Storia dell'arte e del costume | Livello 1

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Sai qual&#39;è la differenza tra un chitone e un peplo? Hai l&#39;impressione che le statue classiche siano tutte vestite uguali? Quando eri bambina amavi vestirti da fata e indossare il "cappello a punta"? Sai che quel copricapo esisteva veramente ed era ritenuto un accessorio all&#39;ultimo grido tra le nobildonne? Eccoti un manuale che ti permetterà di conoscere le pecualirtà dell&#39;abbigliamento dei popoli antichi, dall&#39;antico Egitto al &#39;500 europeo, con immagini chiare e descrizioni approfondite dei capi di abbigliamento antichi e dei tagli che andavano di moda all&#39;epoca. Un volume che non può mancare nella libreria di una sarta e di un&#39;appassionata di storia dell&#39;arte classica e antica.

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INDICE Egizi, Sumeri, Assiro-babilonesi, Persiani.........................................................2

Egei e Greci....................................................................................................14

Etruschi, Romani e Bizantini...........................................................................22

Medioevo......................................................................................................34

Gotico............................................................................................................39

Rinascimento.................................................................................................43

Il Cinquecento...............................................................................................48

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EGIZI, SUMERIASSIRO-BABILONESI

PERSIANI

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EGIZI

Storia e civiltàil territorio egiziano, nella valle del Nilo fu l’unico territorio dell’Africa settentrionale prospero, coltivabile e che permi-se il formarsi di uno stato organizzato e potente.

D’estate, quando sulle montagne, dalle quali nasce il Nilo, VL�DYHYDQR�OH�JUDQGL�SLRJJH��OH�DFTXH�GHO�ȴXPH�FUHVFHYDQR�enormemente e allagavano un ampio territorio. Gli Egizi per difendersi dalle inondazioni costruirono canali, argini, EDFLQL� H� ODJKL� DUWLȴFLDOL� UHQGHQGR� LO� WHUUHQR�PROWR� IHUWLOH��in autunno le acque sì ritiravano, il terreno riemergeva coperto da un fango che lo fertilizzava meravigliosamente (a novembre si seminava il grano e a marzo sì mieteva un raccolto abbondante).Il Nilo costituì anche una via di comunicazione permetten-do un facile commercio.Il regno d’Egitto durò più di 3.000 anni; formatosi nel 3.000 $�&��FLUFD��IX�LQGLSHQGHQWH�ȴQR�DO�����$�&��H�ȴQ®�QHO����$�&�Vi regnarono moltissimi re raggruppati in 30 dinastie. Ci sono numerosi studi sulla suddivisione dei periodi sto-rici ma, principalmente, si possono distinguere tre grandi LQWHUYDOOL�VWRULFL����GDO�������FLUFD�DO�������FLUFD�$�&���SHULRGR�GHO�5HJQR�DQ-WLFR��OD�FDSLWDOH�HUD�OD�FLWW¢�GL�0HQȴ�I faraoni (re) dell’antico Egitto furono Cheope, Chefren e Micerino, dei quali restano le grandiose tombe. Si tratta GHOOH�IDPRVLVVLPH�SLUDPLGL��VWUDELOLDQWL�FRVWUX]LRQL�GHOOȇDO-tezza di 100/150 metri, fatte di enormi blocchi sovrapposti, oppure ad alti gradini.

ΖΖ�SRWHUH�GHO� UH�HUD�DVVROXWR��(JOL� DɝGDYD� LO� JRYHUQR�GHO-le varie province a principi, proprietari di immense terre lavorate dai contadini. Tra il faraone e i principi ci furono VSHVVR�OXQJKH�ORWWH�H�YHUVR�OD�ȴQH�GHO�5HJQR�DQWLFR�L�SULQFL-pi riuscirono ad avere una certa indipendenza dal sovrano. Le province diventarono quasi dei piccoli regni.

