Sirene - BLOG di Monica Montella...S I R E N E o n l i n e – m e n s i l e d e l l a s a n i t à...

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SAN FILIPPO 100 malati in cerca di assistenza PROFESSIONI Fedir Sanità su incarichi e poteri dei manager TRASPARENZA Nuove leggi. Asl in linea ma non tutte sono pronte a pagina 5 a pagina 9 a pagina 11 Sirene MENSILE DELLA SANITÀ REGIONALE MARZO 2014 n.3 ANNO IV online CASA DELLA SALUTE MODELLO EMILIANO Formazione per gli operatori del Lazio, in collaborazione con la Asl di Forlì a pag. 4 FOTO FORLITODAY.IT

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SAN FILIPPO100 malatiin cerca diassistenza

PROFESSIONI Fedir Sanità suincarichi e poteridei manager

TRASPARENZA Nuove leggi. Aslin linea ma nontutte sono pronte

a pagina 5 a pagina 9 a pagina 11

SireneMENSILE DELLA SANITÀ REGIONALE

MARZO 2014

n .3ANNO IV

online

CASA DELLA SALUTEMODELLO EMILIANOFormazione per gli operatori del Lazio, in collaborazione con la Asl di Forlì

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L’EDITORIALE

Il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di un totale ripensamento, dal Titolo V alle aziende

Sanità, la grande tristezza

Il paragone potrà sembrare irrive-rente ma la decadenza della socie-tà romana, rappresentata nel film

premio Oscar “La grande bellezza”,contrapposta allo splendore della cit-tà, ricorda molto il triste declino del-la nostra sanità. O meglio, della clas-se dirigente che la sanità ha ammi-nistrato negli ultimi trent’anni. Allameraviglia per un servizio che l’Oms,organizzazione mondiale della sani-tà, nel 2000 classificò al secondo po-sto – salvo specificare che i quesiti fu-rono posti agli esperti e non ai citta-dini – si contrappone il desolante vuo-to di idee, programmi, azioni di unaclasse dirigente che, a tutti i livelli,non si rivela in grado di gestire un si-stema tanto complesso quanto indi-spensabile alla collettività, nel ri-spetto del diritto alla salute costitu-zionalmente garantito. Di “destrut-turazione del sistema” ha parlato lostesso presidente Zingaretti, in occa-sione dell’inaugurazione della nuovaclinica odontoiatrica del PoliclinicoUmberto I, ribadendo che sul rispet-

to dell’articolo 32 della Carta non sipuò transigere. La maximulta chel’Antitrust ha comminato alle multi-nazionali del farmaco Roche e No-vartis rappresenta un altro aspettodello sfaldamento. Grati debbono es-sere i cittadini, gli amministratori egli operatori sanitari alla Società Of-talmologica italiana che per prima hamesso in crisi l’occulto sistema avantaggio del profitto sulla pelle deimalati. Lo smarrimento che coglie icittadini che entrano in ospedale,che fanno la fila a uno sportello Cup,che cercano di districarsi tra le pra-tiche burocratiche imposte dalle Aslpotrebbe essere paragonato all’in-consistenza delle errabonde notti diJep Gambardella, scrittore fallitoprotagonista del film. La rappresen-tazione di una decadenza da cui nonsi vede via d’uscita. Uguale pessimi-smo pervade ormai tutti i protagoni-sti della sanità regionale e non solo.Ce la faremo a risalir la china? Puòdarsi, a patto che ci si armi di corag-gio e di onestà intellettuale per am-

mettere, una volta per tutte, che lamodifica del Titolo V della Costitu-zione va riconsiderata, come va rivi-sto il modello aziendalistico che tan-ti danni ha prodotto senza risolvere al-cun problema. Attenta riflessione poiva riservata ad opere, progetti, inve-stimenti previsti nella Regione Lazio.Nel suo intervento all’Umberto I, Ni-cola Zingaretti ha annunciato congrande enfasi il progetto di un nuovopoliclinico al Tiburtino, nelle aree fer-roviarie destinate all’alta velocità,coniugando il binomio treno-ospeda-le. Forse una buona idea, legata al-l’immediatezza, alla modernità, alcentro scientifico per antonomasia, ingrado di attrarre pazienti da tutta Ita-lia. Se non si provvede però, nell’im-mediato, a sanare le nostre struttu-re fatiscenti, a ripensare il ruolo digrandi ospedali come il San Giacomoe il Forlanini, a realizzare piccole ope-re utili per tutti, quei treni del Ti-burtino, come i trenini improvvisatinelle feste di Jep Gambardella “nonporteranno da nessuna parte”.

Un’Immagine della Grande Bellezzadi Paolo Sorrentino

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SANITÀ ED EUROPA

M entre in Italia i rappresentanti dei tavoli diconcertazione tra Regioni e ministero del-l’Economia si affannano alla ricerca dei si-

stemi migliori per reperire risorse, a sostegno di unasanità sull’orlo dell’abisso, in Europa si costruiscono lereti tra cittadini, amministratori, esperti, in nome di unnuovo ordine dei sistemi sanitari nazionali. La più in-cisiva in questo momento, è la “Rete Europea contro laPrivatizzazione e la Mercificazione della Sanità e delWelfare” che, nell’assoluto silenzio dei media italiani,ha promosso il 7 febbraio scorso un'azione presso le rap-presentanze permanenti di alcuni Paesi Ue e presso lasede della Commissione Europea, seguita da una con-ferenza stampa e da un incontro pubblico per presen-tare gli effetti della crescente privatizzazione e sman-tellamento dei sistemi sanitari pubblici in Europa.Intanto i rappresentanti della Rete, in veste di porta-voce europei del  People's Health Movement (PHM),

hanno presentato il manifesto che illustra lo stato dellecose (impatto crisi e austerity su salute e sistemi sani-tari e di welfare, privatizzazioni in atto, raccomanda-zioni da parte della società civile anche in vista delleelezioni europee) che può essere reperito cliccandosu http://www.sante-solidarite.be/ e la rivista www.the-lancet.com pubblica una lunga relazione sul tema, sin-tetizzata in questo messaggio contro le ineguaglianzenell’accesso al sistema salute dei vari Paesi, che pub-blichiamo nella versione originale. Chi desidera la tra-duzione, può trovarla nell’articolo pubblicato sul sitowww.sireneonline.it.

