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REGIONE TOSCANA COMUNE DI CHIANCIANO TERME (SI) Concessioni Minerarie “Sant’Elena” ed “Ampliamento” Valutazione di Impatto Ambientale L.R. 10/2010 Titolo III, Art. 43, comma 6 L.R. 25/02/2016 n. 17 DGR. 05/12/2016 n. 1261 Procedimento di V.I.A. Postuma Proponente: Sorgente Sant’Elena S.p.A. SINTESI NON TECNICA Aprile 2017

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REGIONE TOSCANA

COMUNE DI CHIANCIANO TERME (SI)

Concessioni Minerarie “Sant’Elena” ed “Ampliamento”

Valutazione di Impatto Ambientale L.R. 10/2010 Titolo III, Art. 43, comma 6

L.R. 25/02/2016 n. 17 DGR. 05/12/2016 n. 1261

Procedimento di V.I.A. Postuma

Proponente: Sorgente Sant’Elena S.p.A.

SINTESI NON TECNICA

Aprile 2017

Viterbo Aprile 2017

PREMESSA

Quanto segue costituisce la Sintesi non tecnica con cui il Proponente, Sorgente

Sant’Elena S.p.A Concessionaria, ha predisposto la documentazione relativa alla

Valutazione d’Impatto Ambientale di competenza regionale relativa al “Progetto

Sant’Elena", per il rinnovo delle Concessioni Minerarie “Sant’Elena" (ex perpetua)

ed “Ampliamento” presso il Comune di Chianciano Terme (SI) per l’estrazione dal

sottosuolo, la somministrazione e l’imbottigliamento delle acque minerali della

sorgente omonima in unica Concessione mineraria da denominare “Sant’Elena”.

Tale documentazione è stata elaborata ai sensi della L.R. n.10/2010, Titolo III, Art.

43, comma 6 e delle successive modifiche apportate dalla L.R.25/02/2016 n.17 e

dalla Deliberazione regionale n.1261 del 5 Dicembre 2016, in virtù delle quali lo

studio si configura come “Procedimento di V.I.A. Postuma”. Il presente elaborato,

come richiesto d a ll'Art.52 della L.R.10/2010 è, quindi, parte della

documentazione di rito costituita da tre distinti fascicoli:

a) Progetto

in quanto rappresentazione e descrizione sintetiche dell’esistente con riferimento

alla sua localizzazione, agli aspetti geomorfologici, idrogeologici, topografici,

vegetazionali, faunistici, archeologici, con descrizione delle opere di presa alle

sorgenti, di accumulo e sollevamento dell’acqua minerale allo Stabilimento Termale

per l’Imbottigliamento e la Mescita alla Clientela, del Parco Termale con le sue

strutture e pertinenze, della sua gestione. La denominazione di “Progetto” è forse

impropria, trattandosi di opere, quelle attuali, autorizzate e realizzate quantomeno

nel corso degli ultimi 90 anni; essa verrà comunque conservata in ossequio allo

spirito della Legge. Nel seguito, pertanto, si utilizzerà l’espressione generica di

“Progetto Sant’Elena” per indicare i luoghi e le opere oggetto di V.I.A.

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b) Studio d’Impatto ambientale (S.I.A.),

in quanto analisi delle componenti ambientali (fauna, flora, acqua, aria, fattori

climatici, patrimonio archeologico, paesaggio, popolazione), dei possibili impatti

prodotti dagli interventi sulle stesse e sulle attività socio economiche locali, con

particolare riferimento ad eventuali misure idonee ad ottenere la migliore

mitigazione possibile degli impatti;

c) Sintesi non tecnica

delle caratteristiche dimensionali e funzionali del Progetto, corredata degli opportuni

elaborati grafici.

