Slide 18 gennaio 2016
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R. Iacovelli - E. Feleppa 1
R. Iacovelli - E. Feleppa 2
Pratica di aiuto(di consulenza)
finalizzata a
Incoraggiare le persone a generare ed elaborare i significati del proprio lavorare
Orientare le persone verso i luoghi di intersezione fra
Bisogni – desideri –potenzialità individuali
Esigenze sociali, istituzionali e
dell’organizzazione dove mi trovo
1. Ebbutt (1985)
“ La ricerca azione è
lo studio sistematico dei tentativi intrapresi
da gruppi di partecipanti di cambiare e migliorare la prassi educativa
sia attraverso le loro azioni pratiche
sia attraverso la loro riflessione
sugli effetti di queste azioni”
Definizioni della ricerca azione
3Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
2. Kemmis & McTaggart (1982)
“La ricerca azione consiste ‘nello sperimentare delle idee relative alla propria prassi, per migliorarsi e per approfondire le proprie conoscenze riguardo al
curricolo, l’insegnamento e l’apprendimento. Il risultato è un miglioramento in quello che succede nella classe e nella scuola, e un’articolazione migliore delle ragioni educative. La ricerca azione rappresenta una modalità di lavoro che collega la teoria e la prassi nell’insieme
‘idee-in-azione’”
Definizioni della ricerca azione
4Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
La ricerca azione ha lo scopo di calare la ricercanella realtà della scuola,
e in particolare nella classe,
attraverso il diretto coinvolgimento degli insegnanti e degli studenti.
E’ ricerca fatta dagli insegnanti per gli insegnanti,
dagli studenti per gli studenti in un circolo virtuoso
5Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Azioni pratiche
Situazione reale della classe
Ricerca insieme agli alunni
La ricerca azione è caratterizzata
sia dal fatto che l’oggetto della ricerca è radicato nella situazione reale della classe,
sia dal fatto che sono gli insegnanti stessi
ad originare ed a svolgere la ricerca insieme agli alunni.
“Chi insegna impara due volte”
Le parole-chiave della ricerca azione
6Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Riflessione critica sugli effetti dell’azione
Gli strumenti e la procedura della ricerca azione offrono all’insegnante la possibilità di esplorare la realtà nella quale opera e di analizzare come lavora, di introdurre dei cambiamenti e di sperimentare novità.
Non si può prescindere dalla necessità che l’insegnante rifletta criticamente sul proprio agire e sugli effetti prodotti dalla sua azione affinché tali miglioramenti si realizzino.
Le parole-chiave della ricerca azione
7Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
La ricerca azione si distingue dalla ricerca applicata che
- attua delle procedure finalizzate alla risoluzione di problemi specifici
- ed è generalmente di tipo descrittivo - fondata su precedenti ricerche di
base.
8Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Ricerca iniziata dagli insegnanti
Situazionale – centrata sulla classe
Sistematica (agire – osservare – valutare)
Diagnostica e terapeutica
Non generalizzabile
Colma il divario teoria – pratica
Due ruoli uniti: insegnante & ricercatore
Percorso radicato nella prassi: pratica-teoria-pratica
Cambiamento di prospettiva
Emancipatoria e illuminante
Ricerca empirica
Concetti chiave della RA
9Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
IntervisteDiariFotografie/VideoQuestionariAutobiografie cognitiveAutovalutazioniEsempi del lavoro degli studenti
Esercitazioni continue…
ALCUNI STRUMENTI PER LA RICERCA AZIONE
10Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
11R. Iacovelli - E. Feleppa
Criticità didattiche che riducono
