Siti scolastici e validazioni di accessibilità

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DIODATI.ORG – Accessibilità e traduzioni dal W3C L’accessibilità come meta Siti scolastici e valutazioni di accessibilità di Michele Diodati [email protected] http://www.diodati.org Milano, 1° aprile 2004 Convegno sull’accessibilità dei siti scolastici organizzato da “Porte aperte sul Web”

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DIODATI.ORG – Accessibilità e traduzioni dal W3C

L’accessibilità come metaSiti scolastici e valutazioni di accessibilità

diMichele [email protected]://www.diodati.org

Milano, 1° aprile 2004Convegno sull’accessibilità dei siti scolastici

organizzato da “Porte aperte sul Web”

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2 di 33Cos’è l’accessibilità

• “Un contenuto è accessibile quando può essere usatoda persone con disabilità” (dal glossario delle WCAG 1.0)

• “La forza del Web sta nella sua universalità. L’accesso da parte di chiunque, indipendentemente dalledisabilità, ne è un aspetto essenziale” (pensiero di T.B.-Lee, usato come motto del WAI)

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3 di 33Elementi fondamentali dell’accessibilità

1. l’attenzione ai problemi di accesso al Web delle persone con disabilità

2. l’attenzione a garantire l’universalità dell’accesso, ovvero a non escludere nessuno

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4 di 33I beneficiari “istituzionali”dell’accessibilità

• Sono le persone con disabilità. Naturalmente non tutte le disabilità influenzano la capacità di accedere ai documenti web. Tra le disabilità che influenzano in misura variabile questa capacità, ricordiamo:– La cecità– L’ipovisione– La sordità– La mancanza o l’impossibilità di usare gli arti superiori– La dislessia– L’epilessia– Il ritardo mentale

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5 di 33I beneficiari effettivi dell’accessibilità

• Alle persone affette dalle disabilità più appariscenti appena ricordate, dobbiamo aggiungere numerose altrecategorie di utenti:– Chi ha normali problemi della vista (miopi, presbiti, astigmatici,

malati di cataratta, gli anziani in generale)– Chi dispone di scarsa o nulla preparazione informatica– Chi dispone di un livello culturale basso o bassissimo– Chi parla un’altra lingua– Chi naviga utilizzando programmi obsoleti– Chi dispone di hardware obsoleto e connessioni lente– Chi usa sistemi e periferiche poco comuni– Chi si trova in condizioni ambientali difficili– Gli indicizzatori provenienti dai motori di ricerca

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6 di 33Due definizioni di accessibilità

• Intesa come proprietà di una pagina web, è la sua capacità di permettere a chiunque di fruire delle informazioni e dei servizi in essa contenuti, indipendentemente dalle capacità fisiche e dagli strumenti informatici posseduti.

• Intesa come disciplina, è l’insieme delle linee guida e delle tecniche di sviluppo, mirate a consentire la creazione di siti e pagine web privi di barriere digitali all’accesso.

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7 di 33Cos’è una barriera digitale?

Dal punto di vista dell’utilizzatore del Web, è un ostacolo alla fruizione delle informazioni e dei servizi contenuti in una pagina web (o in un sito), dovuto all’interazione – in proporzioni variabili - di almeno quattro fattori:

1. Il modo in cui la pagina o il sito sono costruiti2. Il software utilizzato per navigare3. L’hardware disponibile (PC, modem, velocità della linea)4. Le caratteristiche fisiche e psichiche dell’utilizzatore umano

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8 di 33Cosa si può fare per eliminare le barriere digitali sul Web

• Da parte dell’utente ben poco, se non cercare di dotarsi, nei limiti delle proprie possibilità, di attrezzature adeguate ad una navigazione proficua e di un minimo di alfabetizzazione informatica

• Da parte dello sviluppatore molto di più: imparare a costruire pagine web basate su criteri di accessibilità.

