Slovenia

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www.infomercatiesteri.it SLOVENIA A cura di: Ambasciata d'Italia - SLOVENIA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero

Transcript of Slovenia

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SLOVENIA

A cura di:Ambasciata d'Italia - SLOVENIA

Direzione Generale per la Promozione del Sistema [email protected]

Con la collaborazione di:Agenzia per la promozione all'estero el'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE

Camere di Commercio italiane all'estero

INDICE

PERCHE'

Perchè SLOVENIADati generaliDove investireCosa vendere

OUTLOOK POLITICO

Politica internaRelazioni internazionali

OUTLOOK ECONOMICO

Quadro macroeconomicoPolitica economicaIndicatori macroeconomiciTasso di cambioBilancia commercialeSaldi e riserve internazionaliInvestimenti - StockInvestimenti - FlussiMaterie primeBarriere tariffarie e non tariffarie

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

Indici di Global Competitiveness e Libertà EconomicaIndici di Apertura al commercio internazionaleFattori maggiormente problematici per fare businessBusiness CostIndice Doing Business

ACCESSO AL CREDITO

Accesso al credito

RISCHI

Rischi politiciRischi economiciRischi operativi

RAPPORTI CON L'ITALIA

OverviewScambi commercialiInvestimenti con l'Italia - StockInvestimenti con l'Italia - FlussiFlussi turistici

SLOVENIA

Contiguità geografica con l'Italia

Disponibilità di manodoperaqualificata

Tassazione favorevole sugli utilidelle imprese

Accesso privilegiato verso iBalcani

Buon livello delle infrastrutture

PERCHE'

PERCHÈ SLOVENIA

Contiguità geografica con l'ItaliaDisponibilità di manodopera qualificataTassazione favorevole sugli utili delle impreseAccesso privilegiato verso i BalcaniBuon livello delle infrastrutture

La contiguità geografica con l'Italia, e la totale apertura del confine facilitano i contatti con ilmercato sloveno, in particolare per le PMI, che sono già presenti in grande numero in

Slovenia.

La maggioranza della popolazione parla almeno una lingua straniera (l'inglese è la piùdiffusa, seguita da tedesco e italiano) e ha buone conoscenze informatiche. Il costo dellavoro rimane competitivo, sebbene superiore alla media dell'area balcanica. Lo stipendio

netto medio nel 2014 è di 1.005,64 euro (lordo 1.540,50 euro) mensili. La presenza delle minoranze linguistiche, italiana eungherese, rappresenta una risorsa aggiuntiva, sia sul piano linguistico e culturale, che su quello economico.

L’aliquota dell'imposta sul reddito delle imprese è del 17%.

Fino al 1991 la Slovenia faceva parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, dacui si è distaccata in modo non cruento. Ha mantenuto forti relazioni economiche con i Paesidell'area balcanica che da allora costituiscono uno dei mercati di sbocco della sua

produzione industriale, e pertanto rappresenta tutt'ora un'ottima piattaforma di accesso a tali mercati.

Ottime infrastrutture stadali. La rete stradale slovena è composta da quasi 6.000 chilometridi strade statali e 32.000 chilometri di strade comunali, quasi 750 chilometri di autostrade e

strade veloci con due connessioni autostradali con l'Italia. I 1.200 chilometri di ferrovie devono essere modernizzate. Oltreall'aeroporto di Lubiana/Brnik sono operativi gli aeroporti di Maribor e Portorose. Porto marittimo a Capodistria.

Ultimo aggiornamento: 19/02/2015

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DATI GENERALI

Forma di stato Repubblica parlamentareSuperficie 20.273 kmqLingua Slovena, Italiana in tre comuni del litorale e Ungherese in tre comuni dell'OltremuraReligione Cattolica 57,8%, Ortodossa 2,3%, Musulmana 2,4%, altre religioni 27,4%, nessuna religione 10,1%Moneta Euro

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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Legno e prodotti in legno esugheri (esclusi i mobili);articoli in paglia e materiali daintreccio

Servizi di informazione ecomunicazione

DOVE INVESTIRE

Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccioServizi di informazione e comunicazioneEnergia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)Trasporto e magazzinaggioAttività finanziarie e assicurative

Il legno rappresenta la materia prima più diffusa in Slovenia, che è ricoperta da foreste percirca il 60%. Sono presenti le principali specie arboree che ben si prestano all’usonell’industria del legno (faggio, quercia, acero, abete e abete rosso). Lo stock di legnamedelle foreste slovene è in aumento e la quantità totale annua del legname abbattuto nel 2012è di 3,91 milioni di tonnellate. Nel 2012, sono state tagliate 2,15 milioni di tonnellate di

“conifere” e 1,76 milioni di tonnellate di “latifoglie”. Nel 2012 è stato abbattuto solo il 68% del legname annuo potenziale dai 5,75milioni di tonnellate totali consentiti (di cui il 53% di specie “latifoglie” e il 47% di specie “conifere”), dovuto sopratutto al mancatoabbattimento nei boschi di proprietà privata (il 75% dei boschi è di proprietà privata), a causa di gestione dei boschi non adeguata,della carenza di strade forestali, di costi di abbattimento elevati, e forte frammentazione della proprietà. La produzione nel settore,seppur al di sotto della potenzialità offerta dalle foreste, alimenta quindi un forte flusso di esportazioni di legno e prodotti in legno chesupera le importazioni slovene di questi prodotti, con una copertura dell’import/export di quasi il 140%. L'’Italia è stata nel 2012 ilprimo paese di destinazione delle esportazioni slovene di legname, assorbendo il 23% delle esportazioni slovene di legno e prodottiin legno (per il valore di circa 131,9 milioni di Euro). L'impiego del legno nell'industria locale è piuttosto circoscritto alla produzione disemilavorati, arredamento di media qualità, carta. In crescita l'uso del legno come fonte di energia rinnovabile per il riscaldamento adalto rendimento e per la produzione di energia elettrica (uso della biomassa forestale per la produzione di pellet, cipatto e tronchetti).Per le imprese italiane vi sono opportunità per approvvigionamenti di legname, acquisto o affitto di un’area forestale per losfruttamento della materia prima, acquisto di una società slovena già operante nei settori dell’industria del legno o semilavorati,dell’arredamento o della silvicoltura (ex. cartiera), collaborazione industriale o trasferimenti di know-how nel settore del design perl’industria del mobile, programmi di assistenza tecnica (introduzione di nuove tecnologie, progettazione di impianti, modernizzazionedella produzione). In Slovenia già operano alcuni operatori italiani del settore, tra cui il Gruppo Fantoni che nel 2000 ha fatto unnotevole investimento nella produzione di semilavorati in legno.

La Slovenia è un paese centro-europeo con le conoscenze, le competenze e le opportunitàper lo sviluppo e la produzione di sistemi integrati di informazioni e telecomunicazioni, conservizi e soluzioni di buon livello.

Il mercato dispone di personale altamente qualificato, centri di ricerca, un buono sviluppo delle informazioni e delletelecomunicazioni, buona logistica e la presenza di società con una tradizione di produzione e commercializzazione nel mercatoglobale, che la rendono una base eccellente per diventare un centro internazionale di sviluppo e controllo di ICT.

Nel 2011, l’88% delle ditte slovene usava l’accesso fisso a banda larga a Internet; per quanto riguarda l'accesso mobile a bandalarga a Internet, la percentuale scende al 34%, mentre il 18% delle ditte slovene ha adottato una strategia formale per l’uso sicuro diICT.

La percentuale di imprese con accesso a Internet nel gennaio 2011 era più alta nel settore edilizio (85% delle imprese), mentre laquota di imprese che hanno utilizzato l'accesso mobile a Internet a banda larga è risultato più basso tra le imprese nei servizi diristorazione (19%), più alto tra quelle attive nel settore dell’informazione e comunicazione (71%).

Nel 2011 il 76% delle aziende slovene disponeva di un sito Internet, comprese tutte le imprese di grandi dimensioni, percentuale cheera pari al 67% delle aziende nel settore manifatturiero e al 81% delle imprese nel settore dei servizi.

Il 72% delle imprese ha consentito ai visitatori sul proprio sito internet l’accesso a cataloghi o a listini prezzi dei beni e servizi offerti.La domanda di lavoro elettronica o la pubblicazione di offerte di lavoro sono disponibili sui siti internet del 23% delle imprese; lapercentuale di tali imprese è stata (con il 28%) più elevata tra le imprese del settore dei servizi, più bassa (con il 16%) invece nelsettore manifatturiero.

La procedura elettronica per gli ordini, la vendita o la prenotazione attraverso il sito internet è usata dal 20% delle aziende (25%delle imprese nel settore dei servizi e il 14% nel settore manifatturiero), mentre il pagamento attraverso il sito internet è usato solodal 3% delle aziende.

Nel 2011, le imprese slovene con 10 o più dipendenti hanno acquistato per 663,7 milioni di Euro (IVA esclusa) attrezzature eservizi per l’ICT, tra quali la più grande quota degli acquisti è rappresentata dal settore di apparecchiature (computer,apparecchiature di elaborazione dati, server, tastiere, mouse, scanner, ecc). Sempre più diffuso è il noleggio di attrezzature perl’ICT.

Per gli acquisti di servizi e consulenza per l’ICT le aziende slovene hanno speso 151,8 milioni di Euro (IVA esclusa); tale importorappresenta il 22,9% del valore di tutti gli acquisti di attrezzature e servizi per l’ICT.

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Energia elettrica, gas, vapore earia condizionata (anche da fontirinnovabili)

Trasporto e magazzinaggio

La quota degli investimenti nell’ICT in relazione a tutti gli investimenti nell’anno 2010 è stata maggiore nelle aziende di servizi (15%),mentre nelle aziende del settore manufatturiero la quota degli investimenti nell’ICT ha rappresentato solo il 5%.

Nel 2011 le aziende del settore finanziario hanno speso per l’ICT (hardware, software, servizi e consulenza per l’ICT e servizi ditelecomunicazioni) 153,2 milioni di euro (IVA esclusa) pari all' 1,62% del valore totale di tutti i loro acquisti.

I costi per lo sviluppo del software nelle aziende nel settore finanziario sono stati pari a 33,1 milioni di EUR.

Le principali opportunità riguardano: installazione di nuove tecnologie già presenti in Italia, vendita di software in uso in Italia daadattare alle esigenze del mercato sloveno o apertura di società di sviluppo del software; produzione di hardware inloco; outsourcing della produzione di software e/o assemblaggio di hardware; opportunità di BPO (Business Process Outsourcing),ad esempio call center, contabilità, customer support, ecc., fornitura di servizi internet, telefonia mobile e fissa, acquisto di societàstatali non ancora privatizzate (telecomunicazioni la Telekom slovena - quota statale attualmente pari al 74% per un valore di circa372 milioni di Euro).

Le principali fonti di energie rinnovabili utilizzabili in Slovenia sono:

le risorse idriche (la principale fonte attuale);le biomasse forestali (il 60% del Paese è coperto da boschi ed è diffuso l'uso del legno in

diverse forme -pellet, cipatto, tronchetti, legna da ardere principalmente a livello domestico e meno a livello industriale),il fotovoltaico (la capacità dell’energia solare pro capite prodotta è notevolmente inferiore alla media europea, ma la previsionedi crescita nel 2012 è aumentata solo del 30%, a causa del ridotto interesse per le piccole centrali con capacità inferiori ai 30kilowatt;l'eolico (produzione attuale è limitatissima rispetto al forte potenziale, sopratutto delle zone costiere. Previsti incentivi per lacostruzione di parchi eolici entro l'anno 2020)le risorse geotermiche;il biogas;i vegetali (barbabietole) per la produzione di biodiesel (un unico impianto di produzione di biodiesel),la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici.

L'Italia importa dalla Slovenia tra le risorse energetiche, energia elettrica e gas (per un valore di 178,3 milioni di euro nel 2011).

Lo sviluppo del settore energetico in Slovenia continuerà a fare leva sulla generazione nucleare (con il previsto ampliamento dellacentrale di Krsko, che si avvale di tecnologia americana, con componenti francesi e tedesche), termolettrica (centrale TES,alimentata a carbone) e idroelettrica (con l'utilizzo di tecnologia nazionale per la costruzione di tre nuove centrali sul fiume Savaentro il 2018).

Per l'industria italiana si possono aprire opportunità nell'introduzione di tecnologie "clean coal" e nello sviluppo di fonti rinnovabili"cost efficient" (fotovoltaico, eolico, biomasse forestali) che entro il 2020 dovranno passare dal 15% attuale al 20%, da realizzarepossibilmente in piccole unità, secondo un criterio di vicinanza con l'utente finale. Per il fotovoltaico, che tuttora ha ingenti costi diinstallazione, in Slovenia sono stati sostanzialmente ridotti i margini di guadagno per le imprese.

Nel settore della distribuzione di combustibili, si prospetta la vendita della maggiore società slovena di distribuzione diidrocarburi, la Petrol, che detiene circa 60% del mercato. A settembre 2011 è iniziata la vendita dell’attuale quota del 18,3% dellaPetrol da parte del Consorzio Istrabenz e le banche NLB, KBM, Unicredit, Gorenjska banka e Hypo Alpe Adria, cui potrebbeaggiungersi in prospettiva anche la vendita delle quote statali tramite i fondi statali KAD e SOD (quota del 28%).

Si segnala che nel settore della distribuzione di energia elettrica, operano Enel/Terna, anche se con una quota di mercatopiccolissima. In tale ambito, è stato sottoscritto nel 2010 tra Terna ed Eles (proprietaria della rete slovena) il Memorandum bilateraleper l'integrazione delle reti di distribuzione di energia elettrica, finalizzato a migliorare l'efficienza dell'interconnessione dei mercatitramite il meccanismo del "market coupling".

La Slovenia farà parte del gasdotto "South stream" come Paese di transito (accordo firmato con la Russia a fine anno 2012). 266chilometri (dei 2.500 chilometri totali) passerrano per il territorio sloveno. I lavori di costruzione del gasdotto in Slovenia inizierannonel 2014 e dovrebbero completarsi nel 2015. L'interesse sloveno non è tanto in previsione di un considerevole aumento di consuminel mercato interno oppure nella prospettive di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che già includono Algeria e Austria.Nelle intenzioni slovene il principale mercato di sbocco potrebbe essere l'Italia.

