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SISTEMAZIONE RETICOLO PICIGNANA E BRUNETTINA D1-RELAZIONE TECNICA (ESE)
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SOMMARIO
SOMMARIO............................................................................................................................................................ 2
PREMESSA .............................................................................................................................................................. 3
SITUAZIONE DEI LUOGHI ....................................................................................................................................... 3
OBIETTIVI DEL PROGETTO ...................................................................................................................................... 5
OPERE PREVISTE...................................................................................................................................................... 5
Intervento 1 ......................................................................................................................................................... 5
Intervento 2 ......................................................................................................................................................... 6
Intervento 3 ......................................................................................................................................................... 6
Intervento 4 ......................................................................................................................................................... 7
Interventi 5 e 6..................................................................................................................................................... 7
OPERE PROVVISIONALI ........................................................................................................................................... 7
SALVAGUARDIA ITTIOFAUNA................................................................................................................................... 8
ESPROPRI ED INDENNITA’ VARIE ........................................................................................................................... 8
GESTIONE TERRE E ROCCE DA SCAVO ................................................................................................................... 9
IMPORTO LAVORI DEL PROGETTO ........................................................................................................................ 10
COSTO DELLA SICUREZZA DEL PROGETTO ........................................................................................................... 10
QUADRO ECONOMICO DEL PROGETTO ............................................................................................................. 10
ATTESTAZIONE DI CONFORMITA'.......................................................................................................................... 11
SISTEMAZIONE RETICOLO PICIGNANA E BRUNETTINA D1-RELAZIONE TECNICA (ESE)
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PREMESSA
Il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, nell’ambito della propria attività istituzionale ha il compito
del mantenimento e del recupero del buon funzionamento dei corsi d’acqua ricadenti nel territorio di
competenza e delle opere idrauliche presenti.
Il Consorzio di Bonifica ha avuto accesso al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, sottomisura
8.3 "Opere di consolidamento e sistemazione del reticolo idraulico".
Nell’ambito di un intervento diffuso su tutto il territorio di competenza, allo scrivente è stato assegnato
l’incarico di Progettazione Definitiva ed Esecutiva e Direzione dei Lavori degli interventi di
“Consolidamento e sistemazione del reticolo idraulico del fosso Picignana e Brunettina nel Comune
di Stazzema”.
I tratti del corso d’acqua in oggetto nel 2014 sono stati interessati da eventi alluvionali di particolare
intensità che hanno comportato il franamento di alcuni tratti delle sponde, il trasporto a valle di
materiale fine e di molti detriti con una generalizzata erosione che ha comportato un
malfunzionamento dell’alveo e anomale condizioni di deflusso.
SITUAZIONE DEI LUOGHI
Il Fosso di Picignana è caratterizzato da una estensione attorno ai 3,4 kmq con una lunghezza
dell'asta principale superiore ai 2 km. Questo corso d'acqua prossimità di Culerchia, confluisce nel
Fosso di Pomezzana dando origine al Torrente Vezza. Il Torrente Vezza è costituito da un bacino
idrografico superiore ai 10 kmq a monte di Ponte Stazzemese, in prossimità dell'immissione del corso
d'acqua con il Torrente Cardoso.
Il bacino idrografico in esame è per lo più ricoperto da bosco ed è caratterizzato da versanti piuttosto
acclivi, passando da un quota massima del bacino di Monte Matanna a 1318 m s.l.m. e la quota
minima a Culerchia attorno ai 250 m s.l.m.
I corsi d'acqua in oggetto hanno le tipiche caratteristiche dei bacini montani, caratterizzati da sponde
con elevate acclività, generalmente occupate da boschi in stato di abbandono, e che sono soggette a
fenomeni gravitativi di versante, in alcuni casi generati dai corsi d'acqua stessi.
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L'alveo, inoltre, mostra acclività piuttosto elevate che comportano una elevata energia di trasporto
che può essere causa di fenomeni erosivi, soprattutto di sponda; tali fenomeni erosivi si registrano
soprattutto sul Fosso di Picignana, nel tratto che scorre a Sud del paese di Stazzema.
Nell'area si rileva, a tratti, un alto numero di piante sradicate in prossimità del corso d'acqua che
comportano una maggiore fragilità idrogeologica del territorio, infatti:
• lo sradicamento delle piante ha creato microdissesti diffusi sui versanti che hanno denudato il
terreno che può così essere soggetto ad erosioni e dilavamenti oltre che ad infiltrazioni delle acque
meteoriche, aumentando la fragilità geomorfologica del territorio;
• altro fattore di pericolosità è la quantità di materiale vegetativo morto, costituito anche da piante di
notevoli dimensioni, sia in alveo o che sul versante in prossimità di esso.
