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IL SOLENGHINO ANNO II, edizione 2013, numero I Cenni storici della “Solengo” Nel 1994, dopo alcuni di anni di caccia al cinghiale senza regole precise, l’ATC 3 e l’Assessorato alla Caccia della Provincia di Bergamo, decisero per motivi di gestione e di sicurezza, di autorizzare la caccia al cinghiale solo a cacciatori riuniti in squadre autorizzate dai due enti. I cacciatori di Tavernola, Vigolo, Parzanica e Predore, si sono attivati, al fine di preservare e gestire il territorio che si affaccia sul Basso Sebino a formare tre squadre, Tavernola con Predore (il territorio comprendeva anche il Comune di Sarnico), Vigolo e Parzanica. Le tre squadre erano riunite nel Club per la caccia al cinghiale denominato “Solengo”, erano disciplinate da un unico statuto e presiedute da un solo organo direttivo, esse cacciavano normalmente assieme, anche se ognuna aveva i propri responsabili che le gestivano. I primi capisquadra sono stati: Per Tavernola e Predore nome della squadra “Solengo” il Sig. Foresti Rolando. Per la squadra di Vigolo, nome della squadra “Vigolo” il Sig. Bettoni Battista. Per la Squadra di Parzanica, nome della squadra “Parzanica” il Sig. Ravelli Augusto. I tre caposquadra coordinavano inoltre il “Club Solengo”, che gestiva l’organizzazione delle squadre. Dopo alcuni anni l’ATC 3 è divenuto ATC Prealpino, sono poi state modificate le norme che gestivano la caccia al cinghiale riducendo il numero delle squadre e ridefinendo i territori a loro assegnati. La squadra “Solengo” (Tavernola e Predore) si è unita con quella di Parzanica mantenendo il proprio nome, i territori che ci sono stati assegnati erano i comuni di Sarnico, Predore, Tavernola e Parzanica. Il caposquadra divenne il sig. Ravelli Augusto e Cristinelli Giuliano Vice caposquadra. Negli anni successivi vi furono delle altre modifiche al nostro territorio, prima il Comune di Sarnico fu assegnato alla squadra di Gandosso e poi alla neo squadra di Viadanica, alla quale venne poi assegnato anche parte del territorio di Predore. Dopo Ravelli Augusto fu eletto caposquadra Cristinelli Giuliano e vice Danesi Marino che rimasero in carica fino a quando l’ATC e l’Assessorato alla Caccia decisero di ridurre a sei il numero delle squadre. La “Solengo” si unì con la squadra di Riva di Solto acquisendo il territorio del Comune di Fonteno, Riva di Solto e Solto Collina e parte del territorio di Vigolo, quello sotto la strada che da Vas va alla Bratta. Il capo squadra era Bertocchi Valerio, il suo vice caposquadra Danesi Marino. Nel 2007 fu eletto caposquadra Foresti Rolando, vice caposquadra Danesi Marino. Nel 2011 l’Assessorato decise, per l’ennesima volta, di riassegnare i territori raddoppiando la squadre, la “Solengo” decise di perdere il territorio dei Comuni di Fonteno, Riva di Solto e Solto Collina e parte di Parzanica senza però dividere i componenti della squadra (perdendo solo alcuni cacciatori che non collaboravano alla gestione della stessa) che entrarono nella nuova squadra “La Scartina”. La storia attuale è per l’ennesima volta, in fase di modifica. Il nuovo Piano Faunistico che la Provincia sta elaborando da quattro anni dovrebbe avere vita entro il 2013, prevede che il nostro territorio sia trasformato in Comprensorio Alpino, obbligando i cacciatori alla scelta se entrare in Zona Alpi (gestita dai Comprensori Alpini) o rimanere nel territorio regolamentato dagli ATC (come sapete, non possiamo cacciare in entrambi). Questa pianificazione ci farà perdere tutti i cacciatori che preferiranno cacciare negli ATC. La pianificazione prevede, inoltre l’istituzione di altre oasi o l’ingrandimento di quelle esistenti, sarà, quindi necessario ridefinire i territori assegnati alle squadre. Segue pag. 2

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Numero di marzo del Solenghino

