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Sommario Prefazione XV Corrado Faissola Presentazione dell'Opera XVII Mario Comana, Marina Brogi Introduzione XXI Mario Comana, Marina Brogi Parte Prima LA BANCA E L'ECONOMIA II collegamento fra banca e industria finanziaria 3 Paolo Biffis 1. Premessa 3 2. La banca originate-to-distribute 5 3. Patrimonio netto contabile, vigilanza e strumenti ibridi 8 3.1 La definizione degli strumenti ibridi di patrimonializzazione 10 3.2. Il rating degli strumenti ibridi 11 4. Liquidità e vigilanza 17 5. Conclusioni 20 Bibliografia 23 La crisi dei mutui subprime negli Usa: alcune considerazioni preliminari 25 Paul de Sury 1. Premessa 25 2. La natura della crisi 26 3. Il mercato dei mutui ipotecari negli Usa 30 3.1 Evoluzione storica 30 3.2 II fenomeno del subprime lending 34 4. Il processo di securitization 37 5. MBS, CDO e la crisi dei mutui subprime 38 6. Conclusioni 42 Bibliografia 43

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Sommario

Prefazione XVCorrado Faissola

Presentazione dell'Opera XVIIMario Comana, Marina Brogi

Introduzione XXIMario Comana, Marina Brogi

Parte PrimaLA BANCA E L'ECONOMIA

II collegamento fra banca e industria finanziaria 3Paolo Biffis1. Premessa 32. La banca originate-to-distribute 53. Patrimonio netto contabile, vigilanza e strumenti ibridi 8

3.1 La definizione degli strumenti ibridi di patrimonializzazione 103.2. Il rating degli strumenti ibridi 11

4. Liquidità e vigilanza 175. Conclusioni 20Bibliografia 23

La crisi dei mutui subprime negli Usa: alcune considerazioni preliminari 25Paul de Sury

1. Premessa 252. La natura della crisi 263. Il mercato dei mutui ipotecari negli Usa 30

3.1 Evoluzione storica 303.2 II fenomeno del subprime lending 34

4. Il processo di securitization 375. MBS, CDO e la crisi dei mutui subprime 386. Conclusioni 42Bibliografia 43

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Sommario

La crisi finanziaria del 2007 e il ritorno ai classici 45Marco Onado

1. Premessa 452. I dati essenziali della crisi 463. La "nuova" banca e i sette peccati capitali 514. La risposta della regolamentazione 60

A che cosa servono le banche? 69Pierangelo Dacrema

1. Le ragioni del quesito 692. Banche e denaro: oggetti che cambiano 703. Le persistenti anomalie dell'industria bancaria 734. Vacuità e rischiosità dell'innovazione finanziaria 755. La forma di utilità delle banche 776. Un'esortazione (e una profezia) 80Bibliografia 81

La specialità delle funzioni bancarie nell'evoluzione della tecnologia 83e nell'integrazione dei mercatiMario Pines

1. L'evoluzione in atto 832. Le nuove dimensioni e le aree operative 863. Implicazioni e tendenze 914. Verso l'integrazione dell'attività bancaria 965. La specialità nel profilo storico 1016. Verso le nuove configurazioni 1067. Il sistema degli equilibri della gestione 113

Gestione del passivo e liquidità bancaria: fra memoria e apprendimento 117Paolo Mottura

1. Considerazioni iniziali: perché si ritorna a parlare della liquiditàdella banca? 117

2. La crisi di liquidità dei mercati finanziari e le sue conseguenzeper gli operatori. Liquidità e capitalizzazione 120

3. Le diverse cause delle crisi di liquidità delle banche in relazionealla gestione attivo-passivo 124

4. La Northern Rock e la sua crisi di liquidità 1264.1 Origine, trasformazione e sviluppo di Northern Rock 1264.2 II nuovo modello di business 1284.3 Crisi e intervento pubblico 1314.4 I tentativi di gestione della crisi 1344.5 La scelta finale: la nazionalizzazione temporanea

di Northern Rock 1374.6 Una valutazione di sintesi del modello di business 1404.7 Qualche commento sui comportamenti delle Autorità 144

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Sommario

5. La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e la crisidelle cartelle di credito fondiario 1475.1 La Cariplo e il Credito Fondiario 1475.2 La crisi e la sua gestione 1495.3 II cambiamento della gestione del passivo evitò la crisi di liquidità,

ma ebbe forte e durevole impatto sull'equilibrio reddituale 1536. Considerazioni trasversali sui casi Northern Rock e Cariplo 156Bibliografia 157

Parte SecondaI I SISTEMA BANCARIO E L'ORDINAMENTO

Le banche e lo Stato 161Roberto Ruozi

1. Premessa 1612. L'evoluzione del rapporto fra le banche e lo Stato 1623. La scoperta del mercato e le conseguenti liberalizzazioni 1644. Segnali di ritorno al passato 1655. Che cosa succede nel mondo 1676. Il contesto generale 1697. Conclusioni 171Post scriptum 173

II processo di formazione di grandi gruppi bancari in Europa 175Roberto Bottiglia

1. Il processo di concentrazione bancaria e la genesi di grandi gruppi 1752. Aggregazioni in ambito finanziario e formazione di grandi gruppi 1773. Il processo di aggregazione bancaria osservato in una prospettiva

di non breve periodo 1874. Le prospettive per il futuro e le problematiche aperte 194Bibliografia 198

Concorrenza, stabilità, trasparenza e riassetto del settore bancario:principi normativi e ruolo delle Autorità 201Eugenio Bruti Liberati, Umberto Filotto

1. Premessa 2012. Politica monetaria, stabilità e concorrenza 2023. Qualche riflessione su un paradigma 2044. Benvenuti nel nuovo mondo 207

4.1 La ristrutturazione innanzitutto 2084.2 Concorrenza, concorrenza 211

5. Lo strano caso dei mutui 2146. L'inevitabile gradualità dei processi di liberalizzazione dei mercati 2177. Il periodo 1990-2005: la concorrenza "vigilata" 218

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Sommario

8. Le riforme del 2005/2006 e il superamento delle ambiguità:il principio di "ordinarietà" a fini antitrust del mercato bancarioe le sue eccezioni 221

