Sofferenze bancarie, un affare per gli studi legali e commerciali · 2017-11-10 · dere...

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Sofferenze bancarie, un affare per gli studi legali e commerciali Angelo Bonissoni (1), managing partner di Cba; Giuseppe Sacchi Lodispoto (2), partner di BonelliErede ; Guerìno Cipriano (3) di Deloitte Legai; Paolo Bonolis (4), partner dello studio Cms LA STIMA DI GERITO PER L'ERARIO In milioni di euro IMPOSTE SOSTITUTIVE 1.200 IMPOSTE SUI REDDITI 704 SANZIONI FISCALI 1.379 RITENUTE 15 CONTRIBUTI 96 ALTRE SANZIONI 322 CAPITALI EMERSI Dalla voluntary disclosure, ripartizione % per area SVIZZERA PRINC. MONACO BAHAMAS SINGAPORE LUSSEMBURGO SAN MARINO 2,2 1,9 TOTALE 59,6 miliardi di euro ALCUNE GRANDILAWFffiM HANNO CREATO DEI "FOCUS TEAM"rNCARICATI DI GESTIRE LE PARTITE DEI CREDITI DETERIORATI DEGÙ ISTITUTI DI CREDITO. UN RUOLO DECISIVO NELLA COSTRUZIONE DEGLI SCHEMI CONTRATTUALI PER CEDERE QUESTI ASSET Luigi Dell'Olio Milano Q uello che per il sistema del credito continua a es- sere uno degli ostacoli principali verso un ritomo alla normalità, vale a dire la difficile gestione dei crediti deteriorati (350 miliar- di di euro secondo le ultime sti- me), per gli advisor è una fonte di ricchi mandati professionali. In particolare per gli avvocati d'affari, che svolgono un ruolo decisivo nella costruzione degli schemi contrattuali per valoriz- zare i non performing loans. Al- cuni grandi studi hanno creato unfocus team incaricato di gesti- re queste partite. È il caso di Bo- nelliErede, che ha raccolto avvo- cati specializzati in ambiti che vanno dal diritto bancario e fi- nanziario agli aspetti regolamen- tari, fino a quelli tributari. Una struttura che, tra le altre cose, ha gestito la cessione di due portafo- gli di rapi da parte di Unicredit per un ammontare di 250 milio- ni di euro e una cessione del Ban- co Popolare per 1,15 miliardi. "Il ruolo svolto dai consulenti legali in queste operazioni è molto de- licato", spiega Giuseppe Sacchi Lodispoto, partner di BonelliEre- de. "Tocca innanzitutto negozia- re il contratto di cessione del cre- dito, tenendo presente sia le prassi di mercato, sia le peculiari- tà del singolo portafoglio. Può inoltre essere richiesto di effet- tuare una due diligence sul por- tafoglio per conoscerne tutte le caratteristiche". Un lavoro che non richiede solo competenze di carattere legale, ma anche contabile e finanziario. Occorre poi fare i conti con l'e- voluzione del mercato, che costi- tuisce una nuova sfida per gli ad- visor. Alle tradizionali operazio- ni di cartolarizzazione, ricorda Alessandro Engst, partner di Eversheds, "si aggiungono oggi altre modalità di cessione dei crediti deteriorati, ad esempio all'indirizzo dei fondi di credito, che si occupano poi di procede- re alla riscossione". "Ai legali viene sempre più spesso richiesto di affiancarsi ai financial advisor nella fase di individuazione del portafoglio, in modo da poter negoziare con la controparte un perime- tro che risulti congruo da un la- to rispetto alle esigenze di raf- forzamento patrimoniale del cedente e dall'altro alle strate- gie di business del cessiona- rio", sottolinea Guerìno Cipria- no, di Deloitte Legai. Paolo Serva, partner dello stu- dio di Tanno e associati, aggiun- ge anche un altro elemento: "Il professionista è chiamato con crescente frequenza a elaborare strutture complesse che affian- chino al semplice investimento nei npl, con la creazione di piat- taforme manageriali in grado di gestire con successo il processo di ristrutturazione industriale delle imprese debitrici". Anche in questo caso l'avvocato è chia- mato a interfacciarsi con altre fi- gure professionali e non sempre Pag. 1

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Sofferenze bancarie, un affare per gli studi legali e commerciali

