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URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO Attuare il passaggio all’economia sociale di mercato, ridisegnarla, partendo da Europa e America Latina Prefazione di Dario Velo FRANCESCO MARIA ESPOSITO F. M. ESPOSITO CACUCCI EDITORE BARI ISBN 978-88-6611-614-1 9 788866 116141 euro 25,00 (i.i.) La giustizia distributiva, ben poco giusta con questa urbanistica, è indispensabile allo sviluppo umano integrale. L’economia e l’urbanistica, a priori, non sono né buone né cattive, sono ciò che gli uomini ne fanno. Francesco Maria Esposito (1963) è architetto dal 1989. È founder partner e vi- cepresidente di World – Law, Economics & Architecture, associazione multidisciplinare di studi e servizi per la Pubblica Amministrazione e le imprese con sede in Roma. È stato consulente di pubbliche amministrazioni e soggetti privati con vasta competenza in architettura, urbanistica, economia urbana, programmazione economica e pianifi- cazione, e con lunga e strutturata esperienza di manager del privato. È autore di numerose ricerche, saggi e scritti. Per questi tipi ha pubblicato: Edificabilità bene Comune. La disciplina dei prezzi immobiliari è indispensabile per lo sviluppo sostenibile e la stabilità delle nazioni, Cacucci Editore (Bari 2015); Atti e testimonianze della tavola ro- tonda Oltre la crisi, un nuovo regime urbanistico dei suoli. Napoli, Teatro di San Carlo, 8 aprile 20XVI , Cacucci Editore (Bari 2016). Da oltre venticinque anni si dedica allo studio della sostenibilità dello sviluppo re- sponsabile con metodologia interdisciplinare: dell’uso del territorio, dell’etica nell’economia, della giustizia di- stributiva, del diritto, della sociologia, della social market economy e della dottrina sociale cattolica. È il primo studioso al mondo a teorizzare l’urbanistica sociale di mercato: per primo ne ha usato il nome. ebook disponibile Partendo dall’analisi della crisi storica del XXI secolo e rifuggendo le vaghe contrapposizioni tra favorevoli e av- versari della globalizzazione, Esposito propone la via di un nuovo modello economico-urbanistico nella convinzione che questa crisi, strutturale, possa essere realmente superata solo con “sostituzioni delle componenti strutturali” inadatte a sostenere il funzionamento dell’attuale modello economico. Inutile costruire nuovi pilastri per la crescita se le fon- dazioni, rappresentate da questa urbanistica, sono marce. Per l’autore, azioni congiunturali non risolvono una crisi strutturale. È indispensabile, per superarla ed avviare un’era di sviluppo, il passaggio all’economia sociale di mercato che necessita della transizione dall’urbanistica di mercato, speculativa, all’urbanistica sociale di mercato: una nuova urbanistica per l’interesse generale ad un autentico sviluppo umano integrale. Nel libro, Francesco M. Esposito condivide il pensiero di Paul Krugman e Joseph E. Stiglitz, per i quali la primaria causazione di questa crisi consiste nel perverso intreccio tra bolle immobiliari e bolle finanziarie che ha come effetto lo squilibrio tra redditi e costi abitativi. Partito dalle città, ha indebolito la finanza privata facendo calare bruscamente la domanda. Grande recessione, stagna- zione, stagflazione, ulteriore aumento delle disuguaglianze e difficoltà anche per le economie dei paesi più avanzati a ritrovare un sentiero di progresso dipendono, anzitutto, da una “urbanistica senza l’uomo” pensata per la ricchezza di pochi, contro lo sviluppo. Per l’autore, il mal-funzionamento del capitalismo e dell’economia globale, i conseguenti livelli di sottoccupazione permanente e l’incapacità di creare pro- gresso, dipendono anzitutto dall’attuale sistema urbanistico. Il passaggio all’urbanistica sociale di mercato è un primo passo sostanziale per cambiare l’attuale modello economico. Europa e America Latina, continenti con radici e valori condivisi fondati anzitutto sul ius vitae, ius existentiae, possono stringere legami forti per procedere alla ri-proget- tazione di nuove vie di sostenibilità dello sviluppo con una visione globale della Terra quale Civitas humana. “L’economia e l’urbanistica, a priori, non sono né buone né cattive, sono ciò che gli uomini ne fanno”. Il volume può interessare tutti: non solo gli addetti ai lavori – urbanisti, politici, economisti, giuristi –, ma chiunque sia interessato alla sorte umana, ad approfondire i nessi cruciali che legano urbanistica, economia, diritto, giustizia distributiva, disuguaglianze, povertà e sviluppo umano integrale.

