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SISPI – ITALIA PREVIDENZA S.p.a

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Triennio 2015-2017

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IL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Il Piano di prevenzione della corruzione definisce le strategie di prevenzione della corruzione nell’ambito della Società SISPI –Italia Previdenza S.p.A. sulla base della struttura organizzativa della Società stessa, della tipologia delle attività svolte e delleprocedure di gestione, in relazione a possibili rischi di esposizione al fenomeno della corruzione.

Tale documento è stato elaborato sulla base del complesso di norme che disciplinano la materia dell’anticorruzione - a partiredalla legge delega n. 190 del 6 novembre 2012, contenente le deleghe ad emanare norme in materia di pubblicità, trasparenza ediffusione delle informazioni, nonché in materia di attuazione di incarichi dirigenziali e di responsabilità amministrativa esuccessive disposizioni attuative - che includono tra i soggetti tenuti alla sua adozione anche le Società partecipate in controllopubblico, quale appunto è SISPI, partecipata al 100% dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, limitatamente alle attivitàdi pubblico interesse.

Al fine di completare il quadro delle iniziative poste in essere dalla Società, per realizzare in concreto forme di contrastoanticorruttive direttamente nel contesto operativo, si è proceduto alla elaborazione del presente Piano, nella logica che lacorruzione deve essere intesa in senso lato, comprensiva delle situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontril’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati.

Le situazioni rilevanti sono, quindi, più ampie rispetto alle fattispecie penalistiche di cui al Modello 231 e sono tali da comprenderenon solo l’intera gamma dei delitti contro la Pubblica Amministrazione, ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanzapenale - venga in evidenza un meccanismo decisionale distorto a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite.

In sostanza, scopo fondamentale del presente Piano è l’individuazione delle attività di Sispi nelle quali è più elevato il rischio dicorruzione al fine di attivare specifici accorgimenti, controlli e attività di monitoraggio e azioni di riduzione dei rischi.

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Il Piano è articolato, sulla base della struttura individuata nella tabella 2 allegata alla delibera Civit n. 72\2013 per gli enti didiritto privato in controllo pubblico, in base alla quale il Piano stesso deve contenere:

– mappatura delle attività a rischio e previsione delle relative procedure gestionali di prevenzione, nonché delle procedureinformative per il monitoraggio delle predette attività a rischio (sezione 5)

- previsione di codici di comportamento che includa la regolazione dei conflitti di interesse (sezione 3)

- obblighi di informazione nei confronti del Responsabile dell’anticorruzione (sezione 4c)

– programmazione delle procedure di formazione del personale mirata per le aree a rischio (sezione 6)

– sistema disciplinare per le sanzioni per i casi di illecito (sezione 7)

– modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie (sezione 8)

-sistema informativo nei confronti dell’Amministrazione vigilante (sezione 9)

Il presente Piano di prevenzione della Corruzione ha valenza triennale ed è approvato dal Consiglio di Amministrazione ed aggiornatoove necessario. Il Piano viene pubblicato sul sito istituzionale della Società nella sezione “Amministrazione trasparente”.

Il contenuto del Piano è completato con una sintetica esposizione preliminare delle fonti normative e degli assetti organizzatividella Società.

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1 – FONTI DELLA NORMATIVA ANTICORRUZIONE

Al fine di inquadrare correttamente il Piano anticorruzione, si elencano di seguito le norme e le disposizioni attuative che si sonosuccedute nel tempo sulla materia dell’ anticorruzione e della trasparenza riguardanti le Società partecipate per le attività dipubblico interesse.

1a – Legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalitànella pubblica amministrazione”.

La legge, all’art. 34, estende alle società partecipate dalle amministrazioni pubbliche e dalle loro controllate ai sensi dell’art. 2359del codice civile, limitatamente alle attività di pubblico interesse, le disposizioni di cui ai commi da 15 a 33 dello stesso articolo -previsti specificatamente per le Pubbliche Amministrazioni - che fissano le regole generali di trasparenza dell’attivitàamministrativa e che costituiscono livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili.

1b - Decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza ediffusione di informazioni da parte di pubbliche amministrazioni”.

Il Decreto legislativo n. 33\2013, emanato in attuazione della delega contenuta nella legge n. 190\2012, ha operato unasistematizzazione degli obblighi di pubblicazione vigenti ed ha evidenziato che la trasparenza, in quanto misura fondamentale diprevenzione della corruzione e dell’illegalità, deve essere intesa come accessibilità totale delle informazioni concernentil’organizzazione e le attività svolte.

In particolare, l’allegato al predetto Decreto Leg.svo n. 33\2013 elenca la struttura delle informazioni da pubblicare sul sitoistituzionale di competenza della Società, i relativi contenuti ed i riferimenti normativi.

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1 c – Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 1 del 14 febbraio 2014 “Ambito soggettivo ed oggettivo diapplicazione delle regole di trasparenza di cui alla legge 6 novembre 2012 n. 190 e al Decreto legislativo 14 marzo 2013n. 33: in particolare, gli enti economici e le società controllate e partecipate”.

La circolare si pone l’obiettivo di offrire agli operatori interessati un indirizzo interpretativo e uniforme circa gli ambiti diapplicazione della disciplina prevista in materia di trasparenza e di obblighi di pubblicazione di dati, che tenga conto delle diversepossibili situazioni di fatto alle quali si applica la normativa di riferimento. In particolare, la predetta circolare fornisceun’interpretazione estensiva prevedendo che le disposizioni della legge delega n. 190\2012 si applicano – laddove compatibili -anche alle società partecipate e alle loro controllate, limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinate dal dirittonazionale e dell’UE.

1 d – Delibera Civit n. 50 del 4.7.2013

La delibera n. 50\2013 – che riporta le linee guida per l'aggiornamento del Piano triennale della prevenzione della corruzione che lePA sono tenute ad adottare – indica anche i dati specifici di cui deve essere effettuata la pubblicazione, da parte delle societàpartecipate, in una sezione dedicata del sito, denominata “Amministrazione trasparente”.

1 e – Delibera Civit n. 72 dell'11.9.2013 “Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione”

La delibera Civit n. 72\2013 approva il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), predisposto dal Dipartimento della funzione pubblicae trasmesso dal Ministro della Pubblica Amministrazione, come previsto dalla legge delega n. 190\2012, il quale rappresenta unmodello di riferimento per tutte le PA; lo stesso socio unico INPS ha elaborato il proprio Piano triennale di prevenzione dellacorruzione in linea e sintonia con il predetto PNA.

Analogamente, la citata delibera ha ritenuto che anche le società partecipate fossero obbligate all’adozione di un Piano diprevenzione della corruzione, nonché agli adempimenti di trasparenza secondo quanto previsto dalle linee guida riportate nelladelibera Civit n. 50\2013.

