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SIMULAZIONE I PROVA ESAME DI STATO A.S.2016-2017 1 MARZO 2017 Tip.A ANALISI DEL TESTO ALDO PALAZZESCHI : Chi sono? Son forse un poeta? No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell’anima mia: “follia”. Son dunque un pittore? Neanche. Non ha che un colore la tavolozza dell’anima mia: “malinconia”. Un musico, allora? Nemmeno. Non c’è che una nota nella tastiera dell’anima mia: “nostalgia”. Son dunque... che cosa? Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente. Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia. 1.Comprensione del testo Riassumi il contenuto informativo del testo in max 10 righe 2.Analisi del testo a) Presenta lo schema metrico della poesia b) Individua le rime e motivane l’uso e l’effetto ottenuto dal poeta c) Soffermati sulle cesure ed analizzale d) Che tipo di suoni prevalgono? e) Vi sono enjembement? f) Quale funzione svolgono le anafore? g) Spiega l’ultimo verso 3.Interpretazione e contestualizzazione

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SIMULAZIONE I PROVA ESAME DI STATO A.S.2016-2017 1 MARZO 2017

Tip.A ANALISI DEL TESTO

ALDO PALAZZESCHI : Chi sono?

Son forse un poeta?

No, certo.

Non scrive che una parola, ben strana,

la penna dell’anima mia:

“follia”.

Son dunque un pittore?

Neanche.

Non ha che un colore

la tavolozza dell’anima mia:

“malinconia”.

Un musico, allora?

Nemmeno.

Non c’è che una nota

nella tastiera dell’anima mia:

“nostalgia”.

Son dunque... che cosa?

Io metto una lente

davanti al mio cuore

per farlo vedere alla gente.

Chi sono?

Il saltimbanco dell’anima mia.

1.Comprensione del testo

Riassumi il contenuto informativo del testo in max 10 righe

2.Analisi del testo

a) Presenta lo schema metrico della poesia

b) Individua le rime e motivane l’uso e l’effetto ottenuto dal poeta

c) Soffermati sulle cesure ed analizzale

d) Che tipo di suoni prevalgono?

e) Vi sono enjembement?

f) Quale funzione svolgono le anafore?

g) Spiega l’ultimo verso

3.Interpretazione e contestualizzazione

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Dopo aver analizzato e commentato il testo, prova a collocarlo nel contesto storico-letterario a cui appartiene,

operando opportuni riferimenti con autori sia contemporanei che precedenti, che hanno affrontato la medesima

tematica.

Tipologia B 1. Ambito artistico-letterario “La solitudine e la disgregazione dell’io”

Svevo – La vita attuale è inquinata alle radici (da La coscienza di Zeno) […] La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornaliere miglioramenti e

peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure. Sarebbe come voler curare

i buchi che abbiamo nel corpo credendoli delle ferite. Morremmo strangolati non appena curati. La vita attuale è inquinata alle radici. L’uomo s’è messo al posto degli alberi e delle bestie ed ha inquinata l’aria, ha

impedito il libero spazio. Può avvenire di peggio. Il triste e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio

servizio delle altre forze. V’è una minaccia di questo genere in aria. Ne seguirà una gran de ricchezza… nel numero

degli uomini. Ogni metro quadrato sarà occupato da un uomo. Chi ci guarirà dalla mancanza di aria e di spazio?

Solamente a pensarci soffoco! Pirandello – Io e l’ombra mia (da Il fu Mattia Pascal) Mi guardai attorno; poi gli occhi mi s’affisarono su l’ombra del mio corpo, e rimasi un tratto a contemplarla; infine alzai un piede rabbiosamente su essa. Ma io no, non potevo calpestarla, l’ombra mia. Chi era più ombra di noi due? Io o lei?

