secondo lanorma. - nobis: forma delcosiddetto dativo etico,che esprime partecipazio-ne affettiva allenunciato,come a dire che tanto fulinteresse della conversa-zione che Scipione eMasinissa non si avviderodel passare del tempo e siritrovarono a sera.2 (10). accepti: il plurale

    concorda a senso con Sci-pione e Masinissa, sogget-ti di produximus, anchese a essere invitato pro-priamente Scipione, cheperaltro non sar giuntosenza un seguito di ac-compagnatori. - cum se-nex... loqueretur... me-minisset: la subordinatacomprende due congiunti-vi, retti da cum narrativo(mentre il vecchio parla-va... ricordava), ma initaliano pu essere resapi efficacemente in para-tassi. La congiunzione ni-si preceduta da negazioneassume il valore avverbia-le di fuorch, cheecc. - cubitum: supino at-tivo da cubo, -as, con va-lore finale in dipendenzadal verbo di moto disces-simus (da discedo). - devia fessum: la preposizio-ne de ha valore causale,come in iustis de causisal paragrafo 1, secondo unuso arcaico conservato nellatino popolare, e passatopoi nellespressione italia-na stanco del viaggio. -qui... vigilassem: relativaimpropria con valore cau-sale e pertanto al congiun-tivo (in forma sincopata inluogo di vigilavissem).Introduce una variatio ditono elevato e di caratterepoetico rispetto alla causaespressa per prima in cor-relazione, et de via fes-

    sum. - artior: comparati-vo da artus, dalla medesi-ma radice di armus,spalla, braccio, e diartus, giuntura, artico-lazione; inteso alla lette-ra indica qualcosa di stret-to e pertanto si addice alverbo complecti nel defi-nire metaforicamente la-zione del sonno come diqualcosa che avvincestrettamente: nel medesi-mo ordine di idee, le ulti-me parole del Somniumsono ego somno solutussum. - Hic: avverbio di-mostrativo con significatotemporale: Qui, cio Aquesto punto, Allora. -fere: in senso temporaleindica una certa regolaritnel verificarsi di un feno-meno, e pertanto equivalea saepe o a plerumque ed da tradurre in genera-le, di solito, perlo-pi. - se ostendit: il co-strutto riflessivo indicaqualcosa di pi pregnantedellapparizione casuale erende lidea di unepifaniavolontaria. Infatti, nellul-timo capitolo, finito il so-gno, non si dice che Sci-pione scomparve mache discessit, se ne andvia. - forma... ex imagi-ne eius: per il significatodel termine latino imagosi rimanda alla nota 8 allatraduzione italiana: formaindica laspetto della per-

    sona vista, mentre imago il ritratto, limmagine ginota della persona stessa.- quem: nesso relativo dasciogliere e tradurre conla congiunzione e il dimo-strativo lo. - agnovi: daagnosco, indica il ricono-scimento di cosa nota, adifferenza di cognosco,che indica la conoscenzadi cosa che fino a quelmomento si ignorata. -Ades... animo: le-spressione, che lett. signi-fica sii presente con lani-mo, pu significare staitranquillo, fatti corag-gio, oppure fai attenzio-ne. La prima interpreta-zione sembra senzaltro dapreferire in questo conte-sto in cui il concetto es-presso coordinato conomitte timorem e con-trapposto a cohorrui. -memoriae trade: anchedi questo sintagma, chevale propriamente affidaalla memoria, due sono isignificati possibili: o tie-ni bene a mente oppuretramanda ai posteri, mala prima traduzione sen-za dubbio pi appropriataalla profezia che segue,larga di consigli soprattut-to per la persona dellEmi-liano.