9. Le aperture sul fronte della contendibilità delle banchee gli interventi di promozione della concorrenza 223

10. Alcuni dubbi e problemi interpretativi 22511. Conclusioni 226Bibliografia 228

L'evoluzione della sorveglianza sul sistema dei pagamenti al dettaglio 233Lucia Leonelli

1. Premessa 2332. Le caratteristiche dei pagamenti e degli strumenti di pagamento

e i soggetti abilitati 2343. Rischi in grado di mettere in pericolo il buon funzionamento

e la sicurezza dei sistemi di pagamento 2364. Sviluppo di un'autonoma funzione di sorveglianza del sistema

dei pagamenti da parte delle banche centrali 2394.1 Fondamento giuridico della funzione di sorveglianza 2394.2 Obiettivi della funzione di sorveglianza 241

5. La funzione di sorveglianza svolta dalla Banca d'Italia 2415.1 La sorveglianza sui gestori dei sistemi di pagamento

e sulle infrastrutture 2435.2 La sorveglianza sugli strumenti di pagamento 2445.3 Gli strumenti di esercizio della sorveglianza 245

6. Conclusioni 246Bibliografia 247

IAS, fair value e coefficienti patrimoniali nelle banche 249Marina Brogi

1. Premessa 2492. Alcune prime considerazioni sulla crisi 2503. I principi contabili internazionali 2524. Fair value: caratteristiche di una misura fortemente prociclica 257

4.1 Definizione e modalità di calcolo del fair value 2574.2 La formazione dei prezzi sul mercato 2594.3 Fair value e mark to market 2614.4 La rivisitazione del fair value 262

5. Coefficienti minimi patrimoniali 2645.1 Patrimonio e patrimonializzazione delle banche italiane 2665.2 Basilea 2 e la quantificazione del fabbisogno minimo di capitale 2715.3 Elementi di debolezza di Basilea 2 274

6. Conclusioni 277Bibliografia 282

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Sommario

Parte TerzaL'ECONOMIA DELLA BANCA

Costi e prezzi nelle banche: riflessioni in merito alle peculiarità relativealla funzione di produzione 287Marco Di Antonio

1. Le politiche di pricing nelle banche: rilevanza e frameworkinterpretativo 2871.1. Attualità e rilevanza delle politiche di pricing 2871.2. Un framework interpretativo 289

2. Pricing e funzione di produzione dei servizi finanziari 2912.1 La visione finanziaria (corporate finance) 2912.2 La visione produttiva (microeconomia) 2962.3 II rischio 301

3. Funzione di produzione e costi per i servizi non finanziari 3033.1.1 problemi di pricing legati alla struttura di costo e all'eccesso

di capacità produttiva 3033.2. Possibili interpretazioni e soluzioni: funzioni di produzione

separabili 3083.3. Possibili interpretazioni e soluzioni: funzioni di produzione

congiunte 3114. Conclusioni 312Appendice 1 - Prezzi e quantità di equilibrio: il caso di costi variabili emarginali uguali a zero 313Bibliografia 315

II pricing dei servizi bancari: considerazioni sul comportamentodelle banche italiane 317Luciano Munari, Federico telasi

1. Premessa 3172. I modelli di pricing dei servizi bancari: un'analisi della letteratura

internazionale 3182.1 La struttura del pricing 3202.2 II livello del pricing 323

3. Una verifica empirica sul mercato italiano 3334. Conclusioni 343Bibliografia 347

La vischiosità dei tassi di interesse bancari: una (nuova) verifica empirica 351Mario Cornano, Domenico Curdo, Igor Gianfrancesco

1. Premessa 3512. La vischiosità dei tassi di interesse bancari nella trasmissione

della politica monetaria: una review della letteratura 3533. Le poste a vista nel bilancio aggregato del sistema bancario italiano 357

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Sommario

4. La vischiosità dei tassi bancari: un'analisi descrittiva 3595. La vischiosità dei tassi bancari: un'analisi econometrica 3626. Conclusioni 365Bibliografia 367

Redditività e leva finanziaria nelle banche: un'analisi sui datidel sistema italiano 371Gian Nereo Mazzocco

1. Premessa 3712. Il modello 3723. Analisi della situazione 378Bibliografia 385

Redditività dei gruppi bancari e leva azionaria 387Antonio Proto

1. La leva azionaria 3872. Leva azionaria e redditività del gruppo 3893. Leva azionaria e redditività dei gruppi bancari 3924. Conclusioni 397Bibliografia 399

Parte QuartaLA BANCA E L'ECONOMIA D'AZIENDA

Riflessioni su reputazione e responsabilità sociale nelle banche 403Rossella Locatela, Cristiana Schena

1. L'importanza della reputazione per le banche 4032. Le definizioni fornite dalla letteratura e dalla regolamentazione 4053. Come si manifesta il rischio di reputazione e quali effetti produce? 4084. Il trattamento del rischio di reputazione nelle banche 4085. Una copertura patrimoniale a fronte del rischio di reputazione? 4106. Prevenzione del rischio di reputazione e good governance 4107. Corporate Social Responsibility e i suoi nessi con la reputazione 4128. La reputazione come incentivo alla responsabilità sociale della banca 4139. Le condizioni affinchè la CSR diventi elemento di effettivo

rafforzamento della reputazione 414Bibliografia 417

La governance nelle banche italiane quotate: nuove regole e best practice 419Giampiero Maci, Pasquale di Biase

1. La governance: definizione e finalità 4192. La riforma del diritto societario 420

2.1 La banca nel nuovo diritto delle società di capitali 4203. Intreccio tra vigilanza e governance nel settore bancario 423

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Sommario

4. Le Disposizioni di Banca d'Italia in tema di governo societariodelle banche 4244.1 Le funzioni di controllo secondo le Disposizioni di Banca d'Italia 4264.2 II meccanismo di remunerazione 428

5. Il governo societario delle banche quotate 4285.1 Dimensioni e struttura dell'organo di gestione 4315.2 I Comitati interni 4365.3 I meccanismi di remunerazione 439

