Sintesi Teoria Musicale

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Le note sono 7: DO RE MI FA SOL LA SI Queste si possono leggere sul PENTAGRAMMA. La successione di note sul pentagramma che termina con la nota di partenza ma un OTTAVA sopra prende il nome di SCALA MAGGIORE. Un OTTAVA è l'intervallo che divide una nota dalla nota dello stesso nome la cui frequenza è doppia. SEMITONO: distanza minima tra due note. TONO: massima distanza tra due note (2 semitoni). Le ALTERAZIONI (#) Diesis e (b) Bemolle aumentano o diminuiscono di un semitono l'altezza della nota. Il simbolo di bequadro annulla le alterazioni. TONICA: è la prima ed ultima nota di una scala musicale. L'OTTAVA rappresenta la tonica con frequenza raddoppiata. La SCALA CROMATICA è composta da tutti e dodici i semitoni, partendo dalla TONICA fino all'OTTAVA procedendo semitono per semitono: SCALA CROMATICA ASCENDENTE (PROGRESSIONE DEI #): DO DO# RE RE# MI FA FA# SOL SOL# LA LA# SI SCALA CROMATICA DISCENDENTE (PROGRESSIONE DEI b): DO SI SIb LA LAb SOL SOLb FA MI MIb RE REb NOTE ENARMONICHE: Una nota alterata può avere nomi diversi ma suono uguale (es: DO# - REb). Pentagramma (dal greco penta, che vuol dire cinque e gramma, ovvero linea) è il rigo musicale sul quale si scrivono le note. La sua evoluzione parte dal IX secolo d.C. con il passaggio dalla notazione adiastematica (senza rapporto esatto di intervalli) a un primo esempio di notazione diastemàtica (dove le altezze sono determinate) con la breve parentesi della notazione dasiana e, in seguito, l'introduzione di una linea tirata a secco - cioè incisa a pressione sulla pergamena - e poi disegnata. In seguito le linee divennero due, contraddistinte dalle lettere C (DO) e F (FA), colorate in rosso e giallo, per poi passare alle quattro del

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Le note sono 7: DO RE MI FA SOL LA SI

Queste si possono leggere sul PENTAGRAMMA. La successione di note sul pentagramma che termina con la nota di partenza ma un OTTAVA sopra prende il nome di SCALA MAGGIORE. Un OTTAVA è l'intervallo che divide una nota dalla nota dello stesso nome la cui frequenza è doppia.

SEMITONO: distanza minima tra due note.TONO: massima distanza tra due note (2 semitoni).

Le ALTERAZIONI (#) Diesis e (b) Bemolle aumentano o diminuiscono di un semitono l'altezza della nota. Il simbolo di bequadro annulla le alterazioni.

TONICA: è la prima ed ultima nota di una scala musicale. L'OTTAVA rappresenta la tonica con frequenza raddoppiata.

La SCALA CROMATICA è composta da tutti e dodici i semitoni, partendo dalla TONICA fino all'OTTAVA procedendo semitono per semitono:

SCALA CROMATICA ASCENDENTE (PROGRESSIONE DEI #):DO DO# RE RE# MI FA FA# SOL SOL# LA LA# SI

SCALA CROMATICA DISCENDENTE (PROGRESSIONE DEI b):DO SI SIb LA LAb SOL SOLb FA MI MIb RE REb

NOTE ENARMONICHE: Una nota alterata può avere nomi diversi ma suono uguale (es: DO# - REb).

Pentagramma (dal greco penta, che vuol dire cinque e gramma, ovvero linea) è il rigo musicale sul quale si scrivono le note. La sua evoluzione parte dal IX secolo d.C. con il passaggio dalla notazione adiastematica (senza rapporto esatto di intervalli) a un primo esempio di notazione diastemàtica (dove le altezze sono determinate) con la breve parentesi della notazione dasiana e, in seguito, l'introduzione di una linea tirata a secco - cioè incisa a pressione sulla pergamena - e poi disegnata. In seguito le linee divennero due, contraddistinte dalle lettere C (DO) e F (FA), colorate in rosso e giallo, per poi passare alle quattro del tetragramma (quattro linee e tre spazi) introdotto dal teorico medievale Guido D'Arezzo.

Il pentagramma è composto da cinque linee parallele e quattro spazi che intercorrono tra le linee. Le linee e gli spazi si contano dal basso all'alto.

