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Davide Di Russo Davide Di Russo – Verona 20 novembre 2015 Verona 20 novembre 2015

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ENTE LOCALEENTE LOCALE

NUOVI STRUMENTI(Organismi satellite)

CONTROLLO

ATTUARE INDIRIZZI E STRATEGIE

ENTE PUBBLICOCONTROLLO

DEFINIZIONE RELAZIONI

GOVERNANCE

ENTE PUBBLICO

AZIENDE PARTECIPATE

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La governance dell’ente locale:La governance dell’ente locale:

Il sistema di regole che sovrintende l’attività di governo dell’azienda è riconducibile alla definizione di corporate governanceossia un sistema di regole gestionali rivolte al soddisfacimento delle condizioni di equilibrio generale e

particolare dell’azienda garantendo la sua esistenza nell’ambiente esterno, nonché allo svolgimento di un’attività di controllo sul grado di raggiungimento dei risultati rispetto

agli obiettivi prefissati

se questa tematica ha forte portata innovativa per gli enti locali, nel contesto privatistico si tratta di

una prassi ormai consolidata

Comune Holding

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Le modalità per il controllo:Le modalità per il controllo:

Modello tradizionale

Modello

1

Modello Holding

Modello dipartimentale/specialistico2

3

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MODELLO TRADIZIONALEMODELLO TRADIZIONALE

ENTE LOCALE

Settore /unità organizzativa A

Settore /unità organizzativa B

Settore /unità organizzativa C

Società A1

Società A2

Società B Società C1

Società C2

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MODELLO MODELLO DIPARTIMENTALE/SPECIALISTICODIPARTIMENTALE/SPECIALISTICO

ENTE LOCALE

Unità di controllo partecipazioni

Società A 1 Società B Società C

Società A 2

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Modello dipartimentale/specialistico:Modello dipartimentale/specialistico:

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

PE

R L

A

GO

VE

RN

AN

CE

II livello COMITATO PER LA COMITATO PER LA GOVERNANCEGOVERNANCE

report

OR

GA

NIZ

ZA

ZIO

NE

PE

R L

A

GO

VE

RN

AN

CE

I livello UNITA’ UNITA’ PARTECIPAZIONIPARTECIPAZIONI

SERVIZI OPERATIVISERVIZI OPERATIVI

report

elaborazione informazioni

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MODELLO HOLDINGMODELLO HOLDING

ENTE LOCALE

HOLDING

Società A 1 Società B 1 Società C

Società B 2Società A 2

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Modello holding delle società partecipateModello holding delle società partecipate

Sviluppare economie di controllo e coordinamento

raggiungere economie di informazioni poiché il flusso

informativo si basa sui principi e le regole che presiedono le

comunicazioni sociali.

Raccolta informazioni sulle vicende societarie

beneficiare della tassazione di gruppo (Riforma IRES) potendo

vantaggi

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

disporre di uno strumento societario che, opportunamente dotato di un proprio patrimonio, possa

ricorrere, in piena autonomia, al sistema bancario per le proprie

necessità di finanziamento ovvero a sostegno delle partecipate

societarie(Riforma IRES) potendo determinare un’unica base imponibile uguale alla somma algebrica dei redditi e delle perdite di tutte le società controllate appartenenti al gruppo

Agevola le operazioni di consolidamento con l’Ente partecipato

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Modello holding delle società partecipateModello holding delle società partecipate

criticità

attenta valutazione sulla aumento dei costi

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attenta valutazione sulla sostenibilità finanziaria e patrimoniale del progetto

(indicazioni Corte dei Conti)

aumento dei costi “burocratici” (compensi cda, Coll.sind., assetto

amministrativo contabile e finanziario …)

1010

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Corte dei Conti Sezione Autonomie

Deliberazione n. 13/2008

“ Particolarmente adatta agli enti di grande dimensione, centrali rispetto a reti di società “satellite”, potrebbe essere la creazione di un apposito organismo societario, totalmente partecipato dall’ente

locale, che opera come holding titolare delle partecipazioni in precedenza detenute dall’ente, il quale coadiuva e fornisce servizi a

tutte le aziende del gruppo e supporta gli organi politici nelle decisioni strategiche”

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Corte dei Conti Sezione Riunite in sede di controllo

“ … elevato incremento del numero delle società holding che gli

Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 14.05.2010

“ … elevato incremento del numero delle società holding che gli enti locali stanno costituendo. Se da un lato è comprensibile alle società holding per gli enti di maggiori dimensioni che vantano numerose partecipazioni societarie al fine di avere un sistema gestionale e di controllo maggiormente razionale, forti dubbi insorgono laddove emerge che il ricorso di questa tipologia

societaria è diffuso anche in enti di dimensioni minori che hanno poche partecipazioni”

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Corte dei Conti Sezione Riunite in sede di controllo

“Il ricorso alle società holding in questi casi è dovuto

Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 14.05.2010

“Il ricorso alle società holding in questi casi è dovuto presumibilmente alla circostanza che i limiti legislativi in ordine alla partecipazione e all’organizzazione delle società pubbliche sono riferiti unicamente alle “società partecipate direttamente

dagli enti locali”. In questo modo mentre i vincoli vengono osservati dalle holding, probabilmente, non vi è lo stesso grado

di rispetto nelle società partecipate operative”

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Corte dei Conti Sezione Autonomie

“ … perché la holding non si risolva in uno strumento di elusione

Deliberazione n. 14/2010

“ … perché la holding non si risolva in uno strumento di elusione degli obblighi e dei vincoli (anche costituzionali, per esempio in materia di indebitamento) posti all’ente locale produttivo di costi

aggiuntivi privi di adeguata contropartita in termini di miglioramenti gestionali, deve improntare la propria attività ai principi di corretta

gestione societaria, fondata sull’adeguatezza dei propri assetti e della struttura del gruppo al fine di esercitare compiutamente l’attività di

direzione e coordinamento (art. 2497 c.c.) ”

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Corte dei Conti Sezione Autonomie

Deliberazione n. 14/2010

“Il socio pubblico che la detiene deve avere responsabilmente la piena capacità di comprendere i presupposti, le ragioni e gli

effetti delle scelte adottate dalla holding ed essere effettivamente in grado di orientare le decisioni soltanto verso opzioni che non

violino i principi di legalità, buon andamento, trasparenza e pubblicità che governano l’azione delle pubbliche

amministrazioni”

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Enti pubblici – Commissione Consiliare Governance delle Partecipate

Maggio 2010

Costituzione della Holding

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Aprile 2011

Holding degli enti locali, attività finanziaria e modelli

di governance

1616

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Art. 13 Decreto Legge 04.07.2006 n. 223 convertito nella Legge 04.08.06 n. 248 e successive modifiche Legge 23.07.2009 n.

99/2009

Società strumentale per la produzione dei servizi (a favore Società strumentale per la produzione dei servizi (a favore dell’ente stesso) che si rendono necessari per l’amministrazione e

l’esercizio dei diritti del Socio

Servizi amministrativi

Servizi per la gestione dei flussi

informativi

Servizi per l’analisi e

produzione dei dati economici

finanziariDavide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

1717

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Art. 3 comma 27, Legge 24.12.2007 n. 244 Oggetto di attività delle Partecipate

... attività di produzionee servizinonstrettamentenecessariper... attività di produzionee servizinonstrettamentenecessariper

il perseguimento delle proprie finalità istituzionali …

… servizi di interesse generale …

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Art. 71 comma 1, lettera b), LEGGE 18.06.2009 N. 69

Sono state soppresse le parole “o indirettamente” dall’art. 3, co. 27della Legge 24.12.2007, n. 244. Con tale variazione leamministrazioni pubbliche potrebbero continuare a detenere,indirettamente, anche attraverso la costituzione di holdingad hoc(possibilità riconosciuta dalla giurisprudenza comunitaria a pattoche venga rispettato il vincolo della direzione e coordinamento daparte dell’amministrazione pubblica), partecipazioni in societàaventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi nonstrettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalitàistituzionali.

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MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ MODELLO HOLDING DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE PARTECIPATE

Holding

Processo di razionalizzazione delle partecipate e riduzione reale

Non per aggirare le norme

!

Amministratori con minori compensi nelle controllate di

secondo livello

Riduzione compensi amministratori

Processo di razionalizzazione delle partecipate e riduzione reale dei costi generali di gestione

Accertamento gestione contabile e

finanziaria

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2020

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Le eventuali plusvalenze derivanti da cessione e conferimento

delle partecipazioni sono esenti da tassazione in quanto

l’ente locale non è soggetto passivo IRES (art. 74, comma 1,

DPR 22.12.86, n. 917).

TRATTAMENTO FISCALETRATTAMENTO FISCALE

DPR 22.12.86, n. 917).

L’esclusione decretata dal Tuir è stata confermata

dall’amministrazione finanziaria, senza successive smentite

(CM Finanze 18.01.93, n. 8/645).

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ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE LOCALE

STRUMENTI PER IL CONTROLLO

STATUTI DELLE PARTECIPATE

DELEGHE AGLI AMMINISTRATORI

PROCEDURE DI CTRL INTERNO

CODICE DI AUTODISCIPLINA

SO

CIE

TA

RIO

LE DIMENSIONI DEL CONTROLLOLE DIMENSIONI DEL CONTROLLO

Settore

CONTRATTI DI SERVIZIO

CARTA DEI SERVIZI

CUSTOMER SATISFACTION

EF

FIC

AC

IAD

EL

VA

LOR

E

VALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE

EF

FIC

IEN

ZA

REGOLARITÀ CONTABILE E AMMINISTRATIVA

REPORT ECONOMICO/FINANZIARI

Unità organizzativa

Unità di controllo partecipazioni

Holding

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Organizzazione dell’Ente LocaleOrganizzazione dell’Ente Locale

SETTORE – UNITA’ ORGANIZZATIVA/UNITA’ DI CONTROLLO DELLE PARTECIPAZIONI/HOLDING

COMPOSIZIONE• Assessore delegato

FUNZIONI

1. Analisi dei report economico -finanziari

2. Monitoraggio del valore

3. Raccolta informazioni sulle vicende societarie• Assessore delegato

• Segretario/Direttore Generale

• Responsabile del Servizio Eco/Fin.

• Responsabile Unità Partecipazioni

• Professionista esperto in materie economiche/aziendali

vicende societarie

4. Valutazione della strategicità della partecipazione

5. Verifica del rispetto dei contratti di servizio e delle carte di servizio

6. Verifica del rispetto del codice di autodisciplina

7. Produzione di resoconti da inoltrare alla Giunta

Con l’intervento dell’Amministratore di nomina comunale nella partecipata

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Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo

SCHEDA PER CIASCUNA SOCIETA’ CON

L’oggetto d’analisi I risultati

Insieme di norme riconducibili al Diritto societario per governare un’impresa/Aspetti legati alla funzione di proprietà-

azionista

SO

CIE

TAR

IO

STATUTI DELLE

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SOCIETA’ CON L’INDIVIDUAZIONE DI:

Clausole statutarie di rilievo/Convenzioni/ Patti

parasociali tra Soci

Deleghe attribuite agli amministratori

Best practices per la governance

SO

CIE

TAR

IO

COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO

DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI E DI

CONTROLLO

STATUTI DELLE PARTECIPATE

2424

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Esistenza di un Consiglio di Amministrazione e non di un

Amministratore Unico Presenza di almeno un Consigliere

nominato dall’Ente locale in ciascun

Consiglio di Amministrazione

Previsione nello statuto dell’attribuzione in via esclusiva dei poteri di

straordinaria amministrazione al Consiglio di

AmministrazionePrevisione di limiti

SO

CIE

TAR

IO

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AmministrazionePrevisione di limiti massimi di spesa o di impegno della

società nei confronti di terzi

per ciascun Amministratore

cui sono attribuite deleghe

Inserimento nello Statuto della clausola che permette di attribuire,

nelle società con partecipazione dello Stato o di Enti Pubblici, la nomina e la revoca di uno o più

amministratori e sindaci da parte dell’Ente Locale socio

(in applicazione degli artt. 2449 –2450 del c.c.)

