SLIDES DOTT. DI RUSSO - ordineavvocati.vr.it · Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e...
Transcript of SLIDES DOTT. DI RUSSO - ordineavvocati.vr.it · Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e...
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
ENTE LOCALEENTE LOCALE
NUOVI STRUMENTI(Organismi satellite)
CONTROLLO
ATTUARE INDIRIZZI E STRATEGIE
ENTE PUBBLICOCONTROLLO
DEFINIZIONE RELAZIONI
GOVERNANCE
ENTE PUBBLICO
AZIENDE PARTECIPATE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 22
La governance dell’ente locale:La governance dell’ente locale:
Il sistema di regole che sovrintende l’attività di governo dell’azienda è riconducibile alla definizione di corporate governanceossia un sistema di regole gestionali rivolte al soddisfacimento delle condizioni di equilibrio generale e
particolare dell’azienda garantendo la sua esistenza nell’ambiente esterno, nonché allo svolgimento di un’attività di controllo sul grado di raggiungimento dei risultati rispetto
agli obiettivi prefissati
se questa tematica ha forte portata innovativa per gli enti locali, nel contesto privatistico si tratta di
una prassi ormai consolidata
Comune Holding
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 33
Le modalità per il controllo:Le modalità per il controllo:
Modello tradizionale
Modello
1
Modello Holding
Modello dipartimentale/specialistico2
3
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 44
MODELLO TRADIZIONALEMODELLO TRADIZIONALE
ENTE LOCALE
Settore /unità organizzativa A
Settore /unità organizzativa B
Settore /unità organizzativa C
Società A1
Società A2
Società B Società C1
Società C2
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 55
MODELLO MODELLO DIPARTIMENTALE/SPECIALISTICODIPARTIMENTALE/SPECIALISTICO
ENTE LOCALE
Unità di controllo partecipazioni
Società A 1 Società B Società C
Società A 2
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 66
Modello dipartimentale/specialistico:Modello dipartimentale/specialistico:
OR
GA
NIZ
ZA
ZIO
NE
PE
R L
A
GO
VE
RN
AN
CE
II livello COMITATO PER LA COMITATO PER LA GOVERNANCEGOVERNANCE
report
OR
GA
NIZ
ZA
ZIO
NE
PE
R L
A
GO
VE
RN
AN
CE
I livello UNITA’ UNITA’ PARTECIPAZIONIPARTECIPAZIONI
SERVIZI OPERATIVISERVIZI OPERATIVI
report
elaborazione informazioni
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 77
MODELLO HOLDINGMODELLO HOLDING
ENTE LOCALE
HOLDING
Società A 1 Società B 1 Società C
Società B 2Società A 2
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 88
Modello holding delle società partecipateModello holding delle società partecipate
Sviluppare economie di controllo e coordinamento
raggiungere economie di informazioni poiché il flusso
informativo si basa sui principi e le regole che presiedono le
comunicazioni sociali.
Raccolta informazioni sulle vicende societarie
beneficiare della tassazione di gruppo (Riforma IRES) potendo
vantaggi
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
disporre di uno strumento societario che, opportunamente dotato di un proprio patrimonio, possa
ricorrere, in piena autonomia, al sistema bancario per le proprie
necessità di finanziamento ovvero a sostegno delle partecipate
societarie(Riforma IRES) potendo determinare un’unica base imponibile uguale alla somma algebrica dei redditi e delle perdite di tutte le società controllate appartenenti al gruppo
Agevola le operazioni di consolidamento con l’Ente partecipato
99
Modello holding delle società partecipateModello holding delle società partecipate
criticità
attenta valutazione sulla aumento dei costi
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
attenta valutazione sulla sostenibilità finanziaria e patrimoniale del progetto
(indicazioni Corte dei Conti)
aumento dei costi “burocratici” (compensi cda, Coll.sind., assetto
amministrativo contabile e finanziario …)
1010
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Corte dei Conti Sezione Autonomie
Deliberazione n. 13/2008
“ Particolarmente adatta agli enti di grande dimensione, centrali rispetto a reti di società “satellite”, potrebbe essere la creazione di un apposito organismo societario, totalmente partecipato dall’ente
locale, che opera come holding titolare delle partecipazioni in precedenza detenute dall’ente, il quale coadiuva e fornisce servizi a
tutte le aziende del gruppo e supporta gli organi politici nelle decisioni strategiche”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1111
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Corte dei Conti Sezione Riunite in sede di controllo
“ … elevato incremento del numero delle società holding che gli
Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 14.05.2010
“ … elevato incremento del numero delle società holding che gli enti locali stanno costituendo. Se da un lato è comprensibile alle società holding per gli enti di maggiori dimensioni che vantano numerose partecipazioni societarie al fine di avere un sistema gestionale e di controllo maggiormente razionale, forti dubbi insorgono laddove emerge che il ricorso di questa tipologia
societaria è diffuso anche in enti di dimensioni minori che hanno poche partecipazioni”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1212
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Corte dei Conti Sezione Riunite in sede di controllo
“Il ricorso alle società holding in questi casi è dovuto
Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 14.05.2010
“Il ricorso alle società holding in questi casi è dovuto presumibilmente alla circostanza che i limiti legislativi in ordine alla partecipazione e all’organizzazione delle società pubbliche sono riferiti unicamente alle “società partecipate direttamente
dagli enti locali”. In questo modo mentre i vincoli vengono osservati dalle holding, probabilmente, non vi è lo stesso grado
di rispetto nelle società partecipate operative”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1313
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Corte dei Conti Sezione Autonomie
“ … perché la holding non si risolva in uno strumento di elusione
Deliberazione n. 14/2010
“ … perché la holding non si risolva in uno strumento di elusione degli obblighi e dei vincoli (anche costituzionali, per esempio in materia di indebitamento) posti all’ente locale produttivo di costi
aggiuntivi privi di adeguata contropartita in termini di miglioramenti gestionali, deve improntare la propria attività ai principi di corretta
gestione societaria, fondata sull’adeguatezza dei propri assetti e della struttura del gruppo al fine di esercitare compiutamente l’attività di
direzione e coordinamento (art. 2497 c.c.) ”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1414
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Corte dei Conti Sezione Autonomie
Deliberazione n. 14/2010
“Il socio pubblico che la detiene deve avere responsabilmente la piena capacità di comprendere i presupposti, le ragioni e gli
effetti delle scelte adottate dalla holding ed essere effettivamente in grado di orientare le decisioni soltanto verso opzioni che non
violino i principi di legalità, buon andamento, trasparenza e pubblicità che governano l’azione delle pubbliche
amministrazioni”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1515
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
Enti pubblici – Commissione Consiliare Governance delle Partecipate
Maggio 2010
Costituzione della Holding
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Aprile 2011
Holding degli enti locali, attività finanziaria e modelli
di governance
1616
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Art. 13 Decreto Legge 04.07.2006 n. 223 convertito nella Legge 04.08.06 n. 248 e successive modifiche Legge 23.07.2009 n.
99/2009
Società strumentale per la produzione dei servizi (a favore Società strumentale per la produzione dei servizi (a favore dell’ente stesso) che si rendono necessari per l’amministrazione e
l’esercizio dei diritti del Socio
Servizi amministrativi
Servizi per la gestione dei flussi
informativi
Servizi per l’analisi e
produzione dei dati economici
finanziariDavide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
1717
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Art. 3 comma 27, Legge 24.12.2007 n. 244 Oggetto di attività delle Partecipate
... attività di produzionee servizinonstrettamentenecessariper... attività di produzionee servizinonstrettamentenecessariper
il perseguimento delle proprie finalità istituzionali …
… servizi di interesse generale …
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1818
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Art. 71 comma 1, lettera b), LEGGE 18.06.2009 N. 69
Sono state soppresse le parole “o indirettamente” dall’art. 3, co. 27della Legge 24.12.2007, n. 244. Con tale variazione leamministrazioni pubbliche potrebbero continuare a detenere,indirettamente, anche attraverso la costituzione di holdingad hoc(possibilità riconosciuta dalla giurisprudenza comunitaria a pattoche venga rispettato il vincolo della direzione e coordinamento daparte dell’amministrazione pubblica), partecipazioni in societàaventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi nonstrettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalitàistituzionali.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 1919
MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE
Holding
Processo di razionalizzazione delle partecipate e riduzione reale
Non per aggirare le norme
!
Amministratori con minori compensi nelle controllate di
secondo livello
Riduzione compensi amministratori
Processo di razionalizzazione delle partecipate e riduzione reale dei costi generali di gestione
Accertamento gestione contabile e
finanziaria
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
2020
Le eventuali plusvalenze derivanti da cessione e conferimento
delle partecipazioni sono esenti da tassazione in quanto
l’ente locale non è soggetto passivo IRES (art. 74, comma 1,
DPR 22.12.86, n. 917).
TRATTAMENTO FISCALETRATTAMENTO FISCALE
DPR 22.12.86, n. 917).
L’esclusione decretata dal Tuir è stata confermata
dall’amministrazione finanziaria, senza successive smentite
(CM Finanze 18.01.93, n. 8/645).
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 2121
ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE LOCALE
STRUMENTI PER IL CONTROLLO
STATUTI DELLE PARTECIPATE
DELEGHE AGLI AMMINISTRATORI
PROCEDURE DI CTRL INTERNO
CODICE DI AUTODISCIPLINA
SO
CIE
TA
RIO
LE DIMENSIONI DEL CONTROLLOLE DIMENSIONI DEL CONTROLLO
Settore
CONTRATTI DI SERVIZIO
CARTA DEI SERVIZI
CUSTOMER SATISFACTION
EF
FIC
AC
IAD
EL
VA
LOR
E
VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE
EF
FIC
IEN
ZA
REGOLARITÀ CONTABILE E AMMINISTRATIVA
REPORT ECONOMICO/FINANZIARI
Unità organizzativa
Unità di controllo partecipazioni
Holding
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 2222
Organizzazione dell’Ente LocaleOrganizzazione dell’Ente Locale
SETTORE – UNITA’ ORGANIZZATIVA/UNITA’ DI CONTROLLO DELLE PARTECIPAZIONI/HOLDING
COMPOSIZIONE• Assessore delegato
FUNZIONI
1. Analisi dei report economico -finanziari
2. Monitoraggio del valore
3. Raccolta informazioni sulle vicende societarie• Assessore delegato
• Segretario/Direttore Generale
• Responsabile del Servizio Eco/Fin.
• Responsabile Unità Partecipazioni
• Professionista esperto in materie economiche/aziendali
vicende societarie
4. Valutazione della strategicità della partecipazione
5. Verifica del rispetto dei contratti di servizio e delle carte di servizio
6. Verifica del rispetto del codice di autodisciplina
7. Produzione di resoconti da inoltrare alla Giunta
Con l’intervento dell’Amministratore di nomina comunale nella partecipata
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 2323
Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo
SCHEDA PER CIASCUNA SOCIETA’ CON
L’oggetto d’analisi I risultati
Insieme di norme riconducibili al Diritto societario per governare un’impresa/Aspetti legati alla funzione di proprietà-
azionista
SO
CIE
TAR
IO
STATUTI DELLE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
SOCIETA’ CON L’INDIVIDUAZIONE DI:
Clausole statutarie di rilievo/Convenzioni/ Patti
parasociali tra Soci
Deleghe attribuite agli amministratori
Best practices per la governance
SO
CIE
TAR
IO
COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO
DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI E DI
CONTROLLO
STATUTI DELLE PARTECIPATE
2424
Esistenza di un Consiglio di Amministrazione e non di un
Amministratore Unico Presenza di almeno un Consigliere
nominato dall’Ente locale in ciascun
Consiglio di Amministrazione
Previsione nello statuto dell’attribuzione in via esclusiva dei poteri di
straordinaria amministrazione al Consiglio di
AmministrazionePrevisione di limiti
SO
CIE
TAR
IO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
AmministrazionePrevisione di limiti massimi di spesa o di impegno della
società nei confronti di terzi
per ciascun Amministratore
cui sono attribuite deleghe
Inserimento nello Statuto della clausola che permette di attribuire,
nelle società con partecipazione dello Stato o di Enti Pubblici, la nomina e la revoca di uno o più
amministratori e sindaci da parte dell’Ente Locale socio
(in applicazione degli artt. 2449 –2450 del c.c.)