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    (9) Quando giunsi in Africa in qualit di tribuno militare, come sapete,1 agli ordini delconsole Manio Manilio presso la quarta legione, nulla mi stette pi a cuore che di in-contrare Masinissa, re amicissimo, per giusti motivi, della nostra famiglia. Quandogiunsi da lui, quel buon vecchio abbracciandomi scoppi in lacrime e dopo un mo-mento alz gli occhi al cielo e Ti rendo grazie esclam o sommo Sole,2 e grazieanche a voi, altri corpi celesti perch, prima di emigrare da questa vita, vedo nel mioregno, e per giunta in questa casa, Publio Cornelio Scipione, dal cui semplice nomemi sento rinfrancato. Mai infatti dal mio animo si allontana il ricordo di quelluomo ot-timo e valorosissimo. Poi io chiesi a lui notizie del suo regno ed egli a me della nostrarepubblica e, tenuti molti discorsi da una parte e dallaltra, ci pass tutta quella gior-nata.(10) Poi, ricevuti con ospitalit regale, protraemmo la conversazione fino a notte inol-trata: il vecchio non parlava che dellAfricano e di lui ricordava non solo tutte le im-prese,3 ma anche i discorsi. Quando poi ci ritirammo per dormire, vuoi perch ero

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    1 Il dettaglio relativo al ruolodi Scipione nellesercito datoper noto, tanto pi che cometribuno Scipione aveva acquisi-to meriti tali che due anni dopo,nel 147 a.C ., era stato elettoconsole e a veva assunto il co-mando delle oper azioni in luo-go dei poco energici predeces-sori Manio Manilio Nepote eLucio Marcio Censor ino e poi,nel 146, come proconsole, ave-va espugnato Cartagine.

    2 Ladorazione del Sole , gidiffusa tra i Caldei e i sacerdotiastronomi di Sir ia, propr iadella religione della Persia, ovelastro veniva venerato con ilnome di Mitra e identificato conil dio del bene che conser valordine del mondo . Come veroe propr io culto, si diffuse inRoma contestualmente allamassiccia invasione del mistici-smo nei pr imi secoli dellimpe-ro, ma molte tr acce di religione

    solare si erano gi infiltrate nel-le correnti del pensiero g recopi aperte agli influssi or ientali,cio nel pitagor ismo e nellostoicismo. Tramite queste filo-sofie, appunto, lidea della divi-nit del Sole e degli astr i giunta a Cicerone, che ne trattasoprattutto nel par agrafo 9 delSomnium.

    3 Le imprese di cui Masi-nissa avr parlato saranno sta-

    te, in generale, quelle compiuteda Scipione in Spagna e inAfrica contro i Car taginesi sinoalla battaglia di Zama (202a.C.), ma laggiunta dei discorsi(dicta), pur r ientrando in unnesso stereotipo com unemen-te usato per indicare la condot-ta di un personaggio , allude auna r ievocazione minuziosa diparticolari aneddotici, attinti airicordi personali di con versa-zioni amichevoli.

    Il cursus honorum del pr otagonista delSomnium. Publio Cornelio Scipione Emiliano eranato nel 185 o nel 184 a.C. e, orfano della madre,era stato adottato da Lucio Emilio Paolo (vin-citore del re Perseo di Macedonia nella battagliadi Pidna del 186 a.C.), figlio del famoso PublioCornelio Scipione Africano (il vincitore diAnnibale a Zama nel 202 a.C.). Aveva cos assuntoil nome della gens Cornelia. Dopo le prime provemilitari, a soli diciassette anni, con il padre inMacedonia, era stato tribuno militare nel 151 elegato del console Lucullo nel 150; nel 149 eratribuno militare in Africa, addetto (come vienespecificato nel par. 1 del Somnium) alla quartalegione con il console Manio Manilio durante leprime azioni della terza guerra punica. Consolenel 147, assunse il comando della guerra e la con-cluse vittoriosamente lanno dopo radendo al suo-lo Cartagine (Somnium Scipionis 3). Nel 142 fu

    censore, nel 134 ottenne il secondo consolatoe pose fine alla guerra contro i Celtiberi, nellaSpagna Tarraconense, espugnandone la roccafor-te di Numanzia (133 a.C.). In seguito al trionfo suCartagine, celebrato nel 146, e su Numanzia nel132, ottenne gli appellativi rispettivamente diAfricano Minore e di Numantino.