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9 di 33Esempi di barriere digitali causate da errori di sviluppo evitabili

• Una pagina web in cui il testo informativo è presentato esclusivamente in forma grafica

• Un brano audio che veicola informazioni non disponibili in trascrizione testuale

• Testi lunghi e complessi scritti con caratteri microscopici• Le istruzioni per la compilazione di un modulo presentate

in un formato che richiede l’installazione di un programma aggiuntivo

• Un testo “esplicativo” in lingua italiana, in cui le parole chiave per la comprensione sono in inglese

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10 di 33Le WCAG 1.0

• La sigla sta per Web Content Accessibility Guidelines, ovvero, in italiano, Linee guida per l’accessibilità dei contenuti del Web (http://www.w3.org/TR/WCAG10/).

• Pubblicate il 5 maggio 1999, forniscono agli sviluppatori una serie di raccomandazioni generali (14 in tutto) e di suggerimenti tecnici specifici (65punti di controllo), per aiutarli a produrre pagine prive di barriere digitali all’accesso

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11 di 33I metodi generali delle WCAG 1.0

• Due sono i metodi generali a cui le WCAG 1.0 affidano il compito di rendere accessibili le risorse web:

1. Assicurare una trasformazione gradevoledei contenuti

2. Rendere i contenuti comprensibili e navigabili

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12 di 33Metodo 1 - Assicurare una trasformazione gradevole

• Si tratta di interventi che hanno di mira la sfera percettiva dell’utente:

– Separare il contenuto dalla presentazione– Fornire alternative testuali ai contenuti grafici e

multimediali– Creare documenti che non si rivolgano ad un unico

canale sensoriale (la vista o l’udito)– Creare documenti che non richiedano l’uso di uno

specifico tipo di hardware

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13 di 33Metodo 2 – Rendere i contenuti comprensibili e navigabili

• Si tratta di interventi che si rivolgono principalmente alla sfera cognitiva dell’utente:

1. Scrivere nel modo più chiaro e semplice possibile, in relazione all’argomento trattato

2. Fornire chiari meccanismi di navigazione3. Fornire informazioni di orientamento (mappe del

sito, indicazioni sulla destinazione dei collegamenti)4. Fornire strumenti per saltare gruppi di link

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14 di 33Tre livelli di priorità

• Punti di controllo di priorità 1. Devono essere soddisfatti. Non soddisfarli rende i relativi contenuti del tutto inaccessibili per alcune categorie di utenti.

• Punti di controllo di priorità 2. Dovrebbero essere soddisfatti. Non soddisfarli rende difficoltoso o molto difficoltoso l’accesso ai contenuti per alcune categorie di utenti.

• Punti di controllo di priorità 3. Possono essere soddisfatti. Non soddisfarli rende i relativi contenuti meno facili da utilizzare ma non inaccessibili.

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15 di 33Tre livelli di conformità

• Conformità al Livello A. Tutti i punti di controllo di priorità 1 devono essere soddisfatti.

• Conformità al Livello AA. Tutti i punti di controllo di priorità 1 e 2 devono essere soddisfatti.

• Conformità al Livello AAA. Tutti i punti di controllo di priorità 1, 2 e 3 devono essere soddisfatti.

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16 di 33Quando una pagina è formalmente valida

• Realizzare siti ad elevata accessibilità richiede innanzitutto che si usi codice (X)HTML e CSS valido, ovvero scritto nel rispetto dei relativi standard definiti dal W3C (linea guida 3 delle WCAG 1.0).

• Per quanto riguarda (X)HTML, una pagina è valida se e soltanto se:– al suo inizio è dichiarata la DTD utilizzata nel

documento;– gli elementi e gli attributi adoperati rispettano alla

lettera la sintassi per loro definita nella DTD dichiarata all’inizio.