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URBANISTICA SOCIALE

DI MERCATO

URBANISTICA SOCIALE

DI MERCATO

Attuare il passaggio all’economia sociale di mercato, ridisegnarla, partendo da Europa e America Latina

Prefazione di Dario Velo

FRANCESCO MARIA ESPOSITOF. M. ESPOSITO

CACUCCI EDITORE

BARI

ISBN 978-88-6611-614-1

9 788866 116141euro 25,00 (i.i.)

La giustizia distributiva, ben poco giusta con questa urbanistica,

è indispensabile allo sviluppo umano integrale.

L’economia e l’urbanistica, a priori,non sono né buone né cattive,

sono ciò che gli uomini ne fanno.

Francesco Maria Esposito (1963)è architetto dal 1989. È founder partner e vi-cepresidente di World – Law, Economics & Architecture, associazione multidisciplinare di studi e servizi per la Pubblica Amministrazione e le imprese con sede in Roma. È stato consulente di pubbliche amministrazioni e soggetti privati con vasta competenza in architettura, urbanistica, economia urbana, programmazione economica e pianifi-cazione, e con lunga e strutturata esperienza di manager del privato. È autore di numerose ricerche, saggi e scritti. Per questi tipi ha pubblicato: Edificabilità bene Comune. La disciplina dei prezzi immobiliari è indispensabile per lo sviluppo sostenibile e la stabilità delle nazioni, Cacucci Editore (Bari 2015); Atti e testimonianze della tavola ro-tonda Oltre la crisi, un nuovo regime urbanistico dei suoli. Napoli, Teatro di San Carlo, 8 aprile 20XVI, Cacucci Editore (Bari 2016). Da oltre venticinque anni si dedica allo studio della sostenibilità dello sviluppo re-sponsabile con metodologia interdisciplinare: dell’uso del territorio, dell’etica nell’economia, della giustizia di-stributiva, del diritto, della sociologia, della social market economy e della dottrina sociale cattolica. È il primo studioso al mondo a teorizzare l’urbanistica sociale di mercato: per primo ne ha usato il nome.