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IL SOLENGHINO

ANNO II, edizione 2013, numero I

Cenni storici della “Solengo” Nel 1994, dopo alcuni di anni di caccia al cinghiale senza regole precise, l’ATC 3 e l’Assessorato alla Caccia della Provincia di Bergamo, decisero per motivi di  gestione  e di  sicurezza, di  autorizzare  la  caccia  al  cinghiale  solo  a  cacciatori  riuniti  in squadre autorizzate dai due enti. I  cacciatori di  Tavernola, Vigolo, Parzanica  e Predore,  si  sono  attivati,  al  fine di preservare  e  gestire  il  territorio  che  si affaccia  sul Basso  Sebino a  formare  tre  squadre, Tavernola  con Predore  (il  territorio  comprendeva anche  il Comune di Sarnico), Vigolo e Parzanica. Le  tre  squadre  erano  riunite  nel  Club  per  la  caccia  al  cinghiale  denominato  “Solengo”,  erano  disciplinate  da  un  unico statuto e presiedute da un solo organo direttivo, esse cacciavano normalmente assieme, anche se ognuna aveva  i propri responsabili che le gestivano. I primi capisquadra sono stati: Per Tavernola e Predore nome della squadra       “Solengo”      il Sig. Foresti Rolando. Per la squadra di Vigolo, nome della squadra       “Vigolo”         il Sig. Bettoni Battista. Per la Squadra di Parzanica, nome della squadra “Parzanica”    il Sig. Ravelli Augusto. I tre caposquadra coordinavano inoltre il “Club Solengo”, che gestiva l’organizzazione delle squadre. Dopo alcuni anni l’ATC 3 è divenuto ATC Prealpino, sono poi state modificate le norme che gestivano la caccia al cinghiale riducendo il numero delle squadre e ridefinendo i territori a loro assegnati. La squadra “Solengo” (Tavernola e Predore) si è unita con quella di Parzanica mantenendo il proprio nome, i territori che ci sono stati assegnati erano i comuni di Sarnico, Predore, Tavernola e Parzanica. Il caposquadra divenne il sig. Ravelli Augusto e Cristinelli Giuliano Vice caposquadra. Negli  anni  successivi  vi  furono  delle  altre modifiche  al  nostro  territorio,  prima  il  Comune  di  Sarnico  fu  assegnato  alla squadra di Gandosso  e poi  alla neo  squadra di Viadanica,  alla quale  venne poi  assegnato  anche parte del  territorio di Predore.  Dopo Ravelli Augusto fu eletto caposquadra Cristinelli Giuliano e vice Danesi Marino che rimasero in carica fino a quando l’ATC e l’Assessorato alla Caccia decisero di ridurre a sei il numero delle squadre. La “Solengo” si unì con  la squadra di Riva di Solto acquisendo  il  territorio del Comune di Fonteno, Riva di Solto e Solto Collina e parte del territorio di Vigolo, quello sotto la strada che da Vas va alla Bratta. Il capo squadra era Bertocchi Valerio, il suo vice caposquadra Danesi Marino. Nel 2007 fu eletto caposquadra Foresti Rolando, vice caposquadra Danesi Marino. Nel 2011 l’Assessorato decise, per l’ennesima volta, di riassegnare i territori raddoppiando la squadre, la “Solengo” decise di  perdere  il  territorio  dei  Comuni  di  Fonteno, Riva  di  Solto  e  Solto  Collina  e  parte  di  Parzanica  senza  però  dividere  i componenti della squadra (perdendo solo alcuni cacciatori che non collaboravano alla gestione della stessa) che entrarono nella nuova squadra “La Scartina”. La storia attuale è per  l’ennesima volta,  in fase di modifica.  Il nuovo Piano Faunistico che  la Provincia sta elaborando da quattro anni dovrebbe avere vita entro  il 2013, prevede che  il nostro  territorio sia  trasformato  in Comprensorio Alpino, obbligando  i  cacciatori  alla  scelta  se  entrare  in  Zona  Alpi  (gestita  dai  Comprensori  Alpini)  o  rimanere  nel  territorio regolamentato dagli ATC (come sapete, non possiamo cacciare  in entrambi).   Questa pianificazione ci farà perdere tutti  i cacciatori che preferiranno cacciare negli ATC. La pianificazione prevede, inoltre l’istituzione di altre oasi o l’ingrandimento di quelle esistenti, sarà, quindi necessario ridefinire i territori assegnati alle squadre.  Segue pag. 2 

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IL SOLENGHINO

ANNO II, edizione 2013, numero I

 

  