l’apprendimento•Permanere di approcci eccessivamente
formalizzati, decontestualizzati “tradizionalmente
disciplinari” nell’insegnamento scolastico
•Limitata significatività per gli allievi delle proposte
didattiche: scarso riferimento all’esperienza
personale ed a pratiche sociali connesse con i campi
del saperePhilippe Perrenoud, “Dieci Nuove Competenze per Insegnare. Invito al viaggio", Anicia, Roma 2002
12R. Iacovelli - E. Feleppa
“Capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti,
riuscendo a mettere in moto e ad orchestrare le proprie risorse
interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili
in modo coerente e fecondo”
(Pellerey, 2004)
Definizione di
competenza
13R. Iacovelli - E. Feleppa
1. “Capacità di far fronte a un compito”
= utilizzazione del proprio sapere per far fronte a
situazioni problematiche
(Dimensione operativa consapevole)
2. “Mettere in moto e orchestrare le proprie risorse
interne, cognitive, affettive e volitive”
= Dimensione olistica
3. “Utilizzare quelle esterne”
= Dimensione di contesto
Definizione di competenza
14R. Iacovelli - E. Feleppa
Livelli di analisi di una competenza
(Le Boterf, 2000)
1° Livello –
Risorse cognitive
2° Livello Processi chiave
3° Livello –Disposizi
oni ad agire
Conoscenze e abilità
necessarie per
affrontare un compito –
Sapere e saper fare
Processi
cognitivi e
operativi -
Saper agire
Autonomia e
responsabilità
15R. Iacovelli - E. Feleppa
Impegno
Ruolo socialeImmagine di sé
Sensibilità al contestoConsapevolezza
Cosa si
apprende
Come si
apprende
L’Iceberg di
AUSUBEL
16R. Iacovelli - E. Feleppa
Dalle Linee Guida (C.M.3/2015)
“ La competenza è un COSTRUTTO SINTETICO nel
quale confluiscono diversi contenuti di
apprendimento – FORMALE – NON FORMALE e
INFORMALE - insieme a una varietà di fattori
individuali che attribuiscono alla competenza un
carattere squisitamente personale. Spetta agli
insegnanti MONITORARE continuamente il grado di
maturazione delle competenze di ciascun alunno per valorizzarle e favorirne lo sviluppo”.
17R. Iacovelli - E. Feleppa
18R. Iacovelli - E. Feleppa
Dalle Linee Guida (C.M.3/2015)
RIFERIMENTI CONCETTUALI
• Prima di certificare le competenze è necessario
valutarle
• Prima di valutarle è necessario promuoverle:
“Gli insegnanti hanno il diritto di valutare
- ed eventualmente di certificare - solo ciò che hanno cercato con
forza di sviluppare” (C. Petracca, La progettazione per competenze)
• Per sviluppare le competenze è necessario sapere
quali siano: adesso lo sappiamo = le competenze
indicate dalle Indicazioni del 2012 primo ciclo
• Per sviluppare le competenze è necessario
sapere come fare
19R. Iacovelli - E. Feleppa
COMPETENZE: come promuoverle?
1. Rivisitazione dello statuto epistemologico
delle discipline
2. Essenzializzazione dei contenuti
3. Problematizzazione dell’apprendimento
4. Integrazione disciplinare
5. Sviluppo di conoscenze procedurali
6. Didattica laboratoriale
7. Operare per progetti
8. Compiti di realtà
9. Apprendimento come cognizione situata
10.Sviluppo dei processi cognitivi
20R. Iacovelli - E. Feleppa
Processi cognitivi e operativi
Percettivi
Mnestici
Induttivi
Deduttivi
Dialettici
Creativi
21R. Iacovelli - E. Feleppa
STATUTO EPISTEMOLOGICO
Logica Metodologica
Conoscenze Linguaggio
Euristica Estetica
22R. Iacovelli - E. Feleppa
Obiettivi di apprendimento
Cosa fare?
•Essenzializzare
•Ricercare e selezionare i
nuclei fondanti
•Verbale ordinario umano =
CODICE
(strumento di accesso ai
saperi disciplinari)
•Specifico disciplinare =
SOTTOCODICE
•Simbolico
Conoscenze Linguaggio
Co
no
sce
nz
e d
ich
iara
tive
Co
no
scen
ze
sem
an
tiche
1° PIANO
STATUTO EPISTEMOLOGICO
23R. Iacovelli - E. Feleppa
La ricerca del CUR
Cosa fare?
