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Nella frazione Santa Lucia, in località “Fiume”, ad un chilometro dallʼabitato, agli inizi degli anni settanta fu realizza- to un inceneritore. Ha funzionato per cin- que anni, dal 1973 fino al 1978. Qui venivano bru- ciati i rifiuti della città. La struttura non è sta- ta mai amata dagli abitanti della zona, anzi guarda- ta sempre con diffidenza. Il funzionamento era sem- plice ma certamente poco sicuro. I rifiuti venivano bruciati con strumenta- zioni a gasolio. Testimoni dellʼepoca parlano di sostanze tossiche spri- gionate dallʼ impianto, di una donna che perse un occhio per essere stata colpita da particelle incan- descenti portate dal ven- to e di fuliggine nera che si posava sulle pianta- gioni di tabacco e uva. Il vecchio bruciatore è ormai abbandonato da trentʼanni. Non si sa qua- le sarà il suo destino e se qualcuno ha pensato a quale destino prevedere per questo rudere. È un esempio di come “non” si risolve il proble- ma dello smaltimento dei rifiuti. Oggi per fortuna unʼopera del genere sarebbe giudicata inac- cettabile e forse proprio a causa di simili realiz- zazioni sussistono tante diffidenze verso i termo- valorizzatori. A PAG. 5 ELEZIONI POLITICHE Quattro donne cavesi candidate al Parlamento A PAG. 2 COMUNICAZIONE L’URP del Comune per i servizi al cittadino A PAG. 6 TOPONOMASTICA Piazza Lentini diventa Piazza Mario Amabile A PAG. 6 RESTAURO Recupero degli affreschi di Vincenzo Morani nell’Abbazia A PAG. 6 ANORAMA T irreno T irreno periodico di attualità costume & sport PRIMO PIANO Cava de’ Tirreni Protocollo con Regione Campania, Provincia di Salerno, Soprintendenza per i Beni Culturali per il programma di rigenerazione urbana È nata City_Line un’associazione di professionisti per lo sviluppo urbanistico Soldatessa cavese in servizio al Quirinale IFATTI CAVESE Aquilotti: quali obiettivi per la prossima stagione? A PAG. 10 PALLACANESTRO Cimmarosa, dalla Metelliana al raduno interregionale del Sud A PAG. 11 OLIMPIADI La Di Martino in vista della Cina: “Non boicottare i Giochi” A PAG. 11 Reportage & Servizi LO SPORT COPIA GRATUITA Anno XVIII - Numero 1/4 A PRILE 2008 Sito internet: www.panoramatirreno.it e-mail: [email protected] Direzione-Redazione-Amministrazione: Via Luigi Angeloni, 60 • 00149 - Roma Sped. abb. postale - Gruppo 2° B - 70% Taxe perçue - Tassa riscossa SA Abbonamento: c/c postale n. 13239843 intestato a PANORAMA Tirreno - Mensile Via Gaudio Maiori, Zona Industriale - Cava de’Tirreni (Sa) Tel. 089 349392 pbx www.graficametelliana.com TEATRO Intervista a Manlio Santanelli, autore da Napoli all’Europa A PAG. 8 EDITORIA Nuovo libro di Biagio Angrisani sul portiere De Prà A PAG. 9 MUSEO Avori medioevali da Amalfi a Salerno A PAG. 8 IFATTI Il Comune ha presentato il PUC (Piano Urbanistico Comunale) e sono iniziate subi- to le discussioni. Le tante iniziative, attra- verso le quali lʼamministrazione Gravagnuolo vede il rilancio della città in vista delle cele- brazioni per il Millennio della Badia, mirano a riqualificare il centro storico, le periferie, le infrastrutture ed al recupero edilizio. Tra i vari progetti ci sono il recupero dellʼex Di Mauro, dellʼex Tabacchificio, del comples- so polivalente Via S. DʼAcquisto, degli ex cinema Capitol e Metelliano, del sottovia, dellʼex Agenzia Tabacchi, oggi Istituto “Vanvitelli”. Perplessità sono state manifestate da associazioni e organizzazioni cittadine. Secondo Italia Nostra, i cittadini non sono stati coinvolti e restano spettatori passivi, mentre per La Rosa di Gerico gli interven- ti non sono caratterizzati da un obiettivo di valorizzazione culturale e ambientale della città. Critiche anche dallʼassociazione di professionisti City_line. Il libro dei sogni del Comune ha comun- que bisogno di ingenti investimenti, per i qua- li sarà necessario un coinvolgimento mas- siccio dellʼiniziativa privata. A PAG. 3 Varato il PUC per rilanciare il ruolo della città Piano urbanistico a Cava tanti progetti per il Millennio Ma servono anche risorse private Le elezioni della “monnezza” ENRICO PASSARO L e ricorderemo forse come le “elezioni della monnez- za” o anche, per molti, la “monnezza delle elezioni”, ma il secondo è più un giudizio di parte legato al gra- dimento che si avrà rispetto al vincitore. Il primo giudizio no, quello sembra già aver acquisito un valore oggettivo, perché intorno alla spazzatura di Napoli si è giocata par- te della campagna elettorale dei contendenti ed il voto del- la Campania peserà pesantemente sulla maggioranza che si determinerà al Senato. Non a caso il comizio napole- tano dei due maggiori contendenti è previsto per entram- bi nelle ultimissime giornate della campagna elettorale. Lotta allʼultimo voto. La crisi della spazzatura è un fenomeno gravissimo e meriterebbe di essere esaminata al di fuori degli oppor- tunismi di una campagna elettorale. Chi ci “sguazza” per calcolo politico contribuisce a far del male ad unʼintera regione. Non si può negare che le responsabilità politiche esistono e sono gravissime. Dimostrazione, nel migliore dei casi, di incapacità di affrontare e risolvere i problemi, di approssimazione, di disorganizzazione, di irresponsa- bilità, di logiche clientelari. Ma tali responsabilità sono tal- mente gravi e radicate che non possono essere addebi- tate esclusivamente ai protagonisti dello scenario politico degli ultimi anni; e non soltanto alla politica. A pensarci bene sono i difetti che da sempre vengono addebitati al Mezzogiorno e che probabilmente nella vicenda dei rifiu- ti hanno trovato il loro apice. Cʼentra senzʼaltro anche la camorra, ma il malaffare, al di fuori di un contesto socia- le degradato, non potrebbe mai giungere a simili livelli. Il problema, dunque, non è cambiare semplicemente il governo della regione, votare gli altri perché questi han- no fatto schifo. Specie se gli altri non si pongono certo come espressione di evoluzione della mentalità e porta- tori di priorità diverse. È difficile spiegarsi, ma a me sembra che la questione vada affrontata e risolta su basi completamente diverse. Eravamo a metà degli anni ʼ80 quando, lavorando nellʼambito di un programma europeo di sviluppo economico del Cilento, organizzammo una visita di studio per un gruppo di ope- ratori economici e amministratori locali, al fine di consen- tir loro di prendere contatto con alcune realtà eccellenti del Nord. In quella circostanza essi visitarono gli impian- ti di smaltimento di rifiuti realizzati a Brescia, un esempio di razionalizzazione del fenomeno. Stiamo parlando di fat- ti risalenti a 25 anni fa, non allʼanno scorso o anche a 10 anni fa. In un quarto di secolo non hanno imparato nien- te non solo quei pochi operatori locali in gita di piacere, ma nemmeno le decine di delegati alle politiche ambien- tali che si sono succeduti in regione, province e comuni. E allora cʼè da chiedersi: si può continuare a pretendere un posto di assessore solo per fini legati alla gestione del- le clientele e delle masse di voti? Possibile che non ci si ponga il problema di conoscere qualcosa della materia cui si è delegati per cercare di gestire con un minimo di cogni- zione di causa e di modernità i problemi della collettività? CONTINUA A PAG. 2 Un’opera voluta da Abbro negli Anni Settanta. Ha funzionato per poco Fantasmi del passato a S. Lucia sul vecchio inceneritore 800.000 CONTATTI Dale Cavese, il video di tifosi più visto al mondo A PAG. 11 Navigando in internet WEB

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Nella frazione SantaLucia, in località “Fiume”,a d u n c h i l o m e t r odallʼabitato, agli inizi deglianni settanta fu realizza-t o u n i n c e n e r i t o r e .

Ha funzionato per cin-que anni, dal 1973 fino al1978. Qui venivano bru-ciati i rifiuti della città.

La struttura non è sta-ta mai amata dagli abitantidella zona, anzi guarda-ta sempre con diffidenza.Il funzionamento era sem-plice ma certamente pocosicuro. I rifiuti venivanobruciati con strumenta-zioni a gasolio. Testimoni

del l ʼepoca par lano disostanze tossiche spri-gionate dallʼ impianto, diuna donna che perse unocchio per essere statacolpita da particelle incan-descenti portate dal ven-to e di fuliggine nera chesi posava sulle pianta-gioni di tabacco e uva.

Il vecchio bruciatore èormai abbandonato datrentʼanni. Non si sa qua-le sarà il suo destino e sequalcuno ha pensato aquale destino prevederep e r q u e s t o r u d e r e .

È un esempio di come“non” si risolve il proble-ma dello smaltimento deirifiuti. Oggi per fortunaun ʼope ra de l gene resarebbe giudicata inac-cettabile e forse proprioa causa di simili realiz-zazioni sussistono tantediffidenze verso i termo-valorizzatori.

A PAG. 5

ELEZIONI POLITICHEQuattro donne cavesi

candidateal Parlamento

A PAG. 2COMUNICAZIONE

L’URPdel Comuneper i servizial cittadino

A PAG. 6TOPONOMASTICAPiazzaLentinidiventaPiazzaMarioAmabile

A PAG. 6RESTAURO

Recuperodegliaffreschidi VincenzoMorani

nell’AbbaziaA PAG. 6

ANORAMATirrenoTirrenoperiodico di attualitàcostume& sport

PRIMOPIANO

Cavade’ Tirreni� Protocollo con Regione Campania, Provincia di Salerno,Soprintendenza per i Beni Culturali per il programma dirigenerazione urbana� È nata City_Lineun’associazione di professionisti per lo sviluppo urbanistico �Soldatessa cavese in servizio al Quirinale �

I FATTI

CAVESEAquilotti: qualiobiettivi per la

prossima stagione?A PAG. 10

PALLACANESTROCimmarosa, dallaMetelliana al radunointerregionale del Sud

A PAG. 11

OLIMPIADILaDiMartino in

vistadellaCina: “Nonboicottare i Giochi”

A PAG. 11

Reportage & ServiziLO SPORT

COPIA GRATUITAAnno XVIII - Numero 1/4

APRILE 2008

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Via Gaudio Maiori, Zona Industriale - Cavade’Tirreni (Sa)

Tel. 089 349392 pbx www.graficametelliana.com

TEATROIntervista aManlioSantanelli, autore daNapoli all’Europa

A PAG. 8EDITORIA

Nuovo librodiBiagioAngrisanisul portiereDePrà

A PAG. 9MUSEO

AvorimedioevalidaAmalfi a Salerno

A PAG. 8

I FATTI

Il Comune ha presentato il PUC (PianoUrbanistico Comunale) e sono iniziate subi-to le discussioni. Le tante iniziative, attra-verso lequali lʼamministrazioneGravagnuolovede il rilancio della città in vista delle cele-brazioni per il Millennio della Badia, miranoa riqualificare il centro storico, le periferie,le infrastrutture ed al recupero edilizio. Trai vari progetti ci sono il recupero dellʼex DiMauro, dellʼex Tabacchificio, del comples-so polivalente Via S. DʼAcquisto, degli excinema Capitol e Metelliano, del sottovia,dellʼex Agenzia Tabacchi, oggi Istituto“Vanvitelli”.

Perplessità sono state manifestate daassociazioni e organizzazioni cittadine.Secondo Italia Nostra, i cittadini non sonostati coinvolti e restano spettatori passivi,mentre per La Rosa di Gerico gli interven-ti non sono caratterizzati da un obiettivo divalorizzazione culturale e ambientale dellacittà. Critiche anche dallʼassociazione diprofessionisti City_line.

Il libro dei sogni del Comune ha comun-quebisognodi ingenti investimenti,per iqua-li sarà necessario un coinvolgimento mas-siccio dellʼiniziativa privata.

A PAG. 3

Varato il PUC per rilanciare il ruolo della città

Piano urbanistico a Cavatanti progetti per il MillennioMaservono anche risorse private

Le elezionidella “monnezza”

ENRICO PASSARO

Le ricorderemo forse come le “elezioni della monnez-za” o anche, per molti, la “monnezza delle elezioni”,ma il secondo è più un giudizio di parte legato al gra-

dimento che si avrà rispetto al vincitore. Il primo giudiziono, quello sembra già aver acquisito un valore oggettivo,perché intorno alla spazzatura di Napoli si è giocata par-te della campagna elettorale dei contendenti ed il voto del-laCampaniapeseràpesantementesullamaggioranzachesi determinerà al Senato. Non a caso il comizio napole-tano dei due maggiori contendenti è previsto per entram-bi nelle ultimissime giornate della campagna elettorale.Lotta allʼultimo voto.

La crisi della spazzatura è un fenomeno gravissimo emeriterebbe di essere esaminata al di fuori degli oppor-tunismi di una campagna elettorale. Chi ci “sguazza” percalcolo politico contribuisce a far del male ad unʼinteraregione. Non si può negare che le responsabilità politicheesistono e sono gravissime. Dimostrazione, nel miglioredei casi, di incapacità di affrontare e risolvere i problemi,di approssimazione, di disorganizzazione, di irresponsa-bilità, di logiche clientelari. Ma tali responsabilità sono tal-mente gravi e radicate che non possono essere addebi-tate esclusivamente ai protagonisti dello scenario politicodegli ultimi anni; e non soltanto alla politica. A pensarcibene sono i difetti che da sempre vengono addebitati alMezzogiorno e che probabilmente nella vicenda dei rifiu-ti hanno trovato il loro apice. Cʼentra senzʼaltro anche lacamorra, ma il malaffare, al di fuori di un contesto socia-le degradato, non potrebbe mai giungere a simili livelli.

Il problema, dunque, non è cambiare semplicemente ilgoverno della regione, votare gli altri perché questi han-no fatto schifo. Specie se gli altri non si pongono certocome espressione di evoluzione della mentalità e porta-tori di priorità diverse.

È difficile spiegarsi, ma a me sembra che la questionevada affrontata e risolta su basi completamente diverse.Eravamoametàdeglianni ʼ80quando, lavorandonellʼambitodiunprogrammaeuropeodisviluppoeconomicodelCilento,organizzammo una visita di studio per un gruppo di ope-ratori economici e amministratori locali, al fine di consen-tir loro di prendere contatto con alcune realtà eccellentidel Nord. In quella circostanza essi visitarono gli impian-ti di smaltimento di rifiuti realizzati a Brescia, un esempiodi razionalizzazione del fenomeno. Stiamo parlando di fat-ti risalenti a 25 anni fa, non allʼanno scorso o anche a 10anni fa. In un quarto di secolo non hanno imparato nien-te non solo quei pochi operatori locali in gita di piacere,ma nemmeno le decine di delegati alle politiche ambien-tali che si sono succeduti in regione, province e comuni.E allora cʼè da chiedersi: si può continuare a pretendereun posto di assessore solo per fini legati alla gestione del-le clientele e delle masse di voti? Possibile che non ci siponga il problema di conoscere qualcosa della materia cuisi è delegati per cercare di gestire con un minimo di cogni-zione di causa e di modernità i problemi della collettività?

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Un’opera voluta daAbbro negli Anni Settanta.Ha funzionato per poco

FantasmidelpassatoaS.Luciasul vecchio inceneritore

800.000 CONTATTIDaleCavese, il video di tifosi

più visto almondoA PAG. 11

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SPECIALE Elezioni PoliticheAprile 2008 ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume&sport2

«Nel programma cʼè una menzione specifica inmerito, che parla di unʼintelligente e sensibile dife-sa della legge. Se le donne, tutte le donne, riter-ranno opportuno cambiarla, ne discuteremo».

«Non si tocca! Deve restare così comʼè. Anzibisogna attivarla completamente, cosa che atuttʼoggi ancora non è avvenuta. Un concetto deveessere ben chiaro: nessuna donna è felice di abor-tire! Le donne non sono favorevoli allʼaborto, maad una legge che tuteli la salute della donna nelcaso decidesse di abortire!».

«Ritengo che vada applicata e che vada consi-derata come diritto a vivere una gravidanza desi-derata. È cronaca recente il suicidio del ginecolo-go di Genova oppure la tragedia della mamma diBattipaglia…Comeavvocatohomododiconosceredonne che vivono situazioni di grosso disagio, anzidi depressione… La nascita di un bambino deveessere salutata con gioia, quindi bisogna realizza-re tutte le garanzie istituzionali per la donna chelavora, iniziando dagli asili nido».

Eancora:possibilecheunʼinterapopo-lazione continui a far sì che diventi-

no assessori personaggi interessati sol-tanto alle clientele e alle loro masse divoti? E così non solo per le politicheambientali, ma anche per i trasporti,lʼistruzione e infine per la sanità, comele recenti vicende della famiglia Mastellainsegnano? Il problema, ripeto, non è didestra o sinistra, ma di un modo nuovoe diverso di interpretare la politica. E perpoter far questo lʼattuale legge elettora-le, che non ci consente di selezionare escegliere i candidati migliori, certamen-te non aiuta… ma lʼavevamo dettoallʼinizio: queste rischiano di essere le“elezioni della monnezza” o anche, pur-troppo, la “monnezza delle elezioni”!

* * *

Apprend iamo che i l s i ndacoGravagnuolo ha bocciato di recente

lʼASIdefinendolaun“carrozzone”dascio-gliere al più presto. La notizia un poʼ cisorprende, perché giunge dopo circa unquarantennio di vita (lʼespressione è unpoʼ grossa, diciamo “di stato vegetati-vo”) di un consorzio che non si è maicapito che funzione avesse per la cre-

scitadel comprensorio.Avevamoaffron-tato lʼargomento sulle pagine di questogiornale poco più di un anno fa. La cosache ci aveva sorpreso era che i terreninellʼarea industriale venivano assegna-ti inordinecronologico,senzaalcunavalu-tazione di merito sulla bontà delle ini-ziativeesullegaranziedisviluppoeoccu-pazione. E non è tutto: in questa bene-detta area industriale tuttora gli insedia-menti non possono contare nemmenosulle infrastrutture di base quali acqua,energiaelettrica, fognature,gas, cablag-gio e su un agevole accesso stradale,inducendociaporciquestadomanda:per-ché mai unʼazienda in grado di garanti-re sviluppo e occupazione dovrebbedecidere di venire ad investire a Cava enon andare piuttosto altrove? A questadomanda non avevamo avuto risposta,fino alla bocciatura attuale del “carroz-zone” ASI. Che sia un segno della nuo-va politica di cui parlavamo prima? Nonvorremmo essere troppo ottimisti!