Dopo la storia cronologica della “Solengo”, credo che ci siano le motivazione per fare alcune considerazioni, la prima è che la nostra è  l’unica squadra della Provincia di Bergamo che abbia ancora  il nome  iniziale e che sia sempre stata attiva dal 1994, superando tutte le modifiche ai regolamenti, ai territori e alle innumerevoli discussioni interne con vari cacciatori che ne hanno fatto parte, grazie ad un gruppo di persone che fin dal primo giorno sono state coese e determinate sul come gestire la squadra. Ormai la squadra ha 19 anni di età, ed alcuni componenti ne fanno parte da altrettanti e credo sia giusto menzionarli. Balducchi Pierluigi, Bettoni Gianfranco, Bolandrina Mario, Cristinelli Bruno, Cristinelli Giuliano, Danesi Giampietro, Danesi Marino, Fenaroli Artemisio, Foresti Rolando, Ghirardelli Gianbattista, Girelli Angelo, Marchetti Giacomo, Martinelli Fabrizio, Pezzotti Antonio, Pezzotti Giacomo.  Negli anni poi sono entrati a fare parte della squadra nuovi cacciatori che in modo diverso, ma sempre positivo hanno dato maggiore vigore ad essa, contribuendo ad essere sempre  più incisiva e le attività che si stanno sviluppando (gestione del territorio, sito internet, ecc.), l’importante è che le attività vengano, condivise e suddivise tra i componenti di essa e che le discussioni  tra  i  componenti  siano  sempre dettate da una  critica positiva,  che  incentivi al miglioramento, e non ad una critica egoistica e negativa.  Rolando 

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ANNO II, edizione 2013, numero I

 

 

“La paghéra de Mondara”

Quando percorriamo un sentiero sul nostro territorio, anche non in periodo venatorio, abbiamo ricordi delle nostre avventure con la squadra e con noi stessi. Questo a maggior ragione se parliamo della posta dove abbiamo abbattuto il primo cinghiale. Se devo parlare di me, devo parlare della “ Paghera de Mondara “ e di una giornata nel fumo del tempo. Sì, la posta è quella lasciata- volentieri in eredità- al decano della squadra, ma a quei tempi non si arrivava in macchina. Un collega di lavoro, appassionato alla caccia alla lepre, mi chiede di accompagnarmi una domenica ed io, ben felice, colgo l’occasione di aver un po’ di compagnia visto che fino a quel momento, oltre a qualche animale abbattuto da altri, non avevo visto niente. La mattinata trascorre tra chiacchiere e momenti di agitazione nel sentire un abbaio: “….va di qua, no va di là, viene giù, noooo scavalca il colle!”. All’improvviso un gesto del mio collega mi indica da dove sente un rumore: io non credo che i cani abbiano fatto tutto il giro del Pingiolo facendo arrivare a noi i cinghiali sul filo del prato. Mi devo ricredere e vedo a una cinquantina di metri cinque animali che fermi ascoltano se arrivano i cani. Imbraccio il fucile, miro e, come imparerò poi, se sbagli la prima iniziano a correre e le altre due le butti. Il mio compagno urla “ attraversano! carica carica…. “ e così faccio scaricando in un secondo le tre cartucce appena incamerate seguite da un altro urlo “ è lì è ferito!!! spara spara “ e nella cartucciera mancano altri tre colpi. Nel sentire i cani arrivare, parte il colpo di grazia in testa. Prendo la radio e nella concitazione dei dieci colpi dico di non aver più cartucce. Immediato arriva il soccorso di padre e figlio Fulmine che essendo a casa con la febbre possono portare le scorte. “..Sì ma quattro le ha dentro, sì ma ne hai sparate dieci, sì ma … “ va bene tutto ma il primo è qua fermo, il ghiaccio l’ho rotto, un po’ di esperienza l’ho fatta e ne farò ma ogni volta che passerò di lì, la “paghera di Mondara” non potrà che farmi tornare indietro nel tempo. La mia speranza è che nel leggere i ricordi di altri, a ognuno di noi si rinnovino i propri, magari anche condividendoli con gli altri su queste pagine portando anche le proprie idee e proposte.

Marino

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ANNO II, edizione 2013, numero I

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14 APRILE 2013 1° GIORNATA SOLENGO

TRASPORTO MERCI A SPALLA

Per Domenica 14 Aprile 2013, viene convocata tutta la squadra Solengo alle ore 7.00 presso l’imbarcadero di Tavernola per la 1° giornata Solengo di volontariato, secondo quanto prescritto dal nostro Statuto e dall’articolo applicativo del Regolamento 2013 che viene qui anticipato (esclusivamente per questo articolo e per motivi di tempo):

*** VOLONTARIATO***

Vengono istituite 3 giornate di lavoro con 1 obbligatoria per tutti i Soci, per il rifornimento delle scorte, per la manutenzione di sentieri e pozze e per la costruzione dei palchetti per carabina. Ogni stazione di foraggiamento situata in luoghi non abitati, istituita per mantenere gli animali lontano da abitati e coltivi in modo da eliminare i danni che essi possono arrecare, viene affidata a un volontario che ne cura il buon funzionamento e la manutenzione. Sanzione: 1 giorno di sospensione dalla caccia (il primo utile successivo) o 5 kg di carne.