Le fonti documentali alle quali si è fatto riferimento sono costituite da:

-Compagnia Mediterranea di Prospezioni – “Studio idrogeologico e geofisico nel

Bacino di Chianciano” – Rapporto inedito per l’Azienda – Roma 1973

-Nicola Di Paolo: “L’acqua Sant’Elena di Chianciano e medicina termale

nefrologica” – Industrie Grafiche V.Lischi e Figli – Pisa 1983

-Benedetto Angeli, Roberto Betti, Albo Fregoli (1990): “Sorella Acqua –

Chianciano le Terme, la Comunità” – Editori del Grifo – Montepulciano (SI) 1990;

-Giulio Paolucci: “Museo civico archeologico delle acque di Chianciano Terme” –

Protagon Editori Toscani – Siena 1997

-Francesco Mantelli e Stefano Menichetti (ARPAT), Piergiuseppe Calà, (Regione

Toscana): “Principali emergenze termali in Toscana” – Regione Toscana – ARPAT

(2013)

-Guglielmo Chiocciora: “Concessione Sant’Elena - Relazione Idrogeologica”

Rapporto inedito per l’Azienda – Firenze 2013

-Comune di Chianciano Terme: “Piano strutturale comunale” 2013

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COMUNE DI CHIANCIANO TERME (SI)

CONCESSIONE MINERARIA “S.ELENA”

VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE

SINTESI NON TECNICA

La Concessione Sant’Elena

La Concessione mineraria Sant’Elena è ubicata in prossimità del centro storico

di Chianciano Terme (SI), in particolare sul suo margine occidentale; un lungo

cordone abitato che si sviluppa a cavallo del Viale Di Vittorio e del Viale della

Libertà, la ricollega poi anche all’abitato di Chianciano Bagni in direzione Sud ovest.

Pure in questa posizione urbanisticamente definita, a quote topografiche

comprese fra 445 e 518 metri s.l.m., la Concessione occupa un territorio collinare a

Nord del Torrente Ruoti che conserva i caratteri di ruralità originari, con il prevalere

dei boschi di castagno e querce sugli oliveti o gli incolti.

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Essa nasce formalmente il 27 Febbraio del 1931 come “perpetua”, ma già negli

anni ’20 il Cav. Giuseppe Cignozzi aveva concentrato le sue ricerche su di un’antica

Sorgente nota ai chiancianesi, che fu poi riconosciuta come Sorgente S. Elena nel

1927, quando il Ministro dell’Interno concesse al Cignozzi la possibilità di

imbottigliarne e commercializzarne le acque.

L’originale del Decreto di concessione perpetua della Sorgente Sant’Elena.

E’ poi il 9 Giugno del 1934 che il Prefetto di Siena autorizza l’apertura e

l’esercizio dello Stabilimento Termale destinato alla Cura idropinica delle affezioni

dell’apparato renale-urinario e di quello gastroenterico.

5

Decreto del Prefetto di Siena per la salvaguardia della Sorgente SD-Elena.

Tale prerogativa discende dal chimismo dell’acqua S. Elena, caratterizzato da

una modesta mineralizzazione di tipo bicarbonato alcalino terroso con un Residuo

6

Fisso di circa 450 mg/l, che ne fa una singolarità nel quadro delle manifestazioni

idrotermali del territorio chiancianese.

L’originale Riconoscimento terapeutico viene confermato dal Ministero della

Sanità il 30/12/1999, mentre è del 13 Giugno 2003 il Decreto Dirigenziale di

conferma dell’autorizzazione all’Imbottigliamento ed alla vendita dell’Acqua S.

Elena. Da una estensione originaria di 7,88 ettari, per esigenze di tutela igienico

sanitaria la Concessione passa a 52 ettari con la richiesta di ampliamento assentita

dal Ministero dell’Industria e Commercio il 12 Agosto del 1957 come Concessione

autonoma che conserva proprio la denominazione “Ampliamento”, a sottolinearne

il carattere funzionale nella prospettiva della salvaguardia della Fonte, visto che

all’interno di essa non sono presenti pertinenze minerarie da coltivare. Nella fase

attuale di “conferma” della Concessione S. Elena ai sensi della L.R.38/2004 (la

Concessione Ampliamento scade nell’Agosto del 2047), è apparso logico alla

Società titolare richiedere formalmente alla Regione Toscana ed al Comune di

Chianciano il definitivo accorpamento in unica Concessione titolata “S. Elena”.

Lo Stabilimento termale Sant’Elena negli anni ’30.

