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13/10/2017 1 FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI FIRENZE Area n.4 Impresa Bilancio Principi Contabili e di Revisione Corso di Valutazione d’Azienda «Soluzioni valutative per la stima del Know-how aziendale nell’ambito della disciplina del Patent Box» Prof. Giovanni Liberatore Ordinario di valutazione d’azienda Università di Firenze Contatto: [email protected] Indice dell’intervento Identificazione del know how a fini valutativi Metodi di valutazione del know how in generale (cenni) Selezione dei metodi di valutazione per il PB Metodo del CUP Metodo del Profit Split Casi esemplificativi (Alfa e Beta) 12 Ottobre 2017, Viale Spartaco Lavagnini 42, Firenze Area 4 ‐ Corso di Valutazione d'Azienda 2

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FONDAZIONEDEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILIDI FIRENZE

Area n.4

Impresa Bilancio Principi Contabili e di Revisione

Corso di Valutazione d’Azienda

«Soluzioni valutative per la stima del Know-how aziendale nell’ambitodella disciplina del Patent Box»

Prof. Giovanni LiberatoreOrdinario di valutazione d’aziendaUniversità di FirenzeContatto: [email protected]

Indice dell’intervento

• Identificazione del know how a fini valutativi• Metodi di valutazione del know how in generale (cenni)• Selezione dei metodi di valutazione per il PB

• Metodo del CUP• Metodo del Profit Split

• Casi esemplificativi (Alfa e Beta)

12 Ottobre 2017, Viale Spartaco Lavagnini 42, Firenze 

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Identificazione del know how a fini valutativi (1)

Un quadro sinottico sulle agevolazioni in materia di know how (1)

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PaesiBassi Belgio Lussemburgo Francia Portogallo Cina RegnoUnito

Brevettiedirittiassociati

Marchi

Disegniemodelli

Copyrights

DominioInternet

Segreticommercialieknow‐how

Aliquotasuredditod'impresa

25,00 34,00 29,20 38,00 31,50 25,00 21,00

AliquotaeffettivasuredditoPB

5,00 6,80 5,84 15,5 15,75 15,00 10,00

Annodiintroduzione 2007 2007 2008 1971 2014 2007 2013

SISI,con

restrizioniNO

Identificazione del know how a fini valutativi (2)

Un quadro sinottico sulle agevolazioni in materia di know how (2)

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Spagna Ungheria Malta Svizzera Cipro Liechtenstein Italia

Brevettiedirittiassociati

Marchi

Disegniemodelli

Copyrights

DominioInternet

Segreticommercialieknow‐how

Aliquotasuredditod'impresa

30,00 20,60 35,00 8,50 12,50 12,50 24,00

AliquotaeffettivasuredditoPB

12,00 10,30 0,00 8,80 2,50 2,50 12,00

Annodiintroduzione 2008 2003 2010 2011 2012 2011 2015

SISI,con

restrizioni

NO

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Identificazione del know how a fini valutativi (3)

• Un confronto tra OCSE e IFRS• Per entrambi la risorsa deve essere priva di consistenza

fisica, non deve avere natura finanziaria e deve generare benefici futuri;

• L’’OCSE richiede che l’impresa eserciti una qualche forma dicontrollo (“owned or controlled”) sulla risorsa e, che l’impiegodella stessa abbia finalità commerciali, dovendo quindil’impresa attendersi un’utilità economica futura.

• Gli IFRS prevedono l’esistenza o meno di diritti legali ocontrattuali da cui derivi il bene o la sua autonomaseparabilità.

• Di norma un intangible asset identificabile in base all’IFRS 3soddisfa anche la definizione di intangibile definita dall’OCSE.