Crescono in Europa le iniziative per un governo della salute equo nell’accesso ai servizi sanitari

Ue, le disuguaglianze del sistema salute

Una guida completa che, a regime, informerà su farmacie, medici, pediatrici, con foto e mappe

Irccs on-line, è il trip del ministro

“Un passo avanti nella tra-sparenza e nell'informa-zione attraverso l'open

data delle strutture sanitarie. Nelsito www.dovesalute.gov.it i cittadinipotranno inserire nel motore di ri-cerca il nome della   malattia allaquale sono interessati e la loro cittàdi residenza, ottenendo informazioni

sugli Istituti di ricovero e cura a ca-rattere scientifico (Irccs) più vicinidove si cura la patologia”. È questa lapresentazione che il ministro Bea-trice Lorenzin fa del nuovo sistemache consente ai cittadini una verificain tempo reale delle strutture dipen-denti dallo stesso ministero, perl’esattezza 49 Irccs presenti in tutta

Italia, con possibilità di esprimeregiudizi e attribuire punteggi, propriocome un tripAdvisor per le struttureturistiche. Presto saranno inserite larete degli Hospice e l’oncoguida; si at-tende inoltre che le Regioni forni-scano dati su Asl e ospedali a questeafferenti per completare il processo diinformazione trasparente.

Key messages• The unacceptable health inequities within and betweencountries cannot be addressed within the health sector,by technical measures, or at the national level alone, butrequire global political solutions

• Norms, policies, and practices that arise fromtransnational interaction should be understood as politicaldeterminants of health that cause and maintain healthinequities

• Power asymmetry and global social norms limit the rangeof choice and constrain action on health inequity; theselimitations are reinforced by systemic global governancedysfunctions and require vigilance across all policy arenas

• There should be independent monitoring of progressmade in redressing health inequities, and in counteringthe global political forces that are detrimental to health

• State and non-state stakeholders across global policyarenas must be better connected for transparent policydialogue in decision-making processes that a� act health

• Global governance for health must be rooted incommitments to global solidarity and shared responsibility;sustainable and healthy development for all requires aglobal economic and political system that serves a globalcommunity of healthy people on a healthy planet

www.thelancet.com Vol 383 February 15, 2014

Viaggio di studio a Forlimpopoli e corsi di formazione alla Regione Lazio per dirigenti e operatori

Case della salutea scuola in Emilia

SANITÀ E REGIONE

Case della salute, il progetto dimedicina territoriale della Re-gione Lazio prende corpo len-

tamente. La prima tappa a Sezze,dove il 28 febbraio è stata inaugu-rata la prima struttura, cui ne se-guiranno altre tre: a Pontecorvo, aRoma con il presidio Santa Cate-rina della Rosa al Prenestino e aRocca di Papa. Lo schema da se-guire per la loro organizzazione ècontenuto nel decreto numero 428del 2013 del commissario ad acta epresidente della Regione Lazio Ni-cola Zingaretti e ricalca quello at-tuato nelle regioni virtuose: EmiliaRomagna, Toscana e Marche. Sitratta del Chronic Care Model, con-sistente in una presa in carico inte-grata del paziente con patologie cro-nico/degenerative. La scelta è stataorientata seguendo modelli che siritengono virtuosi. Per questo unadelegazione della Regione Lazio, neldicembre 2013, è andata a lezionein Emilia Romagna, a Forlimpopoli,la cui struttura assistenziale terri-toriale è ritenuta “un caso da ma-nuale” da docenti dell’università mi-lanese Bocconi e da molti direttorigenerali italiani. I dirigenti e am-ministratori regionali, hanno volutostudiare dal vivo l’innovativa espe-rienza di trasformazione e hannomostrato particolare interesse perl’ospedale di comunità, attivo dal 2dicembre scorso, in particolare perle modalità di assistenza infermie-ristica e cure mediche ai pazientiricoverati. Tale presidio è infatti unreparto che sperimenta tale ge-stione, al cui interno vengono assi-curate cure mediche dai sanitaridell’area post-acuti dell’ospedale“Morgagni-Pierantoni” di Forlì e daicolleghi di medicina generale delnucleo di cure primarie di Forlim-popoli-Bertinoro, nonché dai medicidi continuità assistenziale che la-vorano nella casa della salute. NelLazio si è optato per la flessibilità,secondo le situazioni territoriali e dirilevazione dei bisogni ma, il mo-

dello generale è così concepito: aper-tura per almeno 12 ore al giorno, at-tivazione di équipe multidiscipli-nari, punto unico di accesso perfavorire l’accoglienza e l’orienta-mento, telemedicina per creare unarete assistenziale efficiente e bencollegata con i presidi ospedalieriper i casi più complessi. Un modulobase da cui partire con i servizi es-senziali, di cui fanno anche parte ilcentro prelievi, la diagnostica stru-mentale di 1° livello, l’ambulatorioinfermieristico, le prestazioni spe-cialistiche, cui affiancare moduli ag-giuntivi di cure a gestione interme-dia, con la possibilità di alcuni postiletto per la breve osservazione. Non

mancheranno poi prestazioni so-ciali, in una visione di integrazionedel socio-sanitario, in linea con laproposta di legge regionale che re-cepisce la normativa del 2000 (legge328) che disciplina la stessa mate-ria. Il tutto coordinato da un medicodi medicina generale, in collabora-zione con il direttore di distretto, inuna logica di integrazione del bud-get municipale e quello della Asl. Asostegno delle case della salute, èarrivato qualche mese fa lo stan-ziamento di 30 milioni di euro de-stinati all’edilizia sanitaria e lenuove tecnologie ed è stato avviatoil programma formativo per gli ope-ratori impegnati in tale progetto.