Esenzioni: over 60 anni, tutti coloro che hanno reali problemi fisici (gradita in ogni caso la presenza perché' serve

sempre qualcuno che fa la guardia alle macchine) previa comunicazione a un membro del Consiglio Direttivo. Tutte le altre attività' in merito sono effettuate a titolo personale, sono molto gradite ma non vengono riconosciute per alcun titolo meritorio ma fatte secondo singola coscienza e per il bene comune.

CI VEDIAMO DOMENICA

(MAGARI POI CI MANGIAMO ANCHE UN SALAME!!!)

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STATUTO DELLA SQUADRA

PER LA CACCIA AL CINGHIALE “SOLENGO”

Approvato dall’Assemblea della Squadra riunita a Tavernola (Vas) il 10/03/13 Art.1: FORMAZIONE DEL GRUPPO 1. Il gruppo si costituisce in libera associazione non a scopo di lucro. 2. Il gruppo è formato da cacciatori, secondo la legge e le disposizioni particolari dell’Amministrazione Provinciale o degli enti che regolano la caccia al cinghiale. 3. Il gruppo è formato da un numero massimo di soci stabilito dalla legge, regolarmente tesserati alla squadra ed in regola con i documenti di legge. 4. Eventuali adesioni di nuovi soci (non aventi diritto) sono valutate previa presentazione di richiesta di ammissione presentata da almeno due soci o consiglieri già appartenenti al gruppo; e accettate o respinte a insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo. 5. Lo scioglimento del gruppo può avvenire soltanto quando non si raggiunge la composizione minima della squadra e in questa eventualità, la liquidazione dei beni sarà eseguita dal Consiglio Direttivo e suddivisa tra i soci ordinari, tesserati la precedente stagione venatoria. Comunque, secondo la legge che regola le associazioni non aventi scopi di lucro. Art.2 COMPOSIZIONE DEL GRUPPO 1. Il gruppo è composto da soci cacciatori riuniti in una squadra facente capo ad un unico Consiglio Direttivo. 2. La squadra ha il nome “SOLENGO”. 3. Il gruppo è composto da soci ordinari. 4. Il socio ordinario è il cacciatore che è in regola con le leggi nazionali, regionali e provinciali, è socio dall’anno precedente della squadra, o autorizzato dal Consiglio Direttivo(dopo presentazione di richiesta di ammissione controfirmata da almeno due soci della squadra) a farne parte, ha versato interamente la quota sociale, stabilita annualmente dal consiglio Direttivo. Ha diritto ed il dovere di partecipare alle attività sociali qui regolamentate. 5. L’organo dirigente del gruppo è il Consiglio Direttivo formato da tre consiglieri (1 Caposquadra e 2 Vice-Caposquadra uno dei quali fungerà da Segretario) e da 2 canettieri (1 Capo-Canettiere e 1 Vice-capocanettiere). Il Consiglio Direttivo dura in carica 3 anni e viene eletto tramite votazione segreta dei Soci, ognuno dei quali ha disposizione 3 preferenze per l’elezione dei Consiglieri (lista consiglieri- il Socio più votato sarà il Caposquadra, gli altri due i Vice uno dei quali si proporrà come Segretario) e 2 preferenze per i canettieri (lista canettieri il Socio più votato sarà il Capo-Canettiere, il secondo il Vice). 6. Il Consiglio Direttivo è convocato in seduta ordinaria, con avviso scritto o telefonico, può essere convocato in seduta straordinaria quando almeno i due consiglieri lo richiedano.