Il pentagramma può essere:

* Semplice - per la voce umana e per tutti gli strumenti musicali di limitata estensione fonica, come gli archi e i fiati ecc., per i quali la gamma (scala o estensione) abbraccia o il registro acuto o centrale o basso;Doppio - formato da due pentagrammi semplici uniti da una graffa, usato da altri strumenti come il pianoforte, l'arpa, l'harmonium e la celesta per i quali la loro gamma abbraccia tutti i suoni degli strumenti citati in precedenza;# Triplo - usato per la grafia per le musiche d'organo, due pentagrammi per la tastiera e un pentagramma per le note gravi affidate alla pedaliera;

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# Multiplo - serve per le partiture dei complessi strumentali, vocali strumentali e dell'orchestra

La chiave musicale è un simbolo che viene posto sul pentagramma e serve a fissare la posizione delle note e la relativa altezza dei suoni. Può essere posto all'inizio del pentagramma (maggioranza dei casi) oppure in un punto qualsiasi (ad es. a metà di una battuta o misura). I segni delle chiavi provengono da una progressiva alterazione grafica delle lettere dell'alfabeto gotico ovvero:C chiave di Do3 (Do della terza ottava, detto anche do centrale)F chiave di Fa2 (Fa della seconda ottava, immediatamente al di sotto del do centrale)G chiave di Sol3 (Sol della terza ottava, sopra il do centrale)

Convenzionalmente, le chiavi musicali assumono sette posizioni, rispetto alla linea sulla quale vengono poste, contraddistinte da un termine specifico:

* per la chiave di Sol3

1. Chiave di violino, sulla 2ª linea (dal basso verso l'alto) del pentagramma

* per la chiave di Do3

2. Chiave di soprano, sulla 1ª linea3. Chiave di mezzosoprano, sulla 2ª linea4. Chiave di contralto, sulla 3ª linea5. Chiave di tenore, sulla 4ª linea

* per la chiave di Fa2

6. Chiave di baritono, sulla 3ª linea7. Chiave di basso, sulla 4ª linea

Quindi le chiavi musicali sono tre ma con sette posizioni diverse che danno la possibilità di porre sul pentagramma la maggior parte di note dei suoni più o meno gravi o acuti di cui ogni voce è dotata, evitando per quanto possibile il posizionamento delle note esterno al rigo tramite tagli addizionali.

A parte la prima e l'ultima posizione (C. di violino francese e C. di basso profondo), tutte queste posizioni sono normalmente utilizzate ancora oggi con il nome di setticlavio. Le posizioni più usuali sono la chiave di violino e basso, di pratica comune nella maggior parte della musica, soprattutto di consumo, e le chiavi di contralto e tenore, di uso normale negli strumenti d'orchestra. Sono permesse anche le altre possibili posizioni delle chiavi ma esse coincidono sempre con quelle sopra elencate.

ACCORDI

accordo la simultaneità di più suoni aventi un'altezza definita. Nel lessico proprio della teoria musicale occidentale si definisce accordo la combinazione di due o più intervalli armonici, ove per combinazione (detta anche sovrapposizione) di due intervalli armonici si intende la loro simultaneità ed il fatto di avere in comune la nota di altezza intermedia tra le rimanentisuoni che costituiscono un accordo vengono contati una sola volta a prescindere dall'ottava a cui appartengono

Accordi nell'armonia tonale

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Gli accordi basilari dell'armonia tonale si ottengono mediante la combinazione di due o più intervalli armonici di 3ª, a partire da uno dei gradi di una tonalità prefissata che viene detto suono fondamentale o semplicemente fondamentale dell'accordo.

A seconda del numero di suoni dei quali sono formati, nell'armonia tonale si individuano i seguenti gruppi di accordi basilari:

* 3 suoni - Triadi* 4 suoni - Accordi di settima* 5 suoni - Accordi di nona* 6 suoni - Accordi di undicesima* 7 suoni - Accordi di tredicesima

La specie delle terze (maggiore o minore) che compongono un accordo determina il tipo di accordo che esse formano.

