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SOMMARIO

Rinascimento Eclettico pag 3

Facebook censura l‘arte pag 4

Stage in Lituania per studenti dell‘IPCS pag 5

Spettacolo in onore di Luigi Pirandello pag 6

Hackathon: maratona dell’adolescenza pag 7

Al Casimiri batte un cuore grande pag 8

Incontro col giornalista Giovanni Bianconi pag 9

Intervista al Dirigente Scolastico pag 10-11

Il mondo dietro lo schermo pag 12

Il Casimiri in visita al Molino Silla pag 13

Gli studenti del Casimiri dicono NO all‘abbandono pag 14

Il nuovo disco di Lorenzo Jovanotti pag 15

Hanno collaborato: Francesca Bartolomei II C Matilde Pierangeli II C Martina Paciotti II C Valentina Titone I B Anna Catalano IV B Stefano Sabbatici III C Melania El Khayat IV C Aurora Guidubaldi V C Asia Cencetti V C Sara Antoniacci V C Pietro Saveri I B Fiorucci Alessia IV A Belardi Sofia IV A Classi IVA IVB VL Volontari Casimiri

Supervisione: Prof.sse Maria Cristina Anderlini Nadia Tittarelli Alfredo Minelli

Impaginazione e

Grafica in copertina: Antonio Gabriele IIIB Riccardo Baldinelli IIIB

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IL DIRIGENTE SCOLASTICO ING. GIUSEPPE MATERIA

AUGURA A TUTTI

UN BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

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Il Rinascimento Eclettico

Si è conclusa nel mese di novembre la stagione artistica 2016/17 del progetto “Il Rinascimento Eclettico di Gualdo

Tadino”, dalla durata triennale, che si proponeva di esaminare gli aspetti del periodo storico rinascimentale che

hanno influito sulla realtà gualdese. Il progetto è riuscito egregiamente a dare lustro alla città, non solo per l’ampia

trattazione degli argomenti su svariati campi del sapere (musicale, teatrale, storico, cinematografico e filosofico)

ma anche per la rimarchevole sinergia attuata dalle associazioni gualdesi per il rag-

giungimento di un obiettivo comune (l’associazione Educare alla Vita Buona, l'Istitu-

to Raffaele Casimiri , l’Associazione Culturale Arte&Dintorni, l’Accademia dei Romiti,

l’UniGualdo con patrocinio del Comune di Gualdo Tadino). I cittadini gualdesi, dun-

que, hanno potute assistere a concerti musicali (come quello di “Amor sacro, amor

profano” eseguito dall’ensemble “Armoniosoincanto”) e a pièces teatrali che hanno

potuto vantare noti autori del teatro classico come Molière, Machiavelli, William

Shakespeare e Thomas More. Ma allo stesso modo è stata degna di rilievo la parte

relativa ai “ I Simposi”, quattro conferenze tenutesi nelle date 12 19, 26 ottobre e 9

novembre, presso la Rocca Flea, alle ore 17. A questi convegni hanno preso parte

illustri relatori, che hanno sviluppato i temi “Utopia, storie ed attualità”, “Gualdo

Tadino, nuova città federiciana dal Medioevo al Rinascimento”, “Dalla commedia

dell’arte ai sei personaggi di Pirandello”, “La scatola armonica - Il teatro e la musi-

ca”. Tutti gli incontri hanno avuto una grande affluenza e, in una Sala della Città gre-

mita di un pubblico qualificato e interessato, le relazioni dei professori hanno dato adito a una serie di riflessioni e

considerazioni che hanno indubbiamente suscitato l’interesse degli astanti. Il primo appuntamento culturale, ri-

guardante l’utopia sotto un profilo filosofico, è stato introdotto dall’Assessore alla Cultura Fabio Pasquarelli e dal

prof. Antonio Pieretti, mentre il tema è stato sviluppato dai professori Gianni Paoletti e Roberto Gatti. Nuovamente

una grande affluenza al secondo appuntamento con l'architetto Nello Teodori, il quale ha preso in esame le vicende

che hanno caratterizzato l’urbanistica e la storia della città di Gualdo con l’avvento di Federico II di Svevia, intorno

al 1240, fino al Rinascimento. Il terzo convegno, invece, ha avuto come protagonista il professore Alessandro Tin-

terri, originario di Genova ma attualmente docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università di Perugia.