SO
CIE
TAR
IO
2525
Inserimento nello Statuto della clausola secondo la quale in
ciascun Consiglio di Amministrazione vi sia almeno
un Amministratore indipendente con delega al
Controllo Interno
Adozione da parte di ciascuna società
del codice di autodisciplina
Nel caso in cui l’ente non
SO
CIE
TAR
IO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Inserimento di indicazioni specifiche nello Statuto volte a
disciplinare la nomina dei Consiglieri di Amministrazione
Nel caso in cui l’ente non detenga la maggioranza del capitale è opportuno
che il Comune abbia formalizzato un patto di
sindacato con gli altri soci di minoranza per la
definizione delle nomine in Consiglio di
Amministrazione
SO
CIE
TAR
IO
2626
Inserire nello Statuto l’approvazione da parte dell’assemblea di un programma di attività/budget
L’assemblea deve esercitare un potere di indirizzo e controllo nei confronti del consiglio di amministrazione
approva un piano industriale pluriennale contenente i principali
obiettivi sull’attività operativa, sulla situazione patrimoniale,
finanziaria ed economica
approva entro fine anno il budget per
l’esercizio successivo
SO
CIE
TAR
IO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
finanziaria ed economicail c.d.a. trasmette ai soci una
relazione semestrale sull’andamento della situazione economico-finanziaria e sullo
stato di attuazione del contratto di servizio
il c.d.a. illustra l’attuazione degli obiettivi indicati nel
piano industriale e nel budget nella relazione prevista dall’art. 2428 del c.c.
il c.d.a. se non rispetta gli obiettivi indicati nel piano industriale e nel budget deve indicarne i motivi in
apposita delibera ed inviarla immediatamente ai soci
SO
CIE
TAR
IO
2727
Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo
SCHEDA PER CIASCUNA SOCIETA’
CHE EVIDENZIA:
L’oggetto d’analisi I risultati
Capacità in tutti i settori di intervento di massimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione al fine di creare valore o utilità
EF
FIC
IEN
ZA
CHE EVIDENZIA:
BILANCI DI ESERCIZIO E ALLEGATI/REPORTINGECONOMICO
FINANZIARIO
CHE CONSENTONO DI:
Analizzare i principali indicatori di bilancio
Verificare l’andamento dei flussi di cassa
BILANCI DELLE
PARTECIPATE
SOFTWARE PER IL REPORTING
Software che consente di giungere ai suddetti report in via pressoché automatica
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
EF
FIC
IEN
ZA
2828
Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo
SCHEDA PER CIASCUNA SOCIETA’
DOVE VIENE RIPORTATO UN FOGLIO
L’oggetto d’analisi I risultati
Capacità in tutti i settori di intervento di raggiungere gli obiettivi prefissati
EF
FIC
AC
IA
DOVE VIENE RIPORTATO UN FOGLIO DI LAVORO PER:
L’analisi delle clausole definitrici dei rapporti contrattuali tra Ente Locale
ed ente gestore
L’individuazione e condivisione di possibili indicatori che consentano di
monitorare le suddette clausole
Indicatori relativi ai contratti di servizio e alle attività
CONTRATTI DI SERVIZIO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
EF
FIC
AC
IA
2929
Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo
L’oggetto d’analisi I risultati
DE
L VA
LOR
E
VALORE DELLA PARTECIPAZIONE
Indicazione delle linee guida per la valutazione delle partecipazioni detenute
dall’Ente locale
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
DE
L VA
LOR
E
3030
Le richieste alle società:Le richieste alle società:
INFORMAZIONI / INDICATORI
INDICATORICONTRATTI DI SERVIZIO
INDICATORIATTIVITA’ SIGNIFICATIVE
DA RICHIEDERE
ALLE PARTECIPATE
ATTIVITA’ SIGNIFICATIVE
INFORMAZIONIFUNZIONAMENTO E AMMINISTRAZIONE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3131
Come pianificare l’outsourcingCome pianificare l’outsourcingfasi
Definizione degli obiettivi attesiStudio di fattibilità
• Implicazioni economiche,
amministrative, contabili e fiscali
• Valutazione delle possibili alternative
Redazione del piano industriale• Indagine di mercato relativa la settore
di riferimento• Prospettive per l’alternativa
individuata• Linee guida per l’esternalizzazione
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Ruolo dell’ente locale DA GESTORE A REGOLATORE
• Linee guida per l’esternalizzazione• Definizione di indicatori
Attuazione della scelta• Definizione trasparente dei
rapporti tra ente locale e soggetto gestore
Controllo e rendicontazione della
scelta effettuata
3232
ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate
preventivamente
Sistema di controlli sulle società partecipate effettuate dall’ente locale
Sistema informativo finalizzato a
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
Obiettivi gestionali delle società partecipate secondo
standard qualitativi e quantitativi
Sistema informativo finalizzato a rilevare:• i rapporti finanziari tra ente proprietario e società;• la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società;• i contratti di servizio;• la qualità dei servizi;• il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3333
ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate
Monitoraggio periodico sull’andamento della gestione
Analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
I risultati complessivi della gestione dell’ente locale e delle aziende partecipate sono rilevati mediante bilancio consolidato con competenza economica redatto con le modalità previste dal D.Lgs. 118/2011 e s.m.i.
Azioni correttive
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3434
ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate
Applicazione del presente articolo
Enti locali con popolazione superiore a 100.000 abitanti
in fase di prima applicazione
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
Enti locali con popolazione superiore a 50.000 abitanti
dal 2014
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3535
superiore a 50.000 abitanti
dal 2015Enti locali con popolazione superiore a 15.000 abitanti
Eccezione Bilancio consolidato
secondo quanto previsto dal D.Lgs.
118/2011
Decreto legge 31 agosto 2013, n. 102, art. 9, comma 9-ter
ART. 147-quinquies, TUEL: Controllo sugli equilibri finanziari
Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la valutazione degli effetti che si
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
anche la valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell’ente
in relazione all’andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3636
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
CONTO DEL PATRIMONIO COMUNE DI ………………………………. .
A) IMMOBILIZZAZIONI € ………….immateriali:Materiali:Immobili demaniali Terreni indisponibiliTerreni disponibili
Immobili patrimoniali indisponibiliImmobili patrimoniali disponibiliMacchinari, attrezzature, impiantiAttrezzature e sistemi informatici
Mobili e macchine ufficioUniversalità di beni indisponibiliDiritti reali su beni di terziImmobilizzazioni in corso
€ ………….€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….
€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….
Automezzi e motomezzi
€ ………….
3838Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Immobilizzazioni finanziarie:
Partecipazioni in imprese
Crediti verso imprese
Crediti di dubbia esigibilitàTitoli
Depositi cauzionali
B) ATTIVO CIRCOLANTE
RimanenzeCrediti Attività finanziarieDisponibilità liquide
C) Ratei e risconti attivi
Totale attività
€ ………….
€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….
€ ………….
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
Condannato Sindaco del Comune di Tivoli (Socio unico di Acque Albulae S.p.a.)
per mancato esercizio dell’azione sociale di responsabilità a carico degli amministratori (art. 2393 c.c.)
Corte dei Conti Sezione Lazio sentenza n. 1015 del 10.09.99
Corte di Cassazione Sezioni Unite n. 13702 del 22.07.2004
“ per i Sindaci del Comune sussiste l’obbligo di esercitare le azioni di responsabilità verso gli amministratori, a tutela del patrimonio comunale. L’esercizio di tali azioni, ricorrendone i presupposti,
costituisce quindi un obbligo giuridico e non rientra tra le attività discrezionali rimesse a valutazioni di merito”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3939
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
Condannati i Sindaci di alcuni Comuni del Valdarno
(Soci del Mattatoio Intercomunale del Valdarno S.r.l.)
per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei
Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09
per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei
necessari requisiti di professionalità e competenza; l’aver approvato i
bilanci quando erano già emerse numerose irregolarità nella gestione;
l’aver omesso un’adeguata vigilanza sulla gestione e l’aver omesso di
esperire l’azione di responsabilità di cui all’art. 2393 c.c. nei confronti
degli amministratori”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4040
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
La Corte continua affermando che “il controllo
dell’Amministrazione pubblica, nei confronti delle società a
partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva
Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09
partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva
sulla gestione, attraverso l’approvazione del bilancio, né ridursi al
mero esercizio del potere di nomina dei rappresentanti dell’Ente in
seno al Consiglio di Amministrazione della società partecipata, ma
deve essere un controllo attuale, puntuale e concomitante all’attività
gestionale della società, da effettuarsi anche con l’ausilio di specifici
poteri ispettivi”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4141
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
La Corte sostiene che l’Ente è responsabile anche delle irregolarità contabili della propria partecipata, sulle quali è tenuto a svolgere un attento e costante controllo, al fine di rilevare ed impedire l’utilizzo di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da
Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09
di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da poter causare squilibri sul bilancio dell’Ente.
La qualità di società partecipata al 100% dall’Ente sta a significare che l’attività che essa svolge è nell’esclusivo interesse dell’Ente
locale, ciò giustifica l’esercizio, da parte di quest’ultimo, di poteri di ingerenza e di controllo su detti soggetti, atteso che l’Ente esercita sul soggetto erogatore del servizio pubblico un controllo analogo a
quello esercitato sui propri servizi
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4242
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
L’operazione su cui la Corte dei Conti ha formulato un rilievo di “grave irregolarità” ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, co. 168, della legge n. 266/2005 riguarda un’operazione in cui l’Ente ha
trasferito, in prossimità della chiusura dell’esercizio della Società
Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09
trasferito, in prossimità della chiusura dell’esercizio della Società partecipata, una somma per il finanziamento del capitale sociale,
iscrivendola nella spesa al titolo II, a sua volta la Società ha iscritto la somma in “conto futuro aumento capitale sociale”. Tale
incremento del netto patrimoniale è stato assorbito dalla perdita registrata alla chiusura dell’esercizio dove, come rileva la Corte
dei Conti, erano già note le perdite presunte risultanti dallo sbilancio economico previsionale.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4343
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
La Corte dei Conti ribadisce che la corretta imputazione in bilancio degli oneri finanziari sostenuti dal comune per operazioni di copertura delle perdite delle proprie partecipate non può fare riferimento alla spesa in
conto capitale, bensì a quella corrente, in quanto l’operazione di ripiano
Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09
conto capitale, bensì a quella corrente, in quanto l’operazione di ripiano delle perdite non può inquadrarsi tra le spese di investimento, posto che
tali spese, in concreto, non comportano un effettivo incremento del capitale sociale, rappresentando, di contro, l’unica alternativa alla
trasformazione o allo scioglimento della società. L’iscrizione di tale posta tra le spese in conto capitale comporterebbe la possibilità per l’Ente di ricorrere all’indebitamento per il finanziamento delle stesse in totale contrasto con quanto previsto dall’art. 119, co. 6 della Costituzione
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4444
• parere n. 29 del 20.07.2007 della Corte dei Conti Sezione di controllo per la Lombardia;
• delibera n. 15 del 04.06.2008 della Corte dei Conti Sezione controllo Piemonte;
• delibera n. 65 del 11.11.2007 della Corte dei Conti Sezione controllo Puglia;
Delibere relative alla copertura delle perdite di Società partecipate
controllo Puglia;• delibera n. 578 del 23.10.2007 della Corte dei Conti Sezione controllo Abruzzo;
• parere n. 2 del 28.02.2005 della Corte dei Conti Sezione di controllo per la Liguria;
• pronuncia n. 23 del 29.11.2006 della Corte dei Conti Sezione dicontrollo per le Marche.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4545
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
“… il danno erariale per la quale si è agito è la risultante di una gestione dissennata della società la quale, in dispregio di ogni regola di sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con
Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11
sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con le proprie evidenze economiche ed ha piegato la propria organizzazione
al perseguimento di fini estranei allo scopo sociale.
…. l’attribuzione all’ente pubblico locale di oneri e costi indebiti, sono tutti comportamenti che, se dannosi, non possono trovare
giustificazione in una finalità in astratto meritevole di considerazione è […] ma in concreto perseguita al fine di eludere i limiti posti al patto di
stabilità ed in dispregio di qualsivoglia compatibilità finanziaria.”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4646
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
CONDANNATI AL RISARCIMENTO IN FAVORE DEL COMUNE
Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11
50% DEL DANNO 30% DEL DANNO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
IL SINDACO E L’ASSESSORE DEL
COMUNE
50% DEL DANNO 30% DEL DANNO
GLI ORGANI SOCIETARI DELLA
SOCIETA’
20% DEL DANNO MEMBRI GIUNTA COMUNALE
4747
DECRETO LEGISLATIVO N. 231 DEL 08.06.2001DECRETO LEGISLATIVO N. 231 DEL 08.06.2001
Con la sentenza n. 28699 del 21.07.2010 la Corte di Cassazione stabilisce che nessuna azienda a
partecipazione pubblica sfugge alle sanzioni del Decreto Legislativo n. 231/01.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Le disposizioni previste dal citato decreto “non si applicano allo Stato, agli enti pubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici nonché agli enti che
svolgono funzioni di rilievo costituzionale”.
