Social media management: come gestire una pagina Facebook

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SOCIAL: ISTRUZIONI PER L’USO WORKSHOP DI FORMAZIONE

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Queste slide vengono da un corso tenuto nel 2014 per capire come gestire una pagina Facebook al massimo dell'efficienza. Non ci si può improvvisare social media manager, ci sono dei trucchi che si devono conoscere.

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SOCIAL: ISTRUZIONI PER L’USOWORKSHOP DI FORMAZIONE

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FACEBOOK: NUMERI DA PAURA

23 milioni di persone in Italia usano Facebook

1 italiano su 3 ha un profilo

Facebook, per adesso, è il miglior canale social in Italia.

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MEZZO E NON FINE

Facebook è il mezzo, non il fine.Facebook vi servirà da canale per portare utenti sul vostro sito. E’ come un grande me-gafono, una volta che la gente vi sarà attor-no per tutto quello che avete detto, cosa gli darete in mano?Non fate fermare l’utente alla vostra pagi-na, ma cercate di portarlo sul vostro canale YouTube, blog e altro.

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TORNIAMO ALLA BASE... DI CONTENUTI

Per alimentare una pagina Facebook non basta-no le immagini e gli stati.Dovete dare informazioni utili o interessanti ai vostri utenti. Per capire cosa piace ad i vostri utenti dovrete basarvi su delle indagini di mer-cato e altri strumenti che offre il marketing.Dopo potrete andare a cercare i contenuti su altri siti o pagine Facebook, ma la cosa miglio-re è avere una proprio piattaforma dove vengo-no prodotti contenuti come un blog per esem-pio.Per contenuti si intende articoli, video, fotogra-fie etc.

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ORGANIZZAZIONE!

Quando aprirete la vostra pagina Facebook avrete molto da dire.Per dire tutto e dirlo bene dovete stilare una linea editoriale.Significa che dovete buttare giù tutti i contenuti e le idee da condividere con i vostri fan. Ma soprattutto pianificare la pubblicazione in maniera flessibile cercando di interpretare gli orari degli utenti.Se avete una pagina che si rivolge agli studenti delle scuole superiori sarà poco proficuo pubblicare la mattina perché i ragazzi sono a scuola. Conver-rà invece iniziare a pubblicare dopo le tre del pomeriggio.Ma come e quando pubblicare lo vedremo più avanti con gli Insight di Face-book.

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PARLA SEMPLICE

I social sono paritari. L’utente vi considera vostri pari, quindi non potete rivolgervi in maniera istituzionale o generalistica.Usate sempre un linguaggio colloquiale e volto a coinvolgere l’utente. Siate chiari, concisi e autentici ma sopratutto considera-te il lato umano del vostro linguaggio.Vedremo più avanti i metodi per interagire direttamente con l’utente.

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RISPONDERE SEMPRE

Visto che social sono paritari e parlate all’utente come ad un vostro amico, perché non rispondergli?Se un amico vi fa una domanda voi rispondete. La stessa cosa è per i vostri fan: se pongono una domanda o vi inviano un messaggio rispondete sempre!E ricordate anche sempre di essere onesti, soprattutto quando siete in pubblico.

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CRISI DURA SENZA PAURA

Con platee così grandi come sui social spes-so vi arriveranno commenti negativi e pole-miche, magari nemmeno nate da un vostro errore.Fatto sta che in questi casi dovete essere preparati ma soprattutto sempre, sempre, sempre rispondere.Non lasciate che la cosa continui o cresce-rà esponenzialmente. Non censurate o gette-rete solo benzina sul fuoco.Fate un post di scuse e rispondete a ciascun commento se necessario.

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I POST SONO TANTI, MILIONI DI MILIONI

Esistono vari tipi di post: immagini, stati (ci-tazioni, domande etc.), video, eventi, geolo-calizzazioni etc.Ma per riuscire a coinvolgere l’utente, oltre l’interesse diretto, dovete riuscire a postare contenuti emozionali. Cioè che vadano ol-tre il razionale e riescano a stimolare l’in-conscio del fan. L’esempio limite che tutti co-nosciamo sono le foto dei gattini.

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TEMPI COMICI: ESSERE IN TIMING

Essere tra i primi a condividere una notizia può far salire vertiginosamente i numeri del-la vostra pagina e iniziare un effetto virale.Di conseguenza dovete sempre stare sul pezzo a controllare le notizie d’interesse per i vostri utenti, così da poter essere voi i “creatori” della notizia sui social.

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DICIAMO NO AL RUMORE BIANCO

Il rumore bianco è un termine da radio: so-no quei momenti in cui non c’è assolutamen-te nessun rumore. Questi momenti sono da evitare.La stessa cosa è per i social: aprire una pa-gina Facebook, aggiornarla i primi giorni e poi lasciarla morire aggiornando di tanto in tanto è un peccato mortale.Non solo per quanto riguarda le statistiche di Facebook ma anche perché l’utente che trova una pagina non aggiornata si farà una pessima opinione di voi come social me-dia manager e dell’azienda/organizzazio-ne per cui state tenendo la pagina.

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GRAMMAR NAZI

I grammar nazi sono i perfezionisti della lingua su internet, in poche parole l’Accademia della Crusca dei poveri.Vi aspettano dietro l’angolo pronti a redarguire ogni vostro errore dettato dalla stanchezza, ma alcune volte anche dall’ignoranza.Il grammar nazi, dopo aver trovato l’errore, ri-mane difficile da gestire e vi farà fare una figura non proprio splendente.Per evitare simili incontri basta fermarsi un se-condo, riprendere i fili e rileggere attentamente ciò che abbiamo scritto.

