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ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario Anno 4° - 18 maggio 2010 n. 7 MAURITANIA Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno imprese della Farnesina (DGCE) - [email protected] AGROALIMENTARE Cremonini: da Castelvetro all’Africa, con il network del freddo pag 7 ENERGIA Ankara preme l’acceleratore sulle privatizzazioni pag 11 Il primo business di Luigi Cre- monini in Africa è stato ven- tuno anni fa in Angola. Infuria- va ancora la guerra civile tra il Governo di Luanda e i guerri- glieri dell'Unita guidati da Jo- nas Savimbi. "Nel Paese c'e- ra la fame. E la mia azienda ri- sultò vincitrice di una gara di fornitura per tremila tonnella- te di carne. Non c'erano molti candidati allora. Ma ero per- fettamente consapevole di quello che facevo: stavo inve- stendo in un Paese con un po- tenziale immenso. Quando fosse arrivata la pace, le cose sarebbero cambiate e noi avremmo potuto partecipare al rilancio del Paese. Conti- nuammo negli anni seguenti, effettuando continue aperture di credito. Lo Stato angolano pagava un po' alla volta, ma pagava. Gli ultimi soldi li ab- biamo visti due anni fa". a pagina 7 Cremonini: da Castelvetro all’Africa, con il network del freddo AGROALIMENTARE Il gruppo italiano ha messo a punto un business model originale: opera in diversi Paesi del Con- tinente con impianti frigoriferi e attività di distribuzione e lavorazione, occupando 500 dipendenti e con un fatturato di 150 milioni SETTORI E AZIENDE Agroalimentare Auto e mezzi di trasporto Energia Materie prime Metallurgia pag 13 Australia Etiopia pag 18 PAESI E MERCATI In marzo la Farnesina ha ospitato un'importan- te delegazione imprenditoriale della Mauritania, guidata dal Ministro degli Esteri, Signora Naha Mint Hamdi Ould Mouknass, affiancata dal Ministro del Commercio, dell'Artigianato e del Turismo, Bamba Ould Daraman, dal Com- missario per la Promozione degli Investimenti, Signora Maty Mint Hamadi e dal Presidente della Comunità urbana di Nouakchott Ahmed Ould Hamza. Mauritania: un Paese ricco di risorse, che guarda l'Europa L'evento ha dato luogo a una presentazione del- le opportunità offerte dal Paese, a cui hanno par- tecipato numerosi rappresentanti di imprese e organizzazioni italiane L'inconto è stati aperto dal Ministro degli Esteri italiano Franco Fratti- ni, che nel gennaio di quest'anno, in occasione di una visita a Nouachkott, aveva siglato un im- portante accordo di cooperazione bilaterale con la stessa Naha Mint Hamdi Ould Mouknass. a pagina 2 Pesca e minerali di ferro le principali risorse che consentono al Paese di chiudere in attivo i conti con l'estero. E ora il Governo è intenzionato a promuovere grandi investimenti nella filiera agroalimentare, nelle infrastrutture e nell'energia Un Paese ricco di risorse che guarda l’Europa pag 1

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E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

Anno 4° - 18 maggio 2010

n. 7

MAURITANIA

Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno impresedella Farnesina (DGCE) - [email protected]

AGROALIMENTARECremonini: da Castelvetro all’Africa,con il network del freddo

pag 7

ENERGIAAnkara preme l’acceleratore sulle privatizzazioni

pag 11

Il primo business di Luigi Cre-monini in Africa è stato ven-tuno anni fa in Angola. Infuria-va ancora la guerra civile tra ilGoverno di Luanda e i guerri-glieri dell'Unita guidati da Jo-nas Savimbi. "Nel Paese c'e-ra la fame. E la mia azienda ri-sultò vincitrice di una gara di

fornitura per tremila tonnella-te di carne. Non c'erano molticandidati allora. Ma ero per-fettamente consapevole diquello che facevo: stavo inve-stendo in un Paese con un po-tenziale immenso. Quandofosse arrivata la pace, le cosesarebbero cambiate e noi

avremmo potuto partecipare alrilancio del Paese. Conti-nuammo negli anni seguenti,effettuando continue aperturedi credito. Lo Stato angolanopagava un po' alla volta, mapagava. Gli ultimi soldi li ab-biamo visti due anni fa".

a pagina 7

Cremonini: da Castelvetro all’Africa, con il network del freddoAGROALIMENTARE

Il gruppo italiano ha messo a punto un business model originale: opera in diversi Paesi del Con-tinente con impianti frigoriferi e attività di distribuzione e lavorazione, occupando 500 dipendentie con un fatturato di 150 milioni

SETTORI E AZIENDE

AgroalimentareAuto e mezzi di trasportoEnergia Materie primeMetallurgia

pag 13

AustraliaEtiopia

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PAESI E MERCATI

In marzo la Farnesina ha ospitato un'importan-te delegazione imprenditoriale della Mauritania,guidata dal Ministro degli Esteri, Signora NahaMint Hamdi Ould Mouknass, affiancata dalMinistro del Commercio, dell'Artigianato e delTurismo, Bamba Ould Daraman, dal Com-missario per la Promozione degli Investimenti,Signora Maty Mint Hamadi e dal Presidentedella Comunità urbana di Nouakchott AhmedOuld Hamza.