Problematizzare
Contestualizzare
Costruire
l’apprendimento
Il “COME” delle
discipline
Logica Metodologica
2° PIANO
STATUTO EPISTEMOLOGICO
24R. Iacovelli - E. Feleppa
Luogo immaginativo,
fantastico, creativo
delle discipline
- PENSIERO DIVERGENTE -
La FORMA o le forme che assumono i
saperi quando vengono comunicati
STATUTO EPISTEMOLOGICO
25R. Iacovelli - E. Feleppa
a AU T H E N T I C EVA LUATI ON
a una MULTIPLA SCELTA DI
Unità di Apprendimento – Compiti di Realtà –i n S i t u a z i o n i - P r o b l e m a
d a P E R F O R M A N C E EVA LUATI ON
dai TEST A SCELTA MULTIPLA
C A M B I O di PARADIGMA
26R. Iacovelli - E. Feleppa
Compito di
realtà
Competenze del profilo
Competenze chiave
europee
Traguardi di competenza
delle discipline coinvolte
Obiettivi di apprendimento
disciplinari
27R. Iacovelli - E. Feleppa
Gli elementi irrinunciabili di un cdr
Compito di realtà
Situazione inedita, vicina al
reale
DestinatariScopo
Disciplinarità e interconnessioni
Contesto luogo
tempi
Conoscenze
R. Iacovelli - E. Feleppa 28
Complessità
Profilo delle competenze in uscita dal I ciclo
Rappresenta l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano
Certificazione delle competenze
Attesta e descrive le competenze
progressivamente acquisite dagli allievi
Ha valenza squisitamente
educativa,
di documentazione del percorso
compiuto dagli allievi, rispetto al
Profilo.
29R. Iacovelli - E. Feleppa
1.Riferimenti ineludibili per l’azione didattica
- «Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gliinsegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorreree aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppointegrale dell'allievo»
2.Sono prescrittivi, le scuole possono scegliere lemodalità di sviluppo
- «Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsie di scegliere l'itinerario più opportuno per consentire aglistudenti il miglior conseguimento dei risultati».
3.Criteri per la valutazione delle competenze
- «Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteriper la valutazione delle competenze attese …»
CURRICOLO VERTICALETraguardi di sviluppo delle competenze rappresentano:
30R. Iacovelli - E. Feleppa
“Piero Angela ha scritto ai Sindacidei comuni del Matese, chiedendola collaborazione delle comunità perrealizzare un documentario sulnostro territorio che dovrà andare inonda prima dell’estate. Comepensiamo di aiutarlo?
Competenze del profilo e competenze chiave
europee
31R. Iacovelli - E. Feleppa
32R. Iacovelli - E. Feleppa
33R. Iacovelli - E. Feleppa
“Piero Angela ha scritto ai Sindaci deicomuni del Matese, chiedendo lacollaborazione delle comunità perrealizzare un documentario sul nostroterritorio che dovrà andare in ondaprima dell’estate. Come pensiamo diaiutarlo?
Traguardi di competenza delle
discipline coinvolte
Italiano
Matematica
Scienze
Geografia
Arte e immagine
34R. Iacovelli - E. Feleppa
Compito di realtà
Obiettivi di apprendimento disciplinari
Italiano geografia Storiamatematica
Lettura
Ascolto e
parlato
Scrittura
Utilizzo delle fonti-
Produzione scritta
Prevedere immaginare e progettare –
Vedere, osservare e
sperimentare
Esprimersi e comunicare
35R. Iacovelli - E. Feleppa
Scienze
METODOLOGIE Problematizzazione iniziale e
ricorsiva
Contestualizzazione
Costruttivismo sociale della conoscenza
(Tutoring, Peer to peer,
Cooperative learning)
Apprendimento situato
Flipped classroom
36R. Iacovelli - E. Feleppa
VALUTAZIONE delle COMPETENZE attivate
Compiti di realtà (intermedi e finale)
Osservazioni sistematiche su ciascun alunno e
per ciascuna voce
Autobiografie cognitive
Autonomia Relazione Partecipazione
Responsabilità FlessibilitàConsapevolezza
37R. Iacovelli - E. Feleppa
STRUMENTI per l’OSSERVAZIONE e la VALUTAZIONE
Interviste
Diari
Fotografie/Video
Rubriche di valutazione
Autovalutazioni
38R. Iacovelli - E. Feleppa
Alunni
Au
to
no
mia
Re
laz
ion
e
Pa
rte
cip
az
ion
e
Re
sp
on
sa
bilit
à
Fle
ssib
ilità
Co
nsa
pe
vo
lez
za
1
2
3
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5
6
7
LIVELLI A-B-C-D
39R. Iacovelli - E. Feleppa