ebook disponibile

Partendo dall’analisi della crisi storica del XXI secolo e rifuggendo le vaghe contrapposizioni tra favorevoli e av-versari della globalizzazione, Esposito propone la via di un nuovo modello economico-urbanistico nella convinzione che questa crisi, strutturale, possa essere realmente superata solo con “sostituzioni delle componenti strutturali” inadatte a sostenere il funzionamento dell’attuale modello economico. Inutile costruire nuovi pilastri per la crescita se le fon-dazioni, rappresentate da questa urbanistica, sono marce.Per l’autore, azioni congiunturali non risolvono una crisi strutturale. È indispensabile, per superarla ed avviare un’era di sviluppo, il passaggio all’economia sociale di mercato che necessita della transizione dall’urbanistica di mercato, speculativa, all’urbanistica sociale di mercato: una nuova urbanistica per l’interesse generale ad un autentico sviluppo umano integrale. Nel libro, Francesco M. Esposito condivide il pensiero di Paul Krugman e Joseph E. Stiglitz, per i quali la primaria causazione di questa crisi consiste nel perverso intreccio tra bolle immobiliari e bolle finanziarie che ha come effetto lo squilibrio tra redditi e costi abitativi. Partito dalle città, ha indebolito la finanza privata facendo calare bruscamente la domanda. Grande recessione, stagna-zione, stagflazione, ulteriore aumento delle disuguaglianze e difficoltà anche per le economie dei paesi più avanzati a ritrovare un sentiero di progresso dipendono, anzitutto, da una “urbanistica senza l’uomo” pensata per la ricchezza di pochi, contro lo sviluppo. Per l’autore, il mal-funzionamento del capitalismo e dell’economia globale, i conseguenti livelli di sottoccupazione permanente e l’incapacità di creare pro-gresso, dipendono anzitutto dall’attuale sistema urbanistico. Il passaggio all’urbanistica sociale di mercato è un primo passo sostanziale per cambiare l’attuale modello economico. Europa e America Latina, continenti con radici e valori condivisi fondati anzitutto sul ius vitae, ius existentiae, possono stringere legami forti per procedere alla ri-proget-tazione di nuove vie di sostenibilità dello sviluppo con una visione globale della Terra quale Civitas humana. “L’economia e l’urbanistica, a priori, non sono né buone né cattive, sono ciò che gli uomini ne fanno”. Il volume può interessare tutti: non solo gli addetti ai lavori – urbanisti, politici, economisti, giuristi –, ma chiunque sia interessato alla sorte umana, ad approfondire i nessi cruciali che legano urbanistica, economia, diritto, giustizia distributiva, disuguaglianze, povertà e sviluppo umano integrale.

W. - L.E.A.Collana di studi

World - Law, Economics & Architecture -------------------- 3 --------------------

F.M. ESPOSITO, URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO

proprietà letteraria riservata

© 2017 Cacucci Editore - BariVia Nicolai, 39 - 70122 Bari - Tel. 080.5214220http://www.cacucci.it e-mail: [email protected]

Ai sensi della legge sui diritti d’Autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di foto-copie, microfilms, registrazioni o altro, senza il consenso dell’autore e dell’editore.

Francesco Maria esposito

URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO

Attuare il passaggio all’economia sociale di mercato, ridisegnarla, partendo da Europa e America Latina

Prefazione di Dario Velo

affettuosamente dedicato al mio angelo custode

Non abbiamo intenzione di esigere dalla concorrenza più di quanto sia in grado di darci.

(Wilhelm Röpke)

Il protezionismo costringe a pagar caro un prodotto, che, non avendo concorrenza,

può essere venduto a prezzo troppo alto.(José Martí)

INDICE

Prefazione di Dario Velo XV

PREMESSA XIX

INTRODUZIONE 3

CAPITOLO PRIMO

URBANISTICA SENZA L’UOMO 29 Ripensare l’urbanistica 41 Giustizia e bene comune per la Chiesa cattolica 44 Politica, giustizia distributiva e bene comune 55 CAPITOLO SECONDO

UNA DIVERSA ANALISI DELLA CRISI DEL XXI SECOLO 67 Una diversa analisi della crisi del XXI secolo 67 Uno sviluppo razionale ha bisogno di razionalità 80 Completare il modello europeo con una nuova urbanistica delle regole 87 L’ottimalità monetaria e i suoi nemici 92 L’assenza di ideali, valori e ideologie 101

CAPITOLO TERZO

DALL’ORDO-LIBERALISMO ALL’ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO 103 Riflessioni sull’Ordo-liberalismo 103 Riflessioni sull’economia sociale di mercato 110 Brevi considerazioni sugli artt. 41 e 42 della Costituzione della Repubblica Italiana 124

INDICE

CAPITOLO QUARTO

L’IMPORTANZA DI UNA URBANISTICA EQUA 129 Giappone: bolla immobiliare, stagnazione e deflazione 132 Europa e America Latina: contesti per attuare il passaggio all’economia sociale di mercato 138 Hillary Clinton: “qualcosa di fondamentale non funziona” 140 Verso l’economia sociale di mercato 142 Urbanistica sociale di mercato: una grande misura anticiclica 149 Ottimalità valutaria dell’area-euro e urbanistica 151 Conferire alla rendita fondiaria esclusivamente un valore agricolo, non urbano 153 Dalla crisi delle idee ad una urbanistica nuova 154