Il relatore, introdotto dalla prof.ssa Oriana Scapeccia, ha trattato degli aspetti del teatro rinascimentale della Com-

media dell’Arte fino a giungere ai Sei personaggi di Pirandello. Il quarto ed ultimo appuntamento dei Simposi, infi-

ne, è stato tenuto dall’illustre professore Marco Jacoviello. A introdurlo, è stato Luigi Stefano Cannelli, artista del

neomanierismo e docente di storia dell’arte al Casimiri, che, appunto, condivide uno stretto rapporto di amicizia

con il prof. Jacoviello. Il tema su cui si è incentrata la serata, quindi, è stato il binomio teatro-musica. Con

un’ammaliante dialettica ed una limpida esposizione, il professore ha illustrato l’argomento sotto svariati profili:

filosofico, psicologico, scientifico e letterario, fornendo così al pubblico un vasto materiale su cui riflettere. Il suc-

cesso di questi quattro convegni, dunque, ha confermato di nuovo l’interesse di Gualdo Tadino per la cultura e il

ruolo significativo che la città ha nel diffonderla.

Melania El Khayat IV C

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Dopo la censura della mostra seduzione e potere …Sgarbi risponde

con la sua nudità…

Alcune classi del “Casimiri” sono state accompagnate dal docente di arte a visitare la mostra Seduzione e Potere presso la Chiesa di San Francesco a Gualdo Tadino. La mostra presenta la seduzione attraverso una serie di immagini femminili che nella letteratura, negli episodi biblici, nella mitologia, nella storia e nella

quotidianità, hanno saputo imporsi con il potere del loro fascino e grazie a una delicata bellezza. Secondo il nostro parere, la don-na ha sempre cercato di rivendicare la propria autonomia e ugua-glianza in contrasto con il potere del maschio, affermandosi so-prattutto nell'ambito domestico come figura di riferimento. Nella mostra però si possono osservare figure femminili che sfoderano la loro seduzione come un’arma segreta che conduce ogni donna a conquistare lo spazio interiore del sedotto. Tra le figure femmi-nili su tela compaiono alcuni dipinti raffiguranti Cleopatra, Rebec-ca al pozzo, la Maddalena rapita in estasi, l’esaltazione di Giudit-

ta, Rinaldo tra le braccia della bella Armida e altri quadri che hanno suscitato grande interesse. Nel mon-do dei social network, che utilizzano sofisticati sistemi di controllo per evitare che la pornografia dilaghi, succede che spesso nella tela della censura rimangano imprigionati soggetti che con la stessa pornografia nulla hanno a che fare. E’ il caso di opere d’arte che raffigurano nudi o soltanto scollature audaci. Ed ecco che la nuova mostra curata da Vittorio Sgarbi, “Seduzione e potere“, si aggiudica il bollino rosso di Facebook , che indica come non ap-propriate ad un pubblico non adulto le meravi-gliose opere d’arte che raccontano la bellezza femminile tra fine Cinquecento e Settecento. Nulla pertanto di poco lecito o da occultare alla visione dei più piccoli, poiché si tratta di opere d’arte che ci permettono di ammirare l’epoca Barocca e Rococò in tutto il suo splendore. La reazione del critico alla censura ha suscitato stupore poiché Vittorio Sgarbi ha postato una sua foto in cui mostra la sua nudità coprendo soltanto le sue parti intime con il libro di Ennio Flaiano “Il diario degli errori”. E’ stato ingiusto da parte di Facebook censurare un’opera del ‘600 solo per-ché esprimeva la bellezza della nudità femminile e il social non trova un modo per eliminare molte foto inappropriate nelle pagine dei vari profili. È stata vietata l’arte, ma non l’attuale volgarità. Il gesto di Sgar-bi, seppur eccessivo, è comunque giustificato.

Francesca Bartolomei, Matilde Pierangeli, Martina Paciotti II C

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Vilnius, Lituania. Questa la città che, dal 22 settembre al 16 ottobre scorso, ha ospitato quattro studentes-

se dell’Istituto d’istruzione superiore “Casimiri” di Gualdo Tadino - Polo tecnico professionale per il com-

mercio, nell’ambito del Progetto Umbrianet legato al Programma Erasmus Plus - Ambito di istruzione e

formazione professionale (VET) e del Progetto di mobilità individuale ai fini dell’apprendimento (KA102).

Grazie a tali progettualità, l’Istituto professionale per i servizi commerciali è entrato a far parte di una rete

di istituti tecnici e professionali il cui obiettivo è quello di promuovere, nell’ambito del percorso formativo

degli studenti, l’opportunità di effettuare stage all’estero, al fine di favorire relazioni internazionali e di

potenziare le competenze linguistiche dei partecipanti. Le studentesse Melissa Chiocci, Maira Fiorucci ed