Normativa regionale di riferimentoDPCA*111/2010 “Approvazione Piano sanitario regionale 2010/2012”DGR* 315/2011 “Punto unico di accesso sociosanitario integrato nella Regione Lazio”DGR 313/2012 “Riqualificazione assistenza territoriale e valorizzazione del Di-

stretto”DPCA 431/2012 “Valutazione multidimensionale persone non autosufficienti, anziani,

disabili”DCA 52/2013 “Schema di intesa per la riconversione delle strutture ospedaliere”DCA 206/2013 “Atto di indirizzo per l’adozione dell’Atto aziendale nelle Asl e

Aziende ospedaliere”DCA 314/2013 “Proposta di Programmi operativi 2013-2015. Rientro dai disavanzi

sanitari”

*DPCA, DCA: Decreto Commissario ad acta*DGR: Delibera di giunta regionale

Casa della salute a Forlimpopoli

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SANITÀ ED ECONOMIA

Chiuso il reparto di reumatologia, 10 malati senza cure alla ricerca di un centro che li assista

San Filippo: terapie interrottedanni alla salute

L a notizia, riportata il 20 feb-braio sul bollettino ufficialedella Regione Lazio, è passata

quasi sotto silenzio ma per moltimalati è iniziato il calvario. Sono100 i pazienti reumatici in curacon farmaci biologici, che fino aqualche giorno fa, potevano rice-vere cure e assistenza appropriatapresso il reparto di reumatologiadell’ospedale romano San FilippoNeri. I tagli ai servizi non guar-dano in faccia nessuno così, acausa della chiusura di questo re-parto, i pazienti come pacchi po-stali sono ridotti a girare da unastruttura all’altra in cerca di uncentro dove proseguire le cure. “Ri-cordiamo che le terapie biologiche,le uniche in grado di tenere sottocontrollo diverse malattie qualil’artrite reumatoide, la spondiliteanchilosante, la psoriasi e tante al-tre ancora, non possono essere in-terrotte” ha dichiarato  AntonellaCelano, Presidente Apmar, Asso-ciazione Persone con Malattie Reu-matiche. “Tali cure – prosegue Ce-lano – hanno cadenza periodica einterrompere i cicli di terapia si-gnifica consentire la ripresa dellamalattia e di tutte le sue manife-

stazioni”. Fra l’altro la cronica con-gestione delle strutture reumato-logiche della Capitale impedisce,di fatto, di trovare immediato ri-medio al problema. Per non con-tare il blocco del CUP – denun-ciano i pazienti – che non dàdisponibilità per la prenotazionedi prestazioni reumatologiche cheprevedano l’impiego dei farmacibiologici. “Chiediamo alla Dire-zione Regionale Salute e Integra-zione Sociosanitaria – chiosa An-tonella Celano – di intervenireurgentemente per dare una rispo-sta ai pazienti e garantire la conti-nuità delle cure. Non compren-diamo perché il reparto diReumatologia del San Filippo Neripossa essere stato chiuso dal mo-mento che è stato il riferimento peroltre 3500 pazienti reumatici oltreai 100 pazienti con malattie reu-

matiche autoimmuni e ha sempreoperato con piena soddisfazione dicoloro che ad esso si sono rivolti”.Sulla vicenda aleggia lo spettro delridimensionamento dell’ospedaledel Trionfale, più volte minacciatopiù di un anno fa e che sembravascongiurato dalle parole di NicolaZingaretti in visita al San Filippo il9 gennaio 2013, in piena campagnaelettorale: “Il San Filippo Neri sipuò e si deve salvare, cosi cometutta la sanità del Lazio” assicuròallora il presidente. E ancora: “In-sieme dobbiamo costruire un mo-dello sanitario che dimostri che ciòè possibile. O scatta questo mecca-nismo oppure non ne usciremomai”. A quanto pare il meccanismonon è scattato e si fanno semprepiù insistenti le voci di un accor-pamento con il non lontano San-t’Andrea.

Accordo Nas-Corte dei conti contro il danno erariale nella sanità. Tutti potranno segnalare

Sanità, tempi duri per il malaffare

Sottoscritto a Roma il proto-collo d'Intesa tra procuradella Corte dei conti del La-

zio e il Comando dei Carabinieriper la Tutela della salute (Nas).Obiettivo dell'accordo è la collabo-razione mirata a intensificare ecoordinare le attività dei NucleiNas di Roma, Latina e Viterbo nelsettore del “danno erariale” in re-lazione alla vigilanza di strutturesanitarie pubbliche e private e

nelle forniture. La procura conta-bile si avvarrà dei Nas per valu-tare la concretezza del danno e laveridicità delle notizie acquisitetramite stampa, denunce, esposti.Lo scorso anno, i carabinieri deiNas regionali hanno segnalatoalla competente procura regionaleun danno erariale presunto per ol-tre 85 milioni di euro. Infine saràfavorito il potenziamento delle at-tività di vigilanza, controllo e mo-

nitoraggio dei Nas nelle materie diinteresse della Corte dei conti.Sarà inoltre incrementata la com-petenza degli operatori medianteattività di addestramento e ag-giornamento, realizzate in appli-cazione dell'accordo. Questo è ilsecondo protocollo d'intesa, dopoquello di Milano del 13 novembre2013, stipulato tra la magistra-tura contabile e l’Arma dei cara-binieri Nas.