���'DO� ������ FLUFD� DO� ������ FLUFD� $�&��� SHULRGR� GHO� 5HJQR�medio, la capitale era la città di Tebe. In questo periodo i faraoni ripresero la loro forza, ab-bassando il potere dei principi, e ridiventarono padroni dì tutto il regno. L’agricoltura, l’industria e il commercio progredirono straordinariamente. I re compirono anche JUDQGL�FRQTXLVWH�H�DOODUJDURQR�L�FRQȴQL�GHO�UHJQR��$�TXHVWR�secondo grande periodo della storia egiziana risalgono le grandiose costruzioni (templi, mura e palazzi), le cui rovine destano ancor oggi stupore e ammirazione.Durante questo secondo periodo l’Egitto dovette difendersi dall’invasione di diversi popoli e probabilmente proprio in questo periodo gli Ebrei, stanziatisi in Egitto, furono per-seguitati dai faraoni e costretti a ritornare nella loro terra d’origine.Del faraone Tutankhamon rimane una splendida tomba, SLHQD�G®�RJJHWWL��YDVL�H�VWRH�GL�VLQJRODUH�EHOOH]]D�

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���'DO�������$�&��FLUFD�DO�����$�&��SHULRGR�GHO�QXRYR�5HJQR�H�GHO�SHULRGR�WDUGR��ΖO�WURQR�ȴQ®�LQ�PDQR�GL�DYYHQWXULHUL�FKH�si proclamarono re; poi fu assoggettato da popoli stranie-UL��JOL�(WLRSL��JOL�$VVLUL�H�LQȴQH�L�SHUVLDQL��L�TXDOL��VRWWR�LO�UH�Cambise, conquistarono l’Egitto nel 525 A.C. l’indipenden-za dell’Egitto era scomparsa; esso fu governato da satrapi, cioè luogotenenti del re di Persia. Quando poi Alessandro il grande abbatté il regno persiano, conquistò anche l’Egitto (332 A.C.), ove venne fondata una città, che, in suo onore, fu chiamata Alessandria. Morendo, Alessandro diede il re-gno d’Egitto ad un suo generale, Tolomeo. /D� GLQDVWLD� GHL� 7RORPHL� UHJQ´� VXOOȇ(JLWWR� ȴQR� DO� ��� $�&��FLRª� ȴQR� DOOD� FRQTXLVWD�di quell’antico paese da parte dei Romani.

L’organizzazione sociale è rigida, basata su clas-si ben distinte e rimane immutata per tutto il pe-riodo del regno egiziano. Al di sopra dì tutti era il faraone che per gli Egizi HUD�LO�ȴJOLR�GL�GLR��R�LO�GLR�della terra.Egli ebbe in vita e in mor-te diritto ad onori che ra-sentavano l’adorazione (la piramide, più che la tomba di un re, era un tempio, cioè la casa di un dio).La parola “faraone” viene da “Ra” che indica il dio Sole, quindi, come dio, il re era padrone assoluto di tutto e di tutti.

Enorme importanza ebbe nella vita degli Egizi la religione, tanto che ogni forma di espressione si ispira a concezioni magiche e religiose, le quali culminano nella venerazione dei morti. Gli Egizi credevano nella resurrezione del corpo. Perciò facevano in modo che i corpi si conservassero anche GRSR�OD�PRUWH�PXPPLȴFDQGROL��GRSRGLFK«�H�OL�SRQHYDQR�in tombe con accanto oggetti vari e viveri, poiché potessero servire al defunto una volta risorto.

Pittura tombale nella necropoli di Tebe. Un dio (nella ca-UDWWHULVWLFD� UDɝJXUD]LRQH� GL� XRPR� FRQ� WHVWD� GL� DQLPDOH��procede ad imbalsamare un faraone.

L’arte della scultura e della pittura fu molto in onore presso gli Egizi. Tutta la natura rappresentava un elemento simbo-lico e decorativo, le prime divinità non furono che le forze naturali divinizzate. Lo stile geometrico e simbolico che ca-UDWWHUL]]D�OȇDUFKLWHWWXUD�H�OH�DUWL�ȴJXUDWLYH�GL�TXHVWD�FLYLOW¢�ª�dovuto probabilmente proprio all’ambiente così chiaro e GHȴQLWR�QHO�TXDOH�YLYHYDQR�JOL�(JL]L��LO�VROH��LO�FLHOR�VHPSUH�azzurro, gli ampi e desertici orizzonti, l’arida roccia.