Mauritania: un Paese ricco di risorse, che guarda l'Europa

L'evento ha dato luogo a una presentazione del-le opportunità offerte dal Paese, a cui hanno par-tecipato numerosi rappresentanti di imprese eorganizzazioni italiane L'inconto è stati apertodal Ministro degli Esteri italiano Franco Fratti-ni, che nel gennaio di quest'anno, in occasionedi una visita a Nouachkott, aveva siglato un im-portante accordo di cooperazione bilaterale conla stessa Naha Mint Hamdi Ould Mouknass.

a pagina 2

Pesca e minerali di ferro le principali risorse che consentono al Paese di chiuderein attivo i conti con l'estero. E ora il Governo è intenzionato a promuovere grandiinvestimenti nella filiera agroalimentare, nelle infrastrutture e nell'energia

Un Paese ricco di risorse che guarda l’Europa

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Ricchezza di ferro

Altra grande risorsa del Paese è il mi-nerale di ferro. È una tradizione che ri-sale al mille avanti Cristo. I maggiorigiacimenti (ematite) con un altissimocontenuto di ferro (65%) sono a Kedia.Non lontano sono situati quelli di Zoue-rat (contenuto 35%). Ogni anno vengo-no estratti 5-6 milioni di tonnellate diconcentrati che vengono imbarcati sugrandi navi (fino a 150mila tonnellate) aNouadhibou, prevalentemente in dire-zione delle acciaierie europee. Ma una quota rilevante prende anche ladirezione della Cina. Il minerale vienetrasportato per ferrovia, lungo un per-corso di 650 chilometri che serpeggiatra le dune del deserto da convogli chepossono raggiungere anche due chilo-metri e mezzo di lunghezza.

dalla prima pagina

Passato il Sahara Occidentale, la pri-ma città che si incontra lungo la costauna volta superata la frontiera del Pae-se è Nouadhibou. Al largo, in controlu-ce, una lunga schiera di pescherecci incontinua attività. È uno dei mari piùpescosi: merluzzi bianchi, naselli neri,orate, dentici, aringhe, sardine, acciu-ghe ma anche polpi e cefalopodi ingenere, gamberi, tonni. E poi le arago-ste, ricercate in tutto il mondo. La pe-sca è oggi una delle attività trainantidella Mauritania. Il Paese, in gran par-te desertico, dispone di 760 chilometridi costa sul versante atlantico dell'Afri-ca e il totale annuo delle catture supe-ra le 500mila tonnellate ma il potenzia-le 'sostenibile' è valutato in un quanti-tativo tre volte più grande.

Mauritania: un Paese ricco di risorse, che guarda all'Europa

I giacimenti di ferro di Zouerat (foto Digital Globe)

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Sono trainati da tre, a volte quattro loco-motive con un seguito di 200 vagoni. Lacapacità di carico complessiva raggiungele 22 mila tonnellate. Sono sei viaggi algiorno, 11 milioni di tonnellate all'anno.Ulteriori giacimenti con riserve stimate inquasi due miliardi di tonnellate sono loca-lizzate nella regione di Tiris. Questa voltail minerale è l'ematite che viene concen-trata in un grande impianto localizzatonella città di Gulebs, sono altri 5 milioni ditonnellate anno.

Investimenti in corso

Le attività estrattive fanno capo allaSnim, una società controllata al 78%dallo Stato fiancheggiato da altri inve-stitori, in prevalenza arabi. Dall'inizio di quest'anno la Snim aderisceall'ITIE (l'Iniziativa Internazionale per laTrasparenza delle Industrie Estrattive)un Ente, con sede a Londra, che stabili-sce e certifica l'attività delle società e mi-nerarie e petrolifere nel mondo, perquanto riguarda la trasparenza dei contie il controllo dell'impatto sull'ambiente ele popolazioni circostanti. Gli introiti della Snim coprono il 21%del bilancio statale della Mauritania, il15% del Pil e il 48% delle esportazioni.La società ha in corso diversi progettitra cui un nuovo porto per navi fino a250mila tonnellate con sistemi di cari-co in grado di movimentare 10mila ton-nellate all'ora, la modernizzazione del-

la ferrovia, inclusa una fabbrica pertraversine in cemento, un programmadi sviluppo delle attività produttive nel-la regione per creare posti di lavoro. Intutto sono oltre un miliardo di dollari diinvestimenti.La Mauritania possiede anche giaci-menti finora poco sfruttati di rame, fo-sfati, oro, cobalto oltre a materiali cal-carei per l'industria delle costruzioni. Inquesto settore è presente anche il grup-po Italcementi con una società control-lata (Mafci) che gestisce un terminalemarittimo di carico e un centro di maci-nazione dei materiali a Nouachkott.

Stabilizzazione politica

Il Paese ha avuto vicende politichecontrastate. L'indipendenza dallaFrancia, una lunga serie di governi do-minati dai militari, le prime elezioni li-bere tre anni fa, il nuovo presidentedestituito da Mohamed Ould AbdelAziz, capo della guardia presidenzialecon l'accusa di nepotismo, nuove ele-zioni imposte dall'Unione africana cheormai boicotta i Paesi gestiti da gover-ni golpisti con la vittoria dello stessoAziz. Questa volta accettato da tutti.La Mauritania ha una superficie moltoestesa: oltre un milione di chilometriquadrati con un interno prevalente-mente desertico, tranne le aree checosteggiano i corsi d'acqua, tra cui ilgrande fiume Senegal.

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Un treno della Snim alla stazione di Nohuadhibou (foto Emesik/Wikipedia)

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La popolazione è di poco superiore aitre milioni di abitanti di cui quasi un ter-zo concentrati a Nouachkott, la capita-le. Ma è in costante aumento. Il tassodi crescita del Pil è piuttosto sostenu-to, attorno al 6-7 per cento e anche nel2010 è previsto un aumento del 5 percento. Tutti i Governi che si sono suc-ceduti hanno mantenuto una decisaapertura ai capitali e agli investimentistranieri. Un vasto processo di privatiz-zazioni, promosso da Fondo Moneta-rio Internazionale e Banca Mondiale,in contropartita del supporto finanzia-rio fornito al Paese, ha coinvolto ban-che, trasporti, telecomunicazioni, te-lefonia cellulare, acqua ed energia.Sempre con il supporto delle IstituzioniFinanziarie Internazionali, sono stateintrodotte riforme importanti nella ge-stione dello Stato, delle dogane ed èstato liberalizzato il commercio.