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A far seguito dalle opere originarie di captazione, l’Azienda termale si è

sviluppata con la realizzazione di una galleria drenante di circa 35 metri, nella

prospettiva di incrementare la modesta portata della Fonte (pare comunque che fosse

superiore al ½ l/sec prima del 1950, attualmente fra 12 e 17 l/minuto). Sono venuti

poi con la “mescita”, il Parco, un giardino all’Italiana di circa 2 ettari e poi le

strutture per l’accoglienza (sale per la lettura, il relax, il bar, l’intrattenimento, i

convegni) e quelle per l’Imbottigliamento, fino all’ultimo Stabilimento

modernissimo del 2001. L’attività di coltivazione della Miniera da parte di Sorgente

Sant’Elena S.p.A. si attua dunque su due fronti:

-la Cura idropinica, con la mescita dell’acqua Sant’Elena alla Clientela negli spazi

dedicati.

-l’Imbottigliamento, con il confezionamento di bottiglie in vetro, sia a perdere che a

rendere, da 0,5 – 0,75 ed 1 litro; l’attuale impianto ha una potenzialità di circa 8.000

bottiglie da 1 litro/ora.

PARCO

DIREZIONE

SANITARIA

DIREZIONE

SANITARIA

CANALE SOTTERRANEO

PISTA

DA BALLO

PISTA

DA BALLO

SALETTA

LETTURA

SALETTA

LETTURA

UFFICI

DEPOSITO

CO2

DEPOSITO

CO2

IMBOTTIGLIAMENTO

+ MAGAZZINO

IMBOTTIGLIAMENTO

+ MAGAZZINO

SALONE

RICEVIMENTI

+ BAR

SALONE

RICEVIMENTI

+ BAR

VILLA

INGRESSO

SORGENTE

INGRESSO

SORGENTE

SVILUPPO

CAPTAZIONE

IN GALERIA

SVILUPPO

CAPTAZIONE

IN GALERIA

SALONE

CONVEGNI

SALONE

CONVEGNI

BOCCHELLI

MESCITA

BOCCHELLI

MESCITA

Foglio 10

Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)

Concessione mineraria S. Elena

Concessione mineraria Ampliamento

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

Parco termale e strutture di servizio

Planimetria Catastale

N

SCALA1: 100

0 1m

2

8

Bocchelli di mescita dell’acqua termale.

La Cura idropinica, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale in

particolare per il trattamento della Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive, della

Dispepsia di origine gastroenterica e biliare, della Sindrome dell’intestino irritabile

nella varietà con stipsi, ha comportato negli ultimi due anni una media di circa

23.000 ingressi alle Terme nel corso della stagione (dal 15 Aprile al 31 Ottobre), con

l’uso di circa 100 mc/anno di acqua termale; negli anni anteriori alla crisi economica

le presenze raggiungevano anche le 400.000 unità.

Data analisi 16.05.05

Acidity / Acidità (pH) 7,50

Conductivity K20 μS/cm 749,00

Fixed Residue at 180°C (TDS) mg/L 485,00

Carbon dioxide (CO2) mg/L 16,90

Silica / Silice (SiO2) mg/L 16,40

Sodium / Sodio (Na+) mg/L 20,00

Potassium / Potassio (K+) mg/L 0,70

Calcium / Calcio (Ca++) mg/L 126,00

Magnesium / Magnesio (Mg++) mg/L 11,90

Chloride / Cloro (Cl-) mg/L 26,00

Sulphates / Solfati (SO4--) mg/L 39,20

Bicarbonates / Bicarbonati (HCO3-) mg/L 362,00

Fluoride / Fluoro (F-) mg/L 0,10

Nitrates / Nitrati (NO3-) mg/L 21,50

Analisi delle acque della sorgente S. Elena.

9

L’imbottigliamento prevede la preparazione dell’acqua Sant’Elena con o

senza aggiunta di CO2 in bottiglie di vetro con vuoto sia a perdere, che a rendere,

commercializzate su tutto il territorio nazionale ed anche all’Estero come acqua

mediominerale dotata di proprietà diuretiche. Negli ultimi due anni il volume medio

di acqua termale imbottigliata ha raggiunto i 290 mc.

Formati e tipologie di acqua S. Elena: bottiglia da 1 L o da 0.75 L, naturale o frizzante..

Sia la Cura idropinica, che l’Imbottigliamento, in considerazione della modesta

portata disponibile alla Fonte, presuppongono lo stoccaggio dell’acqua termale in

alcuni serbatoi di acciaio inox AISI 304, con un volume complessivo di 140 mc,

alimentati e monitorati da un sistema elettronico di controllo che gestisce

automaticamente pompe, livelli, scarichi, pulizia e sanificazione periodiche.