Gli Egizi furono tra i primi ad utilizzare una scrittura, quella che più colpisce l’imma-ginario collettivo è la VFULWWXUD�JHURJOLȴFD��/D�VFULWWXUD�JHURJOLȴFD�era alfabetica (come l’Italiano) sillabica (come, ad esempio, la scrittura sillabica Giapponese dell’hira-gana e del katakana) H� LGHRJUDȴFD� �FRPH��

ad esempio, la lingua Cinese). Nella loro scrittura essi rappresentavano dei concetti e del-OH�LGHH�GLVHJQDQGR�GHOOH�ȴJXUH��GHWWH�DSSXQWR�JHURJOLȴFL�Tuttavia questi simboli avevano una lettura che poteva es-sere di una lettera singola (vocale o consonante) o di una sillaba.Passato alla storia come la scrittura per eccellenza dell’an-WLFR�(JLWWR�� LO�JHURJOLȴFR�HUD� OD� OLQJXD�VFULWWD�GHL�VDFHUGRWL��scribi e funzionari scrivevano i loro documenti di tutti i gior-ni in ieratico, un sistema di scrittura più agile derivato dalla VHPSOLȴFD]LRQH�GHL�JHURJOLȴFL�

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Il costumeL’ispirazione allo stile geometrico sì riscontra anche nel co-stume degli egiziani, con una prevalenza di forme triango-ODUL��$QFKH�L�FRORUL�VRQR�EHQ�GHȴQLWL��OLPSLGL��LQWHQVL��FRPH�lo è la natura in cui vivono). Gli elementi essenziali dell’ab-ELJOLDPHQWR�VRQR����SDQR����SHUL]RPD��VHPSOLFH��LQGRVVDWR��GDJOL��XRPLQL���GHO-le classi inferiori;

�� VFKHQWLV�� SHUL]RPD�HODERUDWR�� IHUPDWR�GD�XQ�GUDSSR�G®�lino, dì forma triangolare, pieghettato, per ceti più elevati;

��NODIW��FRSULFDSR�PDVFKLOH�

��NKHSHUHVK��FDVFR�PLOLWDUH� ��NDODVLULV��YHVWH�WXERODUH�SHU�OH�GRQQH��FKH�SX´�VHJXLUH�OH�forme dei corpo o essere ampia di lino trasparente;

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��XUDHXV��HPEOHPD�UHJDOH�VLD�SHU�OD�GRQQD�FKH�SHU�OȇXRPR��costituito da un cerchio d’oro, che sulla fronte termina con la testa di un cobra;

- hosckh; collaretto di smalti, pietre e paste vitree colorate.

SUMERI

Storia e civiltà8QD�WHUUD�EDJQDWD�H�IHUWLOL]]DWD�GD�XQ�JUDQGH�ȴXPH�GLYHQWD�facilmente centro di una civiltà. Come avvenne per l’Egitto, così fu per la Mesopotamia (che YXRL�GLUH��LQ�PH]]R�DL�ȴXPL��UHJLRQH�GHOOȇ$VLD�DQWHULRUH�SR-sta fra il Tigri e l’Eufrate che per lungo tratto corrono paral-OHOL�YHUVR�LO�JROIR�3HUVLFR�� L�GXH�ȴXPL�UHQGHYDQR�OD�0HVR-potamia molto fertile e favorivano i commerci tra Oriente e Occidente essendo un’importante via di comunicazione tra il golfo Persico e il Mediterraneo. Per questo varie popolazioni si stanziarono in Mesopota-mia.