Erika Carafa (4BP) e Mejereme Berisha (4AP) sono state individuate dopo un’apposita procedura di sele-

zione: Melissa ed Erika hanno effettuato lo

stage presso la scuola di robotica “Robotic

School”, Maira presso lo studio di com-

mercialisti “Easy Open Group”, Berisha ha

invece lavorato presso l’azienda italiana di

pellicceria GM Kailiai. “E’ stata

un’esperienza unica, che rifaremmo più e

più volte, tanto è stata interessante dal

punto di vista lavorativo, formativo ed u-

mano”, hanno dichiarato le studentesse,

sottolineando come questo stage

all’estero sia stato decisivo non solo ai fini

di un consolidamento delle proprie com-

petenze linguistiche, ma anche per l’acquisizione di strategie di lavoro cooperativo che saranno sicura-

mente determinanti per il loro futuro professionale. Le ragazze inoltre, ritengono questa esperienza mol-

to significativa, perché ha consentito il confronto con persone di diversi Paesi, determinando un amplia-

mento ed un arricchimento dei loro orizzonti culturali. Un ringraziamento va al precedente Dirigente sco-

lastico del “Casimiri”, Francesca Cencetti, e all’attuale Dirigente Giuseppe Materia, che ha continuato a

sostenere positivamente il Progetto. Un doveroso grazie anche alle docenti referenti, prof.sse Adonella

Biagioli e Brunella Sorbelli che hanno reso possibile la realizzazione dello stage, e alla prof.ssa Gabriella

Bellagamba, docente di inglese, che ha aiutato i ragazzi a redigere il Curriculum vitae e la lettera motiva-

zionale. Le studentesse che hanno partecipato allo stage invitano tutti i loro colleghi che ne abbiano la

possibilità a seguire il loro esempio: esperienze di questo genere, infatti, sono decisamente stimolanti e

formative sotto il profilo culturale, professionale ed umano.

Alunni Classi IVA e IVB IPSC

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La sera del 1° dicembre 2017, al Teatro Comunale “Luca Ronconi” di Gubbio, l’Associazione Culturale

“Arte & Dintorni” ha deciso di omaggiare il 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello, nato a Gir-

genti (Agrigento) nel 1867, mettendo in scena due spettacoli scritti

dal grande artista: il primo, L’uomo dal fiore in bocca, seguito da uno

dei forse meno conosciuti Sogno, ma forse no, entrambi a cura del

regista Marco Panfili, direttore artistico dell’Associazione, al quale

abbiamo rivolto un paio di domande.

Intervistatrice: “Cosa l’ha spinta a voler mettere in scena proprio

questi due spettacoli?”

Marco Panfili: “In un certo senso, il legame che ho con l’atto de

L’uomo dal fiore in bocca. È un pezzo che ho già interpretato, e che ha

assunto un valore quasi affettivo, rendendolo diverso rispetto ad altri.

La scelta di accomunare questi due pezzi teatrali è dovuta al fatto che

era il 150° anniversario della nascita di Pirandello, perciò ho desidera-

to prima di tutto poter interpretare un ruolo che avesse un significato

per me; come secondo atto ho scelto Sogno, ma forse no per fare in modo di renderlo anche più conosciu-

to tra le opere di Pirandello.”

Intervistatrice: “Cosa l’ha spinta a voler intraprendere la

carriera teatrale?”

Marco Panfili: “Penso che la passione per il teatro sia una

cosa che già risiedeva dentro di me e di cui inconsciamente

abbracciavo l’esistenza. È scaturita il giorno in cui la compa-

gnia teatrale di cui faceva perte mia sorella – perché mia

madre e lei facevano parte del mondo del teatro ancora prima di me – mi chiese di sostituirla a causa di

una sua assenza. Ho iniziato tardi a intraprendere questa strada, poiché allora avevo ventisette anni, ma

non me ne sono pentito e di certo non inizierò ora, perché anche se è un mestiere difficile, ci sono momenti

che ti fanno sentire fiero e vivo dentro, senza nessun rimpianto.” I personaggi pirandelliani, splendida-

mente interpretati da Marco Bisciaio e Priscilla Benedetti e Giacomo Rossi, mostrano quanto possa essere

difficile comunicare per la paura di una verità nascosta e inaccettabile, celata dal sospetto e permettono allo

spettatore di riflettere su alcune tematiche esistenziali ancora oggi molto attuali.

Titone Valentina I B

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Nelle giornate 15/16/17-11- 2017 hanno partecipato ad un’iniziativa proposta dal Ministero

dell’Istruzione a Roma “Adolescen-ack”, otto studenti provenienti dal Liceo Scientifico e scienze applicate

Raffaele Casimiri di Gualdo Tadino: Belardi Sofia, Cimarelli Lorenzo, Fiorucci Alessia, Mastrini Anastasia,

Moriconi Sergio, Passeri Graziosi Valeriano, Saveri Leonardo e Spigarelli Alice. Gli alunni, accompagnati dal

docente Di Cola Alessandro, sono partiti il pomeriggio del 15 dalla stazione di Gualdo Tadino per poi arri-

vare alla stazione di Roma Termini e successivamente a San Pietro, presso il quale si trovava l’hotel. Pas-

sata la prima serata passeggiando per Piazza San Pietro e Via della Conciliazione, la giornata seguente ha

avuto inizio il cosiddetto “hackathon”: con questo termine, nato dall’unione dei termini inglesi “hacker” e