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SANITÀ E AZIENDE

Ucri Forlanini: i sindacati dicategoria, insieme ai pa-renti dei ricoverati, lamen-

tarono fin dall’inizio l’impossibi-lità di gestire una strutturasiffatta. Alta intensità di cure conpoche risorse umane a disposi-zione. “Si vogliono fare le nozzecon i fichi secchi – protestaronoall’unisono – si creano centri dieccellenza per mera operazione diimmagine, anche in presenza ditagli ai servizi essenziali e bloccodelle assunzioni del personale”.A distanza di tempo, possiamodire che i fatti hanno dato lororagione. L’unità di cure intensiveper pazienti in stato vegetativo eminima coscienza, dopo un lentoavvio sembra incamminarsi versoil declino. “Una vicenda che as-sume contorni desolanti” come so-stiene il presidente di AssoTutelaMichel Emi Maritato, che spiega:“Inaugurato in pompa magna nelfebbraio 2011dal presidente Na-politano, il centro ha mostrato findall’esordio piccole crepe che orasono diventate una voragine. La

precarietà delle scelte strutturalinon è stata mai sanata: medicicon contratti a scadenza seme-strale, logopedisti con borse distudio, infermieri sotto organico econ rapporti precari di collabora-zione; tutti contratti finanziaticon fondi non regionali, a frontedi un finanziamento annuale diun milione seicentomila euro giàerogato dalla Regione Lazio perl'anno 2011 e per il 2012 e dalpromesso finanziamento biennaleper lo stesso importo previsto peril 2013/14. Perché, a fronte di unfinanziamento dedicato, la coper-tura economica delle figure es-senziali per il servizio è ricadutasu fondi esterni di cui non è ga-rantita continuità?” si chiede Ma-ritato. Identica preoccupazione èstata espressa dai familiari deipazienti assistiti e dagli ammini-stratori di sostegno che, riunitinel comitato “Ridivita”, hanno ri-chiesto un incontro alla RegioneLazio – i cui rappresentanti fi-nora non si sono espressi sulla vi-cenda – e una memoria alla pro-

cura della Repubblica di Roma,in cui illustrano tutti gli aspettiche, a loro avviso, sarebbero pocochiari. Progettato per ospitare, aregime, 30 posti letto, il centroattualmente ne ha attivati sol-tanto 8 tra mille difficoltà e l’im-possibilità, secondo quanto rife-rito dalle famiglie dei ricoverati,di garantire terapie essenziali peril tipo di patologie assistite.

Esposto in procura del comitato “Ridivita”e richiesta di un incontro alla Regione Lazio

Ucri Forlanini: alla ricerca dei fondi perduti

Ingresso dell'Unità cure residenziali intensive

Apre un centro contro la violenza via web in collaborazione con la Polizia e i presidi di scuola

Roma e il bullismo, il Gemelli in aiuto

Vittime e carnefici assistiti in-sieme: è questa la novitàdell’ambulatorio inaugurato

al Policlinico Gemelli di Roma, de-dicato al “Cyberbullismo”, discuti-bile neologismo che individua unnuovo centro ad hoc per una at-tualissima patologia: la violenzavia web.

Una struttura dedicata al-l’ascolto e alla cura dei soggetti af-fetti da tale disturbo psichico, fe-nomeno in crescita in tutta Italia,frequente nel Lazio e nella Capi-tale, con conseguenze spesso dram-

matiche. Coordinato da  FedericoTonioni, dell’Istituto di Psichiatrae Psicologia dell’Università Catto-lica di Roma,  l’ambulatorio saràdedicato alla prevenzione e allacura psicologica delle giovani vit-time, estendendo questa funzionealla riabilitazione di adolescentiaggressivi con disturbi comporta-mentali e tendenza antisociale.

L’iniziativa nasce in collabora-zione con la Polizia postale e l’asso-ciazione presidi, è in continuità conl’ambulatorio per la dipendenza daInternet del Policlinico Gemelli, at-

tivo dal 2009 che ha preso in caricooltre 600 casi. Da una ricerca delloscorso anno, Ipsos e l’associazione“Save the children” evidenzianocome 4 minori su 10 siano testi-moni di atti di bullismo onlineverso coetanei, percepiti “diversi”per aspetto fisico (67%), per orien-tamento sessuale (56%) o perchéstranieri (43%). Una ricerca Euri-spes già nel 2008 incoronava Romacapitale del bullismo. Per preno-tare una visita, si può chiamare dallunedì al venerdì, dalle ore 11 alleore 13, lo 06.30154122.

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SANITÀ E SALUTE

Risultato d'eccellenza nelcampo delle staminali, con po-sitive applicazioni per la cura

del tumore del colon, presentatoagli Ifo di Roma. Lo studio, coordi-nato da Ruggero De Maria, diret-tore scientifico del Regina Elena eda Giorgio Stassi, dell'Universitàdi Palermo – con la collaborazionedi Gaspare Gulotta e FrancescoDieli – è un punto di svolta relativoalla formazione di metastasi, prin-cipale causa di mortalità in tale pa-tologia. I risultati del lavoro pub-blicato sulla rivista “Cell Stem Cell”del 6 marzo, dimostrano che le me-tastasi si formano ad opera dellecellule staminali maligne presentinel tumore del colon e agisconocome serbatoio generatore di nuovecellule della massa tumorale, conmigrazione in altri organi e forma-zione di tumori secondari. "Il no-stro laboratorio ha scoperto le cel-lule staminali del tumore del colonalcuni anni fa e ha continuato a stu-diarle per capirne i punti deboli –spiega De Maria – l’attuale scopertaci permetterà di trovare strategieper distruggere tali cellule e impe-dire in tal modo che il tumore sidiffonda. In sintesi: le cellule sta-minali del tumore sono le unicheresponsabili della formazione dimetastasi; la loro capacità  di mi-grare e dare origine ametastasi è dovuta alla presenza diun recettore cellulare denominatoCD44v6; se si disattiva questo re-cettore si blocca la capacità del tu-more di dare origine alle metastasi.