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Identificazione del know how a fini PB

• La richiesta di accesso risulta scomponibile in tre parti:• la descrizione della società ed il suo posizionamento settoriale,• l’analisi funzionale ed organizzativa,• l’analisi dei rischi

• L’approccio del professionista in questa fase conoscitiva deve esseredi tipo proattivo, dovendo essere orientato alla comprensione delfunzionamento dei processi interni, dei flussi informativi e dellerelazioni tra le diverse funzioni aziendali, anche attraverso interviste equestionari.

• È necessario individuare i beni immateriali, chiarendone i contributi ela rilevanza all’interno del contesto aziendale, determinando eventualigerarchie e distinguendo quelli strategici da quelli secondari.

• In questo contesto di identificazione risulta cruciale il confronto con idiversi soggetti afferenti alle diverse funzioni organizzative(produzione, vendite, ricerca e sviluppo, logistica).

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Metodi di valutazione del know how in generale (1)

• IVS 210 (2017) le finalità:• Financial reporting (eg accounting for business combinations,

asset acquisitions and sales, impairment analysis).• Tax reporting (eg transfer pricing analyses, estate and gift tax

planning).• Litigation cases (eg shareholder disputes, damage

calculations and marital dissolutions).• Statutory or legal events (eg compulsory purchases, eminent

domain proceedings).• General consulting and transactional support engagements.

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Giovanni Liberatore - University of Florence 8

Approachesand methods

MARKET COST (residual)• Replacement

cost,• Reproduction

cost.

INCOME• excess earnings method,• relief-from-royalty method,• premium profit method or

with-and-without method,• greenfield method, • distributor method.

Metodi di valutazione del know how in generale (2)

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Selezione dei metodi di valutazione per il PB (1)

• La scelta dei metodi e dei criteri di determinazione del reddito attribuibile all’intangibile deve considerare gli “standard internazionali rilevanti elaborati dall’O.C.S.E. con particolare riferimento alle linee guida in materia di prezzi di trasferimento.

• Qualora sia possibile applicare in maniera ugualmente affidabile un metodo tradizionale basato sulla transazione e un metodo basato sull’utile delle transazioni, il primo è preferibile nel rispetto dell’Arm’s Length Principle.

• Inoltre, laddove si possa applicare in maniera ugualmente affidabile il metodo del confronto del prezzo e un altro metodo di determinazione del prezzo di trasferimento, il metodo del confronto del prezzo (CUP method) è quello preferibile.

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Selezione dei metodi di valutazione per il PB (2)

• Qualora vi siano beni immateriali di elevato valore e caratterizzati da profili di unicità, ovvero vi sia una carenza di informazioni disponibili e/ o affidabili, tanto che può risultare difficile individuare sul mercato transazioni comparabili tra imprese indipendenti, il metodo più appropriato può essere il metodo di ripartizione degli utili (Transactional profit split method).

• In mancanza di metodi tradizionali o reddituali è possibile utilizzare in via residuale "valutazioni tecniche" per stimare il prezzo di trasferimento del bene immateriale in condizioni di libera concorrenza.

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Metodo del Comparable Uncontrolled Price (CUP)

• Il metodo del CUP confronta il prezzo applicato nell'ambito di una transazione traimprese associate con il prezzo applicato in un'operazione giudicata comparabileed effettuata tra parti non correlate.

• Quando è possibile individuare transazioni non controllate comparabili, il CUP è ilmetodo più diretto ed affidabile per verificare la conformità al principio di liberaconcorrenza della transazione sotto analisi.

• Il metodo CUP può essere applicato sulla base del:

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CONFRONTOESTERNOs'intendelacomparazionedelprezzopraticatoinunatransazionetraparticorrelateconquellopraticatoinunatransazioneintercorsatrasoggetti

terzi.

CONFRONTOINTERNOs'intendelacomparazionedelprezzopraticatounatransazionetraparticorrelateconquellopraticatoinunatransazioneintercorsatraunadelle

dueparticorrelateeunsoggettoterzo.

Metodo del Profit Split (TPSM)

• L'applicazione del metodo transazionale di ripartizione degli utili dellatransazione ("TPSM") prevede che, dopo aver individuato gli utilicomplessivi da ripartire, tali utili vengano ripartiti tra le parti coinvolte sullabase di un fondamento economicamente valido.