6. Conclusioni 441Bibliografia 442

La conoscenza del cliente nell'economia della banca moderna 443Anna Omarini

1. Premessa 4432. La banca nella società postmoderna: cenni e spunti di riflessione 4483. Alcune criticità rilevanti circa la domanda del futuro 4514. Il ruolo della conoscenza nella banca retail 4535. Riposizionare la banca ripartendo dalle sue origini come azienda

di servizi 4566. Conclusioni 459Bibliografia 464

Gli investimenti in ICT: evoluzione e opportunità per il settorebancario italiano 467Gino Gandolfi, Monica Rossolinì

1. Premessa 4672. L'importanza strategica dell'ICT nelle banche: analisi

della letteratura 4683. Gli investimenti ICT nel settore bancario italiano 4754. I vantaggi e i benefici dell'investimento in ICT 4835. Conclusioni 485Bibliografia 485

Produzione assicurativa e creazione di valore: una riformulazionedel modello dell'EvA per le compagnie di assicurazione 489Maurizio Pompella

1. Il rischio finanziario e la financial view 4892. Dualità della gestione: processi assicurativi e processi di investimento 4913. Il profilo contabile: bilancio attuariale e bilancio finanziario 4934. Rischio finanziario e valore: la determinazione dell'Embedded Value 4945. Indicatori di performance classici ed Economie Value Added 4986. Una riformulazione del modello dell'EvA 5037. Conclusioni 506Bibliografia 507

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Sommario

Operazioni in corso, autofinanziamento ed equilibrio nel sistemafinanziario 509Pietro Giovannini1. Capitale economico e flussi finanziari 5092. Mercato primario e valore 5123. Autofinanziamento e flusso di finanziamenti 5134. "Capitalizzazione" delle azioni in Borsa e capitale economico 5175. Azioni di nuova emissione e portafoglio di attività finanziarie

del pubblico 5196. Acquisizione di azioni sul mercato secondario da parte delle famiglie 5217. Conclusioni 521

II gioco delle bilance nel sistema contabile di Luca Pacioli 523Antonio Fin1. Premessa 5232. La bilancia dello stato attivo-passivo 5243. La bilancia del conto economico 5274. Il gioco delle bilance per la determinazione del reddito d'esercizio

e della variazione del capitale proprio 5325. Conclusioni 544

II capitale intellettuale nella gestione bancaria: stato dell'artee prospettive di ricerca 547Daniele Previati, Paola Vezzani1. Premessa 5472. Intangibili e capitale intellettuale: un inquadramento 5483. Il capitale intellettuale nella produzione bancaria 550

3.1 L'oggetto della produzione bancaria 5503.2 L'individuazione del capitale intellettuale 552

3.2.1 II capitale umano 5553.2.2 II capitale relazionale 5563.2.3 II capitale strutturale 557

3.3 La rilevanza del capitale intellettuale: gestione e informazioni 5594. Il capitale intellettuale come approccio alla gestione bancaria

e come prospettiva di ricerca 560Bibliografia 570

Parte QuintaI MODELLI BANCARI

Le peculiarità dell'attività bancaria islamica 575Claudio Porzio1. Premessa 5752. La tipologia delle operazioni 577

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Sommario

3. Profili di rischio 5844. Conclusioni 589

II futuro della banca multibusiness 593Maurizio Bar avelli

1. Premessa 5932. Strategie, organizzazione e performance delle grandi banche

diversificate e divisionalizzate 5943. Conglomerati integrati, gruppi federativi e network finanziari:

quali tendenze? 5963.1 Razionalismo, contestualismo istituzionale e globalizzazione

dei modelli bancari 5973.2. Banca multibusiness e isomorfismo strategico-organizzativo:

quali effetti sulla concorrenza? 5984. Modello multidivisionale e innovazione 600

4.1 Gestione del portafoglio strategico e strategie competitivedi business 601

4.2 Innovazione strategica e funzionamento del modellomultidivisionale 602

4.3 Verso un approccio processuale alla strategia? 6055. Conclusioni 608Bibliografia 611

Banche di territorio: caratteristiche permanenti e fattori di successo 615Stefano Cenni, Rocco Corigliano, Matteo Cotugno

1. Premessa 6152. Le caratteristiche permanenti 6163. I fattori di successo 6214. L'analisi delle performance del sistema bancario italiano

e delle banche territoriali 6225. Conclusioni 631Bibliografia 633

Banche e territorio 635Margherita Mori

1. Premessa 6352. Il quadro di riferimento 6363. Tendenze evolutive 6374. Alcuni rilievi metodologici 6385. La raccolta bancaria 6386. Risparmio gestito e asset allocation 6407. L'indebitamento delle famiglie 6418. Altri prestiti 6419. Strumenti di aggregazione 64210. Fra tradizione e innovazione 64311. Ulteriori opportunità di business 645

XIII

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Sommario

12. Dalle finalità di lucro al no-profit 64513. Interventi per lo sviluppo locale 64614. Localismo bancario e dimensioni operative 64715. Global, locai, giocai 64816. Un'ipotesi di "doppia intermediazione" 64917. Le banche locali come "banche di sviluppo" 65018. Continuità ed esclusività del rapporto 65119. Dinamiche competitive 65220. Condizioni di domanda e di offerta 65321. Aree strategiche nel rapporto banca-impresa 65422. Marketing (anche) territoriale 65423. La finanza pubblica decentrata 65524. Conclusioni 657

Relationship banking: mito o realtà? Una rassegna della letteratura 659Paola Bongini, Maria Luisa Dì Battista, Laura Nieri

1. Premessa 6592. Il relationship banking: gli elementi caratterizzanti 660

2.1 La durata della relazione 6632.2. L'intensità della relazione 6662.3 Modalità operative e organizzative del relationship banking 668

2.3.1. L'importanza della distinzione tra hard informatione soft information 668

2.3.2 Le lending technologies 6702.3.3 La prossimità tra banca e cliente e le scelte organizzative

della banca 6713. Vantaggi e costi del relationship banking per la clientela 675

3.1 La performance delle imprese 6763.2 Gli effetti sul contratto di credito 679

3.2.1 La disponibilità di credito , 6803.2.2 II costo del credito 6813.2.3 La richiesta di garanzie 684

4. Miti e realtà del relationship banking 685Bibliografia 688

La fedeltà ai valori fondativi del credito popolare tra tradizione emodernità: considerazioni su alcune significative esperienze straniere 697Sergio De Angeli, Simone Rossi