Angelo Bonissoni (1), managing partner di Cba; Giuseppe Sacchi Lodispoto (2), partner di BonelliErede ; Guerìno Cipriano (3) di Deloitte Legai; Paolo Bonolis (4), partner dello studio Cms

LA STIMA DI GERITO PER L'ERARIO In milioni di euro

IMPOSTE SOSTITUTIVE 1.200

IMPOSTE SUI REDDITI 704

SANZIONI FISCALI 1.379

RITENUTE 15

CONTRIBUTI 96

ALTRE SANZIONI 322

CAPITALI EMERSI Dalla voluntary disclosure, ripartizione % per area

SVIZZERA

PRINC. MONACO

BAHAMAS

SINGAPORE

LUSSEMBURGO

SAN MARINO

2,2

1,9

TOTALE 59,6

miliardi di euro

ALCUNE GRANDILAWFffiM HANNO CREATO DEI "FOCUS TEAM"rNCARICATI DI GESTIRE LE PARTITE DEI CREDITI DETERIORATI DEGÙ ISTITUTI DI CREDITO. UN RUOLO DECISIVO NELLA COSTRUZIONE DEGLI SCHEMI CONTRATTUALI PER CEDERE QUESTI ASSET

Luigi Dell'Olio

Milano

Quello che per il sistema del credito continua a es­

sere uno degli ostacoli principali verso un ritomo alla normalità, vale a dire la difficile gestione dei crediti deteriorati (350 miliar­di di euro secondo le ultime sti­me), per gli advisor è una fonte di ricchi mandati professionali. In particolare per gli avvocati d'affari, che svolgono un ruolo decisivo nella costruzione degli schemi contrattuali per valoriz­zare i non performing loans. Al­cuni grandi studi hanno creato unfocus team incaricato di gesti­re queste partite. È il caso di Bo­nelliErede, che ha raccolto avvo­cati specializzati in ambiti che

vanno dal diritto bancario e fi­nanziario agli aspetti regolamen­tari, fino a quelli tributari. Una struttura che, tra le altre cose, ha gestito la cessione di due portafo­gli di rapi da parte di Unicredit per un ammontare di 250 milio­ni di euro e una cessione del Ban­co Popolare per 1,15 miliardi. "Il ruolo svolto dai consulenti legali in queste operazioni è molto de­licato", spiega Giuseppe Sacchi Lodispoto, partner di BonelliEre­de. "Tocca innanzitutto negozia­re il contratto di cessione del cre­dito, tenendo presente sia le prassi di mercato, sia le peculiari­tà del singolo portafoglio. Può inoltre essere richiesto di effet­tuare una due diligence sul por­tafoglio per conoscerne tutte le caratteristiche". Un lavoro che non richiede solo competenze di carattere legale, ma anche contabile e finanziario.

Occorre poi fare i conti con l'e­voluzione del mercato, che costi­tuisce una nuova sfida per gli ad­visor. Alle tradizionali operazio­ni di cartolarizzazione, ricorda Alessandro Engst, partner di Eversheds, "si aggiungono oggi altre modalità di cessione dei

crediti deteriorati, ad esempio all'indirizzo dei fondi di credito, che si occupano poi di procede­re alla riscossione".

"Ai legali viene sempre più spesso richiesto di affiancarsi ai financial advisor nella fase di individuazione del portafoglio, in modo da poter negoziare con la controparte un perime­tro che risulti congruo da un la­to rispetto alle esigenze di raf­forzamento patrimoniale del cedente e dall'altro alle strate­gie di business del cessiona­rio", sottolinea Guerìno Cipria­no, di Deloitte Legai.

Paolo Serva, partner dello stu­dio di Tanno e associati, aggiun­ge anche un altro elemento: "Il professionista è chiamato con crescente frequenza a elaborare strutture complesse che affian­chino al semplice investimento nei npl, con la creazione di piat­taforme manageriali in grado di gestire con successo il processo di ristrutturazione industriale delle imprese debitrici". Anche in questo caso l'avvocato è chia­mato a interfacciarsi con altre fi­gure professionali e non sempre

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il dialogo tra chi parla lingue dif- contrattuali ad hoc".

ferenti è semplice. Così come oc­corre interfacciarsi con le parti terze coinvolte nella filiera del re­cupero crediti, dai legali estemi alle reti esattoriali, dai consulen­ti tecnici ai periti e ai notai, come ricorda Christian Faggella, ma­naging partner di La Scala.