Tali fattori di pericolosità, in caso di eventi meteorici eccezionali, possono causare ingenti fenomeni
di trasporto solido, misto di legname e materiale detritico, con possibili ostruzioni in alveo, e
conseguente condizione di pericolo sugli abitati di fondovalle.
Tratto oggetto di intervento sul Fosso Picignana e affluenti
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OBIETTIVI DEL PROGETTO
Lo scopo del presente progetto è il miglioramento delle condizioni di deflusso e della stabilità delle
sponde fluviali, la creazione di opere d'arte atte a ridurre il trasporto solido a valle, la manutenzione
dei tratti danneggiati dell'alveo al fine di mettere in sicurezza le sponde e le opere d’arte limitrofe o
poste più a valle.
I criteri seguiti nella impostazione del progetto sono:
- Rimozione della vegetazione di alto fusto presente in alveo;
- Rimozione della vegetazione morta presente in alveo;
- Rimozione dei depositi alluvionali presenti in alveo;
- Interventi strutturali per ridurre il trasporto dei detriti a valle;
- Interventi strutturali per il consolidamento delle sponde deteriorate;
- Consolidamento delle parti di sponda usurate;
- Utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per quanto possibile;
- Salvaguardia dell’assetto altimetrico dei corsi d’acqua e quindi della loro capacità di trasporto
solido;
OPERE PREVISTE
Il progetto prevede una serie di interventi distribuiti lungo l’asta principale del Fosso Picignana e dei
suoi affluenti per una lunghezza indicativa di circa 2 Km.
Al fine di facilitare la lettura del progetto gli interventi previsti sono stati numerati progressivamente da
monte verso valle.
Intervento 1
Sull’alveo principale del Fosso Picignana, a monte della strada poderale di accesso all’area di cava,
è previsto il consolidamento del fondo mediante realizzazione di una soglia in pietrame mediante
ricarica di un affioramento roccioso esistente. Lo scopo dell’opera è quello di ridurre la velocità di
deflusso prima del sottoattraversamento della strada in modo da limitare il trasporto solido e
contenere l’erosione spondale.
Il manufatto sarà realizzato mediante muratura di pietrame di grosse dimensioni in modo da formare
una soglia piana raccordata con il tratto posto a valle con un salto contenuto in circa 100-140 cm.
La sistemazione della zona di dissipazione sarà effettuata mediante colmata di massi cementati per
una lunghezza di circa 2-3 m verso valle a tutta larghezza di alveo.
La protezione spondale viene realizzata mediante ricarica delle stesse con massi di grossa pezzatura
(max 2 ton) semplicemente appoggiati e intasati con pezzature minori.
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A monte e a valle del manufatto è prevista la pulizia del fosso con eliminazione delle piante di alto
fusto presenti in alveo e riduzione della macchia nella fascia spondale per circa 10 m.
Nel tratto oggetto di realizzazione della soglia di fondo l’alveo è particolarmente incassato nelle
pendici della montagna, per cui l’eventuale sovralzo del pelo liquido della corrente è sicuramente
contenuto nelle sponde.
Intervento 2
Procedendo verso valle, in prossimità di un tornante della S.P. 42 per Stazzema, all’altezza della
confluenza con il Fosso Brunettina sono previsti alcuni interventi di consolidamento longitudinale e
trasversale atti a migliorare le caratteristiche di deflusso.
In particolare sarà operata una ricarica dei piedi spondali eseguita con scogliera di massi ciclopici
lungo il tratto che va dalla briglia a monte della confluenza col Fosso Brunettina fino a circa 50 m a
valle della passerella. Nei pressi della stessa saranno inoltre consolidati i salti di fondo presenti con
apporto di massi ciclopici di grossa pezzatura intesati con diametri più piccoli e cementazione.
La briglia a monte della confluenza risulta danneggiata a causa della caduta di piante di alto fusto, si
provvederà quindi alla sua riparazione mediante ricostruzione della muratura in pietrame,
l’eliminazione delle radici presenti in alveo e colmata della vasca di dissipazione erosa dall’anomalo
flusso di corrente.
Durante il sopraluogo del 07 Febbraio 2017 è stata rilevata sul Fosso Brunettina una frana del
pendio sinistro avvenuta in tempi relativamente recenti (sicuramente successiva alla stesura della
scheda PSR) che ha comportato l’occupazione di parte dell’alveo col materiale franato e con alberi di
alto fusto. In questa sede risulta opportuno provvedere alla messa in sicurezza del manufatto
eliminando i detriti alluvionati e le alberature presenti con eventuale ripristino del paramento murario
ove si scoprisse essere danneggiato a seguito della pulizia.
A titolo di apprestamento di sicurezza per l’accesso degli operatori all’area di cantiere si prevede la
sostituzione del tavolame danneggiato della passerella.