CAPITOLO QUINTO

BILL OF EUROPEAN URBANISM RIGHTS 157 Correlazione tra urbanistica ed economia 157 L’Europa neoliberista distruggerà l’euro? 160 Interdipendenza tra economia sociale di mercato e urbanistica sociale di mercato 166 Occorre un Bill of european urbanism Rights 172 Un’urbanistica delle regole 177 Urbanistica: nuovo settore strategico dell’Ue 179 Il Ministero Ue dell’urbanistica e della casa 183

CAPITOLO SESTO

URBANISTICA SOCIALE DI MERCATO 185

Una teoria della urbanistica: “rawlsiana” 185 Ripensare un’urbanistica responsabile 187 Urbanistica sociale di mercato e ipotesi ordinatrice: un “modello abitativo” con quattro tipizzazioni 193 Princìpi dell’urbanistica sociale di mercato 197 Una proposta urbanistica indipendente 203 La società in dissoluzione da troppo tempo 205

INDICE

CAPITOLO SETTIMO

EDIFICABILITÀ «BENE COMUNE» 209 Introduzione al concetto di «bene comune» 209 L’edificabilità: «bene comune» 214 Il nocciolo della questione: il diritto all’abitazione ed al prezzo equo 217 Separare l’attività produttiva del costruire dalla speculativa sul poter costruire 221 Brevi considerazioni sulla relazione tra analisi economica del diritto e bene comune edificabilità 222 Etica, economia e territorio: lontani dalla trappola della “mano invisibile” 224 Rendita fondiaria urbana: delitto contro l’ambiente economico globale 227

CAPITOLO OTTAVO

IL PENSIERO DI WILHELM RÖPKE E DI JOSÉ MARTÍ: UN LEGAME TRA EUROPA E AMERICA LATINA 237 Una necessaria precisazione 239 Wilhelm Röpke e Josè Martì 244

CAPITOLO NONO

EUROPA E POLITICHE ABITATIVE 257 Correlazione tra squilibri socio-economici e differenti politiche abitative 257 L’osservazione reciproca può molto giovare 259 Due modelli di politica abitativa 275

CAPITOLO DECIMO

BOLLE IMMOBILIARI E FINANZIARIE: CRISI STORICA 281

Deflazione utile e deflazione dannosa 291 Relazione causa-effetto tra squilibri del rapporto redditi/costi abitativi e sottoccupazione permanente 294

INDICE

Crescita congiunturale e crescita strutturale 296 Crisi del XXI secolo: strutturale e non congiunturale 297 Superare i limiti del capitalismo 302 Capitalismo e sottoccupazione permanente 304 Le aspettative storiche di inflazione dei prezzi immobiliari: un fenomeno culturale negativo da correggere 305 Ordine economico desiderabile: una scelta costituzionale in antitesi con il problema monopolio 310 Diritti ed interdipendenza tra Stati e mercati 317 Mali europei: austerity e ipocrisia della leadership 319 Monstrum Austeritatis 323 L’adozione di principi per un diritto urbanistico globale 325 Stiglitz: “le disuguaglianze uccidono il Pil” 329 Limiti della “proposta Piketty” 331 Squilibrio nel gioco della domanda e dell’offerta 337 Yanis Varoufakis e lo squilibrio globale 343 La domanda multimiliardaria di Alan Greenspan 348 Uno sguardo al passato 357 Differenti visioni dell’economia: Harvard e Chicago 359 La politica dominata dalla visione neoliberista 361 L’economia al bivio 364