Due ombre! Là, là per terra; e ciascuno poteva passarci sopra: schiacciarmi la testa, schiacciarmi il cuore: e io zitto; l’ombra, zitta. L’ombra d’un morto, ecco la mia vita…

Passò un carro: rimasi lì fermo, apposta: prima il cavallo, con le quattro zampe, poi le ruote del carro. […] Mi stropicciai la fronte, per paura che stessi per ammattire, per farmene una fissazione. Ma sì! Così era! Il simbolo della

mia vita era quell’ombra: ero io, là per terra, esposto alla mercé dei piedi altrui. Ecco quello che restava di Mattia

Pascal, morto alla Stia: la sua ombra per le vie di Roma. Ma aveva un cuore, quell’ombra, e non poteva amare; aveva denari, quell’ombra, e ciascuno poteva rubarglieli; aveva

una testa ma per pensare e comprendere ch’era la testa di un’ombra, e non l’ombra di una testa. Proprio così Montale – Spesso il male di vivere ho incontrato

Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi di una foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio

Che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. Renè Magritte

Moravia – Le polivalenze dell’indifferenza (da Gli indifferenti) Quel giorno, mentre se n’andava a spasso lungo i marciapiedi affollati, lo colpì, guardando in terra alle centinaia di piedi scalpiccianti nella mota, la vanità del suo movimento: «Tutta questa gente» pensò, «sa dove va e cosa vuole, ha

uno scopo e per questo s’affretta, si tormenta, è triste, allegra, vive, io… io invece nulla… nessuno scopo … se non

cammino sto seduto: f alo stesso». Non staccava gli occhi da terra: c’era veramente in tutti quei piedi che calpestavano

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il fango davanti a lui una sicurezza, una fiducia, che egli non aveva; guardava, e il disgusto che provava di se stesso

aumentava; ecco, egli era dovunque così, sfaccendato, indifferente; questa strada piovoso era la sua vita stessa, percorsa

senza fede e senza entusiasmo, con gli occhi affascinati dagli splendori fallaci delle pubblicità luminose. […]«Dove

vado?»; un tempo, a quel che pareva, gli uomini conoscevano il loro cammino dai primi sino agli ultimi passi; ora no; la testa nel sacco; oscurità, cecità, ma bisognava pure andare in qualche luogo; dove? Michele pensò di andare a casa

Tipologia B 2. Ambito socio-economico, Argomento: Il dibattito sulla evoluzione del concetto di stato sociale Documenti:

"Il termine Welfare State venne usato per la prima volta in Gran Bretagna dopo la prima Guerra

mondiale, per descrive il tipo di stato "ricostruito" dal governo laburista col più ampio consenso. Il

termine è sopravvissuto alla caduta di quel governo (1951). (...) Il potere politico, nel Welfare State,

poteva essere impiegato per modificare, con mezzi legislativi e amministrativi, il gioco delle forze

del mercato in tre possibili direzioni.

1) Garantire ai singoli e alle famiglie un minimo reddito indipendente dal valore di mercato del loro

lavoro o dal loro patrimonio;

2) Ridurre l'insicurezza sociale mettendo chiunque in grado di far fronte a difficili congiunture:

malattia, vechiaia, disoccupazione;

3) Garantire a tutti, senza distinzione di classe e di reddito le miglori prestazioni possibili (l'ottimo

non il minimo) relativamente a un complesso di servizi predeterminati".

A. Briggs "Welfare State: passato, presente, futuro". Mondo Operaio II, 1985

"Lo stato-provvidenza realizzato in Europa a partire dal 1945-46 ha cambiato natura e funzione.

Ancora tra le due guerre, il suo scopo era quello dell'assistenza, di un riequilibrio precario delle

disfunzioni sociali più evidenti, nel quadro di una preoccupazione politica che consisteva nel

neutralizzare la lotta di classe nel momento di sviluppo della grande industria (...) Dopo il 1945,

l'incremento molto sensibile delle spese sociali per il canale dello stato-provvidenza, appare come

uno dei motori necessari per dare impulso alla crescita economica, mediante lo sviluppo della

produttività del lavoro (...) Il progresso sociale è una componente indispensabile dello sviluppo,

perché partecipa all'ampliamento del mercato interno, al miglioramento della produttività

lavorativa, contribuendo a una ripresa degli investimenti, delle opportunità di lavoro e di impiego".