SO

CIE

TAR

IO

2525

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Inserimento nello Statuto della clausola secondo la quale in

ciascun Consiglio di Amministrazione vi sia almeno

un Amministratore indipendente con delega al

Controllo Interno

Adozione da parte di ciascuna società

del codice di autodisciplina

Nel caso in cui l’ente non

SO

CIE

TAR

IO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Inserimento di indicazioni specifiche nello Statuto volte a

disciplinare la nomina dei Consiglieri di Amministrazione

Nel caso in cui l’ente non detenga la maggioranza del capitale è opportuno

che il Comune abbia formalizzato un patto di

sindacato con gli altri soci di minoranza per la

definizione delle nomine in Consiglio di

Amministrazione

SO

CIE

TAR

IO

2626

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Inserire nello Statuto l’approvazione da parte dell’assemblea di un programma di attività/budget

L’assemblea deve esercitare un potere di indirizzo e controllo nei confronti del consiglio di amministrazione

approva un piano industriale pluriennale contenente i principali

obiettivi sull’attività operativa, sulla situazione patrimoniale,

finanziaria ed economica

approva entro fine anno il budget per

l’esercizio successivo

SO

CIE

TAR

IO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

finanziaria ed economicail c.d.a. trasmette ai soci una

relazione semestrale sull’andamento della situazione economico-finanziaria e sullo

stato di attuazione del contratto di servizio

il c.d.a. illustra l’attuazione degli obiettivi indicati nel

piano industriale e nel budget nella relazione prevista dall’art. 2428 del c.c.

il c.d.a. se non rispetta gli obiettivi indicati nel piano industriale e nel budget deve indicarne i motivi in

apposita delibera ed inviarla immediatamente ai soci

SO

CIE

TAR

IO

2727

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Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo

SCHEDA PER CIASCUNA SOCIETA’

CHE EVIDENZIA:

L’oggetto d’analisi I risultati

Capacità in tutti i settori di intervento di massimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione al fine di creare valore o utilità

EF

FIC

IEN

ZA

CHE EVIDENZIA:

BILANCI DI ESERCIZIO E ALLEGATI/REPORTINGECONOMICO

FINANZIARIO

CHE CONSENTONO DI:

Analizzare i principali indicatori di bilancio

Verificare l’andamento dei flussi di cassa

BILANCI DELLE

PARTECIPATE

SOFTWARE PER IL REPORTING

Software che consente di giungere ai suddetti report in via pressoché automatica

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

EF

FIC

IEN

ZA

2828

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Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo

SCHEDA PER CIASCUNA SOCIETA’

DOVE VIENE RIPORTATO UN FOGLIO

L’oggetto d’analisi I risultati

Capacità in tutti i settori di intervento di raggiungere gli obiettivi prefissati

EF

FIC

AC

IA

DOVE VIENE RIPORTATO UN FOGLIO DI LAVORO PER:

L’analisi delle clausole definitrici dei rapporti contrattuali tra Ente Locale

ed ente gestore

L’individuazione e condivisione di possibili indicatori che consentano di

monitorare le suddette clausole

Indicatori relativi ai contratti di servizio e alle attività

CONTRATTI DI SERVIZIO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

EF

FIC

AC

IA

2929

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Strumenti per il controlloStrumenti per il controllo

L’oggetto d’analisi I risultati

DE

L VA

LOR

E

VALORE DELLA PARTECIPAZIONE

Indicazione delle linee guida per la valutazione delle partecipazioni detenute

dall’Ente locale

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

DE

L VA

LOR

E

3030

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Le richieste alle società:Le richieste alle società:

INFORMAZIONI / INDICATORI

INDICATORICONTRATTI DI SERVIZIO

INDICATORIATTIVITA’ SIGNIFICATIVE

DA RICHIEDERE

ALLE PARTECIPATE

ATTIVITA’ SIGNIFICATIVE

INFORMAZIONIFUNZIONAMENTO E AMMINISTRAZIONE

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Come pianificare l’outsourcingCome pianificare l’outsourcingfasi

Definizione degli obiettivi attesiStudio di fattibilità

• Implicazioni economiche,

amministrative, contabili e fiscali

• Valutazione delle possibili alternative

Redazione del piano industriale• Indagine di mercato relativa la settore

di riferimento• Prospettive per l’alternativa

individuata• Linee guida per l’esternalizzazione

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Ruolo dell’ente locale DA GESTORE A REGOLATORE

• Linee guida per l’esternalizzazione• Definizione di indicatori

Attuazione della scelta• Definizione trasparente dei

rapporti tra ente locale e soggetto gestore

Controllo e rendicontazione della

scelta effettuata

3232

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ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate

preventivamente

Sistema di controlli sulle società partecipate effettuate dall’ente locale

Sistema informativo finalizzato a

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

Obiettivi gestionali delle società partecipate secondo

standard qualitativi e quantitativi

Sistema informativo finalizzato a rilevare:• i rapporti finanziari tra ente proprietario e società;• la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società;• i contratti di servizio;• la qualità dei servizi;• il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3333

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ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate

Monitoraggio periodico sull’andamento della gestione

Analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

I risultati complessivi della gestione dell’ente locale e delle aziende partecipate sono rilevati mediante bilancio consolidato con competenza economica redatto con le modalità previste dal D.Lgs. 118/2011 e s.m.i.

Azioni correttive

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3434

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ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate

Applicazione del presente articolo

Enti locali con popolazione superiore a 100.000 abitanti

in fase di prima applicazione

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

Enti locali con popolazione superiore a 50.000 abitanti

dal 2014

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3535

superiore a 50.000 abitanti

dal 2015Enti locali con popolazione superiore a 15.000 abitanti

Eccezione Bilancio consolidato

secondo quanto previsto dal D.Lgs.

118/2011

Decreto legge 31 agosto 2013, n. 102, art. 9, comma 9-ter

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ART. 147-quinquies, TUEL: Controllo sugli equilibri finanziari

Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la valutazione degli effetti che si

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

anche la valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell’ente

in relazione all’andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3636

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Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

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CONTO DEL PATRIMONIO COMUNE DI ………………………………. .

A) IMMOBILIZZAZIONI € ………….immateriali:Materiali:Immobili demaniali Terreni indisponibiliTerreni disponibili

Immobili patrimoniali indisponibiliImmobili patrimoniali disponibiliMacchinari, attrezzature, impiantiAttrezzature e sistemi informatici

Mobili e macchine ufficioUniversalità di beni indisponibiliDiritti reali su beni di terziImmobilizzazioni in corso

€ ………….€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….

€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….

Automezzi e motomezzi

€ ………….

3838Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Immobilizzazioni finanziarie:

Partecipazioni in imprese

Crediti verso imprese

Crediti di dubbia esigibilitàTitoli

Depositi cauzionali

B) ATTIVO CIRCOLANTE

RimanenzeCrediti Attività finanziarieDisponibilità liquide

C) Ratei e risconti attivi

Totale attività

€ ………….

€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….

€ ………….

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

Condannato Sindaco del Comune di Tivoli (Socio unico di Acque Albulae S.p.a.)

per mancato esercizio dell’azione sociale di responsabilità a carico degli amministratori (art. 2393 c.c.)

Corte dei Conti Sezione Lazio sentenza n. 1015 del 10.09.99

Corte di Cassazione Sezioni Unite n. 13702 del 22.07.2004

“ per i Sindaci del Comune sussiste l’obbligo di esercitare le azioni di responsabilità verso gli amministratori, a tutela del patrimonio comunale. L’esercizio di tali azioni, ricorrendone i presupposti,

costituisce quindi un obbligo giuridico e non rientra tra le attività discrezionali rimesse a valutazioni di merito”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 3939

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

Condannati i Sindaci di alcuni Comuni del Valdarno

(Soci del Mattatoio Intercomunale del Valdarno S.r.l.)

per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei

Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09

per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei

necessari requisiti di professionalità e competenza; l’aver approvato i

bilanci quando erano già emerse numerose irregolarità nella gestione;

l’aver omesso un’adeguata vigilanza sulla gestione e l’aver omesso di

esperire l’azione di responsabilità di cui all’art. 2393 c.c. nei confronti

degli amministratori”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4040

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

La Corte continua affermando che “il controllo

dell’Amministrazione pubblica, nei confronti delle società a

partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva

Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09

partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva

sulla gestione, attraverso l’approvazione del bilancio, né ridursi al

mero esercizio del potere di nomina dei rappresentanti dell’Ente in

seno al Consiglio di Amministrazione della società partecipata, ma

deve essere un controllo attuale, puntuale e concomitante all’attività

gestionale della società, da effettuarsi anche con l’ausilio di specifici

poteri ispettivi”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4141

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

La Corte sostiene che l’Ente è responsabile anche delle irregolarità contabili della propria partecipata, sulle quali è tenuto a svolgere un attento e costante controllo, al fine di rilevare ed impedire l’utilizzo di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da

Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09

di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da poter causare squilibri sul bilancio dell’Ente.

La qualità di società partecipata al 100% dall’Ente sta a significare che l’attività che essa svolge è nell’esclusivo interesse dell’Ente

locale, ciò giustifica l’esercizio, da parte di quest’ultimo, di poteri di ingerenza e di controllo su detti soggetti, atteso che l’Ente esercita sul soggetto erogatore del servizio pubblico un controllo analogo a

quello esercitato sui propri servizi

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4242

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

L’operazione su cui la Corte dei Conti ha formulato un rilievo di “grave irregolarità” ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, co. 168, della legge n. 266/2005 riguarda un’operazione in cui l’Ente ha

trasferito, in prossimità della chiusura dell’esercizio della Società

Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09

trasferito, in prossimità della chiusura dell’esercizio della Società partecipata, una somma per il finanziamento del capitale sociale,

iscrivendola nella spesa al titolo II, a sua volta la Società ha iscritto la somma in “conto futuro aumento capitale sociale”. Tale

incremento del netto patrimoniale è stato assorbito dalla perdita registrata alla chiusura dell’esercizio dove, come rileva la Corte

dei Conti, erano già note le perdite presunte risultanti dallo sbilancio economico previsionale.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4343

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

La Corte dei Conti ribadisce che la corretta imputazione in bilancio degli oneri finanziari sostenuti dal comune per operazioni di copertura delle perdite delle proprie partecipate non può fare riferimento alla spesa in

conto capitale, bensì a quella corrente, in quanto l’operazione di ripiano

Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09

conto capitale, bensì a quella corrente, in quanto l’operazione di ripiano delle perdite non può inquadrarsi tra le spese di investimento, posto che

tali spese, in concreto, non comportano un effettivo incremento del capitale sociale, rappresentando, di contro, l’unica alternativa alla

trasformazione o allo scioglimento della società. L’iscrizione di tale posta tra le spese in conto capitale comporterebbe la possibilità per l’Ente di ricorrere all’indebitamento per il finanziamento delle stesse in totale contrasto con quanto previsto dall’art. 119, co. 6 della Costituzione

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4444

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• parere n. 29 del 20.07.2007 della Corte dei Conti Sezione di controllo per la Lombardia;

• delibera n. 15 del 04.06.2008 della Corte dei Conti Sezione controllo Piemonte;

• delibera n. 65 del 11.11.2007 della Corte dei Conti Sezione controllo Puglia;

Delibere relative alla copertura delle perdite di Società partecipate

controllo Puglia;• delibera n. 578 del 23.10.2007 della Corte dei Conti Sezione controllo Abruzzo;

• parere n. 2 del 28.02.2005 della Corte dei Conti Sezione di controllo per la Liguria;

• pronuncia n. 23 del 29.11.2006 della Corte dei Conti Sezione dicontrollo per le Marche.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4545

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

“… il danno erariale per la quale si è agito è la risultante di una gestione dissennata della società la quale, in dispregio di ogni regola di sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con

Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11

sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con le proprie evidenze economiche ed ha piegato la propria organizzazione

al perseguimento di fini estranei allo scopo sociale.

…. l’attribuzione all’ente pubblico locale di oneri e costi indebiti, sono tutti comportamenti che, se dannosi, non possono trovare

giustificazione in una finalità in astratto meritevole di considerazione è […] ma in concreto perseguita al fine di eludere i limiti posti al patto di

stabilità ed in dispregio di qualsivoglia compatibilità finanziaria.”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 4646

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

CONDANNATI AL RISARCIMENTO IN FAVORE DEL COMUNE

Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11

50% DEL DANNO 30% DEL DANNO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

IL SINDACO E L’ASSESSORE DEL

COMUNE

50% DEL DANNO 30% DEL DANNO

GLI ORGANI SOCIETARI DELLA

SOCIETA’

20% DEL DANNO MEMBRI GIUNTA COMUNALE

4747

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DECRETO LEGISLATIVO N. 231 DEL 08.06.2001DECRETO LEGISLATIVO N. 231 DEL 08.06.2001

Con la sentenza n. 28699 del 21.07.2010 la Corte di Cassazione stabilisce che nessuna azienda a

partecipazione pubblica sfugge alle sanzioni del Decreto Legislativo n. 231/01.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Le disposizioni previste dal citato decreto “non si applicano allo Stato, agli enti pubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici nonché agli enti che

svolgono funzioni di rilievo costituzionale”.