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In particolare l’allegato 2 al PNA di cui alla citata delibera n. 72\2013 individua le aree di rischio comuni ed obbligatorie nellaredazione del Piano anticorruzione.

1 f – Legge 11.8.2014 n. 114 di conversione del DL n. 90 del 24.6.2014

La norma sancisce definitivamente l’applicabilità alle società pubbliche delle norme in materia di trasparenza, in quanto l’art. 24bis, nel sostituire integralmente l’art. 11 del Decreto legislativo n. 33\2013, prevede espressamente che tutta la normativa inmateria di trasparenza disciplinata dal decreto stesso si applica - limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinata daldiritto nazionale o dall’Unione Europea - agli enti di diritto privato in controllo pubblico ossia alle società che esercitano funzioniamministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche, oppure agli enti nei quali sianocomunque riconosciute alle pubbliche amministrazioni poteri di nomina dei vertici e dei componenti degli organi.

1 g – Determinazione n. 8 del 17 giugno 2015

La determinazione contiene linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenzaanche da parte delle società partecipate, che sono state già recepite nel Piano anticorruzione approvato dalla Società.

1 h – Determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015

La determinazione ANAC n. 12\2015 fornisce un aggiornamento al Piano Nazionale Anticorruzione e apporta alcune modificheprocedurali, alla luce dell’esperienza maturata negli ultimi anni nelle diverse modalità di attuazione delle disposizioni normative daparte delle Amministrazioni destinatarie.In particolare, la determina amplia definitivamente la sfera di analisi del Piano a tutte le aree di rischio procedendo anche ad unaridenominazione delle stesse:- da aree comuni e obbligatorie in aree generali;- da aree relative ad attività di pubblico interesse in aree specifiche.

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Inoltre, la determinazione analizza puntualmente tutte le problematiche emerse e per ciascuna indica le nuove misure diintervento. In particolare focalizza l’attenzione sull’area dei contratti pubblici, in quanto settore al più alto rischio di corruzione efornisce specifici indicatori per la rilevazione più agevole delle possibili situazioni di rischio.

1i – Decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175

Il Testo Unico sulle società partecipate pubbliche ha espressamente previsto che le società a controllo pubblico sono soggette allanormativa in materia di appalti pubblici di cui al decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016; conseguentemente, il Piano tiene contodelle nuove e più puntuali disposizioni in materia di approvvigionamenti. Inoltre, il predetto Testo Unico prevede che ilreclutamento del personale debba avvenire, nella prima fase di attuazione della norma, attingendo alle graduatorie del personaleeccedentario di altre società partecipate pubbliche, salvo casi eccezionali.

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2 – ASSETTI ORGANIZZATIVI DELLA SOCIETA’

Il Contesto normativo

Sispi svolge la propria attività nell’ambito del quadro normativo, come di seguito definito:

- norme civilistiche, ai fini del funzionamento della propria struttura giuridica e organizzativa e nei rapporti con i soggettiesterni;

- normativa emanata in materia di contenimento della spesa pubblica e di organizzazione delle società partecipate, laddoveapplicabile;

- decreto legislativo n. 252\2005 e s. m. e i., per la disciplina organica della materia della previdenza complementare;- convenzioni con INPS e Fondinps per la gestione dei servizi amministrativo-contabili in favore del Fondo residuale previsto

dal citato decreto legislativo n. 252\2005 istituito presso INPS;- determinazioni presidenziali INPS nn. 12 e 13 del 18 gennaio 2013, per l’affidamento di servizi per la riscossione dei

contributi in favore degli Enti\Fondi\Casse che erogano prestazioni integrative e per servizi obbligatori e aggiuntivi infavore dei Fondi pensione pubblici.

- determinazione presidenziale n. 191\2015 per l’affidamento dei compiti di Segretariato per la Componente 2 del ProgettoEu-China Social Protection Reform Project e per le attività orizzontali in qualità di Affiliated Entity dell’ INPS, comeformalizzato dalla Delegazione europea il 28 gennaio 2016.

Il contesto esterno

La Società opera nell’ambito di un contesto caratterizzato da relativa stabilità, in quanto i servizi offerti ed i destinatari sonospecificatamente individuati da leggi o regolamenti; trattasi infatti di attività ben definite, proceduralizzate e riferite a soggettideterminati.

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Peraltro, il mondo della previdenza complementare\integrativa in cui opera la Società è in continua crescita per effetto di alcunevariabili socio.-economiche:

-la riduzione dei livelli di tutela offerti dalle strutture pubbliche nell’ambito del welfare e quindi l’esigenza dei lavoratori diassicurarsi strumenti aggiuntivi soprattutto nel settore della sanità;

-la crisi economica che ha messo ancora più a nudo tale situazione, per cui il legislatore sta sempre più spostando i costi delwelfare dal settore pubblico al privato, affidando agli organismi della bilateralità funzioni sempre nuove e crescenti;

- l’evoluzione della tecnologia, che investe tutte le fasi di produzione dei servizi.

Pertanto, si è andato sviluppando un panorama sempre più variegato in cui operano una pluralità di soggetti che gestiscono risorseeconomiche significative per il sostegno dei lavoratori in termini di prestazioni aggiuntive e che sono divenuti diretti interlocutoridella Società, ai quali la stessa offre le informazioni necessarie alla gestione dei fondi del loro finanziamento.

L’assetto societario

SISPI Italia Previdenza SpA è una società per azioni, partecipata al 100% da INPS, con capitale sociale di € 500.000interamente versato. 1

In base all’oggetto sociale, previsto dallo Statuto, la Società svolge attività di fornitura di prodotti\servizi amministrativo-contabili, anche di carattere fiscale, nonché servizi di ricerca per il mercato nell’area della previdenza in genere, ed in particolareper la riscossione dei contributi e di erogazione delle prestazioni dei Fondi di previdenza complementare ed integrativa.

1 Originariamente, la Società - costituita nel 2001 – era partecipata da INPS per il 65% e da Ipost per il 35%. A seguito dell’assorbimento di Ipost, da parte dell’INPS, per effetto della legge n.122\2010, l’INPS è divenuto socio unico.

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Inoltre, la Società può effettuare l’espletamento di tali prodotti\servizi e delle attività connesse e strumentali a Enti\Casseprevidenziali e assistenziali pubblici e privati, nonché delle tipologie di servizi connessi ai compiti istituzionali di INPS ovvero dialtri eventuali soci, ivi compresi i servizi nel campo dei progetti internazionali e comunitari.