* 3 suoni (due terze) - possibili combinazioni

- -min - min triade diminuita (es. Do-Mib e Mib-Solb)min - maj triade minore (es. Do-Mib e Mib-Sol)maj - min triade maggiore (es. Do-Mi e Mi-Sol)maj - maj triade aumentata (es. Do-Mi e Mi-Sol#)

* 4 suoni (tre terze) - possibili combinazioni

- -min - min - min accordo di settima diminuita (dim7)min - min - maj accordo di minore settima con quinta bemolle (m7b5 o semidiminuito)maj - min - min accordo di settima dominante ( 7 o dom7)maj - min - maj accordo di settima maggiore (maj7)min - maj - min accordo di minore settima (min7)min - maj - maj accordo di minore settima con settima maggiore (minMaj7)maj - maj - min accordo di settima maggiore con quinta aumentata (maj7#5)maj - maj - maj accordo di settima aumentata (aug7)

Gli accordi composti da 4 suoni possono anche essere considerati come triade+basso per cui ad esempio:Cmaj7 = Em/CDm7 = Fmaj/DEm7 = Gmaj/EFmaj7 = Am/FG7 = Bdim/GAm7 = Cmaj/ABm7b5 = Dm/B

Questo principio viene sfruttato per utilizzare le tensioni degli accordi (upper structures) pur suonando solamente una triade semplice

Nomenclatura, notazioni, convenzioni [modifica]

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I termini e le definizioni qui introdotte valgono in senso stretto nell'ambito dell'armonia tonale, ma sono validi più in generale anche in altri ambiti, ove tuttavia possono necessitare di qualche adattamento.

* Lettura. Le note di un accordo scritto sul pentagramma vengono per convenzione lette dalla più grave alla più acuta, ovvero dal basso verso l'alto.

* Parti estreme, parti interne. Si definiscono parti estreme di un accordo la nota più acuta e la più grave dell'accordo stesso. La parte estrema inferiore viene detta basso, quella superiore canto. Si definiscono parti interne le note di un accordo che non sono parti estreme.

* Stato fondamentale di un accordo. Un accordo si dice allo stato fondamentale quando la nota assegnata al basso è la fondamentale dell'accordo stesso, secondo la definizione data di accordo.

* Nomi dei suoni di un accordo allo stato fondamentale. Il basso di un accordo allo stato fondamentale, come detto, si identifica con il suono fondamentale, o semplicemente fondamentale dell'accordo. Gli altri suoni prendono il nome dall'intervallo che li separa dal suono fondamentale, ridotto all'intervallo base, come nella tabella:

Intervallo tra un suonoe la fondamentale Nome del suono8ª, 15ª, ... 8ª3ª, 10ª, ... 3ª5ª, 12ª, ... 5ª7ª, 14ª, ... 7ª

In un'accordo di settima allo stato fondamentale si potranno dunque avere, oltre alla fondamentale, l'8ª, la 3ª, la 5ª e la 7ª.

* Rivolti di un accordo. Un accordo si dice trovarsi in stato di rivolto quando al basso figura un suono diverso dal suono fondamentale; in particolare se al basso vengono a trovarsi i suoni chiamati 3ª, 5ª, 7ª, ecc. allo stato fondamentale, esso si trova rispettivamente nello stato di 1°, 2°, 3°, ecc. rivolto.

* Nomi dei suoni di un accordo allo stato di rivolto. Qualora un accordo si trovi nello stato di rivolto è possibile chiamare i vari suoni costituenti con l'intervallo che essi formano con il basso stesso, oppure con i numeri cardinali corrispondenti. Tale nomenclatura è utilizzata nella scrittura del basso continuo ovvero numerato. Nell'analisi armonica è talora utile riferirsi al nome che i suoni dell'accordo avrebbero se l'accordo fosse allo stato fondamentale (alcuni antepongono il prefisso ex): ad esempio, nella triade di do maggiore in primo rivolto (mi-sol-do):

* il mi è chiamato basso, oppure (ex) 3ª* il sol è chiamato 3ª, oppure (ex) 5ª* il do è chiamato 6ª, oppure (ex) 8ª o (ex) fondamentale

Entrambi queste nomenclature sono fondamentali nello studio dell'armonia.

* Posizioni melodiche. A seconda che al canto (nota piu acuta dell accordo) si trovi l'8ª, la 3ª, la 5ª, la 7ª, ecc. l'accordo si dice trovarsi nella I, II, III, IV, ecc. posizione melodica.

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Le posizioni melodiche vengono anche indicate dal numero cardinale corrispondente al suono del canto:

Posizionemelodica Suono del canto Numero dellaposizioneI 8ª 8II 3ª 3III 5ª 5IV 7ª 7

Morfologia e sintassi armonica

La composizione, lo stato, la posizione, la disposizione e la densità di un accordo ne determinano la morfologia, ovvero lo individuano e descrivono per come esso si presenta, avulso dai molteplici contesti musicali nei quali può essere rinvenuto.