4848

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Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

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L’affidamento in house a società di capitali dei servizi………. avviene alle seguenti condizioni:

• il capitale sociale delle Società è interamentepubblico;

• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delle

Servizi in House

• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delleSocietà affidatarie, esercitano su di esse uncontrollo analogo a quello esercitato sui propriservizi;

• le Società realizzano la parte più importante dellapropria attività con l’Ente o gli Enti pubblici chela controllano;

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5050

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Servizi in House

• L’apertura del capitale sociale, anche solo futura epotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipubblici diversi dalle amministrazioni affidanti inhouse, altera l’influenza dominante sulla società efa venir meno il controllo analogo.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5151

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Sono stati recepiti gli elementi che configurano il fenomeno in house, precisando rispetto ai principi

elaborati dalla giurisprudenza comunitaria:

• che il controllo analogo è compatibile con la partecipazione diprivati al capitale, purché tale partecipazionenon comporticontrollo o potere di veto o un’influenza determinante

DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 –– ART. 12 ART. 12

controllo o potere di veto o un’influenza determinantesulla società (dunque, a patto che il privato non possa influiresulle decisioni strategiche);

• che l’attività prevalente in favore dell’ente affidante sussisteallorché oltre l’80% delle attività della società controllatasiano effettuate nello svolgimento dei compiti ad essa affidatidall’amministrazione aggiudicatrice controllante o da altreamministrazioni controllate dall’amministrazioneaggiudicatrice.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5252

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Le indicazioni della Direttiva 2014/24/Ue anche se non ancora recepite nell’ordinamento italiano possono essere

considerate “precettive” data la loro caratteristica incondizionata e precisa

E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del

PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5353

E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del Ministero dell’Istruzione ad un Consorzio nel cui capitale partecipano Università private con una quota pari al 2% in quanto tale circostanza non comporta un un’influenza

dominante

I pareri anteriori all’entrata in vigore della Dire ttiva risultano essere superati

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Vengono ribadite le due condizioni essenziali

il controllo analogo:influenza dominante da parte dell’Ente affidante(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto

PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5454

(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto affidatario)

la prevalenza delle prestazioni del soggetto affidatario a favore dell’ente affidante che non può essere inferiore

all’80% del fatturato totale

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Corte Costituzionale Sentenza 50 del 25.03.2013

La sentenza che si fonda sui principi comunitariespressi dalla Corte di giustizia dell’Unione europeaafferma che il potere esercitato sull’ente controllatoconsiste in un’influenza determinante sia sugli

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5555

consiste in un’influenza determinante sia sugliobbiettivi strategici sia sulle decisioni importanti; lapossibilità di influenza determinante è incompatibilecon il rispetto dell’autonomia gestionale.Il rapporto “in house” deve comportare chel’amministrazione esprime pareri vincolanti sugli attidell’ente controllato (obiettivi strategici e decisioniimportanti).

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Individuazione della natura pubblica delle società

E’ di natura pubblica (con responsabilità e regole gestionali degli

Enti) l’organismo che indipendentemente dalla forma giuridica

Assunta:

• utilizza per lo svolgimento della sua attività in prevalenza

risorsepubbliche;risorsepubbliche;

• rende un servizio pubblico o persegue funzioni amministrative

di concerto con la pubblica amministrazione;

• ha l’affidamento del servizio, da parte dell’Ente territoriale, “in

house”.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5656

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Individuazione dei Servizi pubblici locali

Il servizio pubblico è costituito dalle prestazioni che

vengono fornite per soddisfare direttamente ed in via

immediata le esigenze della collettività o del singolo

utente.

In tal senso si sono pronunciati il TARdella Lombardia,

sez. Brescia, con la sentenza n. 1373 del 27.12.2007 ee

il TAR del Lazio, sez. II con la sentenza n. 5192 del

05.06.2007.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5757

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Individuazione dei Servizi pubblici locali

Può essere:

• gratuito (servizio di illuminazione);

• con pagamento di una tariffa (servizio di raccolta• con pagamento di una tariffa (servizio di raccolta

rifiuti);

• rivolto alla collettività nel suo insieme;

• rivolto a coloro che ne facciano specifica richiesta

(servizi a domanda individuale).

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 5858

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Il TAR Lazio, sez. II, con la sentenza n. 5192 del 05.06.2007afferma che “possono definirsistrumentali all’attività di talienti in funzione della loro attività, […] tutti quei beni e servizierogati da società a supporto di funzioni amministrative dinaturapubblicisticadi cui restatitolare l’ente di riferimentoe

SERVIZI PUBBLICI STRUMENTALISERVIZI PUBBLICI STRUMENTALI

naturapubblicisticadi cui restatitolare l’ente di riferimentoecon i quali lo stesso ente provvede al perseguimento dei suoifini istituzionali.Le società strumentali sono, quindi, strutture costituite persvolgere attività strumentali rivolte essenzialmente allapubblica amministrazione e non al pubblico….”

5959Davide Di RussoDavide Di Russo–– Verona 20 novembre Verona 20 novembre 20152015

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Il TAR del Veneto, sez. I, con la sentenza n. 788 del 2008

afferma che sussiste carattere di strumentalità quando le

attività che le società sono chiamate a svolgere sono rivolte

agli stessienti promotori,o comunqueazionistidellasocietà,

SERVIZI PUBBLICI STRUMENTALISERVIZI PUBBLICI STRUMENTALI

agli stessienti promotori,o comunqueazionistidellasocietà,

per potenziare le funzioni di competenza degli enti locali

territoriali secondo l'ordinamento amministrativo.

6060Davide Di RussoDavide Di Russo–– Verona 20 novembre Verona 20 novembre 20152015

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Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

FINALITA’

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6262

CHIAREZZA E SEMPLIFICAZIONE

NORMATIVA

TUTELA E PROMOZIONE

CONCORRENZA

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

DIFFERENZIAZIONE TIPOLOGIE SOCIETARIE

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6363

ATTIVITA’ SVOLTE E INTERESSE PUBBLICO

PERSEGUITO

MISURA E QUALITA’ DELLA PARTECIPAZIONE

PARTECIPAZIONE DIRETTA E INDIRETTA

QUOTAZIONE IN BORSA

MODALITA’ AFFIDAMENTO

(DIRETTO O PROCEDURA A

EVIDENZA PUBBLICA)

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

RIDUZIONE DELLE PARTECIPAZIONI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6464

RIDEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA

“ASSUNZIONE”COSTITUZIONE MANTENIMENTO

SOLO PER COMPITI ISTITUZIONALI O AMBITI STRATEGICI PER LA TUTELA DI INTERESSI PUBBLICI RILEVANTI

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

DEFINIZIONE DEL REGIME DELLE RESPONSABILITA’

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6565

ORGANI DI GESTIONE, DICONTROLLO E

PERSONALE SOCIETA’ PARTECIPATE

AMMINISTRATORI DEGLI ENTI

PARTECIPANTI

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

DEFINIZIONE DEI REQUISITI E DELLA GARANZIA DI ONORAB ILITA’

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6666

CANDIDATI E COMPONENTI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E

CONTROLLO DELLE SOCIETA’

TUTELA INTERESSI PUBBLICI-CORRETTA

GESTIONE DELLE RISORSE –SALVAGUARDIA

DELL’IMMAGINE DEL SOCIO PUBBLICO-

GARANTIRE L’AUTONOMIA RISPETTO AGLI ENTI

PROPRIETARI

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

RAZIONALIZZAZIONE DEI CRITERI PUBBLICISTICI PER IL CONTENIMENTO DEI COSTI (CRITERI DI VALUTAZIONE OGGETTIVI RAPPORTA TI ANCHE AL

VALORE ECONOMICO DEI RISULTATI)

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6767

RISULTATI ECONOMICI DIGESTIONE AGGANCIATI ALLA

PARTE VARIABILE DEI COMPENSI DEGLI AMMINSITRATORI CONSIDERANDO: IL

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO, LA CONGRUITA’ DELLA TARIFFA

DEL SERVIZIO E IL SUO COSTO

ACQUISTI PERSONALE

RECLUTAMENTO-VINCOLI ALLE ASSUNZIONI-POLITICHE

RETRIBUTIVE

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DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DELLA DISCIPLINA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLE AMMINSTRAZIONI PUBBLICHE

PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

PROMOZIONE DELLA TRASPARENZA E DELL’EFFICIENZA

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6868

UNIFICAZIONE-COMPLETEZZA-INTELLIGIBILITA’ DEI DATI ECONOMICO-PATRIMONIALI E DEI PRINCIPALI INDICATORI DI

EFFICIENZA

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CONSOLID AMENTO DELLE PARTECIPAZIONI NEI BILANCI DEGLI ENTI PROPRIE TARI

(ARTICOLO 151, COMMA 8, TUEL)

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 6969

(ARTICOLO 151, COMMA 8, TUEL)

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

ELIMINAZIONE DELLE SOVRAPPOSIZIONI TRA IL REGIME PR IVATISTICO E QUELLO PUBBLICISTICO NELLA REGOLAMENTAZIONE DI ISTIT UTI ISPIRATI ALLE MEDESIME ESIGENZE DI DISCIPLINA E CONTROLLO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7070

ISPIRATI ALLE MEDESIME ESIGENZE DI DISCIPLINA E CONTROLLO

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

POSSIBILITÀ DI PIANI DI RIENTRO ED EVENTUALE COMMISSA RIAMENTO PER LE SOCIETÀ CON DISAVANZO DI BILANCIO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7171

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

REGOLAZIONE DEI FLUSSI FINANZIARI TRA ENTE PARTECIP ANTE E SOCIETÀ PARTECIPATA SECONDO I CRITERI DI PARITA’ DI TRATTAMENTO

TRA IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE E OPERATORE DI MERCATO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7272

TRA IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE E OPERATORE DI MERCATO

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

SPECIFICO CRITERIO DI DELEGA È RIVOLTO ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI ARTICOLATO IN SETTE DIVERSI PRINCIPI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7373

DA ENTI LOCALI ARTICOLATO IN SETTE DIVERSI PRINCIPI

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

SOCIETA’ CHE GESTISCONO SERVIZI STRUMENTALI E FUNZ IONI AMMINISTRATIVE

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7474

AMMINISTRATIVE

DEFINIZIONEDEI CRITERI E PROCEDURE

SCELTA MODELLO SOCIETARIO E INTERNALIZZAZIONE

ASSUNZIONE-CONSERVAZIONE-RAZIONALIZZAZIONE DI PARTECIPAZIONI

IN RELAZIONE AL NUMERO DEI DIPENDENTI, AL FATTURATO E AI RISULTATI DI GESTIONE

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

SOCIETA’ CHE GESTISCONO SERVIZI PUBBLICI DI INTERES SE ECONOMICO GENERALE

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7575

ECONOMICO GENERALE

EVITARE EFFETTI DISTORSIVI

DELLA CONCORRENZA

INDIVIDUAZIONE DI UN NUMERO MASSIMO DI

ESERCIZI CON PERDITE DIBILANCIO CHE

COMPORTINO OBBLIGHI DILIQUIDAZIONE DELLE

SOCIETA'

INDIVIDUZIONE DI CRITERI E STRUMENTI DI GESTIONE PER

ASSICURARE IL PERSEGUIMENTO DELL’INTERESSE

PUBBLICO

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

RAFFORZAMENTO DELLE MISURE PER GARANTIRE

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7676

INCENTIVAZIONE DEI PROCESSI DI AGGREGAZIONE

OBIETTIVI DI QUALITA', EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECON OMICITA'

RIDUZIONE DELL'ENTITA' E DEL NUMERO DELLE PARTECIPAZIONI

INTERVENTO SULLA DISCIPLINA DEI RAPPORTI FINANZIARI TRA ENTE LOCALE E SOCIETA' PARTECIPATE NEL RISPETTO DEGLI EQUILIBRI DI FINANZA

PUBBLICA E AL FINE DI UNA MAGGIOR TRASPARENZA

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

PROMOZIONE MAGGIOR TRASPARENZA

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7777

CONFRONTABILI TRA LORO (RAFFORZAMENTO PROCESSI DI

ARMONIZZAZIONE)

PUBBLICAZIONE, NEL SITO INTERNET DEGLI ENTI LOCALI E DELLE SOCIETA' PARTECIPATE

DATI ECONOMICO-PATRIMONIALI E DI INDICATORI

DI EFFICIENZA

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

INTRODUZIONE DI UN SISTEMA SANZIONATORIO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7878

PER LA MANCATA ATTUAZIONE DEI PRINCIPI DI RAZIONALIZ ZAZIONE E RIDUZIONE

RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI DELLO STATO ALLE AMMINI STRAZIONI

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

INTRODUZIONE DI STRUMENTI (ANCHE CONTRATTUALI)

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 7979

PER FAVORIRE LA TUTELA DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI NE I PROCESSI DI RISTRUTTURAZIONE E PRIVATIZZAZIONE DELLE

SOCIETA' PARTECIPATE

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PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI SOCIETA’ PARTECIPATE DA ENTI LOCALI

LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 LEGGE 7 AGOSTO 2015 N. 124 -- ART. 18ART. 18

RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

8080

DATI ECONOMICI E INDUSTRIALI DEL

SERVIZIO

REVISIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA E DI RENDICON TAZIONE DELLE SOCIETA' PARTECIPATE NEI CONFRONTI DEGLI ENTI LOCAL I SOCI

FLUSSI INFORMATIVI CHE RENDANO ANALIZZABILI E CONFR ONTABILI

GLI OBBLIGHI DISERVIZIO PUBBLICO

IMPOSTI

GLI STANDARD DI QUALITA', PER CIASCUN SERVIZIO O

ATTIVITA' SVOLTA

SCHEMI CONTABILITA’ SEPARATA

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Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

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Non possono svolgere

LIMITAZIONI per le Società a capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle Regioni ed Enti Locali che hanno quale attività la produzione di beni e servizi strumentali

all’attività di tali Enti con esclusione dei servizi pubblici locali

Operare con gli Enti

ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009

Non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto né

con gara

Operare con gli Enti costituenti, partecipanti o

affidanti

Non possono partecipare ad altre Società ed Enti aventi sede nel territorio nazionale

Devono avere un oggetto sociale esclusivo

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8282

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Le Società interessate

possono essere scorporate

cessano le attività non consentite

possono essere cedute, nel rispetto delle

procedure ad evidenza pubblica, a terzi

ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E ART. 13 DECRETO LEGGE 04.07.2006 N. 223 CONVERTITO NELLA LEGGE 04.08.06 N. 248 E SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009SUCCESSIVE MODIFICHE L. 23.07.2009 N. 99/2009

possono essere scorporate anche costituendo una

separata Società

Scadenza 4 gennaio 2010

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8383

i contratti relativi alle attività non cedute o scorporate perdono efficacia

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VietaVieta allealle amministrazioniamministrazioni pubblichepubbliche(di(di cuicui alal commacomma 22,, dell’articolodell’articolo 11 deldelDD..LgsLgs.. 3030..0303..0101,, NN.. 165165)) didi costituirecostituiresocietàsocietà aventiaventi perper oggettooggetto attivitàattività didiproduzioneproduzione didi benibeni ee didi serviziservizi nonnonstrettamentestrettamente necessarienecessarie perper ilil

Art. 3 comma 27 L. 244/2007 Art. 3 comma 27 L. 244/2007

Nell’ambitoNell’ambito deideirispettivirispettivi livellilivelli didicompetenzacompetenza èè sempresempreammessaammessa lala costituzionecostituzionedidi societàsocietà cheche

LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285

strettamentestrettamente necessarienecessarie perper ililperseguimentoperseguimento delledelle proprieproprie finalitàfinalitàistituzionali,istituzionali, ee neancheneanche manteneremantenere ooassumereassumere partecipazionipartecipazionidirettamentedirettamente ancheanche didi minoranzaminoranza inintalitali societàsocietà..

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8484

didi societàsocietà checheproduconoproducono serviziservizi didiinteresseinteresse generalegenerale eel’assunzionel’assunzione didipartecipazionipartecipazioni inin talitalisocietàsocietà..

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Art. 3 comma 28 L. 244/2007Art. 3 comma 28 L. 244/2007

L’assunzioneL’assunzione didi nuovenuove oo ilil mantenimentomantenimento delledelleattualiattuali partecipazionipartecipazioni devonodevono essereessere autorizzateautorizzatedall’organodall’organo competentecompetenteconcon deliberadelibera motivatamotivata inin

LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285

dall’organodall’organo competentecompetenteconcon deliberadelibera motivatamotivata ininbasebase aiai presuppostipresupposti deldel commacomma 2727

Tale delibera deve essere trasmessa alla sezionecompetente della Corte dei conti (art.19, co. 2,lett. a) L. 03.08.09, n. 102)

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8585

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Art. 3 comma 29 L. 244/2007 Art. 3 comma 29 L. 244/2007 -- Art. 1 comma 569 L. 147/2013 Art. 1 comma 569 L. 147/2013 –– Art. 2 D.L. 16/2014 Art. 2 D.L. 16/2014

OveOve sussistonosussistono partecipazionipartecipazioni inin societàsocietà

LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285 LEGGE 24.12.2007 n. 244, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 28.12.2007 supplemento ordinario n.285 LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013 -- DECRETO LEGGE 06.03.2014 N. 16DECRETO LEGGE 06.03.2014 N. 16

OveOve sussistonosussistono partecipazionipartecipazioni inin societàsocietà“vietate”“vietate” lele amministrazioniamministrazioni devonodevono entroentro 3636mesimesi (termine(termine 3131..1212..1010)) 44 1212 mesimesi dall’entratadall’entrata ininvigorevigore delladella LL.. 147147//20132013 cederecedere aa terziterzi lele societàsocietà eelele partecipazionipartecipazioni citatecitate concon procedureprocedure aa evidenzaevidenzapubblicapubblica..

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8686

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Art. 1 comma 569 L. 147/2013Art. 1 comma 569 L. 147/2013

Le partecipazioni non alienate cessano ad ogni Le partecipazioni non alienate cessano ad ogni effettoeffetto

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27.12.2013

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8787

Entro 12 mesi dalla cessazione la società liquida Entro 12 mesi dalla cessazione la società liquida in denaro il valore della quota in base ai criteri in denaro il valore della quota in base ai criteri

stabiliti dall’art. 2437stabiliti dall’art. 2437--ter, comma 2, codice civileter, comma 2, codice civile

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Legge 27.12.2013 n. 147 Legge 27.12.2013 n. 147 del 27.12.2013 del 27.12.2013 Art. 1 comma 569 L. 147/2013Art. 1 comma 569 L. 147/2013

La fase di esperimento della procedura di evidenza La fase di esperimento della procedura di evidenza pubblica è pubblica è indefettibileindefettibileper l’alienazione della per l’alienazione della partecipazione partecipazione -- se se infruttuosa infruttuosa -- si procede alla si procede alla liquidazione in denaro del valore della quotaliquidazione in denaro del valore della quota

CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8888

Tale norma ha carattere di specialità, ritiene, Tale norma ha carattere di specialità, ritiene, il Collegio il Collegio che non si appalesi pertinente il richiamo tout court che non si appalesi pertinente il richiamo tout court all’istituto del recesso cui pure il legislatore fa rinvio all’istituto del recesso cui pure il legislatore fa rinvio

evocando evocando –– in maniera indifferenziata senza scriminare tra in maniera indifferenziata senza scriminare tra società per azioni e società a responsabilità limitata società per azioni e società a responsabilità limitata –– il il

disposto di cui all’art. 2437disposto di cui all’art. 2437-- terter comma 2 c.c.comma 2 c.c.

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Legge 27.12.2013 n. 147 Legge 27.12.2013 n. 147 del 27.12.2013 del 27.12.2013 Art. 1 comma 569 L. 147/2013Art. 1 comma 569 L. 147/2013

… giova evidenziare come l’iter procedimentale tratteggiato dalla legge 147/2013 – nel prevedere meccanismi preclusivi che ex legeinibiscono la

CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO MARCHE PARERE 25 DEL 16.04.14

meccanismi preclusivi che ex legeinibiscono la prosecuzione del rapporto societario – costituisca uno

strumento assolutamente peculiare e non risulti sovrapponibile alla distinta, e ben più articolata,

sequenza prevista dal codice civile in materia di recesso

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 8989

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dagli artt. 3 comma 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013dagli artt. 3 comma 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013

Fermo restando quanto previstoFermo restando quanto previsto

DECRETO DECRETO LEGGE 24.04.2014 n. 66 LEGGE 24.04.2014 n. 66 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 –– Art. 23 Art. 23

il Commissario straordinario entro il il Commissario straordinario entro il 31.07.201431.07.2014

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9090

predispone un programma per la predispone un programma per la razionalizzazione delle aziende speciali, delle razionalizzazione delle aziende speciali, delle

istituzioni e delle società direttamente e istituzioni e delle società direttamente e indirettamente controllate dalle amministrazioni indirettamente controllate dalle amministrazioni

pubbliche (di cui all’art. 1, comma 3, L. pubbliche (di cui all’art. 1, comma 3, L. 196/2009)196/2009)

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•• per la liquidazione, trasformazione, fusione o per la liquidazione, trasformazione, fusione o incorporazione degli organismi in base agli incorporazione degli organismi in base agli

ambiti ottimali per lo svolgimento delle ambiti ottimali per lo svolgimento delle rispettive attività;rispettive attività;

Il programma dovrà contenere le misure Il programma dovrà contenere le misure

DECRETO DECRETO LEGGE 24.04.2014 n. 66 LEGGE 24.04.2014 n. 66 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 CONVERTITO NELLA LEGGE 23.06.2014 N. 89 –– Art. 23 Art. 23

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9191

rispettive attività;rispettive attività;

•• per l’per l’efficientamentoefficientamento della gestione degli della gestione degli organismi anche confrontando operatori organismi anche confrontando operatori

nazionali e internazionali;nazionali e internazionali;

•• per la cessione di rami d’azienda o di per la cessione di rami d’azienda o di personale ad altre società a capitale privato con personale ad altre società a capitale privato con il trasferimento di funzioni e attività di serviziil trasferimento di funzioni e attività di servizi

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A decorrere dall'esercizio 2017 i soggetti di cui al comma 554 (le aziende speciali, le istituzioni e le società a partecipazione di

maggioranza, diretta e indiretta, delle pubbliche amministrazioni locali titolari di affidamento diretto da parte di soggetti pubblici per

una quota superiore all'80% del valore della produzione) diversi dalle società che svolgono servizi pubblici locali

che hanno conseguito un risultato economico negativo per 4 dei

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 555 ARTICOLO 1 COMMA 555

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

9292

che hanno conseguito un risultato economico negativo per 4 dei cinque esercizi precedenti

sono posti in liquidazione entro sei mesi dalla data di approvazione del bilancio o rendiconto relativo all'ultimo esercizio

In caso di mancato avvio della procedura di liquidazione entro il predetto termine, i successivi atti di gestione sono nulli e la loro

adozione comporta responsabilità erariale dei soci

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allo scioglimento della società o azienda

specialecontrollata direttamente o

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS -- LEGGE 23.12.2014 N. 190 LEGGE 23.12.2014 N. 190 -- ARTICOLO 1 ARTICOLO 1 COMMA 616 COMMA 616

Le pubbliche amministrazioni locali indicate nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e

successive modificazioni, e le società da esse controllate direttamente o indirettamente possono procedere

all’alienazione delle direttamente o indirettamente

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9393

all’alienazione delle partecipazioni detenute alla data di entrata in vigore della presente disposizione e alla

contestuale assegnazione del servizio per cinque anni a decorrere dal 1º

gennaio 2014

I dipendenti avranno diritto alle procedure di cui ai commi da 563 a

568 del presente articolo.

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gli atti e le operazioni posti in essere in favore di pubbliche amministrazioni sono esenti da imposizione

fiscale

Se lo scioglimento è in corso ovvero è deliberato non oltre 1224 mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS -- LEGGE 23.12.2014 N. 190 LEGGE 23.12.2014 N. 190 -- ARTICOLO 1 ARTICOLO 1 COMMA 616 COMMA 616

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9494

Imposte sui redditiImposte sui redditi

IRAPIRAP

IVAIVA

Imposte di registro, ipotecarie e catastali

SISI

MISURA MISURA FISSAFISSA

SISI

NONO

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le plusvalenze realizzate in capo alla società controllante

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS

Per lo scioglimento di società controllata indirettamente

le minusvalenze in capo alla società controllante capo alla società controllante

non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione netta

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9595

alla società controllante sono deducibili

nell'esercizio in cui sono realizzate e nei quattro

successivi

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le plusvalenze non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione

netta

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 568ARTICOLO 1 COMMA 568--BIS BIS

L’alienazione deve avvenire con procedura a evidenza pubblica deliberata non oltre 12 mesi ovvero sia in corso alla data di entrata in

vigore della presente disposizione

le minusvalenze sono deducibili nell'esercizio in cui sono realizzate e nei quattro successivinetta

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9696

nei quattro successivi

Società mista

diritto di prelazione al socio privato detentore, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, di una quota almeno del 30%

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LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 611COMMA 611

dagli artt. 3 commi da 27 a 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013 dagli artt. 3 commi da 27 a 29 L. 244/2007 e 1 comma 569 L. 147/2013 s.m.i.s.m.i.

A decorrere dal 1A decorrere dal 1°° gennaio 2015 fermo restando quanto previstogennaio 2015 fermo restando quanto previsto

RegioniProvince autonome di Trento e Bolzano Enti Locali C.C.I.A.A.