Nel settore trasporti si prevedono le seguenti opportunità di affari:

1) Autostrade

Concessione gestione rete autostradale

Si prevede, nel breve periodo, un bando internazionale per affidare in concessione la gestione della rete autostradale slovena

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Attività finanziarie e assicurative

(attualmente gestita dalla DARS – società slovena per le autostrade), al fine di reperire nuove risorse finanziarie per ilcompletamento delle opere infrastrutturali, che riguarderanno, in via prioritaria, l'autostrada del litorale (da Capodistria aLucia) ed il tratto autostradale al confine con la Croazia (da Gorisnica a Ormoz).

Pedaggio mezzi pesanti

Il 12 febbraio 2013 è stato lanciato dalla DARS il nuovo bando di gara (dopo l'insuccesso del precedente) per introdurre ilsistema di pedaggio automatico per i mezzi pesanti sulle autostrade slovene (per le autovetture vige attualmente il sistemadella "vignetta"). Le offerte devono pervenire entro il 15 aprile ed il sistema dovrebbe essere operativo entro il 2014.

2) Ferrovie

E’ previsto un ingente piano di modernizzazione della rete ferroviaria, attualmente piuttosto inadeguata, con particolare riguardo allelinee per l’alta velocità. Tra i progetti prioritari si segnalano:

Progetto transfrontaliero ferroviario Trieste – Divaccia, per la realizzazione di un collegamento Alta velocità /Alta Capacità,complementare a quello esistente e su cui sono previsti cofinanziamenti comunitari.La costruzione del secondo binario sulla tratta Capodistria – Divaccia (27 chilometri, valore stimato del progetto è di 1,3miliardi di Euro). A causa di numerosi ritardi nelle procedure autorizzative (valutazione dell’impatto ambientale etransfrontaliero, acquisizione dei terreni e rilascio di permessi edilizi, a cui si è aggiunta una recente ulteriore richiesta di studie presentazione di garanzie sull'impatto ambientale transfrontaliero da parte del Consiglio provinciale di Trieste), il progettonon ha potuto beneficiare dei cofinanziamenti comunitari nel periodo 2007-2013, e quindi sarà riproposto nella prossimaprospettiva finanziaria 2014-2020.L’adozione del sistema ferroviario ERTMS (European Rail Traffic Management System) un avanzato sistema di gestione,controllo e protezione del traffico ferroviario, la cui gara lanciata la prima volta nel 2009, tuttavia non è andata a buon fine.

3) Porto

Tra i principali progetti infrastrutturali connessi con l’ampliamento del Porto di Capodistria ci sono la costruzione del terzo molo, ilraddoppio del collegamento ferroviario Capodistria – Divaccia e la progettazione della linea ferroviaria alta velocità Trieste –Divaccia.

Si segnala infine che nell'ambito dell'attuale proposta di dismissione delle partecipazioni statali è prevista, nel settore trasporti, laprivatizzazione delle seguenti società:

DARS (Società per le autostrade),Adria Airways (compagnia aerea di bandiera),Aeroporto di Lubiana (mantenendo la quota del 25% + una azione),Porto di Capodistria (mantenendo la quota del 25% + una azione),Ferrovie Slovene (mantenendo la quota del 25% + una azione).

Il sistema bancario in Slovenia è articolato su 22 banche. Le tre principali detengono insiemequasi il 50% del mercato (la NLB, la NKBM e Abanka) e sono controllate direttamente o

indirettamente dallo Stato. Le otto banche con capitale maggioritario straniero detengono in Slovenia la quota complessiva di quasi il30%: fra di esse operano Unicredit Slovenia (6%) e Banka Koper/Gruppo Intesa-San Paolo (5%).

Le banche slovene sono in forte passivo (le stime 2012 indicano -606 milioni di euro) e stanno sperimentando una crisi diliquidità conseguente al deterioramento, negli ultimi tre anni, della base di capitale dei maggiori istituti creditizi sloveni, a causadell’incremento dei non performing loans, che costituiscono ormai circa il 14% dei prestiti concessi dalle banche locali. Le treprincipali banche slovene, controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, sono alla ricerca di un “investitore strategico” ingrado di fornire capitale fresco per assicurare il rispetto dei capital requirements. Le due banche italiane, Unicredit e Banka Koper,hanno continuato a generare profitti e non hanno necessità immediate di ricapitalizzazione.

Con l'approvazione della legge sulla creazione della c.d. "bad bank" in vigore dall'inizio 2013, si procederà ad individuare i criteri diselezione dei crediti a rischio delle principali banche da cedere alla "bad bank" in cambio di obbligazioni garantite dallo Stato, per unvalore stimato intorno ai 4 miliardi di Euro. Pertanto, la pulizia dei bilanci delle tre maggiori banche (NLB, NKBM e Abanka) dovrebbeessere altresì funzionale alla vendita delle quote statali ad un potenziale investitore strategico.

Il mercato assicurativo in Slovenia

Le società di assicurazione in esercizio sono (al 2011) 19, di cui 12 aventi sede legale in Slovenia e 7 filiali di imprese estere, tutteaventi sede in paesi membri dell'Unione Europea. Tra le compagnie assicurative straniere, che detengono una quota di mercato del7,5%, è presente la società italiana Generali con la quota di mercato del 3,34%, la più alta tra le società estere presenti sulmercato. Sono presenti inoltre tre gruppi tedeschi (Allianz, Arag, Ergo) e tre gruppi austriaci (Grawe, Wiener Städtische, Victoria –Volksbanken).

La principale società assicurativa slovena è la Triglav che con la controllata Triglav Zdravstvena detiene una quota del 37,84%.Questa compagnia assicurativa slovena è presente in tutte le ex-repubbliche jugoslave ed in alcuni altri paesi dell’Europa centro-

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orientale. In Slovenia dispone di una rete di 60 agenzie assicurative con 2964 dipendenti. Il Gruppo Triglav copre tutti i settori delleassicurazioni.

La seconda società operante nel ramo delle assicurazioni sul mercato sloveno è la Adriatic Slovenia che con la società controllataKD Zivljenje detiene una quota del 15,85%. La società è nata con l’unione della Slovenica (che fino al 1990 operava in Sloveniacome la filiale della principale compagnia assicurativa croata Croatia) e la Adriatic. Anche questa compagnia assicurativa slovena èpresente in tutte le ex-repubbliche jugoslave ed in alcuni altri paesi dell’Europa centro-orientale. In Slovenia dispone di una rete di157 agenzie assicurative con 1020 dipendenti.

Nel settore attività finanziarie e assicurazioni si prevedono le seguenti opportunità di affari:

privatizzazione della principale banca operante in Slovenia la Nova Ljubljanska banka d.d.;privatizzazione della seconda principale banca operante in Slovenia la Nova kreditna banka Maribor d.d.;privatizzazione della principale società di assicurazioni operante in Slovenia la Triglav d.d.

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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Prodotti alimentari

Articoli di abbigliamento (anchein pelle e in pelliccia)

COSA VENDERE

Prodotti alimentariArticoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)Macchinari e apparecchiatureMobiliCostruzioni

Il settore agroalimentare contribuisce al 5,2% del PIL sloveno e nonostante il rallentamentodell’attività economica, presenta un interscambio commerciale in crescita nel 2014 del

+4,2%.

La maggior parte dell’interscambio commerciale dei prodotti agroalimentari avviene con i paesi dell'UE, ma restano un importantepartner commerciale anche i paesi dell'ex Jugoslavia. L’Italia è stata nel 2014 il primo partner commerciale della Slovenia nel settoree ha mantenuto il primo posto nella fornitura di ortaggi e legumi freschi (circa un terzo di tutte le importazioni), frutta fresca (circa unquarto), pesce fresco (circa un terzo), caffè, tè, mate e spezie (circa un quarto), preparazioni di carni e pesce (circa un terzo)nonché preparazioni di ortaggi, legumi e frutta (circa un quarto).

Le importazioni di prodotti agro-alimentari italiani sono aumentate del 2,6% rispetto al 2013. Hanno subito un aumento significativosopratutto i settori tabacchi e succedanei del tabacco lavorati (+801,9%), bevande, liquidi alcolici ed aceti (+53,6%), cacao e suepreparazioni (29,0%), cereali (27,4%), latte e derivati del latte; uova di volatili; miele naturale ed altri prodotti commestibili di origineanimale (+16,7%). In calo l’import di zuccheri e prodotti a base di zuccheri (-33,6%), altri prodotti di origine animale (-25,5%), piantevive, prodotti della floricoltura (-19,8%) e residui e cascami delle industrie alimentari (-13,2%).

L’offerta sul mercato nazionale dei prodotti alimentari specializzati e dei vini di fascia medio-alta si è notevolmente sviluppatanell’ultimo decennio, ampliandosi e diversificandosi. Questo cambiamento è dovuto a diversi fattori, tra i quali l’apertura del mercatosloveno, il miglioramento del tenore di vita, il cambiamento delle abitudini alimentari, una maggiore attenzione alla salute e albiologico, una migliore presentazione dei prodotti, etc.

La distribuzione dei prodotti alimentari tuttavia è condizionata dalla forte concentrazione del mercato (circa il 70%) in pochi gruppi diacquisto: il più importante è la Mercator, con una quota di circa il 33% del mercato, presente anche nelle ex Repubbliche jugoslave,acquistata recentemente dal gruppo croato Agrokor, la Spar (austriaca) con una quota del 24% e la catena slovena Tuš con circa il13%. Negli ultimi anni stanno guadagnando terreno anche i negozi discount (LIDL, HOFER, EUROSPIN) che detengono insiemeuna quota di quasi il 20% del mercato.

I prodotti tipici della cucina mediterranea sono molto apprezzati anche in Slovenia che ne è anche produttrice (pasta, formaggi ericotta, caffè, olio di oliva e vino) ed i prodotti alimentari italiani sono ben recepiti ed inseriti sul mercato locale (Barilla, Perugina,Divella, Saclà, Algida, Misura, Buitoni, Mutti, Illy, Lavazza, Rio Mare, Monini, Ponti e molti altri).

Riteniamo che le aziende italiane potrebbero trovare interessanti forme di collaborazione con le aziende del settore ho.re.ca,biologico, private label.

Il settore moda persona in Slovenia (abbigliamento, accessori, calzature e pelletteria) ha unadimensione e livello produttivo piuttosto marginali, con una prevalenza di micro e piccoleaziende e una produzione di media gamma.

Secondo gli ultimi dati disponibili a giugno 2015, la produzione di abbigliamento nel 2013 era concentrata in 772 aziende slovene (dicui solo 2 imprese grandi e 9 di medie dimensioni) che impiegavano 4.470 dipendenti e producevano un fatturato complessivo di155,4 milioni di euro, contribuendo con lo 0,4% alla formazione del PIL.

Le aziende attive nel settore calzature e pelletteria erano, sempre secondo i dati del 2013, 150 (di cui 3 imprese grandi e 6 di mediedimensioni) per un totale di 3.365 occupati, un fatturato complessivo di 271,0 milioni di euro e un contributo al PIL dello 0,7%.

Negli ultimi anni, le aziende locali di abbigliamento, calzature e pelletteria hanno affrontato grandi problemi di concorrenza (alti costidella manodopera rispetto agli altri paesi dell’Est Europa e dell'Asia, elevati prezzi del prodotto finito, design non soddisfacente) ealcune di loro sono state costrette a chiudere (a fine maggio 2014 è entrata in fase di fallimento l'azienda slovena Mura, conosciutoproduttore di abbigliamento di media-alta gamma, che in 5 anni ha ridimensionato il proprio personale passando da oltre 4.000 a1.200 dipendenti). Anche l’industria calzaturiera conta poche aziende di dimensioni e produzione rilevanti (Alpina, Peko, Planika eKopitarna Sevnica), simile la situazione nel settore pelletteria in cui prevalgono imprese artigianali.

Considerata la produzione locale, i consumi dipendono in gran parte dalle importazioni con tendenza all’acquisto di articoli di moda(abbigliamento, calzature, pelletteria) di gamma media.

I prodotti Made in Italy sono particolarmente apprezzati e l’Italia si conferma anche nel 2014 il primo fornitore di calzature, il terzofornitore di abbigliamento e il quarto fornitore di pelletteria. L’Italia nel 2014 registra un incremento delle proprie esportazioni invalore verso la Slovenia in tutti e tre i settori, mantenendo la propria quota di mercato nel settore abbigliamento, aumentando la

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Macchinari e apparecchiature

quota nel settore calzature, ma riportando una lieve flessione nel settore pelletteria.

La moda italiana è presente sia con i brand di livello alto (Armani, Cavalli, Cerutti, D&G, Laura Biagiotti, Marella, Max Mara, MarinaRinaldi, Prada, Versace) che nella fascia media e medio-alta del mercato (Benetton, Fornarina, Francomina, Phard, Sisley, Stefanel,Nara Camicie, Calzedonia, etc.). Dal 2008, è presente anche l'Oviesse, passato recentemente al franchising.

Tra i marchi italiani di calzature e pelletteria sono diffusi Cesare Paciotti, Baldinini, Caffè Noir, Casotti, D&G, Fornarina, Furla, Geox,Giuseppe Zanotti, Mario Bologna, Prada, Roberto Botticelli, Roberto Cavalli, Renato Balestra etc.

Vi sono spazi di penetrazione per introdurre nuovi marchi di fascia medio/alta con particolare riguardo a calzature e abbigliamentosportivo, in cui la propensione al consumo delle famiglie è piuttosto diffusa, sia per gli sport invernali che estivi (sci, trekking, hiking,etc.).

Il mercato sloveno dovrà continuare ad investire in nuove tecnologie, macchinari eattrezzature, specie nell'industria del legno, delle macchine utensili, della meccanizzazione

agricola.

In tali comparti, l'Italia si conferma come il secondo fornitore, con una quota del 30% per le macchine lavorazione legno, del 24% permacchine agricole e del 20,7% per macchine utensili. Pertanto, vi sono ampi spazi per promuovere la tecnologia italiana.