4848
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
L’affidamento in house a società di capitali dei servizi………. avviene alle seguenti condizioni:
• il capitale sociale delle Società è interamentepubblico;
• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delle
Servizi in House
• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delleSocietà affidatarie, esercitano su di esse uncontrollo analogo a quello esercitato sui propriservizi;
• le Società realizzano la parte più importante dellapropria attività con l’Ente o gli Enti pubblici chela controllano;
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5050
Servizi in House
• L’apertura del capitale sociale, anche solo futura epotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipubblici diversi dalle amministrazioni affidanti inhouse, altera l’influenza dominante sulla società efa venir meno il controllo analogo.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5151
Sono stati recepiti gli elementi che configurano il fenomeno in house, precisando rispetto ai principi
elaborati dalla giurisprudenza comunitaria:
• che il controllo analogo è compatibile con la partecipazione diprivati al capitale, purché tale partecipazionenon comporticontrollo o potere di veto o un’influenza determinante
DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 –– ART. 12 ART. 12
controllo o potere di veto o un’influenza determinantesulla società (dunque, a patto che il privato non possa influiresulle decisioni strategiche);
• che l’attività prevalente in favore dell’ente affidante sussisteallorché oltre l’80% delle attività della società controllatasiano effettuate nello svolgimento dei compiti ad essa affidatidall’amministrazione aggiudicatrice controllante o da altreamministrazioni controllate dall’amministrazioneaggiudicatrice.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5252
Le indicazioni della Direttiva 2014/24/Ue anche se non ancora recepite nell’ordinamento italiano possono essere
considerate “precettive” data la loro caratteristica incondizionata e precisa
E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del
PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5353
E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del Ministero dell’Istruzione ad un Consorzio nel cui capitale partecipano Università private con una quota pari al 2% in quanto tale circostanza non comporta un un’influenza
dominante
I pareri anteriori all’entrata in vigore della Dire ttiva risultano essere superati
Vengono ribadite le due condizioni essenziali
il controllo analogo:influenza dominante da parte dell’Ente affidante(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto
PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5454
(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto affidatario)
la prevalenza delle prestazioni del soggetto affidatario a favore dell’ente affidante che non può essere inferiore
all’80% del fatturato totale
Corte Costituzionale Sentenza 50 del 25.03.2013
La sentenza che si fonda sui principi comunitariespressi dalla Corte di giustizia dell’Unione europeaafferma che il potere esercitato sull’ente controllatoconsiste in un’influenza determinante sia sugli
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5555
consiste in un’influenza determinante sia sugliobbiettivi strategici sia sulle decisioni importanti; lapossibilità di influenza determinante è incompatibilecon il rispetto dell’autonomia gestionale.Il rapporto “in house” deve comportare chel’amministrazione esprime pareri vincolanti sugli attidell’ente controllato (obiettivi strategici e decisioniimportanti).
Individuazione della natura pubblica delle società
E’ di natura pubblica (con responsabilità e regole gestionali degli
Enti) l’organismo che indipendentemente dalla forma giuridica
Assunta:
• utilizza per lo svolgimento della sua attività in prevalenza
risorsepubbliche;risorsepubbliche;
• rende un servizio pubblico o persegue funzioni amministrative
di concerto con la pubblica amministrazione;
• ha l’affidamento del servizio, da parte dell’Ente territoriale, “in
house”.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5656
Individuazione dei Servizi pubblici locali
Il servizio pubblico è costituito dalle prestazioni che
vengono fornite per soddisfare direttamente ed in via
immediata le esigenze della collettività o del singolo
utente.
In tal senso si sono pronunciati il TARdella Lombardia,
sez. Brescia, con la sentenza n. 1373 del 27.12.2007 ee
il TAR del Lazio, sez. II con la sentenza n. 5192 del
05.06.2007.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5757
Individuazione dei Servizi pubblici locali
Può essere:
• gratuito (servizio di illuminazione);
• con pagamento di una tariffa (servizio di raccolta• con pagamento di una tariffa (servizio di raccolta
rifiuti);
• rivolto alla collettività nel suo insieme;
• rivolto a coloro che ne facciano specifica richiesta
(servizi a domanda individuale).
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5858
Il TAR Lazio, sez. II, con la sentenza n. 5192 del 05.06.2007afferma che “possono definirsistrumentali all’attività di talienti in funzione della loro attività, […] tutti quei beni e servizierogati da società a supporto di funzioni amministrative dinaturapubblicisticadi cui restatitolare l’ente di riferimentoe
SERVIZI PUBBLICI STRUMENTALISERVIZI PUBBLICI STRUMENTALI
naturapubblicisticadi cui restatitolare l’ente di riferimentoecon i quali lo stesso ente provvede al perseguimento dei suoifini istituzionali.Le società strumentali sono, quindi, strutture costituite persvolgere attività strumentali rivolte essenzialmente allapubblica amministrazione e non al pubblico….”
5959Davide Di RussoDavide Di Russo–– Verona 20 novembre Verona 20 novembre 20152015
Il TAR del Veneto, sez. I, con la sentenza n. 788 del 2008
afferma che sussiste carattere di strumentalità quando le
attività che le società sono chiamate a svolgere sono rivolte
agli stessienti promotori,o comunqueazionistidellasocietà,
SERVIZI PUBBLICI STRUMENTALISERVIZI PUBBLICI STRUMENTALI
agli stessienti promotori,o comunqueazionistidellasocietà,
per potenziare le funzioni di competenza degli enti locali
territoriali secondo l'ordinamento amministrativo.
6060Davide Di RussoDavide Di Russo–– Verona 20 novembre Verona 20 novembre 20152015
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
FINALITA’
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6262
CHIAREZZA E SEMPLIFICAZIONE
NORMATIVA
TUTELA E PROMOZIONE
CONCORRENZA
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
DIFFERENZIAZIONE TIPOLOGIE SOCIETARIE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6363
ATTIVITA’ SVOLTE E INTERESSE PUBBLICO
PERSEGUITO
MISURA E QUALITA’ DELLA PARTECIPAZIONE
PARTECIPAZIONE DIRETTA E INDIRETTA
QUOTAZIONE IN BORSA
MODALITA’ AFFIDAMENTO
(DIRETTO O PROCEDURA A
EVIDENZA PUBBLICA)
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
RIDUZIONE DELLE PARTECIPAZIONI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6464
RIDEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA
“ASSUNZIONE”COSTITUZIONE MANTENIMENTO
SOLO PER COMPITI ISTITUZIONALI O AMBITI STRATEGICI PER LA TUTELA DI INTERESSI PUBBLICI RILEVANTI
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
DEFINIZIONE DEL REGIME DELLE RESPONSABILITA’
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6565
ORGANI DI GESTIONE, DICONTROLLO E
PERSONALE SOCIETA’ PARTECIPATE
AMMINISTRATORI DEGLI ENTI
PARTECIPANTI
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
DEFINIZIONE DEI REQUISITI E DELLA GARANZIA DI ONORAB ILITA’
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6666
CANDIDATI E COMPONENTI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E
CONTROLLO DELLE SOCIETA’
TUTELA INTERESSI PUBBLICI-CORRETTA
GESTIONE DELLE RISORSE –SALVAGUARDIA
DELL’IMMAGINE DEL SOCIO PUBBLICO-
GARANTIRE L’AUTONOMIA RISPETTO AGLI ENTI
PROPRIETARI
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
RAZIONALIZZAZIONE DEI CRITERI PUBBLICISTICI PER IL CONTENIMENTO DEI COSTI (CRITERI DI VALUTAZIONE OGGETTIVI RAPPORTA TI ANCHE AL
VALORE ECONOMICO DEI RISULTATI)
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6767
RISULTATI ECONOMICI DIGESTIONE AGGANCIATI ALLA
PARTE VARIABILE DEI COMPENSI DEGLI AMMINSITRATORI CONSIDERANDO: IL
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO, LA CONGRUITA’ DELLA TARIFFA
DEL SERVIZIO E IL SUO COSTO
ACQUISTI PERSONALE
RECLUTAMENTO-VINCOLI ALLE ASSUNZIONI-POLITICHE
RETRIBUTIVE
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
PROMOZIONE DELLA TRASPARENZA E DELL’EFFICIENZA
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6868
UNIFICAZIONE-COMPLETEZZA-INTELLIGIBILITA’ DEI DATI ECONOMICO-PATRIMONIALI E DEI PRINCIPALI INDICATORI DI
EFFICIENZA
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CONSOLID AMENTO DELLE PARTECIPAZIONI NEI BILANCI DEGLI ENTI PROPRIE TARI
(ARTICOLO 151, COMMA 8, TUEL)
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6969
(ARTICOLO 151, COMMA 8, TUEL)
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
ELIMINAZIONE DELLE SOVRAPPOSIZIONI TRA IL REGIME PR IVATISTICO E QUELLO PUBBLICISTICO NELLA REGOLAMENTAZIONE DI ISTIT UTI ISPIRATI ALLE MEDESIME ESIGENZE DI DISCIPLINA E CONTROLLO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7070
ISPIRATI ALLE MEDESIME ESIGENZE DI DISCIPLINA E CONTROLLO
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
POSSIBILITÀ DI PIANI DI RIENTRO ED EVENTUALE COMMISSA RIAMENTO PER LE SOCIETÀ CON DISAVANZO DI BILANCIO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7171
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
REGOLAZIONE DEI FLUSSI FINANZIARI TRA ENTE PARTECIP ANTE E SOCIETÀ PARTECIPATA SECONDO I CRITERI DI PARITA’ DI TRATTAMENTO
TRA IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE E OPERATORE DI MERCATO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7272
TRA IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE E OPERATORE DI MERCATO
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
SPECIFICO CRITERIO DI DELEGA È RIVOLTO ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI ARTICOLATO IN SETTE DIVERSI PRINCIPI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7373
DA ENTI LOCALI ARTICOLATO IN SETTE DIVERSI PRINCIPI
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
SOCIETA’ CHE GESTISCONO SERVIZI STRUMENTALI E FUNZ IONI AMMINISTRATIVE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7474
AMMINISTRATIVE
DEFINIZIONEDEI CRITERI E PROCEDURE
SCELTA MODELLO SOCIETARIO E INTERNALIZZAZIONE
ASSUNZIONE-CONSERVAZIONE-RAZIONALIZZAZIONE DI PARTECIPAZIONI
IN RELAZIONE AL NUMERO DEI DIPENDENTI, AL FATTURATO E AI RISULTATI DI GESTIONE
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
SOCIETA’ CHE GESTISCONO SERVIZI PUBBLICI DI INTERES SE ECONOMICO GENERALE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7575
ECONOMICO GENERALE
EVITARE EFFETTI DISTORSIVI
DELLA CONCORRENZA
INDIVIDUAZIONE DI UN NUMERO MASSIMO DI
ESERCIZI CON PERDITE DIBILANCIO CHE
COMPORTINO OBBLIGHI DILIQUIDAZIONE DELLE
SOCIETA'
INDIVIDUZIONE DI CRITERI E STRUMENTI DI GESTIONE PER
ASSICURARE IL PERSEGUIMENTO DELL’INTERESSE
PUBBLICO
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
RAFFORZAMENTO DELLE MISURE PER GARANTIRE
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7676
INCENTIVAZIONE DEI PROCESSI DI AGGREGAZIONE
OBIETTIVI DI QUALITA', EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECON OMICITA'
RIDUZIONE DELL'ENTITA' E DEL NUMERO DELLE PARTECIPAZIONI
INTERVENTO SULLA DISCIPLINA DEI RAPPORTI FINANZIARI TRA ENTE LOCALE E SOCIETA' PARTECIPATE NEL RISPETTO DEGLI EQUILIBRI DI FINANZA
PUBBLICA E AL FINE DI UNA MAGGIOR TRASPARENZA
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
PROMOZIONE MAGGIOR TRASPARENZA
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7777
CONFRONTABILI TRA LORO (RAFFORZAMENTO PROCESSI DI
ARMONIZZAZIONE)
PUBBLICAZIONE, NEL SITO INTERNET DEGLI ENTI LOCALI E DELLE SOCIETA' PARTECIPATE
DATI ECONOMICO-PATRIMONIALI E DI INDICATORI
DI EFFICIENZA
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
INTRODUZIONE DI UN SISTEMA SANZIONATORIO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7878
PER LA MANCATA ATTUAZIONE DEI PRINCIPI DI RAZIONALIZ ZAZIONE E RIDUZIONE
RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI DELLO STATO ALLE AMMINI STRAZIONI
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
INTRODUZIONE DI STRUMENTI (ANCHE CONTRATTUALI)
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7979
PER FAVORIRE LA TUTELA DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI NE I PROCESSI DI RISTRUTTURAZIONE E PRIVATIZZAZIONE DELLE
SOCIETA' PARTECIPATE
DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE
PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI
LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18
RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
8080
DATI ECONOMICI E INDUSTRIALI DEL
SERVIZIO
REVISIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA E DI RENDICON TAZIONE DELLE SOCIETA' PARTECIPATE NEI CONFRONTI DEGLI ENTI LOCAL I SOCI
FLUSSI INFORMATIVI CHE RENDANO ANALIZZABILI E CONFR ONTABILI
GLI OBBLIGHI DISERVIZIO PUBBLICO
IMPOSTI
GLI STANDARD DI QUALITA', PER CIASCUN SERVIZIO O
ATTIVITA' SVOLTA
SCHEMI CONTABILITA’ SEPARATA
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Non possono svolgere
LIMITAZIONI per le Società a capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle Regioni ed Enti Locali che hanno quale attività la produzione di beni e servizi strumentali
all’attività di tali Enti con esclusione dei servizi pubblici locali
Operare con gli Enti
ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009
Non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto né
con gara
Operare con gli Enti costituenti, partecipanti o
affidanti
Non possono partecipare ad altre Società ed Enti aventi sede nel territorio nazionale
Devono avere un oggetto sociale esclusivo
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8282
Le Società interessate
possono essere scorporate
cessano le attività non consentite
possono essere cedute, nel rispetto delle
procedure ad evidenza pubblica, a terzi
ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009
possono essere scorporate anche costituendo una
separata Società
Scadenza 4 gennaio 2010
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8383
i contratti relativi alle attività non cedute o scorporate perdono efficacia
VietaVieta allealle amministrazioniamministrazioni pubblichepubbliche(di(di cuicui alal commacomma 22,, dell’articolodell’articolo 11 deldelDD..LgsLgs.. 3030..0303..0101,, NN.. 165165)) didi costituirecostituiresocietàsocietà aventiaventi perper oggettooggetto attivitàattività didiproduzioneproduzione didi benibeni ee didi serviziservizi nonnonstrettamentestrettamente necessarienecessarie perper ilil
Art. 3 comma 27 L. 244/2007 Art. 3 comma 27 L. 244/2007
Nell’ambitoNell’ambito deideirispettivirispettivi livellilivelli didicompetenzacompetenza èè sempresempreammessaammessa lala costituzionecostituzionedidi societàsocietà cheche
LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285
strettamentestrettamente necessarienecessarie perper ililperseguimentoperseguimento delledelle proprieproprie finalitàfinalitàistituzionali,istituzionali, ee neancheneanche manteneremantenere ooassumereassumere partecipazionipartecipazionidirettamentedirettamente ancheanche didi minoranzaminoranza inintalitali societàsocietà..