CAPITOLO UNDICESIMO

INTERDIPENDENZA TRA ECONOMIA, URBANISTICAPOLITICA E SOSTENIBILITÀ 367 Il problema economico 368 Italia, Europa, America Latina ed economia sociale di mercato 371 Minsky moment: bolle immobiliari cause di crisi 374 La salute economica dei pigs e il “Caso Italia” 381 Cos’è successo in Olanda? 386 La bolla immobiliare di Londra 387 Cos’è successo in Irlanda? 388 Come sono finiti alcuni paesi europei in recessione? 390

INDICE

Restituire ai cittadini il rapporto equo tra redditi e costi abitativi 393

CAPITOLO DODICESIMO

“CASO ITALIA”: LA SINDROME DA EURO CHANGEOVER 397

Fromm suggerisce la verità sull’euro changeover italiano: “una vera deficienza socialmente strutturata” 414 Lo squilibrio tra redditi e costi abitativi: innesco e leva della Grande recessione 421 Una diversa prospettiva di tutela della stabilità 423 Il furto della rendita fondiaria urbana 424 Il rapporto tra redditi e costi di locazione delle abitazioni 426 La stabilità del pubblico dipende dalla stabilità del privato 428 L’euro changeover, il problema del differenziale della competitività, l’austerity 431 Uscire dalla prigione inflattiva, un beneficio anche per le imprese 434 L’atarassia della cultura 438

CAPITOLO TREDICESIMO

IL DIRITTO ALLO «SVILUPPO UMANO INTEGRALE» 439

BIBLIOGRAFIA 449

XV

PREFAZIONE

La crisi che gli Stati più industrializzati stanno vivendo offre l’opportunità di rivedere i modelli classici ereditati dal passato per fondare un nuovo ordine sul piano costituzionale, economico e sociale.

L’economia sociale di mercato costituisce oggi la frontiera più avanzata di questo processo.

È possibile aprire una nuova fase storica sulla base di una profonda riflessione che, partendo dai princìpi fondamentali, si ampli a tutti gli aspetti del governo della società e del mercato.

Qui risiede l’importanza del volume di France-sco M. Esposito che offre un’interpretazione ampia della fase storica attuale, per poi approfondirla con riferimenti ad aspetti specifici, della massima im-portanza, costituiti dall’urbanistica e dal rapporto tra urbanistica ed economia.

PREFAZIONE

XVI

A nostra conoscenza, è questo il primo volume mai apparso sulla “urbanistica sociale di mercato”.

La piena comprensione delle tesi presentate in questo volume non è agevole in primo luogo per le loro novità.

Ciò dipende, inoltre, dal fatto che il volume costituisce l’avvio di un’importante riflessione, non la sua conclusione; alcune interpretazioni sono de-lineate, ma attendono un’adeguata elaborazione per esplicitare compiutamente le implicazioni che ne deriverebbero.

Soprattutto, non risulta immediato cogliere i tanti spunti offerti da questo volume poiché esso non può essere interpretato con i paradigmi tra-dizionali, con le conoscenze sperimentate.

Le ideologie tradizionali e i dogmi elaborati dagli studiosi della economia di mercato costituiscono un ostacolo alla comprensione di questo nuovo punto di vista, orientato al futuro.

Le ideologie del passato hanno segnato l’affran-camento, in tappe successive, delle classi in cui si dividevano le società dei paesi più sviluppati. Il liberalismo ha segnato l’affrancamento della bor-ghesia dalla nobiltà terriera. La democrazia ed il socialismo hanno consentito alle classi più deboli di acquisire pieno diritto di eguaglianza. Superata la divisione della società in classi, le ideologie, con

PREFAZIONE

XVII

la affermazione dei loro valori, hanno aperto la strada al riconoscimento del cittadino come centro della società e delle istituzioni in cui si articola il governo del bene comune.

Il nuovo ordine che si sta sviluppando è un rin-novato rapporto pubblico-privato, Stato-mercato, che supera la prospettiva tradizionale di tutte le ideologie storiche.