Il settore delle macchine per la lavorazione del legno in Slovenia è alimentato da una forte disponibilità di materia prima. Il paeseinfatti è ricoperto da foreste per circa il 60% e dispone di specie arboree che ben si prestano all’uso nell’industria del legno (faggio,quercia, acero, abete e abete rosso). Il legno è anche la materia prima più usata attualmente per la produzione della carta.

Tuttavia, la produzione locale del settore è piuttosto limitata alla prima lavorazione del legname e la tendenza è quella di esportaresemilavorati in legno o tronchi.

La Slovenia importa ben il 95% dei macchinari per la lavorazione del legno e dopo la forte contrazione subita dal settore nel 2009 acausa della crisi economica, le importazioni in questo settore si sono ristabilizzate.

L’Italia, che è stata per anni il principale fornitore sloveno del settore nel 2012 conferma la seconda posizione con una quota dimercato del 31,7% (+ 1,2%) subito dopo la Germania (quota del 38,3%) e prima dell'Austria diminuisce notevolmente la propriaquota dal 20,8% nel 2011, al 11,4% nel 2012. Tuttavia, la gamma di prodotti italiani è più diversificata (in termini di prezzo etecnologia), e ciò porta a competere anche con prodotti del segmento di prezzo più basso, in cui si sta affermando l’offerta dimacchinari cinesi.

Pertanto, vi sono interessanti opportunità di affari per le imprese italiane, sia in termini di commerciali legati alla vendita di tecnologieper la produzione di mobili, infissi e case prefabbricate.

Il settore delle macchine agricole è uno dei pochi caratterizzati da una sostanziale tenuta negli ultimi anni imputabile ad un chiarofabbisogno di una nuova e più aggiornata tecnologia agricola.

L’Italia, la cui quota export è in crescita dal 2006, sia in valore assoluto che in percentuale (forte incremento del 20% nel 2008), siposiziona nel 2012 al secondo posto, dopo la Germania, con una quota del 19,8% e prima dell’Austria (quota del 16,8%).

Secondo l'ultimo censimento agricolo del 2010, i terreni agricoli in totale hanno raggiunto i 905.000 ettari, di cui il 31% è costituito dasuperfici non coltivate (prati e pascoli). Sta aumentando la superficie destinata a colture annuali e diminuendo quella di colturepluriennali (frutteti, vigneti, etc.). La maggior parte dei terreni agricoli è coltivata a cereali (ca. il 57%), con frumento e mais, seguonoi foraggi (30%), semi oleosi (6%), patate (2%) ed altre (4%). Nel 2010 operavano in Slovenia 74.650 aziende agricole, che in mediapossedevano 6,5 ettari di superificie agricola coltivata ciascuna. La proprietà è sparsa e tende a concentrarsi solo negli ultimi anni.

La dotazione di macchine agricole in uso nel paese è piuttosto datata e comprende 103.000 trattori, 12.300 trebbiatrici, 50.000falciatrici, 62.000 aratri e 17.000 seminatrici.

L’industria metalmeccanica in Slovenia vanta una lunga tradizione e si suddivide in tre principali settori: lavorazione di metalli,fabbricazione di macchinari e attrezzature, fabbricazione di mezzi e attrezzature da trasporto. Nel 2012 operavano nel settore circa2.700 imprese con 50.000 addetti, che registravano un fatturato di 6 miliardi di Euro (contribuendo al 17% del PIL), cui hannocontribuito il settore della lavorazione metalli con 2,5 miliardi di Euro, il settore fabbricazione di macchine e attrezzature con 1,4miliardi di Euro ed il settore fabbricazione di mezzi e attrezzature da trasporto con 2,2 miliardi di Euro.

L’Italia nel 2012 si conferma il secondo fornitore, con una quota del 13,9%, dopo la Germania che rimane il primo partnercommerciale. Tuttavia il valore delle nostre esportazioni e la nostra quota di mercato sono diminuite, tenuto conto della riduzione del18,3% delle importazioni complessive del settore.

Per poter competere sui mercati mondiali, specialmente come subfornitori nel settore dell’automotive per le case automobilistichefrancesi e tedesche, le imprese slovene del settore dovranno investire in nuove tecnologie, macchinari e attrezzature.

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Mobili

Costruzioni

L’industria del legno in Slovenia vanta una lunga tradizione anche grazie all’ampiadisponibilità di materia prima (il 60% del territorio sloveno è ricoperto da foreste) ed è

caratterizzata da una produzione export-oriented (soprattutto infissi e semilavorati in legno e case prefabbricate).

In base ai dati statistici 2013, il settore sloveno dell’arredamento contribuisce con il valore delle vendite allo 0,7% del PIL ed impiegalo 0,7% della forza di lavoro complessiva.

La produzione locale di arredamento è piuttosto limitata, concentrata in un numero di aziende di micro e piccole dimensioni,soprattutto falegnamerie specializzate in mobili su misura e poche di grandi dimensioni. Il livello qualitativo della produzione locale èmedio basso, con scarso contenuto di design.

Nel 2013 le importazioni slovene di arredamento e componenti sono salite a 330 milioni di euro, di cui 42,8 milioni di euro dall’Italiache si è confermata al secondo posto (dopo la Germania), con una quota di mercato del 13%.

I prodotti italiani del settore dell’arredamento, nello specifico sistema casa e design, sono particolarmente apprezzati soprattutto peril loro contenuto di innovazione nei materiali e nello stile e vantano ancora opportunità di crescita, per il ristretto segmento alto delmercato, soprattutto in considerazione del livello medio-basso dell’offerta locale (incluso arredamento su misura) che peraltro nonpresenta prezzi competitivi.

La distribuzione dei mobili in Slovenia è concentrata nelle maggiori città e avviene tramite la GDO, i negozi e/o showroom di variproduttori e distributori locali nonché negozi di arredo design di alto livello dove sono presenti marchi di importazione, soprattuttoquelli italiani: Molteni&C., Cappellini, B&B Italia, Flexform, Poliform, Moroso, Tonon, Pierantonio Bonacina, Minotti, Gervasoni,Calligaris, Cassina, Capo d’Opera, Natuzzi, Essebi, Tonin Casa, Novamobili, etc.

Opportunità d’affari si riscontrano nell’approvvigionamento di specie arboree per l’industria del legno (faggio, quercia, acero, abete eabete rosso), per investimenti produttivi in prodotti finiti o semilavorati (ex. cartiere), opportunità di collaborazione industriale,programmi di formazione e assistenza tecnica, nell’introduzione di nuovi marchi di arredamento, preferibilmente di stile moderno econ alto contenuto di design.

Un segmento di nicchia interessante è quello del contract alberghiero, con particolare riguardo a SPA, centri benessere e casinò,particolarmente diffusi sull’intero territorio sloveno. In questo ambito, compatibilmente con il rallentamento indotto dalla crisifinanziaria, sono ravvisabili opportunità per progetti di riabilitazione o di ampliamento di strutture esistenti e un numero limitato dinuovi progetti.

Il settore delle costruzioni in Slovenia è quello che ha maggiormente sofferto, ma ha anchecondizionato, gli effetti della crisi e ha visto il fallimento di numerose imprese con il

conseguente coinvolgimento di tutto l'indotto. Nel 2014 si è registrata una ripresa che, pur non avendo ancora riportato il settore ailivelli pre-crisi, lascia intravedere un'inversione di tendenza. Il valore dei lavori di costruzione realizzati ad aprile 2015 ha mantenuto illivello registrato a marzo 2015 mentre, rispetto ad aprile 2014, il valore è sceso del 7,5%.

Nel 2013 il settore aveva registrato un aumento delle importazioni complessive dello 0,9% rispetto al 2012 mentre le importazionidall’Italia erano aumentate del 7,43%. Nel 2014 le importazioni complessive si sono ridotte del 4,6% e le importazioni dall’Italia dello0,78% rispetto al 2012. Nel 2014 l’Italia ha recuperato la prima posizione (persa nel 2012 quando era slittata al 2° posto con unaquota del 21,1%, perdendo il 4,9% rispetto al 2011) con una quota del 23,4% (recuperando lo 0,9%), superando l’Austria (al 2°posto con una quota del 22,8%), la Germania (al 3° posto con una quota del 19,0%) e la Croazia (al 4° posto con una quota del6,4%).

Sul mercato sloveno sono già presenti molti marchi italiani soprattutto nei settori rivestimenti in ceramica (Marazzi, Ragno, CeramicaCastelvetro, Panaria Ceramica, Idea Ceramica, ABK ecc.), arredoceramica (Catalano, Dolomite, Hatria, Gessi, GSI ceramica ecc.),e idrotermosanitario (es. Global, Fantini, Paffoni, Emmeti, Far, ecc.).

Ultimo aggiornamento: 21/07/2015

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OUTLOOK POLITICO

POLITICA INTERNA

La politica interna slovena ha riacquistato una relativa stabilità, nonostante parecchie sostituzioni negli incarichi ministeriali, con ilgoverno di centro-sinistra guidato dal Prof. Miro Cerar (in carica dal 18 settembre 2014), noto costituzionalista, sceso in politica conun suo Partito (SMC) solo a ridosso delle elezioni politiche anticipate (13 luglio 2014), da lui vinte con il 34,6% dei voti (36 seggi).La coalizione di maggioranza, che include il Partito dei Pensionati/DeSUS (10 seggi) e i SocialDemocratici (6 seggi), non è statafinora messa in discussione e continua ad avere in Parlamento 52 voti su 90.

L'opposizione è guidata dal partito SDS dell'ex-Primo Ministro Jansa, rieletto in Parlamento come capolista del Partito Democratico/SDS (21 seggi) mentre scontava una condanna per corruzione (caso dei blindati Patria), in assenza di leggi ostativenell'ordinamento sloveno. Sul caso è intervenuta ripetutamente la Corte Costituzionale. Più aperti alla collaborazione con lamaggioranza si dimostrano Nuova Slovenia /NSi (cristiano-democratici) e il piccolo partito liberista formato dall'ex-Premier AlenkaBratusek /ZaAB. All'estrema sinistra figura la formazione "Sinistra Unita" (6 seggi), molto attiva sui temi di sicurezza sociale e paritàdei diritti.

A fronte di una persistente disaffezione dell'elettorato nei confronti dei partiti tradizionali e, in genere, della classe dirigente per ilcontinuo affiorare di casi di corruzione, malversazione e inefficienza, il Governo Cerar ha attribuito priorità al recupero della fiducianelle istituzioni e nello Stato di diritto, come condizione necessaria per la ripresa socio-economica: semplificazionenormativa, severo contrasto degli abusi, trasparenza nelle procedure, introduzione nella pubblica amministrazione dicriteri gestionali misurabili. Al proseguimento dell'azione di risanamento dei conti pubblici, si associano progetti di rilancio degliinvestimenti, in funzione di stimolo per una crescita sostenibile. Fra le riforme strutturali, le più urgenti riguardano il sistema sanitariopubblico, il riassetto della pubblica amministrazione, il mercato del lavoro, il sistema pensionistico. Sul processo di privatizzazionecontinuano a pesare forti interessi contrari all'apertura del Paese, e posizioni differenziate fra i partner di coalizione.

I dati positivi registrati dall'economia slovena a partire dalla fine dell'anno scorso hanno contribuito a ricostruire l'autostima dellapopolazione, molto provata dalla prolungata crisi economica e finanziaria, ma consapevole del successo di esserne usciti senza ilricorso della Slovenia ai meccanismi di salvataggio internazionali e senza lo smantellamento del sistema di welfare. Nel contempo,viene tuttavia sottovalutata da diverse formazioni politiche l'urgenza di adottare provvedimenti impopolari per ancorare la ripresa eassicurarne la sostenibilità. Nei sondaggi di opinione l'indice di approvazione dell'attività di governo - che aveva registrato un caloconsistente già nelle settimane successive all'insediamento - risulta notevolmente ridimensionato e nell'indice di popolarità il PrimoMinistro Cerar non si solleva dal quarto posto. Da alcuni mesi, al primo posto nelle preferenze virtuali figura il Partito Democratico/SDS di Jansa, anche se il dato più significativo continua a essere quello degli indecisi astenuti: oltre la metà degli intervistati.

Ultimo aggiornamento: 15/07/2015

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RELAZIONI INTERNAZIONALI

La Slovenia è membro dell’UE dal 2004 e dal 2007 fa parte dell’Euro-zona e del Sistema Schengen. E' inoltre membro dell’ONU,della NATO, dell’OCSE, del Consiglio d’Europa e di organizzazioni regionali di particolare interesse per l’Italia, come l’IniziativaCentroEuropea (InCE) e l’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI).

In ragione della sua collocazione geografica, a partire dall’indipendenza dalla ex-Jugoslavia, la Slovenia ha attribuito un rilievostrategico alle tradizionali relazioni con la Germania e con l’Austria, considerate sotto molti aspetti i Paesi di riferimento prioritario sulpiano politico, oltre che come modelli di sviluppo socio-economico, mentre altri Paesi dell’Europa orientale si sono maggiormenteorientati verso il mondo anglosassone. Con l’avanzare della crisi economico-finanziaria e l'accresciuta consapevolezza delle fragilitàstrutturali che hanno compromesso l’immagine virtuosa che la Slovenia aveva proiettato all’interno e all’esterno, tutte le forzepolitiche hanno ricercato un più forte aggancio anche con l’Italia e con la Francia. L’eccezionale frequenza dei contatti istituzionalifra Lubiana e Roma che si è sviluppata negli ultimi quattro anni ha le fondamenta in una reale ed effettiva convergenza di interessi,che a Lubiana viene valorizzata ora molto più che nel passato.

La nuova Dichiarazione di politica estera, adottata dal Parlamento all'inizio di luglio, definisce la Slovenia come Paese centro-europeo e mediterraneo, situato fra l'area alpina, la zona adriatica e danubiana, sul crocevia fra l'Europa Occidentale e i BalcaniOccidentali. Viene quindi confermata come principale direttrice di politica estera l'attenzione nei confronti dei Paesi vicini e dei Paesibalcanici, con i quali la Slovenia intrattiene relazioni molto intense, adoperandosi attivamente per alimentare la prospettiva della loroadesione agli organismi europei ed euro-atlantici.