L’assetto organizzativo\gestionale

La Società svolge la propria attività mediante una struttura operativa articolata – sulla base dell’organigramma e di ordini diservizio interni - come di seguito specificato:

- Servizio informatico: provvede alla gestione del sistema informatico della Società con riferimento sia alle attivitàfinalizzate al funzionamento interno della Società sia alla erogazione dei servizi alla clientela esterna in relazione allediverse commesse di servizio;

- Servizio amministrativo: cura la elaborazione dei bilanci, adempimenti fiscali, budgettistica e controllo di gestione,fatturazioni e gestione amministrativa del personale, economato.

- Settori di produzione organizzati in relazione alle commesse affidate a SISPI.

Il personale della Società è costituito da dipendenti a tempo determinato e indeterminato e da alcuni collaboratori; non esistonofigure dirigenziali.

Le attività specifiche, originariamente qualificate come attività di interesse pubblico, in quanto demandate a SISPI da un Entepubblico (IPOST E INPS), sono le seguenti:

- Commessa “Gestione Commissariale Fondo Buonuscita Poste Italiane”, originariamente compresa all’interno del bilancioconsolidato dell’IPOST, ente previdenziale pubblico e azionista di Sispi al 35% fino all’ assorbimento da parte dell’INPS nel 2010.

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In particolare, trattasi della Gestione Commissariale Fondo Buonuscite Poste, sulla base di contratti stipulati tra la Società ed ilCommissario straordinario della Gestione, ai fini della liquidazione dei trattamenti di fine servizio spettanti ai dipendenti dellePoste, relativamente ai periodi ante 1998 data di trasformazione dell’Amministrazione postale in società per azioni.

L’attività è omnicomprensiva e riguarda tutte le fasi gestionali: liquidazione, riliquidazione, riscatti, rivalse attive verso ex Inpdapper somme anticipate e rivalse passive per somme anticipate da altri enti per conto della Gestione, recupero crediti, contenzioso,gestione documentale, consultazione telematica da parte degli iscritti del sito della Gestione, rapporti con l’utenza, etc.

- Commessa “Fondinps” affidata da INPS: SISPI svolge per conto di FONDINPS il service amministrativo contabile sulla base diconvenzioni trilatere stipulate tra INPS, SISPI e FONDINPS.

L’attività riguarda la gestione dell’intero flusso informativo dalla fase di versamento dei contributi effettuati dalle aziendetramite la modulistica F24 a quella di comunicazione dei dati mediante il canale Uniemens, unitamente ai versamenti per icontributi obbligatori a INPS, destinati a FONDINPS per la quota di previdenza complementare, fino alla fase prestazionale.

In particolare, per la parte di accredito dei contributi, il servizio consiste nel prelievo dagli archivi INPS dei dati relativi aipredetti flussi F24 e Uniemens e alla riconciliazione degli stessi, per la corretta attribuzione delle somme versate dalle aziendein favore di ciascun lavoratore sulla posizione di previdenza complementare; tale servizio comprende anche la gestione deirapporti con le aziende nel caso di mancata riconciliazione, ai fini della più tempestiva sistemazione delle singole posizioni.

Ciò consente la valorizzazione dei contributi accreditati per la costruzione del montante individuale, in base al quale vieneeffettuata la liquidazione delle prestazioni. Per tale ultima attività, Sispi si avvale di una Società di servizi (Previnet).

-Commessa Enti bilaterali: affidata da INPS, con apposita determinazione presidenziale (n. 12 del 18 gennaio 2013) ha esteso lasfera di azione di SISPI nei confronti di tutti gli Enti\Fondi\Casse che già intrattengono – o che intratterranno - rapporti conINPS.

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Pertanto, SISPI assicura agli Enti\Fondi\Casse che gestiscono forme di previdenza integrativa ai dipendenti delle aziendeaderenti, il servizio di accredito dei contributi versati dalle aziende stesse sulla base di una convenzione stipulata con INPS chemette a disposizione di SISPI i dati di cui trattasi, provenienti dal canale F24 e Uniemens. Inoltre, Sispi fornisce alcuni serviziaggiuntivi per ottimizzare il flusso informativo reso.

-Commessa “Eu-China Social Protection Reform Project”: affidata da INPS per le funzioni di Segretariato per la Componente 2del Progetto e per le attività orizzontali in qualità di Affiliated Entity dell’ INPS, come formalizzato dalla Delegazione europea il28 gennaio 2016. Sispi assicura il supporto amministrativo a tutti i soggetti italiani, cinesi e appartenenti ai 7 Paesi membricoinvolti per la organizzazione e gestione degli eventi, per la residenzialità in caso di viaggi e incontri, per la diffusione delladocumentazione anche mediante strumenti informatici, supporta altresì l’INPS nelle attività di contrattualizzazione eapprovvigionamento di beni e servizi.

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3- MISURE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

3a - Codice etico e comportamentale – Regolazione conflitti di interesse

La Società ha adottato una prima misura anticorruzione attraverso l’emanazione del Codice etico e comportamentale, qualestrumento fondamentale di prevenzione in quanto le norme in esso contenute regolano il comportamento dei destinatari in sensolegale ed eticamente corretto.

Gli obblighi di condotta previsti nel Codice sono estesi, oltre che ai dipendenti, in quanto compatibili a tutti i collaboratori oconsulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualunque titolo, ai titolari di organi e di incarichi nonché ai soggettiche intrattengono rapporti commerciali e\o di fornitura di beni e servizi nei confronti della Società.

Il Codice etico e comportamentale pone a carico dei destinatari, in relazione alla loro posizione nei confronti della Società, leseguenti prescrizioni:

- rispetto dei principi etici generali: specifiche regole di comportamento; valorizzazione delle risorse umane; riservatezza;- astensione da conflitti di interesse e da comportamenti illeciti;- correttezza di rapporti con i soggetti esterni: azionisti, clienti, fornitori;- correttezza nei rapporti con la PA, ed in particolare con INPS;- rispetto delle regole previste dal Modello di organizzazione, gestione e controllo di cui al Decreto legislativo n. 231\2001.

Nell’ambito del Codice etico e comportamentale è disciplinata la regolazione nei casi di conflitto di interesse, secondo principi dilegalità e di correttezza professionale, al quale pertanto si fa rinvio.

La logica che sottende alla prevenzione del rischio in caso di conflitto di interesse è quella di prevedere l’obbligo per i destinatari– che nell’espletamento delle proprie mansioni si vengano a trovare in una situazione di conflitto di interesse nei confronti dellaSocietà - di darne preventiva comunicazione ai responsabili gerarchici ed astenersi dallo svolgere le specifiche mansioni oggettodi conflitto.

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In particolare, i responsabili che stipulano contratti verificano eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari,gli amministratori, i soci e dipendenti di soggetti esterni e i dipendenti della Società.

Nel caso risultino tali relazioni, il responsabile\dipendente si astiene dall’istruttoria e dall’adozione di qualunque atto relativo alprocedimento in questione informandone il diretto superiore. Questi ultimi comunicano al referente del Responsabile dellaprevenzione della corruzione i casi di astensione.