Condotte e serbatoi sono per gran parte interrati, o quantomeno alloggiati in grotte

che sovrastano l’opera di presa. Tutte le tubazioni interrate sono realizzate in doppia

camicia, a tutela dalle correnti telluriche ed a garanzia da perdite e possibili

contaminazioni dell’acquifero termale. Tutti gli impianti sono perfettamente

funzionanti, grazie ai materiali utilizzati (acciaio inox Aisi 304/316 lucidato), alla

10

manutenzione regolare ed all’aggiornamento tecnologico che ne caratterizza

l’efficienza. Le strutture destinate all’attività mineraria, alla Cura idropinica ed

all’Imbottigliamento conservano le loro linee architettoniche originali e sono in

ottimo stato di conservazione; il Parco viene da tutti considerato un Santuario

ecologico.

Scorcio del parco.

Le Zone di salvaguardia della Sorgente Sant’Elena sul piano della tutela

igienico sanitaria delle sue acque sono operanti fin dagli anni ’30 dello scorso secolo,

pur con formalizzazioni che risalgono al 1968. L’intervento delle Leggi regionali

n.86/1994 e 38/2004 ne ha consolidato gli effetti nelle aree teoricamente più critiche,

quelle a monte della galleria drenante e fino allo spartiacque idrografico, coadiuvato

dall’azione di tutela del Comune sull’intero sistema termale chiancianese che nel

Piano strutturale recentemente approvato ha individuato un areale di rispetto di

grandi dimensioni che abbraccia tutte le manifestazioni termali del territorio

comunale.

LEGENDA

Concessione S. Elena (Ex Perpetua)

Concessione ampliamento

D.M. 09.07.68

Zona di protezione e tutela igienico sanitaria A

della sorgente S. Elena

Zona di protezione e tutela igienico sanitaria B

della sorgente S. Elena

D. PREFETTO SIENA N° 26119 del 11.10.1950

Zona di rispetto

LL.RR. 86/94 e 38/2004

Zona di rispetto

Zona di protezione

P.S.C. Chianciano Terme 9.12.2013

Zona di rispetto a tutela della risorsa termale

S

Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)

Concessione mineraria S. Elena

Concessione mineraria Ampliamento

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

Carta delle zone di salvaguardia della

sorgente S. Elena

N

SCALA1: 4000

0 40m

80

I

II

III

IV

LEGENDA

Concessione Mineraria “Bagni di Chianciano”

Concessione Mineraria “Compendio Termale di Chianciano”

Concessione Mineraria “Fucoli”

Concessione Mineraria “Sant’Albino - La Vena”

Concessione Mineraria “Sant’Elena”

Zona di protezione ambientale (ai sensi del P.T.C.P. - Siena)

(Compendio Termale + Bagni di Chianciano)

Zona di protezione ambientale (ai sensi del P.T.C.P. - Siena)

(Fucoli)

Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)

Concessione mineraria S. Elena

Concessione mineraria Ampliamento

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

Carta delle zone di protezione ambientaleai sensi del P.T.C.P. Siena

N

SCALA1: 50000

0 500m

1000

II

I

III

IV

LEGENDA

Concessione S. Elena (Ex Perpetua)

Concessione ampliamento

Vincolo Idrogeologico (R.D. 3267/23)

Regione ToscanaComune di Chianciano Terme (SI)

Concessione mineraria S. Elena

Concessione mineraria Ampliamento

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEL.R. 10/2010 e s.m.i.

Carta del Vincolo Idrogeologico

N

SCALA1: 4000

0 40m

80

11

Si aggiunga a tutto questo quanto previsto dal P.T.C.P. della Provincia di Siena,

con l’istituzione delle Zone di Protezione Ambientale all’intorno delle aree in

Concessione mineraria, con raggio pari a 5 Km.

Nel novero delle Aziende termali legate al bacino di Chianciano, la

Concessione in esame è l’unica a carattere esclusivamente privato; la Società

concessionaria è rappresentata attualmente da Sorgente Sant’Elena S.p.A. facente

capo alle storiche famiglie Cignozzi, Bellini, Ruiu che dai primi decenni del secolo

scorso si sono affiancate o succedute alla guida delle Terme di Sant’Elena.