I Paesi dell’Unione Europea sono tradizionalmente i principali partner commerciali della Slovenia, interessando il 70% delleesportazioni slovene di beni ed oltre il 75% delle importazioni slovene. Il livello più alto di cooperazione riguarda i rapporti con Italia,Austria e Germania. Permangono alcuni punti di frizione nei confronti della Croazia, in ragione soprattutto della demarcazione deiconfini, in particolare quello marittimo nella Baia di Pirano, cruciale per assicurare alla Slovenia l’accesso al mare aperto:la pronuncia della Corte di arbitrato internazionale è attesa entro fine anno.

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I Paesi dell’ex-Jugoslavia sono mercati di destinazione del 15% del valore delle esportazioni slovene e di provenienza dell’8% delleimportazioni slovene. Con la Serbia, dove sono presenti 1300 imprese slovene, è stato stipulato nel 2013 un accordo dicooperazione economca su mercati terzi. Sono seguiti con assiduità gli sviluppi in Kossovo e grande attenzione è riservata allaMacedonia e alla Bosnia Erzegovina, per la perdurante fragilità degli equilibri interni, che rappresentano un elemento aggiuntivo dirischio sul piano della sicurezza regionale e del contrasto delle attività illecite.

Prima della crisi ucraina, si erano intensificati i rapporti bilaterali con la Russia, corroborati da visite reciproche ad altissimo livello.Negli Stati Uniti è presente una consistente comunità slovena a Cleveland (Ohio), che, in particolare negli ultimi due anni, hafacilitato le operazioni di piazzamento di titoli di Stato sloveni sul mercato americano. Per le attività di “Diplomazia economica” haassunto rilievo di recente la ricerca di nuovi mercati: Cina, India, Azerbaijan, Turchia e Kazakhistan.

Ultimo aggiornamento: 15/07/2015

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OUTLOOK ECONOMICO

QUADRO MACROECONOMICO

Il quadro macroeconomico è in fase di riassestamento, per quanto segnato dalle conseguenze della profonda recessionecausata dalla contrazione del PIL nel 2009 (-7,9%), cui hanno fatto seguito due anni di debole crescita, e poi nuove flessioni nel2012 (-2,5%) e nel 2013 (-1,1%), per una riduzione totale del PIL pari all'11% rispetto al picco pre-crisi. Nell'ultimo trimestre del 2014si sono manifestati crescenti segnali di ripresa (+ 2,6%), confermati nell'anno in corso: le stime degli organismi internazionali sullacrescita del PIL nel 2015 sono state più volte ritoccate e risultano tutte superiori al 2%.

I conti pubblici presentano ancora un trend negativo: sul debito e sul deficit continuano a pesare gli effetti della ricapitalizzazionebancaria e del ridimensionamento dei portafogli delle imprese a partecipazione statale. La crisi del settore bancario è stataconseguente al deterioramento della base di capitale delle tre maggiori banche (ca. 50% del mercato), tutte controllate dallo Stato,per il lievitare dei crediti inesigibili. La ricapitalizzazione cautelativa (4,8 miliardi di euro) è stata condotta alla fine del 2013 con aiutidi Stato, previa assunzione di impegno a privatizzare. Nonostante i ripetuti interventi di consolidamento fiscale, il rapporto debito/PIL(al 22% nel 2008) è salito al 72% nel 2013 e all'80,9% nel 2014, con stime di ulteriore crescita nel 2015 (81,6%). Nel 2016 dovrebbeiniziare a declinare. Il deficit di bilancio, al 4,9% nel 2014, nel 2015 passerà al 3,62% del PIL, per effetto della manovra correttivache tiene conto di un gettito fiscale inferiore al previsto (a causa della mancata implementazione della nuova tassa sulla proprietàimmobiliare) e della necessità di aumentare il sostegno agli investimnenti (cfr. Highlights). Tuttavia, computando i rimborsi a valeresui finanziamenti europei (Metodo ESA), il deficit dovrebbe attestarsi al di sotto del 3% nel corrente esercizio finanziario, rispettandoquindi l'impegno assunto dalla Slovenia nel maggio 2013 per scongiurare l'apertura della procedura per squilibri macroeconomicieccessivi.

La Commissione Europea ha riconosciuto lo scorso febbraio i progressi compiuti e ha tolto la Slovenia dalla lista dei Paesi chepresentano squilibri macroeconomici eccessivi, ma ha evidenziato la debolezza della governance aziendale, il livello troppo elevatodelle partecipazioni statali nel settore produttivo, l'alto tasso di indebitamento del comparto aziendale e il trend ascensionale deldebito pubblico come principali fattori di rischio per la stabilità finanziaria e la crescita, con la conseguente necessità di mantenereun attento monitoraggio.

I consumi interni sono in leggera ripresa (0,1 nel 2014), dopo una prolungata flessione. Le esportazioni di beni continuano a fare datraino: nel 2013, rappresentavano il 61,3% del PIL sloveno, con importazioni pari al 62,9% e saldo commerciale negativo (-569milioni di euro); nel 2014 l'export risulta aumentato del 7% su base annua, l'import del 2,6%, con conseguente saldo positivo (366milioni di euro). Nei primi cinque mesi 2015, l'export ha fatto registrare +4,5% su base annua, e l'import +3%, con saldocommerciale di 215,6 milioni di euro.

L'inflazione, all'1,8% nel 2013, è scesa nel 2014 a 0,2% su base annua ed è proiettata a -0,2% nel 2015. Nel 2014 il tasso didisoccupazione registrato è stato pari a 13,1% (come nel 2013), ed è stimato in calo nel 2015 (12,5%). Continua comunque apreoccupare per la componente di lunga durata e la forte incidenza sui giovani.

L'accesso ai mercati finanziari rimane adeguato. Nel 2014 i rendimenti, che nel 2013 erano al di sopra del 6% per i bonddecennali, sono scesi sotto il 3%. Quest'anno è previsto un ulteriore risparmio pari a 35 milioni di euro, grazie all'ulteriore riduzionedei tassi d'interesse.

Composizione PIL sloveno nel 2014: agricoltura 2,2%, industria 32,8% e servizi 65,0%.La domanda interna nel 2014: consumi privati 57,5%, consumi pubblici 21,0% e investimenti fissi lordi 21,5%.

Indice di produzione industriale nel 2014: +1,6%.

Ultimo aggiornamento: 16/07/2015

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POLITICA ECONOMICA

La Slovenia continua a beneficiare della fase di ripresa dell'attività produttiva, che, dopo i risultati superiori alle aspettative registratinell'ultimo trimestre 2014 (+2,6%), hanno trovato conferma nei dati relativi ai primi mesi del 2015. Le stime OCSE proiettano untasso di crescita del 2,1% nel 2015, e dell'1,9 % nel 2016. A febbraio, la Commissione Europea ha annunciato la cancellazione dellaSlovenia dalla lista degli Stati membri che presentano squilibri macro-economici eccessivi, ritenendo che, grazie anche alle misureintrodotte dal precedente Esecutivo, siano stati compiuti progressi sostanziali, ma ha precisato che il Governo dovrà portareavanti le riforme specificate nel PNR e continuare i provvedimenti di risanamento.

La politica economica del Governo Cerar deve pertanto tenere conto della necessità di proseguire il percorso di consolidamento

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fiscale, associandolo a misure di stimolo agli investimenti per rendere sostenibile la ripresa produttiva, e varare le riforme strutturaliprioritarie per stimolare la crescita e l'occupazione, a partire da quelle del mercato del lavoro, della sanità pubblica, della pubblicaamministrazione, del sistema pensionistico (che, tuttavia, rimane ancora in secondo piano). Inoltre, devono essere realizzatiprogressi nel risanamento e nella ristrutturazione del sistema bancario (dopo l'avvenuta ricapitalizzazione con aiuti di Stato, inmodo da assicurare un'adeguata funzione di trasmissione di liquidità alle imprese), nel campo delle privatizzazioni e nellagovernance aziendale, per accrescere le prospettive di sviluppo a medio termine. Oltre ad essere gravato da ricorrenti "colli dibottiglia" amministrativi, l'ambiente d'affari in Slovenia è, infatti, caratterizzato da un'altissima concentrazione di partecipazionipubbliche incrociate e di imprese con indebitamento eccessivo. Molta attenzione deve essere dedicata alle due istituzioni create perl'assorbimento dei crediti inesigibili (BAMC - Bank Asset Management Company, c.d. "bad bank") e per la riorganizzazione dellepartecipazioni pubbliche (SSH - Holding Sovrana Slovena, c.d. "superholding di Stato").

Il Primo Ministro Cerar si è impegnato a proseguire il processo di privatizzazione sulla base di una Strategia per la gestione degliassets pubblici (approvata dal Parlamento il 14 luglio), e a recuperare l'economia sommersa, in modo da abbassare gradualmente latassazione sul lavoro. Su un piano più generale, ha posto l'accento sull'applicazione del criterio di responsabilità individuale nelprocesso istituzionale ed amministrativo(individual accountability).

Fra gli obiettivi prioritari indicati nell'accordo di coalizione figurano l'innalzamento dell'efficienza energetica; la semplificazione delsistema degli appalti pubblici; la gestione unificata della tecnologia informatica nella Pubblica Amministrazione; l'introduzione deiregistratori di cassa fiscali; l'introduzione degli "sportelli unici"; l'incentivazione dell'imprenditoria sociale. E' prevista inoltre lariduzione dei sussidi alle imprese, specie quelli con impatto ambientale negativo, sostituendoli con sovvenzioni rimborsabili. Ilprocesso di "deleveriging" del debito aziendale si prefigura come graduale: dovrà essere accompagnato da misure legislativeadeguate e dall'incentivazione della conversione debt-to-equity, con l'attrazione di nuovi capitali dall'estero.

Il Governo Cerar ha dovuto apportare correzioni ai bilanci pubblici 2014-2015, in conseguenza degli scostamenti sostanziali degliattuali indicatori economici rispetto alle stime del 2013, tagliando ancora la spesa impruduttiva per rafforzare l'obiettivo di innalzareproduttività e competitività (che, a fronte della ripresa del PIL, viene percepito in diversi ambienti come meno pressante)e incoraggiare i consumi interni con misure di stimolo. Nel contempo, ha avviato un'attività di razionalizzazione ecoordinamento nell'utilizzo dei fondi europei - di competenza del Ministro senza portafoglio per lo Sviluppo, i Progetti strategici e laCoesione - per ottenere gli indispensabili co-finanziamenti che consentono di mettee in cantiere l'introduzione di innovazione ela realizzazioni di collegamenti infrastrutturali.

Ultimo aggiornamento: 16/07/2015

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INDICATORI MACROECONOMICI

2011 2012 2013 2014 2015 2016PIL Nominale (mln €) 36.868 36.006 36.144 38.558 39.474 40.701Variazione del PIL reale (%) 0,6 -2,6 -1 2,6 2,4 2Popolazione (mln) 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 21.500 21.600 21.800 0 0 0Disoccupazione (%) 8,2 8,9 10,1 9,7 9,2 8,6Debito pubblico (% PIL) 46,5 53,7 70,3 80,9 81,6 0Inflazione (%) 1,8 2,6 1,8 0,2 -0,2 1Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 5 -3,9 1,4 4,1 4,1 4,7Fonte:Elaborazioni dell'Agenzia ICE di Lubiana su dati dell'Ufficio sloveno di Statistica e dell'IMAD (Istituto di analisi macroeconomica del governosloveno), nonché del Ministero delle Finanze (per il debito pubblico), IMF (variazione del volume delle importazioni di beni e servizi). L'inflazione èquella media dell'anno di riferimento; la disoccupazione, quella calcolata con metodologia ILO (tasso medio dell'anno di riferimento).

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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TASSO DI CAMBIO

Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia

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BILANCIA COMMERCIALE

EXPORT

Export 2012 2013 2014 Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016Totale 21.061 mln. € 21.549 mln. € 23.049 mln. € 6,3 % 6,7 %

PRINCIPALI DESTINATARI2012 (mln. €) 2013 (mln. €) 2014 (mln. €)

GERMANIA 4.456 GERMANIA 4.395 GERMANIA 4.638ITALIA 2.380 ITALIA 2.495 ITALIA 2.734

AUSTRIA 1.732 AUSTRIA 1.897 AUSTRIA 2.111Italia Position:2 2.380 Italia Position:2 2.495 Italia Position:2 2.734

Merci (mln. €) 2012 2013 2014Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 265 283 325Prodotti delle miniere e delle cave 32 112 210Prodotti alimentari 589 651 718Bevande 88 93 107Prodotti tessili 330 284 290Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 188 190 215Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 163 180 222Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 484 508 511Carta e prodotti in carta 556 537 564Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 0,6 1 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 742 884 902Prodotti chimici 1.643 1.698 1.789Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 2.091 2.310 2.368Articoli in gomma e materie plastiche 1.035 1.054 1.106Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 408 425 451Prodotti della metallurgia 1.541 1.444 1.503Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 1.079 1.133 1.216Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 692 687 777Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 2.396 2.407 2.497Macchinari e apparecchiature 2.034 2.083 2.148Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 2.563 2.568 3.063Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 192 215 177Mobili 501 502 510Prodotti delle altre industrie manufatturiere 313 299 341Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 616 510 511Altri prodotti e attività 518 490 528

Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati dell'Ufficio sloveno di Statistica e IMAD (Istituto sloveno per le analisi macroeconomiche elo sviluppo) per le previsioni.

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IMPORT

Import 2012 2013 2014 Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016Totale 22.078 mln. € 22.114 mln. € 22.683 mln. € 5,4 % 4,8 %

PRINCIPALI FORNITORI2012 (mln. €) 2013 (mln. €) 2014 (mln. €)

ITALIA 4.108 GERMANIA 4.229 GERMANIA 4.161GERMANIA 4.056 ITALIA 3.506 ITALIA 3.675

AUSTRIA 2.586 AUSTRIA 2.558 AUSTRIA 2.647Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: 2 3.506 Italia Posizione: 2 3.675

Merci (mln. €) 2012 2013 2014Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 507 545 524Prodotti delle miniere e delle cave 504 499 502Prodotti alimentari 1.251 1.310 1.372Bevande 115 112 124Tabacco 79 67 64Prodotti tessili 280 280 319Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 395 386 431Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 338 314 388Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 337 355 340Carta e prodotti in carta 496 498 535Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 3 2 2Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 2.808 2.541 2.325Prodotti chimici 2.258 2.254 2.301Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 861 950 1.007Articoli in gomma e materie plastiche 783 806 876Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 349 346 377Prodotti della metallurgia 1.849 1.776 1.821Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 902 978 786Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 1.021 984 1.091Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 1.194 1.261 1.231Macchinari e apparecchiature 1.555 1.740 1.699Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 2.195 2.328 2.781Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 200 184 174Mobili 252 220 244Prodotti delle altre industrie manufatturiere 377 377 391Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 516 394 306Altri prodotti e attività 654 608 671

Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati dell'Ufficio sloveno di Statistica e IMAD (Istituto sloveno per le analisi macroeconomiche elo sviluppo) per le previsioni.