3b – Amministrazione Trasparente

In attuazione della delibera Civit n. 50\2013 è stata realizzata sul sito istituzionale della Società una sezione dedicataall’Amministrazione Trasparente nella quale sono stati pubblicati i dati indicati negli allegati alla delibera stessa, cheespressamente indicano i dati e gli adempimenti che le società partecipate devono pubblicare e adempiere ai fini della pubblicitàdei dati stessi.

Compiti del Responsabile della Trasparenza sono:- controllare gli adempimenti degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la

chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni pubblicate (Amministrazione trasparente sul sito istituzionale);- segnalare all’Amministratore delegato i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione, ai fini

dell’attivazione del procedimento disciplinare e delle altre forme di accertamento di responsabilità;- controllare e assicurare la regolare attuazione dell’accesso civico.

3c – Modello di organizzazione, gestione e controllo di cui al Decreto legislativo n. 231\2001

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La Società ha già adottato il Modello di organizzazione, gestione e controllo di cui al Decreto legislativo n. 231\2001, ponendo lebasi per un organico sistema di prevenzione della corruzione; per tali tipologie di reati, si rinvia pertanto a quanto previsto nelpredetto Modello 231.

Poiché il citato Modello 231 si basa sull’analisi dei processi a rischio di commissione di atti criminosi, ancorchè riferibili a reaticommessi nell’interesse dell’ente\società, lo stesso può costituire la base anche del Piano della corruzione, attesa la “contiguità”dei fini e delle informazioni ivi previste.

Pertanto, il presente Piano è strutturato sulla base dello stesso impianto del predetto Modello 231 e lo integra secondo le finalitàdella normativa anticorruzione.

3d – Rapporti con la PA e soggetti esterni

La Società non emette atti autorizzatori, concessori o certificatori e, più in generale, non emette provvedimenti amministrativi.Ne consegue che i dipendenti della Società non rivestono la qualifica di pubblici ufficiali, bensì potrebbero rivestire quella diincaricati di pubblico servizio.

L’unico tipo di rapporti con la PA che SISPI intrattiene riguarda gli atti convenzionali con cui sono demandati da INPS a SISPIalcuni servizi nei confronti di terzi da svolgere per proprio conto, attraverso appositi atti convenzionali firmati dal Presidentedell’INPS e dal Presidente della Società SISPI.

Resta fermo che tutti i dipendenti\collaboratori\organi sono tenuti al rispetto delle norme in materia di correttezza nei rapporticon la PA e con i soggetti esterni, come previsto dal Codice etico e comportamentale della Società di cui al precedente punto 3a.

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4 - LE FIGURE DELL’ANTICORRUZIONE

4a – Il Responsabile della prevenzione della corruzione

L’art. 1 comma 7 della legge n. 190\2012 prevede che venga nominato un Responsabile di prevenzione della corruzione, di norma,individuato tra i dirigenti di prima fascia.

Il successivo Piano Nazionale Anticorruzione, di cui alla delibera Civit n. 72 dell’11.9.2013, ha peraltro previsto che il predettoResponsabile possa essere individuato nell’Organismo di vigilanza previsto dall’art. 6 del decreto legislativo n. 231\2001.

In una prima fase era stato individuato lo stesso Collegio sindacale quale responsabile della prevenzione della corruzione, ma aseguito di una precisazione fornita dall’ANAC al riguardo, in base alla quale la scelta deve ricadere su soggetto interno alla Societàstessa e, considerato che nella Società stessa non sono presenti figure dirigenziali, è stato nominato Responsabile dellaprevenzione della corruzione un funzionario apicale, Francesco Capra con delibera consiliare del 23.12.2015.

Il Responsabile, in particolare, provvede a:

- verificare l’efficace attuazione del Piano e la sua idoneità in ordine alle attività e ai procedimenti esposti a maggior rischiodi corruzione;

- definire le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmenteesposti alla corruzione e curare l’adozione dei processi di formazione previsti dalla normativa;

- ricevere, attraverso il referente istituzionale della Società, le segnalazioni formulate dai dipendenti\collaboratori, in casodi violazione delle norme in materia anticorruzione ed attivare le procedure per l’accertamento delle eventualiresponsabilità;

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- riferire all’organo amministrativo, con cadenza semestrale sulla materia, nonché proporre gli aggiornamenti del Piano ovenecessario e comunque in caso di mutamenti nell’organizzazione della Società o nell’oggetto sociale;

- mantenere un raccordo con l’Organismo indipendente di valutazione, atteso il ruolo di tale organismo ai fini del rispetto delCodice etico e comportamentale.

4b – Referenti per la prevenzione della corruzione nei confronti del Responsabile

I referenti dell’anticorruzione sono i Responsabili dei Servizi ed i Coordinatori dei settori i quali curano:- l’individuazione delle attività esposte a rischio corruzione;- il costante monitoraggio sull’attività svolta dal personale assegnato ai fini dell’anticorruzione;- l’attuazione di misure anticorruzione;- l’informazione nei confronti del Responsabile.

I dipendenti devono osservare le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti amministrativi ed in particolare:- rispettare le prescrizioni contenute nel presente Piano, la cui violazione determina responsabilità disciplinare ed eventuale

responsabilità amministrativa, civile, contabile e penale;- segnalare al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito di cui si sia venuti a conoscenza;- prestare la massima collaborazione al referente.

I collaboratori a qualsiasi titolo presenti nella Società sono tenuti ad osservare le misure contenute nel Piano ed a segnalare alreferente eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di cui siano venuti a conoscenza.

Il Responsabile dell’anticorruzione si avvale di alcune unità di personale e di un avvocato iscritto all’Albo forense per gli aspetticivilistici e penali.

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4c – Obbligo di informazione nei confronti del Responsabile dell’anticorruzione

Il referente deve garantire al Responsabile dell’anticorruzione il flusso informativo scaturente dall’analisi delle aree a rischio edai diversi protocolli di prevenzione previsti al successivo punto 5.

In particolare, devono essere assicurati al predetto Responsabile i seguenti flussi informativi, mediante reportistica periodica(semestrale) sullo stato di aggiornamento relativamente alle seguenti aree:

- Reclutamento del personale- Progressione di carriera- Conferimento incarichi professionali- Conferimento incarichi dirigenziali nel rispetto della normativa di cui al Decreto legislativo n. 39\2013- Affidamento di lavori, servizi e forniture- Riconciliazione dei flussi relativi alla commessa Fondinps- Pagamenti effettuati a titolo di riscatto\anticipazione\annullamento posizioni a iscritti a Fondinps- Riconciliazioni flussi dei dati verso gli Enti Bilaterali

Inoltre, devono essere fornite le seguenti informazioni:- Denunce di irregolarità riscontrate- Intervenuta irrogazione di sanzioni- Organigramma e relative variazioni- Decisioni dell’organo amministrativo

Il Responsabile dell’anticorruzione può richiedere in qualsiasi momento ai dipendenti di fornire informazioni e adeguate motivazionicirca le circostanze di fatto e le ragioni giuridiche che sottendono all’adozione degli atti adottati.