Considerata l’età quasi secolare del Progetto, esso ricade chiaramente nella

Fase di esercizio; quest’ultima si realizza nell’ambito di quella parte della

Concessione rappresentata dalla proprietà dell’Azienda, per buona parte coincidente

con la Concessione ex perpetua, relativa alle particelle 79, 80, 83 e 1893 del Foglio

10 del Comune di Chianciano Terme. Le prime tre particelle costituiscono il Parco

termale con il Giardino all’Italiana su di una superficie di circa 2 ettari, mentre la

particella 1893 accoglie le strutture funzionali alla coltivazione della Miniera ed alle

attività termali propriamente dette: le opere di captazione, sollevamento ed

accumulo dell’acqua S. Elena, la mescita e l’Imbottigliamento, la Direzione

sanitaria, la Direzione amministrativa, l’accoglienza, il relax ed i servizi per la

Clientela, come rappresentato nello schema allegato.

Vista panoramica d’insieme del comprensorio S. Elena (Snapshot da Google Earth).

12

La Direzione Sanitaria è costituita da un edificio su di un solo piano posto

all’ingresso delle Terme, sul Viale della Libertà, risalente agli anni ‘50; di fatto è la

porta di accesso principale alle Terme, in cui la Clientela affronta le verifiche

sanitarie ed amministrative di ammissione alla Cura idropinica. La Direzione

amministrativa è costituita da una palazzina su due piani, con annessi uffici e

magazzini per una superficie di circa 700 mq, realizzati tra il 1960 ed il 1970, mentre

gli attuali magazzini erano, fino al 2003, la sede del vecchio impianto

d’imbottigliamento, rinnovato con una struttura prefabbricata dotata di linea

d’imbottigliamento automatica, capace di produrre fino a 8.000 bottiglie da 1

litro/ora. Le strutture di accoglienza, relax, intrattenimento ed i servizi per la

Clientela sono costituite da più edifici, dal salone delle feste (risale al 1955), alla

sala di lettura (risale ai primi del ‘900), alla pista da ballo, al salone dei Convegni

(realizzato nel 1995/96), con una superficie coperta complessiva di circa 1450 mq.

Ad essi si aggiungono naturalmente il Parco, con una superficie di circa 2 ettari,

nonché i parcheggi cui si accede dal Viale della Libertà mediante un ampio viale

alberato.

Nella foto a sinistra il Salone delle Feste, nella foto a destra la Direzione Amministrativa.

Il pubblico perviene alla Cura idropinica attraverso la Direzione sanitaria e

mediante un badge accede giornalmente al Parco Termale ed all’area della mescita,

dove 15 bocchelli erogano a richiesta l’acqua minerale S. Elena alla temperatura

ambiente, o riscaldata a 26-30°. La cura prevede l’assunzione di c,a 1,5-2 litri/giorno

13

che la Clientela distribuisce nell’arco delle ore di sosta alle Terme, tra la passeggiata

nel Parco, la lettura, il gioco, l’intrattenimento. Frequenti sono i Convegni di natura

scientifica, spesso correlati alle applicazioni terapeutiche dell’acqua Sant’Elena.

Negli anni 2015-2016 si sono avuti in media 23.600 accessi/anno alla Cura a

fronte, comunque, di un trend in sensibile calo nell’ultimo decennio, con un volume

annuo di acqua minerale impegnato (Vcure) di circa 100.000 litri; nello stesso

intervallo di tempo il volume annuo di acqua S. Elena imbottigliato (Vimb) è

risultato in media di circa 290.000 litri, il tutto a fronte di un volume annuo medio

erogato (Verog) spontaneamente dalla Sorgente pari a circa 7.884.000 litri. Il

differenziale

Verog - (Vcure+Vimb) = 7.494.000 litri

evidenzia l’importanza del volume di acqua naturale restituito annualmente al

reticolo idrografico, testimoniando nel contempo l’irrilevanza del prelievo per

l’attività idropinica (circa il 4,9%) e, di conseguenza, il modestissimo livello

d’impatto che l’attività termale in esame esercita sul sistema idrogeologico locale.