OSSERVAZIONI

Il Paese presenta un forte grado di apertura al commercio internazionale, soprattutto verso l’area dell’Unione Europea e una fortedipendenza dalle importazioni internazionali. Il commercio estero sloveno è stato in continua crescita dal 2000 al 2009, anno in cui,a causa della crisi finanziaria, ha subito una decisa contrazione (-19% per l’export e -25% per l’import).

L’interscambio commerciale sloveno nel 2013 è aumentato dell’1,2% rispetto al 2012, raggiungendo il valore di 43,66 miliardi di euro,di cui importazioni per 22,11 miliardi di euro (+0,2%) ed esportazioni per 21,55 miliardi di euro (+2,3%), con un saldo commercialenegativo pari a 0,57 miliardi di euro. Nel 2014 l’interscambio ha toccato un valore di 45,73 miliardi di euro (+4,7%), grazie soprattuttoalla crescita dell’export (23,05 miliardi di euro, in aumento del 7,0% rispetto al 2013) che, superando l’import (22,68 miliardi di euro,+2,6%), porta il saldo tradizionalmente negativo della bilancia commerciale slovena in positivo per 366 milioni di euro.

L’UE resta anche nel 2014 il principale partner commerciale sloveno, sia come mercato di destinazione (76,5% delle esportazionislovene) che come fornitore (78,3% delle importazioni). Tra i più primi Paesi partner della Slovenia (per interscambio) siriconfermano la Germania (quota del 19,2%), l’Italia (14,0%) e l’Austria (10,4%).

Nel 2014 le principali esportazioni slovene sono, in ordine di importanza, autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (13,3%),apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (10,8%), prodotti farmaceutici (10,3%), macchinari e apparecchiature

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apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (10,8%), prodotti farmaceutici (10,3%), macchinari e apparecchiature(9,3%), prodotti chimici (7,8%), prodotti della metallurgia (6,5%), prodotti in metallo (5,3%), prodotti in gomma e materie plastiche(4,8%), coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (3,9%), computer e prodotti di elettronica e ottica (3,4%), prodottialimentari (3,1%), carta e prodotti in carta (2,4%), prodotti in legno e sughero (2,2%), energia elettrica, gas e vapore (2,2%) nonchémobili (2,2%).

Le principali importazioni slovene nel 2014 includono, in ordine di importanza, autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (12,3%), coke eprodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (10,3%), prodotti chimici (10,1%), prodotti della metallurgia (8,0%), macchinari eapparecchiature (7,5%), prodotti alimentari (6,0%), apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche(5,4%), computer e prodotti di elettronica e ottica (4,8%), prodotti farmaceutici (4,4%), prodotti in gomma e materie plastiche (3,9%),prodotti in metallo (3,5%), raccolta rifiuti per trasformazione (2,5%), carta e prodotti in carta (2,4%) nonché prodotti agricoli e dianimali (2,1%).

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SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI

2011 2012 2013Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) -936 -36 763Saldo dei Servizi (mln. €) 1.406 1.509 1.755Saldo dei Redditi (mln. €) -302 -302 -243Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) -84 -84 -249Saldo delle partite correnti (mln. €) 83 954 2.027Riserve internazionali (mln. €) -72 -31 5Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati della Banca di Slovenia (BS). N.B.: I dati riportati sono secondo gli standard previsti dalla sestaedizione del manuale del FMI sulla posizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6).

Ultimo aggiornamento: 19/02/2015

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SLOVENIA17

INVESTIMENTI - STOCK

STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: SLOVENIA (OUTWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

del paese:SLOVENIA (Outward)

2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016

Totale (% PIL) 16,7 % 15,9 % 14,3 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 6.045,2 mln. € 5.709,9 mln. € 5.171,6 mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI DESTINATARI2011 (mln. €) 2012 (mln. €) 2013 (mln. €) 2014 (mln. €)

CROAZIA 1.633,8 CROAZIA 1.552,9 CROAZIA 1.444,7SERBIA 1.474,7 SERBIA 1.404,9 SERBIA 1.201,8

BOSNIA ED ERZEGOVINA 614,8 BOSNIA ED ERZEGOVINA 584,1 BOSNIA ED ERZEGOVINA 476,4Italia Position:15 37,7 Italia Position:16 37,8 Italia Position:17 31,7 Italia Position:nd nd

Settori (mln. €) 2011 2012 2013 2014Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 1,5 1,5 1,1 Prodotti delle miniere e delle cave nd 1,4 2,5 Manufatturiero 1.257,3 1.727,1 1.615,1

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 191,2 193,6 Prodotti tessili e abbigliamento 64,4 51 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta eprodotti in carta; stampa e riproduzione

12 12,1

Mobili 1,3 0,2 Chimica e prodotti chimici 27,5 53,5 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 73,6 89,4 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 121,3 127,6 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 31,8 23,1 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione eorologi

449,4 31,3

Macchinari e apparecchiature 36,8 32,8 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 220,7 128,6 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali,mezzi militari)

4,7 8,7

Altre industrie manufatturiere 21,8 16,7 Costruzioni 45,8 25,3 20,1 Servizi 4.706,8

Servizi di informazione e comunicazione 253,5 267,2 268,8 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 118,8 81,7 93,7 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 5,8 9,3 11,7 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 1.355,3 1.195,8 1.027,2 Trasporto e magazzinaggio 186,2 319,7 301,5 Servizi di alloggio e ristorazione 44,6 45,8 44 Attività finanziarie e assicurative 942,9 787,3 609,3 Attività immobiliari 74,1 78,1 74,9 Attività professionali, scientifiche e tecniche 354,3 314,3 301,4 Attività amministrative e di servizi di supporto 6,7 2,4 -11,8 Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 6,1 5,9 5,8 Istruzione 2,1 2 1,8 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento nd 30,5 31,5 Altre attività di servizi 0,9 1 1,2

Elaborazioni Agenzia ICE su dati della Banca di Slovenia, secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sullaposizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6).

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STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: SLOVENIA (INWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

nel paese:SLOVENIA (Inward)

2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016

Totale (% PIL) 32,4 % 25,7 % 24,7 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 11.715,2 mln. € 9.248,6 mln. € 8.926 mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI INVESTITORI2011 2012 2013 2014

AUSTRIA 5.725 AUSTRIA 3.265,6 AUSTRIA 3.064,4SVIZZERA 925,3 SVIZZERA 1.089,3 SVIZZERA 1.097,8

ITALIA 816 ITALIA 757,6 ITALIA 752

Settori (mln. €) 2011 2012 2013 2014Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 10,3 14,2 15,3 Prodotti delle miniere e delle cave 11,9 43,6 46,4 Manufatturiero 2.644,7 2.800,4 2.951,9

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 44 155,7 Prodotti tessili e abbigliamento 51,4 62,9 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta eprodotti in carta; stampa e riproduzione

351,2 353,6

Mobili 2,3 3,1 Chimica e prodotti chimici 189,2 239,9 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 641,9 674,1 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 220,2 234,8 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 154,2 152,8 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 249,8 232,2 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione eorologi

316,3 83,3

Macchinari e apparecchiature 188,5 166,2 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 202 356,2 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicolispaziali, mezzi militari)

-0,9 5,2

Altre industrie manufatturiere 4,1 4,9 Costruzioni 128 126,9 150 Servizi 10.419,4

Servizi di informazione e comunicazione 230,4 307,3 360 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 274,5 309,3 317,3 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 54 51,9 53,7 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 1.726,6 1.939,1 1.769,8 Trasporto e magazzinaggio 96,2 117,4 130,8 Servizi di alloggio e ristorazione 30 31,4 27,8 Attività finanziarie e assicurative 5.123,9 2.139 1.669,1 Attività immobiliari 786,7 741,5 751,5 Attività professionali, scientifiche e tecniche 271 284,7 338 Attività amministrative e di servizi di supporto 87,3 102,9 101,7 Sanità e assistenza sociale -0,8 -0,8 1,3 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento -1,9 -0,6 -1,6 Altre attività di servizi 14,4 15,4 15,5

Elaborazioni Agenzia ICE su dati della Banca di Slovenia, secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sullaposizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6).

OSSERVAZIONI

La Slovenia resta, tra i Paesi UE, quello con il più basso tasso di investimenti diretti esteri (IDE) pro capite, dovuto alla scarsacapacità di attrazione e alla presenza di un sistema economico/finanziario controllato da una abnorme componente pubblica, sottoforma di partecipazioni statali incrociate in tutti i settori (trasporti, sistema bancario e assicurativo, grande distribuzione, produzione

SLOVENIA19

e distribuzione di energia, telecomunicazioni).

Secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sulla posizione della bilancia dei pagamenti e investimentiinternazionali (BPM6), gli investimenti diretti esteri (IDE) in Slovenia hanno raggiunto a fine 2013 un valore complessivo di 8,93miliardi di euro (in calo del 3,5%, ossia meno 322,7 milioni di euro rispetto alla fine del 2012). Poiché secondo questo metodo nonviene incluso negli IDE il “permanent debt” degli intermediari finanziari, il nuovo dato sugli IDE in Slovenia è in media di circa 2,5milioni di euro inferiore a quello pubblicato negli anni precedenti (periodo 2007-2013)1. Dal 1994 gli investimenti diretti esteri sonoaumentati più di otto volte (passando da 1.069 milioni di euro nel 1994 a 8.926 milioni di euro a dicembre 2013), con una crescitamedia annuale del 12,3%.

La provenienza geografica degli investimenti privilegia i Paesi dell’Unione Europea (l’82,3% del valore di tutti gli investimenti inSlovenia), di cui i primi cinque paesi sono l’Austria (con 3.064 milioni di euro a fine 2013, quota del 34,3%), l’Italia (con 752 milioni dieuro, quota del 8,4%), la Germania (con 684 milioni di euro, quota del 7,7%), la Francia (con 648 milioni di euro, quota del 7,7%) ela Croazia (con 550 milioni di euro, quota del 6,2%. Tra i Paesi extra U.E., la Svizzera è il principale investitore che, con una quotadel 12,3% (1.098 milioni di euro), che occupa il secondo posto assoluto subito dopo l’Austria.

Nella struttura settoriale degli IDE prevalgono i servizi che rappresentano il 63,7% degli IDE totali nel 2013. In particolare, i settoriprincipali sono: finanziario (escluso servizi assicurativi e fondi pensionistici) – quota del 16,7%, commercio al dettaglio (esclusoveicoli) – quota del 9,1%, commercio all’ingrosso (escluso veicoli) – quota del 8,9%, immobiliare – quota del 8,4%, farmaceutico –quota del 7,6%, produzione veicoli – quota del 4,0%, energia elettrica – quota del 3,6%. Il settore manifatturiero rappresenta il33,1% del valore degli IDE totali.

Al 2013 si registrano in Slovenia 3.403 operazioni di investimenti diretti esteri, concentrate in 2.805 diverse aziende slovene. Daevidenziare che le aziende slovene con capitale straniero giocano un importante ruolo nell’economia slovena, in quanto purrappresentando, nel 2013, solo il 4,5% di tutte le aziende slovene, il 19,2% del capitale aziendale, il 22,7% delle risorse ed il 22,1%degli addetti, generano il 29,4% del fatturato netto da vendite e il 26,0% dell’utile netto. I salari pagati agli addetti in società concapitale estero superano dell'11,8% la media slovena. Le aziende estere contribuiscono al 39,5% del valore delle esportazioni ed al45,2% del valore delle importazioni slovene di beni e servizi.

SLOVENIA20

INVESTIMENTI - FLUSSI

FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: SLOVENIA (OUTWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in uscita dal paese:SLOVENIA (Outward)

2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016

Totale (% PIL) -0,2 % % 0 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) -76,2 mln. € mln. € -82 mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI DESTINATARI2011 (mln. €) 2012 (mln. €) 2013 (mln. €) 2014 (mln. €)

CIPRO 55 REP.CECA 53,6CROAZIA 19,2 RUSSIA 44,6

SVEZIA 18,6 EX REPUBBLICA JUGOSLAVA DI MACEDONIA 27,2Italia Position:16 0,7 Italia Position:nd nd Italia Position:42 -19,5 Italia Position:nd nd

Settori (mln. €)) 2011 2012 2013 2014Manufatturiero 8,8 -3,3

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 10,8 Prodotti tessili e abbigliamento -8,5 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

7,6

Chimica e prodotti chimici -10,4 Gomma, plastica e prodotti in queste materie -12,8 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature -47,7 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi -2,4 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 41,3 Macchinari e apparecchiature 3,9 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 19 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzimilitari)

1,9

Altre industrie manufatturiere 12 Costruzioni -9,1 -2,7 Servizi 86,5

Servizi di informazione e comunicazione -56,4 8,5 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 59,4 15,6 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 0,8 2,2 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 185,3 13,8 Trasporto e magazzinaggio -29 -6,4 Servizi di alloggio e ristorazione -0,8 -2,6 Attività finanziarie e assicurative -

245,6 -

127,6

Attività immobiliari 8,7 -0,3 Attività professionali, scientifiche e tecniche -9,1 -4 Attività amministrative e di servizi di supporto -10,1 -9,7 Sanità e assistenza sociale -1,7 0

Elaborazioni Agenzia ICE su dati della Banca di Slovenia, secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sullaposizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6). N.B.: Il fusso è calcolato solo sul capitale equity.