Intervento 3
Procedendo sempre nell’alveo del Fosso Picignana nel tratto che costeggia lungo S.P. 42 per
Stazzema, a valle delle briglie selettive, per circa 20-30 m è presente una marcata erosione della
sponda sinistra (caratterizzata da maggiore acclività) e in taluni punti anche di quella destra, che però
presenta una piccola banca prima del muro di contenimento della strada.
Si prevede il ripascimento del piede spondale mediante scogliera di massi ciclopici di grossa
pezzatura (max 2 ton) semplicemente appoggiati e intasati con pezzature minori.
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Intervento 4
Un piccolo affluente destro del Fosso Picignana, già sistemato in occasione degli interventi post
alluvione del 1996, con diversi salti e canalette in legno e pietrame, necessita di interventi di
manutenzione per mitigare i segni del tempo.
E’ prevista la sostituzione di alcuni dei pali di legno usati per le opere idrauliche e l’eventuale ricarica
dei salti che si sono svuotati per trascinamento verso valle.
L’intero fosso sarà inoltre ripulito dalla vegetazione di basso fusto presente ai margini.
Interventi 5 e 6
Altro piccolo affluente destro del Fosso Picignana che necessita una regolarizzazione del fondo in
alcuni punti per prevenire il dilavamento con trasporto solido che potrebbe interessare la S.P. 42 per
Stazzema con conseguenti disagi e rischi per la circolazione.
Partendo da monte, poco sotto l’abitato di Stazzema (intervento 5), si prevede la creazione di un salto
di fondo realizzato mediante apporto di pietrame di idonea pezzatura incastrato sulle rocce affioranti
esistenti. Contestualmente sarà operata la pulizia dell’alveo e lo sfalcio delle aree contermini oltre
alla regolarizzazione del fondo e delle sponde con la creazione di una canaletta in legno e pietrame
e l’asportazione di materiale alluvionato in precarie condizioni statiche.
Intervento analogo è previsto sul tratto più a valle (intervento 6) prima del sottopasso sulla strada
provinciale. Qui sarà creata una piccola briglia in pietrame per ridurre la velocità della corrente e il
trasporto solido oltre alle consuete opere di pulizia e rimozione di detriti.
Per tutti i tratti di interesse la rimozione delle ceppe sarà effettuata solo per quelle che ricadono
nell’alveo senza interessare le scarpate in modo tale da non indebolirle.
Maggiori dettagli sono desumibili negli elaborati grafici allegati.
OPERE PROVVISIONALI
Le lavorazioni previste nell’intervento in oggetto possono essere effettuate anche in presenza di un
moderato deflusso idrico. In virtù delle procedure amministrative in corso e dei limiti temporali che
impone il PSR le lavorazioni saranno effettuate probabilmente nel periodo Maggio-Settembre quindi
abbastanza asciutto.
Nel caso dovesse rendersi necessario operare in totale assenza di acqua potrà essere effettuata una
deviazione in alveo mediante la realizzazione di un piccolo arginello longitudinale e locale
escavazione del fondo, così da avere in secca almeno metà corso d’acqua. Al termine delle
lavorazioni saranno ripristinate le originarie condizioni.
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Durante il corso dei lavori si prescrive un continuo controllo delle previsioni meteo al fine di lasciare il
cantiere, al termine di ogni giornata lavorativa, in condizioni tali che una eventuale piena non arrechi
danno alle lavorazioni in corso e all’abitato di valle.
SALVAGUARDIA ITTIOFAUNA
In base alle linee guida per la salvaguardia dell’ittiofauna di cui all’art. 14 della L.R. n. 7/2005 si
riportano nel seguito le modalità esecutive e gli accorgimenti tecnici adottati per ridurre l’impatto del
cantiere sull’ambiente acquatico.
A seguito dei sopraluoghi effettuati è risultato che i corsi d’acqua minori, oggetto di intervento non
sono popolati da ittiofauna anche per lo scarso regime idrico e l’assenza di pozze di adeguate
dimensioni. Sul fosso Picignana e Brunettina, benché non rilevata, è possibile vi sia presenza di
qualche colonia pesci nelle zone caratterizzate da maggiore profondità il cui equilibrio potrebbe
essere turbato dalle attività operative.
Risulta quindi necessario ridurre al minimo la torbidità e i detriti in alveo mediante la realizzazione di
un piccolo sbarramento in terra o pietrame utilizzando lo stesso materiale disponibile in alveo da
ubicare nel tratto terminale di intervento di ciascun corso d’acqua. Questo sbarramento permette la
disconnessione delle attività del cantiere dal resto del corso d’acqua, così da poter captare e
sedimentare le torbide dovute ai movimenti terra o dal taglio della vegetazione.