L’impatto del Progetto sull’ambiente si articola in varia misura sulle

componenti Aria, Suolo, Acque superficiali e sotterranee, Paesaggio, Ambiente

culturale ed antropico e, marginalmente, sulle componenti Vegetazione, Flora,

Fauna. Sono stati analizzati separatamente gli impatti riconducibili alle opere di

carattere minerario, da quelli correlabili alle strutture funzionali all’attività termale.

Per quanto riguarda i primi, ad oltre novanta anni dalla loro realizzazione, le opere

di carattere minerario relative al Progetto S. Elena sono divenute parti integranti sia

dell’ambiente naturale, che di quello antropico, con un impatto sulle componenti

Acqua e Paesaggio del tutto irrilevante. Si è per contro evidenziato anche un

possibile impatto positivo sul Patrimonio culturale, legato indubbiamente alla

valorizzazione di un bene, l’acqua minerale dell’antica Sorgente, già nota alla

popolazione locale in tempi remoti e correlata in qualche misura alla tradizione ed

al culto del divino.

14

Per quanto riguarda i secondi, si sottolinea innanzitutto il fatto che il Progetto

si è sviluppato negli anni esclusivamente a valle dell’opera di presa e quindi a valle

del Bacino imbrifero della Sorgente, garantendo la invarianza totale degli usi del

suolo in questa porzione critica della Concessione per la salvaguardia dei parametri

chimici e microbiologici dell’Acqua S. Elena. In questa prospettiva il Progetto

appare perfettamente integrato anche nello sviluppo urbanistico della Città; il

Comune di Chianciano Terme ha approvato con Delibera del C.C. n. 74 del

09.12.2013 il Piano Strutturale, inserendo quanto previsto dalla pianificazione a

scala regionale (PIT) e provinciale (PTC). Di conseguenza il Piano prevede fra le

invarianti strutturali i Beni di rilevanza storica, artistica architettonica testimoniale

e sociale - in particolare le Terme di S. Elena vengono individuate tra i luoghi

riconosciuti dalla Comunità quale elementi identitari, all’interno di un

Comprensorio classificato tra le risorse di rilevante valenza socio-culturale.

Il patrimonio architettonico del comprensorio S. Elena.

Il Piano strutturale riconosce, in sostanza, la tradizione storica del termalismo

sanitario quale risorsa culturale ed economica da valorizzare. Ne consegue che per

i beni di valore storico, architettonico o testimoniale interessati dagli ambiti oggetto

di tutela ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs 42/04 (Zona costituita dall’antico nucleo

caratteristico del comune di Chianciano e area adiacente istituita con DM 21.12.67;

Zona collinare del territorio del Comune istituita con DM 24.02.70) il Piano

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Operativo Comunale stabilisce che tutti gli interventi sono subordinati al rispetto

delle disposizioni di cui all’art. 46 delle NTA, che tengono conto della disciplina

istituita dal PIT con valore di Piano Paesaggistico.

Organizzazione aziendale

La Società occupa stabilmente un impiegato, un dirigente con la qualifica di

Direttore sanitario e due operai; nel corso della stagione termale aumenta fino a

raggiungere punte di 11 dipendenti tra “stagionali” ed “a tempo indeterminato”;

Strutture termali: 2 tempo indeterminato

4 stagionali

Stabilimento d’imbottigliamento: 2 tempo indeterminato

3 stagionali

Totale 4 Tempo indeterminato

7 stagionali

Nei prossimi 25 anni di durata della Convenzione sottoscritta con il Comune di

Chianciano, la Società prevede di destinare, salvo cause di forza maggiore, per gli

investimenti necessari alle opere di manutenzione e agli aggiornamenti tecnologici

circa 25.000 euro oltre IVA per anno e di incrementare tale cifra del 2% annuo.

Per quanto concerne la previsione d’investimento per le l’attività di promozione e

ricerca, nell’attuale contingenza economica s’intende destinare ogni anno circa

25.000,00 euro oltre IVA all’anno e d’incrementare tale somma del 2% per anno.

Tali somme, ancorché modeste, rappresentano circa il 10 % dell’attuale fatturato.