F. Demier, "Lo stato sociale", in "Storia e dossier", febbraio 1989

"L'attuale dibattito sulla crisi dello Stato sociale e assistenziale non riguarda solo l'aumento degli oneri finanziari. La critica è rivolta anche alla crescente burocratizzazione, centralizzazione, professionalizzazione, monetarizzazione e giuridificazione, collegate allo sviluppo dello Stato sociale. E' difficilmente contestabile il fatto che lo Stato sociale sia stato un forte motore di trasformazione della società ma che, ampliando le funzioni pubbliche nel campo della sicurezza sociale, abbia anche distrutto l'ambiente sociale, indebolito il potenziale di iniziativa personale e limitato l'autonomia dei singoli. L'individuo è stato assoggetato alle rgole disciplinatorie dello Stato sociale ed ha perso la libera disponibilità su un'ampia parte dei propri beni. Molti chiedono perciò di risolvere i problemi sociali in modo più deciso, attaverso il mercato o riando slancio alla funzione sociale dei gruppi, come le organizzazioni di autotutela ed in particolare la famiglia. Quest'ultimo punto appare tanto più necessario, in quanto, ad esempio, alcolizzati, tossicodipendenti, malati di Aids o malati cronici necessitano non solo di aiuto materiale ma anche, soprattutto, di dedizione umana". G. A. Ritter, "Storia dello Stato sociale", Roma-Bari 1996

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Tip.B 3 .AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Il terrore e la repressione politica nei sistemi totalitari del '900.

Scheda:

· Il fascismo italiano fece centinaia di prigionieri politici e di confinati in domicilio coatto, migliaia di esiliati e fuoriusciti politici.

· Il nazismo tedesco dal 1933 al 1939 ha eliminato circa 20.000 oppositori nei campi di concentramento e nelle prigioni; tra il 1939 e il 1941 ha sterminato nelle camere a gas 70.000 tedeschi vittime di un programma di eutanasia. Durante la guerra si calcola che siano stati uccisi circa 15 milioni di civili nei paesi occupati, circa 6 milioni di ebrei; 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, più di un milione di deportati e decine di migliaia di zingari sono morti nei campi di concentramento; più di 8 milioni sono stati inviati ai lavori forzati.

· Nella Russia comunista la prima epurazione la pagarono gli iscritti al partito; tra il 1936-38 furono eliminati 30.000 funzionari su 178.000; nell'Armata rossa in due anni furono giustiziati 271 tra generali, alti ufficiali e commissari dell'esercito. Nei regimi comunisti del mondo (URSS, Europa dell'Est, Cina, Corea del Nord, Vietnam, Cambogia, Cuba, ecc.) si calcola che sono stati eliminati circa 100 milioni di persone contrarie al regime.

· Né bisogna dimenticare le "foibe" istriane e, più di recente, i crimini nei territori della ex Jugoslavia, in Algeria, in Iraq, ecc. Amnesty International ha segnalato 111 Paesi dove sono state applicate torture su persone per reati d'opinione.

"Con il terrore si assiste a una doppia mutazione: l'avversario, prima nemico e poi criminale, viene trasformato in 'escluso'. Questa esclusione sfocia quasi automaticamente nell'idea di sterminio. Infatti la dialettica amico/nemico è ormai insufficiente a risolvere il problema fondamentale del totalitarismo: si tratta di costruire un'umanità riunificata e purificata, non antagonista [...]. Da una logica di lotta politica si scivola presto verso una logica di esclusione, quindi verso un'ideologia dell'eliminazione e, infine, dello sterminio di tutti gli elementi impuri".S. COURTOIS, "Perché?", in Il libro nero del comunismo, Milano, Mondadori, 2000