Bilancia commerciale con saldo in attivo

Lo Stato chiude i conti con un saldoprimario in attivo. In surplus per 450milioni di dollari la bilancia dei paga-menti, con prospettive di ulteriore mi-glioramento se saranno confermati i ri-sultati preliminari di una campagna diesplorazione petrolifera effettuata dal-la Total, al largo della costa, vicino alconfine con il Mali. La produzione at-tuale di petrolio ammonta a 50mila ba-rili al giorno a cui si aggiungono consi-stenti quantitativi di gas naturale.In programma, non appena sarannostati individuati capitali necessari (ilGoverno cinese è in prima fila tra icandidati), un grande piano per losfruttamento dei fosfati. Prevede la co-struzione di una ferrovia dedicata o di

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Rilanciare "fortemente" le relazioni economi-che e commerciali con la Mauritania, un "pae-se amico" con "forti complementarietà con il no-stro sistema industriale". Questo l'obiettivo, sot-tolineato dal Ministro Franco Frattini. Secon-do Frattini l'Italia può fare "molto di più per par-tecipare allo sviluppo della Mauritania, poten-do vantare imprese di assoluta eccellenza neisettori indicati da parte mauritana tra quelli diparticolare interesse per lo sviluppo delle rela-zioni economiche con l'Italia: agricoltura,agroindustria, allevamento, pesca; e poi anco-ra il settore delle infrastrutture e dei lavori pub-blici e quello del turismo, ed infine il settore del-l'industria della difesa, quello dell'industria mi-neraria e quello delle telecomunicazioni".Rapporti economici, dunque, ma anche poli-tici per rafforzare soprattutto la sicurezza inun paese nel quale sono statirapiti, nel dicembre scorso,due italiani. "Il governo mauri-tano - ha assicurato Frattini -prosegue nella forte determi-nazione al contrasto al terrori-smo che sta purtroppo colpen-do duramente un territorio am-plissimo della regione saharia-na". Anche per questo i rapportibilaterali tra i due Paesi, oltre chenel campo della cultura, del turi-

smo e del commercio, stanno andando avan-ti nel settore della sicurezza, con una coope-razione operativa dedicata alla sicurezza del-le frontiere, organizzata dalla Guardia di Fi-nanza italiana, e nel settore della difesa, conun accordo, ha ricordato Frattini, che coinvol-gerà le forze armate italiane, l'industria delladifesa e le forze armate mauritane per la for-mazione di piloti dell'aeronautica militare. La collaborazione proseguirà anche a livelloculturale quando, nel 2011, la capitale dellaMauritania diventerà capitale della cultura is-lamica e "l'Italia contribuirà alla realizzazionedi questo importante evento anche attraversoiniziative bilaterali organizzate in Italia". LaMauritania, ha aggiunto il Ministro, "è un pae-se sempre più attivo sulla scena internaziona-

le, svolge un ruolo importan-te dell'Africa occidentale, neirapporti con l'Unione euro-pea, in quelli con le regionidella riva sud del Mediterra-neo, e all'interno dell'Unio-ne africana".

http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa /ArchivioNotizie/ Ap-p r o f o n d i m e n t i / 2 0 1 0 / 0 3 /20100325_Mauritania.htm

Frattini, grande opportunità per le imprese italiane

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un 'fosfatodotto' per il trasporto delmateriale, fortemente richiesto dall'in-dustria mondiale dei fertilizzanti, finoalla costa. Un altro progetto strategicodestinato a integrare maggiormente ilPaese con l'Area euromediterranea èla costruzione di un asse stradale conil Marocco."Sotto il profilo economico la Maurita-nia è un Paese di grande interesse an-che per l'Italia in quanto dispone di ri-sorse ma ha anche bisogno di crearenuove infrastrutture soprattutto nel set-tore dei trasporti e della viabilità, del-l'energia e di sviluppare filiere produtti-ve particolarmente congeniali al Siste-ma Italia", dichiara il Ministro Frattini.

Più valore nella filiera agroalimentare

Sono ad esempio la produzione e latrasformazione agroalimentare (le areeirrigate, attualmente, non superano i173 mila ettari), l'industria ittica, l'alle-vamento (quasi 15 milioni di capi di cui1,5 milioni di bovini con esportazioniannue attualmente pari a 75mila ton-nellate), la produzione lattiero casearia(soprattutto latte a lunga conservazio-ne), l'utilizzo del pellame, le reti e i ser-vizi urbani. In aggiunta il Governomauritano punta a promuovere nuove

iniziative mirate a sviluppare il turismoe le energie rinnovabili con particolareriguardo a quella eolica (sono state in-dividuate località con venti che soffia-no alla velocità di 7 metri al secondo) esolare. Senza dimenticare il progettodi utilizzo del gas naturale associatoall'estrazione petrolifera.Il Ministro degli Esteri italiano si è re-cato nel Paese in dicembre in occasio-ne dell'incresciosa vicenda del rapi-mento di Sergio Cicala e della moglienella regione del Sahara. A margine siè incontrato con le Autorità locali e neè nato un primo invito a una delegazio-ne guidata dal Ministro degli Esterimauritano, Naha Mint Hamdi OuldMouknass che è giunto in Italia segui-to da una importante delegazione diorganismi governativi e municipali e diimprenditori privati guidati dal presi-dente dell'Unione industriale maurita-na, Ould Azizi Ahmed Baba, che èanche Console onorario d'Italia aNouachkott.