Di converso, un accordo può essere studiato all'interno del proprio contesto, in relazione a molteplici fattori che ne determinano in vario modo la morfologia, quali:

* la tonalità e la successione armonica nelle quali si trova, che ne determinano il tono, il grado, il tipo e, in parte, lo stato* l'andamento melodico del canto, che ne determina la posizione in relazione al tipo e allo stato* il numero di parti coinvolte nella scrittura e considerazioni di eufonia e buona condotta delle parti, che ne determinano la disposizione, la densità e, in parte, lo stato* le scelte e consuetudini stilistiche e di strumentazione dell'autore, che com'è naturale influenzano in modo decisivo gli aspetti precedentemente descritti

Tali aspetti ricadono nell'ambito della sintassi armonica, che si occupa di studiare le leggi di concatenazione e utilizzo degli accordi, intese non in senso assoluto ma di uno studio storico e soprattutto stilistico, oltre che nel contrappunto e della composizione. Tale studio richiede l'utilizzo di strutture concettuali e notazioni affatto diverse che tengano conto delle prassi compositive, di scrittura ed esecutive del genere di musica oggetto di indagine. Un esempio di questo è fornito dal confronto tra l'impostazione classica nello studio dell'armonia, vicina a quanto mostrato fin qui ed orientata alla analisi della musica scritta, di solito il frutto compiuto del lavoro di un solo compositore e pensata per essere eseguita in modo fedele alle sue prescrizioni, e l'impostazione jazz, orientata all'improvvisazione e volta ad una ben maggiore libertà di destinazione strumentale ed esecutiva in genere

Denominazioni e sigle degli accordi

Usando la nota Do come fondamentale, la lista delle equivalenze dei nomi.Notazione inglese Notazione italiana Denominazione italiana ComposizioneC Do Do maggiore Do Mi SolCm Dom Do minore Do Mib SolC7m Do7- Do settima minore Do Mib Sol SiC7 Do7 Do settima di dominante Do Mi Sol SibC7M Do7+ Do settima maggiore Do Mi Sol SiC9 Do9 Do nona Do Mi Sol Sib Re

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C11 Do11 Do undicesima Do Mi Sol Sib Re FaC13 Do13 Do tredicesima Do Mi Sol Sib Re Fa LaC6 Do6 Do sesta Do Mi Sol LaCsus4 Do sus4 Do quarta sospesa Do Fa SolCsus2 Do sus2 Do seconda sospesa Do Re SolC7sus4 Do7 sus4 Do settima, quarta sospesa Do Fa Sol SibC7sus2 Do7 sus2 Do settima, seconda sospesa Do Re Sol SibC5 Do5 Do quinta Do SolC+ Do aum Do eccedente, Do aumentato Do Mi Sol#Co Do dim , Do- Do diminuito Do Mib Solb SibbCø Dom7 5- Do semidiminuito Do Mib Solb Sib

sus = si sostituisce la terza o con la quarta o con la seconda

apparte negli accordi dai sus in giu mettendo la m minuscola affinaco alla lettera tonica si varia la terza, che da maggiore diventa minore; aggiungendo il termine add dopo il nome dell accordo e il grado desiderato si aggiunge solo quel grado all accordo (gradi utilizabili :9 11 13)

qualunque sia il grado variato (oltre alla terza che si indica con la m piccola) viene specificato con un + se aumentato di un semitono con un - se diminuito di un semitono

alla fine della nomenclatura se manca qualche grado negli accordi pieni deve essere scritto tra parentesi (no il n° del grado)

Triade (musica)

In musica, e più precisamente nell'armonia tonale si definisce triade la composizione di due intervalli armonici di terza:

Le specie armoniche delle terze coinvolte determina il tipo di triade risultante.

Tipi di triadi

Nella tabella seguente viene mostrata la composizione dei vari tipi di triadi rilevanti nell'ambito dell'armonia tonale. Per ciascun tipo viene indicato su quali gradi della scala maggiore e della scala minore armonica possono essere costruite senza ricorrere a suoni estranei alla tonalità.