Università e Istituti Autorità portuali

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9797

Università e Istituti universitari pubblici

Autorità portuali

avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o

indirettamente possedute per conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015

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Anche tenendo conto dei seguenti criteriAnche tenendo conto dei seguenti criteri

a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle

proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 611COMMA 611

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9898

b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori

superiore a quello dei dipendenti

c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da

altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di

internalizzazione delle funzioni

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d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 611COMMA 611

Anche tenendo conto dei seguenti criteriAnche tenendo conto dei seguenti criteri

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 9999

rilevanza economica

e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la

riduzione delle relative remunerazioni

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definiscono e approvano:• un piano operativo di razionalizzazionedelle società e

delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612

Entro il 31 marzo 2015 Entro il 31 marzo 2015 i Presidenti, i Sindaci e gli organi di i Presidenti, i Sindaci e gli organi di vertice delle amministrazioni di cui al comma 611vertice delle amministrazioni di cui al comma 611

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 100100

possedute• le modalità e i tempi di attuazione

• l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire

Il piano, corredato di un'apposita relazione tecnica, è trasmesso alla competente sezione regionale di controllo

della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet istituzionale dell'amministrazione interessata

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predispongono una relazione sui risultati conseguiti, che è trasmessa alla competente sezione regionale di controllo

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612

Entro il 31 marzo 2016 Entro il 31 marzo 2016 i Presidenti, i Sindaci e gli organi di i Presidenti, i Sindaci e gli organi di vertice delle amministrazioni di cui al comma 611vertice delle amministrazioni di cui al comma 611

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 101101

predispongono una relazione sui risultati conseguiti, che è trasmessa alla competente sezione regionale di controllo

della Corte dei conti e pubblicata nel sito internet istituzionale dell'amministrazione interessata (in

adempimento del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33)

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31.03.2015:definizione e approvazione di un piano operativo con definizione e approvazione di un piano operativo con

pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione e invio alla pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione e invio alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti competente

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612

Riepilogo tempisticheRiepilogo tempistiche

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 102102

L’art. 42, del TUEL comprende tra le competenze del Consiglio L’art. 42, del TUEL comprende tra le competenze del Consiglio Comunale l’organizzazione dei servizi pubblici e la Comunale l’organizzazione dei servizi pubblici e la

partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione di attività o servizi mediante convenzione

Competenza dell’approvazione del piano operativoCompetenza dell’approvazione del piano operativo

Incongruenza della norma rispetto al TUEL

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31.12.2015:riduzione delle partecipazioni posseduteriduzione delle partecipazioni possedute

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612

Riepilogo tempisticheRiepilogo tempistiche

31.03.2016:relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 103103

relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito relazione sui risultati conseguiti con pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione e invio alla sezione regionale internet dell’Amministrazione e invio alla sezione regionale

di controllo della Corte dei Conti competente di controllo della Corte dei Conti competente

In considerazione della complessità delle operazioni da attuare, tali termini possono essere considerati ordinatori?

(parere n. 48 del 08.07.08 Corte dei Conti Sezione Controllo Lombardia)

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Indispensabilità rispetto agli obiettivi che rientrano nelle finalità istituzionali (i beni o servizi forniti dalle

partecipate sono essenziali rispetto a essi?)

LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612

Indispensabilità della partecipazioneIndispensabilità della partecipazione

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 104104

partecipate sono essenziali rispetto a essi?)

Indispensabilità rispetto ai mezzi(è essenziale che i beni o servizi siano forniti, direttamente o indirettamente, dagli enti

locali?

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LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 LEGGE 23.12.2014 n. 190, pubblicata sulla G.U. n. 300 del 29.12.2014 supplemento ordinario n.99 –– ART. 1 ART. 1 COMMA 612COMMA 612

SoppressioneSoppressione

b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori

superiore a quello dei dipendenti

Liquidazione?Liquidazione?=

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 105105

SoppressioneSoppressione

Attuabile solo nelle società in cui è presente la maggioranza pubblica al capitale sociale in misura sufficiente a deliberare

la liquidazione

Liquidazione?Liquidazione?=

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Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

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Le Pubbliche amministrazioniLe Pubbliche amministrazioni

salvo quanto previsto dall’art. 2447 C.C.salvo quanto previsto dall’art. 2447 C.C.

non possono effettuare a favore di Società non quotate:- aumenti di capitale- trasferimenti straordinari- apertura di credito

DECRETO LEGGE 31 MAGGIO 2010 N. 78 CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122ART. 6 COMMA 19

Riduzione dei costi degli apparati amministrativi

- apertura di credito- rilasciare garanzie

se le Società hanno registrato per TRE esercizi consecutivi:a) perdite di eserciziob) copertura perdite con utilizzo di riserve disponibili (anche

infrannuali)

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 107107

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Sono invece consentiti i trasferimenti a fronte di:Sono invece consentiti i trasferimenti a fronte di:convenzioniconvenzioni

contratticontratti didi servizioservizio oo didi programmaprogramma relativirelativi alloallosvolgimentosvolgimento didi serviziservizi didi pubblicopubblico interesseinteresse

realizzazione di investimentirealizzazione di investimenti

DECRETO LEGGE 31 MAGGIO 2010 N. 78 CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122CONVERTITO NELLA LEGGE 30.07.2010 N. 122ART. 6 COMMA 19

Riduzione dei costi degli apparati amministrativi

realizzazione di investimentirealizzazione di investimenti

Autorizzazioni Autorizzazioni

AlAl finefine didi salvaguardaresalvaguardare lala continuitàcontinuità delladellaprestazioneprestazione didi serviziservizi didi pubblicopubblico interesseinteresse aa frontefrontedidi gravigravi pericolipericoli perper lala sicurezzasicurezza pubblicapubblica ……..

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 108108

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S.P.A.

Art. 2447 c.c. riduzione del capitale per perdite al di sotto del minimo legale

€. 50.000

S.R.L.

Art. 2482 ter c.c. riduzione del capitale per perdite al di sotto del minimo legale

€. 10.000

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 109109

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Le disposizioni del presente comma e dei commi da 551 a 562 si applicano alle aziende speciali, alle istituzioni e alle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni locali indicate

nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 550 ARTICOLO 1 COMMA 550

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

110110

Sono esclusi gli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del testo unico di cui al decreto legislativo 1º settembre 1993, n. 385, nonché

le società emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e le loro controllate

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Obbligo degli Enti proprietari dei soggetti di cui al comma 550

di accantonare nell’anno successivo in un fondo vincolato, in misura proporzionale alla quota di partecipazione, un importo pari al

risultato di esercizio o saldo finanziario negativo non immediatamente ripianato

Per le società che redigono il bilancio consolidato, il risultato di

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 551 ARTICOLO 1 COMMA 551

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015111111

Per le società che redigono il bilancio consolidato, il risultato di esercizio è quello relativo a tale bilancio

Società che svolgono servizi pubblici a rete di rilevanza economica, compresa la gestione dei rifiuti,

differenza tra valore e costi della produzione ai sensi

dell'articolo 2425 del codice civile

Risultato di esercizio

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L'importo accantonato è reso disponibile in misura proporzionale alla quota di partecipazione nel caso

di ripiano della

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 551 ARTICOLO 1 COMMA 551

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

112112

di ripiano della perdita di esercizio o di esercizi precedenti

di dismissione della partecipazione

di messa in liquidazione del soggetto partecipato

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Decorrenza accantonamenti di cui al comma 551: anno 2015. In sede di prima applicazione per gli anni 2015, 2016 e 2017

RISULTATO MEDIO 2011-2013 NEGATIVO ACCANTONAMENTO

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 552 ARTICOLO 1 COMMA 552

SOMMA PARI ALLA DIFFERENZA TRA IL RISULTATO

=

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

113113

SOMMA PARI ALLA DIFFERENZA TRA IL RISULTATO CONSEGUITO NELL'ESERCIZIO PRECEDENTE E IL

RISULTATO MEDIO 2011-2013 MIGLIORATO

25%

50%

75%

ANNO DIACCANTONAMENTO

ANNO DICALCOLO

2015

2016

2017

2014

2015

2016

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Decorrenza accantonamenti di cui al comma 551: anno 2015. In sede di prima applicazione per gli anni 2015, 2016 e 2017

RISULTATO MEDIO 2011-2013 POSITIVO ACCANTONAMENTO

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 552 ARTICOLO 1 COMMA 552

SOMMA PARI AL RISULTATO NEGATIVO DELL'ESERCIZIO

=

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

114114

SOMMA PARI AL RISULTATO NEGATIVO DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE IN MISURA PARI ALLE SEGUENTI

PERCENTUALI

25%

50%

75%

ANNO DIACCANTONAMENTO

2015

2016

2017

ANNO DICALCOLO

2014

2015

2016

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A decorrere dall'esercizio 2014 i soggetti di cui al comma 550 a partecipazione di maggioranza, diretta e indiretta, delle

pubbliche amministrazioni locali

concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, perseguendo la sana gestione dei servizi secondo criteri di

economicità e di efficienza

LEGGE 27.12.2013 N. 147 LEGGE 27.12.2013 N. 147 -- ARTICOLO 1 COMMA 553 ARTICOLO 1 COMMA 553

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

115115

Per i servizi pubblici

parametri standarddei costi e dei rendimenti costruiti

nell'ambito della banca dati delle Amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 13 della legge 31

dicembre 2009, n. 196

Per i servizi strumentali prezzi di mercato

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Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

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L’affidamento in house a società di capitali dei servizi………. avviene alle seguenti condizioni:

• il capitale sociale delle Società è interamentepubblico;

• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delle

Servizi in House

• gli Enti, titolari dell’intero capitale sociale delleSocietà affidatarie, esercitano su di esse uncontrollo analogo a quello esercitato sui propriservizi;

• le Società realizzano la parte più importante dellapropria attività con l’Ente o gli Enti pubblici chela controllano;

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 117117

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Servizi in House

• L’apertura del capitale sociale, anche solo futura epotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipotenziale, a soci privati ovvero ad altri socipubblici diversi dalle amministrazioni affidanti inhouse, altera l’influenza dominante sulla società efa venir meno il controllo analogo.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 118118

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Sono stati recepiti gli elementi che configurano il fenomeno in house, precisando rispetto ai principi

elaborati dalla giurisprudenza comunitaria:

• che il controllo analogo è compatibile con lapartecipazione di privati al capitale, purché talepartecipazionenoncomporticontrolloo poteredi veto

DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 DIRETTIVA N. 2014/24/UE DEL 26.02.2014 –– ART. 12 ART. 12

partecipazionenoncomporticontrolloo poteredi vetoo un’influenza determinante sulla società (dunque, apatto che il privato non possa influire sulle decisionistrategiche);

• che l’attività prevalente in favore dell’ente affidantesussiste allorché oltre l’80% delle attività della societàcontrollata siano effettuate nello svolgimento deicompiti ad essa affidati dall’amministrazioneaggiudicatrice controllante o da altre amministrazionicontrollate dall’amministrazione aggiudicatrice.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 119119

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Le indicazioni della Direttiva 2014/24/Ue anche se non ancora recepite nell’ordinamento italiano possono essere

considerate “precettive” data la loro caratteristica incondizionata e precisa

E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del

PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 120120

E’ quindi possibile l’affidamento in house da parte del Ministero dell’Istruzione ad un Consorzio nel cui capitale partecipano Università private con una quota pari al 2% in quanto tale circostanza non comporta un un’influenza

dominante

I pareri anteriori all’entrata in vigore della Dire ttiva risultano essere superati

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Vengono ribadite le due condizioni essenziali

il controllo analogo:influenza dominante da parte dell’Ente affidante(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto

PARERE CONSIGLIO PARERE CONSIGLIO DIDI STATO N. 298 DEL 30.01.2015 STATO N. 298 DEL 30.01.2015

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 121121

(vincoli precisi indicati nello statuto del soggetto affidatario)

la prevalenza delle prestazioni del soggetto affidatario a favore dell’ente affidante che non può essere inferiore

all’80% del fatturato totale

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Corte Costituzionale Sentenza 50 del 25.03.2013

La sentenza che si fonda sui principi comunitariespressi dalla Corte di giustizia dell’Unione europeaafferma che il potere esercitato sull’ente controllatoconsiste in un’influenza determinante sia sugli

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

consiste in un’influenza determinante sia sugliobiettivi strategici sia sulle decisioni importanti; lapossibilità di influenza determinante è incompatibilecon il rispetto dell’autonomia gestionale.Il rapporto “in house” deve comportare chel’amministrazione esprime pareri vincolanti sugli attidell’ente controllato (obiettivi strategici e decisioniimportanti).

122122

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Qual è l’effettiva natura delle società a totale partecipazione pubblica con affidamenti diretti?