Pesca sostenibile

Oggi l'Italia è già presente nel Paesesoprattutto con attività legate all'indu-stria della pesca, con particolare ri-guardo ai cefalopodi e ai crostacei. "Ilsettore è regolamentato da un accordo

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Mauritania - Un’incisione rupestre. Dalle tematiche dei reperti si evince che la Mauritania non è sempre stata una ragione desertica,ma fertile e ricca d’acqua. Il ritrovamento di ciottoli lavorati su due lati testimonia la presenza dell'uomo sin dal Paleolitico inferiore. Le popolazioni berbere, fondendosi progressivamente con quelle autoctone diedero origine ai Mauri. (foto Emesik/Wikipedia)

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Pescatori a Nouakchott (foto Ji Elie/Wikipedia)

sulle concessioni di pesca al largo conl'Unione Europea che risale al 1996 eche è stato periodicamente rinnovatocon risultati pienamente soddisfacentianche per le nostre imprese. La qualitàè eccellente, ovviamente i quantitativihanno registrato fluttuazione ma la me-dia è elevata. In Mauritania trattiamo conuna classe dirigente giovane e prepara-ta. Ci sono imprenditori capaci e ancheil Governo ha introdotto regolamenti ef-ficaci per garantire la tracciabilità deiprodotti e l'equilibrio degli stock ittici",sottolinea Luigi Giannini, direttore diFederpesca. Regolamentazione e ri-cerca nel settore fanno capo a un Istitu-to specializzato, Imrop (Istituto mauri-tano di ricerca oceanografica e della pe-sca) che collabora con organismi ana-loghi in Europa e Giappone che sonoanche i maggiori mercati di sbocco. Peralcune specie catturate dai pescherecci

stranieri esiste l'obbligo di scarico e la-vorazione a terra. Alla flotta mauritana,che però è composta prevalentementeda navi cinesi per la pesca sul fondo (lapiù dannosa) è riservata la cattura nel-la fascia entro le 12 miglia. In questocomparto, gli imprenditori stranieri pos-sono operare solo con aziende locali(quota massima di partecipazione: 49per cento). È evidente comunque l'intenzione delGoverno Mauritano di far crescere lacatena del valore lungo tutta la filiera,inclusa l'attività di confezionamento erefrigerazione. Anche in questo campoquindi, c'è spazio per i fornitori italiani:imbarcazioni e impiantistica.Per ulteriori informazioni sulle opportu-nità di investimento in Mauritania, l'En-te di riferimento è il Centre pour la pro-motion des Investissements, con unsito in francese, spagnolo e inglese. !

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dalla prima pagina

Dagli inizi dell’avventura angolana del-l’azienda emiliana, le cose sono cam-biate. Dopo il duemila, la pace, final-mente, è arrivata. La committenza pub-blica è passata gradualmente in secon-do piano mentre è esplosa invece quel-la privata. E uno dei primi miglioramen-ti è avvenuto nell'alimentazione. "IlPaese, ora si sta trasformando con unritmo accelerato. Dappertutto si co-struisce. E questo vale non solo perLuanda, la capitale, che un tempo erachiamata la Perla dell'Atlantico, ma an-che per le altre maggiori città", rilevaCremonini che aggiunge, "al presiden-te Dos Santos e al suo Governo va ri-conosciuto un grande merito: lo Statoangolano sta spendendo bene i soldiche gli arrivano dal petrolio". Cremonini è il fondatore di un grandeimpero nel settore alimentare con un fat-turato che supera i 2,8 miliardi di euro eche fa capo a diverse società le più im-portanti delle quali sono Inalca JBS injoint venture con l'omonimo gruppo bra-siliano che è anche il primo produttore dicarni al mondo e Marr, quotata su Bor-sa Italiana.Basato nel cuore dell'Emilia, a Castelve-tro, il Gruppo si è sviluppato inizialmen-te attorno alla filiera delle carni bovineed oggi lavora quasi la metà della pro-duzione italiana del settore. Ma l'attivitàsi estende alla commercializzazione dialtri prodotti alimentari destinati a risto-ranti, alberghi, catering alla ristorazionecollettiva. Attività tutta casereccia quin-di? Tutt'altro. Cremonini ha la globaliz-zazione nel sangue. Da sempre. "La miabase di partenza sono state le carni. Ma

in Italia produciamo soltanto la metà deiconsumi. Il resto dobbiamo importarlo"spiega e aggiunge: "questo mi ha con-vinto molto presto che una caratteristicafondamentale del mio mestiere consistenell'individuare con precisione non sol-tanto dove sono i consumatori e la do-manda ma anche dove sono gli alleva-menti migliori, ponendomi al centro del-l'intero processo con due missioni preci-se. Sono il freddo, senza il quale gli ali-menti non possono essere trasferiti dai

Cremonini: da Castelvetro all’Africa, con il network del freddo

STORIE D’IMPRESA

Luigi Cremonini (foto www.cremonini.it)

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luoghi di produzione a quelli di consu-mo. E la lavorazione ottimale del pro-dotto".Oggi il Gruppo continua a operare inItalia e in Europa dove è il primo pro-duttore di hamburger e carne in scatolaed è leader nella ristorazione cosiddet-ta on-board sui treni ad alta velocità enelle stazioni (Italia, Francia, Spagna).Ma negli ultimi anni i maggiori mercatidi crescita maggiore sono stati la Rus-sia e soprattutto l'Africa. Oltre che inAngola, dove distribuisce carni, altriprodotti alimentari, e produce hambur-ger e salumi, il gruppo è presente conattività analoghe anche in Congo Braz-zaville, Repubblica Democratica delCongo, Algeria e Mozambico. Con in-vestimenti in impianti frigoriferi e atti-vità di distribuzione e lavorazione per45 milioni di euro, un fatturato di 150milioni di euro e circa 500 dipendenti.Cremonini spiega: "stiamo procedendoveloci con sforzi commisurati alle no-stre forze e forse dovremo accelerare.Ma l'obiettivo è ben definito: intendia-mo creare nel continente un grandenetwork del freddo, destinato non solo

alla filiera delle carni, ma anche ad al-tri prodotti consumati localmente". Il gruppo sta costruendo un porto dedi-cato, sul fiume Congo, alle porte diBrazzaville dove possono attraccareanche le navi oceaniche. "Sono lavoriimponenti ma era l'ultima occasioneper dotarci di una struttura specializza-ta che serve a noi ma anche al restodel Paese", sottolinea. Nella Repubbli-ca Democratica del Congo, il gruppoormai occupa 350 persone. Si staespandendo anche in Nigeria, un altroStato dove Cremonini ha precedutotutti quanti. "Alcuni anni fa, feci atter-rare a Kano, nel centro del Paese, indue soli mesi, trenta jumbo carichi dimucche romagnole destinate all'alle-vamento locale. Sono tornato qualcheanno e ne ho ritrovate alcune: bene incarne, portate al pascolo dai ragazzi-ni", racconta. Sulla Costa dell'OceanoIndiano il gruppo sta ora avviando uncentro di stoccaggio e lavorazione nelMozambico.L'altro versante della sfida - ma questovale per l'Africa intera, non per Cremo-nini - è l'allevamento su larga scala. !