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8484
didi societàsocietà checheproduconoproducono serviziservizi didiinteresseinteresse generalegenerale eel’assunzionel’assunzione didipartecipazionipartecipazioni inin talitalisocietàsocietà..
Art. 3 comma 28 L. 244/2007Art. 3 comma 28 L. 244/2007
L’assunzioneL’assunzione didi nuovenuove oo ilil mantenimentomantenimento delledelleattualiattuali partecipazionipartecipazioni devonodevono essereessere autorizzateautorizzatedall’organodall’organo competentecompetenteconcon deliberadelibera motivatamotivata inin
LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285
dall’organodall’organo competentecompetenteconcon deliberadelibera motivatamotivata ininbasebase aiai presuppostipresupposti deldel commacomma 2727
Tale delibera deve essere trasmessa alla sezionecompetente della Corte dei conti (art.19, co. 2,lett. a) L. 03.08.09, n. 102)
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8585
Art. 3 comma 29 L. 244/2007 Art. 3 comma 29 L. 244/2007 -- Art. 1 comma 569 L. 147/2013 Art. 1 comma 569 L. 147/2013 –– Art. 2 D.L. 16/2014 Art. 2 D.L. 16/2014
OveOve sussistonosussistono partecipazionipartecipazioni inin societàsocietà
LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285 LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285 LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013 -- DECRETO LEGGE 06.03.2014 N. 16DECRETO LEGGE 06.03.2014 N. 16
OveOve sussistonosussistono partecipazionipartecipazioni inin societàsocietà“vietate”“vietate” lele amministrazioniamministrazioni devonodevono entroentro 3636mesimesi (termine(termine 3131..1212..1010)) 44 1212 mesimesi dall’entratadall’entrata ininvigorevigore delladella LL.. 147147//20132013 cederecedere aa terziterzi lele societàsocietà eelele partecipazionipartecipazioni citatecitate concon procedureprocedure aa evidenzaevidenzapubblicapubblica..
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8686
Art. 1 comma 569 L. 147/2013Art. 1 comma 569 L. 147/2013
Le partecipazioni non alienate cessano ad ogni Le partecipazioni non alienate cessano ad ogni effettoeffetto
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8787
Entro 12 mesi dalla cessazione la società liquida Entro 12 mesi dalla cessazione la società liquida in denaro il valore della quota in base ai criteri in denaro il valore della quota in base ai criteri
stabiliti dall’art. 2437stabiliti dall’art. 2437--ter, comma 2, codice civileter, comma 2, codice civile
Legge 27.12.2013 n. 147 Legge 27.12.2013 n. 147 del 27.12.2013 del 27.12.2013 Art. 1 comma 569 L. 147/2013Art. 1 comma 569 L. 147/2013
La fase di esperimento della procedura di evidenza La fase di esperimento della procedura di evidenza pubblica è pubblica è indefettibileindefettibileper l’alienazione della per l’alienazione della partecipazione partecipazione -- se se infruttuosa infruttuosa -- si procede alla si procede alla liquidazione in denaro del valore della quotaliquidazione in denaro del valore della quota
CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8888
Tale norma ha carattere di specialità, ritiene, Tale norma ha carattere di specialità, ritiene, il Collegio il Collegio che non si appalesi pertinente il richiamo tout court che non si appalesi pertinente il richiamo tout court all’istituto del recesso cui pure il legislatore fa rinvio all’istituto del recesso cui pure il legislatore fa rinvio
evocando evocando –– in maniera indifferenziata senza scriminare tra in maniera indifferenziata senza scriminare tra società per azioni e società a responsabilità limitata società per azioni e società a responsabilità limitata –– il il
disposto di cui all’art. 2437disposto di cui all’art. 2437-- terter comma 2 c.c.comma 2 c.c.
Legge 27.12.2013 n. 147 Legge 27.12.2013 n. 147 del 27.12.2013 del 27.12.2013 Art. 1 comma 569 L. 147/2013Art. 1 comma 569 L. 147/2013
… giova evidenziare come l’iter procedimentale tratteggiato dalla legge 147/2013 – nel prevedere meccanismi preclusivi che ex legeinibiscono la
CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14
meccanismi preclusivi che ex legeinibiscono la prosecuzione del rapporto societario – costituisca uno
strumento assolutamente peculiare e non risulti sovrapponibile alla distinta, e ben più articolata,
sequenza prevista dal codice civile in materia di recesso
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8989
dagli artt. 3 comma 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013dagli artt. 3 comma 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013
Fermo restando quanto previstoFermo restando quanto previsto
DECRETO DECRETO LEGGE 24.04.2014 n. 66 LEGGE 24.04.2014 n. 66 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 –– Art. 23 Art. 23
il Commissario straordinario entro il il Commissario straordinario entro il 31.07.201431.07.2014
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9090
predispone un programma per la predispone un programma per la razionalizzazione delle aziende speciali, delle razionalizzazione delle aziende speciali, delle
istituzioni e delle società direttamente e istituzioni e delle società direttamente e indirettamente controllate dalle amministrazioni indirettamente controllate dalle amministrazioni
pubbliche (di cui all’art. 1, comma 3, L. pubbliche (di cui all’art. 1, comma 3, L. 196/2009)196/2009)
•• per la liquidazione, trasformazione, fusione o per la liquidazione, trasformazione, fusione o incorporazione degli organismi in base agli incorporazione degli organismi in base agli
ambiti ottimali per lo svolgimento delle ambiti ottimali per lo svolgimento delle rispettive attività;rispettive attività;
Il programma dovrà contenere le misure Il programma dovrà contenere le misure
DECRETO DECRETO LEGGE 24.04.2014 n. 66 LEGGE 24.04.2014 n. 66 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 –– Art. 23 Art. 23
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9191
rispettive attività;rispettive attività;
•• per l’per l’efficientamentoefficientamento della gestione degli della gestione degli organismi anche confrontando operatori organismi anche confrontando operatori
nazionali e internazionali;nazionali e internazionali;
•• per la cessione di rami d’azienda o di per la cessione di rami d’azienda o di personale ad altre società a capitale privato con personale ad altre società a capitale privato con il trasferimento di funzioni e attività di serviziil trasferimento di funzioni e attività di servizi
A decorrere dall'esercizio 2017 i soggetti di cui al comma 554 (le aziende speciali, le istituzioni e le società a partecipazione di
maggioranza, diretta e indiretta, delle pubbliche amministrazioni locali titolari di affidamento diretto da parte di soggetti pubblici per
una quota superiore all'80% del valore della produzione) diversi dalle società che svolgono servizi pubblici locali
che hanno conseguito un risultato economico negativo per 4 dei
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 555 ARTICOLO 1 COMMA 555
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
9292
che hanno conseguito un risultato economico negativo per 4 dei cinque esercizi precedenti
sono posti in liquidazione entro sei mesi dalla data di approvazione del bilancio o rendiconto relativo all'ultimo esercizio
In caso di mancato avvio della procedura di liquidazione entro il predetto termine, i successivi atti di gestione sono nulli e la loro
adozione comporta responsabilità erariale dei soci
allo scioglimento della società o azienda
specialecontrollata direttamente o
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS -- LEGGE 23.12.2014 N. 190 LEGGE 23.12.2014 N. 190 -- ARTICOLO 1 ARTICOLO 1 COMMA 616 COMMA 616
Le pubbliche amministrazioni locali indicate nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e
successive modificazioni, e le società da esse controllate direttamente o indirettamente possono procedere
all’alienazione delle direttamente o indirettamente
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9393
all’alienazione delle partecipazioni detenute alla data di entrata in vigore della presente disposizione e alla
contestuale assegnazione del servizio per cinque anni a decorrere dal 1º
gennaio 2014
I dipendenti avranno diritto alle procedure di cui ai commi da 563 a
568 del presente articolo.
gli atti e le operazioni posti in essere in favore di pubbliche amministrazioni sono esenti da imposizione
fiscale
Se lo scioglimento è in corso ovvero è deliberato non oltre 1224 mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS -- LEGGE 23.12.2014 N. 190 LEGGE 23.12.2014 N. 190 -- ARTICOLO 1 ARTICOLO 1 COMMA 616 COMMA 616
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9494
Imposte sui redditiImposte sui redditi
IRAPIRAP
IVAIVA
Imposte di registro, ipotecarie e catastali
SISI
MISURA MISURA FISSAFISSA
SISI
NONO
le plusvalenze realizzate in capo alla società controllante
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS
Per lo scioglimento di società controllata indirettamente
le minusvalenze in capo alla società controllante capo alla società controllante
non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione netta
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9595
alla società controllante sono deducibili
nell'esercizio in cui sono realizzate e nei quattro
successivi
le plusvalenze non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione
netta
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS
L’alienazione deve avvenire con procedura a evidenza pubblica deliberata non oltre 12 mesi ovvero sia in corso alla data di entrata in
vigore della presente disposizione
le minusvalenze sono deducibili nell'esercizio in cui sono realizzate e nei quattro successivinetta
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9696
nei quattro successivi
Società mista
diritto di prelazione al socio privato detentore, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, di una quota almeno del 30%
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 611COMMA 611
dagli artt. 3 commi da 27 a 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013 dagli artt. 3 commi da 27 a 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013 s.m.i.s.m.i.