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17 di 33I 757 errori di Repubblica.it

Il controllo della validità del codice (X)HTML per fortuna può essere effettuato automaticamente, ricorrendo ad appositi software, come il “MarkUp Validation Service” presente sul sito W3C.

Questo fondamentale controllo di validità del codice è purtroppo quasi del tutto trascurato dalla gran massa degli sviluppatori, anche per i siti più importanti. Se proviamo, ad esempio, a far analizzare al validatore automatico del W3C la prima pagina di Repubblica.it otteniamo qualcosa come 757 errori di codice (prova eseguita il 3/9/2003)!

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18 di 33Quali sono gli errori più comuni

• elementi aperti e non chiusi o viceversa• elementi incastrati invece che annidati (p.es. <b><i> ...

</b></i>, invece di <b><i> ... </i></b>)• uso di elementi e attributi non consentiti dalla DTD

adoperata (problema che si verifica tipicamente quando si inseriscono nel codice elementi e attributi di presentazione dopo aver dichiarato la DTD rigorosa, che non li prevede)

• uso del carattere ‘&’ in una stringa di query (va sostituito con l’entità carattere ‘&amp;’)

• uso di valori di attributo non consentiti• DTD non dichiarata

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19 di 33Il risultato della validazione di una pagina XHTML senza errori

Sopra, l’icona mostrata dal validatore W3C al termine dell’analisi di una pagina XHTML 1.0 riscontrata valida. L’autore della pagina può esporre a sua discrezione questo bollino, per dichiarare pubblicamente la conformità della risorsa alla sintassi di XHTML 1.0

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20 di 33Gli errori più comuni in un CSS

La validazione dei CSS, anch’essa richiesta ai fini della correttezza formale di una pagina web, può essere fatta eseguire in automatico da CSS Validator, sul sito W3C, o da CSS Check, presente sul sito WDG Web Design Group. Ecco gli errori più comuni in cui capiterà di imbattersi:

• mancanza del punto e virgola finale che chiude la dichiarazione di una proprietà

• mancanza della parentesi graffa che chiude un elenco di proprietà• un colore dichiarato in valori esadecimali non preceduti dal simbolo ‘#’• ‘sans-serif’ (famiglia generica di caratteri senza le grazie) scritto senza il

trattino separatore• nomi di classe e id non validi• un commento (/* ... */) aperto e non chiuso, o viceversa

Un caso particolare è quello delle classi o degli id ripetuti o delle proprietà ripetute, errori che possono dare origine a comportamenti imprevedibili a seconda del browser. Questo tipo di errore si verifica più facilmente quando uno stessa pagina è collegata a due o più file CSS.

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21 di 33Gli avvertimenti di accessibilità delvalidatore di CSS

Importanti ai fini dell’accessibilità sono i cosiddetti “warnings” delvalidatore: si tratta di avvertimenti, non di errori. Seguire i suggerimenti del validatore consente di evitare potenziali problemi di accessibilità. Ecco gli avvertimenti più comuni:

• la mancata indicazione di una famiglia di caratteri generica

• la mancata definizione del colore di primo piano se è stato definito il colore di sfondo, e viceversa

• l’uso di dimensionamenti fissi in luogo di quelli relativi e percentuali

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22 di 33Cosa può succedere se si definisce solo il colore di primo piano o solo quello di sfondo

Ecco lo stile in riga che definisce le proprietà di questa finestra testo sulla pagina http://www.glish.com/css:

<textareastyle="background:#fff;margin:5%; height:500px;width:89%; overflow:scroll">

Come vedete, è definito solo il colore di sfondo: #fff, cioè bianco. Questo è il motivo per cui, una volta impostata la combinazione di colori a contrasto elevato - che prevede il verde chiaro come colore di primo piano ed il nero come colore di sfondo – il browser sovrascrive con il bianco definito nello stile in linea il colore di sfondo, ma lascia invariato il colore di primo piano della combinazione utilizzata dall’utente, creando l’infelice combinazione di verde su bianco mostrata nell’immagine. Tra l’altro l’uso dello stile di Windows a contrasto elevato non è rarissimo: per gli ipovedenti è infatti di solito più rilassante leggere un testo chiaro su uno sfondo scuro piuttosto che il contrario.