“pubblica” in considerazione - del capitale pubblico;

- delle finalità (interesse generale, strettamente necessarie al

perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente o

strumentale attività dell’ente);

“privata”in ragione della forma

societaria

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

strumentale attività dell’ente);- dei finanziamenti;

- della disciplina applicabile (vincoli e obblighi);

- attribuzione all’ente pubblico di poteri maggiori rispetto a quelli che il diritto societario riconosce al socio (Modello di governance

indirizzo e controllo)

societaria

123123

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Nozione di “organismo di diritto pubblico” nel diritto comunitario

istituito per soddisfare specificamente esigenze di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale

dotato di personalità giuridica

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

la cui attività sia finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritt o pubblico oppure la cui gestione sia soggetta al controllo di questi ultimi oppure il cui organo d’amministrazione, di

direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà è designata dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto pubblico”

124124

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Nel procedere a una verifica in ordine alla

sussistenza o meno del requisito in questione

occorre prima verificare se l’attività dell’ente

QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA

CORTE DI GIUSTIZIA CE, CAUSA CCORTE DI GIUSTIZIA CE, CAUSA C--360/96 DEL 10.10.1998360/96 DEL 10.10.1998

soddisfi effettivamente bisogni di interesse generale,

e successivamente determinare se tali bisogni

abbiano o meno carattere commerciale o

industriale.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 125125

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Ai fini della valutazione circa la ricorrenza del

carattere industriale o commerciale del bisogno – da

compiersi di volta in volta, tenendo conto di tutti gli

QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA

CORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA CCORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA C--18/2001 DEL 22.05.200318/2001 DEL 22.05.2003

elementi di diritto e di fatto pertinenti, quali la

circostanza che hanno presieduto alla creazione

dell’organismo interessato e le condizioni in cui

quest’ultimo esercita la propria attività.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 126126

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Se l’organismo opera in normali condizioni di mercato, perseguelo scopo di lucro e subisce le perdite connesse all’esercizio dellasua attività, è poco probabile che i bisogni che esso mira asoddisfare abbiano carattere non industriale o commerciale; sedalle concrete circostanze si evince che l’ente pubblico chepartecipa alla società, ove necessario, procede a una

QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA

CORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA CCORTE DI GIUSTIZIA CE ,CAUSA C--18/2001 DEL 22.05.200318/2001 DEL 22.05.2003

partecipa alla società, ove necessario, procede a unaricapitalizzazione della società in perdita, per consentirle lacontinuazione delle sue funzioni, che la società beneficia di unfinanziamento pubblico per la realizzazione della sua attività,e loscopo principale, al di là della ricerca del profitto, sia ilperseguimento di un interesse generale, allora appare verosimileche l’attività del soggetto soddisfi un bisogno di interessegenerale privo di carattere industriale o commerciale.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 127127

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La qualificazione dei servizi pubblici locali di rilevanza

economica dipende dai processi produttivi, dal mercato e

dal contesto e, quindi, non può essere predeterminata.

Di volta in volta, con riferimento al singolo servizio da

QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI DI RILEVANZA ECONOMICA

CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO LOMBARDIA PARERE 195 DEL 11.05.09CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO LOMBARDIA PARERE 195 DEL 11.05.09

Di volta in volta, con riferimento al singolo servizio da

espletare, da parte dell’ente stesso, considerando

l’impatto che il servizio stesso può avere sul contesto

dello specifico mercato concorrenziale di riferimento e ai

suoi caratteri di redditività e autosufficienza economica.

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 128128

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QUALIFICAZIONE E RILEVANZA ECONOMICAQUALIFICAZIONE E RILEVANZA ECONOMICA

Spetta all’ente locale titolare del servizio

È essenziale per poter determinare la disciplina regolativa di riferimento

Il criterio sostanzialistico stabilisce la qualificazione del servizio pubblico locale

in base alla capacità del modello organizzativo, di tipo imprenditoriale, di

Il criterio relativistico si basa sulla verifica delle modalità di sviluppo del servizio,

senza considerare il modello organizzativo e la capacità di produrre utili

CONSIGLIO CONSIGLIO DIDI STATO, SEZIONE V, SENTENZA N. 6529 DE L 10.09.2010STATO, SEZIONE V, SENTENZA N. 6529 DEL 10.09.2010

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

organizzativo, di tipo imprenditoriale, di produrre utili

e la capacità di produrre utili

E’ il principio prevalente che fornisce elementi utile a qualificare un servizio pubblico locale come privo di rilevanza economica:

- quadro economico comportante costi contenuti per gli utenti e la copertura dei costi sociali per garantire gli utenti deboli;

- mercato inadeguato capace di apportare soluzioni economicamente vantaggiose; - vincoli normativi in ordine all’erogazione del servizio per garanzie di tutela sociale.

129129

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ART. 35, COMMA 8 LEGGE 28 DICEMBRE 2001, N. 448ART. 35, COMMA 8 LEGGE 28 DICEMBRE 2001, N. 448

Obbligo di gestire i servizi pubblici a rilevanza economica di cui all’art. 113, comma 1, Tuel,

Società di capitali

attraverso

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Trasformazione

delle aziende speciali aventi in carico la gestione di servizi pubblici a rilevanza economica

130130

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È corretto il perseguimento di obiettivi di interesse pubblico attraverso l’utilizzo di un “mezzo” che per caratteristiche e

natura ha derivazioni privatistiche?

L’utilizzo delle società “di capitali pubbliche” e l’analisi della sua concreta operatività, ha indotto a dubitare che l’utilizzo di

forme di diritto privato sia del tutto compatibile con il

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 131131

forme di diritto privato sia del tutto compatibile con il perseguimento di uno specifico interesse pubblico, considerato che le società di capitali sono caratterizzate dallo scopo di lucro

e, quindi, della finalizzazione dell’attività di impresa al perseguimento di un utile: di modo che, la declinazione di

obiettivi di interesse pubblico mediante l’utilizzo di istituti che, per caratteristiche e natura, hanno derivazione privatistica, non

sempre ha prodotto in concreto i risultati attesi

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VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE

Norme dirette a limitare la partecipazione societaria di soggetti pubblici e che limitano la libertà d’iniziativa e la

capacità negoziale delle società pubbliche

-Art. 13 del decreto legge4 luglio 2006, n. 223, convertito con la legge 4 agosto 2006, n. 248 (c.d. “Decreto Bersani”);

-Art. 3 , comma 27della legge24 dicembre 2007, n. 244;- Art. 1 , comma 555 legge 27 dicembre 2013, n. 147

-Art. 1 , commi 611 - 612 legge 23 dicembre 2014, n.190Norme dirette a limitare la possibilità per soggetti pubblici di

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 132132

Norme dirette a limitare la possibilità per soggetti pubblici di fornire capitale di rischio o di credito alle società partecipate

Art. 6 , comma 19 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con legge 30 luglio 2010, n. 122

Norme dirette ad agevolare le dismissioni

Art. 1 , comma 568 legge 27 dicembre 2013, n. 147

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VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE

-Art. 18, comma 2-bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,

Norme che stabiliscono divieti, limitazioni, condizioni, criteri e modalità di reclutamento del personale e conferimento degli

incarichi nelle società pubbliche

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

-Art. 18, comma 2-bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133

-Art. 3-bis, comma 6del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con legge 14 settembre 2011, n. 148

-Art. 1 , commi da 563 a 568, della legge 27 dicembre 2013, n. 147

133133

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VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE

Norme dirette a costituire la disciplina degli amministratori di società pubbliche

vincoli circa la numerosità

Art. 1 , comma 729 della legge

vincoli sui compensi

Art. 1 , commi 718, 725, 726, 727,

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Art. 1 , comma 729 della legge27 dicembre 2006, n. 296; Art. 6, comma 5del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, cit.;

Art. 4 , commi 4 e 5 del decreto legge6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7

agosto 2012, n. 135

Art. 1 , commi 718, 725, 726, 727, 728 della legge 27 dicembre 2006,

n. 296; Art. 6, comma 6 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, cit.; Art. 4 , commi 4 e 5 del

decreto legge6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 135; Art.1 , comma 554 della legge 27 dicembre 2013n.

147134134

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VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE

Norme dirette a costituire la disciplina degli amministratori di società pubbliche

particolari cause di incompatibilità o di inconferibilitàdell’incarico

Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39; Art. 5, comma 9 del

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 135135

particolari cause di giusta causa per la revoca

Art.1 , comma 554 della legge 27 dicembre 2013n. 147

Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39; Art. 5, comma 9 del decreto legge6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7 agosto

2012, n. 135

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VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE

Norme dirette alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica

Art.1 , comma 553 della legge 27 dicembre 2013n. 147

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Norme in materia di pubblicità e trasparenza delle società pubbliche

Art. 1, commi da 15 a 33, della legge 6 novembre 2012, n. 190

136136

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VINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHEVINCOLI E OBBLIGHI DELLE SOCIETA’ PUBBLICHE

Norme in materia di contratti pubblici

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Art. 3-bis, comma 6del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138

137137

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ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate

preventivamente

Sistema di controlli sulle società partecipate effettuate dall’ente locale

Sistema informativo finalizzato a

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

Obiettivi gestionali delle società partecipate secondo

standard qualitativi e quantitativi

Sistema informativo finalizzato a rilevare:• i rapporti finanziari tra ente proprietario e società;• la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società;• i contratti di servizio;• la qualità dei servizi;• il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 138138

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ART. 147-quater, TUEL: Controlli sulle società partecipate non quotate

Monitoraggio periodico sull’andamento della gestione

Analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

I risultati complessivi della gestione dell’ente locale e delle aziende partecipate sono rilevati mediante bilancio consolidato con competenza

economica

Azioni correttive

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 139139

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ART. 147-quinquies, TUEL: Controllo sugli equilibri finanziari

Il controllo sugli equilibri finanziari implica anche la valutazione degli effetti che si

DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012 N. 174 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012 N. 213N. 213

anche la valutazione degli effetti che si determinano per il bilancio finanziario dell’ente

in relazione all’andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 140140

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CONTO DEL PATRIMONIO COMUNE DI ………………………………. .

A) IMMOBILIZZAZIONI € ………….immateriali:Materiali:Immobili demaniali Terreni indisponibiliTerreni disponibili

Immobili patrimoniali indisponibiliImmobili patrimoniali disponibiliMacchinari, attrezzature, impiantiAttrezzature e sistemi informatici

Mobili e macchine ufficioUniversalità di beni indisponibiliDiritti reali su beni di terziImmobilizzazioni in corso

€ ………….€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….

€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….

Automezzi e motomezzi

€ ………….

141141Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Immobilizzazioni finanziarie:

Partecipazioni in imprese

Crediti verso imprese

Crediti di dubbia esigibilitàTitoli

Depositi cauzionali

B) ATTIVO CIRCOLANTE

RimanenzeCrediti Attività finanziarieDisponibilità liquide

C) Ratei e risconti attivi

Totale attività

€ ………….

€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….€ ………….€ ………….

€ ………….

€ ………….

€ ………….

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

Condannato Sindaco del Comune di ….. (Socio unico di Acque Albulae S.p.a.)

per mancato esercizio dell’azione sociale di responsabilità a carico degli amministratori (art. 2393 c.c.)

Corte dei Conti Sezione Lazio sentenza n. 1015 del 10.09.99

Corte di Cassazione Sezioni Unite n. 13702 del 22.07.2004

“ per i Sindaci del Comune sussiste l’obbligo di esercitare le azioni di responsabilità verso gli amministratori, a tutela del patrimonio comunale. L’esercizio di tali azioni, ricorrendone i presupposti,

costituisce quindi un obbligo giuridico e non rientra tra le attività discrezionali rimesse a valutazioni di merito”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 142142

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

Condannati i Sindaci di alcuni Comuni del …..

(Soci del Mattatoio Intercomunale del ….. S.r.l.)

per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei

Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09

per “ l’aver nominato, quali componenti del CdA, persone prive dei

necessari requisiti di professionalità e competenza; l’aver approvato i

bilanci quando erano già emerse numerose irregolarità nella gestione;

l’aver omesso un’adeguata vigilanza sulla gestione e l’aver omesso di

esperire l’azione di responsabilità di cui all’art. 2393 c.c. nei confronti

degli amministratori”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 143143

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

La Corte continua affermando che “il controllo

dell’Amministrazione pubblica, nei confronti delle società a

partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva

Corte dei Conti Sezione Toscana sentenza n. 267 del 28.04.09

partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva

sulla gestione, attraverso l’approvazione del bilancio, né ridursi al

mero esercizio del potere di nomina dei rappresentanti dell’Ente in

seno al Consiglio di Amministrazione della società partecipata, ma

deve essere un controllo attuale, puntuale e concomitante all’attività

gestionale della società, da effettuarsi anche con l’ausilio di specifici

poteri ispettivi”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 144144

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

La Corte sostiene che l’Ente è responsabile anche delle irregolarità contabili della propria partecipata, sulle quali è tenuto a svolgere un attento e costante controllo, al fine di rilevare ed impedire l’utilizzo di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da

Corte dei Conti Sezione Lazio deliberazione n. 67 del 15.07.09

di risorse in maniera non conformi a criteri di sana gestione, tale da poter causare squilibri sul bilancio dell’Ente.