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IL FAKE POTENTE E’

I fake sono quelle notizie false create da utenti per divertirsi o semplicemente “vedere cosa succede”. Oppure sono dei marketers professionisti che stanno lancian-do la loro nuova campagna di guerrilla mar-keting.Qualsiasi sia il caso preparatevi a controlla-re ogni tipo di notizia, immagine o altro che volete condividere.Fare l’errore di postare una notizia falsa ri-schia di compromettere la vostra credibilità come pagina ma anche come social media manager.

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ENGAGEMENT, STORYTELLING E ALTRI INGLESISMI

Da come scrivete gli status o le didascalie delle immagini dipende il vostro engagement. L’engagement è l’interazione dei vostri fan con ciò che condivi-dete, da questo dipende la vitalità della pagina e quindi il ritorno che avre-te sul sito, blog, canale YouTube etc.Per scrivere quelle piccole frasi dovete considerare che i social sono piatta-forme relazionali: quindi sono fatte da persone con cui si deve interagire, non sparargli un messaggio e andarsene. Significa che i social sono una con-versazione basata sulla fiducia. Voi state raccontando le vostre idee, il vo-stro prodotto etc.E per raccontare al meglio bisogna usare lo storytelling: cioè raccontare del-le storie in cui i vostri utenti possano riconoscersi, o almeno sentire apparte-nenza.

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ENGAGEMENT, STORYTELLING E ALTRI INGLESISMI

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Fare storytelling significa avviare un racconto della vostra impresa, organizzazione o idea.Per raccontare alle persone che non conoscono quello di cui parliamo bisogna tirare fuori il tratto che interagisce nella loro esperienza quotidiana.In questa immagine ci sono due fattori di storytelling: chi ha fatto “servizio” alle feste democratiche si sentirà partecipe come “fautore della grigliata”, mentre chi invece non l’ha mai fatto mangerà almeno due o tre volte l’anno ad una di queste feste, di conse-guenza si sentirà comunque partecipe.Quindi siamo andati a puntare sull’emozione generata da questi due concetti nei nostri fan, che sono in target con questo tipo di contenuto.

ENGAGEMENT, STORYTELLING E ALTRI INGLESISMI

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DATI: I NOSTRI NUOVI SIGNORI

Leggere i dati della vostra pagina e dei vostri post è fondamentale per capire dove state andando. Ma intanto vediamo quali sono quelli dei post:

•Portata: numero di utenti che hanno visto il vostro post.•Utenti coinvolti: numero di utenti che hanno cliccato il vostro post.•Persone che parlano di questa pagina: numero totale di persone che hanno commenta-to, apposto il “mi piace”, condiviso un post, risposto ad un sondaggio o ad un evento creando quindi una notizia.

•Diffusione: la percentuale di persone che hanno creato una a notizia partire dal posto della tua pagina rispetto al numero totale di persone che lo hanno visualizzato.

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DATI: I NOSTRI NUOVI SIGNORI

Ovviamente il dato principe tra questi quattro è quante persone hanno parlato del vo-stro post/pagina. Da qui capite realmente quale risposta avete dai vostri fan.Magari avete un bacino di 10‘000 fan di cui solamente 100 interagiscono con la pagi-na. E’ come avere una piazza piena per il concerto dei Green Day e parlare di Kant.Dovete individuare il giusto contenuto per il vostro target e anche il suo orario. Dopo pochi giorni di lavoro capirete immediatamente quali sono i post che funzionano di più sul vostro pubblico e quelli che fanno meno engagement. Lo capirete dalla diffu-sione e sopratutto da quante persone vi interagiranno.Ma anche se i dati sono nostra guida nella notte, cercate sempre non essere ripetitivi e di ricordare che dietro quei numeri ci sono delle persone.

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DARE SEMPRE UN OCCHIO A...

Qualche consiglio da tenere sempre a mente:

•Controllate sempre le fonti delle notizie.•Ridate sempre un occhio alla grammatica e alla sintassi prima dell’invio•Pubblicate “il giusto”: non esagerate sommergendo i fan di post ma nem-meno siate inesistenti con uno o due post al giorno.

•Non censurate.•Rispondete sempre.•Mantenete un linguaggio semplice e colloquiale.•Siate umani quando scrivete, non macchine aziendali o istituzionali.•Non abbandonate la pagina, piuttosto chiudetela o “nascondetela”.

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•Cercate notizie “in timing” creandovi una vostro canale d’informazione da seguire.

•Non siate ripetitivi.•Analizzate i dati dei post per capire cosa vogliono i vostri utenti, ma so-prattutto quando.

•Adattatevi al contesto: se si parla solo ed esclusivamente di quell’argomen-to, allora sbizzarritevi in quel senso, non cercate di andare sempre contro corrente.

•Cercate di coinvolgere gli utenti anche off line: concorsi, questionari, mini giochi o eventi.

•Organizzate lo storytelling e applicatelo.

DARE SEMPRE UN OCCHIO A...

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GRAZIE DELL’ATTENZIONE!

Questo workshop è stato organizzato e promosso da:

Giovani Democratici di Firenze Città

Le slide sono a cura di: Francesco Ricceri