1. Premessa 6972. Alcuni brevi cenni in tema normativo 6983. I modelli di governance nelle banche popolari 7044. Elementi quantitativi del movimento delle banche popolari 7095. Conclusioni 712Bibliografia 716

Elenco degli Autori 717

XIV

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Sommario

Prefazione XVCorrado Faissola

Presentazione dell'Opera XVIIMario Comana, Marina Brogi

Introduzione XXIMario Comana

Parte PrimaPRESTITI BANCARI E GARANZIE

Indebitamento delle famiglie: profili istituzionali e teorici 3Mario Anolli, Elena Beccalli

1. Premessa 32. L'analisi istituzionale dell'evoluzione dell'indebitamento delle famiglie 4

2.1 Regno Unito 42.2 Stati Uniti 102.3 Un tentativo di generalizzazione 13

3. Un modello microeconomico per la definizione delle cause di defaulte prepayment 173.1 Caratteristiche dell'immobile ed equity position 193.2 Caratteristiche del mutuo 203.3 Caratteristiche del soggetto indebitato 213.4 Condizioni dell'economia generale 22

4. Responsible lending ed evoluzione della responsabilità delle banche 234.1 La Direttiva sul credito al consumo 25

5. Conclusioni 27Bibliografia 29

Riflessioni per una corretta cultura del debito familiare 33Alberto Lanzavecchia, Lucia Potetti, Giulio Tagliavini

1. Premessa 332. La situazione del settore del finanziamento alle famiglie 343. L'evoluzione del settore del credito alle famiglie 35

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Sommario

4. L'operatività basata sulla cessione del quinto dello stipendio 365. I segnali di acuta preoccupazione 376. Occorre sostenere una corretta cultura del debito 417. Conclusioni 44

II mercato del credito alle famiglie dei paesi della New Europe:il ruolo delle banche 47Stefano Cosma

1. Premessa 472. Il settore famiglie: elementi e trend socio-demografici 483. Le caratteristiche economico-finanziarie della clientela famiglie 514. La domanda di credito delle famiglie 565. La struttura del sistema bancario nei paesi della New Europe 606. L'offerta di credito alle famiglie 647. Conclusioni 66Bibliografia 68

L'evoluzione del corporate banking nei rapporti fra banca e impresa 71Stefano Caselli

1. Premessa 712. La traiettoria evolutiva del corporate banking 72

2.1 II corporate banking quale "stato nascente" organizzativo 742.2 II corporate banking quale stato di tensione commerciale 742.3 II corporate banking integrato nel sistema di credit risk

management 752.4 II corporate banking divisione di business autonoma 76

3. Lo sviluppo dell'assetto organizzativo e strategico del corporatebanking 773.1 II problema della segmentazione e della distinzione fra

corporate, retail e small business 783.2 Le specifiche dell'area corporate nell'ambito del sistema

di erogazione del servizio della banca 814. L'evoluzione dei ruoli organizzativi e delle competenze

del corporate banking 864.1 Le caratteristiche di fondo della divisione corporate 864.2 La microstruttura della divisione corporate: i ruoli

organizzativi e le competenze 885. Il posizionamento di mercato del corporate banking 92

5.1 La rilevanza del profilo dimensionale della banca 925.2 II posizionamento dell'area corporate: le scelte rilevanti 96

6. Conclusioni: le condizioni di successo del corporate banking 97Bibliografia 103

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Sommario

II limite ai tassi attivi ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108e le imprese a rischio usura 105Matteo Mattei Gentili

1. Premessa 1052. I rischi della definizione di un tasso soglia ai fini del contrasto all'usura 1053. Rapporto tra razionamento e livelli dei tassi 106

3.1 II tasso di funding 1074. Effetti di tipo prociclico 1095. L'esperienza francese 1106. Conclusioni 111

Verso un nuovo modello di equilibrio gestionale dei consorzi fidi 115Luca Erzegovesi

1. Premessa ' 1152. I Confidi: missione e modello di valutazione dei risultati 116

2.1 La missione dei Confidi IIÉK2.2 Modello di business e analisi della redditività 117

3. I processi di creazione del valore dei Confidi 1243.1 II valore aggiunto delle garanzie Confidi 1243.2 Regole di pricing del credito e delle garanzie personali 1253.3 II valore aggiunto nella filiera del credito garantito 127

4. Conclusioni 130Bibliografia 132

II rapporto banca-impresa dopo Basilea 2: il ruolo delle garanzie Confidi 133Stefano Miani

1. Premessa 1332. La funzione economica dei Confidi 1333. La riforma dei Confidi in Italia 1364. Basilea 2 e le regole sulla mitigazione del rischio 1385. Basilea 2 e le controgaranzie 140Bibliografia 141

II finanziamento dei crediti ipotecari e le obbligazioni bancarie garantite 143Bruno Rossignoli, Giuseppina Chesini

1. Premessa 1432. Le prospettive di integrazione dei mercati dei crediti ipotecari 1433. I mercati secondari e gli strumenti di rifinanziamento 1464. I covered bond 1485. Le obbligazioni bancarie garantite in Italia 1536. Conclusioni 157Bibliografia 161

VII

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Sommario

II microcredito: una nuova frontiera dell'early stage financing.Micro.bo: un caso di studio italiano 163Fabrizio Quarta, Pasquale Stefanizzi

1. Premessa 1632. Il modello di microcredito 1643. Gli investitori in capitale di rischio 1664. Analogie e differenze tra i modelli analizzati 168

4.1 Mercato di riferimento e timing dell'intervento 1694.2 Relazione intermediario-cliente 1694.3 Mutua responsabilità 1704.4 Rimborso 1704.5 Certezza nella restituzione 170

5. Micro.bo: un caso di studio italiano 1715.1 Prestito sulla base di un gruppo di microcredito 1735.2 Prestito su base individuale 173

6. Conclusioni 174Bibliografia 174

Parte SecondaRlSK MANAGEMENT E GESTIONE BANCARIA

II rischio reputazionale nei contributi di Tancredi Bianchi: appuntiper una teoria 179Gìampaolo Gabbi, Massimo Matthias

1. Premessa 1792. Le regole della buona amministrazione e gestione bancaria 1813. L'organizzazione della banca e la formazione del personale 1834. I controlli delle Autorità di Vigilanza 1885. La reputazione, l'etica e gli stakeholder 1936. Conclusioni 198Bibliografia 199