La qualità di società partecipata al 100% dall’Ente sta a significare che l’attività che essa svolge è nell’esclusivo interesse dell’Ente

locale, ciò giustifica l’esercizio, da parte di quest’ultimo, di poteri di ingerenza e di controllo su detti soggetti, atteso che l’Ente esercita sul soggetto erogatore del servizio pubblico un controllo analogo a

quello esercitato sui propri servizi

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 145145

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

“… il danno erariale per la quale si è agito è la risultante di una gestione dissennata della società la quale, in dispregio di ogni regola di sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con

Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11

sana amministrazione, ha assunto spese di personale incompatibili con le proprie evidenze economiche ed ha piegato la propria organizzazione

al perseguimento di fini estranei allo scopo sociale.

…. l’attribuzione all’ente pubblico locale di oneri e costi indebiti, sono tutti comportamenti che, se dannosi, non possono trovare

giustificazione in una finalità in astratto meritevole di considerazione è […] ma in concreto perseguita al fine di eludere i limiti posti al patto di

stabilità ed in dispregio di qualsivoglia compatibilità finanziaria.”

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 146146

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Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione Responsabilità dell’Ente Locale nella gestione delle Società Partecipatedelle Società Partecipate

CONDANNATI AL RISARCIMENTO IN FAVORE DEL COMUNE

Corte dei Conti Sezione I Giurisdizionale Centrale sentenza n. 402 del 21.09.11

50% DEL DANNO 30% DEL DANNO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

IL SINDACO E L’ASSESSORE DEL

COMUNE

50% DEL DANNO 30% DEL DANNO

GLI ORGANI SOCIETARI DELLA

SOCIETA’

20% DEL DANNO MEMBRI GIUNTA COMUNALE

147147

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Le società pubbliche possono fallire?

Tribunale di Monza 22.06.2007 - Società multiservizi SI

Tribunale di S. Maria Capua a Vetere –09.01.2009 - Società di rifiuti NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 148148

09.01.2009 - Società di rifiuti

Corte di Appello I Sezione civile Torino 05.02.2010- Società di rifiuti SI

Tribunale di Palermo 11.02.2010 - Società di rifiuti SI

Tribunale di Velletri 08.03.2010 - Società di rifiuti SI

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Le società pubbliche possono fallire?

Tribunale di Foggia 18.01.2012 - Società di rifiuti

Tribunale di S. Maria Capua a Vetere

SI

Tribunale di Catania 26.03.2010 - Società di rifiuti NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 149149

Tribunale di S. Maria Capua a Vetere21.03.2012 - Società di trasporto SI

NO

Tribunale di Napoli – 31.10.2012 - Società di recupero ambientale NO

Tribunale di Palermo 08.01.2013 - Società di gestione servizi impianti pubblici

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Le società pubbliche possono fallire?

NO

NO

NO

Tribunale di Alessandria 08.07.2013 - Società di rifiuti

Tribunale di Avezzano 24.07.2013 – Società gestione servizio idrico integrato

Tribunale di La Spezia 20.03.2013 - Società di Gestione Servizio Idrico Integrato e Servizio di Raccolta, Trasporto, Recupero e Smaltimento dei rifiuti urbani e pericolosi

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 150150

SICassazione – 27.09.2013 - Società di rifiuti

Tribunale di Verona 17.12.2013 - Società servizi anagrafe, telefonia, energia elettrica, informazione pratiche edilizie e catastali

NO

Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari, manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …

NO (concordato preventivo)

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Alcune pronunce applicano congiuntamente il criterio “tipologico” e “funzionale” facendo leva – al fine di motivare l’esclusione della società pubblica dalle procedure concorsuali - tanto sulla natura

sostanzialmente pubblica della società (con affermazione di irrilevanza circa l’assenza di un’espressa qualificazione normativa

Le società pubbliche possono fallire?

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

irrilevanza circa l’assenza di un’espressa qualificazione normativa in tal senso) quanto sull’interesse pubblico alla continuazione del

servizio oggetto della società e la sua incompatibilità con la procedura concorsuale (orientata dall’interesse della massa dei

creditori alla maggiore liquidazione possibile dell’attivo fallimentare)

151151

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Altra giurisprudenza ne rinviene un’inammissibile forzatura alla riserva di legge contenuta all’art. 4 della legge 20 marzo 1975, n. 70

e con essa al principio generale secondo cui nessun ente pubblico può essere costituito e riconosciuto se non per legge; di modo che

mai sarebbe legittima l’assimilazione della società in mano pubblica

Le società pubbliche possono fallire?

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

mai sarebbe legittima l’assimilazione della società in mano pubblica a un ente pubblico, in difetto di una norma di legge che

espressamente la affermi

152152

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Tribunale di Monza 22.06.2007 - Società multiservizi

… la società ricorrente può essere ammessa alla procedura di fallimento ritenuto, in particolare, che,

stante la situazione di insolvenza e la sussistenza della

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 153153

stante la situazione di insolvenza e la sussistenza della natura di società commerciale sussistono i presupposti

per l’assoggettamento a dichiarazione di fallimento

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Tribunale di S. Maria Capua a Vetere 09.01.2009 - Società di rifiuti

deve ritenersi non assoggettata alla normativa fallimentare la società a partecipazione pubblica avente

natura formalmente privata, ma sostanzialmente

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 154154

natura formalmente privata, ma sostanzialmente pubblica

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Tribunale di S. Maria Capua a Vetere 09.01.2009 - Società di rifiuti

Gli indici della natura sostanzialmente pubblica

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 155155

1. limitazioni statutarie all’autonomia degli organi societari;2. esclusiva titolarità pubblica del capitale sociale;3. ingerenza nella nomina degli amministratori da parte di organi

promananti direttamente dallo stato;4. erogazione da parte dello stato di risorse finanziarie per il

raggiungimento degli obiettivi previsti per la raccoltadifferenziata;

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Corte di Appello I Sezione civile Torino 05.02.2010Società di rifiuti

... è irrilevante la circostanza della partecipazione all’ente – nellaspecie un consorzio – di enti pubblici locali, dovendosi inveceavere riguardo al modulo organizzativo e di funzionamentoadottatoe ritenere prevalentela natura privatistica qualora l’ente

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 156156

adottatoe ritenere prevalentela natura privatistica qualora l’enteutilizzi la struttura di una persona giuridica privata, con gestioneispirata a criteri di economicità, con autonomia negoziale,gestionale, contabile, finanziaria e patrimoniale e senza che l’entepubblico possa incidere sull’attività della società con poteriautoritativi o discrezionali

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Corte di Appello I Sezione civile Torino 05.02.2010Società di rifiuti

Nel condurre la valutazione in questione assume poi rilievodeterminante l’attività concretamente svolta ove sia interamenteindirizzata al libero mercatoe, nell’ottica di un approccioche dia

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 157157

indirizzata al libero mercatoe, nell’ottica di un approccioche diarilievo all’aspetto funzionale piuttosto che a quello tipologico, allanatura degli interessi protetti che la cui rilevanza pubblica,potrebbe giustificare la deroga alla disciplina privatistica.

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Tribunale di Palermo 11.02.2010 - Società di rifiuti

Decretato stato di insolvenza con commissariamento e riconoscimento della qualifica di imprenditore commerciale

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 158158

riconoscimento della qualifica di imprenditore commerciale fallibile della Società

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Tribunale di Velletri 08.03.2010 - Società di rifiuti

è assoggettabile a procedura concorsuale – e può quindi essere ammessa al concordato preventivo – la società per azioni interamente partecipata da capitale

pubblico e che utilizzi risorse pubbliche per lo

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 159159

pubblico e che utilizzi risorse pubbliche per lo svolgimento della propria attività qualora la sua sfera d’azione sia riconducibile al diritto privato secondo

uno schema comunque inquadrabile nel modello previsto dal codice civile

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Tribunale di Velletri 08.03.2010 - Società di rifiuti

… gli enti locali non hanno alcun potere di ingerenza nella gestione complessiva della società e di verifica del bilancio e non esercitano comunque un potere analogo a quello esercitato dall’ente pubblico sui

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 160160

analogo a quello esercitato dall’ente pubblico sui propri servizi; l’oggetto sociale ammette infine

l’espletamento dell’attività a favore di terzi

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Tribunale di Catania 26.03.2010 - Società di rifiuti

ha escluso l’applicabilità delle disposizioni privatistiche sulle procedure concorsuali alla società

per azioni partecipata esclusivamente da enti pubblici esercente servizio di raccolta e smaltimento rifiuti

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 161161

esercente servizio di raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani (servizio necessario” all’ente territoriale in quanto inerente allo svolgimento di servizi pubblici

essenziali destinati al soddisfacimento di bisogni collettivi)

e dotata di poteri di imposizione e di riscossione tipicamente pubblicistici

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Tribunale di Foggia 18.01.2012 - Società di rifiuti

L’ente territoriale ha lasciato che … defluisse lentamente in uno stato di decozione irreversibile senza

mai intervenire ………Appare, quindi, lecito il dubbio che lo scopo dell’ente territoriale sia stato solo quello di “scaricarsi della

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 162162

territoriale sia stato solo quello di “scaricarsi della spaventosa [esposizione] debitoria accumulata da ….”, ottenendo il riconoscimento della sua assoggettabilità a fallimento, già consapevole del destino di quell’azienda, le cui passività di bilancio avrebbero potuto condurre al

“default” dello stesso Comune …

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Tribunale di S. Maria Capua a Vetere 21.03.2012 - Società di trasporto

… soggetto giuridico privato, terzo rispetto agli enti pubblici che lo partecipano, conseguendo da ciò la affermazione che si deve escludere che nella specie ricorra l’ipotesi di esenzione dal fallimento prevista

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 163163

ricorra l’ipotesi di esenzione dal fallimento prevista dall’art. 1, I comma l.f., relativamente agli enti pubblici

Motivazione indicata nella apertura dell’amministrazione straordinaria

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Tribunale di Napoli 31.10.2012 - Società di recupero ambientale

la cessazione dell’attività d’impresa, che normalmente consegue al fallimento, pregiudica l’interesse pubblico

alla esecuzione continuativa e regolare del servizio stesso, senza che la possibilità di disporre l’esercizio

provvisorio dell’impresa possa evitarlo, essendo

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 164164

provvisorio dell’impresa possa evitarlo, essendo l’esercizio provvisorio un istituto volto alla tutela esclusiva dell’interesse dei creditori e non già di

interessi pubblici

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Tribunale di La Spezia 20.03.2013 – Società di Gestione Servizio Idrico Integrato e Servizio di Raccolta, Trasporto,

Recupero e Smaltimento dei rifiuti urbani e pericolosi -

Decretata l’incompatibilità delle procedure concorsuali

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 165165

Decretata l’incompatibilità delle procedure concorsuali (concordato preventivo, fallimento o amministrazione

straordinaria ex D.Lvo. 270/1999) in quanto il servizio è gestito in totale assenza di concorrenza e il servizio essendo

essenziale e necessario non può subire interruzioni in quanto destinato al soddisfacimento di bisogni primari della

collettività

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Tribunale di La Spezia 20.03.2013 – Società di Gestione Servizio Idrico Integrato e Servizio di Raccolta, Trasporto,

Recupero e Smaltimento dei rifiuti urbani e pericolosi

Nel fallimento dovrebbero essere gli organi della procedura a valutare la continuazione del servizio a tutela del ceto

creditorio che potrebbero giudicare non rispondenti a criteri

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 166166

creditorio che potrebbero giudicare non rispondenti a criteri di economicità e convenienza, per i creditori, la prosecuzione

dell’attività interrompendo l’attività di raccolta dei rifiuti urbani o l’erogazione dell’acqua potabile

… in tale incompatibilità risiede la ragione di non suscettibilità di fallimento di dette società, per ragioni del tutto

sovrapponibili a quelle che per previsione legislativa non consentono di dichiarare il fallimento di un ente pubblico

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Tribunale di Alessandria 08.07.2013 - Società di Gestione del Servizio di Raccolta, Trasporto, Recupero e Smaltimento

dei rifiuti solidi urbani

Rigettato il ricorso per la dichiarazione del fallimento in proprio presentato dalla società

1. La società gestisce un servizio pubblico essenziale la cui disciplina civilistica è scarsamente compatibile con gli effetti

tipici del fallimento;

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 167167

tipici del fallimento;2. Il capitale della società è costituito integralmente da

conferimenti di enti pubblici ed è vietata la partecipazione di soggetti privati;

3. I ricavi della società derivano in massima parte dall’erogazione del servizio pubblico svolto in esclusiva per conto dei soci

pubblici;4. La società è sottoposta ad un potere di direzione, controllo e di

vigilanza dei soci pubblici assolutamente estraneo al diritto societario

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Tribunale di Avezzano 24.07.2013 – Società gestione servizio idrico integrato

… deve concludersi in capo al ricorrente la mancanza del requisito dell’esercizio di attività commerciale, pur

riaffermata, la natura di società di capitali soggetta a tutti gli effetti alle regole civilistiche e, quindi, tra l’altro, a quelle

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 168168

effetti alle regole civilistiche e, quindi, tra l’altro, a quelle sull’integrità del capitale e sulle conseguenze per gli

amministratori per le violazioni degli artt. 2446 e 2447 c.c.