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Art.3 RESPONSABILITA’ ED AUTORITA’ DEL CONSIGLIO DIRETTIVO E DEL CAPOSQUADRA 1. Il Consiglio Direttivo definisce di anno in anno la quota associativa e le modalità di pagamento. 2. Il Consiglio Direttivo, sentito i pareri dei Soci in via informativa, emana di anno in anno il Regolamento Operativo. 3. Il Consiglio Direttivo, tramite “Il Solenghino” informerà i soci delle procedure intraprese per migliorare la gestione della Squadra. 4. Un socio può essere espulso su decisione del Consiglio direttivo per gravi motivi (es. rissa, bracconaggio al cinghiale e altre specie, mancanza di rispetto delle norme di sicurezza) oppure per dimissioni spontanee o mancata adesione con il pagamento della quota annuale stabilita dal presente regolamento. 5. Nel caso di espulsione dal gruppo è lasciato all’interessato un periodo di due settimane di tempo dalla notifica del provvedimento per produrre contro deduzioni al Consiglio Direttivo che confermerà o annullerà definitivamente il provvedimento. 6. I partecipanti alla battuta dovranno attenersi ai tempi e ai luoghi destinati e concordati in precedenza l’inizio della battuta. 7. I postaioli potranno abbandonare la posta solo se autorizzati oppure a fine battuta. 8. Tutti i soci dovranno attenersi attentamente al rispetto negli abbattimenti di cinghiali secondo quanto stabilito dalle norme vigenti e dalle istruzioni del Caposquadra o dai suoi incaricati. 9. Il consiglio direttivo valuterà i singoli casi, le circostanze del prelievo, l’abbandono della posta non autorizzata e adotterà provvedimenti disciplinari nei confronti del socio. 10. Il Consiglio Direttivo definisce il ruolo di ogni socio nella squadra (previo accordo con lo stesso). 11. Le scelte fatte dal Caposquadra, dai suoi vice Capisquadra, dal Capo-Canettiere e dal suo vice durante la battuta, nel caso di controversie sia organizzative che disciplinari sono insindacabili. Art.4 RESPONSABILITA’ DEI SOCI 1. Tutti i soci hanno uguali diritti ed esercitano la caccia al cinghiale nel rispetto dei propri ed altrui compiti. 2. Il socio deve essere in regola con le leggi nazionali, regionali e con le integrazioni provinciali o degli enti preposti e della quota associativa alla squadra per la caccia al cinghiale “SOLENGO”. 3. I Soci devono attenersi al Regolamento che di anno in anno è definito dal Consiglio Direttivo su suggerimento dei soci stessi. 4. È dovere del Socio comportarsi da cacciatore, non solo durante la stagione venatoria, bensì durante tutto l’anno solare, mettendo a disposizione alcune giornate di volontariato per contribuire alla tutela della selvaggina dal bracconaggio e al mantenimento dell’ambiente, inoltre deve provvedere all’allenamento ed all’educazione dei cani di proprietà del gruppo e di sua proprietà, secondo il Regolamento stabilito di anno in anno dal Consiglio Direttivo. 5. E’ dovere del Socio abilitato dalla Provincia alle azioni di controllo delle popolazioni di cinghiale, al di fuori del periodo venatorio, mettersi a disposizione del Caposquadra al fine di partecipare alle attività di contenimento secondo programma emanato dal Caposquadra (in caso di non rispetto delle leggi vigenti o delle istruzioni impartite dal Caposquadra, possono essere presi dei provvedimenti fino all’espulsione dalla Squadra). 6. E’ dovere del Socio che ha abbattuto l’animale provvedere al trasporto e alla sua eviscerazione secondo i tempi e i luoghi definiti all’inizio della battuta dal Caposquadra e

dai suoi Vice. 