* * *

Ancheperchésuunʼaltraquestionenonsiamo stati degnati di una minima

risposta: qualche mese fa avevamo,

provocatoriamente,sollecitato lachiusuradelparcheggiodiPiazzaSanFrancesco,unobbrobrioacieloaperto,perconsentireil recupero e la qualificazione di uno deisiti più belli della città. Niente, anzi, pertutta risposta, lʼobbrorio è stato intantoanche automatizzato con sbarra e bad-ge. Poi è venuta la polemica fra asses-sore e il monastero di San Francescoper la festa di SantʼAntonio, su cui nonci interessa entrare nel merito, se nonper riprendere la citazione di Don LuigiPetrone, chehadescritto lapiazzacomeormai “ridotta a un garage pubblico”.

Un gesto di coraggio, di “qualità”, perusare un termine caro a questa ammi-nistrazione, sarebbe quello di rinuncia-re a qualche posto macchina, sottrarrela piazza alla giungla o al far west e diripristinare un habitat di vivibilità e di pre-gio ambientale, magari valutando final-mente la possibilità (lʼidea non è nostra,ma ormai vecchia di qualche anno) direalizzare parcheggi sotterranei.

Fra le tante realizzazioni della Cavadel Millennio, sarebbe apprezzato potervedere anche una simile opera.

ENRICO PASSARO

DALLA PRIMALe elezioni della “monnezza” e l̓ ora di cambiare la politica

5 marzo • Un operaionapoletano di 25 anni,impegnato nellaristrutturazione delpalazzo dellʼexPretura, è caduto daunʼaltezza di circaquattro metri. Laprognosi è di quindicigiorni.

6 marzo • Furto di ben 15mila euro alla filiale delMonte dei Paschi diSiena.

9 marzo • Apre in comunelʼUffcio Relazioni con icittadini.

14 marzo • La campiones-sa di salto in altoAntonietta Di Martinoin cattedra alla scuolamedia “Carducci-Trezza”.

15 marzo • Via al restaurodegli affreschi nellabasilica della Badia. IlComune ha intenzionedi affidare a privati lagestione dellʼareamercatale di vialeMarconi. Le quattropiazzole sarannodestinate a fiere,meeting ed eventisportivi. Eʼ statopresentato anche unprogetto per laprivatizzazione delterminal bus.

17 marzo • Conferenzastampa di presentazio-ne della quintaedizione della garapodistica “Aspettandola S. Lorenzo…”presso lʼAulaConsiliare del Palazzodi Città. Ha partecipatola campionessa disalto in alto AntoniettaDi Martino.Sottoscritto presso laSala della GiuntaRegionale dellaCampania a PalazzoS. Lucia, il protocollodʼintesa tra la RegioneCampania, laProvincia di Salerno,la SoprintendenzaRegionale per i BeniCulturali ePaesaggistici dellaCampania e il Comunedi Cava deʼ Tirreni, perla subdelega per lagestione del program-ma di rigenerazioneurbana previsto nel piùampio progetto delMillennio a valere suifondi POR 2007-2013, Asse 6, per unimporto di circa 30milioni di euro.

18 marzo • Bullismo:stanati altri otto minori.Domani presso i localidi Casa Serena (exOnpi), a Pregiato,lʼAssociazione “Amicidella Terza Età” e ilcentro sociale “AnticoBorgo” festeggerannotutti i papà in occasio-ne della loro festa.

19 marzo • Mostra delpittore Mimmo Crispo“La Forza della Vita”,presso lʼex convento diSan Giovanni, inCorso Umberto I, finoal 27 marzo.

20 marzo • Guida mentretelefona ed investe aRotolo due donne chefanno jogging. Perfortuna solo escoria-zioni per le malcapita-te.

MarzoDIARIO

Direttore responsabileENRICO PASSARO

Promotion & AdvertisingBIAGIO ANGRISANICapo redattoreFRANCO ROMANELLI

RedazioneA. DONADIO, A. MONGIELLO,P. RESO, P.V. ROMA

Registr. Trib. di Salernon. 789 del 5.12.1990

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Cava deʼ Tirreni (Sa)Questo numero è stato chiusoin redazione il 31 marzo 2008Per la stampa di questo giornale

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ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualitàcostume& sport

PATRIZIA RESOIl 13 ed il 14 aprile saremo chiamati ad espletare il nostro diritto al voto,

anche se con questa ignobile legge elettorale sembra trattarsi più di una bef-fa, dato che non saremo liberi di esprimere le preferenze. E mai come que-stʼanno, allʼinterno delle liste elettorali, sono stati inseriti diversi nomi cavesi:che senso ha? Lʼosservazione la giriamo direttamente a tre delle quattro can-

didate che corrono per questa tornata elettorale: Marianna Borriello, AnnaFaiella e Barbara Mauro, rispettivamente per il Partito Democratico, per laSinistra Arcobaleno, per i Socialisti. Purtroppo non ci è stato possibile rag-giungere la quarta candidata, Giovanna Polizio per lʼUnione democraticaper i Consumatori, per dare una visione completa della proposta politica fem-minile che offre la nostra città.

Marianna Borriello, giovane ricercatrice uni-versitaria, ha avuto lʼarduo compito di traghettareil partito dei Democratici di Sinistra al PartitoDemocratico.

Anna Faiella, simpatica imprenditrice, nota perla sua amicizia con Settimia Spizzichino di cui rap-presenta la Fondazione.

Barbara Mauro, noto avvocato cavese, prove-niente da una forte ed attiva tradizione familiare disinistra, candidata nelPArtito Socialista per Boselli

«Sicuramentemettere inmoto lʼeconomiadique-sto Paese, fare in modo che ci sia la possibilità difar girare la crescita, con unʼattenzione particola-realle retribuzionipiùbasseeprevedendounaseriedi interventi che vadano in questa direzione, stan-do molto attenti al cuneo fiscale».

«La precarietà. Non ho alcun dubbio! La preca-rietà che vivono i giovani, per i quali non riesco avedere un vero futuro. Vorrei che le istituzioni fos-sero più vicine ai giovani, attraverso fatti concretie non parole di circostanza».

«Decisamente priorità assoluta al discorso eco-nomico. Eʼ un passaggio fondamentale e si avver-te chiaramente il disagio generale che ne deriva,dalle pensioni ai mutui. Interessante è la propostaflex-security avanzata dal mio partito, cioè degliammortizzatori sociali per impedire che la flessibi-lità sul lavoro sia garanzia di precarietà, che con-diziona ed influenza tutti gli altri aspetti, compresoquello familiare».

«Non si vota per una cavese, ma, nel mio caso,per una persona che, nonostante la giovane età,ha maturato esperienza e preparazione ed amaanche profondamente Cava. Si vota per lo spiritodi partecipazione, per la necessità di combattereuna battaglia dove tutti ci vogliono capaci solo dialzare una mano».

«Sono fiera di rappresentare una forza politicache crede ancora e fortemente nello spirito di par-tito, che continua a lavorare al fianco degli operaie delle persone disagiate. Ne consegue che hoaccettato questa candidatura per sostenere il miopartito ed il suo programma e sono felice di pote-re rappresentare le donne di Cava. Un partito cheha dimostrato senso di responsabilità sostenendoil percorso del governo Prodi pur non condividen-do in toto determinati passaggi».

«Credo che sia il giusto prosieguo per la città diCava che già si è espressa in questa direzione,consentendo una buona affermazione del partito,rappresentato istituzionalmente oggi da due con-siglieri, unassessoreedunPresidentediConsiglio.Dunque la mia candidatura rappresenta la conti-nuità dellʼazione politica avviata sul territorio, perla quale lʼelettorato continua a manifestare apprez-zamento».

«Un governo di larghe intese? Eʼ unʼipotesi…Piuttosto però che fare previsioni, preferisco augu-rare un governo di stabilità! Certamente se doves-se proprio accadere, il nostro leader Veltroni ce nerenderà conto e ne discuteremo».

«Lʼopinione personale non conta: di fronte adunʼevenienza simile, ci riuniremo e ne discutere-mo senzʼaltro. Rispetto ad una simile ipotesi, miauguro sinceramente che vinca Veltroni!».

«Questa campagna è nata un poʼ allʼinsegna discelte veloci e repentine, che non abbiamo condi-viso, in particolare con i “cugini” della sinistra.Comunque al di là di questa analisi non si può igno-rare il grande disagio, specie in campo economi-co, che stiamo vivendo. Proprio stamani, un gior-nale economico, suggeriva un governo di grandiintese per far fronte alla recessione che si va pro-filando, taleda far rabbrividireancheunBerlusconi.Un governo di larghe intese equivarrebbe adunʼassunzione di responsabilità nei confronti delPaese. Una decisione in merito è e sarà di tipo col-legiale».

Il 13 e 14 aprile alle urne con una legge elettorale che non consente di dare le preferenze

Donne cavesi agguerriteper un posto in Parlamento

Che senso ha votare per una cavese?

Stando ai sondaggi, pochi punti di percentuale distaccano il PD e il PdL: nel caso in cui lʼItalia dovesse risultare ancora una volta spaccata indue, sarebbe favorevole ad un governo dalle larghe intese?

Quale tema dovrebbe avere la priorità assoluta per il nuovo governo?

La 194?

Il Palazzo diMontecitorio,

sede dellaCamera dei

Deputati

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PRIMO PIANO Cava de’ Tirreni

Aprile 2008ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualitàcostume&sport 3

Resi noti i dati del dossier del “Centro di AscoltoDiocesano”dellʼarcidiocesiAmalfi-Cavarelativoaglianni2006 e 2007. Eʼ una struttura che ha il compito di assi-stere chi si trova in difficoltà, soprattutto economiche.Ne fanno parte un consulente familiare, tre volontari delservizio civile, un operatore di segreteria, avvocati chea titolo gratuito forniscono consulenza.

Dai dati emerge una fotografia variegata dei disagidurante il biennio scorso. «Può sembrare strano - haaffermato Rosario Pellegrino, direttore della Caritas -ma sono stati in molti a richiedere ai nostri operatoripersino gli alimenti di prima necessità. Anche noi difronte a tale dato siamo rimasti sconcertati».

I dati emersi meritano una profonda riflessione. Nel2006 e 2007 si sono rivolti al “Centro di ascolto” 632persone (390 donne e 242 uomini). Gli stranieri sonostati 115. Un numero nettamente inferiore agli anni pre-cedenti. Una diminuzione secondo la Caritas probabil-mente dovuta al miglioramento dei servizi a favore degliimmigrati sul territorio della diocesi. Il 53,91% provie-

nedaipaesidellʼEuropadellʼEst (Ucrainaalprimoposto).Dallʼindagine è emerso che il disagio più grande deri-vadaproblemieconomici chemoltospessosono il rifles-so di problematiche occupazionali. Molte, infatti, sonole famiglie che hanno una seria difficoltà ad arrivare allafine del mese.

Altro grave dato è rappresentato dallʼindebitamentodelle famiglie, in sensibile aumento. Altri disagi riguar-dano problematiche legate alla salute ed abitative.Secondo la Caritas è essenziale costituire una rete diaccoglienza fraterna, una forte collaborazione tra sin-goli individui, associazioni, parrocchie ed istituzioni.

«La Caritas diocesana - ha continuato Pellegrino -non vuole sostituirsi alle istituzioni che sono prepostea dare risposte concrete a chi soffre, né tantomeno vuo-le distribuire pacchi, beni o servizi limitandosi a farelʼelemosina,mavuolesoprattuttopromuoverenellanostrecomunità la necessità di unʼeducazione alla solidarietàvera che non guardi solamente al bisogno del poveroma alla sua persona ed alla sua dignità».

Dossier sulla povertà della Caritas

Richieste di aiuto al “Centro ascolto”

FRANCESCO ROMANELLICome era nelle previsioni il PUC

(pianourbanisticocomunale)ha fat-to molto discutere la città. Non pote-va essere altrimenti. Il sindacoGravagnuolo alla fine del convegno“Il piano, i progetti - Un futuro perCava” è soddisfatto per come sonoandate le cose. La città che sognadovrà essere dinamica ed al passocon i tempi. Il primocittadinosi impe-gnerà perché il nuovo progetto dicittà siasoprattuttocapace«di com-battere il declino e la disgregazio-ne». I progetti presentati secondolʼassessoredellaqualitàdeldisegnourbano, Rossana Lamberti, miranoa «riqualificare il centro storico, leperiferie, le infrastrutture ed il recu-pero della cosiddetta edilizia data-ta».Adavvalorarequeste tesiancheilprofessoreBenedettoGravagnuolo,preside della Facoltà di ArchitetturadellʼUniversità di Napoli. Eʼ impro-crastinabile, secondo il noto pro-fessionista, proseguire alla «valo-rizzazione e la tutela del paesaggio,delle colline e delle frazioni». Poi inuovi progetti che dovrebbero effet-tivamente “cambiare” lacittà: il recu-pero dellʼex stabilimento della DiMauro, dellʼex Tabacchificio, delcomplesso polivalente Via S.DʼAcquisto, degli ex cinema CapitoleMetelliano, il recuperodellʼareadelNunzio,del sottovia,dellʼexAgenziaTabacchi, oggi Istituto “Vanvitelli”.

Le idee non sono mancate ma laloro realizzazione sarà possibilesolo con ingenti investimenti che almomento non sono dietro lʼangolo.Il sindacoGravagnuolo lavorerà conla sua amministrazione per coin-volgere le energie della città perattrarre gli investimenti privati. «Lavolontà del l ʼAmministrazioneComunale” - spiega il sindaco - è dipianificar facendo, ossia portareavanti lʼesperienza di trasformazio-ne urbana contestualmente al pro-cesso di realizzazione».

A spegnere un poʼ lʼentusiasmodel primo cittadino ci hanno pensa-to diverse associazioni e forze poli-tiche. Secondo Italia Nostra «Cavacambierà Cava secondo i desideridei soggetti di interesse economicoepoliticoavendocomespettatoripas-s i v i i c i t t ad i n i » . Secondolʻassociazione per la salvaguardia elaconservazionedellʼambienteedelterritorio in Italia lʼidea di avviare pri-ma le consultazioni con i soggettilocali del mondo imprenditoriale, direcepire i loro progetti, e poi asse-condare il piano urbanistico comu-nale, è ben lontana dai principi del-la stessa Legge regionale 16/04 sulgoverno del territorio. Il processosarebbe dovuto partire, secondo ilconsiglio regionale di Italia Nostra,da unʼanalisi della funzionalità del-la città, da un quadro diagnostico ditutte le problematiche esistenti, perpoter poi definire i progetti e le azio-ni di miglioramento per lo sviluppo

sostenib i le locale. Secondolʼassociazione femminile “La Rosadi Gerico” «lʼavvio del nuovo PUCdovrebbe partire da alcuni presup-posti di particolare importanza perla nostra città, basati sullʼobiettivodel miglioramento della qualità del-la vita dei cavesi. In questa ottica ilPuc deve porsi lʼobiettivo di tutela-re lʼambiente e il paesaggio e quin-di avviare azioni incisive di recupe-ro paesaggistico delle zone inte-ressate dallʼabusivismo edilizio;potenziare attrezzature e servizi attia valorizzare e promuovere la fun-zione culturale e turistica della città(aree museali, sedi universitarie,teatro, alberghi etc.); avviare a solu-zione i problemi annosi del trafficocon lʼampliamento delle zone ZTL eprivilegiando il trasportosurotaieconuna metropolitana che colleghi lepopolose frazioni di Santa Lucia ePregiato con il centro cittadino, uti-lizzando lʼattuale linea ferroviaria;valorizzare le due aree di Parco esi-stenti sul territorio (Parco dei MontiLattari e Parco Decimare) che pos-sono essere volano di sviluppo eoccupazione». Il sodalizio cavesep res i edu to da G iusepp inaBuongiorno «esprime particolarepreoccupazione per un eventualemodifica degli standard a servizi eedilizia abitativa. In particolarelʼaumentodegli indiciaservizi senonben normato porterebbe ad un

aumento dei mega centri commer-ciali che costituiscono attrattori dicaos e traffico e distruggono la tra-dizione del commercio di vicinatocavese, inoltre lʼeventuale aumen-to degli indici finalizzati ad ediliziaresidenziale privata non risolvereb-be iproblemiabitativi dei cavesi, vistii prezzi delle abitazioni in città, ma,appesantendo il centrocittadinoconnuovo carico antropico e insediati-vo, moltiplicherebbe traffico e con-gestione senza migliorare la qualitàdella vita dei cavesi».

Secondo lʼassociazioneCity_line,

costituitasi lo scorso 6 marzo (rag-gruppa 56 professionisti cavesi),«lʼidea di piano fin qui esplicitata èunaelencazionediprogetti, fra iqua-limolti di iniziativaprivata,nonanco-ra verificati allʼinterno di un quadrostrategicoprogettualee,quindi, nonsupportati da ulteriori interventi chene controllassero le ricadute e/ocoerenzerispettoalcontestonelqua-lesiandavanoadefinire.Quindi,oltretaliprogetti,nessunaaltra indicazionestrategica, per quanto riguarda adesempio il sistema della mobilità edella viabilità, la riqualificazione dei

tessuti insediativi ed il sistema del-le attrezzature, è stata riscontratanellabozza,eciò risulta innettacon-trotendenza rispetto al riconosciutoruolo di Cava come “Città Cerniera”allʼinterno di un territorio più vasto».La sensazione è che per Cava,secondo City_Line «si sia pensatodi recuperare tutta la progettualitàin atto e di costruirvi sopra una for-ma di piano, preoccupandosi, in talmodo, sol tanto di recupera-re/superare la compatibilità degliinterventi proposti rispetto agli stru-menti urbanistici vigenti».