“marathon”, si designa una maratona digitale il cui scopo è elaborare idee innovative sulla base di due

challenge proposte. Circa 70 studenti provenienti da otto scuole diverse di tutta Italia (Abruzzo, Calabria,

Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana, Umbria e Puglia) si sono quindi riuniti nella Sala delle Riunio-

ni del Ministero dell’Istruzione per incontrare Lorenzo Micheli, ideatore dell’hackathon in Italia, e i tutor

dei ragazzi, che gli hanno esposto le sfide sulle quali avrebbero dovuto lavorare, dopo essere stati divisi in

dieci gruppi. I gruppi dispari dovevano sviluppare un

progetto sull’etica della tecnologia per un utilizzo più

consapevole e appropriato del web, i gruppi pari in-

vece sul rapporto scuola-famiglia per migliorare la

comunicazione e la collaborazione tra genitori, alunni

e docenti. I partecipanti hanno lavorato al loro rispet-

tivo progetto per ben 24 ore consecutive sulla base

del design thinking, riunendosi successivamente an-

che in hotel, per presentare poi gli elaborati finali da-

vanti ad una giuria presso la Sala Congressi in Piazza Pilotta. Mentre i ragazzi si apprestavano ad effettua-

re le ultime modifiche, la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli ha fatto visita ai diversi gruppi a lavoro. I

due gruppi vincenti (uno per ogni challenge) sono stati annunciati durante una conferenza

sull’adolescenza presieduta dalla Ministra: per la prima sfida si è distinto il gruppo (di cui facevano parte

gli studenti del Casimiri Belardi Sofia e Moriconi Sergio) che ha presentato la piattaforma “WRW: World

Right Web”, una start-up finalizzata ad istruire le nuove generazioni sull’utilizzo della tecnologia attraver-

so la peer education. La seconda sfida vanta come vincitore della nostra scuola Passeri Graziosi Valeriano

con il progetto “Subjec-teen”, che permetteva di dare voce agli studenti sulle problematiche della scuola.

I vincitori rappresenteranno l’Italia a Bruxelles nel 2018 a Palazzo Europa; ma il Casimiri è andato oltre:

Moriconi Sergio, per le sue spiccate qualità di leadership, rappresenterà il nostro Paese (e il nostro istitu-

to) a Dubai, per partecipare alla conferenza mondiale sull’infanzia e l’adolescenza.

Fiorucci Alessia, Belardi Sofia IVA

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Quando ci è stato proposto di partecipare alle iniziative Telethon a scuola durante i colloqui e al Centro

Commerciale "Porta Nova" il 16 e il 17 dicembre, non pensavamo

proprio di vivere un'esperienza così intensa ed emozionante.

Essere protagonisti, nel nostro piccolo, di un evento di portata na-

zionale, vedere la sensibilità e disponibilità della gente, sentire dal

vivo l'incoraggiamento del nostro Dirigente, ci ha spinti a ricercare

e approfondire le varie attività che Telethon finanzia grazie ai

fondi raccolti in quasi trent'anni di attività. Abbiamo così scoperto

che secondo le parole della fondatrice Susanna Agnelli Telethon "

esisterà fino a quando non verrà scritta la parola cura accanto al

nome di ogni malattia genetica " . Dal 1990 ad oggi, grazie alle maratone televisive e alla vendita di gadg-

ets nelle piazze, sono state identificate 475 malattie genetiche rare nei numerosi laboratori di ricerca sos-

tenuti o istituiti da telethon, malattie così rare da essere spesso dimenticate dai grandi investimenti pub-

blici o privati in ricerca. Tante famiglie non sono più sole davanti agli ostacoli, molti disabili possono viv-

ere meglio la quotidianità e sempre più bambini hanno un futuro grazie a terapie innovative messe a

punto dai ricercatori Telethon. Tutti i cuori distribuiti battono all'unisono con i nostri e con quelli delle

persone che potranno continuare a sperare in una vita migliore. Grazie Telethon!

É il Progetto Javari quello che hanno scelto alcuni ragazzi dell'Istituto d'Istruzione Superiore Casimiri" co-

me attivitá pomeridiana di volontariato presso il "Germoglio" di Gualdo Tadino. All'incontro settimanale

partecipano per l'Istituto Professionale Per i Servizi Com-

merciali e Turistici, Chiara Bozzi, Melissa Chiocci, Jessica

Gaudenzi, Jada Pascolini, Erika Carafa, Erika Conti, Camil-

la Dattoli e Maria Fiorucci della classe 4Bp , Lorenzo Boc-

ci del 4Ap e Giovanni Petraccone del 5Ap. "Lavorare con

i ragazzi del Germoglio é bello, ci si rende conto di quan-

to si é fortunati nel poter aiutare il prossimo - dicono gli

studenti che partecipano al progetto- "E' una grande gio-

ia vedere i sorrisi sui loro volti quando arriviamo" , conti-

nuano i ragazzi del Javari. Non esiste limite alla fantasia

quando si partecipa al Javari: biliardino, tombola, attività di gruppo, karaoke, lavori creativi, e tanto altro

ancora organizzano per i ragazzi del Germoglio gli studenti dell'istituto Casimiri. Progetto Javari, quando la

disabilità diventa abilità alle emozioni.