"Per genocidio si intende uno qualunque dei seguenti atti, commessi con l'intenzione di distruggere completamente o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale: a) assassinio di membri del gruppo; b) grave attentato all'incolumità fisica o mentale di membri del gruppo; c) imposizione intenzionale al gruppo di condizioni di vita destinate a provocarne la distruzione fisica totale o parziale; d) misure volte a ostacolare le nascite all'interno del gruppo; e) trasferimenti coatti dei figli di un gruppo a un altro".Convenzione delle Nazioni Unite del 9/12/1948

"Dolore per la nostra patria [il Cile] soggiogata e convertita in un immenso carcere; per il nostro popolo martoriato dalla fame e dalla miseria; per i nostri compagni ed amici caduti nel combattimento, o assassinati, torturati o incarcerati dal fascismo. Speranza che questo incubo di orrore avrà una fine non lontana, e la certezza che i colpevoli riceveranno il castigo esemplare". C. ALTAMIRANO, "Saluto di capodanno: I gennaio 1975", in Tutte le forme di lotta, Milano, 1975, (L'autore era segretario generale del Partito socialista cileno)

"I regimi totalitari del XX secolo hanno rivelato l'esistenza di un pericolo prima insospettato: quello di una manomissione completa della memoria".T. TODOROV, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Milano, Garzanti, 2001

Tip.B 4 . AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO “La scienza: dubbi e paure dello scienziato “

DOCUMENTI

"Il supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c'è un'infinità di cose che la sorpassano. E' ben debole, se non giunge a riconoscerlo. Se le cose naturali la trascendono, che dire di quelle soprannaturali?".B. PASCAL, Pensieri, n. 139, trad. it. di P. Serini, Torino 1962

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"E tuttavia il ventesimo secolo non si trova a suo agio con la scienza che è il suo risultato più straordinario e da cui esso dipende. Il progresso delle scienze naturali è avvenuto sullo sfondo di un bagliore di sospetti e paure, che di quando in quando si è acceso in vampate di odio e di rifiuto della ragione e di tutti i suoi prodotti. [...] I sospetti e la paura verso la scienza sono stati alimentati da quattro sentimenti: che la scienza è incomprensibile; che le sue conseguenze pratiche e morali sono imprevedibili e forse catastrofiche; che essa sottolinea la debolezza dell'individuo e mina l'autorità. Né infine dobbiamo trascurare il sentimento che, nella misura in cui la scienza interferisce con l'ordine naturale delle cose, essa risulta intrinsecamente pericolosa".E. HOBSBAWM, Il secolo breve, trad. it. Milano 1995

"Mi ricordo un colloquio che ebbi dopo la guerra con E. Fermi, poco prima che venisse sperimentata la prima bomba all'idrogeno nel Pacifico. Discutemmo di questo progetto, ed io lasciai capire che, considerate le conseguenze biologiche e politiche, si doveva abbandonare un simile esperimento. Fermi replicò: "Eppure è un così bello esperimento". Questo è probabilmente il motivo più profondo che sta alla base dell'interesse per l'applicazione pratica della scienza; lo scienziato ha bisogno di sentirsi confermare da un giudice imparziale, dalla natura stessa, di aver compreso la sua struttura. E vorrebbe verificare direttamente l'effetto dei suoi sforzi".W. HEISENBERG, La tradizione nella scienza, trad. it. Milano 1982

"La politicizzazione della scienza toccò il suo culmine nella seconda guerra mondiale [...]. Tragicamente la stessa guerra nucleare fu figlia dell'antifascismo. Una normale guerra fra diversi stati nazionali non avrebbe quasi certamente spinto i fisici d'avanguardia, per lo più profughi dai paesi fascisti, a premere sui governi inglese e americano perché costruissero una bomba atomica. E proprio l'orrore di questi scienziati dinanzi al risultato ottenuto, i loro sforzi disperati all'ultimo minuto per impedire ai politici e ai generali di usare effettivamente la bomba, e in seguito i loro sforzi per opporsi alla costruzione della bomba all'idrogeno testimoniano della forza delle passioni politiche".E. HOBSBAWM, Il secolo breve, trad. it. Milano 1995