• Esistono diversi approcci per valutare la ripartizione degli utili ed applicare.Due degli approcci analizzati all'interno delle linee guida OCSE sonol'analisi del contributo e l'analisi del residuo.

• Secondo l'analisi del contributo, gli utili complessivi sono divisi tra isoggetti coinvolti in base ad un'approssimazione ragionevole dellaripartizione degli utili che le imprese indipendenti avrebbero previsto diottenere da transazioni comparabili. Questa ripartizione può fondarsi sudati comparabili, laddove disponibili. In assenza di tali dati, è spessobasata sul valore relativo delle funzioni esercitate da ognuna delle impreseassociate partecipanti alle transazioni controllate, tenuto conto dei beniutilizzati e dei rischi assunti. Nei casi in cui il valore relativo dei contributipossa essere misurato direttamente, può non essere necessariodeterminare l'effettivo valore di mercato dei contributi di ogni partecipante.

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Metodo del Profit Split (TPSM)

• L'analisi del residuo richiede l'individuazione di contributi ordinari e non. Atal fine, la ripartizione degli utili avviene in due fasi.• Nella prima fase, ad ogni soggetto coinvolto viene attribuita una

remunerazione sufficiente per remunerare le funzioni ordinarie svolte.Di solito tale remunerazione viene determinata facendo riferimentoalla remunerazione di transazioni comparabili tra impreseindipendenti.

• Nella seconda fase, ogni utile (o perdita) residuo restante dopo laripartizione effettuata durante la prima fase sarà ripartito tra le parti inbase ad un'analisi dei fatti e delle circostanze che potrebbero indicarecome detto residuo sarebbe stato allocato tra imprese indipendenti.

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Casi esemplificativi

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CASO ALFASettore chimico-farmaceutico

Metodo CUP

CASO ALFASettore chimico-farmaceutico

Metodo CUPCASO BETA

Settore ceramicoMetodo Profit Split

CASO BETASettore ceramico

Metodo Profit Split

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Caso Alfa (1)

• La società Alfa S.p.A. appartiene ad un gruppo del settore chimico-farmaceutico.

• Si occupa della produzione e della commercializzazione di farmaci prevalentemente off-patent, ovvero della produzione e della vendita di medicinali non più coperti dalla protezionelegale del brevetto

• Funzioni:• Ricerca e Sviluppo: l’attività svolta può essere scorporata in tre grandi macro-aree:

Sviluppo farmaceutico - Direzione Clinica - Regulatory• Produzione• Controllo qualità• Vendite• Marketing• Logistica

• Analisi dei rischi:• Rischio di mercato• Rischio di risultato• Rischio di trasporto• Modesto il rischio di cambio• Modesti anche i rischi di credito o di obsolescenza, grazie al forte turnover di crediti e

magazzino

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Caso Alfa (2)

• Identificazione dei beni immateriali• Brevetti in corso di validità.

• Brevetto “X”, riguarda un preparato da somministrare per via intramuscolare a base di […] che riduce il brucioredell’iniezione, lasciando intatto il principio attivo della molecola. Questo brevetto tutela i prodotti a marchio […],è stato acquisito da terzi, è di proprietà di Alfa S.p.A. ed è stato dato in licenza a Beta S.r.l., Gamma S.r.l., DeltaS.p.A. ed Omega S.p.A. per la produzione dei farmaci […].