I volontari del Casimiri

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Il 27 novembre le classi quinte dell’Istituto “Casimiri” hanno incontrato il giornalista Giovanni Bianconi,

firma prestigiosa del “Corriere della Sera” e profondo conoscitore ed analista delle vicende criminali italia-

ne. In questa occasione è venuto a presentare i suoi libri: “L’assedio. Troppi nemici per Giovanni Falcone.”

ed “Eseguendo la sentenza. Roma 1978. Dietro le quinte del sequestro Mo-

ro.” Inizialmente lo scrittore ha presentato i parallelismi tra gli omicidi di Mo-

ro e Falcone: entrambi, prima del loro assassinio, vennero esclusi dal mondo

politico e sia l’uno che l’altro erano i favoriti alle elezioni come Presidenti del-

la Repubblica. Nel libro “Eseguendo la sentenza” vengono descritte le dinami-

che della prigionia e del conseguente assassinio, per mano dell’associazione

criminale “Brigate Rosse” di Aldo Moro, del quale nel 2018 ricorrono i 40 an-

ni. Durante l’incontro, Bianconi ha preferito focalizzarsi sulla vicende che hanno caratterizzato l’omicidio

di Falcone avvenuto nel 1992 con la strage di Capaci ad opera della mafia. Egli, prima della sua morte,

venne accusato di essere “un giudice protagonista”, alleato

con il potere e fu infatti sollevato dall’incarico di magistrato.

Dopo alcuni riferimenti alla recente morte del capo-mafia

Toto’ Riina, gli studenti hanno mostrato particolare interes-

se ponendo allo scrittore diverse domande come il rapporto

fra lo Stato italiano e la mafia e le eventuali problematiche

burocratiche sorte durante le indagini per la stesura dei suoi

libri. Il dibattito è servito agli studenti ad avere maggiore consapevolezza su questi due omicidi politici che

hanno segnato la storia italiana.

Aurora Guidubaldi, Asia Cencetti, Sara Antoniacci VC

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Dall’inizio di quest’anno scolastico, la dirigenza del Casimiri è passato dalle mani della prof.ssa Francesca Cencetti a quelle dell’ing. prof. Giuseppe Materia.

Originario di Magione, il prof. Materia deve dividersi tra l’Istituto di Istruzione Superiore “Cavour-Marconi-Pascal” di Perugia e il nostro Istituto, che gli è stato assegnato come reggenza.

Il Dirigente ha preso subito iniziative per contrastare alcuni problemi della scuola, come il fumo.

Il suo piano per il nostro istituto, invece, consiste soprattutto nel potenziare il polo tecnico professionale, che da tempo soffre di una crisi che porta tante ragazze e ragazzi a studiare altrove.

Infatti, sono state infatti approvate all’unanimità dal Collegio dei docenti, dal Consiglio d'Istituto e dal Consiglio Co-munale di Gualdo le richieste di attivazione di un nuovo indirizzo tecnico grafico-pubblicitario e dell’indirizzo pro-

fessionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Il potenziamento dell’indirizzo tecnico-professionale favorisce anche la crescita qualitativa del Liceo che, ad ogni modo, è comunque di ottima qualità. Infatti, i recenti risultati delle prove INVALSI 2017 hanno registrato al nostro Istituto esiti positivi superiori alla media nazionale; inoltre gli ultimi dati della Fondazione Agnelli di Torino, che analizza la qualità degli istituti superiori mettendo in relazione le valutazioni degli studenti con gli esiti universitari e lavorativi, evidenziano che l’efficacia formativa del Liceo scientifico è superiore a quella di indirizzi di studio affini presenti nel comprensorio.

Ecco, quindi, alcune domande che abbiamo rivolto al preside Giuseppe Materia.

Innanzitutto, come ha trovato l’Istituto Casimiri?

Una bella scuola con personale positivo e molto collaborativo. Gli studenti mi sono sembrati seri e motivati.

L'organizzazione mi è sembrata efficace ed efficiente.

Di che cosa ha bisogno il liceo, secondo lei? Che cosa farebbe per aumentare le iscrizioni e renderlo più

“appetibile” per gli alunni delle terze medie?

Il liceo, nelle sue articolazioni scientifico, scienze applicate e linguistico, va potenziato e consolidato anche se il livel-lo raggiunto mi pare ampliamente positivo.