La lavorazione dei culatelli (foto www.cremonini.it)

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"Magari in Africa potessi disporre delprodotto locale da lavorare e da distri-buire. Il problema è proprio questo:tranne che in pochi Paesi come il Su-dafrica, la Namibia e un piccolo territo-rio in Sudan dove si allevano bovinivenduti prevalentemente in ArabiaSaudita, gli allevamenti industriali, inAfrica, sono ancora agli inizi. Il poten-ziale però, è immenso, e questo valenon solo per le carni. L'Africa infatti è ilsecondo continente al mondo perestensione ma ha meno di un miliardodi abitanti", rileva Cremonini che ag-giunge: "se ne sono accorti sudafrica-ni, cinesi, brasiliani, sauditi che stannoinvestendo decine di miliardi nell'ac-quisto di terre e nell'avvio di nuove col-tivazioni". La maggior parte del territorio però èancora orientato a coltivazioni tradizio-nali, che non bastano a coprire la do-manda. "E non parlo di quella dei mer-cati mondiali che sono interessati all'A-frica soprattutto per le coltivazioni de-stinate ai biocarburanti oltre che per illegname delle foreste e per le risorseittiche delle coste. Mi riferisco alla do-manda delle grandi città africane, alcu-

ne delle quali sono ormai popolate da10-12 milioni di abitanti, con una bor-ghesia emergente e consumi alimenta-ri che stanno cambiando. La sfida èquella di mettere a coltivazione i terre-ni attualmente poco o male utilizzatiper coprire anche questo nuovo fabbi-sogno organizzando la catena di tra-sformazione e conservazione di pro-dotti. È una sfida che coinvolge primadi tutto i Governi che hanno il compitodi definire e suddividere le proprietà,creare comunità agricole e soprattuttodi fare formazione", sottolinea Cremo-nini.Il continente soltanto ora sta iniziandoa costruire la sua catena delle protei-ne. In genere, nei Paesi in Via di Svi-luppo, il primo stadio è la produzioneavicola che nasce dalla produzione dicereali e di mangimi. La carne bovinarappresenta un passaggio molto piùevoluto. Ma secondo Cremonini l'Afri-ca, soprattutto quella occidentale cherisale il Golfo di Guinea dall'Angola fi-no al Senegal dispone di un grandepotenziale anche in questo settore.Spiega: "nella Repubblica Democraticadel Congo ho visto dei grandi altipiani,

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Cremonini - Veduta aerea dellostabilimento Montana-Inalca diCastelvetro di Modena

(foto www.cremonini.it)

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La tracciabilità della materia prima (foto www.cremonini.it)

una banca, in cui sono consigliere diamministrazione, di aprire una filiale aLuanda. I colleghi mi hanno guardatocome se fossi stato un alieno. Oggi, inAngola, sono presenti banche di tutti iPaesi, tranne il nostro. Cambiano anchele persone: recentemente sono stato inBurundi, uno degli Stati che nelle classi-fiche mondiali figura tra i più poveri delmondo e ho incontrato molti giovani.Hanno lo stesso stimolo dei cinesi, l'e-mulazione. Vogliono conoscere e so-prattutto vogliono fare. Non sono diversida molti neri che lavorano oggi in Emilia.A Castelvetro abbiamo non solo operaima anche capireparto ghanesi. Alcuni,della prima generazione, hanno iniziatoa tornare nel Paese perché voglionomettere a frutto quello che hanno impa-rato qui. A noi evidentemente dispiace,perché sono degli eccellenti collaborato-ri, ma credo che sia giusto così.”

con pascoli intatti, che sarebbero un pa-radiso per l'allevamento bovino cheperò richiede un elevato livello di pro-fessionalità. Per questo non mi sonostupito quando il presidente del CongoBrazzaville mi ha raccontato che ha do-vuto far arrivare dal Senegal una partedel personale per i nuovi allevamentiche ha avviato nel Paese". E conclude:"le difficoltà indubbiamente ci sono, maio rimango convinto che anche per l'Ita-lia e per l'Europa il futuro sia in Africapiù che in Paesi come la Cina. Purtrop-po, in pochi l'hanno capito. Ancor oggi,quando parlo di questo continente, lamaggior parte dei miei colleghi mi ricor-da che ci sono le guerre. Certo, in alcu-ne aree del territorio esistono ancoraconflitti, ma la maggior parte di questiPaesi sta cambiando e ci sono moltissi-mi aspetti positivi, anche se da noi se neparla poco. Alcuni anni fa ho proposto a !

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La Turchia ha deciso di accelerare il pro-gramma di cessione di una consistentequota delle attività di produzione e di-stribuzione di energia elettrica in manoallo Stato. In particolare Hasan KöktaÕ,responsabile dell'Agenzia per la Re-golazione del Mercato Energetico(OIB) ha annunciato l'avvio delle proce-dure per la cessione delle centrali ter-molettriche di Hamitabad, Seytomer,Soma e Çan per complessivi 3mila me-gawatt. OIB ha fissato il 22 luglio comescadenza per la presentazione dellemanifestazioni di interesse per le 4centrali. Dopodiché restano in portafo-glio allo Stato ulteriori 13mila megawattcandidati alla cessione, per un totale dipoco meno di 40 impianti suddivisi in di-verse tipologie (olio combustibile, gas,carbone, idroelettrici e così via).