• Brevetto “Y”, tutela una soluzione acquosa da somministrare sempre per via intramuscolare che riguarda etutela un medicinale che l’azienda ha introdotto sul mercato con il marchio […]. È stato dato in concessionegratuita da Omega S.p.A. ad Alfa S.p.A. che a sua volta, lo ha dato in sub-licenza a Gamma S.r.l. e Delta S.p.A.dietro il pagamento di royalties

• Marchi• Marchio aziendale Alfa S.p.A., riconosciuto ed affermato sul mercato ormai da diversi decenni grazie al

ruolo di primo piano nel settore ed alla portata innovativa dei suoi prodotti.• Marchi afferenti ai singoli prodotti e linee di prodotto che la società commercializza prevalentemente in

Italia; tra questi abbiamo […]:• “A” fa capo ad un prodotto che cura […]. Risulta apprezzato sul mercato ed ha rilevo anche come

antisettico in ambito dentistico. È stato acquistato da terzi e risulta regolarmente registrato.• “B” riguarda una famiglia di medicinali per la cura di alcune patologie ossee, quali […]. Il marchio in

oggetto risulta affermato da decenni, è stato sviluppato internamente e risulta registrato; gode di unampio riconoscimento presso terzi, essendo simbolo di innovazione ed avanguardia.

• “C” è stato sviluppato internamente e risulta ad oggi registrato. Viene utilizzato da Alfa S.p.A. percommercializzare in Italia alcuni farmaci che nel mondo vengono venduti a marchio […]. Risultaconcesso in uso a Gamma S.p.A. che si impegna a pagare una royalty sul venduto.

• “D” afferisce a prodotti per il trattamento di ipovitaminosi e di cura dell’osteoporosi e fa capo a tutta unaserie di farmaci costituiti sia da soluzioni orali, che da soluzioni iniettabili. Dall’analisi e dalle informazioniraccolte, risulta registrato e sviluppato internamente.

• “E” riguarda una famiglia di farmaci che cura l’osteogenesi imperfetta. È stato sviluppato internamente erisulta depositario di un significativo riconoscimento da parte del mercato nella cura di questa rarapatologia.

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Caso Alfa (3)

• Identificazione dei beni immateriali• Know-how, informazioni segrete ed esperienze giuridicamente tutelabili.

• “Dossier farmaceutici” che raccolgono tutte le informazioni chimiche e dimercato relative ai farmaci.

• “Autorizzazioni all’immissione in commercio” che sono rilasciate dopo ilvaglio dei dossier da parte delle agenzie preposte al controllo.

• Il know-how, sotto forma di questi due documenti, può essere rintracciato per tuttele famiglie di prodotto commercializzate da Alfa.

• In tutti i casi, risulta sviluppato in modo incrementale all’interno dell’azienda erisulta tutelabile giuridicamente a norma del Codice della Proprietà Industriale,risultando segreto, e cioè ignoto o non facilmente accessibili da parte di esperti edoperatori del settore, avendo un valore economico in quanto tale e risultandosottoposto a misure di protezione adeguate. Questi documenti sono infatti protettida accordi di confidenzialità e riservatezza, risultano smaterializzati e digitalizzati,con password rinnovate periodicamente, accessibili a pochi dipendenti edintrasferibili in sedi diverse da quella della società, se non tramite procedure chenecessitano di autorizzazione.

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Caso Alfa (4)

• Vincolo di complementarietà

• I brevetti, i marchi ed il know-how sono utilizzati nell’attività in modocontinuo e talvolta interrelato. Risultano pertanto essere tutte risorseagevolabili in base ai dettami normativi del Patent Box e del suo ambitooggettivo. In luogo ad agevolarli singolarmente, è possibile agglomerarliin gruppi omogenei secondo il vincolo di complementarietà.

• Il know-how, sotto forma di questi due documenti, può essererintracciato per tutte le famiglie di prodotto commercializzate da Alfa.

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Caso Alfa (5)

• Nel primo gruppo, con riferimento al prodotto “A”, troviamo:• il marchio aziendale Alfa S.p.A.,• il marchio di prodotto “A”, applicato sui diversi prodotti

della famiglia,• il dossier farmaceutico del prodotto “A” ed il know-

how relativo all’a.i.c.. • Nel secondo gruppo, facente capo al prodotto “B”, troviamo:

• il brevetto “X”,• il brevetto “Y”,• il dossier farmaceutico del prodotto “B”.