Come ho cercato di chiarire nella domanda precedente, la parte critica credo sia rappresentata dal polo tecnico professionale che è in sofferenza causa la presenza di indirizzi poco appetibili dall'utenza e la forte migrazione di studenti verso la vicina Gubbio.

Credo che bisogna partire da un potenziamento dell'offerta formativa sul lato tecnico professionale in modo da raf-forzarlo.

Che idea si è fatto di Gualdo Tadino, nel tempo che è stato qui in città?

Una bella cittadina medioevale, ben curata con una popolazione molto accogliente e generosa.

Sono stato accolto in maniera eccezionale sia a scuola da parte dei collaboratori e di tutto il personale docente e non, sia dalle autorità civili che hanno palesato estrema fiducia nella mia persona; fiducia che spero di ripagare an-che se il compito non è semplice complice la crisi economica che ha in qualche modo impoverito il tessuto socio-economico del paese.

Ha avuto occasione di assistere ai Giochi de le Porte, nel mese di settembre?

Sì, ho partecipato per la prima volta, grazie all'invito del sindaco, ai giochi delle porte che non conoscevo come non conoscevo la vostra bellissima cittadina e sono stato a Gualdo l'intera giornata di domenica 24 settembre assisten-do alla cerimonia al teatro Talia, al pranzo alla taverna e a tutte e quattro le competizioni e sono rimasto meravi-gliato dalla gentilezza e dalla professionalità dei cittadini gualdesi.Una esperienza veramente unica che ha coinvolto tutti gli abitanti e gli ospiti di Gualdo.I giovani di oggi sono come i giovani di una volta. Forse più insicuri e con meno prospettive nel futuro di quante ne avevamo noi, ma io comunque resto fiducioso nella vostra generazione.

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Che ricordo ha del suo preside quando frequentava la scuola superiore? Come crede che è cambiata la figura del

dirigente negli ultimi trent’anni?

Il mio preside al Liceo Scientifico G. Alessi di Perugia (unico liceo della città) era dapprima il prof. Molini e poi il prof. Montagnini per gli ultimi tre anni.

Erano persone buone e comprensive che non avevano tutte quelle responsabilità che sono state assegnate negli ultimi dieci anni ai dirigenti scolastici quali sicurezza, relazioni sindacali, gestione economica, rappresentanza legale dell'Istitu-to, rapporti con enti esterni e enti locali, ecc.

Tutto questo in parte ci fa allontanare dalla parte più importante del nostro lavoro quale il rapporto con docenti, studenti e fami-glie e l'organizzazione stessa delle attività scolastiche.

Non a caso è cambiato anche il nome da preside a dirigente sco-lastico, ma io preferisco sicuramente essere il Preside e non il Dirigente.

Che cosa ne pensa dei giovani di oggi? E’ vero che sono più scansafatiche rispetto al passato?

I giovani di oggi sono come i giovani di una volta. Forse più insicuri e con meno prospettive nel futuro di quante ne avevamo noi, ma io comunque resto fiducioso nella vostra generazione.

Che giovane era a scuola? E qual era la sua materia preferita?

Ero un capellone con barba, sempre con la chitarra appresso, l'eskimo e l'impegno politico sempre in primo piano nei meravigliosi anni 70.

A scuola era un vero e proprio "genio" in matematica, ma me la cavavo bene in tutte le altre.

Quali sono i suoi hobby e cosa fa nel tempo libero?

Diciamo prioritariamente mountain bike in solitaria o con amici per i territori della nostra bella Umbria. Poi canoa al mare e al lago Trasimeno e tanti tanti viaggi quando posso.

Mi piace poi suonare la chitarra elettrica (genere rock e blues) che ho suonato soprattutto tanti anni fa con buon successo in varie band , poi la fotografia, la lettura, ecc.

Il problema è il tempo che manca per fare tutte queste cose....

Inoltre, lei ha anche la passione per la politica. Cosa ci può dire riguardo a ciò?

Relativamente alla passione per la politica,oramai è in parte passata rispetto a tre anni fa quando effettivamente ero candidato alle primarie per sindaco di Magione e non ho nessuna intenzione di candidarmi alle prossime elezio-ni nel mio paese di residenza.

Auguriamo, dunque, all’Ing. Prof. Giuseppe Materia un buon operato a Gualdo Tadino e un ambiente di lavoro ac-cogliente all’interno della nostra scuola.

Melania El Khayat IV C

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“Il mondo dietro lo schermo: ciò che siamo, ciò che non vediamo”, questo il tema del Cineforum organiz-

zato dall’Associazione “Educare alla vita buona” in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione superiore “R.