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7. A turni i Soci della squadra sono tenuti a partecipare alla macellazione nei giorni stabiliti secondo il regolamento stabilito di anno in anno dal Consiglio Direttivo. Art.5 MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELLA BATTUTA 1. il Caposquadra ha il compito di scegliere, d’accordo con il Capo Canettiere ed i capi postazione, la zona e le poste più opportune per la battuta e di dare l’inizio e la fine alla stessa. 2. Il caposquadra con l’ausilio dei soci deve, prima e dopo la battuta compilare le apposite schede di partecipazione e di abbattimento, nonché tutta la documentazione richiesta dalle disposizioni vigenti. 3. I capi postazione hanno il compito di posizionare i componenti del proprio gruppo secondo i criteri di battuta ed hanno il dovere di guidare gli stessi negli spostamenti. 4. I conduttori dei cani hanno il compito di battere la zona stabilita, secondo i criteri di battuta ed hanno il dovere con la collaborazione dei soci disponibili di recuperare eventuali cani persi durante la battuta. 5. Tutti i soci, durante la battuta hanno il dovere di impegnarsi per la buona riuscita della stessa, non arrecando disturbo riducendo nel minimo indispensabile i movimenti nella postazione. 6. Chi abbatte il cinghiale deve (con l’eventuale aiuto di altri cacciatori) portare il cinghiale alla strada più vicina. 7. Durante la battuta si possono detenere soltanto cartucce a palla unica e si può sparare soltanto al cinghiale ed alla volpe assicurandosi comunque della traiettoria del tiro. Art.6 RIPARTIZIONE DELLA SELVAGGINA 1. Chi abbatte il cinghiale ha diritto al trofeo (coti e difese) altresì il dovere di realizzare il supporto al trofeo da mettere a disposizione per eventuali mostre. Ha diritto alla testa ed alla pelle solo nel caso di imbalsamatura personale, comunque da realizzarsi a spese dell’interessato. 2. Nel caso di controversia sull’abbattimento vengono a decadere i diritti sopra esposti. 3. Nel caso di abbattimento di volpi esse rimangono di proprietà dell’abbattitore. 4. I cinghiali abbattuti sono suddivisi per i due terzi fra i partecipanti alla battuta e il restante terzo a disposizione per la prima suddivisione a tutti i soci e per le cene sociali. 5. Per diverse interpretazioni o per completamento delle regole esposte nel presente articolato, sarà sempre il Consiglio Direttivo a definire il contenzioso. 6. In caso di battuta in consorzio con altre squadre vale il presente regolamento, il direttivo dei capi squadra possono ulteriormente integrarlo per evitare contenziosi o pericolosità durante la battuta dei soci. Art.7 MOVIMENTO DEI CANI 1. Il Capo Canettiere con l’aiuto del Capo Squadra e i capoposto decide lo svolgimento della battuta. 2. Tutti i soci che mettono a disposizione il proprio cane per il gruppo, se a fine stagione è ritenuto valido hanno il diritto a una quota per il mantenimento del cane, tale quota stabilita dal Consiglio Direttivo ai segugi validi si considera forma di vincolo per la stagione successiva e diritto di prelazione per la squadra in caso di vendita del cane. 3. Tutte le spese dei medicinali, del veterinario, sostenute sia per infortuni subiti dai cani durante le battute di caccia, in azioni di contenimento e nelle uscite di addestramento nel

periodo consentito, sono a carico del gruppo. 

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Art.8 ACCETTAZIONE DEGLI OSPITI 1. Su prenotazione presso il caposquadra o la segreteria, possono essere accettati ad ogni battuta un numero di ospiti in regola con le disposizioni vigenti previo il versamento di una quota di rimborso spese che verrà annualmente stabilita dal Consiglio Direttivo o dal direttivo dei caposquadra nel caso di battuta in consorzio. Art.9 DISPOSIZIONI FINALI 1. Il presente regolamento dovrà essere approvato, in assemblea, dai soci che hanno dato la loro adesione alla Squadra “SOLENGO” per la stagione venatoria in corso. La votazione in prima convocazione, per essere valida, dovranno essere presenti la metà più uno dei soci, nel caso di non raggiungimento di questo numero in seconda convocazione basterà la maggioranza dei presenti. 2. Il presente regolamento dovrà essere sottoscritto da tutti i partecipanti alla votazione e dagli assenti, prima di partecipare alla prima battuta di caccia. La mancata sottoscrizione inibisce al cacciatore di partecipare alle battute. 3. Il presente regolamento può essere migliorato ed aggiornato su proposta dei soci o dai consiglieri, le modifiche saranno operative solo dopo l’approvazione da parte dell’assemblea dei soci. 4. Il gruppo persegue e favorisce la corretta gestione della caccia al cinghiale tramite accordi sottoscritti dai caposquadra appartenenti alle zone autorizzate nel rispetto delle disposizioni vigenti. 5. Annualmente in occasione dell’assemblea dei soci, il segretario-tesoriere del gruppo è tenuto a eseguire una relazione economica. 6. A ogni rinnovo del Consiglio Direttivo o di sostituzione di responsabili, il Consiglio stesso è tenuto a comunicare a tutti i soci, i compiti e le mansioni dei nuovi componenti.

IL SOCIO IL CAPOSQUADRA

Sig……………..……………………………………… Sig. …………………………………………….

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RUBRICA:

UN COMPONENTE SI RACCONTA E rieccoci qui a scrivere sul Solenghino sinceramente io mi trovo più a mio agio come qualcuno ben sa a scrivere non sò se 

cosi posso chiamarle poesie.Ma in questo caso mi è stato chiesto tutta un’altra cosa,per esempio come sono diventato un 

cinghialaio,perchè per chi non lo sapesse io provengo da una realtà ben diversa dalla caccia al cinghiale. 