A decorrere dal 1A decorrere dal 1°° gennaio 2015 fermo restando quanto previstogennaio 2015 fermo restando quanto previsto
RegioniProvince autonome di Trento e Bolzano Enti Locali C.C.I.A.A.
Università e Istituti Autorità portuali
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9797
Università e Istituti universitari pubblici
Autorità portuali
avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o
indirettamente possedute per conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015
Anche tenendo conto dei seguenti criteriAnche tenendo conto dei seguenti criteri
a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle
proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 611COMMA 611
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9898
b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori
superiore a quello dei dipendenti
c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da
altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di
internalizzazione delle funzioni
d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 611COMMA 611
Anche tenendo conto dei seguenti criteriAnche tenendo conto dei seguenti criteri
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9999
rilevanza economica
e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la
riduzione delle relative remunerazioni
definiscono e approvano:• un piano operativo di razionalizzazionedelle società e
delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612
Entro il 31 marzo 2015 Entro il 31 marzo 2015 i Presidenti, i Sindaci e gli organi di i Presidenti, i Sindaci e gli organi di vertice delle amministrazioni di cui al comma 611vertice delle amministrazioni di cui al comma 611
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 100100
possedute• le modalità e i tempi di attuazione
• l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire
Il piano, corredato di un'apposita relazione tecnica, è trasmesso alla competente sezione regionale di controllo
della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet istituzionale dell'amministrazione interessata
predispongono una relazione sui risultati conseguiti, che è trasmessa alla competente sezione regionale di controllo
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612
Entro il 31 marzo 2016 Entro il 31 marzo 2016 i Presidenti, i Sindaci e gli organi di i Presidenti, i Sindaci e gli organi di vertice delle amministrazioni di cui al comma 611vertice delle amministrazioni di cui al comma 611
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 101101
predispongono una relazione sui risultati conseguiti, che è trasmessa alla competente sezione regionale di controllo
della Corte dei conti e pubblicata nel sito internet istituzionale dell'amministrazione interessata (in
adempimento del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33)
31.03.2015:definizione e approvazione di un piano operativo con definizione e approvazione di un piano operativo con
pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione e invio alla pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione e invio alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti competente
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612
Riepilogo tempisticheRiepilogo tempistiche
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 102102
L’art. 42, del TUEL comprende tra le competenze del Consiglio L’art. 42, del TUEL comprende tra le competenze del Consiglio Comunale l’organizzazione dei servizi pubblici e la Comunale l’organizzazione dei servizi pubblici e la
partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione di attività o servizi mediante convenzione
Competenza dell’approvazione del piano operativoCompetenza dell’approvazione del piano operativo
Incongruenza della norma rispetto al TUEL
31.12.2015:riduzione delle partecipazioni posseduteriduzione delle partecipazioni possedute
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612
Riepilogo tempisticheRiepilogo tempistiche
31.03.2016:relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 103103
relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione e invio alla sezione regionale internet dell’Amministrazione e invio alla sezione regionale
di controllo della Corte dei Conti competente di controllo della Corte dei Conti competente
In considerazione della complessità delle operazioni da attuare, tali termini possono essere considerati ordinatori?
(parere n. 48 del 08.07.08 Corte dei Conti Sezione Controllo Lombardia)
Indispensabilità rispetto agli obiettivi che rientrano nelle finalità istituzionali (i beni o servizi forniti dalle
partecipate sono essenziali rispetto a essi?)
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612
Indispensabilità della partecipazioneIndispensabilità della partecipazione
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 104104
partecipate sono essenziali rispetto a essi?)
Indispensabilità rispetto ai mezzi(è essenziale che i beni o servizi siano forniti, direttamente o indirettamente, dagli enti
locali?
LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612
SoppressioneSoppressione
b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori
superiore a quello dei dipendenti
Liquidazione?Liquidazione?=
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 105105
SoppressioneSoppressione
Attuabile solo nelle società in cui è presente la maggioranza pubblica al capitale sociale in misura sufficiente a deliberare
la liquidazione
Liquidazione?Liquidazione?=
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Le Pubbliche amministrazioniLe Pubbliche amministrazioni
salvo quanto previsto dall’art. 2447 C.C.salvo quanto previsto dall’art. 2447 C.C.
non possono effettuare a favore di Società non quotate:- aumenti di capitale- trasferimenti straordinari- apertura di credito
DECRETO LEGGE 31 MAGGIO 2010 N. 78 CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122ART. 6 COMMA 19
Riduzione dei costi degli apparati amministrativi
- apertura di credito- rilasciare garanzie
se le Società hanno registrato per TRE esercizi consecutivi:a) perdite di eserciziob) copertura perdite con utilizzo di riserve disponibili (anche
infrannuali)
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 107107
Sono invece consentiti i trasferimenti a fronte di:Sono invece consentiti i trasferimenti a fronte di:convenzioniconvenzioni
contratticontratti didi servizioservizio oo didi programmaprogramma relativirelativi alloallosvolgimentosvolgimento didi serviziservizi didi pubblicopubblico interesseinteresse
realizzazione di investimentirealizzazione di investimenti
DECRETO LEGGE 31 MAGGIO 2010 N. 78 CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122ART. 6 COMMA 19
Riduzione dei costi degli apparati amministrativi
realizzazione di investimentirealizzazione di investimenti
Autorizzazioni Autorizzazioni
AlAl finefine didi salvaguardaresalvaguardare lala continuitàcontinuità delladellaprestazioneprestazione didi serviziservizi didi pubblicopubblico interesseinteresse aa frontefrontedidi gravigravi pericolipericoli perper lala sicurezzasicurezza pubblicapubblica ……..
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 108108
S.P.A.
Art. 2447 c.c. riduzione del capitale per perdite al di sotto del minimo legale
€. 50.000
S.R.L.
Art. 2482 ter c.c. riduzione del capitale per perdite al di sotto del minimo legale
€. 10.000
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 109109
Le disposizioni del presente comma e dei commi da 551 a 562 si applicano alle aziende speciali, alle istituzioni e alle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni locali indicate
nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 550 ARTICOLO 1 COMMA 550
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
110110
Sono esclusi gli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del testo unico di cui al decreto legislativo 1º settembre 1993, n. 385, nonché
le società emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e le loro controllate
Obbligo degli Enti proprietari dei soggetti di cui al comma 550
di accantonare nell’anno successivo in un fondo vincolato, in misura proporzionale alla quota di partecipazione, un importo pari al
risultato di esercizio o saldo finanziario negativo non immediatamente ripianato
Per le società che redigono il bilancio consolidato, il risultato di
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 551 ARTICOLO 1 COMMA 551
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015111111
Per le società che redigono il bilancio consolidato, il risultato di esercizio è quello relativo a tale bilancio
Società che svolgono servizi pubblici a rete di rilevanza economica, compresa la gestione dei rifiuti,
differenza tra valore e costi della produzione ai sensi
dell'articolo 2425 del codice civile
Risultato di esercizio
L'importo accantonato è reso disponibile in misura proporzionale alla quota di partecipazione nel caso
di ripiano della
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 551 ARTICOLO 1 COMMA 551
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
112112
di ripiano della perdita di esercizio o di esercizi precedenti
di dismissione della partecipazione
di messa in liquidazione del soggetto partecipato
Decorrenza accantonamenti di cui al comma 551: anno 2015. In sede di prima applicazione per gli anni 2015, 2016 e 2017
RISULTATO MEDIO 2011-2013 NEGATIVO ACCANTONAMENTO
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 552 ARTICOLO 1 COMMA 552
SOMMA PARI ALLA DIFFERENZA TRA IL RISULTATO
=
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
113113
SOMMA PARI ALLA DIFFERENZA TRA IL RISULTATO CONSEGUITO NELL'ESERCIZIO PRECEDENTE E IL
RISULTATO MEDIO 2011-2013 MIGLIORATO
25%
50%
75%
ANNO DIACCANTONAMENTO
ANNO DICALCOLO
2015
2016
2017
2014
2015
2016
Decorrenza accantonamenti di cui al comma 551: anno 2015. In sede di prima applicazione per gli anni 2015, 2016 e 2017
RISULTATO MEDIO 2011-2013 POSITIVO ACCANTONAMENTO
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 552 ARTICOLO 1 COMMA 552
SOMMA PARI AL RISULTATO NEGATIVO DELL'ESERCIZIO
=
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
114114
SOMMA PARI AL RISULTATO NEGATIVO DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE IN MISURA PARI ALLE SEGUENTI
PERCENTUALI
25%
50%
75%
ANNO DIACCANTONAMENTO
2015
2016
2017
ANNO DICALCOLO
2014
2015
2016
A decorrere dall'esercizio 2014 i soggetti di cui al comma 550 a partecipazione di maggioranza, diretta e indiretta, delle
pubbliche amministrazioni locali
concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, perseguendo la sana gestione dei servizi secondo criteri di
economicità e di efficienza
LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 553 ARTICOLO 1 COMMA 553
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
115115
Per i servizi pubblici
parametri standarddei costi e dei rendimenti costruiti
nell'ambito della banca dati delle Amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 13 della legge 31
dicembre 2009, n. 196
Per i servizi strumentali prezzi di mercato
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
L’affidamento in house a società di capitali dei servizi………. avviene alle seguenti condizioni:
• il capitale sociale delle Società è interamentepubblico;
• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delle
Servizi in House
• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delleSocietà affidatarie, esercitano su di esse uncontrollo analogo a quello esercitato sui propriservizi;
• le Società realizzano la parte più importante dellapropria attività con l’Ente o gli Enti pubblici chela controllano;
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 117117
Servizi in House
• L’apertura del capitale sociale, anche solo futura epotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipubblici diversi dalle amministrazioni affidanti inhouse, altera l’influenza dominante sulla società efa venir meno il controllo analogo.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 118118
Sono stati recepiti gli elementi che configurano il fenomeno in house, precisando rispetto ai principi
elaborati dalla giurisprudenza comunitaria:
• che il controllo analogo è compatibile con lapartecipazione di privati al capitale, purché talepartecipazionenoncomporticontrolloo poteredi veto
DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 –– ART. 12 ART. 12
partecipazionenoncomporticontrolloo poteredi vetoo un’influenza determinante sulla società (dunque, apatto che il privato non possa influire sulle decisionistrategiche);
• che l’attività prevalente in favore dell’ente affidantesussiste allorché oltre l’80% delle attività della societàcontrollata siano effettuate nello svolgimento deicompiti ad essa affidati dall’amministrazioneaggiudicatrice controllante o da altre amministrazionicontrollate dall’amministrazione aggiudicatrice.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 119119
Le indicazioni della Direttiva 2014/24/Ue anche se non ancora recepite nell’ordinamento italiano possono essere
considerate “precettive” data la loro caratteristica incondizionata e precisa
E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del
PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 120120
E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del Ministero dell’Istruzione ad un Consorzio nel cui capitale partecipano Università private con una quota pari al 2% in quanto tale circostanza non comporta un un’influenza
dominante
I pareri anteriori all’entrata in vigore della Dire ttiva risultano essere superati
Vengono ribadite le due condizioni essenziali
il controllo analogo:influenza dominante da parte dell’Ente affidante(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto
PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 121121
(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto affidatario)
la prevalenza delle prestazioni del soggetto affidatario a favore dell’ente affidante che non può essere inferiore
all’80% del fatturato totale
Corte Costituzionale Sentenza 50 del 25.03.2013
La sentenza che si fonda sui principi comunitariespressi dalla Corte di giustizia dell’Unione europeaafferma che il potere esercitato sull’ente controllatoconsiste in un’influenza determinante sia sugli
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
consiste in un’influenza determinante sia sugliobiettivi strategici sia sulle decisioni importanti; lapossibilità di influenza determinante è incompatibilecon il rispetto dell’autonomia gestionale.Il rapporto “in house” deve comportare chel’amministrazione esprime pareri vincolanti sugli attidell’ente controllato (obiettivi strategici e decisioniimportanti).