Il sindaco vede nel PUC uno strumento per combattere il declino e la disgregazionema per il nuovo libro dei sogni bisogna trovare le risorse

Pianourbanisticocomunale:perGravagnuolouna città dinamica e al passo con i tempi

Maper associazioni e partiti è un’occasione perduta: “Cittadini spettatori passivi”

Presso la Sala della Giunta Regionale dellaCampaniaaPalazzoS.Lucia,èstatosottoscrittoil protocollo dʼintesa tra la Regione Campania,la Provincia di Salerno, la SoprintendenzaRegionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidella Campania e il Comune di Cava deʼ Tirreni,per la gestione del programma di rigenerazioneurbana previsto nel progetto del Millennio a vale-re sui fondi POR 2007-2013, per un importo dicirca 30 milioni di euro, compreso un cofinan-ziamento pari al dieci per cento a carico delComune di Cava.

«Il finanziamentoprevedeunprogramma infra-strutturale materiale e immateriale in una dellecittà più significative della nostra regione, la pri-ma in provincia di Salerno a siglare il protocol-lo -haspiegato ilPresidentedellaRegioneAntonioBassolino - Lʼaccordo consente notevoli passiavanti perché abbiamo scelto di investire sullecapacità di attrazione delle città medie. Cava deʼTirreni ha scelto di puntare sulla qualità e sulla

cultura, aspetti che apprezziamo molto. Si inter-viene soprattutto sul centro storico, sul raffor-zamentodel tessuto imprenditorialecittadino,sul-leproduzioni tipiche, lʼincrementodeiservizisocia-li, sui mezzi di trasporto ecologici. Tutte condi-zioni che consentiranno di vincere la sfida rap-presentata dal Millennio che Cava, città che miha sempre colpito per la sua civiltà a livelli ele-vatissimi, porterà sicuramente a termine».

Ha replicato il sindaco Gravagnuolo: «Sento il

dovere di esprimere un profondo ringraziamen-to al Presidente Bassolino e a tutta la strutturaregionale per aver riconosciuto nel progetto delMillennio, un evento attrattore per lʼintera regio-ne. Colgo lʼoccasione per invitare il Presidentee tutta la Giunta Regionale a visitare Cava deʼTirreni, lamostrasulPianoUrbanisticoComunalee soprattutto lʼAbbazia Benedettina, cardine sucui si fonda il progetto del Millennio».

«Mi congratulo con la Regione Campania per-ché ci ha permesso di programmare un proget-to di ulteriore sviluppo della nostra provincia -ha spiegato il Presidente della Provincia diSalerno Angelo Villani - Come Ente provincialeci impegniamo ad accompagnare ed armoniz-zare il progetto del Millennio, uno dei più gran-di eventi in programma. Cava deʼ Tirreni costi-tuisce un paese cerniera tra Salerno, lʼAgroNocerino e la Costiera Amalfitana, così che ilsuo sviluppo possa portare alla crescita di tuttoil territorio».

Protocollo con la Regione per il progetto del MillennioBassolino: “Abbiamo sceltodi investire sulle capacitàdi attrazionedi città comeCava”

Teatro municipalein Piazza Amabile

Il nucleo di valutazione regionale ha espresso il suo assenso al proget-to di realizzazione del teatro municipale di Cava deʼTirreni. Il finanziamentodi circa cinque milioni di euro consentirà di realizzare una sala teatrale di500 posti a sedere nei locali dellʼex deposito CSTP. Con il nuovo teatromunicipale, oltre a riconsegnare finalmente alla città una struttura ade-guata allʼattività drammaturgica, sarà riqualificato un immobile industrialedismesso, trasformandolo in un contenitore di cultura.

Il progetto del nuovo teatro municipale nellʼex deposito degli autobus

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ATTUALITÀ Cava de’ TirreniAprile 2008 ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume&sport4

20 marzo • Il Sindaco LuigiGravagnuolo ha ricevuto lavisita di Gavino Angius,Vicepresidente del Senato.

21 marzo • LʼAssociazioneculturale “Oltre lʼArte”, consede in viale degli Aceri 56,comunica che sono aperte leiscrizioni ai corsi artistici dipittura. Armati di tele, colori epennelli, bambini e adultipotranno imparare lʼarte deldisegno e dare spazio allapropria fantasia e creatività.Per ricevere ulteriori informa-zioni sui corsi è possibiletelefonare ai numeri:3404796348; 3386368171.

22 marzo • La Cavese vince aMonza (0-1) e si allontanadalla zona pericolosa dellaclassifica.

23 marzo • Il Piccolo Teatro alBorgo diretto da MimmoVenditti si è classificato alsecondo posto al festival deiteatro amatoriale “MascheradʼOro 2008” promosso dallaFita (Federazione ItalianaTeatro Amatori) del comitatoregionale veneto che si èsvolto a Vicenza. Nellʼambitodella rassegna ha presentatola commedia “Non ti pago” diEduardo De Filippo con laquale ha riscosso un grandesuccesso.

25 marzo • Nuove risse sui bus,fermati 31 ragazzi.Viene annunciato che il 3 e 4maggio nel centro storico sisvolgerà la manifestazione“Arte in Corso”. Le iscrizionisono aperte fino al 20 aprilee vanno inviate o consegna-te alla Libreria del Corso –Galleria dʼArte presso CorsoUmberto I, 325; tel/fax 089341743, email: [email protected].

26 marzo • Rotolo isolata da duegiorni senza telefono e luce.

27 marzo • Festa diSantʼAntonio: lite Comune-Francescani.Inizia la tre giorni organizza-ta dallʼassociazione femmini-le “La rosa di Gerico”denominata “Donne diMarzo-donne di libertà”.

28 marzo • Il sindacoGravagnuolo chiede loscioglimento dellʼAsi. Laproposta è stata fatta nellacommissione consiliare“Attività produttive edUrbanistica”.

29 marzo • Rimesso in libertàquesta mattina il giovane di28 anni arrestato dai carabi-nieri della stazione locale peraver picchiato i due anzianigenitori, finiti in ospedale peruna serie di ferite dopo unaviolenta lite.

30 marzo • Solenne riaperturadel santuario di SanVincenzo di Dragonea cheha ospitato prima i monacidomenicani e poi i carmelita-ni. La struttura, che fu quasidel tutto danneggiata dalterremoto del 1980, tornafinalmente al suo anticosplendore grazie al lavorodei volontari ed alla genero-sità dei fedeli.Pareggio casalingo per laCavese contro il Novara: 1-1.

MarzoDIARIO

PATRIZIA RESO

Il nuovo anno del Consiglio Comunale si è aper-to allʼinsegna del decalogo del perfetto ammi-nistratore. Consta di otto punti approvati

allʼunanimità, ad esclusione dellʼastensione delconsigliere Vincenzo Lamberti, che però “condi-vide ed apprezza molto la proposta del Sindaco,dato che non esistono più regole, né senso diappartenenzaodisciplinadipartito”.Ecco disegui-to il documento approvato:- rispetto rigoroso del codice etico basilare perunarettagestionedellaPubblicaAmministrazione;- rispetto del ruolo del Sindaco e delle sue dele-ghe principali, quali disegno strategico, comuni-cazione e personale, nonché di tutte le sue pre-rogative istituzionali;- rispetto da parte di ciascun Assessore oConsigliere delegato dei confini delle deleghe diciascuno;- richiamo ad uno stile comportamentale rigoro-so, sobrio, laborioso;- mantenimento del dibattito politico interno allamaggioranza nelle sedi proprie;- stabilità amministrativa;- apertura alla collaborazione ed allʼinserimentonella coalizione di maggioranza di quanti voglia-no impegnarsi per il programma votato dai citta-dini, senza richiedere a nessuno abiure ideolo-giche o di appartenenza partitica.

Sulla scorta di questi impegni, il ConsiglioComunalegarantiscealSindacosostegnoecon-divisione qualora, in seguito ad evidenti viola-zioni di una sola di queste regole da parte di unsuo amministratore, decidesse di revocargli ledeleghe.

Un documento messo agli atti, che dovrebbefar riflettere.

Come interpretarlo? Come un segno di debo-lezza, estrema ratio, da parte del Sindaco di fron-te ad un parlamentino scalpitante ed inesperto,in alcuni casi improvvisato, oppure come segna-le di forza di un vero politico che invita ancora

una volta il suo entourage ad agire da politici?Nel momento in cui ho preso visione del docu-

mento sono stata pervasa da una profondanostalgia per i Padri Costituenti che si sono riu-niti per oltre un anno e mezzo, provenendo dal-le esperienze più disparate, da formazioni poli-tiche anche diametralmente opposte, dalle cica-trici ancora fresche di una guerra di liberazione,fortemente coesi nello spirito dello Stato. Un soloscopoaccomunava tutti: restituiredignitàalpopo-lo italianoattraversounacartacomune.Nessunodi loro ha seguito una scuola di formazione allapolitica prima di accedere alla Costituente, nes-suno ha frequentato un corso di bon ton primadi accedere ad una carica pubblica. Eppure, nel-ladiversità,sapevanoconfrontarsi,sapevanomisu-rarsi, sapevano farsi interpreti delleesigenze rea-li dei connazionali, concittadini, compaesani cheli avevano eletti a rappresentarli.

Nostalgia per gli studi che hanno caratterizza-to il mio percorso scolastico. Ricordo la diffiden-za che accompagnò il mio studio su Machiavelli,condizionata anche dalle interpretazioni che nefacevanoamiciocompagnidi classe (perchéallo-ra si parlava anche di questo, tra i giovani!). Sonoandata a rileggermi il Principe. Con lʼocchio del-

la maturità non ho visto più in Machiavelli un lac-chédelMagnifico,maunuomochesperavaprofon-damente che un suo simile potesse governarecon giustizia, con spessore, con senso di respon-sabilità il suo paese e glielo disse apertamente,indicandogli cosa avrebbe dovuto fare e come sisarebbe dovuto comportare. Tra queste indica-zioni, una: un vero Principe non si sarebbe maidovuto far condizionare dal succedersi deglieventi, li avrebbe dovuti anticipare.

Oggi assistiamo passivamente ad una classepoliticachesiapprossimaallagestionedellacosapubblica, ignorando addirittura i fondamenti del-laCostituzione Italiana; chesi improvvisadallʼoggial domani valente amministratore cavalcandolʼonda del momento; priva di lungimiranza.Questʼultima dovrebbe essere la caratteristicabasilare per un buon politico, che definisce ormaitutti i fenomeni emergenza, come se tutto ciò cheavviene fosseuncataclismanaturale, invecenonè altro che il prodotto della sua incapacità di lun-gimiranza, della sua aureferenzialità, della suainettitudine alla collegialità ed alla collettività.Individualismo: unʼaltra parola che suscita ricor-di studenteschi, Gian Battista Vico e la sua con-cezione di solidarietà umana che trova le origininella forza dellʼimmaginazione dellʼuomo. Nelmomento in cui in una società prevale una cul-tura eccessivamente tecnicoscientifica, auto-maticamenteegradualmentevienemenolʼaspettoumanistico, fruttodellʼimmaginazioneedella fan-tasia. Guardiamoci attorno. Guardiamo i nostribambini. Chi coltiva più la loro fantasia? Comepotranno crescere col senso dello Stato?

Il documento redatto durante il ConsiglioComunale del 12 gennaio mi spaventa per duemotivi:1- Se il Sindaco è stato costretto a dettare dellecondizioni simili, mi domando a chi abbiamo affi-dato la nostra città?2- Se non cʼè rispetto per il Sindaco, come si puòavere rispetto del cittadino?

Otto punti approvati quasi all’unanimità dal Consiglio comunale

Un decalogo che fa riflettere

Si accentuano i segna-lidi insofferenzadeicit-tadini nei confronti del

mondopoliticoe il climaelet-torale di questi giorni con-ferma sentimenti di per-p less i tà e d i f f i denza .

Recentiemblematiciesem-pi, tra i tanti, possono esse-re identificati in due libri digrande successo: La castae Gomorra.

Non ci interessa ripropor-reunaseriediepisodidimal-costume, quanto promuo-vere qualche riflessione sul-le possibili reazioni dei cit-tadini, ormai profondamen-te disaffezionati rispetto allapolitica.

Molti affermano di nonvoler andare a votare o diessere intenzionatiascrivere

qualche insulto sulla propriascheda, con il conseguenteannullamento della stessa.Si tratta di atteggiamenticomprensibili, ma bisognariflettere sulle vere conse-guenze di tali scelte: quan-to volete che gliene possafregare,allacasta,seavota-re ci va il 50 piuttosto chelʼ80 per cento degli elettori?Statene certi: di fronte ad unfenomeno di “disaffezione”dei cittadini ci riempirebbe-ro la testa di chiacchiere edi buoni propositi per qual-che giorno, per poi ricomin-ciare, come prima, a fare ipropri comodi.Conclusione:non andare nei seggi o far-lo male non solo non servi-rebbeanulla,manondareb-be certo voce ai bisogni dicambiamento…

Precisato che a votare ècomunque meglio andarci,non vi aspettate, in questasede, che vi si dica ovvia-mente per chi. Diciamo cheognuno dovrebbe farlo cer-candodi individuare,sepos-sibile, il male minore, ricor-rendo al vecchio detto diMontanelli: votare “turando-si il naso”. Comprendiamoche ci vorrà uno “stomacobuono” ma, nellʼimmediato,cʼè poco da fare.

Unʼaltra possibile sceltapoco felice sarebbe quelladi mettere la propria crocesu qualche simbolo strano,solo per “protesta”. VotareLega o qualche nascentemovimento del Sud di spe-culare vocazione sarebbemoltosciocco,perchédareb-be consenso a chi vuolespaccare ancora di più que-sto martor ia to Paese.

Non crediamo sia il caso

di premiare chi vorrebbeancor di più incrementare ilpoteredeglienti locali,ancheperché speriamo si avviciniil momento in cui gli italianicominceranno ad aprire gliocchi ed a capire che è pro-prio nelle regioni e poi nelleprovince e nei comuni chesi annida il peggior numerodi sanguisughe e di furbet-ti, che rappresentano granparte dei mali della nostrapolitica.

Il Parlamento nazionale èsotto gli occhi di tutti e pri-ma o poi, se il popolo si sve-glia, qualche forma di ridu-zione la approveranno. Ilnumero di deputati e sena-tori scenderà, ma se non cisarà un vero salasso deglienti locali,si trasferirannoaltriprivilegi di casta alle regio-ni, in cui i costi di un consi-gliere sono pari (e spessomaggiori) a quelli di un par-lamentare. Se allʼabolizionedel posto di qualche depu-tato corrisponderà un incre-mentodidecinediconsiglieriregionali,dovʼè il guadagno?

State certi che non dicia-mo fesserie: diverse regio-ni, comprese la nostra disa-strata Campania, hanno datempo messo in moto per-versi meccanismi finalizzatia raggiungere questo obiet-tivo.

Un altro dato sottovaluta-to è quello della debolezzadella vera politica. Fatecicaso: i leader di partito ed iloro vassalli, valvassori evalvassiniaffrontano lacam-pagna elettorale con lo stiledi un venditore di merce.Sorridenti, abbronzati, strin-gono mani, sorridono com-piaciuti, si “abbassano”con-

versando, addirittura pran-zando o raccontando bar-zellette a gente comune,sperando di risultare sim-patici, moderni, nuovi. Quelche manca sono le idee: sipropinano frasi ovvie, sen-za specificare in che modosi voglia arrivare ai risultatipromessi. Chi è che nonchiede più lavoro, sicurez-za, salute, istruzione, case,benessere? Il problema ècome. Ed ancora: qualerisposta si intende dare allevarie lobby che intendonoimpadronirsi di quello cheresta dello stato? Facile dir-si tutti liberali, ma siamosicuri che lʼesserlodebbaperforza significare privatizza-re tutto, magari perfinolʼacqua?

Il pensare di affrontare lacrisi riflettendo sugli aspettiperversi dellaglobalizzazio-nedicendoadesempiosìallaconcorrenza tra pari, ma noa quella sleale sarebbe perforza un male? Per inten-derci: abbiamogiàungigan-tesco mercato che vadallʼEuropa al continenteamericano,alGiappone,allademocrazia indiana, e que-sto è giusto. Siamo certi didoverci aprire a senso uni-co nei confronti di chi nongarantisce a popolo e lavo-ratori condizioni umane? Larepressione inattodadecen-ni nel Tibet non ci insegnaniente?

Pensare a politiche noncertoestremiste,maneokey-nesiane sarebbe per forzaimpossibile? Ed infine: per-ché in tutta lʼEuropa esisto-no forzepolitiche tradizionaliche si alternano al governoe solo in Italia, invece, con ipolitici di sempre, i “conte-nitori” cambiano continua-mente?

Perché (non per chi) votare

Ha lanciato un accoratoappello padre RaffaeleSpezie,prepositodei FilippinidellabasilicadellaMadonnadellʼOlmo, al ladro che èpenetratonel suostudioubi-cato al primo piano del luo-go sacro. «Tra le refurtivacʼerano anche degli scritti,una sorta di testamento spi-rituale – afferma - del nostropadre Silvio Albano, dece-duto prematuramente alcu-ni mesi fa. Eʼ un documen-to al quale tutta la nostracomuni tà t iene tan to .Saremmo grati che ci fosserestituito. Si sono impos-sessati, inoltre, anche deibuoni postali che difficil-mente potranno essere

incassati in quanto intestatialla nostra congregazione.Mipremesottolinearechetut-to quello che ci è stato por-tatoviaeradestinatounapar-te ad opere di carità e parteperrestaurarealcuniambien-ti della basilica».

Quasi sicuramente è sta-to un solo ladro a compierelʼatto sacrilego e ad impos-sessarsi sia del denaro siadegli oggetti preziosi cheappartenevano alla parroc-chiadiCastagneto.Unabuo-na parte della cifra rubatadoveva essere anche utiliz-zata per il pagamento dialcuni lavori improcrastina-bili che dovevano essereeffettuati nella basilica.

Furto nella chiesadella Madonna dell̓ Olmo

L'ANGOLODELL’ UTOPIA

PIER VINCENZO ROMASi accentuano isegnali diinsofferenza deicittadini neiconfronti delmondo politico e ilclima elettorale diquesti giorniconfermasentimenti diperplessità ediffidenza

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Vetri rotti degli ampi finestro-ni, canne fumarie esterne corro-se dalla ruggine, chiazze nere sulsoffitto. Così si presenta oralʼinceneritore della città metellia-na fa t to cost ru i re ne l 1973dallʼallora amministrazione comu-nale.

