Social media e trasparenza nelle relazioni internazionali. Il caso Wikileaks

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WIKILEAKS E IL MITO DELLA TRASPARENZA L’INFLUENZA DI MASS MEDIA E NEW MEDIA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI ROBERTO ADRIANI MILANO MAGGIO 2015

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WIKILEAKS E IL MITO DELLA TRASPARENZA L’INFLUENZA DI MASS MEDIA E NEW MEDIA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI

ROBERTO ADRIANI MILANO MAGGIO 2015

DI COSA PARLIAMO OGGI?

SEGRETEZZA VS. TRASPARENZA

Una massima infatti, ch’io non posso render pubblica senza nel contempo pregiudicare lo scopo propostomi, che deve essere tenuto assolutamente segreto per riuscire, ch’io non posso confessare pubblicamente senza provocare la inevitabile resistenza di tutti contro il mio proposito, una tale massima non può produrre questa reazione necessaria ed universale, e quindi a priori, comprensibile, di tutti contro di me, se non a causa dell’ingiustizia di cui essa minaccia ognuno. Immanuel Kant Per la pace perpetua, 1795

Esistono cinque categorie di bugie. La bugia semplice Le previsioni del tempo La statistica La bugia diplomatica …e il comunicato ufficiale. George Bernard Shaw

MEDIA MAINSTREAM E NEW MEDIA

RIVOLUZIONE O EVOLUZIONE?

Media

Audience Audience Audience Audience

Media

Audience Audience Audience Audience

Media Media

Media

Media

Media

Media

Media

NEW MEDIA E RELAZIONI INTERNAZIONALI • I new media hanno sconvolto il panorama erodendo – in parte – il primato degli operatori

professionali (giornalisti, diplomatici e funzionari internazionali) nella produzione e diffusione di informazioni.

• Se da un lato i giornalisti sono stati spesso una spina nel fianco dei diplomatici, dall’altro è però vero che sono entrambe due tipologie di professionisti, che proprio sul terreno della professionalità e della condivisione di alcuni standard e principi comuni, possono incontrarsi e dialogare.

• Con il web 2.0 non è più così. Una cosa per un funzionario internazionale è dare informazioni, anche in via ufficiosa, ad un giornalista. Cosa totalmente diversa è darle ad un blogger. Il modo in cui quell’informazione sarà trattata e gli esiti che produrrà, è in questo caso molto più incerto, con l’alto rischio di creare un incidente, quello che gli utenti web definiscono epic fail.

• Anche molti gruppi terroristici della Jihad islamica utilizzano oggi questi mezzi con grande astuzia e perizia tecnica.

Si tratta di filmati destinati ad alimentare la guerra e il terrorismo per un verso, e attirare nuove reclute per l’altro.

COME È STATO POSSIBILE WIKILEAKS? • La tecnologia non è stata utilizzata per forzare i sistemi informatici dei governi, in primis

quello americano. E’ sbagliato confondere Wikileaks con l’hackeraggio.

• Wikileaks è un sito che ha illegalmente diffuso informazioni riservate, ricevute in via illegale da informatori che erano autorizzati, per motivi professionali, ad accedere a questi archivi.

• Assange e Wikileaks non hanno prodotto notizie ma si sono limitati a diramarle. Certamente quelle in loro possesso erano notizie ma non le hanno trattate giornalisticamente. Si sono limitati in parte a pubblicarle sul loro sito ed in parte a darle alla stampa.

• Qui si rileva un altro aspetto fondamentale della vicenda. Per poter ottenere la risonanza desiderata, alla fine anche Wikileaks ha dovuto far ricorso ai media mainstream. Lo stesso Snowden, la talpa che ha rivelato le intercettazioni illegali del Datagate, ha contattato prima di tutto il Guardian e il Washington Post, due testate del giornalismo tradizionale anglosassone

DA WIKILEAKS AL DATAGATE

http://map.ipviking.com/

ELOGIO DELLA TRASPARENZA? • La politica è fatta per sua natura di mediazioni, di accettazione di compromessi, di soluzioni

possibilmente alternative ai conflitti. Se tutto diventa palese si restringono gli spazi per il raggiungimento di questi compromessi

• Vi sono molte occasioni, soprattutto nelle relazioni internazionali, nelle quali la segretezza consente un grado molto maggiore di sincerità, anche da fronti contrapposti.

• Se nei documenti riservati vi sono informazioni che possono mettere a rischio, direttamente o indirettamente, l’incolumità di una moltitudine di persone, la trasparenza totale rimane ancora un valore assoluto?

• E’ opportuno lasciare che questa selezione venga fatta dai giornalisti? Per quanto esperti e professionali, come possono sapere davvero, non avendo il quadro complessivo, di quali documenti sarebbero pericolosi se pubblicati?

• Per non parlare del mondo dei blog, costituito da un mare magnum incontrollabile. In questo caso i timori sulle reali conoscenze e competenze sono ancora maggiori.

ELOGIO DELLA TRASPARENZA? OPEN DISCUSSION

• But the US alone couldn't practice open diplomacy, not without the participation of all other powerful nations. However, if America were to embark first on the transparency route, other countries could be cajoled into it, making it self-reinforcing.

Wikileaks: What if all diplomacy were entirely open?

• Most importantly, there would be greater trust. Secrets only work if they stay secret, and we now know that cannot be guaranteed.

• It sounds OK in principle, but diplomacy is about negotiation. Is it possible to conduct negotiations under public scrutiny?

• Yet this assumes that people are always immature and incapable of understanding subtleties. In general, people should be treated with respect: if the public is patronised and treated as an imbecile, the public will probably behave like one.