Allo Stato resteranno 8mila Megawatt

L'Ente elettrico statale, Elektrik Üre-tim, che al momento controlla il 47%della potenza turca di energia elettrica(44mila megawatt in totale), prevedenei prossimi tredici anni, di vendere unaquota importante dei suoi impianti. Inpratica, per il 2023 è previsto che ri-mangano in portafoglio solamente lecentrali idroelettriche costruite sui fiumiche attraversano i confini del Paese peruna potenza nominale pari a 8mila me-gawatt.OIB ha anche affrontato i problemi fi-nanziari collegati al programma di ces-sione, con una tournee preliminare di in-contri con diverse banche turche.

Ankara preme l'acceleratore sulle privatizzazioni

TURCHIA

Quest'anno partiranno le gare relative a quattro centrali per circatremila Megawatt. Ma in programma ci sono altre cessioni per untotale di 40 impianti. Entro breve sono in programma le gare per le reti del Bosforo e della Tracia

Turchia - la localizzazione delle centrali termoelettriche in cessione (mappa: elaborazione da Wikipedia)

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Soma

Çan

Seytomer

Hamitabad

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Reti: attesi 7 miliardi di dollari dalle cessioni

In fase ormai avanzata è invece la ces-sione delle reti di distribuzione per lequali OIB si è prefissata un obiettivo diintroiti pari a 7 miliardi di dollari. A tutt'og-gi l'operazione più significativa è stata lacessione della rete di Ankara per 1,23miliardi di dollari che è stata acquista daEnerjisa, una joint venture tra l'austria-ca Verbund e la turca Haci Ömer Sa-banci Holding che punta a diventare unimportante player sul mercato con l'ac-quisizione entro il 2015, anche di una ca-pacità di produzione pari a 5mila me-gawatt. La rete di distribuzione nella re-gione di Sakarya, nel nord ovest del Pae-se, è stata invece venduta alla CEZ del-la Repubblica Ceca e a Akenerji Elek-trik Üretim, una società di produzione dienergia, per 600 milioni di dollari.Recentemente è stato avviato il proces-so relativo alle gare d'appalto per la pri-vatizzazione delle reti di distribuzioneelettrica del Bosforo, di Gediz e della Tra-cia che coprono 8 milioni di utenze e unaquota pari al 30% circa del mercato tur-co. Il Ministro delle Finanze turco, Meh-met ÔimÕek, ha dichiarato che prevededi completare la privatizzazione di tuttele reti di distribuzione elettrica entro la fi-ne dell'anno.

Obiettivo: illustrare gli aspetti economi-ci del settore. Ha registrato, peraltro, unaforte disponibilità da parte degli istituti dicredito incontrati a finanziare gli even-tuali acquirenti privati, turchi e stranieri.

La domanda cresce dell'8% ogni anno

In Turchia la domanda di energia elet-trica negli ultimi anni è cresciuta in me-dia dell'8% all'anno ma i consumi pro ca-pite sono tuttora pari alla metà di quellidella Grecia. C'è quindi ampio spazioper un'ulteriore crescita. Entro il 2023 laTurchia prevede che i consumi com-plessivi raggiungeranno i 400miliardi dichilowattora annui.Il piano energetico turco prevede, neiprossimi anni, la costruzione di nuovi im-pianti termoelettrici nucleari ma anche alignite, con l'obiettivo di limitare la quo-ta del nuovo fabbisogno coperta da fon-ti primarie importate e in particolare dalgas naturale che attualmente copre il48% del totale.È comunque prevista anche una parzia-le apertura del mercato del gas natura-le, attualmente dominato dal gruppo sta-tale che gestisce le importazioni dallaRussia e dall'Iran. In particolare, KöktaÕha preannunciato che una quota dellenuove forniture alla Turchia della russaGazprom, pari a 6 miliardi di metri cubiannui, dovrà essere destinata a investi-tori privati. Questo a partire dal 2012.

Il Ministro delle Finanze turco, Mehmet ÔÔimÕÕek- (foto World Economic Forum)

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AGROALIMENTARE

Mozambico approva il progettosaccarifero della Sfir

Il Direttore del Centro per la Promo-zione degli Investimenti (CPI) ha co-municato di aver approvato la compo-nente agricola del progetto della SFIR- secondo gruppo saccarifero italiano -che ha già ottenuto anche le autorizza-zioni richieste da parte del Ministrodell'agricoltura e può dunque entrarenella fase operativa. Si tratta di unaconcessione di 8600 ettari a Chokwe(Provincia di Gaza, nella parte centra-le del Mozambico), un'area che hagrandi potenzialità agricole. L'investi-mento sarà di 60 milioni di dollari indieci anni e, a regime, darà lavoro acirca 800 mozambicani.

Cina: Shanghai festeggia il caffè espresso

A Shanghai si è svolta una mostra de-dicata al caffè espresso italiano, cura-ta dall'associazione culturale Colos-seum di Roma e in collaborazione conl'ICE, presso il centro commercialeShanghai Times Square. In Cina il con-sumo di caffè è in consistente aumen-to anche se l'abitudine è per ora circo-scritta ai cinesi delle classi medie ur-bane. Le catene di caffetterie più diffu-se sono Starbucks e Costa, ma so-prattutto il caffè si sta imponendo co-me elemento della ristorazione italianae occidentale, e attraverso l'utilizzo dimacchine distributrici e per la prepara-zione della bevanda negli uffici e inluoghi pubblici.