    Scipione e i Gracc hi. Mentre Scipione era impe-gnato nellassedio di Numanzia, nel 133 era stataapprovata la legge agraria di Tiberio Gracco, se-guita nello stesso anno dallassassinio del tribuno.Tornato a Roma, lEmiliano fu il leader della op-posizione antigraccana, tanto che si pens diaffidargli una dittatura costituente del tipo diquella che avrebbe poi rivestito Silla (SomniumScipionis 4): egli riusc in effetti a bloccare mo-mentaneamente lapplicazione della leggeagraria trasferendo la giurisdizione in materia

    Scipione Emiliano

    STORIA COSTUME SOCIET

  • Dalle opere filosofiche 377

    stanco del viaggio, vuoi perch ero rimasto sveglio fino a notte inoltrata, mi avvinseun sonno pi profondo del solito. Allora4 (credo per largomento dei discorsi che ave-vamo fatto: avviene infatti di solito che i nostri pensieri e i nostri discorsi producanonel sonno qualcosa di simile a ci che Ennio scrive a proposito di Omero,5 del qualeevidentemente era solito pensare e parlare da sveglio)6 mi si mostr in sognolAfricano, con quellaspetto che mi era pi noto dal suo ritratto che per averlo vistodi persona.7 Appena lo riconobbi provai un brivido; ma quello: Rassicurati mi disse e scaccia ogni timore, Scipione, e quello che ti dir, tienilo bene a mente.

    (trad. di A. Roncoroni)

    4 La frase interrotta dauna lunga parentesi che ha lafunzione di motiv are le or iginidi un sogno siffatto.

    5 Si allude al proemio degliAnnales, in cui Ennio r accontaun sogno in cui Omero gli er aapparso e gli a veva esposto ladottrina della metempsicosi,informandolo che la sua anima,dopo essere tr asmigrata nelcorpo di un pavone, si era rein-carnata in Ennio stesso , desti-nato erede della poesia omer i-ca. Il r ichiamo al passo ennia-

    no, citato anche da Or azio,Lucrezio e P ersio, suona f orte-mente er udito, anche se nonmanca di intr inseche ragioni:da un lato , esso attr ibuisce altema del sogno il significato diuna doppia in vestitura (perCicerone si tr atta di unin vesti-tura poetica nei confronti delmodello stilistico enniano e perlEmiliano di una continuit nel-lopera dellAfr i-cano) e dallaltro introduce allu-sivamente nellarea del mistici-smo, che nel seguito delSomnium assumer tratti spe-

    cificamente platonici. In ognicaso il confronto con Ennioesprime la coscienza di inser ir-si in una tradizione letteraria.

    6 Lidea che i sogni di solitoriprendano argomenti che han-no impegnato la mente durantela gior nata gi in Ar istotele,dal quale Cicerone la desumein De divinatione II 128, ma laspiegazione razionalistica deisogni r ientrava nellopinionecomune fin dallantichit.

    7 Le sembianze dellAfr ica-

    no, morto nel 183 a.C., non po-tevano essere direttamente no-te al nipote , che er a nato nel185 a.C., ma solo attraverso li-mago, la maschera di cera pre-sa direttamente sul v olto deldefunto, che insieme a quelledegli altr i antenati v eniva con-servata nellatrio delle case pa-trizie e affissa alla parete entropiccoli ar madi, legata alle altrecon rami in modo che delineas-sero lalbero genealogico dellafamiglia.

    dai triumviri incaricati della ridistribuzione delleterre ai consoli, i quali, perlopi assenti da Romaper campagne militari, di fatto si astennero daogni forma di intervento.Questo provvedimento gli valse lodio popolaree laccusa di voler distruggere lopera di riforma;Scipione promise di rispondere a tale accusa conadeguate spiegazioni proprio nel giorno in cui era laprile o il maggio del 129 a.C. venne mi-steriosamente trovato morto. In quel giornoegli avrebbe dovuto ripetere davanti al popolo lo-razione contra legem iudiciariam TiberiGracchi che aveva tenuto in senato il giorno pri-ma. Quale fosse la sua opinione nei confronti diTiberio Gracco risulta pi che dai due breviframmenti dellorazione tramandatici da Macrobioe da Appiano (ORF, pp. 133-134) dal giudizioche aveva chiaramente espresso parlando nel 131a.C. contro la lex Papiria e che stato traman-dato da una periocha a Livio LIX: sembravaallEmiliano che Tiberio fosse stato ucciso ben a