• Nel terzo gruppo, sempre riferito al prodotto “B”, abbiamo:• il marchio aziendale Alfa S.p.A.• il marchio di prodotto “B” della linea.

• Nel quarto gruppo, riferito al prodotto “C”, troviamo:• il brevetto “X”,• il brevetto “Y”,• il dossier farmaceutico del prodotto “C”.

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• Nel quinto gruppo, sempre relativamente al prodotto “C”, abbiamo:

• il marchio di prodotto “C”.• Nel sesto gruppo, afferente al prodotto “D”,

troviamo:• il marchio aziendale Alfa S.p.A.,• il marchio di prodotto “D”,• il dossier farmaceutico dello stesso ed il

know-how relativo all’a.i.c.• Nel settimo ed ultimo gruppo, con riferimento al

prodotto “E”:• il marchio aziendale Alfa S.p.A.,• il marchio del prodotto “E”:,• il dossier ed il know-how del prodotto “E”.

Caso Alfa (6)Enucleiamo i gruppi relativi a i prodotti “B” e “C”. La produzione di tali farmaci può avvenire internamente oppure presso terzi, nel rispetto degli standard qualitativi. Allo stessomodo, per la distribuzione, Alfa S.p.A. utilizza anche distributori indipendenti per l’immissione dei farmaci sul mercato. Questi soggetti risultano estranei al vincolo di direzione e dicoordinamento della capogruppo e sono legati alla società solo da vincoli di natura contrattualeCUP interno

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B C1 C2 C3 C4

RicavidiProduzione 21.453 3.465 8.733 1.002 1.920Royaltydistributori 25% 25% 25% 25% 25%Royaltyproduttori 19% 19% 19% 19% 19%

Differenza 6% 6% 6% 6% 6%

Contributoeconomicolordo 1.287 208 524 60 115

CostidirettidiR&S 207 33 84 9 18CostiindirettidiR&Sallocati 87 15 36 3 9

ContributoEconomiconetto 993 160 404 48 88

RicavidiProduzione 21.453 3.465 8.733 1.002 1.920Royaltyimplicita(Contributonetto/RicavidiProduzione) 5% 5% 5% 5% 5%

 

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Caso Alfa (7)

Reddito agevolabile

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2016 2017 2018 2019

Redditoagevolabile 1.693 1.693 1.693 1.693nexusratio 1 1 1 1Quotadiredditoagevolabile(redditoxnexus) 1.693 1.693 1.693 1.693

Percentualediriduzione 30% 40% 50% 50%

Aliquotafiscalecomplessiva(I.r.e.s.+I.r.a.p.) 31,40% 27,90% 27,90% 27,90%

Variazioneindiminuzionedaapportarealredditoimponibile 159,48 188,94 236,17 236,17

 

Caso Beta (1)

• Beta S.p.A. è una società multinazionale fondata negli anni Sessanta ed attiva nel settore ceramico, con sedi in tutto il mondo.

• Tralasciamo le fasi di descrizione della società, inquadramento settoriale, analisi funzionale ed analisi dei rischi e passiamo direttamente alla identificazione dei beni immateriali e alla scelta del metodo.

• Know-how: • i processi di produzione sono ormai completamente svolti attraverso

macchinari progettati appositamente dall’Ufficio Tecnico di concerto con la funzione R&S, al fine di essere più efficienti e rispondenti possibile alle esigenze della produzione. È sempre grazie al know-how che la società riesce ad immettere sul mercato […] di resistenza superiore rispetto a quelle dei competitor cinesi, seppur a maggior prezzo.

• le formulazioni della ceramica […] sviluppate internamente per ogni prodotto rappresentano delle informazioni segrete e risultano giuridicamente tutelabili a norma del Codice della Proprietà Industriale. Per rafforzare il carattere di segretezza e di non accessibilità dall’esterno, poche persone hanno un quadro completo dei processi e delle formulazioni, e risultano essere firmatari di patti di non concorrenza ed obblighi di riservatezza.