Gestione dei rischi e derivati nelle banche 201Fabiano Colombini, Andrea Calabrò

1. Premessa 2012. Banca e rischio: binomio inscindibile 2023. Risk management: funzione e processi 204

3.1 Funzione di risk management 2043.2 Processi di risk management 2053.3 Enterprise risk management 206

4. Risk management: obiettivi 2074.1 Adozione della più idonea strategia di trattamento del rischio 2074.2 Riduzione della variabilità dei risultati di gestione 2084.3 Capacità di corretta risposta alle aspettative degli stakeholders 209

Vili

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Sommario

5. Mercato mondiale dei derivati 2105.1 Mercato italiano dei derivati 211

6. Derivati nell'ambito delle strategie di risk management 2136.1 Tecniche di hedging 2146.2 Credit derivatives e monitoring: criticità 215

7. Conclusioni 217Bibliografia 218

Economia della banca e gestione dei rischi: dal Pillar 2al business risk management 221Antonio Porteri

1. I modelli e i processi di risk management nella banca 2212. Il Pillar 2 di Basilea 2 ( 2233. Le linee guida del Committee of European Banking Supervisors 225

3.1 La governance interna della banca e ITCAAP 2253.2 Le linee guida concernenti l'Autorità di Vigilanza 228

4. Il processo di controllo prudenziale SRP nelle Disposizionidi Vigilanza della Banca d'Italia 2304.1 II criterio di proporzionalità nell'ICAAP 2304.2 La determinazione del CaR complessivo 2334.3 II Resoconto 2334.4 II sistema di analisi aziendale nell'ambito dello SREP 234

5. Dal Pillar 2 al business risk management 235Bibliografia 239

II controllo dei rischi nelle politiche di gestione delle banche locali 241Emilio Di Tommasi, Rosaria Cerrone

1. Premessa 2412. I rischi della gestione bancaria 2423. La portata della nuova regolamentazione 2444. Il sistema dei controlli e Basilea 2 244

4.1 II ruolo degli organi aziendali nella gestione e nel controllodei rischi 245

4.2 II processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale 2465. L'evoluzione del mercato del credito e gli effetti sul localismo

bancario 2475.1 Caratteristiche delle banche locali e dei sistemi bancari locali 252

6. Banche locali e mercato 2567. Il secondo pilastro e le politiche di gestione delle banche locali 2598. Conclusioni 261Bibliografia 262

La banca locale e la sfida del nuovo Accordo di Basilea 265Pina Mure

1. Premessa 265

IX

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Sommario

2. Le novità del nuovo Accordo sul capitale e l'impattoper le banche locali 2662.1 II processo ICAAP: le azioni da intraprendere 273

3. La risposta strategica del sistema delle banche locali 2784. Conclusioni 281Bibliografia 283

Relationship o transactional: quale modello di riferimento per le attivitàdi corporate banking? 287Francesco Minnetti

1. Premessa 2872. Il ruolo della banca nelle operazioni di finanza straordinaria d'impresa 2883. Le condizioni per il pieno e definitivo sviluppo del corporate banking 291

3.1 La progettazione strategica e operativa delle banche 2913.2 La definizione per l'intermediario del proprio mercato

di riferimento 2953.3 I cambiamenti richiesti alle imprese 297

4. I modelli di relazione fra banca e impresa a confronto 3005. Lo stile della relazione nel caso delle operazioni in esame 3056. Conclusioni 311Bibliografia 312

Andamento dei prestiti garantiti e variabili macroeconomichenel sistema creditizio italiano: un'analisi empirica 315Antonella Malinconico, Antonio Fasano

1. Premessa 3152. L'uso delle garanzie nei prestiti bancari: evidenze empiriche

e studi teorici 3152.1 Rischio di default e presenza di garanzie 3162.2 Intensità della relazione banca-cliente e presenza di garanzie 3182.3 Dimensione dell'impresa e presenza di garanzie 3192.4 Anzianità dell'impresa richiedente e garanzie 3192.5 Numero di banche affidanti e presenza di garanzie 319

3. Prestiti garantiti e andamento dell'economia 3204. Analisi empirica 3215. Variabili macroeconomiche e andamento del volume

dei prestiti garantiti 3246. L'andamento del volume dei prestiti garantiti su base regionale 3297. Conclusioni 332Appendice 334Bibliografia 338

Innovazione finanziaria e nuovi profili di rischio: quale responsabilitàper la Vigilanza? 341Elisabetta Montanaro

1. Premessa 341

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Sommario

2. Convergenza fra banche e mercati: nuova strategia di gestionedei rischi 341

3. Dai coefficienti patrimoniali alla risk-based supervision 3434. La valutazione del capitale interno 3455. Conclusioni 348Bibliografia 350

La valutazione del rischio di tasso di interesse delle operazioni a vistanella prospettiva degli utili correnti 353Francesco Zen

1. Premessa 3532. Il rischio di tasso di interesse: le principali fattispecie 3533. La disciplina regolamentare mternazionale e nazionale 3574. La vischiosità dei tassi di interesse 3625. La valutazione del rischio di tasso di interesse nella prospettiva

degli utili correnti 3666. Un modello per stimare gli effetti della vischiosità 368

6.1 Metodologia 3686.2 Risultati 372

7. Conclusioni 378Bibliografia 380

Parte TerzaSTRUMENTI E TECNICHE DI RISK MANAGEMENT

La compliance in banca: dalle norme ai valori 385Paola Schwizer

1. Premessa 3852. L'attuazione della compliance in banca 3873. La compliance serve a chi non è compliant 3894. Non sempre ciò che è legale è anche etico 3915. Quando i budget non sono compliant 3956. La compliance culture richiede una cultural compliance 398Bibliografia 399

Regolamentazione, compliance e scelte organizzativedegli intermediari finanziari 401Stefano Dell'Atti, Stefania Sylos Labini

1. Premessa 4012. Analisi della normativa in tema di compliance 403

2.1 ...negli intermediari bancari 4042.2 ...negli intermediari mobiliari 4102.3 ...negli intermediari assicurativi 415

3. Scelte organizzative connesse alla funzione di compliance 421

XI

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Sommario

3.1 ...negli intermediari specializzati 4233.2 ...negli intermediari diversificati 425