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5 – MAPPATURA DELLE ATTIVITÀ A RISCHIO - PREVISIONE DELLE RELATIVE PROCEDURE GESTIONALI DIPREVENZIONE - PROCEDURE INFORMATIVE PER IL MONITORAGGIO

Secondo quanto previsto dalla Tavola 2 allegata al Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), di cui alla delibera Civit n. 72\2013, imodelli di prevenzione della corruzione, devono prevedere, tra l’altro, alcuni ambiti fondamentali che, come detto in precedenza,riprendono sostanzialmente quelli previsti dal Modello 231. In particolare, la normativa prevede:- l’individuazione delle aree a rischio di corruzione;- la previsione delle procedure gestionali finalizzate alla prevenzione dei reati;- le procedure informative per il monitoraggio.

Tale indagine condotta, per le società partecipate, inizialmente con riferimento ad aree di rischio comuni e obbligatorie, comeprevisto dall’allegato 2 al citato PNA, nonché a quelle svolte dalle stesse Società relativamente alle attività di pubblico interesse,è stata ampliata a seguito dell’emanazione della Determinazione ANAC n. 8 del 28 ottobre 2015 che ha modificato ladenominazione delle aree da assoggettare a controllo ed ha esteso a tutte le attività l’obbligo di verifica delle procedureanticorruzione.

Risulta pertanto superata l’originaria classificazione che prevedeva la distinzione tra aree comuni e aree di interesse generale.

Pertanto, si conferma la totalità nella mappatura di tutte le attività gestionali, ivi compresa la nuova commessa affidata da INPSin materia di progetti internazionali.

Si ritiene, inoltre, che stante la regolamentazione esterna ed interna esistente e attese le ridotte dimensioni della Società, laconsolidata esperienza positiva degli anni pregressi che non hanno mai evidenziato ipotesi di atti corruttivi, il livello di rischio, perla maggior parte delle aree indicate, sia da qualificare livello basso, salvo le aree dei pagamenti (stipendi e fornitori) per le quali èstata data una valutazione di livello medio che, peraltro, si allinea a livello basso una volta attuate le ulteriori nuove misure diprevenzione indicate.

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Per evidenziare tale situazione, il Piano è integrato con le seguenti colonne:- Livello di rischio attuale- Ulteriori misure di prevenzione (B)- Livello di rischio post interventi (B)

Inoltre tra le procedure informative di monitoraggio, è prevista la verifica trimestrale da parte del Collegio sindacale conmodalità random nella misura minima del 5% con riferimento all’area dei pagamenti al personale e dei pagamenti delle fatture aifornitori.

Nella tabella allegata si riportano i dati sopraindicati.

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6 - PROGRAMMAZIONE DELLE PROCEDURE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE MIRATA PER LE AREE A RISCHIO

A seguito della mappatura delle aree a rischio di cui al punto precedente, sono individuati i soggetti tenuti al rispetto del Pianoanticorruzione, da sottoporre a processi di formazione nelle seguenti figure professionali:

- Responsabile anticorruzione e tutti i Referenti

- Personale appartenente all’Information Technology

- Personale che opera nei processi amministrativi relativi alle aree “Enti Bilaterali” e “Fondinps”

- Personale che opera negli altri settori (amministrativo e Gfb, Progetti internazionali)

- Collaboratori\professionisti che, a qualsiasi titolo, siano presenti nella Società.

La partecipazione alla formazione è obbligatoria ed ha cadenza almeno annuale e deve essere somministrata, indipendentementeda tale cadenza, per ogni nuovo assunto.

La formazione è condizione necessaria per la permanenza del personale in questione negli uffici particolarmente esposti al rischiocorruzione e dovrà prevedere, tra l’altro, la quantità di formazione da somministrare e la tipologia dei contenuti offerti.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica che i processi formativi vengano somministrati secondo procedureappropriate per formare i dipendenti interessati ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione e che vengaassicurato dalla Società un aggiornamento costante, anche attraverso riunioni periodiche con tutti i dipendenti coinvolti. A questofine, pertanto, SISPI elabora un Piano di formazione in cui sia compresa una formazione “base” ed una formazione “continua” peraggiornamenti e azioni di controllo delle attività a rischio di corruzione.

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7- SISTEMA DISCIPLINARE PER LE SANZIONI PER I CASI DI ILLECITO

Qualora il dipendente\collaboratore abbia effettuato attività\azioni o comunque posto in essere comportamenti non conformi allanormativa anticorruzione, si applicano le sanzioni previste:

- dal codice penale e civile, per le ipotesi di violazione delle norme rilevanti a tali fini;

- dal CCNL applicato dalla Società, dal Regolamento del personale, dal Codice Etico e comportamentale e da ogni altraregolamentazione adottata dalla Società stessa.

In particolare, in analogia a quanto previsto per il mancato rispetto del Codice Etico e comportamentale, si indicano di seguito lemodalità di comminazione delle sanzioni di cui trattasi, in relazione alla posizione rivestita nella Società dal soggetto che hacommesso l’atto corruttivo:

- per quanto concerne le inadempienze del personale dipendente in qualunque posizione ordinamentale, la violazione delCodice costituisce un inadempimento contrattuale censurabile sotto il profilo disciplinare ai sensi dell’art. 7 delloStatuto dei lavoratori (legge 20 maggio 1970 n. 300) e determina l’applicazione delle sanzioni previste dal vigenteContratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori;

- per quanto riguarda gli altri soggetti (amministratori, organi di vertice, collaboratori, soggetti esterni), la sanzione, fermorestando il risarcimento del danno, comporta la risoluzione del contratto ovvero dell’incarico.

Inoltre, il mancato rispetto degli obblighi di informazione al Responsabile della anticorruzione, attraverso le proceduregerarchiche operanti nella Società, rilevano ai fini della corresponsione di eventuali premi collegati alla performance individuale.

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8 – MODALITA’ DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE

Le risorse umane sono gestite all’interno della Società nel rispetto dei principi di correttezza, lealtà e delle normative in materiadi rapporto di lavoro e contrattuali, previste anche dal Codice etico e comportamentale cui si fa rinvio.