Ma di cani come gli Spinoni(tra parentesi razza che io adoro moltissimo) e di beccacce sopratutto .Ma parlando con il mio 

amico ETTORE cinghialaio già da molto tempo, piano piano, mi sono appassionato a questo tipo di caccia, che per altro mi 

ha coinvolto moltissimo, portandomi ,non dico ha trascurare l'altro tipo di caccia, ma perlomeno a parificarlo. 

Ma partiamo dall'inizio: ho cominciato in quel di Piacenza ma la cosa non mi piaceva perché si cacciava con cani lunghi e 

poste molto larghe (nonostante si sparasse con la carabina 30‐06 ) per cui bisognava spesso e volentieri spostarsi con le 

jeep, specialmente loro per riuscire a chiudere e non far si’ che i cani sfondassero. Poi essendo stato invitato a una battuta 

con la Solengo , ho potuto constatare sia la differenza dei luoghi ma soprattutto delle persone sentendomi cosi’ come in 

una grande famiglia a partire dal  capo squadra fino all'ultimo arrivato. E qui i nomi non si fanno perché sarebbero troppi e 

rischierei di tralasciarne qualcuno e la cosa mi dispiacerebbe assai . 

E cosi’ termina la mia storia di come sono diventato un cinghialaio , sperando di non avervi scocciato più di tanto auguro a 

tutti i componenti della Solengo un in bocca al lupo per la prossima stagione venatoria   che crepi il lupo. Un grazie a tutti 

per avermi sopportato.    

Lino 

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IL SOLENGHINO

ANNO II, edizione 2013, numero I

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IL SOLENGHINO

ANNO II, edizione 2013, numero I

 

La solidarietà, l'amicizia e il gruppo DAL LIBRO DI MARINO APOSTOLO, CAP I, vers II: Fratelli e sorelle, fin quando capita agli altri e non capita a noi, va tutto bene. È' insito nell'animo umano condividere e compiangere l'Altrui dispiacere, partecipando anche al dolore più intimo e alle lacrime, ma finché non tocca a noi.  Guardatevi intorno: quando qualcuno va avanti, ci sentiamo parte della famiglia del compianto anche se non siamo parenti, salvo poi considerare che il morto non siamo noi , e quindi meglio lui che io. Ma non è cattiveria, semplicemente e' la natura umana che ci porta a pensare così, senza tante balle e' capitato a te, mi dispiace, ti aiuto, ma alla fine sono problemi tuoi. È qui parte il racconto senza commenti: PROLOGO a dicembre 2011, nevica. Sono quelle giornate che ci portiamo nel cuore da quando siamo bambini: tutto e' silenzioso, i nostri pensieri e le nostre sensazioni sono nascoste in un mondo ovattato, le nostre mogli e i nostri figli dormono sorridenti al caldo delle nostre case e i nostri cuori sono beati della giustizia di questo sentimento, perché siamo uomini giusti e seri e il nostro mondo si basa su sane e solide convinzioni. Per una volta ci ritroviamo più in pace con noi stessi, più sereni: dove andiamo? Zigo: in Mondara, ci sono 30 cm di neve ma con le macchine ci si arriva. Il grande vecchio e l'Ultima parola famosa.  A parte il mitico Gianfranco e le sue 4 catene montate in pochi minuti ‐ al di là della sua mole‐ tutti tribuliamo. In un attimo il dramma: Stefano scivola con la sua macchina e rischia la tragedia, non vitale ma economica, pur piccola o grande che sia. Cosa e' successo? Il mio ricordo e' Marino: "tu prendi l'argano di Rolando, tu tira, tu molla...". Nessuno si è' tirato indietro e nessuno ha parlato di caccia e in pochi minuti tutto si e' risolto. C'ero anch'io e anche io ho collaborato, ma ‐sono onesto e mi dispiace dirlo‐ ero tutto sommato sereno nel mio egoismo perche' comunque anche se tutto era andato bene la macchina non era la mia....... EPILOGO Venerdì 14 dicembre 2012 nevica, sabato piove e sabato notte va a meno 2 e tutte le strade sono ghiacciate: io mi sono comprato la Suzuki Jimny apposta, ho le 4 ridotte e bello bullotto alle 5 del mattino vado verso Tavernola. Dopo la galleria,a 50 km/h , scivolo sul giaccio e rischiando di demolire la mia macchina, picchio sulla destra e storto il cerchione ma non me ne accorgo. Dopo la giornata di caccia, ci ritroviamo all'incrocio delle Tombe: sono già un po' giù di corda per l'incidente delle mattina e in più ho un cane ferito da portare dal veterinario. Non partecipo all'allegria degli altri, qualcuno mi parla ma sinceramente non ho voglia di ascoltare nessuno ma solo di andare a casa, di sistemare il mio cane e la macchina. Saluto sommariamente e me ne vado: faccio poche centinaia di metri e Marino mi invita a fermarmi perche' ho una ruota demolita. Mi dice : fatti aiutare a cambiarla, chiedi a qualcuno, perché' io devo andare a fare i campioni(povero martire, sempre lui......). Non ho avuto bisogno nemmeno di chiamare per radio e infatti, in piazza a Vigolo, appena metto la freccia si fermano in tanti. Sotto lo sguardo attonito di alcuni abitanti, e in men che non si dica, Zigo, Antonio, Paolo, Giancarlo, Lino, Ettore, Walter, Stampella, Angelo, Flaccadori, e il buon Fabio che da solo ‐mentre ero un po' frastornato‐ mi ha cambiato la gomma e tutti mi hanno rassicurato. Questa e' la differenza che c'e' tra persone che hanno un interesse in comune e tra persone che non hanno un interesse nel senso lato ma una sana e vera amicizia, senza bisogno di lunghe e vischiose frequentazioni. Mettiamo quindi da parte tutti i nostri individualismi, che pure sono comunque un patrimonio da valorizzare perche' ex pluribus unum, e consideriamo che la nostra squadra, la Solengo , e' una custode di veri valori che non meritano di affievolirsi o peggio di disperdersi. Ognuno di noi è' necessario e importantissimo ma solo perché' quel noi significa tutti, nel bene e nel male. Riccardo 