Terza inferiore Terza superiore Triade risultante Gradi dellascala maggiore Gradi dellascala minoreminore minore diminuita VII II, VIIminore maggiore minore II, III, VI I, IVmaggiore minore maggiore I, IV, V V, VImaggiore maggiore eccedente III

Esistono poi due triadi alterate interessanti dal punto di vista armonico, ma che non è possibile formare a partire dai gradi delle scale tonali senza introdurre alterazioni:

* combinando una terza diminuita con una terza eccedente si ottiene la triade della sesta italiana.

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Viene usualmente costruita sul VII grado abbassando di un semitono la nota corrispondente al II grado. Solitamente è riscontrabile in letteratura nello stato di rivolto, dando origine ad un intervallo di sesta eccedente

* combinando una terza maggiore con una terza diminuita si ottiene la triade base della sesta francese.

Tale triade tuttavia non si riscontra mai nella letteratura tonale, ove viene trovata sempre in combinazione con un ulteriore suono dando origine all'accordo di sesta francese vero e proprio.

Denominazione delle triadi maggiori e loro composizione

Nella tabella seguente è mostrata la composizione delle triadi maggiori.Fondamentale(inglese) Fondamentale(italiano) Composizionedella triadeC Do Do Mi SolC# Do# Do# Mi# Sol#Db Reb Reb Fa LabD Re Re Fa# LaD# Re# Re# Fa## La#Eb Mib Mib Sol SibE Mi Mi Sol# SiF Fa Fa La DoF# Fa# Fa# La# Do#Gb Solb Solb Sib RebG Sol Sol Si ReG# Sol# Sol# Si# Re#Ab Lab Lab Do MibA La La Do# MiA# La# La# Do## Mi#Bb Sib Sib Re FaB Si Si Re# Fa#

L'accordo minore si ottiene diminuendo di un semitono la seconda nota della triade maggiore corrispondente. Ad esempio, l'accordo di Do minore è composto dalle note Do Mib S

Accordo di settima

Un accordo di settima è un accordo costituito dalla sovrapposizione di quattro suoni, ciascuno distante una terza dal precedente. Ne risulta che le tre note successive alla nota fondamentale saranno ad un intervallo rispettivamente di terza, quinta e settima da detta nota. A seconda della qualità di questi intervalli, si distinguono cinque specie di accordi di settima.

La teoria classica della musica considera dissonanti tutti gli accordi di settima. Tuttavia, tra questi, solo la settima di prima specie non necessita di preparazione. Il basso fondamentale di un accordo di settima in genere procede saltando di una quarta ascendente o - equivalentemente - scendendo di quinta giusta.

Settima di prima specie

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L'accordo di settima di prima specie è anche chiamato settima di dominante. È un accordo molto importante nella musica tonale, poiché genera una forte attrazione verso la tonica della tonalità di partenza. Si costruisce a partire dal V grado (dominante) della scala di partenza. Nello stato fondamentale è composto da una terza maggiore, una quinta giusta e una settima minore.

* Nella nomenclatura della musica leggera è spesso indicato per antonomasia come accordo "di settima"* Nella nomenclatura della musica jazz si indica con il simbolo "7"

Settima di seconda specie

L'accordo di settima di seconda specie nello stato fondamentale è composto da una terza minore, una quinta giusta e una settima minore.

* Nella nomenclatura della musica leggera viene chiamato "minore settima"* Nella nomenclatura della musica jazz si indica con il simbolo "min7"

Settima di terza specie

L'accordo di settima di terza specie nello stato fondamentale è composto da una terza minore, una quinta diminuita e una settima minore.

* Nella nomenclatura della musica leggera viene chiamato "semidiminuito", per la sua affinità intervallare con un accordo di settima diminuita: infatti basta alzare di mezzo tono una qualsiasi delle quattro note di un accordo diminuito per ottenere altrettanti accordi di settima di terza specie.* Nella nomenclatura della musica jazz si indica con il simbolo "min7b5"

L'accordo di settima di terza specie si costruisce sovrapponendo per terze le note del secondo grado della scala minore armonica o del settimo grado della scala maggiore.

Settima di quarta specie

L'accordo di settima di quarta specie nello stato fondamentale è composto da una terza maggiore, una quinta giusta e una settima maggiore.