Eʼ ubicato nella frazione SantaLucia in località “Fiume” ad un chi-lometro in linea dʼaria dallʼabitatoproprio allʼincrocio tra Via Cesaroe Via Arti e Mestieri, nella nuo-va zona industriale, nei pressi delcostruendo deposito per i pullmand e l C o n s o r z i o S a l e r n i t a n oTrasporti Pubblici (ex mattatoio).

Qui agli inizi degli anni settan-ta non cʼera alcuna costruzione.solo campagna. Gli abitanti delposto erano per lo più deditiallʼagricoltura. Era florida la col-tivazione del tabacco e di altri pro-dotti ortofrutticoli. La strutturaesterna dellʼinceneritore, grigia-stra, è in cemento armato ed è inbuone condizioni.

Qui fino al 1978 venivano bru-ciati i rifiuti della città.

I l funzionamento di quest iimpianti era semplice ma certa-mente poco sicuro. I rifiuti veni-vano bruciati prima con delle stru-mentazioni a gasolio e in una fasesuccessiva introdotti nei due for-ni. Eʼ stato Giovanni Petrolini, ungiovane laureando in ingegneriadel posto, che di recente ha scat-tato numerose foto pubblicatepoi su un blog dove ha denun-ciato lo stato di abbandono dellʼexinceneritore. «Sono riuscito adentrare nella struttura con qual-che difficoltà. Mi volevo rendereconto di come era stato costrui-to internamente - ha affermato -davanti ai miei occhi solo abban-dono e degrado. In una grandevasca ci sono ancora resti diimmondizia. Sono convinto che

allʼepoca quando lʼinceneritoreera in attività abbia sprigionatochissà quante sostanze tossichepericolose per la salute di chi abi-tava nelle vicinanze. Una signo-ra, ancora in vita, negli anni set-tanta perse anche un occhioessendo stata colpita, mentrelavorava nei campi, da pezzi dirifiuti incendiati e portati via dalvento».

Emblematica è anche la testi-monianza di Antonio che si leg-ge sul blog: «Dopo poche ore difunzionamento dellʼinceneritoreuna schifosa patina di fuligginenera si posava sulle foglie ditabacco, sullʼuva, sul tetto, suglianimali al pascolo». Ora la strut-tura è abbandonata e fa bellamostra su una strada molto traf-ficata che da Santa Lucia con-duce alla Statale 18. Nonostantesia inutilizzato ormai da più ditrentʼanni - conclude Petrolini -nessuno ha mai pensato ad unsuo recupero. Sarebbe sbaglia-to abbatterlo, perchè è importanteconservare queste testimonian-ze per non commettere gli stes-si errori del passato. Il punto piùalto del fabbricato è stato utiliz-zato come base su cui installarele antenne per le telecomunica-zioni. A bonificare il sito neanchea parlarne. Mi son sentito in dove-re di fare questa pubblica denun-cia perché io quotidianamente cipasso davanti e sono convinto chemolte persone del posto a me caresono decedute nel corso deglianni proprio perché hanno respi-rato le sostanze tossiche chefuoriuscivano dalle canne fuma-rie del bruciatore. Questa mia tesiè avvalorata da uno studio fattoa Venezia (Sacca Fisola) su uninceneritore simile a quello del-la nostra città».

FRANCESCO ROMANELLI

Un bruciatore (per fortuna) poco utilizzato

Fantasmi del passato sull̓ inceneritoreabbandonato di Santa Lucia

Fu costruito per volontà di Abbro nel 1973.Ha funzionato per cinque anni con scarse cautele per la salute dei cittadini

PRIMO PIANO Cava de’ Tirreni

Aprile 2008ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualitàcostume&sport 5

Come si effettua con diligenza laraccolta dei rifiuti solidi urbani. Suquesto argomento si è intrattenutoRaffaeleFiorillo,commissariostraor-dinario del Consorzio di BacinoSalerno 1, nel circolo per anziani“Melillo”, presieduto da RomanoVirtuoso. «La problematica ineren-te i rifiuti solidi urbani interessa tut-te le fasce dʼetà - ha affermatoVirtuoso - e tutti si devono adope-rare per superare quanto primaquesta emergenza».

«Ilproblemadellosmaltimentodeirifiutisolidiurbani -haspiegatoFiorillo- non sarà purtroppo risolto nel bre-ve termine. Per questo motivo èessenziale che tutti compiano unulterioresforzoperaumentare laper-

centuale di raccolta differenziata.Bisogna faredipiùemeglio.Ancoranella nostra città, purtroppo, unʼaltapercentualedi famiglienon la faconimpegno e questo si ripercuote sul-le nostre tasche».

Il Consorzio di Bacino Salerno 1(nefannoparteventicomuni)sioccu-pa nella città metelliana della rac-colta della carta e cartone a domi-cilio con buoni risultati.

«Conlascomparsadellecampanenelle strade - ha concluso Fiorillo -la percentuale è salita sensibil-mente. Ancora non siamo al top,bisogna impegnarsi ad aumentareancora di più, per evitare di conti-nuare a pagare tasse esose sullaspazzatura».

La raccolta spiegata agli anziani

Non tutto è “monnezza” nel tragico panoramadellʼemergenza rifiuti in Campania. Nella polemica cheinfuria in questi giorni drammatici, non si può dimenti-care il lavoro svolto e i risultati ottenuti da quei soggettiistituzionali che hanno fatto della raccolta differenziataun segno di civiltà a tutela dellʼambiente e della dignitàdelle proprie comunità.

Raffaele Fiorillo, commissario straordinario delConsorzio Bacino Sa/1 per la gestione integrata di rac-colta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha reso notoche il comprensorio con i 20 comuni soci e una popo-lazione di oltre 400.000 abitanti, nel 2007 ha superatoil 35% di raccolta differenziata.

Nel corso del tempo, attraverso costanti e decisi sfor-zi, nonostante leemergenzeper lamancanzadi impian-ti, la raccolta differenziata è passata da meno del 2%al 14,17% nel 2001, con una crescita continua e pro-gressiva che nellʼanno 2006 ha raggiunto il 29,41% econ 7 comuni che già nel 2006 superavano la percen-tuale del 50%. Nel primi 10 mesi del 2007 poi la mediadi raccolta differenziata è stata del 35,32%, e da ago-sto in poi anche del 40%.

Così Fiorillo ha espresso la sua soddisfazione: «CiòèstatopossibilegrazieallʼimpegnoprofusodalConsorzioSA/1, che gestisce direttamente i servizi affidatigli, daiComuni, e dai cittadini del nostro territorio che con gran-de senso civico hanno reso possibile negli anni questorisultato. Le continue crisi per mancanza di impianti ditrattamento (secco ed organico) e di discariche hannopiù volte rischiato di vanificare i buoni risultati ottenuti,solo la caparbietà e la volontà a non arrendersi hannoconsentito di proseguire nella raccolta differenziata».

Nel Consorzio salernitano la differenziata ha superato il 35%

Non è tutta una “monnezza”“InCampania alcuni Comuni hanno raggiunto buoni risultati”

VViissiittaattee iill ssiittoowwwwww..ppaannoorraammaattiirrrreennoo..iitt

Scrivete a [email protected]

Consulta delle Nazioniunʼucraina presidente

Lyudmyla Miuyzichuk, ucraina,è il presidente della consulta del-le nazioni della città metelliana. Eʼstata eletta dai cittadini stranieriresidenti in città con regolare per-messo di soggiorno. Suo vicelʼhaitiano Aldor Jules Alex. Presentialle operazioni di voto anche il sin-daco Luigi Gravagnuolo e gli asses-sori Antonio Armenante (lavoro) eMichele Coppola (solidarietà sociale). La presenza degliimmigrati in città, secondo il sindaco Luigi Gravagnuolo,costituisce un “arricchimento” per tutta la comunità. Ilprimo cittadino ha assicurato da parte della ammini-strazione comunale “una grande disponibilità”.

Anche il Piano di Zona Ambito S3 ha espresso ilproprio compiacimento per lʼelezione di LyudmylaMiuyzichuk: «Offriremo ogni supporto utile - ha affer-mato Loredana Diletto, mediatore culturale della strut-tura - per combattere i pregiudizi e a favorire e svi-luppare la conoscenza tra culture diverse».

Al 235° reggi-mento “Piceno” èstato affidato ilcompito di sorve-gliare il Quirinale,sede de l l aPresidenza dellaRepubblica. Delreggimento com-posto da 50 sol-datesse fa parte anche la caveseAngela Orlando, 24 anni. Residentea SantʼArcangelo, Orlando si èarruolata nellʼEsercito Italiano ed èstata selezionata per ils servizio al

Q u i r i n a l e .Orlando fa par-

te delle soldates-se volontarie inattesa di prolun-gare la classica“ferma prefissata”di un anno. Il grup-po si occupa delcontrollo del por-

tone principale e della custodia del-la Bandiera conservata in una stan-za che si affaccia sul Cortile dʼOnorenelle prime ore del pomeriggio, almomento del cambio della guardia.

È nata una nuova associazione“City_Line”, liberi professionisti

per la crescita urbanisticaÈ nata a Cava unʼassociazione di liberi professionisti, denominata

“City_Line - una linea per la città” che ha lʼobiettivo di porsi come punto diriferimento privilegiato, nel dibattito in corso per la redazione del nuovoPiano Urbanistico Comunale (PUC).

LʼAssociazione, costituita da venti soci fondatori, ha lʼambizione di rac-cogliere intorno ad essa ulteriori adesioni provenienti da più settoridellʼambiente culturale-professionale di Cava, per porsi come punto di rife-rimento per iniziative che portino alla costituzione di un vero e proprio“Laboratorio permanente” intorno al quale elaborare, organizzare, coordi-nare attività varie nel campo dellʼurbanistica, dellʼarchitettura, dei beni cul-turali. Attraverso la promozione di varie manifestazioni (convegni, mostre,seminari, ecc.), in cui si possono intrecciare le professionalità e le com-petenze della City_Line con le proposte di alcuni dei settori economici eproduttivi più significativi, come ad esempio le produzioni ceramiche ed ilcommercio, o potenzialmente tali, come il turismo, si intende stimolare esostenere lo sviluppo di qualità della città.

Soldatessa cavese al Quirinale

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SALERNO & PROVINCIAAprile 2008 ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume & sport6

Eʼ stato finalmente inauguratoanche a Cava lʼUfficio Relazionicon il Pubblico (Urp) presso i loca-li che ospitavano la Croce Rossaal piano terra del Palazzo di Città.Si è dato quindi attuazione, dopomolti anni, allʼobbligo, previstodalla legge 150 del 2000, di isti-tuire un ufficio che abbia il com-pito di curare la comunicazionedellʼente con i cittadini. LʼUrp diCava fornirà ai cittadini informa-zioni sulle attività ed i servizi svol-ti dal Comune. Il personaledellʼufficio, appositamente for-mato, accompagnerà il cittadinonella ricerca e approfondimentosui seguenti argomenti: serviziofferti dallʼEnte, accesso agli atti,avvio di nuove pratiche ammini-strative, possibilità di protocolla-re le comunicazioni inviate allʼente,opportunità di sporgere reclami efornire suggerimenti sulle attività. Il Sindaco Gravagnuolo ha spie-

gato che «il nuovo ufficio rappre-senta uno strumento strategico perrafforzare il processo di comuni-cazione ed informazione tra ilComune ed i cittadini, per garan-tire loro facilità di accesso ai ser-vizi erogati, nonché una reale par-tecipazione alle attività pubbli-che, potenziando le possibilità diascolto, di gestione e monitorag-gio della procedura per eventua-li reclami. LʼUrp rappresenteràper lʼAmministrazione un impor-tante strumento di rilevamentodel grado di soddisfazione degliutenti rispetto ai servizi erogati eservirà, tra lʼaltro, ad orientare lescelte amministrative, collabo-rando alla formulazione di propo-ste di miglioramento della relazionetra i cittadini ed il Comune, sugliaspetti dellʼinformazione, logisti-ci e sui percorsi degli utenti». Attraverso lʼUrp di Cava si potràaccedere direttamente a docu-

mentazioni della Regione, si potràattivare il servizio CILD, dedica-to al raccordo tra domanda e offer-ta di lavoro per i soggetti diver-

samente abili, realizzato grazieai fondi del Programma UrbanItalia, e si entrerà in contatto congli uffici dellʼInformagiovani.

Inaugurato anche a Cava l’Ufficio Relazioni con il Pubblico

L̓URP del Comune, migliorano i rapporti con il cittadino

Si è finalmente ottemperato a un obbligo di legge del 2000

Piazzaintitolata a

Mario Amabile

Con una cerimonia svoltasi nel gennaio scor-so piazza Lentini è stata intitolata a MarioAmabile.

«Oltre ad essere un grande imprenditore,è stato soprattutto una persona dotata di gran-de umanità – ha affermato il SindacoGravagnuolo - Tutti coloro che ebbero la for-tuna di conoscerlo, non poterono che apprez-zarne il profilo morale, i profondi valori spiri-tuali, la sua capacità di essere vicino alle per-sone».

Mario Amabile nacque a Cava deʼTirreninel 1913, figlio dellʼavvocato Antonio Amabile,fondatore del Credito Commerciale Tirreno.Con Ernesto Apuzzo fondò nel 1945 laCompagnia Tirrena Assicurazioni di cui rico-prì la carica di Presidente e Direttore Generale.Eʼ stato Consigliere Delegato delle altre treimprese del Gruppo Tirrena quali, LloydInternazionale, S.I.D.A. ed Unione EuroAmericana. Per i meriti conseguiti nel corsodi unʼintensa vita di impegno civile ed impren-ditoriale, fu anche insignito delle onorificen-ze di Cavaliere di Grazia Magistrale delSovrano Ordine Militare di Malta, di GrandeUfficiale al Merito della Repubblica, diCommendatore dellʼOrdine di S. GregorioMagno ed ottenne la medaglia dʼoro degliArtefici del Lavoro Italiano, cui seguì il pre-mio “Cavesi nel Mondo” nel 1981.Profondamente legato alla sua città natale,Mario Amabile contribuì al restauro della chie-sa della Madonna dellʼOlmo, del santuariodella Madonna dellʼAvvocata e donò il por-tone di bronzo che introduce alla cattedraledellʼAbbazia Benedettina. In seguito al ter-remoto del 1980, fece costruire, con il con-tributo dellʼA.N.I.A., la casa di riposo per anzia-ni disagiati di Pregiato. Morì a Roma il 21agosto 1987.

Sconti e agevolazionicon “Carta Giovani”

La V Commissione Consiliare “Istruzionee Politiche Giovanili”, presieduta dalConsigliere Comunale Enrico Polichetti, haistituito la “Carta Giovani” per consentire aragazzi e giovani tra i 14 ed i 29 anni di usu-fruire di sconti, servizi e agevolazioni pres-so le attività commerciali cavesi che aderi-scono allʼiniziativa. La “Carta Giovani” si distri-buisce presso lʼInformagiovani compilandola scheda di iscrizione. I giovani in posses-so della Carta, avranno la possibilità di usu-fruire di sconti su articoli sportivi, autoscuo-le, cinema e musica, librerie, ottici e fotografi,attività sportive, cartolerie, copisterie e inter-net point, computer telefonia e elettronica,musei, corsi di lingua e di informatica, ostel-li per la gioventù, alberghi e residence.

Notizie in breveI FATTI

Rilancio del turismo religioso, ma non solonella città metelliana. Al progetto sta lavo-rando la locale azienda autonoma di sog-giorno e turismo. «Eʼ nostra intenzione - sot-tolinea Franco DʼAngelo, amministratoredellʼAAST - dare un impulso anche al turi-smo di ambiente in considerazione del fattoche la città metelliana ha un ameno territo-rio dove sorgono eleganti strutture nel ver-de dei suoi villaggi». Sono comunque nume-rosi anche i complessi religiosi che con ade-guanti interventi potrebbero consentire allacittà di “recuperare” molti posti letto in vistaanche dei festeggiamenti del millenario del-la fondazione dellʼabbazia benedettina.Lʼevento, se adeguatamente supportato daun buon battage pubblicitario, potrebbe con-tribuire a far recuperare quel movimento turi-stico, importante segmento dellʼeconomialocale, che in questi ultimi anni ha solo sfio-rato la città. I complessi religiosi bisognevo-li di interventi di ristrutturazione sono nume-rosi: lʼeremo di San Martino, il castello diSantʼAdiutore, il convento dei francescani dipiazza Nicotera, dei frati cappuccini, lʼeremodi San Liberatore ed il convento di SanVincenzo ubicato nei pressi di Dragonea.«Abbiamo concordato proprio con il parrocodi questo luogo sacro -afferma Mario Galdi,direttore dellʼente turistico cavese - alcuneiniziative proprio in occasione della festivitàdi San Vincenzo del cinque aprile tendenti adare visibilità a questa bella struttura che èstata gestita per molti anni dai carmelitaniscalzi».

Anche il mondo dellʼarte cavese si sta impe-gnando per contribuire a portare agli antichisplendori lʼeremo di San Liberatore. Sono sta-te poste in vendita opere di artisti cavesi(AntonioPetti, Matteo Apicella, Alfonso Vitale,Ettore e Franco Senatore) ed alcune tele offer-te dalla galleria Barone il cui ricavato saràdestinato al restauro della bella struttura chericade anchenei tenimenti comunali di Salerno

e Vietri sul Mare. Eʼ stato costituito anche uncomitato adhoc presieduto da don Carlo Papa,vicario della diocesi Amalfi-Cava. Gli ottan-tamila euro stanziati dalla regione Campaniaper il suo recupero sono ben poca cosa eper questo motivo sono state attivate anchealtre iniziative per rastrellare denaro.

F.R.

Cava e Dragonea coinvolti nell’iniziativa

Millennio Badia, occasione per il turismo religiosoProposte dell’Azienda di Soggiorno e raccolta fondi per gli eremi

Si fa il look anche la basilicadellʼabbazia benedettina dellaSantissima Trinità in vista deifesteggiamenti per la ricorrenzadel millennio della sua fondazio-ne del 2011.