Abbiamo dimostrato che tutte lecellule staminali tumorali del colonretto – continua De Maria – espri-mono sulla loro superficie il recet-tore CD44v6 che agisce da inter-ruttore per la migrazione cellularee la formazione delle metastasi.”“Di fatto la scoperta – aggiungeStassi – è avvenuta dopo aver no-tato che l’espressione di CD44v6era bassissima nei tumori primi-

tivi, e aumentava notevolmentenelle metastasi. L’analisi approfon-dita di queste cellule ha dimostratocome esse presentino una tendenzanaturale a migrare e a colonizzaregli organi lontani, come il fegato e ilpolmone, attraverso l’attivazione diuna serie di segnali metabolici chesono stati da noi identificati e de-scritti”. Gli scienziati hanno por-tato alla luce meccanismi complessiche coinvolgono alcune proteinechiave nella biologia dei tumori, tracui delle sostanze solubili dette ci-tochine che vengono scambiate trauna cellula e l'altra aumentando ilivelli di CD44v6 sulle staminali edi conseguenza l’aggressività tu-morale. In accordo con la filosofiadei fondi "AIRC” che ha finanziatola ricerca grazie al 5 per mille, talirisultati verranno ora messi in pra-tica all'Istituto Tumori ReginaElena: è in predicato una speri-mentazione clinica finalizzata aprevenire la formazione di meta-stasi con nuovi farmaci che agi-scono direttamente sulle cellule sta-minali del tumore del colon.

Ricerca del Regina Elena sulle cellule staminali nei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità

Colon, una speranza contro il tumore

Riferimenti studio: Matilde Todaro, Miriam Gaggianesi, Veronica Catalano, Antonina Benfante,Flora Iovino, Mauro Biffoni, Tiziana Apuzzo, Isabella Sperduti, Silvia Volpe,Gianfranco Cocorullo, Gaspare Gulotta, Francesco Dieli, Ruggero De Maria,and Giorgio Stassi.CD44v6 Is a Marker of Constitutive and Reprogrammed Cancer Stem Cells Dri-ving Colon Cancer Metastasis, Cell Stem Cell (2014)

Premio a Lorella Salce degli Ifo per la divulgazione sulle Malattie Rare

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SANITÀ E TERRITORIO

Ristrutturata e potenziata l’Ortodonzia del Policlinico Umberto I. Offrirà 75 mila prestazioni annue

Cure dentali per tuttisognando un grande polo

Il Policlinico Umberto I dal 6marzo si arricchisce di una strut-tura in più: il polo odontoiatrico

pubblico più grande d’Italia, direttoda Antonella Polimeni, in grado diattrarre pazienti da una vasta areadel Paese e oltre. Una vera clinica,distribuita su tre piani, con 65 po-stazioni, un reparto dedicato aibambini completo di animazione epercorsi dedicati per bimbi auti-stici. Le specialità: endodonzia perla conservazione di denti altri-menti destinati all’estrazione, chi-rurgia orale con sezioni dedicate acardiopatici e diabetici, poi la chi-rurgia conservativa e la correzionedelle malformazioni, un repartoodontotecnico e un reparto protesi,con tanto di day hospital a sei postiletto, per pazienti bisognosi di par-ticolari tipi di anestesia. La storiadella clinica odontoiatrica del-l’ospedale di Roma per antonoma-sia inizia da lontano. Era il 1935quando fu inaugurata la scuola e il

1939 quando il reparto spiccò ilvolo, sotto la direzione di AndreaBenagiano, “migrato” dal dirim-pettaio “George Eastman”, altraperla universalmente nota per lepatologie dentali, con cui la rivalitàper la supremazia non si è mai so-pita. “Il nostro desiderio è accor-pare l’Eastman – ha infatti dichia-rato il direttore generale delPoliclinico Domenico Alessio – percreare il polo odontoiatrico più im-portante a livello internazionale”.

Un progetto ambizioso che non stu-pisce, considerata l’attenzione delmanager per servizi che avvicinanol’ospedale al territorio. La conse-gna dei nuovi locali ristrutturatiinfatti, avviene a due anni esattida una precedente inaugurazione.In quel caso lo stesso Alessio inau-gurò l’ambulatorio odontoiatricodell’azienda ospedaliera San Fi-lippo Neri da lui allora diretta, consede nel presidio Sant’Andrea divia Cassia – da non confondere conl’omonimo ospedale di via Grotta-rossa – e, come quello dell’UmbertoI, interamente convenzionato con ilServizio sanitario nazionale. Im-portante l’investimento per l’operaattuale. Partito nel 2008, il can-tiere, con l’iniziale destinazione di2 milioni di euro per ristrutturarel’intero reparto, negli ultimi 4 mesiha avuto un’accelerazione e con500 mila euro si è potuto provve-dere al restyling e agli arredi del-l’ambulatorio

Crisi per l’azienda che gestisce 44 farmacie comunali presenti in molti quartieri periferici

Comune in default Farmacap in liquidazione

Farmacie comunali, una realtàattiva dal 1997 che ha vistomomenti di grande sviluppo,

per arrivare poi a una crisi irre-versibile dalle ragioni ancora pocochiare. O meglio, i motivi del dis-sesto iniziano a trapelare, facendoriferimento a numerose attivitànon istituzionali che furono messein piedi negli anni – come ad esem-pio la gestione degli asili nido –senza che ci fossero le opportunecoperture economiche. Con la Ca-pitale in piano di rientro e la vo-lontà da parte dell’amministra-zione, di disfarsi di aziende la cuimission non rientra tra quelle isti-tuzionali, si pensa che il destino

dell’azienda sociosanitaria capito-lina sia segnato. L’Assemblea diRoma capitale ha votato perché siapredisposto un nuovo piano indu-striale che preveda il consegui-mento dell’equilibrio economico-fi-nanziario entro la fine dell’anno.Alcuni consiglieri invece spingonoperché sia istituita una commis-sione d’inchiesta per verificare lecause che hanno provocato il bucodi bilancio. Di fatto, la crisi Far-macap va a incidere su migliaia diresidenti delle periferie romanedove i punti vendita sono nume-rosi e sui lavoratori che vedonosempre più vacillare la sicurezzadel posto di lavoro.