È lecito individuare tre aspetti fondamentali che distinguono le ideologie tradizionali del nuovo or-dine affermato dall’economia sociale di mercato.

In estrema sintesi, l’ordine tradizionale era qua-lificato dall’affermazione:

- delle ideologie tradizionali come espressione di classi impegnate a far riconoscere i propri diritti;

- degli Stati burocratico-accentrati nazionali;- del mercato come centro dell’economia.Di contro, a questi aspetti si stanno sostituendo

tre principi fondamentali in grado di plasmare la nuova fase storica con l’affermazione:

- del cittadino al centro della società e delle isti-tuzioni;

- di Stati federali fondati sui principi della sus-sidiarietà e della solidarietà;

- di un nuovo rapporto Stato-mercato, pub-blico-privato, per il governo dell’economia nel sempre più profondo rispetto del bene comune.

PREFAZIONE

XVIII

Su questa schematizzazione, di prima appros-simazione, l’economia sociale di mercato emerge come interpretazione delle trasformazioni fonda-mentali in fieri.

Queste indicazioni suggeriscono che il compito prioritario da affrontare è declinare l’economia sociale di mercato in paradigmi puntuali in grado di interpretare i cambiamenti in corso.

Il volume di Francesco M. Esposito affronta questo obiettivo in un’area cruciale per il convivere civile, l’urbanistica.

Un contributo scientifico e culturale profon-damente innovativo che permette di aprire nuovi ragionamenti e prospettive su fatti non ancora pensati.

Dario Velo (*)Pavia, 23 dicembre 2017

(*) Presidente del Collegio sindacale della Banca d’Italia. Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia dell’Università di Pavia. Docente presso le Università di Bordeaux, Strasbourg, Nice-Sophia Antipolis, Bocconi di Milano. Cattedra Europea Jean Monnet. Presidente dell’Associazione Universitaria di Studi Europei. Vice Presidente della European Community Studies Association. Già Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Pavia, pro-Rettore dell’Università di Pavia e presidente della Conferenza nazionale dei Presidi delle Facoltà di Economia e Statistica.

XIX

PREMESSA

Si avvia la stesura di un libro quando l’autore si sente calamitato da un’idea, e vuole che su di essa si formi un’opinione più generale, poco conta favo-revole o contraria, a conferma o confutazione della tesi che v’è dentro. Nelle elaborazioni e meditazioni di chi scrive, l’idea che si è andata formando attorno a questo studio è quella di un “autentico diritto allo sviluppo umano integrale”, che non è mera visione utopica della vita e del mondo, ma una rappresenta-zione concreta dei fattori e delle condizioni umane, sociali, economiche, culturali, politiche e giuridiche fondate sul ius vitae o ius existentiae, che lo lasciano plasticamente prefigurare, come si è provato a spie-gare in queste pagine. È un diritto per definizione universale, tale in quanto spetta a tutti e non è limi-tabile da alcuno o per alcuni.

PREMESSA

XX

Un diritto siffatto, per cui ogni individuo può vede-re soddisfatta la propria esistenza come quella del suo prossimo, può essere garantito attraverso una giustizia distributiva poggiata su tre leve fondamentali: concor-renza vera, solidarietà e sussidiarietà.

Parafrasando la Costituzione della Repubblica Ita-liana, quel che occorre è un’economia delle regole con cui gli Stati garantiscano effettivamente che la libera iniziativa non possa svolgersi contro l’interesse generale, in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

Sviluppatasi nel periodo tra le due guerre mondiali, l’economia sociale di mercato – fatta propria dai Padri costituenti – è stata teorizzata per dare risposta a tali fi-nalità. Questa considerazione mi ha condotto ad un in-teresse crescente per lo studio delle interdipendenze tra economia ed urbanistica, per giungere al presupposto che non si possa conoscere a fondo il funzionamento dell’una senza conoscere quello dell’altra.