* Nella nomenclatura della musica leggera viene chiamato "settima maggiore"* Nella nomenclatura della musica jazz si indica con il simbolo "maj7"

Settima di quinta specie

L'accordo di settima di quinta specie è un accordo molto particolare in quanto è composto da una sovrapposizione di tre terze minori. È infatti composto da una terza minore, una quinta diminuita e una settima diminuita (ad esempio: Sol - Sib - Reb - Fab). Conseguenza della sua struttura è che ogni rivolto di questo quadriade è costituito sempre dalla medesima successione di tre intervalli di terza minore.

I suoi usi sono molteplici, perché in virtù delle sue caratteristiche è collocabile nei più disparati ambiti tonali.

* Nella nomenclatura della musica leggera viene chiamato "diminuito"* Nella nomenclatura della musica jazz si indica con il simbolo "dim"

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Accordo di tredicesima

L'accordo di tredicesima è un accordo dissonante formato, in via teorica, da sette note, nel quale la distanza tra la nota più grave e la più acuta è di una tredicesima.

L'accordo di tredicesima risulta dalla sovrapposizione alla fondamentale di altre sei note, ciascuna ad un intervallo di terza dalla precedente. Quando si considerino tutte e sette le note di un accordo di tredicesima costruito sul V grado di una tonalità, detto accordo contiene contene tutti i suoni ad essa appartenenti. Questa considerazione è peraltro di scarsa utilità pratica, dacché sia nella musica classica sia in contesti armonici tonali più avanzati si fa praticamente sempre uso di accordi di meno di sette note (si veda il paragrafo seguente sul voicing).

L'accordo di tredicesima è usato principalmente nella musica jazz come estensione di un accordo di settima di dominante: l'accordo così esteso sintetizza alla perfezione il modo misolidio. Dallo studio dell'armonia si evince però che l'utilizzo della undicesima giusta come tensione dell'accordo di dominante è per lo più da evitare -almeno nel jazz più ortodosso-. Infatti, l'undicesima giusta: 1) è la tonica dell'accordo su cui dovrebbe risolvere l'accordo di dominante (V7) stesso 2) crea una forte dissonanza con la terza maggiore 3) come armonico della tonica dell'accordo di dominante è preceduto dall'undicesima aumentata di svariate posizioni.

Tutto questo porta come conseguenza il fatto che l'undicesima, quale tensione dell'accordo di dominante (V7), si presenta come undicesima aumentata (#11); perciò, un normale V7 viene generalmente esteso alla tredicesima come V13 #11 (per intenderci, in do maggiore Sol7 diviene Sol 13 #11 formato dalle note sol si re fa la do# mi), accordo che sintetizza perfettamente il modo Lidio di Dominante (derivante fra l'altro dal quarto grado di una scala minore melodica).

Voicing

Nella pratica musicale l'uso di accordi di tredicesima formati da sette note è virtualmente assente. L'accordo viene quasi sempre eseguito in una forma semplificata che ne preserva l'identità ricorrendo a soli quattro o cinque suoni. Il termine voicing, di origine jazzistica e non utilizzato nell'ambito della cosiddetta musica colta, indica proprio questo processo di semplificazione.

la formazione di un accordo di tredicesima puo essere su un qualsiasi scala modale, ma per convenzione quando si parla costruzione di accordi si parla di costruzione attreverso l uso degli arpeggi.

La forma teorica di un accordo di tredicesima costruito sulla dominante di un modo maggiore - per esempio Do maggiore - è la seguente:

G B D F A C ESol Si Re Fa La Do Mi1 3 5 7 9 11 13

arpeggio di sol tredicesima, che è costituito dalle stesse note della scala di sol misolidia

le note portanti di un accordo di tredicesima sono la tonica, la terza, la settima e la tredicesima

Di fatto esso è assume le seguenti configurazioni:

G F B E

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Sol Fa Si Mi

G F B E ASol Fa Si Mi La

B F A ESi Fa La Mi

È interessante notare che nell'ultima di queste forme tra le note omesse sia compresa anche la fondamentale dell'accordo (accordo di tredicesima atonica).

Uso nel jazz

Come buona parte degli accordi di più di quattro suoni (che vengono detti estesi), l'accordo di tredicesima è costruito molto spesso sulla dominante della tonalità d'impianto. In questo caso si presta a tutte variazioni esecutive ad essa applicate: alterazioni (innalzamento o abbassamento cromatico delle note costitutive, dalla nona in poi), similitudini (sostituzione con un accordo differente, ma di suono estremamente vicino), sostituzioni (la più importante delle quali è quella di tritono).