122122
Qual è l’effettiva natura delle società a totale partecipazione pubblica con affidamenti diretti?
“pubblica” in considerazione - del capitale pubblico;
- delle finalità (interesse generale, strettamente necessarie al
perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente o
strumentale attività dell’ente);
“privata”in ragione della forma
societaria
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
strumentale attività dell’ente);- dei finanziamenti;
- della disciplina applicabile (vincoli e obblighi);
- attribuzione all’ente pubblico di poteri maggiori rispetto a quelli che il diritto societario riconosce al socio (Modello di governance
indirizzo e controllo)
societaria
123123
Nozione di “organismo di diritto pubblico” nel diritto comunitario
istituito per soddisfare specificamente esigenze di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale
dotato di personalità giuridica
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
la cui attività sia finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritt o pubblico oppure la cui gestione sia soggetta al controllo di questi ultimi oppure il cui organo d’amministrazione, di
direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà è designata dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto pubblico”
124124
Nel procedere a una verifica in ordine alla
sussistenza o meno del requisito in questione
occorre prima verificare se l’attività dell’ente
QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA
CORTE DI GIUSTIZIA CE, CAUSA CCORTE DI GIUSTIZIA CE, CAUSA C--360/96 DEL 10.10.1998360/96 DEL 10.10.1998
soddisfi effettivamente bisogni di interesse generale,
e successivamente determinare se tali bisogni
abbiano o meno carattere commerciale o
industriale.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 125125
Ai fini della valutazione circa la ricorrenza del
carattere industriale o commerciale del bisogno – da
compiersi di volta in volta, tenendo conto di tutti gli
QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA
CORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA CCORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA C--18/2001 DEL 22.05.200318/2001 DEL 22.05.2003
elementi di diritto e di fatto pertinenti, quali la
circostanza che hanno presieduto alla creazione
dell’organismo interessato e le condizioni in cui
quest’ultimo esercita la propria attività.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 126126
Se l’organismo opera in normali condizioni di mercato, perseguelo scopo di lucro e subisce le perdite connesse all’esercizio dellasua attività, è poco probabile che i bisogni che esso mira asoddisfare abbiano carattere non industriale o commerciale; sedalle concrete circostanze si evince che l’ente pubblico chepartecipa alla società, ove necessario, procede a una
QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA
CORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA CCORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA C--18/2001 DEL 22.05.200318/2001 DEL 22.05.2003
partecipa alla società, ove necessario, procede a unaricapitalizzazione della società in perdita, per consentirle lacontinuazione delle sue funzioni, che la società beneficia di unfinanziamento pubblico per la realizzazione della sua attività,e loscopo principale, al di là della ricerca del profitto, sia ilperseguimento di un interesse generale, allora appare verosimileche l’attività del soggetto soddisfi un bisogno di interessegenerale privo di carattere industriale o commerciale.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 127127
La qualificazione dei servizi pubblici locali di rilevanza
economica dipende dai processi produttivi, dal mercato e
dal contesto e, quindi, non può essere predeterminata.
Di volta in volta, con riferimento al singolo servizio da
QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA
CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO LOMBARDIA PARERE 195 DEL 11.05.09CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO LOMBARDIA PARERE 195 DEL 11.05.09
Di volta in volta, con riferimento al singolo servizio da
espletare, da parte dell’ente stesso, considerando
l’impatto che il servizio stesso può avere sul contesto
dello specifico mercato concorrenziale di riferimento e ai
suoi caratteri di redditività e autosufficienza economica.
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 128128
QUALIFICAZIONE E RILEVANZA ECONOMICAQUALIFICAZIONE E RILEVANZA ECONOMICA
Spetta all’ente locale titolare del servizio
È essenziale per poter determinare la disciplina regolativa di riferimento
Il criterio sostanzialistico stabilisce la qualificazione del servizio pubblico locale
in base alla capacità del modello organizzativo, di tipo imprenditoriale, di
Il criterio relativistico si basa sulla verifica delle modalità di sviluppo del servizio,
senza considerare il modello organizzativo e la capacità di produrre utili
CONSIGLIO CONSIGLIO DIDI STATO, SEZIONE V, SENTENZA N. 6529 DE L 10.09.2010STATO, SEZIONE V, SENTENZA N. 6529 DEL 10.09.2010
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
organizzativo, di tipo imprenditoriale, di produrre utili
e la capacità di produrre utili
E’ il principio prevalente che fornisce elementi utile a qualificare un servizio pubblico locale come privo di rilevanza economica:
- quadro economico comportante costi contenuti per gli utenti e la copertura dei costi sociali per garantire gli utenti deboli;
- mercato inadeguato capace di apportare soluzioni economicamente vantaggiose; - vincoli normativi in ordine all’erogazione del servizio per garanzie di tutela sociale.
129129
ART. 35, COMMA 8 LEGGE 28 DICEMBRE 2001, N. 448ART. 35, COMMA 8 LEGGE 28 DICEMBRE 2001, N. 448
Obbligo di gestire i servizi pubblici a rilevanza economica di cui all’art. 113, comma 1, Tuel,
Società di capitali
attraverso
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Trasformazione
delle aziende speciali aventi in carico la gestione di servizi pubblici a rilevanza economica
130130
È corretto il perseguimento di obiettivi di interesse pubblico attraverso l’utilizzo di un “mezzo” che per caratteristiche e
natura ha derivazioni privatistiche?
L’utilizzo delle società “di capitali pubbliche” e l’analisi della sua concreta operatività, ha indotto a dubitare che l’utilizzo di
forme di diritto privato sia del tutto compatibile con il
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 131131
forme di diritto privato sia del tutto compatibile con il perseguimento di uno specifico interesse pubblico, considerato che le società di capitali sono caratterizzate dallo scopo di lucro
e, quindi, della finalizzazione dell’attività di impresa al perseguimento di un utile: di modo che, la declinazione di
obiettivi di interesse pubblico mediante l’utilizzo di istituti che, per caratteristiche e natura, hanno derivazione privatistica, non
sempre ha prodotto in concreto i risultati attesi
VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE
Norme dirette a limitare la partecipazione societaria di soggetti pubblici e che limitano la libertà d’iniziativa e la
capacità negoziale delle società pubbliche
-Art. 13 del decreto legge4 luglio 2006, n. 223, convertito con la legge 4 agosto 2006, n. 248 (c.d. “Decreto Bersani”);
-Art. 3 , comma 27della legge24 dicembre 2007, n. 244;- Art. 1 , comma 555 legge 27 dicembre 2013, n. 147
-Art. 1 , commi 611 - 612 legge 23 dicembre 2014, n.190Norme dirette a limitare la possibilità per soggetti pubblici di
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 132132
Norme dirette a limitare la possibilità per soggetti pubblici di fornire capitale di rischio o di credito alle società partecipate
Art. 6 , comma 19 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con legge 30 luglio 2010, n. 122
Norme dirette ad agevolare le dismissioni
Art. 1 , comma 568 legge 27 dicembre 2013, n. 147
VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE
-Art. 18, comma 2-bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,
Norme che stabiliscono divieti, limitazioni, condizioni, criteri e modalità di reclutamento del personale e conferimento degli
incarichi nelle società pubbliche
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
-Art. 18, comma 2-bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133
-Art. 3-bis, comma 6del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con legge 14 settembre 2011, n. 148
-Art. 1 , commi da 563 a 568, della legge 27 dicembre 2013, n. 147
133133
VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE
Norme dirette a costituire la disciplina degli amministratori di società pubbliche
vincoli circa la numerosità
Art. 1 , comma 729 della legge
vincoli sui compensi
Art. 1 , commi 718, 725, 726, 727,
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Art. 1 , comma 729 della legge27 dicembre 2006, n. 296; Art. 6, comma 5del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, cit.;
Art. 4 , commi 4 e 5 del decreto legge6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7
agosto 2012, n. 135
Art. 1 , commi 718, 725, 726, 727, 728 della legge 27 dicembre 2006,
n. 296; Art. 6, comma 6 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, cit.; Art. 4 , commi 4 e 5 del
decreto legge6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 135; Art.1 , comma 554 della legge 27 dicembre 2013n.
147134134
VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE
Norme dirette a costituire la disciplina degli amministratori di società pubbliche
particolari cause di incompatibilità o di inconferibilitàdell’incarico
Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39; Art. 5, comma 9 del
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 135135
particolari cause di giusta causa per la revoca
Art.1 , comma 554 della legge 27 dicembre 2013n. 147
Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39; Art. 5, comma 9 del decreto legge6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7 agosto
2012, n. 135
VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE
Norme dirette alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica
Art.1 , comma 553 della legge 27 dicembre 2013n. 147
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Norme in materia di pubblicità e trasparenza delle società pubbliche
Art. 1, commi da 15 a 33, della legge 6 novembre 2012, n. 190
136136
VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE
Norme in materia di contratti pubblici
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Art. 3-bis, comma 6del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138
137137
ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate
preventivamente
Sistema di controlli sulle società partecipate effettuate dall’ente locale
Sistema informativo finalizzato a
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
Obiettivi gestionali delle società partecipate secondo
standard qualitativi e quantitativi
Sistema informativo finalizzato a rilevare:• i rapporti finanziari tra ente proprietario e società;• la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società;• i contratti di servizio;• la qualità dei servizi;• il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 138138
ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate
Monitoraggio periodico sull’andamento della gestione
Analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
I risultati complessivi della gestione dell’ente locale e delle aziende partecipate sono rilevati mediante bilancio consolidato con competenza
economica
Azioni correttive
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 139139
ART. 147-quinquies, TUEL: Controllo sugli equilibri finanziari
Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la valutazione degli effetti che si
DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213
anche la valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell’ente
in relazione all’andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 140140
CONTO DEL PATRIMONIO COMUNE DI ………………………………. .
A) IMMOBILIZZAZIONI € ………….immateriali:Materiali:Immobili demaniali Terreni indisponibiliTerreni disponibili
Immobili patrimoniali indisponibiliImmobili patrimoniali disponibiliMacchinari, attrezzature, impiantiAttrezzature e sistemi informatici
Mobili e macchine ufficioUniversalità di beni indisponibiliDiritti reali su beni di terziImmobilizzazioni in corso
€ ………….€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….
€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….
Automezzi e motomezzi
€ ………….
141141Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Immobilizzazioni finanziarie:
Partecipazioni in imprese
Crediti verso imprese
Crediti di dubbia esigibilitàTitoli
Depositi cauzionali
B) ATTIVO CIRCOLANTE
RimanenzeCrediti Attività finanziarieDisponibilità liquide
C) Ratei e risconti attivi
Totale attività
€ ………….
€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….€ ………….€ ………….
€ ………….
€ ………….
€ ………….
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
Condannato Sindaco del Comune di ….. (Socio unico di Acque Albulae S.p.a.)
per mancato esercizio dell’azione sociale di responsabilità a carico degli amministratori (art. 2393 c.c.)
Corte dei Conti Sezione Lazio sentenza n. 1015 del 10.09.99
Corte di Cassazione Sezioni Unite n. 13702 del 22.07.2004
“ per i Sindaci del Comune sussiste l’obbligo di esercitare le azioni di responsabilità verso gli amministratori, a tutela del patrimonio comunale. L’esercizio di tali azioni, ricorrendone i presupposti,
costituisce quindi un obbligo giuridico e non rientra tra le attività discrezionali rimesse a valutazioni di merito”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 142142
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
Condannati i Sindaci di alcuni Comuni del …..
(Soci del Mattatoio Intercomunale del ….. S.r.l.)
per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei
Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09
per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei
necessari requisiti di professionalità e competenza; l’aver approvato i
bilanci quando erano già emerse numerose irregolarità nella gestione;
l’aver omesso un’adeguata vigilanza sulla gestione e l’aver omesso di
esperire l’azione di responsabilità di cui all’art. 2393 c.c. nei confronti
degli amministratori”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 143143
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
La Corte continua affermando che “il controllo
dell’Amministrazione pubblica, nei confronti delle società a
partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva
Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09
partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva
sulla gestione, attraverso l’approvazione del bilancio, né ridursi al
mero esercizio del potere di nomina dei rappresentanti dell’Ente in
seno al Consiglio di Amministrazione della società partecipata, ma
deve essere un controllo attuale, puntuale e concomitante all’attività
gestionale della società, da effettuarsi anche con l’ausilio di specifici
poteri ispettivi”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 144144
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
La Corte sostiene che l’Ente è responsabile anche delle irregolarità contabili della propria partecipata, sulle quali è tenuto a svolgere un attento e costante controllo, al fine di rilevare ed impedire l’utilizzo di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da
Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09
di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da poter causare squilibri sul bilancio dell’Ente.