/D�VWRULD�GL�TXHVWR�SDHVH�FRPLQFLD�YHUVR�LO�������$�&��H�ȴ-nisce nel 539 A.C. con la conquista della Mesopotamia da parte di Ciro, re dei Persiani. 1XPHURVL�SRSROL�VL�DYYLFHQGDURQR�LQ�0HVRSRWDPLD�Fino al 2.650 circa A.C. il popolo dei Sumeri. (EEHUR�YDULH�ȴRUHQWL�FLWW¢�SRVWH�YHUVR�OD�IRFH�GHL�GXH�ȴXPL��nella regione detta appunto Sumer.Il loro regno ha una pausa di circa due secoli quando ven-gono invasi dagli Accadi, un popolo di origine semitica, che unì la regione di Sumer al proprio impero.Dopo la caduta del loro sovrano i Sumeri ripristinano la ORUR� LQGLSHQGHQ]D� H� JRYHUQDQR� LQGLVWXUEDWL� ȴQR� FLUFD� DL�2004 A.C. dando ai paese una grande prosperità, sia per quanto riguarda l’agricoltura che i commerci.

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L’arte per i Sumeri non è imitazione della realtà ma un’evo-cazione a Dio attraverso le forme, che sono di stile geome-WULFR��VWDWLFR��LGHDOH��OD�ȴJXUD�XPDQD�ª�SUHVHQWDWD�LQ�PRGR�non naturalistico, mentre tendono ad essere evidenziati i tratti espressivi salienti; gli occhi sono grandi, vuoti e ine-spressivi a simboleggiare la superiorità morale e il collega-mento con la divinità.Furono i Sumeri ad avere la geniale soluzione tecnica edi-lizia dell’arco e della volta, utilizzando il mattone, che altri popoli poi svilupperanno.

Busto dì donna sumera in calcare.Costume.Ζ�WUDWWL�VDOLHQWL�GHO�FRVWXPH�GHL�VXPHUL�VRQR�- indumenti primitivi sia per l’uomo che per la donna, co-stituiti da un semplice gonnellino stretto alla cintola, forse di pelle di montone;

- costumi costituiti da drappi di lana frangiati, avvolti alla persona;

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- per la donna sono in uso lunghe vestì accollate, con ef-fetto a balze

- le classi dominanti usano drappi con piccole frange, di-sposti in sapienti ed eleganti cadenze; le capigliature sono ȵXHQWL�� D� YROWH� FRPSRVWH� LQ� WUHFFH�� FRV®� FRPH� L� EDɝ�H� OH�lunghe barbe ricciute;

- le persone comuni hanno il cranio completamente rasato che coprono con una specie di turbante.

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ASSIRO - BABILONESI

Storia e civiltàPer 3.500 anni si sono dunque succeduti in Mesopotamia UHJQL�H�SRSROL�GLYHUVL��WUD�L�TXDOL�FL�IXURQR�GLHUHQ]H�QRWH-voli, ma anche notevoli somiglianze. Infatti i vari popoli, anche se inizialmente non avevano le stesse leggi, gli stessi usi, assorbirono via via la civiltà dei predecessori.I babilonesi, popolo di stirpe semitica, ebbero un forte re-gno ben organizzato con capitale Babilonia (la Babele bibli-FD��OD�ȊFLWW¢�GDOOH�FHQWR�IDYHOOHȋ��DELWDWD�FLRª�GD�SRSROD]LRQL�e da genti diverse, accentratesi in quella grande metropoli politica e commerciale). Il re più importante fu Hammurabi (2.100 A.C, circa), fa-moso soprattutto per aver fatto riunire in un unico codice, chiamato appunto dal suo nome, le leggi che dovevano regolare la vita del suo popolo. Il codice di Hammurabi è JLXQWR�ȴQR�D�QRL�VFROSLWR�VX�XQD�FRORQQD�D� IRUPD�GL�GLWR�indice puntato in alto, il gesto che faceva il re quando dava ordini.Queste leggi garantivano ai cittadini l’uso dei loro beni e il rispetto dei loro diritti e punivano severamente chi rubava e chi diceva il falso...Ma la norma più importante era quella per la quale, se un debitore non pagava il suo debito, il creditore aveva ben-sì il diritto dì tenerlo presso di se e farlo lavorare (perché il debitore pagasse il suo debito con il lavoro), ma non lo poteva trattare come uno schiavo, ne tenerlo presso di se più di tre anni.