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SANITÀ E SINDACATI

Stop al cumulo degli incarichi e alle consulenze. Revisione dei poteri dei Dg, più spazio ai dirigenti

Fedir sanità, ricette per una Pa moderna

Fedir Sanità chiede al presidentedel Consiglio Renzi una sempli-ce legge per evitare il cumulo de-

gli incarichi pubblici, perché si agi-sca con la trasparenza e premiandoil merito, per evitare il proliferare didoppi, tripli e multipli incarichi pro-fumatamente retribuiti, per abolirele consulenze di esperti già in pen-sione, lasciando il posto ai giovani. Ipensionati potrebbero mettere afrutto la propria competenza, af-fiancando i giovani assunti con atti-vità di tutoraggio e docenza assolu-tamente gratuiti. Se questi punti di-ventassero legge – sostiene un co-municato Fedir – eviteremmo inca-richi conferiti sempre alle stessepersone, in spregio alla trasparenzae al merito, sconfiggeremmo unavolta per tutte i conflitti di interes-se favorendo l'ingresso dei giovani neiposti di lavoro.

Ci auguriamo – continua Fedir –che Renzi, che ha fatto espliciti rife-rimenti a una revisione delle posi-zioni dirigenziali nella pubblica am-

ministrazione, compia il miracolobuttando fuori la politica dalla cosapubblica, interrompendo posizioni diprivilegio finora intoccabili.

Il sindacato della dirigenza plau-de inoltre alla conferma del ministroBeatrice Lorenzin alla Salute, au-spicando continuità al disegno di ma-nagement sanitario per una revisio-ne dell’assetto normativo della diri-genza del Servizio sanitario nazio-nale. A tal fine, l’organizzazione ri-leva due punti di criticità che “van-no risolte quanto prima per dare unavera svolta alla governance del ser-vizio”.

In primis l’ibrida figura del di-rettore generale delle Asl, unica intutto il panorama del pubblico im-piego, che assomma in sé sia i pote-ri propri dell’organo di indirizzo po-litico amministrativo, sia quelli di ge-stione. Questi ultimi attribuiti solocon delega ai dirigenti. I poteri di ge-stione, come avviene per il restodella dirigenza pubblica, dovrebbe-ro essere prerogativa esclusiva dei di-

rigenti della Sanità che così hannoun ruolo debole che spiega, in granparte, la corruzione del settore. In se-condo luogo, la mancanza di uno sta-tus specifico della dirigenza per cui,frequentemente, la gestione dellestrutture sanitarie viene affidata apersonale sanitario distolto da spe-cifiche funzioni di prevenzione, dia-gnosi e cura. Si pensi inoltre che ladirigenza tecnico/amministrativaviene assegnata alle strutture senzatenere in conto gli specifici percorsiprofessionali ed esperienze acquisi-te, in nome di un non ben declinatoprincipio di rotazione degli incarichi.Ciò pone un problema di idoneità equalificazione, rendendo necessaripercorsi formativi mirati.

“L’auspicio – spiega il segretariodi Fedir Sanità, Antonio Travia – èche venga presa in considerazionela condizione della dirigenza am-ministrativa e tecnica, in questianni molto indebolita, pur rive-stendo, di fatto, un ruolo di granderesponsabilità”.

Cristina Girardet della USB 118 denuncia un accordo con la società Sicurezza e Ambiente

Sea-118 una strana convenzione

“Nel 2012, l’Ares 118 –azienda di emergenzasanitaria regionale –

sottoscrisse una discutibile conven-zione con la Sea Spa, società cheoggi vede i propri vertici indagati esottoposti a provvedimenti di custo-dia cautelare, nell’inchiesta che vedecoinvolto l’ex capo dei vigili urbanidi Roma Angelo Giuliani. L’accordo– chiarisce Girardet – obbligava idipendenti del 118 a rivolgersi allaSea in caso di incidente per ripulirela strada, compito prima affidato adAma. Una convenzione senza oneridi spesa per il 118 cui anzi, venivanocorrisposti 15 euro a chiamata dalla

stessa Sea. Un intrico inspiegabile,non avendo una SpA per statutol’obiettivo della filantropia e il buiototale sulla reale destinazione dellerisorse incamerate dall’Ares. Nono-

stante la revoca della convenzioneda noi invocata, resta da chiarirel’importo ricevuto dal 118 per l’atti-vazione del servizio e l’uso dei soldida parte del servizio”.

Enti, istituzioni e volontariato per la difesa del territorioIl 118 in aiuto alla protezione civileIl servizio di emergenza sanitaria entra a far parte del sistema regionale integratodi protezione civile, nato dalla legge approvata il 6 febbraio in Consiglio, il cuiprimo firmatario Massimiliano Valeriani, parla di una provvedimento che “colmaun vuoto trentennale e risponde a esigenze del territorio completamente diverserispetto a quelle dei primi anni Ottanta”. Tutti i servizi della protezione civile agi-ranno di concerto, coordinati dalla speciale agenzia istituita per legge.

Tagli, risparmi, riorganizzazionein sanità. Cittadinanzattiva-Tribunale del malato non è

pregiudizialmente contraria machiede uno “Stop ai criteri ragionie-ristici”. A parlare è il coordinatorenazionale Tonino Aceti, sulla base diuna ricognizione sul territorio che haevidenziato criticità che derivereb-bero dalla chiusura di 175 ospedaliitaliani con meno di 120 posti letto,alcuni dei quali hanno visto di re-cente importanti ristrutturazionicon cospicui investimenti di risorse.In vista dell’attuazione del Patto perla Salute – accordo di programma-zione sanitaria per il prossimo trien-nio sottoscritto dal ministero e dal-le Regioni – il “Regolamento suglistandard ospedalieri” è oggetto diconfronto istituzionale ma l’asso-ciazione di tutela dei cittadini ha in-viato il proprio dossier, coinvolgen-do anche le competenti commissio-ni parlamentari, allo scopo di “ga-rantire ai cittadini un’assistenzasanitaria pubblica accessibile, effi-ciente, efficace, di qualità e sicura”.Nel Lazio vari provvedimenti han-no drasticamente ridotto i posti let-to, sancito chiusure di ospedali spe-cie in provincia e ridotto notevol-mente l’offerta di servizi. Il territo-