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FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: SLOVENIA (INWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in ingresso nel paese:SLOVENIA (Inward)

2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016

Totale (% PIL) 2,2 % % -0,15 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 789,9 mln. € mln. € -53 mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI INVESTITORI2011 2012 2013 2014

AUSTRIA 508,2 GERMANIA 67,6GERMANIA 105,7 REP.CECA 66,7SVIZZERA 104,8 CROAZIA 51,8

Italia Position:5 48,7 Italia Position:6 18,7Settori (mln. €)) 2011 2012 2013 2014

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 2,3 0,3 Prodotti delle miniere e delle cave 3,1 -1,7 Manufatturiero 217,6 175,8

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 13,2 Prodotti tessili e abbigliamento 16,1 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

17,2

Chimica e prodotti chimici 27,6 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 41,5 Gomma, plastica e prodotti in queste materie -31,5 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 54,7 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 13,1 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 14,9 Macchinari e apparecchiature 12,3 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 25,6

Costruzioni 20 5,2 Servizi 625,8

Servizi di informazione e comunicazione -14,3 -0,4 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 12,8 1,8 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 13 1,1 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 36,9 -17,2 Trasporto e magazzinaggio 2,5 12,1 Servizi di alloggio e ristorazione 0,3 1,2 Attività finanziarie e assicurative -65,1 -

215,8

Attività immobiliari 545,6 -70 Attività professionali, scientifiche e tecniche 31 49,7 Attività amministrative e di servizi di supporto 27,1 -2,7 Sanità e assistenza sociale -2 0 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 1,1 -0,6 Altre attività di servizi 0 1,2

Elaborazioni Agenzia ICE su dati della Banca di Slovenia, secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sullaposizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6). N.B.: Il fusso è calcolato solo sul capitale equity.

OSSERVAZIONI

La Slovenia rimane, tra i Paesi europei, quello con il più basso tasso di investimenti esteri diretti pro capite. Ciò a causa della scarsacapacità di attrazione e alla presenza di un sistema economico/finanziario controllato da una abnorme componente pubblica, sottoforma di partecipazioni statali incrociate in tutti i settori (trasporti, sistema bancario e assicurativo, produzione e distribuzione dienergia, telecomunicazioni). Il modello di privatizzazione adottato subito dopo l'indipendenza all'inizio degli anni '90 (decentralizzato,con voucher distribuiti a tutti i cittadini sloveni) ha lasciato poco spazio agli investitori esteri. Il Governo sloveno ha adottato nel 2013un primo piano per la privatizzazione di 15 imprese attraverso la vendita delle partecipazioni statali detenute da fondi ed enti pubblici.Ad oggi, il processo è stato completato per tre aziende. Sono in corso i processi di vendita di otto aziende, per le altre invece il

SLOVENIA22

processo di vendita è in fase di preparazione oppure non è stato ancora avviato.

I flussi degli investimenti sloveni all'estero (variazione del capitale equity) sono stati di -82 milioni di euro nel 2013. Malgrado il flussonegativo degli investimenti sloveni totali all'estero, si registrano anche flussi positivi verso alcuni Paesi. Il maggior flusso in crescitadegli investimenti sloveni all'estero nel 2013 si è registrato verso la Repubblica Ceca (+54 milioni), segue la Russia (+45 milioni) e laMacedonia (+27 milioni di ruro). Nel 2013 gli investimenti sloveni verso l'Italia sono scesi di quasi 20 milioni di euro, rispetto al 2012.

Nel 2013 sono stati registrati negativi flussi complessivi degli IDE in Slovenia (sul capitale equity) pari a -53 milioni di euro,nonostante la crescita degli investimenti da alcuni Paesi, in particolare dalla Germania (+68 milioni di euro), Repubblica Ceca (+67milioni) e Croazia (+52 milioni). Gli investimenti diretti esteri dall'Italia verso la Slovenia nel 2013 sono aumentati di quasi 19 milionidi euro, posizionando l'Italia al sesto posto tra i Paesi con maggiore flusso degli IDE verso la Slovenia.

SLOVENIA23

MATERIE PRIME

MATERIE PRIME

Materia Unità 2010 2011 2012 2013calcare per cementi tonnellate 1260446 1103163 896241 860890

calcite tonnellate 459926 458800 474152 555663

carbone marrone tonnellate 419466 435800 314262 0

creta tonnellate 296118 374020 159746 180748

dolomite industriale tonnellate 156179 154721 119317 136516

ghiaiai e sabbia tonnellate 2422771 1899770 1707455 2143013

legno metri cubi abbattuti in milioni

3 3 3 3

lignite tonnellate 4010930 4066278 3967064 3721188

marna per cementi tonnellate 982653 883573 952758 1138560

pietra naturale tonnellate 111624 82935 55906 70506

pietre tecniche (calcare, dolomite e silicati) per l'edilizia tonnellate 12072532 9626791 7557431 7067895

selce tonnellate 253866 230908 219481 224387

SLOVENIA24

BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE

Market Access Database della Commissione Europea

SLOVENIA25

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA

2012 2013 2014Val

(0 - 100)Pos.

144 paesiVal

(0 - 100)Pos.

148 paesiVal

(0 - 100)Pos.

144 paesiGCI 4,3 56 4,3 62 4,2 70Sub indiciRequisiti di base (20 %) 5 39 5,1 37 4,9 49Istituzioni (25%) 4 58 3,9 68 3,8 75Infrastrutture (25%) 4,9 35 4,9 36 4,9 35Ambiente macroeconomico (25%) 4,9 50 5 53 4,3 98Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,3 24 6,4 17 6,5 12Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %) 4,2 55 4,1 62 4,2 64Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 5,2 23 5,2 25 5,3 25Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,4 49 4,3 62 4,4 61Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,2 91 4 106 3,9 99Sviluppo del mercato finanziario (17%) 3,3 128 3 134 2,9 133Diffusione delle tecnologie (17%) 5 34 4,9 33 5 33Dimensione del mercato (17%) 3,5 78 3,5 83 3,5 81Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %) 4 36 3,9 49 3,9 50Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 4,2 53 4,1 58 4,1 59Innovazione (50%) 3,9 32 3,6 40 3,6 42Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 17/11/2014

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2012 2013 2014Val

(0 - 100)Pos.

184 paesiVal

(0 - 100)Pos.

184 paesiVal

(0 - 100)Pos.

186 paesiIndice di Liberta Economica 62,9 69 61,7 76 62,7 74

Ultimo aggiornamento: 17/11/2014

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OSSERVAZIONI

La Slovenia si posiziona nella classifica del Global Competitiveness Index 2012-2013 al 56° posto tra 144 Paesi esaminati, con ilpunteggio di 4,3 punti (dai 7 massimi). Tra i più problematici fattori per fare gli affari in Slovenia si menzionano l'accesso alfinanziamento (lo fa presente il 20,8% degli intervistati), l'inefficenza della burocrazia governativa (18%), i regolamenti di lavororestrittivi (15,1%) e le aliquote fiscali (9,5%).

La Slovenia è al 69° posto nella classifica sulla libertà economica nel 2012 dalla Heritage Foundation con il punteggio di 62,9(diminuzione di 1,7 punti dall'anno precedente).

Nella più recente classifica dalla Heritage Foundation per il 2013 la Slovenia perde successivi 1,2 punti, in particolare a causa dellaspesa pubblica e della lotta alla corruzione, posizionandosi al 76° posto. Nella regione dell’Europa, la Slovenia è al 34° posto su 43paesi e il suo punteggio generale è sopra la media mondiale.

Il rapporto evidenzia che dal 2010 il paese sta perdendo terreno sul piano della libertà economica: le riforme strutturali sono stateinique e la debolezza istituzionale continua a minare le prospettive di uno sviluppo economico a lungo termine. Il sistema giudiziariorimane inefficiente e vulnerabile alle influenze politiche e si percepisce una corruzione diffusa. Nonostante il difficile contestoeconomico europeo, tuttavia, la Slovenia sembra accellerare le riforme strutturali.

Ultimo aggiornamento: 17/11/2014

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INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE

2010 2012Val

(0 - 7)Pos.

132 paesiVal

(0 - 7)Pos.

132 paesiETI 4,7 35 4,6 33Sub indiciAccesso al mercato (25%) 3,8 88 3,9 67Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 3,8 88 3,9 67Amministrazione doganale (25%) 5,2 27 5,1 29Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 5,6 14 5,4 19Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4,6 67 5,1 42Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 5,2 25 4,8 34Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 4,8 29 4,9 30Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 5,4 22 5,1 30Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 4,2 41 4,4 29Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 4,7 28 5,1 28Contesto business (25%) 5 29 4,7 39Regolamentazione (50%) 4,3 41 3,7 65Sicurezza (50%) 5,7 26 5,7 23Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 24/01/2013

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2010 2012Valore (%) Valore (%)

Peso % del commercio sul PIL 108 119,7Fonte:Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 24/01/2013

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OSSERVAZIONI

Secondo l'indice di apertura al commercio internazionale la Slovenia ottiene nel 2012 il punteggio di 4,6 punti (dai 7 massimi),piazzandosi al 33° posto su 132 Paesi esaminati. Si evidenziano come i punti di forza l'efficienza dell'amministrazione doganale, lasicurezza, la disponibilità ed utilizzo dell'ICT e la disponibilità e qualità dei servizi di trasporto e delle infrastrutture, mentre si vedonocome i principali ostacoli l'accesso al mercato e la regolamentazione.

Il commercio in Slovenia ha un forte impatto sul PIL sloveno, lo conferma anche il fatto che dal 2008 al 2011, con l'eccezionedell'anno 2009, il valore dell'interscambio sloveno superà il PIL. Nel 2011 il peso del commercio sloveno ha raggiunto quasi il 120%del PIL.

Ultimo aggiornamento: 24/01/2013

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FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS

2012 / 2013 2013 / 2014 2014 / 2015Accesso al finanziamento 20,8 24,3 20,5Aliquote fiscali 9,5 8,7 12,6Burocrazia statale inefficiente 18 17,5 16,5Scarsa salute pubblica 0,7 0,4 0,2Corruzione 7,2 8 8,9Crimine e Furti 0,9 0,5 0,3Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 4,4 2,7 5,9Forza lavoro non adeguatamente istruita 3,2 1,6 2,3Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 3 1,5 1,2Inflazione 1 0,6 0,6Instabilita delle politiche 4,1 6,4 4,7Instabilita del governo/colpi di stato 1,1 6,3 4,5Normative del lavoro restrittive 15,1 13,9 12,4Normative fiscali 6,5 5,9 7,6Regolamenti sulla valuta estera 0,4 0 0,2Insufficiente capacita di innovare 1,7 1,5Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.Note:I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 15fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici (da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavolarappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.

Ultimo aggiornamento: 19/10/2014

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OSSERVAZIONI

Come fattori maggiormente problematici per fare business in Slovenia nel periodo 2012-2013 il World Economic Forum segnala inparticolare l'accesso al finanziamento, le inefficienti burocrazie statali, le rigide normative del lavoro e le aliquote fiscali. Come fattorimeno problematici sono stati invece segnalati i regloamenti sulla valuta estera (la moneta ufficiale in Slovenia è l'Euro), la salutepubblica, crimine e furti nonché l'inflazione.

Ultimo aggiornamento: 19/10/2014

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SLOVENIA29

BUSINESS COST

Unita 2010 2011 2012Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief Executivein organizzazioni medio-grandi.

€ per anno 40.765

Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o cheriportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole.

€ per anno 24.799

Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con predominanzadella responsabilita di staff.

€ per anno 34.572

Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze gestionali oregionali.

€ per anno 23.239

Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o conridotte responsabilita di supervisione.

€ per anno 18.446

Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati daposizioni senior.

€ per anno 14.991

Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2per anno

144 144

Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2per anno

60 60

Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH. € per kwH 0,1 0,1Acqua per uso industriale /commerciale. € per m3 0,84 0,84Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. € per

linea/mese14,69

Aliquota fiscale corporate media. % 20 20IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 20 20 20Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 41 41Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati dell'Ufficio di Statistica sloveno, Ufficio Fiscale, Telekom Slovenije, SLONEP, VO-KA.

Ultimo aggiornamento: 07/11/2013

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OSSERVAZIONI

Le remunerazioni totali medie per singoli gruppi sono state calcolate in base agli stipendi mensili lordi medi pubblicati dall'Ufficiosloveno di Statistica (Average monthly gross earnings by occupational groups (SKP-V2)), multiplicandoli anche con la tassa del16,1% (contributi per la previdenza sociale a carico del datore di lavoro). Sono state utlizzate le seguenti categorie: Corporatemanagers (per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief Executive in organizzazioni medio-grandi), Managers ofsmall enterprises (per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole), Professionals (per posizioni di supervisione e junior management conpredominanza della responsabilità di staff; staff professionale (contabili, ingegneri, amministratori senior)), Other associateprofessionals - professionisti commercialisti e amministrativi (per account manager e staff vendite senza competenze gestionali omanageriali), Clercs (per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o con ridotte responsabilità di supervizione) eService Workers anh Shop and Market Sales Workers (per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati da posizionisenior). Ai lavoratori sloveni corrisponde inoltre per legge annualmente anche il cosidetto "regres" che è una gratifica ricompensativaper ferie (da versare entro la fine di ogni giugno) dell'importo massimo (non tassato) del 70% dello stipendio medio sloveno nelpenultimo mese.

Il prezzo medio dell'affitto per ufficio suriportato si rifersice al prezzo medio degli affiti dei locali uffici a Lubiana (Fonte: sito SLONEP -Portale sloveno sugli immobili).

Il prezzio medio dell'affitto di un deposito in Slovenia è stato calcoltato in base ai prezzi pubblicati sui portali immobiliari in Slovenia. Iprezzi variano da 2 a 8 Euro circa per metro quadro per mese.

I prezzi dell'elettricità per uso industriale si riferisono al cosumo annuo da 2.000 a 20.000 KwH e sono stati calcolati come la mediadei dati semestrali (Fonte: Ufficio sloveno di Statistica).

Al prezzo dell'acqua per uso industriale/commerciale per m3 bisogna aggiungere anche il prezzo mensile dell'utilizzo dell'acquedottoche varia da 4,9 a 491,3 Euro, secondo le dimensioni dell'idrometro (Fonte: VO-KA).

