Slide #1 Cosa sono i mdc I mdc sono farmaci che permettono di aumentare il contrasto tra la...
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Slide #1Slide #1
Cosa sono i mdcCosa sono i mdcCosa sono i mdcCosa sono i mdc
• I mdc sono farmaci che permettono di aumentare il contrasto tra la struttura studiata e i tessuti circostanti
Esistono tre tipi di mdc- per X-RAY - per Risonanza Magnetica- per Ecografia
Spe
cifi
cità
dei
Mez
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asto
Slide #2Slide #2
Spe
cifi
cità
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Mez
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peci
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di C
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asto Requisiti di un mdc ideale per x-rayRequisiti di un mdc ideale per x-rayRequisiti di un mdc ideale per x-rayRequisiti di un mdc ideale per x-ray
• Capacità di attenuazione del cammino dei raggi X
• Farmacodinamica nulla
• Farmacocinetica a rapida eliminazione e legame proteico nullo
• Assenza di tossicità
Slide #3Slide #3
Monomeri ionici
OH
OH
II
II
II
R2R1
OH
OH
OH
R3
OH
II
II
II
R2
R1
COO- Cation++
Monomeri non-ionici
300 mgI/ml: 1400 mOsm/kg 300 mgI/ml: 502-695 mOsm/kg
Spe
cifi
cità
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Mez
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asto Struttura dei Struttura dei mdcmdc organo-iodati organo-iodatiStruttura dei Struttura dei mdcmdc organo-iodati organo-iodati
Slide #4Slide #4
Struttura molecolare di un Struttura molecolare di un dimero non-ionicodimero non-ionico
CONHCH2CHCH2
NCH2CHCH2N
OC
CH2CHCH2NHCO
CONHCH2CHCH2 CH2CHCH2NHCO
H3C
CO
CH3
OHOH
OH
OHOH
OH
OH
OHOH
IIIIIIII
II II
Osmolarità a 300 mgI/ml= 290 mOsm/kg
Spe
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Slide #5Slide #5
Evoluzione dei mdc Evoluzione dei mdc organo-iodatiorgano-iodatiEvoluzione dei mdc Evoluzione dei mdc organo-iodatiorgano-iodati
•Ionico/non ionico
• Monomero/dimero
• Numero di atomi di I
Spe
cifi
cità
del
le te
cnic
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tecn
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Slide #6Slide #6
Caratteristiche delle molecoleCaratteristiche delle molecoleCaratteristiche delle molecoleCaratteristiche delle molecoleS
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uso
Spe
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cità
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so
Viscosità
Monomero Dimero
Concentrazione
Osmolarità
Slide #7Slide #7
NomiNomi e produttori dei mdc e produttori dei mdc organo-iodatiorgano-iodatiNomiNomi e produttori dei mdc e produttori dei mdc organo-iodatiorgano-iodatiS
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Spe
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Generic name(s) Trade (name(s) Company/-iesMetrizamide Amipaque Amersham Health
Iohexol OmnipaqueOmnitrast
Amersham Health/Schering /Daiichi
Juste
Iopentol Imagopaque Nycomed
Iodixanol Visipaque Nycomed
Iopamidol Iopamiro/iopamironJopamiro/JopamironSolutrastIsovueNiopam
Bracco/Astra
Byk-GuldenBracco (Squibb)Merck
Iomeprol Iomepron Bracco
Ioxaglate Hexabrix Guerbet/Mallinckrodt
Iobitridol Xenetix Guerbet
Ioversol Optiray Mallinckrodt/Guerbet
Iopromide Ultravist Schering
Iotrolan Isovist Schering
Ioxilan/ioxitol ?? Cook/var. licensees
Slide #8Slide #8
PAZIENTEFARMACO (m.d.c.)
Apparecchiatura per imaging
Una interrelazione complessaUna interrelazione complessaUna interrelazione complessaUna interrelazione complessaS
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Slide #9Slide #9
Impiego clinico dei Impiego clinico dei mdc mdc organo-iodatiorgano-iodatiImpiego clinico dei Impiego clinico dei mdc mdc organo-iodatiorgano-iodati
•Tomografia Computerizzata
•Angiografia (DSA)
•Radiologia Convenzionale (Urografia)
Spe
cifi
cità
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Slide #10Slide #10
Time (min)
En
han
cem
en
t (H
.U.)