Deve escludersi, di conseguenza, che quest’ultima rientri tra i soggetti rispetto ai quali l’art. 1 della legge fallimentare

riconosce la possibilità di essere sottoposti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato

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Corte di Cassazione – Società di rifiuti - Sentenza 27.09.2013 n. 22209

le norme speciali che regolano

1. la costituzione della società;2. la partecipazione del pubblico al capitale

3. la sua operatività

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 169169

3. la sua operatività

non possono elidere le ragioni di tutela dell’affidamento dei terzi contraenti di cui alla disciplina privatistica

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Corte di Cassazione – Società di rifiuti - Sentenza 27.09.2013 n. 22209

l’assenza, in concreto, di un’attività economica a scopo di lucro non è sufficiente a escludere, adottato il modello societario,

che la natura giuridica della partecipata resti quella propria di una società di capitali disciplinata in via generale dal

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 170170

di una società di capitali disciplinata in via generale dal codice civile; ciò in quanto il modello societario è andato

negli anni assumendo connotati sempre più elastici, sostanzialmente svincolandosi dalla tradizionale alternativa fra causa di lucro e causa mutualistica, fino a diventare un

contenitore adattabile a diverse finalità

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Corte di Cassazione – Società di rifiuti - Sentenza 27.09.2013 n. 22209

l’esercizio di un servizio necessario all’ente socio non è determinante: sia perché l’ente – in base alla normativa di

settore – conserva la proprietà dei beni funzionali al servizio, così da poterne affidare la gestione ad altro soggetto; sia

SI

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 171171

così da poterne affidare la gestione ad altro soggetto; sia perché gli inconvenienti connessi ai tempi fisiologicamente

necessari a tale passaggio possono essere evitati attraverso il ricorso all’esercizio provvisorio di cui all’art. 104, l. fall

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Tribunale di Palermo 08.01.2013 – Società di Gestione Servizi Impianti Pubblici

Decretata la non fallibilità in quanto non riconosciuta la natura imprenditoriale

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 172172

imprenditoriale

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Tribunale di Palermo 08.01.2013 – Società di Gestione Servizi Impianti Pubblici

1. L’ente deve essere diretto a soddisfare esigenze di interesse generale prive di carattere industriale e commerciale;

Società di capitali = Ente di diritto pubblico

NO

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 173173

generale prive di carattere industriale e commerciale;2. L’ente deve essere dotato di personalità giuridica;

3. L’attività deve essere finanziata in via esclusiva o prevalente dall’Ente pubblico, o i membri dell’Organo amministrativo

della Società sono nominati per più della metà dall’Ente Pubblico;

4. L’attività svolta non è in ambito concorrenziale in quanto l’Ente pubblico si avvale esclusivamente per le prestazioni

dell’Ente costituito anche in forma di Società di capitali

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CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3

COMUNE

Titolare del servizio gestito dalla società

Deve far fronte ai debiti della propria società in house che non

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

Deve far fronte ai debiti della propria società in house che non sono stati soddisfatti in seguito alla liquidazione a causa

dell’incapienza del capitale sociale

Tutela dei creditori sociali che nel dare fiducia alla società hanno fatto affidamento sulla natura pubblicistica della stessa

174174

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CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3CORTE DEI CONTI SEZIONE CONTROLLO PIEMONTE DELIBERA 19 GENNAIO 2012 N.3

Deve ritenersi applicabile la responsabilità dell’Ente pubblico nei confronti dei creditori sociali ai sensi dell’art. 2497 C.C.,

atteso che il controllo analogo determina l’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento nell’interesse esclusivo della

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

di direzione e coordinamento nell’interesse esclusivo della società controllata

175175

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CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013

… le conclusioni cui questa corte è pervenuta nell’individuare i limiti della giurisdizione del giudice contabile nelle cause

riguardanti la responsabilità degli organi di società a partecipazione pubblica […] in quanto queste ultime hanno della

società solo la forma esteriore ma, […] costituiscono in realtà delle articolazioni della pubblica amministrazione da cui

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

delle articolazioni della pubblica amministrazione da cui promanano e non dei soggetti giuridici ad essa esterni e da essa

autonomi

176176

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CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013

Il consiglio di amministrazione è svuotato di significativi poteri gestionali, ed è un mero esecutore delle determinazioni della governancedegli enti soci, cui spettano poteri più incisivi di quelli di norma riconosciuti dal

diritto societario alla maggioranza sociale.Le decisioni più importanti della società, quindi, devono essere

preventivamente sottoposte all’esame e all’approvazione del socio pubblico

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015

pubblico

177177

Le società in housesono immuni da qualsiasi vocazione commerciale, perché si riducono a una longa manusdell’amministrazione socia, la quale reperisce prestazioni a contenuto negoziale non sul mercato, ma al proprio interno, appunto perché si serve di un proprio ente strumentale (la società

in house) giuridicamente distinto sul solo piano formale, in deroga ai principi di concorrenza

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CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013

La Corte dei conti ha giurisdizione sull’azione di responsabilità esercitata dalla Procura della Repubblica presso detta corte

quando tale azione sia diretta a far valere la responsabilità degli organi sociali per danni da essi cagionati al patrimonio di una

società in house, per tale dovendosi intendere quella costituita da uno o più enti pubblici per l’esercizio di pubblici servizi, di cui

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 178178

uno o più enti pubblici per l’esercizio di pubblici servizi, di cui esclusivamente tali enti possano esser soci, che statutariamente

esplichi la propria attività prevalente in favore degli enti partecipanti e la cui gestione sia per statuto assoggettato a forme di controllo analoghe a quello esercitato dagli enti pubblici sui

propri uffici

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CORTE CORTE DIDI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 2628 3 DEL 08.10.2013CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA N. 26283 DEL 08.10.2013

Posta l’immedesimazione tra ente pubblico socio e società in house, non può che derivare, quale logica conseguenza, non solo la

giurisdizione della Corte dei conti nell’azione sociale di responsabilità per danni al patrimonio societario (da considerarsi pregiudizio al patrimonio dell’ente pubblico socio) ma anche e

soprattutto la sottrazione (che ancora le Sezioni Unite non affermano espressamente) della società in houseal fallimento, dato che l’art. 1,

l.fall. esclude gli enti pubblici dal perimetro dei soggetti fallibili

Davide Di Russo Davide Di Russo –– Verona 20 novembre 2015Verona 20 novembre 2015 179179

I debiti della società in housevanno considerati debiti dell’ente socio, il quale non potrà “scaricarli”, in caso di insostenibilità, sul ceto creditorio e non potrà disinteressarsi della relativa gestione,

sapendo che dovrà provvedere alla copertura del deficitdella società insolvente in misura proporzionale alla propria partecipazione; con ovvie ripercussioni finanziarie sull’ente socio, e gli intuibili rischi di

dissesto per quest’ultimo, connessi all’assunzione dei debiti della partecipata in housee, in ultima istanza, dell’obbligo di provvedere

al relativo adempimento

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Tribunale di Verona 17.12.2013 – Società servizi anagrafe, telefonia, energia elettrica, informazione pratiche edilizie e catastali

… che alla società istante va riconosciuta la natura di società “in house providing” secondo i presupposti indicati espressamente dalla Corte di Cassazione … [nella sentenza 26283] … per la quale tale

qualifica va attribuita solo e soltanto alle società che abbiano congiuntamente tre indefettibili requisiti

NO

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1. Natura esclusivamente pubblica dei soci;2. Lo svolgimento dell’attività in prevalenza a favore dei soci stessi;

3. La sottoposizione ad un controllo corrispondente a quello esercitato dagli enti pubblici sui propri uffici

congiuntamente tre indefettibili requisiti

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In considerazione del venir meno della distinzione soggettiva tra ente e società in house, viene da domandarsi se non sia il caso di

ripensare l’assetto normativo che (con l’art. 35, co.8, l. 448/01, sopravvissuto al referendum2011) impone la gestione di servizi pubblici a mezzo di società di capitali, dato che il ricorso a una forma organizzativa caratterizzata dallo scopo di lucro, oltre che

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forma organizzativa caratterizzata dallo scopo di lucro, oltre che incompatibile con finalità pubbliche, spesso si è tradotto nella

violazione di logiche di mercato (con incremento esponenziale dei costi di gestione, in primisper personale), e nella conseguente

lievitazione sia delle tariffe a carico della collettività che degli oneri a carico degli enti pubblici, fino al non infrequente dissesto della

società (cfr. Corte conti Calabria, 84/2012)

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Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,

manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare…

NO concordato preventivo

Per la cassazione il danno al patrimonio della società in house costituisce danno erariale [S.U., 25 novembre 2013, n. 26283 e 26

marzo 2014, n. 7177; cfr. anche Cass. S.U. 10299 del 2013]

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marzo 2014, n. 7177; cfr. anche Cass. S.U. 10299 del 2013]

Si tratta, infatti, di pregiudizio al patrimonio dell’ente pubblico socio; che rappresenta un patrimonio separato ma pur sempre giudicato riferibile

all’ente pubblico.

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Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,

manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …

metodo “tipologico”

Assoggettamento al concordato preventivo

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… corretta identificazione della natura giuridica del soggetto debitore e la natura sostanzialmente pubblica del soggetto porta

come suo inevitabile corollario l’esclusione dello stesso non solo dal perimetro delle imprese fallibili, ma anche da quello

delle imprese assoggettabili a concordato preventivo

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Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,

manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …

metodo “funzionale”

Assoggettamento al concordato preventivo

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… lega l’esenzione dalla procedura concorsuale ad una verifica della effettiva lesione che l’interesse pubblico subisce per effetto della procedura.

L’incompatibilità funzionale tra procedura fallimentare e la tutela degli interessi pubblici è conseguenza dell’interruzione dell’attività d’impresa

che normalmente consegue alla dichiarazione di fallimento, nonché dell’attribuzione all’autorità giudiziaria del potere di decidere in ordine

all’eventuale prosecuzione dell’attività d’impresa da parte della società e in ordine al possibile affidamento a terzi, attraverso lo strumento dell’affitto

di azienda, della stessa gestione del servizio pubblico essenziale.

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Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,

manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …

Con riferimento al cd. concordato preventivo meramente liquidatorio, che è quello che si occupa, si afferma che se è vero che esso non prevede la

prosecuzione dell’attività d’impresa, tuttavia la scelta è assunta dalla stessa

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prosecuzione dell’attività d’impresa, tuttavia la scelta è assunta dalla stessa società in sede di piano di concordato, senza essere imposta dal Tribunale

con la sentenza di fallimento, talché si sarebbe in presenza di una fattispecie sotto alcuni profili assimilabile a quella dello scioglimento

anticipato per deliberazione dell’assemblea e senza autorizzazione all’esercizio provvisorio; in ambedue i casi, l’interruzione dell’attività

d’impresa è conseguenza di una scelta “volontaria” della società.

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Tribunale di Teramo 20.10.2014- Società servizi di supporto, impiego, politiche per il lavoro e formazione, gestione finanziamenti, bibliotecari,

manutenzione, pulizia, facchinaggio del patrimonio immobiliare …

Il Tribunale ritiene tuttavia che, nonostante questi argomenti, certamente stimolanti, risulti decisivo e insuperabile in senso opposto il tenore letterale

dell’art. 1, comma 1, l.fall, che identifica le procedure di fallimento e di

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dell’art. 1, comma 1, l.fall, che identifica le procedure di fallimento e di concordato preventivo sotto il profilo del presupposto soggettivo. D’altra parte, l’affermazione che le società in mano pubblica “necessarie”, pur

esenti da fallimento, possano essere ammesse alla procedura di concordato preventivo accentua un profilo di “privilegio” in favore delle stesse, che

sembra porsi in contrasto con l’evoluzione normativa in argomento.

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FALLIBILITÀ O NO FALLIBILITÀ

SOCIETÀ PUBBLICHE

TUTELA DEI CREDITORI

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FALLIBILITÀ

UN FALSO PROBLEMA?

O NO FALLIBILITÀ

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