Allʼinterno del luogo sacro sonostati montati alti ponteggi sui qua-l i l a vo rano espe r t i de l l aSoprintendenza di Salerno perrecuperare alcuni affreschi delpittore Vincenzo Morani, che si tro-vano nella cupola, nel transetto

ed altri ubicati sopra il coro ligneo. Il restauro era ormai improcra-

stinabile in quanto molte opererischiavano di essere “divorate”dallʼumidità.

Presumibilmente lʼacqua pio-vana, penetrando attraverso alcu-ni finestroni, stava creando deidanni irreparabili agli affreschiche raffigurano scene a sfondo reli-gioso. I dipinti più importanti chesi trovano nella basilica sono ope-ra dellʼartista calabrese. Sulla vol-

ta del coro nel 1857 rappresentòSantʼAlferio in contemplazionedella Santissima Trinità, nellacupola dipinse una visionedellʼApocalisse, nel transetto adestra la morte di San Benedettocon altre scene della sua vita e asinistra la resurrezione con pro-feti ed apostoli. Il suo capolavoroè senza dubbio la tela che rap-presenta la deposizione della cro-ce che si trova sullʼaltare del tran-setto.

La basilica sarà il fulcro deifesteggiamenti del prossimo mil-lenario ma la comunità benedet-tina auspica interventi di recupe-ro anche di altri siti dellʼimponentemonastero.

Lʼattuale basilica fu costruita nel1761 per iniziativa dellʼabate GiulioDe Palma. Ideò lʼimponente ope-ra lʼarchitetto Giovanni Del Gaisoche alcuni anni dopo progettòanche l ʼ aus te ra f acc ia ta .

FRANCESCO ROMANELLI

Alcune bellezze architettoniche sparse sulterritorio metelliano sono nel più completoabbandono. L' S.O.S. lo ha lanciato la sto-riografa locale, Lucia Avigliano. «Nonostantele promesse ancora il parco delle torri lon-gobarde che venivano utilizzate per il giocodei colombi (caccia ormai in disuso) resta solosulla carta - ha affermato - le caratteristichecostruzioni rischiano di crollare del tutto senon si interviene al più presto». Anche le "neve-re" (le strutture erano state realizzate per con-servare la neve che poi veniva venduta neiperiodi estivi) di monte Sant'Angelo ormai sonoabbandonate al loro triste destino. Analogodiscorso anche per i sentieri comunali chemolti anni fa venivano adoperati dai contadi-ni. Molti proprietari, infatti, abusivamente sene sono impossessati. Alcuni anni fa i respon-sabili dell'azienda autonoma di soggiorno e

turismo investirono di tale problematical'amministrazione comunale ma nulla si è mos-so da allora. Anche lo "storico" sentiero ster-rato che da Molina conduce alla città metel-liana del quale si servì Papa Urbano II allor-ché nel 1092 si recò a piedi alla Badia bene-dettina della Santissima Trinità per consa-crare la basilica è in alcune tratti_ non per-corribile. «In occasione proprio dei festeg-giamenti del millenario del cenobio benedet-tino del 2011 - prosegue la Avigliano - sareb-be auspicabile un intervento di sistemazionedell'intero tratto». Anche l'istituzione del par-co fluviale del Bonea al momento è letteramorta. «E' importante soprattutto anche perle future generazioni - conclude Lucia Avigliano- conservare queste vestigia che senza ombradi dubbio che fanno parte della storia dellanostra città».

La Avigliano denuncia: “Salvare le bellezze architettoniche”

Opere di recupero in preparazione dei festeggiamenti del millenario

Nuovo look nell̓Abbazia per gli affreschi del Morani

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ECONOMIA SALERNITANAAprile 2008ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume & sport 7

La Camera di Commercio diSalerno e la Provincia di Salernohanno presentato al Bit di Milanole novità inerenti lʼaeroporto diPontecagnano. La provincia diSalerno, la “terra dei miti”, attra-verso la sua nuova via di comu-nicazione, punta a conquistare unruolo centrale nel Sud Italia e nelMediterraneo. La prossima aper-tura dellʼaeroporto di Salerno a volidi linea e charter contribuirà a com-pletare un sistema di infrastruttu-re da tempo progettato. Salernosi accinge così a recitare un ruo-lo centrale nel Mediterraneo ali-mentando la concreta possibilitàdi crescita economica per unampio territorio che è la porta delMezzogiorno dʼItalia. Lʼaeroportodi Salerno fungerà, infatti, da vola-

no oltre che per il territorioSalernitano anche per la Basilicatae per parte della Calabria, dueregioni che ripongono ampieaspettative nellʼistituendo poloaeroportuale. La Camera diCommercio di Salerno, presiedu-ta da Augusto Strianese, negli ulti-mi anni si è fatta carico di alcunescelte decisive, anche per contodelle altre istituzioni pubbliche, con-tribuendo in maniera sostanzialealla realizzazione delle opere indi-spensabili (finanziate sempre conrisorse pubbliche per circa venti-due milioni di euro) al consegui-mento del decreto di apertura del-lo scalo al traffico commerciale oltreche a quello dei passeggeri.

Lʼaeroporto di Salerno attrarràmaggiori spostamenti verso Sud

e consentirà di gestire meglio lepunte stagionali del traffico turi-stico soprattutto diretto verso ledue fasce costiere della provin-cia (amalfitana e cilentana) e ver-so le zone archeologiche diPaestum e Velia, tutti territoridichiarati Patrimonio dellʼUmanità

– UNESCO. Non a caso nel rap-po r t o f i na l e su l S i s t emaAeroportuale della Campania siparla di una consistente crescitadella domanda di trasporto aereoin regione Campania: dai 5,1 milio-ni di passeggeri del 2001 ai 7,5del 2010 e agli 11,7 del 2020.

Lʼamministrazione comunale di Vietri sul Mareha premiato la carriera artistica del Maestroceramista Francesco Procida con una ceri-monia presso il Comune di Vietri. Il MaestroFrancesco Procida, erede della tradizioneceramica della famiglia, è stato più volte pre-miato ed apprezzato per la sua espressivitàtormentata, le costruzioni presepiali ascen-sionali, la sperimentazione frenetica di formee materia, la plasticità primordiale dei vasi ela sua genialità del grottesco.

Nacque a Vietri sul Mare nel 1938. Figlio diGiosuè e nipote di Vincenzo e SalvatoreProcida che sono stati, a diversi livelli, prota-gonisti della produzione ceramica vietresenellʼarco del Novecento, fa parte di una fami-glia che ha partecipato al famoso “periodo tede-sco”.

Ha partecipato a diverse mostre collettiveinternazionali come “Mostra Arie Mediterranee”a Stoccolma, “Mostra sul Grottesco” a Vallaurisin Francia e a tante altre in Italia. Ha espostopresepi ad Assisi durante la mostra organiz-zata dalla Provincia di Salerno nel 1998. Perdue anni consecutivi, nel 1997 e nel 1998 havinto rispettivamente la IV e la V edizione del

concorso nazionale “Viaggio attraverso laceramica”.

Nel 1999 la Provincia di Salerno lo scegliecome suo artista di punta ed un presepe rea-lizzato dal Maestro Francesco Procida vennedonato a Sua Santità Giovanni Paolo II in occa-sione dellʼinaugurazione del seminario diPontecagnano-Faiano. Nel 2006 ha espostopresso il Museo Nazionale di Palazzo Veneziaa Roma.

Un’opera attesa da decenni

Sta decollando (forse) l̓ aeroporto di Salerno Scalo a Pontecagnano per voli charter e traffico commerciale

CERAMICA VIETRESEPremio alla carriera al maestro Procida

Nuovo sentiero daCetara all̓ AvvocataÈ stato recuperato un primo tratto di

sentiero, di circa un chilometro, che daCetara porta al Santuario dellʼAvvocata. Ilavori sono stati finanziati con Fondi POR,per lʼimporto di 120.000 euro. Lʼinterventoha consentito di riqualificare e valorizzare ilpercorso che dai ruderi dellʼanticaCappella del Popolo conduce alla localitàPiano dei Vieschi, lungo un itinerariopanoramico con vista sullʼabitato di Cetarae sul Golfo di Salerno. Il sentiero attraver-sa poi il Comune di Maiori e prosegueverso il Santuario. Lungo il percorso sonostate realizzate tre aree di sosta conpanche e tavoli in legno e sistematipannelli informativi. Inoltre si è provvedutoa consolidare i ruderi della Cappella delPopolo.

Autobus CSTP da Salerno a Cuba

Sei autobus per il trasporto urbano,dismessi ma ancora efficienti, sono statitrasferiti dal deposito del CSTP di Salernoallʼarea portuale di Napoli, per essereimbarcati alla volta di Cuba.

Il progetto di solidarietà, propostodallʼAssociazione di Amicizia Italia Cuba diSalerno e fatto proprio dallʼintero staff delCSTP, ha avuto una svolta positiva dopolʼincontro allʼAvana di Emilio Lambiase conil Direttore per la CollaborazioneInternazionale alla Cultura Cubana.

I bus saranno utilizzati per il trasportodegli studenti e dei lavoratori della Culturae dellʼArte Cubana presso il Ministero,delle province dellʼAvana, di Santiago, diGuantanamo, di Holguin, di Las Tunas e diGranma.

Notizie in breveI FATTI

Il Maestro ceramista Francesco Procida

Per i cavesi i giornalimeglio delle TV localiSecondo uno studio di Nicola Piepoli, presi-dente dellʼomonimo istituto di ricerche, unʼaltapercentuale di cavesi sceglie i quotidiani concronache locali per informarsi su ciò che acca-de in città, preferendo queste fonti alle televi-sioni private. Lo ha reso noto il sindacoGravagnuolo nel corso di un incontro, promossodallʼAssociazione Giornalisti di Cava e CostadʼAmalfi “LucioBarone”, presso il palazzo arci-vescovile al quale era presente anchelʼarcivescovo Soricelli. «Ciò è dovuto - ha sot-tolineato il primo cittadino - anche alla man-canza di una emittente televisiva cittadina».Per il sindaco la stampa locale ha grandi poten-zialitàma dovrà essere realmente indipendentee non alla ricerca spasmodica di scoop chetali non sono. È stato poi evidenziato come lamancanza di fondi spesso non permette ai men-sili della città di essere puntuali in edicola. «Eʼun problema serio - ha spiegato il presidenteDe Caro - che come associazione cerchere-mo di risolvere con la creazione di unʼagenziadi raccolta pubblicitaria della quale faranno par-te le testate iscritte allʼassociazione». Ha con-cluso i lavori mons. Soricelli che ha invitato igiornalisti ad essere sempre «liberi e leali».

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MARIA ASSUNTA RUGGIEROHo incontrato Manlio Santanelli al Teatro

dellʼAngelo in occasione della prima romanade Il baciamano, uno dei suoi testi più inte-ressanti, scritto in un intenso atto unico nel1993. È la storia di una popolana e di un gen-tiluomo intellettuale giacobino, ambientatanella Napoli sanfedista successiva alla fallitarivoluzione del 1799. Lʼuomo, incaprettato, èdestinato ad essere mangiato a pranzo dauna famiglia di lazzari. Nel corso della com-media si stabilisce un rapporto fra il futuro“pasto” e la donna che dovrà cucinarlo, unsentimento insospettato di solidarietà. La don-na, a contatto con un uomo totalmente diver-so da quelli che conosce, scopre la sua con-dizione, capendo di essere lei stessa una vit-tima. Gli chiede di soddisfare un suo deside-rio inappagato, quello di baciarle la mano comeha visto fare da un signore “lustro e allicca-to” davanti a Palazzo Reale. Il gentiluomo ese-guirà nel migliore dei modi provocando gran-de turbamento nella donna. Nonostante tut-to, il destino crudele dellʼuomo non potrà esse-re modificato. I due bravi interpreti di questotesto sono Sonia Seraponte e FernandoSiciliano; la regia è di Fabio Cocifoglia, le musi-che di Antonio Perna.

Si parla con leggerezza e disinvoltura di can-nibalismo, forse leggenda, forse fenomeno real-mente manifestatosi nellʼirragionevolezza enella miseria di quegli anni. Ma per Santanelliil cannibalismo è un pretesto ricorrente perparlare dei conflitti umani.

È frequente nei Suoi testi il riferimentoal cannibalismo, ora in chiave farsescacome ne Lʼisola di Sancho, ora in chiavepsicanalitica come in Regina Madre, orain chiave storica e sociologica come ne Ilbaciamano. Cosa costituisce per Lei la rap-presentazione del pasto umano?

«Il cannibalismo a cui faccio spesso riferi-mento è unʼesasperazione paradossaledellʼistinto di sopraffare il proprio simile. Anchequando a lui ci lega un rapporto affettivo.Lʼamore tra uomo e donna assume più spes-so di quanto non si pensi aspetti cannibalici.Senza contare che Melanie Klein interpretalʼoralità del poppante come un bisogno di man-giare la madre».

A proposito de Lʼisola di Sancho, Leidichiarò una volta che cʼè nel personag-gio di Sancho la rappresentazione di uncerto tipo di plebeo meridionale costan-

temente alla ricerca di un riscatto econo-mico e sociale praticamente impossibileda realizzare. Non cʼè speranza di uscireda una condizione di vita ai margini dellasocietà, comune a parecchi napoletani?

«Se quella possibilità non cʼera quando hoscritto “Lʼisola di Sancho” (1982, ndr), gli anniseguenti ne sono stati la migliore conferma.Oggi, purtroppo, al plebeo napoletano lʼunicoriscatto, o quanto meno quello più semplicee immediato, lo offre la malavita organizza-ta».

Nel Pulcinella la Sua descrizione origi-nale della vicenda della sirena Partenopeda cui si originò Napoli, richiama triste-mente la tragica attualità maleodorante edi immondizia della Napoli contemporanea.È una crudele condanna per questa città?

«Le condanne, da noi in Italia, purtropponon sono mai definitive. Nel bene come nelmale. Sta di fatto che lʼemergenza rifiuti diquesti giorni è il picco raggiunto da una feb-bre, dalla quale la città non è mai guarita. Ivisitatori stranieri dei secoli scorsi sapevanobene, prima di mettersi in viaggio, di doverportare con sé in valigia una buona quantitàdi profumi».

Non parliamo poi della singolare coinci-denza della Prima di Uscita dʼemergenza(7 novembre 1980), in cui si parla della pre-carietà di un territorio soggetto a movimentisismici, che ha preceduto di pochi giorniil verificarsi del terremoto del 23 novem-bre 1980. Cʼè qualcosa di tragicamente pre-monitore nei Suoi testi …

«Lʼarte è sempre in qualche modo premo-nitrice. La fantasia si trova molto spesso piùavanti della storia nella corsa verso la verità.Per quello che poi riguarda Napoli, non biso-gna essere Nostradamus per ipotizzare cheuna città, edificata ai piedi di un vulcano chenon ha mai smesso di essere attivo, un gior-no o lʼaltro ne subirà le conseguenze».

È nota la Sua affinità con il “teatrodellʼassurdo”. Lei crede nella incomuni-cabilità, alienazione e vacuità della vita uma-na?

«Lʼincomunicabilità è stata una moda soste-nuta da una élite intellettuale in cerca di unalibi alla noia esistenziale. Oggi non parlereidi incomunicabilità, ma piuttosto di “comuni-cazioni disturbate”, di rapporti interpersonaliviziati da riserve di fondo; riserve che ciascunodi noi nutre non soltanto verso lʼaltro ma anche– cosa alquanto più grave – nei confronti dise stesso».

Lʼincomunicabilità e lʼesasperazione del-le tensioni familiari nei suoi testi non simanifesta solo nei rapporti coniugali, maanche fra genitori e figli o fra fratelli.Sembrerebbe che l ̓“aberrazione” sia dovu-ta al progressivo degradarsi della convi-venza. Lʼuomo è votato alla solitudine?

«Esatto. Ma lʼuomo è, come dice Aristotile,un animale sociale, lo è inguaribilmente, e fini-sce per preferire di essere ʻmale accompa-gnatoʼ piuttosto che solo. La solitudine richie-de un eroismo che pochissimi sono in gradodi esprimere».

Lei viene definito un autore con influen-

ze europee più che napoletane. Definirebbeil suo teatro più mitteleuropeo o parteno-peo e in che misura lʼuno ha la prevalen-za sullʼaltro?

«Per natura e per esperienza rifuggo dalledefinizioni come da abiti preconfezionati, edunque molto spesso approssimati per difet-to o per eccesso. Quanto alla compresenza,nella mia teatrografia, di opere in lingua e diopere in napoletano, cʼè di vero che io dispon-go di due strumenti linguistici e di volta in vol-ta, a seconda di quanto intendo rappresen-tare, scelgo lʼuno o lʼaltro. Questa scelta èdeterminata anche dal fatto che il napoleta-no mi assicura una impagabile vivacità di toninelle situazioni teatrali dirette, ma non mi con-sente di scandagliare lʼanimo umano con lastessa capacità di penetrazione dellʼitaliano».

Diceva Eduardo: “La tradizione non basta.Devi sapertene servire, con la fantasia, conlʼosservazione, con la riflessione: diver-samente, la Commedia dellʼArte avrebbeavuto il solo merito di divertirci, di farciridere superficialmente (…) Senza laCommedia dellʼArte non ci sarebbe statoil mio teatro”. E il teatro di Manlio Santanelli?

«Il rapporto con la tradizione non va maiinterrotto. La tradizione è uno sgabello sul qua-le salire per poter guardare più lontano. Maè necessario viverla come un retroterra cul-turale, non restarne mai prigionieri. Occorre,in poche parole, aggiornarla, costruire sullesue fondamenta un edificio che risponda inmodo più esauriente alle mutate esigenze deltempo in cui si vive».