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ANNO II, edizione 2013, numero I

VERBALE ASSEMBLEA SQUADRA SOLENGO 10 Marzo 2013 Verbale della riunione della squadra Solengo riunitasi in VAS il 10 marzo 2013 alle ore 10.00. Raggiunta la maggioranza richiesta con 36 soci, il caposquadra sig. Rolando Foresti apre i lavori proponendo di votare per alzata di mano le modifiche allo statuto come da allegato. Di seguito i risultati: Art. 2 punto 5: approvato con 34 favorevoli e 2 contrari

Art. 3 punti 2/7/10: approvati all'unanimità

Art. 4 punti 3/4/5/6/7: approvati all'unanimità

Art. 5 punto 6: approvato all'unanimità

Art. 7 punto 3: approvato con 33 favorevoli e 3 contrari

Art. 9 punti 1/2: approvati all'unanimità

Si procede a votare lo statuto per intero che viene approvato con 34 favorevoli e 2 contrari. Successivamente si procede all'elezione del secondo Vice-Caposquadra e del Vice-Capocanettiere con i seguenti risultati:

- Vice-Caposquadra: viene eletto per alzata di mano all'unanimità il sig. Riccardo Cattaneo

- Vice-Capocanettiere: alla prima votazione per alzata di mano ottengono 9 voti il sig. Baronchelli Paolo, 8 voti il Sig. Danesi Antonio e 4 voti il sig. Fenaroli Artemisio ma, il ricontrollo dei voti non permette un risultato certo e viene richiesta la votazione segreta per iscritto. Emerge il seguente risultato approvato dall'assemblea che elegge Vicecapocanettiere il sig Antonio Danesi con 10 voti ( sig. Paolo Baronchelli 8 voti, sig. Artemisio Fenaroli 4 voti, 4 non votanti per altre cariche Foresti-Danesi-Cristinelli-Cattaneo, 8 astenuti, 1 scheda bianca e 1 scheda nulla) Le cariche per la stagione venatoria 2013/2014 risultano quindi essere: Caposquadra: Sig. Rolando Foresti Vice-Caposquadra: Sig. Marino Danesi Vice-Caposquadra: Sig. Riccardo Cattaneo Capocanettiere: Sig. Giuliano Cristinelli Vice-Capocanettiere: Sig. Antonio Danesi

Il Caposquadra delinea le varie attività che verranno fatte seguendo il regolamento che sarà emanato nelle

prossime settimane, presenta l'attività del SELECONTROLLO che verrà meglio definita in una apposita riunione.

Prossimamente sarà attivo anche il sito internet della squadra: www.squadrasolengo.it

Nulla altro da aggiungere, il caposquadra Sig. Foresti Rolando ringrazia i presenti e scioglie l'assemblea alle ore 12.00. Verbale redatto dal Sig. Riccardo Cattaneo e approvato dai Sigg. Rolando Foresti e Marino Danesi

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Siamo in internet:  

www.squadrasolengo.it *****

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Si pregano i Sigg. Soci di comunicare il proprio indirizzo mail aggiornato

al segretario Sig. Riccardo [email protected]