4. La funzione di compliance nelle banche italiane: i risultatidi alcune analisi empiriche 426

Bibliografia 432

Credit VaR e sistemi di rating: implicazioni per i limiti di autonomiadelle unità operative e per il pricing dei prestiti 435Andrea Resti, Francesco Saita

1. Premessa 4352. Il pricing dei crediti 4383. La definizione di limiti e autonomie 446

3.1 I limiti di autonomia decisionale: perdita attesa o VaR? 4473.2 L'implementazione di un sistema di pricing risk-adjusted

dei crediti 4504. Conclusioni 453Bibliografia 455

Innovazione finanziaria, credit risk transfer e ruolo del rating:riflessioni a margine 457Stefano Ecchia, Annarita Trotta

1. Premessa 4572. Le crisi finanziarie e le modalità di coinvolgimento dei sistemi

bancari (qualche riflessione preliminare) 4583. I prodotti strutturati: ruolo, rischi e opportunità 4664. Il rating dei prodotti strutturati 4685. Credit Risk Transfer e Credit Risk Management: appunti

per la stabilità dei sistemi finanziari 4746. Sulle complicazioni determinate dal collegamento tra mercato

dei prestiti e mercato mobiliare attraverso il Credit Risk Transfer 4797. Conclusioni 482Bibliografia 484

La gestione attiva del portafoglio crediti: opportunità, inefficienzee disclosure 491Paola Leone

1. Premessa 4912. La gestione del portafoglio crediti: aspetti evolutivi 4923. Active Credit Portfolio Management (ACPM) 4944. I modelli di business nel trasferimento del rischio di credito 4975. Gli strumenti di trasferimento del rischio del credito (CRT) 5006. I rischi generati dagli strumenti di CRT: un approfondimento 5027. Le stime delle perdite, i modelli di valutazione e i buffer

patrimoniali 5058. La Credit Risk Disclosure 511

XII

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Sommario

9. Conclusioni 514Bibliografia 516

Basilea 2 e le tecniche di ritenzione per la gestione dei rischi purinegli intermediari finanziari 519Loris L.M. Nadotti

1. Premessa 5192. L'Accordo di Basilea 2 e la gestione dei rischi negli intermediari

finanziari e nelle imprese 5223. La "ritenzione" dei,rischi come concetto cardine di Basilea 2 5264. L'evoluzione delle tecniche di gestione negli intermediari finanziari 5295. Conclusioni 531Bibliografia 532

Elenco degli Autori 535

XIII

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Sommario

Prefazione XVCorrado Faissola

Presentazione dell'Opera XVIIMario Comana, Marina Brogi

Introduzione XXIMarina Brogi

Parte PrimaEVOLUZIONE DEL MERCATO

Borse, intermediari e investitori: chi guida l'integrazione nel mercatomobiliare europeo? 3Alessandro Carretta, Gianni Nicolinì

1. Premessa 32. Stakeholders e percorsi di integrazione 43. L'integrazione del mercato mobiliare in Europa 64. L'analisi del mercato 105. Gli interessi predominanti 146. Conclusioni 18Bibliografia 20

I riflessi della crisi finanziaria sul funzionamento del mercatoelettronico dei depositi interbancari 21Francesco Cesarmi

1. Premessa 212. L'insorgere della crisi e i primi interventi delle Autorità 223. I principali riflessi della crisi sul mercato interbancario 254. L'impatto sugli scambi multilaterali della piattaforma e-MiD 275. Verso un trade off confidenzialità/trasparenza delle negoziazioni

interbancarie 29

La crisi finanziaria globale: teoria e realtà a confronto 31Pier Luigi Fabrìzi

1. Premessa 31

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Sommario

2. La valutazione del rischio d'insolvenza 323. Gli intermediari creditizi e i mercati mobiliari 334. L'equilibrio finanziario e la liquidità bancaria 385. L'innovazione finanziaria e i controlli pubblici 416. La politica di vigilanza e la politica monetaria 437. Conclusioni 47Bibliografia 49

Aziende quotate e buyback azionari: politiche di remunerazionedegli azionisti o meccanismi di segnalazione? 53Vincenzo Capìzzi, Stefano Bonini, Renato Giovannini1. Premessa 532. Le motivazioni a sostegno dell'acquisto di azioni proprie: un'analisi

dei principali filoni teorici 562.1 I buyback e le scelte di politica finanziaria 562.2 I buyback e le scelte di politica di remunerazione degli azionisti 592.3 I buyback e le scelte di creazione-diffusione di valore 60

3. Le modalità di acquisto delle azioni proprie 624. L'evoluzione del quadro normativo di riferimento in tema

di acquisto di azioni proprie nelle società quotate 645. L'analisi empirica 67

5.1 II campione di società analizzate e le prime risultanze empiriche 685.2 L'analisi attraverso event study 705.3 I risultati dell'analisi tramite event study: le motivazioni

sottostanti agli annunci 725.4 I risultati dell'analisi empirica: le determinanti dei rendimenti

anomali 776. Conclusioni 81Bibliografia 83

I report degli analisti finanziari: metodi di valutazionee raccomandazioni d'investimento 87Giorgio Bertinetti, Elisa Cavezzali, Ugo Rigoni1. Premessa: gli analisti finanziari e la loro funzione nel sistema

finanziario 872. Analisi della letteratura 893. Ipotesi di ricerca e metodologia d'indagine 91

3.1 Le ipotesi di ricerca 913.2 Selezione e descrizione del dataset 923.3 I criteri di classificazione dei metodi 933.4 Metodologia d'indagine 95

4. Risultati 964.11 metodi di valutazione utilizzati dagli analisti 964.2 I fattori che determinano la raccomandazione d'investimento 104

5. Conclusioni 109Bibliografia 111

VI

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Sommario

II premio per il controllo nel settore bancario italiano 113Gian Marco Chiesi, Eugenio Pavarani

1. Assetti proprietari, benefici privati e premi per il controllo:riferimenti alla letteratura e obiettivi del lavoro 113