La Società ha adottato specifiche procedure e modalità di gestione delle risorse umane ispirate alla trasparenza e alla obiettivarilevazione della produzione. In particolare:

-definisce le procedure di selezione del personale prevedendo il coinvolgimento di una pluralità di funzioni aziendali, ai fini dellavalutazione dei candidati sulla base di requisiti condivisi;

-definisce una politica di remunerazione ed incentivazione strutturata su indicatori di performance organizzativa,comportamentale e produttiva per la misurazione dei risultati, ivi compresi indicatori di misurazione del rispetto della normativaanticorruzione;

-attua una flessibilità organizzativa nell’impiego di personale nelle diverse attività produttive in relazione alle esigenze operative,anche con l’obiettivo di valorizzare e accrescere le professionalità;

-effettua la rotazione degli incarichi compatibilmente con la disponibilità dei posti in organico ed in considerazione dellacompetenza professionale del personale; peraltro, la rotazione degli incarichi è derogabile nell ’area dei pagamenti, in cui operanodipendenti la cui professionalità è infungibile e non è sostituibile con altre presenti nella Società;

-rispetta le norme in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi dirigenziali e di responsabilità amministrativa divertice; gli atti che risultino in violazione della normativa sono nulli e comportano l’applicazione di sanzioni pecuniarie nei confrontidei soggetti che li abbiano adottati. Le cause di incompatibilità possono essere rimosse mediante rinuncia dell’ interessato ad unodegli incarichi che la legge considera incompatibili tra loro.

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Le risorse finanziarie sono gestite nel rispetto dei principi codicistici in materia di contabilità cui si fa rinvio e di economicitàdella gestione, in ottica di redditività.

Il sistema di gestione delle risorse finanziarie adottato dalla Società garantisce inoltre il coinvolgimento di una pluralità disoggetti coinvolti nella logica della segregazione delle funzioni per l’elaborazione e la trasmissione delle informazioni.

In particolare, per ogni operazione è conservata agli atti un’adeguata documentazione di supporto dell’attività svolta in modo daconsentire una sicura tracciabilità degli atti adottati e dei flussi finanziari, mediante:- agevole registrazione contabile;- individuazione dei diversi livelli di responsabilità;- ricostruzione accurata dell’operazione, anche per ridurre la probabilità di errori interpretativi.

Con riferimento ad ambedue gli ambiti di riferimento (risorse umane e risorse finanziarie), la Società si impegna a rispettare gliobblighi di trasparenza, quali strumenti fondamentali nella prevenzione della corruzione e della illegalità. In particolare:

-nei contratti di assunzione del personale o dei collaboratori\professionisti viene inserita una specifica clausola che prevede l’obbligodi informazione circa la regolamentazione in materia di anticorruzione, attraverso la notifica del Modello 231, del Codice Etico ecomportamentale e del Piano di prevenzione della corruzione; nella prima fase di attuazione della normativa anticorruzione si provvedeattraverso la relativa notifica a ciascuno dei dipendenti\collaboratori\professionisti in servizio;

-nei contratti di servizio per la fornitura di beni e servizi, vengono inserite specifiche clausole che prevedono l’obbligo per i fornitori dirispettare le norme contenute nel Codice Etico e comportamentale e, laddove necessario, del Modello 231 e del presente Piano, oltrealle relative sanzioni in caso di mancato rispetto delle prescrizioni ivi contenute.

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9 – SISTEMA INFORMATIVO NEI CONFRONTI DELL’AMMINISTRAZIONE VIGILANTE

Il flusso informativo tra Sispi e l’INPS (Amministrazione vigilante) avviene, ai fini del monitoraggio e valutazione da partedell’Amministrazione vigilante, come segue:

1 - il Piano ovvero le modifiche apportate al testo originario del Piano approvato dall’organo deliberante viene trasmesso all’INPS,da parte del Responsabile anticorruzione;

2 – le informative che il Responsabile dell’anticorruzione trasmette all’organo deliberante vengono parimenti inviate dal medesimoanche all’INPS.

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Tabella 1

AREE A RISCHIO – PROCEDURE GESTIONALI DI PREVENZIONE – PROCEDURE INFORMATIVE DI MONITORAGGIO

Aree di rischio generali

AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIO

Acquisizione,pagamenti e

progressione delpersonale

Reclutamento Irregolarità nelle procedure diselezione e nella individuazione delpersonale allo scopo di reclutarecandidati particolari

BASSO - Regolamento per il reclutamento delpersonale

- Analisi dei fabbisogni per lespecifiche figure professionaliritenute necessarie e dei relativiprofili;

- Ove consentito dalla norma, indizionesul sito specializzato della ricerca dipersonale per il profilo e qualificapredeterminato e fissazione deltermine per la presentazione deicurricula;

- Valutazione dei curricula pervenutied individuazione di quelli ritenutipiù rispondenti alle esigenze dellaSocietà;

- Colloquio con i soggetti individuati escelta di quello ritenuto più idoneosulla base dei titoli professionali eculturali posseduti in relazione alprofilo richiesto;

- Stipula del tipo di contratto indicatoin fase di selezione;

- Per il personale disabile, rispettodelle norme in materia di proceduree di limiti quantitativi;

- Pubblicazione del Regolamento per ilreclutamento del personale

- Ricorso prioritarioalle procedurepreviste dallanormativa in materiadi partecipatepubbliche;

- -Rispetto, a parità dicondizioni, delprincipio delle pariopportunità;

- - Pubblicazione delbando anche su altrisiti specializzati e suquotidiani

BASSO - Rispetto dellanormativa in materiadi partecipatepubbliche

- Rispetto delRegolamento per ilreclutamento delpersonale

- Rispetto del Codiceetico ecomportamentale

- Analisi dellareportisticaperiodica

- Verifica semestraleda parte del CollegioSindacale e del CDA

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIOProgressione di carriera Irregolarità nella individuazione

del personale da inserire in profiliprofessionali o da inquadrare inlivelli contrattuali superiori, alloscopo di favorire alcuni dipendentiparticolari

BASSO - Valutazione delle disponibilitàeconomiche della Società perdestinare risorse a miglioramentieconomici del personale;

- Valutazione di eventuali modifichedell’assetto organizzativo cherichiedano un adeguamento dellastruttura delle professionalità;

- Valutazione dell’anzianità di servizio;- Valutazione dei titoli culturali e

professionali posseduti;- Valutazione dei report di produzione

mensile e dell’andamento deirendimenti nel tempo;

- Valutazione dei benefici apportatialla Società in termini economici e diimmagine;

- Valutazione delle performanceorganizzative, comportamentali e diproduzione, attraverso le schede dirilevazioni annuali, ivi compresa ladisponibilità alla rotazione degliincarichi;

- Verifica del rispetto delRegolamento del personale e dellealtre norme interne ivi compresequelle in materia anticorruzione;

- Verifica di eventuali provvedimentidisciplinari adottati;

- Pubblicità dei criteri di valutazionepresso i dipendenti.