rio di Latina, ad esempio, ha visto ri-convertito in casa della salute l’ospe-dale di Sezze, mentre Cori e Gaetasono diventati, rispettivamente ospe-dale di comunità e di prossimità. Dif-ferenze lessicali che per i cittadini as-sumono un unico significato: più dif-ficoltà per i ricoveri d’urgenza. Em-blematica la situazione per l’ospe-dale Angelucci di Subiaco, inclusonella lista dei “proscritti” ma strut-

tura irrinunciabile, per una popola-zione di circa 35mila abitanti di cuiun terzo ultra 65enni, distante al-meno 50 minuti dal più vicino no-socomio di Tivoli. Cittadinanzattivapropone perciò agli esperti in razio-nalizzazione, 8 raccomandazioni chehanno, quale premessa, l’asserzioneche “la riorganizzazione della reteospedaliera non può basarsi solo sulnumero di posti letto presenti nellestrutture”. Seguono poi altri sugge-rimenti, legati alla valutazione deifabbisogni delle comunità locali, a in-dagini epidemiologiche e alla map-patura dei servizi esistenti in loco,specie se ad alta tecnologia assi-stenziale, quali l’emodinamica. IlTdm sollecita inoltre attenzione allecondizioni territoriali in termini diconformazione, mobilità e collega-menti pubblici nonché alla presen-za di centri per l’assistenza territo-riale, le ambulanze medicalizzate,l’elisoccorso. In primo piano, perl’associazione, la partecipazione del-le comunità locali alle scelte: infor-mazione e comunicazione sui cam-biamenti e audit civico, cavallo dibattaglia con cui Cittadinanzattivamisura costantemente la congruen-za dei servizi pubblici alle esigenzedella collettività.

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SANITÀ E CITTADINI

Tribunale del malato: un elenco di “raccomandazioni” contro la soppressione di posti letto

Tagli oculati per servizi di qualità

Lievitano del 20% gli stipendi dei manager sanitari e da aprile aumenta il ticket per le prestazioni

“Aumento ai direttori, affronto ai cittadini”

“L a chiamano equa retri-buzione, in linea aquanto percepito nelle

altre Regioni che non sono inpiano di rientro come il Lazio.

Per i cittadini, tartassati daticket sempre più alti, sfiancatida servizi sempre più ineffi-cienti, privati in sempre più oc-casioni dell’esercizio del dirittoalla salute, la decisione è un

vero affronto”. È il commento del presidente

di AssoTutela Michel Emi Mari-tato, che stigmatizza il provve-dimento della giunta regionaleche fa lievitare da 135mila a152mila euro l’anno la retribu-zione dei direttori generali e au-menta quella dei loro collabora-tori, direttori sanitari eamministrativi.

“Un vero schiaffo alla disa-strata sanità regionale – conti-nua il presidente – in un mo-mento come questo e incontrotendenza con quanto av-viene in tutti gli altri settori, in-clusa l’amministrazione capito-lina, dove il sindaco Marino hadichiarato di diminuire il pro-prio appannaggio e ha sollecitatoi dirigenti ad adeguarsi”.

Tonino Aceti

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SANITÀ E TRASPARENZA

Mozione di Pino Simeone, consigliere regionale, per snellire gli uffici Asl e favorire gli utenti

“Proroga esenzioni ticket in aiuto ai cittadini”

Il 31 marzo 2014 scadono leesenzioni che non possono es-sere rinnovate prima del 1

aprile 2014. Ciò comporta disagiper operatori e cittadini – specieanziani e disabili – costretti a fileinterminabili.

La proposta: proroga di unanno, fino al 31 marzo 2015, delleesenzioni per cittadini ultra65enni e di età inferiore ai 6 anni

(codice E01), ai titolari di pen-sione sociale o assegno sociale (co-dice E03), di titolari di pensioneal minimo di età superiore ai 60anni (codice E04), il cui status èrimasto invariato rispetto al-l’anno precedente o, in alterna-tiva, la proroga di almeno duemesi.

Analoga proroga, per i citta-dini disoccupati iscritti nel-

l’elenco dei centri per l’impiego(Codice E02), così da evitare inu-tili code e il sovraffollamento aglisportelli preposti. Sarebbe unaiuto per decongestionare gli uf-fici Asl impreparati a recepire uningente flusso di utenza e garan-tire un servizio più efficiente aicittadini evitando, per gli aventidiritto all’esenzione, il pagamentodel ticket in fase transitoria.

L a legge 190/2012 sulla preven-zione della corruzione, il D.lgs33/2013 sulla trasparenza e

l’integrità, il D.Lgs 39/2013 sull’in-conferibilità e incompatibilità degliincarichi e il Dpr 62/2013 sul codicedi comportamento dei dipendentipubblici hanno profondamente in-novato il rapporto tra la pubblicaamministrazione e i cittadini. Ogniente, comprese le aziende sanitarielocali e le aziende ospedaliere, devenominare un responsabile per la pre-venzione della corruzione che ha ilcompito di redigere il piano triennaleed è direttamente responsabile dicomportamenti illeciti compiuti dachiunque all’interno dell’ammini-strazione, a meno che non sia in gra-do di provare di aver messo in attotutte le misure per la prevenzione.Ad esso si affianca il responsabiledella trasparenza, che assicura lacompletezza, la chiarezza e l'ag-giornamento delle informazioni chela normativa impone di pubblicare.A questo scopo nella home page delsito internet di ogni istituzione è pre-sente il link a una sezione denomi-nata ‘Amministrazione trasparente’,in cui sono raccolte le informazioniriguardanti i compensi dei dirigen-ti, i consulenti, il personale, i bandi

di gara e i contratti, i tempi dei pro-cedimenti e molto altro ancora. Ciòvale anche per le 12 aziende sani-tarie e per le 6 aziende ospedalieredella Regione Lazio. Solo la AslRoma A al momento non si è anco-ra adeguata mentre tutte le altrehanno predisposto le diverse sotto-sezioni in cui si articola la pagina‘Amministrazione trasparente’. Ilproblema si pone quando si prova adesplorare i contenuti. Ben 6 Azien-de non hanno ancora nominato il re-sponsabile per la prevenzione dellacorruzione, 5 quello per la traspa-renza e solo 7 Aziende su 18 hannopubblicato il piano triennale per laprevenzione della corruzione 2014-2016. La strada da fare sul sentie-ro della trasparenza e della lotta allacorruzione è, quindi, ancora moltolunga. Il decreto legislativo sulla tra-