16

CONCLUSIONI

In sintesi l’attività termale di cui al Progetto Sant’Elena, insediata da oltre

novanta anni nel territorio comunale di Chianciano, si è sviluppata armonicamente

con l’ambiente che lo circonda, mettendo a disposizione della comunità locale e

nazionale un’acqua con caratteristiche mediominerali particolarmente indicate nella

Cura idropinica delle patologie dei reni e dell’apparato urinario. Nel suo progredire

nel tempo ha saputo affiancare alla Cura idropinica l’Imbottigliamento dell’acqua

Sant’Elena, creando i presupposti per una diffusione dell’uso della risorsa minerale

al di fuori del Parco termale. Con un attento progetto industriale, l’attività di

Sorgente S.Elena S.p.A. non appare impattante sul territorio e quantomeno non

produce inquinamento; nella maggioranza dei casi, comunque gli impatti, ove

rilevabili, manifestano una intensità effimera, pure se con carattere permanente e

con una variabilità stagionale, in quanto correlati in maniera intrinseca al Progetto

tal quale, quindi alla coltivazione della Miniera. Nel caso specifico ci si rende poi

conto del fatto che le azioni del Progetto hanno prodotto nel tempo anche impatti

positivi, da cui discende un contesto ambientale attuale del tutto sostenibile,

soprattutto se considerato come prerogativa di un ambiente a disposizione di alcune

migliaia di persone ogni anno, nei mesi fra l’Aprile e l’Ottobre alla ricerca di un

approccio naturale alla cura dei propri malanni, dove la Cura ed il rispetto

dell’Ambiente sono contemporaneamente le aspettative della Clientela ed il target

principale dell’Azienda Concessionaria. Si consideri, in questa prospettiva, che

l’opera di captazione della Sorgente è destinata a preservarne al più alto livello le

caratteristiche naturali e che il Parco, con gli impianti vegetazionali e l’architettura

del paesaggio accresce notevolmente le prerogative dell’ambiente sul piano culturale

oltreché su quello antropico dei rapporti sociali.

17

Alcuni scorci del Parco nel comprensorio termale di S. Elena.

Ad ogni buon conto tale contesto è il risultato di una evoluzione quasi secolare,

che ha visto il territorio adeguarsi progressivamente alle sue trasformazioni. Certo

la crisi economica ed il declino della Cura idropinica hanno sensibilmente rallentato

lo sviluppo delle Terme di Sant’Elena, sottolineato da un forte calo nelle presenze

annuali della Clientela. Il costante impegno alla manutenzione delle strutture ed al

loro aggiornamento tecnologico fanno comunque ben sperare nella conservazione di

un target di qualità offerto oggigiorno ad una Clientela potenziale più vasta del

passato, di provenienza sia italiana che europea. Il rapporto, infine, con il tessuto

urbano circostante, fa ricadere sulla Concessione mineraria S. Elena il complesso

delle norme urbanistiche vigenti, ad ulteriore tutela dell’Ambiente e delle risorse

termali.

Quanto, poi, alle ricadute sul tessuto economico e culturale della Città,

basterebbe considerare il fatto che il Progetto Sant’Elena, come quello delle vicine

Terme di Chianciano si identifica con quelle acque termali che nel corso del tempo

hanno contribuito a plasmare la sua struttura urbanistica, la sua economia e la sua

società, oltreché quella di tutto il territorio regionale circostante, essendo di fatto

questa la più importante, se non l’unica risorsa che ne fa una Città turistica

monoculturale.

La conferma della Concessione in corso non prevede, comunque, interventi o

modifiche strutturali; pertanto, con riferimento al Titolo III della L.R.10/2010,

18

Art.43, comma 6, nonché alle modifiche introdotte in materia di V.I.A. dalla

L.R.25/02/2016 n.17 e dalla Deliberazione regionale n.1261 del 5/12/2016,

“Procedimento di V.I.A. postuma”, si ritiene che il Progetto relativo alla Conferma

della Concessione mineraria S. Elena in Chianciano Terme, nella richiesta

configurazione di accorpamento con la Concessione “Ampliamento” proposta in

apertura del presente studio, per le ricadute negative ritenute irrilevanti sul contesto

ambientale e per quelle probabilmente positive sul contesto socio culturale ed

economico che lo circonda, abbia di fatto già messo a punto nel corso della sua storia

quelle misure di mitigazione che la Legge richiede e che lo rendono del tutto

sostenibile.

Il gruppo di lavoro:

Dr. Ubaldo Ruiu Cignozzi Bellini medico idrologo

Dr. Forestale P. Giuseppe Paris

Dott. Geologo Giuseppe Pagano