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23 di 33La pagina www.glish.com/css vista con un’altra combinazione di colori

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24 di 33Il risultato della validazione di un CSS senza errori

L’icona ed il messaggio mostrati dal programma CSS Validator del W3C al termine dell’analisi di un file CSS che è risultato privo sia di errori sia di messaggi di avvertimento.

L’autore della pagina può esporre a sua discrezione questo bollino, per dichiarare pubblicamente la conformità della pagina alla sintassi dei fogli di stile CSS

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25 di 33Gli strumenti automatici non bastano per verificare l’accessibilità

L’Appendice A delle WCAG 1.0 (http://www.w3.org/TR/WCAG10/#validation) è dedicata al tema della validazione, cioè della verifica di accessibilità. La raccomandazione generale rivolta agli autori di pagine web è la seguente:

«Verificate l’accessibilità per mezzo di strumenti automatici e della revisione umana. I metodi automatici sono in genere rapidi e convenienti ma non possono identificare tutti i problemi di accessibilità. La revisione umana può aiutare a garantire la chiarezza del linguaggio e la semplicità della navigazione.»

Questa raccomandazione è importante, perché pone l’accento su quello che è il rischio principale delle valutazioni di accessibilità affrettate, che nascono dalla mera esigenza economica di fare presto e di ritenere finito il lavoro con l’esposizione di qualche bollino di conformità: il rischio di affidarsi unicamente all’analisi di strumenti automatici.

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26 di 33I limiti dei programmi automatici

Mentre i software possono valutare la correttezza del codice e la presenza di ausili per l’accessibilità, quali gli attributi “alt”, “longdesc” e “summary” o gli elementi CAPTION e LABEL, non possono invece valutare che cosa viene scritto nei valori di quegli attributi e nei contenuti di quegli elementi. E’ qui che la revisione umana svolge un ruolo essenziale. Per il momento c’è una regola che non ha eccezioni: nessun controllo automatico è in grado di valutare al 100% l’accessibilità di una pagina web.

Ma non è neppure una questione di percentuali, cioè di numeri, di quantità. E’ piuttosto una questione di qualità: la qualità di un testo alternativo o di una definizione, per esempio, può essere valutata solo da un revisore umano.

Solo un essere umano, per esempio, è in grado di dire se e come un certo testo alternativo o una certa definizione aiutano a comprendere i contenuti di una pagina, cioè a renderli più accessibili.

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27 di 33Le icone WAI-W3C di conformità NON sono attestati ufficiali di accessibilità

Le tre icone di conformità alle linee guida WCAG 1.0, che gli autori possono esporre sulle pagine controllate, a seconda del livello di conformità che dichiarano di aver raggiunto

Quando capita di imbattersi in pagine che espongono tali bollini o - come si usa molto adesso per non “disturbare” la grafica - delle stringhe di testo di analogo significato (p.es. “WAI-AAA”), è bene ricordare che ciò rappresenta semplicemente una pretesa di conformità della pagina alle specifiche WCAG 1.0, ma in nessun modo un attestato ufficiale di accessibilità, che nessun ente o organizzazione è per il momento in grado di rilasciare.

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28 di 33La “fiera” dei bollini

Molto più spesso di quanto non si creda, anche istituzioni pubbliche importanti espongono dichiarazioni di conformità al massimo livello di accessibilità (il livello tripla A), che basta una rapida analisi da parte di un esperto per dimostrare fasulle.

Non sappiamo in questi comportamenti quanto vi sia di superficialità e quanto di dolo.

