Sintesi dei risultati qualitativi 2014
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SHARING ECONOMY…e cioè?
ricerca partecipata di
Sintesi dei risultati qualitativi2014
ecco alcuni spunti di riflessione emersi dalla conversazioneorganizzata da prospettive
il 14 maggio 2014,
con lo scopo di dare un significato all’espressione
“sharing economy”
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CONDIVIDERE
beni, servizispazisoldi
conoscenza e competenzaidentità
quando metti qualcosa in comune, diventa anche identità comune, forse è anche comunità…comunione di identità, invece di mettere insieme cose si mette insieme un modo di essere,
forse non è così immediato ma dopo un po’ ci si riconosce anche nello scambio, non è solo più un dare qualcosa ma è anche un essere qualcosa…
Sharingeconomy
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CONDIVIDERE
per
un bisognoproblema desideriospinti da un spinti da un
LA CARENZADI RISORSE
leva materiale
LA VOGLIADI APPARTENERE
leva valoriale
Il progressivo aumento della carenza di risorse fa sì che si trovino strade, esperienze di baratto…uso di spazi …sono la soluzione a un problema poi attorno si costruisce anche una filosofia…le case, la comunità che diventa tribù dove c’è qualcuno che si occupa dei bambini , c’è qualcuno che ha meno disponibilità di tempo ma mette in circolo altre risorse…
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mi sembra ci sia un divario…ci sono situazioni in cui qui da voi in Italia tutto è molto condiviso, aggiungi un posto a tavola…però…per esempio gli spazi pubblici non sembrano shared…è MIO… faccio come mi pare, butto via le cose come mi pare… allora o è l’italiano che cambia o è solo una certa parte degli italiani che può fare questo…
un comportamentoper la mentalità italiana,
al tempo stesso,
lontanovicino e
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L’italiano tipoesprime solidarietà
e appartenenza sul piccolola condivisione è una cosa poco sentita quando
riguarda tutti, quando riguarda più la società che la comunità, però lo spirito del gruppo della combriccola, anche in senso negativo, c’è, quindi
forse la condivisione più da piccoli gruppi che da stato, magari anche un gruppo contro un altro,
del quartiere, della contrada…volendo estremizzare c’è il senso della mafietta, della
comunità piccola contro la società complessiva
è arretrato dal punto di vista delle modalità di consumoforse più si va avanti e più ci si allontana dall’individualismo…siamo meno maturi nella storia del consumo…lo sharing come un’evoluzione del consumo, può essere? leggevo che l’Italia ha il fenomeno della seconda casa che gli altri stati non hanno, e abbiamo distrutto un paesaggio a costruire seconde case, cosa di cui gli altri non vedevano il bisogno… la cosa che possediamo ci identifica quindi se noi perdiamo quella cosa, perdiamo identità …sì forse più che da paese giovane, è da benessere raggiunto da pocoappena non ho più fame, la prima dimostrazione di ricchezza è mangiare tanto…forse siamo ancora immaturi, siamo ancora nell’orgia del consumo…
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CONDIVIDERE
VALORItempo, oggetti, attrezzature, spazi, soldi
IN RETEla rete rende lo scambio più interessante ed efficiente
CON RESPONSABILITÀnon è pubblico né di tua proprietà:
una proprietà messa in comune
Sharingeconomy
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Al fianco di qualche certezza…
Non è una comune anni ’70, dove ci si vuole tutti bene, ma una soluzione win-win: opportunità che si incontrano
Anche coloro che danno conoscenza gratuitamente hanno un ritorno e i social network ce ne rendono consapevoli:
la reputazione e la visibilità
queste nuove forme di condivisione, per esempio lo stile del blog, la conoscenza condivisa, tipo un pinterest…che uno ci mette davvero tanto di suo e questa cosa che hai fatto in un momento è sparita, completamente, e ci sono altre 50 persone che l’hanno fatta girare e…il punto centrale è che questo porta valore…è vero come ha detto un greco che non ricordo chi fosse tutto quello che hai è quello che hai dato, perché l’hai fatto girare…e vive……e non hai paura che te lo rubino…nessuno te lo porta via!…lo fanno vivere gli altri, perché è diventato anche degli altri.
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…rimangono alcuni dubbiIl passaggio di soldi rientra o un’attività per essere inclusa
nella definizione deve essere gratuita?
Però lo scambio, a rigor di logica, non è una condivisione e forse non è incluso.
Si intende rete come comunità ma la rete informatica è un tratto essenziale della sharing economy oppure no?
Chi sono i soggetti che utilizzano e propongono attività di sharing? Anche gli enti possono essere inclusi?
Da qui partiremoin occasione della prossima
conversazione sul tema.
è impegnata nello sviluppo di ricerche sociali partecipate indipendenti per capire insieme
come alzare il livello di qualità della vita. I risultati delle nostre ricerche non intendono
essere risposte risolutive quanto piuttosto spunti di riflessione sui nostri comportamenti e
abitudini.Questa è una sintesi nel percorso di ricerca
sul significato e il ruolo della sharing economy.(cominciata a marzo 2014 sono stati intervistati 8 startupper con interviste
telefoniche in profondità, è stata lanciata una ricerca estensiva CAWI, è stata condotta la prima conversazione con professionisti in marketing e comunicazione
il 14 maggio)
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