Le principali criticità, secon­do Paolo Bonolis, partner dello studio Cms, si riscontrano nella fase di due diligence sul portafo­glio di crediti, soprattutto per quanto riguarda le valutazioni sulla probabilità di recupero e in quella di negoziazione dei contratti. "In questi casi il legale deve essere abile a tutelare il proprio cliente anticipando pos­sibili criticità dei rapporti sotto­stanti e prevedendo clausole

Alessandro Matteini, partner di Baker & McKenzie (studio che di recente ha assistito Con-sum/Monte dei Paschi in un'o­perazione di smobilizzo di credi­ti), individua un altro elemento che complica il lavoro nella "con­tinua evoluzione della normati­va, che deve essere costante­mente monitorata"" Inoltre, gli accantonamenti effettuati dalle banche raramente permettono un allineamento del valore net­to di libro dei crediti in sofferen­za rispetto al prezzo offerto dagli investitóri. "Quindi è necessario che gli advisor affianchino le par­ti nella ricerca le migliori formu­le contrattuali per avvicinare in­teressi inizialmente distanti". In­somma un lavoro di mediazione da svolgere in punta di diritto,

ma nella consapevolezza di do­ver bruciare i tempi per non per­dere opportunità di mercato.

Sta di fatto che, nonostante la recente approvazione della bad bank, la gestione dei crediti dete­riorati resta uno dei nodi insolu­ti della lunga stagione della crisi. Angelo Bonissoni, managing partner di Cba, Studio Legale e Tributario (che tra gli altri ha af­fiancato le banche originator del gruppo Carige nella cartolarizza-zione di crediti per un valore su­periore a 700 milioni), sottolinea l'importanza di adottare un ap­proccio differente, indirizzato a superare il meccanismo tradizio­nale basato sul mero acquisto del credito dalla banca e recupe­ro del credito dall'impresa. "So­prattutto tra i fondi di private

equity intemazionali si sta dif­fondendo la prassi, in ottica tur-naround, che in primo luogo mi­ra al risanamento dell'azienda e solo in un secondo momento sal­dare il debito bancario", spiega. I fondi private possono giocare un ruolo fondamentale per risa­nare il debito di molte aziende italiane "perché forti di compe­tenze in diversi settori industria­li (come immobiliare, shippinge retai!) e con una disponibilità di cassa importante, che permetta il tournaround e non un sempli­ce uno swap del debito in equi­ty", aggiunge Bonissoni. Ricor­dando che questo approccio avrebbe anche una ricaduta so­ciale importante, permettendo di salvare posti di lavoro.

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Sofferenze bancarie, un affare per gli studi legali e commerciali

Luigi Dell'Olio

ALCUNE GRANDI LAW FIRM HANNO CREATO DEI "FOCUS TEAM" INCARICATI DI GESTIRE LE PARTITE DEI CREDITI DETERIORATI DEGLI ISTITUTI DI CREDITO. UN RUOLO DECISIVO NELLA COSTRUZIONE DEGLI SCHEMI CONTRATTUALI PER CEDERE QUESTI ASSET

Milano Q uello che per il sistema del credito continua a essere uno degli ostacoli principali verso un ritorno alla normalità, vale a dire la difficile gestione dei crediti deteriorati (350 miliardi di euro secondo le ultime stime), per gli advisor è una fonte di ricchi mandati professionali. In particolare per gli avvocati d'affari, che svolgono un ruolo decisivo nella costruzione degli schemi contrattuali per valorizzare i non performing loans. Alcuni grandi studi hanno creato un focus team incaricato di gestire queste partite. È il caso di BonelliErede, che ha raccolto avvocati specializzati in ambiti che vanno dal diritto bancario e finanziario agli aspetti regolamentari, fino a quelli tributari. Una struttura che, tra le altre cose, ha gestito la cessione di due portafogli di npl da parte di Unicredit per un ammontare di 250 milioni di euro e una cessione del Banco Popolare per 1,15 miliardi. "Il ruolo svolto dai consulenti legali in queste operazioni è molto delicato", spiega Giuseppe Sacchi Lodispoto, partner di BonelliErede. "Tocca innanzitutto negoziare il contratto di cessione del credito, tenendo presente sia le prassi di mercato, sia le peculiarità del singolo portafoglio. Può inoltre essere richiesto di effettuare una due diligence sul portafoglio per conoscerne tutte le caratteristiche". Un lavoro che non richiede solo competenze di carattere legale, ma anche contabile e finanziario. Occorre poi fare i conti con l'evoluzione del mercato, che costituisce una nuova