2. I premi per il controllo nel settore bancario italiano nel periodo. 1988-2004 116

2.1 I premi per il controllo nel periodo 1988-1998 1202.2 I premi per il controllo nel periodo 1998-2004 122

3. Premi per il controllo, normativa sulle OPA e contendibilitàdelle banche 123

4. Conclusioni 125Bibliografia 127

News macro e volatilità implicita delle opzioni. Evidenza empiricadelle relazioni 129Michele Palane, Rosangela Mastronardi

1. Premessa 1292. Volatilità implicita e annunci macroeconomici 1303. Descrizione dei dati: volatilità implicita delle opzioni su S&P500

(Vix) e su DAX30 (VDAX) 133

4. Il modello di regressione multipla e la metodologia di analisi 1375. Variabili macroeconomiche e volatilità implicita delle opzioni:

relazioni e interazioni tra mercati 1396. Conclusioni 142Appendice 145Bibliografia 146

Rischio e valore di un'emissione strutturata: un'analisi metodologica 149Rosa Cocozza

1. Premessa 1492. Il set delle opportunità accettabili 1513. Il contratto equity-linked 154

3.1 Mappatura dei flussi di cassa e portafoglio perfettamentereplicante 155

3.2 La copertura imperfetta 1574. La computazione del risultato 159

4.1 La procedura computazionale 1605. I risultati 1606. Conclusioni 169Bibliografia 169

II possibile utilizzo degli interest rate swap nel monitoraggiodel rischio di tasso 171Paola Fondello

1. Premessa 171

VII

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Sommario

2. Le principali forme di interest rate swap nella gestione del rischiodi tasso 1712.1 La struttura plain vanilla 1712.2 Le strutture cap & floor 1732.3 La struttura a periodic cap 175

3. Il monitoraggio progressivo nella correzione della gestionedei flussi di tasso 178

4. L'unbundling dei contratti e i costi di sostituzione 1804.1 II significato dell'unbundling per i contratti strutturati 1804.2 Alcune forme di unbundling per le diverse strutture presentate 181

4.2.1 II contratto plain vanilla 1814.2.2 L'unbundling delle strutture cap & floor 1814.2.3 L'unbundling per il contratto contenente un periodic cap 182

4.3 Sulla determinazione del valore del contratto "replicante" 1845. Conclusioni 185Bibliografia 185

La tutela dell'investitore e gli strumenti di debito: riflessioni critiche 187Alberto Banfi, Fiorenzo Di Pasquali

1. Premessa 1872. Le definizioni 1883. L'articolazione dei parametri di riferimento 1894. I mercati secondari e la qualità dei prezzi 1945. Conclusioni 202Bibliografia 203

Parte SecondaREGOLAMENTAZIONE

Evoluzione e prospettive della regolamentazione finanziariae della vigilanza nell'Unione europea 207Elisabetta Gualandrì

1. Premessa 2072. L'evoluzione del contesto regolamentare e di vigilanza 2073. La regolamentazione finanziaria nella Uè 210

3.1 FSAP e post-FsAP 2113.2 Comitology 213

4. Architettura delle Autorità di Vigilanza 2165. Conclusioni 218Bibliografia 220

I riflessi della Direttiva Mini) sull'economia delle banche 223Antonio Dell'Atti1. Premessa 223

Vili

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Sommario

2. Le innovazioni 2263. Le prospettive della Direttiva 232Bibliografia 235

Attuazione della Mini). Cultura della compliance e consulenzafinanziaria "diffusa": i rischi di una contraddizione 237Ruggero Bertelli

1. Premessa: comportamento degli intermediari, ruolo della compliancee protezione dell'investitore al dettaglio nell'Unione europea 237

2. La cultura della compliance e la fiducia degli investitori 2393. Le informazioni alla clientela e la relazione con il cliente

nella prestazione dei servizi di investimento e accessori 2433.1 Informazioni alla clientela 2433.2 I conflitti di interesse 247

4. Livello qualitativo del servizio di investimento e libere sceltedel consumatore "protetto" 248

5. La consulenza finanziaria diffusa e i rischi di compliance 2526. Conclusioni 256Bibliografia 258

MIFID e Regulation NMS: aspetti comparativi 261Rita Moroni

1. Premessa 2612. Evoluzione e convergenza delle strutture di mercato 2633. L'esperienza statunitense 2654. L'esperienza europea 2715. Analogie e divergenze fra le due riforme 273

5.1 II problema comune della frammentazione 2735.2 La best execution 2745.3 La trasparenza 277

6. Alcune conseguenze su operatori e mercati 2807. Conclusioni 283Bibliografia 284

II patrimonio di vigilanza delle banche e il ruolo degli strumentiibridi debt-equity 287Pierpaolo Ferrari

1. Premessa 2872. La composizione del patrimonio di vigilanza delle banche 2873. Gli strumenti ibridi debt-equity utilizzabili dalle banche 289

3.1 Le tipologie di strumenti ibridi debt-equity 2893.2 Le caratteristiche degli strumenti ibridi debt-equity 2933.3 Gli strumenti di capitale computabili nel tier 1 2953.4 Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione 3003.5 I prestiti subordinati ordinari 301

IX

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Sommario

3.6 I prestiti subordinati a copertura dei rischi di mercato 3014. L'utilizzo degli strumenti ibridi debt-equity nelle banche

dell'Unione europea 3034.1 La descrizione del campione e della base dati 3034.2 Le caratteristiche degli strumenti ibridi emessi dalle banche

dell'Unione europea 3035. Conclusioni 311Bibliografia 315

Tipologie di trasferimento del rischio assicurativo e disciplinadi vigilanza 317Sergio Paci

1. Premessa 3172. Le forme di trasferimento assicurativo 318

2.1 La riassicurazione tradizionale 3182.1.1 La riassicurazione proporzionale 3202.1.2 La riassicurazione non proporzionale 321

2.2 Nuove forme di trasferimento riassicurativo 3222.2.1 La finite reinsurance 3222.2.2 Forme di trasferimento dei rischi assicurativi sul mercato

dei capitali 3243. La disciplina di vigilanza 327

3.1 La disciplina ante Direttiva sulla riassicurazione 3283.1.1 Le compagnie dirette 3283.1.2 Le compagnie di riassicurazione 329

3.2 La disciplina dopo la Direttiva sulla riassicurazione 3303.3 La Proposta di Direttiva di Solvency II 332

4. Conclusioni 333Bibliografia 333

Strategie competitive e creazione di valore nell'exchange industry:profili regolamentari e di governance 335Maurizio Potato, Josanco Floreani