La qualità di società partecipata al 100% dall’Ente sta a significare che l’attività che essa svolge è nell’esclusivo interesse dell’Ente
locale, ciò giustifica l’esercizio, da parte di quest’ultimo, di poteri di ingerenza e di controllo su detti soggetti, atteso che l’Ente esercita sul soggetto erogatore del servizio pubblico un controllo analogo a
quello esercitato sui propri servizi
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 145145
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
“… il danno erariale per la quale si è agito è la risultante di una gestione dissennata della società la quale, in dispregio di ogni regola di sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con
Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11
sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con le proprie evidenze economiche ed ha piegato la propria organizzazione
al perseguimento di fini estranei allo scopo sociale.
…. l’attribuzione all’ente pubblico locale di oneri e costi indebiti, sono tutti comportamenti che, se dannosi, non possono trovare
giustificazione in una finalità in astratto meritevole di considerazione è […] ma in concreto perseguita al fine di eludere i limiti posti al patto di
stabilità ed in dispregio di qualsivoglia compatibilità finanziaria.”
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 146146
Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate
CONDANNATI AL RISARCIMENTO IN FAVORE DEL COMUNE
Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11
50% DEL DANNO 30% DEL DANNO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
IL SINDACO E L’ASSESSORE DEL
COMUNE
50% DEL DANNO 30% DEL DANNO
GLI ORGANI SOCIETARI DELLA
SOCIETA’
20% DEL DANNO MEMBRI GIUNTA COMUNALE
147147
Le società pubbliche possono fallire?
Tribunale di Monza 22.06.2007 - Società multiservizi SI
Tribunale di S. Maria Capua a Vetere –09.01.2009 - Società di rifiuti NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 148148
09.01.2009 - Società di rifiuti
Corte di Appello I Sezione civile Torino 05.02.2010- Società di rifiuti SI
Tribunale di Palermo 11.02.2010 - Società di rifiuti SI
Tribunale di Velletri 08.03.2010 - Società di rifiuti SI
Le società pubbliche possono fallire?
Tribunale di Foggia 18.01.2012 - Società di rifiuti
Tribunale di S. Maria Capua a Vetere
SI
Tribunale di Catania 26.03.2010 - Società di rifiuti NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 149149
Tribunale di S. Maria Capua a Vetere21.03.2012 - Società di trasporto SI
NO
Tribunale di Napoli – 31.10.2012 - Società di recupero ambientale NO
Tribunale di Palermo 08.01.2013 - Società di gestione servizi impianti pubblici
Le società pubbliche possono fallire?
NO
NO
NO
Tribunale di Alessandria 08.07.2013 - Società di rifiuti
Tribunale di Avezzano 24.07.2013 – Società gestione servizio idrico integrato
Tribunale di La Spezia 20.03.2013 - Società di Gestione Servizio Idrico Integrato e Servizio di Raccolta, Trasporto, Recupero e Smaltimento dei rifiuti urbani e pericolosi
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 150150
SICassazione – 27.09.2013 - Società di rifiuti
Tribunale di Verona 17.12.2013 - Società servizi anagrafe, telefonia, energia elettrica, informazione pratiche edilizie e catastali
NO
Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari, manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …
NO (concordato preventivo)
Alcune pronunce applicano congiuntamente il criterio “tipologico” e “funzionale” facendo leva – al fine di motivare l’esclusione della società pubblica dalle procedure concorsuali - tanto sulla natura
sostanzialmente pubblica della società (con affermazione di irrilevanza circa l’assenza di un’espressa qualificazione normativa
Le società pubbliche possono fallire?
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
irrilevanza circa l’assenza di un’espressa qualificazione normativa in tal senso) quanto sull’interesse pubblico alla continuazione del
servizio oggetto della società e la sua incompatibilità con la procedura concorsuale (orientata dall’interesse della massa dei
creditori alla maggiore liquidazione possibile dell’attivo fallimentare)
151151
Altra giurisprudenza ne rinviene un’inammissibile forzatura alla riserva di legge contenuta all’art. 4 della legge 20 marzo 1975, n. 70
e con essa al principio generale secondo cui nessun ente pubblico può essere costituito e riconosciuto se non per legge; di modo che
mai sarebbe legittima l’assimilazione della società in mano pubblica
Le società pubbliche possono fallire?
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
mai sarebbe legittima l’assimilazione della società in mano pubblica a un ente pubblico, in difetto di una norma di legge che
espressamente la affermi
152152
Tribunale di Monza 22.06.2007 - Società multiservizi
… la società ricorrente può essere ammessa alla procedura di fallimento ritenuto, in particolare, che,
stante la situazione di insolvenza e la sussistenza della
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 153153
stante la situazione di insolvenza e la sussistenza della natura di società commerciale sussistono i presupposti
per l’assoggettamento a dichiarazione di fallimento
Tribunale di S. Maria Capua a Vetere 09.01.2009 - Società di rifiuti
deve ritenersi non assoggettata alla normativa fallimentare la società a partecipazione pubblica avente
natura formalmente privata, ma sostanzialmente
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 154154
natura formalmente privata, ma sostanzialmente pubblica
Tribunale di S. Maria Capua a Vetere 09.01.2009 - Società di rifiuti
Gli indici della natura sostanzialmente pubblica
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 155155
1. limitazioni statutarie all’autonomia degli organi societari;2. esclusiva titolarità pubblica del capitale sociale;3. ingerenza nella nomina degli amministratori da parte di organi
promananti direttamente dallo stato;4. erogazione da parte dello stato di risorse finanziarie per il
raggiungimento degli obiettivi previsti per la raccoltadifferenziata;
Corte di Appello I Sezione civile Torino 05.02.2010Società di rifiuti
... è irrilevante la circostanza della partecipazione all’ente – nellaspecie un consorzio – di enti pubblici locali, dovendosi inveceavere riguardo al modulo organizzativo e di funzionamentoadottatoe ritenere prevalentela natura privatistica qualora l’ente
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 156156
adottatoe ritenere prevalentela natura privatistica qualora l’enteutilizzi la struttura di una persona giuridica privata, con gestioneispirata a criteri di economicità, con autonomia negoziale,gestionale, contabile, finanziaria e patrimoniale e senza che l’entepubblico possa incidere sull’attività della società con poteriautoritativi o discrezionali
Corte di Appello I Sezione civile Torino 05.02.2010Società di rifiuti
Nel condurre la valutazione in questione assume poi rilievodeterminante l’attività concretamente svolta ove sia interamenteindirizzata al libero mercatoe, nell’ottica di un approccioche dia
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 157157
indirizzata al libero mercatoe, nell’ottica di un approccioche diarilievo all’aspetto funzionale piuttosto che a quello tipologico, allanatura degli interessi protetti che la cui rilevanza pubblica,potrebbe giustificare la deroga alla disciplina privatistica.
Tribunale di Palermo 11.02.2010 - Società di rifiuti
Decretato stato di insolvenza con commissariamento e riconoscimento della qualifica di imprenditore commerciale
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 158158
riconoscimento della qualifica di imprenditore commerciale fallibile della Società
Tribunale di Velletri 08.03.2010 - Società di rifiuti
è assoggettabile a procedura concorsuale – e può quindi essere ammessa al concordato preventivo – la società per azioni interamente partecipata da capitale
pubblico e che utilizzi risorse pubbliche per lo
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 159159
pubblico e che utilizzi risorse pubbliche per lo svolgimento della propria attività qualora la sua sfera d’azione sia riconducibile al diritto privato secondo
uno schema comunque inquadrabile nel modello previsto dal codice civile
Tribunale di Velletri 08.03.2010 - Società di rifiuti
… gli enti locali non hanno alcun potere di ingerenza nella gestione complessiva della società e di verifica del bilancio e non esercitano comunque un potere analogo a quello esercitato dall’ente pubblico sui
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 160160
analogo a quello esercitato dall’ente pubblico sui propri servizi; l’oggetto sociale ammette infine
l’espletamento dell’attività a favore di terzi
Tribunale di Catania 26.03.2010 - Società di rifiuti
ha escluso l’applicabilità delle disposizioni privatistiche sulle procedure concorsuali alla società
per azioni partecipata esclusivamente da enti pubblici esercente servizio di raccolta e smaltimento rifiuti
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 161161
esercente servizio di raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani (servizio necessario” all’ente territoriale in quanto inerente allo svolgimento di servizi pubblici
essenziali destinati al soddisfacimento di bisogni collettivi)
e dotata di poteri di imposizione e di riscossione tipicamente pubblicistici
Tribunale di Foggia 18.01.2012 - Società di rifiuti
L’ente territoriale ha lasciato che … defluisse lentamente in uno stato di decozione irreversibile senza
mai intervenire ………Appare, quindi, lecito il dubbio che lo scopo dell’ente territoriale sia stato solo quello di “scaricarsi della
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 162162
territoriale sia stato solo quello di “scaricarsi della spaventosa [esposizione] debitoria accumulata da ….”, ottenendo il riconoscimento della sua assoggettabilità a fallimento, già consapevole del destino di quell’azienda, le cui passività di bilancio avrebbero potuto condurre al
“default” dello stesso Comune …
Tribunale di S. Maria Capua a Vetere 21.03.2012 - Società di trasporto
… soggetto giuridico privato, terzo rispetto agli enti pubblici che lo partecipano, conseguendo da ciò la affermazione che si deve escludere che nella specie ricorra l’ipotesi di esenzione dal fallimento prevista
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 163163
ricorra l’ipotesi di esenzione dal fallimento prevista dall’art. 1, I comma l.f., relativamente agli enti pubblici
Motivazione indicata nella apertura dell’amministrazione straordinaria
Tribunale di Napoli 31.10.2012 - Società di recupero ambientale
la cessazione dell’attività d’impresa, che normalmente consegue al fallimento, pregiudica l’interesse pubblico
alla esecuzione continuativa e regolare del servizio stesso, senza che la possibilità di disporre l’esercizio
provvisorio dell’impresa possa evitarlo, essendo
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 164164
provvisorio dell’impresa possa evitarlo, essendo l’esercizio provvisorio un istituto volto alla tutela esclusiva dell’interesse dei creditori e non già di
interessi pubblici
Tribunale di La Spezia 20.03.2013 – Società di Gestione Servizio Idrico Integrato e Servizio di Raccolta, Trasporto,
Recupero e Smaltimento dei rifiuti urbani e pericolosi -
Decretata l’incompatibilità delle procedure concorsuali
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 165165
Decretata l’incompatibilità delle procedure concorsuali (concordato preventivo, fallimento o amministrazione
straordinaria ex D.Lvo. 270/1999) in quanto il servizio è gestito in totale assenza di concorrenza e il servizio essendo
essenziale e necessario non può subire interruzioni in quanto destinato al soddisfacimento di bisogni primari della
collettività
Tribunale di La Spezia 20.03.2013 – Società di Gestione Servizio Idrico Integrato e Servizio di Raccolta, Trasporto,
Recupero e Smaltimento dei rifiuti urbani e pericolosi
Nel fallimento dovrebbero essere gli organi della procedura a valutare la continuazione del servizio a tutela del ceto
creditorio che potrebbero giudicare non rispondenti a criteri
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 166166
creditorio che potrebbero giudicare non rispondenti a criteri di economicità e convenienza, per i creditori, la prosecuzione
dell’attività interrompendo l’attività di raccolta dei rifiuti urbani o l’erogazione dell’acqua potabile
… in tale incompatibilità risiede la ragione di non suscettibilità di fallimento di dette società, per ragioni del tutto
sovrapponibili a quelle che per previsione legislativa non consentono di dichiarare il fallimento di un ente pubblico
Tribunale di Alessandria 08.07.2013 - Società di Gestione del Servizio di Raccolta, Trasporto, Recupero e Smaltimento
dei rifiuti solidi urbani
Rigettato il ricorso per la dichiarazione del fallimento in proprio presentato dalla società
1. La società gestisce un servizio pubblico essenziale la cui disciplina civilistica è scarsamente compatibile con gli effetti
tipici del fallimento;
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 167167
tipici del fallimento;2. Il capitale della società è costituito integralmente da
conferimenti di enti pubblici ed è vietata la partecipazione di soggetti privati;
3. I ricavi della società derivano in massima parte dall’erogazione del servizio pubblico svolto in esclusiva per conto dei soci
pubblici;4. La società è sottoposta ad un potere di direzione, controllo e di
vigilanza dei soci pubblici assolutamente estraneo al diritto societario
Tribunale di Avezzano 24.07.2013 – Società gestione servizio idrico integrato
… deve concludersi in capo al ricorrente la mancanza del requisito dell’esercizio di attività commerciale, pur
riaffermata, la natura di società di capitali soggetta a tutti gli effetti alle regole civilistiche e, quindi, tra l’altro, a quelle
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 168168
effetti alle regole civilistiche e, quindi, tra l’altro, a quelle sull’integrità del capitale e sulle conseguenze per gli
amministratori per le violazioni degli artt. 2446 e 2447 c.c.