Il dato della sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica nel 2011 corrsiponde al prezzoattuale della sotoscrizione per le imprese alla linea ISDN semplice presso la Telekom Slovenije.

L'aliquota fiscale corporate media in Sloveia è del 17%.

In Slovenia viene applicata l'IVA del 20% e l'IVA ridotta dell'8,5% (maggiormente per i generi alimentari).

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Ultimo aggiornamento: 07/11/2013

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INDICE DOING BUSINESS

2013 2014 2015Val

(0 - 7)Pos.

185 paesiVal

(0 - 7)Pos.

189 paesiVal

(0 - 7)Pos.

189 paesiPosizione nel ranking complessivo 35 46 51Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 30 14 15Procedure - numero (25%) 2 2 2Tempo - giorni (25%) 6 6 6Capitale minimo da versare per richiedere la registrazione diuna attivita - % reddito procapite (25%)

43,9 44,1 44,1

Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 61 92 90Procedure - numero (33,3%) 11 11 11Tempo - giorni (33,3%) 197 212,5 212,5Costo - % reddito procapite (33,3%) 65,3 1,3 1,3Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 31 31 31Procedure - numero (33,3%) 5 5 5Tempo - giorni (33,3%) 38 38 38Costo - % reddito procapite (33,3%) 119,9 120,3 119,3Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 83 90 90Procedure - numero (33,3%) 5 5 5Tempo - giorni (33,3%) 110 109,5 109,5Costo - % valore della proprieta (33,3%) 2 2 2Accesso al credito (Posizione nel ranking) 104 111 116Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 6max) (37,5%)

4 4 4

Indice di forza dei diritti legali (0 min - 10 max) (62,5%) 4 3 3Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 17 13 14Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 5 5 5Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)(33,3%)

9 9 9

Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria(0 min - 10 max) (33,3%)

8 8 8

Tasse (Posizione nel ranking) 63 40 42Pagamenti annuali - numero (33,3%) 11 11 11Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse aipagamenti (33,3%)

260 260 260

Tassazione dei profitti (33,3%) 34,7 12,9 12,5Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 57 52 53Documenti per esportare - numero (33,3%) 6 5 5Documenti per importare - numero (33,3%) 8 7 7Tempo per la preparazione dei documenti neccessari peresportare - giorni (33,3%)

16 16 16

Tempo per la preparazione dei documenti neccessari perimportare - giorni (33,3%)

14 14 14

Costi per esportare un container da 20 piedi - (33,3%) 745 745 745Costi per importare un container da 20 piedi - (33,3%) 830 830 830Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 56 122 122Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 1.290 1.270 1.270Costi - % del risarcimento (33,3%) 12,7 12,7 12,7Procedure - numero (33,3%) 32 32 32Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 42 39 42Tempo - anni 2 2 2Costo - % del valore della proprieta del debitore 4 4 4Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.Note:I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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SLOVENIA32

OSSERVAZIONI

Secondo la Banca Mondiale e l'indice Doing Business la Slovenia si piazza nel 2013 al 35° posto tra i 185 paesi esaminati (salendodi due posizioni rispetto al 2012). I migliori risultati/posizioni nel 2013 ottiene nel campo della protezione degli investitori (17°posizione), dell'avvio dell'attività (30° posizione), dell'accesso all'elettricità (31° posizione), mentre le aree più critiche/difficili risultanoessere l'accesso al credito (104° posizione), la registrazione della proprietà (83° posizione), le tasse (63° posizione) ed i permessi dicostruzione (61° posizione).

Nella classifica Doing Business 2014 la Slovenia si posiziona al 33° posto su 189 Paesi, scendendo di due posizioni rispetto al2013. Gli sviluppi più positivi sono stati conseguiti nell’attuazione delle leggi sul lavoro (assunzioni e licenziamenti dipendenti,stipendio minimo) e nel settore delle costruzioni (rilascio di permessi edili). Peggiore il posizionamento su altri indicatori, quali il"pagamento delle tasse al 54° posto (+5 posizioni), “ottenere prestiti” al 104° posto (-4), "tutela investitori" rimane al 14° posto,"costituzione società" scende al 38° posto (-5) e "commercio estero" scende al 48° (-2).

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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SLOVENIA33

ACCESSO AL CREDITO

ACCESSO AL CREDITO

Il sistema bancario in Slovenia comprende la Banca centrale, 18 banche commerciali e 3 casse di risparmio. Le tre principali bancheslovene (la NLB, la NKBM e Abanka) sono controllate dallo Stato e detengono insieme oltre il 40% del mercato.

Le sette banche con capitale maggioritario straniero detengono una quota di mercato di oltre il 30%: tra queste operano anche duebanche italiane, Unicredit Slovenia (principale banca straniera e 5° banca slovena, con una quota di mercato del 6,20%) e BankaKoper/Gruppo Intesa-San Paolo (terza banca straniera e 7° banca slovena, con la quota del 5,70%).

Il sistema bancario sloveno, sottocapitalizzato a causa di una serie di fallimenti di imprese (sopratutto nel settore delle costruzioni) edi una percentuale crescente di crediti collaterali inesigibili (circa il 20% del portafoglio per circa 8 miliardi di euro, con oltre 3 miliardidi euro di perdite solo nel 2013), è stato ricapitalizzato alla fine dell'anno scorso per mano pubblica ed è ancora in fase diristrutturazione (NLB, NKBM e Abanka). Le due banche italiane, UniCredit e Banka Koper, non sono state coinvolte.

In base ai risultati degli stress test effettuati in Slovenia e pubblicati a dicembre 2013 il sistema è sembrato in grado di affrontare ilrisanamento senza ricorrere all'aiuto dei partner europei. I nuovi stress test condotti a livello europeo e pubblicati in ottobre 2014,indicano criticità per le due maggiori banche slovene NLB e NKBM (attualmente in fase di privatizzazione) in caso di scenarionegativo. Anche se la BCE non ha richiesto alle due banche ulteriori ricapitalizzazioni, il Governatore della Banca centrale slovenaha dichiarato che ove necessario, sarebbe la stessa Banca nazionale a richiedere ulteriori ricapitalizzazioni alle banche presenti inSlovenia, siano esse controllate dallo Stato o meno.

Secondo l'agenzia di consulenza e revisione PwC le banche europee hanno in media il 4% di crediti indesiderati (non-performingloans + non-core loans), in Slovenia questa quota raggiunge il 13%. Anche in base alla stima della Banca di Slovenia di novembre2014 nel sistema bancario sloveno ci sarebbero ancora 5,1 miliardi di euro di crediti inesigibili (13,1% di tutti i crediti). L'adeguatezzapatrimoniale delle banche slovene ha raggiunto nel 2014 il 15,7%, ed è ancora inferiore alla media europea (16,2%). A fine gennaio2015, i dati della Banca Centrale di Slovenia indicano un attivo di bilancio del sistema bancario (39 miliardi di euro) ancora inferiorea quello pre-crisi (48 miliardi di euro a fine 2008). Tuttavia, un piccolo passo avanti è stato registrato con i risultati delle banche chenel 2014 hanno ridotto complessivamente le perdite a 75,2 milioni di euro, contro i 3,6 miliardi del 2013.

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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SLOVENIA34

Instabilità di governo eframmentazione politica

Efficacia dell'azione di governo

Tensioni sociali

RISCHI

RISCHI POLITICI

Instabilità di governo e frammentazione politicaEfficacia dell'azione di governoTensioni sociali

Il Partito SMC del Premier Miro Cerar ha perduto consensi, rispetto alla brillanteaffermazione ottenuta alle elezioni anticipate del 13 luglio 2014, ma la coalizione governativadi centro-sinistra ha dimostrato finora di riuscire a riconciliare posizioni differenziate su

importanti provvedimenti, ed opera con maggiore stabilità rispetto ai tre esecutivi precedenti. La concertazione fra le parti sociali staproducendo effetti positivi nell'impostazione delle riforme. Rimane sempre alta la disaffezione dell'elettorato nei confronti della classepolitica.

L'attività del governo precedente ha consentito alla Slovenia di recuperare la fiducia deimercati finanziari e di ricapitalizzare il sistema bancario. A fine 2014 il PIL è tornato a

crescere. Il Governo Cerar, oltre a proseguire il consolidamento fiscale e la ristrutturazione finanziaria, vuole rilanciare gliinvestimenti. Dovrà incidere anche sul risanamento aziendale e sulle riforme strutturali nel mercato del lavoro, nella sanità pubblica,nella pubblica amministrazione e nel regime pensionistico.

Il diffuso malcontento nei confronti delle elites politiche e degli ambienti economici ha portatoad un marcato disinteresse dell'elettorato per la vita politica. Il proliferare di casi di

corruzione, malversazione e abuso ha incrinato la fiducia nella pubblica amministrazione. Cerar insiste sulla necessità di risanarel'economia, creando nel contempo le condizioni necessarie affinché la popolazione ritrovi fiducia nelle istituzioni e nello stato didiritto.

Ultimo aggiornamento: 16/07/2015

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SLOVENIA35

Grave recessione con fragilisegnali di ripresa

Ricapitalizzazione estabilizzazione delle banche

Necessità di riforme strutturali

Rigidità del mercato del lavoro

Adeguamento più formale chesostanziale alla normativa e aglistandard europei

Assenza del servizio Ri.Ba. nelsistema interbancario sloveno

RISCHI ECONOMICI

Grave recessione con fragili segnali di ripresaRicapitalizzazione e stabilizzazione delle bancheNecessità di riforme strutturali

Nonostante i recenti segnali di ripresa, l'economia slovena rimane fragile, trainataessenzialmente dalle esportazioni, mentre la domanda interna rimane debole a seguitodell'applicazione delle misure di austerità, del deterioramento del potere d'acquisto e degli

insufficienti investimenti, con perdurante difficoltà di ripresa di alcuni settori gravati da indebitamento eccessivo.

Le principali banche slovene, soprattutto le tre maggiori a capitale pubblico, gravate nel 2013dal forte incremento di crediti deteriorati (pari al 25% del PIL), acquisiti in gran parte comecollaterale per finanziamenti alle imprese, sono state ricapitalizzate senza ricorso ad aiuti

internazionali. La sostenibilità finanziaria dell'operazione dipenderà dalla ristrutturazione del settore e dal risanamento del sistemaaziendale, caratterizzato da un ingente nucleo di partecipazioni statali incrociate, con imprese fortemente indebitate.

Per correggere gli squilibri macroeconomici e le inefficienze sistemiche che hanno fattoperdere competitività e produttività al Paese, fra le raccomandazioni specifiche formulate

dalla Commissione Europea figurano in primo piano le privatizzazioni delle società a partecipazione statale non strategiche,l'aggiornamento dei metodi di gestione, e l'attuazione delle riforme strutturali nel mercato del lavoro, nella sanità pubblica, nellapubblica amministrazione e nel sistema pensionistico. Si è in attesa di conoscere tempistica e modalità attuative degli interventi.

Ultimo aggiornamento: 18/02/2015

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RISCHI OPERATIVI

Rigidità del mercato del lavoroAdeguamento più formale che sostanziale alla normativa e agli standard europeiAssenza del servizio Ri.Ba. nel sistema interbancario sloveno

La parziale riforma del mercato del lavoro, approvata a marzo 2013, dovrebbe facilitare leassunzioni, i licenziamenti e gli spostamenti interni dei lavoratori, ma le persistenti forme di

rigidità e gli elevati oneri sociali e fiscali continuano a rappresentare un disincentivo per le imprese.

Non sono infrequenti i casi di abusi e violazioni pregresse, derivanti da un adeguamentospesso più formale che sostanziale agli standard e alle normative europee: scarsatrasparenza nelle procedure di gara, preferenze nella assegnazione degli appalti pubblici,lentezza burocratica nel rilascio di autorizzazioni e nel riconoscimento di certificazioni e

abilitazioni professionali conseguite all'estero.

Nel sistema bancario sloveno manca il servizio Ri.Ba. (presente in Italia), serviziointerbancario che attraverso sistemi telematici agevola il flusso dei pagamenti e quindi anchel'incasso dei crediti commerciali verso gli operatori locali.

Ultimo aggiornamento: 24/09/2014

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SLOVENIA36

RAPPORTI CON L'ITALIA

OVERVIEW

Malgrado le dimensioni del mercato (superficie di 20.000 km2, 2 milioni di abitanti, PIL pro capite di circa 18.100 Euro), la Sloveniaalimenta un importante interscambio commerciale con l'Italia (6,41 miliardi di euro nel 2014) ed è ilnostro principale partner nell'area balcanica (con una quota del 36% sull’interscambio totale con i Paesi dell’ex Jugoslavia piùAlbania, di cui 34,8% sulle importazioni e 37% sulle esportazioni). Siamo per la Slovenia il secondo fornitore e mercato di sboccopreceduti solo dalla Germania.

Nel 2014, il nostro interscambio con la Slovenia è aumentato rispetto al 2013, raggiungendo il valore di 6,41 miliardi di euro (+6,7%rispetto al 2013), di cui esportazioni italiane pari a 3,68 miliardi di euro (+4,6%) e importazioni dalla Slovenia pari a 2,73 miliardi dieuro (+9,6%). Il saldo positivo della nostra bilancia commerciale si è ulteriormente ridotto (-7,6%) a 941 milioni di euro .

L'Italia è il terzo investitore in Slovenia tra i paesi membri dell'UE (il quarto in assoluto, preceduto da Austria, Svizzera e Germania),con uno stock di IDE nel 2014 di 804 milioni di euro concentrati in 533 aziende slovene (la presenza totale di aziende italiane inSlovenia supera, secondo i dati dell'Agenzia SPIRIT, le 1000 unità). Gli investimenti diretti italiani sono concentrati sopratutto nelsettore finanziario (il 34,3% di tutti gli investimenti italiani in Slovenia, tra cui Banka Koper - Intesa San Paolo e Unicredit),commercio all’ingrosso, escluso i veicoli (14,8%), chimico (13,2%) e assicurativo (5,7% con Generali).