il grande impero babilonese ebbe un lungo periodo di de-cadenza durato cinque secoli, tra il 1.500 e il 1.200 A.C. La Mesopotamia subì dapprima l’invasione sanguinosa degli Ittiti, poi fu sottomessa da un popolo barbaro pro-veniente dall’interno dell’Asia, i Cassiti, forse indoeuropei.Lo stato babilonese subì anche tra il 1.300 e il 900 A.C., frequenti attacchi da parte degli Assiri (così chiamati dal dio della guerra Assur, da essi venerato), i quali per vari periodi riuscirono a dominare i babilonesi; ciò avvenne de-ȴQLWLYDPHQWH�LQWRUQR�DO�����$�&�Verso gli inizi del 600 A.C. i babilonesi riuscirono a caccia-re gli Assiri. Il più famoso re di questo periodo, chiamato ȊVHFRQGR�LPSHUR�EDELORQHVHȋ��IX�1DEXFRGRQRVRU�ΖΖ��OD�VXD�impresa più celebre fu la conquista di Gerusalemme.La storia degli Assiri e dei Babilonesi si chiuse quando Ciro, re dei Persiani, conquistò la Mesopotamia (539 A.C.).

Restano ancora oggi tracce delle costruzioni, canali per l’irrigazione, mura di città gigantesche (le mura di Babilo-nia raggiungevano 80 metri di altezza e 20 di larghezza), torri a piani sovrapposti rientranti (come la famosa torre di Babele, di cui parla la Bibbia), palazzi reali spettacolari con giardini pensili stupendi (i giardini pensili di Babilonia erano considerati dai Greci una delle sette meraviglie dei mondo).

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Gli Assiro-Babilonesi adoravano le forze della natura divi-QL]]DWH��/D�PDJJLRUH�GLYLQLW¢�HUD�TXHOOD�GHOOD�OXFH�H�GHO�VROH��il dio Marduk.Avevano un forte sentimento religioso e sì preoccupavano che le loro azioni fossero conformi alla volontà degli dei. Volontà che secondo loro si manifestava soprattutto da come si presentavano gli uccelli in volo (gli uccelli sono nel cielo e rivelano il volere del dio Sole, che è appunto nel cielo). Oltre che agli dei gli Assiro-babilonesi credevano ai demoni - che essi rappresentavano come mostri, tori alati, ecc. - e alle forze maligne suscitate da streghe e stregoni.La loro caratteristica scrittura è quella cuneiforme, cosid-detta perché le lettere e le sillabe si rappresentavano con piccoli tratti a forma di cuneo disposti diversamente. Scri-vevano incidendo su formelle di terra, che si facevano poi cuocere.

Gli Assiro-Babilonesi idearono il sistema dodecametrico, basato sul 6 e sui multipli di 6 (non sul 10, come il sistema decimale).Inoltre essi dividevano il giorno in 24 ore, l’ora in 60 minuti, e il cerchio in 360 gradi. Anche la divisione dei mesi a se-conda delle lunazioni risale ai Babilonesi.

Nell’arte i colori sono vivaci, c’è una tendenza al fasto, alle decorazioni, ad una ricchezza di dettagli, giungendo ad una VWLOL]]D]LRQH�GHOOH�IRUPH��OȇDUWLVWD�YXROH�UHQGHUH�XQD�ȴJXUD�LQ�PRGR�SHUIHWWR�H�GHȴQLWR�QHOOD�VXD� IRUPD��QDWXUDOLVPR�estetizzante).

Il costumeL’uomo e la donna indossano abiti simili tra loro, con una O®QHD�JHRPHWULFD��SUHYDOHQWHPHQWH�G®�IRUPD�FRQLFD���NDQGLV��WXQLFD�G®�OLQHD�ULJLGD��OXQJD�SHU�L�GLJQLWDUL�H�SHU�OH�donne, corta per i guerrieri. rta per i guerrieri’

��NDXQDFH��DPSLR�VFLDOOH�GL�ODQD�FRQ�frange e che cingeva il corpo a guisa dì mantello da portare sopra la tunica;