sparenza offre, però, ai cittadiniuno strumento attivo per vigilare su-gli adempimenti delle proprie Asl. Sitratta dell’accesso civico, una ri-chiesta inviata per posta elettroni-ca al responsabile della trasparen-za in cui è possibile segnalare lamancata pubblicazione di un conte-nuto obbligatorio. Spetta all’Azien-da provvedere nel termine di 30 gior-ni, anche se, ancora una volta è do-veroso segnalare che la metà delleaziende sanitarie del Lazio risulta-no inadempienti nel mettere a di-sposizione i riferimenti e il modellostandard per esercitare il dirittoall’accesso civico. Quando la culturadella trasparenza si farà piena-mente strada nelle istituzioni, anchela sanità pubblica potrà voltare pa-gina e offrire servizi più efficienti aicittadini.

Meno della metà delle strutture sanitarie regionali ha predisposto il piano triennale anti corruzione

Sanità pubblica, ripartiamodalla trasparenza

di Franco Mostacci

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SANITÀ E TRASPARENZA

Asl e ospedali del Lazio: la tra-sparenza è un miraggio. Al-meno, così sembra, in base alla

ricognizione effettuata il 4 febbraioscorso da esperti statistici. Per questo,i portavoce del Movimento 5 Stelle alConsiglio regionale del Lazio, hannoavviato il progetto “Adotta una Asl”,di cui si occuperà il tavolo sanità atti-vato dallo stesso movimento. “Sa-ranno i cittadini a seguire volonta-

riamente e assiduamente la traspa-renza delle singole aziende – spiegaMonica Montella, coordinatrice deltavolo – ogni cittadino ‘osservatore’di ciascuna struttura, verificheràl’evoluzione del sito, solleciterà le ri-chieste di accesso civico per le neces-sarie integrazioni e valuterà i risul-tati”. In tal modo, secondo M5S siintende responsabilizzare i cittadini,sostenitori o meno, e diffondere le te-

matiche relative al cosiddetto “accessocivico”, previsto dall’articolo 5 del de-creto legislativo 33 del 2013, “Rior-dino della disciplina riguardante gliobblighi di pubblicita', trasparenza ediffusione di informazioni da partedelle pubbliche amministrazioni”,volto a indirizzare l’attenzione dellacollettività sugli obblighi di pubblica-zione di qualsiasi atto, che ogni am-ministrazione deve rispettare.

Il M5S lancia il progetto “Adotta una Asl” con verifica dei cittadini sull’applicazione della legge

Aziende e ospedali non sono case di vetro

Sireneonline

NUOVA EDIZIONERivista on line (stampabile) di informazione e di servizio destinata a utentie operatori sanitari del Lazio. Registrazione n. 102/2011 del 4.4.2011 Tribunale di RomaEditore e Direttore Responsabile: GIUSEPPINA GRANITOGrafica e impaginazione: TIZIANA GUGLIANDOLOChiuso in redazione il 10 marzo 2014

[email protected] • www.sireneonline.itRedazione: viale Aldo Ballarin 112b – 00142 RomaSe, involontariamente, fosse stato pubblicato materiale soggetto a copyright o inviolazione della legge si prega di comunicarlo, provvederemo immediatamente a rimuoverloFoto e testi sono liberamente riproducibili per usi non commerciali, a patto di citarela fonte secondo

MENSILE DELLA SANITÀ REGIONALE

ASL oaziendaosped.

Direttore Generale Amministrazione trasparente Resp. Trasp.

Resp.Accesso civico

Frosinone Mauro Vicano (f.f.) http://www.asl.fr.it/amministrazione-trasparente FrancescoGiorgi (manca)

Latina Renato Sponzilli http://www.asl.latina.it/modules.php?name=Trasparenza (manca) (manca)

Rieti Adalberto Festuccia (f.f.) http://www.asl.ri.it/trasparenza/start.php BarbaraProietti (manca)

Roma A Camillo Riccioni (manca) (manca) (manca)

Roma B Enrico Piroli (f.f.) http://www.aslromab.it/azienda/operazionetrasparenza/index2.php (manca) Egidio Sesti

Roma C Ernesto Petti (comm.str.) http://www.aslrmc.com/index.php?option=com_content&view=article&id=14&Itemid=111 (manca) (manca)

Roma D Alessandro Cipolla (comm.str.) http://www.aslromad.it/Sezione.aspx?Section=38 Paola Savina Bruna Bucciarelli

Roma E Angelo Tanese http://www.asl-rme.it/index.php?p=2242 Maria LuciaAmoroso

GiuseppinaMonatini

Roma F Giuseppe Quintavalle (comm.str.) http://www.aslrmf.it/joomla/index.php/amministrazione-trasparente RoccoDoganiero

RoccoDoganiero

Roma G Nazareno Renzo Brizioli http://www.aslromag.info/web/index.php?option=com_content&view=article&id=2151&Itemid=882 Stefania Onori

Stefania Onori

Roma H Claudio Mucciaccio (comm.str.) http://www.aslromah.it/trasparenza/index.php (manca) (manca)

Viterbo Luigi Macchitella (comm.str.) http://www.asl.vt.it/Trasparenza/base.php Daria Natalini (manca)

Policlinico Tor Vergata Enrico Bollero http://www.ptvonline.it/amministrazione_trasparente.asp Michele

OlivieriMicheleOlivieri

PoliclinicoUmberto I Domenico Alessio http://www.policlinicoumberto1.it/il-policlinico/amministrazione-trasparente.aspx Antonio

Capparelli (manca)

Ricognizione effettuata il 4 febbraio 2014, prima dell’insediamento dei nuovi direttori generali