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
Aorta
Liver
Contrast Enhancement
Spe
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cità
del
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tecn
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uso
Slide #11Slide #11
Spazi fisiologiciSpazi fisiologiciSpazi fisiologiciSpazi fisiologici
• Vasi- Compartim. intravascolare
• Parenchimi- Compartim.
intravascolare- Compartim. extravascolare/extracellulare
Spe
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cità
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Slide #12Slide #12
Fase vascolareFase vascolareFase vascolareFase vascolareS
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uso
Spe
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Slide #13Slide #13
Fase portaleFase portaleFase portaleFase portaleS
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Spe
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cità
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Slide #14Slide #14
Fisiologia dell’enhancement Fisiologia dell’enhancement contrastograficocontrastografico
Fisiologia dell’enhancement Fisiologia dell’enhancement contrastograficocontrastografico
Fattori legati al Paziente(altezza, peso, età, sesso, stato cardiovascolare, funzione renale)
Protocolli di iniezione(concentrazione, volume,flusso, viscosità)
Spe
cifi
cità
del
le te
cnic
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elle
tecn
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uso
Slide #15Slide #15
In RM il contrasto intrinseco dell’immagine è dovuto a diversi
parametri (multiparametricità) e può essere modificato
dall’operatore
I fattori che determinano il segnale si dividono in due categorie:
Fattori propri del tessuto
Fattori propri delle sequenze
Tempi di rilassamento T1 e T2Densità protonica
Mdc in RM
NON MODIFICABILI
TR e TE
MODIFICABILI
Slide #16Slide #16
Non modificabili, a meno che non si utilizzi mezzo di contrasto
(MdC) il quale, influenzando le caratteristiche magnetiche dei
tessuti, determina una alterazione del magnetismo locale
Parametri tissutali
In RM non si valuta il MdC ma le modifiche tissutali in
T1 e T2 dovute all’influenza esercitata dal MdC stesso
Slide #17Slide #17
Diamagnetiche
Paramagnetiche
Superparamagnetiche
Ferromagnetiche
Classi magnetiche delle sostanze
Slide #18Slide #18
Classi magnetiche delle sostanze
Paramagnetiche: sostanze con elettroni spaiati nell’orbitale
più esterno. In presenza di campo magnetico esterno gli
elettroni si allineano lungo il campo stesso e influenzano il
magnetismo delle sostanze vicine.
Le sostanze più usate sono il Gd (7 elettroni spaiati), il Mn
e il Fe 3+ (5 elettroni spaiati)
Slide #19Slide #19
Superparamagnetiche: riducendo le dimensioni della particella
ferromagnetica si isola un singolo dominio che ci consentirà di
avere un intenso momento magnetico solo se c’e un campo
magnetico esterno (non hanno “effetto memoria”):
- inerti sull’uomo;
- a base di ossido di Ferro;
- captazione di pertinenza del SRE
Classi magnetiche delle sostanze
Slide #20Slide #20
Tutte le sostanze con una di queste caratteristiche magnetiche
interagiscono con il campo magnetico statico e producono una
magnetizzazione che può ridurre (sostanze diamagnetiche) o
incrementare il campo magnetico effettivo a livello tissutale
(suscettività magnetica): questo fenomeno è maggiore per le
sostanze superparamagnetiche
Durante l’acquisizione delle immagini i protoni a contatto con
sostanze dotate di suscettività magnetica (i MdC), danno luogo
ad una risposta molto più intensa che non in assenza della
sostanza stessa. Ne derivano modifiche dei tempi di
rilassamento molto intense localmente (relassività)
Interazione tra MdC e tessuti
Slide #21Slide #21
Ogni sostanza con capacità magnetica e possibile impiego
come MdC in RM deve essere protetta in una forma molecolare
inerte prima del suo utilizzo: questo contribuisce a determinare
il destino che il MdC subirà dopo la sua introduzione nel corpo
umano (farmacocinetica)
MdC utilizzabili in RM
In base alla diversa biodistribuzione si distinguono MdC:
Sperimentali
- intravascolari extracellulari
- epatobiliari
- reticolo-endoteliali
- liposomiali
- intravascolari
- gastrointestinali
Slide #22Slide #22
Gadolinio: sostanza con 7 e - spaiati nell’ultimo orbitale e quindi
con il massimo effetto di “enhancement” del magnetismo locale.
Estremamente tossico, l’unico modo per iniettarlo è di “coprirlo”
con una molecola che lo leghi; il tipo di legame è la chelazione
I chelati del Gd aumentano l’intensità di segnale nello spazio
extracellulare e hanno caratteristiche fisico-chimiche che li
rendono simili, nel comportamento farmacocinetico, ai MdC
uroangiografici
Gd-DTPA: il DTPA è il chelante più usato in medicina. Dopo
l’iniezione e.v. attraversa la membrana capillare, arriva nel
compartimento extracellulare (interstizio) ed è rapidamente
escreto dal rene. Dose: 0,1 mmol/Kg di peso corporeo
MdC intravascolari-extracellulari
Slide #23Slide #23
L’effetto è sul tempo di rilassamento T1 che si accorcia grazie ad
un recupero più veloce della magnetizzazione longitudinale
Dopo la somministrazione del MdC si acquisiscono sequenze T1
che evidenziano l’enhancement contrastografico
MdC intravascolari-extracellulari
Intensità di segnale(bianco)
Lo studio dinamico dopo iniezione a bolo è la componente più
Importante per lo studio dell’addome, in particolare per il
rilevamento e la caratterizzazione delle lesioni focali epatiche
Slide #24Slide #24
I chelati del Gd non superano la BEE quindi ogni patologia che la
interrompe determina enhancement contrastografico
MdC intravascolari-extracellulari