Fatto sta che sarebbe di gran lunga preferibile che i gestori di siti si limitassero ad esporre solo dichiarazioni autenticamente e severamente controllate: la fiera dei bollini serve soltanto a gettare discredito sul tema dell’accessibilità, che è invece di fondamentale importanza non solo per le persone con disabilità, ma per chiunque tenga ad una vera democrazia dell’informazione e dei servizi in Rete.

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29 di 33Le pagine “Bobby Approved”

«Se i punti di priorità 1, 2 e 3 elencati più sotto non si applicano alla vostra pagina, ciò la qualifica allora comeBobby AAA approved e voi siete autorizzati ad usare l’icona BobbyAAA approved.»

Poiché gli elementi che Bobby non è in grado di controllare sono importantissimi ai fini dell’accessibilità – per esempio la chiarezza del linguaggio adoperato e la validità dei testi alternativi – esporre l’icona “Bobby AAA Approved” senza aver effettuato adeguati controlli tramite revisori umani non ha alcun valore come dichiarazione di accessibilità.

A nostro parere, i siti che espongono questo bollino (o una stringa testuale di significato equivalente), dovrebbero accludere un’esplicita dichiarazione che renda noti agli utenti quali e quanti controlli di revisione umana sono stati effettuati sulla pagina, e quando sono stati effettuati.

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30 di 33Raccomandazioni per una corretta valutazione dell’accessibilità - 1

• Validate il codice (X)HTML in modo che sia privo di errori

• Validate il codice CSS in modo che sia privo di errori e di avvertimenti

• Fate analizzare il codice della pagina da strumenti automatici per l’accessibilità, quali HTML Tidy o Bobby(meglio se più d’uno), ed eliminate gli errori tecnici eventualmente segnalati

• Utilizzate dei revisori umani per far controllare la percepibilità e la significatività dei contenuti nelle più disparate condizioni d’uso. Se possibile, organizzate dei veri e propri test di usabilità per verificare i punti che maggiormente si prestano ad interpretazioni soggettive

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31 di 33Raccomandazioni per una corretta valutazione dell’accessibilità - 2

• Esponete soltanto le dichiarazioni di conformità (bollini o stringhe di testo) di cui siete assolutamente sicuri e che, preferibilmente, possono essere verificate dall’utente

• Non considerate il controllo di accessibilità come un lavoro da fare una volta e poi mai più: ad ogni modifica sostanziale delle pagine, andrebbe ricontrollato tutto, dalla validità del codice al mantenimento del livello di accessibilità dichiarato

• Fate tesoro, in particolare, dei riscontri ricevuti dagli utenti: le loro segnalazioni sono preziose per migliorare realmente l’accessibilità e l’usabilità dei vostri documenti

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32 di 33Cosa si può fare per favorirel’accessiblità dei siti scolastici

• Da parte dei responsabili all’interno delle scuole: affidare - nei limiti del possibile e dell’utile - la creazione di pagine web istituzionali a professionisti del settore

• Da parte dello Stato: formare adeguatamente delle figure interne alle singole scuole, che siano in grado a loro volta di trasmettere informazioni sull’accessibilità agli studenti impegnati nello sviluppo di pagine web.

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33 di 33Devono i siti scolastici essere completamente accessibili?

• Indipendentemente da ciò che stabiliranno i regolamenti di attuazione della legge Stanca, è sensato ritenere che dei buoni risultati potranno essere ottenuti solo applicando con moderazione e intelligenza i dettami dell’accessibilità ai siti scolastici.

• E’ assurdo, per esempio, pretendere che bambini delle elementari si accostino al web con l’obbligo di creare pagine con codice HTML e CSS valido.

• E’ lecito però attendersi che le pagine istituzionali delle varie scuole siano sufficientemente accessibili e che gli studenti di grado più elevato, per esempio i liceali, abbiano appreso informazioni di base sull’accessibilità, tali da consentire loro di creare pagine web che possano essere navigate anche da un cieco o da un ipovedente.