CULTURA & COMMENTIAprile 2008 ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume & sport8

Incontro-intervista con uno dei maggiori autori napoletani del “Dopo Eduardo”

Manlio Santanelli e le “comunicazioni disturbate” nel suo teatro più europeo che partenopeo

“Il rapporto con la tradizione non va mai interrotto, ma non si deve restarne prigionieri”

A sinistra, la locandinadellʼatto unico “IlBaciamano”; sopra,Manlio Santanelli; adestra, una scena dellacommedia interpretata daSonia Seraponte eFernando Siciliano

“Arte in Corso”vetrina

della creativitàartistica

Il 3 e 4 maggio 2008 si svolgerà aCava “Arte in Corso”, una vetrina chepromuove ed esalta la creatività arti-stica ed artigianale. Aperta a tutti gliartisti delle varie discipline (pittori, scul-tori, incisori, maestri ceramisti, vetrai,maestri ferrai, decoratori, cartapestai,madonnari ecc.) la manifestazionevedrà quale scenario il caratteristicopercorso del Borgo Scacciaventi . Lakermesse è promossa dal Comunedi Cava, Assessorato alla Qualità delCommercio e dellʼArtigianato, dalCentro Internazionale di Studi Socialie Culturali per la Ceramica, dallaConfcommercio, dalla Confesercentie da “Il Lavoro Tirreno”.Le opere realizzate saranno ogget-to di una mostra, per offrire unʼulteriorevetrina a coloro che partecipano. Lapartecipazione è gratuita. Le iscrizioni, complete di curriculum,da effettuarsi entro il 20 aprile 2008,vanno inviate o consegnate allaLibreria del Corso, Galleria dʼArte, alCorso Umberto I 325, Cava de ̓Tirreni(Sa); telefax: 089341743, e-mail:[email protected].

Ultimeproiezioni

del cineforum a Passiano

Nellʼambito del cineforum orga-nizzato a Passiano da “La Rosa diGerico” ed il “Cineclub Aurora”, gui-dato da Maria Teresa Melchionda, il10 e lʼ11 aprile è prevista la proie-zione di “Espiazione” di J. Wright; lʼ8e il 9 maggio sarà proiettato “La giu-sta distanza” di Mazzacurati; ed infi-ne il 15 e 16 maggio ultimissimoappuntamento con “Lʼuomo dellʼanno”di B. Levinson. Le proiezioni del gio-vedì saranno alle ore 19.00 e saran-no replicate il venerdì alle ore 18.00e alle ore 20.00.

Prosegue fino al 30ap r i l e l a mos t r a“Lʼenigma degli avorimedievali da Amalfi aSalerno”, presentazionedella più vasta e com-pleta serie di opere ebur-nee del Medioevo cri-stiano esistente al mon-do.

La mostra, promossae sos tenu ta da l l ʼAssessorato regionaleal Turismo ed ai Beni cul-turali, è organizzata dal-la Soprintendenza per iBAPPSAE di Salerno eAvellino, dal ministero per i Beni e le Attività culturali ecurata da Ferdinando Bologna, si propone di ricostrui-re un capitolo fondamentale dellʼarte del Medioevo euro-peo al culmine della sua maturità: quello che, con riguar-do particolare alla scultura in avorio, si svolse fra la finedel secolo XI e la prima metà del XII, nelle regioni ita-liane gravitanti sul Mediterraneo occidentale.

Un capitolo dellʼarte medievale che ebbe per sedi pri-vilegiate dapprima il Ducato di Amalfi, quindi la città diSalerno ai tempi in cui questa ascese, con lʼavvento diRoberto il Guiscardo, a centro creativo e punto di rife-

rimento politico-culturaledei già vasti dominii nor-manni.

Il nucleo della mostra ècostituito dal complessodi sessantasette tavole etavolette dʼavorio scolpi-to, che si conservano nelMuseo diocesano, appar-tenenti a un arredo litur-gico di funzione e desti-nazione tuttora discus-se, ma eseguito senzadubbi per la sede epi-scopale di Salerno.

Le opere in mostra pro-vengono da: Berlino,

Boston, Budapest, Londra, Maastricht, New York, Parigi,Rouen, San Pietroburgo, Vienna, Zaragoza, Zurigo,Bologna, Celano, Farfa, Firenze, Milano, Napoli,Montevergine, Venosa.

La ricca iconografia presente nelle tavolette degli avo-ri e i particolari architettonici in esse riportati hannosuggerito la realizzazione di due itinerari allʼinterno del-la città medievale per rintracciare ed interpretare i col-legamenti e le suggestioni stilistiche e culturali del con-testo storico in cui furono realizzate.

Ingresso libero tutti i giorni 9.00 / 17.00.

In mostra al Museo Diocesano fino al 30 aprile

“L̓enigma degli avori medioevali”le opere eburnee da Amalfi a Salerno

Il museo diocesano di Salerno AVVISO ALLE AZIENDECCoonn uunn aabbbboonnaammeennttoo aa

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ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualitàcostume & sport

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CULTURA & COMMENTIAprile 2008ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume & sport 9

Questo racconto percorre i lNovecento, dallʼItalia sabauda eliberale al boom economico repub-

blicano e democratico. Eʼ la storia diGiovanni De Prà, coraggioso portiere dicalcio nato nel 1900 a Genova, che pas-so dopo passo riesce prima a conqui-stare un posto di titolare nel Genoa, lasquadra più prestigiosa dei suoi tempi,e poi la maglia della Nazionale azzurra.La vita in una famiglia italiana, la GrandeGuerra, il Fascismo, la Seconda Guerramondiale, la Liberazione, la Repubblica,gli anni della ricostruzione, il boom eco-nomico, gli Anni Settanta. I colori ros-soblu, Genova, i sogni e gli scudetti, ledelusioni e la voglia di rinascere sem-pre. Biagio Angrisani e Luca De Prà han-no realizzato unʼopera arricchita da oltresessanta immagini inedite e alcuni inte-ressati documenti. Cospicuo il lavoro sto-riografico con 102 note. Nel racconto com-paiono centinaia di personaggi del mon-do del calcio, della società e della poli-tica. Ampia e dettagliata la ricostruzio-ne della più lunga sfida della storia delfootball italiano che vide impegnateGenoa e Bologna per lʼassegnazione del-lo scudetto 1925, un duello dove suc-cesse di tutto. La trasferta in Sud Americadel Genoa di Garbutt, un affascinate con-

fronto Italia-Ungheria terminato 4-3. Lamedaglia olimpica ad Amsterdam, i gior-ni della paura sotto i bombardamenti, lastoria privata di De Prà, il suo lavoro dimobiliere. Il rapporto con il Genoa, la suacittà, gli amici. Aneddoti, curiosità e altromateriale inedito per una lettura piace-vole e agevole.

Coloro che non riuscissero a trovare

copia nelle librerie della propria città pos-sono rivolgersi a De Ferrari Editore, ViaG. DʼAnnunzio 2/3 scala D 16121 - (GE)tel. 010532623; fax: 010561477. Oppure:www.deferrari. i t . Email: [email protected].

Biagio Angrisani e Luca De PràIL DESTINO NELLE MANI - VITA E CARRIERADI GIOVANNI DE PRÀ, UN PORTIEREDIVENTATO LEGGENDAPrefazione di Gianluigi BuffonEdizione Fondazione De Ferrari eFondazione Genoa 1893, gennaio2008 Pag. 112 - 16 euro

Son passati 25 anni, unquarto di secolo, dallaprima edizione di “La

mafia imprenditrice” di PinoArlacchi ed è drammatica-mente attuale la nuova edi-zione datata 2007!

Non si tratta di una sempli-ce ristampa, ma di unʼedizionecompletamente aggiornata.Lʼautore si è mantenuto fede-le alla prima edizione solo nel-la parte centrale, poi lʼha arric-chita di tutto ciò che ne è deri-vato dopo questo lancio disasso in una palude sta-gnante. Pino Arlacchi, figuraautorevole sia del mondo uni-versitario sia dellʼambientepolitico, ha descritto con rigo-re scientifico, ma con una ste-sura scorrevole, lʼevoluzionedella criminalità organizzatadalle origini ai giorni nostri; dal-

le figure pittoresche di guap-pi e picciotti, ai colletti bian-chi della società odierna.

«Cʼè stato un momento incui i mafiosi avevano prepa-rate le valigie - ha dichiaratolʼautore - ciò è avvenuto dopoil ʼ92, in seguito ai terribiliattentati perpetrati ai giudiciFalcone e Borsellino. La mafia,messa alle strette da unaStato fortemente determina-to, perché ferito e sconvolto,stava per ritirarsi. Purtroppoè stato commesso lʼerrore diabbassare la guardia, il livel-lo di attenzione e si è sotto-valutato tutto ciò che di pic-colo orbitava intorno allamafia». Sono affermazionifondate sullʼesperienza matu-rata quale responsabiledellʼUfficio ONU preposto allaprevenzione del crimine, inca-

rico ricevuto subito dopo la pri-ma pubblicazione di “La mafiaimprenditrice”, che ha con-sentito di varare una serie dinormative mirate, di cui par-la nellʼedizione aggiornata.

«Lʼidentificazione con le for-ze di mercato ha radicalmen-te trasformato ideologia e sti-le di vita del mafioso», gli inte-ressi della criminalità orga-nizzata spaziano dal trafficodella droga al traffico dellearmi, ma anche dalle risorseenergetiche alle holding finan-ziarie. Un sistema di globa-lizzazione criminale in unmondo di capitalismo globa-lizzato. Allora saremo desti-nati a subire impotenti questocanc ro de l l a soc i e t à?Nonostante un quadro deva-stante, Arlacchi non è cata-strofico nelle conclusioni e fa

appello alla parte sana, one-sta, a restare vigili e a chie-dere intransigenza, poichéuna prima grande vittoria è sta-ta ottenuta, smitizzando lafigura del mafioso. Eʼ opinio-ne comune, infatti, oggi chela mafia non è più la mano buo-na che si sostituisce ad unoStato assente, latitante, maè unʼorganizzazione che sfrut-ta, uccide, traffica.

Un libro che meriterebbedʼentrare in ogni scuola diogni ordine e grado, un libroche potrebbe risvegliare ildesiderio di riscatto di cala-bresi, siciliani, napoletani…

Pino Arlacchi “LA MAFIA IMPRENDITRICEDALLA CALABRIA AL CENTRODELL’ INFERNO”Il Saggiatore - 2007

Nuovo libro di Biagio Angrisani

Un portiere di nome De PràUna vita tra i pali, tra storia, aneddoti e immagini

Quando la mafia era quasi sconfitta

L̓amore che è solo delle donnePATRIZIA RESO

Nellʼambito della seconda rassegna letteraria Com&Te,organizzata da Pasquale Petrillo ed Alfonso Bottonee che si svolge fino a giugno con salotti letterari sia a

Cava che in Costiera Amalfitana, un certo rilievo merita illibro di Maria Giovanna Luini, lʼoncologa milanese già notanel settore per i suoi libri per lʼinfanzia , cui si è avvicinataper diletto e per unʼinnata passione per le lettere.

“Una storia ai delfini”, lʼultimo lavoro della Luini, ha un tito-lo che inganna, suscita infatti lʼidea che possa trattarsi di unlibro di favole, diretto anche questo allʼinfanzia. È invece unlibro di genere, di genere femminile. Attraversa in modo spie-tato la sfera femminile: non a caso rientra nella collana“Declinato al femminile” di Edizioni Creativa.

Non è una storia autobiografica dato che la Luini èunʼaffermata oncologa e felicemente sposata. Ma anche Lucia,la protagonista del romanzo è unʼoncologa. Alcuni spuntiautobiografici sono presenti: la passione per il mare, lʼamoreper la lettura, due personaggi che rivestono un ruolo incisi-vo di cui ha conservato anche i nomi originali. Ma non èunʼautobiografia.

«Racconta la capacità di soffrire in silenzio, ma anche lʼinfinitacapacità di rinascita della donna! Il dolore di cui parlo è tipi-camente femminile proprio perché densissimo di solitudine».Mentre ne parla Maria Giovanna ha uno sguardo luminoso,pieno di quella speranza che solo il rigenerarsi può stimola-re. Ne parla anche con profonda convinzione, dettata dalleesperienze che matura attraverso la sua professione e chela mette quotidianamente a contatto col dolore fisico, maanche e principalmente interiore. Un dolore che generalmenteviene sapientemente mascherato ed al quale le donne, dopoaver sedimentato, reagiscono. «La donna tollera – continuala Luini - tace, acconsente, si annulla, specie in un rappor-to dʼamore, che ritengo essere il motore di ogni cosa; mapoi, quando va in crisi, quando acquista consapevolezza del-la sua abnegazione, rivoluziona la propria vita». Ecco allo-ra esplodere quella capacità di rinascita, che può manife-starsi attraverso un nuovo amore, un figlio, oppure i delfini…Per poter affrontare il dolore, inutile fuggirne, bisogna immer-gersi totalmente in esso: solo così puoi nutrire la speranzadi portalo via. Ed ecco protagonista il mare! La furia del mareti lacera, ma le sue acque possono anche accoglierti e pro-teggerti, nella stessa guisa del ventre materno.

Una storia nata dal mare e dedicata al mare. Un alternar-si di passioni e di emozioni, di smarrimenti e di rinnovamenti,di profondi baratri ma anche di arcobaleni che preannun-ciano un ritrovarsi e sentirsi soggetto. Ci troviamo di frontea quella capacità di soffrire e riprodursi specifica della don-na, di fronte alla quale “lʼuomo si sente escluso, a volte indi-spettito, comunque inadeguato”, come afferma UmbertoVeronesi che ne ha curato lʼintroduzione, specie per quellacapacità “dʼamore che solo le donne hanno, certe donnehanno (…) amore cosmico e incondizionato”.

Maria Giovanna LuiniUNA STORIA AI DELFINIEdizioni CreativaPagine 110, euro 10

La bulimia di Luna“Avevo bisogno di strapparmi via dalla vita di sempre,

guardarla dallʼesterno, capire se qualcosa di buo-no cʼera, capire cosa andava stravolto, semplice-

mente ritrovarmi e, alla fine, amarmi” In molti possiamo rico-noscerci in queste parole, in questo dissociarci da noi stes-si per conoscerci. Viola Simonetti, giovane giornalista pres-so unʼemittente televisiva locale, esordiente nella narrativadi genere, con il suo “Sombras”, riesce a rendere bene ledinamiche della ricerca interiore della sua protagonista, Luna.I motivi però che determinano lo sfaccettarsi dellʼidentità diLuna non sono comuni, poiché trovano la propria origine nel-la bulimia da cui è affetta. Il convivere con questa fame dabue conduce la giovane protagonista alla spasmodica ricer-ca di un equilibrio anche nelle emozioni che rivoluzionanole sue giornate. Viola Simonetti ci rende partecipi dello smo-derato bisogno dʼamore di Luna, amore di cui si nutre in mododisordinato con la stessa intensità con cui nutre il suo cor-po. Cʼè un assorbire smisurato delle più forti emozioni, perpoi rigettarle nel momento in cui arrivano allʼapice, nello stes-so identico modo in cui si rapporta con il cibo. Anche le gioiefiniscono per diventare dramma. La protagonista identificala propria liberazione col trasferirsi in terra spagnola e, nel-lo scorrere delle pagine, ritroviamo molto della cultura,dellʼambiente, della lingua. La dolcezza cui anela Luna è per-cepibile attraverso lʼuso frequente di parole iberiche. Il libronon ha la pretesa di documentare la bulimia, né di offrirepanacee, ma è la narrazione di fatti e personaggi che van-no a formare il dramma della vita di Luna, del fluire del tem-po attraverso un percorso che sembrerebbe senza ritorno.Indubbiamente esorta ad una riflessione, ci stimola ad unamaggiore comprensione verso una realtà che irrompe pre-potente nel vissuto quotidiano.

Viola Simonetti SOMBRAS

Il Filo editore

RecensioniSCAFFALE

LA FOTOIl dubbio e larealtà distortaQualche articolo fa ci siamo

occupati del labile confine chesepara il vero dal falso. La foto

ritratta questo mese rappresenta unesempio di ciò che può sembrare manon è, o il suo contrario. Infatti, essaha senso in entrambe le posizioni(alto/basso), essendo unʼimmagineriflessa. Da ciò traiamo spunto perspeculare leggermente su ciò cheappare, se esso è sempre una fedeleriproduzione del contenuto, selʼillusione dellʼapparenza investepersino il contenuto e lʼesistenza dellamateria. David Irving è il portabandie-ra del revisionismo che ha suscitatomolte polemiche circa la tragediadellʼolocausto. La ConspirationTheory tenta di scardinare veritàdocumentate che ormai sono tassellidi storia. Cosa davvero spinge talimovimenti a riconsiderare il tutto ed afornire versioni completamenteopposte a quelle reali? Indagini edichiarazioni testimoniali dimostranoserie incongruenze nel drammadellʼ11 settembre 2001. Vien da

pensare ad uno specchio distortodella realtà che ci viene offerto daimedia quale assoluta verità; infine ildubbio ci pervade, stimolato dallemolteplici informazioni e dalle semprepiù facili contraddizioni; la confusioneaumenta ed ogni singolo fenomenoviene analizzato sino alla nausea percapire quale sia la sua reale entità. Ci

siabitua a marciare sul filo sottile chesepara la saggezza dalla follia equanto più in alto si è, più si rischia dicadere. Banale, forse, come unimmagine riflessa, materia ed antima-teria, realtà ed illusione, apparenza econtenuto.

MARIO R. ZAMPELLA

GLI AUTORIBiagio Angrisani, cavese, giorna-

lista del Corriere dello Sport-Stadio,ha pubblicato alcuni saggi storici e ilromanzo storico “Mister WilliamThomas Garbutt”, edito nel 2004 daLa Campanella.

Luca De Prà, ex calciatore profes-sionista e nipote di Giovanni De Prà.Manager. Attualmente allena i portieridel Genoa FC 1893.

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Siamo, finalmente, nella condi-zione di fermarci e ragionare: la clas-sifica parla chiaro, lontani dai playoff, zero possibilità di rimanere intrap-polati nella lotta per la retrocessio-ne, insomma la condizione di “né car-ne, né pesce”. Dioniso in un dopopartita vincente (al Brianteo di Monza)si è lasciato andare a considerazioniche sapevano di rimpianti, ed anchedi qualche rimbrotto per chi non ave-va soffiato entusiasmo, mostrandoscetticismo e vestendo i panni di “cri-ticoni” (messaggio lanciato alla stam-pa metelliana?). Dimentico di dovecʼeravamo lasciati il 3 giugno 2007,ad un passo della possibile promo-zione in B, con un tecnico ed unasquadra che aveva, forse, bisognosolo di qualche piccolo aggiusta-mento e non di una rivoluzione ditattiche e di uomini, in panca comein campo: al terzo tentativo si è acco-modato, Deo gratias, un allenatorecapace, ma soprattutto dotato di selfcontrol e di tanta serenità che tra-smette allʼambiente ed alla tifose-ria, non lasciandosi andare a voli pin-darici oppure a proclami battaglieri,in definitiva un sostenitore del mot-to “palla avanti e pedalare”, e la con-

ferma da parte della società per altrianni alla guida tecnica è già segnodi un tentativo di programmazione.