Deve escludersi, di conseguenza, che quest’ultima rientri tra i soggetti rispetto ai quali l’art. 1 della legge fallimentare
riconosce la possibilità di essere sottoposti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato
Corte di Cassazione – Società di rifiuti - Sentenza 27.09.2013 n. 22209
le norme speciali che regolano
1. la costituzione della società;2. la partecipazione del pubblico al capitale
3. la sua operatività
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 169169
3. la sua operatività
non possono elidere le ragioni di tutela dell’affidamento dei terzi contraenti di cui alla disciplina privatistica
Corte di Cassazione – Società di rifiuti - Sentenza 27.09.2013 n. 22209
l’assenza, in concreto, di un’attività economica a scopo di lucro non è sufficiente a escludere, adottato il modello societario,
che la natura giuridica della partecipata resti quella propria di una società di capitali disciplinata in via generale dal
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 170170
di una società di capitali disciplinata in via generale dal codice civile; ciò in quanto il modello societario è andato
negli anni assumendo connotati sempre più elastici, sostanzialmente svincolandosi dalla tradizionale alternativa fra causa di lucro e causa mutualistica, fino a diventare un
contenitore adattabile a diverse finalità
Corte di Cassazione – Società di rifiuti - Sentenza 27.09.2013 n. 22209
l’esercizio di un servizio necessario all’ente socio non è determinante: sia perché l’ente – in base alla normativa di
settore – conserva la proprietà dei beni funzionali al servizio, così da poterne affidare la gestione ad altro soggetto; sia
SI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 171171
così da poterne affidare la gestione ad altro soggetto; sia perché gli inconvenienti connessi ai tempi fisiologicamente
necessari a tale passaggio possono essere evitati attraverso il ricorso all’esercizio provvisorio di cui all’art. 104, l. fall
Tribunale di Palermo 08.01.2013 – Società di Gestione Servizi Impianti Pubblici
Decretata la non fallibilità in quanto non riconosciuta la natura imprenditoriale
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 172172
imprenditoriale
Tribunale di Palermo 08.01.2013 – Società di Gestione Servizi Impianti Pubblici
1. L’ente deve essere diretto a soddisfare esigenze di interesse generale prive di carattere industriale e commerciale;
Società di capitali = Ente di diritto pubblico
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 173173
generale prive di carattere industriale e commerciale;2. L’ente deve essere dotato di personalità giuridica;
3. L’attività deve essere finanziata in via esclusiva o prevalente dall’Ente pubblico, o i membri dell’Organo amministrativo
della Società sono nominati per più della metà dall’Ente Pubblico;
4. L’attività svolta non è in ambito concorrenziale in quanto l’Ente pubblico si avvale esclusivamente per le prestazioni
dell’Ente costituito anche in forma di Società di capitali
CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3
COMUNE
Titolare del servizio gestito dalla società
Deve far fronte ai debiti della propria società in house che non
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
Deve far fronte ai debiti della propria società in house che non sono stati soddisfatti in seguito alla liquidazione a causa
dell’incapienza del capitale sociale
Tutela dei creditori sociali che nel dare fiducia alla società hanno fatto affidamento sulla natura pubblicistica della stessa
174174
CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3
Deve ritenersi applicabile la responsabilità dell’Ente pubblico nei confronti dei creditori sociali ai sensi dell’art. 2497 C.C.,
atteso che il controllo analogo determina l’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento nell’interesse esclusivo della
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
di direzione e coordinamento nell’interesse esclusivo della società controllata
175175
CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013
… le conclusioni cui questa corte è pervenuta nell’individuare i limiti della giurisdizione del giudice contabile nelle cause
riguardanti la responsabilità degli organi di società a partecipazione pubblica […] in quanto queste ultime hanno della
società solo la forma esteriore ma, […] costituiscono in realtà delle articolazioni della pubblica amministrazione da cui
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
delle articolazioni della pubblica amministrazione da cui promanano e non dei soggetti giuridici ad essa esterni e da essa
autonomi
176176
CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013
Il consiglio di amministrazione è svuotato di significativi poteri gestionali, ed è un mero esecutore delle determinazioni della governancedegli enti soci, cui spettano poteri più incisivi di quelli di norma riconosciuti dal
diritto societario alla maggioranza sociale.Le decisioni più importanti della società, quindi, devono essere
preventivamente sottoposte all’esame e all’approvazione del socio pubblico
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
pubblico
177177
Le società in housesono immuni da qualsiasi vocazione commerciale, perché si riducono a una longa manusdell’amministrazione socia, la quale reperisce prestazioni a contenuto negoziale non sul mercato, ma al proprio interno, appunto perché si serve di un proprio ente strumentale (la società
in house) giuridicamente distinto sul solo piano formale, in deroga ai principi di concorrenza
CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013
La Corte dei conti ha giurisdizione sull’azione di responsabilità esercitata dalla Procura della Repubblica presso detta corte
quando tale azione sia diretta a far valere la responsabilità degli organi sociali per danni da essi cagionati al patrimonio di una
società in house, per tale dovendosi intendere quella costituita da uno o più enti pubblici per l’esercizio di pubblici servizi, di cui
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 178178
uno o più enti pubblici per l’esercizio di pubblici servizi, di cui esclusivamente tali enti possano esser soci, che statutariamente
esplichi la propria attività prevalente in favore degli enti partecipanti e la cui gestione sia per statuto assoggettato a forme di controllo analoghe a quello esercitato dagli enti pubblici sui
propri uffici
CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013
Posta l’immedesimazione tra ente pubblico socio e società in house, non può che derivare, quale logica conseguenza, non solo la
giurisdizione della Corte dei conti nell’azione sociale di responsabilità per danni al patrimonio societario (da considerarsi pregiudizio al patrimonio dell’ente pubblico socio) ma anche e
soprattutto la sottrazione (che ancora le Sezioni Unite non affermano espressamente) della società in houseal fallimento, dato che l’art. 1,
l.fall. esclude gli enti pubblici dal perimetro dei soggetti fallibili
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 179179
I debiti della società in housevanno considerati debiti dell’ente socio, il quale non potrà “scaricarli”, in caso di insostenibilità, sul ceto creditorio e non potrà disinteressarsi della relativa gestione,
sapendo che dovrà provvedere alla copertura del deficitdella società insolvente in misura proporzionale alla propria partecipazione; con ovvie ripercussioni finanziarie sull’ente socio, e gli intuibili rischi di
dissesto per quest’ultimo, connessi all’assunzione dei debiti della partecipata in housee, in ultima istanza, dell’obbligo di provvedere
al relativo adempimento
Tribunale di Verona 17.12.2013 – Società servizi anagrafe, telefonia, energia elettrica, informazione pratiche edilizie e catastali
… che alla società istante va riconosciuta la natura di società “in house providing” secondo i presupposti indicati espressamente dalla Corte di Cassazione … [nella sentenza 26283] … per la quale tale
qualifica va attribuita solo e soltanto alle società che abbiano congiuntamente tre indefettibili requisiti
NO
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 180180
1. Natura esclusivamente pubblica dei soci;2. Lo svolgimento dell’attività in prevalenza a favore dei soci stessi;
3. La sottoposizione ad un controllo corrispondente a quello esercitato dagli enti pubblici sui propri uffici
congiuntamente tre indefettibili requisiti
In considerazione del venir meno della distinzione soggettiva tra ente e società in house, viene da domandarsi se non sia il caso di
ripensare l’assetto normativo che (con l’art. 35, co.8, l. 448/01, sopravvissuto al referendum2011) impone la gestione di servizi pubblici a mezzo di società di capitali, dato che il ricorso a una forma organizzativa caratterizzata dallo scopo di lucro, oltre che
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
forma organizzativa caratterizzata dallo scopo di lucro, oltre che incompatibile con finalità pubbliche, spesso si è tradotto nella
violazione di logiche di mercato (con incremento esponenziale dei costi di gestione, in primisper personale), e nella conseguente
lievitazione sia delle tariffe a carico della collettività che degli oneri a carico degli enti pubblici, fino al non infrequente dissesto della
società (cfr. Corte conti Calabria, 84/2012)
181181
Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,
manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare…
NO concordato preventivo
Per la cassazione il danno al patrimonio della società in house costituisce danno erariale [S.U., 25 novembre 2013, n. 26283 e 26
marzo 2014, n. 7177; cfr. anche Cass. S.U. 10299 del 2013]
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 182182
marzo 2014, n. 7177; cfr. anche Cass. S.U. 10299 del 2013]
Si tratta, infatti, di pregiudizio al patrimonio dell’ente pubblico socio; che rappresenta un patrimonio separato ma pur sempre giudicato riferibile
all’ente pubblico.
Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,
manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …
metodo “tipologico”
Assoggettamento al concordato preventivo
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 183183
… corretta identificazione della natura giuridica del soggetto debitore e la natura sostanzialmente pubblica del soggetto porta
come suo inevitabile corollario l’esclusione dello stesso non solo dal perimetro delle imprese fallibili, ma anche da quello
delle imprese assoggettabili a concordato preventivo
Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,
manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …
metodo “funzionale”
Assoggettamento al concordato preventivo
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 184184
… lega l’esenzione dalla procedura concorsuale ad una verifica della effettiva lesione che l’interesse pubblico subisce per effetto della procedura.
L’incompatibilità funzionale tra procedura fallimentare e la tutela degli interessi pubblici è conseguenza dell’interruzione dell’attività d’impresa
che normalmente consegue alla dichiarazione di fallimento, nonché dell’attribuzione all’autorità giudiziaria del potere di decidere in ordine
all’eventuale prosecuzione dell’attività d’impresa da parte della società e in ordine al possibile affidamento a terzi, attraverso lo strumento dell’affitto
di azienda, della stessa gestione del servizio pubblico essenziale.
Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,
manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …
Con riferimento al cd. concordato preventivo meramente liquidatorio, che è quello che si occupa, si afferma che se è vero che esso non prevede la
prosecuzione dell’attività d’impresa, tuttavia la scelta è assunta dalla stessa
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 185185
prosecuzione dell’attività d’impresa, tuttavia la scelta è assunta dalla stessa società in sede di piano di concordato, senza essere imposta dal Tribunale
con la sentenza di fallimento, talché si sarebbe in presenza di una fattispecie sotto alcuni profili assimilabile a quella dello scioglimento
anticipato per deliberazione dell’assemblea e senza autorizzazione all’esercizio provvisorio; in ambedue i casi, l’interruzione dell’attività
d’impresa è conseguenza di una scelta “volontaria” della società.
Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,
manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …
Il Tribunale ritiene tuttavia che, nonostante questi argomenti, certamente stimolanti, risulti decisivo e insuperabile in senso opposto il tenore letterale
dell’art. 1, comma 1, l.fall, che identifica le procedure di fallimento e di
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 186186
dell’art. 1, comma 1, l.fall, che identifica le procedure di fallimento e di concordato preventivo sotto il profilo del presupposto soggettivo. D’altra parte, l’affermazione che le società in mano pubblica “necessarie”, pur
esenti da fallimento, possano essere ammesse alla procedura di concordato preventivo accentua un profilo di “privilegio” in favore delle stesse, che
sembra porsi in contrasto con l’evoluzione normativa in argomento.
FALLIBILITÀ O NO FALLIBILITÀ
SOCIETÀ PUBBLICHE
TUTELA DEI CREDITORI
Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015
FALLIBILITÀ
UN FALSO PROBLEMA?
O NO FALLIBILITÀ
187187