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Caso Beta (2)

• Scelta del metodo: • Il CUP non è applicabile, infatti tutti i potenziali comparable sono cinesi e

mentre Beta S.p.A. punta sulla qualità e sulla differenziazione del prodotto grazie alle sue capacità tecniche, questi puntano alla leadership di costo, limando sulla resistenza.

• Allo stesso modo la società non risulta concedere a terzi, dietro pagamento di royalties, beni immateriali oggetto di agevolazione. Essendo utilizzati nei processi produttivi e risultando comunque unici nella loro ingegneria, non è possibile trovare transazioni comparabili sul mercato.

• Per queste ragioni, il metodo più adatto a determinare il reddito attribuibile agli intangibili risulta il Profit Split ed in specie il ResidualProfit Split.

• Mentre nel contesto originario del transfer pricing risulta applicato tra due soggetti al fine di verificare se la ripartizione degli utili tra questi è avvenuta a condizioni di mercato, nel Patent Box, viene applicato nel contesto d’azienda per allocare gli utili sui diversi beni immateriali attraverso un driver prescelto: dopo aver remunerato le funzioni routinarie dell’azienda e tutti beni materiali che le compongono, il valore rimanente può essere assegnato agli intangibili.

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Caso Beta (3)

• Analisi tecnica: • Per procedere alla valutazione, si è reso necessario isolare i ricavi ed i

costi operativi relativi alla famiglia di prodotti che utilizzano, nei loro processi, gli intangibili oggetto di agevolazione, ovvero il cluster relativo ai prodotti A (Prodotto A.1, A.2, A.3, A.4).

• La remunerazione delle funzione ordinarie prende le mosse dalla loro individuazione (operata attraverso l’analisi funzionale) e dall’attribuzione dei relativi costi sopra individuati:

• Ricerca e sviluppo: vi possono essere imputati interamente i costi del personale addetto, le quote di ammortamento relative agli asset facenti parti di questo centro, i costi correnti relativi al suo funzionamento ed i costi di ricerca e sviluppo sostenuti per alcune consulenze ed esternalizzando alcune attività. A queste si aggiunge una quota parte delle spese generali, ripartite sulla base dei costi sostenuti da questa funzione rispetto al complesso.

• Produzione: possono esservi riferiti i costi diretti del venduto e quindi le rimanenze, le materie prime, il costo del personale, le spese imputabili di energia elettrica, quote di ammortamento ed i costi di manutenzione. Allo stesso modo che della precedente, anche questa funzione si è vista riferire una quota dei costi e delle spese generali indirette.

• Marketing: devono essere remunerate come ordinarie tutte le spese per le pubblicità, per la partecipazione alle fiere ed ai convegni ed una quota-parte delle spese generali.

• Distribuzione: le sono state attribuite tutte le spese per il personale commerciale, le provvigioni ai venditori, le spese di assistenza post-vendita e le spese di trasporto dei prodotti finiti, nonché una quota dei costi generali.

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gl1

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Diapositiva 24

gl1 giovanni liberatore; 12/10/2017

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Caso Beta (4)

Redditività delle funzioni secondo dati comparabili

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Funzione Indicatorediprofittabilità Intervallodiliberaconcorrenza

medianadiintervallo

Produzione FullCostMarkUp(F.C.M.U.)

ValoredellaProduzione/CostidellaProduzione

3,97%‐11,21% 7,45%

Distribuzione ReturnOnSale(R.O.S.)

ValoredellaProduzione/Ricavi 1,75%‐2,60% 2,60%

Marketing FullCostMarkUp(F.C.M.U.)

ValoredellaProduzione/Costidi

supporto3,45%‐5,27% 3,85%

Ricercaesviluppo

FullCostMarkUp(F.C.M.U.)