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Shanghai - La mostra dedicata al caffè - In primo piano una macchina “Arduino” (foto Istituto Italiano di Cultura di Shanghai)

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AUTO E MEZZI DI TRASPORTO

Brasile: New Holland produrrà 8mila macchine/anno a Sorocaba

New Holland ha inaugurato a Soroca-ba (località situata a circa 80 km daSan Paolo) un nuovo stabilimento perla produzione di trattori, scavatrici emietitrebbia. La nuova unità sorge sul-l'area di un complesso industrialepreesistente che era ormai chiuso daqualche anno. L'investimento è nell'or-dine di 1 miliardo di reais (circa 400milioni di euro). La capacità produttivaannuale sarà di circa 8 mila unità, sud-divise tra macchine agricole (due terzi)e per la costruzione civile (la quota re-stante). La creazione prevista di nuoviposti di lavoro, ammonta a circa 6milaunità. L'inaugurazione è avvenuta allapresenza del Presidente Lula, del Mi-nistro alla Casa Civile Dilma Rousseffe del Governatore dello Stato di SanPaolo Josè Serra nonché dell'Ammini-stratore Delegato della FIAT SergioMarchionne.

Ungheria: Ansaldo Breda vinceuna gara per tram a Miskolc

L'Amministrazione Municipale di Mi-skolc ha comunicato di aver assegna-to ad Ansaldo Breda l'appalto per lafornitura di 31 veicoli tramviari (model-lo Sirio) nell'ambito del progetto di rea-lizzazione della nuova linea di traspor-to metropolitano di superficie.L'appalto fa parte dei progetti di mobi-lità cittadina approvati e finanziati con iFondi erogati dall'Unione Europea perle tre più importanti realtà urbane al difuori dell'area metropolitana di Buda-pest. Oltre a Miskolc sono interessatele città di Debrecen e Szeged, anchese per importi relativamente inferiori. Ilvalore complessivo si aggira attorno ai70 milioni di euro. Ansaldo è riuscitaa prevalere su aziende fortemente in-sediate nella regione con particolare ri-guardo a Skoda e Siemens.

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Miskolc (Ungheria) - Due tram sulla Széchenyi (foto: Birincsik József/Wikipedia)

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Vietnam: per Piaggio: vendite e produzione superano il previsto

Preme sull'acceleratore il gruppoPiaggio in Vietnam. Dopo l'avvio, av-venuto nel maggio scorso, della produ-zione del modello LX 125 Piaggio, haora lanciato nel Paese anche il model-lo Vespa "S" . Entro il 2010 sarà avvia-ta anche la produzione di un modelloda 150cc. In meno di un anno, il grup-po di Pontedera è arrivato ad acquisireuna quota di mercato pari al 14% delmercato vietnamita, nonostante i rifles-si della crisi finanziaria mondiale e l'in-gresso di nuovi competitor tra cui laHonda. Dal giugno 2009 al gennaio2010, le vendite Piaggio in Vietnamammontano a 28mila esemplari, undato che supera ampiamente le previ-sioni del business plan iniziale. Piag-gio è riuscita anche a delocalizzarecon successo in Vietnam una quota vi-cina al 70 per cento della componenti-stica, fattore, questo, che consenteuna ottimizzazione dei costi e quindi lacapacità di resistere alla pressione deiproduttori 'low cost' locali. Contestual-mente è cresciuta anche la vendita dimodelli importati dall'Italia, con parti-colare riguardo al Liberty con quasi600 esemplari venduti nel solo mese digennaio di quest'anno. Piaggio ha av-viato anche il trasferimento ad Hanoidella sede Centrale per il mercato del-l'Asia Pacifico che era localizzata a

Singapore. Nel corso del 2010 il Grup-po intende avviare la vendita dei mo-delli prodotti nello stabilimento di Ha-noi anche in Thailandia e successiva-mente in Malesia, per poi affrontare ilmercato indonesiano entro fine anno.In una fase successiva, è prevista an-che la vendita di alcuni modelli anchesul mercato statunitense.

ENERGIA

Norvegia: Bergen Sway costruirà turbine eoliche offshore

Bergen Sway AS ha ottenuto da Enovauno stanziamento di circa 137 milioni dicorone per sperimentare un nuovo pro-totipo di turbina eolica offshore che saràinstallata presso il Naturgassparken, aØygarden, vicino Bergen. Avrà una po-tenza di 10 MW e un diametro di 145metri. Enova è un'Agenzia controllatadal Ministero del Petrolio e dell'Energiacon il compito di promuovere attività ditutela dell'ambiente e di promozionedell'innovazione energetica. Una delleprincipali filiere su cui punta il Governonorvegese in questo contesto è lo svi-luppo di turbine eoliche galleggianti.

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Un parco eolico offshore

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Montenegro apre una gara per 4 centrali idroelettriche

Le autorità montenegrine hanno emes-so il bando di preselezione in vista del-la gara per la costruzione di 4 centraliidroelettriche sul fiume Moraca. LaCommissione responsabile della garasi riserva un mese di tempo per valuta-re le offerte pervenute, rendendo noti irisultati l'ultima settimana di maggio.Sui siti http://www.moracahpps.org/.e http://www.gov.me/eng/minekonsono disponibili maggiori informazioni.