- Regolamento per icriteri di valutazione

BASSO - Analisi dellareportisticaperiodica

- Rispetto del Codiceetico ecomportamentale

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIOConferimento incarichia collaboratori eprofessionisti

Irregolarità nella scelta deicollaboratori\professionisti perfavorire soggetti conprofessionalità non rispondente alleesigenze della Società ovverocollaboratori particolari

BASSO - Regolamento per il reclutamento delpersonale

- Individuazione delle esigenzeorganizzative della Società e delprofilo professionale necessario

- Verifica delle disponibilitàfinanziarie della Società persostenere la spesa

- Valutazione circa l’opportunità diavvalersi di personale non stabilenella pianta organica della Società

- Ricerca di mercato attraversol’analisi dei curricula pervenutiovvero ricercati su web

- Verifica del possesso dei requisitiprofessionali e culturali nonché diquelli richiesti dalla legge

- Valutazione comparata tra i soggettiindividuati, nella logicadell’acquisizione di risorse acondizioni economicamente piùvantaggiose

- Stipula di contratti di collaborazionenon superiori ad un anno, rinnovabili

BASSO - Analisi dellareportisticaperiodica

- Rispetto del Codiceetico ecomportamentale

- Regolamento per ilreclutamento delpersonale

- Verifica semestraleda parte del CollegioSindacale e del CDA

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIOPagamento emolumential personale

Erogazione di somme a soggettodiverso da quello avente titoloovvero di importo maggiore\minorerispetto al dovuto ovvero in tempianticipati o posticipati rispetto allescadenze

MEDIO - Trasmissione telematica dei datirelativi alle rilevazioni dellepresenze al Consulente del lavoroper la predisposizione delle bustepaga

- Invio delle buste paga da parte delConsulente per ciascun dipendente edi un prospetto riepilogativocontenente gli importi netti dacorrispondere e le trattenute fiscalie contributive operate

- Presentazione dell’elenco dei bonificie degli eventuali allegati alResponsabile amministrativo pe lasua validazione

- Controllo del Responsabileamministrativo dei dati contenutinell’elenco e negli eventuali allegati enel prospetto riassuntivo eapposizione della firma per laproposta di pagamento

- Presentazione all’AD di tutta ladocumentazione per l’autorizzazioneal pagamento

- Invio del prospetto riepilogativo allaBanca per il pagamento sui singolic\c dei dipendenti

- Rilascio di quietanza da parte diciascun dipendente mediante firmaapposta sulle singole buste paga.

- Riscontro manuale tra riepilogostipendi fornito dal Consulente emod. F24 di versamento

- Proceduraautomatizzata digestione dei datirelativi alla situazionestandard di ciascundipendente conriferimento allespettanze derivantidal CCNL e dallaposizioneordinamentale deldipendente stesso,quale parametro diriferimento per icontrolli successivi

- Controlloautomatizzato tra iparametri indicatinella procedurastandard ed i datiriportati sulle singolebuste paga eapposizione di firmadiregolarità\congruitàdei dati

BASSO - Rispetto del Codiceetico ecomportamentale

- Verifica trimestralea campione da partedel CollegioSindacale conmodalità random,circa la correttezzadei pagamentieffettuati

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIO

Affidamento dilavori, servizi e

forniture

Assegnazione lavoro,servizio, fornitura

Indebita assegnazione di commessea soggetti non in possesso deirequisiti o comunque non scelti inbase a procedure trasparenti

MEDIO Procedura per affidamenti sopra soglia:- Definizione oggetto affidamento- Individuazione strumento\istituto

affidamento- Requisiti di qualificazione- Requisiti di aggiudicazione- Valutazione delle offerte- Verifica delle eventuali anomalie- Revoca del bando- Varianti in corso di esecuzione del

contratto- Subappalto- Rimedi di risoluzione delle

controversie alternativi a quelligiurisdizionali

- Inventario dei beni- Programmazione

annuale delleacquisizioni di risorse

- Verifica periodica dicongruità delleforniture rispetto aidati storici

- Analisi delle scadenzecontrattuali

- Obbligo dimotivazione nelleproposte diacquisizione

- Costituzione di unAlbo dei fornitori

BASSO - Analisi di reportperiodici

- Rispetto Codiceetico ecomportamentale

- Rispetto dellanormativa in materiadi appalti

- Rispetto deiprovvedimentiemanati dall’Anac

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIOProcedura per affidamenti sotto soglia:- Valutazione delle effettive esigenze

delle forniture- Ricerca di mercato, anche

attraverso i media per la fornituradel bene o servizio specificatamenteindividuato, attraverso richieste dialmeno tre preventivi possibilmenteda strutture di acclarata notorietà eaffidabilità

- Valutazione dei preventivi edell’offerta più idonea tenendo contodel rapporto qualità\prezzo e dellealtre condizioni contrattuali

- Individuazione del fornitore ritenutopiù rispondente alle esigenze dellaSocietà

- Verifica dei requisiti previsti dallalegge: DURC, certificazioneantimafia, iscrizione alla CCIA, etc..

- Stipula del contratto di servizio nelquale sono previste, anche inrelazione alla tipologia dilavoro\servizio:

clausole di salvaguardia perla Società, anche penali

limiti all’eventualesubappalto in relazione alladimensione dei lavori

- rispetto della tempistica- gestione dell’eventuale contenzioso- rispetto del Codice Etico e

comportamentale, del Modello 231 edel Piano anticorruzione

- Analisi di indicatoridi rischio:

- numero affidamentidiretti

- numero di procedurenegoziate con osenza bando

- rispetto tempi diesecuzione

- serviziesternalizzati

- numero di contrattiprorogati

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEI RISCHI LIV. RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONE DELLACORRUZIONE

(B) ULTERIORI MISUREDI PREVENZIONE

LIV. RISCHIOPOST INTERV.

(B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIOPagamenti fatture afornitori

Erogazione di somme a soggettodiverso da quello avente titoloovvero di importo maggiore\minorerispetto al dovuto ovvero in tempianticipati o posticipati rispetto allescadenze

MEDIO - Caricamento manuale nel sistemacontabile dei dati relativi aicontratti o ordini perapprovvigionamenti di beni o servizi

- Ricezione della fattura \ documento\ notula \ preavviso di parcella

- Controllo manuale della rispondenzadei dati della richiesta di pagamentocon il contratto o altro documento diriferimento e con le scadenzerelative

- Verifica della esigibilità delpagamento con riferimento ascadenze, importi e avvenutacorretta esecuzione dellaprestazione da parte dell’operatorecompetente per la procedura diapprovvigionamento medianteapposizione di apposita firma

- Predisposizione del bonifico da partedell’operatore di segreteria eapposizione del timbro diconformità previo controlloautomatizzato del sistema contabile,che blocca il doppio pagamento