"Galileo: Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l'uomo. [...] Per alcuni anni ebbi la forza di una pubblica autorità; e misi la mia sapienza a disposizione dei potenti perché la usassero, o non la usassero, o ne abusassero, a seconda dei loro fini. Ho tradito la mia professione; e quando un uomo ha fatto ciò che ho fatto io, la sua presenza non può essere tollerata nei ranghi della scienza".B. BRECHT, Vita di Galileo, Torino 1961

"Ho speso tutta la mia vita per la libertà della scienza e non posso accettare che vengano messi dei chiavistelli al cervello: l'ingegno e la libertà di ricerca è quello che distingue l'Homo Sapiens da tutte le altre specie... Solo in tempi bui la scienza è stata bloccata. Oggi più che mai bisogna affermare il principio che gli scienziati hanno il diritto di partecipare alle decisioni politiche piuttosto che essere vittime di movimenti oscurantisti ed antiscientisti".R. LEVI MONTALCINI, dal Discorso tenuto il 13 febbraio 2001 nella sala della biblioteca di Montecitorio

TIPOLOGIA C - TEMA DI ORDINE STORICO

«Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo più potente in Polonia dopo il governatore generale, si sgomentò all’idea che si evacuassero ebrei da occidente verso oriente, poiché ciò avrebbe significato un aumento del numero di ebrei in Polonia, e propose quindi che questi trasferimenti fossero rinviati e che "la soluzione finale iniziasse dal Governatorato generale, dove non esistevano problemi di trasporto." I funzionari del ministero degli esteri presentarono un memoriale, preparato con ogni cura, in cui erano espressi "i desideri e le idee" del loro dicastero in merito alla "soluzione totale della questione ebraica in Europa," ma nessuno dette gran peso a quel documento. La cosa più importante, come giustamente osservò Eichmann, era che i rappresentanti dei vari servizi civili non si limitavano ad esprimere pareri, ma avanzavano proposte concrete. La seduta non durò più di un’ora, un’ora e mezzo, dopo di che ci fu un brindisi e tutti andarono a cena – "una festicciola in famiglia" per favorire i necessari contatti personali. Per Eichmann, che non si era mai trovato in mezzo a tanti "grandi personaggi," fu un avvenimento memorabile; egli era di gran lunga inferiore, sia come grado che come posizione sociale, a tutti i presenti. Aveva spedito gli inviti e aveva preparato alcune statistiche (piene di incredibili errori) per il discorso introduttivo di Heydrich – bisognava uccidere undici milioni di ebrei, che non era cosa da poco – e fu lui a stilare i verbali. In pratica funse da segretario, ed è per questo che, quando i grandi se ne furono andati,

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gli fu concesso di sedere accanto al caminetto in compagnia del suo capo Müller e di Heydrich, "e fu la prima volta che vidi Heydrich fumare e bere." Non parlarono di "affari", ma si godettero "un po’ di riposo" dopo tanto lavoro, soddisfattissimi e – soprattutto Heydrich – molto su di tono» (Hannah ARENDT, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, dal Capitolo settimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato). Il candidato, prendendo spunto dal testo di Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio degli ebrei pianificato e

realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale

Tip. D - Tema di ordine generale

Tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna di sesso, razza, nazionalità e religione, sono titolari di diritti

fondamentali riconosciuti da leggi internazionali. Ciò ha portato all'affermazione di un nuovo concetto di

cittadinanza, che non è più soltanto "anagrafica", o nazionale, ma che diventa "planetaria" e quindi universale.

Sviluppa l'argomento analizzando, anche alla luce di eventi storici recenti o remoti, le difficoltà che i vari popoli

hanno incontrato e che ancor oggi incontrano sulla strada dell'affermazione dei diritti umani. Soffermati inoltre

sulla grande sfida che le società odierne devono affrontare per rendere coerenti e compatibili le due forme di

cittadinanza.