Il periodo di esecuzione delle opere sarà probabilmente Maggio-Settembre quindi vicino ai periodi
riproduttivi ma caratterizzato da deflussi abbastanza ridotti. La durata dei lavori su ciascun tratto di
intervento dovrebbe essere di circa 2-3 settimane.
Al termine delle opere saranno smontati gli sbarramenti di valle e sarà operata una sistemazione del
fondo ciotoloso avendo cura di realizzare piccoli depositi rocciosi sui lati dell’alveo per consentire la
dimora della fauna ittica o altre specie acquatiche.
ESPROPRI ED INDENNITA’ VARIE
Per la realizzazione del presente progetto non si prevedono espropri o indennità di occupazione
temporanea a favore di privati. Le aree di cantiere sono state individuate su spazi pubblici e per le vie
di accesso ai tratti di intervento sarà utilizzata la viabilità esistente passando dai terreni ricadenti nella
fascia di rispetto fluviale.
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INQUADRAMENTO CATASTALE
I tratti interessati dalle opere di cui al presente progetto ricadono nei fogli catastali n. 59, 60 e 66
del Comune di Stazzema.
Inquadramento catastale della zona oggetto di intervento
GESTIONE TERRE E ROCCE DA SCAVO
Il lavoro descritto sopra comporta il movimento di discrete quantità di materiale essenzialmente
distinguibile tra detriti (terra e pietrame di piccole dimensioni) e roccia in massi (perlopiù presente sul
fondo alveo).
La computazione dei volumi è estremamente difficile a causa dell’irregolare andamento del profilo e
del fondo alveo, ma in base a considerazioni empiriche si prevede di riutilizzate tutto il materiale di
scavo per il ricarico delle sponde e dei nuovi muri e/o il riempimento delle buche di fondo alveo.
Il materiale in ingresso per la costruzione di scogliere o muri in pietra verrà prelevato da cave
autorizzate.
Complessivamente quindi si ha un volume di riporto superiore a quello di scavo e quindi non sussiste
la necessità di trasportare materiale a discarica.
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Al fine di consentire l’utilizzo del materiale escavato direttamente nel cantiere sarà effettuata una
campagna di campionamento delle terre presenti in alveo mediante prelievo in diversi punti
omogeneamente distribuiti lungo il tratto di intervento.
Il materiale sarà trattato conformemente alle disposizioni del Legge sulla base dei risultati delle analisi
di laboratorio.
IMPORTO LAVORI DEL PROGETTO
Sulla base degli elaborati grafici e dei prezzi desunti da listini ufficiali (Prezzario LL.PP. e Opere
Forestali Regione Toscana 2016) omogenei alla zona di intervento (provincia di Lucca) è stato stilato
il Computo Metrico Estimativo delle lavorazioni del presente Progetto Definitivo. Per alcune
lavorazioni si è proceduto a definir eil prezzo mediante analisi basata su pvoci elementari dei prezzari
suddetti.
L’ammontare dei lavori è pari a 133 004,95 € (diconsi euro centotrentatremilazerozeroquattro,95) e
comprende opere provvisionali e di pulizia in misura complessiva inferiore al 20%
Il dettaglio delle singole lavorazioni è desumibile nel relativo allegato D7-Computo Metrico
Estimativo (lavori).
COSTO DELLA SICUREZZA DEL PROGETTO
Sono stati stimati gli oneri speciali di sicurezza legati alle operazioni necessarie per garantire la
sicurezza operativa del cantiere. Anche in questo caso i prezzi unitari sono stati desunti da listini
correnti nell'area interessata e/o aree limitrofe e/o.
L’ammontare degli Oneri Speciali di Sicurezza non soggetti a ribasso è pari a 10 751,22 € (diconsi
euro diecimilasettecentocinquantuno,22).
Il dettaglio delle singole lavorazioni è desumibile nel relativo allegato D8-Computo Metrico
Estimativo (sicurezza)
QUADRO ECONOMICO DEL PROGETTO
L’importo complessivo dei lavori e delle provviste necessarie per la realizzazione della presente opera
è determinato in base a computo metrico estimativo ed ammonta presuntivamente a 189 696,40 €
(diconsi euro centoottantanovemilaseicentonovantasei/40) comprensivo anche delle spese tecniche,
IVA e altre somme a disposizione per l’ente.
Il dettaglio delle singole voci è desumibile nel relativo allegato D9-Quadro Economico.
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ATTESTAZIONE DI CONFORMITA'
Si attesta che gli interventi in oggetto sono conformi alle norme comunitarie, nazionali e regionali ad
essi applicabili, in particolare per quanto riguarda le norme in materia di inquinamento e sicurezza.
Castelfranco di Sotto lì 08/03/2017
I Tecnici incaricati Ing. Andrea Capecchi - Geom. Lorenzo Paterlini