1. Premessa 3352. Aggregazioni cross border e diversificazione produttiva

nell'exchange industry 3353. Economia dei gruppi conglomerali 3384. Assetti proprietari e governance dei gruppi 3445. Disciplina di mercato e regolamentazione di trasparenza

nell'exchange industry 3506. Conclusioni 355Bibliografia 356

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Sommario

Parte TerzaGESTIONE DEL RISPARMIO

Wealth management: centralità del cliente, personalizzazione e standarddi comportamento 361Paola Musile Tanzi

1. Premessa 3612. La scelta del livello di personalizzazione del servizio 3613. L'esternalizzazione di funzioni essenziali nell'erogazione del servizio 3674. Conclusioni 373Bibliografia 374

Perché si quotano i fondi di private equity? 375Cioncarlo Forestieri

1. Premessa 3752. Le diverse modalità di accesso del private equity ai mercati di borsa 376

2.1 I fondi closed-end 3772.2 Le Business Development Companies 3772.3 Le strutture complesse degli ultimi anni 379

3. Un breve approfondimento di due casi emblematici 3794. Lo scopo della quotazione dei fondi di private equity 3825. Lo scenario in cui si sviluppa la tendenza alla quotazione

del private equity 3845.1 L'attivismo dei fondi e il ruolo degli hedge funds 3845.2 L'adozione da parte delle società quotate del modello

del private equity 3865.3 Le operazioni di Private Investment in Public Equity 3865.4 Le innovazioni nel private equity per stabilizzare i rendimenti

e creare liquidità 3875.5 II mercato secondario del private equity 3885.6 Lo sviluppo del private equity e il delisting 3895.7 Le strutture di private equity: come migliorare la liquidità

e il processo di disinvestimento 3905.8 La competizione diretta tra public e private: l'esempio

del dual track 3916. L'alternativa tra circuiti quotati e non quotati: l'impatto della

quotazione del private equity 3917. Conclusioni 395Bibliografia 396

La struttura finanziaria dei fondi immobiliari italiani: principi,caratteristiche ed evidenze empiriche 399Claudio Giannotti, Gianluca Mattarocci

1. Premessa 3992. I limiti normativi del ricorso ai finanziamenti 399

XI

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Sommario

3. I vantaggi e i rischi del ricorso all'indebitamento 4023.11 vantaggi della leva finanziaria 4023.2 I rischi della leva finanziaria 405

4. Le caratteristiche tecniche ed economiche dell'indebitamentofinanziario 407

5. La politica di indebitamento dei fondi immobiliari italiani 4116. Conclusioni 421Bibliografia 423

I Sovereign Wealth Funds e il loro ruolo nei mercati finanziariinternazionali 425Stefano Gatti, Alessio Masiero

1. Premessa 4252. Un inquadramento del fenomeno dei SWF 427

2.1 II peso finanziario globale dei SWF 4303. Strategie di investimento dei SWF 431

3.1 L'asset allocation dei SWF 4393.2 Investimenti strategici e legami con l'industria del private equity 4413.3 Un settore particolare di investimento: i marchi del lusso 443

4. SWF e implicazioni di politica industriale per i governi occidentali 4445. Conclusioni 445Bibliografia 447

Struttura e peculiarità dei family office Usa: i risultati di un sondaggio 451Marco Orioni, Margherita Locatelli

1. Premessa 4512. Composizione del campione 4523. Sintesi dei principali risultati del sondaggio 4544. I multi family office: un fenomeno in forte crescita 4605. Conclusioni 462Bibliografia 464

II costo delle commissioni di incentivo applicate dai fondi comunidi investimento italiani 465Donilo Drago, Valter Lazzari, Marco Navone

1. Premessa 4652. La struttura delle commissioni di incentivo 4663. Le commissioni di incentivo applicate dai fondi comuni italiani 4684. Valutazione delle commissioni di incentivo asimmetriche 473

4.1 Analisi di sensibilità 4755. Il costo ex ante delle commissioni di incentivo applicate

dai fondi italiani 4785.1 Sensibilità alle condizioni di mercato 4805.2 L'effetto della regolamentazione della Banca d'Italia 482

XII

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Sommario

6. Conclusioni 483Bibliografia 484

Le commissioni di incentivo e la performance dei fondi comuni: il casodei fondi flessibili 487Paolo Antonio Cucurachi

1. Premessa 4872. La categoria dei fondi flessibili 4883. La valutazione della performance 4924. Le commissioni di incentivo 5035. Conclusioni 507Bibliografia 508

II rendimento nelle scelte di investimento azionario di lungo periodo:Pie e PAC a confronto 509Rosa Adamo

1. Premessa 5092. L'asset allocation: riferimenti di teoria e pratica 5103. Gli strumenti finanziari: i fondi comuni e le modalità

di sottoscrizione Pie e PAC 5144. La costruzione simulata di un portafoglio titoli 5175. I risultati della simulazione 5236. Conclusioni 525Appendice 527Bibliografia 530

Asset allocation e risk diversification: un ossimoro? 533Claudio Boido, Giovanni Fulci

1. Premessa 5332. Da Markowitz alla gestione attiva 5363. Risk budgeting nella costruzione di portafoglio 5364. Dati e metodologia di analisi 5415. Asset allocation e contribuzioni marginali al rischio di portafoglio 5496. Conclusioni 553Bibliografia 554

II ruolo del benchmark tra passato e futuro 557Enrico Bolognesi, Roberto Tasca

1. La centralità del benchmark nella gestione 5572. La rappresentatività di un benchmark 5593. L'omogeneità del benchmark 5614. Gestione attiva e behavioral finance 5635. Irrazionalità negli indici di mercato. Un esempio dei corporate bonds 5646. Conclusioni 566Bibliografia 568

XIII

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Sommario

Le tecniche di assicurazione del portafoglio 571Raoul Pisani

1. Premessa 5712. I primi schemi di assicurazione di portafoglio 5713. Gli schemi classici 5724. L'evoluzione degli schemi classici 5775. Problemi aperti e prospettive di ulteriori approfondimenti 580Bibliografia 583

Elenco degli Autori 585

XIV