ValoredellaProduzione/CostidiR&S

4,29%‐21,07% 9,49%

 

Caso Beta (5)

Reddito residuale del know-how

12 Ottobre 2017, Viale Spartaco Lavagnini 42, Firenze 

Area 4 ‐ Corso di Valutazione d'Azienda 26

Redditivitàdiriferimento

RicavidiProduzione 69.450

CostidiProduzione ‐52.041

MargineLordodellaProduzione 17.409

RemunerazioneProduzione(F.C.M.U.xCostidellaProduzione) ‐3.877 7,45%

MarginenettodiProduzione 13.532

CostidiDistribuzione ‐3.774

CostidiMarketing ‐14

CostidiRicercaeSviluppo ‐404

CostiGenerali(G&A)attribuibiliaquestefunzioni ‐49

RemunerazioneDistribuzione(R.O.S.xRicavidiProduzione) ‐1.806 2,60%

RemunerazioneMarketing(F.C.M.U.xCostidiMarketing) ‐1 3,85%

RemunerazioneRicercaeSviluppo(F.C.M.U.xCostidiR&S) ‐38 9,49%

RemunerazioneG&A(F.C.M.U.xCostiGenerali) ‐4 7,45%

Surplusresiduoattribuibileagliintangibili(know‐howproduttivoeperformule)

7.443

RicavidiProduzione 69.450

Royaltyimplicita(Contributo/RicavidiProduzione) 11%

 

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Caso Beta (6)

Calcolo che determina la variazione in diminuzione finale per il quadriennio 2016-2019

12 Ottobre 2017, Viale Spartaco Lavagnini 42, Firenze 

Area 4 ‐ Corso di Valutazione d'Azienda 27

2016 2017 2018 2019

Redditoagevolabile 7.443 7.443 7.443 7.443Nexusratio 1 1 1 1Quotadiredditoagevolabile(redditoxnexus) 7.443 7.443 7.443 7.443

Percentualediriduzione 30% 40% 50% 50%

Aliquotafiscalecomplessiva(I.r.e.s.+I.r.a.p.) 31,40% 27,90% 27,90% 27,90%

Variazioneindiminuzionedaapportarealredditofiscale 701,10 830,64 1.038,30 1.038,30

 

AGENZIA DELLE ENTRATE (11/2016), pp.68‐9“È stato previsto che, nella fase iniziale di ingresso nel regime, le imprese determinino il coefficiente, che è 

cumulativo e che prende in considerazione sia i costi sostenuti a partire dall’ingresso nel regime preferenziale sia quelli sostenuti antecedentemente, considerando i costi qualificati e i costi complessivi come grandezze aggregate, vale a dire senza distinzione per singolo IP. E ciò in considerazione del fatto che, anteriormente 

all’entrata in vigore dell’agevolazione in commento, i sistemi di rilevazione di costi e ricavi non consentono di operare la tracciatura dei costi e, quindi, di rilevare il legame tra costi, bene immateriale e ricavi richiesto dal 

nexus approach.”

Supporto documentale

• Supporto probatorio per il ruling; dati storici reperibili attraverso le banche dati o ricavabili daisistemi di programmazione e controllo delle società. Al più riadattate al fine di mitigare la nonperfetta comparabilità tra le diverse fattispecie reali.

• Dalla pratica professionale emergono anche delle problematiche relative al controllo di gestione:la necessità di informazioni afferenti alla contabilità analitica o, comunque, la necessità di poterscindere e scorporare i valori positivi e negativi in modo da poterli attribuire ai vari intangibili, hagenerato problematiche nei sistemi attualmente adottati dalle imprese, specie nelle più piccole.

12 Ottobre 2017, Viale Spartaco Lavagnini 42, Firenze 

Area 4 ‐ Corso di Valutazione d'Azienda 28

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Riferimenti

Giovanni Liberatore

Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa Università di Firenze

Gotha Advisory spa

[email protected]@gotha‐advisory.com