Casimiri” e patrocinato dal Comune di

Gualdo Tadino, che si è svolto nei mesi di

ottobre e novembre presso il Cinema tea-

tro Don Bosco. Quattro appuntamenti, tut-

ti di venerdì, nei quali sono stati scelti alcu-

ni dei migliori film della presente stagione

cinematografica: “Civiltà perduta”, “Gatta

Cenerentola”, “Il colore nascosto delle co-

se” e infine “L’incredibile vita di Norman”. I

film proposti si basano su due concetti fon-

damentali, quelli di visione e sguardo - dun-

que svelamento e nascondimento - e ruota-

no intorno alla capacità di rivelare ciò che si nasconde dietro l’apparenza e anche di nascondere cose che,

a prima vista, sembrano evidenti. Si tratta di lungometraggi considerati capolavori cinematografici molto

interessanti ed utili per conoscere la cinematografia e analizzare la letteratura in chiave moderna. Nel film

“Civiltà perduta” di James Gray, per esempio, la protagonista è una misteriosa città nascosta in una gran-

de giungla dell’Amazzonia popolata da un’antica civiltà. Si parla di problematiche sociali, di storia e di chi

ha un sogno da realizzare. Nella “Gatta Cenerentola” di Alessandro Rak, invece, opera di animazione mo-

derna che reinventa il genere di fiaba noir e rivelazione all’ultima Mostra del cinema di Venezia, viene ri-

costruita l’omonima e celebre fiaba popolare scritta nel ‘600 da Giambattista Basile che fa comprendere

la sofferenza del male e il trionfo del bene. Di fondamentale importanza è stato il film “Il colore nascosto

delle cose” di Silvio Soldini, che parla proprio di ciò che siamo e di ciò che non riusciamo a vedere ed ha

come protagonisti Teo e Emma, prima amici e poi innamorati ma senza lieto fine perché malati l’una di

cecità vera e l’altro di superficialità. Sempre di amicizia e di inaspettato narra “L’incredibile vita di Nor-

man” di Joseph Cedar, storia ispirata al mito dell’ebreo cortigiano pronto ad aiutare tutti. La risposta del

pubblico al Cineforum è stata molto buona; i film raccontano, o meglio svelano, ciò che di nascosto sta

dietro le nostre reali esistenze, intreccia storie che, nel loro dispiegarsi, rivelano ciò che siamo veramente.

Stefano Sabbatini III C

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I ragazzi dell’Istituto Casimiri frequentanti le classi terze, quarte e quinte degli indirizzi professionale, lin-

guistico e tecnico si sono recati presso La Comunità Incontro Onlus di Molino Silla ad Amelia, per avere la

possibilità di conoscere le realtà interne alla struttura nonché le attività e lo scopo della nascita della Co-

munità. Il fondatore di questa organizzazione è Padre Pierino Gelmini, che ne ha gettato le basi nel 1979

acquistando e costruendo la prima sede di quella che poi sarebbe diventata la Comunità. Arrivati ad Ame-

lia, noi ragazzi siamo stati accolti nell’Agorà, il punto centrale e di ritrovo all’interno della struttura; poi

siamo stati accompagnati nella visita della comunità da colo-

ro che vivono all’interno. La prima attività che ci è stata mo-

strata è lo Zoo, interamente curato dagli ospiti della struttu-

ra e con lo scopo di riabilitare il loro senso di responsabilità e

le connessioni affettive. Successivamente abbiamo visitato la

zona del refettorio e quella dei dormitori per poi spostarci

nella sala Congressi dove abbiamo avuto la possibilità di a-

scoltare le testimonianze dirette dei ragazzi in cura. Le loro

parole ci hanno colpito profondamente, le loro storie ci han-

no mostrato una realtà dura, ma purtroppo vera. Ascoltando

i loro racconti abbiamo capito quanto sia facile cadere nel tunnel della droga e delle dipendenze e, soprat-

tutto, che “ l’assunzione della sostanza è solo una virgola nel discorso”, come uno dei ragazzi ha detto. Le

problematiche che portano alla dipendenza sono ben più profonde di quelle che si possono pensare: il

malessere psicologico e il sentirsi inadeguati o annoiati dalla propria vita possono portare alla ricerca di

una via di fuga che per loro è sfociata nella droga. Oltre a questi fattori anche il luogo e l’ambiente dove

sono cresciuti hanno esercitato un’influenza negativa tanto quanto le persone che li circondavano. I ra-

gazzi ci hanno parlato della loro vita prima della droga, del fatto che tutti erano di buona famiglia e non

avevano bisogno di nulla, ma questo non è stato sufficiente a dissuaderli dall’entrare in questo circolo vi-

zioso. Le loro testimonianze sono state un esempio di come si può passare da un semplice spinello a so-

stanze più pesanti e pericolose; ci hanno messo in guardia dal commettere i loro stessi sbagli. Questa e-

sperienza è stata estremamente formativa, in quanto entrare in contatto diretto con una problematica

così presente ci ha aperto gli occhi su quello a cui potremmo andare incontro facendo scelte superficiali e

sbagliate.