sfida per gli advisor. Alle tradizionali operazioni di cartolarizzazione, ricorda Alessandro Engst, partner di Eversheds, "si aggiungono oggi altre modalità di cessione dei crediti deteriorati, ad esempio all'indirizzo dei fondi di credito, che si occupano poi di procedere alla riscossione". "Ai legali viene sempre più spesso richiesto di affiancarsi ai financial advisor nella fase di individuazione del portafoglio, in modo da poter negoziare con la controparte un perimetro che risulti congruo da un lato rispetto alle esigenze di rafforzamento patrimoniale del cedente e dall'altro alle strategie di business del cessionario", sottolinea Guerino Cipriano, di Deloitte Legai. Paolo Serva, partner dello studio di Tanno e associati, aggiunge anche un altro elemento: "Il professionista è chiamato con crescente frequenza a elaborare strutture complesse che affianchino al semplice investimento nei npl, con la creazione di piattaforme manageriali in grado di gestire con successo il processo di ristrutturazione industriale delle imprese debitrici". Anche in questo caso l'avvocato è chiamato a interfacciarsi con altre figure professionali e non sempre il dialogo tra chi parla lingue differenti è semplice. Così come occorre interfacciarsi con le parti terze coinvolte nella filiera del recupero crediti, dai legali esterni alle reti esattoriali, dai consulenti tecnici ai periti e ai notai, come ricorda Christian Faggella, managing partner di La Scala. Le principali criticità, secondo Paolo Bonolis, partner dello studio Cms, si riscontrano nella fase di due diligence sul portafoglio di crediti, soprattutto per quanto riguarda le valutazioni sulla probabilità di recupero e in quella di negoziazione dei contratti. "In questi casi il legale deve essere abile a tutelare il proprio cliente anticipando possibili criticità dei rapporti sottostanti e prevedendo clausole contrattuali ad hoc". Alessandro Matteini, partner di Baker & McKenzie (studio che di recente ha assistito Consum/ Monte dei Paschi in un'operazione di smobilizzo di crediti), individua un altro elemento che complica il lavoro nella "continua evoluzione della normativa, che deve essere costantemente monitorata". Inoltre, gli accantonamenti effettuati dalle banche raramente

permettono un allineamento del valore netto di libro dei crediti in sofferenza rispetto al prezzo offerto dagli investitori. "Quindi è necessario che gli advisor affianchino le parti nella ricerca le migliori formule contrattuali per avvicinare interessi inizialmente distanti". Insomma un lavoro di mediazione da svolgere in punta di diritto, ma nella consapevolezza di dover bruciare i tempi per non perdere opportunità di mercato. Sta di fatto che, nonostante la recente approvazione della bad bank, la gestione dei crediti deteriorati resta

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Page 4: Sofferenze bancarie, un affare per gli studi legali e commerciali · 2017-11-10 · dere opportunità di mercato. Sta di fatto che, nonostante la recente approvazione della bad bank,

uno dei nodi insoluti della lunga stagione della crisi. Angelo Bonissoni, managing partner di Cba, Studio Legale e Tributario (che tra gli altri ha affiancato le banche originator del gruppo Carige nella cartolarizzazione di crediti per un valore superiore a 700 milioni), sottolinea l'importanza di adottare un approccio differente, indirizzato a superare il meccanismo tradizionale basato sul mero acquisto del credito dalla banca e recupero del credito dall'impresa. "Soprattutto tra i fondi di private equity internazionali si sta diffondendo la prassi, in ottica turnaround, che in primo luogo mira al risanamento dell'azienda e solo in un secondo momento saldare il debito bancario", spiega. I fondi private possono giocare un ruolo fondamentale per risanare il debito di molte aziende italiane "perché forti di competenze in diversi settori industriali (come immobiliare, shipping e retail) e con una disponibilità di cassa importante, che permetta il tournaround e non un semplice uno swap del debito in equity", aggiunge Bonissoni. Ricordando che questo approccio avrebbe anche una ricaduta sociale importante, permettendo di salvare posti di lavoro.

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