Le dolenti note, secondo il nostrodebole parere, si registrano sul fron-te degli atleti cui far indossare lacasacca blu foncè: è quella attualeunʼintelaiatura già di per sé attrez-zata, non tanto per un salto di cate-goria, ma per potersi rivelare quan-to meno unʼoutsider? Non lo sotto-scriviamo e, forse, con noi anche lamaggior parte dei tifosi , vuoi perlʼetà avanzata di alcuni elementi, in

particolare quelli che dovrebbero “illu-minare” il gioco, vuoi per la sterilitàoffensiva che soffre ancora lʼassenzadi un attaccante di peso, al puntoche il solo Tarantino, messo in naf-talina da Ammazzalorso, e “resu-scitato” da Papagni, sta ossigenan-do il tabellino delle marcature. Perla retroguardia qualche migliora-mento lo si è apprezzato conlʼinvenzione di Panarelli centrale, mala squadra ha perso quella spintasulle fasce che ne hanno caratte-rizzato i successi nellʼera Campilongo

(a proposito avevamo pronosticatoche non avrebbe mangiato il “panet-tone” in quel di Foggia e siamo sta-ti buoni profeti…), per cui ora, e nontra qualche mese, è indispensabileche la società di Via Balzico facciaconoscere i suoi programmi, seinnanzi tutto intende confermare lafiducia a Dioniso, resosi, nellʼultimomercato (intendiamo sia quello esti-vo 2007 che quello di riparazione digennaio) interprete di alcuni “flop”che hanno caratterizzato lʼaltalenantecampionato della Cavese, e soprat-tutto dimostrare con i fatti se pro-pone un ulteriore campionato diassestamento, per la saggia gestio-ne economica, necessaria per laCovisoc e per rientrare di qualche“leggerezza contrattuale”, e quindiconfermare la C1 oppure “provare”a dire la sua nel torneo 2008/2009,quando, nel girone A, non si pro-spettano squadroni che avrannolʼesigenza di “saltare” in cadetteria(dubitiamo del Verona e non garan-tiamo per il Foggia che si è letteral-mente svenato per questo campio-nato, ivi compreso il reclutamentodi “nanu” Galderisi). In una tra-smissione televisiva, qualche mese

addietro, il Della Monica, che, secon-do noi giustamente, compare solonei momenti di difficoltà, preferen-do far comparire gli altri componentidel team societario, ebbe a dichia-rare che di errori ne erano stati com-messi, ma che sarebbero serviti anon inciampare nel futuro. Ebbene,per far questo bisogna chiarire sinda subito ruoli, ipotesi di mercato, efare a meno, se qualcuno, come sivocifera, è arrivato allʼesaurimentodelle forze da punto di vista econo-mico, di qualche collega che non hapiù intenzione di collaborare al “pro-getto Cavese”. Siamo, cioè, dellʼideadi avere tempo e volontà per incon-trare, perché crediamo ci sia qual-che ben intenzionato, nuove forzeche ridiano vitalità ad una societàche sembra, ai più, un attimino “clo-roformizzata”.

Mentre il campionato in corso non dovrebbe fornire più emozioni particolari

Cavese, guardare avanti per… sognare o per un altro anno di assestamento?Per gli Aquilotti è già tempo di bilanci e di programmi per il futuro

Il trainer dellaCavese Papagni.Nel corso diquesta stagionegli Aquilottihanno cambiatoallenatore per bentre volte(foto A. Venditti, sul sitopanoramatirreno.it)

Aprile 2008

ANORAMATirrenoTirrenoSPORT

periodico di attualitàcostume & …

30ª Giornata 6 Apr 08 Ternana - Cavese

31ª Giornata 13 Apr 08 Cavese - Legnano

32ª Giornata 20 Apr 08 Lecco - Cavese

33ª Giornata 27 Apr 08 Cavese - Paganese

34ª Giornata 4 Mag 08 Padova - Cavese

Prossimi incontriSTADIO

� � �20ª giornata - 13/1/08

CREMONESE -CAVESE 2-1CREMONESE (4-4-2) : Bianchi6,5; Perticone 8 Astori 6,5 Viali6,5 Rossi 6 (1ʼst Carotti 6,5);Vitofrancesco 6,5 (32ʼst Argilli 6)Chomakov 6 Fietta 7 Moretti 6;Graziani 6 Temelin 7 (32ʼstFerrarese 6). A disposizione:Sirigu, Colucci, Zanoletti, Pepe.All. Mondonico.CAVESE (4-4-2) : Criscuolo 6;Pierotti 6 Geraldi 6 Farina 5,5Nocerino 5; Alfano 6,5 Frezza 6,5Scartozzi 6 De Giorgio 6,5;Aquino 5,5 (38ʼst Unniemi sv)Giampaolo 6 (11ʼst Ercolano 7). Adisposizione : Petrazzuolo,Panarelli, Rossi, Catalano,Tarantino. All. Ammazzalorso.ARBITRO : Tidona di Torino.Guardalinee: Levato e Rossetti.MARCATORI: 33ʼpt Temelin (CR),17ʼst Ercolano (CA), 45ʼstPerticone (CR)ESPULSI: 41ʼpt lʼallenatoreMondonico della Cremonese.AMMONITI: Temelin (CR), Astori(CR), Alfano (CA).NOTE: spettatori 3.000 circa(abbonati 2204) per un incassocomplessivo di 26120 euro circa..Angoli 6-3 per la Cavese.Recupero : 2ʼpt - 4ʼst.

� � �21ª giornata - 20/1/08

CAVESE - MANFREDONIA 1-1CAVESE (4-4-2): Criscuolo;Pierotti, Geraldi, Farina, Nocerino;Frezza, Scartozzi (13ʼ st Riccio),Catalano, De Giorgio; Giampaolo(5ʼ st Tarantino), Aquino. Inpanchina: Petrazzuolo, Rossi,Cipriani, Manzo, Riccio, Vivona.All: Papagni.MANFREDONIA (4-5-1): Frison;Tursi, Bortel, Bergamelli, Franco;Genchi (36ʼ st Romito),Barbagallo (10ʼ st Kras), Pirrone,Mineo, Arigò; Rana. In panchina:Leacche, Gaspari, Giglio,Scarpitta, Cossu. All.: Pensabene.ARBITRO: Passeri di Gubbio(Giallatini-Arena). RETI: 44ʼ pt Genchi; 35ʼ stFrezza. NOTE: Spettatori: 2.578 (28.817euro). Espulso Rana 47ʼ st.Ammoniti: Catalano, Scartozzi,Franco, Barbagallo, Farina,Aquino. Recupero: 0ʼ, 5ʼ.

☺ ☺ ☺22ª giornata – 3/2/08

H.VERONA - CAVESE 0-1H.VERONA (4-2-3-1): Rafael 6;Comazzi 5.5 Sibilano 5 Gonnella5.5 Morabito 5 (36ʼ st Garzon sv);Bellavista 5 Corrent 5.5; Vigna 6Da Silva 5 Minetti 5 (28ʼ stStamilla 5); Altinier 5.5 (29ʼ stMorante 5) A disposizione:Franzese, Garzon, Morante,Orfei, Pastrello, Stamilla, PolittiAllenatore: Sarri.CAVESE (4-4-2): Criscuolo 6;Pierotti 6 Geraldi 5.5 Farina 6 (41st Cipriani sv) Nocerino 5.5;Frezza 6, Catalano 6 Alfano 6Tarantino 6.5; De Giorgio 6 (23ʼ stFavasulli 6) Giampaolo 7 (15ʼ stSorrentino 5.5). A disposizione:Petrazzuolo, Rossi, Cipriani,Riccio, Favasulli, Porro,Sorrentino Allenatore: Papagni.ARBITRO: Tasso di La Spezia.Guardalinee: Piovera, Marengo.MARCATORI: 10ʼ pt Giampaolo.AMMONITI: Catalano (C) 28ʼ pt,Tarantino (C) 34ʼ st, Morabito (V)35ʼ st.ESPUSLI: Bellavista (V) eSorrentino (C) 34ʼ st, Nocerino (C)41ʼst. Petrazzuolo allontanatodalla panchina.NOTE: Angoli 3-0 per lʼHellasVerona, Spettatori 11550.Presente una rappresentanza ditifosi metelliani. Recupero: pt 2ʼ,st 3ʼ.

☺ ☺ ☺23ª giornata – 10/2/08

CAVESE - PRO PATRIA 2-1CAVESE (4- 2 -3- 1): Criscuolo 7;Pierotti 7, Farina 6, Geraldi6 Frezza 6; Alfano 6,5, Riccio 7 (15ʼ st. Scartozzi 6,5); Tarantino7,5, Porro 6 ( 24ʼ st. Favasuli6), De Giorgio 7; Aquino 6 (30ʼ st.Shiba 6). A disp.: Della Corte,Rossi, Cipriani, Manzo. All.Papagni.PRO PATRIA: (4-3- 2-1): Anania7; Nossa 5, Francioso 6, Giani6,5, Candrina 5,5; Dalla Bona 6,5(42ʼ st. Marino sv.), Pessotto 6(14ʼ st. Castellazzi 6), Vecchio6,5; Trezzi 6, Rosso 6 (14ʼ st.Ardemagni 6); Gasparello 6. Adisp.:Cappelletti, Citterio,Fiorentino, Iaconis. All. Rossi M.ARBITRO: Di Francesco diTeramo. Guardalinee: Pavesi –Parisse.MARCATORI: 1ʼ st. De Giorgio(C), 4ʼ st. Trezzi (P), 10ʼ st. Riccio(C),AMMONITI: Francioso (P),Pessotto (P), Giani (P), Tarantino(C).NOTE: Spettatori oltre 2.500 dicui 1.996 paganti e 560 abbonatiper un incasso complessivo dieuro 31.368. Angoli 9 a 3 per laCavese. Recupero: pt.2ʼ; st. 4ʼ.

� � �24ª giornata – 17/2/08

CAVESE - FOLIGNO 0-1CAVESE (4- 2 -3- 1): Criscuolo 6(14ʼ st. Della Corte 6,5); Pierotti5,5, Farina 5,5 (14ʼ st. Giampaolo6), Geraldi 5 Nocerino 5,5; Alfano6, Riccio 6 ; Tarantino 6, DeGiorgio 5,5, Frezza 6; Porro 5 (27ʼst. Shiba 5,5). A disp.: Rossi,Manzo, Scarrozzi, Favasuli. All.Papagni.FOLIGNO (4-3- 2-1): Ripa 7;Cacciatore 6, Guastalvino 7, Volta6, Petterini 6; Segarelli 6, Zebi6.5, Pascali 6; Parolo 6, Coresi6,5 (18ʼ st. Novello 6); Girardi 7(37ʼ st. De Angelis sv.). A disp.:Palanca, Pencelli, Bisello,Bonura, Giacomelli. All. Bisoli. ARBITRO: Corletto diCastelfranco Veneto.Guardalinee: Minardi - Fortezza.MARCATORE: 6ʼ Girardi (F).AMMONITI: nessuno.NOTE: Spettatori oltre 2.500 dicui 1.906 paganti e 560 abbonatiper un incasso complessivo dieuro 30.859. Angoli 9 a 5 per laCavese. Recupero: pt.2ʼ; st. 4ʼ.Dopo ben 47 risultati utili, crollalʼimbattibilità casalinga dellaCavese che durava dal 15 maggio2005, sconfitta inflittale dallʼIgeaVirtus.

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Le foto degli incontri casalinghi della Cavese,curate da Antonio Venditti,

sul sito www.panoramatirreno.it

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SPORTAprile 2008ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume & sport 11

BIAGIO ANGRISANIDue minuti e 25ʼʼ di imma-

gini e suoni che trovanoquotIdiani estimatori in tutto ilmondo. Dale Cavese è clic-catissimo e ha chiuso il mesedi marzo superando gl i820.000 contatti, una cifraaltissima che colloca il filma-to tra i più visti tra quelli pre-senti su YouTube. Tra i videodedicati alle tifoserie calcisti-che è primo in assoluto al mon-do, nella graduatoria genera-le ha un posto di tutto rispet-to ed è anche il video italianopiù visto.

Dale Cavese mostra i tifosidella Curva Sud (dedicata aCatello Mari) dello StadioLamberti di Cava deʼ Tirreniche, in occasione di una garaserale contro lʼAncona, si esi-biscono in una coreografiache ha colpito i sostenitori ditantissime squadre di calcio,tanto che centinaia di altre tifo-

serie hanno adottato DaleCavese o liberamente si ispi-rano nei loro cori. Tifosi ingle-si, turchi, tedeschi, austriaci,francesi, danesi, svedesi,rumeni, belgi, australiani e dimolti altri Paesi inneggiano allaloro squadra del cuore sullenote di Dale Cavese. Bastaandare in Internet su YouTubeper vedere e leggere gli oltretremila messaggi dedicatiallʼavvenimento. Ormai è unfenomeno mondiale in unababele di lingue. Anche diver-se tifoserie italiane utilizzanoDale Cavese tra i loro cantidomenicali. Naturalmente isostenitori di Cava invitano adiffidare dalle imitazioni.

Dale Cavese è la riproposi-zione europea di Dale Boca,un canto nato negli anniCinquanta del secolo scorsoin Argentina e utilizzato dai tifo-si del Boca Juniors, antico clubplatense fondato nel 1905 daixeneizes, ossia da genovesi.Il Boca è squadra conosciu-ta nel mondo anche per averlanciato allʼattenzione mon-d i a l e D iego A rmandoMaradona, universalmentericonosciuto come ʻo maste,il maestro. La tifoseria delBoca è nota anche come laNumero Doce, il “dodicesimocalciatore” che nella buona enella cattiva sorte fa sentire ilsuo incessante appoggio aigialloblù. Dale Boca riecheg-gia una canzone di protestanellʼera peronista e rispetto allaversione Dale Cavese utiliz-za una sezione fiati (trombee trombette) più marcata men-tre i tifosi biancoblù hanno pre-

ferito dare spazio ai tamburi,privilegiando una tradizionemusicale campana più incli-ne alla “tammorra”.

Un grande dibattito accom-pagna Da le Cavesenellʼimmensa comunità mon-diale dei tifosi. Alcuni soste-nitori del Genoa, per esem-pio, pur riconoscendo a DaleCavese bellezza estetica enotevole appeal, preferisceintonare Dale Boca perlʼancestrale rapporto con ilclub argentino. Nellʼultimoconfronto disputatosi alMeazza di Milano tra Inter eJuventus si sono udite le notedi incitamento di Dale Caveseriproposte nella versione deitifosi bianconeri. Coloro chevog l i ono app ro fond i r elʼargomento devono inseriresu YouTube la scritta DaleCavesee il resto arriva da solo.Buon divertimento: il milionedi contatti è vicino.

Antonietta Di Martino, primatista italiana disalto in alto e vice campionessa del mondo,nei giorni scorsi ha ricevuto dal generaleGianni Gola, comandante del centro sportivodella Guardia di Finanza di Castelporziano,un solenne encomio per i risultati sportivi diprestigio finora ottenuti. Eʼ una ricompensamorale che si aggiunge alle numerose altreche la campionessa metelliana ha ottenuto inquesti ultimi mesi. Lʼimportante riconosci-mento è andato anche ad altri atleti delleFiamme Gialle che si sono particolarmentedistinti nello sport.

Sullʼipotesi di boicottaggio dei prossimi gio-chi olimpici di Pechino la campionessa metel-liana è molto risoluta: «Non sono assoluta-mente dʼaccordo - spiega - noi siamo degli

atleti che con le nostre performance in occa-sione dei giochi olimpici promuoviamo la pacee la giustizia sociale. Sarebbe assurdo nonparteciparvi. Nello stesso tempo, comunque,in questo momento, sono molto vicina alle popo-lazioni tibetane».

La Di Martino sta inseguendo un sogno eper questo a Pechino, come tutti gli atleti ita-liani, ci vuole andare. «Boicottare le Olimpiadisarebbe sbagliato anche perché le guerre ele ingiustiziesociali, purtroppo,esistono - con-clude - anche in altre parti del mondo e nes-suno si è mai sognato di annullare le manife-stazioni sportive che si svolgono in quei pae-si». Sono problematiche che la Di Martino ritie-ne debbano essere superate politicamente econ lʼausilio della diplomazia internazionale.

In rete trionfa il canto proposto dalla tifoseria di Cava de’ Tirreni

Dale Cavese, fenomeno planetarioSu YouTube è il video più visto al mondo tra quelli dedicati ai tifosi e nella top ten dei più cliccati in assoluto

Encomio della GdiF alla primatista di salto in alto

“Un errore boicottare i Giochi”La Di Martino si prepara per le Olimpiadi

30ª Giornata 6 aprile 2008

Ancona - Salernitana

31ª Giornata 13 aprile 2008

Salernitana - Juve Stabia

32ª Giornata 20 aprile 2008

Potenza - Salernitana

33ª Giornata 27 aprile 2008

Salernitana - Pescara

34ª Giornata 4 maggio 2008

Massese - Salernitana

Prossimi incontriSTADIO

� � �25ª giornata – 2/3/08

SASSUOLO-CAVESE 1-0SASSUOLO (4-3-3): Pomini 6,5;Consolini 6 Girelli 5,5 Anselmi 5,5Benetti 5,5; Jidayi 5,5 (35ʼ stPagani 6,5) Borgese 6,5 Fusani6,5; Erpen 5,5 (18ʼ st Turetta 6,5)Masucci 6,5 Bracaletti 7 (18ʼ stTiboni 6). A disp.: Branchetti,Magnanelli, Tarozzi, Greco. All.:Allegri (squalificato, in panchinaBartoli).CAVESE (4-4-2): Criscuolo 6;Pierotti 5,5 Geraldi 6 Nocerino 6Favasuli 5,5; Tarantino 5,5 Riccio6,5 (40ʼ st Porro sv) Catalano 5De Giorgio 6 (33ʼ st Panarelli sv);Sorrentino 6 Giampaolo 6 (18ʼ stScartozzi 6). A disp.: Petrazzuolo,Manzo, Alfano, Shiba. All.:Papagni.ARBITRO: Nicodano di Milano.Guardalinee: Tavelli e Tino.MARCATORE: 37ʼ st Fusani.ESPULSI: 6ʼ st Catalano (C) perdoppia ammonizione.AMMONITI: Borgese (S),Giampaolo (C), Jidayi (S),Anselmi (S), Riccio (C), Girelli (S),Porro (C).NOTE: spettatori un migliaio (403abbonati): paganti ed incasso noncomunicati. Angoli: 3-0 per ilSassuolo. Recupero: pt 1ʼ, st 5ʼ.