Classe V L

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L’abbandono di animali è purtroppo un problema attuale di cui però si parla ben poco, in Italia all’incirca

80000 cani e 50000 gatti vengono abbandonati ogni anno, numeri che attestano quanto questa proble-

matica sia diffusa nel nostro Paese. Abbandonare un animale significa in primis trattarlo come un oggetto

da tenere fino a quando se ne ha la volontà, ed in secondo luogo vuol dire mettere a rischio la sua vita.

Inoltre pochi sanno che l’abbandono è un reato punibile con ingenti multe e addirittura con l’arresto, a

scopo di tutelare gli animali ed evitare che questa pratica passi inosservata. Sempre più numerose sono le

associazioni che si occupano della difesa degli animali e che promuovono campagne informative con lo

scopo di diminuire i casi di abbandono e maltrat-

tamento, come ad esempio Leidaa, la Lega Italiana

Difesa Animali e Ambiente, o l’ENPA, l’ente nazio-

nale protezione animali. Una delle poche risorse

pubbliche che tentano di arginare questo proble-

ma sono i canili che, grazie all’impagabile lavoro

dei volontari, cercano di ospitare quanti più cani

possibili per garantire loro una cuccia, del cibo e

medicinali specifici con la speranza che vengano adottati. Sfortunatamente però con i pochi finanziamenti

investiti dallo stato non è possibile garantire a questi animali delle condizioni dignitose, è per questo che

l’Istituto “Raffaele Casimiri” ha contribuito, acquistando i calendari del canile di Gualdo Tadino, a sostene-

re questa iniziativa, con l’auspicio che si possa verificare una diminuzione del numero di abbandoni e che

giunga un aiuto concreto a partire dalle scuole, al fine di educare gli studenti ad un senso di rispetto e a-

more per questi animali.

Anna Catalano IVB

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Cosa ha portato Rick Rubin(importante musicista e compositore americano) dentro questo album? Jova-

notti racconta il suo “Oh vita” come un fiume in piena, gasato e fiducioso. Ascoltandolo, si capiscono alla

perfezione le parole di Lorenzo: "Oh, vita". La capacità vulcanica di Jovanotti, di mettere una quantità spa-

ventosa di informazioni dentro una canzone, rimane. Ma

la presenza di Rubin ha creato un suono più nitido ed

essenziale, in cui si sente la chitarra acustica. I grandi

produttori sono quelli che non impongono il proprio

marchio di fabbrica, ma quelli che aiutano gli artisti a

tirare fuori il meglio dalle proprie canzoni. E questo ha

fatto Rubin con Jovanotti, anche su pezzi meno acustici

o colorando brani più minimali.Lo scorso aprile il cantau-

tore italiano ha portato al produttore discografico statu-

nitense un demo a Los Angeles, e gli ha chiesto se avrebbe lavorato con lui. Rubin gli ha chiesto che sca-

denza avesse e Jovanotti ha risposto che avrebbero dovuto farlo d’estate. ‘Ma come prima di Natale? Ma

così c’è poco tempo, veramente…’. In America sono abituati a pianificare con grande anticipo. Lorenzo ci

fa ascoltare buona parte dei pezzi e ci spiega la storia dell’album, al centro del quale ci sono l’orgoglio, la

soddisfazione e anche un po’ di incredulità per la collaborazione con Rick Rubin.Il pezzo è una hit nata.

Suona come una filastrocca ipnotica, con basso e batteria in primo piano. Per altri versi è puro “old school

rap”, cantato e prodotto da due ragazzi degli anni ’60 ciascuno nel proprio contesto di riferimento.Si sen-

te, la mano di Rick Rubin, nella pulizia dei suoni: la sezione ritmica in primo piano da un lato e dall'altro la

chitarra acustica. Una canzone che lavora per sottrazione, per essenzialità. Il tema è in puro stile di Loren-

zo, come tutta la canzone: suona riconoscibile, ma diversa, e riesce nell'intento di unire diversi mondi:

l'italianità e il mondo anglosassone. Esattamente come il video, che racconta Roma in bianco e nero come

il quartiere periferico di una metropoli americana. In parallelo è uscito il 1° dicembre (stessa data

dell’arrivo del disco) il film "Oh, vita!" sotto forma di documentario che racconta la lavorazione del suo

album: film interessante per i fan e per tutti gli appassionati di musica, anche grazie alla produzione di un

guru come Rick Rubin. Il 10 novembre è uscito il primo singolo, che si intitola, come l’album, "Oh, vita!".

Ecco come Jovanotti ha conosciuto Rick Rubin: quando lo ha visto in un ristorante a New York si è voluto

subito avvicinare, poi la moglie di Rubin gli ha lasciato il contatto. Rubin, molto gentile ed essenziale, lo ha

studiato e ha detto "ti produco il disco perché tu vai forte".

Pietro Saveri I B

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