- Presentazione del bonifico e degliallegati al Responsabileamministrativo pe la sua validazione

- Controllo del Responsabileamministrativo dei dati contenutinella richiesta di pagamento, neglieventuali allegati e nel bonifico eapposizione della firma per laproposta di pagamento

- Presentazione all’AD di tutta ladocumentazione per l’autorizzazioneal pagamento

- Attivazione per A.D. di alert daparte della Banca per ogni bonifico inuscita

- Generazioneautomatica di uncalendario dellescadenze chepreavverta in tempoutile la data delpagamento e l’importoprogrammato

- Realizzazione di unapplicativo per lagestione di tutte lefasi del processo, conriferimento aciascuna fornitura perogni fornitore

BASSO - Procedurainformativa dirilevazione deicontratti o ordiniperl’approvvigionamentodi beni e servizi

- Rispetto del Codiceetico ecomportamentale

- Controllo movimentic/c

- Verifica trimestraleda parte del CollegioSindacale, conmodalità random,circa la correttezzadei pagamentieffettuati

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Aree di rischio specifiche

AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEIRISCHI

ASSEGNAZIONE DEL LIVELLO

DI RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONEDELLA CORRUZIONE

(B) ULTERIORIMISURE DI

PREVENZIONE

ASSEGNAZIONEDEL LIVELLO DIRISCHIO POST

INTERVENTI (B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIO

FONDINPS

Riconciliazione flussi Irregolare accredito dicontributi non versatisulle singole posizioni deilavoratori per generareindebite rivalutazioni delmontante contributivo eincrementi delleprestazioni a carico diFondinps

BASSO -Gestione automatizzata deiflussi e controllo logico dicongruità-Quadratura degli importiUniemens-F24-Operazioni di sistemazionedelle partite non riconciliatesolo dopo rapporti diretti con leaziende certificate dacorrispondenza mail

BASSO Analisi di reportisticaperiodicaRispetto Codice etico eComportamentale

Pagamentoriscatti\anticipazioni\annullamento posizioni

Liquidazione di somme infavore di soggetti diversidai titolari dellaposizione ovvero diliquidazione di importomaggiore o non dovuto afavore dell’iscritto

BASSO -Controllo a campionesull’avvenuto pagamentodirettamentesull’iscritto\azienda da partedella Società di revisione diFondinps.-Controllo diretto sullamodulistica-Controllo automatizzato nelleprocedure di liquidazione

BASSO Analisi di reportisticaperiodicaRispetto Codice etico eComportamentale

Promessa di anticipazionenei tempi di erogazionedelle somme spettanti

BASSO -Controllo a campionesull’avvenuto pagamentodirettamentesull’iscritto\azienda da partedella Società di revisione diFondinps.-Controllo diretto sullamodulistica-Controllo automatizzato nelleprocedure di liquidazione

BASSO Analisi di reportisticaperiodicaRispetto Codice etico eComportamentale

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEIRISCHI

ASSEGNAZIONE DEL LIVELLO

DI RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONEDELLA CORRUZIONE

(B) ULTERIORIMISURE DI

PREVENZIONE

ASSEGNAZIONEDEL LIVELLO DIRISCHIO POST

INTERVENTI (B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIO

ENTI BILATERALI

Riconciliazione flussi Irregolare accredito dicontributi non versatisulle singole posizioni deilavoratori per generareindebite prestazioni acarico dell’EnteBilateraleComunicazione diinformazioni riservate diun Ente ad altro Ente alfine di innescare processidi concorrenza sleale

BASSO -Gestione automatizzata deiflussi e controllo logico dicongruità-Quadratura degli importiUniemens-F24-Trasmissione delle informazionion-line agli Enti che curanodirettamente il rapporto traazienda e iscritto.

BASSO Analisi di reportisticaperiodicaRispetto Codice etico ecomportamentale e normecontrattuali

Gestione Commissarialefondo buonuscita per ilavoratori delle Poste

Italiane

Pagamento dellebuonuscite (indennità difine servizio) o di rivalseverso Enti pubblici

Pagamento di maggiorisomme non dovute infavore di titolari e\o loroeredi

BASSO - Gestione automatizzata deiflussi e controllo logico dicongruità, anche cartaceo

BASSO Rispetto Codice Etico ecomportamentaleRispetto della normativavigente in materia

Pagamenti di somme infavore di soggetti diversidagli aventi diritto,titolari e /o loro eredi

BASSO Accesso on line degli aventidiritto ai fini della verifica dellacorrispondenza dei datieconomici e giuridici

BASSO

Promessa di anticipazionenei tempi di erogazionedelle somme spettanti

BASSORotazione del personale cheeffettua le liquidazioni

BASSO

Comunicazione di datisensibili a soggetti nonautorizzati

BASSO Controllo diretto e a campionecon rotazione del personalepreposto alla verifica

BASSO

Pagamento parcelle adavvocati esterni

Immissione dati nelleprocedure automatizzateper il pagamento difatture di importimaggiori rispetto a quelliindicati nelle relativeparcelle

MEDIO Controllo diretto da parte dellaGestione erogatrice medianteriscontro tra dispositivo dipagamento- fattura e parcella

Prima della trasmissionealla Gestione delprospetto di pagamento,verifica dei datisull’archivio messo adisposizione dallaGestione stessa.

BASSO

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AREA PROCEDIMENTI/PROCESSI

DECLARATORIA DEIRISCHI

ASSEGNAZIONE DEL LIVELLO

DI RISCHIOATTUALE

MISURE DI PREVENZIONEDELLA CORRUZIONE

(B) ULTERIORIMISURE DI

PREVENZIONE

ASSEGNAZIONEDEL LIVELLO DIRISCHIO POST

INTERVENTI (B)

PROCEDUREINFORMATIVE

MONITORAGGIO

Ordinativi di pagamentoin favore di avvocatiesterni o di altri soggettinon aventi titolo, perprocedimenti giudiziariinesistenti

MEDIO Controllo diretto da parte dellaGestione erogatrice medianteriscontro tra dispositivo dipagamento e la specifica deglionorari relativi al procedimentoindicato negli atti

Segnalazione allaGestione deiprocedimenti vetusti.Richiesta di dichiarazionead avvocati esterni, neicasi di giudizi cumulativi,attestante che laparcella in pagamento nonriguardi attività giàliquidate

BASSO

Recuperi somme infavore della GestioneCommissariale

Riduzione e\oeliminazione degli attiattestanti il diritto dellaGestione al recupero disomme non spettanti aseguito di sentenze(buonuscite, spese legali,etc)

BASSO Segregazione del processo tra lafase analisi delle sentenze equella di accertamento dellesomme da restituire in favoredella GestioneControllo automatizzato sullesomme accertate da parte dellaGestione erogatrice

BASSO