Successivamente, sono arrivato alla conclusione che tra l’economia sociale di mercato e l’urbanistica socia-le di mercato, della quale in questo volume trasferisco la mia concettualizzazione, non vi sia solo un’analogia, ma che l’urbanistica sociale di mercato stia all’econo-mia sociale di mercato come l’uva sta al vino.

Ingrediente essenziale, dunque, per ri-progettare la social market economy ri-pensando il settore immobiliare

PREMESSA

XXI

non più come speculativo e parassitario, ma come merca-to interessante per spingere la crescita con maggiore giu-stizia distributiva fulcro dello sviluppo. Una urbanistica non più d’ostacolo allo sviluppo, ma per esso giovevole. Di questo aspetto si è troppo poco occupata la politica. Nelle esperienze politiche e normative dei decenni passati, infatti, la questione è stata puntualmente tra-scurata, e nel bilanciamento tra diritti individuali e di-sciplina dei beni comuni, la funzione sociale non sem-pre è assurta a criterio regolatore dei fatti economici.

Ne ha costituito effetto ineludibile e drammatico il prevalere di fenomeni speculativi, espressione di aspet-tative del singolo, sull’esigenza sociale di soddisfare la generalità dei bisogni civici. L’uso del territorio, il suo governo, le politiche abitative, lo sfruttamento dell’edi-ficabilità, nei diversi programmi e manifesti legislativi hanno largamente sofferto questo mancato equilibrio nel perpetuarsi di una visione secondo la quale il bene comune e il diritto individuale erano entità convertibili tra esse. Sicché, molto spesso nel dare attenzione al secon-do, si è erroneamente pensato di aver protetto il primo.

La storia degli ultimi decenni, nei quali è nata e stagna la più grande crisi economica mondiale, ha dimostrato la grandezza dei limiti di una siffatta visione, che ha inver-tito i fattori diseguali dando esiti fortemente imperfetti, per aver mescolato avidamente speculazione e diritti dei singoli, specialmente nel confine tra sfera privata e

PREMESSA

XXII

sfera pubblica. Ciò proprio si è tradotto nel fenomeno noto come crisi o bolla immobiliare-finanziaria del XXI secolo, che urbi et orbi ha dimostrato nel volgere di poco come le economie fondate sulla dimensione personale del profitto, sganciata da quella generale e dell’agire comune, portano puntualmente al disastro universale o, come usano dire gli economisti, al falli-mento del mercato. Un fallimento che, peraltro, toc-cando alla radice la globalità stessa delle economie nazionali, ne ha messo in discussione la stabilità che oggi richiede nuovi sforzi e ripensamenti rispetto alla teoria della “mano invisibile” di Adam Smith.

Questo volume ha un’ambizione, che non è cer-to di conquistare gradimenti o consensi scientifici, quanto piuttosto di richiamare l’attenzione sul pro-blema che, per condivisione generale, si ritrova alla base degli squilibri economici che faticosamente, e senza esiti definitivi, gli Stati provano a sopportare.

È il problema della disfunzione tra economia e urbanistica, del rapporto invertito tra potenza e atto.

Rimettere in posizione retta questo rapporto è un passo avanti per riconoscere a tutti un “autentico di-ritto allo sviluppo umano integrale”.

Francesco Maria EspositoRoma, 9 dicembre 2017

W. - L.E.A.Collana di studi

World - Law, Economics & Architecture

1. Francesco Maria Esposito, Edificabilità bene comune. La disciplina dei prezzi immobiliari è indispensabile per lo sviluppo sostenibile e la stabilità delle nazioni, Cacucci Editore, 2015.

2. A cura di Francesco Maria Esposito, Atti della tavola rotonda “Oltre la crisi, un nuovo regime urbanistico dei suoli”, Napoli, Foyer del Teatro di San Carlo, 8 aprile 20XVI, Cacucci Editore, 2016.

3. Francesco Maria Esposito, Urbanistica sociale di mer-cato. Attuare il passaggio all’economia sociale di mercato, ri-disegnarla, partendo da Europa e America Latina, Cacucci Editore, 2017.