    ragione (iure caesum videri). dunque naturale che la voce pubblica abbia ac-cusato della sua morte i fautori del partito gracca-no, ma circolarono altre versioni, da quella ufficia-le che parlava di decesso naturale, espressa dal-lamico Lelio, a quella che ipotizz un suicidio mo-tivato con limpossibilit di mantenere le promes-se fatte ai socii italici e latini. La storiografiaantica, sempre interessata al pettegolezzo, haraccolte tutte queste versioni e Cicerone nelSomnium, parlando delle empie mani dei pa-renti, sembra dare credito ai sospetti nei con-fronti della moglie Sempronia, sorella di Tiberio edi Gaio Gracco, che secondo Appiano avrebbeagito con la complicit della madre Cornelia e delfratello Gaio Gracco. In altri passi delle sue opereCicerone non fa parola di trame familiari, ma ac-coglie senzaltro la tesi dellassassinio politico cheeffettivamente, dato il clima rovente di quegli an-ni, non sembra affatto da escludere.

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    Lo stile. I due paragrafi introduttivi si snodano inun racconto di stile piano e narrativo, anche sedi tono sostenuto, segnato da una variet di su-bordinate con valore circostanziale che han-no la funzione di collocare nel tempo e in unaprecisa occasione levento eccezionale del sogno.Analogamente, nel corso dellopera, i vari inter-mezzi o inserti narrativi intervengono ad al-leggerire con i loro toni colloquiali il clima di ten-sione creato dalle profezie dellAfricano. Le parole di Masinissa, in particolare, si distinguo-no per una regale solennit, nella quale il lessicoarcaico (grates, caelites, optumi, par. 1) e alcunicostrutti antiquati (iustis de causis, par. 1; fes-sus de via, par. 2) riproducono allusivamente illatino del II secolo a.C., mentre le figure dellu-so poetico (tectis, par. 1) preludono al tono iera-

    ANALISI DEL TESTO tico che nel seguito dellopera sottolinea lo spes-sore profetico del discorso dellAfricano.

    I temi. I due paragrafi dapertura ruotano su tretemi di fondo: la figura di Scipione Africano, il pensiero della res publica, levento del sogno.Disposti in una klimax di contenuti, i due para-grafi prendono le mosse dalla realt contempora-nea evocata dal nome del grande generale, si al-largano al conversare di politica dei due interlocu-tori, si elevano dal mondo alla sfera oltremonda-na, che si materializza nelle parole dellAfricano(Ades... animo et omitte timorem) e bene giu-stifica il timore dellEmiliano allapparire del de-funto.

    1 I personaggi di questi primi due capitoli del Somnium Scipionis sono .....................................................................La loro funzione allinterno dellopera quella di ..............................................................................................................

    2 Da quali cause Cicerone ritiene che sia stato determinato il sogno di Scipione Emiliano?

    3 Indipendentemente dal significato che si vuole dare al sogno di Scipione , la cornice narrativa intendeconferirgli una verosimiglianza storica.a. In quale epoca ambientato questo evento? b. In quale luogo e perch?

    4 Allinterno del brano sono presenti alcuni tratti di stile arcaico, dotati di una precisa funzionalit narrati-va.a. Individua le forme arcaiche presenti in questi due paragrafi.b. Qual la loro funzione narrativa?

    5 Lapparizione in sogno dellombr a di Scipione Afr icano lo spunto che ha dato or igine al SomniumScipionis.a. Come si innesta il racconto del sogno di Scipione nel De re publica?b. Quale significato ha la menzione del sogno di Ennio nel paragrafo 2?

    6 Lintento etico-politico del Somnium trapela materialmente dal cenno alla res publica presente alla finedel paragrafo 1. A quale titolo si parla dello stato nel paragrafo 1?

    QUESITI E PROPOSTE