Ultimo aggiornamento: 20/07/2015

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SLOVENIA37

SCAMBI COMMERCIALI

EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: SLOVENIA

Export italiano verso il paese:SLOVENIA

2012 2013 2014 gen-apr 2014 gen-apr 2015

Totale 4.052,3 mln. € 3.469 mln. € 3.675 mln. € 1,24 mln. € 1,2 mln. €Merci (mln. €) 2012 2013 2014

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 93,8 95,6 98Prodotti delle miniere e delle cave 49,9 52,1 35Prodotti alimentari 191,9 193,6 204Bevande 16,3 11,2 18Prodotti tessili 35,7 30,1 37Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 57,9 52,4 59Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 49,3 42,3 58Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 23 22,6 26Carta e prodotti in carta 90,5 87 86Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 1.217 737,4 768Prodotti chimici 428,9 393,2 351Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 39,2 44,3 37Articoli in gomma e materie plastiche 132,3 124,2 142Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 87,4 82,9 90Prodotti della metallurgia 437 429,2 465Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 122,4 122,5 129Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 48,4 35,1 45Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 186,7 194,1 182Macchinari e apparecchiature 286,6 261,4 333Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 229,6 233 280Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 15,2 12,2 18Mobili 36,3 22,8 27Prodotti delle altre industrie manufatturiere 86,9 86,5 95Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 27 41,7 34Altri prodotti e attività 62,2 63,9 89

Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati dell'Ufficio sloveno di Statistica.

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IMPORT ITALIANO DAL PAESE: SLOVENIA

Import italiano dal paese:SLOVENIA

2012 2013 2014 gen-apr 2014 gen-apr 2015

Totale 2.378 mln. € 2.493,5 mln. € 2.734 mln. € 871 mln. € 932 mln. €Merci (mln. €) 2012 2013 2014

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 103,2 106,9 104Prodotti delle miniere e delle cave 4,2 5 5Prodotti alimentari 137,2 146,6 161Bevande 20,5 18,8 24Prodotti tessili 38,5 34,5 37Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 7,9 9 19Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 12,2 15,7 34Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 83,4 92,6 106Carta e prodotti in carta 52,4 55,4 70Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 121,2 161,9 122Prodotti chimici 258,7 305,7 330Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 30,4 36,5 35Articoli in gomma e materie plastiche 76,9 74,3 90Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 70 73,4 72Prodotti della metallurgia 289 257,4 268Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 67,9 70,7 83Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 49 37,2 66Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 100,3 102,3 109Macchinari e apparecchiature 132,2 129,9 129Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 170,6 238,8 366Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 10,5 9,6 15Mobili 27,6 28,5 33Prodotti delle altre industrie manufatturiere 92,1 83,6 88Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 226,1 211,8 171Altri prodotti e attività 196 187,6 198

Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati dell'Ufficio sloveno di Statistica.

OSSERVAZIONI

L’interscambio commerciale tra Italia e Slovenia è cresciuto ininterrottamente dal 2000 al 2009, anno che ha registrato una fortecontrazione dovuta alla crisi finanziaria internazionale. Tornato ai livelli pre-crisi nel 2012, l’interscambio si è di nuovo ridotto nel2013, anno in cui l’Italia, pur riconfermandosi il secondo partner commerciale della Slovenia, ha visto la sua quota di mercatoscendere al 13,8% dal 15% dell’anno precedente, e il valore totale dei flussi commerciali perdere 8 punti percentuali, passando da6,49 a 6,01 miliardi di euro (-14,5% export, +4,8% import) per un saldo positivo ridotto del 41,1% a 1,02 miliardi di euro.

Nel 2014, si registra un’inversione di tendenza. L’Italia aumenta la propria quota di mercato dal 13,8% al 14,0%, con uninterscambio del valore di 6,41 miliardi di euro (+6,7% rispetto al 2013). Il trend è in linea con l’interscambio sloveno con il resto delmondo, che segna un incremento del 4,7%. Rispetto alla contrazione delle nostre esportazioni del 2013 (-14,5%), si registra unaripresa nel 2014 (+4,6% per un valore di 3,68 miliardi di euro).Crescono anche le importazioni italiane dalla Slovenia (+9,6% per un valore di 2,73 miliardi di euro). Il saldo positivo della nostrabilancia commerciale si riduce ulteriormente a 941 milioni di euro (-7,6%).

Nel 2014, l’Italia ha esportato in Slovenia principalmente, in ordine di importanza, coke e prodotti derivanti dalla raffinazione delpetrolio (20,9% di tutte le proprie esportazioni), prodotti della metallurgia (12,6%), prodotti chimici (9,5%), macchinari eapparecchiature (9,1%), autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (7,6%), prodotti alimentari(5,5%), apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (5,0%), articoli ingomma e materie plastiche (3,9%), prodotti in metallo (3,5%) e prodotti dalle altre industrie manifatturiere(2,6%). L’Italia ha importato dalla Slovenia, nello stesso anno e sempre in ordine di importanza, autoveicoli,rimorchi e semirimorchi (13,4%), prodotti chimici (12,1%), prodotti della metallurgia (9,8%), prodotti derivanti dalla raccolta,trattamento e smaltimento dei rifiuti e dal recupero dei materiali (6,9%), energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, anche dafonti rinnovabili (6,3%), prodotti alimentari (5,9%), macchinari e apparecchiature (4,7%), coke e prodotti derivanti dalla raffinazionedel petrolio (4,5%), apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (4,0%), prodotti in legno (3,9%) earticoli in gomma e materie plastiche (3,3%).

Nei primi quattro mesi del 2015 l'interscambio tra i due paesi ha raggiunto il valore di 2,13 miliardi di euro (+1% rispetto allo stessoperiodo del 2014), sopratutto grazie all'aumento delle esportazioni slovene verso l'Italia (+7% a 932 milioni di euro), mentre leesportazioni italiane verso la Slovenia registrano una flessione (-3,2% a 1.203 milioni di euro). L'Italia vanta ancora di un saldocommerciale positivo (271 milioni du euro), che però registra un calo del 27% rispetto allo stesso periodo del 2014.

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK

STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: SLOVENIA

Stock degli investimentidetenuti in Italia da:

SLOVENIA

2011 2012 2013 2014

Totale 37,7 mln. € 29,1 mln. € 31,7 mln. € mln. €Settore (mln. €) 2011 2012 2013 2014

Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature nd 2,7 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi nd 3 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi nd 12,1 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi nd 5,1 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) nd 1,6 Attività professionali, scientifiche e tecniche nd 22,2 Altre attività di servizi nd -15

Elaborazioni Agenzia ICE su dati della Banca di Slovenia, secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sullaposizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6).

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STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: SLOVENIA

Stock di investimenti italianinel paese:SLOVENIA

2011 2012 2013 2014

Totale 816 mln. € 822,4 mln. € 752 mln. € mln. €Settore (mln. €) 2011 2012 2013 2014

Prodotti alimentari, bevande e tabacco nd 3,3 Prodotti tessili e abbigliamento nd 16,3 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

nd 35,8

Mobili nd 2,4 Chimica e prodotti chimici nd 99,5 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature nd 10,2 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi nd 18,1 Macchinari e apparecchiature nd 2,9 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi nd 18,3 Altre industrie manufatturiere nd 1,2 Servizi di informazione e comunicazione nd 9 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 31,8 32,9 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 105,5 132,3 Attività finanziarie e assicurative 327 303,3 Attività immobiliari 2,5 4,8 Attività professionali, scientifiche e tecniche nd 3,8

Elaborazioni Agenzia ICE su dati della Banca di Slovenia, secondo gli standard previsti dalla sesta edizione del manuale del FMI sullaposizione della bilancia dei pagamenti e investimenti internazionali (BPM6).

OSSERVAZIONI

L’Italia nel 2013 ha mantenuto il terzo posto come Paese investitore (al secondo posto tra i paesi membri dell’U.E.), con investimentidiretti (BPM6) del valore complessivo di 752 milioni di euro ed una quota dell'8,4%, in lieve calo rispetto all’anno precedente (-0,7%corrispondente a un valore di -5,6 milioni di euro)3. Dal 1994 gli IDE dall’Italia sono aumentati di circa sei volte (da 111,1 milioni dieuro nel 1994 a 752 milioni di euro a fine dicembre 2013), con una crescita media annuale, nel periodo 1994-2013, del 10,6%.

Degli oltre 3.403 investimenti diretti in Slovenia fino al 2013 (concentrati in circa 2.805 aziende slovene), 699 investimentiprovengono dall’Italia (505 investimenti green field, 187 investimenti in aziende esistenti e 7 investimentiin filiali, istituzioni e fondazioni) e sono concentrati in 533 aziende slovene.Le aree di maggiore attrazione per gli IDE italiani sono la regione centrale (area di Lubiana), il litorale e il Carso. La provenienzageografica degli investimenti italiani privilegia le regioni limitrofe o vicine alla Slovenia, quali il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e laLombardia.

I settori principali sono: quello finanziario, escluso servizi di assicurazione (il 34,3% degli investimenti italiani in Slovenia), ilcommercio all’ingrosso, esclusi i veicoli (14,8%), il settore chimico (13,2%) e l'assicurativo (5,7%).Le aziende slovene con capitale italiano hanno realizzato nel 2013 complessivamente utili netti pari a 15 milioni di euro, 16,5 milionidi utili sono stati pagati agli azionisti/soci.

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI

FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: SLOVENIA

Flussidi investimenti in ingresso in Italia

provenienti dal paese:SLOVENIA

2011 2012 2013 2014 Previsioni dicrescita 2015

Previsioni dicrescita 2016

Totale (mln € e var. %) 0,7 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %Settore (mln. €) 2011 2012 2013 2014

Servizi -837 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli -837

Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati della Banca di Slovenia (BS), su dati Eurostat per la parte settoriale. I flussi sono staticalcolati come la differenza tra gli stock annuali.

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FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: SLOVENIA

Flussidi investimenti italiani verso

il paese:SLOVENIA

2011 2012 2013 2014 Previsioni dicrescita 2015

Previsioni dicrescita 2016

Totale (mln € e var. %) 48,8 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %Settore (mln. €) 2011 2012 2013 2014

Prodotti delle miniere e delle cave 6 Manufatturiero 63 Servizi -8

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 31 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli -22 Trasporto e magazzinaggio -1 Attività finanziarie e assicurative 31 Attività professionali, scientifiche e tecniche 2

Elaborazioni Agenzia ICE di Lubiana su dati della Banca di Slovenia (BS), su dati Eurostat per la parte settoriale. I flussi sono staticalcolati come la differenza tra gli stock annuali.

OSSERVAZIONI

Il flusso degli investimenti sloveni verso l'Italia nel 2012 ha registrato una riduzione di circa 8,8 milioni di Euro (nel 2010 aumento di18,7 milioni di Euro, nel 2011 di 0,7 milioni di Euro).

Dall'altra parte, gli IDE italiani verso la Slovenia che sono in continuo aumento, registrano nel 2012 una crescita di 1,6 milioni diEuro, nel 2011 di 48,8 milioni di Euro e nel 2010 di ulteriori 69,7 milioni.

Secondo una prima stima della Banca centrale di Slovenia, nel 2013, rispetto al 2012, lo stock degli investimenti sloveni verso l'Italiae degli IDE italiani verso la Slovenia è pratticamente rimasto inviariato.

SLOVENIA44

FLUSSI TURISTICI

Cinque anni di crisi economica stanno avendo impatto anche sul turismo sloveno: nel 2012 si è registrata una flessione del -2,9%nel numero di viaggi in Slovenia, mentre i viaggi degli sloveni all’estero per ricreazione ed affari continuano a mantenere livellicostanti. Il flusso turistico sloveno verso l’Italia, (seconda meta internazionale in assoluto) rimane stabile, con una quota di mercatodi oltre il 3% per i viaggi con 4 pernottamenti, parametro che assegna al turismo interno in Slovenia il 25%. Gli sloveni prediligonoper le “mini-vacanze” in Italia le città d’arte ed i luoghi dello shopping. Sono inoltre molto frequenti le “puntate oltre-confine” in Friuli eVeneto dalla mattina alla sera, che sfuggono ad ogni rilevazione statistica. La maggioranza dei turisti sloveni organizza i viaggi nelnostro Paese per conto proprio, solo un quarto si affida ad un’agenzia di viaggi o a un tour operator, soprattutto nel caso di viaggi inlocalità minori del Centro-Sud, dove la tipologia di vacanza preferita è quella “relax”, seguita da attività ricreative e sightseeing. Laformula di viaggio più frequente è quella del “fai da te”, con prenotazione del solo albergo e trasporto con mezzi propri soprattuttoper chi sceglie una destinazione del Nord Italia. Per chi sceglie destinazioni del Sud la formula principale è il pacchetto con il viaggioaereo, spesso con partenze via Austria ( la Compagnia aerea slovena Adria è partner di Austrian Airlines, Lufthansa e Turkish Airlines) oppure da Venezia. Il brand Italia è molto apprezzato in Slovenia come sinonimo di qualità e di arte del vivere. La varietàdell’offerta turistica italiana rappresenta un punto di forza dato che gli sloveni apprezzano sia l’aspetto culturale delle nostre cittád’arte, anche quelle minori, sia le nostre montagne, in particolare le Dolomiti. A ciò si aggiunge il gusto per i prodotti Made in Italy,dall’abbigliamento alle automobili, dal design all’enogastronomia. Le attrazioni turistiche tradizionali come montagna e culturarimangono comunque quelle più ricercate dal turista sloveno anche di ritorno. E’ quindi consigliabile continuare a svolgere attivitàpromozionale in Slovenia per alimentare l’interesse della popolazione, della stampa e dei tour operators locali. Poiché il turismosloveno verso l’Italia è principalmente a carattere individuale è opportuno presentare, oltre alle più conosciute destinazioni del Norde del Centro/Nord, anche nuove destinazioni del Sud, soprattutto sulla costa adriatica. Per promuovere le regioni del Sud in Sloveniaè preferibile proporre il Meridione non solo come destinazione balneare, ma anche come destinazione culturale, possibilmenteconfezionando pacchetti interregionali e inserendo nell’offerta turistica la componente del “Made in Italy” territoriale, con azioni di co-marketing con i tour operators sloveni.

Secondo i dati dell'Eurostat i flussi turistici italiani verso la Slovenia hanno raggunto nel 2011 i 220.852 accomodamenti colletivituristici registrati ed i flussi turistici sloveni verso l'Italia 405.381 accomodamenti.

Ultimo aggiornamento: 13/02/2013

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