MATERIE PRIME

Australia: ABARE dà i numeri per i prossimi anni

L'Australian Bureau of Agriculturaland Resource Economics (ABARE)nel corso di un convegno tenutosi agliinizi di marzo ha fornito le sue previsio-ni sull'aumento della capacità produtti-va e degli introiti del settore minerarioed energetico del Paese. La crescitaprevista è pari al 25%. L'ammontarecomplessivo alla fine del quinquenniosarà di 211 miliardi di dollari australiani,cioè un valore superiore rispetto a quel-

lo registrato nel 2008 che è stato un an-no di picco dei prezzi. Non solo, ma il60% di tale aumento potrebbe esserecompletato già nel corso del prossimoesercizio finanziario (2010-2011).I maggiori aumenti riguarderanno:- gas naturale, con un incremento me-dio annuo previsto del 10,4% nei volumie del 7,2% nel valore di gas naturale li-quefatto esportato;- minerale di ferro, con un incrementomedio annuo del 9,1% nei volumi e del6,1% nel valore esportati; - uranio, con un incremento medio an-nuo del 4,4% nei volumi e del 12% neivalori esportati.Il valore delle esportazioni australiane èprevisto in crescita anche con riferi-

mento alle seguenti materie prime mi-nerarie ed energetiche:- petrolio greggio (con un incrementomedio annuo del 6,4%);- allumina (con un incremento medioannuo del 6,5%); - rame (con un incremento medio annuodel 5,8%); - nickel (con un incremento medio an-nuo del 10,4%);- zinco (con un incremento medio an-nuo del 6%, nonostante la produzionesia prevista in lieve diminuzione);- oro (con un incremento medio annuodel 2%);- carbone metallurgico (con un incre-mento medio annuo dello 0,1%).

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I principali giacimenti dipetrolio e di gas naturalein Australia(Fonte: Abare)

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METALLURGIA

Australia: nuova commessagnl per Nuovo Pignone

GE Nuovo Pignone si è aggiudicata inAustralia un nuovo contratto per unammontare di oltre 700 milioni di dolla-ri australiani per la fornitura di turbinee compressori destinati al GorgonLNG Project, che prevede l'estrazionedel gas dall'omonimo giacimento off-shore e la costruzione di un impianto diliquefazione per la successiva esporta-zione via nave. Con 43 miliardi di dol-lari australiani di investimento stimatoGorgon è il più grande progetto mine-rario mai realizzato in Australia. Il gia-cimento è gestito dalla Chevron in po-sizione di operator.

Il nuovo contratto si somma a quellogià acquisito da GE Nuovo Pignonenell'ottobre 2009 per 400 milioni e aquello acquisito da Saipem in novem-bre per 900 milioni. Il totale complessi-vo dei contratti italiani per il progetto diGorgon ammonta quindi a 2 miliardi didollari australiani, ovvero oltre 1,3 mi-liardi di euro. Il settore del gas natura-le attualmente registra il più elevatotasso di crescita in Australia. Un giaci-mento entrato di recente in funzione e'quello di Blacktip, operato al 100% dal-l'ENI, che fornirà 0,65 miliardi di metricubi di gas l'anno al Governo delNorthern Territory. Altri giacimenti re-centemente avviati sono Henry (0,3miliardi di metri cubi annui) e Longtom(0,4 miliardi di metri cubi annui).

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Gordon Lng Project - La piattaforma per l'estrazione del gas

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AUSTRALIA

Non servono più stimoli monetari

L'economia australiana non necessitapiù di alcuno stimolo monetario, grazieanche all'allineamento del Paese ai rit-mi di crescita del Sud est asiatico, piut-tosto che a quelli delle economie occi-dentali. Questo il motivo che ha spintoagli inizi di marzo la Reserve Bank ofAustralia (RBA) a rialzare di un ulterio-re quarto di punto il tasso ufficiale disconto, portandolo al 4%. Il differen-ziale rispetto ai tassi di BCE (1%) eFederal Reserve (0,75%) sale rispetti-vamente a 3% e 3,25%. Nell'ottobredel 2009 la RBA e' stata la prima Ban-ca Centrale del G20 a procedere alrialzo dei tassi d'interesse. Ulterioricorrezioni al rialzo del tasso di scontosono previste nei prossimi mesi. Nono-stante la crisi internazionale, l'econo-mia australiana e' cresciuta dello 0,9%nell'ultimo trimestre del 2009 edell'1,3% su base annuale. Le previ-sioni più recenti stimano una crescitafra il 3,25% ed il 3,5% a fine 2010. Iltasso di disoccupazione è in discesa esi è attestato in gennaio al 5,3%. Lemigliorate condizioni economiche con-sentono inoltre di prevedere un più ra-pido rientro del deficit fiscale. Il debitopubblico dovrebbe raggiungere il suopicco nell'anno fiscale 2013-14, nonsuperando tuttavia la soglia del 10%del PIL. Le positive prospettive dell'e-conomia australiana si legano anchealla ripresa della domanda internazio-nale di materie prime.

ETIOPIA

Le imprese italianein mostra ad Addis Abeba

La Pert Engineering ha potuto finaliz-zare un contratto per l'ammoderna-mento di un laminatoio in Etiopia per ilquale era in trattative da tempo. L’a-zienda ha in corso altre negoziazioniper forniture nel settore dei filtri e delladepurazione acque. L'annuncio è statodato in concomitanza con la AddisAbaba Chamber International TradeFair. Numerose richieste di fornituresono pervenute anche ad altre aziendeitaliane presenti tra cui la Proras cheopera nell'impiantistica per la produzio-ne di estratti e concentrati e Villalta,che già opera sul mercato etiope nelsettore dei prodotti per l'edilizia.Alla fiera hanno partecipato circa 225provenienti da oltre 23 Paesi. Tra le pre-senze più rilevanti: quella della Germa-nia, dell'Egitto ( 37 aziende), EmiratiArabi Uniti (27 aziende) e Iran (13aziende). Erano presenti, individual-mente, diverse aziende cinesi ed india-ne. Lo stand italiano organizzato consupporto dell'ICE, dell'Ambasciata d'I-talia e dell'Associazione italiana degliimprenditori italiani in Etiopia (IBCA)comprendeva 24 aziende di cui 15 riuni-te in un consorzio. I settori merceologicirappresentati: attrezzature per l'edilizia,macchinari per lavorazione marmi e gra-niti, ingegneria dei trasporti, idraulica eurbanistica, impiantistica industriale,software, componenti per scambiatori,convettori d'acqua, progettazione indu-striale, sistemi avanzati di comunicazio-ne e navigazione satellitare, progetti peri settori agricoli e agro-industriali ed in-dustriali, attività vivaistica.

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