☺ ☺ ☺26ª giornata – 9/3/08

CAVESE - VENEZIA 2-0CAVESE (4-2-3-1): Criscuolo6; Frezza 6,5, Panarelli 6, Farina6,5, Nocerino 6,5; Alfano7, Riccio 7; Tarantino 6,Giampaolo 6,5 (45ʼ pt. Aquino sv.;14ʼst. Porro 6), De Giorgio 6;Sorrentino 6,5 (34ʼ st. Favasuli 6).A disp.: Petrazzuolo, Pierotti,Scartozzi, Shiba. All. Papagni.VENEZIA (4-2-3-1): Lotti 6;Taurino 6, Brevi O. 5,5., Mei 6,Scantamburlo 6; Brevi E. 5,5 (15ʼst. Pepe 6), Drascek 6; Mateos 6,Poggi 5,5, Antenucci 6,5;Veronese 5 (29ʼst. Fornaio 6). Adisp.: Alfonso, Teso, Teoldi,Mattielig, Collauto. All. DʼAdderio.ARBITRO: Pecorelli di Arezzo.Guardalinee: Bellucci - Iannilli.MARCATORI: 28ʼ pt. Giampaolo,40ʼ st. De Giorgio.AMMONITI: Mei (V), Panarelli (C),Sorrentino (C), Criscuolo (C),Frezza (C).NOTE: Spettatori circa 2.500 dicui 1.681 paganti e 560 abbonatiper un incasso complessivo dieuro 27.525. Angoli 3 a 2 per laCavese. Recupero: pt.1ʼ; st. 7ʼ

� � �27ª giornata – 16/3/08

FOGGIA - CAVESE 4-2FOGGIA (4-2-3-1): Agazzi 5,5;Colombaretti 5,5 (17ʼ st Biancone7) Zanetti 6 Rinaldi 5,5 Russo 6(35ʼ st Groppi sv); Coletti 6Giordano 6,5; Mounard 6 DelCore 6,5 (30ʼ st Esposito sv)Mancino 6,5; De Paula 6. A disp.:Cavaliere, Ignoffo, DʼAmico,Agostinone. All.: Galderisi.CAVESE (4-4-2): Petrazzuolo 5,5;Frezza 6 Panarelli 6,5 Farina 5,5Nocerino 6; Tarantino 8 Alfano 6,5Riccio 5,5 Favasulli 5,5 (28ʼ stPierotti sv); De Giorgio 6,5 (35ʼ stPorro sv) Shiba 5,5 (5ʼ stCatalano 6). A disp.: Della Corte,Rossi, Manzo, Scartozzi. All.:Papagni.ARBITRO: Meli di Parma.Guardalinee: Leonetti-Paglione.MARCATORI: 25ʼ pt Tarantino(C), 3ʼ st Del Core (F), 21ʼ e 29ʼ stBiancone (F), 46ʼ st Tarantino (C),48ʼ st Mounard (F).ESPULSO: 31ʼ pt Riccio (C) perdoppia ammonizione.AMMONITI: Del Core, Mancino eRusso (F); Nocerino e Catalano(C).NOTE: spettatori paganti 1301per un incasso di euro 16.740;abb. 3.221 per una quota di euro33.010. Angoli 3-1 per il Foggia.Rec.: 2ʼ pt, 5ʼ st.

☺ ☺ ☺28ª giornata – 22/3/08

MONZA - CAVESE 0-1MONZA (4-4-2): Brivio 6; Giunchi5,5 (27ʼ st Vicari 5) Zaffaroni 6Puleo 5,5 Barjie 4,5; Iacopino 5,5Montesanto 5,5 (20ʼ st Bettega5,5) Brambilla 5,5 Arcidiacono 5;Beretta 5,5 Grieco 5 (1ʼ st RossiP. 5,5). A disp.: Ferrari, Teani,Mosca, Corradi. All.: G. Pagliari(in panchina Farina).CAVESE (4-4-2): Criscuolo 6,5;Frezza 6 Panarelli 5,5 Farina 6,5Nocerino 6; Tarantino 6,5 Alfano6,5 Catalano 7 (23ʼ st Pierotti 6)Favasuli 6; Sorrentino s.v. (17ʼ stShiba 6) De Giorgio 5,5 (33ʼ stScartozzi s.v.). A disp.:Petrazzuolo, Rossi D. Porro,Giampaolo. All.: Papagni.ARBITRO: Zanichelli di Genova.Guardalinee: Deri-Santuari.MARCATORE: Tarantino (C) al45ʼ p.t.Ammoniti: Giunchi (M), Frezza(C).NOTE: Spettatori paganti 1403per un incasso di 4.824 Euro. Intribuna folta rappresentanza ditifosi ospiti.

� � �29ª giornata – 29/3/08

CAVESE - NOVARA 1-1CAVESE (4-4-2): Criscuolo 7;Frezza 6,5 , Panarelli 6, Farina 6,Nocerino 6,5; Tarantino 5,5,Alfano 6, Catalano 5,5 (34' Shibang.), Favasuli 6,5; Giampaolo 5,5(15'st. Pierotti 6), De Giorgio 6. Adisp.: Della Corte, Rossi,Scartozzi, Riccio, Porro. All.Papagni.NOVARA (4-2-3-1): Brichetto 6;Gheller 6,5, Centurioni 6, Ludi 6,Maggiolini 6,5, Evola 6 (29'st.Lorenzini 6), Coletto 6,5; Amore6,5 (39' st. Mattassi ng.), Brizzi6,5, Espinal 6 (32' st. Chiapparang.); Rubino 6. A disp.: Berti,Ciuffetelli, Morganti, Agnesina. Al.Bellotto.ARBITRO: Di Pilato di Bergamo.Guardalinee: Fontanarosa-DiCarlo.MARCATORI: 11'st. Nocerino (C),14' Amore (N) rig.ESPULSO: 13' ST. Frezza (C) perdoppia ammonizione.AMMONITI: Evola (N), Pierotti(C), Criscuolo (C), Maggiolini (N),Brizzi (N).NOTE: Spettatori circa 2.500 dicui 1.887 paganti e 560 abbonatiper un incasso complessivo dieuro 30.437. Angoli 1 parte.Recupero: pt.2'; st. 7'.

Così da Gennaio a MarzoTABELLINI

PALLACANESTROUn giovane

cavese al radunonazionale

Un tesserato dellapolisportiva MetellianaPallacanestro Cava èstato convocato a parteci-pare al Progetto diQualificazione Nazionale.Il Settore SquadreNazionali, nellʼambito diqualificazione Nazionale,in occasione del RadunoInterregionale per giocato-ri nati nel 1994 ed appar-tenenti alle RegioniBasilicata, Calabria,Campania, Puglia, Sicilia,ha convocato una lista digiovani cestisti per ilraduno tenutosi a Napolidal 13 al 17 Febbraio. Traquesti spicca il nome diPierpaolo Cimmarosa,giovane atleta cavese, daquestʼanno in forza allaPepsi Caserta.

Soddisfazione da partedei dirigenti e lʼallenatoredella MetellianaPallacanestro Cava, CarloDi Donato, consapevoli diaver svolto un ottimolavoro con questo ragazzoa cui vengono augurate lepiù grandi fortune.

Page 12: Sitointernet: Sped.abb.postale ... · ATTUALITÀ Cavade’Tirreni Aprile2008 ANORAMATirreno periodicod'attualità 4 costume&sport 20marzo •IlSindacoLuigi Gravagnuoloharicevutola

SPECIALEAprile 2008 ANORAMATirrenoTirrenoperiodico d'attualità

costume & sport12

PATRIZIA RESOEʼ vero che la storia ciclicamente si

ripete, come reminescenze vichianeconfermano, però non è possibile checiclicamente uno stato si faccia met-tere puntualmente in ginocchio da inge-renze cardinalizie per opportunismopolitico.

Ricordo molto bene il ʼ78, anno incui fu varata la legge 194, notoriamentediffusa dallʼecclesia (non nel suo pri-mo significato) come legge perlʼinterruzione volontaria della gravi-danza ed invece sottotitolata “Normeper la tutela sociale della maternità esullʼinterruzione volontaria della gra-vidanza”, dove per volontaria si inten-de che debba esserci il consenso con-sapevole della donna e non costrizione.Il ʼ78 è passato alla storia come unodi quegli anni in cui si sono affermatii diritti civili; le donne in particolare han-no rivendicato ed affermato anche ipropri.

Sono stata, e lo affermo conl ʼo rgog l io d i aver cont r ibu i toallʼevoluzione storica della donna, inquanto soggetto e non solo figura fem-minile, una delle firmatarie della peti-zione per la proposta popolare diquella che è poi diventata legge 194.Ho voluto fortemente anchʼio questalegge, come milioni di altre donne, per-ché equivaleva a non considerare piùle stesse soltanto dei contenitori, masoggetti giuridici, cittadini di uno Statoche ne garantisce la tutela della salu-te, quando questa era affidata ai fer-ri di calza oppure al decotto di prez-zemolo.

Oggi, chi scrive, ha quattro figli.

Quattro meravigliosi figli che sono laluce di miei occhi, nati non secondo iprincipi di pianificazione familiare tan-to predicati nei famosi anni ʼ70, mavenuti al mondo anche quando “nonera il momento”, vuoi perché si stu-diava ancora oppure perché non sus-sistevano le condizioni economicheideali per farli crescere. Eppure nonho mai pensato minimamente ad abor-tire. Né tantomeno mi sono sentita invo-gliata dalla 194 a farlo!

Lʼetica non ha aggettivi. Non esisteunʼetica cattolica, unʼetica laica,unʼetica professionale… esiste sololʼetica. Chi ha principi interiori non hanecessità di appellarsi a delle leggi(laiche o religiose) per definire la pro-pria esistenza e vivere nel rispetto deglialtri. Le leggi sono necessarie per rego-lamentare le comunità e per argina-re i problemi che soffocano le stes-se. La 194 è nata per questo.

Quando ero ragazzina sentivo spes-so le donne parlare, relativamente aipropri figli, di “marinai”. Ne parlavanocon naturalezza, senza inflessioninella voce, ed io non riuscivo a capi-re: 3 figli e 2 marinai, 8 figli e 4 mari-nai. Poi, allʼimprovviso, crescendo, misi illuminò la mente: marinai erano ifigli andati, mai nati! Quando le don-ne erano considerate solo contenito-ri, specie nei ceti meno abbienti,annualmente si può dire sfornavanoun figlio. Dʼaltronde cʼera bisogno dibraccia per la terra, per la nascenteindustria, per gli eserciti destinatiallʼespansione territoriale… Ma era-no anche bocche da sfamare, alme-no fino a 16-18 anni e allora… Molte,

moltissime ricorrevano alla mamma-na, mettendo a repentaglio la propriavita, inconsapevoli del danno cherecavano a se stesse. Chi sopravvi-veva ritornava alla quotidianità,nellʼindifferenza generale del propriocontesto familiare.

Quindi la 194 è nata per il control-lo del fenomeno degli aborti che si con-sumavano clandestinamente, inpovertà e in ricchezza. Nel primocaso le conseguenze per la salute del-la donna erano nefaste, nel secondocaso era possibile tutelarne il fisicoaffidandosi a studi medici privati checonsideravano lʼinterruzione di gravi-danza un ordinario intervento chirur-

gico ben remunerato.Il primo articolo, quello introduttivo

alla 194, recita: “Lo Stato garantisceil diritto alla procreazione cosciente eresponsabile, riconosce il valore socia-le della maternità e tutela la vita uma-na dal suo inizio. Lʼinterruzione volon-taria della gravidanza, di cui alla pre-sente legge, non è mezzo per il con-trollo delle nascite. Lo Stato, le regio-ni e gli enti locali, nellʼambito delle pro-prie funzioni e competenze, promuo-vono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative neces-sarie per evitare che lo aborto sia usa-to ai fini della limitazione delle nasci-te”.

Gli intenti e la chiarezza dei conte-nuti sono più che evidenti. Nessunodei legislatori ha mai avuto lʼintenzionedi utilizzare la 194 come mezzo di con-trollo delle nascite. Gli stessi si sonoprodigati per la diffusione e la cono-scenza degli anticoncezionali. Leimmagini raccapriccianti dei feti abban-donati lungo i marciapiedi, diffuse online da oltre un anno, della comunitàcinese non ci appartengono. La nostralegge 194 non obbliga allʼinterruzionedella gravidanza, ma ne regolamen-ta le condizioni ed i parametri perchéquesta possa avvenire sotto il con-trollo di una struttura pubblica ed hapermesso in trentʼanni di limitarne ilricorso, riducendo notevolmente ilnumero degli aborti clandestini ed idanni alla salute delle donne.

Facciamo in modo che questitrentʼanni non siano passati invano,che non siano stati uno sterile ripe-tersi di “ieri”, che non torni ad impe-rare lʼipocrisia del “falso perbenismoborghese”!

Che tristezza! Ma anche, che stanchezza!

Quando non cʼera la Legge 194 e le donne contavano i “marinai”

Capelli grigi,di nuovo in piazza

Napoli - Erano diversi anniche non assistevo ad unospiegamento in forze delledonne in occasione dellʼ8marzo! Purtroppo assiste-vo, invece e con rammari-co, alla degenerazionedella GiornataInternazionale della Donnae solo quando quella libertàduramente conquistataattraverso anni di lotte e diproteste è stata messa incrisi, le donne sono scesepiù agguerrite che mai dinuovo nelle piazze. Lʼ8marzo infatti è stato ilgiorno in cui, ovunque, intutte la città, si sono svolticortei, sit in, manifestazioni,in difesa della legge 194.Anche piazza Dante diNapoli era completamentegremita di donne, nono-stante una pioggia impetuo-sa che non ha datorespiro. Cʼerano donne diogni dove delle provincecampane. Anche Salerno,Cava, Nocera eranorappresentate. Un unicointento ha accomunatotutte: la difesa di una leggeche finalmente nonconsidera più la donna soloun amorfo contenitore, maun soggetto da tutelarenella sua salute.

Il corteo è scorso lungole vie grigie della città con icolori e le musiche checontraddistinguono lapolitica al femminile.

Tante le donne mature,dai capelli grigi che illustra-vano alle più giovaniquanto hanno dovutolottare per un riconosci-mento alla propria dignità.Tantissime anche le giovaniche si sono ornate i capellidi mimose e che hannoespresso la loro meraviglianel vedere distribuireinsieme al fiore giallo anchemazzetti di prezzemolo.Rosa, insegnante, sposa emadre, spiega: «Eʼ neces-sario riportare il prezzemolonelle piazze, per ricordareche le nostre nonne, maanche mamme ricorrevanoal decotto di prezzemoloper evitare una gravidanzaindesiderata, provocandouna forte emorragia che ilpiù delle volte ha messo arepentaglio anche la lorovita!» Angela, energicatrentenne, aggiunge:«Avremmo dovuto portareanche i ferri per la lana,perché le mammaneusavano proprio quelloprovocando la perforazionedellʼutero!» Anna, cattolicadichiarata, insiste sullabontà della legge, che «nonobbliga nessuna donna adabortire, ma garantiscelʼassistenza sanitaria a chidecide di farlo: non è vitaanche quella della donna?Perché ripristinarelʼipocrisia che ha caratteriz-zato per secoli la condizio-ne della donna?».

Alle voci di tante donnefacevano eco gli slogan chesi scandivano ritmicamente:«Papa, papà, padrini,padroni, il nostro corpo nonconosce condizioni», unodei tanti per affermarelʼautodeterminazione delladonna.

P.R.

Notizie in breveI FATTI

Numerose le iniziative che sono state prese per la dife-sa della 194 anche a Cava. Le donne di Rifondazionehanno promosso la campagna “uno straccetto rosa”, distri-buito presso alcuni negozi alle persone che ne hanno fat-to richiesta, per manifestare il loro desiderio di laicità del-lo Stato. Una semplice strisciolina di stoffa da legare allaborsa, al polso, al passante del pantalone per dichiarareil proprio pensiero senza troppe parole!

Lʼassociazione “La Rosa di Gerico” ha promosso la secon-da edizione di “Donne di marzo” col sottotitolo “Donne innome della libertà”, che ha inaugurato con un incontro colgiornalista Rai Silvestro Montanaro, autore del filmato-denuncia “La tratta delle donne”, andato in onda con “Cʼerauna volta nel 2002” e proiettato allʼinterno del TeatroComunale. Un filmato a dir poco raccapricciante, scon-volgente, che denuncia lo sfruttamento delle donne, ilmercato di sesso che è stato organizzato per soddisfareperversioni e repressioni maschili. Senza il minimo indu-gio vengono immesse sul mercato anche bambine di 8

anni… Da un lato cʼè la miseria più nera, che ti impedi-sce anche di accedere ad un pezzo di pane; dallʼaltro ilmaschio (mi rifiuto di usare il termine uomo!) di qualsia-si nazionalità, anche della cattolicissima Italia, che pur diportarsi a letto una bambina, è disposto a spendere e atrasvolare per raggiungere quelle che sono considerateoasi di piacere e di sesso… Lascio al lettore qualsiasiconsiderazione.

La Rosa di Gerico continua la sua rassegna attraver-so altri momenti di riflessione: una tavola rotonda sullalegge 194 con esponenti autorevoli del mondo sanitario,giornalistico e legislativo; una mostra sulle donne che han-no fatto la storia e la cultura e che sono passate total-mente inosservate. Sono tantissime, ma non hanno maioccupato posti di rilievo o di prestigio negli anni, non han-no mai rivestito ruoli istituzionali da risultare negli atti, mache hanno lasciato un profondo segno e sono state deter-minanti ed incisive per ogni conquista fatta nel corso deisecoli.

Le iniziative de “La Rosa di Gerico”

Un 8 marzo per i diritti del genere femminile

Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te.Con l’adozione a distanza di ActionAid International e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

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Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

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“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATAL’ABBIA RUBATA IO!”

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